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STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - “A mio giudizio c'è poca consapevolezza dell'enormità delle sfide attuali: serve un salto in avanti per avere una politica di estera di difesa comune e grandi riforme che rendano sempre di più l'Europa un soggetto politico del mondo”. Lo ha detto il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo Nicola Zingaretti.xf4/sat/gtr
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - “A mio giudizio c'è poca consapevolezza dell'enormità delle sfide attuali: serve un salto in avanti per avere una politica di estera di difesa comune e grandi riforme che rendano sempre di più l'Europa un soggetto politico del mondo”. Lo ha detto il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo Nicola Zingaretti.xf4/sat/gtr
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "La Commissione europea parte più debole del previsto per colpa delle scelte del Ppe e per il tentativo di spostarne a destra l'asse politico. Chi ha provato a tradire il programma europeista di luglio è stato punito, perché il Parlamento le sta difendendo dalle incursioni nazionaliste". Lo afferma Nicola Zingaretti, capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, dopo il via libera della plenaria alla Commissione von der Leyen bis.xf4/sat/gsl
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "La Commissione europea parte più debole del previsto per colpa delle scelte del Ppe e per il tentativo di spostarne a destra l'asse politico. Chi ha provato a tradire il programma europeista di luglio è stato punito, perché il Parlamento le sta difendendo dalle incursioni nazionaliste". Lo afferma Nicola Zingaretti, capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, dopo il via libera della plenaria alla Commissione von der Leyen bis.xf4/sat/gsl
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "Quello che è accaduto in questi giorni non è qualcosa di oscuro, ma si tratta di una dura battaglia politica dentro l'Europa, nel rapporto con la Commissione e nel Parlamento Europeo, che è anche salutare dal mio punto di vista, e che durerà tutto il periodo della legislatura. Ci siamo impegnati per far partire la legislatura e far vivere l'Europa, e stiamo combattendo per un obiettivo giusto: evitare che anche l'Europa cada nelle mani dell'estremismo di destra". Lo dice Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd al Parlamento Europeo, in merito all'accordo sulla nuova Commissione.xf4/sat/gsl
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "Quello che è accaduto in questi giorni non è qualcosa di oscuro, ma si tratta di una dura battaglia politica dentro l'Europa, nel rapporto con la Commissione e nel Parlamento Europeo, che è anche salutare dal mio punto di vista, e che durerà tutto il periodo della legislatura. Ci siamo impegnati per far partire la legislatura e far vivere l'Europa, e stiamo combattendo per un obiettivo giusto: evitare che anche l'Europa cada nelle mani dell'estremismo di destra". Lo dice Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd al Parlamento Europeo, in merito all'accordo sulla nuova Commissione.xf4/sat/gsl
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - "La sicurezza, la legalità e l'umanità sono valori assolutamente compatibili: chi ha creato il pasticcio è il governo italiano, che produce leggi non attuabili o in contrasto con le direttive europee". Lo ha dichiarato il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti in un commento sulla mancata convalida del tribunale di Roma al trattenimento dei primi immigrati arrivati nel centro di Gjader, costruito nell'ambito del protocollo Italia-Albania. "Tutto ciò che il governo ha fatto sull'immigrazione, alla fine, si è rivelato un insuccesso, a cominciare dall'idea del blocco navale", ha sottolineato.xf4/sat/gtr
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - "La sicurezza, la legalità e l'umanità sono valori assolutamente compatibili: chi ha creato il pasticcio è il governo italiano, che produce leggi non attuabili o in contrasto con le direttive europee". Lo ha dichiarato il capodelegazione del Partito democratico al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti in un commento sulla mancata convalida del tribunale di Roma al trattenimento dei primi immigrati arrivati nel centro di Gjader, costruito nell'ambito del protocollo Italia-Albania. "Tutto ciò che il governo ha fatto sull'immigrazione, alla fine, si è rivelato un insuccesso, a cominciare dall'idea del blocco navale", ha sottolineato.xf4/sat/gtr
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - “Il rapporto di Draghi è stata una sana e giusta frustata nei confronti della politica europea”. Lo ha affermato il capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti, in merito alla relazione sulla competitività redatta da Mario Draghi su incarico della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. xf4/sat/gsl
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - “Il rapporto di Draghi è stata una sana e giusta frustata nei confronti della politica europea”. Lo ha affermato il capodelegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo, Nicola Zingaretti, in merito alla relazione sulla competitività redatta da Mario Draghi su incarico della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. xf4/sat/gsl
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - "Abbiamo sostenuto con il voto Ursula von der Leyen e lo rivendichiamo, perché ha definito un perimetro nettamente europeista, ma non è una delega in bianco, vigileremo perché gli impegni presi vengano mantenuti". Lo dice Nicola Zingaretti, capo delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo.xf4/sat/gsl
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - "Abbiamo sostenuto con il voto Ursula von der Leyen e lo rivendichiamo, perché ha definito un perimetro nettamente europeista, ma non è una delega in bianco, vigileremo perché gli impegni presi vengano mantenuti". Lo dice Nicola Zingaretti, capo delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo.xf4/sat/gsl
A cura di Daniele Biacchessi Elly Schlein correrà alle elezioni Europee dei prossimi 8 e 9 giugno. Sarà capolista nel Centro Italia e nelle Isole, anche se resterà in Parlamento per contrastare Giorgia Meloni. Schlein sigla un patto con Stefano Bonaccini, suo rivale al congresso del 2023, ma perde il consenso di alcuni pezzi del partito come l'ala sinistra di Andrea Orlando. Il presidente del Pd Romano Prodi si dice deluso dall'operazione. E sull'ipotesi sul nome nel simbolo si sfila pure Dario Franceschini. A sorpresa, arriva l'assenso di Piero De Luca, figlio del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Anche Stefano Bonaccini perde storici alleati come Graziano Delrio e Debora Serracchiani. Le liste non riservano grandi sorprese. Al Nord Ovest, guidano la lista Cecilia Strada e il capodelegazione in Ue, Brando Benifei. Al Nord Est, Bonaccini capolista, poi Annalisa Corrado. Al Centro, dopo Schlein, Nicola Zingaretti. Al Sud, Lucia Annunziata capolista, poi Antonio Decaro, Pina Picierno, Sandro Ruotolo. Le critiche piovono dall'interno del partito, ma anche dall'esterno. IL leader del M5s Giuseppe Conte ricorda che nel simbolo nessun leader ci aveva piazzato il nome. Ed è proprio sul nome di Elly Schlein sul logo del Pd che si giocano gli equilibri. La leader ottiene solo il mandato a riflettere, ma il tempo è poco: il simbolo va presentato oggi entro le 16. Per Schlein ci sarebbe l'opzione di correre ovunque,ma pare che insista sul nome nel simbolo, per non sfaldare l'asse con Bonaccini, e rischiare di non avere più una maggioranza. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi Elly Schlein correrà alle elezioni Europee dei prossimi 8 e 9 giugno. Sarà capolista nel Centro Italia e nelle Isole, anche se resterà in Parlamento per contrastare Giorgia Meloni. Schlein sigla un patto con Stefano Bonaccini, suo rivale al congresso del 2023, ma perde il consenso di alcuni pezzi del partito come l'ala sinistra di Andrea Orlando. Il presidente del Pd Romano Prodi si dice deluso dall'operazione. E sull'ipotesi sul nome nel simbolo si sfila pure Dario Franceschini. A sorpresa, arriva l'assenso di Piero De Luca, figlio del Governatore della Campania Vincenzo De Luca. Anche Stefano Bonaccini perde storici alleati come Graziano Delrio e Debora Serracchiani. Le liste non riservano grandi sorprese. Al Nord Ovest, guidano la lista Cecilia Strada e il capodelegazione in Ue, Brando Benifei. Al Nord Est, Bonaccini capolista, poi Annalisa Corrado. Al Centro, dopo Schlein, Nicola Zingaretti. Al Sud, Lucia Annunziata capolista, poi Antonio Decaro, Pina Picierno, Sandro Ruotolo. Le critiche piovono dall'interno del partito, ma anche dall'esterno. IL leader del M5s Giuseppe Conte ricorda che nel simbolo nessun leader ci aveva piazzato il nome. Ed è proprio sul nome di Elly Schlein sul logo del Pd che si giocano gli equilibri. La leader ottiene solo il mandato a riflettere, ma il tempo è poco: il simbolo va presentato oggi entro le 16. Per Schlein ci sarebbe l'opzione di correre ovunque,ma pare che insista sul nome nel simbolo, per non sfaldare l'asse con Bonaccini, e rischiare di non avere più una maggioranza. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La gentilezza è un sentimento dimenticato, qualcosa che si perde nel rumore della conflittualità che sembra dominare il mondo. Eppure è un fondamento degli esseri umani. In questa serie podcast, Mario Calabresi conduce una personale indagine sulla gentilezza. Grazie al contributo di storici, antropologi, scienziati, artisti e letterati, la serie ricerca il significato di questo sentimento nel mondo umano e naturale. Ricerca il senso storico e l'evoluzione del significato che questa parola ha avuto nel corso dei secoli. Partecipano a queste riflessioni: Paola Cortellesi, Alessandro Barbero, Stefano Mancuso, Cristiana Capotondi, Nicola Zingaretti, gli antropologi Elisabetta Moro e Marino Niola, la zoologa Mia Canestrini e lo psichiatra Vittorio Lingiardi.
Dalla nascita del Pds di Achille Occhetto al Partito Democratico di Elly Schlein, quando il centrosinistra smarrisce il cammino va in conclave e sceglie i conventi. Nel 1995, l'allora segretario del Pds Massimo D'Alema convoca nell'Abbazia di Pontignano, colline senesi, il primo momento di riflessione con il gruppo dirigente: un conclave, ma in un resort di impronta medioevale. Romano Prodi, nel 1997, convoca in un convento a Gargonza, in Val di Chiana, un vertice del centrosinistra e del suo governo, parlamentari e studiosi come Umberto Eco con il compito di elaborare le "Dieci idee per l'Ulivo". Nel 2000, Prodi replica l'appuntamento ancora a Gargonza per gli Stati Generali dell'Ulivo. La relazione introduttiva viene messa a punto da un gruppo di venti promotori coordinati dal semiologo Omar Calabrese. Sempre Prodi nel 2006 riconvoca a San Martino in Campo, in provincia di Perugia, un summit di governo nel corso del quale viene stabilita la strategia comunicativa di Palazzo Chigi. Nel 2007, ci si sposta nella cornice della reggia di Caserta, Nel 2010 Dario Franceschini, allora capogruppo Pd alla Camera dei deputati, convoca nell'Abbazia toscana di Spineto, un seminario dei parlamentari dove l'ospite d'onore è Romano Prodi. Tre anni dopo vi torna anche Enrico Letta che a Spineto della Luca porta tutti i ministri e i sottosegretari in ritiro "per conoscersi e fare spogliatoio" con la promessa e la garanzia che comunque "ognuno paga per sé". Poi tocca a Nicola Zingaretti continuare la tradizione nell'abbazia di Contigliano. Si arriva al conclave in corso a Gubbio, in un vecchio monastero nel cuore dell'Umbria. L'idea di Chiara Braga è quella di rinchiudersi due giorni in un convento per ritrovare l'armonia del gruppo parlamentare. Ma il conclave, al centrosinistra, non ha mai portato bene, e ci vuole ben altro, forse una più approfondita ristrutturazione del gruppo dirigente, per risollevare le sorti di un partito che i sondaggi stimano tra il 19 e il 20% e che non frena in alcun modo la stabile tenuta di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
Dalla nascita del Pds di Achille Occhetto al Partito Democratico di Elly Schlein, quando il centrosinistra smarrisce il cammino va in conclave e sceglie i conventi. Nel 1995, l'allora segretario del Pds Massimo D'Alema convoca nell'Abbazia di Pontignano, colline senesi, il primo momento di riflessione con il gruppo dirigente: un conclave, ma in un resort di impronta medioevale. Romano Prodi, nel 1997, convoca in un convento a Gargonza, in Val di Chiana, un vertice del centrosinistra e del suo governo, parlamentari e studiosi come Umberto Eco con il compito di elaborare le "Dieci idee per l'Ulivo". Nel 2000, Prodi replica l'appuntamento ancora a Gargonza per gli Stati Generali dell'Ulivo. La relazione introduttiva viene messa a punto da un gruppo di venti promotori coordinati dal semiologo Omar Calabrese. Sempre Prodi nel 2006 riconvoca a San Martino in Campo, in provincia di Perugia, un summit di governo nel corso del quale viene stabilita la strategia comunicativa di Palazzo Chigi. Nel 2007, ci si sposta nella cornice della reggia di Caserta, Nel 2010 Dario Franceschini, allora capogruppo Pd alla Camera dei deputati, convoca nell'Abbazia toscana di Spineto, un seminario dei parlamentari dove l'ospite d'onore è Romano Prodi. Tre anni dopo vi torna anche Enrico Letta che a Spineto della Luca porta tutti i ministri e i sottosegretari in ritiro "per conoscersi e fare spogliatoio" con la promessa e la garanzia che comunque "ognuno paga per sé". Poi tocca a Nicola Zingaretti continuare la tradizione nell'abbazia di Contigliano. Si arriva al conclave in corso a Gubbio, in un vecchio monastero nel cuore dell'Umbria. L'idea di Chiara Braga è quella di rinchiudersi due giorni in un convento per ritrovare l'armonia del gruppo parlamentare. Ma il conclave, al centrosinistra, non ha mai portato bene, e ci vuole ben altro, forse una più approfondita ristrutturazione del gruppo dirigente, per risollevare le sorti di un partito che i sondaggi stimano tra il 19 e il 20% e che non frena in alcun modo la stabile tenuta di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
No una sino dos mujeres se han situado en muy poco tiempo en la cima de la política italiana. Una es Giorgia Meloni, líder de Fratelli d'Italia y primera ministra desde el pasado mes de octubre tras su victoria electoral semanas antes. Desde el pasado 26 de febrero la principal formación política de la izquierda italiana, el Partido Democrático, tiene también a una mujer al frente: Elly Schlein. Tras el fracaso de Enrico Letta en las elecciones de septiembre el partido se vio forzado a celebrar primarias y de ellas salió Schlein, una mujer de 38 años y proveniente del ala izquierda del partido. Schlein es una sorpresa por muchos motivos. El primero de ellos es su origen. Nació y se crio en Suiza y su padre es un profesor estadounidense de origen judío. Eso le da tres nacionalidades, algo no muy habitual en un político. Aparte de eso Schlein, es una recién llegada al partido que ahora preside. Se afilió a él hace unos años, pero pronto lo abandonó cuando Matteo Renzi llegó al poder ya que le parecía demasiado liberal. Siguió en política con otras siglas más radicales y llegó incluso a la vicepresidencia de la región de Emilia-Romaña, el puesto que le ha servido de trampolín para saltar sobre su antiguo partido y hacerse con él. La elección de Elly Schlein supone un relevo generacional en el Partido Democrático que, desde la salida de Renzi hace cinco años, ha ido dando bandazos sin encontrar un recambio que consiga revertir su curso descendente en las elecciones. Es, en definitiva, un golpe para la vieja guardia de los Enrico Letta o los Nicola Zingaretti que han liderado la formación en los últimos años. Los resultados del Partido Democrático en las dos últimas convocatorias electorales han sido muy deficientes. En 2018 Matteo Renzi bajó hasta el 18,8% de los votos y dejó al partido como tercera fuerza política cuando venía de ser la primera. En 2022 Enrico Letta no consiguió mejorar sus resultados a pesar de que el Movimiento Cinco Estrellas de Giuseppe Conte estaba ya en pleno declive. Para colmo de males, tras la derrota electoral Conte se erigió en el principal opositor al Gobierno de Meloni, algo que el electorado le ha premiado convirtiéndose en el candidato favorito de la izquierda en las encuestas. Según estos mismos sondeos el Partido Democrático promediaba el mes pasado un mísero 16% de esperanza de voto. La primera misión de Schlein será esta misma, revertir la debacle y dotar al Partido Democrático de un mensaje propio que los votantes perciban como algo diferente. Pero una cuestión mucho más apremiante que esa es si Schlein puede hacer una oposición efectiva a Giorgia Meloni. Para las elecciones aún quedan cuatro años y Meloni está muy fuerte. Su índice de aprobación al cumplir los cien primeros días de mandato se acercaba al 50% y está apoyada por una coalición que le otorga mayoría absoluta en la cámara de diputados. Meloni, que tantos temores había despertado en Europa, está actuando de forma mesurada y busca más el consenso que la confrontación. Lejos de distanciar a Italia del resto de Europa ha apoyado con entusiasmo la posición de la OTAN sobre Ucrania y ha presentado un presupuesto que no ha hecho sonar las alarmas en la Comisión Europea. No lo va a tener fácil Schlein, al menos a corto plazo. Pues bien, para hablar de Elly Schlein, de Giorgia Meloni y, en general, de política italiana, nos acompaña hoy Luca Costantini, redactor de The Objective que ya ha pasado por este programa en más de una ocasión. Luca, como bien delata su nombre, es italiano y conoce bien las interioridades políticas de su país de origen. · Canal de Telegram: https://t.me/lacontracronica · “La ContraHistoria de España. Auge, caída y vuelta a empezar de un país en 28 episodios”… https://amzn.to/3kXcZ6i · “Lutero, Calvino y Trento, la Reforma que no fue”… https://amzn.to/3shKOlK · “La ContraHistoria del comunismo”… https://amzn.to/39QP2KE Apoya La Contra en: · Patreon... https://www.patreon.com/diazvillanueva · iVoox... https://www.ivoox.com/podcast-contracronica_sq_f1267769_1.html · Paypal... https://www.paypal.me/diazvillanueva Sígueme en: · Web... https://diazvillanueva.com · Twitter... https://twitter.com/diazvillanueva · Facebook... https://www.facebook.com/fernandodiazvillanueva1/ · Instagram... https://www.instagram.com/diazvillanueva · Linkedin… https://www.linkedin.com/in/fernando-d%C3%ADaz-villanueva-7303865/ · Flickr... https://www.flickr.com/photos/147276463@N05/?/ · Pinterest... https://www.pinterest.com/fernandodiazvillanueva Encuentra mis libros en: · Amazon... https://www.amazon.es/Fernando-Diaz-Villanueva/e/B00J2ASBXM #FernandoDiazVillanueva #GiorgiaMeloni #EllySchlein Escucha el episodio completo en la app de iVoox, o descubre todo el catálogo de iVoox Originals
"Conte rompe l'alleanza di centrosinistra che governo il Lazio, senza motivo: la Regione non ha mai autorizzato e non autorizzerà nessun inceneritore, lo abbiamo deciso noi da anni e non lo decide certo Giuseppe Conte. La scelta di Gualtieri per Roma riguarda la città, per far fronte ad una situazione che Roberto ha ereditato drammatica, di 10 anni di niente, ma non c'entra la Regione". Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. xc3/vbo/mrv
Roma riscopre la sua vocazione di città marittima e sceglie il mare come asse di un nuovo modello di sviluppo, moderno e sostenibile. Con un investimento strategico da 100 milioni di euro di fondi europei 2021-2027 Regione e Roma Capitale, investiranno sul litorale romano, Il mare di Ostia diventerà così la risorsa di un modello di sviluppo nuovo. Il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, hanno presentato il progetto.xi9/trl/gsl
"Noi vogliamo creare ricchezza e redistribuirla all'insegna della giustizia, la destra no, come dimostra l'ingiusta flat tax, che pretende di far pagar la stessa cosa a chi ha tanto e a chi ha poco. È questo il cuore della sfida che abbiamo davanti e per questo diciamo: prima le persone". Lo dice in un video su Instagram il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.fsc/gtr
A cura di Daniele Biacchessi Nasce il terzo polo laico e centrista che potrebbe, almeno se si crede ai sondaggi, fare la differenza alle elezioni del 25 settembre. È composto da Azione di Carlo Calenda e da +Europa di Emma Bonino e stimato intorno al 5%. I contenuti del patto repubblicano sono rigassificatori, termovalorizzatori, se necessario militarizzando le aree in cui devono esserci, revisione del reddito di cittadinanza, salario minimo. Calenda e Bonino propongono un patto repubblicano aperto ai cittadini e alle personalità politiche, chiuso a chi ha fatto cadere Draghi. Quindi rivolto ai fuoriusciti da Forza Italia come Mariastella Gelmini che si dice d'accordo sul manifesto di Azione e + Europa. Il Pd è ad un bivio. Il campo largo con il M5s è ormai escluso da molti, ma non da tutti. Nicola Zingaretti è disposto a candidarsi, a dimettersi dall'incarico di Presidente della Regione, lasciando però intatta la maggioranza tra Pd e M5s che governa il Lazio. Una delle alternative riguarda proprio i rapporti tra il Pd e il patto repubblicano e il nome che allontana un possibile accordo è quello di Enrico Letta. Calenda rivela così il vero obiettivo di patto repubblicano: convincere Mario Draghi a rimanere a palazzo Chigi, portando voti su un'agenda coerente con quella portata avanti dal suo governo. L'impresa è ardua, e resta tutta in salita. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Nasce il terzo polo laico e centrista che potrebbe, almeno se si crede ai sondaggi, fare la differenza alle elezioni del 25 settembre. È composto da Azione di Carlo Calenda e da +Europa di Emma Bonino e stimato intorno al 5%. I contenuti del patto repubblicano sono rigassificatori, termovalorizzatori, se necessario militarizzando le aree in cui devono esserci, revisione del reddito di cittadinanza, salario minimo. Calenda e Bonino propongono un patto repubblicano aperto ai cittadini e alle personalità politiche, chiuso a chi ha fatto cadere Draghi. Quindi rivolto ai fuoriusciti da Forza Italia come Mariastella Gelmini che si dice d'accordo sul manifesto di Azione e + Europa. Il Pd è ad un bivio. Il campo largo con il M5s è ormai escluso da molti, ma non da tutti. Nicola Zingaretti è disposto a candidarsi, a dimettersi dall'incarico di Presidente della Regione, lasciando però intatta la maggioranza tra Pd e M5s che governa il Lazio. Una delle alternative riguarda proprio i rapporti tra il Pd e il patto repubblicano e il nome che allontana un possibile accordo è quello di Enrico Letta. Calenda rivela così il vero obiettivo di patto repubblicano: convincere Mario Draghi a rimanere a palazzo Chigi, portando voti su un'agenda coerente con quella portata avanti dal suo governo. L'impresa è ardua, e resta tutta in salita. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Nasce il terzo polo laico e centrista che potrebbe, almeno se si crede ai sondaggi, fare la differenza alle elezioni del 25 settembre. È composto da Azione di Carlo Calenda e da +Europa di Emma Bonino e stimato intorno al 5%. I contenuti del patto repubblicano sono rigassificatori, termovalorizzatori, se necessario militarizzando le aree in cui devono esserci, revisione del reddito di cittadinanza, salario minimo. Calenda e Bonino propongono un patto repubblicano aperto ai cittadini e alle personalità politiche, chiuso a chi ha fatto cadere Draghi. Quindi rivolto ai fuoriusciti da Forza Italia come Mariastella Gelmini che si dice d'accordo sul manifesto di Azione e + Europa. Il Pd è ad un bivio. Il campo largo con il M5s è ormai escluso da molti, ma non da tutti. Nicola Zingaretti è disposto a candidarsi, a dimettersi dall'incarico di Presidente della Regione, lasciando però intatta la maggioranza tra Pd e M5s che governa il Lazio. Una delle alternative riguarda proprio i rapporti tra il Pd e il patto repubblicano e il nome che allontana un possibile accordo è quello di Enrico Letta. Calenda rivela così il vero obiettivo di patto repubblicano: convincere Mario Draghi a rimanere a palazzo Chigi, portando voti su un'agenda coerente con quella portata avanti dal suo governo. L'impresa è ardua, e resta tutta in salita. Credits: Agenzia Fotogramma
"Mi auguro che questa maggioranza larga che ha ben governato il Lazio si confermi e si riproponga per vincere. Io credo che le condizioni per vincere ci siano tutte. Quindi siamo concentrati per affrontare insieme il futuro. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.xi2/fag/gsl
Il presidente della regione, Nicola Zingaretti, tramite i suoi canali social, ha annunciato che la regione si impegnerà ad istituire il bonus psicologico.
«Fatelo per me, vi prego, non vi mettete le dita nel naso! Non vi mettete le dita nel naso altrimenti Virginia Raggi dirà che è colpa della Regione Lazio. Perché ormai tutto è colpa di qualcun altro in questa città!». Lo ha detto Nicola Zingaretti, governatore del Lazio ed ex segretario Pd, dal palco allestito alla Bocca della Verità. «Roma e il Lazio sono stati i primi in Italia a combattere contro il Covid con le vaccinazioni. Menomale che la sanità non è competenza comunale. E invece per primi, a breve, raggiungeremo l’80% di vaccinati nel Lazio», ha aggiunto Zingaretti in un altro passaggio del suo intervento. E ancora: «A Roma non c’è nessuno scontro istituzionale, c’è la differenza tra un buon governo e un cattivo governo. Inizia una grande battaglia, una battaglia culturale, politica e sociale. Ha sbagliato chi ha puntato sulla frattura e la divisione. Noi siamo tanti e differenti ma uniti per voltare pagina».
Alle 15.10 con MARTINO CERVO (la Verità), si fa presto a dire Green Pass: i punti critici di un provvedimento che non convince. Dal punto di vista logico, del diritto, economico, pratico, etico. Innanzitutto, se un vaccinato può contagiare ciò significa che il vaccino protegge me dagli altri, non viceversa (quindi salta la balla che lo devo fare per rispettare gli altri). Come si evince anche dalle informazioni contenute nel consenso informato, il vaccino previene dalla malattia, non dall'infezione. Dal punto di vista del diritto, invece, è doveroso notare che il regolamento Ue 2021/953 esclude misure discriminatorie nei confronti dei non vaccinati. Da precisare che in italia l'obbligo vaccinale non contrasterebbe con la Costituzione, l'obbligo di fatto sì. Che il Green Pass sia disastroso dal punto di vista economico lo attestano le numerose disdette arrivate ai luoghi di villeggiatura. E non bisogna nemmeno sottovalutare gli intoppi burocratici e le difficoltà di attuazione pratica. Insomma lo chiamano “nudge”, spinta gentile, ma farebbero prima a chiamarlo con il suo vero nome, ricatto; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – ALESSANDRO CURIONI – 04/08/2021 Alle 15.40 con ALESSANDRO CURIONI (Saggista, esperto di cybersecurity), il sito della Regione Lazio attaccato dagli hackers, tra terrorismo, reale pericolo cibernetico e allarmismo. Secondo gli inquirenti l'attacco è partito dall'estero e rimbalzato in Germania; a detta del capo della Polizia postale, Nunzia Ciardi “era solo questione di tempo”; per il ministre degli Affari interni, Luciana Lamorgese (in audizione al Copasir) “il fenomeno cresce”; il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, strilla denunciando un “attacco di stampo terroristico”; a parere dell'esperto Massimo Ghioni la colpa è di un virus “informatico” (meglio precisare, di questi tempi) “contratto da un sito porno”. La storia di Pierino e il lupo insegna che alla fine della fiera il predatore si fece vivo per davvero: hacker, chi, come e (se possibile) perché; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA (CHE IO PENSO LA MIA), AL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) – 04/08/2021 Alle 16.15 – Regione Lazio in tilt, l'esperto smonta Zingaretti: “Macché terrorismo, questo virus si prende sui siti porno”: a) Quindi dire che il Pd sta andando a puttane non è una metafora; b) Quindi il terrorismo era quello delle Bagasce Rosse; c) Adesso a Zinga manca solo la variante “uccello padulo”; d) Mentre vi trastulla con queste porcate i migrrrrrrrrrrrranti soffrono nelle navi ong (vorrete mica che Beppe Caccia vada a fare il cameriere); IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – GENETLIACI, RICORRENZE E COMMEMORAZIONI – 04/08/2021 Alle 16.20 – L'appuntamento quotidiano con i fatti e i personaggi da ricordare oggi; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – – 04/08/2021 Alle 16.40, con MARCO REBOLDI (Lombardia – Brescia) – Qui Referendum, chi sbaglia paga! Ci metto la firma! Referendum sulla Giustizia; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – 04/08/2021 Alle 16.50, per la rubrica Qui Parlamento clip da Montecitorio; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN ALESSIO MUSELLA – 04/08/2021 Alle 17.05 con ALESSIO MUSELLA (autore, editore) – LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO (Appuntamento con arte contemporanea e non), quando l'arte ci parla dalle piattaforme online;
Alle 15.10 con MARTINO CERVO (la Verità), si fa presto a dire Green Pass: i punti critici di un provvedimento che non convince. Dal punto di vista logico, del diritto, economico, pratico, etico. Innanzitutto, se un vaccinato può contagiare ciò significa che il vaccino protegge me dagli altri, non viceversa (quindi salta la balla che lo devo fare per rispettare gli altri). Come si evince anche dalle informazioni contenute nel consenso informato, il vaccino previene dalla malattia, non dall'infezione. Dal punto di vista del diritto, invece, è doveroso notare che il regolamento Ue 2021/953 esclude misure discriminatorie nei confronti dei non vaccinati. Da precisare che in italia l'obbligo vaccinale non contrasterebbe con la Costituzione, l'obbligo di fatto sì. Che il Green Pass sia disastroso dal punto di vista economico lo attestano le numerose disdette arrivate ai luoghi di villeggiatura. E non bisogna nemmeno sottovalutare gli intoppi burocratici e le difficoltà di attuazione pratica. Insomma lo chiamano “nudge”, spinta gentile, ma farebbero prima a chiamarlo con il suo vero nome, ricatto; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – ALESSANDRO CURIONI - 04/08/2021 Alle 15.40 con ALESSANDRO CURIONI (Saggista, esperto di cybersecurity), il sito della Regione Lazio attaccato dagli hackers, tra terrorismo, reale pericolo cibernetico e allarmismo. Secondo gli inquirenti l'attacco è partito dall'estero e rimbalzato in Germania; a detta del capo della Polizia postale, Nunzia Ciardi “era solo questione di tempo”; per il ministre degli Affari interni, Luciana Lamorgese (in audizione al Copasir) “il fenomeno cresce”; il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, strilla denunciando un “attacco di stampo terroristico”; a parere dell'esperto Massimo Ghioni la colpa è di un virus “informatico” (meglio precisare, di questi tempi) “contratto da un sito porno”. La storia di Pierino e il lupo insegna che alla fine della fiera il predatore si fece vivo per davvero: hacker, chi, come e (se possibile) perché; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA (CHE IO PENSO LA MIA), AL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) - 04/08/2021 Alle 16.15 – Regione Lazio in tilt, l'esperto smonta Zingaretti: “Macché terrorismo, questo virus si prende sui siti porno”: a) Quindi dire che il Pd sta andando a puttane non è una metafora; b) Quindi il terrorismo era quello delle Bagasce Rosse; c) Adesso a Zinga manca solo la variante “uccello padulo”; d) Mentre vi trastulla con queste porcate i migrrrrrrrrrrrranti soffrono nelle navi ong (vorrete mica che Beppe Caccia vada a fare il cameriere); IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – GENETLIACI, RICORRENZE E COMMEMORAZIONI - 04/08/2021 Alle 16.20 - L'appuntamento quotidiano con i fatti e i personaggi da ricordare oggi; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – - 04/08/2021 Alle 16.40, con MARCO REBOLDI (Lombardia – Brescia) - Qui Referendum, chi sbaglia paga! Ci metto la firma! Referendum sulla Giustizia; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – 04/08/2021 Alle 16.50, per la rubrica Qui Parlamento clip da Montecitorio; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN ALESSIO MUSELLA – 04/08/2021 Alle 17.05 con ALESSIO MUSELLA (autore, editore) – LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO (Appuntamento con arte contemporanea e non), quando l'arte ci parla dalle piattaforme online;
Alle 15.10 con MARTINO CERVO (la Verità), si fa presto a dire Green Pass: i punti critici di un provvedimento che non convince. Dal punto di vista logico, del diritto, economico, pratico, etico. Innanzitutto, se un vaccinato può contagiare ciò significa che il vaccino protegge me dagli altri, non viceversa (quindi salta la balla che lo devo fare per rispettare gli altri). Come si evince anche dalle informazioni contenute nel consenso informato, il vaccino previene dalla malattia, non dall'infezione. Dal punto di vista del diritto, invece, è doveroso notare che il regolamento Ue 2021/953 esclude misure discriminatorie nei confronti dei non vaccinati. Da precisare che in italia l'obbligo vaccinale non contrasterebbe con la Costituzione, l'obbligo di fatto sì. Che il Green Pass sia disastroso dal punto di vista economico lo attestano le numerose disdette arrivate ai luoghi di villeggiatura. E non bisogna nemmeno sottovalutare gli intoppi burocratici e le difficoltà di attuazione pratica. Insomma lo chiamano “nudge”, spinta gentile, ma farebbero prima a chiamarlo con il suo vero nome, ricatto; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – ALESSANDRO CURIONI - 04/08/2021 Alle 15.40 con ALESSANDRO CURIONI (Saggista, esperto di cybersecurity), il sito della Regione Lazio attaccato dagli hackers, tra terrorismo, reale pericolo cibernetico e allarmismo. Secondo gli inquirenti l'attacco è partito dall'estero e rimbalzato in Germania; a detta del capo della Polizia postale, Nunzia Ciardi “era solo questione di tempo”; per il ministre degli Affari interni, Luciana Lamorgese (in audizione al Copasir) “il fenomeno cresce”; il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, strilla denunciando un “attacco di stampo terroristico”; a parere dell'esperto Massimo Ghioni la colpa è di un virus “informatico” (meglio precisare, di questi tempi) “contratto da un sito porno”. La storia di Pierino e il lupo insegna che alla fine della fiera il predatore si fece vivo per davvero: hacker, chi, come e (se possibile) perché; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA (CHE IO PENSO LA MIA), AL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) - 04/08/2021 Alle 16.15 – Regione Lazio in tilt, l'esperto smonta Zingaretti: “Macché terrorismo, questo virus si prende sui siti porno”: a) Quindi dire che il Pd sta andando a puttane non è una metafora; b) Quindi il terrorismo era quello delle Bagasce Rosse; c) Adesso a Zinga manca solo la variante “uccello padulo”; d) Mentre vi trastulla con queste porcate i migrrrrrrrrrrrranti soffrono nelle navi ong (vorrete mica che Beppe Caccia vada a fare il cameriere); IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – GENETLIACI, RICORRENZE E COMMEMORAZIONI - 04/08/2021 Alle 16.20 - L'appuntamento quotidiano con i fatti e i personaggi da ricordare oggi; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – - 04/08/2021 Alle 16.40, con MARCO REBOLDI (Lombardia – Brescia) - Qui Referendum, chi sbaglia paga! Ci metto la firma! Referendum sulla Giustizia; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – 04/08/2021 Alle 16.50, per la rubrica Qui Parlamento clip da Montecitorio; IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN ALESSIO MUSELLA – 04/08/2021 Alle 17.05 con ALESSIO MUSELLA (autore, editore) – LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO (Appuntamento con arte contemporanea e non), quando l'arte ci parla dalle piattaforme online;
Il Lazio ha vaccinato l'86,5% dei suoi over 60 ed è al primo posto tra le Regioni. Il dato è stato comunicato dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti,
Si accende lo scontro sul tema dei vaccini ai più giovani, che è al centro di un duro botta e risposta tra il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ed il leader della Lega Matteo Salvini.
Nicola Zingaretti e Virginia Raggi vedono crescere i propri consensi nella fotografia scattata da Governance Poll, l'indagine annuale condotta dalla Noto Sondaggi per Il Sole 24 ore. Le notizie del Tg Lazio.
La campagna vaccinale nel Lazio continua a ritmi serrati e sabato toccherà al governatore Nicola Zingaretti sottoporsi alla puntura.
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha inaugurato stamani il nuovo hub vaccinale allestito nel Polo natatorio di Ostia, che somministrerà il vaccino Pfizer e sarà aperto fino a dicembre.
In apertura di terza parte, la lente d'ingrandimento sull'attualità e la politica del nostro Paolo Mieli. L'Agenzia europea del farmaco (Ema) evidenzia che nella somministrazione di Janssen, il vaccino di Johnson & Johnson, "i benefici superano i rischi". Tutti gli eventi rari di trombosi cerebrale 2si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione" con il siero di Johnson & Johnson, "la maggioranza nelle donne. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati. Ne parliamo con Nicola Magrini, direttore AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco. Con il ritorno in classe di tutti gli studenti italiani, si ripropone il problema della fragilità del trasporto pubblico locale in diverse regioni. Molti governatori, infatti, hanno confermato le difficoltà di evitare assembramenti sui mezzi nelle ore di punta, in concomitanza con l'uscita degli studenti dagli istituti. Di questo si è parlato ieri in una riunione tra il governo e la Conferenza delle Regioni. Ne parliamo con Nicola Zingaretti, Presidente Regione Lazio.
Eletto il 14 marzo al posto del dimissionario Nicola Zingaretti, l’ex presidente del Consiglio ha alternato i modi «morbidi» che tutti ricordavano a interventi ben più decisi: il bilancio di Claudio Bozza e Massimo Rebotti. Nella seconda parte dell'episodio, dal minuto 16'37", Viviana Mazza torna sulle tensioni razziali negli Stati Uniti, dopo l'uccisione di Daunte Wright a Minneapolis, nei giorni (e nel luogo) del processo per la morte di George Floyd.Per altri approfondimenti:- Chi è Enrico Letta, nuovo segretario del Partito democratico https://bit.ly/3g94wL9- Processo Floyd, ricalcolati i tempi: bloccato a terra per più di 9 minuti https://bit.ly/2QlJXjU- Afroamericano ucciso, a Minneapolis torna la guerriglia: decine di arresti https://bit.ly/3mGkqy4
Il vento sta cambiando, e pure in fretta. In genere la luna di miele che accompagna un nuovo Presidente del Consiglio col suo Governo dura di più. Vero che siamo in un momento particolare ma, guardando i risultati dell'ultimo sondaggio Dire-Tecnè già si registrano i primi segni di scollamento nei confronti dei cittadini. A partire dal premier Mario Draghi, che dal 13 febbraio al 19 marzo aveva una base di consenso del 60%, sceso al 56,1% nel periodo 20 marzo-1 aprile. Draghi comunque resta il leader politico più amato dagli italiani seguito da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia al 40,1%. Sale Giuseppe Conte, che nell'ultima settimana conquista un +0,6% attestandosi al 35,8%, mentre Matteo Salvini, leader della Lega, perde un 0,2 e si ferma al 33%. Enrico Letta, nuovo segretario del Pd, si porta a casa un +0,4% attestandosi al 28,4%, seguono Silvio Berlusconi al 27,4, Roberto Speranza al 23,1; Emma Bonino al 21%; Carlo Calenda al 17,5% e ultimo Matteo Renzi al 10,8. Per quanto riguarda i partiti, la Lega perde qualcosa ma resta al primo posto col 22,6%, il Pd guadagna qualcosa e si piazza al secondo posto col 18,5%, segue Fratelli d'Italia al 18 e M5S al 16,3%.Forse è proprio la perdita di consensi, che da settimane non si arresta, che costringe Matteo Salvini ad alzare ogni giorno lo scontro con gli alleati di Governo. Ormai non passa giorno che spari contro il ‘rosso' Roberto Speranza, ministro della Salute, accusandolo di voler chiudere il Paese per la sua ideologia. Una posizione questa di Salvini che sta creando non pochi malumori nei partiti del centrosinistra perché le decisioni del Governo sono state approvate anche con il via libera dei ministri della Lega: “Che vuole Salvini? Perché non attacca il suo braccio destro Giorgetti? Comunque è ora che il premier Draghi intervenga, che chieda ai leghisti di governo di farlo smettere”. Per altri, al contrario, “si vede benissimo che Salvini è in affanno, non sa più che fare, va in ogni dove pur di far sapere che esiste, ma ormai…”.Per quanto riguarda la politica nazionale, ieri notte è riapparso Giuseppe Conte, intervenuto online alla riunione con tutti i parlamentari del M5S. Un intervento che in molti hanno giudicato interlocutorio, senza grandi novità: “A parte la sottolineatura contro le correnti, con l'invito a non organizzare niente in suo nome”.Nel Pd il segretario Letta è alle prese con la ‘patata bollente' di chi candidare a sindaco di Roma. Tutti dicono che se ne occuperanno i Dem capitolini ma nessuno ci crede. Sarà il segretario a menar le danze, cercando di ricondurre tutti sul nome migliore. Calano le possibilità che alla fine si arrivi su Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia. Resta la possibilità che si convinca a correre Nicola Zingaretti, ora presidente della Regione Lazio. Sempre riguardo a Roma, singolare la presa di posizione a favore di Carlo Calenda da parte della vicesegretaria del Pd, Irene Tinagli, fortemente voluta da Letta che gli ha assegnato anche il ruolo di ‘vicario': “Carlo Calenda ha energia, capacità e metodo per poter affrontare una sfida del genere. E' chiaro che dobbiamo trovare le modalità per creare un'alleanza che consenta questo percorso”, ha detto.
«Non riesco quindi assolutamente ad accettare che si possa pensare alla ricandidatura della sindaca come una "minaccia" e credo che Nicola Zingaretti non abbia ben valutato l’uso di questa parola associata a Virginia Raggi». Lo ha scritto su Facebook la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, ricordando che «Virginia Raggi ha lavorato anima e corpo in questi anni per ribaltare un sistema di malaffare che si era infiltrato a più livelli, anche nell’amministrazione di Roma». «La sua lotta contro la criminalità organizzata e contro chi ha di fatto ostacolato lo sviluppo della Capitale per interessi spesso illeciti le è valsa addirittura l’assegnazione della scorta», ha scritto ancora Taverna. «Virginia è una risorsa per Roma. Lo è stata in questi anni e, sono certa, lo sarà in futuro. Io sono convinta che ci sia ancora tanto da fare per rendere la Capitale una città migliore, all’altezza delle sue potenzialità», ha sottolineato la senatrice pentastellata.
Non c'è pace nel gruppo Pd del Senato. Dopo il duro faccia a faccia tra il segretario del Pd, Enrico Letta e Andrea Marcucci, il presidente ‘dimissionato' da Letta per far spazio ad una donna, la guerra è proseguita oggi nella riunione dei senatori. “C'è stata tensione, urla e scambi di accuse” riferiscono fonti Dem: “AreaDem sta spingendo col segretario per mettere Roberta Pinotti, Base Riformista punta su Simona Malpezzi. A Marcucci è stata proposta la Vicepresidenza del Senato al posto della Rossomando”. Questo il clima di scontro, duro, che non si placherà a breve.Il presidente uscente Marcucci ha convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione e non ha usato parole concilianti nè ha smesso i guantoni. Ma non si può tornare indietro, il nuovo segretario non può essere rimesso in discussione a pochi giorni dalla sua elezione votata da tutti. Motivo per cui, se da un lato Marcucci ha fatto sapere di sostenere Malpezzi come nuovo capogruppo da un altro non ha smesso di criticare l'operazione condotta dal nuovo numero uno Dem: “La questione di genere è rilevante e fondante nel PD dove tanti e troppi errori sono stati fatti in passato. Credo sia sbagliato derubricare la questione di genere e risolverla chiedendo ai due capigruppo di Camera e Senato di farsi da parte”.Da parte sua Letta oggi ha avuto un faccia a faccia con l'ex premier Giuseppe Conte in attesa di essere ufficialamente consacrato, se si riuscirà a risolvere la ‘grana Casaleggio', Capo politico del M5S. “È stato un confronto molto proficuo, in un clima molto cordiale, uno scambio molto utile. Si apre un cantiere dove prevarranno il dialogo e un confronto costante per soluzioni comuni per il Paese” ha detto Conte. Di rimando Letta: “Un primo faccia a faccia, molto positivo, tra due ex che si sono entrambi buttati, quasi in contemporanea, in una nuova affascinante avventura” ha scritto su twitter il segretario Pd.Tra i due, tra l'altro, si è parlato delle prossime elezioni comunali e delle alleanze tra Pd e M5S. “Già a partire dalle elezioni amministrative prossime c'è sicuramente la volontà di confrontarci per trovare soluzioni che siano ancora più efficaci” ha detto Conte al termine dell'incontro con Enrico Letta. Anche qui la partita non sarà facile, perché tra i due non si potrà evitare il duro scontro su Roma. Il M5S per forza di cose sarà costretto ad appoggiare la sindaca uscente, Virginia Raggi, che seppur con un mandato a dir poco nullo, registra ancora un gradimento significativo.Per questo nel centrosinistra si cerca con affanno un candidato capace di annientare la sindaca uscente e di andare al ballottaggio col centrodestra. A quel punto, questo il ragionamento, gli elettori ‘grillini' saranno costretti a votare il candidato del centrosinistra. Ma serve una candidatura forte, capace di far desistere Carlo Calenda, leader di Azione, che al momento gode di sondaggi molto favorevoli e che potrebbe farsi da parte solo di fronte ad un nome come quello di Nicola Zingaretti. Per il momento, però, il governatore del Lazio non ne vuol sapere. Ma c'è ancora tempo e in molti scommettono che alla fine sarà costretto al sì.Nei prossimi giorni il segretario del Pd incontrerà anche il leader della Lega, Matteo Salvini, e Gorgia Meloni di Fratelli d'Italia. E' partita una fase politica nuova e bisogna pensare a quale nuova legge elettorale mettere in campo per le prossime elezioni. Sembra tramontato il proporzionale, si naviga verso un rinnovato sistema maggioritario incentrato su quattro forze medie, Lega e Fdi da una parte, Pd e M5S dall'altra, che con i loro satelliti si giocheranno il ‘premio' previsto per poter governare. Al momento, visti i contendenti, è assai probabile che i partiti saranno costretti a stringere l'alleanza indicando però un candidato premier altro da loro. Vien da ridere, infatti, pensare che potrebbe essere indicato premier chi prende un voto in più dell'altro.
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