Podcasts about restaurazione

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Te lo spiega Studenti.it
La Francia nel XIX secolo: dalla Restaurazione del 1815 alla Comune di Parigi del 1871

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later May 9, 2025 2:40


Nel XIX secolo, la Francia nel 1800 visse fasi cruciali: Restaurazione, Seconda Repubblica, Secondo Impero e la Comune di Parigi del 1871.

La Voce del Pastore
Speciale Preghiera ospiti Pietro Evangelista, Samuele Ternullo, Biagio Narducci e Federico Tranfa • 19 Ottobre 2024

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Oct 19, 2024 127:57


Pietro Evangelista predica: RESTAURAZIONE, CONSOLIDAMENTO,E AVANZAMENTO Geremia 30: 17 Isaia 1: 18 Salmo 147 :3 1 Giovanni 1 :9 Colossesi 2: 6-7 Matteo 7: 24-25 Efesini 4: 13 1 Pietro 1 :15-16 Filippesi 3 :13-14 Ebrei 12 :1-2 Matteo 28: 19-20 Giovanni 15 :8 Samuele Ternullo Predica: LA STAGIONE DELL'ATTESA • Geremia 33 :1-12 • Salmo 37: 7 • Abacuc 2: 3 • Isaia 40: 31 Biagio Narducci predica: LA BENEDIZIONE DI DIO IN PROPORZIONE AL NOSTRO DESIDERIO DI RICEVERE • Atti 9: 23- 31 • Deuteronomio 17: 18-20 Federico Tranfa Predica: LA PERLA DI GRAN PREZZO • Matteo 13 :45-46 • Filippesi 3: 29 • Efesini 5: 20 • Matteo 13: 11-17 • 1 Corinzi 2: 7-8 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

BASTA BUGIE - Storia
La Francia è consacrata a Maria Assunta

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 10, 2024 18:56


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7908LA FRANCIA E' CONSACRATA A MARIA ASSUNTA di Francesco PatrunoNei giorni scorsi, durante le Olimpiadi svoltesi a Parigi, abbiamo assistito a una derisione del Cristianesimo nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, tenutasi il 26 luglio. Gli organizzatori hanno voluto scimmiottare l'Ultima Cena. [...]Il carattere esoterico e neo-gnostico della cerimonia era evidente, perché, non a caso, la sua figura centrale era quella del dio pagano Dioniso, che per Friedrich Nietzsche e per gli esoteristi, incarnerebbe l'antitesi del Cristo e rappresenterebbe il simbolo della rottura con la morale cristiana, vista come avvilimento ed annientamento. [...]Guardando a questi spettacoli, così in contrasto con ciò che la Francia un tempo ha rappresentato per la Chiesa e per la fede cattolica, che ha visto germogliare in terra francese schiere di santi, tanto da essere considerata “figlia primogenita della Chiesa”, mi sono chiesto se essi riflettano davvero il popolo francese e le radici di quel paese. A un'analisi superficiale, potrebbe sembrare che quella Nazione non potrà mai tornare ai suoi fasti cristiani. Eppure, c'è speranza. Non dobbiamo dimenticare Colei che tutte le generazioni chiamano beata, a cui la Francia fu affidata secoli fa; un affidamento legato proprio alla solennità dell'Assunzione. Un affidamento che potrebbe costituire, secondo i tempi imperscrutabili della Vergine, che sono i tempi di Dio, il perno su cui la terra di Francia tornerà a essere pienamente cristiana.Cosa c'entra, dunque, quella Nazione con l'Assunta? È presto detto. Si tratta di una storia davvero affascinante, risalente al XVII sec., cioè alle vicissitudini private (e non solo) del re Luigi XIII e della regina Anna d'Austria. Sì, proprio quell'epoca e quei regno durante il quale è ambientata anche la vicenda de I tre moschettieri di Alexandre Dumas. Per farla breve, la coppia, molto pia e devota (sebbene il re non avesse mancato di intrattenere relazioni con cortigiane), non era stata benedetta dalla nascita di un figlio che potesse garantire la successione al trono. Per la verità, dal matrimonio, la regina concepì ben tre figli, che si risolsero in altrettanti aborti, di cui uno accidentale per una caduta dalle scale.La coppia regale, quindi, non poteva godere della gioia di un erede al trono.Fu su consiglio del monaco agostiniano scalzo Fra Fiacre di Sainte-Marguerite, personalità mistica dell'epoca, che aveva ricevuto nell'autunno 1637 alcune apparizioni della Vergine nelle quali la Madonna annunciava la prossima nascita di un erede al trono ed invitava - suo tramite - a tale scopo la regina Anna a compiere dei cicli di novene (il ciclo di novene si concluse il 5 dicembre di quell'anno, esattamente nove mesi dopo nacque il tanto desiderato bambino), e dell'ex cortigiana e confidente del re, Louise de La Fayette, divenuta nel frattempo monaca visitandina col nome di Suor Angelica, la quale aveva favorito la riconciliazione e la riunione del re con la regina, se si giunse - una volta avuta la certezza del concepimento del figlio da parte della sovrana - alla proposizione di un voto alla Madre di Dio.IL VOTO ALLA VERGINEPer la verità, sin dall'indomani del concepimento del figlio (avvenuto - si badi - dopo oltre un ventennio di matrimonio sostanzialmente sterile), e cioè dall'11 dicembre 1637, il re annunciava la sua intenzione di esprimere un voto alla Vergine. Il testo, più volte corretto e rifinito anche dal primo ministro del re, il celebre cardinal de Richelieu, fu sottoposto al Parlamento di Parigi. Il 10 febbraio 1638, finalmente, il re, nel suo castello di Saint-Germain-en-Laye, firmava, con proprie lettere patenti, il testo del voto in cui dichiarava solennemente che, «prendendo la santissima e gloriosissima Vergine come speciale protettrice del nostro regno, a Lei consacriamo particolarmente la nostra persona, il nostro Stato, la nostra corona e i nostri sudditi, supplicandola di ispirarci una santa condotta e difendere questo regno con tanta cura contro gli sforzi di tutti i suoi nemici [...]. E affinché i posteri non possano non seguire i nostri desideri su questo argomento, come monumento e segno immortale dell'attuale consacrazione che compiamo, faremo riedificare il grande altare della cattedrale di Parigi con un'immagine della Vergine che tenga tra le sue braccia quelle del suo prezioso Figlio deposto dalla Croce, e dove Noi saremo rappresentati ai piedi del Figlio e della Madre nell'atto di offrire loro la nostra corona e il nostro scettro.Ammoniamo il signor arcivescovo di Parigi, e gli ordiniamo nondimeno che ogni anno, nella festa e nel giorno dell'Assunzione, faccia commemorare la nostra presente dichiarazione nella messa solenne, che sarà detta nella sua chiesa cattedrale, e che dopo i vespri di detto giorno, nella detta chiesa si farà una processione, alla quale parteciperanno tutte le compagnie sovrane e gli organi cittadini, con cerimonie simili a quelle che si osservano nelle processioni generali più solenni, che vogliamo si facciano anche in tutte le chiese; sia parrocchiali che quelle dei monasteri di detta città e sobborgo, e in tutte le città, paesi e villaggi della detta diocesi di Parigi.Esortiamo parimenti gli arcivescovi e i vescovi del nostro regno, e nondimeno ingiungiamo loro di celebrare la stessa solennità nelle loro chiese episcopali, e delle loro diocesi, intendendo che a detta cerimonia siano presenti le corti del Parlamento e altre compagnie sovrane, e i principali ufficiali delle città, e avvertendo tutti i popoli ad avere una particolare devozione verso il Vergine, d'implorare in questo giorno la sua protezione, affinché, sotto una così potente Patrona, il nostro regno sia protetto da tutte le imprese dei nostri nemici, che goda lungamente di buona pace, che Dio vi sia servito e venerato così santamente affinché noi e i nostri sudditi arriviamo felici al fine ultimo per il quale tutti siamo stati creati, poiché tale è il nostro desiderio».Con questo voto, Luigi XIII istituì le processioni del 15 agosto durante le quali i sudditi avrebbero dovuto pregare Dio e la Vergine per i felici successi del re. Ogni chiesa del regno era tenuta, nella misura in cui la chiesa stessa non era già sotto il patronato della Vergine, a dedicare un altare o cappella principale alla Regina del Cielo. Luigi XIII promise infine di costruire un nuovo altare maggiore nella cattedrale di Notre Dame di Parigi, nonché di offrire alla cattedrale un nuovo gruppo scultoreo.LA NASCITA DELL'EREDE AL TRONO (DIEUDONNÉ, CIOÈ “DATO DA DIO”)Intanto, il 5 settembre 1638, nasceva il tanto desiderato figlio, Luigi XIV, il famoso Re Sole, soprannominato Dieudonné, cioè “dato da Dio”, proprio perché dono immeritato del Signore, ottenuto per intercessione della Vergine Maria, in un matrimonio sostanzialmente sterile, che si trascinava da oltre un ventennio.Da quell'anno 1638, ogni 15 agosto fu dedicato al ricordo di quel voto e della consacrazione della Francia e del suo popolo alla Madonna.Luigi XIII non fece in tempo ad adempiere al voto: vale a dire a costruire il nuovo altare maggiore a Notre Dame. Questo compito spettò al figlio, Luigi XIV, sessant'anni dopo. Dal 1708 al 1725, l'architetto Robert de Cotte rimodellò completamente il coro della cattedrale parigina, mascherando i costoloni con archi semicircolari più moderni. Ai lati dell'altare maggiore furono collocate sei statue di angeli in bronzo recanti gli strumenti della Passione di Cristo e quelle dei due re inginocchiati, Luigi XIII in atto di offrire scettro e corona di Guillaume Coustou e quella di Luigi XIV scolpita da Antoine Coysevox. Dietro l'altare maggiore, sotto l'arcata centrale dell'abside, fu collocato il gruppo scultoreo della Pietà, in marmo di Carrara, opera di Nicolas Coustou, che lo realizzò tra il 1714 e il 1715. Queste due statue dei re e quella della Pietà vennero rimosse nel 1793 e ricollocate nella cattedrale solo nel 1815, quelle dei sovrani su nuovi piedistalli completati nel 1816 con lo stemma del re di Francia.Tutto il gruppo scultoreo, pegno del voto del pio re di Francia, sono scampati miracolosamente al terribile incendio della cattedrale del 15 aprile 2019.La consacrazione della Francia e del re furono confermate da Luigi XIV il 25 marzo 1650 e vennero rinnovate in occasione del centenario del voto, nel 1738, dal re Luigi XV.Le campane e le processioni si svolsero ogni anno il 15 agosto sino alla Rivoluzione francese e per l'esattezza sino al 1791 compreso: il 14 agosto 1792, infatti, l'Assemblea legislativa rivoluzionaria abolì la consacrazione della Francia ed il voto; l'anno seguente, il 10 novembre 1793, profanata la cattedrale, essa fu trasformata nel tempio della dea Ragione.Con la caduta di Napoleone e la Restaurazione, il re Luigi XVIII ristabilì la celebrazione del voto nel 1814. Sotto la c.d. Monarchia di Luglio, nell'agosto 1831, il re Luigi Filippo I, figlio della Rivoluzione, abolì definitivamente il voto ed ogni celebrazione, nonostante la ferma e vana protesta di intellettuali cattolici come Lamennais, Lacordaire e Montalembert.Per la verità, già dalla modifica costituzionale del 1830 allorché la religione cattolica cessò di essere religione di Stato, il voto aveva perso forza di legge ed era caduto nel dimenticatoio, lasciando sostanzialmente all'iniziativa locale, popolare o diocesana, la celebrazione della ricorrenza.SANTA GIOVANNA D'ARCO PATRONA DI FRANCIA (DOPO L'ASSUNTA)A

Il Nostro Pane Quotidiano
Una grande restaurazione - 18 Luglio 2024

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Jul 18, 2024 3:40


Quelli che abiteranno alla sua ombra faranno di nuovo crescere il grano e fioriranno come la vite; saranno famosi come il vino del Libano.Osea 14:7

BASTA BUGIE - Storia
Vandea, un genocidio in nome della fraternitè

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later May 22, 2024 12:32


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7799VANDEA, UN GENOCIDIO IN NOME DELLA FRATERNITE' di Giorgio CavalloLa Francia ha inventato la politica moderna. Lo ha fatto durante la Rivoluzione, quando sono stati coniati gli stessi concetti di destra e di sinistra. Tutto il nostro modo di ragionare e di intendere la politica è nato a Parigi, mentre le teste degli oppositori al regime (veri o presunti, poco importava) cadevano sotto la lama affilata del rasoio nazionale, la ghigliottina. Ma la Rivoluzione ha generato anche la sua opposizione e nemesi, la Contro-Rivoluzione. L'ha fatta sorgere dalla periferia profonda, tra i mulini a vento e le fredde campagne della Bretagna, dell'Angiò, del Poitou. Il termine con il quale si identifica questa opposizione al fenomeno totalizzante e degenerativo della Rivoluzione è "Vandea", dal nome dell'attuale dipartimento affacciato sull'Atlantico. Di fronte alla tirannide di Robespierre e dei suoi emuli ed alle disgraziate leggi anticristiane messe in atto dalla banda di fanatici salita al potere nel 1789, i contadini vandeani e bretoni presero le armi dimostrando che è possibile opporsi alla tempesta, ed opporsi in armi.Per capire come andarono le cose, bisogna prima ricordare che la regione occidentale della Francia fu segnata nel corso della seconda metà del XVII secolo dall'opera evangelizzatrice di un grande santo e mistico: San Luigi Maria Grignon de Montfort, autore del famoso Trattato della vera devozione alla Santa Vergine. Devotissimo alla Madonna e affezionato sostenitore della preghiera del Rosario, San Luigi Maria ha influito molto sulla coscienza dei bretoni e dei vandeani, al punto che è possibile dire che senza il suo insegnamento non vi sarebbe stata l'insorgenza del 1793. Perché il punto è che la sollevazione della Vandea avvenne in nome della regalità di Cristo e di Maria (non a caso il simbolo degli insorti era un Sacro Cuore) e, solo secondariamente, in nome del re. Ad insorgere non furono i nobili, spesso collusi con il nuovo potere e talvolta addirittura artefici dei primi fuochi rivoluzionari; no: furono i contadini a sollevarsi contro la scristianizzazione della Francia, contro il massacro di preti e suore e contro la leva obbligatoria che tanti figli mandava a morire per difendere uno Stato divenuto apostata. Ma, necessitando essi dell'esperienza dei nobili, i quali avevano tutti frequentato la scuola militare come usanza imponeva all'epoca, si recarono da alcuni di loro affinché costituissero un piccolo esercito: l'Armata Cattolica e Reale.PERDERE TUTTO IN CASO DI SCONFITTAFu così che emersero delle figure straordinarie, come quella del marchese Charles Melchior Artus de Bonchamps, del conte Henri du Vergier de La Rochejaquelein o ancora di François-Athanase de Charette de La Contrie, alcuni tra i più celebri comandanti dell'esercito cattolico. Tra loro, personaggi diversi ma accomunati indubbiamente da un coraggio leonino: comandare un esercito insorgente voleva dire perdere tutto in caso di sconfitta. Tutto voleva dire tutto, poiché i rivoluzionari non perdonavano, e per i non allineati il destino poteva essere amaro: oltre alla pena di morte, anche la ritorsione sui familiari e sui beni che la nobiltà locale deteneva da secoli e secoli. Per il caso di Charette, valga il ricordo che la sua famiglia apparteneva all'antichissima dinastia italiana dei Del Carretto (tra Liguria e Piemonte), con origini che si perdevano nell'Alto Medioevo e che da secoli si era stanziata in Francia. Dunque, dinastie che si erano legate in modo indissolubile con il territorio: un territorio che ora chiamava i loro antichi signori per essere difeso. Recentemente, un libro ha raccolto alcune delle più sorprendenti figure della Vandea Militare: è la Storia delle Guerre di Vandea scritta da Giuseppe Baiocchi (Ed. Il Cerchio, Rimini 2023), monumentale opera della quale è stato edito il primo volume e che racconta con tono divulgativo gli episodi salienti del conflitto focalizzando l'attenzione sulle biografie di Bonchamps, del cavaliere Baudry d'Asson, del marchese di La Rouërie.La difesa avvenne in modo eroico, spesso disperato. I contadini attaccavano con tecniche miste tra un esercito regolare e una banda di guerriglieri e, proprio per questo, inizialmente ebbero la meglio su un esercito ancora abituato a tattiche e schemi antichi. Per tutta la primavera-estate del 1793 la Vandea mise in scacco i blu repubblicani, costituendo un problema serio per la dittatura dei giacobini. Ma come? La Rivoluzione, figlia della "religione laica" dei Lumi, aveva "liberato" il popolo ed ora una parte di quel popolo si ribellava? Robespierre diede l'ordine di schiacciare la Vandea ad ogni costo.Dopo la drammatica battaglia di Cholet del 17 ottobre 1793 le cose mutarono. Alcuni dei comandanti storici furono uccisi: è il caso di Bonchamps, che prima di morire ordinò di non infierire sui prigionieri nemici e ne liberò circa cinquemila. Un gesto di clemenza che non fu riconosciuto dai repubblicani, ormai convinti della necessità di dover sterminare i vandeani. Tutti i vandeani. E così, mentre il resto dell'armata cattolica iniziava un lento sciame tra le brume autunnali della Normandia, terminando tragicamente il suo percorso penoso nelle paludi di Savenay, i giacobini ordinarono lo sterminio sistematico di tutta la regione, che avvenne dal principio del 1794.STERMINARE LE DONNE E I BAMBININon dovevano rimanere in vita nemmeno le donne e i bambini; le prime, considerate alla stregua di «solchi riproduttori» e i secondi ritenuti «potenziali briganti». Dunque, individui da sterminare con rigore scientifico, sistematico. L'obiettivo: migliorare la specie francese, depurandola dal cancro della Reazione. Pura eugenetica, prima dell'eugenetica. I vandeani erano esseri inferiori, che avevano alzato la testa contro le sedicenti tesi di pace, amore e libertà recate da Voltaire e dai suoi eponimi, ed incardinate nel motto rivoluzionario «liberté, égalité, fraternité».Le violenze e i soprusi attuati dalle Colonne Infernali (drappelli dell'esercito regolare che avevano il compito di seminare morte e sterminio) furono di una efferatezza tale che lo storico francese Reynald Secher ha parlato di genocidio vandeano. Il genocidio figlio dell'Illuminismo. La rassegna degli orrori è tale che fa ancora raccapriccio, e che ci ricorda come il sonno della ragione generato dalla follia totalitaria generi mostri, evocando l'inferno in Terra. Interi paesi furono dati alle fiamme, i civili seviziati, arsi vivi, squartati. In alcuni casi (poi testimoniati dalle cappelle espiatorie erette nella Restaurazione) ad essere uccisi in modo spietato furono specialmente le donne incinte ed i bambini. Centinaia di bambini, una vera e propria strage degli innocenti. Tra i nomi dei massacri più noti, quello di Lucs-sur-Boulogne tra il febbraio e il marzo 1794, con un numero di vittime tra le 500 e le 600. Nel mentre, i prigionieri dell'esercito cattolico catturati vivi andavano incontro a destini altrettanto tragici: non volendo sprecare pallottole per fucilarli tutti, i ribelli nelle mani dei carnefici furono annegati nella Loira, secondo ciò che la creatività suggeriva. Il «matrimonio repubblicano», a tal proposito, consisteva nell'immergere nei flutti della «vasca da bagno nazionale» (il fiume) un giovane ed una giovane nudi. Spesso, preti e suore subirono questo doloroso supplizio; altri, come il beato Noël Pinot, furono condotti alla ghigliottina ancora vestiti dei paramenti sacri: il suo martirio è narrato con attenzione nel saggio di Baiocchi. Martirio, sì. Perché di martiri, uccisi in odium fidei, si trattò: i civili e i religiosi sterminati dall'esercito del boucher de la Vendée (il macellaio della Vandea) François Joseph Westermann e annegati per ordine del rappresentante in missione Jean-Baptiste Carrier a Nantes furono a tutti gli effetti dei martiri, vittime dell'odio anticattolico che la Rivoluzione francese aveva dimostrato fin dai suoi albori, e che ora era emerso nella sua più luciferina violenza.COMBATTERE PER CRISTO SOVRANO DELLA STORIA E DEI POPOLII nomi dei macellai che infierirono sui ribelli è stato macchiato di infamia, tant'è che la stessa Rivoluzione li sconfessò, condannando alla ghigliottina sia Westermann che Carrier (ma non altri, come il lugubre organizzatore delle Colonne Infernali, Louis-Marie Turreau). Invece, i nomi dei vandeani riposano in eterno coperti da una gloria che, a posteriori, nessuno può a loro togliere. Per quanto stigmatizzati come dei perdenti e degli illusi, nessuno (nemmeno Napoleone!) poté negare che il coraggio di uomini come Charette era fuori dal comune. Ma più che il coraggio contò la causa, l'idea per la quale queste migliaia di uomini e donne ritennero giusto combattere per ripristinare l'Ancien Régime, il vecchio ordine con al centro Cristo sovrano della storia e dei popoli. La causa era tanto radicata e sentita che nemmeno lo sterminio di circa trecentomila vandeani bastò a sopire il desiderio di giustizia della più cattolica delle regioni francesi. La Vandea, infatti, rimase la spina nel fianco della Rivoluzione. Insorgenti bretoni sotto la guida di Georges Cadoudal tentarono a più riprese di uccidere Napoleone. E la sollevazione dell'Ovest francese continuò con alti e bassi fino al 1815, con un'ultima parentesi addirittura nel 1832, nel tentativo di fare cadere il regime liberale di Luigi Filippo d'Orléans, salito al trono dopo la breve rivoluzione di luglio del 1830. L'anno di Rue du Bac. L'anno della fine della chimera della Restaurazione, esperimento fallito perché ormai le idee della Rivoluzione erano e

Divergente
I chatbot del plagio e la nuova restaurazione

Divergente

Play Episode Listen Later Mar 28, 2024 17:30


"Reazionario" può essere un aggettivo che ben si presta a descrivere la restaurazione del potere dopo la prima rivoluzione di Internet, ma i nuovi imperatori sono globali, anonimi e furbi e giudici e politici sono dalla loro parte, come in ogni brava "reazione" che si rispetti. Altro che "innovazione"! Ricordo che la collezione completa di questo podcast come di molti altri miei è reperibile sul portale di Locals.com nella comunità "Ennio's Voice" https://enniovoices.locals.com/ --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/shortcaster/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#325 - Effetti collaterali dei 14 punti di Wilson

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Jan 23, 2024 28:19


Il presidente democratico Woodrow Wilson è certamente il protagonista dei trattati di pace di Versailles, con cui si cerca un nuovo ordine per un'Europa uscita dissanguata dalla Grande guerra. All'apertura del congresso delle nazioni vincitrici, Wilson presenta un documento programmatico che indica i settori su cui intende intervenire e la cornice valoriale di riferimento per assumere le giuste decisioni. Si parla di autodeterminazione dei popoli e di società delle nazioni, due proposte alquanto moderne e sicuramente in linea con i nostri valori; ciononostante, un po' per difetti di esecuzione, un po' per l'idealismo ingenuo che le caratterizzava, nessuna delle due fu in grado di garantire una pace duratura e stabile, come dimostra lo scoppio della seconda guerra mondiale. A paragone, il Congresso di Vienna che nel 1815 aveva fatto la Restaurazione può essere definito un capolavoro (il che è tutto dire). Anche la marcia dannunziana su Fiume è in fondo un esempio del cattivo funzionamento dei trattati di pace del 1919. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#285 - La degenerazione della democrazia

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Nov 23, 2023 24:33


In questa lezione rileggiamo il pensiero di Alexis de Tocqueville, storico e pensatore francese dell'età della Restaurazione e dei fremiti liberali e democratici, che, avendo visitato gli Stati Uniti, ne riporta la netta sensazione di aver compreso quale sarà il necessario sviluppo del cammino della storia: l'affermazione del principio di eguaglianza. I tempi della Rivoluzione francese non sono tanto lontani, e Tocqueville crede di vedere in terra d'America la più compiuta profezia ed insieme la più avanzata realizzazione di una modalità di organizzazione del potere, che trova il proprio fondamento nel popolo e che possiamo per questo definire 'democrazia'. Entusiasta sostenitore di questo sviluppo storico, che il pensatore giudica comunque inevitabile, Tocqueville non rinuncia a prefigurare possibili degenerazioni e involuzioni della democrazia come sistema di potere prezioso e alto ma anche tanto delicato. Le sue parole sono impressionanti nell'esattezza con cui delineano un paesaggio tremendamente somigliante al tempo che a tutti noi è dato di vivere. In copertina: Un'immagine che simboleggia il concetto di democrazia in America. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Terruzzi Racconta la Formula 1
Terruzzi racconta: Giappone, l'ora della restaurazione | A ruota libera

Terruzzi Racconta la Formula 1

Play Episode Listen Later Sep 26, 2023 46:27


La rivoluzione di Singapore è durata lo spazio di un weekend. In Giappone si torna alla normalità, e al dominio di una Red Bull capace di assicurarsi il Mondiale costruttori con 6 gare d'anticipo. Tutto merito di Newey? Ma che dire di Honda? E quanto durerà questo dominio? Mentre negli altri team inizia a volare qualche sganassone di troppo, e in pista volano pasticcini oltre ai soliti boeri, il porto di Pearl Harbour continua ad affollarsi, tra nuovi arrivi e lungodegenti. Ora si va in Qatar, in compagnia dei Pooh, sperando che nel frattempo il complesso del podcast più prorompente del circus non si sciolga.

Il Fatto di domani
Vitalizi, la restaurazione

Il Fatto di domani

Play Episode Listen Later Jul 7, 2023 7:48


Il Fatto di domani 8 luglio. Vitalizi, la restaurazione: il Senato abolisce il taglio voluto dai 5S (e il Pd si astiene). Il senso della destra per la giustizia: attacchi ai magistrati e a chi denuncia violenza

Uacanda
Sudan: la restaurazione dietro al conflitto

Uacanda

Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 11:58


In Arabia Saudita salta il tavolo per la tregua in Sudan, tra propaganda e accuse incrociate, mentre emerge l'ombra dell'ex dittatore al-Bashir dietro l'esercito regolare sudanese. La lotta per la spartizione del potere tra i due eserciti mette fuori gioco la società civile. Ascolta gli aggiornamenti e l'analisi di Bruna SironiIl Sudan e l'Europa che scelse il partner sbagliato. Ascolta l'editoriale del nuovo numero di giugno di Nigrizia, dal direttore Giuseppe CavalliniNel centenario della nascita di don Milani, vi racconto come l'ho conosciuto. Di Elio Boscaini

Storia dei Carabinieri
Extra 11. 3 anni di podcasting

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 31, 2023 20:05


3 anni di podcasting Care amiche, cari amici, questa volta non parliamo di Carabinieri coraggiosi o di storia dell'Istituzione. No, questa volta tocca parlare di un tema completamente diverso: parliamo dei 3 anni di Storia dei Carabinieri, parliamo del podcast. Ogni anniversario rappresenta un momento propizio per fare una piccola pausa e qualche riflessione. C'è sempre un po' di introspezione e qui voglio condividere alcune idee; una prima considerazione che voglio condividere con voi è il pensiero che mi ha fatto iniziare questo progetto oramai qualche tempo fa: il desiderio di raccontare una storia sconosciuta, fatta di uomini (e più recentemente donne). Questi uomini hanno percorso nell'uniforme da Carabiniere tutta la storia nazionale a partire da quella Restaurazione avviata con la fine della stella radiosa di Napoleone. Si tratta in buona sostanza di una storia che si racconta molto poco, anche all'interno dell'Arma dei Carabinieri, e che questo tentativo vuole o pretende di poterla diffondere, far crescere, scoprendo i tanti lati meno noti di quelle vicende che videro i Carabinieri protagonisti. Dunque nel celebrare i tre anni di vita del progetto, che però ha radici molto più lontane, ho chiesto a qualche ascoltatore del podcast di lasciarmi un pensiero, una riflessione, un vocale (cioè un messaggio vocale). Inizierei da un ragazzo che si è molto entusiasmato di fronte alla mia richiesta: Giuseppe, un aspirante Carabiniere che si è imbattuto nel podcast su Instagram. Giuseppe ha fatto anche una piccola recensione e lo ascoltiamo dalla bella voce giovane, Giuseppe in bocca al lupo per il tuo futuro! (Viva il lupo). Vedete, dedicarsi ad un podcast non è cosa facile e porta via del tempo: deve essere una passione ed un piacere. Ci sono tanti bravi e volenterosi che iniziano un progetto ma dopo alcuni episodi buttano giù tutto. Il tempo è galantuomo ci ricorda addirittura Voltaire quando vuole sottolineare che il tempo riesce a restituire ciò che è dovuto a tutti, meriti e demeriti, ovviamente. E proprio pochi giorni fa, ho letto un post su Instagram di una podcaster, una di quelle brave sapete, La Fizza. Abbiamo storie e passioni diverse ma il magico potere del podcast riesce a far divertire tutti noi (ci siamo fatti una chiacchierata insieme nel suo podcast “Sorriso Sospeso”, la trovate pubblicata il 28 aprile come puntata extra il Carabiniere podcaster). Insomma, La Fizza si domandava “vale la pena?”. Tanti follone le hanno risposto. Anche io (stavolta al singolare), come Storia dei Carabinieri mi sono avventurato con una piccola riflessione: “Vale sempre la pena!!! Il confronto con le interviste è molto stimolante, gli episodi normali aiutano tante persone… anche se non ne hai la percezione … la restituzione con un grazie, UN SOLO GRAZIE, non ha prezzo! Ci sono tante parole belle che ho sentito nei vocali di chi ha partecipato a questa piccola festa dei 3 anni. Forse un passo tra tutti è quello di Emanuele che ringrazio tanto per la sua riflessione, quando parla di comunità, fatta di persone, di donne e uomini, giovani e meno giovani, incuriositi ma forse anche appassionati da questo piccolo progetto. Grazie a Giuseppe, ad Alessandro Maria ed Emiliano, a Matteo, a Biagio, a Maria Gabriella, a Letizia e ad Emanuele per aver donato la voce per comporre questo episodio. Grazie a tutti i podcaster e gli amici che ho incontrato in questo bel viaggio di saperi, grazie a voi che ascoltate questo podcast e che lo aiutate a crescere condividendo con i vostri amici i nostri episodi. La prossima volta tocca a voi, sappiatelo. Vogliamo ascoltare anche le vostre voci. Buon ascolto!   --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Tornano Cuffaro e Formigoni: la restaurazione

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later May 9, 2023 2:59


Una restaurazione la noti da molti particolari. C'è il ritorno di idee, anche quelle più reazionarie, che nessuno aveva più il coraggio di proporre, c'è lo sdoganamento di pratiche politiche che fino a pochi mesi prima sarebbero state scandalose e poi c'è il ritorno di antichi personaggi portatori di un'epoca. Nel giro di poche ore sulla ribalta politica nazionale sono riapparsi Roberto Formigoni e Salvatore Cuffaro, incuranti delle condanne giudiziarie ma soprattutto delle condanne politiche di un'era che hanno diversamente cavalcato lasciando solo macerie. “Sembra fantascienza”, come dice il dem Pierfrancesco Majorino, e invece è un giorno di maggio del 2023. #LaSveglia per La Notizia

il posto delle parole
Stefano Verdino "Avvedimenti politici"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 19, 2023 26:44


Stefano Verdino"Avvedimenti politici"AforismiClemente Solaro della MargaritaNino Aragno Editorehttps://ninoaragnoeditore.itLa virtù è fra due vizii opposti; il giusto mezzo de' libertini moderati è fra il vizio e la virtù; tiene dell'una e dell'altro. Condizione assurda: la virtù non s'amalgama col vizio, il bene col male. Chi usa la libertà della stampa a danno della Società o degli individui non esercisce un diritto, viola molti doveri. La ribellione contro l'autorità legittima non è lecita mai; i popoli giudicati da questa non hanno il diritto di giudicarla. Clemente Solaro della Margarita (1792 - 1869). Uomo politico, laureatosi in legge a Torino, fu segretario della legazione sarda a Napoli, incaricato d'affari a Madrid e ministro degli Esteri di Carlo Alberto. Sostenitore intransigente dei principi assolutistici e legittimisti, osteggiò la politica liberale di Cavour durante la sua attività di deputato al Parlamento subalpino (1854-60). Tra i suoi scritti: Memorandum storico-politico (1851) e L'uomo di stato indirizzato al governo della cosa pubblica (2 voll., 1863-64).Stefano Verdino (Genova 1953) insegna Letteratura italiana all'Università di Genova. Si occupa di Tasso, cultura di primo '800, poesia del '900 (Montale, Luzi, Caproni). Ha pubblicato Luciano Anceschi (1987); Storia delle riviste genovesi: da Morasso a Pound (1993); Racconto della poesia: il Novecento europeo (2003); La poesia di Mario Luzi (2006); Il Re Torrismondo e altro (2007); Genova reazionaria: una storia culturale della Restaurazione (2012). Per i tipi di Aragno ha curato l'edizione delle Prose di Mario Luzi (2014).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

La Storia riletta da Mauro Lanzi
La Rivoluzione Inglese - Parte IV (Carlo II)

La Storia riletta da Mauro Lanzi

Play Episode Listen Later Apr 15, 2023 35:38


Con il ritorno in patria dell'erede al trono, nel1660, ha inizio il periodo detto della Restaurazione, che vede il pieno ristabilirsi dell'autorità di monarchia e Chiesa Anglicana, Il retaggio delle tragiche esperienze vissute non fu dimenticato, non si ripeterono gli errori del passato; si cercò un nuovo equilibrio tra esecutivo e Parlamento, il confronto tra Chiesa Anglicana e religioni riformate divenne meno aspro, passo dopo passo nasceva la nuova Inghilterra.

Dentro alla storia
Il 1848 in Francia e in Austria

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Mar 25, 2023 20:37


Il 1848 in Francia si concluse con il tramonto della Seconda Repubblica e l'approdo al Secondo Impero, ma oggi iniziamo a parlare anche di Austria.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

Dentro alla storia
I moti del 1830-31

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Mar 15, 2023 23:46


Nel 1830 la rivoluzione ritornò ad attraversare l'Europa, partendo ancora una volta da Parigi.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

il posto delle parole
Omar Cucciniello "Neoclassico Romantico. Pompeo Marchesi scultore collezionista"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Mar 13, 2023 16:25


Omar CuccinielloNeoclassico e RomanticoPompeo Marchesi scultore collezionistaGalleria d'Arte Moderna, MilanoFino al 18 giugno 2023https://gam-milano.comCon la mostra “Neoclassico e Romantico. Pompeo Marchesi, scultore collezionista”, GAM | Galleria d'Arte Moderna prosegue il percorso di valorizzazione dei nuclei più significativi del suo patrimonio artistico.L'esposizione, allestita nelle sale al piano terra della Villa Reale fino al 18 giugno 2023, è promossa dal Comune di Milano | Cultura ed è curata da Omar Cucciniello, conservatore della Galleria d'Arte Moderna di Milano.Formatosi a Roma, sotto la direzione di Canova, Pompeo Marchesi (Saltrio, 1783-Milano, 1858) è un artista strettamente legato alla città di Milano, dove negli anni napoleonici e della Restaurazione ottenne un grandissimo successo, partecipando ai più importanti cantieri, dall'Arco della Pace al Duomo, e alla vita artistica cittadina. Il suo grande studio, ricostruito grazie a una sottoscrizione della cittadinanza e inaugurato dall'imperatore d'Austria, era uno dei luoghi più frequentati e alla moda della città, ricordato da Stendhal e Balzac, affrescato da Hayez e organizzato come un museo. Qui, infatti, Marchesi radunò tutti i modelli in gesso e i bozzetti delle sue sculture, ma anche la ricca collezione di opere d'arte raccolte durante gli anni, comprendente sculture antiche, disegni, incisioni, dipinti e cartoni, soprattutto di artisti a lui contemporanei, come Appiani, Bossi, Hayez, Molteni, Thorvaldsen e Canova. E proprio da questo monumentale luogo nasce il suo lascito: alla sua morte lo scultore donò infatti tutti materiali dello studio alla città di Milano. Primo di una lunga serie, il lascito di Marchesi si pone quindi alle origini delle collezioni artistiche civiche. In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della morte di Canova, la mostra prende spunto dal prezioso modello in gesso di Ebe, parte del lascito testamentario di Marchesi, per ricostruire non solo una pagina importante del collezionismo dell'Ottocento lombardo ma anche una figura d'artista di fondamentale importanza per il tardo neoclassicismo milanese.Catalogo Mostra: Officina Libraria Omar Cucciniello è conservatore della Galleria d'Arte Moderna di Milano. Si occupa soprattutto di arte dell'Ottocento e del primo Novecento: in particolare di scultura e dell'ambito lombardo e milanese. Ha curato mostre dedicate a questi temi, tra cui 100 anni. Scultura a Milano 1815-1915 (Officina Libraria, 2017), Boldini. Ritratto di signora (Officina Libraria, 2018), Hayez. Un capolavoro ritrovato (Mets, 2018) e Canova. I volti ideali (Electa, 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Dentro alla storia
La Grecia diventa indipendente

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Mar 10, 2023 21:34


L'unico moto del 1820-21 che riuscì nel suo intento fu quello greco, che mirava alla conquista dell'indipendenza dall'Impero Ottomano. Ecco come ci riuscì.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

Dentro alla storia
I moti del 1820-1821

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Mar 5, 2023 22:11


Nel 1820 l'equilibrio messo in piedi dal Congresso di Vienna cominciò a mostrare i suoi primi segni di debolezza, anche a causa dell'attività delle società segrete.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

Dentro alla storia
L'ondata conservatrice in Europa

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Feb 28, 2023 21:36


A seguito del Congresso di Vienna, tutta Europa sembrò abbracciare momentaneamente i valori della Restaurazione.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

Dentro alla storia
La Restaurazione e il Congresso di Vienna

Dentro alla storia

Play Episode Listen Later Feb 23, 2023 20:57


Dopo la caduta di Napoleone, i grandi d'Europa si riunirono a Vienna per ridisegnare il Vecchio Continente. Ecco come agirono.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4778249/advertisement

il posto delle parole
Elisabetta Chiodini "Milano. Da Romantica a Scapigliata"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 3, 2022 22:02


Elisabetta Chiodini"Milano. Da Romantica a Scapigliata"Castello Visconteo Sforzesco, Novarafino al 12 marzo 2023https://www.ilcastellodinovara.it/La nuova bella esposizione autunnale ideata e prodotta da Comune di Novara, Fondazione Castello e Mets Percorsi d'Arte con il patrocinio di Regione Piemonte, Commissione Europea, Provincia di Novara, Comune di Milano, Main Sponsor Banco BPM, intende illustrare, attraverso oltre settanta capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, i mutamenti susseguitesi nel capoluogo lombardo tra gli anni dieci e i primi anni ottanta dell'Ottocento. Decenni turbolenti nei quali Milano ha visto la caduta del Regno napoleonico d'Italia, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d'indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione. Le trasformazioni che già in epoca teresiana avevano iniziato a modificarne sensibilmente l'aspetto monumentale e urbanistico erano proseguite durante gli anni della Repubblica Cisalpina, del Regno d'Italia, della Restaurazione e del Risorgimento e avevano fatto di Milano una città moderna e bellissima, crocevia di genti, di culture, di arte. Una città elegante che avrebbe continuato a rinnovarsi anche nei decenni post-unitari, si pensi alla costruzione della Stazione Centrale, inaugurata nel 1864 dal Re d'Italia Vittorio Emanuele II, alla demolizione del Coperto dei Figini in Piazza Duomo (1864), alla costruzione della Galleria Vittorio Emanuele (1865) e all'ideazione della Piazza del Teatro, nel 1865 battezzata Piazza della Scala, all'abbattimento del Rebecchino (1875). Una città culturalmente assai vivace, frequentata da viaggiatori stranieri e abitata da un facoltoso ceto borghese, ma nel contempo anche un luogo in cui le differenze sociali cominciavano via via a farsi sempre più marcate e nella quale gran parte della popolazione viveva in povertà. Il percorso espositivo, concepito dalla curatrice Elisabetta Chiodini coadiuvata da un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D'Agati, Fernando Mazzocca, Sergio Rebora, è articolato in otto sezioni che seguono l'andamento delle sale del Castello Visconteo Sforzesco e ripercorre l'evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura, fenomeno culturale nato a Milano negli anni sessanta dell'Ottocento che coinvolgeva poeti, letterati, musicisti, artisti, uniti da una profonda insofferenza nei confronti delle convenzioni della società e della cultura borghese.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Inside books
I miserabili di Victor Hugo #MattoniFrancesi

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Play Episode Listen Later Sep 3, 2022 85:27


Analizziamo uno dei più grandi classici della letteratura francese e mondiale: I Miserabili di Victor Hugo. Divisione della puntata: •Citazione d'apertura e introduzione - min 00:16 •Contesto letterario e storico: Romanticismo e Restaurazione – min 01:59 •La vita di Hugo: il poeta vate, l'intellettuale engagé – min 29:32•Stile e poetica: l'estetica della totalità, il fantastico, il paratesto – min 35:09•I Miserabili: l'epopea di Parigi – min 38:24•La struttura del romanzo, l'intreccio e i personaggi – min 45:06-Prima parte: Myriel, Jean Valjean, Fantine, Thenardier, Javert – min 45:20-Seconda parte: Cosette, Eponine, Gavroche – min 01:03:37-Terza parte: Marius, Enjolras e l'ABC, – min 01:08:18 -Quarta parte: La rivoluzione – min 01:15:37 •Quinta parte: Conclusioni – min 01:16:17 •Il senso storico dell'opera – min 01:18:23

Inside books
#MattoniFrancesi - Il rosso e il nero

Inside books

Play Episode Listen Later Jul 1, 2022 46:34


Stendhal fu uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo, nonché uno dei primi esponenti del realismo grazie alla sua "estetica dello specchio", capace di rispecchiare attraverso i suoi romanzi i vari livelli della società reazionaria post-napoleonica, prima della Rivoluzione del 1830. Nessuno come lui seppe rappresentare l'età della Restaurazione, epoca in cui i grandi ideali si erano spenti e a regnare su tutto c'era una profonda noia e un grigiore opprimente. Su questo sfondo si stagliano caratteri tumultuosi come quello di Julien Sorel, giovane ambizioso, alle prese con la Storia. I temi sono romantici ma l'acuta analisi dell'amore, la raffinata e complessa disamina sull'egotismo - termine da lui coniato - fanno di Stendhal un narratore molto vicino alla nostra sensibilità contemporanea. Tutto ci appare attuale: l'esagerata e narcisistica considerazione di sé stessi, l'ideale di vita intensa, che sfugge al conformismo e alle etichette sociali, tesa alla ricerca del piacere e della felicità. Stendhal ritrae temperamenti energici, appassionati e coraggiosi, in contrapposizione a una società piatta e monotona.

Il cielo sopra Pechino
S05E22 - La caduta di Imran Khan. Restaurazione a Islamabad?

Il cielo sopra Pechino

Play Episode Listen Later Apr 16, 2022 32:17


Dopo l'incursione in Afghanistan della settimana scorsa, continuiamo il nostro viaggio tra Asia centrale e meridionale per portarvi in Pakistan, dove "succedono cose".In uno dei paesi più complessi al proprio interno e più strategici sul piano internazionale, è infatti appena caduto il governo di Imran Khan, messo in minoranza dai suoi stessi ex alleati, ma molti pensano che a tirare le fila ci siano come al solito i militari.E dunque noi cercheremo di capirne di più con Marco Mezzera, esperto di mediazione dei conflitti, già membro del Norwegian Centre for Conflict Resolution, che negli ultimi 15 anni si è occupato diffusamente proprio di Pakistan.

il posto delle parole
Alessandra Cenni "Salve, libertà"

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Play Episode Listen Later Mar 13, 2022 25:12


Alessandra Cenni"Salve, libertà"Foscolo, Calvo, Solomòl e il risveglio della coscienza nazionaleGammarò Editorehttps://www.librioltre.it/In questo saggio della studiosa ligure Alessandra Cenni viene raccontata la vita dei tre massimi poeti provenienti dalle isole Ionie, con l'apporto di scritti e testimonianze che documentano i momenti e i luoghi della convergenza culturale tra la Grecia e l'Italia, nella prima metà del sec. XIX, in vista di rivoluzioni che portarono alla liberazione dei due paesi dalla sudditanza alle potenze europee della Restaurazione postnapoleonica. Abbiamo definito del risveglio questo periodo, perché esso effettivamente coincide, non solo con la nascita e l'affermazione di una coscienza nazionale, ma con un vero e proprio rinascimento culturale e artistico per le due più antiche civiltà del Mediterraneo. Per comprendere i motivi e gli aspetti di tale rinascita e conoscere i movimenti, gli autori e le opere che la determinarono, aprendo all'età successiva, è parso opportuno inquadrarli storicamente per tracciare a grandi linee la vicenda europea e greca, in particolare, in quei primi due decenni del secolo XIX, dai primordi della rivoluzione all'affermarsi del nuovo stato greco e della sua partecipazione agli eventi europei coevi. Non si può, infatti, comprendere il significato e il contributo di questi tre autori alla libertà greca e italiana, se non si è sufficientemente delineato il cammino dell'idea di libertà di cui sono stati portatori. La poesia e la storia, infatti, si intersecano su percorsi che bisogna compiere, seguendo le orme delle posizioni etiche, culturali, politiche degli autori di cui ci si occupa. Nel XIX secolo, i contatti tra gli intellettuali italiani e greci sono numerosi e rilevanti, in particolare tra i poeti provenienti dalle Isole Ionie (Eptaniso) che si sono formati nelle scuole e università italiane. La storia delle relazioni tra Italia e Grecia è cominciata appunto con il dominio della Repubblica di Venezia sulle isole Ionie dal XVI secolo fino al Trattato di Campoformio del 1797 che determinò la scelta dell'italiano come lingua ufficiale. Tali relazioni anche personali devono essere inserite nel contesto storico e ambientale che le condiziona e le alimenta, per l'intreccio tra la lotta politica per la libertà e l'autonomia nazionale che vede in questi anni protagoniste l'Italia e la Grecia, grazie al pensiero e ai gesti generosi di molti intellettuali sull'esempio che sarà di Lord Byron e di altri europei filelleni, che si sono sacrificati per la causa della indipendenza della Grecia.Alessandra Cenni, ricercatrice e docente di Letteratura Italiana e Letterature Comparate, ha conseguito un dottorato di ricerca internazionale-label europeo presso l'Università di Roma2- Tor Vergata e Atene “Capodistriako” nel 2014, precedentemente aveva ottenuto la specializzazione di tre anni di postlaurea in Letterature comparate greca-italiana presso l'Università di Salonicco (Grecia) Si occupa da molti anni di poesia e di teatro, didattica e ricerca.Ha curato l'Opera completa di Antonia Pozzi per diversi editori, dalla prima edizione moderna con Scheiwiller-Garzanti (1986) all'ultima con Bietti (2013), oltre alla biografia: In riva alla vita, (Rizzoli, 2002). Ha scritto anche un accurato ritratto critico-biografico di Emily Dickinson: Cercando Emily Dickinson (Milano, Archinto, 1998) e il saggio biografico Gli occhi eroici (Mursia, 2011) Ha pubblicato poesie che interpreta in forma di performances, allestite in spazi inusuali : Silhouettes-L'Altra Poesia (1994), Le tuffatrici (1997) e Cosmonautiche (2002) , Corpi celesti (2010) che ha ottenuto il primo premio al concorso internazionale di poesia Tulliola, Città di Formia, 2012.Ha ideato e realizzato anche mostre di poesia visiva, tra cui la mostra sulla Lettera come scrittura creativa, con autografi e interventi di poesia visiva, alla Biblioteca Sormani di Milano nel 2010. L'ultima mostra da lei realizzata: “Pietre parlano” è stata allestita nel luglio 2013 nell'antico palazzo della Commenda di Pré a Genova. Nel 2013 è uscito anche il suo primo romanzo, Pietre e onde (Robin-Biblioteca del vascello), presto in e-book: un romanzo d'avventura e filosofico, ispirato alla teoria dell'eterno ritorno.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Fotogrammi - Radio Statale
"Illusioni Perdute" - Fotogrammi Short ep.30

Fotogrammi - Radio Statale

Play Episode Listen Later Jan 15, 2022 19:42


“Illusioni Perdute” di Xavier Giannoli, è la trasposizione cinematografia dell'omonima opera di Balzac. La prima cosa che salta all'occhio durante la visione, è come la scrittura critica di Balzac nei confronti del suo secolo, il XIX, sia estremamente attuale. È come sedersi davanti a uno specchio e godersi lo spettacolo della decadenza morale dei nostri giorni: carenza di valori, tutto è in vendita, la verità è sopraffatta dal denaro e dalle fake news, l'arte perde di significato… e a noi cosa rimane? Questo è lo scenario che vediamo raccontato sullo schermo, dove come protagonista c'è un giovane poeta di campagna, Lucien, che con occhi innocenti e ingenui si appresta a compiere il suo grande balzo nella capitale parigina, per vivere una storia d'amore e consacrarsi grande poeta. Purtroppo nella società francese della Restaurazione, schiava del capitale, non c'è spazio per sani valori e non c'è tempo per coltivare sciocche illusioni. Il mondo è duro, vorace e non risparmia nessuno. Lucien dovrà farne i conti e a suo malgrado pagarne il prezzo. Ci sarà un tempo per la gloria, e un tempo per la sconfitta… ma ciò che è sicuro, suggerisce Balzac, è che la disgrazia del Capitalismo sarà sempre presente. Ciò che ha sicuramente ispirato Xavier Giannoli a intraprendere questa trasposizione cinematografica, è stata l'estrema lucidità con cui lo scrittore francese aveva descritto il mutamento dei meccanismi della sua società, ormai compromessa con il nascente Capitalismo. L'unica differenza è che a distanza di 200 anni nulla è cambiato, per certi versi possiamo affermare che è peggiorato. Non siamo più a contatto con una nuova realtà, come lo erano i protagonisti di Balzac, ma ne siamo completamente sommersi: il Capitalismo detta quotidianamente le nostre azioni senza che ce ne possiamo accorgere. Giannoli è stato bravo nell'attualizzare delicatamente l'opera di Balzac, rendendola di fatto un'opera senza tempo. Il regista francese è riuscito a raccontare criticamente la nostra società attuale, servendosi di un romanzo di due secoli fa, e ha riportato in sala tutto lo splendore del grande cinema in costume. Due sono gli aspetti da lodare: il lavoro fatto sulla colonna sonora e la valorizzazione del suo cast. L'intento era quello di trasformare il film in una partitura musicale, dove ogni elemento, ogni gesto, ogni personaggio, fosse in armonia con l'insieme del racconto. Risultato completamente raggiunto. Non si perde mai il punto, l'occhio dello spettatore è continuamente stimolato e invitato a godere dell'intera messinscena. Il ritmo è sostenuto ma sinuoso, quasi a voler rappresentare i tumulti d'animo del protagonista Lucien. Tutto ciò non poteva che non essere sostenuto da un cast eccezionale, dal quale Xavier Giannoli è riuscito a tirar fuori le singole peculiarità, con le quali ha costruito e stratificato i personaggi, cucendoli poi alla perfezione sull'essenza dei suoi attori. Il risultato finale è stupefacente, affascinante e meraviglioso. Si assiste più a un “dramma umano” che a una “commedia umana”, per citare il nostro Balzac. Una maestosa invettiva a un mondo svuotato dei suoi stessi valori, dove l'uomo sembra impotente, ridicola pedina, o per meglio dire ignaro attore di una grande tragicommedia che è la vita. Forse ciò che Balzac voleva dirci 200 anni fa, e che ora vuole dirci anche Xavier Giannoli, è che non è mai tardi per raddrizzare il tiro, per invertire la rotta e per ricostruire la nostra identità sociale e umana. C'è sempre tempo per tornare a vivere “come si deve”. Lasciamo che questo film possa essere una finestra sul passato per poter comprendere e migliorare il nostro presente e futuro. Viva il cinema!

Storia in Podcast
Vi racconto le famiglie Agnelli e Frisetti. Di Giulia Ajmone Marsan

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Dec 16, 2021 13:50


Edoardo Agnelli (1831-1871) e Aniceta Frisetti (1845-1920), i genitori di Giovanni Agnelli fondatore della FIAT, crescono e vivono in famiglie radicate nell'ambiente commerciale, imprenditoriale e finanziario della Torino alla vigilia della sua spettacolare industrializzazione. Giulia Ajmone Marsan – figlia di Umberta dei baroni Nasi, cugina di Gianni Agnelli, l'Avvocato – racconta per Storiainpodcast alcuni momenti della loro vicenda, narrati nel libro “Aniceta & Edoardo” edito dal Centro Studi Piemontesi. Il libro è un contributo alla storia delle origini sociali degli industriali Italiani e ricostruisce, sulla base di numerosi documenti archivistici, l'evoluzione di un ambiente familiare che si snoda da Racconigi e Orbassano a Torino, centro delle loro attività economiche, senza tuttavia tagliare le radici con la terra, con investimenti in particolare a Villar Perosa e a Villafranca Piemonte.Nel corso di un periodo assai mutevole, dalla caduta dell'antico regime, all'annessione alla Francia, dalla Restaurazione al Risorgimento, le due famiglie riescono come fondachieri, banchieri, commercianti di cotone, tessili e immobiliaristi a far parte dell'élite economica della città: un trampolino che permetterà al figlio di Edoardo e Aniceta di svolgere un ruolo da protagonista nella storia industriale italiana.Giulia Ajmone Marsan si è laureata a Oxford, ha lavorato al Parlamento Europeo e al Parlamento Britannico. Come giornalista ha scritto tra gli altri per il “Corriere della Sera”, “La Stampa” e “The Arts Newspaper”. Appassionata di storia, si è specializzata in biografie di personaggi ottocenteschi e ha pubblicato: “Leopoldo Boselli” in Archivio Storico Lodigiano nel 2011; “All'ombra di notabili e eroi: Giuseppe Lavini (1857-1928)” nel 2014 per il Centro Studi Piemontesi e “Giuseppe Telfener: precursore degli imprenditori globali” nel 2018 per Archinto.A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Personaggi------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Nessun luogo è lontano
Sudan, dopo il golpe la nuova vecchia restaurazione

Nessun luogo è lontano

Play Episode Listen Later Nov 23, 2021


Siamo stati in Sudan, dove la liberazione del primo ministro Hamdok dopo il golpe militare del generale Burhan non convince i manifestanti della società civile.In Sudan è prigioniero l'imprenditore italiano Marco Zennaro, al centro di un caso internazionale che ha tutte le caratteristiche della cattura di un ostaggio. Sono stati con noi: Cristiano Zennaro (padre di Marco Zennaro), Aldo Silanos (avvocato di Marco Zennaro), Dallia Mohamed (attivista sudanese ed ex giornalista), Nazar Yousif (giornalista sudanese).

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#CORSOSERALE - 4.12 - Restaurazione: la Vienna dei Valzer e del Concerto europeo

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Nov 21, 2021 96:01


- Il congresso di Vienna - Von Metternich --- Send in a voice message: https://anchor.fm/stefano-dambrosio5/message

Storia in Podcast
L'Ottocento in Europa - Terza parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 15, 2021 11:26


La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
L'Ottocento in Europa - Seconda parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 15, 2021 20:30


La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
L'Ottocento in Europa - Prima parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 15, 2021 20:50


La storia dell'Ottocento in Europa è caratterizzata nella prima parte da un un susseguirsi di vicende e scenari geopolitici complessi e confusi che avrebbero però posto le basi per i successivi eventi. Per Storiainpodcast la professoressa Rosa Maria Delli Quadri, racconta gli sconvolgimenti militari e territoriali figli dell'età napoleonica, nati come conseguenza del Congresso di Vienna del 1815, che saranno seguiti dall'epoca conosciuta come “Primavera dei popoli” (1848) contraddistinta dai moti popolari per l'ottenimento dei diritti fondamentali dell'uomo e il raggiungimento dell'indipendenza delle nazioni, brutalmente repressi.Rosa Maria Delli Quadri, è Professoressa Associata di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Firenze; è inoltre autrice di diverse opere, tra cui “Il Mediterraneo delle Costituzioni. Dalla Repubblica delle sette Isole Unite agli Stati Uniti delle Isole Ionie. 1800-1817”. - Primi anni dell'800 e Congresso di Vienna (Prima parte). - Moti patriottici (Seconda parte). - Il 1848 (Terza parte). A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
L'età di Napoleone - Terza parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 8, 2021 18:01


Con Età napoleonica, nella storiografia contemporanea, s'intende il periodo che va dalla discesa di Napoleone Bonaparte in Italia (1796), sul finire della Rivoluzione francese, al Congresso di Vienna (1815), fino alla Restaurazione, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. Caratterizzata dall'ascesa e affermazione al potere di Napoleone con il suo impero e la sua ideologia politica, rappresenta la prima fase storica della storia contemporanea europea. Per Storiainpodcast, la professoressa Maria Pia Donato racconta Napoleone Bonaparte, il grande stratega militare e conquistatore, l'erede della Rivoluzione Francese, e ancora l'abile uomo politico e di governo.Maria Pia Donato, Direttrice di Ricerca presso il CNRS Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi e autrice dell'opera “L'archivio del mondo. Quando Napoleone confiscò la storia”. - Napoleone, l'erede della Rivoluzione francese (Prima parte). - Il Codice Civile Napoleonico e le più importanti trasformazioni (Seconda parte). - Napoleone, l'Italia e l'età napoleonica (Terza parte).A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
L'età di Napoleone - Prima parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 8, 2021 16:20


Con Età napoleonica, nella storiografia contemporanea, s'intende il periodo che va dalla discesa di Napoleone Bonaparte in Italia (1796), sul finire della Rivoluzione francese, al Congresso di Vienna (1815), fino alla Restaurazione, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. Caratterizzata dall'ascesa e affermazione al potere di Napoleone con il suo impero e la sua ideologia politica, rappresenta la prima fase storica della storia contemporanea europea. Per Storiainpodcast, la professoressa Maria Pia Donato racconta Napoleone Bonaparte, il grande stratega militare e conquistatore, l'erede della Rivoluzione Francese, e ancora l'abile uomo politico e di governo.Maria Pia Donato, Direttrice di Ricerca presso il CNRS Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi e autrice dell'opera “L'archivio del mondo. Quando Napoleone confiscò la storia”. - Napoleone, l'erede della Rivoluzione francese (Prima parte). - Il Codice Civile Napoleonico e le più importanti trasformazioni (Seconda parte). - Napoleone, l'Italia e l'età napoleonica (Terza parte).A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
L'età di Napoleone - Seconda parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 8, 2021 13:46


Con Età napoleonica, nella storiografia contemporanea, s'intende il periodo che va dalla discesa di Napoleone Bonaparte in Italia (1796), sul finire della Rivoluzione francese, al Congresso di Vienna (1815), fino alla Restaurazione, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo. Caratterizzata dall'ascesa e affermazione al potere di Napoleone con il suo impero e la sua ideologia politica, rappresenta la prima fase storica della storia contemporanea europea. Per Storiainpodcast, la professoressa Maria Pia Donato racconta Napoleone Bonaparte, il grande stratega militare e conquistatore, l'erede della Rivoluzione Francese, e ancora l'abile uomo politico e di governo.Maria Pia Donato, Direttrice di Ricerca presso il CNRS Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi e autrice dell'opera “L'archivio del mondo. Quando Napoleone confiscò la storia”. - Napoleone, l'erede della Rivoluzione francese (Prima parte). - Il Codice Civile Napoleonico e le più importanti trasformazioni (Seconda parte). - Napoleone, l'Italia e l'età napoleonica (Terza parte).A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia ------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

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La Rivoluzione francese - Prima parte

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Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 15:47


La Rivoluzione francese fu un periodo di sconvolgimento sociale, politico e culturale estremo, prevalentemente violento, avvenuto in Francia tra il 1789 e il 1799. Fu un evento assai complesso e articolato in varie fasi. Le sue principali conseguenze immediate furono: l'abolizione della monarchia assoluta capetingia e la rapida proclamazione della repubblica; l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien Régime, il sistema politico e sociale precedente, ritenuto colpevole della disuguaglianza e povertà dei suoi sudditi; la stesura della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne. La Rivoluzione francese terminò con il periodo imperiale-napoleonico e poi la Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea. E tuttavia, insieme a quella americana, segnò il declino dell'assolutismo e ispirò le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo, aprendo la strada a un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia diviene la classe dominante. Questo fu a sua volta la premessa per la nascita dei moderni stati democratici del XX secolo. Per Storiainpodcast Daniele Di Bartolomeo illustra una vicenda che in storiografia è lo spartiacque tra età moderna ed età contemporanea.Daniele Di Bartolomeo è Dottore di ricerca di Storia Moderna presso l'Università di Teramo e autore di diverse opere, tra cui “Una storia in tempo reale. La Rivoluzione Francese raccontata dai suoi protagonisti, 1789-1796”. - La Rivoluzione in movimento (Prima parte). - Le tre tappe della Rivoluzione Francese (Seconda parte). - Il futuro della Rivoluzione (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
La Rivoluzione francese - Terza parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 6:04


La Rivoluzione francese fu un periodo di sconvolgimento sociale, politico e culturale estremo, prevalentemente violento, avvenuto in Francia tra il 1789 e il 1799. Fu un evento assai complesso e articolato in varie fasi. Le sue principali conseguenze immediate furono: l'abolizione della monarchia assoluta capetingia e la rapida proclamazione della repubblica; l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien Régime, il sistema politico e sociale precedente, ritenuto colpevole della disuguaglianza e povertà dei suoi sudditi; la stesura della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne. La Rivoluzione francese terminò con il periodo imperiale-napoleonico e poi la Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea. E tuttavia, insieme a quella americana, segnò il declino dell'assolutismo e ispirò le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo, aprendo la strada a un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia diviene la classe dominante. Questo fu a sua volta la premessa per la nascita dei moderni stati democratici del XX secolo. Per Storiainpodcast Daniele Di Bartolomeo illustra una vicenda che in storiografia è lo spartiacque tra età moderna ed età contemporanea.Daniele Di Bartolomeo è Dottore di ricerca di Storia Moderna presso l'Università di Teramo e autore di diverse opere, tra cui “Una storia in tempo reale. La Rivoluzione Francese raccontata dai suoi protagonisti, 1789-1796”. - La Rivoluzione in movimento (Prima parte). - Le tre tappe della Rivoluzione Francese (Seconda parte). - Il futuro della Rivoluzione (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Storia in Podcast
La Rivoluzione francese - Seconda parte

Storia in Podcast

Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 30:36


La Rivoluzione francese fu un periodo di sconvolgimento sociale, politico e culturale estremo, prevalentemente violento, avvenuto in Francia tra il 1789 e il 1799. Fu un evento assai complesso e articolato in varie fasi. Le sue principali conseguenze immediate furono: l'abolizione della monarchia assoluta capetingia e la rapida proclamazione della repubblica; l'eliminazione delle basi economiche e sociali dell'Ancien Régime, il sistema politico e sociale precedente, ritenuto colpevole della disuguaglianza e povertà dei suoi sudditi; la stesura della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, futuro fondamento delle costituzioni moderne. La Rivoluzione francese terminò con il periodo imperiale-napoleonico e poi la Restaurazione da parte dell'aristocrazia europea. E tuttavia, insieme a quella americana, segnò il declino dell'assolutismo e ispirò le successive rivoluzioni borghesi liberali e democratiche del XIX secolo, aprendo la strada a un nuovo sistema politico basato sul concetto di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia diviene la classe dominante. Questo fu a sua volta la premessa per la nascita dei moderni stati democratici del XX secolo. Per Storiainpodcast Daniele Di Bartolomeo illustra una vicenda che in storiografia è lo spartiacque tra età moderna ed età contemporanea.Daniele Di Bartolomeo è Dottore di ricerca di Storia Moderna presso l'Università di Teramo e autore di diverse opere, tra cui “Una storia in tempo reale. La Rivoluzione Francese raccontata dai suoi protagonisti, 1789-1796”. - La Rivoluzione in movimento (Prima parte). - Le tre tappe della Rivoluzione Francese (Seconda parte). - Il futuro della Rivoluzione (Terza parte).https://storiainpodcast.focus.it - Canale La storia della Storia A cura di Deborah Natale. Montaggio di Silvio Farina.------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura

Almanacco Bianconero
2 settembre 1992 - Con un Vialli in più

Almanacco Bianconero

Play Episode Listen Later Sep 2, 2021 10:57


Shadows
Shadows S01E22 - Restaurazione

Shadows

Play Episode Listen Later Jul 1, 2021 98:14


La nuova (??) Juve 1:25* Sunto della conferenza stampa * DiscussioneL'europeo degli zozzoni del calcio 43:59* Gli strani quarti * Il fallimento delle big * Le possibilità dell'Italia

In Geopolitica Veritas
Il Congresso di Vienna: le radici geopolitiche

In Geopolitica Veritas

Play Episode Listen Later Jun 23, 2021 17:41


Il Congresso di Vienna viene spesso associato al periodo della Restaurazione, nel quale il vecchio ordinamento politico tipico del XVIII secolo sarebbe tornato al potere. Spesso gli uomini associati a questo evento vengono descritti come bigotti reazionari, o al massimo come intelligenti manipolatori. Se anche la manipolazione è un aspetto della diplomazia e della politica, ad un occhio più attento le azioni di personaggi come Metternich ed il primo ministro inglese Castleraigh non sono state dettate da una nostalgia per il passato, ma da un pragmatismo tipico dello statista. Il Congresso di Vienna si basò su principi geopolitici concreti, quelli dello scacchiere europeo, che ci riguardano da vicino. Eluderli può portare a spiacevoli conseguenze

Festival della Mente
Melania G. Mazzucco - Un quadro per la libertà - Festival della Mente 2015

Festival della Mente

Play Episode Listen Later Jun 17, 2021 67:19


Anche i pittori leggono i giornali. Così lamentava Stendhal, visitando il Salon di Parigi del 1824. Lo infastidiva che il ventiseienne Eugène Delacroix avesse dipinto un evento di storia contemporanea. Ai pittori si chiedevano allora quadri di storia, sì – ma remota. Delacroix invece schiaffava in faccia al pubblico una Scena dei massacri di Scio (Chios) che si era appena consumata dall'altra parte del Mediterraneo. I Greci si erano sollevati contro l'Impero ottomano. In Europa, covavano gli stessi fuochi sotto la cenere della Restaurazione. Delacroix non poteva né voleva restare indifferente: le guerre degli altri sono anche le nostre. Questo è il racconto di una doppia rivolta: quella combattuta sulla superficie dell'isola dell'Egeo che aveva dato i natali a Omero, e quella combattuta sulla superficie della tela da un giovane artista – per la libertà. Degli uomini, e dell'arte. Il che, sempre, è la stessa cosa.

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 08/08 - Statuti

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later May 28, 2021 43:53


Carlo Alberto e Pio IX. L'età degli Statuti. Analisi dello Statuto Albertino

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 07/08 - La proposta Giobertiana per un federalismo

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later May 27, 2021 21:11


Nota sul federalismo e la storia della Lega Nord. La riforma costituzionale del 2001 per un decentramento

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Le proposte "alternative" per l'unità d'Italia. Gioberti e il "Primato", le Speranze d'Italia di Balbo

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 05/08 - Mazzini

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later May 15, 2021 30:52


La posizione dell'Inghilterra alla vigilia del risorgimento italiano. Introduzione al 1848. Giuseppe Mazzini e la Giovine Italia

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 04 - decennio 1830

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later May 10, 2021 24:40


La francia di Luigi Filippo. L'espansione della rivoluzione del '30. La congiura Estense. L'Inghilterra di Robert Peel. La riforma elettorale del '32 in Inghilterra

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 03 - 1820-1830

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later May 4, 2021 28:48


I moti d del 1820-1821. I moti in Italia. Cenni su come nasce una costituzione. Carlo X di Borbone. I moti del 30 in Francia. Luigi Filippo d'Orleans

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 02 - La Santa alleanza

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later Apr 15, 2021 22:56


Le società segrete. La restaurazione in Francia

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità
Età della restaurazione - 01 - Il congresso di Vienna

Immanuel Ka...st: Lezioni di Filosofia e Storia in mobilità

Play Episode Listen Later Apr 7, 2021 23:01


Liberari e reazionari. Il principio di equilibrio e il principio di legittimità. La Santa alleanza.

Morgana
Veuve Clicquot

Morgana

Play Episode Listen Later Mar 17, 2021 54:31


Di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.Questo episodio è realizzato in collaborazione con buddybank powered by UniCredit.In una Francia in cui il codice napoleonico considera le donne “affette da debolezza fisica e intellettuale”, negando loro i diritti civili e politici, una vedova di 27 anni ha creato il suo regno, partendo da poche bottiglie di champagne, e ha attraversato la Rivoluzione Francese, l'Impero Napoleonico, la Restaurazione e il Secondo Impero, portando fino a noi le sue elegantissime bollicine, firmate Veuve Clicquot.Di imprenditoria femminile parliamo con Cristina Fogazzi, l'estetista cinica che di imperi se ne intende.

Guerriglia Radio
In ginocchio da Draghi: trasformismo, restaurazione e gestione del malloppo

Guerriglia Radio

Play Episode Listen Later Mar 5, 2021 63:17


Modera: Daniele TrovatoIn Studio:  Stefano Palombarini e  PMOIn redazione: Daniele Trovato , PMO , OttobreInfo ,  Umanesimo Musica: AfrosovietEditing:  Umanesimo

Personaggi di Torino
Massimo D'Azeglio e il Corso a lui dedicato

Personaggi di Torino

Play Episode Listen Later Mar 1, 2021


Uomo dai multiformi interessi e dotato di straordinario carisma è nato il 24 Ottobre 1798 a Torino. Il padre, discendente della nobile famiglia Taparelli, ebbe un ruolo attivo durante la Restaurazione e curò molto l'educazione di Massimo, che però durante la giovinezza si abbandonò alla più sfrenata scapigliatura. Da questa vita si sottrasse per influsso di un amico e si rimise a studiare lettere e arti con tanta foga da prenderne una malattia. Fu questo l'avviamento al primo grande atto di volontà, compiuto da D'Azeglio, che rivelò allora la sua tempra alfieriana e lo portò infine a scrivere Ettore Fieramosca. Dopo l'emanazione dello Statuto Albertino del 1848, Massimo D'Azeglio fu nominato da Re Vittorio Emanuele II presidente del consiglio dal 1849 al 1852. Tra i personaggi nati a Torino, ha avuto l'onore di avere intitolato a suo nome un importante corso della sua città. Corso Massimo d'Azeglio confina con il Parco del Valentino e Torino Esposizioni, quindi nella mente dei Torinesi vuol dire Borgo Medievale, Fontana dei 12 mesi, Parco, Giardini, aria pulita, verde, passeggiate e tempo libero. Probabilmente per questo motivo tutti sanno dov'è Corso Massimo d'Azeglio ma pochi sanno chi è stato quest'uomo.

Bar Storia
Figli della libertà - Il sogno repubblicano

Bar Storia

Play Episode Listen Later Jan 18, 2021 52:08


Torniamo a parlarvi di Risorgimento con la seconda puntata della nostra serie "Figli della libertà"!Dopo avervi raccontato del sentimento e delle esperienze che hanno preceduto la caduta di Napoleone e la Restaurazione, questo lunedì iniziamo a parlarvi delle anime che hanno infervorato i protagonisti del Risorgimento, partendo con lo spirito repubblicano!Iniziando dai falliti tentativi della Carboneria arriviamo a due figure fondamentali per il sentimento patriottico, due grandi intellettuali del Risorgimento che portarono avanti fino alla fine la causa Repubblicana: stiamo parlando ovviamente di Giuseppe Mazzini e Carlo Cattaneo!Un enorme grazie va a tutti i nostri avventori appartenenti alla Giovine Italia che ci sostengono su Patreon: Andrea Margini, Tommaso OttaliDirettamente dalla Legione Italiana di Patreon oggi ringraziamo Simonetta Pastorino per il suo supporto!SOSTIENICI SU PATREON: https://www.patreon.com/barstoriaCANALE TELEGRAM: t.me/barstoriaPAGINA INSTAGRAM: www.instagram.com/bar_storiaCeltic Impulse - Kevin MacLeod (incompetech.com)Licensed under Creative Commons: By Attribution 3.0 Licensehttp://creativecommons.org/licenses/by/3.0/Waltz (Tschikovsky Op. 40) by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/4605-waltz-tschikovsky-op-40-License: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Labirinti Musicali
Labirinti Musicali di dom 06/12/20

Labirinti Musicali

Play Episode Listen Later Dec 7, 2020 57:12


A cura di Vic White: Beethoven musicista “ufficiale” -L’esperienza artistica di Beethoven contiene una sezione dedicata alla musica su commissione per il Congresso di Vienna. Fu vera gloria?

Verba Manent
Zuppe che ti tengono in piedi: la storia della parola RISTORANTE

Verba Manent

Play Episode Listen Later Nov 27, 2020 15:29


I ristoranti, da qualche anno a questa parte, non sono più semplicemente luoghi dove si mangia e si sta in compagnia. Nei ristoranti si va per provare nuove esperienze, fra l'artistico e il mistico, si va per ammirare lo chef di turno e, ovviamente, si va perché fa figo. In effetti la storia di questi luoghi è relativamente recente e si deve all'erompere sulla scena occidentale della società di massa. Ma noi, qui a Verba Manent, non ci accontentiamo dei fatti, vogliamo le parole: quando nasce il termine "ristorante"? Da dove deriva? E cosa ci fa scoprire di così interessante? Ci accorgeremo che spesso i nomi nascono prima delle cose...

ARTICOLI di Rino Cammilleri
La massoneria preparò la breccia di porta pia

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Oct 20, 2020 6:30


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6329LA MASSONERIA PREPARO' LA BRECCIA DI PORTA PIA di Rino CammilleriIl 150° anniversario della Breccia di Porta Pia e dello scippo di Roma al Papa da parte dei Savoia è stato festeggiato, causa Covid, quasi in sordina, anche per la coincidenza con le elezioni, non fosse mai che le fanfare dei bersaglieri distraessero il popolo dal rito più sacro per il laicismo. Chi segue gli scritti di Angela Pellicciari, nostra firma, sa bene che l'ossessione di distruggere il potere temporale della Chiesa era antica e costituiva il pallino fisso dell'organizzazione che più di ogni altra incarnava la «laicità», la massoneria. Perfino Proudhon, celebre ideologo rivoluzionario della prima metà dell'Ottocento, era convinto che, sottrattale la sedia su cui stava seduta, la Chiesa si sarebbe dissolta.In effetti, l'ateo non può ragionare diversamente, dal momento che riesce a concepire solo realtà terrene. E va pur detto che non aveva poi tutti i torti: la Chiesa uno Stato ancora ce l'ha, piccolissimo, ma ce l'ha; se non l'avesse, farebbe la fine che già fece ai tempi della c.d. Cattività Avignonese, per settant'anni ostaggio del re di Francia, papi francesi, cardinali francesi. Cui seguirono i devastanti quarant'anni dello Scisma d'Occidente, con ben tre papi, nessuno dei quali «emerito».Tornando a Porta Pia, non era, quella, la prima volta che il papa doveva sloggiare. Nel Medioevo, tante volte aveva dovuto farlo, ma il primo golpe ideologico fu quello giacobino della prima Repubblica Romana, con Pio VI mandato a morire in galera. Seguì Napoleone, che deportò Pio VII. Da notare che per quest'ultimo essere sacerdote era più importante che essere sovrano, tant'è che rifiutò categoricamente di dichiarare nullo il matrimonio religioso di Napoleone con Josephine Tascher de la Pagérie, vedova Beauharnais, per permettergli di sposare Maria Luisa d'Asburgo (il cui padre, imperatore d'Austria, pur aveva ceduto al padrone d'Europa per evitare guai maggiori).Ma era Roma che volevano, le logge. Il tempo di nascere e il figlio di Napoleone e Maria Luisa fu subito creato Re di Roma. Lo storico della massoneria Aldo A. Mola, in un lungo articolo sul «Giornale del Piemonte e della Liguria» dedicato al 150°, scrive che il fatto «sancì l'inclusione della Città Eterna in un orizzonte che, per semplicità, può essere configurato come neo-pagano con suggestioni dell'Antico Egitto». Nel 1811 a Milano, per celebrare l'evento, si riunirono i supremi dignitari massonici del Regno d'Italia in una «sala ornata con la raffigurazione delle nozze della Terra col Cielo, delle Orge di Bacco, dei misteri di Cibele e altre bizzarrie». E acclamarono «la nascita di Oro (Napoleone II, il loweton - figlio di maestro massone ndr), di Osiride, ovvero Napoleone il Grande "nostro fratello e protettore dell'ordine massonico nell'Impero di Francia e nel Regno d'Italia" (così il verbale dei «Lavori Massonici», ndr), e della consorte Maria Luisa d'Asburgo (Iside)».Quando Napoleone il Grande fu sconfitto nel 1814 e poi, definitivamente, nel 1815, il suo impero crollò con lui e si procedette alla Restaurazione. Già, ma nell'ormai ex Regno d'Italia le logge contavano «non meno di 20mila affiliati, in larga misura coincidenti con la classe dirigente». I quali, lasciate calmare le acque, cominciarono a gettare le fondamenta per quello che fu chiamato Risorgimento. Che nel 1870 completò, e per sempre, l'opera.Mola fa notare che il primo a usare la parola «Risorgimento» era stato un sacerdote (così come, sempre Mola in altra sua opera, indica in un altro sacerdote il vero autore dell'«Inno di Mameli»). Questo sacerdote si chiamava Saverio Bettinelli, era un letterato di una certa fama e «non mancò di incontrare Voltaire a Ginevra». Nel 1775 pubblicò Il risorgimento d'Italia... dopo il Mille. Quasi dimenticavo: era un gesuita.Nota di BastaBugie: già da noi pubblicizzati, consigliamo nuovamente i video di Angela Pellicciari. Ecco come l'autrice li presenta:In questo periodo, per ingannare il tempo, mi sono inventata quelle che ho chiamato Pillole. Piccoli video in cui parlo con semplicità e chiarezza delle cose che ho scritto. Se credete potete vederle sul mio canale di youtube. Ben 51 sono quelle che ho dedicato al risorgimento (1; 31-35; 57-102).Qui sotto ne trovate una (Il caprone arrivato a Roma durante la repubblica). Per vedere tutte le altre clicca nel link qui sotto:https://angelapellicciari.com/pillole/https://www.youtube.com/watch?v=B2LXfT1Rvn8 Titolo originale: La Massoneria che preparò la breccia di Porta PiaFonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-09-2020Pubblicato su BastaBugie n. 687

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
L'Europa dopo la Restaurazione - Moti del 1820-21

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Oct 19, 2020 36:17


- Massoneria - Carboneria - Società segrete - Ferdinando VII di Borbone - Ferdinando I di Borbone - Costituzione di Cadice (1812) - Moti indipendentistici in America Latina

Letteratura Latina
La restaurazione augustea

Letteratura Latina

Play Episode Listen Later Oct 1, 2020 26:07


Paccasassi - Marche
Ma tu, come ti chiami?

Paccasassi - Marche

Play Episode Listen Later Sep 14, 2020


Realizzata alla fine del 1400, nasce come Piazza Nuova. E' la più centrale e la più ampia della città, quindi diventa presto Piazza Grande. A fine settecento, i francesi occupano Ancona. Il loro generale si sa, voleva le cose in grande, e la piazza prende il nome di Piazza Napoleone. Ma poi c'è la Restaurazione dello Stato Pontificio, e a dominare la piazza c'è la chiesa di San Domenico, nel punto più alto. Che facciamo? La piazza diventa Piazza San Domenico. E' il 1860, 4 e 5 novembre, le Marche aderiscono al Regno d'Italia con un plebiscito. E'ufficiale, quella: è Piazza Plebiscito. Dal 1860, è ufficiale, ormai è così, sulle carte, sulle buste da lettere sui documenti… eppure… i cittadini di Ancona… la chiamano: Piazza del Papa! E' il centro della vita notturna cittadina. Insomma, stasera, dove ci vediamo?

Alessandro Barbero. La storia, le storie - Intesa Sanpaolo On Air
1848 Il regno Sabaudo solo contro l'Austria

Alessandro Barbero. La storia, le storie - Intesa Sanpaolo On Air

Play Episode Listen Later Jul 2, 2020 5:24


Nel 1848 parve che l'Europa, uscita dalla Restaurazione, stesse sprofondando nella rivoluzione. In tutta Italia i sovrani concessero la costituzione, e le capitali del Lombardo-Veneto austriaco, Milano e Venezia, insorsero contro il dominio straniero. Alla guerra che seguì doveva prendere parte all'inizio tutta Italia ma, di fatto, il Piemonte di Carlo Alberto fu lasciato pressoché solo a combatterla. Il suo esercito era più debole di quello austriaco e mancavano i grandi generali mentre dall'altra parte ce n'era uno: Radetzky. Eppure il risultato non era scontato.

Te lo spiega Studenti.it
Storia - Il Congresso di Vienna e la Restaurazione

Te lo spiega Studenti.it

Play Episode Listen Later Jun 5, 2020 4:08


Il Congresso di Vienna, che si svolse presso il castello di Schönbrunn tra il 1814 e il 1815, è la conferenza in cui i rappresentanti delle maggiori potenze europee si riunirono per ristabilire l'Ancien régime e le rispettive sfere d'influenza su un'Europa profondamente cambiata dopo l'età napoleonica, dando così il via all'epoca della Restaurazione. In questa pillola approfondiamo cause, protagonisti e conseguenze di quell'evento storico. Se vuoi approfondire, intanto, puoi farlo qui: https://www.studenti.it/congresso-di-vienna-restaurazione-significato-cronologia-protagonisti.htmlColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/Effetti sonori: https://www.zapsplat.com

Storia dei Carabinieri
Ep.1 La fondazione del corpo dei Carabinieri Reali

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 27, 2020 16:20


Con la caduta di Napoleone Bonaparte, si avviò il processo della Restaurazione. Vittorio Emanuele I di Savoia rientrò così in possesso degli "Stati di Terraferma" dopo aver vissuto esiliato in Sardegna. Tra le poche novità introdotte vi fu proprio la creazione del corpo dei Carabinieri Reali, argomento di questo episodio --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

La Restaurazione della Grazia
Mario e Walter - La restaurazione della grazia - domenica 10 maggio

La Restaurazione della Grazia

Play Episode Listen Later May 10, 2020 94:31


Il messaggio della grazia nella lettera a Filemone. Il sermone "killer" di Gesù sul monte. I due disertori sulla strada di Emmaus.

La Restaurazione della Grazia
La restaurazione della grazia. Domenica 3 maggio - domande e risposte

La Restaurazione della Grazia

Play Episode Listen Later May 3, 2020 68:22


La preghiera per la salvezza. Saulo e Ananaia. Cosa pensi di un uomo che ha abbandonato la sua famiglia per una ragazza vent'anni più giovane e adesso predica dal pulpito? Cosa vuol dire "Chi mi ama ubbidisce i miei comandamenti"?

Arte Svelata
Le donne di Ingres

Arte Svelata

Play Episode Listen Later Mar 11, 2020 6:58


Versione audio: Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) fu tra i più importanti pittori del Neoclassicismo; di più, egli rimase il più autorevole rappresentante della stagione neoclassica dopo che questa si era sostanzialmente conclusa, dunque in piena età romantica. Con la Restaurazione, infatti, il Neoclassicismo, che aveva legato le sue sorti all’epopea napoleonica, tramontò. E ciò avvenne a […] L'articolo Le donne di Ingres proviene da Arte Svelata.

Tesori d'Italia | RRL
77 - Valtellina, terra di Restaurazione

Tesori d'Italia | RRL

Play Episode Listen Later Oct 12, 2019 5:46


L’incanto delle dolci valli, protette da monti imponenti, non ha impedito nel XVI secolo di trasformare la Valtellina in luogo di feroce scontro tra le violenze degli eretici protestanti e la tenace fede cattolica, pronta al martirio pur di poter restituire queste terre alla Restaurazione cattolica, anziché alla cosiddetta “riforma”.

THE ENDREW
Chiara Ferragni Unposted: un documentario sulla restaurazione

THE ENDREW

Play Episode Listen Later Sep 18, 2019 11:59


Sono stato a vedere Unposted di Chiara Ferragni e l'ho trovato un lavoro molto ben fatto. Nonostante in sala ci fossero solo ragazzine urlanti, il film secondo me merita un'attenzione diversa , perché non è una banale ricostruzione autocelebrativa. Tutt'altro, offre più di uno spunto di riflessione interessante sul mondo del digital e del web.Ferragni e Fedez hanno avuto una funzione storica nel web, ecco come la penso io.

BASTA BUGIE - Storia
Vi siete chiesti perché a scuola ci fanno studiare Giacomo Leopardi e non suo padre?

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Aug 7, 2019 10:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5745VI SIETE CHIESTI PERCHE' A SCUOLA CI FANNO STUDIARE GIACOMO LEOPARDI E NON SUO PADRE? di Gianandrea de AntonellisL'Italia e il mondo conoscono e apprezzano Giacomo Leopardi, peraltro sempre presentato come vittima della "chiusura mentale" del padre Monaldo (e dei suoi sperperi economici). La realtà è ben diversa, come spesso accade.Il conte Monaldo Leopardi ha sempre pagato lo scotto di essere stato uomo di fede integerrima e idee e costumi tradizionali, non allineati all'ideologia del tempo, al contrario, occorre dirlo, del figlio, apprezzato dalla critica progressista, non solo ma anche, per la sua convinta adesione al materialismo ateo.ARISTOCRAZIA COME MISSIONEA scuola lo si ricorda solo come burbero padre di Giacomo Leopardi (e c'è molta leggenda nera nei rapporti tra i due), ma il conte Monaldo è invece una importante figura della storia, della cultura e - perché no? - anche della letteratura italiana a cavallo tra '700 e '800.Nato a Recanati (allora provincia pontificia della Marca) il 16 agosto 1776 venne istruito in famiglia, come si usava a quel tempo. Il carattere, la formazione intellettuale e culturale, le vicende personali e familiari di Monaldo sono note grazie alla sua Autobiografia in cui, fra l'altro, scrive: «i principi di religione e di onore, e i modi nobili e generosi erano ereditari nella mia famiglia, tantoché i congiunti miei li trasfusero in me senza avvedersene».Monaldo era attento anche all'abbigliamento, considerandolo un aiuto a mantenere un comportamento conveniente e a non cedere alle tentazioni: vestiva in modo severo, mai ostentato e portava lo spadino - già al tempo passato di moda - fino a quando ne venne proibito l'uso durante la Repubblica Romana.In seguito il conte avrebbe osservato acutamente che le rivoluzioni hanno inizio proprio con l'apportare mutamenti al costume e con l'introdurre nuove mode: «Coloro che hanno immaginato di sconvolgere gli ordini della società e di rovesciare le istituzioni più utili e rispettate hanno incominciato dall'eguagliare il vestiario di tutti i ceti raccomandando la causa loro alla moda».Parole che conservano ancora tanta verità: chissà cosa avrebbe pensato delle volgarissime, recenti mode, dal piercing ai tatuaggi, al fondoschiena ostentato.UNA VITA DI IMPEGNO CIVICONel 1797 sposò Adelaide dei marchesi Antici: dall'unione nacquero cinque figli (il primo è il poeta Giacomo), che il conte seguì amorevolmente, sforzandosi d'essere una guida affettuosa, studiando con loro e costituendo quella biblioteca familiare, che sarà uno strumento essenziale per la formazione di Giacomo.Seguendo le tradizioni familiari si interessò attivamente di politica diventando consigliere comunale di Recanati a diciotto anni, governatore della città a ventidue, quindi amministratore dell'annona.Si sforzò di pacificare gli animi nel turbolento periodo dell'invasione francese e, durante la Repubblica Romana e il Regno d'Italia, rifiutò di assumere incarichi pubblici.Durante la Restaurazione fu due volte gonfaloniere di Recanati, la massima carica amministrativa, e si occupò della costruzione di strade e di ospedali, dell'illuminazione notturna, del sostegno ai meno abbienti, della riduzione delle gabelle, del rilancio degli studi pubblici e delle attività teatrali, perché «la coltura delle scienze e delle arti è misura della moralità e della prosperità sociale».A differenza di quanto si pensa, Monaldo Leopardi non fu chiuso alle innovazioni. Pur preoccupato per le conseguenze della meccanizzazione sull'occupazione, ritenne che ferrovie e macchine a vapore rappresentassero un progresso; nei suoi possedimenti seguì le innovazioni degli agronomi più avvertiti (dalla messa a coltura dei prati all'applicazione di nuove colture, come il cotone o la patata).Fu addirittura il primo a introdurre nello Stato Pontificio il vaccino antivaioloso, facendolo sperimentare sui propri figli; poi, da gonfaloniere, rese obbligatoria la vaccinazione.Durante la carestia del 1816-'17 fece erogare gratuitamente i medicinali ai più bisognosi e creò nuovi posti di lavoro con la tessitura della canapa e la costruzione di strade.L'attività riformatrice del conte non è in contraddizione con la sua polemica anti-illuminista: «Oggi - scrive - si pretende di costruire il mondo per l'eternità e si soffoca ogni residuo e ogni speranza del bene presente sotto il progetto mostruoso del perfezionamento universale», considerando la Rivoluzione come il contrario di ogni sano progresso perché rincorre un inesistente stato di natura perfetto.LA LETTERATURA AL SERVIZIO DELLA VERITÀMonaldo Leopardi ha lasciato molti scritti - religiosi, storici, letterari, eruditi e filosofici - e un ricco epistolario con i più importanti esponenti della cultura cattolica dell'epoca. Contro le seduzioni della stampa rivoluzionaria, sempre più diffusa, egli ritenne necessario stimolare gli "scritti sani", che con la medesima determinazione degli avversari riconducessero «le idee degli uomini sulle strade del raziocinio» e ristabilissero «l'edificio sociale sui fondamenti della religione, della giustizia e della verità».Le sue critiche alla filosofia illuminista e alla Rivoluzione sono contenute in vari scritti, i più famosi dei quali sono i Dialoghetti sulle materie correnti nell'anno 1831 - apprezzati fra gli altri dal futuro Papa Leone XIII - che conobbero sei edizioni in cento giorni e furono tradotti in francese, olandese e tedesco.I Dialoghetti sono le sue "operette morali": scorrevolissime (a differenza, va detto, di quelle del figlio), sono però piene di amare verità e mettono in ridicolo le pretese conquiste del mondo "moderno" (soprattutto nel riuscitissimo Viaggio di Pulcinella).Monaldo colse anche l'importanza di un teatro "utile e dogmatico" (sollecitato in questo dall'amico Antonio Capece Minutolo, principe di Canosa, anch'egli uomo politico e polemista contro-rivoluzionario) individuando nella forma dialogica un ottimo mezzo di divulgazione della verità.COMBATTERE LE GUERRE DI DIONel 1832 Monaldo iniziò la pubblicazione di un quindicinale, redatto a Recanati ma stampato a Pesaro, La Voce della ragione - «una cosa fatta tutta per la gloria di Dio», il cui programma era Prœliare bella Domini (combattere le guerre di Dio) -, che fu chiuso nel 1835, a causa di alcune polemiche con la Curia.L'opera giornalistica del conte Monaldo fu comunque apprezzata da Papa Gregorio XVI, dal segretario di Stato cardinale Bernetti e dal generale della Compagnia di Gesù, Roothaan. Come i redattori del trisettimanale modenese Voce della Verità (1831-1841), Leopardi volle opporre all'offensiva della pubblicistica liberale una guerra sostenuta da una «mitraglia dei piccoli scritti», cioè pubblicazioni agili con un linguaggio semplice e comprensibile, invece che voluminose e di difficile comprensione: «La ragione è fatta per tutti e devono intenderla i ricchi e i poveri, e i dotti e gli idioti, le dame e le plebee».Il giornale, stampato fino a duemila esemplari (quantità elevata per l'epoca) si occupava anche d'attualità e di politica; polemizzò le principali riviste liberali e democratiche del tempo; contestò le nuove dottrine educative e il cosiddetto modello americano proposto da Cattaneo; criticò l'egualitarismo massificante e l'accentramento statale, contro cui rivendicava le autonomie cittadine.Dopo una collaborazione con il periodico svizzero Il Cattolico, Monaldo tornò negli ultimi anni di vita agli studi storici su Recanati, dove morì il 30 aprile 1847.

USMARADIO
Walter Tega - Una filosofia per la Repubblica. La lunga transizione (1792-1871)

USMARADIO

Play Episode Listen Later Jun 18, 2019 118:03


XIV ciclo di Dottorato "Intellettuali e Potere" (4 - 28 giugno 2019) Walter Tega (Università di Bologna) - Una filosofia per la Repubblica. La lunga transizione (1792-1871). La coscienza della repubblica Walter Tega conduce un’approfondita analisi delle dottrine filosofiche che elaborarono una sistematica riflessione sulla forma di governo repubblicana in Francia, dal 1792 al 1871. Illuministi, sensisti, dottrinari, sansimonisti, positivisti: tutti contribuirono alla creazione di una coscienza filosofica repubblicana, sia prima sia dopo la Rivoluzione Francese. Tega ci mostra come l’avvento di Napoleone prima e della Restaurazione poi, abbiano rappresentato un grande spartiacque ideologico tra le filosofie prerivoluzionarie e quelle post-rivoluzionarie. L’utopia illuministica evocata dal celebre motto “Liberté, egalité, fraternité”, avrebbe presto lasciato il passo alle filosofie proto-capitalistiche del positivismo dilagante, sostenitore e fautore dello sviluppo industriale nello stato francese. Dunque, un’indagine, quella di Tega, che spinge alla riflessione personale su come gli intellettuali siano stati in grado di concepire, proporre e forgiare, forse prima della politica, la realtà nella quale viviamo. di Laura Ciffolillo

Catechesi e meditazioni sulla Divina Volontà di Fra' Pio Maria     Ciampi
Catechesi sulla Divina Volontà. Meditazione di Fra Pio. La restaurazione del Progetto Originario. N.2 - 5 maggio 2019

Catechesi e meditazioni sulla Divina Volontà di Fra' Pio Maria Ciampi

Play Episode Listen Later Jun 15, 2019 92:14


La Storia - Ottocento
La Restaurazione Meji in Giappone 1866

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 13, 2019 12:50


Il rinnovamento Meiji, altrimenti detto rivoluzione Meiji, fu il radicale cambiamento nella struttura sociale e politica del Giappone che riconsegnò il potere all'imperatore dopo secoli di dominio degli shōgun. Con tale espressione si intendono in senso stretto gli avvenimenti che ebbero luogo tra il 1866 e il 1869, tra la fine del periodo Edo (detto anche epoca del tardo shogunato Tokugawa) e l'inizio del periodo Meiji. Questo periodo portò all'abolizione del bakufu, il governo shogunale con sede a Edo e alla "restaurazione del potere imperiale" (fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Rinnovamento_Meiji https://www.youtube.com/watch?v=3mxOjlLo9PU)

La Storia - Ottocento
Victor Hugo pubblica "I Miserabili" 1862

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 12, 2019 98:00


I miserabili (Les Misérables) è un romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1862 e considerato uno dei più eccelsi romanzi del XIX secolo europeo, fra i più popolari e letti dell'epoca. Suddiviso in 5 volumi, il libro è ambientato in un arco temporale che va dal 1815 al 1832, dalla Francia della Restaurazione post-napoleonica alla rivolta antimonarchica del giugno 1832. L'opera narra le vicende di numerosi personaggi: in particolare la vita dell'ex galeotto Jean Valjean e le sue lotte per la redenzione durante 20 anni di storia francese, con digressioni sulle vicende della Rivoluzione francese, sulle Guerre napoleoniche - in particolare la battaglia di Waterloo - fino alla Monarchia di luglio. (fonti: https://www.youtube.com/watch?v=j-5fK24t-FM&t=1425s https://it.wikipedia.org/wiki/I_miserabili)

La Storia - Ottocento
La Primavera dei Popoli 1848

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 12, 2019 4:09


La primavera dei popoli, conosciuta anche come rivoluzione del 1848, o moti del 1848[1], fu un'ondata di moti rivoluzionari borghesi che sconvolsero l'Europa nel 1848 e nel 1849. Scopo dei moti fu abbattere i governi della Restaurazione per sostituirli con governi liberali. Il loro impatto storico fu così profondo e violento che nel linguaggio corrente è entrata in uso l'espressione «fare un quarantotto» per sottintendere una improvvisa confusione, o scompiglio. (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Primavera_dei_popoli )

La Storia - Ottocento
Il Congresso di Vienna e La Restaurazione 1815

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 11, 2019 31:13


Audio di Lamberto Giannini, per più video andate sul suo canale: https://www.youtube.com/channel/UCsjsoyoxpyVboTvIgV2bg1Q/featured Il Congresso di Vienna fu una conferenza tenutasi presso il castello di Schönbrunn (Schloß Schönbrunn in tedesco) nell'omonima città, allora capitale dell'Impero austriaco, dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 (benché diverse datazioni riportino l'inizio e la fine del Congresso al 18 settembre 1814 e al 9 giugno 1815). Vi parteciparono le principali potenze europee allo scopo di ridisegnare la carta dell'Europa e ripristinare l'Ancien régime dopo gli sconvolgimenti apportati dalla Rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche. Con il Congresso di Vienna si apre infatti quella che viene definita come l'età della Restaurazione in Europa che può considerarsi conclusa con i moti del 1830-1831. Per la prima volta gli stati europei decisero che il modo giusto di mettere fine a una guerra fosse riunire tutti gli stati interessati e discutere una soluzione valida per tutti: un'idea che è sopravvissuta fino ad oggi. L'idea che i grandi conflitti e le questioni internazionali andassero risolte da riunioni a cui partecipavano tutte le nazioni coinvolte era oramai entrata nella cultura della diplomazia europea. Un secolo dopo, questa idea avrebbe assunto la forma della Società delle Nazioni e, a meno di 150 anni dalla chiusura del Congresso, avrebbe portato alla nascita delle Nazioni Unite. (fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Congresso_di_Vienna https://www.youtube.com/watch?v=pH6caNYudlU https://www.youtube.com/watch?v=zD4jqyQ8DfE&t=8s )

Catechesi e meditazioni sulla Divina Volontà di Fra' Pio Maria     Ciampi
Catechesi sulla Divina Volontà. Meditazione di Fra Pio. La restaurazione del Progetto Originario. N.1 - 4 maggio 2019

Catechesi e meditazioni sulla Divina Volontà di Fra' Pio Maria Ciampi

Play Episode Listen Later Jun 11, 2019 100:51


La Storia - Ottocento
Le Società Segrete

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 11, 2019 6:57


Dopo il 1815 agli intellettuali e ai borghesi seguaci delle nuove idee non restava, contro la severa persecuzione degli organi di polizia, che la cospirazione nell'ambito delle società segrete. Molte di esse, per la verità esistevano già prima del 1815, ma solo in seguito ebbero una grande diffusione: il clima di Restaurazione costituì infatti un terreno adatto per la congiura, in quanto coloro che intendevano battersi per una società di cittadini liberi erano costretti a riunirsi di nascosto per evitare di essere scoperti e perseguitati. Le società segrete, che ebbero maggiore fortuna, furono la Massoneria e la Carboneria. (fonti: https://balbruno.altervista.org/index-141.html https://www.youtube.com/watch?v=Ph-tpAXhzwA&list=PLuPmNc3-L3ViOVB1Mb3G7Rn0Lxv3u7Y5J&index=19)

Memos
Theresa May e la restaurazione thatcheriana

Memos

Play Episode Listen Later Apr 19, 2017 27:59


Una stagione elettorale senza precedenti in Europa. Nel giro di cinque mesi andranno al voto i principali paesi del continente. La Francia (domenica prossima, per il primo turno delle presidenziali), la Germania (24 settembre) e ora anche la Gran Bretagna, l'8 giugno. Resta poi l'incognita dell'Italia, dove al più tardi si andrà ad elezioni nel febbraio del 2018. L'ultima ad aggiungersi a questa lista è stata la Gran Bretagna, con la prima ministra conservatrice Theresa May che ieri ha proposto a sorpresa la data dell'8 giugno per il voto anticipato, tre anni prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura nel 2020. Ospite oggi a Memos David Ellwood, storico, esperto di relazioni internazionali, della Johns Hopkins University di Bologna. La decisione di May è una scelta solitaria, una scommessa per tentare di rafforzare il proprio potere. «E' una decisione – racconta Ellwood - che ha preso in solitudine. May non è una giocatrice di squadra come era il suo predecessore Cameron. Lei fa tutto da sola. Pare che abbia consultato solo due ministri: quello per la Brexit e il ministro del Tesoro. Per David Ellwood. con la mossa delle elezioni anticipate, May punta a rafforzare il suo potere per compiere una sorta di restaurazione del thatcherismo. «May – sostiene il professor Ellwood - porta avanti una politica di liberalizzazioni e privatizzazioni su larga scala. Il che vuol dire un attacco, quasi una crociata, contro tutto ciò che è pubblico: dalla scuola all'università, al sistema sanitario e dei trasporti. Temo che il clamore della Brexit creerà una cortina fumogena dietro la quale si nasconderanno le manovre per le ulteriori privatizzazioni. E' la continuazione del programma di Margaret Thatcher – conclude Ellwood - con l'assunto neoliberista che il mercato deve decidere tutto».

Memos
Theresa May e la restaurazione thatcheriana

Memos

Play Episode Listen Later Apr 18, 2017 27:59


Una stagione elettorale senza precedenti in Europa. Nel giro di cinque mesi andranno al voto i principali paesi del continente. La Francia (domenica prossima, per il primo turno delle presidenziali), la Germania (24 settembre) e ora anche la Gran Bretagna, l’8 giugno. Resta poi l’incognita dell’Italia, dove al più tardi si andrà ad elezioni nel febbraio del 2018. L’ultima ad aggiungersi a questa lista è stata la Gran Bretagna, con la prima ministra conservatrice Theresa May che ieri ha proposto a sorpresa la data dell’8 giugno per il voto anticipato, tre anni prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura nel 2020. Ospite oggi a Memos David Ellwood, storico, esperto di relazioni internazionali, della Johns Hopkins University di Bologna. La decisione di May è una scelta solitaria, una scommessa per tentare di rafforzare il proprio potere. «E’ una decisione – racconta Ellwood - che ha preso in solitudine. May non è una giocatrice di squadra come era il suo predecessore Cameron. Lei fa tutto da sola. Pare che abbia consultato solo due ministri: quello per la Brexit e il ministro del Tesoro. Per David Ellwood. con la mossa delle elezioni anticipate, May punta a rafforzare il suo potere per compiere una sorta di restaurazione del thatcherismo. «May – sostiene il professor Ellwood - porta avanti una politica di liberalizzazioni e privatizzazioni su larga scala. Il che vuol dire un attacco, quasi una crociata, contro tutto ciò che è pubblico: dalla scuola all’università, al sistema sanitario e dei trasporti. Temo che il clamore della Brexit creerà una cortina fumogena dietro la quale si nasconderanno le manovre per le ulteriori privatizzazioni. E’ la continuazione del programma di Margaret Thatcher – conclude Ellwood - con l’assunto neoliberista che il mercato deve decidere tutto».

Memos
Theresa May e la restaurazione thatcheriana

Memos

Play Episode Listen Later Apr 18, 2017 27:59


Una stagione elettorale senza precedenti in Europa. Nel giro di cinque mesi andranno al voto i principali paesi del continente. La Francia (domenica prossima, per il primo turno delle presidenziali), la Germania (24 settembre) e ora anche la Gran Bretagna, l’8 giugno. Resta poi l’incognita dell’Italia, dove al più tardi si andrà ad elezioni nel febbraio del 2018. L’ultima ad aggiungersi a questa lista è stata la Gran Bretagna, con la prima ministra conservatrice Theresa May che ieri ha proposto a sorpresa la data dell’8 giugno per il voto anticipato, tre anni prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura nel 2020. Ospite oggi a Memos David Ellwood, storico, esperto di relazioni internazionali, della Johns Hopkins University di Bologna. La decisione di May è una scelta solitaria, una scommessa per tentare di rafforzare il proprio potere. «E’ una decisione – racconta Ellwood - che ha preso in solitudine. May non è una giocatrice di squadra come era il suo predecessore Cameron. Lei fa tutto da sola. Pare che abbia consultato solo due ministri: quello per la Brexit e il ministro del Tesoro. Per David Ellwood. con la mossa delle elezioni anticipate, May punta a rafforzare il suo potere per compiere una sorta di restaurazione del thatcherismo. «May – sostiene il professor Ellwood - porta avanti una politica di liberalizzazioni e privatizzazioni su larga scala. Il che vuol dire un attacco, quasi una crociata, contro tutto ciò che è pubblico: dalla scuola all’università, al sistema sanitario e dei trasporti. Temo che il clamore della Brexit creerà una cortina fumogena dietro la quale si nasconderanno le manovre per le ulteriori privatizzazioni. E’ la continuazione del programma di Margaret Thatcher – conclude Ellwood - con l’assunto neoliberista che il mercato deve decidere tutto».

Metallurgia I
Lezione 14b

Metallurgia I

Play Episode Listen Later Feb 23, 2013 34:26


Trattamenti termici che non comportano trasformazioni di fasi (Restaurazione; Recristalllizzazione; Distensione; Rinvenimento)

Forza della gioventù 2013 | HD | ITALIAN
L’Apostasia e la Restaurazione - Che cosa significa per me la Restaurazione

Forza della gioventù 2013 | HD | ITALIAN

Play Episode Listen Later Oct 22, 2012


L’Apostasia e la Restaurazione - Che cosa significa per me la Restaurazione—I giovani uomini e le giovani donne raccontano come gli eventi che circondano la Restaurazione abbiano un effetto molto concreto sulla loro vita quotidiana.

Forza della gioventù 2013 | SD | ITALIAN
L’Apostasia e la Restaurazione - Che cosa significa per me la Restaurazione

Forza della gioventù 2013 | SD | ITALIAN

Play Episode Listen Later Oct 22, 2012


L’Apostasia e la Restaurazione - Che cosa significa per me la Restaurazione—I giovani uomini e le giovani donne raccontano come gli eventi che circondano la Restaurazione abbiano un effetto molto concreto sulla loro vita quotidiana.

Storia Contemporanea « Federica
4. La prima metà dell'Ottocento

Storia Contemporanea « Federica

Play Episode Listen Later Aug 26, 2010


Restaurazione o ristrutturazione? Il periodo immediatamente successivo al congresso di Vienna