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Buongiorno, la rassegna stampa di martedì 3 dicembre 2024 è a cura di Ilenia Polsinelli Le notizie in primo piano: Repubblica Roma, ma anche il Tempo Roma, aprono l'edizione di oggi con la notizia della stretta antiterrorismo messa in atto dal Comune di Roma in vista del Giubileo che riguarda il turismo: stop a check in fai da te e stop alla key box. Troppi pericoli; Un'altra notizia che campeggia su tutti i quotidiani con fotonotizia in prima è quella che riguarda il ponte di ferro che non c'è più. Diciotto milioni di euro giubilari per ristrutturarlo dopo l'incendio che lo ha colpito. Riaprirà a gennaio. Ce lo racconta in modo dettagliato il Messaggero Roma; sempre su Repubblica Roma, il centrodestra in crisi: il Pd si prende Anzio e Nettuno, comuni laziali sciolti dopo le inchieste e da due anni commissariate; non si finisce mai di parlare di Mafia Capitale, il Tempo Roma ci racconta che Buzzi&soci chiedono 20 milioni di euro agli ex amministratori della 29 giugno. A domani con Lorenzo Boffa Sveja è un progetto di comunicazione indipendente, sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. Ringraziamo inoltre l'Associazione A Sud che ci mette a disposizione i propri spazi per le riunioni di redazione. La sigla di Sveja è di Mattia Carratello. La foto è di Luca Dammicco
La condanna per il colpo al caveau della filiale della Banca di Roma diventa definitiva il 21 aprile 2010. Carminati però evita il carcere grazie all'indulto, che gli cancella tre anni di pena. Quindi ottiene l'affidamento nella cooperativa sociale di Salvatore Buzzi. E, secondo l'accusa, fonda Mafia Capitale. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il colpo alla filiale della Banca di Roma all'interno del Palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio, a opera di Massimo Carminati e della sua banda, è un colpo da 18 miliardi di lire. Ma Carminati non cerca soldi, ha con sé una lista di 147 cassette di sicurezza di magistrati, avvocati, funzionari, alcuni di loro connessi con i più grandi misteri d'Italia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Roma, 16 luglio 1999. Massimo Carminati e la sua banda di “cassettari” saccheggia con tutta calma alcune delle cassette di sicurezza della banca più sorvegliata d'Italia: la filiale della Banca di Roma all'interno del Palazzo di Giustizia di Piazzale Clodio. Senza sparare, senza forzare neppure un lucchetto, senza far scattare il doppio sistema d'allarme. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Con il termine Mafia Capitale si intende quell'associazione criminale nata e attiva a Roma, la cui esistenza è stata rivelata nel 2014 dall'operazione Mondo di Mezzo, che ha portato all'arresto di 37 persone. Si trattava di una vera e propria associazione di stampo mafioso che ha fatto affari - leciti e non - con imprenditori collusi e con la complicità di dirigenti di aziende municipalizzate ed esponenti politici. Lo scopo: avere il controllo delle attività economiche e la conquista degli appalti pubblici. A guidare questa organizzazione, secondo gli inquirenti, sono il presidente della cooperativa “29 giugno” Salvatore Buzzi e l'ex terrorista di destra, Massimo Carminati. Proprio quest'ultimo avrebbe impartito le direttive e gestito i rapporti con gli esponenti delle altre organizzazioni criminali, con pezzi della politica e del mondo istituzionale, finanziario e con appartenenti alle forze dell'ordine e ai servizi segreti. Ne parliamo con Aurora Donato, avvocata esperta di diritto amministrativo e autrice del podcast “Appalti al Volo”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast
I criminali non vanno romanticizzati, non sono materiale da film perché quell'aspetto narrativo, per quanto emozionante e ben fatto, sarà sempre così distante dalla realtà da infastidire i diretti interessati prima o poi, soprattutto quelli che il mestiere lo fanno per soldi fino a un certo punto. Non chiamatelo Nero, non chiamatelo Samurai. Non chiamatelo proprio. Lui non ama essere al centro, anche se da una vita la cronaca ne parla ampiamente. Chi nasce dall'ideale, sia discutibile o meno. Chi cresce in un'Italia che non è quella di oggi ma che in pochi anni passa attraverso fatti che sono indiscutibilmente già storia del paese. Chi li vive da protagonista, che sia vero o falso, passa alla storia come l'anello mancante tra l'etica morale e il caos. Un volto, un nome che porta dietro sé la consapevolezza di aver vissuto cose che nessuno saprà mai. Terra di mezzo, Mafia capitale, Banda della Magliana, Anni di Piombo, Strage di Bologna, Nuclei Armati Rivoluzionari. L'imputato è sempre lui e alla fine viene quasi sempre assolto. In due parole: Massimo Carminati. Regia e voce di Filippo Ruggieri Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Best Seller True Crime su Audible, CARMINATI: Mestiere Bandito è la Podcast Series per eccellenza sulla vita e gli aspetti più idealistici di Massimo Carminati. Scritto,interpretato e prodotto da Filippo Ruggieri. Tutte le Podcast Series Original & gli Audiobooks dell'autore sono raccolti su Audible: https://bit.ly/3xMBND4 & Storytel: https://www.storytel.com/it/it/narrators/301959-Filippo-Ruggieri I criminali non vanno romanticizzati, non sono materiale da film perché quell'aspetto narrativo, per quanto emozionante e ben fatto, sarà sempre così distante dalla realtà da infastidire i diretti interessati prima o poi, soprattutto quelli che il mestiere lo fanno per soldi fino a un certo punto. Non chiamatelo Nero, non chiamatelo Samurai. Non chiamatelo proprio. Lui non ama essere al centro, anche se da una vita la cronaca ne parla ampiamente. Chi nasce dall'ideale, sia discutibile o meno. Chi cresce in un'Italia che non è quella di oggi ma che in pochi anni passa attraverso fatti che sono indiscutibilmente già storia del paese. Chi li vive da protagonista, che sia vero o falso, passa alla storia come l'anello mancante tra l'etica morale e il caos. Un volto, un nome che porta dietro sé la consapevolezza di aver vissuto cose che nessuno saprà mai. Terra di mezzo, Mafia capitale, Banda della Magliana, Anni di Piombo, Strage di Bologna, Nuclei Armati Rivoluzionari. L'imputato è sempre lui e alla fine viene quasi sempre assolto. In due parole: Massimo Carminati. Una Podcast Series Original di Filippo Ruggieri Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In questo episodio parleremo dell'ascesa dei Casamonica e del loro ruolo predominante nello scenario criminale di Roma. Buon ascolto!
Mafia Capitale o, giornalisticamente parlando anche Mondo di Mezzo, è un'associazione criminale nata a Roma, che è stata senza mezzi termini, uno degli eventi che ha più ha lasciato il segno nella storia della Città Eterna. Oggi andremo insieme a far luce su una delle personalità più di spicco legate alla vicenda, e stiamo parlando dell'uomo nero, Massimo Carminati, per poi cercare di capire qualcosa di più sull'intero sistema che si era eretto dietro Mafia Capitale.
LA BOMBA UMANA – FRANCESCO BORGONOVO – SALVATORE BUZZI – 08/10/2021 https://twitter.com/franborgonovo Dalle 9.30 alle 10.30, il Vicedirettore de La Verità dialoga con Salvatore Buzzi, l'imprenditore-imputato di Mafia Capitale che ha appena aperto…
LA BOMBA UMANA - FRANCESCO BORGONOVO - SALVATORE BUZZI - 08/10/2021 https://twitter.com/franborgonovo Dalle 9.30 alle 10.30, il Vicedirettore de La Verità dialoga con Salvatore Buzzi, l'imprenditore-imputato di Mafia Capitale che ha appena aperto...
LA BOMBA UMANA - FRANCESCO BORGONOVO - SALVATORE BUZZI - 08/10/2021 https://twitter.com/franborgonovo Dalle 9.30 alle 10.30, il Vicedirettore de La Verità dialoga con Salvatore Buzzi, l'imprenditore-imputato di Mafia Capitale che ha appena aperto...
MAFIA CAPITALE (1000 giorni di)La sfida è trasmettere un principio della criminologia in un solo m1nuto così da permettere, anche ai non addetti ai lavori, di comprendere meglio le basi della professione di criminologo!In questo episodio parliamo di Mafia Capitale.Buona Visione
«Ci speravo tanto nell’assoluzione di Alemanno. Ha vissuto sette anni di incubo per delle scemenze. Io so bene, nel mio intimo, di non averlo corrotto. Assolutamente! L’ho spiegato in tutti i modi, l’ho spiegato negli interrogatori in procura, al processo. Eppure per questa storia di Alemanno io non ho nemmeno le attenuanti generiche. Mi hanno detto che non potevo averle perché lo proteggevo. Ma ora, di fronte all’assoluzione di Alemanno, qualcuno dovrebbe chiedere scusa. O no?». Lo ha detto all’Adnkronos, dopo l’assoluzione in Cassazione dell’ex sindaco di Roma dall’accusa di corruzione, l’ex ‘ras’ delle cooperative Salvatore Buzzi, insieme all’ex Nar Massimo Carminati principale imputato nel processo ‘Mafia Capitale’, entrambi condannati ma per i quali la Suprema Corte ha escluso l’associazione mafiosa. «Mi accusavano di proteggere Alemanno», ha aggiunto Buzzi - «ma io, prima del mio arresto, lo avrò incontrato tre o quattro volte. Perché avrei dovuto proteggerlo? Non c’è logica, non c’è un senso. E anche quando al processo è venuto Cantone, che era presidente dell’Anac, è emerso che assolutamente io non avevo nessun monopolio nel Comune di Roma. Però i pm, pervicacemente, sono andati contro ogni logica con la tesi dell’asservimento. Ma io ho anche manifestato contro Alemanno, perché il Comune non ci pagava crediti legittimi e mai contestati. Ma se era asservito, andavo a manifestare contro il sindaco? I pm hanno agito contro la logica».
Roma. Patrick Robecchi, un astrologo di fama nazionale, vivacchia qui e lì come consulente “delle stelle”, soprattutto divi tv decaduti. Tra i suoi clienti intercetta, per puro caso, un imprenditore edile, Tazio Rapisarda: un uomo senza scrupoli, che però si mostra follemente sensibile alle stelle e ai suoi influssi sugli esseri umani. Robecchi, poco a poco, conquista la sua fiducia; Rapisarda lo porta con sé per “influenzare” i suoi affari e i suoi meeting di lavoro. Quando però Rapisarda viene coinvolto nelle indagini di Mafia Capitale, Robecchi rischia di essere implicato anch'egli nello scandalo...
Vieni a Roma con me?Parliamo di Mafia Capitale.Colonna sononora: "Mille giorni di te e di me", Baglioni.(tanto dicono sia durata questa MAFIA).
Un anno fa Evo Morales si rifugiava in Argentina, dopo un anno la Bolivia vota (democraticamente) per il suo partito. Si muovevano i primi tasselli di una "scandalo" che scandalizzò in pochi, il "Russiagate", di cui ancora oggi non sappiamo ancora molto, e Mafia Capitale veniva derubricato a semplice corruzione dalle sentenze.La cronaca nera ci raccontava, fraintendendola completamente per settimane, la morte di Luca Sacchi. Successero anche altre cose: a un anno di distanza magari le ricordiamo a stento, ma ci tennero occupati non poco.
Vi proponiamo l'ascolto della lunga testimonianza in studio di Salvatore Buzzi, arrestato il 3 dicembre 2014 nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, insieme a Massimo Carminati, in cui venne fuori la collusione tra funzionari della pubblica amministrazione e diverse società e aziende riconducibili proprio a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Cadute le accuse di turbativa d’asta e corruzione oggi Salvatore Buzzi è in attesa della rideterminazione della pena definitiva: "Gli altri carcerati pensavano fossi ricchissimo, con i soldi nascosti sotto terra... Fino alla strage di Charlie Hebdo ogni sera eravamo sui telegiornali [...] Carminati? L'ho conosciuto tramite Riccardo Mancini, ex Ad Eur Spa, che me lo ha consigliato per partecipare ad una gara d'appalto. Se non avessi fatto la gara d'appalto insieme a Carminati l'avrei persa. Nel 2011 Carminati era una persona rispettabilissima con conoscenze elevatissime [...] Ci chiedevano favori? Nell'epoca Marino, il consiglio comunale era pessimo: tutti ci chiedevano qualcosa"
Our news bulletin (in Italian). - Australia, diplomatici in contatto con l'uomo australiano in attesa della pena di morte in Cina per traffico di droga; Italia, scarcerato per per scadenza dei termini Massimo Carminati, figura centrale di "Mafia Capitale".
L’Avv. Valerio Spigarelli ci parla di Mafia Capitale, informazione e politica. Tutto questo in una speciale #BreakingNews! Parliamo con l’Avv. Valerio Spigarelli, del Foro di Roma. “Mafia Capiltale: corto circuito tra Informazione e Politica.”A cura di Milena Miranda
00:00 Adesso il ministro Bonafede ci spiega la “svolta storica” della lotta di evasione. Ma per favore! 03:10 Polito sul Corsera ci spiega come il centrosinistra è da 25 anni […]
Mafia Capitale non fu mafia. La sentenza della Cassazione. Ne parliamo con Danilo Chirico dell'associazione antimafia Da Sud e Nando dalla Chiesa, sociologo e studioso delle organizzazioni criminali
Quella capeggiata dall'ex Nar Massimo Carminati e dall'ex ras delle Cooperative Salvatore Buzzi è stata un'associazione a delinquere "semplice" con due bande, una specializzata in usura e estorsione, l'altra in corruzione per manipolare gli appalti
Anna Milan, inviata Gr ; Giovanni Maria Flick, giurista ; Mario Balzanelli, Centrale Operativa Provinciale 118 .
i danni della pioggia in provincia di Alessandria e Milano, con Francesco Conti di Radio Gold e l'assessore all'istruzione Laura Galimberti. A Roma fu Mafia Capitale? Oggi la sentenza della Cassazione Osite Giovanni Tizian de L'Espresso
Mafia Capitale non fu mafia. La sentenza della Cassazione. Ne parliamo con Danilo Chirico dell'associazione antimafia Da Sud e Nando dalla Chiesa, sociologo e studioso delle organizzazioni criminali (prima parte)
Mafia Capitale non fu mafia. La sentenza della Cassazione. Ne parliamo con Danilo Chirico dell'associazione antimafia Da Sud e Nando dalla Chiesa, sociologo e studioso delle organizzazioni criminali (prima parte)
"Con noi" sono "aumentate multe a chi su bus e metro Atac" viaggia "senza biglietto. Quando governavate voi a Roma c'era l'anarchia, Mafia Capitale e si facevano solo debiti. Noi i fatti, tu le chiacchiere". La sindaca di Roma Virginia Raggi ha replicato così al leader della Lega Matteo Salvini, il quale, ospite a Di Martedì su La7, aveva dichiarato: "Quando si votò a Roma dissi 'Piuttosto che quelli del Pd, sceglierei la Raggi. Chiedo scusa ai romani, che sciagura. La città è un disastro. Virginia, se ci guardi: torna a fare altro!". L'ex ministro dell'Interno ha poi rincarato la dose dichiarando a TgCom: "Virginia fatti da parte, Roma e i romani meritano di meglio, non la calamità naturale che, politicamente, ti sei dimostrata. Fatti da parte".
L'occultismo con Danilo Campanella, debito e moneta positiva con Fabio Conditi, le rivelazioni sulla Banda della Magliana con Raffaella Fanelli. Questi i temi della nuova puntata di Border Nights - La notte ai confini in diretta dalle 22 su Web Radio Network .OCCULTISMO, TRA MITO ED IGNOTO: DANILO CAMPANELLAPrimo collegamento della serata con Danilo Campanella, da poco uscito con "Occultismo. L'attualità di un mito. La presenza dell'ignoto" (Tau Edizioni). "In tanti abbiamo sentito parlare del fenomeno dell'occultismo, ed alcuni, fra noi, hanno letto articoli e libri in merito, non sempre esaustivi, né tanto meno approfonditi. (...) Dopo aver letto e scritto molto di religione e spiritualità, ho intuito che, in questo mondo così pieno di tecnologia e di speranze per la scienza, vi è un sottile velo in cui si insinuano forze di non facile comprensione, e che tramano dietro sottili simbologie esoteriche. Serve perciò una guida adeguata (...) Trovo, perciò, questo contributo saggistico (ma direi anche pastorale) di Danilo Campanella, politologo e filosofo oramai conosciuto (anche grazie a questo Editore) di una importanza capitale: in questo libro sono state spiegate le origini e le tecniche dell'occulto, toccando il tema dall'antichità biblica più remota, fino all'informatica contemporanea. Un testo reso semplice dall'autore, per varie ragioni. La prima, è rappresentata dalla grande capacità di analisi, unita a quella della sintesi, che a Campanella tutti riconoscono. La seconda, consiste, a mio avviso, nell'aver toccato con mano le "parti vive" del discorso sull'occulto, entrando fisicamente all'interno di certi luoghi ed in contatto con certe persone. Un contatto che, per molti, sarebbe stato ostico, ma non per l'autore, abile "detective del sapere" che ha "rischiato" per i lettori, dando alle stampe un'opera che sarà utile agli studiosi e agli interessati per molti e molti anni a venire. E di questo non possiamo che essergliene grati". Danilo Campanella, plurilaureato in filosofia, ad indirizzo etico-politico. Ha conseguito un Master in Geopolitica presso la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI), una laurea e una laurea specialistica in Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, una Laurea Magistrale in Filosofia presso l'Università degli Studi Roma Tor Vergata, e un Dottorato (PhD) in Filosofia. E' stato consulente per organizzazioni culturali e politiche. Ha fondato una rivista di studi scientifici multidisciplinari, Philomath News, e una rubrica di politologia "Riflessioni politiche" su Riflessioni.it.Tra i suoi saggi si ricordano: Nascita, apogeo e caduta di Sparta, Nuova Cultura, Roma 2007, La distruzione delle realtà sottili, Nuova Cultura, Roma 2008, Aldo Moro, filosofia, politica e pensiero, Edizioni Paoline. Vive e lavora a Roma.MONETA POSITIVA E DEBITO: FABIO CONDITINella seconda parte collegamento con Fabio Conditi, parleremo di moneta positiva e debito. Esperto di Banche e Moneta - Laureato in Ingegneria, è fondatore di numerosi gruppi che si occupano di economia e moneta, autore dei libri "Manuale in 12 passi per uscire dalla crisi" e "Moneta Positiva". L'associazione Moneta Positiva ha i seguenti obiettivi :a) aumentare la consapevolezza delle persone sui temi della sovranità monetaria e della sua influenza nell'economia;b) divulgare e spiegare come funziona il nostro attuale sistema economico e monetario;c) proporre, adattandole per l'Italia, le soluzioni elaborate dal Movimento Internazionale IMMR (International Movement for Monetary Reform) e dall'esperienza britannica di "Positive Money";d) riformare il sistema monetario ed economico in modo che sia più equo e più giusto per i cittadini, riducendo le ingiustizie e le disuguaglianze.BANDA DELLA MAGLIANA, NUOVE RIVELAZIONI: RAFFAELLA FANELLIMaurizio Abbatino è stato uno dei fondatori e capi della Banda della Magliana, l'organizzazione criminale che ha dominato la Roma degli anni '70 e '80, muovendosi a braccetto con la mafia, i servizi segreti, la massoneria. Nel 1993, grazie alle confessioni di Abbatino, scattò l'Operazione Colosseo che portò all'arresto di decine di appartenenti alla Banda. Ma nel 2015 ad Abbatino è stato tolto il programma di protezione per i collaboratori di giustizia: ciò è avvenuto contemporaneamente all'inizio del processo Mafia Capitale, che ha visto tra i maggiori imputati Massimo Carminati, legato in passato alla Banda della Magliana. Maurizio Abbatino ha affidato numerose rivelazioni anche inedite alla giornalista Raffaella Fanelli, autrice del libro-intervista dal titolo "La verità del Freddo. La storia, i delitti, i retroscena. L'ultima testimonianza del capo della Banda della Magliana". L'ex boss racconta ciò che sa su diverse vicende italiane: il Caso Moro, il delitto Pasolini, l'omicidio di Mino Pecorelli, la scomparsa di Emanuela Orlandi.Per Vetrina Bn questa sera conosceremo la realtà aziendale di Due Emme Pack. A completare la puntata come sempre la ruota libera con Paolo Franceschetti, l'angolo di Barbara Marchand e la scheda del Maestro di Dietrologia.Per intervenire:redazione@bordernights.it
L'occultismo con Danilo Campanella, debito e moneta positiva con Fabio Conditi, le rivelazioni sulla Banda della Magliana con Raffaella Fanelli. Questi i temi della nuova puntata di Border Nights - La notte ai confini in diretta dalle 22 su Web Radio Network .OCCULTISMO, TRA MITO ED IGNOTO: DANILO CAMPANELLAPrimo collegamento della serata con Danilo Campanella, da poco uscito con "Occultismo. L'attualità di un mito. La presenza dell'ignoto" (Tau Edizioni). "In tanti abbiamo sentito parlare del fenomeno dell'occultismo, ed alcuni, fra noi, hanno letto articoli e libri in merito, non sempre esaustivi, né tanto meno approfonditi. (...) Dopo aver letto e scritto molto di religione e spiritualità, ho intuito che, in questo mondo così pieno di tecnologia e di speranze per la scienza, vi è un sottile velo in cui si insinuano forze di non facile comprensione, e che tramano dietro sottili simbologie esoteriche. Serve perciò una guida adeguata (...) Trovo, perciò, questo contributo saggistico (ma direi anche pastorale) di Danilo Campanella, politologo e filosofo oramai conosciuto (anche grazie a questo Editore) di una importanza capitale: in questo libro sono state spiegate le origini e le tecniche dell'occulto, toccando il tema dall'antichità biblica più remota, fino all'informatica contemporanea. Un testo reso semplice dall'autore, per varie ragioni. La prima, è rappresentata dalla grande capacità di analisi, unita a quella della sintesi, che a Campanella tutti riconoscono. La seconda, consiste, a mio avviso, nell'aver toccato con mano le "parti vive" del discorso sull'occulto, entrando fisicamente all'interno di certi luoghi ed in contatto con certe persone. Un contatto che, per molti, sarebbe stato ostico, ma non per l'autore, abile "detective del sapere" che ha "rischiato" per i lettori, dando alle stampe un'opera che sarà utile agli studiosi e agli interessati per molti e molti anni a venire. E di questo non possiamo che essergliene grati". Danilo Campanella, plurilaureato in filosofia, ad indirizzo etico-politico. Ha conseguito un Master in Geopolitica presso la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI), una laurea e una laurea specialistica in Filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, una Laurea Magistrale in Filosofia presso l'Università degli Studi Roma Tor Vergata, e un Dottorato (PhD) in Filosofia. E' stato consulente per organizzazioni culturali e politiche. Ha fondato una rivista di studi scientifici multidisciplinari, Philomath News, e una rubrica di politologia "Riflessioni politiche" su Riflessioni.it.Tra i suoi saggi si ricordano: Nascita, apogeo e caduta di Sparta, Nuova Cultura, Roma 2007, La distruzione delle realtà sottili, Nuova Cultura, Roma 2008, Aldo Moro, filosofia, politica e pensiero, Edizioni Paoline. Vive e lavora a Roma.MONETA POSITIVA E DEBITO: FABIO CONDITINella seconda parte collegamento con Fabio Conditi, parleremo di moneta positiva e debito. Esperto di Banche e Moneta - Laureato in Ingegneria, è fondatore di numerosi gruppi che si occupano di economia e moneta, autore dei libri "Manuale in 12 passi per uscire dalla crisi" e "Moneta Positiva". L'associazione Moneta Positiva ha i seguenti obiettivi :a) aumentare la consapevolezza delle persone sui temi della sovranità monetaria e della sua influenza nell'economia;b) divulgare e spiegare come funziona il nostro attuale sistema economico e monetario;c) proporre, adattandole per l'Italia, le soluzioni elaborate dal Movimento Internazionale IMMR (International Movement for Monetary Reform) e dall'esperienza britannica di "Positive Money";d) riformare il sistema monetario ed economico in modo che sia più equo e più giusto per i cittadini, riducendo le ingiustizie e le disuguaglianze.BANDA DELLA MAGLIANA, NUOVE RIVELAZIONI: RAFFAELLA FANELLIMaurizio Abbatino è stato uno dei fondatori e capi della Banda della Magliana, l'organizzazione criminale che ha dominato la Roma degli anni '70 e '80, muovendosi a braccetto con la mafia, i servizi segreti, la massoneria. Nel 1993, grazie alle confessioni di Abbatino, scattò l'Operazione Colosseo che portò all'arresto di decine di appartenenti alla Banda. Ma nel 2015 ad Abbatino è stato tolto il programma di protezione per i collaboratori di giustizia: ciò è avvenuto contemporaneamente all'inizio del processo Mafia Capitale, che ha visto tra i maggiori imputati Massimo Carminati, legato in passato alla Banda della Magliana. Maurizio Abbatino ha affidato numerose rivelazioni anche inedite alla giornalista Raffaella Fanelli, autrice del libro-intervista dal titolo "La verità del Freddo. La storia, i delitti, i retroscena. L'ultima testimonianza del capo della Banda della Magliana". L'ex boss racconta ciò che sa su diverse vicende italiane: il Caso Moro, il delitto Pasolini, l'omicidio di Mino Pecorelli, la scomparsa di Emanuela Orlandi.Per Vetrina Bn questa sera conosceremo la realtà aziendale di Due Emme Pack. A completare la puntata come sempre la ruota libera con Paolo Franceschetti, l'angolo di Barbara Marchand e la scheda del Maestro di Dietrologia.Per intervenire:redazione@bordernights.it
La sentenza del processo Mafia Capitale. Alfonso Sabella, magistrato - Racconto dal Kurdistan iracheno. Maria Gianniti, inviata del GR.
In Studio: Domenico Monterisi, Pierluigi Serra e Andrea Pontecorvo
Federica Angeli La Repubblica,avv.Gian Domenico Caiazza
Lirio Abbate inviato L'Espresso.
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DEPENALIZZAZIONE ED ABROGAZIONE DEI REATI: NOVITA’ E CRITICITA’ A CONFRONTONe parleremo con L’Avv. Emanuele Genovese, Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria e con l’Avv. Anna Moricca, GOT presso il Tribunale Penale di Vibo Valentia nonché Componente del Collegio dei Probiviri e Responsabile del Comitato Scientifico della Scuola Territoriale della Camera Penale di Lamezia Terme.Inoltre, l’Avv. Cataldo Intrieri ci parlerà della diffusione arbitraria di intercettazioni e filmati riguardanti il processo Mafia Capitale, fornito dagli inquirenti agli organi di stampa.Rubriche: “Rassegna stampa” di Domenico Monterisi,“Avvocati nella letteratura” di Clara Mazzarella,“Tagli e ritagli di diritto penale" di Manuela Leuzzi, “La settimana della giurisprudenza” di Emanuele Mascolo e Elia Barbujani,Non mancherà "Avvocà, per ora grazie" di Giuseppe Caravita.Vi aspettiamo in diretta su www.webradioiuslaw.it
Mafia Capitale. Alfonso Sabella, magistrato.
Mafia Capitale. Daniele Autieri, autore del libro "I giorni della cagna" - Latina: giornalista picchiato per aver fotografato discariche abusive. Gabriele Mancini, "Latina Oggi".
con: Lirio Abbate giornalista de L'Espresso, Giosuè Naso avvocato di Massimo Carminati
con: Lirio Abbate giornalista de L'Espresso, Giosuè Naso avvocato di Massimo Carminati, Giancarlo DeCataldo magistrato, Giovanni Bianconi giornalista de ilCorriereDellaSera
con: Lirio Abbate giornalista de L'Espresso, Alessandro Diddi avvocato di Salvatore Buzzi, Salvatore Fachile avvocato del Comune di Roma e segretario dell'ASGI
Processo Mafia Capitale: immigrati si costituiscono parte civile. Carla Manzocchi, Stefano Pazienza, avvocato degli immigrati - Messina di nuovo senza acqua. Raffaele Mammoliti, parrucchiere a Messina.
Al via il processo su Mafia Capitale. Francesco Tagliaferri, Presidente della Camera Penale di Roma, Lirio Abbate, "L'Espresso".
Che cosa insegna la vicenda di Roma di questi ultimi mesi: dalle dimissioni del sindaco Marino, tornando indietro all'inchiesta “mafia-capitale”, alle elezioni romane del 2013? Memos lo ha chiesto a Christian Raimo, giornalista scrittore e insegnante, romano. «Quella di Roma – dice - è una vicenda che mette insieme molte delle debolezze della politica italiana: la debolezza di una città grande, estesa, difficile da amministrare; la debolezza dei partiti (pd, sel) che non riescono a fare da traduttore di quelle che sono le istanze di cambiamento; la debolezza di una riforma morale della politica che non può essere fatta a colpi d'accetta; e infine, la debolezza di una domanda di politica dal basso che però non riesce a trovare una sintesi». Raimo descrive Roma come una città con due facce: «c'è una città con il centro storico, sempre più turistica, gentrificata, più disneyland, in cui vivono poco meno di un milione di persone; c'è poi un'altra città, di due milioni di abitanti, che è un'immensa periferia che ormai arriva ai confini del Lazio. Negli ultimi anni c'è stata un'emigrazione enorme verso la periferia, con una conseguente cementificazione, senza che fosse accompagnata da una rete di trasporti e di servizi». Chi ha amministrato Roma, il sindaco Marino, conosceva questa città? «Marino aveva toccato punti importanti: la lotta all'abusivismo commerciale, il contrasto alla mafia, alla corruzione e al consociativismo. Non è che non ha fatto nulla. Però non ha toccato i centri nevralgici dei problemi: la disuguaglianza, ad esempio. Se vado a Boccea (periferia romana, ndr) e chiedo a dei ragazzi cosa fanno il sabato pomeriggio loro mi rispondono che vanno “a Roma” e non “in centro”. C'è quindi un'idea che la città sia altro, e quest'idea riguarda due milioni di persone».
Che cosa insegna la vicenda di Roma di questi ultimi mesi: dalle dimissioni del sindaco Marino, tornando indietro all'inchiesta “mafia-capitale”, alle elezioni romane del 2013? Memos lo ha chiesto a Christian Raimo, giornalista scrittore e insegnante, romano. «Quella di Roma – dice - è una vicenda che mette insieme molte delle debolezze della politica italiana: la debolezza di una città grande, estesa, difficile da amministrare; la debolezza dei partiti (pd, sel) che non riescono a fare da traduttore di quelle che sono le istanze di cambiamento; la debolezza di una riforma morale della politica che non può essere fatta a colpi d'accetta; e infine, la debolezza di una domanda di politica dal basso che però non riesce a trovare una sintesi». Raimo descrive Roma come una città con due facce: «c'è una città con il centro storico, sempre più turistica, gentrificata, più disneyland, in cui vivono poco meno di un milione di persone; c'è poi un'altra città, di due milioni di abitanti, che è un'immensa periferia che ormai arriva ai confini del Lazio. Negli ultimi anni c'è stata un'emigrazione enorme verso la periferia, con una conseguente cementificazione, senza che fosse accompagnata da una rete di trasporti e di servizi». Chi ha amministrato Roma, il sindaco Marino, conosceva questa città? «Marino aveva toccato punti importanti: la lotta all'abusivismo commerciale, il contrasto alla mafia, alla corruzione e al consociativismo. Non è che non ha fatto nulla. Però non ha toccato i centri nevralgici dei problemi: la disuguaglianza, ad esempio. Se vado a Boccea (periferia romana, ndr) e chiedo a dei ragazzi cosa fanno il sabato pomeriggio loro mi rispondono che vanno “a Roma” e non “in centro”. C'è quindi un'idea che la città sia altro, e quest'idea riguarda due milioni di persone».
con: Marco Lillo de ilFattoQuotidiano, Matteo Orfini commissario del PD romano, Gianni Alemanno ex sindaco di Roma
con: Marco Lillo de ilFattoQuotidiano, Gianni Alemanno ex sindaco di Roma, Francesco Storace vicepresidente Consiglio Regionale del Lazio, Loredana DePetris capogruppo SEL in Senato
con: Marco Lillo de ilFattoQuotidiano, Matteo Orfini commissario del PD romano, Massimo Bordin de ilFoglio, Roberta Lombardi del M5S, Fabio Melilli segretario regionale PD
Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: Alfonso Sabella (assessore alla legalità Comune di Roma), Antonello Caporale ( Il Fatto Quotidiano),ascoltatori.
Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: Alfonso Sabella (assessore alla legalità Comune di Roma), Antonello Caporale ( Il Fatto Quotidiano).
Mafia Capitale puntava anche i canili di Roma. Francesco d'Ayala, redazione cultura GRR, Simona Novi, presidente AVCPP.
con: Alfonso Sabella assessore alla legalità del comune di Roma, Lirio Abbate de L'Espresso, Bruno Sokolowicz
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Mafia Capitale: nuova ondata di arresti. Francesco Grignetti, "La Stampa", Mario Genovese, Esponente di Libera ad Ostia, Carla Manzocchi.
Francesco Grignetti è un giornalista della Stampa. Gaetano Savatteri è giornalista e scrittore. Insieme hanno curato un libro uscito di recente dal titolo “Mafia capitale. L'atto d'accusa della Procura di Roma” (Melampo). La conversazione con Memos comincia dalle ultime rivelazioni dell'inchiesta di Firenze su tangenti e appalti in alcune delle principali “grandi opere” italiane. Grignetti e Savatteri raccontano le differenze e le similitudini rispetto all'inchiesta di “Mafia Capitale” che, pochi mesi fa, scoperchiò una cupola criminale a Roma nella gestione di appalti e denaro pubblico. L'organizzazione mafiosa era composta da criminalità di strada, colletti bianchi, burocrazia pubblica e imprenditori. L'intervista con i due giornalisti ripercorre i passaggi principali dell'inchiesta romana. La fonte esclusiva è quel documento importante - ricco di analisi e descrizioni – che è l'ordinanza con cui la giudice romana Flavia Costantini, a fine novembre 2014, accettò le richieste di arresto della procura guidata dallo storico magistrato antimafia Giuseppe Pignatone.
Francesco Grignetti è un giornalista della Stampa. Gaetano Savatteri è giornalista e scrittore. Insieme hanno curato un libro uscito di recente dal titolo “Mafia capitale. L'atto d'accusa della Procura di Roma” (Melampo). La conversazione con Memos comincia dalle ultime rivelazioni dell'inchiesta di Firenze su tangenti e appalti in alcune delle principali “grandi opere” italiane. Grignetti e Savatteri raccontano le differenze e le similitudini rispetto all'inchiesta di “Mafia Capitale” che, pochi mesi fa, scoperchiò una cupola criminale a Roma nella gestione di appalti e denaro pubblico. L'organizzazione mafiosa era composta da criminalità di strada, colletti bianchi, burocrazia pubblica e imprenditori. L'intervista con i due giornalisti ripercorre i passaggi principali dell'inchiesta romana. La fonte esclusiva è quel documento importante - ricco di analisi e descrizioni – che è l'ordinanza con cui la giudice romana Flavia Costantini, a fine novembre 2014, accettò le richieste di arresto della procura guidata dallo storico magistrato antimafia Giuseppe Pignatone.
Francesco Grignetti è un giornalista della Stampa. Gaetano Savatteri è giornalista e scrittore. Insieme hanno curato un libro uscito di recente dal titolo “Mafia capitale. L'atto d'accusa della Procura di Roma” (Melampo). La conversazione con Memos comincia dalle ultime rivelazioni dell'inchiesta di Firenze su tangenti e appalti in alcune delle principali “grandi opere” italiane. Grignetti e Savatteri raccontano le differenze e le similitudini rispetto all'inchiesta di “Mafia Capitale” che, pochi mesi fa, scoperchiò una cupola criminale a Roma nella gestione di appalti e denaro pubblico. L'organizzazione mafiosa era composta da criminalità di strada, colletti bianchi, burocrazia pubblica e imprenditori. L'intervista con i due giornalisti ripercorre i passaggi principali dell'inchiesta romana. La fonte esclusiva è quel documento importante - ricco di analisi e descrizioni – che è l'ordinanza con cui la giudice romana Flavia Costantini, a fine novembre 2014, accettò le richieste di arresto della procura guidata dallo storico magistrato antimafia Giuseppe Pignatone.
Durante la prima parte dell'iniziativa abbiamo intervistato Giampiero Calapà de Il Fatto Quotidiano, autore del libero "Mafia Capitale", con il quale abbiamo discusso degli intrecci dell'inchiesta che ha sconvolto Roma, ma di cui non si parla già più.Poi Danilo Chirico di DaSud, associazione antimafia, autore di due inchieste: Roma Tagliata Male e Mammamafia; la prima focalizza il business e il riciclaggio creato dalla droga venduta in alcuni quartieri della Capitale, mentre il secondo come la mafia si sia oramai intrufolata nel welfare e quindi riesca a pilotarlo.E da ultima, Flavia Famà di Libera Internazionale, che ha letto una lettera inviata a Don Ciotti dalle vittime dei desaparecidos in Messico, trucidati dalla criminalità organizzata del luogo.Il tutto intervallato dalle sonorità degli Irish Spinners!Buon ascolto!
Durante la seconda parte dell'iniziativa sono stati letti dei passi di poeti romani, che hanno denunciato con i loro versi il degrado morale della Capitale e passi dell'inchiesta di Mafia Capitale.Il tutto intervallato dalle sonorità dei THE BEAVER AND THE PLATYPUS.Buon ascolto!
Argomento della puntata: DONNE nella TOPONOMASTICA. intervista con Cinzia Paolillo, presisdente di "Da Sud" associazione antimafia, che organizza oggi alle 10 al Colosseo la manifestazione "Spiazziamoli", contro Mafia Capitale. Per finire, intervista con RENATO ZERO
con: Marco Lillo, Lirio Abbate, Giuliano Ferrara
con: Marco Lillo, Lirio Abbate, Danilo Chirico portavoce Associazione Antimafie del Sud
con: Marco Lillo, Lirio Abbate, Alfonso Sabella assessore legalità Comune di Roma
Mafia Capitale mette a rischio occupazione 100 lavoratori disabili. Giovanni Sansone, responsabile Super Abile INAIL.
Mafia Capitale. Lirio Abbate, giornalista de "L'Espresso" - Le condizioni del medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani. Dr. Giuseppe Ippolito, direttore dell'Istituto per la cura delle malattie infettive presso il Lazzaro Spallanzani.
Conduce Giancarlo Loquenzi scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: On. Rosy Bindi (Pres. Comm. parlamentare d'inchiesta sulle mafie), Giuliano Ferrara (Direttore "il Foglio").
Conduce Giancarlo Loquenzi scheda di Daniela Mecenate. Ospiti: On. Rosy Bindi (Pres. Comm. parlamentare d'inchiesta sulle mafie), Giuliano Ferrara (Direttore "il Foglio").
Ospiti: Massimo Russo, direttore di Wired; Silvano Spinelli, Eos; Alberto Ferrari, progetto Cupid per il Parkinson
In esclusiva per De Gustibus, l'audio delle cene romane che hanno suscitato tanto scandalo. E poi l'intervista a Stefano Pisani, direttore di Lercio.it. (prima parte)
Mafia Capitale, gli ultimi sviluppi dell'inchiesta, i rapporti del boss De Carlo con il mondo del calcio e dello spettacolo, il furto di un pc in un ufficio del Comune di Roma, il commissariamento del Pd di Roma; Immigrazione, nuovi sbarchi e ancora vittime sulle coste siciliane, il bilancio a un mese dall'avvio dell'operazione Triton.
In esclusiva per De Gustibus, l'audio delle cene romane che hanno suscitato tanto scandalo. E poi l'intervista a Stefano Pisani, direttore di Lercio.it. (prima parte)
Piergiorgio Morosini è un magistrato. E' consigliere al Csm. E' stato giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Palermo, ha scritto l'ordinanza con cui l'anno scorso sono stati rinviati a giudizio gli imputati del processo sulla trattativa stato-mafia. Morosini è stato anche segretario di Magistratura democratica. Ospite di Memos ha raccontato la sua idea sulla legalità violata: le mafie prosperano grazie alle relazioni strette con la politica, ma la politica resta la soluzione principale del “problema” mafioso, dipende dalla politica la possibilità di ripristinare in Italia un senso di legalità diffuso. Cosa ne pensa dell'inchiesta di Roma su “Mafia Capitale”? Morosini è colpito dalle rivelazioni di questi giorni. «E' un'indagine paradigmatica rispetto ai sistemi di criminalità organizzata presenti oggi in Italia. E' antistorico – dice il magistrato - pensare oggi ad organizzazioni mafiose presenti solo in alcune regioni del sud. Le mafie sono presenti in ogni angolo del nostro paese». L'inchiesta dei magistrati della Procura di Roma rivela, secondo Morosini, un carattere particolare di questa mafia della capitale: «E' una nuova forma di associazione mafiosa: la componente del controllo capillare del territorio – che era stata decisiva nella formulazione originaria dell'articolo 416-bis all'inizio degli anni ottanta – è un requisito che va evaporando, mentre si rafforza il requisito dei rapporti sistematici con la pubblica amministrazione e con il circuito economico-finanziario della capitale. In altre parole – conclude Morosini – emerge che a contare è soprattutto il capitale sociale», più che il controllo del territorio.
Mafia Capitale, gli ultimi sviluppi dell'inchiesta, i rapporti del boss De Carlo con il mondo del calcio e dello spettacolo, il furto di un pc in un ufficio del Comune di Roma, il commissariamento del Pd di Roma; Immigrazione, nuovi sbarchi e ancora vittime sulle coste siciliane, il bilancio a un mese dall'avvio dell'operazione Triton.
Mafia Capitale, gli ultimi sviluppi dell'inchiesta, i rapporti del boss De Carlo con il mondo del calcio e dello spettacolo, il furto di un pc in un ufficio del Comune di Roma, il commissariamento del Pd di Roma; Immigrazione, nuovi sbarchi e ancora vittime sulle coste siciliane, il bilancio a un mese dall'avvio dell'operazione Triton.
con: Lirio Abbate inviato de L'Espresso, Giovanni Tizian autore di Il clan degli invisibili, Pietro Orsatti giornalista e scrittore
Mafia Capitale, chiesta la scorta per il sindaco Marino. La Regione Lazio sospende le gare d'appalto. Il ministro Poletti e quella cena del 2010 con diversi indagati nell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Milano, il corteo dei Comitati per il diritto alla casa; Telejato, nuove minacce alla redazione tv siciliana da anni in prima linea contro la mafia.
Mafia Capitale, chiesta la scorta per il sindaco Marino. La Regione Lazio sospende le gare d'appalto. Il ministro Poletti e quella cena del 2010 con diversi indagati nell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Milano, il corteo dei Comitati per il diritto alla casa; Telejato, nuove minacce alla redazione tv siciliana da anni in prima linea contro la mafia.
Mafia Capitale, chiesta la scorta per il sindaco Marino. La Regione Lazio sospende le gare d'appalto. Il ministro Poletti e quella cena del 2010 con diversi indagati nell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Milano, il corteo dei Comitati per il diritto alla casa; Telejato, nuove minacce alla redazione tv siciliana da anni in prima linea contro la mafia.
Ast Terni, trovato l'accordo per salvare i posti dei lavoratori delle acciaierie in esubero; Mafia Capitale, a Roma il business dei rifugiati rende più del traffico di droga. Un filone dell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Jobs Act, il voto di fiducia al Senato e le cariche della polizia ai manifestanti fuori da palazzo Madama.
Piergiorgio Morosini è un magistrato. E' consigliere al Csm. E’ stato giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Palermo, ha scritto l'ordinanza con cui l'anno scorso sono stati rinviati a giudizio gli imputati del processo sulla trattativa stato-mafia. Morosini è stato anche segretario di Magistratura democratica. Ospite di Memos ha raccontato la sua idea sulla legalità violata: le mafie prosperano grazie alle relazioni strette con la politica, ma la politica resta la soluzione principale del “problema” mafioso, dipende dalla politica la possibilità di ripristinare in Italia un senso di legalità diffuso. Cosa ne pensa dell'inchiesta di Roma su “Mafia Capitale”? Morosini è colpito dalle rivelazioni di questi giorni. «E' un'indagine paradigmatica rispetto ai sistemi di criminalità organizzata presenti oggi in Italia. E' antistorico – dice il magistrato - pensare oggi ad organizzazioni mafiose presenti solo in alcune regioni del sud. Le mafie sono presenti in ogni angolo del nostro paese». L'inchiesta dei magistrati della Procura di Roma rivela, secondo Morosini, un carattere particolare di questa mafia della capitale: «E' una nuova forma di associazione mafiosa: la componente del controllo capillare del territorio – che era stata decisiva nella formulazione originaria dell'articolo 416-bis all'inizio degli anni ottanta – è un requisito che va evaporando, mentre si rafforza il requisito dei rapporti sistematici con la pubblica amministrazione e con il circuito economico-finanziario della capitale. In altre parole – conclude Morosini – emerge che a contare è soprattutto il capitale sociale», più che il controllo del territorio.
Piergiorgio Morosini è un magistrato. E' consigliere al Csm. E’ stato giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Palermo, ha scritto l'ordinanza con cui l'anno scorso sono stati rinviati a giudizio gli imputati del processo sulla trattativa stato-mafia. Morosini è stato anche segretario di Magistratura democratica. Ospite di Memos ha raccontato la sua idea sulla legalità violata: le mafie prosperano grazie alle relazioni strette con la politica, ma la politica resta la soluzione principale del “problema” mafioso, dipende dalla politica la possibilità di ripristinare in Italia un senso di legalità diffuso. Cosa ne pensa dell'inchiesta di Roma su “Mafia Capitale”? Morosini è colpito dalle rivelazioni di questi giorni. «E' un'indagine paradigmatica rispetto ai sistemi di criminalità organizzata presenti oggi in Italia. E' antistorico – dice il magistrato - pensare oggi ad organizzazioni mafiose presenti solo in alcune regioni del sud. Le mafie sono presenti in ogni angolo del nostro paese». L'inchiesta dei magistrati della Procura di Roma rivela, secondo Morosini, un carattere particolare di questa mafia della capitale: «E' una nuova forma di associazione mafiosa: la componente del controllo capillare del territorio – che era stata decisiva nella formulazione originaria dell'articolo 416-bis all'inizio degli anni ottanta – è un requisito che va evaporando, mentre si rafforza il requisito dei rapporti sistematici con la pubblica amministrazione e con il circuito economico-finanziario della capitale. In altre parole – conclude Morosini – emerge che a contare è soprattutto il capitale sociale», più che il controllo del territorio.
Mafia Capitale, Roma scossa dall'inchiesta della Procura: 37 arresti, cento indagati, tra cui l'ex sindaco Pdl Gianni Alemanno, uomini delle giunte Veltroni e Marino, l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati. Le accuse: associazione mafiosa, estorsione, usura, corruzione, riciclaggio.
Ast Terni, trovato l'accordo per salvare i posti dei lavoratori delle acciaierie in esubero; Mafia Capitale, a Roma il business dei rifugiati rende più del traffico di droga. Un filone dell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Jobs Act, il voto di fiducia al Senato e le cariche della polizia ai manifestanti fuori da palazzo Madama.
Ast Terni, trovato l'accordo per salvare i posti dei lavoratori delle acciaierie in esubero; Mafia Capitale, a Roma il business dei rifugiati rende più del traffico di droga. Un filone dell'inchiesta "Mondo di mezzo"; Jobs Act, il voto di fiducia al Senato e le cariche della polizia ai manifestanti fuori da palazzo Madama.
Mafia Capitale, Roma scossa dall'inchiesta della Procura: 37 arresti, cento indagati, tra cui l'ex sindaco Pdl Gianni Alemanno, uomini delle giunte Veltroni e Marino, l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati. Le accuse: associazione mafiosa, estorsione, usura, corruzione, riciclaggio.
Mafia Capitale, Roma scossa dall'inchiesta della Procura: 37 arresti, cento indagati, tra cui l'ex sindaco Pdl Gianni Alemanno, uomini delle giunte Veltroni e Marino, l'ex terrorista dei Nar Massimo Carminati. Le accuse: associazione mafiosa, estorsione, usura, corruzione, riciclaggio.