Letture di brani o poesie di autori internazionali.
Traduzione di Gianluca Testani Jimenez Edizioni Music from Youtube Library
Incipit da "Bruciare i giorni" di James SalterLettura di Marco PalagiSinossi:In "Bruciare i giorni" l'eccezionalità dell'esistenza di James Salter – cadetto di West Point, ufficiale dell'aeronautica militare, pilota di caccia, sceneggiatore – si fa romanzo e si dispiega in tutta la sua ricchezza, trasfigurata dalla potenza di una scrittura che illumina, scava, consuma quasi, esperienze, progetti, passioni. Vertiginosa è la varietà di scenari e paesaggi: New York, la Corea degli anni della guerra, Parigi vista con meraviglioso disincanto da espatriato, fino alla Roma di Pasolini e Laura Betti. E insieme agli amici e agli incontri che hanno ispirato i personaggi dei suoi libri, ci sono in queste pagine tutti i cieli e gli aeroplani, le feste, le mogli e le amanti: Salter sembra non poter fare a meno delle donne, per la loro bellezza e le promesse di felicità che nascondono. Costante è in lui l'anelito alla perfezione, all'immortalità, cui può aspirare solo chi non si sottrae alla sfida con il destino e con la caducità dell'esistenza e dei sentimenti umani. Il pilota che affronta l'aereo nemico nella solitudine del proprio abitacolo; l'amante che guarda l'oggetto del suo amore, o l'amore stesso, sfiorire; l'atleta che si prepara a una partita decisiva; lo scrittore in cerca d'ispirazione o in lotta con la pagina scritta. Che si tratti di Saint Exupéry o di Ed White, di un Kerouac alle prime armi, di Irwin Shaw, di Faulkner o di ignoti compagni di scuola e ragazze di una sera, Salter ci rivela, evocandone il ricordo, tutto quel che può essere la vita, a saperla e volerla raccontare.
Incipit da "La mia ragazza su Marte" di Deborah WillisLettura di Marco PalagiSinossi:Annoiata dalla solita vita, Amber – che vive con Kevin, trent'anni entrambi, insieme da quattordici, in un appartamento a Vancouver dove coltivano illegalmente marijuana – decide di iscriversi alle selezioni di un nuovo reality. Si chiama MarsNow e i due vincitori – un uomo e una donna – verranno spediti su Marte, per la prima missione umana sponsorizzata dal miliardario Geoff Task. Kevin, che è uno sfaccendato, non capisce questa improvvisa smania di Amber di voler dare un senso alla sua vita, quando, se mai dovesse andare su Marte, si tratterebbe, per loro, di non vedersi mai più: la tecnologia garantisce l'andata, ma non il ritorno sul pianeta Terra. Ma Amber è irremovibile. Le selezioni cominciano: ventiquattro concorrenti provenienti da tutto il mondo – tra cui un bell'israeliano, un'affabile canadese e un assortimento di scienziati nerd e aspiranti influencer – competono per i due posti in palio, e Amber dà il meglio di sé, sorretta da un'appassionata ambizione e un incrollabile idealismo.
Incipit da "Oliver Loving" di Stefan Merrill BlockNeri Pozza EditoreMusic from https://www.storyblocks.com/audio/stock/sky-meditation-acoustic-guitar-version-346768685.html
Incipit da "Addio alle armi" di Ernest HemingwayComposto febbrilmente tra il 1928 e il 1929, "Addio alle armi" è la storia di amore e guerra che Hemingway aveva sempre meditato di scrivere ispirandosi alle sue esperienze del 1918 sul fronte italiano, e in particolare alla ferita riportata a Fossalta e alla passione per l'infermiera Agnes von Kurowsky. I temi della guerra, dell'amore e della morte, che per diversi aspetti sono alla base di tutta l'opera di Hemingway, trovano in questo romanzo uno spazio e un'articolazione particolari. È la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà dell'esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato. La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra. Ma anche l'amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un'aspirazione che l'uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.
Incipit da "Il buio oltre la siepe" di Harper LeeIn una sonnolenta cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti l'avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. Riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. Questo, in poche righe, l'episodio centrale di un romanzo che da quando è stato pubblicato, oltre cinquant'anni fa, non ha più smesso di appassionare non soltanto i lettori degli Stati Uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove è stato tradotto. Non si esagera dicendo che non c'è americano che non l'abbia letto da bambino o da adolescente e che non l'abbia consigliato a figli e nipoti. Eppure non è un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel Sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell'Ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. Quale il segreto della forza di questo libro? La sua voce narrante, che è quella della piccola Scout, la figlia di Atticus, una Huckleberry Finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perché Scout è una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico più caro (ispirato all'autrice dal suo amico d'infanzia Truman Capote), ci racconta la storia di Maycomb, Alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona società che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.
Incipit da "1984" di George OrwellL'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva". Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo.
Cosa farei io se dovessi dire a mio figlio di uscire dalla sua camera in trenta secondi prendendo un solo giocattolo col rischio di non tornare indietro mai?Cosa farei io se fossi costretta a vivere per quindici anni in un campo profughi senza un bagno? Diventerai una persona triste o violenta?Cosa farei io se domani mattina mi svegliassi con un carro armato che ha invaso il mio paese in giardino, da cui esce un soldato che spara a vista su tutti gli uomini della via? Avrei la forza di chiedermi quali sono le ragioni dell'altro?Cosa farei io se l'unico modo per scappare fosse salire su un gommone con mio figlio neonato, rischiando di morire e di farlo morire?All'arrivo, cosa mi aspetterei? Rifiuto, repulsione o accoglienza?Cosa farei io se sentissi per ore, per giorni il pianto di un bambino che ha fame senza poterlo sfamare?È questo che mi domando ogni volta, ogni singola volta che sto per incominciare a trasformare una storia che ho ascoltato in parole. Estratto dal monologo della scrittrice Francesca Mannocchi a Più libri più liberi 2022Music from: https://bit.ly/3szBuxd
Lettura da "Donna" di Mia Martini Donne piccole come stellec'è qualcuno le vuole belledonna solo per qualche giornopoi ti trattano come un porno.Donne piccole e violentatemolte quelle delle borgatema quegli uomini sono duriquelli godono come muli.Donna come l'acqua di marechi si bagna vuole anche il solechi la vuole per una nottec'è chi invece la prende a botte.Donna come un mazzo di fioriquando è sola ti fanno fuoridonna cosa succederàquando a casa non tornerà.Donna fatti saltare addossoin quella strada nessuno passadonna fatti legare al paloe le tue mani ti fanno male.Donna che non sente dolorequando il freddo gli arriva al cuorequello ormai non ha più tempoe se n'è andato soffiando il vento.Donna come l'acqua di marechi si bagna vuole anche il solechi la vuole per una nottec'è chi invece la prende a botte.Donna come un mazzo di fioriquando è sola ti fanno fuoridonna cosa succederàquando a casa non torneràMusic from: https://bit.ly/3QP4etE
Estratto da "Libra" di Don Delillo.Traduzione di Massimo BocchiolaEinaudiMusic from https://bit.ly/3OxiVSg
Racconto "Una passeggiata lunga una vita" di Kurt Vonnegut tratto da "Benvenuta nella gabbia delle scimmie".Bompiani editoreMusic from: https://bit.ly/3rfwkFt
Estratto dal racconto "Credenti" di Charles BaxterRaccolta di racconti "Credenti" - Mattioli 1885Traduzione di Francesca Cosi e Alessandra Repossi
Racconto “Autoritratto da vecchio” di Richard Brautigan da “102 racconti zen” Traduzione di Alessandra di Luzio Einaudi
"Vuoi amare?""Vuoi essere amata?"Estratto da "Il fucile da caccia" di Inoue YasushiMusic from https://bit.ly/3O01WIn
Durante il primo atto dell'Opera, Matilde pensò col più schietto ardore di passione all'uomo che amava; ma al secondo atto una massima amorosa cantata, bisogna dirlo, su di una melodia degna di Cimarosa, le andò in fondo al cuore. L'eroina dell'opera diceva: «Debbo punirmi di amarlo troppo!» Appena ebbe sentito quel canto sublime, tutto il mondo sparve agli occhi di Matilde. Le parlavano, non rispondeva; la madre la rimproverava, Matilde riusciva appena a guardarla. La sua estasi giunse a uno stato di esaltazione e di passione paragonabile ai più violenti dei moti che da qualche giorno agitavano Giuliano per lei. La melodia divinamente bella su cui era cantata la massima che rispondeva così singolarmente alla sua condizione, la perseguitava, in tutti i momenti in cui non pensava direttamente a Giuliano. Grazie al suo senso musicale, per tutta quella sera fu com'era sempre Luisa Renal quando pensava a Giuliano. L'amore cerebrale ha certo più spirito che l'amore vero, ma ha solo alcuni momenti d'entusiasmo; conosce troppo sé medesimo, si giudica continuamente; lungi dal liberarci dal pensiero, non è esso stesso costruito d'altro che di pensieri. (cap. XLIX; 1929) Music from: https://bit.ly/3kyZT1b
Una canzone per teNon te l'aspettavi ehInvece eccola quaCome mi è venutaE chi lo saLe mie canzoni nascono da soleVengono fuori già con le paroleUna canzone per teE non ci credi, eh?Sorridi e abbassi gli occhi un istanteE dici, "Non credo d'essere così importante"Ma dici una bugiaInfatti scappi viaUna canzone per teCome non è vero sei teMa tu non ti ci riconosci neancheE lei è troppo chiara e tu sei già troppo grandeE io continuo a parlare di teMa chissà pure perchéMa le canzoniSon come i fioriNascon da sole, sono come i sogniE a noi non resta che scriverle in frettaPerché poi svanisconoE non si ricordano piùMusic from https://bit.ly/3CP5dE6
che poi durante l'ultimo brindisimentre alzo il calice e guardo negli occhi le persone che mi sono scelto,qualcosina a me, in silenzio,me la auguromi auguro di sapermi tenere queste persone di essere quello che loroconsiderano'sorriso'di esserci quando le loro lacrimechiederanno spalle mi auguro di avere sempre la forza di poter lottare per e con loromi auguro di non mollare, di resistere di saper stringere i dentima non per questo smettere di baciaremi auguro di non perdermi di vista, di vivermi a pieno di vivere attentoe di saper cogliere il tempo di insistere e il tempo di mollare la presa mi auguro di essere sorridente di non prendermi troppo sul serioma di prendere seriamente il gioco, la leggerezza,mi auguro di non far pesare le mie guerre agli altrie di saper scegliere con cura la persona con cui non lottare maicon cui non essere timido con cui condividere l'unico posto letto in più che homi auguro di sentirmi uomo mentre piangodi prendermi cura del bambino che mi vive dentro mi auguro di non trascurarmi quest'annodi trovare tempo per i libri e per il cinema per la poesia,per i parchi e per le albe per le gallerie d'arte e per le cene fuorie poi non mi auguro chissà cosa a me basti tuquesto spumante questa musica sapere che la vita è eternache il mondo è immenso e che io e te ci siamo trovati. [Gio Evan]music from https://bit.ly/3CvwyuI
Se avess'io levità di una fanciullainvece di codesto, torturato,pesantissimo cuore e conoscessila purezza delle acque come fossientro raccolta in miti-sacrifici,spoglierei questa insipida memoriaper immergermi in te, fatto mio uomo.Io ti debbo i racconti più fruttuosidella mia terra che non dà mai spigae ti debbo parole come l'apedeve miele al suo fiore. Perché t'amocaro, da sempre, prima dell'infernoprima del paradiso, prima ancorache io fossi buttata nell'argilladel mio pavido corpo. Amore mioquanto pesante è adducerti il miocarro che io guido nel giorno dell'arsuraalle tue mille bocche di ristoro!Music from: https://bit.ly/3hcunVc
Mi dispiaceper quelli che manco ci provanoche non sfidano mai se stessiper quelli che non si buttanoper paura di rovinarsi il vestito nuovoper paura di sbucciarsi la gamba, il cuore,per paura di soffrirci un po'mi dispiaceper quelli che non fanno pazzieper quelli che non partonoche non viaggianoche non beccano mai la pioggia in testami dispiace per loroche se ne restano lìcon le mani in tascaa ripetersi ogni giorno,ad aspettare il pulman della loro vitaquello che finito il giro del quartieretorna in piazzami dispiace per quelliche non ci sono maiche non si prendono tempo per loroper gli amiciper la mammami dispiace per chi dimenticami dispiace per gli accidiosimi dispiace per chi è espertodella vita degli altrima non sa niente della sua,per chi giudica le valigie di chi partementre luinon parte maimi dispiace per quelli che dicono sempre"ti amo da morire"e poimanco sanno viverti.[Gio Evan]Music from https://bit.ly/3CXj0b7
E quando ti hanno delusa tu non hai imprecato contro il cieloNon hai maledetto il sole, non hai fatto sgambetti alla lunaNon hai rinviato i tramontiE quando ti hanno tradita tu non hai mosso un urloNon hai dannato il vino, non hai scritto parolacce sopra i muriNon hai spaccato nessun vetroE quando ti hanno ferita non hai chiamato nessuno di notteNon hai perso dalla sacca bucata nessuna moneta d'oroTi sei tenuta tutto dentroSperando che lentamente la tenebradimenticasse di te e i cuscini della tua notteE quando ti hanno uccisa tu non hai fatto sapere a nessunoIl nome del tuo killerHai nascosto le sue prove con le tue lacrimePerché fin troppo bene sai che ad odiare chi odiaSi perde solo la meraviglia dell'amore proprioAmica mia, quanto sei forteQuanto sei resistente, amica miaCome le rocce e come il pane di ieriQuanto sei formidabile, amica miaQuanto sai vivere beneDovresti sentirtelo dire più spessoMusic from https://bit.ly/3S9F8Vd
I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi. E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri.Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi. Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati. L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell'Arciere. Poiché così come ama la freccia che scocca, così Egli ama anche l'arco che sta saldo.Music from: https://bit.ly/3Rx6kww
insistise credi sia il tuo posto giusto,resisti se trovi tratte di temporali,stringi i dentise serve a combattere il freddo,rannicchiati su te stessase piovono colpise devi cadere, cadigoditi i tuoi momenti di crolloin fondo non è altroche un'occasione di riposoe ripartiappena sei carica di fiato,togliti il peso della polvere dai vestitie ripartiriconosci chi è predisposto ad andaree lascialo andare,non chiuderti in te stessaperché vedrai arrivare anchepersone che non se ne andranno mainon chiedere nullaregala ciò che amiprenditi cura della vitae la vita ricambierà,trova tempo per ringraziarese non c'è, inventalo,il tempo del grazie ci risparmia i colpi di graziagioca con l'imprevedibilesii una sorpresa,prenditi cura della tua fantasia,tieni i piedi per terrama il cuore gettalo al ventovedrai che il cielosaprà direzionarlo sempredalla parte giusta.Music from https://bit.ly/3qyBLeU
...il motivo per cui non voglio più muovermi sono i suoi occhi. Castano chiaro come cioccolata, sono socchiusi, al loro interno una scintilla nel profondo che mi entra dentro come un coltello di luce, nel cuore e nella mente e nell'anima, una luce che splende in eterno i suoi occhi sorridono e ridono e cantano e danzano e sono le cose più belle che abbia mai visto e mi fanno credere che la vita non sia quella montagna di merda fumante che penso che sia, che so che è, sono così belli, così belli, così belli, non voglio muovermi mai più...Music from https://bit.ly/3ScfAYI
"Non te lo dicono" di James Frey tratto dal romanzo "Cuori scuri"Quando sei giovaneNon te lo diconoChe la vitaVada come vadaNel bene o nel maleIn ricchezza o in povertàFelice o menoLa vita non cambia mai davvero[...]Quando sei giovaneNon te lo diconoChe ti si spezzerà il cuoreE NonGuariràMaiChe il tuo cuoreSi spezzeràAncora e ancoraAncora e ancoraIl tuo cuore si spezzeràAncoraEAncoraE non guariràMaiMaiMusic from https://bit.ly/3zK4cfB
Per celebrare Charles Bukowski, nell'anno in cui avrebbe compiuto 102 anni, un reading online in diretta dove leggerò alcuni testi tratti dalle sue opere più famose.Un'occasione informale per ricordare lo scrittore e per rammentarci che i sogni possono essere esauditi, anche se - come nel caso di Bukowski - è necessario aspettare cinquant'anni!Music from:https://bit.ly/3OnFXYFhttps://bit.ly/3Onu8l6https://bit.ly/3z3xJ2bhttps://bit.ly/3Pv4Cfa
La vita sarebbe forse più semplicese io non ti avessi mai incontrata.Meno tristezzaogni volta che dobbiamo separarcimeno pauradella prossima separazionee di quella che verrà ancora.E anche pocodi quella nostalgia impotenteche quando non ci seivuole l'impossibilee subitoe fra un istantee che poi, poichè non è possibile,resta turbatae respira a fatica.La vita sarebbe forse più semplicese io non ti avessi mai incontrata,soltanto non sarebbe la mia vita.Music from https://bit.ly/3xGAE1k
A cura di di Vincenzo Mantovanichiedete ai pittori da marciapiede di Parigi chiedete al sole su un cane addormentato chiedete ai tre porcellini chiedete al giornalaio chiedete alla musica di Donizetti chiedete al barbiere chiedete all'assassino chiedete all'uomo appoggiato al muro chiedete al predicatore chiedete all'ebanista chiedete al borsaiolo o al prestatore su pegno o al soffiatore di vetro o al venditore di letame o al dentista chiedete al rivoluzionario chiedete all'uomo che ficca la testa nelle fauci di un leonechiedete all'uomo che sgancerà la prossima bomba atomica chiedete all'uomo che si crede Cristo chiedete alla cutrettola che la sera torna al nido chiedete al guardone chiedete all'uomo che muore di cancro chiedete all'uomo che ha bisogno di un bagnochiedete all'uomo con una gamba sola chiedete al cieco chiedete all'uomo che parla bleso chiedete al mangiatore d'oppiochiedete al chirurgo tremante chiedete alle foglie sulle quali camminate chiedete a uno stupratore o al bigliettaio di un tram o a un vecchio che strappa le erbacce nel giardino chiedete a una sanguisuga chiedete a un domatore di pulci chiedete a un mangiatore di fuoco chiedete all'uomo più miserabile che riuscite a trovare nel suo più miserabile momento chiedete a un maestro di judo chiedete a un guidatore di elefanti chiedete a un lebbroso, un ergastolano, un tisico chiedete a un professore di storia chiedete all'uomo che non si pulisce mai le unghie chiedete a un pagliaccio o alla prima faccia che vedete alla luce del giorno chiedete a vostro padre chiedete a vostro figlio e al suo figlio futuro chiedete a me chiedete a una lampadina bruciata in un sacchetto di carta chiedete ai tentati, ai dannati, agli stolti, ai saggi, agli adulatori chiedete ai costruttori di templi chiedete agli uomini che non hanno mai portato scarpe chedete a Gesù chiedete alla luna chiedete alle ombre nel ripostiglio chiedete alla falena, al monaco, al pazzo chiedete all'uomo che disegna le vignette del "New Yorker" chiedete a un pesce rosso chiedete a una felce che balla il tiptap chiedete alla carta geografica dell'India chiedete a un viso gentile chiedete all'uomo che si nasconde sotto il vostro letto chiedete all'uomo che odiate di più a questo mondo chiedete all'uomo che ha bevuto con Dylan Thomaschiedete all'uomo che ha allacciato i guantoni di Jack Sharkey chiedete all'uomo dalla faccia triste che beve il caffè chiedete all'idraulico chiedete all'uomo che ogni notte sogna gli struzzi chiedete alla maschera di un baraccone chiedete al falsariochiedete all'uomo che dorme in un vicolo sotto un foglio di carta chiedete ai conquistatori di nazioni e pianeti chiedete all'uomo che si è appena tagliato un dito chiedete a un segnalibro nella bibbia chiedete all'acqua che sgocciola da un rubinetto mentresquilla il telefono chiedete allo spergiuro chiedete alla vernice blu scuro chiedete al paracadutista chiedete all'uomo col mal di pancia chiedete all'occhio divino così mellifluo e lacrimoso chiedete al ragazzo che indossa calzoni attillati nell'accademia dispendiosa chiedete all'uomo che è scivolato nella vasca chiedete all'uomo azzannato dallo squalo chiedete a quello che mi havenduto i guanti spaiatichiedete a questi e a tutti quelli che ho lasciato fuorichiedete al fuoco al fuoco al fuoco...chiedete anche ai bugiardichiedete a chi vi pare quandovi pare il giorno che vi pareche stia piovendo o che sianevicato o che stiate uscendo su una verandagialla di sole caldochiedete a questo chiedete a quellochiedete all'uomo con la cacca d'uccello sui capellichiedete al torturatore di animalichiedete all'uomo che ha visto molte corridein Spagnachiedete ai proprietari di Cadillac nuovechiedete alle celebritàchiedete ai timidichiedete agli albinie all'uomo di statochiedete ai padroni di casa e ai giocatori di biliardochiedete ai cialtronichiedete ai sicari prezzolatichiedete ai calvi e ai ciccionie agli uomini alti e a quelli bassichiedete agli uomini con un occhio soloe a quelli sempre arrapati e a quelli nochiedete agli uomini che leggono tutti gli articolidi fondochiedete agli uomini che coltivano le rosechiedete agli uomini che quasi non sentono il dolorechiedete ai moribondichiedete a chi falcia il prato e a chi va alla partita di calciochiedete a qualcuno (uno qualsiasi) di questi o a tutti questichiedete chiedete chiedete etutti vi diranno:UNA MOGLIE BRONTOLONA AFFACCIATA ALLA RINGHIERAÈ PIU DI QUANTO UN UOMO POSSA SOPPORTARE.Music from: https://bit.ly/3lPyjuf
“Fa' attenzione” di gio evanfa' attenzione quando incontri un persona gentile perché ti trovi davantial più fragile dei capolavori fa' attenzione quando incontri una persona umileperché stai assistendo al più grande valore umano mai esistito sii attento quando passi di fronte a una persona che ha imparato l'ascolto perché ti trovi vicino al segreto più prezioso del mondo sii attento quando incroci una persona che sorride senza conoscerti,perché sei esattamente accantoa chi conosce i metodiper cambiare la societàfa' attenzione quando incontri un persona buonaeducata, paziente, generosa, amorevoleperché quella bontà ha dovuto combattere ogni forma di ingiustizia, quell'educazione ha dovuto superare un milione di urlaquella generosità ha dovuto affrontare disgrazie e quell'amore,quell'amore vivenonostante questo mondo.Music from: https://bit.ly/3PNJuBb
“Lettera d'amore” di Alda MeriniLirica tratta dalla silloge “Titano amori intorno”La Vita Felice editoreScrivi una lettera d'amore soltantoche abbia il seme di un gran sospiroe poi dimenticala nella memoriaperché io la possa ascoltare.Di notte, quando dormi,tu non sai ma vengo a cercarti:il mio limite freddo di sognocombacia con il tuo,viviamo su due desertiche a sera diventano collinee denudo i miei seni nella notteansiosa che tu li guardi.Music from: https://bit.ly/3N1bIGT
Senza che lo chiedessi, mi hai fatto la graziadi magnificare il mio membro.Senza che lo sperassi, sei caduta in ginocchioin posizione pia.Quello che è stato non è stato sepolto.Per sempre e un giornoil pene riceve la pietà osculante della tua bocca.Oggi non ci sei né so dove sarai,nell'impossibilità totale di un gesto o di un messaggio.Non ti vedo non ti sento non ti stringoma la tua bocca è presente, adorante.Adorante.Non credevo d'avere tra le cosce un dio.Music from: https://bit.ly/3NI3WSs
Fiori, frammenti del tuo corpo;a me reclamo la sua linfa.Stringo tra le mie labbrala lacerante verga del gladiolo.Cucirei limoni al tuo torso,le sue durissime punte nelle mie ditacome alti capezzoli di ragazza.La mia lingua già conosce le più morbide strie del tuo orecchioed è una conchiglia.Essa sa del tuo latte adolescente,ed odora delle tue cosce.Nelle mie cosce contengo i petali bagnatidei fiori. Sono fiori frammenti del tuo corpo.Music from: https://bit.ly/3a6i4X7
"Non solo il fuoco" di Pablo Neruda Ahi, sì, ricordo,ahi, i tuoi occhi chiusicome pieni dentro di luce nera,tutto il tuo corpo come una mano aperta,come un grappolo bianco della luna,e l'estasi,quando un fulmine ci uccide,quando un pugnale ci ferisce nelle radicie una luce ci spezza la chioma,e quandodi nuovotorniamo alla vita,come uscissimo dall'oceano,come tornassimo feritidal naufragiotra le pietre e l'alghe rosse.Ahi, vita mia,non solo il fuoco tra noi arde,ma tutta la vita,la semplice storia,l'amore semplicedi una donna e d'un uomouguali a tutti gli altri.Music from: https://bit.ly/3GgBpR9
Se tu dovessi venire in autunnomi leverei di torno l'estatecon un gesto stizzito e un sorrisetto,come fa la massaia con la mosca. Se entro un anno potessi rivederti,avvolgerei in gomitoli i mesi,per poi metterli in cassetti separati –per paura che i numeri si mescolino. Se mancassero ancora alcuni secoli,li conterei ad uno ad uno sulla manosottraendo, finché non mi cadesserole dita nella Terra di Van Dieman. Se fossi certa che, finita questa vita,io e te vivremo ancoracome una buccia la butterei lontanoe accetterei l'eternità all'istante. Ma ora, incerta della dimensionedi questa che sta in mezzo,la soffro come l'ape-spiritelloche non preannuncia quando pungerà.Music from: https://bit.ly/3FHIpq9
Io non ho paura di quelle che il mondo chiama “belle donne”.Io ho paura delle altre.Ho paura di quelle che escono di casa con un filo di trucco.Di quelle che capisci subito se hanno passato una nottata in bianco dalle occhiaie che si portano dietro.Di quelle che si legano i capelli con una matita.Di quelle che si guardano allo specchio e sorridono perché non hanno nemmeno un capello al posto giusto.Ho paura di loro.Di quelle che si fermano sui dettagli, su particolari tuoi che nemmeno tu stesso pensavi di avere.Di quelle che sanno stare accanto agli altri, ma non sanno come stare accanto a se stesse.Di quelle che sono sempre di corsa, ma si fermano ad ascoltare. Uno sconosciuto, un amico, un bambino.Ho paura di loro.Di quelle che ad un “Sei bellissima”, arrossiscono, s'imbarazzano. Di quelle che custodiranno gelosamente il Girasole che le hai regalato finché l'ultimo petalo non si sarà seccato e rompendosi cadrà sul pavimento, perdendosi tra la polvere, sotto l'armadio. Di quelle che non appaiono, non si vedono, non si notano. Il mondo sempre in primo piano. E loro dietro. Sullo sfondo.Ho paura di loro.Di quelle che sorridono alla vita, tutti i giorni, nonostante abbiamo migliaia di motivi per non farlo.Di quelle che ti ascoltano davvero. Di quelle che amano essere belle, solo ogni tanto. Solo per qualcuno.Di quelle che sanno piangere. Ho paura di loro.Di quelle che per passare un'ora con te, passerebbero anche otto ore in treno.Ho paura di loro.Di quelle per cui vale la pena restare. Una volta. Restare. E ho paura di loro, soprattutto, quando, senza dire una parola ti scelgono, restano e tu sei troppo distratto per accorgertene, troppo concentrato a fuggire da non sai cosa.Ho paura di loro perché di belle donne il mondo è pieno.Una donna del genere, invece, se te la lasci scappare non saprai mai in quale parte del mondo la ritroverai.Se mai la ritroverai.(Abdou Mbacke Diouf)Music from https://bit.ly/3vT35YT
Un tempo ero un'inguaribile romantica.Lo sono tuttora.Un tempo credevo che l'amore fosse il valore più grande.Lo credo tuttora.Non mi aspetto di essere felice.Non credo che troverò l'amore, qualunque cosa voglia dire, o che, se lo troverò, mi renderà felice.Non penso che l'amore sia una risposta o una soluzione.Penso che l'amore sia una forza della natura, possente come il sole, necessaria, impersonale, immensa, impossibile, una forza che brucia e scalda, che inaridisce e che dà la vita.Quando si spegne, il pianeta muore.La mia piccola orbita di vita gira attorno all'amore.Non oso avvicinarmi di più.Non sono un mistico che cerca la comunicazione estrema.Non esco di casa senza il fattore di protezione 15: io mi proteggo.Ma oggi, mentre il sole risplende ovunque, e tutto ciò che è solido non è altro che ombra, so che le cose importanti nella vita, quelle che ricordo, che rigiro tra le mani, non sono le case, i conti in banca, i premi e le promozioni.Quello di cui serbo memoria è l'amore, tutto l'amore, l'amore per questa strada sterrata, per quest'alba, per un giorno passato in riva al fiume, per la sconosciuta incontrata in un caffè.L'amore per me stessa, anche, ed è la forma più difficile d'amore, perché l'amore e l'egoismo non vanno d'accordo.È facile essere egoisti.È difficile amarmi per come sono.Ecco perché mi sorprende che tu mi ami.Jeanette Winterson, da “Il custode del faro”Music from https://bit.ly/3MV05AY
Se decidi di innamorarti di me, prendi i miei lati oscuri e riempili di luce.Se decidi di innamorarti di me, tieni sopra le tue spalle le mie lacrime. Io farò altrettanto. E peserà tutto di meno.Se decidi di innamorarti di me, prendi il coraggio a quattro mani e raccontami di te. Anche se ti sembra di non avere nulla da dire.Se decidi di innamorarti di me, ama le mie debolezze e rendile con me punti di forza.Se decidi di innamorarti di me, non girarti nel letto senza guardarmi. Addormentati con me.Se decidi di innamorarti di me, non darmi prove d'amore. Prova a restare con me.Se decidi di innamorarti di me, dimmi che mi ami solo quando lo senti più di ogni altra cosa.Se decidi di innamorarti di me, non dirmi in cosa devo credere, ma dimmi di credere sempre in qualcosa.Se decidi di innamorarti di me, tieni a mente i miei sguardi e non tutte le parole che dirò.Se decidi di innamorarti di me, fammi ballare, anche se non c'è musica.Alda MeriniMusic from https://bit.ly/3LYYcTJ
"Questa separazione ci fa tanto male perché le nostre anime sono legate l'una all'altra. Forse lo sono sempre state e lo saranno sempre. Forse abbiamo vissuto mille vite prima di questa e in ciascuna ci siamo incontrati. E forse, ogni volta siamo stati costretti a separarci per le stesse ragioni. Perciò questo è un addio che dura da diecimila anni e prelude a quelli a venire. Quando ti guardo, vedo la tua bellezza e la tua grazia e so che sono andate via via crescendo in ciascuna delle tue vite. So anche che in ciascuna delle mie vite sono andato alla tua ricerca. E cercavo proprio te, non qualcuna che ti somigli, perché la tua anima e la mia devono sempre riunirsi. E poi perché ragioni che nessuno di noi capisce siamo costretti a dirci addio. Vorrei dirti che tutto andrà benissimo, e giuro farò il possibile perché ciò accada. Ma se non ci incontrassimo più e questo fosse un vero addio, so che ci rivedremo in un'altra vita. Ci incontreremo di nuovo e forse il volere delle stelle sarà cambiato e potremo amarci tanto da compensare tutte le separazioni precedenti."Music from: https://bit.ly/3OYVOOI
alcuni cani quando dormono di notteforse sognano ossae io mi ricordo delle tue ossanella carnee ancor megliosotto quell'abito verde scuroe quelle scarpe nerelucide con il tacco alto,Imprecavi sempre quandobevevi,i capelli ti ricadevano giù, tuche volevi esplodere dacio che ti tratteneva:ricordi marci di unpassato marcio, etu che alla fine ne seiuscitacon la morte,piantandomi qui con il miopresentemarcio;sei morta da28 annieppure ti ricordomeglio di qualunquealtra;eri l'unicache capivala futilitàdel compromessodell'esistenza;tutte le altre eranoinfastidite daepisodi triviali,discutevanoin modo privo di senso su cosesenza senso;Jane, ti haammazzato il troppo sapere.ecco un brindisiper le tue ossachequesto caneancorasogna.music from: https://www.storyblocks.com/audio/stock/long-after-dark-346949028.html
Avrei bisogno anche io, a voltedi un attimo di spalle copertequalcuno che mi prenda da dietroe pratichi l'abbraccio a sorpresaun come stai, fatto come si deveintorno al fuoco di un'estate sensazionale un come stai, che dopo ti ascoltano la rispostae non c'è musica che possa distrarrel'apertura di un amicoavrei bisogno anche io, a volte di un tocco piano, una carezza sanasapere che sono solo solo se voglio stare soloe che sono pieno di cuori, invece,se mi affaccio al mondo di una confidenza, un supportouna mano, che mi tiri fuori dal fangoun cuore, che mi ricordi che l'amore a volte gioca brutti scherzile orecchie, per accogliere le mie teorie avrei bisogno di non lottare maima avere la certezza che non sarei solo in battagliadi una persona che mi inviti a liberarmiad alleggerirmia svuotarmiad urlare in cima alla montagna più altama ho sempre paura di disturbaree cosìurlo solo.[Gio Evan]music from https://www.storyblocks.com/audio/stock/twilight-piano-s36g54hxdkekgbfid.html
Dicono sia un mio difetto quello di dimenticare il male che mi è stato fatto. Che non è affatto un pregio quello di lasciar andare via dai miei ricordi i traumi subìti, le spinte ricevute, i dolori che gli altri avevano da regalarmi, le loro maleducazioni.Mi dicono che se dimentico i danni subìti poi tendo ad accoglierli nuovamente, ad affogare nello stesso male, e ricreare per sempre le stesse e identiche dinamiche.Ma il mio cuore non è un pesciolino rosso.Dimentico uno strazio perché dentro di me non trova spazio comodo in cui adagiarsi. Dimentico un torto perché non riesce ad andare a tempo con il mio respiro. Dimentico un'aggressione subìta perché non si abbina per niente ai colori della mia attitudine.Dimenticare non vuol dire privarsi dell'esperienza fatta. Vuol dire togliersela dalla mente, vuol dire non accettare la compagnia spregevole di quei pensieri. Dimenticare vuol dire non lasciare che i comportamenti errati degli altri entrino a far parte del nostro carattere. È questa la sua origine latina, dementire, ovvero privare a quel pensiero doloroso la libertà di poter entrare ed uscire dalla nostra mente.Ricordare invece è composto da re e cordis. Ricordare è tornare indietro con il cuore.E io con il cuore, indietro, ci torno solo per chi mi merita.[gio evan]music from https://bit.ly/37EjKWQ
Poesia "40.000" tratta dalla raccolta "Il canto dei folli" di Charles BukowskiTraduzione di Simona VicianiFeltrinellidunque,alle corse oggi,sabato,Festa del Papà,ogni ingresso pagato hadiritto a un portafogli in regaloe ogni portafogli contieneuna piccola sorpresa.Audio https://bit.ly/3CSNxX5
provai a prenderla in piediquesta volta.di solito nonfunzionaquesta volta sembravaandare...music from https://www.storyblocks.com/audio/stock/dirty-blues-rock-rgqxhd0n8whk0wy4bk0.html
Vi auguro sogni a non finiree la voglia furiosa di realizzarne qualcunovi auguro di amare ciò che si deve amaree di dimenticare ciò che si deve dimenticarevi auguro passionivi auguro silenzivi auguro il canto degli uccelli al risveglioe le risate dei bambini.Vi auguro di rispettare le differenze degli altri perché il merito e il valore diognuno spesso è nascosto.Vi auguro di resistere all'affondamento,all'indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.Vi auguro di non rinunciare mai alla ricerca, all'avventura, alla vita,all'amore,perché la vita è una magnifica avventura e niente e nessuno può farcirinunciare ad essa, senza intraprendere una dura battaglia.Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici, perché lafelicità è il nostro vero destino.https://www.storyblocks.com/audio/stock/epic-and-emotion-short-version-rn2mztlyokk6mbytz.html
“Prima poesia per te” di Kim AddonizioTraduzione di Damiano AbeniBlack Coffee Edizioni
“Il biscotto” di Douglas AdamsTratto da “Il salmone del dubbio”. Oscar Mondadori
Estratto dal romanzo "Chiamami papà" di Marco Palagi uscito l'11/11/2020 per Giovane Holden Edizioni.Lettura di Francesco Grassi Niccolai.https://bit.ly/3meQisuSinossi:Lorenzo, alle soglie dei quarant'anni, si trasferisce a New York lasciandosi alle spalle un matrimonio fallito e una professione, quella di necroforo, quantomeno inusuale. Gli Stati Uniti, patria delle seconde opportunità, gli appaiono come la meta ideale dove poter ricominciare. L'incontro con la giovane Linda da un lato lenisce quanto di irrisolto si è portato dentro per lungo tempo, dall'altro lo costringe a fare i conti con la sua ambivalenza nei confronti della paternità: diventare padre, infatti, è molto diverso dal sentirsi padre. È una decisione che limita, imprigiona, conforma: sembra quasi una legge sociale non scritta ma inesorabile. E il mestiere di genitore gli appare come una responsabilità che lui, ancora privo di un suo posto saldo nel mondo, non si sente di assumere.La vita però è imprevedibile e le sue convinzioni si sgretolano quando finalmente stringe tra le braccia la sua piccola Emma. A quel punto, niente è come lo aveva immaginato fino a poco prima.Emma affianca la propria voce di neonata fiduciosa e splendente a quella del papà, per narrare in una trascinante alchimia di momenti drammatici, episodi spassosi, pagine insieme brillanti e commoventi, la grande avventura che ha portato lei ad affacciarsi al mondo e lui a sconvolgere tutta la propria esistenza.Una storia ricca, intensa e toccante, luminosa della intelligente ironia di una scrittura che ben conosce i grandi maestri americani, capace di descrivere con vivacità e poesia le infinite avventure, i dubbi, le paure e i grandi entusiasmi di una appassionata paternità.
“Io vorrei stare sopra le tue labbra” di Federico García LorcaIo vorrei stare sopra le tue labbraper spegnermi alla neve dei tuoi denti.Io vorrei stare dentro il tuo pettoper sciogliermi al tuo sangue.Fra i tuoi capelli d'orovorrei eternamente sognare.E che diventasse il tuo cuorela tomba al mio che duole.Che la tua carne fosse la mia carne,che la mia fronte fosse la tua fronte.Tutta l'anima mia vorrei che entrassenel tuo piccolo corpo.Essere io il tuo pensiero, ioil tuo vestito bianco,perché tu t'innamoridi me d'una passione così forteche ti consumi cercandomisenza trovarmi mai.E perché tu il mio nomevada gridando ai tramonti,chiedendo di me all'acqua,bevendo, triste, tutte le amarezzeche sulla strada ho lasciato,desiderandoti, il cuore.E intanto io penetrerò nel tuotenero corpo dolceessendo io te stessae dimorando in te, donna, per sempre,mentre tu ancora mi cerchi invanoda Oriente ad Occidente,fin che alla fine saremo bruciatidalla livida fiamma della morte.Musica da https://www.storyblocks.com/audio/stock/the-girl-with-the-beautiful-eyes-bndcbpc88k8913x7m.html
Poesia “Ho nuotato al largo” di Simone SagripantiDalla silloge omonima Giovane Holden Edizioniwww.giovaneholden.it
"La principessa sul pisello" di Hans Christian AndersenTratto da "La sirenetta & altre fiabe"Edizione illustrata da MinaLima. Testo integrale con inserti cartotecnici.Traduzione di Alda Manghi e Marcella Rinaldihttps://www.ippocampoedizioni.it/libro/9788867225460
Di salmastro e di terraè il tuo sguardo. Un giornohai stillato di mare.Ci sono state pianteal tuo fianco, calde,sanno ancora di te.L'agave e l'oleandro.Tutto chiudi negli occhi.Di salmastro e di terrahai le vene, il fiato.Bava di vento caldo,ombre di solleonetutto chiudi in te.Sei la voce rocadella campagna, il gridodella quaglia nascosta,il tepore del sasso.La campagna è fatica,la campagna è dolore.Con la notte il gestodel contadino tace.Sei la grande faticae la notte che sazia.Come la roccia e l'erba,come terra, sei chiusa;ti sbatti come il mare.La parola non c'èche ti può possedereo fermare. Coglicome la terra gli urti,e ne fai vita, fiatoche carezza, silenzio.Sei riarsa come il mare,come un frutto di scoglio,e non dici parolee nessuno ti parla.Questa poesia fa parte delle nove poesie che compongono “La terra e la morte” di Cesare Pavese, apparsa per la prima volta nella rivista «Le tre Venezie», n. 4-5-6, Padova 1947.https://www.storyblocks.com/audio/stock/wistful-thinking-sy-qirmxdkctn2upl.html
A pochi giorni dalla festa della mamma ho riletto uno dei libri più belli di Oriana Fallaci: "Lettera a un bambino mai nato".Per tutte le donne, per tutti gli uomini, per chi vuole diventare genitore e per chi reclama il diritto di non esserlo.Qui primo capitolo...