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L'Italia è ai quarti di finale dopo una vittoria più complicata del previsto.
Gli azzurri superano l'ultimo, flebile, ostacolo e stravincono il girone senza subire nemmeno una rete. Agli ottavi ci aspetta l'Austria per continuare il sogno. A non passare è invece la Turchia, ultima a 0 punti. Il suo numero 10 è pronto a firmare clamorosamente per l'Inter. #Fuorigioco #VoiceCatt
In attesa che termini il terzo turno in tutti e sei i gironi di Euro 2020, abbiamo già i primi due accoppiamenti degli ottavi di finale. Per l'Italia c'è l'Austria: sfida in programma sabato 26 giugno alle ore 21 nel suggestivo scenario di Wembley in quel di Londra.
Una squadra che stiamo sottovalutando?
Nella decima puntata di "Poligono 360", l'ospite di Dario Puppo e Massimiliano Ambesi è Federico Pellegrino. Il campione del fondo racconta le sue ultime vittorie, analizza il momento difficile del suo sport e svela il segreto della sua forza nelle sprint. A seguire spazio allo sci alpino, imprevedibile al maschile e denso di gioie in ottica Italia al femminile. Fari puntati anche sul biathlon di una super Norvegia e della "solita" Dorothea Wierer, lo slittino dei cugini Fischnaller, lo skeleton, il bob e la combinata nordica.
In questo podcast abbiamo parlato di tre notizie sull'Europa: gli ultimi aggiornamenti dall'Austria dopo il recente attentato a Vienna, le speranze di nuovi rapporti diplomatici con gli Stati Uniti dopo l'elezione di Joe Biden e la precaria salute di Vladimir Putin che con la sua Russia dà fastidio all'Inghilterra di Boris Johnson nel campo delle fake news.
Alessandro Barbero. La storia, le storie - Intesa Sanpaolo On Air
Nel 1848 parve che l'Europa, uscita dalla Restaurazione, stesse sprofondando nella rivoluzione. In tutta Italia i sovrani concessero la costituzione, e le capitali del Lombardo-Veneto austriaco, Milano e Venezia, insorsero contro il dominio straniero. Alla guerra che seguì doveva prendere parte all'inizio tutta Italia ma, di fatto, il Piemonte di Carlo Alberto fu lasciato pressoché solo a combatterla. Il suo esercito era più debole di quello austriaco e mancavano i grandi generali mentre dall'altra parte ce n'era uno: Radetzky. Eppure il risultato non era scontato.
Non è una provocazione o una analisi geopolitica. È la risposta data da una ragazza di 14 anni ad un provino per il programma televisivo "il Collegio". Che conclude con: "Ma l'Austria non sta dentro la Germania?".La mancanza di conoscenza è il primo limite strutturale che sta rallentando la capacità del nostro Paese di ridisegnare il futuro. E per poter colmare la lacuna serve una piattaforma di lavoro in grado di forgiare i nuovi cittadini digitali. Trovo la definizione data dal Consiglio d'Europa abbastanza limitante: non basta parlare di conoscenza tecnologica, bisogna fornire gli strumenti per una coscienza, una conoscenza e una partecipazione che abbraccino la comprensione dei fenomeni sociali, culturali e (anche) tecnologici di questo mondo che aumenta la sua complessità intrinseca. La cittadinanza digitale è il percorso che ogni singolo individuo dovrebbe poter intraprendere per diventare parte attiva di una società, assumendo diritti e doveri nei confronti dei propri simili, delle persone giuridiche e dell'amministrazione pubblica.Tre sono le direttrici sulle quali bisognerebbe impostare il piano: 1 - Istruzione. La scuola deve diventare la palestra di confronto critico e avere il ruolo di guida nei processi di apprendimento, sia sui principi fondanti le regole di convivenza sociale strutturata, sia sugli strumenti. Quindi, riforma del metodo didattico e formazione massiva dei docenti per permettere a tutti un accesso senza discriminazione all'istruzione, reintroduzione dell'educazione civica con uno specifico riguardo alla cittadinanza digitale e inserimento di una nuova materia, a partire dalle scuole elementari, sull'utilizzo degli strumenti e dei servizi digitali. 2 - Accesso. Estensione accelerata della copertura della banda larga a tutti i cittadini e accesso agevolato dallo Stato alle risorse di base. Così come l'acqua, anche l'accesso ad Internet deve essere garantito a tutti a prezzi calmierati o cofinanziati dallo Stato, quantomeno al livello minimo. 2 Mbit di accesso per tutti, gratuito permetterebbero a ogni singolo cittadino di poter lavorare da casa o fare lezioni (quindi se in famiglia siamo in 4 e lavoriamo/studiamo tutti, l'accesso è di 8 Mbit). Se vuoi maggiori velocità, paghi. Al posto di dare 600 o 1000 euro a chiunque, lo Stato dovrebbe mettere a disposizione di tutti un computer/tablet a un prezzo accettabile e defalcarne il costo dai sussidi. Un Chromebook costa 250 € al singolo. Ma se ne compro 5 milioni di pezzi il prezzo, ovviamente, scende di gran lunga. Diamo la possibilità a tutti i cittadini di collegarsi e poter lavorare/studiare da ovunque e comunque 3 - Innovazione. Serve un piano pluriennale serio di investimenti in innovazione e trasformazione digitale, non solo nelle infrastrutture. Finanziamenti agevolati alle startup e agli incubatori/acceleratori a sostegno delle prime; aiuti alla riconversione, non solo industriale in ottica 4.0 ma in tutti i processi lavorativi aziendali: dalle vendite al finance, dall'amministrazione al marketing; finanziamenti mirati alla formazione per la riconversione lavorativa di attività obsolete.Non possiamo lasciare solo ai privati l'iniziativa: lo sforzo necessario per colmare il gap accumulato è così ampio e pervasivo che nessuna impresa sarebbe in grado di diventare motore di questo cambiamento necessario e non più rimandabile. Non mancano esempi eccellenti di abilitazione: la firma digitale europea fortemente voluta dalla Commissione EU è stata con successo implementata in Italia dai privati ed è diventata una milestone per la creazione della fiducia tra le parti.Danilo Cattaneo (https://www.linkedin.com/in/danilocattaneo/), CEO di InfoCert - Tinexta Group è venuto a trovarci nell'ultima puntata di #RadioNext e abbiamo approfondito insieme l'importanza dell'integrazione e dell'adozione degli strumenti abilitanti non solo per le aziende, ma anche il per il privato cittadino. Un grande lavoro è stato fatto dai player come InfoCert, ai quali bisogna dare merito della caparbietà con cui si sono prodigati per rendere fattibile un tassello del puzzle complesso. Ora però tocca disegnare il perimetro e le linee principali della Piattaforma Digitale di Paese, all'interno della quale offerta e domanda potranno muoversi, sperimentare, implementare e migliorare l'offerta di mercato.
Non è una provocazione o una analisi geopolitica. È la risposta data da una ragazza di 14 anni ad un provino per il programma televisivo "il Collegio". Che conclude con: "Ma l'Austria non sta dentro la Germania?".La mancanza di conoscenza è il primo limite strutturale che sta rallentando la capacità del nostro Paese di ridisegnare il futuro. E per poter colmare la lacuna serve una piattaforma di lavoro in grado di forgiare i nuovi cittadini digitali. Trovo la definizione data dal Consiglio d'Europa abbastanza limitante: non basta parlare di conoscenza tecnologica, bisogna fornire gli strumenti per una coscienza, una conoscenza e una partecipazione che abbraccino la comprensione dei fenomeni sociali, culturali e (anche) tecnologici di questo mondo che aumenta la sua complessità intrinseca. La cittadinanza digitale è il percorso che ogni singolo individuo dovrebbe poter intraprendere per diventare parte attiva di una società, assumendo diritti e doveri nei confronti dei propri simili, delle persone giuridiche e dell'amministrazione pubblica.Tre sono le direttrici sulle quali bisognerebbe impostare il piano: 1 - Istruzione. La scuola deve diventare la palestra di confronto critico e avere il ruolo di guida nei processi di apprendimento, sia sui principi fondanti le regole di convivenza sociale strutturata, sia sugli strumenti. Quindi, riforma del metodo didattico e formazione massiva dei docenti per permettere a tutti un accesso senza discriminazione all'istruzione, reintroduzione dell'educazione civica con uno specifico riguardo alla cittadinanza digitale e inserimento di una nuova materia, a partire dalle scuole elementari, sull'utilizzo degli strumenti e dei servizi digitali. 2 - Accesso. Estensione accelerata della copertura della banda larga a tutti i cittadini e accesso agevolato dallo Stato alle risorse di base. Così come l'acqua, anche l'accesso ad Internet deve essere garantito a tutti a prezzi calmierati o cofinanziati dallo Stato, quantomeno al livello minimo. 2 Mbit di accesso per tutti, gratuito permetterebbero a ogni singolo cittadino di poter lavorare da casa o fare lezioni (quindi se in famiglia siamo in 4 e lavoriamo/studiamo tutti, l'accesso è di 8 Mbit). Se vuoi maggiori velocità, paghi. Al posto di dare 600 o 1000 euro a chiunque, lo Stato dovrebbe mettere a disposizione di tutti un computer/tablet a un prezzo accettabile e defalcarne il costo dai sussidi. Un Chromebook costa 250 € al singolo. Ma se ne compro 5 milioni di pezzi il prezzo, ovviamente, scende di gran lunga. Diamo la possibilità a tutti i cittadini di collegarsi e poter lavorare/studiare da ovunque e comunque 3 - Innovazione. Serve un piano pluriennale serio di investimenti in innovazione e trasformazione digitale, non solo nelle infrastrutture. Finanziamenti agevolati alle startup e agli incubatori/acceleratori a sostegno delle prime; aiuti alla riconversione, non solo industriale in ottica 4.0 ma in tutti i processi lavorativi aziendali: dalle vendite al finance, dall'amministrazione al marketing; finanziamenti mirati alla formazione per la riconversione lavorativa di attività obsolete.Non possiamo lasciare solo ai privati l'iniziativa: lo sforzo necessario per colmare il gap accumulato è così ampio e pervasivo che nessuna impresa sarebbe in grado di diventare motore di questo cambiamento necessario e non più rimandabile. Non mancano esempi eccellenti di abilitazione: la firma digitale europea fortemente voluta dalla Commissione EU è stata con successo implementata in Italia dai privati ed è diventata una milestone per la creazione della fiducia tra le parti.Danilo Cattaneo (https://www.linkedin.com/in/danilocattaneo/), CEO di InfoCert - Tinexta Group è venuto a trovarci nell'ultima puntata di #RadioNext e abbiamo approfondito insieme l'importanza dell'integrazione e dell'adozione degli strumenti abilitanti non solo per le aziende, ma anche il per il privato cittadino. Un grande lavoro è stato fatto dai player come InfoCert, ai quali bisogna dare merito della caparbietà con cui si sono prodigati per rendere fattibile un tassello del puzzle complesso. Ora però tocca disegnare il perimetro e le linee principali della Piattaforma Digitale di Paese, all'interno della quale offerta e domanda potranno muoversi, sperimentare, implementare e migliorare l'offerta di mercato.
Non è una provocazione o una analisi geopolitica. È la risposta data da una ragazza di 14 anni ad un provino per il programma televisivo "il Collegio". Che conclude con: "Ma l'Austria non sta dentro la Germania?".La mancanza di conoscenza è il primo limite strutturale che sta rallentando la capacità del nostro Paese di ridisegnare il futuro. E per poter colmare la lacuna serve una piattaforma di lavoro in grado di forgiare i nuovi cittadini digitali. Trovo la definizione data dal Consiglio d'Europa abbastanza limitante: non basta parlare di conoscenza tecnologica, bisogna fornire gli strumenti per una coscienza, una conoscenza e una partecipazione che abbraccino la comprensione dei fenomeni sociali, culturali e (anche) tecnologici di questo mondo che aumenta la sua complessità intrinseca. La cittadinanza digitale è il percorso che ogni singolo individuo dovrebbe poter intraprendere per diventare parte attiva di una società, assumendo diritti e doveri nei confronti dei propri simili, delle persone giuridiche e dell'amministrazione pubblica.Tre sono le direttrici sulle quali bisognerebbe impostare il piano: 1 - Istruzione. La scuola deve diventare la palestra di confronto critico e avere il ruolo di guida nei processi di apprendimento, sia sui principi fondanti le regole di convivenza sociale strutturata, sia sugli strumenti. Quindi, riforma del metodo didattico e formazione massiva dei docenti per permettere a tutti un accesso senza discriminazione all'istruzione, reintroduzione dell'educazione civica con uno specifico riguardo alla cittadinanza digitale e inserimento di una nuova materia, a partire dalle scuole elementari, sull'utilizzo degli strumenti e dei servizi digitali. 2 - Accesso. Estensione accelerata della copertura della banda larga a tutti i cittadini e accesso agevolato dallo Stato alle risorse di base. Così come l'acqua, anche l'accesso ad Internet deve essere garantito a tutti a prezzi calmierati o cofinanziati dallo Stato, quantomeno al livello minimo. 2 Mbit di accesso per tutti, gratuito permetterebbero a ogni singolo cittadino di poter lavorare da casa o fare lezioni (quindi se in famiglia siamo in 4 e lavoriamo/studiamo tutti, l'accesso è di 8 Mbit). Se vuoi maggiori velocità, paghi. Al posto di dare 600 o 1000 euro a chiunque, lo Stato dovrebbe mettere a disposizione di tutti un computer/tablet a un prezzo accettabile e defalcarne il costo dai sussidi. Un Chromebook costa 250 € al singolo. Ma se ne compro 5 milioni di pezzi il prezzo, ovviamente, scende di gran lunga. Diamo la possibilità a tutti i cittadini di collegarsi e poter lavorare/studiare da ovunque e comunque 3 - Innovazione. Serve un piano pluriennale serio di investimenti in innovazione e trasformazione digitale, non solo nelle infrastrutture. Finanziamenti agevolati alle startup e agli incubatori/acceleratori a sostegno delle prime; aiuti alla riconversione, non solo industriale in ottica 4.0 ma in tutti i processi lavorativi aziendali: dalle vendite al finance, dall'amministrazione al marketing; finanziamenti mirati alla formazione per la riconversione lavorativa di attività obsolete.Non possiamo lasciare solo ai privati l'iniziativa: lo sforzo necessario per colmare il gap accumulato è così ampio e pervasivo che nessuna impresa sarebbe in grado di diventare motore di questo cambiamento necessario e non più rimandabile. Non mancano esempi eccellenti di abilitazione: la firma digitale europea fortemente voluta dalla Commissione EU è stata con successo implementata in Italia dai privati ed è diventata una milestone per la creazione della fiducia tra le parti.Danilo Cattaneo (https://www.linkedin.com/in/danilocattaneo/), CEO di InfoCert - Tinexta Group è venuto a trovarci nell'ultima puntata di #RadioNext e abbiamo approfondito insieme l'importanza dell'integrazione e dell'adozione degli strumenti abilitanti non solo per le aziende, ma anche il per il privato cittadino. Un grande lavoro è stato fatto dai player come InfoCert, ai quali bisogna dare merito della caparbietà con cui si sono prodigati per rendere fattibile un tassello del puzzle complesso. Ora però tocca disegnare il perimetro e le linee principali della Piattaforma Digitale di Paese, all'interno della quale offerta e domanda potranno muoversi, sperimentare, implementare e migliorare l'offerta di mercato.
Non è una provocazione o una analisi geopolitica. È la risposta data da una ragazza di 14 anni ad un provino per il programma televisivo "il Collegio". Che conclude con: "Ma l'Austria non sta dentro la Germania?".La mancanza di conoscenza è il primo limite strutturale che sta rallentando la capacità del nostro Paese di ridisegnare il futuro. E per poter colmare la lacuna serve una piattaforma di lavoro in grado di forgiare i nuovi cittadini digitali. Trovo la definizione data dal Consiglio d'Europa abbastanza limitante: non basta parlare di conoscenza tecnologica, bisogna fornire gli strumenti per una coscienza, una conoscenza e una partecipazione che abbraccino la comprensione dei fenomeni sociali, culturali e (anche) tecnologici di questo mondo che aumenta la sua complessità intrinseca. La cittadinanza digitale è il percorso che ogni singolo individuo dovrebbe poter intraprendere per diventare parte attiva di una società, assumendo diritti e doveri nei confronti dei propri simili, delle persone giuridiche e dell'amministrazione pubblica.Tre sono le direttrici sulle quali bisognerebbe impostare il piano: 1 - Istruzione. La scuola deve diventare la palestra di confronto critico e avere il ruolo di guida nei processi di apprendimento, sia sui principi fondanti le regole di convivenza sociale strutturata, sia sugli strumenti. Quindi, riforma del metodo didattico e formazione massiva dei docenti per permettere a tutti un accesso senza discriminazione all'istruzione, reintroduzione dell'educazione civica con uno specifico riguardo alla cittadinanza digitale e inserimento di una nuova materia, a partire dalle scuole elementari, sull'utilizzo degli strumenti e dei servizi digitali. 2 - Accesso. Estensione accelerata della copertura della banda larga a tutti i cittadini e accesso agevolato dallo Stato alle risorse di base. Così come l'acqua, anche l'accesso ad Internet deve essere garantito a tutti a prezzi calmierati o cofinanziati dallo Stato, quantomeno al livello minimo. 2 Mbit di accesso per tutti, gratuito permetterebbero a ogni singolo cittadino di poter lavorare da casa o fare lezioni (quindi se in famiglia siamo in 4 e lavoriamo/studiamo tutti, l'accesso è di 8 Mbit). Se vuoi maggiori velocità, paghi. Al posto di dare 600 o 1000 euro a chiunque, lo Stato dovrebbe mettere a disposizione di tutti un computer/tablet a un prezzo accettabile e defalcarne il costo dai sussidi. Un Chromebook costa 250 € al singolo. Ma se ne compro 5 milioni di pezzi il prezzo, ovviamente, scende di gran lunga. Diamo la possibilità a tutti i cittadini di collegarsi e poter lavorare/studiare da ovunque e comunque 3 - Innovazione. Serve un piano pluriennale serio di investimenti in innovazione e trasformazione digitale, non solo nelle infrastrutture. Finanziamenti agevolati alle startup e agli incubatori/acceleratori a sostegno delle prime; aiuti alla riconversione, non solo industriale in ottica 4.0 ma in tutti i processi lavorativi aziendali: dalle vendite al finance, dall'amministrazione al marketing; finanziamenti mirati alla formazione per la riconversione lavorativa di attività obsolete.Non possiamo lasciare solo ai privati l'iniziativa: lo sforzo necessario per colmare il gap accumulato è così ampio e pervasivo che nessuna impresa sarebbe in grado di diventare motore di questo cambiamento necessario e non più rimandabile. Non mancano esempi eccellenti di abilitazione: la firma digitale europea fortemente voluta dalla Commissione EU è stata con successo implementata in Italia dai privati ed è diventata una milestone per la creazione della fiducia tra le parti.Danilo Cattaneo (https://www.linkedin.com/in/danilocattaneo/), CEO di InfoCert - Tinexta Group è venuto a trovarci nell'ultima puntata di #RadioNext e abbiamo approfondito insieme l'importanza dell'integrazione e dell'adozione degli strumenti abilitanti non solo per le aziende, ma anche il per il privato cittadino. Un grande lavoro è stato fatto dai player come InfoCert, ai quali bisogna dare merito della caparbietà con cui si sono prodigati per rendere fattibile un tassello del puzzle complesso. Ora però tocca disegnare il perimetro e le linee principali della Piattaforma Digitale di Paese, all'interno della quale offerta e domanda potranno muoversi, sperimentare, implementare e migliorare l'offerta di mercato.
Certezza sui tempi di pagamento: da tempo lo chiedono le associazioni dell'autotrasporto, ancor di più lo sollecitano ora di fronte alla crisi di liquidità acuita dall'emergenza Coronavirus. Per sbloccare la situazione di fronte a norme blande e controlli nulli, Fiap ha avanzato una serie di proposte concrete, nel segno di un automatismo di procedure. "Dall'attivazione della deroga della norma che prevede l'esigibilità dell'imposta sull'Iva al momento dell'incasso con l'obbligo di segnalare all'agenzia delle Entrate le fatture non pagate - spiega Alessandro Peron, direttore di Fiap - alla segnalazione all'Albo degli autotrasportatori della percentuale delle fatture non pagate al momento del versamento del contributo". Anita denuncia che al Brennero in coincidenza con l'aumento del traffico l'Austria ha subito intensificato i controlli e non rispettato le raccomandazioni comunitarie sui corridoi verdi, che prevedono il passaggio dei tir entro 15 minuti. Secondo il presidente Thomas Baumgartner le attese sono anche di ore con code e un aggravio di costi. Al nostro microfono chiede l'intervento del governo e di Bruxelles.Il punto sull'autotrasporto in Sicilia tra carichi di ritorno a vuoto e Fase 2 con Pino Bulla, vice presidente di Assotir.
Certezza sui tempi di pagamento: da tempo lo chiedono le associazioni dell'autotrasporto, ancor di più lo sollecitano ora di fronte alla crisi di liquidità acuita dall'emergenza Coronavirus. Per sbloccare la situazione di fronte a norme blande e controlli nulli, Fiap ha avanzato una serie di proposte concrete, nel segno di un automatismo di procedure. "Dall'attivazione della deroga della norma che prevede l'esigibilità dell'imposta sull'Iva al momento dell'incasso con l'obbligo di segnalare all'agenzia delle Entrate le fatture non pagate - spiega Alessandro Peron, direttore di Fiap - alla segnalazione all'Albo degli autotrasportatori della percentuale delle fatture non pagate al momento del versamento del contributo". Anita denuncia che al Brennero in coincidenza con l'aumento del traffico l'Austria ha subito intensificato i controlli e non rispettato le raccomandazioni comunitarie sui corridoi verdi, che prevedono il passaggio dei tir entro 15 minuti. Secondo il presidente Thomas Baumgartner le attese sono anche di ore con code e un aggravio di costi. Al nostro microfono chiede l'intervento del governo e di Bruxelles.Il punto sull'autotrasporto in Sicilia tra carichi di ritorno a vuoto e Fase 2 con Pino Bulla, vice presidente di Assotir.
Certezza sui tempi di pagamento: da tempo lo chiedono le associazioni dell'autotrasporto, ancor di più lo sollecitano ora di fronte alla crisi di liquidità acuita dall'emergenza Coronavirus. Per sbloccare la situazione di fronte a norme blande e controlli nulli, Fiap ha avanzato una serie di proposte concrete, nel segno di un automatismo di procedure. "Dall'attivazione della deroga della norma che prevede l'esigibilità dell'imposta sull'Iva al momento dell'incasso con l'obbligo di segnalare all'agenzia delle Entrate le fatture non pagate - spiega Alessandro Peron, direttore di Fiap - alla segnalazione all'Albo degli autotrasportatori della percentuale delle fatture non pagate al momento del versamento del contributo". Anita denuncia che al Brennero in coincidenza con l'aumento del traffico l'Austria ha subito intensificato i controlli e non rispettato le raccomandazioni comunitarie sui corridoi verdi, che prevedono il passaggio dei tir entro 15 minuti. Secondo il presidente Thomas Baumgartner le attese sono anche di ore con code e un aggravio di costi. Al nostro microfono chiede l'intervento del governo e di Bruxelles.Il punto sull'autotrasporto in Sicilia tra carichi di ritorno a vuoto e Fase 2 con Pino Bulla, vice presidente di Assotir.
Ritornano a grande richiesta (proprio grandissima) gli #euroPUAH! e a questo punto è il turno della Germania. In questo primo appuntamento ripercorreremo la storia del frammentato ed acefalo Sacro Romano impero fino alla Confederazione Germanica e, di conseguenza, alla creazione dei due più grandi poli di quella parte dell'europa centro orientale: La Prussia e l'Austria. Solo uno dei due Stati però sarà la culla della nazione tedesca... Commentami, insultami e feedbackkami in direct su Instagram: https://www.instagram.com/hell_seres/
Ai confini con l'Austria c'e' la regione Trentino – Alto Adige. Questa volta Incontro Italiano vi porta tra bianche montagne e laghi scuri. Un viaggio in Italia tra cultura e storia, natura e buona cucina. :: :: :: Learn Italian with Maxmondo - Incontro Italiano, l'audio-rivista per conoscere meglio l'italiano e l'Italia - www.maxmondo.com - All about Italy in Italian - This podcast consists of a summary of the full audio version. Visit the website to access the full audio and accompanying digital magazine with the transcript, vocabulary and exercises to help you learn Italian and get to know Italy. :: :: :: Music by Kevin Macleod
Per fronteggiare l'emergenza Coronavirus molti Paesi europei stanno attuando controlli e imponendo limitazioni ai confini alle persone provenienti dall'Italia; misure che toccano anche gli operatori del trasporto merci.L'Austria ha deciso per la misurazione della temperatura corporea agli autisti dei mezzi in transito al Brennero, con conseguenti rallentamenti sul trasporto delle merci. Come ha chiarito il Governo italiano e lo stesso ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, però, le merci non rappresentano un veicolo di contagio, soprattutto se i mezzi pesanti che le movimentano sono solo in transito. Thomas Baumgartner, presidente di Anita, spiega a Massimo De Donato, a Container, su Radio 24, le possibili ripercussioni di simili limitazioni sia sui trasporti, sia sull'export italiano.
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Facciamo il punto sull'emergenza coronavirus in Italia. «Il numero reale di contagiati»dal Coronavirus «è più alto di quello ufficiale». È quanto sostiene Massimo Galli, primario infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano. «Nella zona di Vo', sono stati fatti tantissimi tamponi e si sono visti stati risultati. La scelta di non farne altrettanti in altre zone per me è discutibile, anche se probabilmente è dovuta alla disponibilità negli spazi di laboratori. La battaglia si vince nei territori, come sul campo di battaglia. Gli ospedali sono nelle retrovie, se continuano ad arrivare feriti, non riusciranno mai a reggere. Il circolo vizioso va interrotto sul campo,» ha spiegato Galli. il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito che «il distanziamento sociale è la chiave per ridurre la diffusione del contagio. Le prossime settimana saranno decisive e dipendono dal comportamento di ogni singolo cittadino» Passiamo alla situazione all'estero. Sono oltre 5.000 le vittime del coronavirus in tutto il mondo, secondo il bilancio aggiornato reso noto venerdì da France Presse. In Spagna venerdì i casi hanno superato i 4.000 si registrano ufficialmente oltre 4.000 casi, 1000 in più di giovedì. Le vittime sono salite a 120. L'Austria ha seguito l'Italia e, dopo aver chiuso 47 valichi con il nostro Paese, ha annunciato che chiuderà i negozi. In Germania la Baviera ha chiuderà tutte le scuole da lunedì fino al 6 aprile. Mentre a Berlino, dalla prossima settimana saranno progressivamente chiusi scuole e asili. Nel frattempo in Cina la situazione migliora ogni giorno che passe: giovedì sono stati registrati solamente 8 nuovi casi e 7 decessi, portando il totale a 3.176. Ora il coronavirus è arrivato però il resto del mondo. Chiudiamo con la politica. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha assicurato che ci sarà «massima flessibilità» nell'applicazione del Patto di Stabilità e per gli aiuti di Stato destinati a far fronte alle conseguenze del Coronavirus. «Siamo pronti ad aiutare l'Italia con tutto quello di cui ha bisogno, in questo momento è colpita severamente dal virus, sosteniamo tutto quello di cui ha bisogno e tutto quello che chiederà. Il prossimo potrebbe essere un altro Stato membro. Alcuni controlli possono essere giustificati ma un divieto generale di viaggio non è considerato efficace dall'Oms e ha un impatto sociale ed economico notevole, oltre a sconvolgere la vita delle imprese e delle persone. Le misure adottate devono essere proporzionate,» ha dichiarato von der Leyen.
Una rete infrastrutturale fragile e inadeguata supporta i porti liguri e i territori del Nord Ovest. A confermarlo, sostiene il mondo della logistica, è stata l'emergenza di queste settimane tra maltempo e viadotti chiusi. "Occorre accelerare su nuove opere", dice il presidente di Federlogistica, Luigi Merlo. E sulla questione dell'addizionale Ires sui redditi netti dei concessionari pubblici, quindi anche per i porti, aggiunge: "Una norma inventata per fare cassa ma dagli effetti devastanti".A soffrire il deficit infrastrutturale del Nord Ovest è un territorio in particolare, la provincia di Cuneo, sulla quale incombono anche i divieti imposti dai sindaci francesi lungo la statale del Colle di Tenda. A pagarne le conseguenze sono innanzitutto gli autotrasportatori. "Siamo un'isola, le nostre aziende sono penalizzate", dice Aldo Caranta, presidente di Confartigianato Trasporti Piemonte.La scorsa settimana a Bruxelles al Consiglio dei ministri europei dei Trasporti la ministra Paola De Micheli ha sollecitato un intervento urgente della Commissione per scongiurare l'entrata in vigore di nuove limitazioni al Brennero nei confronti dei mezzi pesanti. In particolare il Tirolo ha annunciato dal 1° gennaio l'inasprimento dei cosiddetti divieti settoriali, cioè per determinati tipi di merci trasportate. Sull'argomento la ministra è tornata al question time alla Camera.
Puntata del 5 luglio 2019 - A cura di Tommaso Perrone
L’Italia nuovo centro del mondo. A Torino si riunisce il gruppo Bilderberg Torino Tra due giorni il gruppo Bilderberg, fondato da Rockfeller, tornerà a riunirsi dal 7 al 10 giugno nel 66esimo incontro annuale. Sede scelta per questa edizione è la città di Torino. Come da tradizione, l'incontro, a cui parteciperanno soltanto in 128 tra ministri, industriali, amministratori delegati di multinazionali, vertici di numerose banche e pochi "eletti" del mondo politico, economico, accademico e mediatico, sarà rigorosamente a "porte chiuse". Come avvenuto in passato (quando hanno partecipato personalità ai massimi livelli della cosa pubblica come Mario Monti, Romano Prodi, Umberto Agnelli e Franco Bernabè) sono state invitate anche personalità italiane come John Elkann, presidente di Fca e di Exor, la giornalista Lilli Gruber, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Elena Cattaneo, senatrice a vita e direttrice del laboratorio di cellule staminali dell’Università Statale di Milano, il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi e il segretario dello Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin. A questi meeting non sono previsti verbali, né relazioni o risoluzioni, anche se i temi che si affrontano riguardano il presente e il futuro del mondo. I partecipanti possono intervenire senza essere vincolati alle convenzioni dei propri uffici e possono fare uso delle informazioni ricevute durante l'incontro, rendendole pubbliche. Unica "regola" da rispettare è la segretezza della “fonte". Perché ci chiediamo noi. Le indiscrezioni vogliono che i temi scelti in questa "quattro giorni" siano il populismo in Europa, la sfida della disparità, il futuro del lavoro, l’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti prima delle elezioni di medio termine, il libero scambio, la leadership mondiale degli Stati Uniti e la Russia, il computer quantistico, Arabia Saudita e Iran, il mondo ‘post-verità’ e eventi attuali.In arrivo altri F35. Primi guai per i risparmi della nuova Difesa italiana. Nuovo ordine italiano a Washington per altri 8 F-35. Il contratto, figlio della programmazione stabilita dall’ex ministro della Difesa, Paola Pinotti, è stato siglato tra Pentagono e Lockheed Martin lo scorso 25 aprile, mentre l’Italia era ancora senza governo. Gli ultimi cacciabombardieri ci costeranno 730 milioni di dollari secondo le previsioni di Lockheed Martin, circa 1,3 miliardi di dollari secondo stime indipendenti. Il costo medio reale di ogni aereo è stato finora di circa 150 milioni di euro, ma per rendere pienamente operativi i 10 velivoli pre-serie già consegnati sarà necessario aggiornarne il software allo standard Block 4 spendendo circa 40 milioni di dollari in più per ogni aereo. Dunque, il costo complessivo dei 90 cacciabombardieri F-35 che Roma prevede di comprare è di almeno 14 miliardi di euro (di cui 4 già pagati), più altri 35 miliardi di costi operativi e di supporto logistico per i trent’anni di vita operativa. Ma ora abbiamo un nuovo governo. Il programma elettorale originario del Movimento 5 Stelle prevedeva il taglio del Programma F-35. Ora che facciamo, dottoressa Trenta? https://www.defense.gov/News/Contracts/Contract-View/Article/1503297/Mosca apre all’Europa Nel suo primo viaggio in Europa dopo la riconferma al Cremlino, il presidente russo, Vladimir Putin, a Vienna, incontrando il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, si è detto pronto a recuperare tutti i canali di comunicazione e collaborazione con l'Unione europea. Putin ha sottolineato che le sanzioni economiche e diplomatiche dell'Ue contro il suo Paese danneggiano non solo Mosca: "Le sanzioni sono dannose per tutti ed è nell'interesse di tutti che si tolgano", ha detto, dopo l'incontro con il presidente, Alexander Van der Bellen. Putin ha ricordato infatti che la Russia ha mantenuto fino al passato recente almeno una ventina di meccanismi di cooperazione e dialogo, che per il momento sono sospesi: da anni la cooperazione con l'Europa è "virtualmente congelata", ma - ha precisato il presidente della Federazione Russa - Mosca è "aperta e pronta" a riprendere a lavorare insieme. Ai margini degli incontri politici, sottolineiamo gli accordi siglatila dalla russa Gazprom e l'austriaca OMV per la fornitura di gas, validi fino al 2040. Il gasdotto Nord Stream 2, che collega il bacino del Baltico con le coste tedesche, entrera' in servizio nel 2019. Ognuno dei due rami avra' una portata di 27.5 miliardi di metri cubi, il doppio di quella attuale. Costo totale dell'operazione: 9.5 miliardi di euro. L'accordo commerciale fra Vienna e Mosca in verita' dura da esattamente 50 anni, l'Austria fu il primo paese dell'Europa occidentale a siglare l’intesa energetica con la Russia nel lontano 1968. Tra i partners commerciali di Gazprom troviamo altre compagnie europee: le tedesche Uniper e Wintershall, la francese Engie e la anglo-olandese Shell.L’Europa si fida dell’Iran L'Iran candidato dall’Unione Europea a ricevere finanziamenti della BEI (Banca Europea degli Investimenti). La Commissione europea dunque continua a sostenere l'accordo sul nucleare iraniano e a "contribuire alla tutela degli interessi delle società europee che investono in Iran.” Da oggi il Parlamento europeo e il Consiglio avranno un periodo di due mesi per opporsi a tali misure prima che entrino in vigore. Senza obiezioni, gli atti aggiornati saranno pubblicati e entreranno in vigore al più tardi all'inizio di agosto, quando entrerà in vigore la prima serie di sanzioni statunitensi. "L'Unione europea è pienamente impegnata a portare avanti l'attuazione continua, piena ed efficace del JCPOA, a patto che l'Iran rispetti anche i suoi obblighi - ribadisce la Commissione - allo stesso tempo, l'Unione europea si impegna anche a mantenere la cooperazione con gli Stati Uniti, che rimangono un partner chiave e un alleato”. Intanto, i ministri degli Affari esteri e delle Finanze di Regno Unito, Germania e Francia hanno scritto al Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e al Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Steven Mnuchin. L’intento dichiarato è confermare l'impegno all'attuazione dell'accordo. Nella lettera, datata 4 giugno, i ministri, esortando Washington a risparmiare le aziende europee dalle cosiddette sanzioni secondarie, individuano le aree chiave per cui chiedono l'esenzione, prodotti farmaceutici e sanitari, energia, settore automobilistico, aviazione civile, infrastrutture e banche. Questo perché “un ritiro dell'Iran dall'accordo nucleare, sottolineano i ministri europei, potrebbe ulteriormente sconvolgere una regione in cui un conflitto ulteriore sarebbe disastroso”.Arabia Saudita al Qatar: “Armi russe solo per me” "L'acquisto di qualsiasi apparecchiatura militare è una decisione sovrana su cui nessun paese deve intervenire”. Sono le parole del ministro degli Esteri del Qatar, Muhamad bin Abdulrahman Al Thani che seguono la lettera inviata da re Salman al presidente francese Emmanuel Macron e pubblicata da Le Monde. In essa si esprime "profonda preoccupazione" per i negoziati tra il Qatar e Mosca per l'acquisto del sistema di difesa russo S-400, e si ventila un'azione militare per frenare Doha. "E' una violazione della legge internazionale" ha proseguito Al Thani” e delle regole del Consiglio di Cooperazione del Golfo, poiche' il Qatar non rappresenta affatto una minaccia per l'Arabia Saudita. Perseguiremo tutte le vie legali, ma ogni opzione e' sul tavolo, anche quella militare". Proprio ieri, martedi' 5 giugno, ricorreva un anno dal blocco commerciale e diplomatico imposto al Qatar - accusato di sostegno al terrorismo internazionale - da Arabia saudita, Bahrain, EAU ed Egitto.Siria: coalizione a guida USA accusata di massacro In una lettera indirizzata al Segretario Generale dell'ONU e al Presidente del Consiglio di Sicurezza, il Ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, ha denunciato l'incessante aggressione della "coalizione illegittima" a guida USA, che ha massacrato civili innocenti ad al-Hasaka, Raqqa eDeir Ezzor come punizione per non aver aderito alle milizie separatiste alleate di Washington. Inoltre, cosi' facendo, continua la lettera, “E' stata violata la sovranita', la sicurezza e l'integrita' territoriale della Siria". Secondo Muallem, gli Stati Uniti avrebbero cercato di ristrutturare i rapporti con Daesh, reintegrando i terroristi in altre milizie col fine di riconquistare i territori liberati dalle forze governative. In taluni casi supportandoli apertamente con bombardamenti aerei contro l'esercito siriano, l'ultimo dei quali avvenuto il 24 maggio in seguito a un attacco Isis nella campagna di Deir Ezzor. La lettera coincide con la pubblicazione di un rapporto Amnesty International che denuncia i massacri dei civili siriani per mano statunitense, francese e britannica avvenuti a Raqqa fra giugno e ottobre dell'anno scorso.
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E' scattato ufficialmente da qualche giorno il conto alla rovescia che porterà il 23 giugno prossimo al referendum britannico sull'uscita dall'Unione Europea. Per l'Europa è una zavorra non indifferente, visti i tempi che corrono: la crisi economica da cui il continente non riesce ancora ad uscire; l'instabilità degli assetti del suo sistema finanziario (i crolli in borsa che hanno colpito le banche nelle settimane scorse ne sono una prova); le rischiose fughe in avanti di diversi paesi europei sul tema dei controlli alle frontiere contro i migranti (l'Austria ne è l'ultimo esempio in ordine di tempo); e infine, l'intensificarsi delle operazioni militari in Libia, un paese a rischio dissoluzione che si trova alle porte dell'Europa. ..In questo contesto il 23 giugno i sudditi britannici andranno a votare per decidere se restare o uscire dall'Unione europea. Memos ne ha parlato con David Ellwood, esperto di relazioni internazionali della John Hopkins University di Bologna, e con Tommaso Frattini, economista dell'Università degli Studi di Milano e collaboratore del Center for Research and Analysis dell'University College di Londra.
La libera circolazione delle persone è un pilastro fondamentale dell'Unione Europea. Peccato, però, che si stia facendo di tutto per sgretolarlo. La Svezia, la Danimarca – e prima ancora l'Austria, la Germania, la Francia – hanno deciso di sospendere le regole di Schengen e ripristinare i controlli ai confini. Per non parlare dei muri fatti costruire dal governo ultra-conservatore ungherese. “Fino a quando non avremo una soluzione europea saranno necessarie misure da parte dei singoli Stati Membri”, ha detto nelle ultime ore il segretario di stato tedesco all'immigrazione Ole Schroeder. Una dichiarazione di resa, fatta dal principale governo europeo, quella di Berlino. Ognuno per sé e tutti di fatto – volenti o nolenti – al servizio dei seminatori d'odio, degli xenofobi, degli indifferenti. Memos ne ha parlato oggi con Cecile Kyenge, deputata europea del Pd, ex ministra dell'integrazione del governo Letta nel 2013.