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Ida Amlesù"Io, Casanova"Sonzogno Editoriwww.sonzognoeditori.itDue figure si aggirano nei corridoi del palazzo di un pascià di Costantinopoli. Devono rubare il quadro di un pittore francese scomparso nel nulla. Entrambi si fanno chiamare Giacomo Casanova, ma solo uno è il giovane abate in cerca di fortuna, che vorrebbe conquistare il mondo con la sua erudizione e i modi forbiti. L'altro è una serva travestita, che lui aveva sedotto distrattamente ad Ancona, senza cogliere che anche Anna era animata dalla sua stessa sete di vita e di luce, tanto da arrivare a rubargli l'identità. Da quel momento, i loro destini si intrecciano in modo indissolubile: ora amici e amanti, più spesso nemici e rivali, ugualmente impostori e inventivi, dovranno unire le forze per dipanare l'enigma che lega otto tele quasi identiche disseminate per tutta Europa e una setta che vuole mettere in pratica gli insegnamenti di Paracelso. Fra esorcismi e voyeurismi, la storia di due anime affini che non smettono di perdersi e ritrovarsi, aiutarsi e torturarsi, condannandosi e salvandosi a vicenda, sullo sfondo di un Settecento libertino ed esoterico, già intriso di decadente malinconia. Fra precisione filologica e sfolgorante fantasia, Ida Amlesù investiga con acume e passione le radici di un uomo poliedrico, spezzandolo in due metà: il brillante e seducente Giacomo e il suo alter ego oscuro, l'irrequieta trasformista Anna.Ida Amlesù(Milano, 1990) è traduttrice, interprete, slavista e cantante d'opera. Dopo due lauree in Lingue e letterature europee e americane, si è dedicata per anni al canto lirico e ad altre cose estrose: cucina futurista, vagabondaggi, rocambolesche avventure sentimentali, racconti. Ha pubblicato i romanzi Perdutamente (nottetempo 2017), vincitore del premio internazionale Salerno Libro d'Europa, Cinema di Babele (fve 2022) e Julie (Sonzogno 2022). Collabora con diverse testate, tra cui The Collector, Nazione Indiana e Nuovi Argomenti.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Quando lo scrittore inglese J. R. R. Tolkien scrive Il Signore degli anelli, di cui quest'anno ricorrono i 70 anni dall'uscita, attribuisce alle varie creature che abitano La Terra di Mezzo anche delle lingue altre, inventate dallo stesso scrittore: per esempio l'entese, parlato dagli Ent, l'elfico, con tutte le sue varianti, la lingua dei nani e quella oscura parlata dai servi di Sauron.Ma quelle inventate da Tolkien sono solo un caso particolarmente noto e riuscito di lingue immaginarie. L'invenzione linguistica è un fenomeno dalle dimensioni vastissime, che accompagna da sempre l'attività creatrice degli esseri umani, in forme e secondo scopi diversi. Da questa osservazione prende le mosse la nuova puntata di Moby Dick nella quale cercheremo di riflettere sul fenomeno delle lingue immaginarie attraversando la linguistica, la letteratura e la musica. Gli ospiti sono il linguista, neuroscienziato e scrittore Andrea Moro, autore di saggi come I confini di Babele. Il cervello e il mistero delle lingue impossibili (Il Mulino, 2015), lo scrittore, poeta visivo e performer Paolo Albani, autore di Aga magéra difùra. Dizionario delle lingue immaginarie (Zanichelli, 1994) e Jacopo Incani, in arte “Iosonouncane”, musicista che nel 2021 è uscito con l'album Ira, nato da un lavoro d'invenzione e di commistione delle lingue.
Meditazioni anchor.fm/giulio-maspero
- Capirsi, e ancor più ascoltarsi, è una vocazione, una chiamata: questo suggerisce la lettura del testo biblico della Torre di Babele, contenuto nel libro della Genesi, in cui la confusione delle lingue operata da Dio diviene la premessa di un ascolto più profondo. Il “nuovo” linguaggio non si limita a descrivere, ma crea una nuova realtà, diventa strumento di liberazione. Commenta questo racconto biblico la pastora battista di Milano Cristina Arcidiacono.- Viene presentata a Roma il 25 febbraio la “Traduzione letteraria ecumenica” del Nuovo Testamento, a cura della Società biblica in Italia (SBI). Un'opera che ha richiesto anni di lavoro e che si caratterizza per la collaborazione fra tutte le principali chiese cristiane presenti in Italia: cattolici, protestanti e ortodossi hanno lavorato insieme – con i loro specialisti e traduttori - per offrire uno strumento rigoroso e inclusivo, che va oltre gli steccati confessionali e che potrà costituire un testo condiviso in occasione di celebrazioni comuni fra le diverse chiese. Ne parliamo con il professor Luca Mazzinghi, della Pontificia Università Gregoriana, presidente della Società biblica in Italia.
La fase due dell'Intelligenza artificiale vedrà l'emergere di nuovi soggetti. Nel frattempo le trasformazioni interne all'AI si propagano sui mercati globali. Perché Cina e America scuotono l'albero, mentre l'Europa, nonostante la crescita modesta, raccoglie i frutti in borsa.
I numeri sono ovunque. Che la matematica attraversi tutte le discipline scientifiche è ovvio. Un po' meno ovvio è che ci sia matematica nella letteratura (La biblioteca di Babele di Borges) e nell'arte: dalla sezione aurea in architettura alla prospettiva nella pittura del Rinascimento; dal dualismo continuo/discreto nei pittori divisionisti alla quarta dimensione in Dalì; dalle illusioni percettive di Escher a caos e frattali nelle opere di Pollock. Partiremo da qui per domandarci come lavorano i matematici, quali siano i rapporti tra logica e filosofia, se i numeri esistano in sé o siano il più puro e immateriale prodotto della mente umana. § Partecipa alla scheda di valutazione dell'evento cliccando QUI! § ******************************************************** Sguardi nel Futuro - Pisa (3/12/24)
Ritorna ai nostri microfoni Paolo Benanti, francescano studioso ed esperto in etica delle tecnologie, per parlarci del suo nuovo saggio in cui la crisi e la disillusione che internet ha provocato viene paragonata alla metafora biblica della dispersione e della confusione.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio Pacella.Il trionfo di Oppenheimer agli Oscar 2024 era atteso e giusto, ed è arrivato: film, regia, miglior attore protagonista (Cillian Murphy), miglior attore non protagonista (Robert Downey jr.), fotografia, colonna sonora, montaggio. La consacrazione di Christopher Nolan, uno degli autori più potenti del cinema degli ultimi 25 anni. Da Memento (2001) a Oppenheimer (2023), passando per Insomnia, The Prestige, Inception, Interstellar, Dunkirk, rileggiamo la sua opera provando ad analizzarla in forma quasi seriale.I film come mattoni, o capitoli, di una torre di Babele coraggiosa e magnifica, che sfida la forma-cinema per dare vita a straordinarie narrazioni circolari. In cui tanto i personaggi quanto noi spettatori ci scopriamo intrappolati: bloccati in prigioni che solo il crollo della dimensione ordinaria del tempo ci permetterà alla fine di vedere.“Autori”: lo spazio che Mondoserie dedica a registi, sceneggiatori, showrunner e creatori di prodotti che segnano il nostro tempo.Leggi anche il nostro articolo sui Golden Globe 2024: https://www.mondoserie.it/golden-globe-2024/ Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcastCollegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/https://twitter.com/mondoserie_ithttps://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQhttps://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/supportGian Piero Jacobelli"Arlecchino"passator scorteseLuca Sossella Editorewww.lucasossellaeditore.itErede trasgressivo delle più enigmatiche e sfuggenti divinità greche, da Ermes a Dioniso, Arlecchino entra in scena nella cultura medioevale come un terribile diavolo, che assume connotati comici nell'Inferno dantesco, per poi approdare sui palcoscenici europei della Commedia dell'Arte.Ragionare su Arlecchino significa mettere a fuoco, con gli strumenti offerti dalla storia dei modi di pensare e delle pratiche di vita, un segno metamorfico, come quello di una maschera che riesce ad attraversare l'immaginario simbolico, restando sempre lo stesso.Arlecchino, “servo e padrone”, si trasforma e si moltiplica con la rivoluzione industriale, sino a diventare nel Novecento un protagonista della cultura postmoderna, nelle ‘belle arti', ma anche nella riflessione letteraria e filosofica, con inedite declinazioni tanto apocalittiche quanto messianiche.Prendendo spunto da un racconto ottocentesco, questa ricognizione storico-culturale su una ‘maschera in maschera' come Arlecchino costituisce un ulteriore esercizio di un metodo di ricerca già sperimentato da Gian Piero Jacobelli, filosofo e antropologo, per altre “forme nel tempo”.Gian Piero Jacobelli ha insegnato Filosofia della comunicazione, Sociologia dei processi culturali, Studi sul pubblico, Semiotica della moda, della marca e del turismo e Storia delle religioni presso gli atenei Sapienza Università di Roma, Università degli Studi Roma Tre, Luiss e IULM. Tra le sue pubblicazioni: Scomunicare (2003); Le mosse del cavallo (2008); Babele o della traduzione (2010); La corna (2010); Il posto improprio (2011); Adorno & Benjamin (2015); Al fuoco! (2020); I passaggi di Ernesto de Martino (2021); Contro il futuro (2022). Giornalista professionista, dal 1988 dirige “MIT Technology Review Italia”. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it
Una storia vera, una pizzeria e il suo ruolo nell'avvento del tempo messianico, la figura di Paolo di Tarso.
La torre di Babele. La genealogia di Abramo.
Questa settimana vi proponiamo l'ascolto dell'intervista di Giovanni Floris a Corrado Augias che sarà in onda su LA7 dal 4 dicembre in prima serata con La Torre di Babele. Augias affronta anche il tema dello sciopero dei trasporti indetto per il 17 novembre per il quale il Ministro Salvini ha chiesto una precettazione di 4 ore, atto che per molti è stato definito come fortemente demagocico e antidemocratico.
Il Virtual Tour Fumetterie di Sergio Bonelli Editore vede ospiti Massimo Semerano e Marco Nizzoli e il loro volume Fondazione Babele, in libreria del 29 settembre. Le puntate regolari di Fumetti Bonelli torneranno dopo Lucca Comics. www.SergioBonelli.it
Ivan Crico"L'altro siel del mondo""L'altro cielo del mondo"Ronzani Editorewww.ronzanieditore.itPoesie in bisiàc e tergestino (1989 - 2022)Prefazione di Giorgio AgambenCon uno scritto di Elenio Cicchini e Nicoletta Di VitaFotografie di Roberto KusterleIn una sorta di breve autobiografia poetica, Ivan Crico ha raccontato come cominciò a scrivere in dialetto dopo la lettura delle Poesie a Casarsa di PPP. “Da quel momento, la mia vita cambiò. Quelle poesie davvero segnarono una svolta poiché, fino ad allora, in ciò che scrivevo non mi era mai sembrato di riuscire a definire le cose come le sentivo. L'italiano non era la mia lingua vera, seppure molto amata, e quindi tra le cose e i nomi che le definivano si apriva, per me, come una sorta di abisso incolmabile”. La realtà che lo circondava, con i suoi profumi e i suoi colori, l'aveva, infatti, conosciuta con altri nomi: “e questi nomi li ritrovai nelle poesie di Pasolini. C'erano difatti, in quelle liriche, molti termini che avevo sentito ed anche adoperato nell' infanzia (il bisiàc, pur essendo una parlata fondamentalmente veneta, ha in comune con il friulano numerosi vocaboli), ma soprattutto – ed è la primissima impressione, ciò che più mi meravigliò – fu come quelle parole, che per tanto tempo avevo voluto rimuovere, ritraessero alla perfezione i paesaggi da me tanto amati di queste terre di confine.(dalla prefazione di Giorgio Agamben)Ivan Crico è nato a Gorizia nel 1968, ma fin dalla nascita ha vissuto a Pieris, presso le foci del fiume Isonzo. Dal 2006 vive nell'antico borgo rurale di Tapogliano. Si dedica allo studio della pittura fin da giovanissimo, laureandosi all'Accademia di Belle Arti di Venezia ed esponendo presso importanti gallerie e sedi museali. Parallelamente all'attività artistica, dai primi anni '90 ha iniziato a collaborare con gli amici poeti Amedeo Giacomini, Gian Mario Villalta, Mario Benedetti e Pierluigi Cappello (con quest'ultimo ha ideato la collana di poesia la Barca di Babele). Scrive in lingua e nell'arcaico idioma veneto bisiàc. Oltre ai libri di poesia citati nelle “Note e riferimenti bibliografici”, si segnala la raffinata versione integrale in bisiàc de Al cant dei Canti (Il Cantico dei Cantici), con prefazione del linguista Michele Cortellazzo (ACB, 2018); su invito di Giorgio Agamben, la traduzione poetica dell'opera di Pier Paolo Pasolini I Turcs tal Friùl (Quodlibet, 2019). Sempre per la collana Ardilut nel 2021 ha curato e tradotto la riedizione del El critoleo del corpo fracassao di Biagio Marin e L'arte di andar per uccelli col vischio, seguito da Presumût unviâr di Amedeo Giacomini. Con l'antropologo Gian Carlo Gri ed altri studiosi, ha inoltre studiato il fenomeno dei benandanti nel Friuli goriziano nel volume Di prodigi segreti (Istituto Gasparini, 2006). Assieme a Luca Bresciani, Paolo Gera, Mario Marchisio, Paolo Pera ha curato l'antologia poetica Fissando in volto il gelo (Terra d'ulivi, 2023). Della sua poesia – pubblicata sulle maggiori riviste italiane e all'estero – si sono occupati, tra gli altri, Giorgio Agamben, Antonella Anedda, Mario Benedetti, Franco Brevini, Manuel Cohen, Milo De Angelis, Gianni D'Elia, Hans Kitzmüller, Franco Loi, Francesco Tomada, Giovanni Tesio, Gian Mario Villalta.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Puntata a cura di Jacopo Bulgarini d'Elci e Livio Pacella.Come comincia - e dove finisce - una vita? Un sogno? Un film? Cos'è il tempo, come funziona? Cosa significa scegliere il proprio destino, costruirlo attivamente - e poi rimanere prigionieri di questa costruzione? Christopher Nolan è uno degli autori più potenti del cinema d'oggi: da Oppenheimer (2023) a Memento (2001), passando per Insomnia, The Prestige, Inception, Interstellar, Dunkirk, rileggiamo la sua opera provando ad analizzarla in forma quasi seriale.I film come mattoni, o capitoli, di una torre di Babele coraggiosa e magnifica, che sfida la forma-cinema per dare vita a straordinarie narrazioni circolari. In cui tanto i personaggi quanto noi spettatori ci scopriamo intrappolati - bloccati in prigioni che solo il crollo della dimensione ordinaria del tempo ci permetterà alla fine di vedere. “Autori”: lo spazio che Mondoserie dedica a registi, sceneggiatori, showrunner e creatori di prodotti che segnano il nostro tempo. Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcastCollegati a MONDOSERIE sui social:https://www.facebook.com/mondoseriehttps://www.instagram.com/mondoserie.it/https://twitter.com/mondoserie_ithttps://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQhttps://www.linkedin.com/in/mondoserie/
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Durante il Medioevo si favoleggiava su chi e che cosa ci fosse al di là della Terra Santa. Una di queste leggende narra di un luogo meraviglioso, il regno del “Presbyter Johannes”, cioè del Prete Gianni, situato tra le Torri di Babele e le Indie. Un regno favoloso, pieno di tesori, ricco e potente, che per secoli ha affascinato e ossessionato studiosi, filosofi e regnanti e che ha spinto più di un esploratore alla sua ricerca. Ma è esistito veramente?Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Anziché considerare la storia della Torre di Babele (Gen 11, 1-9) come una punizione per l'orgoglio e l'ambizione, se la leggiamo attentamente, possiamo interpretarla valorizzando la diversità culturale e linguistica come un dono divino.
A cura di Ferruccio Bovio Il progetto di riforma relativo all'Autonomia Differenziata che sta portando avanti il ministro Calderoli, sembra preoccupare gli industriali italiani, compresi quelli del Veneto e della Lombardia, dai quali, a dire il vero, ci saremmo forse aspettati un atteggiamento di maggiore apertura. Invece, è stato proprio il presidente (e lombardo) Carlo Bonomi ad esprimere le perplessità di Confindustria, in occasione del recente confronto che si è tenuto a Venezia, tra industria e politica, sul tema “Transizione e sviluppo: il futuro dell'UE e delle regioni”. Bonomi ha, infatti, dichiarato che “non sarebbe intellettualmente onesto” discutere dell'Autonomia senza prima aver trovato il modo di finanziare i Lep: e vale a dire, i livelli essenziali delle prestazioni che – secondo l'Associazione degli industriali italiani - devono essere uguali su tutto il territorio nazionale. Le parole del numero uno di Viale dell'Astronomia sono apparse, quindi, come una chiara presa di distanza dalla bozza Calderoli, la quale prevede, invece, che i Lep vadano semplicemente “definiti” e non anche “finanziati”, lasciando così spazio ad un regime di uguaglianza soltanto teorica. In altre parole, il rischio – sempre secondo Confindustria – è quello di determinare una situazione che spacca il Paese, penalizzandone la crescita dell'economia e la stabilità della finanza pubblica. Inoltre, i dubbi di Bonomi e colleghi riguardano anche l'ampiezza delle materie sulle quali, ad esempio, Veneto e Lombardia, chiedono di poter decidere da sole. Da quando – ha sottolineato, infatti, Bonomi - “si è pensato alle 23 materie devolute alle Regioni”, il mondo si è trasformato e si è assistito a grandi eventi negativi come la pandemia e gli shock energetici. Esperienze drammatiche, alla luce delle quali, con una buona dose di onestà intellettuale, bisognerebbe riflettere per stabilire come certe materie debbano effettivamente essere ripartite. La preoccupazione delle imprese industriali riguarda oggi soprattutto alcuni temi fondamentali, come l'energia, le grandi infrastrutture di trasporto e il commercio con l'estero. Temi che - come la crisi energetica e la pandemia hanno insegnato - non ha alcun senso che vengano gestiti a livello locale, poiché, in tal modo, la nostra economia rischierebbe di essere pesantemente condizionata da quella che, non a caso, Confindustria definisce “una Babele di norme”.
A cura di Ferruccio Bovio Il progetto di riforma relativo all'Autonomia Differenziata che sta portando avanti il ministro Calderoli, sembra preoccupare gli industriali italiani, compresi quelli del Veneto e della Lombardia, dai quali, a dire il vero, ci saremmo forse aspettati un atteggiamento di maggiore apertura. Invece, è stato proprio il presidente (e lombardo) Carlo Bonomi ad esprimere le perplessità di Confindustria, in occasione del recente confronto che si è tenuto a Venezia, tra industria e politica, sul tema “Transizione e sviluppo: il futuro dell'UE e delle regioni”. Bonomi ha, infatti, dichiarato che “non sarebbe intellettualmente onesto” discutere dell'Autonomia senza prima aver trovato il modo di finanziare i Lep: e vale a dire, i livelli essenziali delle prestazioni che – secondo l'Associazione degli industriali italiani - devono essere uguali su tutto il territorio nazionale. Le parole del numero uno di Viale dell'Astronomia sono apparse, quindi, come una chiara presa di distanza dalla bozza Calderoli, la quale prevede, invece, che i Lep vadano semplicemente “definiti” e non anche “finanziati”, lasciando così spazio ad un regime di uguaglianza soltanto teorica. In altre parole, il rischio – sempre secondo Confindustria – è quello di determinare una situazione che spacca il Paese, penalizzandone la crescita dell'economia e la stabilità della finanza pubblica. Inoltre, i dubbi di Bonomi e colleghi riguardano anche l'ampiezza delle materie sulle quali, ad esempio, Veneto e Lombardia, chiedono di poter decidere da sole. Da quando – ha sottolineato, infatti, Bonomi - “si è pensato alle 23 materie devolute alle Regioni”, il mondo si è trasformato e si è assistito a grandi eventi negativi come la pandemia e gli shock energetici. Esperienze drammatiche, alla luce delle quali, con una buona dose di onestà intellettuale, bisognerebbe riflettere per stabilire come certe materie debbano effettivamente essere ripartite. La preoccupazione delle imprese industriali riguarda oggi soprattutto alcuni temi fondamentali, come l'energia, le grandi infrastrutture di trasporto e il commercio con l'estero. Temi che - come la crisi energetica e la pandemia hanno insegnato - non ha alcun senso che vengano gestiti a livello locale, poiché, in tal modo, la nostra economia rischierebbe di essere pesantemente condizionata da quella che, non a caso, Confindustria definisce “una Babele di norme”.
Suo padre, Arminio, come interprete diede voce e aiuto prima agli ebrei deportati dai nazifascisti dal ghetto di Roma, poi a chi ad Auschwitz veniva, prima che annichilito, reificato anche dalla Babele incomprensibile delle lingue del lager, primo strumento di violenza e divisione. Oggi è sua figlia Clara a raccoglierne il testimone, a raccontare il destino del padre, a dover usare parole e linguaggio nuovi per raccontare ai giovani ciò che è stato, affinché non accada mai più.
Christiano Sacha Fornaciari"Le pietre del Tempio"Costruttori e cantieri nella BibbiaEdizioni Lindauhttps://lindau.itGli scritti che compongono questo libro parlano di costruttori, cantieri, personaggi ed episodi a volte citati solo di sfuggita nella Bibbia, ma in seguito illuminati dalle interpretazioni del Talmud, dall'esegesi dei Padri della Chiesa, dagli studi dei teologi o dalle visionarie raffigurazioni degli artisti. Si affacciano così dalle pagine della Scrittura Besalèl, il costruttore dell'arca dell'Alleanza, prediletto dal Signore e antenato di Gesù; Sheerah, la bisnipote del patriarca Giacobbe, unica donna ad aver mai costruito, secondo la Bibbia, una città; i muratori della torre di Babele e gli scalpellini di re Salomone. E anche i mattoni con cui furono costruite le città del faraone, i legni che rivestirono il tempio di Gerusalemme e il legno impiegato per la croce di Cristo; i cantieri dei falegnami di Nazareth e quello della più antica chiesa del mondo. Da questi racconti emergono, spesso intrecciati tra loro, la potenza spirituale del simbolo e il filo concreto della storia.Arche, città, torri, templi, lunghi elenchi di misure e materiali, colonne di bronzo e pareti di cedro, falegnami, fabbri, muratori, Fenici che costruiscono navi e figli d'Israele che fabbricano mattoni, uomini saggi che edificano sulla roccia e stolti che non sanno calcolare le proprie risorse. […] L'Antico e il Nuovo Testamento, ciascuno con le sue particolari coloriture, utilizzano spesso l'arte della costruzione come metafora della potenza creatrice di Dio e dei suoi interventi nella storia della SalvezzaChristiano Sacha Fornaciari, architetto, è nato a São Paulo del Brasile nel 1962. Si è laureato all'Istituto universitario di architettura di Venezia, dove è stato allievo di Massimo Cacciari per gli studi di estetica e di Franco Rella per gli studi di letteratura artistica. Componente della Consulta per l'arte sacra dell'arcidiocesi di Udine, si è perfezionato in Architettura e arte per la liturgia presso la Facoltà di sacra liturgia del Pontificio ateneo Sant'Anselmo in Roma.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Incontro con Giovanni Maria Flick e Caterina Flick La rivoluzione digitale non è priva di rischi: il timore è che le tecnologie scavalchino e sostituiscano la persona, catapultandoci in un mondo in cui i concetti di etica e responsabilità perderanno significato. Giovanni Maria Flick e Caterina Flick provano a fare chiarezza sulla questione perché non si tratta di formulare previsioni pessimistiche; né di prefigurarsi scenari apocalittici: si tratta di trovare un equilibrio tra la civiltà degli uomini e la “civiltà delle macchine”. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it
KNUK 38-22 babele si sfincsii! si nu e injuratura... clip care se termina brusc. involuntar
Matteo Campagnoli"Babel Festival"EkphrasisDal 15 al 18 Settembre, Bellinzonahttps://www.babelfestival.com/Termine poco noto, quasi da addetti ai lavori, la parola greca ekphrasis – composta da ek, “fuori”, e phràzo, “parlare, descrivere” – abbraccia diversi significati che si propagano come onde concentriche dal suo nucleo etimologico.Per gli oratori antichi era un descrivere che presenta in modo vivido il soggetto del discorso davanti agli occhi di chi ascolta. Nell'accezione più corrente, è la descrizione poetica di un'opera pittorica o scultorea: sono i centotrenta versi con cui Omero forgia lo scudo di Achille, è Auden sulla Caduta di Icaro di Bruegel. Ma ekphrasis è anche il “visibile parlare” dell'arte medievale che predica in immagini, è un romanzo trasposto in pellicola, è poesia danzata, melodia dipinta.L'ekphrasis è interazione, relazione, ibridazione, anelito, sconfinamento. È insieme il frutto di un contagio e il risultato di una sfida: è arte che genera altre arti. L'ekphrasis parla più lingue simultaneamente, vive tra-i-linguaggi. L'ekphrasis è traduzione. L'ekphrasis è babelica.Babel Ekphrasis invita autori e autrici la cui scrittura si nutre fortemente di altre arti, e artiste e artisti che operano tra più arti, declinando la propria ricerca nel maggior numero di forme possibili.La diciassettesima edizione si intitola "Babel Ekphrasis" e invita autori e autrici la cui scrittura si nutre fortemente di altre arti, e artiste e artisti che operano tra più arti, accostando ai dialoghi in teatro una rassegna cinematografica, un concerto, un DJ set, due mostre d'arte, gli incontri Industry per operatori culturali, un laboratorio di scrittura nella lingua adottiva e quattro laboratori di traduzione letteraria.Dopo l'edizione 2021 dedicata a Babele, alla diaspora, alla moltiplicazione delle lingue e alla nascita della traduzione, nel 2022 Babel riflette su un altro caposaldo del festival: il rapporto tra la scrittura e le altre arti.Babel Ekphrasis invita autori e autrici la cui scrittura si nutre fortemente di altre arti, e artiste e artisti che operano tra più arti, accostando ai dialoghi in teatro una rassegna cinematografica, un concerto, un DJ set, due mostre d'arte, gli incontri Industry per operatori culturali, un laboratorio di scrittura nella lingua adottiva e quattro laboratori di traduzione letteraria.Tra gli ospiti: Jean Echenoz, Mario Martone, Jakuta Alikavazovic, Léonor de Récondo, Frédéric Pajak, Aaron Schuman, Fabienne Radi, Gwenn Rigal, Jérémie Gindre, Donatella Bernardi, Nicola Gardini, Giovanni Maderna, Johanna Schaible, Antonio Rovaldi.Per l'Open Air di venerdì 16 all'Antico Convento delle Agostiniane di Monte Carasso, Nicola Gardini – romanziere, saggista, poeta, pittore, professore di Letteratura italiana e comparata a Oxford, traduttore dall'inglese, dal greco e dal latino – ci parla di ekphrasis nelle sue varie declinazioni. A seguire, Joshua Chiundiza, artista audiovisivo dello Zimbabwe, e Yann Longchamp, DJ e designer interattivo svizzero, presentano Tethered Lines, una performance concepita tra Harare e Ginevra e sviluppata appositamente per Babel Ekphrasis. Il duo esplora la tradizione orale e viaggia nel tempo in una narrazione audiovisiva all'incrocio dei rispettivi patrimoni artistici: un intreccio di linee vocali e sonore che mescola musica mbira, chimurenga e sungurra, ritmi euro-elettronici e flow hip-hop. A seguire, un DJ set di Yann Longchamp.Il festival sarà accompagnato da quattro laboratori di traduzione letteraria: dal francese con Maurizia Balmelli, Nicolò Petruzzella e l'intervento dell'autore Frédéric Pajak; dall'inglese con Franca Cavagnoli; dallo spagnolo con Ilide Carmignani; dal portoghese con Roberto Francavilla. A completare i laboratori, un incontro con Magda Mandelli (Edizioni Casagrande) e Nicolò Petruzzella (L'Orma editore) sul rapporto tra traduttore, revisore e redattore.A fine workshop, gli allievi sosterranno una prova di traduzione: le prove migliori per ogni combinazione linguistica otterranno la commissione di una traduzione dalla rivista multilingue Specimen. The Babel Review of Translations. Tutte le prove riceveranno un feedback.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Anna Maria Manzoni"Noi abbiamo un sogno"Dall'oppressione alla liberazione degli animaliBompiani Editorehttps://www.bompiani.it/Il titolo di questo libro è un omaggio alle parole ispirate di Martin Luther King “I have a dream”. Per Annamaria Manzoni è arrivato il momento di immaginare ma soprattutto realizzare un altro desiderio: quello della giustizia e del rispetto nei confronti degli animali che insieme a noi umani abitano la Terra. Accanto alle lotte per affermare i diritti civili basati su eguaglianza e fratellanza, è fondamentale non trascurare la battaglia di liberazione per i più deboli e indifesi del pianeta, gli altri animali. Un pamphlet sulle violenze cui sono sottoposti gli animali di allevamento come quelli di affezione, i pochi che ancora mantengono la loro libertà e i tanti abusati in ogni modo. In questa nuova edizione ampiamente riveduta e arricchita da citazioni di grandi esponenti della cultura mondiale ritroviamo rafforzati il pathos civico dell'autrice e l'impegno a non cedere all'indifferenza o al pensiero unico.Annamaria Manzoni è psicologa, psicoterapeuta e attivista dei diritti degli animali. Ha scritto per le riviste di psicologia Babele, Infanzia, Psicologia Contemporanea. Dalla prima edizione di questo libro è stato tratto il cortometraggio La nostra specie per la regia di Lamberto Carrozzi. È inoltre autrice dei libri In direzione contraria, Sulla cattiva strada, Tra cuccioli ci si intende e Il contagio della violenza. Noi abbiamo un sogno e Sulla cattiva strada sono stati tradotti in spagnolo e pubblicati in Messico.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori.Salmo 127:1
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Ida Amlesù"Cinema di Babele"fve editorihttps://www.fveditori.it/Accadrà che quanto abbiamo perso ci condurrà a porte che spalancheranno un mondo grottesco e festante: sono le porte di Inferno. Un universo sotterraneo che si specchia nel nostro (il confine è labile, passarlo è dolcissimo), una realtà fatta di sogno, di visioni e di creature più vere che mai dove la legge infernale pesa i cuori e la burocrazia è una tortura non meno che nel mondo di sopra; dove s'inventano strani giochi di carte, si dipingono occhi per far vivere le marionette e i medici discettano di polli e brontosauri… È quanto capita a Trubinio, protagonista del nuovo, caleidoscopico romanzo di Ida Amlesù, scritto con una lingua tutta guizzo, invenzione e poesia. Una commedia degli equivoci che è anche, o soprattutto, la storia della corsa maldestra e ispiratissima di Trubinio (e di noi tutti) verso il vero, grande amore.Ida Amlesù è nata a Milano nel 1990. Scrittrice, slavista e traduttrice, si è laureata con lode in Lingue e Letterature Europee presso l'Università degli Studi di Milano e in Letterature Europee e Americane presso l'Università degli Studi di Pavia. Ha studiatotraduzione all'Accademia Ambrosiana presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Ha esordito nella narrativa con il romanzo Perdutamente (nottetempo, 2017), vincitore del Premio Internazionale Salerno Libro d'Europa.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Sabino Maria Frassà"Semi" di Flora DeborahMostra a Roma al Gaggenau DesignElementiAttraverso una pietra e le opere dell'artista in ceramica, terra e oro lo spettatore diventerà parte della favola gotico-contemporanea di Flora Deborah e del suo lungo viaggio alla ricerca del senso più profondo dell'esistere. Il risultato sarà la costruzione di una nuova Torre di Babele, luogo di dialogo e confronto. "Semi"mostra personale di Flora Deborah a cura di Sabino Maria Frassàfino al 31 ottobre 2022lunedì-venerdì ore 10:30 - 13:00 / 15:30 - 19:00Gaggenau DesignElementiLungotevere de' Cenci 4, RomaPromossa da Gaggenau, Cramum, DesignElementiAl Gaggenau DesignElementi di Roma la mostra Semi dell'artista franco-israeliana Flora Debora alla sua prima personale in Italia. La mostra curata da Sabino Maria Frassà è il secondo appuntamento del ciclo di mostre “Materiabilia” promosso da Gaggenau e Cramum nel 2022. “Semi” è il racconto della favola gotico-contemporanea di Flora Deborah e del suo lungo viaggio alla ricerca del senso più profondo dell'esistere; un viaggio che, come in tutte le favole, è lungo e travagliato, ma caratterizzato dall'ottimismo dell'andare avanti con infinita resilienza. Il Gaggenau DesignElementi di Roma diventa così scenario di una vera e propria esperienza performativa oltre che installativa. Come spiega il curatore Frassà "agli spettatori è chiesto di portare e donare un sasso, così da poter partecipare a quello che potrebbe essere definito come un corale viaggio di iniziazione, pensato dall'artista per la costruzione di una nuova Torre di Babele, luogo di dialogo e confronto".La mostra è costruita intorno a immagini sempre in bilico tra sogno e realtà, nate da un processo creativo che non prevede mai correzioni, ma che vede proprio nelle imprecisioni o nei ripensamenti del gesto artistico una metafora delle alterne vicende umane: non si torna mai indietro, non c'è gomma, ma si va avanti portando nuova materia all'interno del proprio percorso. Così nascono le opere in ceramica, terra e oro di Flora Deborah, che sublima e sintetizza lo straordinario lungo viaggio che è l'esistenza umana: tutto nella nostra vita può essere il seme di un nuovo frutto, a patto che si riesca anche dolorosamente a raggiungere una piena consapevolezza di sé. Da una videoinstallazione in cui scava e assembla la terra del kibbutz in cui i genitori si sono incontrati, passando per i calchi della propria lingua e di quelle dei membri della sua famiglia, fino ad arrivare ai piatti e le piastrelle più recenti in cui personaggi onirici si passano delle coppe: "Flora Deborah" spiega il curatore "riflette su come non siano (solo) i luoghi a determinare chi siamo, bensì il linguaggio che impieghiamo per parlare e pensare. Può il lessico di ciascuno di noi penetrare ed essere seme e frutto dei linguaggi di chi ci vive intorno, e quali sono i confini di questo lessico famigliare?".Flora Deborah descrive un'umanità che nutre un nuovo universale idioma, un esperanto fatto di arte, intesa come unione di materia e bellezza, e coinvolge anche gli spettatori in questo processo attraverso una vera e propria esperienza performativa oltre che installativa. Chiunque visiti la mostra può infatti far parte dell'opera d'arte, lasciando una pietra con cui costruire una nuova Torre di Babele; un gesto che è stato anche parte di una performance dedicata presso lo showroom, in cui i partecipanti hanno infine assaporato il calco della lingua dell'artista, realizzato in cioccolato. Un vero e proprio scambio, in cui spettatore e artista si nutrono a vicenda, e da cui può nascere un nuovo lessico comune, con cui vedere e raccontare insieme un mondo nuovo. Come conclude il curatore Sabino Maria Frassà "nessuno di no sa come queste pietre che abbiamo lasciato verranno impiegate dall'artista. Come nella cultura ebraica queste pietre sono il simbolo di rispetto e pietas di fronte al passato e all'esistenza di un'altra persona. Dopo aver visitato la mostra non conosceremo quindi il finale della storia: incuriositi, stupiti e forse un po' malinconici tutti noi spettatori-attori avremo la consapevolezza di esser parte di qualcosa di grande, della vita di un'altra persona".Flora Deborah è un'artista franco-israeliana; nata a Evian, è cresciuta a Milano e attualmente vive e lavora a Tel Aviv. Deborah ha conseguito un MFA in Belle Arti presso la Bezalel Academy of Arts di Gerusalemme e un PG in Fotografia presso la University of the Arts London. Tra le mostre degne di nota, le collettive al Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano, alla Galleria Saatchi e al museo Bar David. È stata finalista al Premio Cramum che sostiene l'eccellenza artistica in Italia. Attualmente è in residenza d'artista presso il CCA di Tel Aviv come parte del gruppo Gino per il progetto “Tights: Dance & Thought Shelter for Calibrating Frequencies”.Spaziando tra scultura, disegno e video, Deborah definisce il proprio lavoro come una "pratica di empatia", che implica l'esplorazione della natura mutevole della soggettività umana. Partendo dal senso di estraneità, l'artista esamina il mondo attraverso la coscienza degli avatar da lei creati: personaggi di natura storica, religiosa o immaginaria, animali, piante e microrganismi. Attraverso questi avatar, è in grado di decostruire e ripensare i sistemi che hanno la pretesa di definirci, mettendo così a nudo l'apparente assurdità di convinzioni e strutture sociali ampiamente diffuse.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Un'Assemblea più eterogenea e che si farà sentire di più, o un'irrefrenabile Babele per la Presidenza Macron? È una delle domande principali che ci poniamo in questa puntata speciale de La Minestra degli Esteri, dedicata alle Elezioni legislative del 12 e del 19 giugno in Francia.Il voto rovescia una tendenza e l'esito di queste urne potrebbe favorire una gestione più collegiale dell'agenda politica. L'epoca della “verticalità” presidenziale e delle decisioni prese dall'alto sembra giungere a conclusione. Insomma, questa nuova Assemblea Nazionale ha tutti i crismi di un romanzo politico all'italiana. Ce ne parla Chiara Piotto, corrispondente a Parigi di SkyTg24, nella sua analisi.Di vincitori e vinti di questa tornata elettorale parleremo invece con Francesco Maselli, corrispondente a Roma del quotidiano francese L'Opinion.Che ne sarà della destra gollista? Opposizione dura e pura o appoggio di volta in volta? E il RN dopo un risultato storico? La Nupes resterà intatta e si costituirà unicamente in Parlamento?
Nella costruzione della torre di Babele, secondo il racconto biblico, gli abitanti della pianura di Scinear utilizzarono mattoni cotti al forno e bitume. Questa tecnica di produzione dei mattoni fornì uno L'articolo Archeologia biblica: mattoni cotti e bitume è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
Prospettive musicali dà risalto a una serie di espressioni musicali che trovano generalmente poco spazio nelle programmazioni radiofoniche mainstream. Non pensando al genere come concetto limitativo, Prospettive musicali vuole suggerire percorsi di ascolto eterogenei. Prospettive musicali potrà accostare musiche medioevali e avanguardie elettroniche, free jazz e musiche per ambiente, danze etniche e partiture contemporanee, improvvisazione e composizione, avant rock e canzone, silenzio e rumore, invitando il proprio pubblico a condividere esperienze di ascolto coraggiose e «di confine». Alessandro Achilli collabora con Radio Popolare dal 17 marzo 1991 con i cicli Sciabadà (1991), Est (1992), Le vacanze di monsieur Hulot (1991, con Giovanni Venosta, e 1992), L'Orchestra (1996), Concerti da Babele (2001, 2002, 2003), Township Beat, musiche dal Sudafrica (2010) e corrispondenze dai festival Mimi (Provenza), Ring Ring (Belgrado), London Jazz Festival; ha inoltre curato la regia e l'adattamento di un ciclo condotto da Robert Wyatt, interviste in diretta a Shelley Hirsch, Arto Lindsay, Peter Blegvad e Robert Wyatt, e puntate monografiche di Cantaloop, In genere, Zona disco, Replicanti, Yuppi do, Il giardino degli dei, 5 giri, Jazz Anthology, Happy Together e Notturnover estate. Clicca qui per notizie sulle sue attività con Musica Jazz, Musiche, Radio3 Rai e come fotografo non professionista e traduttore. Fabio Barbieri collabora con Radio Popolare dal 1997. È stato ideatore e conduttore di Tropici e meridiani e ha realizzato collegamenti e interviste per Notturnover,Candid, Sidecar, Zoe, Alaska e per il gr in network. Ha collaborato con la redazione musicale del quotidiano Il Manifesto. Suoi articoli e recensioni sono apparsi su Rockerilla, Lost Trails e nel volume Bassa fedeltà (Bollati Boringhieri). Nella stagione 2003-2004 ha curato per Patchanka una serie di corrispondenze settimanali da Londra, intitolata London Calling. Da quell'esperienza è nato un blog: http://www.fabiocalling.blogspot.co.uk/ Gigi Longo collabora con Radio Popolare dal 1987. Ha condotto Jazz Anthology, Music Mag, Onda su onda e Cibo per psiconauti. In veste di inviato, ha recensito decine di concerti jazz, rock e world music per Notturnover. Ha realizzato trasmissioni speciali su Charles Mingus, Gil Evans, Duke Ellington e Miles Davis. È stato collaboratore dell'Associazione Jazz Capolinea, del mensile Il Buscadero e dela rivista Alp Grandi Montagne.
Ambizioni imperialistiche? È sempre la stessa storia… (Genesi 11:1-9) “È sempre la stessa storia!” Si potrebbe dire quando vediamo le ambizioni dei vari potentati di questo mondo, antichi e moderni, di dominarlo, controllarlo. Perché, però, nonostante la loro ostinazione a voler creare imperi, essi regolarmente falliscono – lasciandosi dietro una scia di morte e distruzione? Lo vediamo nell'episodio biblico della Torre di Babele in Genesi 11. Che cosa possiamo imparare da esso?
“Questo lavoro è cambiato negli anni. All’inizio documentavo piccole e grandi religioni all’ombra di guerre antiche e recenti, e sulle loro ceneri. Poi, a un certo punto, sono state le mie immagini a cercarmi, a parlare da sole, raccontando delle preghiere e dei sogni, dell’acqua e del fuoco, della memoria, del teatro della festa dei morti, della via dei canti. Ora quello che faccio è una cosa semplice, quasi infantile: raccolgo schegge di un grande specchio rotto, miliardi di schegge, frammenti incoerenti, pezzi, atomi, forse mattoni della torre di Babele. Forse questo può fare il fotografo, raccogliere tessere di un mosaico che non sarà mai completo, metterle nell’ordine che gli sembra giusto, o forse solo possibile, sognando quell’immagine intera del mondo che magari da qualche parte c’è, o forse c’era e s’è perduta, come la lingua di Adamo.” Monica Bulaj, fotografa.
Ivano Dionigi"Il potere della parola"Dialoghi di PistoiaIvano Dionigi"Benedetta parola"La rivincita del tempoIl Mulino Editorehttps://www.mulino.it/Dialoghi di PistoiaSabato 28 maggio, Teatro Bolognini, PistoiaIvano Dionigi "Il potere della parola"https://www.vivaticket.com/it/tour/festival-dialoghi-di-pistoia-xiii-edizione/605La parola tende il filo ininterrotto del tempo che tiene insieme la memoria dei padri e il destino dei figli.Creatura e creatrice, la parola custodisce e rivela l'assoluto che siamo.Stupenda e tremenda, potente e fragile, gloriosa e infame, benedetta e maledetta, simbolica e diabolica, la parola è pharmakon, «medicina» e «veleno»: comunica e isola, consola e affanna, salva e uccide; edifica e distrugge le città, fa cessare e scoppiare le guerre, assolve e condanna innocenti e colpevoli. Per i classici è icona dell'anima, sede del pensiero, segno distintivo dell'uomo; per la sapienza biblica inaugura la creazione e fonda lo «scandalo» cristiano dell'incarnazione. Che ne è oggi della parola? Ridotta a chiacchiera, barattata come merce qualunque, preda dell'ignoranza e dell'ipocrisia, essa ci chiede di abbassare il volume, imboccare la strada del rigore, ricongiungersi alla cosa. Agostino direbbe che «noi blateriamo ma siamo muti». Costruttori di una quotidiana Babele e sempre più votati all'incomprensione reciproca, avvertiamo il bisogno di un'ecologia linguistica che restituisca alla parola il potere di svelare la verità. A noi il duplice compito: richiamare dall'esilio le parole dei padri e creare parole per nominare il novum del nostro tempo.Ivano Dionigi È professore emerito di Lingua e Letteratura Latina dell'Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. È presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea, e direttore del Centro Studi «La permanenza del classico». Tra i suoi libri: «Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi» (Laterza, 2018), «Osa sapere. Contro la paura e l'ignoranza» (Solferino, 2019), «Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo» (Raffaello Cortina, 2020), «Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno» (Laterza, 2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nelle ultime settimane, 102 “super-ricchi” (nessuno italiano) che vogliono più tasse, l'Agorà (la “quasi-piattaforma-Russeau” del PD) che vuole l'imposta sulle successioni (e una “eredità universale”), il Papa che visita e “difende” l'Agenzia delle Entrate.. che sta succedendo? sembra che tutti vogliano parlare (a prescindere dal merito) di (e pro) tasse.. ma la confusione che si genera è una vera e propria Torre di Babele.. quindi.. proviamo a fare il punto!..
is a natural rock formation in the Bucegi Natural Park which is in the Bucegi Mountains of Romania. It is located at an altitude of 2,216 metres (7,270 ft) within the Babele complex of rock formations. The first photo of the Great Bucegi Sphinx was probably taken in about the year 1900. This photograph was taken from a front position, not from a lateral one, as it usually appears in modern pictures. It only acquired its nickname, referring to the Great Sphinx of Giza, in the year 1936. The image of the sphinx appears when the rock, having an 8 m height and a 12 m width, is observed from a certain angle. The megalith has its clearest outline on 21 November, at the time the sun goes down.
Mizik ki nan Mix la : Block Pa Block, En Route, Alèji, 3 Tèt 6 Pye, Ou Sispèk, Tèt Nou Kraze Pou Yon Street, Ball, Célébration, Pil Weed, Nou Renmen, Lost, Ou Paka Drip Konsa, Baby Konesans, Babele, Fè Bagay, Mete Limyè Sou Mwen, Ou Pile'm, Pa Konfonn, Rookie, I Know You Mad, Nan Plas Mwen. Atis ki nan Mix la : The Plug, ThePlug, imaplug, Steves J. Bryan, Magic Touch, Mack Man, Cougart, Dyno, Cho, Demon, Flood, Krazos TBA, Tol-Mix, The-K, Plug Shytt, TB5, FIP, illegal, Asap Jexus G-Shytt, Asap Fresh GShytt, Syllabe Thuggashitt, Mr Vibe Dha Sherif, Wyzblack, Gran-F, HolyBank, Sun-G, Rich Kids, Loeky, Clif-G FG Music, Young Porto Zombie Gang, Jama & Dope Loco Dex, Shaky, Dupre High, Real The Gang, Black Boy Haiti, Young Sorealist, Cator G-Shytt, 47 G-Shytt, Baky Popilè, Sterdjeepy, Vela, Fordy, Sorfeesh, K19, Des4, Cly Gshytt, JPP Papa Blood, Nixwes, J Brown J.O.P, YSG.