Podcasts about premetto

  • 18PODCASTS
  • 20EPISODES
  • 12mAVG DURATION
  • ?INFREQUENT EPISODES
  • Aug 26, 2024LATEST

POPULARITY

20172018201920202021202220232024


Best podcasts about premetto

Latest podcast episodes about premetto

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico
VS80 - Le 3 regole per la gestione dello staff dello studio medico [Management Sanitario & Gestione studio]

Marketing sanitario: istruzioni per l'uso - il Podcast essenziale per il tuo studio medico

Play Episode Listen Later Aug 26, 2024 15:21


Premetto che dati alla mano, con 80 episodi all'attivo, Vendere Salute è il podcast dedicato al marketing sanitario con più episodi in Europa (credo che forse anche al mondo...)Ma veniamo a noi...In oltre 15 anni, ho toccato con mano realmente migliaia di realtà della sanità privata.Da piccoli studi, composti dal titolare e dall'assistente, a grandi centri medici e poliambulatori.Da lì ho trovato un "pattern" che adesso applico in primis nelle mie aziende e poi negli studi dei clienti.Riguardo ovviamente alla gestione dello staff. Perché alla fine tutti hanno problemi lì...a gestire la persone.O meglio a trovare prima le persone giuste, a mandare via quelle sbagliate e poi a gestirle.Lavorare con le "persone sbagliate" crea un brutto clima a studio, ti crea stress come titolare e come imprenditore ed è una cosa che "sentono" sempre anche i pazienti.Per questo ho creato 3 regole per gestire lo staff che oggi voglio condividere con te.Ascolta con attenzione il podcast di oggi e segnati su un blocco di appunti le mie 3 regole, così da settembre le applichi a studio...E se ancora non hai scaricato il mio videocorso gratuito, come hanno fatto migliaia di tuoi colleghi in tutta Italia, per sapere come acquisire nuovi pazienti in maniera costante...Fallo ora! ==> http://trepilastristudiomedico.com Al tuo successo! Francesco

Lo Psiconauta
Ep. #374 - Gli Stati Misti nel Disturbo Bipolare

Lo Psiconauta

Play Episode Listen Later May 30, 2022 7:23


Gli Stati Misti nel Disturbo Bipolare: che cosa sono? come si riconosco? come si curano?Con il termine di stato misto bipolare si intende un'alterazione patologica del tono dell'umore nella quale sono presenti contemporaneamente sintomi maniacali e depressivi per periodi di tempo prolungati. La coesistenza di sintomi di opposta polarità si manifesta nel tono affettivo, negli aspetti formali e di contenuto del pensiero, nelle alterazioni della psicomotricità, dando luogo a quadri clinici eterogenei e mutevoli spesso poco riconosciuti o scambiati per altre alterazioni psicopatologiche.Premetto che le informazioni presenti in questo video rappresentano un distillato delle lezioni di Athanasios Koukopoulos e di Giovanni Battista Cassano che hanno influenzato grandemente la formazione degli psichiatri formati tra la fine degli anni '90 ed i primi anni 2000.Tutti gli psichiatri che si sono formati con loro o che hanno lavorato insieme a loro nei decenni passati hanno sempre avuto ben chiaro l'importanza dello stato misto nella storia di quasi ogni paziente affetto dal Disturbo Bipolare.#bipolare #StatoMistoIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.ISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comScoprite tutti i miei libri: https://bit.ly/2JdjocYScoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZVisitate anche il mio blog: https://www.valeriorosso.comAvete mai sentito parlare del progetto psiq? Andate subito ad informarvi su https://psiq.it ed iscrivetevi alla newsletter.

AperiDIGITAL
E' arrivato il Metaverso?

AperiDIGITAL

Play Episode Listen Later Mar 21, 2022 1:42


Premetto che non sono un esperto di Metaverso (ma esisto gli esperti di Metaverso?). Ma quasi ogni giorno clienti, amici, parenti e conoscenti mi chiedono dov'è sto cavolo di Metaverso. Se vogliamo essere tecnicamente e formalmente diretti, la risposta è no, non esiste ancora. Ma ormai il termine Metaverso ha preso connotazioni molto più ampie legate alla realtà virtuale, alla realtà aumentata e al mondo della blockchain.

3' Grezzi di Cristina Marras
3' grezzi Ep. 195 Magia?

3' Grezzi di Cristina Marras

Play Episode Listen Later Jul 18, 2021 3:01


Mi è appena successa una cosa inspiegabile.TRASCRIZIONE TESTO (English translation below)Premetto che io alle regole della fisica ci credo che non credo nelle cose soprannaturali, almeno non ci credo finché non vedrò succedere attorno a me. Eppure ci sono delle cose che accadono e che io non riesco a spiegarmi come ne è appena successa una poco fa. Ho una scatola di cartone comprata da IKEA, divisa per scompartimenti, dove tengo i miei orecchini, le mie cose eccetera, niente di che, non mi piace avere cose preziose, sono più che altro bigiotteria, e all'interno di questi scompartimenti a volte ho anche delle piccole bustine di stoffa, dei piccoli sacchetti dove tengo ad esempio gli orecchini. Ecco, in uno di questi sacchetti di garza trasparente ho visto che c'era un orecchino con una perlina, un orecchino con la perlina a goccia, di quelli molto molto normali. Ho pensato, ah ecco, che bello me lo metto, ce n'è solo uno però so dove l'altro, perchè l'avevo visto qualche giorno fa. Allora, immaginatevi la scena: la scatola di cartone poggiata sul mio letto, io prendo in una mano la bustina di stoffa e con un dito faccio uscire l'orecchino a goccia di perla, questo orecchino a goccia di perla vola e sento un tonfo sordo di orecchino minuscolo che cade chissà dove. Ecco, adesso è da mezz'ora che cerco questo orecchino e non riesco a trovarlo. Intanto ho recuperato il secondo orecchino che ho visto qualche giorno fa, e questo è qui con me sul tavolo. Ho rovesciato completamente la scatola, ho visto le cose uno alla volta perché ho pensato magari ho avuto l'impressione che cadesse sul letto invece è ritornato dentro la scatola, ho tolto le lenzuola dal letto, le ho scosse per vedere se magari cadesse per terra, ho guardato in tutti i posti possibili e immaginabili e questo orecchino non si trova.Devo dire che mi sono successe cose del genere anche nel passato ricordo un po' di anni fa che ero convinta di aver lasciato sempre orecchini da qualche parte, questi orecchini però non riuscì più a trovarli. Ci misi una croce sopra, e poi dopo mesi anzi dopo anni, ritrovai gli orecchini tipo sul tappeto del salotto, cioè in un posto dove è impossibile che fossero rimasti per anni senza che io li avessi visti, o li avessi tirati su con l'aspirapolvere. Eh, io queste cose non riesco mica a spiegarmele, io le accetto così come sono e sono sicura che prima o poi questo orecchino riciccerà. Intanto dico a tutti in casa, occhio se vedete questo orecchino è mio, e vabbé di chi altro dovrebbe essere, loro lo sanno che non è il loro, quindi siamo solo in tre in casa, se non di uno dei gatti è necessariamente mio. Vi farò sapere se troverò questo orecchino.ENGLISH TRANSLATION First of all, I believe in the rules of physics and I don't believe in supernatural things, at least not until I see it happening around me. Yet there are things that happen that I can't explain to myself, and one of these just happened a little while ago. I have a cardboard box, from IKEA, divided into compartments, where I keep my earrings, my things etcetera, nothing special, I don't like having precious things, it's mostly costume jewelry, and inside these compartments sometimes I also have small fabric bags, small bags where I keep earrings, for example. Here, in one of these transparent gauze bags I saw that there was an earring with a bead, an earring with a teardrop bead, very very normal ones. I thought, ah there you go, how nice, I'm going to wear it, there is only one but I know where is the other one, because I have seen it a few days ago. So, imagine the scene: the cardboard box resting on my bed, I take the fabric bag in one hand and with one finger I pull out the pearl drop earring, this pearl drop earring flies and I hear a dull thud of a tiny earring that falls who knows where. Well, now I've been looking for this earring for half an hour and I can't find it. Meanwhile, I recovered the second earring, the one I saw a few days ago, and this is here with me on the table. I emptied the box, I looked at its content one thing at the time because I thought maybe I had the impression that it fell on the bed instead it went back inside the box, I took the sheets off the bed, I shook them to see if maybe it would fall on the floor, I looked in all possible and imaginable places and this earring is nowhere to be found. I have to say that things like this have happened to me already in the past. I remember a few years ago that I was certain that I left (yet again) some earring in a place, but these earrings however couldn't be found. I gave up completely, and then after months or actually after years, I found the earrings, like on the carpet in the living room, that is, in a place where it is impossible that they had remained for years without me noticing them, or pulling them up with the vacuum cleaner. Eh, I can't explain these things to myself, I accept them as they are and I'm sure that sooner or later this earring will appear again. Meanwhile, I tell everyone in the house, watch out if you see this earring it's mine, and oh well who else should it belong to, they know it's not theirs, and there are only the three of us in the house, if not one of the cats is necessarily mine. I will let you know if I find this earring.

Ecologia
Il Senato approva una legge sull'agricoltura biologica: tecnica obsoleta e insostenibilie che sarà pagata con i soldi dei cittadini

Ecologia

Play Episode Listen Later Jun 1, 2021 20:12


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6593IL SENATO APPROVA UNA LEGGE SULL'AGRICOLTURA BIOLOGICA: TECNICA OBSOLETA E INSOSTENIBILE CHE SARA' PAGATA CON I SOLDI DEI CITTADINI di Luigi MarianiIl DDL 998, approvato pochi giorni fa in Senato con una maggioranza "bulgara" di 195 favorevoli, un solo contrario (la Senatrice a vita Elena Cattaneo) e un astenuto, e che dovrà comunque effettuare un ulteriore passaggio alla Camera per l'approvazione definitiva, è solo la legge più recente a supporto del settore dell'agricoltura biologica partorita dal nostro Parlamento.Su tale legge, il cui testo approvato in Senato è disponibile online, una parte significativa del mondo scientifico ha ingaggiato una battaglia culturale cui ha partecipato in prima persona anche il sottoscritto e che si è sostanziata in due documenti di analisi, ricchi di bibliografia e inviati ai Deputati e Senatori. Nello specifico il documento inviato a tutti i Senatori il 19 gennaio 2019 è liberamente consultabile sul sito Agrarian Sciences ove è riportata anche la lista dei 444 esperti che lo hanno sottoscritto (fra di loro molti docenti universitari, agricoltori e tecnici del settore agricolo). Tale battaglia si è conclusa appunto con uno stupefacente "195 a 1", che non mi abbatte in alcun modo in quanto ho la coscienza di aver agito per l'interesse nazionale e per la scienza, come vedrò di illustrare nel prosieguo di questo scritto e come dimostra il voto contrario della collega professoressa Elena Cattaneo, di cui ci tengo in premessa a lodare la coerenza rispetto ai propri ideali scientifici, una coerenza che peraltro nell'episodio in questione è stata vissuta nella più totale solitudine.Premetto anche che "il marcio sta a Bruxelles", nel senso che l'Unione Europea da anni legifera a favore del biologico e che più di recente, tramite il cosiddetto "Farm to fork", ha posto il biologico al cuore della politica comunitaria dei prossimi anni.I TANTI MOTIVI DI CONTRARIETÀ ALLE AGRICOLTURE BIOIl DDL 998 devolve denaro pubblico alle agricolture bio (biologico e biodinamico) finanziando ricerca, innovazione, promozione, educazione alimentare al consumo di prodotti bio, insegnamento universitario e creando un sistema sementiero parallelo in cui gli agricoltori scambiano fra loro sementi senza alcun riguardo alle leggi sementiere che i comuni agricoltori sono tenuti a rispettare e che sono uno dei presupposti per un'agricoltura al passo con i tempi, in quanto fissano i requisiti di qualità a cui le ditte che commercializzano sementi sono tenute ad attenersi.Circa l'insegnamento universitario, che è tra le cose che più mi sta a cuore, prego i lettori di immaginare lezioni in cui i professori disquisiscono dottamente delle fantomatiche "energie cosmiche" su cui si fonda il biodinamico, rovinando in tal modo generazioni di studenti. Il povero Galileo si rivolterà nella tomba così come si rivolteranno migliaia di scienziati che alla sua grande lezione (la scienza fondata sull'osservazione della realtà e la sua interpretazione) si sono per secoli ispirati.Ogni legge che il nostro parlamento approva dovrebbe a mio avviso avere come principio ispiratore l'interesse generale, che in agricoltura si esprime come piena sostenibilità (ambientale, economica e sociale), salubrità dei prodotti e autosufficienza alimentare. In altri termini prodotti agricoli di qualità e a prezzi contenuti per il consumatore e per le filiere agro-alimentari.BIO, OBSOLETO E INSOSTENIBILEA tale riguardo il biologico, lungi dall'essere il modello di agricoltura per l'Europa del futuro, si presenta oggi come una tecnologia obsoleta e insostenibile, per l'elementare motivo che a fronte di una qualità dei prodotti non significativamente diversa, produce dal 20 al 70 % in meno del convenzionale. Al riguardo è fondamentale considerare i dati produttivi statunitensi e francesi di pieno campo, perché frutto di sistemi di monitoraggio delle produzioni di gran lunga più efficaci del nostro.Si scopre così che in Francia, secondo dati INRA, l'agricoltura convenzionale offre rese medie di 77 q/ha per il grano tenero (di cui la Francia è il maggior produttore europeo) mentre il frumento tenero biologico produce 29 q/ha (il 62% in meno) e dunque convertire l'agricoltura francese al biologico significherà trasformare un grande paese esportatore di cereali in un importatore, con effetti negativi sulla sicurezza alimentare globale: la Francia sarebbe infatti costretta ad approvvigionarsi sul mercato mondiale facendo aumentare i prezzi, con risvolti negativi sui paesi in via di sviluppo che dal mercato mondiale si riforniscono (chi si ricorda delle primavere arabe del 2008 può intendere appieno cosa significhi un aumento dei prezzi dei cereali sul mercato internazionale).A ciò si aggiunga che l'aumento di domanda sul mercato mondiale spingerebbe molti paesi che si trovano in zone del mondo ecologicamente "fragili" a dissodare per rispondere all'aumentata richiesta, come del resto sta già accadendo nei paesi del bacino del Rio delle Amazzoni: alla faccia della sostenibilità ambientale e delle polemiche contro Bolsonaro, in cui i leader europei, almeno a parole, eccellono. E non ci si venga a dire che diventando tutti vegetariani risolveremmo il problema, in quanto (a parte il fatto che fino a prova contraria siamo onnivori) gli animali domestici consumano sì il 30% dei cereali ma ci ripagano producendo il 21% delle calorie e il 25% delle proteine consumate dall'umanità.CO2, COL BIO EMISSIONI TRIPLEI fautori del bio lo indicano da tempo come "modello di sostenibilità, impegno per il clima e rispetto dell'ambente" ma si scordano ad esempio di dirci che le emissioni di CO2 per tonnellata di riso prodotto sono triple nel biologico rispetto al convenzionale e doppie per tonnellata di frumento. Che dire poi del rame, fitofarmaco obsoleto, con un quadro tossicologico inquietante e che non è biodegradabile per cui persiste nell'ambiente per tempi indefiniti? L'odio ideologico per la chimica e per la stessa genetica (selezione di varietà resistenti alle malattie con l'uso delle più moderne tecnologie) spingono da decenni il biologico a fondare sul rame la difesa fungicida, non proponendo alcuna reale alternativa in termini di molecole a minore impatto ambientale e/o di miglioramento genetico.E la produzione caleràA ciò si aggiunga che in Italia il bio non è in alcun modo una scelta strategica poiché farà calare le produzioni, aumentando la nostra dipendenza dall'estero, già oggi molto forte: importiamo il 50% del frumento per pane e pasta e il 35% dei mangimi zootecnici da cui derivano prodotti da esportazione come i formaggi-grana e i prosciutti.Quanto detto pone dubbi fondati rispetto al panegirico sulle virtù del biologico elevato nell'art. 1, c. 2: "la produzione biologica è un sistema globale di gestione dell'azienda agricola e di produzione alimentare, basato sull'interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente e azione per il clima e di salvaguardia delle risorse naturali e, grazie all'applicazione di norme rigorose di produzione, contribuisce alla qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare, al benessere degli animali, allo sviluppo rurale, alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, alla salvaguardia della biodiversità e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell'intensità delle emissioni di gas a effetto serra stabiliti...". Tale panegirico rappresenta peraltro un miglioramento, ottenuto anche grazie all'impegno del nostro gruppo di docenti, tecnici e imprenditori agricoli, rispetto al testo originario, in cui il biologico era addirittura definito "di interesse nazionale".Dov'è l'interesse per lo Stato?Qual è la morale di tutto ciò? Se un produttore ritiene che per sfuggire alla logica dei prezzi bassi che caratterizzano le commodities sia per lui conveniente passare al biologico è libero di farlo. Tuttavia, non vedo in base a quale interesse generale si debba pagare con denaro pubblico la minore efficienza in termini produttivi e il maggiore impatto ambientale che da ciò inevitabilmente deriva. Se il biologico è davvero più gradito al consumatore, le relative filiere debbono essere in grado di stare sul mercato godendo degli stessi contributi riservati agli altri agricoltori, contributi che già oggi sono sensibilmente inferiori a quelli riservati al biologico, nel senso che nell'agricoltura convenzionale le sovvenzioni pubbliche coprono il 31% del reddito netto contro il 45% del biologico (fonte: Bioreport 2018).Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Luigi Mariani, nell'articolo seguente dal titolo "Agricoltura bio, c'è un substrato di pseudoscienza" spiega che l'alternativa al bio esiste e si chiama agricoltura integrata, che supera la scarsa efficienza del bio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 1° giugno 2021:Le agricolture del gruppo bio hanno un substrato pseudoscientifico inquietante. Pseudoscientifica è l'idea secondo cui una molecola di urea di sintesi possa isterilire il suolo mentre l'analoga molecola presente nelle urine dei mammiferi sia un ottimo concime, così come è pseudoscientifica la distinzione fra fitofarmaci "naturali" buoni e fitofarmaci "di sintesi" cattivi: in natura vi sono i peggiori veleni di questo mondo (la cicuta da Conium maculatum e l'atropina da Atropa belladonna, solo per fare due esempi) e per rendersene conto basta consultare le etichette di alcuni fitofarmaci "naturali" usati dal biologico (Azadiractina, Spinosad, rame) e confrontarle con quella del tanto vituperato Glyphosate (il Roundup di Monsanto). Le etichette sono disponibili nella banca dati dei prodotti fitosanitari presso il Ministero della salute e per i prodotti "naturali" riportano frasi del tipo "molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata" o "può provocare reazioni allergiche", assenti per il Glyphosate.

Storia di Roma
Episodio 0 (Trailer)

Storia di Roma

Play Episode Listen Later Mar 8, 2021 1:25


Già dal nome potete bene intuire che la mia intenzione è quella di percorrere insieme il tortuoso, lungo e affascinante percorso che ci porterà alla scoperta della storia di un impero che durerà secoli e che ci farà scoprire battaglie, intrighi, lotte politiche e militari incredibili.Premetto una cosa; non sono uno storico, ma un semplice appassionato di storia romana come te che stai ascoltando questo podcast o che hai intenzione di ascoltarlo. Il mio obiettivo è quello di poterti dare delle nozioni basilari storiche il più possibili coerenti con le fonti, cercando di dare un ordine agli eventi accaduti e spiegarli in maniera chiara.Inizieremo con la fondazione della città fino alla data che gli storici fanno coincidere formalmente con la fine dell'impero romano d'occidente, il 476 dc, data della deposizione dell'ultimo imperatore romano Romolo Augusto.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia-di-roma8273/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
All in: punta tutto sull'amore per Dio - 3° Parte: tutta la mente | 21 Febbraio 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 22, 2021


Gesù non ti chiede solo di dare a Dio cuore ed anima, ma anche quello che cuore ed anima controlla: la tua mente. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minuti Siamo alla terza parte della nostra puntata “all in”, dove Gesù ci dice che  il primo e più grande comandamento, è mettere sul piatto tutto per Dio. Abbiamo visto come Dio chieda  di puntare “tutto il cuore”, nel senso ebraico del termine ovvero l'intelligenza, il ragionamento, i pensieri, la logica, tutta l'anima, sempre nel senso ebraico ovvero corpo, vita ed anima e di metterle a disposizione di Dio. Oggi vediamo la terza puntata “all in”  che ci chiede di fare Gesù. «Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30). Parliamo oggi della mente. Non so se vi ricordate, nella prima predicazione  vi avevo fatto vedere questa diapositiva: “Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze.” (Deuteronomio 6:5) «Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30). Gesù stava citando un passo di Deuteronomio e avevamo visto che tra l'originale e la versione riportata da Marco, Matteo e Luca sembra che Gesù abbia “aggiunto” una cosa, “mente”. Premetto che Gesù può fare quello che gli pare e piace, visto che è lui che ha scritto la Bibbia, e può permettersi di aggiungere o togliere ciò che vuole anche stavolta dobbiamo parlare  delle parole che ha usato Gesù in origine. Su questo versetto gli studiosi della Bibbia sono divisi cercando di interpretare cosa volesse davvero significare Gesù.  Alcuni dicono che Gesù non abbia aggiunto “mente” ma che sia stato aggiunto da Matteo, Marco e Luca per meglio spiegare “cuore” che, come abbiamo visto nel primo messaggio ha poco a che fare col sentimento ma ha tutto a che fare col ragionamento. Altri invece dicono che Gesù ha deliberatamente aggiunto “mente”; io sono di questo avviso per due motivi. Il primo è perché TUTTI e tre gli evangelisti Matteo, Marco e Luca lo hanno messo; pare strano che tutti e tre abbiano deciso  di “spiegare di più” di quello che voleva dire Gesù. Il secondo è perché tutti e tre mettono “mente” lontano da “cuore”: se avessero voluto “spiegare meglio” li avrebbero messi vicini : “tutto il tuo cuore e tutta la tua mente”. Allora, perché Gesù ha “aggiunto “mente”? Vediamo le prime due cose che ha elencato Gesù: il cuore, ma anche la comprensione, la capacità di agire, la strategia ed il coraggio; e poi l'anima, ma anche il corpo e la vita. La parola “mente” nel testo in greco è   διάνοια – dianoia, è una parola composta da “noia”, che non significa annoiarsi davanti alla TV, ma “intelletto- ragionamento” e “dia” che è una preposizione usata  per indicare qualcosa che compie una azione. Mi spiego meglio, “noia” l'intelletto, è qualcosa che rimane confinato nella nostra scatola cranica (per gli ebrei era nel cuore); “dianoia” è quando l'intelletto mette in moto una azione. Possiamo definirla “mente attiva”. Anche stavolta vorrei spiegarvelo  banalizzando il concetto con un esempio. Io ho un martello e un tavolo;  chiedo ad uno di voi di fare da “cavia”. Quello che farò è chiedergli di mettere la mano sulla tavola e poi io tirerò una martellata sulla tavola, ma prima di farlo dirò “SPOSTA!!!”. Pronti? (Tira una martellata sul tavolo, e appena prima grida “sposta”) Questo è “dianoia”: se la cavia avesse avuto solo “noia – mente” avrebbe capito che stava per arrivare una martellata sulla sua mano, avrebbe capito che gli chiedevo di spostarla, ma l'avrebbe lasciata lì. Ma visto che ha “dianoia”, la sua “mente attiva” ha capito il pericolo, ha capito l'istruzione “SPOSTA!!!” è ha tramutato il pensiero in una azione. Quello che Gesù ti sta chiedendo non è solamente quello di mettere sul piatto della tua vita, di dare a Dio tutto il cuore/strategia/coraggio e tutta la tua anima/corpo/vita/, ma anche tutta la tua mente attiva, quella che trasforma il pensiero in azione. La mente attiva è quella che fa la differenza tra un buon proposito e una buona azione. Però, attenzione, la mente attiva non è che ci consiglia  sempre le cose buone: Paolo scrive in Efesini: “...non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza (dianoia) ottenebrata, estranei alla vita di Dio...” (Efesini 4:17-18 a) Per cui, la mente attiva, quella che mi fa agire, può spingermi a fare sia cose buone sia cattive. Perché? Paolo usa una parola specifica “ottenebrata”: è una parola molto bella in italiano, ma un po' difficile, poco usata. In greco è σκότος – skotos , che significa molto semplicemente “mettere nell'ombra”. Quello che sta dicendo Paolo è che la mente  deve essere illuminata da Dio, ma c'è qualcosa che si mette di mezzo e crea un'ombra, un alone oscuro. La volontà di Dio è chiara: fa dire a Geremia: “...ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:33) La parola che è usata per cuore già la abbiamo vista nel primo messaggio: è לֵב lêḇ , che significa si cuore,  ma nel senso ebraico della parola, ovvero anche volontà/intelletto... E' la “mente attiva” di cui stiamo parlando, una mente che non solo capisce, non solo analizza,  ma che agisce di conseguenza. Dio dice che vuole scrivere le sue leggi “nel nostro cuore/volontà/intelletto”; vuole che esse siano una “lampada”  che guidi la “mente attiva”. “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105) ...dice Davide. Le leggi di Dio sono scritte a chiare lettere nella Parola di Dio, nella Bibbia: seguile e la tua mente attiva avrà la luce per agire. Perché Gesù ha aggiunto “la mente”? Perché la mente attiva controlla le due cose che abbiamo letto prima nel versetto di Deuteronomio; ha detto che dobbiamo offrire a Dio cuore/strategia/coraggio/anima/corpo/vita. La mente attiva da una giustificazione alle azioni: nel caso della martellata la giustificazione per spostare la mano è la necessità di evitare una frattura del metacarpo! Nel XVI secolo Thomas Crammer,  l'arcivescovo Canterbury , che fu uno dei leader della Riforma inglese, scrisse: "Ciò che il cuore ama, la volontà sceglie e la mente giustifica. Il cuore ama la verità. La volontà cerca la verità. La mente giustifica la verità. Il cuore ama i pettegolezzi. La volontà incoraggia i pettegolezzi. La mente giustifica i pettegolezzi. Il cuore ama servire. La volontà cerca modi per servire. La mente giustifica una vita di  servizio.. Il cuore ama essere egoista. La volontà vive egoisticamente. La mente giustifica una vita egoistica.” Gesù ha aggiunto la mente perché vuole che tu dia autorità a Dio di decidere quale azione far fare a cuore ed anima. Tu potresti dirmi: “Ma Marco, tu mi stai dicendo che Dio vuole essere “in controllo” di tutto me stesso?” la risposta è: si! Il grande re Salomone afferma: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.” (Proverbi 3:5) Se non dai ANCHE la tua mente attiva a Dio la mente attiva non troverà giustificazioni per dare a Dio cuore, anima, corpo, vita, e non ti spingerà ad AGIRE secondo la volontà di Dio. Così avrai soltanto la conoscenza delle leggi di Dio ma non le praticherai; e, come dice Paolo, la conoscenza non salva, ma “gonfia” (1 Corinzi 8:1) Se Dio non ha anche la tua mente, essa continuerà a sussurrarti: “Ma chi te lo fa fare? Ma fai come tutti gli altri! Vivi e godi senza regole! Si campa una volta sola!” Eccetera. Come? Come faccio, allora,  a dare a Dio la mia mente? Ci soni cinque passi da fare.   1. Chiedi al Signore di proteggere la tua mente. La prima cosa, è anche la più ovvia: chiedi. Chiedi a Dio di proteggere la tua mente. Hai mai pregato il Signore di proteggerti da una malattia? Sai che puoi farlo anche per la tua mente? 2. Riconosci le ombre Paolo parlava di menti “ottenebrate”, menti nell'ombra. Quali sono i pensieri che ti disturbano? Quelli che ti fanno salire la pressione e girare lo stomaco? Uno dei sistemi più semplici è: “ Se non mi recano pace, non vengono da Dio” Meglio evitali. 3. Vigila sulla tua mente Tutto ciò che vedi, senti e guardi, ha un impatto sulla tua mente; vigilare può voler dire cambiare canale,  cambiare discorso, cambiare amicizie. Ma ne vale la pena  per preservare la tua mente per Dio Paolo afferma: “Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.” (Colossesi 1:2-3) 4. Riposa in Cristo Più la tua mente sta nell'ombra, più ti verrà in mente di “non essere giusto/giusta”. Quella è la voce di uno che  si chiama “l'accusatore dei fratelli”, satana. Riposa nella certezza che: “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2) 5. Ripeti i passi da 1 a 4 ogni giorno Dare la tua mente a Dio non è come il battesimo o accettare il Signore che si fa una volta nella vita e basta quella; è un'azione costante nel tempo, che va rinnovata ogni giorno. Conclusione Il terzo passo per adempiere al Grande Comandamento è di affidare tutti i tuoi pensieri a Dio, e lasciare che sia lui ad illuminarli, guidarli, orientarli e deciderli. La differenza che c'è tra un buon proposito di vita e una buona vita in Cristo sta nel dare il controllo dei tuoi pensieri a Dio. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Becast
Perché ogni attività locale deve avere @Satispay

Becast

Play Episode Listen Later Nov 14, 2020 8:20


Premetto prima di tutto che non ha alcun accordo con @satispay, non ci guadagno niente! Credo solo che sia un'ottima azienda a cui star vicino per vari motivi (guarda il video su YouTube!) e perché essere in prossimità dell'innovazione porta sempre e automaticamente a innovarti.

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running
Le mie gare: Firenze Marathon 2019

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running

Play Episode Listen Later Jun 19, 2020 15:40


Questa è la puntata della vergogna, ma anche dell’onore. Della sofferenza, ma anche della soddisfazione. Una puntata nella quale metto a nudo una mia esperienza anche imbarazzante, dove spero che possiate anche divertirvi. La mia esperienza alla Firenze Marathon 2019.Chi mi ha scoperto ascoltando una puntata di Runlovers di circa un mesetto fa, sa di cosa sto parlando. Per gli altri, anticipo solo che il modo di dire inglese “shit happens” non potrebbe essere più azzeccato.Questo podcast è per me un diario. E nei diari c’è sempre qualche episodio che merita attenzione. Questa è una pagina se vogliamo agrodolce, ma comunque importante.Vi dicevo di Runlovers, perché in una bella puntata del loro podcast, Fuorisoglia, Sandro e Martino hanno letto una mia mail in cui anticipavo il momento clou di questa mia esperienza. Si è trattato di fatto di uno spoiler di ciò che oggi avrei raccontato, entrando più nel dettaglio.Se volete recuperare anche quella puntata, ve la linko: https://www.runlovers.it/2020/i-vostri-fuori-soglia/. Oltre alla mia, ci sono tante altre esperienze, che oltretutto sono decisamente più serie e formative rispetto al mio contributo, che è servito più che altro per far fare delle risate agli astanti.Premetto che non avevo mai fatto una maratona e fino a quel momento avevo corso spesso, anche e soprattutto in allenamento, delle mezze o delle uscite da 25km o giù di lì. Ma la maratona per me restava un miraggio, seppur ce l’avessi in testa da qualche mese.Ho deciso di battezzare Firenze come luogo per la mia prima maratona, perché avevo il vantaggio dell’appoggio strategico della mia ragazza, che aveva casa lì, a pochi minuti da Piazza del Duomo. In modo da non dover sobbarcarmi fatiche e spese di viaggio per questa occasione.Mi sono detto “Se non lo faccio adesso, che ho pure la partenza a pochi metri da casa, non lo faccio più!” E così ho superato la mia sindrome dell’impostore e mi sono iscritto!Ho affrontato una lunga preparazione alla Maratona di Firenze, allenandomi senza gare per 3 mesi. Durante questa preparazione ho superato in più di un'occasione i 30km, senza neanche soffrire più di tanto: 32, 34, 35km. E dire che per me, runner da non troppo tempo, era un territorio abbastanza inesplorato.Insomma, la preparazione è stata ottima. E affrontavo la distanza regina della maratona per la prima volta anche con un cauto ottimismo.Mi ero posto due obiettivi: arrivare divertendomi, il più importante. E, se possibile, farlo entro le 4 ore. E, onestamente, ero abbastanza sicuro di farcela.Al sabato, giorno precedente la gara, sono andato alla Stazione Leopolda a recuperare pettorale, pacco gara e maglietta. Quest’ultima devo dire davvero bella. Tutt’ora la sto utilizzando nei miei allenamenti. E anche in gara, il giorno dopo, ho visto indossarla a tanti atleti.Il pacco gara conteneva un po’ di oggettini carini, su tutti un utile scaldacollo elastico e qualche gel.Considerando che mi ero iscritto con un po’ di anticipo, non pagando il prezzo pieno, ma usufruendo di una tariffa agevolata, sicuramente un bel pacco gara in relazione al costo di iscrizione.A Firenze, data le esperienze passate delle due maratone precedenti, corse in condizioni climatiche difficili, tutti temevano un’altra giornata fredda e piovosa.Invece, la domenica si è rivelata una bella giornata, abbastanza fresca, ma se consideriamo che era il 24 novembre, neanche tanto.9000 pazzi festanti hanno riempito le vie vicino a Piazza del Duomo, luogo della partenza.Nonostante le tante persone, ho trovato quasi subito il mio passo, abbastanza regolare, sempre qualcosa sotto i 5 minuti e 40 al km. Che mi avrebbe permesso, secondo i miei piani originali, di arrivare relativamente tranquillo al traguardo sotto le 4 ore.I primi 15km li ho corsi come un orologio svizzero. Riguardando la mail con i passaggi devo ammettere che i miei tempi erano perfetti per quello che volevo fare.Ma, proprio al 15° km è avvenuto il primo segnale di avvertimento. Ho iniziato a sentire qualche movimento intestinale non gradito. Ho rallentato leggermente, ipotizzando e sperando che fosse una cosa momentanea.Purtroppo non è stato così. Sono sbattuto, come dicevo anche nella mail mandata a Sandro e Martino di Runlovers, su quello che ho ribattezzato come “il muro del Sebach”. Per chi non lo sapesse, i Sebach sono i ben noti bagni chimici, tra i luoghi più inospitali del pianeta, specie se utilizzati da numerosi runner sudati.Ho dovuto fare due stop per espletare i miei bisogni, sui quali non c’è bisogno di aggiungere molto. Avete capito. E mi ricordo come fosse oggi: km 22,5, vicino agli spugnaggi e km 30. In quest’ultimo sono stato chiuso per molti minuti. Uscendo, dopo aver ridotto il bagno non so in quali condizioni, mi sono scusato con un filo di voce con lo sventurato runner che lo avrebbe utilizzato dopo di me: “Mi dispiace tanto”.Queste due soste, oltre ad avermi fatto perdere complessivamente più di 20 minuti (e vi assicuro che 20 minuti chiusi in un bagno chimico non sono il massimo!), hanno fatto sì che mi disidratassi, portandomi ad avere anche i crampi ben prima di quanto potessi immaginare.Ma non ho desistito, non ho mollato. E, seppur con un ovvio rallentamento, l’ho portata a casa. Invece delle 4 ore previste, ce ne ho messe 4 e 45.Alla fine, nonostante tutto, sono arrivato poco più che a metà classifica: 4900° e qualcosa su 9000. Considerando le mie condizioni, neanche poi così male!Durante la corsa ho pensato di ritirarmi, ma ho voluto tener duro, perché mi sentivo di dover onorare i miei 3 mesi di preparazione, almeno portando a termine il mio sforzo.Come in tanti, ho pensato a più riprese “Ma chi me l’ha fatto fare!”.E ho continuato a pensarlo anche mentre tornavo a casa.Tuttavia, dopo aver metabolizzato l’accaduto è tornata prepotente la voglia di correre… Insomma, anche dopo questo episodio, avrei voluto affrontare nuovamente i 42km, magari nuovamente a Firenze, ma questo maledetto Covid-19 sta rovinando i piani miei e di tutti quanti noi. Ma appena avrò l’occasione, affronterò nuovamente la distanza regina, sperando stavolta di non ricevere spiacevoli sorprese!L’organizzazione, seppur ci siano stati degli strascichi polemici per un cambio di percorso dovuto ad una fuga di gas, secondo me è stata ottima. Tantissimi ristori e molto forniti, a prescindere dai presunti colpevoli sali minerali. Un percorso meno facile del previsto, con strade in alcuni tratti strette e ricche di curve, che possono farti perdere ritmo, ed un cavalcavia spezzagambe attorno al 35° km. Tuttavia, tutti i passaggi all’interno della città sono davvero spettacolari. E’ una gara nella quale ti verrebbe ogni tanto da fermarti per ammirare la bellezza dei posti, specialmente nei primi e negli ultimi km. Seppur quelli li abbia corsi un po’ in apnea. Non mi scorderò mai il passaggio su Ponte Vecchio, tra due ali di folla. Secondo me è una maratona che merita davvero e mi sento di consigliarla a chiunque!Inoltre, mi sembra doveroso ringraziare tutti i volontari, gentilissimi, che mi hanno incitato anche nei momenti più difficili e la mia ragazza, che è rimasta un’ora davanti alla linea del traguardo, ad aspettare invano che arrivassi, finché un uomo puzzolente non le si è presentato davanti con al collo una sudatissima medaglia.Medaglia molto bella, tra l’altro! E, per me, comunque ricca di significati: la mia prima maratona ed un’esperienza in ogni caso indimenticabile.Sul canale Telegram metterò qualche foto della gara e della medaglia. Link: https://t.me/da0a42----------------------Seguimi!Canale Telegram: https://t.me/da0a42Instagram: https://www.instagram.com/da0a42/Facebook: https://www.facebook.com/da0a42/Strava: https://www.strava.com/athletes/37970087Sito: https://da0a42.home.blogOppure contattami!https://da0a42.home.blog/contatti/----------------------Music credits: Feeling of Sunlight by Danosongs - https://danosongs.com

Impiantista Imprenditore Podcast
CONOSCI IL PRINCIPIO DI RECIPROCITA'?

Impiantista Imprenditore Podcast

Play Episode Listen Later May 15, 2020 5:07


CONOSCI IL PRINCIPIO DI RECIPROCITA’?Qualche mese fa su un mio video ho toccato questo argomento insieme a tanti altri e ho pensato che fosse il caso di parlarne in maniera più approfondita.Ti avevo anche consigliato un libro sull’argomento e non so se lo hai letto.Ti rimetto il link di Amazon se lo vuoi comprare.https://amzn.to/2M1DK6PDetto questo torniamo al nostro principio di reciprocità.Fin da piccoli ci hanno insegnato che prendere senza dare qualcosa in cambio è sbagliato.Infatti chi lo faceva veniva additato come uno scroccone o approfittatore.Per questo motivo si è sviluppato dentro di noi un meccanismo checi fa sentire in obbligo nei confronti di chi ci dona qualcosa e ci spinge a dare in cambio qualcosa alla persona che ci ha fatto il dono.In poche parole ci sentiamo in debito con chi ci fa un favore.Questa teoria è stata confermata da diversi esperimenti e anche tu se vuoi puoi farne per avvalorare questa teoria.Un esperimento molto famoso che fu fatto in America tanti anni fa riguardava la mancia che di solito ricevono i camerieri nel ristorante.Premetto che da noi la mancia non è usuale ma in America si.L’esperimento consisteva nel considerare se ci sarebbero state differenze sulla mancia ricevuta in conseguenza a un gesto di cortesia.Quindi il cameriere quando portava il conto al cliente portava anche una mentita di fine pasto.Si notò un aumento del valore della mancia che i clienti lasciavano.Allora si decise di portare 2 mentine insieme al conto ed ecco che il valore della mancia in percentuale aumento quasi del doppio.In poche parole il cliente si sentiva in obbligo di ricambiare il gesto di gentilezza nei confronti del cameriere.Furono fatti tantissimi altri esperimenti per verificare la veridicità di questo principio e tutti diedero esito positivo.Adesso ti faccio una domanda, eri a conoscenza di questo principio?Se si come lo applicavi? Ma soprattutto se non lo conoscevi come potresti applicarlo per trarre vantaggio nella tua attività?Ti faccio anche questa importante premessa prima che tu risponda alle mie domande.La conoscenza di questo principio si è diffusa sempre di più e di conseguenza anche le persone sono diventate più diffidenti, ecco perché non ci sono più dei risultati cosi eclatanti come in passato.Inoltre si è appurato che questo principio ha ancora risultati eccezionali quando viene applicato con spontaneità, disinteresse e naturalezza.In poche parole senza aspettarsi nulla in cambio.Detto questo prova a rispondere alle mie domande e se vuoi ottenere ottimi risultati da questo principio fallo con per stupire i tuoi clienti.Spesso non serve un gesto eclatante e dispendioso.Di sbalordire le emozioni dei tuoi clienti e poi loro contraccambieranno.Anche se solo una persona contraccambierà il tuo gesto sarebbe un grande passo in avanti.Se ti va commenta questo post con le risposte che ti sei dato alle mie domande, le leggerò molto volentieri.Anche oggi siamo arrivati ai saluti e ricordati di continuare a seguirmi sui vari canali.Lascia la tua miglior mail sul sito se non lo hai già fatto per guardarti i video che ho preparato gratuitamente.Ecco il linkwww.impiantistaimprenditore.itNon mi resta che salutarti.CiaoA presto

Impiantista Imprenditore Podcast
I VARI METODI PER FINANAZIARE LA TUA AZIENDA

Impiantista Imprenditore Podcast

Play Episode Listen Later Apr 20, 2020 4:57


I VARI METODI PER FINANAZIARE LA TUA AZIENDA. ( PRO E CONTRO )Immagino che sarai già a conoscenza dei vari metodi per finanziare la tua azienda, ma per comodità ne farò un elenco per poi andare ad analizzarli e dirti qual è il mio pensiero.Anzi diciamo che molto probabilmente alcuni di questi li stai già utilizzando.Premetto che menzionerò solo metodi legali.Finanziamenti a breve o medio termine, come ad esempio mutui chirografari bancari, finanziamenti statali.Leasing.Noleggi.Anticipo fatture anche chiamati salvo buon fine o castelletti.Fidi di cassa.Prestiti personali infruttiferi di parenti o amici con scrittura. Si un parente ti può prestare del denaro, io consiglio di fare una scrittura privata da mostrare in caso di controllo e possibilmente senza interessi per non avere problemi col fisco. Tanto non credo che il parente o amico ti presti i soldi per lucrarci.Inoltre ci sarebbe anche chi dilaziona nel tempo il pagamento delle imposte come ad esempio l’iva per utilizzare il denaro per finanziarsi.In passato era più conveniente perché i controlli e le relative richieste da parte dell’agenzia di riscossione poteva durare anche anni. Adesso con l’avvento della fatturazione elettronica i tempi si sono accorciati e di molto.Questi sono i principali metodi di finanziamento che un impiantista medio può sfruttare.Tutti questi tipi di finanziamenti possono essere divisi in 2 macro aree.I finanziamenti a revoca e a scadenza.Io preferisco i finanziamenti a scadenza e adesso ti spiego il perché.I finanziamenti a revoca come dice la parola sono revocabili in qualsiasi momento da parte dell’organo emittente. In poche parole dall’oggi al domani ti possono togliere la linea di credito e tu devi rientrare velocemente con le conseguenze del caso.Questo tipo di finanziamento con la crisi del 2008 ha creato grossissimi problemi a tante aziende ed alcune hanno dovuto chiudere.Invece il finanziamento a scadenza non può essere revocato e di conseguenza ti permette di fare una pianificazione molto più veritiera sui flussi di cassa e quindi anche sugli investimenti.Un mutuo chirografario a 60 mesi non può essere revocato dall’oggi al domani sempre che tu rispetti il contratto.Se come è successo nel 2008 le banche entrano in difficoltà e decidono di abbassare la loro esposizione con i clienti la prima mossa che possono fare è chiudere le linee di credito a revoca, ma non possono chiedere che venga saldato un mutuo.Con questo non ti dico che non devi utilizzare il classico anticipo fatture o fido di cassa ma stai molto attento a non contare solo su quello perché potresti avere brutte sorprese.Ti ricordi il video in cui ti ho parlato dei 3 elementi di sopravvivenza della tua azienda? Ti ricordi dell’ossigeno ?Avere una bombola di ossigeno da parte ti permettere di sopravvivere quando invece vai sott’acqua in un momento di difficoltà.Spero di esserti stato utile anche con questo video e ti invito a seguirmi e a guardarti i video sul sito:www.impiantistaimprenditore.itSe ritieni possa essere utile a qualche tuo amico del settore condividi il link.Non mi resta che salutarti.CiaoA presto.

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running
Come curare l'alimentazione (e la nutrizione) durante la pausa Covid-19

Da 0 a 42 - Il mio podcast sul running

Play Episode Listen Later Apr 3, 2020 13:55


Ho registrato già parecchie puntate sul come comportarsi in questo periodo di quarantena dovuto al Coronavirus.Spero e credo che questa sarà una delle ultime volte che ne parlerò, perché mi auguro che questa reclusione possa finire al più presto e poi perché fondamentalmente ho finito le idee!Oggi vorrei parlare della paura di molti di noi. Quella di ingrassare durante la pausa forzata e di come gestire al meglio l’aspetto nutritivo.Premetto che ovviamente non sono un esperto del settore. Ma piuttosto vorrei fare alcune riflessioni e far notare alcuni aspetti, che non sono strettamente legati al “cosa” mangiare.Diciamo che oggi mi limito a dare dei consigli di buon senso.Qua non vi dirò "mangiate questo o quest'altro". Perché non è il mio mestiere. Ed ognuno è fatto in modo differente ed ha bisogni differenti. La cosa più giusta da fare è eventualmente contattare un dietologo, un nutrizionista e così via.Alimentazione e nutrizione non sono la stessa cosa.Alimentarsi significa semplicemente ingerire cibo. Soddisfare il bisogno di fame.E lo si fa spesso condizionati, anche inconsapevolmente, dalla società, dalle pubblicità, dal luogo e dal momento in cui ci si trova (ad esempio, una pausa pranzo veloce).In certi casi, non si mangia per un'esigenza di fabbisogno corporeo, ma più per situazioni contingenti. Ora che siamo reclusi tutto il giorno, stress, noia, golosità pura, ecc... possono essere pericolosi. E si va a consumare cibo in maniera quasi inconsapevole. E che facciamo? Ci mangiamo una scatola di biscotti mentre guardiamo una serie su Netflix perché siamo annoiati a casa.Questa attività però non è funzionale al nostro corpo e ai suoi bisogni.Ed allora oggi parlo di nutrizione.Nutrirsi, significa introdurre nel nostro corpo ciò di cui ha bisogno.La nostra nutrizione deve cambiare in base al nostro stile di vita, alla nostra età, a quanto ci alleniamo ed altri fattori di cui io non sono la persona giusta per parlarne.Però, pur non essendo un dietologo o un nutrizionista, non ci vuole un genio a capire che se stiamo in casa e se non corriamo, anche allenandoci un po' tra le mura domestiche, le calorie da ingerire saranno decisamente meno.Ci sono un bel po’ di app per tenere traccia di ciò che si mangia. Tipo MyFitnessPal. Ma io non la uso. Però potete benissimo provare. So che ci sono molte persone che lo fanno con successo.Questi discorsi li faccio anche per me e non solo come consiglio per chi ascolta.Se si mette su qualche kg non è la fine del mondo. Perché quando si tornerà a correre si smaltiranno. Un paio di chili ci possono stare e quasi certamente ci saranno per me e per tanti di noi.Però ogni kg che ci si porta a spasso, quando si corre sono 3-4 secondi a km accumulati.Quindi, non bisogna esagerare con le schifezze. Se no se si eccede poi tanti kg in più sono difficili da smaltire.In casa si può mangiare meglio.Non siamo costretti al panino in pausa pranzo, all’aperitivo con spritz, alla mangiata del sabato sera, anche se queste ultime cose iniziano a mancarmi un po’.Vi do un consiglio: se avete paura di mangiare robaccia, perché siete vicini al frigo tutto il giorno, non comprate schifezze! Quando andate a fare la spesa, acquistate solo prodotti “sani”. Così, se non avrete in casa cibo-spazzatura non uscirete di certo per comprarlo. Non è una motivazione di stretta necessità da scrivere nel modulo di autocertificazione!Approfittate di questo periodo per provare determinate diete e ricette particolari. Non ci sono distrazioni (come accennato prima: ristoranti, cibo in pausa pranzo) e avete più tempo per cucinare. Ho visto che in tanti si sono messi a fare pizze, pane, torte, ecc… Si possono preparare anche prodotti appetitosi stando attenti all’apporto calorico ed energetico.Ma non limitate la cucina curata solo a questo periodo. Fate in modo che possa diventare una buona abitudine.So benissimo che in casa sia dura pensare a queste cose perché magari mancano le gare e le motivazioni. Ma bisogna lavorare mentalmente anche per stare sul pezzo a livello nutrizionale.Ovviamente, se pensate di avere problemi in questo periodo, ma anche successivamente, come già detto, contattate un professionista del settore.Fare un po’ di esercizi di potenziamento e quant’altro (già spiegati ampiamente in altre puntate, che vi consiglio di recuperare) ci aiuterà sicuramente a bruciare qualcosa in più. Ma in questi giorni siamo e saremo, giocoforza, più sedentari e dobbiamo regolarci di conseguenza. Se saremo più consapevoli nel nutrirci, tutto il nostro corpo ne gioverà. Ora ed in futuro.Utilizziamo questo periodo per migliorarci e far diventare alcune attività che abbiamo intrapreso, come l’allenamento in casa e la cura nel cucinare e mangiare, delle abitudini positive, da portarci dietro anche dopo che questa quarantena sarà terminata.----------------------Seguimi!Canale Telegram: https://t.me/da0a42Instagram: https://www.instagram.com/da0a42/Facebook: https://www.facebook.com/da0a42/Strava: https://www.strava.com/athletes/37970087Sito: https://da0a42.home.blogOppure contattami!Telegram: https://t.me/lorenzomaggianiE-Mail: dazeroaquarantadue@gmail.com----------------------Music credits: Feeling of Sunlight by Danosongs - https://danosongs.com

Parliamone tra amici
FOMO - cosa è e come combatterla

Parliamone tra amici

Play Episode Listen Later Mar 3, 2020 18:33


In questo nuovo episodio affronteremo una questione molto delicata che riguarda l'aspetto psicologico di chi sta online. Premetto subito che NON sono psicologa, né dottoressa in materia. Mi sono però informata e ho deciso di raccontare in questo episodio cosa sia la FOMO, basandomi anche e soprattutto sulla mia esperienza personale. FOMO è l'acronimo di Fear Of Missing Out che significa paura di essere tagliati fuori. Ma essere tagliati fuori da cosa? Cercheremo di capire cosa sia, da dove deriva, cosa la scatena e soprattutto proveremo a capire come possiamo combatterla in modo da riuscire a vivere una relazione sana coi social e col mondo online. Per connetterti con me www.noncieromaistata.com oppure tramite Instagram www.instagram.com/noncieromaistata/ .

Loreair: Blog e tutorial Italia
AIRCAFE☕: DCS F-16C F-14 F/A-18C quale segliere? Ecco i miei consigli #5

Loreair: Blog e tutorial Italia

Play Episode Listen Later Dec 30, 2019 13:04


Aircafe, la pausa caffè, quasi quotidiana per parlare di aereonautica e si simulazione di volo in generale. Quale aereo scegliere per iniziare su DCS, è una delle domande che mi vengono chieste con più frequenza e di cui ho trattato tante volte, tuttavia visti anche gli sconti presenti in questyio giorni ho voluto dare una indicazione a tutti voi segnando sulla mia lavagna quelli che sono i punti, a mio avviso, fondamentali per la scelta di un modulo dcs o come si suol dire per la scelta di un aereo per DCS. Ho vuluto fare un focus sopratutto sulla fascia di prezzo degli 80 € (euro) ed in questa fascia troviamo tre aerei mitici per dcs ovvero DCS: F-16C Viper ; DCS: F-14 Tomcat by Heatblur Simulations ; DCS: F/A-18C Hornet. Ho considerato molti aspetti; il fatto che sono tutti e tre early access (Attualmente), come sono sviluppati, ovvero a che livello di sviluppo sono, se sono pilotabili da due persone, che strumentazione di bordo hanno, se sono o no aerei imbarcati, se è presente della documentazione, il tempo di apprendimento e molto altro ancora. Il risultato è questo video, spero esaustivo e basato unicamente sulla mia esperienza. Vi propongo duneque quelli che sono i miei consigli proprio per aiutarti su quale scegliere. Premetto che sono comunque 3 ottimi aerei, tre ottimi prodotti e che spero, saranno implementati completamente anche perchè ad oggi sono i migliori aerei da combattimento disponibili su di un simulatore di volo. Inoltre la Digital combat simulator sta facendo davvero passi da gigante proponendoci aerei ad altissimo livello di completezza e dettaglio. --- Support this podcast: https://anchor.fm/loreair/support

We are the Net!
L'Infomarketing

We are the Net!

Play Episode Listen Later Dec 9, 2019 4:03


Se mi stai seguendo da un po' di tempo, ti sarai accorto che sui socialcosi stanno proliferando personaggi che dicono di essersi arricchiti con il digital marketing. Premetto che potrebbe essere vero, ma ti voglio spiegare come potrebbero aver fatto.E ancora una volta il prodotto sei tu!Dove ascoltarmi e come comunicare con me:Community Telegram: https://www.fabio.media/communityCanale Telegram: https://t.me/wearethenetGruppo Facebook: http://bit.ly/WeAreTheNet_GFBSito Internet: http://www.wearethenet.itmail: wearethenet@fabiomattis.comiTunes: https://apple.co/2Ek1RgITuneIn: http://bit.ly/TuneIn_WeAreTheNetSpotify: https://spoti.fi/2Ab2KnDYoutube: http://bit.ly/YT_WeAreTheNetAltre Piattaforme: https://www.gopod.me/wearethenet

A51 Podcast Channel
Podcast dell'editore: I sogni fanno la felicità

A51 Podcast Channel

Play Episode Listen Later Oct 2, 2018 40:22


Premetto che non si tratta di un conflitto tra sogni e soldi, si tratta di sistemare al meglio i sogni e i soldi perché in questa società così materialista e, a volte, cinicamente ingenua, i soldi si confondono con i sogni. Pensiamo ai sogni e in realtà pensiamo ai soldi, lo facciamo anche in buona fede. Sostituiamo i soldi ai sogni e i sogni ai soldi.

A51 Il podcast dell'editore
Sermoni postmoderni. I sogni fanno la felicità

A51 Il podcast dell'editore

Play Episode Listen Later Oct 2, 2018 40:22


Premetto che non si tratta di un conflitto tra sogni e soldi, si tratta di sistemare al meglio i sogni e i soldi perché in questa società così materialista e, a volte, cinicamente ingenua, i soldi si confondono con i sogni. Pensiamo ai sogni e in realtà pensiamo ai soldi, lo facciamo anche in buona fede. Sostituiamo i soldi ai sogni e i sogni ai soldi.

WalkCaster
#01 | Occhio al primo passo (potrebbe essere l'ultimo)

WalkCaster

Play Episode Listen Later Apr 29, 2018 4:53


L’agenda del 1998 come regalo della banca. L’altro giorno mi è capitata per le mani l’agenda 1998 che mi aveva dato il Credito Cooperativo, e allora mi è venuto in mente che in quel periodo, verso la fine di ogni anno la mia banca mi regalava quel favoloso oggetto pieno di pagine bianche da scrivere per organizzare le giornate e preparare progetti. Premetto che allora, come adesso non avevo nessuna passione per lo scrivere, ma quel libricino aveva per me un fascino particolare.

Podcast Italiano
Caparezza, rapper italiano – Intermedio #8

Podcast Italiano

Play Episode Listen Later Sep 28, 2017 10:02


Bentornati su podcast italiano, il Podcast per imparare l'italiano in maniera naturale utilizzando contenuti autentici. Troverete la trascrizione di questo episodio sul sito podcastitaliano.com o nella descrizione di questo episodio, nell'applicazione che utilizzate per ascoltare podcast sul vostro telefono.   Mi chiamo Davide e nell'episodio di oggi ho deciso di parlare di musica, di un artista che mi sta molto a cuore (is close to my heart) che si chiama Caparezza. Caparezza è un rapper pugliese (viene dalla Puglia), di quasi 44 anni - tra l'altro tra pochi giorni, compirà 44 anni dunque non è più un giovanotto (he's not a young boy anymore). È un rapper, ma un rapper atipico, nel senso che il suo stile è molto diverso dalla maggior parte degli altri rapper mainstream. Premetto che (Let me start by saying) io non sono un intenditore (connoisseur) di rap e a dire il vero non mi piace molto il rap come genere musicale. A me piacciono di più altri generi come il rock e il metal, diversi generi.. il rap non è esattamente il mio genere preferito, nonostante ci siano alcuni artisti italiani e stranieri che ascolto. Ed è proprio per il fatto che Caparezza è un rapper atipico, diverso dalla maggior parte degli altri rapper, che a me piace così tanto. Si distingue (he stands out) da tutti gli altri - o se non da tutti (perché, come ho detto, non me ne intendo molto di rap) dalla stragrande maggioranza (vast majority) di loro. In che cosa si distingue Caparezza dagli altri rapper? Beh, innanzitutto il genere musicale, perché Caparezza fa ampio uso (often uses) di chitarre elettriche, di diversi strumenti, diverse sonorità (sounds), diversi stili. Molto spesso, appunto, ci sono chitarre elettriche, dunque la musica ha contaminazioni rock (rock influences). Ma non solo rock, perché ci sono canzoni che hanno sonorità degli anni 80, 70, 60; Caparezza sperimenta (experiments) molto con lo stile della sua musica e questa è una cosa che io adoro, perché ogni volta che ascolto un suo nuovo disco non so cosa aspettarmi (I don't know what to expect) dalle sue canzoni. Ogni canzone è una vera sorpresa dal punto di vista musicale. La seconda ragione che lo distingue dalla maggior parte degli altri rapper sono i temi trattati (topics covered) nelle sue canzoni. Perché molto spesso nel Rap ci sono cliché, i tre cliché principali sono il sesso, la droga e soldi. Caparezza si distanzia (stays away) il più possibile da questi temi e tratta temi completamente diversi. È difficile dire di cosa parli, perché parla davvero di qualsiasi cosa. Nelle sue canzoni ci sono riferimenti (references) letterari, riferimenti culturali, musicali, cinematografici (relating to films), può parlare di politica, può parlare di mitologia, può parlare di tantissime cose. Pensate che il suo sesto e penultimo (second to last) album è un concept album basato sulle opere d'arte, su quadri (paintings). Ogni canzone è ispirata da un quadro da cui lui parte per parlare di qualcos'altro. Questo è qualcosa che non penso nessun altro rapper, almeno in Italia, abbia mai fatto. Qualcosa di molto innovativo. Infatti non è facile cogliere tutti i riferimenti (grasp all the references) presenti nelle sue canzoni, perché bisogna avere una grande cultura per poterlo fare. Al primo ascolto viene colta una piccola percentuale - almeno io colgo una piccola percentuale dei riferimenti che fa Caparezza nel testo della canzone. Solamente cercando su internet, oppure utilizzando per esempio il sito Genius.com, in cui una comunità di persone spiega ogni verso  della canzone (line of the song).. solo in questo modo (this is the only way) si possono cogliere tutti i riferimenti inseriti o nascosti nel testo di una canzone, che sono davvero tantissimi. Il terzo punto è il timbro, la voce che usa Caparezza quando canta, Il timbro vocale (voice, vocals), che per alcune persone è fastidioso e penso che quello fosse l'intento (intention) di Caparezza quando decise di cantare in q...

Comunicare per essere
Comunicare per essere - Il counseling, tra paure e speranze

Comunicare per essere

Play Episode Listen Later Mar 7, 2007 12:31


"Se e' vero come e' vero che 'comunicare aiuta la vita', per fare un po' di chiarezza e migliorare la comunicazione con gli altri pensate che sia meglio un corso di comunicazione o il counseling? Premetto che finora mi sono sempre ritratto davanti a questa seconda opzione soprattutto per timore di perdere un po' della mia autonomia. In cosa si differenzia il counseling dalla psicoterapia? C'e' una durata prestabilita? Decide il cliente-paziente quando finire la terapia-counseling o e' il medico a deciderlo?". Se ti va di approfondire e saperne di piu', visita https://annarosapacini.com o seguimi sui social network, cerca annarosapacini