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Brunetto Salvarani"Quel che manca non si può contare"Re Salomone e il libro di QoèletEdizioni Dehoniane Bologna EDBwww.dehoniane.itVa presa sul serio l'attribuzione, da parte della tradizione ebraica, del libro di Qoèlet al re Salomone. Eppure, a prima vista nulla sembra più lontano dal messaggio del Qoèlet – «Vanità delle vanità, tutto è vanità…» – del re di Israele più grande di sempre, sapiente oltre ogni misura, fortunato in amore e straordinariamente dotato di ricchezze. Cosa si nasconde, dunque, dietro tale misteriosa assegnazione? Quale enigma si cela fra le ruvide riflessioni di un saggio ebreo che non cita la Torah, non fa menzione di Gerusalemme e sembra ben poco attratto dalla prospettiva di un aldilà? Seguendo il filone della teologia narrativa, il libro reinventa, sulla scorta del midrash ebraico – primo livello di lettura – la storia di re Salomone a partire dagli anni belli della giovinezza e della costruzione del tempio a Gerusalemme; lo seguiamo, poi, nella sua progressiva crisi e maturazione quale futuro autore del Qoèlet. Nel secondo livello di lettura il libro biblico è situato nel contesto della nostra cultura post-moderna, in cui sta riemergendo dal passato, in maniera sotterranea ma evidente, un'istanza sapienziale che può rispecchiare i propri dubbi, le proprie faticose speranze e le proprie perplessità in personaggi biblici sui generis come lo stesso Qoèlet.Brunetto Salvarani è teologo, giornalista, scrittore e docente di Missiologia e Teologia del dialogo ecumenico e interreligioso presso la Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna di Bologna e gli Istituti di scienze religiose di Modena, Bologna e Rimini. Dirige la rivista «QOL», è presidente dell'Associazione italiana Amici di Neve Shalom – Wahat al-Salam e della Fondazione Pietro Lombardini per gli studi ebraico-cristiani. Fra i suoi libri più recenti: Dopo (2020); Di neve di pioppi e di parole (2021); L'alterità come grazia (2021); Fino a farsi fratello di tutti (2022); Guardare alla teologia del futuro (2022); Quando un musicista ride (2023); Oltre la guerra (2023); Senza Chiesa e senza Dio (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Racconta la leggenda che un anello magico dava a Re Salomone il potere di parlare con gli animali. Oggi quell'anello esiste e si chiama Intelligenza Artificiale. Potremo parlare con gli animali in un prossimo futuro? Forse si. Con il contributo meraviglioso di Elena C. Patacchini, autrice e drammaturga. Il suo libro "52Hertz – Manuale di istruzioni per anima danneggiata", pubblicato da Blonk è qui. Scrivimi qui discoscienza@gmail.com Le fonti. Il Progetto CETI. Il Progetto Earth Species Project. La Chat per parlare con i capodogli (in inglese). Il video-spiegone del biologo marino. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Juan Guillermo “La Fede che vince ogni ostacolo” Marco 10: 51-52 Massimo Mazzarà “Il savio Architetto” Luca 12: 42-44 Ebrei 10: 23 Salmi 101: 1-8 1 Corinzi 3: 10-13 Salmi 127: 12 Salmi 1: 1-3 Isaia 55: 6-13 Diego Mendes “L'autorità di Figlio” Efesini 2: 1-7 Giovanni 1: 12 Luca 10: 19-21 Giuseppe Tortora “Il Giudizio di Re Salomone” 1 Re 3: 16-28 Romani 2: 16 Giovanni 14: 15-16 Cataldo Petrone Giosuè 1: 8-9 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
In questo incontro Pier Giorgio ci parla della natura dei desideri, della nostra volontà di realizzarli anche attraverso mantra o preghiere. E di come, desideri in apparenza più elevati o spirituali, abbiamo sempre la stessa natura di fuga. Passando dai piani astrali fino al sigillo di Re Salomone (in foto), possiamo intuire cosa sia la vera resa ad una Volontà superiore?
Nei testi biblici si fa riferimento agli straordinari tesori che affluivano un tempo nella casse di Re Salomone. E, in particolare, è l'oro, quello che rendeva molti esploratori rinascimentali desiderosi di scoprire la collocazione dei favolosi giacimenti auriferi da cui si riforniva il terzo re d'Israele. Il problema, infatti, è che non era chiaro per nulla dove si trovasse la terra leggendaria di Ophir verso cui salpavano le navi del re per tornare poi cariche d'oro. Ma qualcuno tra i conquistadores era sicuro di saperlo…Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoro Scopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito: https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainaviganti e partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/ Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClub Pagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.Polidoro Twitter: https://twitter.com/massimopolidoro Sito e blog: http://www.massimopolidoro.com Iscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Penetrare il simbolo, è farlo vivere. Abbeverarsi della luce che scaturisce da ciò che è segreto alla mente profana, il senso dei Tarot templari - Dal libro Misteri templari nei tarocchi -
Le parole, che abbiamo ascoltato, sono rivolte agli esiliati a Babilonia dal profeta Ezechiele, che aveva visto dissolversi quell'unità, che Dio aveva voluto mostrare al mondo intero fin dalle origini, attraverso il suo popolo, Israele. L'ingiustizia, la violenza, il peccato di idolatria sembravano avere messo in discussione definitivamente l'unità e la convivenza in Gerusalemme, tanto che la città appariva ormai un luogo inospitale e inabitabile. L'esilio e la dispersione furono la conseguenza, ma la parola profetica risveglia la speranza, aiuta a guardare oltre la delusione, il pessimismo ed anche ad accogliere la misericordia di Dio, che non ci condanna nel peccato, né permette che il mondo sia dominato dal male. Ezechiele, come altrove attesta il suo libro, non solo parla, ma mostra, fa vedere la parola che vuole comunicare, perché così Dio gli chiede più volte di fare. Sono quelli che gli studiosi chiamano le azioni simboliche del profeta, come quella che viene raccontata in questo brano dove Ezechiele mostra visibilmente quanto poi spiegherà. La parola di Dio è sempre anche possibilità di vedere e comprendere, perché spesso si è ciechi, sordi, si ascolta poco e quindi non si riesce a vedere in profondità, nelle vicende nel mondo e nel cuore degli altri. E' bella l'immagine di Ezechiele: due legni con i nomi delle antiche tribù di Israele, uniti dalla mano del Profeta, come segno di unità di un popolo disperso è diviso, divisione che aveva contrassegnato la storia del popolo di Dio per diverso tempo dopo la morte del Re Salomone. E' il profeta che li tiene uniti ed è la sua mano che diviene strumento verso l'unità, ma poi Dio aggiunge “Diventeranno una cosa sola in mano mia”. E' il Signore l'artefice dell'unità, ma essa si manifesta attraverso il profeta; il profeta è strumento prezioso nelle mani di Dio, perché quel popolo ritrovi l'unità perduta. Soprattutto egli deve far vedere qualcosa che non si vede e che sembrava impossibile. https://www.santegidio.org/
A cura di Ferruccio Bovio Si sono concluse le commemorazioni ufficiali per il ventennale del 11 settembre. Abbiamo tutti rivisto le immagini, ascoltato le testimonianze, letto le rievocazioni e le analisi di generali, diplomatici e politologi che ci hanno portati a riflettere sulla straordinaria impronta storica lasciata, in tutto il mondo, da quei quattro aerei di linea lanciati come bombe devastanti su oltre tremila cittadini americani. Però, purtroppo, a non pochi di noi è pure capitato di doversi anche sorbire tutta una serie di fandonie complottiste, ribadite, con cieca ed incrollabile convinzione, dai tanti gruppi di fanatici che credono di opporsi alla dittatura sanitaria , alla cospirazione del nuovo ordine mondiale ed alla immancabile piovra ebraica che governerebbe il Pianeta fin dai tempi di Re Salomone.... E certamente, la tragica vicenda delle Torri Gemelle si presta molto bene a stimolare la fantasia malata dei vari terrapiattisti di destra e di sinistra che, affermando i loro dogmi e le loro verità, imperversano un po' ovunque sui social, volendoci, raccontare, ad ogni costo, la realtà arcana degli attentati di quel giorno, fin da subito subdolamente celata, a noi poveri ingenui, dalle fonti di informazione ufficiali. Tra i movimenti complottisti online più noti, come ad esempio QAnon, una delle teorie più diffuse sostiene che il vero responsabile di tutto quanto avvenne, in quello sventurato martedì di fine estate, sarebbe stato lo stesso governo statunitense - all'epoca guidato dal presidente George W. Bush – che avrebbe organizzato ed eseguito gli attacchi, o che, comunque, pur essendone stato informato anticipatamente, nulla avrebbe fatto per impedirli. Su queste basi, sono poi facilmente germogliate anche altre stramberie come quella secondo la quale Osama Bin Laden non sarebbe stato altro che un burattino manovrato da fantomatiche élite mondiali, interessate a provocare uno sconquasso geopolitico, per poter ridurre le libertà dei cittadini e favorire così l'affermarsi di una dittatura tecnocratica a livello globale. E poi, come al solito, poteva mancare qualcuno che non si chiedesse come mai, tra le vittime newyorkesi, non figurasse alcun ebreo, nonostante fossero ben quattromila i lavoratori israeliti a servire, regolarmente, ogni giorno presso le Twin Towers? Ma è chiaro...perché erano stati tutti avvertiti, la sera prima, di non andare il mattino dopo in ufficio...probabilmente dallo stesso governo di Gerusalemme, oppure da qualche misteriosa loggia finanziaria magari facente capo ai Rothschild o a George Soros...A nulla servono i dati ufficiali degli ospedali e degli obitori che ci parlano di una percentuale del 9,2% di ebrei che rimasero sotto le macerie: un dato, del resto, perfettamente in linea proprio con quel 9,7% che riguarda, invece, la presenza di residenti israeliti nella Grande Mela. Ma tant'è...evidentemente quella di credere alle fiabe è un'esigenza che accompagna certi individui per tutta la vita. Ascolta "Il Corsivo": Ferruccio Bovio in Redazione e Roberto Frangipane in Studio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
A cura di Ferruccio Bovio Si sono concluse le commemorazioni ufficiali per il ventennale del 11 settembre. Abbiamo tutti rivisto le immagini, ascoltato le testimonianze, letto le rievocazioni e le analisi di generali, diplomatici e politologi che ci hanno portati a riflettere sulla straordinaria impronta storica lasciata, in tutto il mondo, da quei quattro aerei di linea lanciati come bombe devastanti su oltre tremila cittadini americani. Però, purtroppo, a non pochi di noi è pure capitato di doversi anche sorbire tutta una serie di fandonie complottiste, ribadite, con cieca ed incrollabile convinzione, dai tanti gruppi di fanatici che credono di opporsi alla dittatura sanitaria , alla cospirazione del nuovo ordine mondiale ed alla immancabile piovra ebraica che governerebbe il Pianeta fin dai tempi di Re Salomone.... E certamente, la tragica vicenda delle Torri Gemelle si presta molto bene a stimolare la fantasia malata dei vari terrapiattisti di destra e di sinistra che, affermando i loro dogmi e le loro verità, imperversano un po' ovunque sui social, volendoci, raccontare, ad ogni costo, la realtà arcana degli attentati di quel giorno, fin da subito subdolamente celata, a noi poveri ingenui, dalle fonti di informazione ufficiali. Tra i movimenti complottisti online più noti, come ad esempio QAnon, una delle teorie più diffuse sostiene che il vero responsabile di tutto quanto avvenne, in quello sventurato martedì di fine estate, sarebbe stato lo stesso governo statunitense - all'epoca guidato dal presidente George W. Bush – che avrebbe organizzato ed eseguito gli attacchi, o che, comunque, pur essendone stato informato anticipatamente, nulla avrebbe fatto per impedirli. Su queste basi, sono poi facilmente germogliate anche altre stramberie come quella secondo la quale Osama Bin Laden non sarebbe stato altro che un burattino manovrato da fantomatiche élite mondiali, interessate a provocare uno sconquasso geopolitico, per poter ridurre le libertà dei cittadini e favorire così l'affermarsi di una dittatura tecnocratica a livello globale. E poi, come al solito, poteva mancare qualcuno che non si chiedesse come mai, tra le vittime newyorkesi, non figurasse alcun ebreo, nonostante fossero ben quattromila i lavoratori israeliti a servire, regolarmente, ogni giorno presso le Twin Towers? Ma è chiaro...perché erano stati tutti avvertiti, la sera prima, di non andare il mattino dopo in ufficio...probabilmente dallo stesso governo di Gerusalemme, oppure da qualche misteriosa loggia finanziaria magari facente capo ai Rothschild o a George Soros...A nulla servono i dati ufficiali degli ospedali e degli obitori che ci parlano di una percentuale del 9,2% di ebrei che rimasero sotto le macerie: un dato, del resto, perfettamente in linea proprio con quel 9,7% che riguarda, invece, la presenza di residenti israeliti nella Grande Mela. Ma tant'è...evidentemente quella di credere alle fiabe è un'esigenza che accompagna certi individui per tutta la vita. Ascolta "Il Corsivo": Ferruccio Bovio in Redazione e Roberto Frangipane in Studio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
A cura di Ferruccio Bovio Si sono concluse le commemorazioni ufficiali per il ventennale del 11 settembre. Abbiamo tutti rivisto le immagini, ascoltato le testimonianze, letto le rievocazioni e le analisi di generali, diplomatici e politologi che ci hanno portati a riflettere sulla straordinaria impronta storica lasciata, in tutto il mondo, da quei quattro aerei di linea lanciati come bombe devastanti su oltre tremila cittadini americani. Però, purtroppo, a non pochi di noi è pure capitato di doversi anche sorbire tutta una serie di fandonie complottiste, ribadite, con cieca ed incrollabile convinzione, dai tanti gruppi di fanatici che credono di opporsi alla dittatura sanitaria , alla cospirazione del nuovo ordine mondiale ed alla immancabile piovra ebraica che governerebbe il Pianeta fin dai tempi di Re Salomone.... E certamente, la tragica vicenda delle Torri Gemelle si presta molto bene a stimolare la fantasia malata dei vari terrapiattisti di destra e di sinistra che, affermando i loro dogmi e le loro verità, imperversano un po' ovunque sui social, volendoci, raccontare, ad ogni costo, la realtà arcana degli attentati di quel giorno, fin da subito subdolamente celata, a noi poveri ingenui, dalle fonti di informazione ufficiali. Tra i movimenti complottisti online più noti, come ad esempio QAnon, una delle teorie più diffuse sostiene che il vero responsabile di tutto quanto avvenne, in quello sventurato martedì di fine estate, sarebbe stato lo stesso governo statunitense - all'epoca guidato dal presidente George W. Bush – che avrebbe organizzato ed eseguito gli attacchi, o che, comunque, pur essendone stato informato anticipatamente, nulla avrebbe fatto per impedirli. Su queste basi, sono poi facilmente germogliate anche altre stramberie come quella secondo la quale Osama Bin Laden non sarebbe stato altro che un burattino manovrato da fantomatiche élite mondiali, interessate a provocare uno sconquasso geopolitico, per poter ridurre le libertà dei cittadini e favorire così l'affermarsi di una dittatura tecnocratica a livello globale. E poi, come al solito, poteva mancare qualcuno che non si chiedesse come mai, tra le vittime newyorkesi, non figurasse alcun ebreo, nonostante fossero ben quattromila i lavoratori israeliti a servire, regolarmente, ogni giorno presso le Twin Towers? Ma è chiaro...perché erano stati tutti avvertiti, la sera prima, di non andare il mattino dopo in ufficio...probabilmente dallo stesso governo di Gerusalemme, oppure da qualche misteriosa loggia finanziaria magari facente capo ai Rothschild o a George Soros...A nulla servono i dati ufficiali degli ospedali e degli obitori che ci parlano di una percentuale del 9,2% di ebrei che rimasero sotto le macerie: un dato, del resto, perfettamente in linea proprio con quel 9,7% che riguarda, invece, la presenza di residenti israeliti nella Grande Mela. Ma tant'è...evidentemente quella di credere alle fiabe è un'esigenza che accompagna certi individui per tutta la vita. Ascolta "Il Corsivo": Ferruccio Bovio in Redazione e Roberto Frangipane in Studio, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
Come posso testimoniare Cristo anche attraverso una chat o un post sul web? Posso, se applico le regole che Dio mi ha dato per parlare al mio prossimo. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 30 min. In questo periodo di forzato contenimento abbiamo tanto tempo da “ammazzare a casa”. Oltre ai vari “lavoretti” su serrande e infissi, oltre alle varie “sedute” sul divano per guardare l'ennesimo film o l'ennesima serie tv, la nostra attività principale è quella di stare sui “social”: FaceBook, Instagram, WhatsApp, e altro. E ci stiamo in due maniere differenti: o come “uditori”, ovvero “ascoltiamo”, leggiamo tutto quello che viene pubblicato. Oppure come “insegnanti” ovvero “parliamo” diciamo la nostra, ribattiamo o assecondiamo i vari post che leggiamo. Volendo sintetizzare all'estremo le opinioni, sui social ci sono due partiti contrapposti: quelli del “tutti a casa e si riparte prima” e quelli del “tutti fuori perché bisogna ripartire subito”. Quelli del “è tutto vero e bene fanno i governi” e quelli del “è tutto falso e siamo vittime di un complotto”. In questo breve messaggio non è assolutamente mia intenzione schierarmi dall'una o dall'altra parte; quello che mi interessa è, esclusivamente, concentrarmi su “come siamo noi” sia come uditori che come insegnanti, a cosa diamo più retta o cosa vogliamo affermare di più. In sintesi, come ci stiamo comportando sui social? Quale messaggio stiamo ascoltando oppure quale messaggio stiamo insegnando? Questo riguarda tutti; il mondo che troveremo dopo la bufera Covid-19 sarà di sicuro un mondo diverso e la necessità di ripartire si scontrerà con queste due differenti visioni “era tutto vero” e “era tutta una balla”. Sarà indispensabile trovare un punto di equilibrio per poter ricominciare al più presto. Ma soprattutto riguarda i credenti; vorrei leggere assieme a voi dal vangelo di Matteo: “13 Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini.14 Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può essere nascosta,15 e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa.16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 5:13-16) Come credenti, siamo coloro che da Gesù sono chiamati ad essere “sale della terra” e “luce del mondo” ad essere sia “alimento”, qualcosa di materiale che si aggiunge al cibo di chi ci sta attorno sia “radiazione luminosa” qualcosa di immateriale che trasforma la realtà della vita di chi quelli con cui viviamo assieme. Oggi vedremo come essere “sale”. Paolo ci dice: “ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene” (1 Tessalonicesi 5:21) Anche da casa Gesù ti chiama ad essere “sale”. Cosa fa il sale? La giusta quantità di sale esalta il sapore degli altri ingredienti fornisce sali minerali all'organismo. Il sale è un conservante naturale, impedisce a cose buone e preziose come i cibi di andare a male ed essere gettati via. Il problema è che sui social ma anche nel mondo reale, le persone vogliono essere si “sale”, ma in una quantità tale che copra tutti gli altri sapori attorno; tu mangi la loro pietanza, e avrai arsura per tutta la giornata, la tua pressione arteriosa schizzerà alle stelle. Come credenti “uditori” non vogliamo provare arsura mortale per quello che leggiamo e ascoltiamo. Come credenti “insegnanti” vogliamo esaltare il sapore della vita del nostro prossimo... Ma come faccio a salare la terra se sono chiuso in casa? Qui di seguito ci sono alcuni “accorgimenti” che ti possono aiutare sia quando ascolti altri (sui social ma non solo) sia quando rispondi agli altri (sui social ma non solo) Come posso esser “sale” per Cristo? 1. Parla con “grazia” agli altri “Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno.” (Colossesi 4:6) Anche se io posso sembrare calmo e rilassato a molti, chi mi conosce davvero sa che questo è uno degli aspetti con cui lotto come credente da sempre. Col tempo ho imparato a vincere molte battaglie... ma la guerra continua. Ed è una cosa che, purtroppo, è comune a molti di noi, sia credenti sia non. Non “parliamo CON gli altri” ma parliamo AGLI altri, (e, parlando di social, scriviamo AGLI alti). Noi spesso URLIAMO le nostre opinioni, le nostre verità, e non ci interessa neppure di ascoltare l'altro. Paolo scrive “il vostro parlare sia sempre con grazia: “con grazia” in greco è ἐν χάριτι- “en chariti”: “en” significa “dentro, all'interno” e “chariti” viene da χάρις – "charis” = “gioia” il cui significato è “essere gioioso e accogliente”. Per cui Paolo ci chiede di parlare agli altri (e anche di scrivere agli altri) “all'interno di un atteggiamento gioioso e accogliente”. Ma non si tratta solo di parlare, ma anche di ascoltare all'interno di un atteggiamento gioioso e accogliente”. Infatti Paolo nel versetto ci dice che parlare con rispetto serve a sapere come dovete rispondere a ciascuno. Per essere sale della terra anche se non sei d'accordo con l'altro, devi “accogliere” le sue opinioni, fargliele esprimere, non esserne arrabbiato, ma gioioso. Una delle persone più sagge mai vissute al mondo è stato il Re Salomone: all'epoca c'erano persone che attraversavano i deserti pur di andare a conoscerlo e proporgli delle situazioni e ascoltare i suoi giudizi, compresa la regina di Seba (l'attuale Etiopia). Sapete perché Salomone era saggio? Perché ascoltava prima di esprimere giudizi. Ed era un dono che non gli era venuto così per caso, ma era un dono che lui aveva espressamente chiesto a Dio: “Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male.” (1 Re 3:9 a) Tutte le versioni italiane dicono che Salomone aveva chiesto un “cuore intelligente”, o “docile”: in realtà Salomone aveva chiesto a Dio " שֹׁמֵ֙עַ֙ לֵ֤ב “ - “šō·mê·a‘ lêḇ”; lêḇ = cuore + šō·mê·a = che ascolti con intelligenza. Ricordo sempre che per gli ebrei la sede del ragionamento era il cuore mentre le emozioni erano nelle viscere. Per Salomone era importante non avere una mente intelligente, qualcosa di cui vantarsi con gli altri ma avere una mente che ascoltasse con intelligenza per capire gli altri. La stessa parola italiana “intelligenza” viene dal latino “intelligere” ed è la contrazione, l'unione del verbo “legĕre” = "leggere" + l'avverbio “intŭs”, perciò “leggere dentro”. Se vuoi essere “sale della terra”, se vuoi che ciò che dici, o che scrivi agli altri esalti il sapore delle loro vite e non lo copra, devi ascoltare e “leggere dentro” l'altro. Secondo modo per essere “sale di Cristo 2. Decidi che parole piantare Salomone afferma in Proverbi: “Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti.” (Proverbi 18:21) Salomone è stato saggio... ma non per tutta la sua vita. Ha cominciato bene, Dio lo ha premiato dandogli addirittura l'onore di costruire il suo Tempio. Ma poi la sua vita ha preso una curva sbagliata, sposando donne che lo hanno portato lontano da Dio... sino “quasi” alla fine, quando da vecchio si è trovato da solo a riflettere nel libro di Ecclesiaste sulla sua lunga vita di successi e di sconfitte, e a capire che il tutto per l'uomo è temere Dio e obbedire ai suoi comandamenti. In questo proverbio Salomone non esprime giudizi: afferma semplicemente una verità. Sei tu che decidi l'albero da piantare con le tue parole: se pianti parole di morte, a stagione avrai frutti di morte. Se pianti parole di vita, a stagione avrai frutti di vita. Pietro sapeva quali parole piantare: “Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna!” (Giovanni 6:68) Se vuoi essere “sale della terra”, se vuoi che ciò che dici, o che scrivi agli altri fornisca sali minerali per migliorare le loro vite e non lo copra, devi piantare parole di vita eterna nell'altro. Terzo modo per essere “sale di Cristo 3. Limita le la quantità delle tue parole Salomone aggiunge: “Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio.” (Proverbi 10:19 ND) Una delle caratteristiche principali dei cosiddetti “leoni da tastiera” sono la “quantità di parole che usano e la rapidità di frequenza nella risposta. Ogni cosa pur di prevalere sull'altro a livello dialettico. Quale è il consiglio di Salomone, allora? Nel proverbio ce ne sono due. Il primo riguarda la quantità di parole da usare: Salomone non dice di NON parlare, ma, semplicemente di usare POCHE parole. Cosa significa questo? Ve lo dico citando un “aforisma”, (ovvero una “frase di una persona famosa” singolare per la sua intelligenza o per la sua comicità): Questa è del matematico e filosofo francese Blaise Pascal: “Mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve”. Può sembrare un controsenso, ma Pascal stava affermando una cosa assolutamente vera: per scrivere cose brevi ci serve più tempo. Ci serve più tempo perché devi scegliere bene le parole, utilizzare bene gli esempi, pensare a quello che vuoi che capisca l'altro, e senza che i concetti importanti affoghino in un oceano di parole intorno. E questo richiede tempo Io sono una persona notoriamente “prolissa”; se non mi tengo a freno posso farti realmente “affogare” in un mare di parole e di ripetizioni. Ho dovuto imparare a sintetizzare scrivendo i miei messaggi, facendoli diventare da 12 pagine a meno di 5! Sapete quando ho cominciato a a sentire il bisogno di “sintetizzare” quello che scrivevo? Quando è nato Twitter. Il “primo” Twitter accettava solo 140 caratteri (adesso è raddoppiato a 280) compresi spazi, accenti, apostrofi e punteggiatura. Per gli italiani e per me una vera “tortura”! Ma mi ha insegnato a cercare le parole giuste, quelle che colpiscono l'altro, che lo fanno riflettere. Salomone suggeriva ai credenti ben prima di Twitter di usare meno caratteri possibili, e di pensare bene a quelli importanti. Se il primo consiglio riguardava la quantità di parole da usare: il secondo riguarda la rapidità nel rispondere. Salomone non dice di NON rispondere, ma, semplicemente, dice di PRENDERE TEMPO. Se Salomone fosse vissuto ai giorni nostri, avrebbe detto “ma chi si frena dal premere ''ENTER' - invia' è saggio". Mio padre era un politico di professione, e di certo non aveva un carattere “morbido” e di certo non conosceva i proverbi di Salomone, ma possedeva una saggezza popolare che molti gli invidiavano. Ricordo sempre il suo consiglio su cosa scrivere quando eri arrabbiato. Il consiglio era questo: “Quando hai un contenzioso con qualcuno, scrivigli una lettera, e mettici dentro tutte le cose che non ti stanno bene nella maniera più forte possibile; poi prendi la lettera, mettila in un cassetto, e lasciala lì per un paio di giorni. Dopo questo tempo, riapri il cassetto, rileggi la lettera e togli tutte le frasi che adesso pensi siano troppo forti, e scrivila di nuovo. Rimettila nello stesso cassetto per altri due o tre giorni e lascialo “marinare”. Passati questi, riapri il cassetto e fai con seconda lettera la stessa cosa che hai fatto con la prima... e rimettila nel cassetto per altrettanto Se continui cosi per un per tutta la settimana , è probabile che non spedirai per niente la lettera; o se la spedirai sarà qualcosa che l'altro sarà in grado di accettare meglio, e forse capire le tue ragioni.” Salomone non dice che non devi parlare, ma che dei “frenare” le parole, non devi farle uscire di corsa, non devi affrettarti a premere ENTER – o “invia” prima che lo faccia l'altro. Se vuoi essere “sale della terra”, se vuoi essere il “conservante naturale” impedisce a cose buone e preziose come la vita del prossimo con cui parli di andare a male ed essere gettata via, devi scegliere cosa dire e non avere fretta di dire. Conclusione Steve Jobs diceva che: “La creatività è semplicemente connettere le cose.” Molti in questo confinamento cercano di essere “creativi” sul web. Tu come credente sei chiamato, sei chiamata a “connetterti alla Parola di Dio” per essere sale della terra. Preghiamo. --- VIDEO DEL MESSAGGIO A BREVE (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5583THE SONG: SPETTACOLARE FILM SUL MATRIMONIO di don Stefano BimbiThe Song è un film americano del 2014 che in Italia purtroppo non ha avuto il risalto che meritava nonostante sia un ottimo prodotto. Narra la storia di David King, famoso cantante country, che aveva peccato di adulterio con la moglie di un amico. Dopo il suicidio di quest'ultimo cerca di rimediare al suo errore rifacendosi una vita e sposando la sua donna... La sacralità del vincolo matrimoniale è il tema principale di tutto il film.Jed King è suo figlio, che cerca di seguire le orme del padre nella musica e sembra non riuscire a sfondare... almeno finché non accetta di cantare in un vigneto durante una festa di paese dove incontra Rose, la figlia del proprietario della vigna. Jed si innamora immediatamente e in seguito i due si sposano. Il suo talento sboccia, scrive finalmente canzoni sue, ispirate dal suo amore per la moglie, e in poco tempo gli si apre la porta del successo. Ma sarà proprio la sua popolarità che rischierà di fargli perdere tutto quello che è invece importante nella vita.LA COSTRUZIONE DEL TEMPIOLa trama del film contiene un fitto intreccio di simboli e richiami alla Parola di Dio. L'intero racconto si intreccia infatti con i brani del Cantico dei Cantici, del Qoelet, libri attribuiti a re Salomone di cui il protagonista del film ricalca le orme. Infatti, Salomone, prima di essere re, si chiama Jedidja, da cui il diminutivo Jed.Salomone è figlio del re David, come Jed di David King. Sia Salomone che Jed sono poeti e cantori della gloria di Dio (Salomone e soprattutto suo padre David hanno composto la gran parte dei salmi contenuti nella Bibbia, canti al Dio altissimo). Re Salomone costruisce finalmente un tempio al Dio degli ebrei che suo padre Davide avrebbe voluto fare, ma non fu in grado. Anche Jed costruisce un "tempio", in pratica una piccola cappella nella vigna dove poi si sposerà con Rose.Interessante il tema della vigna che nella Bibbia è un potente simbolo del popolo di Israele e che Gesù riprenderà in un'importante parabola per mostrare che il proprietario della vigna è suo Padre. Inoltre la costruzione della cappella nel film diventerà un costante parallelo con la vita matrimoniale. Per il matrimonio la cappella ha appena la struttura esterna, ma necessita di essere completata durante la vita. Con alti e bassi, Jed arriverà anche a distruggerne una parte al termine di una litigata con la moglie, ma alla fine la cappella viene completata con pareti imbiancate e la croce sulla facciata. Evidente il simbolo da applicare alla vita sponsale: il giorno del matrimonio la costruzione della vita a due è appena iniziata e, tra alti e bassi, la vita matrimoniale va costruita giorno per giorno con fatica, impegno e soprattutto perdono reciproco.CHIEDERE A DIO LA SAGGEZZASe qualcuno non fosse ancora convinto del parallelo tra il protagonista del film e Salomone basta dire che a metà della storia Jed, incalzato dalla fidanzata a chiedere un dono a Dio, fa una preghiera per ricevere la sapienza.Ma come fu per il grande Salomone, la sapienza non sarà sufficiente a preservare Jed dal peccato. Infatti, il successo tiene Jed lontano da casa per lunghi periodi, durante i quali la mancanza di comunicazione e di intimità tra lui e la moglie Rose diventa difficile da gestire. Jed si sente chiamato con le sue canzoni a dare qualcosa ai suoi fan e non coglie il pericolo nel mettere al primo posto il lavoro.Dal canto suo Rose è troppo legata alla casa paterna e non segue il marito proprio quando lui è più debole ed esposto alla tentazione. Così Jed, dopo essere stato messo alla prova per mesi e mesi, alla fine cede alle avances di Shelby Bale, una giovane musicista dallo spirito libero, con cui Jed condivide un tour. E la situazione, che era stata in bilico per mesi, finisce per precipitare.La narrazione fa cogliere nettamente questo salto: il tempo che prima scorre lento, diventa all'improvviso vorticoso, come la vita di Jed che sembra un aereo in avvitamento verso il basso.I riferimenti alla Bibbia sono continui: i versetti scandiscono il ritmo della narrazione. Senza forzature, la sapienza biblica sottolinea i passaggi della vicenda ed evidenzia la normalità, quasi la banalità, della tentazione e della presunzione di poter essere più forti del male.Jed rischierà di perdere non solo la sua famiglia, ma anche se stesso. Nel film non manca il lieto fine, che evidenzia la fatica del perdono e della redenzione. Non si tratta di un semplice "vissero felici e contenti", ma soltanto un nuovo inizio... una strada mai in discesa, perché è la strada della vita di ciascuno su questa terra.Jed, il protagonista, è interpretato da Alan Powell della rock band cristiana Anthem Lights e la musica è senza dubbio una parte importante della sceneggiatura. Giustamente la versione italiana del dvd mette i sottotitoli alle canzoni per sottolinearne l'importanza ai fini della trama.Nel film la narrazione è avvincente e appassiona. Numerosi temi secondari, come i tatuaggi, l'alcol e la droga, rendono interessante il film. Inoltre, i dialoghi e soprattutto la voce narrante attraverso il testo biblico danno una profondità importante, un senso di immedesimazione che lascia il segno. Insomma un film da non perdere e da utilizzare anche come spunto di discussione in famiglia e con gli amici.
Nuovo ricchissimo appuntamento con Border Nights - La notte ai confini su Web Radio Network: saranno con noi il dott. Lorenzo Capello, medico olistico che ci introdurrà all'olismologia e l'ex Gran Maestro del Goi Giuliano Di BernardoInizio di puntata insieme a Paolo Franceschetti e Federica Francesconi con i quali commenteremo gli ultimi estenuanti scenari politici.L'OLISMOLOGIA: IL DOTT. LORENZO CAPELLOPrimo ospite della serata sarà il dott. Lorenzo Capello, medico chirurgo specializzato in Geriatria. Diplomato Esperto in Medicina Biologica e Discipline Integrate, ha ideato e perfezionato il metodo MAS.CUR.INT, ponendo le basi dell’Olismologia. Oltre all’attività medica, tiene corsi per colleghi e operatori sanitari riguardo alla diffusione della sua disciplina. Fondatore dell’Olismologia® - la Disciplina della sintesi -, svolge l’attività libero professionale di Medico Olistico applicando esclusivamente le tecniche del Metodo Mas.Cur.Int.®:la Manipolazione Clinica - manu medica - (nelle aree: strutturale, funzionale, emozionale e somato-psichica)la Kinesiologia Estimologica diagnostico-terapeutica (nelle aree: energetica, metabolica, organica, funzionale, alimentare, emozionale)le Terapie Naturali Vibrazionali (Omotossicologia, Fitoterapia, Floriterapia di Bach, farmaci di biorisonanza)Fondatore del Movimento Italiano per la Diffusione dell'Approccio Clinico Olismologico (M .I.D.A.C.O.)“L’olismologia propone un modello clinico efficace per esaminare in modo unitario e simultaneo la globalità psico-fisica di ogni Paziente; per trovare le cause dei disturbi dove esse sono e non dove sembra che siano; per attivare la Vis Medicatrix Naturæ del corpo e identificare, nel contempo, i farmaci/rimedi di risonanza appropriati per ripristinare in ciascun individuo il miglior equilibrio fisiologico possibile”Con queste parole Lorenzo Capello introduce il suo concetto di medicina e di approccio al paziente che ha sviluppato in venti anni di pratica clinica.L’impianto teorico-pratico del libro è caratterizzato da principi basati sulle conoscenze accademiche dell’Anatomia, della Fisiologia, della PNEI e della Fisica Quantistica applicata alla Biologia. L’impianto diagnostico-terapeutico utilizza le procedure del Metodo MAS.CUR.INT.: la Manipolazione Clinica (fisica, posturale, emozionale e somatopsichica); l’Estimologia Clinica (posturale, energetica, alimentare ed emozionale); le terapie biologiche informazionali (floriterapia, fitoterapia).MASSONERIA IERI & OGGI: GIULIANO DI BERNARDOSecondo ospite della serata sarà Giuliano Di Bernardo, con una intervista registrata alcune ore prima della trasmissione. "Dopo la sua iniziazione in Massoneria avvenuta a Bologna nel 1961 - si legge nel sito del Dignity Order - egli continua a frequentare la Loggia “Risorgimento-8 Agosto”, anche se i suoi impegni si stanno spostando sempre più verso Trento. Nel 1968, dopo il conseguimento della laurea, si sposa e trasferisce definitivamente la sua residenza a Trento. Nel 1974, ottiene il passaggio alla Loggia “Zamboni-De Rolandis” di Bologna, costituita da eminenti professori universitari. Questa Loggia sarà inquisita con l’accusa di essere “coperta”, per ostacolare l’elezione di Fabio Roversi Monaco a Rettore dell’Università di Bologna. Dal 1974 al 1985, egli frequenta questa Loggia e partecipa alle sue attività culturali, come la costituzione della “Accademia di San Marino”, con sede a San Marino. La pausa di riflessione riguardante la fondazione epistemologica delle scienze sociali e il dibattito riacceso sulla Massoneria, lo convincono a riflettere sui principi filosofici della Massoneria. Infatti, le opinioni che profani e massoni avevano della Massoneria erano quasi sempre errate, con la conseguenza di esprimere giudizi infondati. Sembrava una Torre di Babele in cui tutti parlavano della Massoneria con linguaggi diversi. Sentiva la necessità, da filosofo che studiava l’uomo e la società, di chiarire il significato del concetto di “Massoneria”: Che cos’è la Massoneria? Inizia così una rigorosa ricerca delle fonti documentarie (i documenti emanati dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra dal 1717), per costruire un’immagine dell’uomo secondo i principi massonici. Nel 1987, egli dà alle stampe il risultato di tali ricerche, che trovano espressione nel volume Filosofia della Massoneria, pubblicato da Marsilio. Il successo è immediato. Le Logge lo dibattono e invitano l’Autore per presentarlo. Comincia così a farsi strada l’idea che egli possa essere il prossimo Gran Maestro, considerato che Armando Corona stava per concludere la sua Gran Maestranza e non poteva essere rieletto. Si pensava, per la prima volta nella storia della Massoneria italiana, che un filosofo potesse sedere sul trono di Re Salomone. Il 18 marzo 1990 Giuliano Di Bernardo diventa Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la Massoneria storica che aveva avuto come Gran Maestro anche Giuseppe Garibaldi. La sua Gran Maestranza, interrotta nel 1993 con le sue dimissioni, è stata l’unico vero tentativo di dare all’Italia una Massoneria capace d’interpretare le sfide che venivano dalla politica, dall’economia e dalla scienza. Dopo la caduta del Muro di Berlino, la Massoneria riprende le sue attività nei Paesi dell’Est europeo. Il Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, convinto assertore dei rapporti internazionali, si fa promotore della rinascita massonica in questi Paesi. Dal 1990 al 1993, risveglia la Massoneria in Romania costituendo la Gran Loggia Nazionale di Romania. Nello stesso periodo, partecipa, con i Gran Maestri d’Austria e di Germania, alla costituzione delle Gran Logge di Ungheria, Cecoslovaccia e Polonia. Nel 1993, egli si rende conto che il suo progetto di rinnovamento della Massoneria italiana è solo un’illusione e si dimette dal Grande Oriente d’Italia. Con il sostegno della Gran Unita d’Inghilterra, egli fonda la “Gran Loggia Regolare d’Italia”, sul modello della Massoneria inglese. L’8 dicembre del 1993 egli ottiene il prestigioso riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che già l’aveva ritirato al Grande Oriente d’Italia. In breve tempo, anche le Gran Logge di Scozia, Irlanda, Francia (GLNF) e Israele riconoscono la Gran Loggia Regolare d’Italia. Con la nuova Gran Loggia, la sua attività nei Paesi dell’Est europeo si fa sempre più intensa. Dal 1996 al 1998, egli crea la “Gran Loggia di Ucraina” e la “Gran Loggia di Moldavia”. La Gran Loggia Regolare d’Italia avrebbe dovuto essere l’attuazione della pura Massoneria inglese. Invece, a causa di congiure, conflitti e ammissioni indegne in essa inizia la degenerazione. Le differenze col Grande Oriente d’Italia, che avrebbero dovuto essere stellari, si riducono sempre di più. Il sogno di Giuliano Di Bernardo di dare all’Italia una Massoneria identica a quella inglese svanisce nel nulla. E’ tempo di guardare altrove. Siamo agli inizi del nuovo secolo. Il Progetto, che egli aveva inutilmente tentato di realizzare con la Massoneria, era sempre in attesa. Ma quale progetto? E’ un progetto etico che si propone di riunire, in una Comunità internazionale di Eletti, tutti coloro che hanno la “luce” dentro, indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalla religione, dalla lingua, dalla cultura. Essi sono i “Guardiani” dell’umanità, i tutori e i difensori del Bene, del Bello, del Vero e del Giusto. Quale concezione dell’uomo e della vita può farsi portatore di questi principi? L’esperienza in Massoneria gli ha insegnato che la società di riferimento deve essere esoterica e iniziatica, poiché solo essa può unire gli adepti con un vincolo forte e duraturo. La ricerca, pertanto, deve essere orientata verso le società esoteriche date nella storia dell’umanità a cominciare dall’Orfismo.La scelta cade sugli Illuminati. Gli “Illuminati di Baviera” ne sono un caso particolare. Nel 2002, egli fonda la “Accademia degli Illuminati”, con sede a Roma in Piazza di Spagna. Insigni filosofi, scienziati, giuristi, economisti, artisti, letterati, politologi, comunicatori, laici e religiosi entrano a farne parte, in Italia e all’estero. Gli Illuminati, in quanto intelletti pensanti, hanno il compito di creare progetti di sviluppo dell’umanità, che rappresentano l’ideale, il dover essere, verso cui tende la realtà sociale. Tali progetti, tuttavia, devono essere realizzati, per migliorare le condizioni morali e materiali dell’umanità. A chi spetta il compito della realizzazione? Non agli Illuminati che lo hanno prodotto, poiché essi non conoscono le condizioni pratiche e concrete della società. La ricerca va allora orientata verso quegli uomini, sempre di qualità con la luce dentro, che del sociale hanno le conoscenze necessarie. Sono i politici, i medici, gli avvocati, i docenti, gli imprenditori, gli artisti, i musicisti, i letterati e simili. Sono proprio questi uomini, riuniti in comunità, che rappresentano la controparte operativa del progetto. La società che li riunisce è un Ordine esoterico, denominato da Giuliano Di Bernardo Dignity. Ordine per la difesa della dignità dell’uomo. E’ un Ordine internazionale, nato in Italia e diffuso poi in altri Paesi del mondo".
Nuovo ricchissimo appuntamento con Border Nights - La notte ai confini su Web Radio Network: saranno con noi il dott. Lorenzo Capello, medico olistico che ci introdurrà all'olismologia e l'ex Gran Maestro del Goi Giuliano Di BernardoInizio di puntata insieme a Paolo Franceschetti e Federica Francesconi con i quali commenteremo gli ultimi estenuanti scenari politici.L'OLISMOLOGIA: IL DOTT. LORENZO CAPELLOPrimo ospite della serata sarà il dott. Lorenzo Capello, medico chirurgo specializzato in Geriatria. Diplomato Esperto in Medicina Biologica e Discipline Integrate, ha ideato e perfezionato il metodo MAS.CUR.INT, ponendo le basi dell’Olismologia. Oltre all’attività medica, tiene corsi per colleghi e operatori sanitari riguardo alla diffusione della sua disciplina. Fondatore dell’Olismologia® - la Disciplina della sintesi -, svolge l’attività libero professionale di Medico Olistico applicando esclusivamente le tecniche del Metodo Mas.Cur.Int.®:la Manipolazione Clinica - manu medica - (nelle aree: strutturale, funzionale, emozionale e somato-psichica)la Kinesiologia Estimologica diagnostico-terapeutica (nelle aree: energetica, metabolica, organica, funzionale, alimentare, emozionale)le Terapie Naturali Vibrazionali (Omotossicologia, Fitoterapia, Floriterapia di Bach, farmaci di biorisonanza)Fondatore del Movimento Italiano per la Diffusione dell'Approccio Clinico Olismologico (M .I.D.A.C.O.)“L’olismologia propone un modello clinico efficace per esaminare in modo unitario e simultaneo la globalità psico-fisica di ogni Paziente; per trovare le cause dei disturbi dove esse sono e non dove sembra che siano; per attivare la Vis Medicatrix Naturæ del corpo e identificare, nel contempo, i farmaci/rimedi di risonanza appropriati per ripristinare in ciascun individuo il miglior equilibrio fisiologico possibile”Con queste parole Lorenzo Capello introduce il suo concetto di medicina e di approccio al paziente che ha sviluppato in venti anni di pratica clinica.L’impianto teorico-pratico del libro è caratterizzato da principi basati sulle conoscenze accademiche dell’Anatomia, della Fisiologia, della PNEI e della Fisica Quantistica applicata alla Biologia. L’impianto diagnostico-terapeutico utilizza le procedure del Metodo MAS.CUR.INT.: la Manipolazione Clinica (fisica, posturale, emozionale e somatopsichica); l’Estimologia Clinica (posturale, energetica, alimentare ed emozionale); le terapie biologiche informazionali (floriterapia, fitoterapia).MASSONERIA IERI & OGGI: GIULIANO DI BERNARDOSecondo ospite della serata sarà Giuliano Di Bernardo, con una intervista registrata alcune ore prima della trasmissione. "Dopo la sua iniziazione in Massoneria avvenuta a Bologna nel 1961 - si legge nel sito del Dignity Order - egli continua a frequentare la Loggia “Risorgimento-8 Agosto”, anche se i suoi impegni si stanno spostando sempre più verso Trento. Nel 1968, dopo il conseguimento della laurea, si sposa e trasferisce definitivamente la sua residenza a Trento. Nel 1974, ottiene il passaggio alla Loggia “Zamboni-De Rolandis” di Bologna, costituita da eminenti professori universitari. Questa Loggia sarà inquisita con l’accusa di essere “coperta”, per ostacolare l’elezione di Fabio Roversi Monaco a Rettore dell’Università di Bologna. Dal 1974 al 1985, egli frequenta questa Loggia e partecipa alle sue attività culturali, come la costituzione della “Accademia di San Marino”, con sede a San Marino. La pausa di riflessione riguardante la fondazione epistemologica delle scienze sociali e il dibattito riacceso sulla Massoneria, lo convincono a riflettere sui principi filosofici della Massoneria. Infatti, le opinioni che profani e massoni avevano della Massoneria erano quasi sempre errate, con la conseguenza di esprimere giudizi infondati. Sembrava una Torre di Babele in cui tutti parlavano della Massoneria con linguaggi diversi. Sentiva la necessità, da filosofo che studiava l’uomo e la società, di chiarire il significato del concetto di “Massoneria”: Che cos’è la Massoneria? Inizia così una rigorosa ricerca delle fonti documentarie (i documenti emanati dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra dal 1717), per costruire un’immagine dell’uomo secondo i principi massonici. Nel 1987, egli dà alle stampe il risultato di tali ricerche, che trovano espressione nel volume Filosofia della Massoneria, pubblicato da Marsilio. Il successo è immediato. Le Logge lo dibattono e invitano l’Autore per presentarlo. Comincia così a farsi strada l’idea che egli possa essere il prossimo Gran Maestro, considerato che Armando Corona stava per concludere la sua Gran Maestranza e non poteva essere rieletto. Si pensava, per la prima volta nella storia della Massoneria italiana, che un filosofo potesse sedere sul trono di Re Salomone. Il 18 marzo 1990 Giuliano Di Bernardo diventa Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la Massoneria storica che aveva avuto come Gran Maestro anche Giuseppe Garibaldi. La sua Gran Maestranza, interrotta nel 1993 con le sue dimissioni, è stata l’unico vero tentativo di dare all’Italia una Massoneria capace d’interpretare le sfide che venivano dalla politica, dall’economia e dalla scienza. Dopo la caduta del Muro di Berlino, la Massoneria riprende le sue attività nei Paesi dell’Est europeo. Il Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, convinto assertore dei rapporti internazionali, si fa promotore della rinascita massonica in questi Paesi. Dal 1990 al 1993, risveglia la Massoneria in Romania costituendo la Gran Loggia Nazionale di Romania. Nello stesso periodo, partecipa, con i Gran Maestri d’Austria e di Germania, alla costituzione delle Gran Logge di Ungheria, Cecoslovaccia e Polonia. Nel 1993, egli si rende conto che il suo progetto di rinnovamento della Massoneria italiana è solo un’illusione e si dimette dal Grande Oriente d’Italia. Con il sostegno della Gran Unita d’Inghilterra, egli fonda la “Gran Loggia Regolare d’Italia”, sul modello della Massoneria inglese. L’8 dicembre del 1993 egli ottiene il prestigioso riconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che già l’aveva ritirato al Grande Oriente d’Italia. In breve tempo, anche le Gran Logge di Scozia, Irlanda, Francia (GLNF) e Israele riconoscono la Gran Loggia Regolare d’Italia. Con la nuova Gran Loggia, la sua attività nei Paesi dell’Est europeo si fa sempre più intensa. Dal 1996 al 1998, egli crea la “Gran Loggia di Ucraina” e la “Gran Loggia di Moldavia”. La Gran Loggia Regolare d’Italia avrebbe dovuto essere l’attuazione della pura Massoneria inglese. Invece, a causa di congiure, conflitti e ammissioni indegne in essa inizia la degenerazione. Le differenze col Grande Oriente d’Italia, che avrebbero dovuto essere stellari, si riducono sempre di più. Il sogno di Giuliano Di Bernardo di dare all’Italia una Massoneria identica a quella inglese svanisce nel nulla. E’ tempo di guardare altrove. Siamo agli inizi del nuovo secolo. Il Progetto, che egli aveva inutilmente tentato di realizzare con la Massoneria, era sempre in attesa. Ma quale progetto? E’ un progetto etico che si propone di riunire, in una Comunità internazionale di Eletti, tutti coloro che hanno la “luce” dentro, indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalla religione, dalla lingua, dalla cultura. Essi sono i “Guardiani” dell’umanità, i tutori e i difensori del Bene, del Bello, del Vero e del Giusto. Quale concezione dell’uomo e della vita può farsi portatore di questi principi? L’esperienza in Massoneria gli ha insegnato che la società di riferimento deve essere esoterica e iniziatica, poiché solo essa può unire gli adepti con un vincolo forte e duraturo. La ricerca, pertanto, deve essere orientata verso le società esoteriche date nella storia dell’umanità a cominciare dall’Orfismo.La scelta cade sugli Illuminati. Gli “Illuminati di Baviera” ne sono un caso particolare. Nel 2002, egli fonda la “Accademia degli Illuminati”, con sede a Roma in Piazza di Spagna. Insigni filosofi, scienziati, giuristi, economisti, artisti, letterati, politologi, comunicatori, laici e religiosi entrano a farne parte, in Italia e all’estero. Gli Illuminati, in quanto intelletti pensanti, hanno il compito di creare progetti di sviluppo dell’umanità, che rappresentano l’ideale, il dover essere, verso cui tende la realtà sociale. Tali progetti, tuttavia, devono essere realizzati, per migliorare le condizioni morali e materiali dell’umanità. A chi spetta il compito della realizzazione? Non agli Illuminati che lo hanno prodotto, poiché essi non conoscono le condizioni pratiche e concrete della società. La ricerca va allora orientata verso quegli uomini, sempre di qualità con la luce dentro, che del sociale hanno le conoscenze necessarie. Sono i politici, i medici, gli avvocati, i docenti, gli imprenditori, gli artisti, i musicisti, i letterati e simili. Sono proprio questi uomini, riuniti in comunità, che rappresentano la controparte operativa del progetto. La società che li riunisce è un Ordine esoterico, denominato da Giuliano Di Bernardo Dignity. Ordine per la difesa della dignità dell’uomo. E’ un Ordine internazionale, nato in Italia e diffuso poi in altri Paesi del mondo".
Qual è il ruolo del giudice? E che cosa governa le nostre scelte? Oggi Storie di Giustizia prende in esame il più famoso giudizio della storia.
Qual è il ruolo del giudice? E che cosa governa le nostre scelte? Oggi Storie di Giustizia prende in esame il più famoso giudizio della storia.
Custoditi dagli Angeli perché siamo il tesoro più prezioso di Dio La Festa degli Angeli Custodi che celebriamo oggi, come sale versato su una ferita, fa risuonare in noi questa domanda: chi ti ha “disprezzato”? Chi ha “pensato contro” di te? Chi cioè, ti ha guardato, giudicato, pesato, per stabilire che non vali, che sei fuori mercato, senza prezzo? Perché, nel fondo, pensi così di te stesso, o no? Che magari sei fuori catalogo, il tuo modo di parlare è datato, non lo capisce più nessuno; il tuo fisico è impossibile da vestire, viste le taglie degli abiti che ormai si vendono nei negozi. Per i tuoi figli sei solo di inciampo, per i tuoi genitori di sicuro sei il figlio venuto male. Per gli amici il tonto di turno, mai all’altezza delle aspettative del marito, neanche una volta al tempo con i desideri e i bisogni della moglie. Anche se sempre in tiro per non deludere il fidanzato o la fidanzata, alla fine ti ritrovi con quel complesso di inferiorità che ti pesa come un macigno e ti scaraventa nell’ansia di perdere l’altro. Per favore prenditi un momento, siediti, se puoi vai in una chiesa, mettiti in ginocchio davanti al Santissimo, e lascia che questa domanda scenda nel profondo del tuo cuore: chi mi ha disprezzato al punto di farmi credere che valgo pochissimo o nulla? Sono persuaso che il Signore, proprio per mezzo dei suoi Angeli inviati per proteggerti, vuole condurti oggi nel fondo di te stesso, dove satana - l’accusatore, il pubblico ministero del processo contro Dio e le sue creature molto buone – ha seminato la menzogna con cui ti ha fatto credere di non valere. Ma come ha fatto a ingannarti? Mentendoti su Dio, quando, in una difficoltà, nella sofferenza e nella debolezza, ti ha insinuato che non ti amava, perché permetteva quella situazione, e ti aveva creato così fragile e impotente. Ma se accettiamo che Dio non ci ama perdiamo immediatamente il valore della nostra vita, che ci viene appunto dal suo amore. Ogni uomo, infatti, vale in relazione a un tu che lo costituisce come io. Non possiamo darci da soli l’identità, men che meno il valore. Come diceva l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Arguello alla manifestazione in favore della famiglia dello scorso 20 giugno, per essere persona abbiamo bisogno di un “Regista” che ci dia un’identità che è il ruolo - missione da interpretare sulla scena del mondo; altrimenti restiamo come uno dei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, magari il figlio che verso la fine afferma al capocomico: “le par possibile che si viva davanti a uno specchio che, per di più, non contento d'agghiacciarci con l'immagine della nostra stessa espressione, ce la ridà come una smorfia irriconoscibile di noi stessi?”. Così Pirandello presentava la sua opera: «Ho voluto rappresentare sei personaggi che cercano un autore. Il dramma non riesce a rappresentarsi appunto perché manca l’autore che essi cercano; e si rappresenta invece la commedia di questo loro vano tentativo, con tutto quello che essa ha di tragico per il fatto che questi sei personaggi sono stati rifiutati». Questa opera teatrale - che vi invito a leggere e a guardare (vi lascio gli strumenti…) - rappresenta molto bene il dramma della nostra vita; come per i sei personaggi infatti, anche la nostra storia autentica ci sembra scritta ma mai rappresentata, perché, come afferma uno dei sei, il padre, “l’autore che ci creò, vivi, non volle, poi, o non poté materialmente metterci al mondo dell’arte. E fu un vero delitto […] perché chi ha la ventura di nascere personaggio vivo può ridersi anche della morte. Non muore più!». E’ proprio quello che il demonio è riuscito a farci credere: non valiamo nulla perché Dio ci ha abbandonato dopo averci creati; orfani dell’amore che ci darebbe la vita, siamo condannati a morte come dei personaggi incompiuti e obbligati a cercare in se stessi un ruolo “grande” per sfuggire all’oblio. Il fallimento di ogni tentativo di darci un’identità ha aperto le porte del nostro cuore al disprezzo del demonio, che trova accoglienza nel risentimento e nella frustrazione, al punto di indurci al suicidio, come avviene nell’opera di Pirandello. Perché il disprezzo è un veleno che uccide goccia a goccia, impedendo che la nostra vita si compia nell’amore. Ma oggi, al fondo del disprezzo che tiene schiavo il nostro cuore, giungono gli Angeli inviati da Dio per “custodirci” dal demonio con l’annuncio del suo amore infinito. Il Vangelo, infatti, è la “spada dello Spirito Santo” con cui possiamo combattere contro il nemico, perché in esso risplende la Verità: il Padre non ha abbandonato la sua creatura, anzi, la ha amata sempre, anche quando, sedotta dal serpente, ha abbandonato il suo Creatore. Fratelli, se ci sentiamo ancora strangolati dal disprezzo, significa che abbiamo smesso da molto tempo di ascoltare gli angeli che ci predicano la Buona Notizia. Non solo quelli in carne ed ossa che Dio manda ogni giorno alla nostra vita: pastori, catechisti, genitori, fratelli. Dobbiamo confessare che forse non pensiamo mai agli Angeli Custodi, i "ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione" (Benedetto XVI). Hai pregato oggi il tuo angelo custode? Hai pregato quello di tuo marito o di tua moglie, dei tuoi figli? E’ da quando eravamo bambini che non lo facciamo, vero? Allora pregavamo come ci aveva insegnato la mamma: "angelo di Dio che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà Celeste. Amen". Che profondità questa preghiera! Ci rivolgiamo a colui che ci può “custodire”, capite? Significa che siamo preziosi, perché si “custodisce” solo ciò che vale, l’immagine e la somiglianza con Dio che ci dà un’identità unica e meravigliosa. Siamo tanto preziosi che Dio manda per ciascuno di noi una speciale e invincibile “guardia del corpo” che, oltre a proteggere i nostri passi dai pericoli per l'incolumità fisica, ci è accanto per “illuminarci” con il Vangelo che ha il potere di polverizzare la menzogna del demonio e così, alla sua luce, possiamo discernere passo dopo passo la volontà di Dio, che è l’incarnazione del suo amore infinito per noi; per “reggere” il nostro corpo e il nostro spirito affinché non si pieghino sotto le insidie del maligno; per “governare” il nostro cuore affinché ci consegni senza riserve al nostro Sposo. Sì fratelli, perché gli Angeli Custodi sono per noi come le damigelle d’onore che accompagnavano e scortavano la Sposa nel corteo nuziale. Ai tempi di Gesù, l’ultima parte delle nozze, si chiamava “nishu'in”, che deriva dal verbo “nasha'”, che significa “elevare” o “alzarsi”. La sposa, infatti, anticamente era condotta alla cerimonia su un seggio sollevato da aste di legno. Come ogni promesso Sposo in Israele, Gesù è uscito dalla casa del Padre e, dopo aver pagato per noi il prezzo della sua vita, è venuto a “rapirci” di notte per “farci sua Sposa per sempre nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, e fidanzarci nella fedeltà” (Cfr. Os 2, 21-22). Come suggerisce il verbo ebraico usato unicamente per una ragazza vergine, Dio distrugge nel suo amore ogni peccato che ci ha fatto vergognare e disprezzare. Nella Chiesa, infatti, ci ha promessi a un unico Sposo come vergine casta e senza ruga né macchia, avendo lavato ogni nostra sozzura nel sangue dell’Agnello. Siamo preziosi perché non è possibile fissare il prezzo della vita di Cristo che ci ha riscattati dal peccato. Rinati nel grembo della Chiesa, la nostra vita è un cammino che Cristo ci chiama a fare accanto a Lui verso il compimento delle nozze nel Cielo. Lui con i suoi amici, gli apostoli, ci ha “rapiti” dalle mani del demonio, e ora possiamo camminare in una vita nuova, scortati dalle damigelle d’onore che sono gli Angeli che il Padre invia perché non cadiamo allontanandoci dallo Sposo. Essi ci “illuminano” proprio come facevano le amiche della Sposa con le torce senza le quali, a quel tempo, di notte non si poteva andare da nessuna parte. Fratelli, siamo noi i “piccoli che credono in Cristo”, la Sposa meravigliosa che cammina “appoggiata (questo significa “fede”) al suo Diletto”, nessuno può “disprezzarci” perché i nostri angeli che ci scortano “vedono sempre la faccia del Padre che è nei Cieli”; ci vedono cioè già in paradiso, come riflessi attraverso di loro perché, salendo e scendendo sulla scala che unisce la terra al Cielo, ci illuminano con il riverbero del volto di Dio che non smettono di contemplare, ma riflettono la nostra immagine in Cielo, nel cuore del Padre, come aveva scoperto Dante. Per questo possono accompagnarci lungo il cammino verso la stanza nuziale dove ci uniremo allo Sposo per l’eternità. Ci “custodiscono” e “reggono” perché restiamo con Lui sulla “Lettiga del Re Salomone” (cfr Ct. 3,5) ovvero il letto d’amore dove Gesù ci crocifigge con Lui per condurci al Cielo. Su di essa Gesù “trasfigura il nostro piccolo, misero, tapino corpo dell’umiliazione per farne un corpo di gloria” (cfr. Fil. 3,20)! Al colmo del disprezzo del mondo, quando cioè sembra che tutto stia fallendo miseramente, la Croce distrugge ogni presunta “grandezza” e ci fa “piccoli” per accogliere il valore, la bellezza, la pienezza, la Gloria con cui Dio ha colmato il suo Figlio. Sulla Lettiga, infatti, “un baldacchino si è fatto il re Salomone, con il legno del Libano”, il cui “centro è un ricamo d’amore delle fanciulle di Gerusalemme”: proprio al centro della Croce Gesù ha “acceso” (secondo l’ebraico originale tradotto con “ricamo”) il suo amore, unendoci alla sua bellezza nella trama della storia. E’ allora necessario “custodire” questo “ricamo” dal demonio che appare sempre sotto la Croce per indurci a scendere: per questo “sessanta prodi le stanno intorno, tra i più valorosi di Israele. Tutti sanno maneggiare la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro i pericoli della notte”. Questi prodi sono gli Angeli Custodi che con la “spada” della Parola di Dio ci proteggono nelle notte delle tentazioni. Possiamo stare tranquilli fratelli, perché gli angeli custodi "non possono essere sconfitti né sedotti e tanto meno sedurre, essi che ci custodiscono in tutte le nostre vie. Sono fedeli, sono prudenti, sono potenti. Perché trepidare? Soltanto seguiamoli, stiamo loro vicini e restiamo nella protezione del Dio del cielo" (San Bernardo).
"L'anello di Re Salomone" di Konrad Lorenz - prof. Luigi Gaudio
God blesses King Solomon with wisdom. Solomon gives many people wise counsel. He advises two women who are arguing over a baby.