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On election day the Australian Electoral Commission anticipates one million voters to pass through their voting centres every hour. Voting is compulsory for everyone on the electoral roll, so all Australians should familiarise themselves with the voting process before election day. - La Commissione elettorale australiana prevede che un milione di elettori ogni ora entrerà nei centri di voto nella giornata elettorale. Il voto è obbligatorio per tutti gli iscritti alle liste elettorali, per cui tutti gli australiani dovrebbero familiarizzarsi con la procedura di voto prima del giorno delle elezioni.
Iniziamo la puntata collegandoci con Catia Caramelli, che si trova a Roma, e che ci racconta che giornata hanno vissuto i fedeli arrivati per salutare Papa Francesco. Ucraina, salta il vertice di Londra. Ne parliamo con Marco Di Liddo, Direttore del Centro Studi Internazionali. La Commissione europea sanziona Meta e Apple. Ci spiega il perché Ernesto Belisario, avvocato specializzato in diritto delle tecnologie e Segretario generale dell'Istituto per le politiche dell'innovazione.Stasera in campo la semifinale di Coppa Italia fra Inter e Milan. Ci colleghiamo con il nostro Dario Ricci, che si trova a San Siro.
La Commissione europea ha proposto una modifica al regolamento Ue sulle norme di emissioni di CO2 per auto e furgoni. La proposta introduce una flessibilità una tantum per i costruttori nel calcolo della conformità agli obiettivi per gli anni 2025, 2026, 2027, una conformità che non sarà valutata su base annuale ma triennale. E mentre si attende che sulla modifica si esprima l'Europarlamento, in Italia - ma solo in Lombardia - partono nuovi incentivi all'acquisto di veicoli più sostenibili. Inoltre, in questa puntata Luca Zucconi, Direttore Generale di LabSumo, ente promotore del Fleet Motor Day, racconta le novità dell'evento dedicato alle flotte in scena l'8 e 9 aprile a Roma.
Venerdì e sabato si tiene la Trentaseiesima edizione de "Lo scenario dell economia e della finanza" di The European House - Ambrosetti. Tra gli incontri più interessanti ci sarà venerdì "Gli impatti della Trumponomics sulle filiere industriali europee e italiane . Gli Stati Uniti rappresentano il 1° partner commerciale dell Unione Europea, con un surplus manifatturiero per l UE che sfiora i 200 miliardi di Euro (di cui il 19,6% detenuto dall Italia). Tuttavia, l UE registra un disavanzo verso gli Stati Uniti in termini di energia (-69,9 miliardi di Euro, di cui 7,6% detenuto dall Italia) e di servizi (-108,6 miliardi di Euro di cui 2,1% detenuto dall Italia) Teha evidenzia come gli impatti potenziali, derivanti dall introduzione di dazi, siano in media contenuti e gestibili per il sistema Paese, ricompresi tra 1,8 e 8 miliardi di Euro di riduzione dell export. Con la consapevolezza che alcune singole aziende di singoli settori potranno essere anche pesantemente impattate, come il settore dei macchinari, dei veicoli e della moda. Per rispondere alla politica commerciale del Presidente Trump, l Unione Europea potrebbe seguire le seguenti raccomandazioni: Consolidare la coesione tra gli Stati membri, rafforzare i legami verso altri, e nuovi, mercati e partner commerciali e attivare un tavolo di Lavoro condiviso tra Istituzioni europee e multinazionali americane.L elemento dirimente è: quanto la domanda di prodotti italiani ed europei è elastica rispetto al prezzo? Quanto i prodotti Made in Europe sono sostituibili (e in quanto tempo) da beni prodotti all interno degli Stati Uniti o in paesi non soggetti a dazi? In questo scenario, l Italia è il 21° Paese al mondo per insostituibilità commerciale delle esportazioni. Ne parliamo con Valerio De Molli, Managing Partner e CEO, The European House Ambrosetti e Teha GroupConfindustria taglia Pil 2025, +0,6%. Se guerra dazi +0,2%"La crescita in Italia riprende slancio solo nel 2026", avverte il Centro studi di Confindustria che, all'appuntamento con le previsioni di primavera, ha rivisto al ribasso dal +0,9 al +0,6% la stima per il Pil 2025 e vede in crescita dell'1% il Pil 2026. Incide un clima di incertezza "al massimo storico" legato anche alla guerra dei dazi che "pesano come un conflitto commerciale". Può andar peggio: la stima ipotizza che "l'impennata di incertezza duri per la prima metà del 2025" e "non include l'effetto di ulteriori dazi e contro dazi"; per gli economisti di via dell'Astronomia "lo scenario peggiore di un'eventuale escalation protezionistica" comporterà, invece, un ulteriore rallentamento del Pil con uno scostamento "del -0,4% nel 2025 e del -0,6% nel 2026", riducendo quindi la crescita attesa al +0,2% nel 2025 ed al +0,4% nel 2026. "Energia, green deal e dazi: gli ostacoli all'economia italiana e europea" al centro dell'analisi del centro centro studi di Confindustria. Il contesto è quello di "uno scenario internazionale sempre più frammentato" con una Europa che "sta progressivamente perdendo competitività". Sull'economia italiana "si contrappongono forze di segno opposto". Non mancano fattori che agiranno in positivo, come il taglio dei tassi, la risalita del reddito disponibile reale totale delle famiglie grazie al progressivo recupero delle retribuzioni pro-capite, il buon contributo dei redditi non da lavoro, l'aumento dell'occupazione totale, il calo dell'inflazione, "sebbene gli ultimi due fenomeni si attenueranno nel 2025 e 2026". Si aggiunge il calo atteso della propensione al risparmio che con l'aumento del reddito può dare un buon contributo alla dinamica dei consumi. E c'è l'implementazione del Pnrr: "Tra il 2025 e il 2026 le risorse programmate ammontano a circa 130 miliardi. Anche se non verranno spese tutte (l'ipotesi è che ne venga spesa la metà, 65 miliardi), daranno un importante contributo al Pil, in particolare agli investimenti in costruzioni, frenati dal venire meno degli incentivi all'edilizia residenziale". Il commento è di Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Pnrr, Fitto gela Giorgetti ma apre alla possibilità di spostare i progetti alla CoesioneLa doccia fredda per le speranze di proroga del Pnrr interne al governo è arrivata proprio dal vice presidente esecutivo della Commissione Ue di Fdi. A inizio settimana Raffaele Fitto in audizione alle commissioni congiunte del Parlamento Europeo ha ricordato che: "Gli Stati membri hanno solo 18 mesi per raggiungere i circa 5mila target milestone, è importante accelerare. La Commissione è pronta a sostenere tutti gli Stati membri, ma dobbiamo ricordare che il margine di manovra si sta assottigliando. Tutti i target e i milestones devono essere raggiunti entro agosto 2026", ha aggiunto Fitto. Dopo il bastone è poi arrivata la carota: la Commissione europea nella revisione di medio termine della Politica di Coesione ha proposto che Stati Ue e regioni dovrebbero individuare "entro giugno 2025" i progetti del Pnrr che "rischiano di non essere completati entro la scadenza di agosto 2026" e che potrebbero essere presi in considerazione per il finanziamento attraverso la politica di Coesione. Nonostante il governo continui a considerare il Pnrr un successo, però, secondo il Sole 24 Ore sono almeno 20 le misure in affanno. Nel frattempo però come preannunciato da Ursula von der Leyen nel suo piano "ReArm Europe", poi ribattezzato "Readiness2030", la Commissione europea ha presentato la proposta che consentirà agli Stati di usare i fondi di Coesione tradizionalmente destinati alle regioni più in difficoltà per finanziare capitoli di spesa che rispondono alle nuove priorità, a partire dalla Difesa. Interviene Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
La Commissione europea ha invitato tutti i cittadini a prepare un kit di sopravvivenza per 72 ore nel caso di disastri naturali, di incidenti industriali o di attacchi militari. Caterina Sarfatti, esperta di città sostenibili, ci racconta di “Come ne usciremo”, una raccolta di otto racconti curati Fabio Deotto che ci porta nel 2040 per mostrarci cosa avremo fatto o avremmo potuto fare per salvarci dalla crisi climatica e dalle altre sfide che l'umanità deve affrontare. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Il tool ricreato dal Guardian che è stato cancellato in Usa dal governo Trump
Giorgia Meloni ha una capacità sorprendente: con una frase riesce a condensare tutta la sua visione del mondo. «Se andassimo a verificare, ci accorgeremmo che le competenze della Commissione europea sono maggiori di quelle del presidente degli Stati Uniti», ha dichiarato in Senato. Non era una provocazione, non un tentativo di ironia. Era proprio la sua idea. Pagella Politica ha smontato l'affermazione con un'analisi dettagliata: gli Stati Uniti sono uno Stato federale, l'Unione europea una confederazione. Il presidente Usa ha poteri esecutivi che vanno dalla politica estera alla difesa, dalle nomine ai trattati. La Commissione europea, invece, ha competenze delegate dai governi nazionali, limitate dai trattati e condivise con Parlamento e Consiglio. Paragonare i due ruoli non ha senso. Eppure, per Meloni, funziona. Perché nel suo mondo la realtà non è un dato oggettivo ma una costruzione ideologica. Il fine non è comprendere il funzionamento dell'Ue o degli Usa, ma demolire la prima per alimentare l'illusione di una sovranità nazionale che non esiste più. Così la Commissione europea diventa un mostro centralista e il presidente Usa un innocuo burocrate. Un capolavoro di propaganda. Il problema è che questa narrazione ha conseguenze reali. Se chi governa un Paese ha un'idea distorta delle istituzioni internazionali, finirà per prendere decisioni altrettanto distorte. Ed è esattamente quello che sta accadendo: un'Italia isolata, incapace di incidere nelle dinamiche globali, mentre Meloni racconta agli elettori una fiaba in cui l'Ue è il male e gli Stati nazionali sono la soluzione. Governano con l'ignoranza, ecco perché non sopportano cultura e scuola. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
ROMA (ITALPRESS) - "L'Amministrazione Trump ha deciso di riattivare, lo scorso 12 marzo, i dazi sulle importazioni dall'Unione europea di acciaio, alluminio e determinati prodotti derivati. Dazi che erano stati attivati nel 2018, e poi sospesi nel 2021. Gli Stati Uniti hanno, inoltre, annunciato la possibilità di attivare il prossimo aprile ulteriori dazi su altri comparti, di cui ancora non sono noti i dettagli. La Commissione europea ha risposto all'entrata in vigore delle misure statunitensi annunciando delle contromisure di riequilibrio, alcune delle quali scatteranno il primo aprile, mentre altre sono attualmente allo studio e dovrebbero entrare in vigore successivamente. Il quadro è pertanto complesso e in costante evoluzione, tenuto conto che gli Stati Uniti hanno attivato misure simili anche nei confronti di altre Nazioni, ma io sono convinta che si debba continuare a lavorare, con concretezza e pragmatismo, per trovare un possibile terreno d'intesa e scongiurare una “guerra commerciale” che non avvantaggerebbe nessuno, né gli Stati Uniti né l'Europa". Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso delle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo.mca3/sat(Fonte video: Presidenza del Consiglio)
ROMA (ITALPRESS) - L'Unione Europea fa il punto sulle azioni messe in atto per raggiungere l'obiettivo ‘zero emissioni', fissato per il 2030. La Commissione e l'Agenzia Europea dell'Ambiente hanno pubblicato il secondo rapporto ‘Zero Pollution Monitoring and Outlook' ed il quarto rapporto ‘Clean Air Outolook'. I rapporti evidenziano che nonostante le politiche dell'Unione Europea abbiano contribuito a ridurre l'inquinamento atmosferico, l'uso di pesticidi ed i rifiuti di plastica in mare, i livelli di inquinamento sono ancora troppo elevati. In particolare se si parla di rilascio di microplastiche nell'ambiente, e produzione di rifiuti. In tutta Europa è migliorata la qualità dell'aria, grazie a sviluppi normativi e riduzione delle emissioni. Tuttavia, il numero di decessi causati dall'aria inquinata rimane troppo alto.Per l'inquinamento acustico, sono necessari maggiori sforzi, in particolare nelle aree urbane, per ridurre il numero di persone cronicamente disturbate dal rumore dei trasporti. Per microplastiche – si legge nel report - sono necessarie ulteriori misure per affrontare questa fonte di inquinamento. I settori critici sono il tessile, i pneumatici ed i cosmetici. Quanto ai rifiuti, sono necessari maggiori sforzi, poiché la produzione di rifiuti continua ad aumentare nell'UE. Quanto all'Italia, il Belpaese eccelle nel proteggere gli ecosistemi dall'eutrofizzazione. L'obiettivo è passare dal 73% al 55% di aree critiche nel 2030.Nel complesso, l'Europa sta andando nella giusta direzione ma la strada è ancora lunga. Tuttavia – evidenzia la Commissaria europea per l'ambiente, Jessica Roswall - permangono delle sfide, ad esempio nei settori dei trasporti e della gestione dei rifiuti. Microplastiche, inquinamento acustico e inquinanti chimici devono essere affrontati”, così come i PFAS e le sostanze chimiche usate per rimpiazzare quelle tossiche, che talvolta generano le stesse problematiche di quelle precedenti”./gtr
ROMA (ITALPRESS) - La Commissione europea ha approvato lo schema di aiuti di stato varato dal governo italiano di 90 milioni di euro per promuovere la produzione agricola primaria, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli. Il programma, durerà fino al 31 dicembre 2029 e ha l'obiettivo di riorganizzare le filiere agricole a livello locale per creare migliori relazioni di mercato e vantaggi per il settore agricolo in termini di reddito, resilienza, sostenibilità e innovazione. Nello specifico, il regime consentirà alle aziende situate in un distretto alimentare di identificare le proprie esigenze e di essere supportate sulla base di un ‘contratto di distretto' con il Ministero dell'Agricoltura della Sovranità alimentare e delle Foreste. Gli aiuti saranno in forma di sovvenzioni dirette e servizi agevolati e, secondo le stime Ue, andranno a beneficio di 250-300 beneficiari, il 99% dei quali dovrebbe essere costituito da micro, piccole e medie imprese. Il regime fornirà sostegno agli investimenti, consentendo al contempo ai produttori di partecipare a regimi di qualità, azioni di conoscenza e informazione, servizi di consulenza, nonché misure di cooperazione e promozione. La Commissione, ha ritenuto il regime necessario e appropriato per incoraggiare gli investimenti e le azioni pertinenti a sostegno delle aziende attive nel settore agricolo a livello locale. Si tratta, inoltre – ha spiegato la Commissione – di un regime proporzionato in quanto è limitato al minimo necessario e avrà un impatto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra Stati membri.mgg/mrv
Bruxelles ha confermato oggi di voler facilitare il raggiungimento degli obiettivi di emissioni per il 2025. «La Commissione proporrà una modifica mirata al regolamento sugli standard di Co2 per auto e furgoni», si legge nella documentazione pubblicata oggi. «L emendamento consentirà alle case automobilistiche di raggiungere i propri obiettivi di conformità attraverso una media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027)». MA LA VERA NOTIZIA È che rispondendo alle pressioni di alcuni paesi membri e di alcune case automobilistiche, la Commissione europea ha annunciato oggi, mercoledì 5 marzo, che intende anticipare al terzo e quarto trimestre di quest anno la verifica della legislazione comunitaria dedicata alle emissioni nocive delle vetture. In un atteso piano d azione per un settore economico in grave crisi, l esecutivo comunitario ha poi aperto la porta a nuove tecnologie capaci di garantire neutralità climatica. Affrontiamo il tema con Alberto Annicchiarico, Il Sole 24 Ore.Trump, Zelensky pronto a tavolo pace e firma su mineraliL'Ucraina è pronta a firmare «in ogni momento» l accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Lo ha affermato il primo ministro ucraino Denys Shmygal in conferenza stampa a Kiev. «L Ucraina continuerà attraverso i canali diplomatici e gli altri canali disponibili» a collaborare con gli Stati Uniti per «assicurarsi che l Ucraina e gli Stati Uniti continuino a lottare per una pace duratura», ha detto il premier ucraino, come riporta la Bbc. Ottenere garanzie di sicurezza americane è di «vitale importanza» non solo per Kiev, ma anche per l Unione europea, ha aggiunto Shmygal. «Abbiamo bisogno e chiediamo garanzie di sicurezza concrete, tanto da parte degli Stati Uniti, quanto dell Europa e dei paesi del G7. E di vitale importanza non solo per l Ucraina ma anche per l Unione europea», ha detto.Nelle ultime bozze di conclusione del vertice Ue di giovedì prossimo si legge: «La pace deve rispettare l indipendenza, la sovranità e l integrità territoriale dell Ucraina». La dichiarazione è stata aggiunta rispetto alla versione precedente. Il nuovo testo raccomanda anche «di aumentare la pressione sulla Russia per indebolirne la capacità di continuare a condurre la sua guerra di aggressione». Affrontiamo il tema con Gian Andrea Blengini, professore di ingegneria dei materiali del Politecnico di Torino.Trump, dal 2 aprile arrivano i dazi sui prodotti agricoliL'export agroalimentare italiano negli Stati Uniti lo scorso anno ha toccato i 7,8 miliardi. Un dazio del 25% sulle esportazioni italiane potrebbe costare ai consumatori americani fino a 2 miliardi di euro in più. Il costo per le singole filiere sarebbe di quasi 500 milioni solo per il vino, circa 240 milioni per l olio d oliva, 170 milioni per la pasta, 120 milioni per i formaggi, secondo le stime di Coldiretti. I dazi all'Europa non sono ancora ufficiali ma il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato nei giorni scorsi di voler colpire le merci prodotte nell'Unione Europea con tariffe del 25%, sostenendo che il blocco è stato creato per fregare gli Stati Uniti. Il commento è di Massimo Romani, Amministratore Delegato di Argea.Merz: «Whatever it takes» sulla difesa. Accordo tra Cdu ed Spd su riforma a freno al debito «Whatever it takes»: Friedrich Merz, il probabile futuro cancelliere tedesco, prende a prestito le parole pronunciate da Mario Draghi durante la crisi dell euro. Sulla difesa, il leader dei cristianodemocratici, e vincitore delle elezioni del 23 febbraio, è pronto a fare qualunque cosa sia necessaria, per rispondere «alle minacce alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente». E ci sarà anche un super fondo da 500 miliardi di euro in dieci anni per le infrastrutture. Dopo anni di dibattiti e frenate, a Berlino è arrivata una vera e propria scossa. C è da dare risposta alla lunga stagnazione economica, è vero, ma la svolta è soprattutto il risultato della drammaticità del contesto internazionale, rivoluzionato dal cambio di paradigma imposto dal presidente Usa, Donald Trump. Subito dopo il voto, Merz aveva annunciato l intenzione di potenziare la spesa per la difesa. E proprio come Merz voleva, l accordo con la Spd è arrivato in tempi strettissimi e prima del vertice Ue di giovedì. Il leader della Cdu ha dato l annuncio nella conferenza stampa del 4 marzo, al termine di una giornata di consultazioni con i vertici della Spd. Insieme a lui c erano Markus Söder, il leader della Csu (il partito gemello della Cdu in Baviera), e i co-presidenti della Spd, Lars Klingbeil e Saskia Esken. Per dare l'idea di quanto sia rivoluzionaria questa scelta basti pensare che il neo governo ha raggiunto un accordo per cambiare in costituzione il freno al debito. Parliamo di questo con Daniel Gros direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi.
ROMA (ITALPRESS) - La Commissione europea ha varato un nuovo pacchetto di proposte per semplificare le norme dell'Unione, aumentare la competitività e sbloccare ulteriori capacità di investimento. L'obiettivo è creare un contesto più favorevole per aiutare le aziende a crescere, innovare e creare posti di lavoro di qualità. Le proposte puntano a una riduzione negli anni di mandato della Commissione di almeno il 25% degli oneri amministrativi, una percentuale che sale al 35% per le piccole e medie imprese. La semplificazione riguarda diversi ambiti, tra cui la rendicontazione sulla finanza sostenibile, il meccanismo di adeguamento del carbonio e i programmi di investimento europei. Le proposte ridurranno la complessità dei requisiti richiesti alle piccole e medie imprese, mentre il quadro normativo comunitario si concentrerà sulle aziende più grandi che hanno un impatto maggiore sul clima e sull'ambiente. La Commissione stima che le proposte porteranno un risparmio totale sui costi amministrativi annuali di circa 6,3 miliardi di euro e mobiliteranno una capacità aggiuntiva di investimenti pubblici e privati di 50 miliardi./gsl
ROMA (ITALPRESS) - La Commissione europea ha varato un nuovo pacchetto di proposte per semplificare le norme dell'Unione, aumentare la competitività e sbloccare ulteriori capacità di investimento. L'obiettivo è creare un contesto più favorevole per aiutare le aziende a crescere, innovare e creare posti di lavoro di qualità. Le proposte puntano a una riduzione negli anni di mandato della Commissione di almeno il 25% degli oneri amministrativi, una percentuale che sale al 35% per le piccole e medie imprese. La semplificazione riguarda diversi ambiti, tra cui la rendicontazione sulla finanza sostenibile, il meccanismo di adeguamento del carbonio e i programmi di investimento europei. Le proposte ridurranno la complessità dei requisiti richiesti alle piccole e medie imprese, mentre il quadro normativo comunitario si concentrerà sulle aziende più grandi che hanno un impatto maggiore sul clima e sull'ambiente. La Commissione stima che le proposte porteranno un risparmio totale sui costi amministrativi annuali di circa 6,3 miliardi di euro e mobiliteranno una capacità aggiuntiva di investimenti pubblici e privati di 50 miliardi./gsl
La Commissione europea sta attualmente lavorando al nuovo quadro finanziario pluriennale. Una delle opzioni in discussione è la possibilità di reindirizzare i fondi destinati ai trasporti attraverso i piani nazionali dei singoli Stati membri. In questa puntata di Container, Massimo De Donato ne parla con Marco Digioia, segretario generale di Uetr, associazione europea dell'autotrasporto.Circa 50 associazioni del settore in Europa, fra le quali Uetr, hanno inviato una lettera alla Commissione europea chiedendo di mantenere un finanziamento centralizzato a livello europeo per garantire uno sviluppo coerente e sostenibile del settore.
SATURNIA (GROSSETO) (ITALPRESS) - "Sulla spesa siamo al 52% di quanto abbiamo ricevuto, sicuramente va accelerata, ma non dimentichiamoci che è stata una situazione di programmazione forse più lunga del previsto e che solo oggi gli interventi iniziano adandare a terra". Lo ha detto Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, a margine della quinta edizione del Forum in Masseria."La messa a terra degli interventi necessariamente comporta che si trascini la spesa. La Commissione europea - ha aggiunto - ha un report in tempo reale su come sta andando la spesa e su come si stanno o meno raggiungendo gli obiettivi del Pnrr, penso che faràuna valutazione e mi auguro che non necessiti di istanze di parte".xc3/abr/gsl
La Commissione europea ha presentato oggi, mercoledì 26 febbraio, una comunicazione che tratteggia l obiettivo di facilitare l emergere di una industria specializzata nella lotta al cambiamento climatico e al tempo stesso rispettosa dell ambiente. L esecutivo comunitario prevede di mobilitare fino a 100 miliardi di euro. L esecutivo comunitario intende adottare un nuovo quadro regolamentare degli aiuti di stato, consentendo un approvazione semplificata e più rapida dei progetti legati alle energie rinnovabili e alla decarbonizzazione industriale e garantire una sufficiente capacità produttiva di tecnologie pulite. Intende anche rafforzare il Fondo per l innovazione e proporre una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l obiettivo di mobilitare 100 miliardi di euro di finanziamenti. In ultima analisi l obiettivo della comunicazione è di introdurre le misure necessarie per raggiungere tre obiettivi: ridurre i prezzi dell energia, promuovere la domanda di prodotti puliti, e finanziare una transizione ambientale. Il Green Industrial Deal, come viene chiamato a Bruxelles, rientra negli obiettivi climatici che l Unione europea si è data in questi anni e che prevedono una riduzione delle emissioni del 55% nel 2030 e del 90% nel 2040 (rispetto ai livelli del 1990). Interviene Adriana Cerretelli, Sole24Ore.Dazi: Biazzo (Unindustria), 'rischio boomerang per Usa, più libertà di scambio'"Sui dazi credo sia un momento ancora turbolento per dare delle indicazioni. Molti economisti stanno facendo presente agli Stati Uniti che i dazi per loro possono essere un boomerang più ampio di quanto possa sembrare. Noi riteniamo, come paese esportatore, che sia meglio avere meno dazi e più libertà di scambio". Così Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria, in occasione della presentazione del piano Industriale del Lazio nella sede della Giunta. Nel Lazio in particolare è la farmaceutica il settore che ha più impatto sull'export, perché è un'eccellenza assoluta. Pensiamo che con questo piano industriale si possa invertire un trend di calo nell'ambito manifatturiero: stanno già arrivando degli investimenti. Per quanto riguarda la digitalizzazione, il Tecnopolo Tiburtino ha l'investimento importante di Aruba e stiamo cercando anche di attrarre altre iniziative che riguardano data center, sarebbe bello attrarre anche un super calcolatore nella nostra regione per una accelerazione importate di innovazione". Ne parliamo con Giuseppe Biazzo, presidente Unindustria.Merz: 200 miliardi sulla difesa ma frena sul tetto al debitoIl voto ha confermato i pronostici al ribasso per tutti i partiti mainstream: l Unione Cdu/Csu non ha sforato all insù la soglia del 30%, l Spd ha registrato un record storico in negativo, l Fdp è uscito dal Parlamento, i Verdi hanno perso terreno e soprattutto smalto. Per uscire invece da cinque anni di stagnazione, recuperare competitività, rilanciare le esportazioni, modernizzarsi, per affrontare a testa alta i dazi di Donald Trump e le minacce di Vladimir Putin, per recuperare credibilità e fiducia tra i partner europei, la Germania deve per l appunto scrollarsi di dosso lo status di zero virgola . E per arrivare a tanto, Berlino ha disperatamente bisogno di un cambio di rotta nella politica economica che in futuro dovrà essere aggressiva, tempestiva, creativa, coraggiosa, dispendiosa, come la coalizione semaforo non ha saputo fare. Il nuovo governo non dovrà necessariamente ribaltare il modello economico e reinventare la Germania (su questo gli economisti tedeschi sono divisi) ma gli aggiustamenti necessari saranno comunque draconiani. Il commento è di Beppe Russo, l'economista e direttore del Centro Einaudi.
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- La Bce taglia ancora i tassi d'interesse- La Commissione lancia la strategia per la competitività- Turismo record in Europa nel 2024sat/abr/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Negli ultimi due decenni, l'Europa non ha tenuto il passo delle altre grandi potenze mondiali a causa del persistente divario nella produttività. Per invertire questa tendenza la Commissione ha presentato la Bussola per la Competitività, che punta a risolvere le debolezze strutturali che la frenano. Partendo dalle proposte del rapporto Draghi, il piano lanciato dalla Commissione mira a semplificare le regole europee, a favorire la piena realizzazione del mercato unico dei capitali e gli investimenti nell'innovazione, in particolare sull'intelligenza artificiale. Altri capitoli sono dedicati alla promozione dell'occupazione di qualità e a un più efficace coordinamento tra le politiche degli Stati membri. “La Bussola della Competitività trasforma le ottime raccomandazioni del rapporto Draghi in una roadmap. Abbiamo un piano e la volontà politica. Ciò che conta è la velocità e l'unità. Il mondo non ci aspetta”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen.gsl
ROMA (ITALPRESS) - Negli ultimi due decenni, l'Europa non ha tenuto il passo delle altre grandi potenze mondiali a causa del persistente divario nella produttività. Per invertire questa tendenza la Commissione ha presentato la Bussola per la Competitività, che punta a risolvere le debolezze strutturali che la frenano. Partendo dalle proposte del rapporto Draghi, il piano lanciato dalla Commissione mira a semplificare le regole europee, a favorire la piena realizzazione del mercato unico dei capitali e gli investimenti nell'innovazione, in particolare sull'intelligenza artificiale. Altri capitoli sono dedicati alla promozione dell'occupazione di qualità e a un più efficace coordinamento tra le politiche degli Stati membri. “La Bussola della Competitività trasforma le ottime raccomandazioni del rapporto Draghi in una roadmap. Abbiamo un piano e la volontà politica. Ciò che conta è la velocità e l'unità. Il mondo non ci aspetta”, ha commentato la presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen.gsl
La Commissione europea ha annunciato, a partire dal prossimo 30 gennaio, l'inizio del più volte annunciato "dialogo strategico" per salvaguardare il settore automotive. Il dialogo, presieduto da Ursula Von der Leyen, si tradurrà in una serie di incontri con i rappresentanti dell'industria automobilistica, le parti sociali e gli altri soggetti interessati. L'automotive europeo, d'altronde, è in difficoltà: il mercato dell'auto ha infatti chiuso il 2024 perdendo circa 3 milioni di immatricolazioni rispetto al periodo pre-pandemico.
Regole più stringenti per i vari Facebook, X, Tiktok e le altre piattaforme social online: le chiede la Commissione federale dei media per far fronte a quello che viene descritto come un “potere di mercato e di opinione” considerevole, in continuo aumento ed in grado di porre potenziali problemi alla tenuta della democrazia. La Commissione propone misure che agevolino la concorrenza e migliorino la trasparenza. Alimentano anch'esse il fresco dibattito lanciato sul piano internazionale negli scorsi giorni da Mark Zuckerberg e dalla sua decisione di eliminare, negli Stati Uniti, le attività di fact-checking e moderazione lasciando libero spazio (o quasi) alla libertà d'espressione. Ne discutiamo con: Philip Di Salvo, ricercatore post-doc, Università di San Gallo, si occupa di giornalismo e sorveglianza di InternetMarco Gambaro, professore di economia dei media, Università degli Studi di MilanoLudovico Camposampiero, co-responsabile informazione digitale RSIModem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSI e RSIPlay.
ROMA (ITALPRESS) - È entrata in vigore la direttiva europea sull'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società. Viene fissato un obiettivo del 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e del 33% del totale dei posti di amministratore occupati dal sesso sottorappresentato. Il termine per il recepimento da parte degli Stati membri era il 28 dicembre 2024 e le società devono raggiungere gli obiettivi entro il 30 giugno 2026. La percentuale di donne presenti nei consigli delle società è in media del 34% nell'Unione Europea. Dal 2010 è migliorata nella maggior parte degli Stati membri, ma i progressi sono stati disomogenei e in alcuni Paesi la situazione è più stagnante. Nel 2024 le donne rappresentavano il 39,6% dei membri dei consigli delle maggiori società quotate in borsa nei paesi che hanno introdotto quote di genere vincolanti. Nei paesi che presentano misure non vincolanti il dato scende al 33,8% e al 17% in quelli che invece non hanno adottato alcuna misura. La Commissione verificherà che gli Stati membri recepiscano correttamente le disposizioni della direttiva, e potrà avviare procedure di infrazione se necessario./gtr
ROMA (ITALPRESS) - È entrata in vigore la direttiva europea sull'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società. Viene fissato un obiettivo del 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e del 33% del totale dei posti di amministratore occupati dal sesso sottorappresentato. Il termine per il recepimento da parte degli Stati membri era il 28 dicembre 2024 e le società devono raggiungere gli obiettivi entro il 30 giugno 2026. La percentuale di donne presenti nei consigli delle società è in media del 34% nell'Unione Europea. Dal 2010 è migliorata nella maggior parte degli Stati membri, ma i progressi sono stati disomogenei e in alcuni Paesi la situazione è più stagnante. Nel 2024 le donne rappresentavano il 39,6% dei membri dei consigli delle maggiori società quotate in borsa nei paesi che hanno introdotto quote di genere vincolanti. Nei paesi che presentano misure non vincolanti il dato scende al 33,8% e al 17% in quelli che invece non hanno adottato alcuna misura. La Commissione verificherà che gli Stati membri recepiscano correttamente le disposizioni della direttiva, e potrà avviare procedure di infrazione se necessario./gtr
Di difficoltà di redazione e falpalà, di cattiveria e infantilismo, di inaspettate riunioni di famiglia e aspettate reazioni
La nuova Commissione europea ha ricevuto il via libera del Parlamento, ma l'esito del voto preannuncia una legislatura turbolenta e lunghe negoziazioni dietro le quinte. I 370 voti che compongono la maggioranza (282 i contrari, 36 gli astenuti) rappresentano infatti il 54% di tutti i voti espressi, e ancora meno (51%) del numero totale di parlamentari europei, 719. Fondata sull'alleanza tra Partito Popolare Europeo, Socialisti e Democratici e Renew Europe, che ha rischiato di sfaldarsi già nelle audizioni dei commissari, quella che si insedierà a dicembre sarà la maggioranza più risicata della storia europea. Nella seconda parte parliamo di Romania e della Serbia, paese centrale nel Balcani occidentali che da anni ormai attende di completare l'ultimo miglio verso l'Unione europea.In collaborazione con Euranet Plus
Una ricognizione dei rapporti istituzionali e nuovi progetti della commissione presieduta da Antonio Simoniello, ospite dello spazio condotto da Brocks su Radio Pnr.
La Commissione Ursula implode: popolari con la destra. I socialisti: la maggioranza non c'è più. La maggioranza che sostiene il secondo mandato di Ursula von der Leyen va in crisi alle prime battute parlamentari del suo breve cammino. Il Ppe vota insieme ai partiti di destra, compreso il neonazista Afd, sul regolamento sulla deforestazione, il provvedimento che impone a commercianti e importatori la verifica sui beni immessi nel mercato provenienti da territori recentemente disboscati. La norma riguarda prodotti come il cacao, il caffè e molti altri. Non è una misura centrale del programma della Commissione ma è lo specchio del malessere in cui versa da settimane la vecchia maggioranza che, secondo i socialisti, a questo punto non esiste più. La legge sulla deforestazione. Sulla legge era già stata siglata un'intesa nella “vecchia” maggioranza e che prevedeva sostanzialmente il rinvio della sua applicazione. I Popolari avevano presentato una dozzina di emendamenti, tra cui la proroga biennale. Contrari Socialisti e verdi. Dapprima il Ppe, in segno di dialogo, aveva ritirato una parte delle sue proposte di modifiche. Poi al momento del voto, gli emendamenti rimasti sono passati con il favore delle destre. Il voto finale sull'intero testo è stato approvato con il sì di Popolari, Ecr, Patrioti e Nse (l'ultradestra). Renew si è spaccata, contro Socialisti e Verdi. La maggioranza Ursula ad un bivio politico. Dietro alla decisione dei popolari, c'è lo sgretolamento della maggioranza Ursula che cade a pezzi sulla squadra di nuovi commissari, con lo scontro sui nomi di Teresa Ribera e dell'italiano Raffaele Fitto. I popolari hanno voluto lo strappo con socialisti e ambientalisti e hanno fatto saltare gli accordi generali. Difficile ritrovare un'armonia e una visione comune sul piano politico. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La Commissione Ursula implode: popolari con la destra. I socialisti: la maggioranza non c'è più. La maggioranza che sostiene il secondo mandato di Ursula von der Leyen va in crisi alle prime battute parlamentari del suo breve cammino. Il Ppe vota insieme ai partiti di destra, compreso il neonazista Afd, sul regolamento sulla deforestazione, il provvedimento che impone a commercianti e importatori la verifica sui beni immessi nel mercato provenienti da territori recentemente disboscati. La norma riguarda prodotti come il cacao, il caffè e molti altri. Non è una misura centrale del programma della Commissione ma è lo specchio del malessere in cui versa da settimane la vecchia maggioranza che, secondo i socialisti, a questo punto non esiste più. La legge sulla deforestazione. Sulla legge era già stata siglata un'intesa nella “vecchia” maggioranza e che prevedeva sostanzialmente il rinvio della sua applicazione. I Popolari avevano presentato una dozzina di emendamenti, tra cui la proroga biennale. Contrari Socialisti e verdi. Dapprima il Ppe, in segno di dialogo, aveva ritirato una parte delle sue proposte di modifiche. Poi al momento del voto, gli emendamenti rimasti sono passati con il favore delle destre. Il voto finale sull'intero testo è stato approvato con il sì di Popolari, Ecr, Patrioti e Nse (l'ultradestra). Renew si è spaccata, contro Socialisti e Verdi. La maggioranza Ursula ad un bivio politico. Dietro alla decisione dei popolari, c'è lo sgretolamento della maggioranza Ursula che cade a pezzi sulla squadra di nuovi commissari, con lo scontro sui nomi di Teresa Ribera e dell'italiano Raffaele Fitto. I popolari hanno voluto lo strappo con socialisti e ambientalisti e hanno fatto saltare gli accordi generali. Difficile ritrovare un'armonia e una visione comune sul piano politico. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
ROMA (ITALPRESS) - Il Consiglio europeo per l'innovazione sosterrà la ricerca sulle tecnologie avanzate e le start-up ad alto potenziale con 1,4 miliardi di euro. Oltre a un bilancio più consistente, con un aumento degli investimenti di quasi 200 milioni rispetto al 2024, il programma di lavoro per il 2025 apporta diversi miglioramenti, tra cui l'accesso ai finanziamenti. Il sistema contribuirà a colmare una lacuna di mercato nei finanziamenti per l'espansione delle tecnologie in Europa, concentrandosi sulle quelle digitali, pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse. La Commissione ha varato il Consiglio europeo per l'innovazione per il periodo 2021-2027. Basato su un programma pilota sperimentato nell'ambito di Horizon 2020, il nuovo strumento associa la ricerca sulle tecnologie emergenti a un programma di accelerazione e a un fondo azionario, per dare una spinta alle start-up innovative e alle piccole e medie imprese.col/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Il Consiglio europeo per l'innovazione sosterrà la ricerca sulle tecnologie avanzate e le start-up ad alto potenziale con 1,4 miliardi di euro. Oltre a un bilancio più consistente, con un aumento degli investimenti di quasi 200 milioni rispetto al 2024, il programma di lavoro per il 2025 apporta diversi miglioramenti, tra cui l'accesso ai finanziamenti. Il sistema contribuirà a colmare una lacuna di mercato nei finanziamenti per l'espansione delle tecnologie in Europa, concentrandosi sulle quelle digitali, pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse. La Commissione ha varato il Consiglio europeo per l'innovazione per il periodo 2021-2027. Basato su un programma pilota sperimentato nell'ambito di Horizon 2020, il nuovo strumento associa la ricerca sulle tecnologie emergenti a un programma di accelerazione e a un fondo azionario, per dare una spinta alle start-up innovative e alle piccole e medie imprese.col/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Il Consiglio europeo per l'innovazione sosterrà la ricerca sulle tecnologie avanzate e le start-up ad alto potenziale con 1,4 miliardi di euro. Oltre a un bilancio più consistente, con un aumento degli investimenti di quasi 200 milioni rispetto al 2024, il programma di lavoro per il 2025 apporta diversi miglioramenti, tra cui l'accesso ai finanziamenti. Il sistema contribuirà a colmare una lacuna di mercato nei finanziamenti per l'espansione delle tecnologie in Europa, concentrandosi sulle quelle digitali, pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse. La Commissione ha varato il Consiglio europeo per l'innovazione per il periodo 2021-2027. Basato su un programma pilota sperimentato nell'ambito di Horizon 2020, il nuovo strumento associa la ricerca sulle tecnologie emergenti a un programma di accelerazione e a un fondo azionario, per dare una spinta alle start-up innovative e alle piccole e medie imprese.col/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il regolamento europeo sui dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi. Per 5 anni è prevista una tariffa aggiuntiva variabile tra il 17 e il 35,3%, in base alla casa di produzione e al grado di collaborazione con l'indagine della Commissione europea sulle sovvenzioni da parte dello Stato cinese. Bruxelles sottolinea che Unione Europea e Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. La Commissione europea resta inoltre disponibile a negoziare impegni sui prezzi con singoli esportatori. Ai dazi è fortemente contraria l'industria automobilistica tedesca. L'associazione che riunisce i costruttori della Germania ha definito questa misura come "una battuta d'arresto per il libero commercio globale e quindi per la prosperità, la conservazione dei posti di lavoro e la crescita dell'Europa”.col/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il regolamento europeo sui dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi. Per 5 anni è prevista una tariffa aggiuntiva variabile tra il 17 e il 35,3%, in base alla casa di produzione e al grado di collaborazione con l'indagine della Commissione europea sulle sovvenzioni da parte dello Stato cinese. Bruxelles sottolinea che Unione Europea e Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. La Commissione europea resta inoltre disponibile a negoziare impegni sui prezzi con singoli esportatori. Ai dazi è fortemente contraria l'industria automobilistica tedesca. L'associazione che riunisce i costruttori della Germania ha definito questa misura come "una battuta d'arresto per il libero commercio globale e quindi per la prosperità, la conservazione dei posti di lavoro e la crescita dell'Europa”.col/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore il regolamento europeo sui dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi. Per 5 anni è prevista una tariffa aggiuntiva variabile tra il 17 e il 35,3%, in base alla casa di produzione e al grado di collaborazione con l'indagine della Commissione europea sulle sovvenzioni da parte dello Stato cinese. Bruxelles sottolinea che Unione Europea e Cina continuano a lavorare per trovare soluzioni alternative compatibili con le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio. La Commissione europea resta inoltre disponibile a negoziare impegni sui prezzi con singoli esportatori. Ai dazi è fortemente contraria l'industria automobilistica tedesca. L'associazione che riunisce i costruttori della Germania ha definito questa misura come "una battuta d'arresto per il libero commercio globale e quindi per la prosperità, la conservazione dei posti di lavoro e la crescita dell'Europa”.col/gtr
Il 17 settembre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato a Strasburgo il nuovo collegio dei commissari, composto da undici donne e sedici uomini. La Cina ha deciso di alzare l'età pensionabile nel tentativo di contrastare la crisi demografica e l'invecchiamento della forza lavoro. CONGian Paolo Accardo, direttore di VoxeuropCecilia Attanasio Ghezzi, giornalistaArticolo: Una rete su ruote di Ashwant Nandramhttps://www.internazionale.it/magazine/ashwant-nandram/2024/09/12/una-rete-su-ruoteDisco: Chopin: Solo Works & Works With Orchestra, Tatiana ShebanovaSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcastScrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni e Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
Sei vicepresidenti esecutivi: quattro donne, due uomini. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen annuncia la squadra di governo dell’Unione Europea. "Tutti hanno un obiettivo comune: rendere l'Europa più forte", conclude la presidente. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles.
La Commissione europea ha annunciato che è pronta a sanzionare X per violazione del Digital Service Act. Nella Big Story, insieme a Gianpiero Saverolli, Managing Director di HP Italia, parliamo di come l'AI tra trasformando le aziende italiane, l'hype intorno a questa tecnologia e come è possibile rimanere al passo con un mondo del lavoro in così rapida evoluzione. Trasforma il tuo modo di lavorare con una tecnologia che si adatta alle tue esigenze. HP Elitebook serie 1000: la tua giornata, il tuo ritmo, la tua tecnologia. Scopri di più su hp.com/it/AI Scopri di più sul prossimo Book Club a Roma il 24/7 con Diletta Huyskes Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha presentato il 20 giugno scorso alla Camera dei deputati la sua relazione annuale, che raccoglie alcuni dati interessanti rispetto alla previdenza complementare in Italia. Per commentare i dati più interessanti tra quelli emersi viene a trovarci in studio Francesca Balzani, presidente facente funzione di Covip.In apertura di puntata, un breve aggiornamento sull'avvio - da questa settimana - delle prenotazioni per il "bonus colonnine elettriche", destinato ai chi vuole installare una ricarica elettrica presso la propria abitazione. Ne parliamo con Gianfranco Giardina, direttore del portale di tecnologia Dday.it.
La Commissione europea avvisa Meta che il “Pay or consent” potrebbe violare il Digital Market Act. Innocenzo Genna, esperto di regolamentazione europea in ambito digitale spiega cosa significa e quali conseguenze potrebbero esserci. Il passaggio della rete fissa di Tim al fondo statunitense Kkr (e altri investitori fra cui lo Stato) segna un evento storico per le telecomunicazioni italiane. Cosa è stato venduto e come cambierà lo scenario? Enrico Pagliarini ne parla con Cristoforo Morandini, Partner di PTS e responsabile dell'area telecomunicazioni.Con Rino Micheloni, cofondatore e amministratore delegato di Avaneidi, parliamo di gestione e sicurezza dei dati puntando l’attenzione sull’hardware e in particolare sui dischi allo stato solido (SSD) che la start up fondata nel 2020 produce in Italia con firmware proprietario. Avaneidi ha recentemente annunciato un finanziamento del valore di 8 milioni di euro.Soluzioni software as a service per la gestione finanziaria delle aziende. Intervistiamo Mattia Montepara, cofondatore e amministratore delegato di Sibill, che ha recentemente ottenuto un aumento di capitale da 6.2 milioni di euro.E come sempre, Digital News, le notizie di tecnologia e innovazione più importanti della settimana.
La Commissione di vigilanza sui fondi pensione ha presentato il 20 giugno scorso alla Camera dei deputati la sua relazione annuale, che fa il punto sullo stato di salute della previdenza complementare in Italia. Non mancano i risultati incoraggianti: il 2023 ha segnato una ripartenza dopo che l'anno precedente aveva mostrato non poche difficoltà. Dall'altra parte donne, giovani e lavoratori del sud restano ancora poso presenti nel sistema. Facciamo il punto con Francesca Balzani, presidente facente funzione di COVIP, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, che viene a trovarci nei nostri studi. In apertura di puntata parliamo di vacanze rovinate e diritti dei consumatori, con l'aiuto dell'avv. Barbara Puschiasis - vicepresidente di Consumerismo. Con l'arrivo della stagione estiva ci si prepara alle ferie e, purtroppo, gli imprevisti sono dietro l'angolo. Torniamo a chiederci in quali casi e ritardi, cancellazioni e altre brutte sorprese possano fare seguito richieste di rimborsi e di risarcimenti.
«L’attribuzione di competenze aggiuntive alle regioni italiane comporta rischi per la coesione e per le finanze pubbliche». La Commissione europea boccia così l’autonomia differenziata, proprio nel giorno in cui il provvedimento è diventato legge. Nello Staff working document che accompagna le raccomandazioni specifiche per l’Italia e che mercoledì 19 giugno ha portato all’avvio della procedura d’infrazione per deficit eccessivo, l’esecutivo europeo spiega tutte le perplessità sul provvedimento. In un paragrafo dedicato al Mezzogiorno e alle sue potenzialità da «sbloccare», l’esecutivo Ue ricorda brevemente i termini della legge facendo riferimento al testo approvato in Senato a gennaio e al testo che fino all’altro ieri era in discussione alla Camera. «Mentre il disegno di legge attribuisce specifiche prerogative al governo nei negoziati con le regioni - sottolinea Bruxelles - esso non fornisce alcun quadro comune di riferimento per valutare le richieste di competenze aggiuntive da parte delle regioni. Inoltre - si legge ancora nel documento - poiché i LEP (Livelli essenziali di prestazioni) garantiscono solo livelli minimi di servizi e non riguardano tutti i settori, vi sono rischi di ulteriore aumento delle disuguaglianze regionali. L’attribuzione di poteri aggiuntivi alle regioni in modo differenziato aumenterebbe anche la complessità istituzionale, con il rischio di maggiori costi sia per le finanze pubbliche che per il settore privato». Ne parliamo con Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore.La siccità continua a colpire la SiciliaIn Sicilia è iniziato il periodo della grande sete: gli animali nei pascoli sono costretti a bere nelle pozze di fango, i turisti fuggono dai b&b rimasti a secco e nelle città si vive con il razionamento dell acqua. Gli invasi sono saturi di fanghiglia e la rete idrica è un colabrodo, ma la Meloni ignora Schifani: lo stato di emergenza è stato dichiarato dal governo solo a maggio e nell isola arriveranno 20 milioni a fronte dei 130 chiesti. La richiesta avanzata dalla giunta regionale presieduta da Renato Schifani era di 130 milioni subito e 590 nel lungo periodo. Il governatore forzista ha provato a rilanciare con l'istituzione di una "cabina di regia", per coordinare tutti gli interventi «mai fatti in passato». Ma il vento della protesta per la grande sete cresce giorno dopo giorno. Gli agricoltori di Caltanissetta si stanno organizzando con le autobotti, così come gli albergatori di Agrigento. L'unica alternativa sembrano davvero solo le autobotti private. Ma i costi sono insostenibili, fino a cento euro a viaggio. Proprio nel centro storico di Agrigento sono arrivate le prime proteste di turisti che erano ospiti di B&B, rimasti senza acqua per una settimana: sono andati via, interrompendo bruscamente i soggiorni. "Ma questa non è storia di oggi, il processo di desertificazione di certe zone della Sicilia va avanti ormai da trent'anni", prova a smorzare le polemiche l'ingegnere Gerlando Ginex, il dirigente dell'assessorato regionale dell'Energia e dei Servizi di pubblica utilità che tiene sotto controllo le 26 dighe siciliane. «In provincia di Caltanissetta e di Enna gli invasi si sono svuotati anche del 90 per cento», dice. Ne parliamo con Gerlando Principato, Assessore Lavori Pubblici al Comune di Agrigento.
Il progetto della Gigafactory di Termoli, in capo ad Acc (la joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total Energies), come emerso qualche giorno fa e poi ufficialmente confermato ieri, durante l'incontro al Mimit, «è posposto». Lo ha comunicato Benoit Torres, vice president del progetto Termoli. L'introduzione di nuove chimiche di celle a basso costo nello stabilimento italiano - uno dei tre annunciati da Acc, accanto al polo in Germania e a quello in Francia, già operativo - impone necessari aggiustamenti rispetto al timing dell'avvio dei lavori di costruzione. A pesare sulla decisione di "prendersi una pausa" sono due ordini di fattori, il rallentamento del mercato dell'elettrico in tutta Europa, che spinge i player dell'automobile a rivedere piani e progetti di investimento, e la scelta di focalizzare a Termoli la produzione di batterie a basso costo, tecnologia, dice l'azienda, non ancora a punto. Il primo modulo produttivo era previsto al 2026, uno slittamento è scontato. I rappresentanti dei lavoratori lanciano un alert pesante sulla futura gigafactory di Termoli e ragionano su una possibile mobilitazione, dopo le assemblee di venerdì prossimo. «Il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese, ma sospeso per lo meno fino alla fine dell'anno, senza alcuna certezza per il futuro» scrivono in una nota i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm, Ugl e Fismic, accanto all'Associazione Quadri. «È questa una situazione che come sindacati non possiamo accettare e per cui abbiamo chiesto a Governo e Regione Molise di intraprendere una azione comune finalizzata ad ottenere chiarezza da ACC e dalla stessa Stellantis». Ne parliamo con Filomena Greco, de Il Sole24Ore.Ue, dazi fino al 48% sull'auto elettrica cinese. Ira di Pechino e Berlino tifa controDopo una indagine durata nove mesi, la Commissione europea ha preso atto della concorrenza sleale sul mercato europeo da parte dei produttori cinesi di auto elettriche. L'esecutivo comunitario ha quindi proposto di imporre dazi aggiuntivi fino al 38% sui veicoli importati nell'Unione europea (che sommano ai dazi al 10% già previsti). La concorrenza sleale si traduce nei fatti in sussidi pubblici a favore di questi produttori, capaci di vendere in Europa al di sotto del prezzo di produzione. «La Commissione europea – si legge in una dichiarazione pubblicata oggi, mercoledì 12 giugno - ha comunicato alle parti interessate il livello dei dazi compensativi provvisori che intende imporre sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina (…) I dazi individuali che la Commissione europea intende applicare ai tre produttori cinesi del campione saranno del 17,4% per la società BYD, del 20% per la società Geely e del 38,1% per la società SAIC. «Gli altri produttori cinesi di auto elettriche, che hanno collaborato all'inchiesta ma non sono stati inseriti nel campione, saranno soggetti al seguente dazio medio ponderato del 21%», ha precisato l'esecutivo comunitario. «Parallelamente, la Commissione europea ha contattato le autorità cinesi per discutere di questi risultati e dei possibili modi per risolvere la questione». Fino all'ultimo l'ammontare dei dazi è stato in forse. La Germania avrebbe voluto che Bruxelles allineasse i dazi europei a quelli cinesi. Salvo sorprese, il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck dovrebbe recarsi a Pechino la settimana prossima per tentare di raffreddare le tensioni con la controparte cinese. Approfondiamo il tema con Fabio Scacciavillani, economista, e con Alberto Annicchiarico de Il Sole 24 Ore.
La commissione parlamentare d'inchiesta continua a indagare.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
In apertura il punto di vista di Paolo Mieli sulle principali notizie della giornata.Continua il nostro percorso di avvicinamento alle elezioni europee del 8 e 9 giugno. Oggi ospitiamo Raffaella Paita, candidata alle Elezioni Europee per la lista Stati Uniti d'Europa nella Circoscrizione Nord Ovest e Anna Cinzia Bonfrisco, candidata alle Elezioni Europee per la Lega nella circoscrizione Centro. Con loro ci soffermiamo sulla annosa questione delle concessioni balneari. La Commissione europea ha confermato la scadenza delle concessioni demaniali per le spiagge al 31 dicembre dello scorso anno, obbligando le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe al 31 dicembre del 2024.
Prima importante procedura europea ai sensi della giovane legge sui mercati digitali, quel Digital market (Dma) act in vigore dal 7 marzo voluto per limitare lo strapotere sul mercato delle Big Tech. La Commissione europea ha annunciato l'avvio di indagini formali contro Apple, Alphabet e Meta per possibili violazioni al provvedimento che potrebbero anche portare a pesanti sanzioni per i colossi Usa: fino al 10% del fatturato. Sia il gruppo della Mela che le case madri di Google e Facebook sono state designate come piattaforme principali (gatekeeper) ai sensi della riforma, insieme ad Amazon, ByteDance-TikTok, e Microsoft. Ora Bruxelles sospetta che Apple e Alphabet abbiano posto restrizioni o limitazioni alla capacità degli sviluppatori concorrenti, ostacolando la promozione dei loro servizi. Ne parliamo ad Europa Europa con il prof. Paolo Perulli, sociologo dell'Economia, autore di un saggio dedicato alle "Anime Creative" (ed. il Mulino).
Non si placa la polemica sul comune di Bari e sulla scelta da parte del Viminale di nominare una commissione per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità nell'amministrazione. In particolare fanno ancora discutere le parole del presidente della Regione Puglia Emiliano che ha fatto riferimento, durante una manifestazione in sostegno di Decaro, ad un incontro nella casa della sorella del boss del quartiere di Bari vecchia. Dure le condanne da parte del centrodestra, nonostante le smentite del sindaco di Bari. Ci aggiorna Onofrio D’Alesio, corrispondente per Radio 24 dalla Puglia e giornalista dui Cronache Tv."L'attacco a Mosca è stato compiuto di islamisti radicali" ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, che però sostiene sia necessario rispondere "alla domanda sul perchè i terroristi abbiano cercato di fuggire in Ucraina", ipotesi che comunque al momento non ha nessuna prova. Ma cerchiamo di fare chiarezza con Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi Internazionali.Giornata di udienze per l'ex presidente americano Donald Trump. Tutti i dettagli con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore da New York.Per Pasqua 10, 5 milioni di italiani in viaggio, e il 92% resta in Italia. Ne parliamo con Giuseppe Roscioli, Presidente Federalberghi Roma e Vicepresidente Federalberghi Nazionale.
Oggi parliamo degli influencer fuori legge che non dichiarano di fare pubblicità, del limite dei mandati in politica e le ricadute sui giovani e della commissione d'inchiesta sul Covid. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Cresce la protesta tra gli agricoltori in Italia. Centinaia di trattori invadono le strade di mezza Italia. Dalla Lombardia alla Sardegna, lo stato di agitazione sale. Gli agricoltori italiani protestano contro l'aumento del prezzo del gasolio e l'enorme divario tra il loro ricavo dalla vendita dei prodotti e il prezzo a cui gli stessi arrivano sul mercato. E ieri c è stato anche un morto: un uomo di 56 anni colto da malore mentre era in fila in auto sulla strada statale 106 nel catanzarese, bloccata dalla protesta degli agricoltori che va avanti ormai da 8 giorni. L'uomo, che era in compagnia della figlia, è deceduto nonostante l'arrivo dell'elisoccorso, giunto sul posto, tra Botricello e Cropani Marina, con un'equipe sanitaria. Mentre attorno a Parigi gli agricoltori hanno bloccato due autostrade e in Belgio la categoria minaccia il blocco totale di Bruxelles, in Italia le proteste del coordinamento nazionale Riscatto agricolo contro le politiche dell'Unione Europea nel settore hanno oggi riguardato diverse aree del Paese, con momenti di tensione ieri - al casello di Orte sull'A1. Una protesta che tocca diverse Nazioni europee: i cortei si sono mossi e si stanno muovendo in Germania, Austria e soprattutto Francia e Belgio. La Commissione europea presenterà giovedì una proposta per una nuova deroga alle norme Ue rivolte agli agricoltori sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per avere accesso agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Lo ha annunciato un portavoce dell'esecutivo Ue. Sulla base della minaccia percepita per la sicurezza alimentare a causa della guerra in Ucraina, ricorda il portavoce, Bruxelles aveva già introdotto una deroga ai requisiti (in gergo, Bcaa 8) sui terreni a seminativo da lasciare a riposo. Ora, con le proteste degli agricoltori che montano in tutta Europa, una nuova deroga è all'esame. Ne parliamo con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti.Nel 2023 il Pil italiano cresciuto dello 0,7%, quello dell Eurozona 0,5%Nel 2023 il Pil italiano è aumentato dello 0,7% rispetto al 2022, chiuso a +3,7%. Lo rende noto l Istat. La stima del governo contenuta nella Nadef indicava per lo scorso anno una crescita dello 0,8% ma, dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato il rischio di un rallentamento dell economia e quindi di una revisione al ribasso delle previsioni. L'Istat ha reso noto che nel quarto trimestre 2023 il Pil italiano (corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato) è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (in leggera accelerazione rispetto al +0,1% dei mesi luglio-settembre) e dello 0,5% in termini tendenziali. L istituto precisa che il quarto trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre 2022. La variazione del Pil italiano acquisita per il 2024 è pari a +0,1%. Lo calcola l Istat in base alle stime provvisorie sul quarto trimestre 2023. La variazione acquisita è quella che si otterrebbe se nei quattro trimestri 2024 la crescita economica rimanesse pari a zero. Per quanto riguarda il Pil italiano, oggi si è pronunciato anche AreaStudi Legacoop in collaborazione con Prometeia che nel proprio rapporto ha scritto: "Nel 2024 il Pil rallenta a +0,4%, anche per la debolezza dei consumi delle famiglie. L'inflazione si ridurrà a +2,5% purché non si estenda il conflitto in Medio Oriente. L'attuazione del Pnrr trainerà gli investimenti pubblici in costruzioni, ma senza riuscire a compensare gli effetti dello stop al Superbonus. E la transizione demografica produrrà, fino al 2030, un saldo negativo di 100mila persone all'anno tra uscite e entrate nel mercato del lavoro". Approfondiamo il tema con Stefania Tomasini, Senior Partner Prometeia.A che punto è il nuovo Pnrr?Domani arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri un nuovo decreto sul Pnrr, che dopo l'approvazione di Bruxelles vale 194 miliardi in totale. Come scrive oggi il Sole ci sarà un pacchetto di norme pro-attuazione degli investimenti che puntano a rendere strutturali le anticipazioni al 30%, allargano le semplificazioni sperimentate nell edilizia scolastica, definiscono il sistema di incentivi, economici e non, per premiare gli uffici giudiziari che accelerano nello smaltimento dell arretrato e sostenere quelli più in affanno, permettono anche nelle misure sullo sport l utilizzo più libero dei ribassi d asta e il conferimento dei poteri commissariali ai sindaci. Ma l'architettura del testo è complessa, e vanno ancora sciolti molti nodi. Intanto proprio su questa vaghezza e sulla mancanza di documenti ufficiali spinge la fonazione indipendente Openpolis, secondo la quale: "Lo scorso dicembre le istituzioni europee hanno approvato la versione rivista del Pnrr italiano. Tuttavia a oggi il governo non ha condiviso informazioni complete a riguardo. Su Italia domani è stato pubblicato un dataset su milestone e target ma, oltre a non includere (senza spiegazioni) le scadenze di rilevanza italiana, non contiene dati completi sulle misure. In particolare non conosciamo l'importo e il contenuto dettagliato delle riforme e degli investimenti, nuovi o modificati che siano, inclusi quelli della nuova missione dedicata all'energia, il Repower Eu". Se si prendesse in considerazione l'ultimo documento ufficiale, pubblicato a dicembre dal Ufficio parlamentare di bilancio, la percentuale di attuazione del piano si fermerebbe al 7,4% dei fondi che dovevano essere spesi nel 2023. A far ben sperare sono però le analisi indipendenti che sono andate a cercare i singoli bandi per quantificare il reale stato di avanzamento. Come ha fatto per esempio l'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, secondo il quale l'Italia ha raggiunto il 53% degli obiettivi di digitalizzazione del Pnrr. L'Italia infatti avrebbe già realizzato il 53% delle milestone e dei target concordati con l'Europa (151 dei 290 previsti) e a oggi siamo il Paese con maggiori risultati raggiunti nella trasformazione digitale nell'ambito del Pnrr. Ma ora la partita si fa seria, con molti nuovi target da raggiungere. Ne parliamo con Luca Dal Poggetto, Analista di Openpolis esperto di Pnrr, e con il Luca Gastaldi, Direttore dell'Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano.
La battuta d arresto è secca, un calo di vendite internazionali del 6,6% che va quasi ad azzerare il bilancio del made in Italy nei primi nove mesi del 2023, lasciando un magro punto percentuale di crescita, caduta evidente dal roboante +20% dello scorso anno. Le vendite del mese si attestano a 51,5 miliardi di euro, 3,5 in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno: in termini percentuali si tratta della maggior caduta da ottobre del 2020. Caduta corale che Istat in termini di volumi indica ancora superiore, pari all 8,7%, dando il senso di un rallentamento deciso del commercio internazionale, dunque non limitato ad un effetto prezzi legato alla discesa dei listini dell energia. Male le nostre vendite in Europa quasi ovunque, a partire dai primi mercati di sbocco, con la Germania a cedere il 7,8%, la Francia il 5,4%. Per Berlino il bilancio dei nove mesi è in rosso, con minori acquisti di made in Italy del 2,5%. Ampia la discesa anche in termini settoriali dove in territorio positivo vi sono soltanto macchinari (+5,4%) e soprattutto auto, in crescita del 20%. Lungo invece l'elenco delle aree in rosso, spesso in calo a doppia cifra, come capita a chimica, mezzi di trasporto, mobili, metalli, elettronica, gomma-plastica. Ne parliamo con Alessandro Terzulli, Capo economista di Sace.Italia, doppia infrazione europea: bacchettata su balneari e assegno unicoDoppia lettera d infrazione dell'Europa all'Italia su balneari e assegno unico. Sul primo fronte si bacchetta Roma per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein per quanto riguarda il regime normativo che disciplina le concessioni di spiagge e arenili. Il nodo più delicato è quello sui balneari. Il titolo della missiva - Concessioni balneari in Italia/Violazione della Direttiva e dei Trattati in funzione dell Ue - con il parere motivato dell esecutivo europeo è visibile nella pagina web della Commissione che contiene e aggiorna gli atti relativi alle procedure di infrazioni aperta. Abbiamo inviato un parare motivato sulle concessioni balneari italiane e questo dà ora al governo italiano due mesi per fornire risposte e allora decideremo sui prossimi passi. La nostra preferenza è sempre di trovare un accordo con gli Stati membri, piuttosto che andare in giudizio. E un parere motivato e non pregiudica le trattative continue che avremo con le autorità italiane , ha spiegato una portavoce della Commissione nell'incontro quotidiano con la stampa in merito alla lettera inviata sulle concessioni dei balneari. La seconda censura targata Ue riguarda il cosiddetto assegno unico. Nel marzo 2022, l'Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico («assegno unico e universale per i figli a carico»): hanno diritto a ricevere questo beneficio solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono in stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto poiché non tratta i cittadini Ue in modo equo, il che si configura come una discriminazione. Inoltre, il regolamento vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. Il parere motivato fa seguito a una lettera di costituzione in mora inviata all Italia nel febbraio 2023. La Commissione ritiene che la risposta italiana ai rilievi non risponda in modo soddisfacente alle preoccupazioni sollevate. L'Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell Unione europea. Intanto oggi la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia per la non corretta applicazione delle norme della direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento che impone alle autorità pubbliche di saldare le fatture entro 30 giorni (60 per gli ospedali pubblici). Oltre all'Italia, per le stesse ragioni, l'esecutivo comunitario ha deferito alla Corte il Belgio e la Grecia e ha inviato un parere motivato alla Grecia. Sullo sfondo però continua il tira e molla sul Mes. Approfondiamo il tema con Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore.La maggioranza cambia il salario minimo, delega al governo per 'retribuzione equa'Sul salario minimo il governo è delegato ad adottare entro 6 mesi uno o più decreti legislativi, volti "ad intervenire in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva" al fine di garantire "l'attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente sancito dall'articolo 36 della Costituzione". È quanto prevede l'emendamento della maggioranza che in pratica riscrive la proposta di legge dell'opposizione. Il testo elenca una serie di obiettivi: "assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi", "contrastare il lavoro sottopagato", "stimolare il rinnovo dei contratti collettivi" e "contrastare il dumping contrattuale". L'emendamento di maggioranza ha fatto andare su tutte le furie le opposizioni. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, parla di "Parlamento umiliato". Dal canto suo, il ministro Marina Calderone aveva spiegato la logica che ha spinto la maggioranza a modificare il testo, asserendo che "siamo contro il salario minimo, siamo per una equa retribuzione". Intanto il mercato del lavoro continua a registrare numeri positivi. Tra gennaio ed agosto sono stati attivati 5.477.344 nuovi rapporti di lavoro mentre ne sono cessati 4.509.014 con un saldo positivo di 968.330 contratti: è quanto emerge dall'Osservatorio Inps sul precariato secondo il quale il saldo per i contratti a tempo indeterminato è stato positivo per 310.763 unità in lieve aumento sulle 272.811 dello stesso periodo del 2022. I dati riguardano i lavoratori dipendenti privati esclusi lavoratori domestici e operai agricoli. Nel complesso - spiega l'Inps - le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati tra gennaio ed agosto sono state 5.477.000, in lieve calo sullo stesso periodo del 2022 (-0,8%) a causa degli andamenti delle assunzioni con contratti in somministrazione (-8%), a tempo indeterminato (-6%) e in apprendistato (-4%). Per le altre tipologie contrattuali si registra una leggera crescita: lavoro intermittente +3%, stagionali e tempo determinato +2%. Di contro, però diverse associazioni lamentano con sempre più insistenza difficoltà nel trovare lavoratori. Ne parliamo con Giorgio Pogliotti, Il Sole 24 Ore.
In queste ore si sta svolgendo l'ultima tornata di audizioni davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Hanno già parlato Confindustria e Bankitalia, e nel tardo pomeriggio sarà la volta della Corte dei conti e dell'Istat; domani sarà la volta dell'Ufficio parlamentare di Bilancio e per chiudere del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Dopodiché toccherà al governo fare una sintesi delle richieste emerse e mettere mano ad uno stringato pacchetto di emendamenti. La raffica di scioperi e manifestazioni in arrivo spingerebbero a dei ritocchi in particolare alla stretta alle pensioni degli statali, norma tra le più contestate. «Nelle nostre valutazioni le misure espansive» della manovra, ha detto il vice capo dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia Andrea Brandolini in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla manovra, "ammonterebbero a 7 miliardi nel 2023, 34,7 nel 2024, 20,9 nel 2025 e 17,8 nel 2026; le coperture sarebbero pari a 3,9 miliardi nell'anno in corso, 19,0 nel 2024, 16,3 nel 2025 e 21,6 nel 2026". Inoltre, per Brandolini, «le modifiche alle aliquote contributive e all'Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell'1,5% in media nel 2024 (circa 600 euro annui). Quasi tre famiglie su quattro ne trarrebbero benefici; gli altri nuclei non subirebbero variazioni significative di reddito». In audizione è intervenuto anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che ha definito questa legge di bilancio «ragionevole nella misura in cui concentra le poche risorse disponibili sulla riduzione nel 2024 del cuneo contributivo. Dall altro la riteniamo incompleta vista la sostanziale assenza di misure a sostegno degli investimenti privati e soprattutto di una strategia finalizzata alla crescita ed alla competitività». Intanto è sempre più muro contro muro tra il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti da una parte, e Cigl e Uil dall altra sullo sciopero di venerdì 17 novembre. La Commissione di garanzia ha confermato quanto deciso l 8 novembre: l'agitazione di venerdì prossimo non può essere considerata sciopero generale «ai fini dell'applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici». Il garante ha chiesto perciò ai sindacati la rimodulazione dello stop in alcuni settori. Ne parliamo con Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.L'anno d'oro per i profitti della banche italianeBanche sugli scudi anche oggi. A guidare i rialzi Banca Monte Paschi Siena (circa +8%) che venerdì ha ricevuto un nuovo upgrade al rating da parte dell'agenzia Fitch. Le azioni della banca toscana sono ai massimi dell'anno, sopra quota 2,85, ma si distinguono anche Banco Bpm (circa +4%) e Bper Banca (circa +6%). In rialzo anche Mediobanca (+1,8%), nel giorno in cui prende il via il programma di acquisto di massime 17 milioni di azioni (il 2% del capitale) per massimi 200 milioni di euro approvato a fine ottobre dall'assemblea, e Unicredit (+2,57%), che ha confermato l'acquisto del 9% circa della holding di Alpha Bank per quasi 300 milioni di euro. I rialzi di oggi sono nel solco dei numeri da record che hanno spinto da inizio anno il Ftse Mib a +20,24%, listino sul quale gli istituti di credito pesano per un quinto del totale. L'ultimo trimestre, il lasso compreso tra giugno e settembre, ha portato, ancora una volta, profitti mai visti nelle casse degli intermediari bancari italiani. Perché sono stati qualcosa come 16,5 miliardi gli utili generati nel periodo appena concluso: un dato superiore dell'80% ai numeri, già elevati, del terzo trimestre 2022, quando le banche totalizzarono ben 9,2 miliardi di profitti netti.Secondo una simulazione di Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), le banche chiudere l'anno con una crescita del 70% rispetto ai 25 miliardi del 2022 attestandosi a 43,431 miliardi. Il risultato atteso dalla Fabi è quasi il triplo di quello del quinquennio precedente: nel 2021 gli utili si erano attestati a 16,4 miliardi, nel 2019 a 15,7 miliardi e nel 2018 a 15,1 miliardi mentre nel 2020, a causa della pandemia da Covid, il risultato complessivo fu di soli 2 miliardi. Di questi guadagni record però non potranno beneficiare le casse dello Stato, per lo meno non attraverso la tassa sugli extraprofitti. Agli istituti infatti è stato permesso di scegliere fra pagare la tassa o accantonare a riserva non distribuibile una cifra pari a due volte e mezzo i cosiddetti extraprofitti. Tutte gli istituti di credito hanno ovviamente scelto la seconda strada e per giunta pagheranno anche meno tasse di quante se ne sarebbero dovute pagare nel caso in cui le imposte avessero gravato sull'intero profitto perché con l'accantonamento cala l'imponibile. Ne parliamo con Luca Davi, Il Sole 24 Ore.
Nonostante la conferma dell'appoggio incondizionato a Israele, Joe Biden deve affrontare l'imbarazzante disaccordo con Benjamin Netanyahu sullo stop del conflitto per poter attuare la liberazione degli ostaggi e sull'occupazione di Gaza al termine del conflitto. Ne parliamo con Roberto Menotti, vicedirettore di Aspenia.La Commissione europea riapre il dossier dell'allargamento dell'Unione. L'obiettivo sarebbe quello di isolare Putin a Est. Ne parliamo con Beda Romano del Sole 24Ore.