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Focus economia
Istat: reddito inferiore al 2004, ma effetti compensati da famiglie più piccole e case di proprietà

Focus economia

Play Episode Listen Later May 21, 2025


Il rapporto annuale dell'Istat conferma che tra il 2019 e il 2024 le retribuzioni contrattuali hanno perso il 10,5% del potere d'acquisto, a causa dell'impennata inflazionistica innescata dalla crisi energetica del 2021-2022. Il reddito medio da lavoro per occupato nel 2024 risulta inferiore a quello del 2004, ma il reddito familiare equivalente tiene grazie a famiglie più piccole, maggiore partecipazione al lavoro e diffusione della proprietà immobiliare. Quasi un quarto della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale (23,1%), con picchi al Sud (39,8%). Intanto, secondo la Commissione UE, l'Italia ha raggiunto la Francia nel Pil pro capite a parità di potere d'acquisto e dimezzato il gap con la Germania, anche se resta sotto i livelli pre-crisi debito. Ne parliamo con: Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Fatturato manifatturiero 2025 stabile a prezzi costanti, in modesta crescita a prezzi correntiIl Centro Studi di Intesa Sanpaolo, con Prometeia, prevede per l'industria manifatturiera italiana un fatturato 2025 di 1.143 miliardi di euro: stabile a prezzi costanti, in crescita dell'1,8% a prezzi correnti. Tra i settori più dinamici: farmaceutico (+2,4%), meccanica (+1,7%) e largo consumo (+1,2%). Fondamentale sarà la ripresa della domanda europea, trainata dal rallentamento dell'inflazione e dalla ripartenza tedesca. Dal 2026 al 2029 la crescita media attesa è dell'1% annuo, spinta da export, Pnrr e investimenti in digitalizzazione e sostenibilità. Le esportazioni resteranno il principale motore, con un saldo commerciale atteso di 1.324 miliardi al 2029. Sul fronte interno, la ripresa del potere d'acquisto e gli incentivi di Transizione 5.0 sosterranno consumi e investimenti. Interviene Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Via alla prima federazione di Confindustria sui servizi intellettualiNasce Confindustria Professioni e Management, prima federazione confindustriale dedicata ai servizi Head Made, cioè quelli a elevato contenuto intellettuale. Presentata ufficialmente a Roma nella sala del Carroccio in Campidoglio, la nuova realtà aggrega Assoconsult, Oice e Una-Aziende della Comunicazione Unite, rappresentando circa 800 imprese per 150mila lavoratori, in gran parte under 30. Obiettivo: rafforzare il peso del terziario avanzato nel sistema Confindustria, favorire l'integrazione delle competenze e contribuire a un'economia più resiliente. Tra le priorità: diventare interlocutore strategico delle istituzioni, avviare un tavolo per il contratto unico dei servizi e rafforzare l'alleanza con il Centro studi Confindustria. Giorgio Lupoi (OICE) è il presidente della federazione, affiancato da Luigi Riva (Assoconsult) e Davide Arduini (Una). Il commento è di Giorgio Lupoi, presidente OICE e neo presidente di Prom, Confindustria professioni e management

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
A Gaza non è guerra, è semantica dell'annientamento

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later May 13, 2025 1:44


La guerra non si combatte solo con le bombe. Si prepara con le parole. “Spopolamento”, “kill zone”, “Nakba 2023”, “fame”, “migrazione volontaria”, “Amaleciti”. È il lessico con cui, secondo il libro Lessico della brutalità di Adam Raz e Assaf Bondy, Israele racconta la distruzione di Gaza. Il vocabolario militare non descrive: legittima. Svuota di umanità. Così il massacro diventa strategia. La fame, una leva. I morti civili, “nessuno è innocente”. Le parole preparano il crimine, lo giustificano, lo ripetono. E cancellano la storia. Le espressioni usate da ministri, analisti e generali raccontano una brutalità che non ha più bisogno di travestimenti. Il ministro dell'Agricoltura Avi Dichter ha dichiarato in tv: “È la Nakba di Gaza”. Il ministro delle Finanze e leader del Partito Sionista Religioso, Bezalel Smotrich, parla apertamente di “spopolamento” come obiettivo bellico. Benjamin Netanyahu definisce l'offensiva “la seconda guerra di indipendenza”. E poi c'è la parola più agghiacciante: “Amaleciti”. Nella Bibbia ebraica, gli Amalek erano un popolo nemico d'Israele che Dio ordinò di sterminare completamente, uomini, donne, bambini e animali compresi. Usarla oggi per indicare i palestinesi significa sacralizzare il genocidio. Raz e Bondy non si limitano a denunciare. Decostruiscono. Perché ogni parola è una prova. Ogni formula ripetuta nei documenti ufficiali è un passo verso l'abisso. L'orrore è iniziato prima delle bombe. È cominciato quando un popolo intero è stato riscritto come bersaglio. Quando i confini morali sono crollati, e il linguaggio ha smesso di nascondere l'orrore e ha cominciato a compiacerlo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il Corsivo di Martedì 06 Maggio 2025

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 6, 2025 2:20


La guerra di Netanyahu contro la popolazione di Gaza. Benjamin Netanyahu avvia una nuova azione militare contro la popolazione di Gaza, favorendo così il piano di Donald Trump che vorrebbe spostare i palestinesi nei paesi confinanti e trasformare i territori occupati in una riviera per ricchi. Secondo Netanyahu, l'operazione punta a sconfiggere Hamas nella Striscia di Gaza, nel caso falliscano i negoziati sugli ostaggi: il presidente israeliano assicura che il blitz sarà intenso e la popolazione dell'enclave palestinese sarà spostata per la sua stessa protezione. Il falco ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, assicura che quella di Gaza sarà una vera e propria occupazione. La nuova ingiustificata mossa israeliana arriva mentre viene diffuso l'ultimo orribile bilancio : 52.567 morti, 118.610 feriti palestinesi, il 65% delle vittime sono bambini e donne, migliaia di persone risultano ancora disperse e sono presumibilmente morte. La guerra di Netanyahu e dell'ultradestra israeliana. L'annuncio di Netanyahu riceve una valanga di durissime critiche da parte di stati, istituzioni e associazioni mondiali, dimostrando che ormai quella di Gaza resta ormai la guerra di Netanyahu e dell'ultradestra israeliana contro i palestinesi. In migliaia partecipano alla protesta antigovernativa fuori dalla Knesset a Gerusalemme: la polizia ha disperso con la forza i dimostranti che bloccano la strada che conduce all'ufficio del primo ministro Netanyahu. Israele controlla già circa la metà del territorio di Gaza, compresa una zona cuscinetto lungo il confine con Israele e tre corridoi che corrono da est a ovest lungo la Striscia. Il via libera al piano è giunto in seguito all'annuncio della mobilitazione di decine di migliaia di riservisti per l'espansione delle operazioni a Gaza. Israele vuole aumentare la pressione su Hamas affinché negozi un cessate il fuoco più in linea con le sue condizioni. Idf non è d'accordo e chiede che l'operazione si svolga non dove sono ancora presenti gli ostaggi. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Jetzt erst Recht
#031 – vo Nebejobs und eusem Sport-Hype

Jetzt erst Recht

Play Episode Listen Later May 4, 2025 54:22


Hoi zeme! Ih dere Folg reded de Mate Don und de Rai-G drüber, wie sie ihri Finanze mitem Studium regled. Zudem sind beidi im Moment sehr sportbegeisteret und verzelled vo ihrne Hochs und Tüfs währenddesse und au vo früener.Mir wünsched eu viel Spass mit de neuste Folg! :)——————Lueged doch gern uf Insta bi jetzterstrecht_pss verbii und folged eus für Backstage Stuff, Updates und exklusive Content!Vergessed nöd, eues Feedback zu de Folg da zlah – überd Insta DMs vo jetzterstrecht_pss oder bim Rai-G, mir würed eus freue!Viel Spass mit de neuste Folg :)

Focus economia
Guerra commerciale al rialzo tra Usa e Cina, chi rischia di più?

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 11, 2025


Trump ha sospeso per 90 giorni i dazi "reciproci" mantenendo un'aliquota fissa del 10%, ma ha alzato le tariffe totali sulla Cina al 145% dopo la risposta cinese con barriere all'84%, ora salite al 125%. Sotto pressione da Wall Street, Big Tech, il Congresso e i mercati obbligazionari, Trump ha ceduto, aprendo ai negoziati con Paesi come Giappone e Corea del Sud. La Cina, però, ha reagito con nuovi controdazi e ha rifiutato di chiedere un incontro. Intanto Wall Street continua a calare, ma Trump su Truth resta ottimista. Ne parliamo con Marco Valsania, corrispondente del Sole 24 Ore a NY.Cina, controdazi sui beni Usa al 125%. Pechino ricorre al Wto contro tariffe americaneLa Cina ha rialzato i suoi controdazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Washington deve assumersi la piena responsabilità per le turbolenze economiche globali seguite all'offensiva tariffaria totale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha aumentato i dazi sui prodotti cinesi dopo averli sospesi per altri paesi. Lo ha affermato un portavoce del ministero del Commercio cinese, aggiungendo che i dazi annunciati da Washington hanno causato gravi shock e forti turbolenze all'economia e ai mercati globali.Intanto Pechino ha presentato un nuovo ricorso all'Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) dopo l'ennesimo aumento dei dazi sull'import cinese deciso da Donald Trump. Le tariffe degli Stati Uniti, ha denunciato il ministero del Commercio cinese, sono un tipico atto di bullismo e coercizione, che rappresentano una evidente violazione delle regole del Wto e indeboliscono gravemente il sistema del commercio multilaterale basato sulle regole e l'ordine economico e commerciale internazionale. Pechino, ammonisce il portavoce, chiede a Washington di correggere immediatamente le sue azioni e di cancellare tutte le tariffe unilaterali imposte sulla Cina. Il commento è di Filippo Fasulo, Co-head dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Ispi.Ue, bene stop dazi, sosteniamo negoziato Commissione. Ma pronti a tassare le Big TechOggi si è aperta la due giorni dell'Ecofin informale a Varsavia con una riunione dell'Eurogruppo. "Accogliamo con favore la decisione dell'amministrazione statunitense di rinviare l'attuazione dei dazi. Ora dobbiamo usare questi 90 giorni con saggezza. Abbiamo bisogno di un buon accordo per i cittadini europei, per le aziende europee, e sosteniamo pienamente la Commissione europea nel suo sforzo di negoziare un accordo giusto e giusto". Lo ha detto Andrzej Domański, ministro delle finanze polacco, alla presidenza di turno dell'Ue, all'inizio dell'Ecofin informale a Varsavia. Durante la giornata ha parlato anche il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis interpellato nella conferenza stampa dopo l'Eurogruppo sui timori del ministro tedesco che ha invitato ad avere cautela nel valutare contro-misure ai dazi Usa sulle Big Tech. "Se si considera una categoria con un surplus sostanziale nei beni e un deficit sostanziale nei servizi, quando discutiamo dei titoli di rischio della politica commerciale, ovviamente dobbiamo anche considerare cosa sta succedendo nel settore dei servizi, compresi i servizi digitali, e come è stato delineato dalla Commissione. Quando discutiamo di contromisure tutte le opzioni sono sul tavolo".A proporre l'idea è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times, in cui ha dichiarato che l'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Interviene Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles.Nel 2024 vola il credito al consumo. E nel 2025 tornano a crescere i tassiI prestiti aumentano ma i tassi continuano a rimanere alti nonostante la politica espansiva della Banca centrale europea. Uno dei pochissimi aspetti positivi di una congiuntura economica così complicata, ossia il taglio dei tassi della Bce, sembra non produrre i risultati sperati nel portafogli degli italiani che hanno sottoscritto o stanno per sottoscrivere un mutuo. Il nostro Paese infatti resta tra i più costosi in Europa per l'accesso al credito al consumo. Nel 2024 il credito al consumo in Italia ha registrato un forte incremento pari al +5,3% rispetto all'anno precedente, portando il volume totale dei finanziamenti da 160,7 a 169,3 miliardi di euro. Anche se più contenuto, si è osservato un incremento dello 0,5% nei prestiti complessivi alle famiglie. Secondo l'analisi realizzata dalla Fondazione Fiba di First Cisl, il credito al consumo incide in modo significativo sul totale dei prestiti richiesti, rappresentando il 18,7% (salito al 18,9% a febbraio 2025), una percentuale nettamente superiore alla media dell'area euro (11,2%) e a quella di paesi come la Germania (9,5%) e la Francia (12,7%). Ne parliamo con Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl.

Focus economia
Arriva la risposta cinese: dazi sul Made in Usa dal 34% all 84%

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 9, 2025


La Cina risponde ai dazi di Trump portando le sue tariffe sui beni Made in Usa dal 34% all'84% con effetto dalle ore 12:01 del 10 aprile 2025. Altre questioni, riferisce una nota del ministero delle Finanze, saranno implementate. Pechino esorta gli Stati Uniti a correggere immediatamente le proprie pratiche sbagliate, ad annullare tutte le misure tariffarie unilaterali contro la Cina e a risolvere adeguatamente le divergenze con la Cina attraverso un dialogo paritario basato sul rispetto reciproco. La decisione arriva dopo che Trump ieri ha portato i dazi verso Pechino al 104%. La Cina, il principale rivale economico e strategico Usa ma anche un importante partner commerciale, è la più colpita con aliquote aggregate salite al 104%, frutto del 20% precedentemente imposto, di un ulteriore 34% e di un aumento dell'ultimo minuto del 50% firmato da Trump ieri sera in risposta ai dazi che Pechino aveva portato al 34%. Allinearsi con la Cina sul commercio è "come tagliarsi la gola". Lo ha detto il segretario al Tesoro Scott Bessent, sottolineando che i Paesi che non reagiranno ai nuovi dazi del Presidente Donald Trump non dovranno affrontare tassi più elevati. "Penso che quello che molti non capiscono è che i livelli stabiliti mercoledì scorso rappresentano un limite massimo se non si reagisce", ha spiegato. Bessent ha messo in evidenza che sarebbe "suicida" per gli altri Paesi avvicinarsi alla Cina in termini commerciali nel tentativo di compensare gli effetti dei dazi statunitensi. "Sarebbe un suicidio", ha detto. La Cina non fa altro che "produrre e produrre" e "inondare" i mercati globali abbassando i prezzi, ha osservato. Interviene in trasmissione Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Dazi: 25 miliardi di aiuti alle imprese italianeLa rimodulazione del Pnrr su cui il governo è al lavoro da settimane entra in pieno nella partita delle potenziali contromisure ai dazi americani. Lo fa per inevitabili ragioni di calendario e per il fatto che dai fondi europei di Next Generation Eu e dalla Coesione passano le uniche leve azionabili dal governo per costruire un impalcatura di sostegno ai settori più colpiti. In gioco, come ha spiegato ieri la premier Giorgia Meloni incontrando le categorie produttive, ci possono essere fino a 25 miliardi, divisi tra i 14 recuperabili dal Pnrr e gli 11 dalla Coesione. Attenzione, però non si tratta di nuove politiche elaborate sul momento per riconoscere aiuti pubblici alle aziende esportatrici, ma dell adattamento in corsa di un lavoro di un riassetto del Pnrr reso inevitabile dai ritardi attuativi che mettono a rischio una quota dei fondi comunitari. È il caso prima di tutto di Transizione 5.0, fermo sinora a prenotazioni per 664 milioni su 6,23 miliardi: l idea già ampiamente maturata prima dell emergenza dazi (si veda Il Sole 24 Ore del 7 marzo) è quella di convogliare una quota consistente tra 3,5 e 4 miliardi non su sussidi o contributi a fondo perduto ma su contratti di sviluppo che finanzino gli investimenti in filiere produttive considerate strategiche.Ai tavoli, per strappare flessibilità, l esecutivo conta di presentarsi forte della «rinnovata credibilità italiana» riflessa nella conferma arrivata da Fitch del rating BBB con outlook positivo, rivendicata dalla premier insieme al primato in Europa nel numero di milestone e target Pnrr raggiunti e nel debito riavvicinatosi ai livelli pre-pandemici in tempi molto più rapidi rispetto alle previsioni di pochi anni fa. Anche l operazione che il governo ipotizza sui fondi di coesione è in realtà allo studio da alcuni mesi, anche se ora tornerà utile nel confezionamento del piano anti-dazi. Potrebbe trattarsi semplicemente della revisione di medio termine della programmazione dei fondi Ue 2021-2017 che, previa intesa con la Commissione, consentirà di tarare meglio su imprese e occupazione, presentando a quel punto le modifiche in chiave anti-dazi , innanzitutto due Programmi nazionali: il Pn Giovani, donne e lavoro, e il Pn Ricerca e competitività per la transizione digitale, che insieme arrivano a poco meno di 11 miliardi, la quota indicata da Meloni. La terza fonte alla quale il governo vorrebbe attingere è il Piano sociale per il clima, lo strumento che l Italia è chiamata a predisporre sulla scia di quanto stabilito dall Europa nel regolamento 2023/955 - con il quale è stato istituito il Fondo sociale per il clima per favorire una transizione equa verso la neutralità climatica - e che però è destinato solo alle categorie dichiarate vulnerabili. Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.Salone del mobile 2025 fra incertezze e daziIl Salone del Mobile.Milano 2025, inaugurato l 8 aprile a Fiera Milano Rho e in programma fino a domenica 13 Aprile si conferma ancora una volta appuntamento cruciale per l intera filiera dell arredo-design. Ma quest anno, più che in passato, la manifestazione si carica di significati economici e politici importanti. L evento si apre infatti in uno scenario segnato da luci e ombre: da un lato, segnali positivi di ripresa; dall altro, l'incertezza internazionale acuita dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti, che hanno gettato molte aziende italiane in particolare quelle che hanno investito nel mercato americano in una situazione di grande instabilità. «E pensare che gennaio si era aperto con una ripresa robusta della produzione: +7,8% per il settore dell arredamento (+7,9% per quello del legno) rispetto a gennaio 2024», ha commentato Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, durante l inaugurazione. «Certo, un mese non basta per delineare una tendenza, ma era un segnale incoraggiante che, dopo un anno difficile come il 2024, confermava la nostra idea che il 2025 potesse rappresentare l anno della ripartenza.» Anche le esportazioni di mobili, che valgono circa 14,4 miliardi di euro sui 27,5 complessivi della filiera, avevano registrato dati incoraggianti: +4% a gennaio, con un forte recupero nell Unione Europea (+5,9%), nel Regno Unito (+8,1%) e nei Paesi del Mercosur (+39,9%). In calo, invece, USA (-2,7%) e Cina (-1,7%), segnali che hanno trovato conferma nella recente introduzione dei dazi americani che, inevitabilmente, sono diventati protagonisti scomodi anche tra i padiglioni affollati del Salone. Ne parliamo proprio con Maria Porro Presidente del Salone del Mobile.

A conti fatti. La storia e la memoria dell'economia

Le tasse non saranno forse “bellissime” come anni fa aveva sostenuto in modo provocatorio ma efficace Tommaso Padoa-Schioppa, ma certamente sono un elemento centrale del rapporto tra lo Stato e i cittadini. Tasse che - osserva Alessandro Santoro nel libro appena pubblicato dal Mulino dal titolo “L’economia delle tasse, cosa sono e come dovrebbero cambiare” - rappresentano la più concreta manifestazione della cessione di libertà individuale che ognuno di noi fa in cambio della protezione, dei beni e dei servizi che lo Stato ci offre. Il libro ci invita a occuparci delle tasse, non solo versando all’erario quanto dovuto, ma anche chiedendoci come e perché sono concepite e applicate, se il sistema attuale del prelievo è più o meno equo (in considerazione dell’alta evasione fiscale) e quali potrebbero essere le alternative possibili per le principali categorie di imposte, dall’Irpef all’Iva. Ne parliamo in compagnia del prof. Santoro, professore ordinario di Scienza delle Finanze nell’Università di Milano-Bicocca, in passato consigliere di diversi ministri dell’Economia.

Pecore elettriche
Guerra e pace: parla Virginio Merola

Pecore elettriche

Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 21:36


L'ospite delle Pecore Elettriche di oggi è Virginio Merola, deputato nonché capogruppo del Pd in commissione Finanze. Dai temi della guerra e della pace all'alleanza con il M5S, una chiacchierata con l'ex sindaco di Bologna (che il 5 aprile non sarà in piazza dai Cinque Stelle). 

Si può fare
Risanare la sanità

Si può fare

Play Episode Listen Later Mar 30, 2025


Tra tagli, carenze di personale e nuove esigenze della popolazione la sanità italiana (e non solo) è sempre più in sofferenza. C'è una cura?Gli ospiti di oggi:Antonio Galdo - giornalista e scrittore, ha scritto il libro "Il mito infranto. Come la falsa sostenibilità ha reso il mondo più ingiusto" edito da Codice EdizioniMarco Geddeas Da Filicaia - Medico epidemiologo, esperto di sanità pubblicaGilberto Turati - professore ordinario di Scienza delle Finanze presso l'Università Cattolica del Sacro CuoreAntonio D'Amore - Direttore generale dell'AO Ospedale Cardarelli

Focus economia
Piano di riarmo Ue all'Ecofin, l'Italia propone garanzia Ue per mobilitare 200 miliardi

Focus economia

Play Episode Listen Later Mar 11, 2025


Il piano di riarmo europeo arriva sul tavolo dei ministri delle Finanze del blocco, dopo il via libera dei leader europei al summit di Bruxelles del 6 marzo. E il primo confronto è proprio sugli strumenti da mettere in campo, al centro della cena informale tra i ministri dell Ecofin, seguita da uno scambio sulle regole fiscali, su come usare cioè la flessibilità del Patto. Con il ministro Giancarlo Giorgetti che porta ai colleghi Ue la proposta italiana, che non vuole definirsi solo come un idea per la difesa, ma anche per la sicurezza e la protezione. E soprattutto cerca di catalizzare gli investimenti privati: una Iniziativa Europea per la Sicurezza e l Innovazione Industriale , è il nome del documento presentato ai colleghi dal ministro italiano.L Italia vuole richiamare l attenzione a non guardare solo agli interventi tramite nuovo debito a sostegno degli investimenti nella difesa. Da un lato perché ritiene serva una visione di economie sostenibili a lungo termine e dall altro perché è particolarmente importante per Paesi come l Italia impegnati in uno sforzo di riduzione del proprio debito. L idea sarebbe così quella di rafforzare la componente degli Stati membri nell InvestEu, migliorando l efficacia delle garanzie Ue per attrarre capitali privati. Il rafforzamento di InvestEU è già tra le proposte della Commissione."La proposta italiana è stata accolta favorevolmente ieri, ora andrà discussa con la Commissione europea ma dal punto di vista della presidenza Ue il messaggio è che ci serve una forte Unione dei mercati dei capitali per finanziare queste nuove necessità". Lo ha detto il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski, alla presidenza di turno Ue, in conferenza stampa al termine del Consiglio Ecofin. Sono intervenuti a Focus Economia Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore e Raul Caruso, Professore di Economia della pace in Università Cattolica.Trump, escalation con il Canada: raddoppia i dazi su alluminio e acciaio. Ma le aziende Usa sono preoccupateTrump non molla e anzi rilancia la guerra commerciale con il Canada. «Ho incaricato il segretario al Commercio di aggiungere un altro 25% di dazi, portandoli al 50%, su tutto l acciaio e l alluminio provenienti dal Canada», ha scritto il presidente degli Stati Uniti su Truth. I nuovi dazi «saranno effettivi da domani».Il presidente americano afferma che la misura è una risposta alla mossa dello stato canadese dell Ontario che «ha imposto tariffe del 25% sull elettricità che va negli Usa», una mossa che era a sua volta la risposta ai dazi imposti da Trump. L Ontario fornisce l energia elettrica a tre importanti Stati americani: Minnesota, Michigan e New York.Marco Valsania, Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni.Mancanza di credito alle imprese e fuga di capitali zavorra del PILIl risiko del settore bancario ha riacceso le preoccupazioni delle imprese sull accesso al credito. Il timore è che banche più grandi e lontane dal territorio siano meno interessate a prestare liquidità alle piccole imprese, che pur rappresentano il cuore del nostro apparato produttivo. I processi di fusione possono portare a una concentrazione del rischio e a una conseguente riduzione del credito. Neppure una puntigliosa attività delle autorità volta a tutelare la concorrenza riesce ad affrontare pienamente il problema.Tuttavia, la questione dell accesso al credito, che risulta fondamentale per la crescita economica, in Italia ha una portata ben più ampia di quella legata alle aggregazioni bancarie e rasenta un emergenza nazionale. Da un lato, infatti, negli ultimi quindici anni le banche italiane, che pure si sono molto rafforzate in termini organizzativi, reddituali e patrimoniali, hanno operato una drastica riduzione delle loro erogazioni alle imprese che ha pochi paragoni con gli altri principali paesi. Dall altra, la dimensione microscopica delle nostre aziende e l arretratezza del nostro mercato dei capitali faticano a far nascere strumenti e operatori non bancari che possano finanziare le imprese. La necessità di contrastare il sottosviluppo e la frammentazione del mercato dei capitali europei è stato oggetto della conferenza internazionale promossa da Assonime in collaborazione con l Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico su Corporate Governance and capital market for competitive and sustainable Europe che si è tenuta oggi a Milano a Palazzo Mezzanotte, con il supporto di Borsa Italiana.Il commento di Stefano Firpo, direttore generale di Assonime.

Rame
Money Clinic: Come gestire le finanze da freelance?

Rame

Play Episode Listen Later Mar 7, 2025 10:59


Al rientro dalla maternità, Sara ha chiesto all'azienda di passare al part-time. Si è ritrovata a percepire uno stipendio più basso, ma a dare molto più valore al suo tempo. Se si mettesse in proprio forse guadagnerebbe di più, ma come gestire le finanze se sceglie di fare il salto?A risponderle è Barbara Bellomo, consulente di Alleanza Assicurazioni Casale Monferrato. Che tra le altre cose, le da 3 consigli.Accantonare subito una parte dei pagamenti dei clienti Quanto? Ci aiutano i commercialisti o i software di fatturazione, ma in generale, considera il 50%Spostare fisicamente le somme su un altro conto corrente o salvadanaio virtuale.Disegnare un calendario esatto dei pagamenti. Ci aiuterà a capire se è il caso di dilazionare un pagamento, rimandare un investimento o accedere al fondo di emergenza.

Focus economia
Auto, l'Europa inizia l'anno in salita: a Gennaio -2,1% di immatricolazioni

Focus economia

Play Episode Listen Later Feb 25, 2025


Un mercato europeo dell auto in calo del 2,1% rispetto a Gennaio 2024, con volumi che restano del 18,8% inferiori ai livelli pre-Covid. I dati diffusi dall'Acea (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili) confermano un avvio d'anno debole per il settore. Un calo in numeri assoluti di 995.271 unità. «Il mercato europeo inizia il 2025 con il freno a mano tirato, segnando cali generalizzati nei principali Paesi, con la sola eccezione della Spagna» rileva il Centro Studi Promotor. Nel mese, Francia (-6,2%), Germania (-2,8%) e Italia (-5,8%) hanno registrato un calo delle immatricolazioni, mentre la Spagna ha chiuso con un +5,3%. In Regno Unito, nonostante gli incentivi alle elettriche, il mercato ha segnato un -2,5%. Ne parliamo con: Gian Primo Quagliano, direttore generale Centro Studi Promotor.Asse tra Italia ed Emirati: conclusi 40 accordiSi rinsalda la collaborazione commerciale tra gli Emirati arabi e l Italia. Al Forum imprenditoriale di Roma di ieri fra il nostro Paese e la federazione, la premier Giorgia Meloni ha annunciato 40 accordi distribuiti in settori che Abu Dhabi riverserà investimenti per 40 miliardi di dollari sul Paese che vanno dall'energia alle telecomunicazioni. Fra gli orizzonti più rilevanti c è quello africano, complice la leva del cosiddetto Piano Mattei: la strategia improntata dall'esecutivo per rilanciare i rapporti con il Continente. Su questo è intervenuto Giovanni Bozzetti, tra i principali esperti di strategie di internazionalizzazione verso gli Emirati.Ucraina: Divulga, con guerra +21% i costi per le aziende agricoleLa guerra in corso tra Russia e Ucraina ha avuto un profondo impatto sulle dinamiche produttive dei paesi coinvolti dal conflitto. L Ucraina, che fino a qualche anno fa rivestiva un ruolo strategico per gli approvvigionamenti agricoli per alcuni dei principali prodotti su scala mondiale (in particolare, semi di girasole, mais, grano e cereali) ha dovuto fare i conti con evidenti difficoltà sul fronte produttivo. Le operazioni di guerra hanno interessato molte aree agricole, dove un agricoltore su tre è stato costretto ad interrompere la propria attività nelle zone maggiormente interessate dal conflitto . In particolare, le regioni del fronte russo-ucraino sono anche le più importanti dal punto di vista agricolo, localizzandosi in queste aree la maggior parte delle produzioni cerealicole e di semi oleosi del paese.Le zone occupate dall esercito russo ed interessate dalle ostilità, infatti, rappresentano circa il 60% del potenziale produttivo nazionale per il girasole, il 51% per il grano nazionale ed oltre il 18% per il mais. Nel 2024 la produzione agricola di mais e di grano ha subito una contrazione rispetto al 2022, rispettivamente del -23% e del -30%. Le previsioni del 2025, tuttavia, rilevano variazione percentuale negativa rispetto al 2022 per tutte e tre le produzioni analizzate. Il commento è di Riccardo Fargione, Coordinatore Centro Studi DivulgaNel lavoro le donne Italia sono ancora un passo indietroIn Italia il mercato del lavoro vive una delle sue fasi migliori in termini sia di occupazione sia di disoccupazione (con un tasso che a gennaio si è attestato ai minimi storici), ma leggendo tra le righe degli ultimi dati si riscontra un profondo divario di genere. Se infatti nel settore privato extra-agricolo, il valore medio delle retribuzioni orarie (per ora retribuita) nel 2022 è stata pari a 11,75 euro, puntando il focus sui soli stipendi femminili il dato risulta essere più basso. Lo si legge nel Report Istat "Occupazione, retribuzioni e costo del lavoro dei dipendenti privati", secondo il quale il dato della retribuzione oraria mediana femminile è pari a 11,25 euro, 0,90 euro in meno dell'equivalente maschile. Lo stipendio giornaliero di una lavoratrice nel nostro Paese è ad esempio inferiore a quello di un collega di pari livello e stessa anzianità di servizio del 23,7% nel commercio, del 32,1% nelle attività finanziarie e dei servizi alle imprese, del 16,3% nei servizi di alloggio e ristorazione. Ne parliamo con Paola Profeta Prorettrice per la Diversità, Inclusione e Sostenibilità all'Università Bocconi e Professoressa Ordinaria di Scienza delle Finanze presso il Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell Università Bocconi.

24 Mattino - Le interviste
Verso una nuova rottamazione delle cartelle

24 Mattino - Le interviste

Play Episode Listen Later Feb 11, 2025


Un'altra rottamazione delle cartelle, la quinta, è un'emergenza nazionale secondo il leader della Lega Matteo Salvini. Il viceministro al Mef, Maurizio Leo di Fratelli d'Italia, si è detto favorevole purché questa misura non impatti sui conti pubblici.Ne parliamo con Alberto Bagnai, presidente della commissione di controllo sull'attività degli Enti gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia della Lega e Luigi Marattin, deputato gruppo Misto, professore universitario di Economia, presidente di Orizzonti liberali.

Focus economia
Telefisco, chance per professionisti e imprese

Focus economia

Play Episode Listen Later Feb 3, 2025


Telefisco 2025 rilancia la sfida sui chiarimenti mettendo sotto esame tutte le novità del 2025. Questo l obiettivo di Telefisco che si svolgerà mercoledì 5 febbraio dalle 9 alle 18,30. E la sfida parte con un agenda molto ricca: sotto esame le novità per le imprese e per il lavoro autonomo, oltre a quelle che sono contenute nella legge di Bilancio, le misure su controlli, Iva e bilanci. All evento si potrà partecipare con due modalità. La formula Telefisco Base darà diritto a seguire gratuitamente in diretta i lavori e a ricevere crediti formativi e, in più, consentirà di inviare quesiti al forum dell Esperto risponde. La formula Telefisco Advanced, invece, consentirà di assistere, previa registrazione, ai lavori in diretta, ma soprattutto di seguire il convegno anche in differita, ricevendo i crediti formativi e gestendo al meglio il proprio tempo. A questo si aggiungerà la partecipazione a 12 sessioni di Master Telefisco che, dal 12 febbraio al 7 maggio, guideranno i professionisti negli adempimenti della prima parte dell anno. Per approfondire è intervenuto Jean-Marie Del Bo, vice direttore de Il Sole24Ore.Trade warDonald Trump ha dichiarato la sua grande guerra commerciale, scattata nel fine settimana tra bordate di dazi statunitensi e rappresaglie subito decise dai Paesi colpiti. Il presidente statunitense ha firmato in rapida successione tre ordini presidenziali, uno per ciascuna nazione sotto tiro: Canada e Messico, due alleati, e Cina, rivale strategico. Contengono dazi del 25% contro l import da Ottawa e Città del Messico, senza esenzioni, con uno sconto solo per l energia canadese, petrolio anzitutto, tassato al 10 per cento. Di un nuovo 10%, in aggiunta a dazi esistenti, sono tassate anche le importazioni dalla Cina. Le tariffe entreranno formalmente in vigore con qualche giorno di ritardo, da martedì, ma sono drastiche e contengono una clausola di ulteriore escalation, ha sottolineato la Casa Bianca asserendo la sua aggressività: se le capitali attaccate rispondono con misure simili, Washington alzerà ancora il tiro dei dazi. Trump ha inoltre indicato che resteranno in vigore finchè giudicherà che il flusso di migranti e dell oppioide fentanyl verso gli Usa non sia stato adeguatamente ridotto, senza indicare chiare richieste. Approfondiamo il tema con il doppio punto di vista di Alessandro Plateroti, Direttore di Newsmondo.it e di Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015. È stato capo economista del Ministero dell Economia e delle Finanze (2006-2015), e di Bank of America a Londra (1998-2006).La reazione dei mercati all'annuncio di Trump sui daziLa decisione del Presidente Trump di imporre dazi a tappeto ad alcuni dei maggiori partner commerciali americani ha provocato onde d'urto sui mercati di tutto il mondo. Il dollaro si è rafforzato, i prezzi del petrolio sono aumentati e i principali indici azionari degli Stati Uniti sono scesi all'inizio delle contrattazioni di lunedì, con l'S&P 500 in calo di circa l'1,5% e il Nasdaq, che si basa sulla tecnologia, in calo di circa l'1,8%. Anche i mercati asiatici ed europei sono scesi. Al momento dell'elezione di Trump, molti analisti e investitori avevano ignorato i suoi discorsi più aggressivi sui dazi come spacconate volte a stimolare i negoziati con le controparti globali. Ma nel fine settimana la nuova amministrazione ha dato seguito alla promessa del presidente. Wall Street nella gioranta di oggi ha aperto in calo dopo l'annuncio dei dazi da parte di Donald Trump. Il Dow Jones ha perso l'1,07% a 44.067,52 punti, il Nasdaq lascia il 2,08% a 19.219,07 punti mentre lo S&P 500 cede l'1,59% a 5.944,51 punti. L'intervento di Carlo Benetti, Market Specialist di GAM Italia SGR al microfono di Sebastiano Barisoni.

Focus economia
Usa nuova isola felice del motore termico?

Focus economia

Play Episode Listen Later Jan 23, 2025


"Revocherò il mandato sulle elettriche, i cittadini americani potranno finalmente comprare l auto che vogliono. E questo ci permetterà di salvaguardare l industria dell automobile e i suoi grandi lavoratori". Così Donald Trump nel suo discorso dopo il giuramento lo scorso 20 gennaio. Dichiarazione a cui ha fatto seguito la decisione di Donald Trump di sospende più di 300 miliardi di dollari di fondi per le infrastrutture verdi che erano stati stanziati dall'amministrazione Biden. "Tutte le agenzie devono immediatamente sospendere l'uso dei fondi", si legge in una disposizione della Casa Bianca.Non può sorprendere quindi l'annuncio di questa notte di Stellantis di investire negli Usa. "Sotto la leadership del presidente Trump, Stellantis sta portando 1.500 posti di lavoro in Illinois, riaprendo Belvidere, e investendo a Detroit, in Ohio e in Indiana. La rinascita manifatturiera americana è qui. Benvenuti nell'età dell'oro". Lo afferma la Casa Bianca su X.Il commento di Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore, a Focus Economia.Il mercato USA dell'export alimentare italiano a 7,8 miliardiIl mercato statunitense dell'export alimentare italiano dovrebbe toccare, a consuntivo 2024, una quota pari a 7,8 miliardi, secondo una stima del Centro Studi di Federalimentare."Il problema dei dazi potremo porcelo quando le parole del Presidente Trump troveranno una loro concretezza attraverso atti politici che come sistema Paese potremo analizzare e valutare", afferma il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino in un commento all'ANSA sottolineando che "come industria alimentare siamo focalizzati a rendere strutturali le ottime performance di questi mesi" alla luce degli ottimi dati sull'export registrati nei primi 10 mesi del 2024, certificati dal Centro studi di Federalimentare.È intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni Luigi Scordamaglia, amministratore Delegato di Filiera Italia. Tagli all'autotrasporto inaccettabili, UNATRAS verso una vertenzaLa commissione Finanze approva il riallineamento tra 1 e 2 centesimi delle accise sul gasolio. L'approvazione del provvedimento rappresenta il primo passo verso l'attuazione del Piano strutturale di bilancio 2025-2029, in cui il governo suggerisce l allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina come soluzione per stabilizzare gli obiettivi di riduzione del carico fiscale.UNATRAS (Unione nazionale delle associazioni dell'autotrasporto merci) ha espresso forte disappunto per la decisione del Governo di ridurre unilateralmente i fondi destinati al settore dell'autotrasporto, considerandola una violazione degli accordi precedentemente sottoscritti. È evidente che tali intese prevedevano un certo livello di finanziamento o supporto al settore. La riduzione di questi fondi, senza previa consultazione con le associazioni di categoria, è percepita come una scelta unilaterale che mina la fiducia e la collaborazione tra il Governo e gli operatori dell'autotrasporto.Ecco cos'ha detto Paolo Uggè, presidente UNATRAS.

GPShow
GIORGETTI TRIONFA! E' lui il miglior Ministro delle Finanze del 2025!

GPShow

Play Episode Listen Later Jan 20, 2025 23:49


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Play Episode Listen Later Jan 17, 2025 15:46


Focus economia
Accordo Intesa-Confindustria, 200 miliardi alle imprese. Intanto industria giù per il 22esimo mese

Focus economia

Play Episode Listen Later Jan 14, 2025


È stato firmato oggi dal Presidente di Confindustria Emanuele Orsini e dal Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina il nuovo accordo quadriennale per la crescita delle imprese italiane. Il programma congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro da qui al 2028 per dare nuovo slancio al sistema produttivo nazionale, cogliere le opportunità di strumenti come Transizione 5.0 e intelligenza artificiale, integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del Pnrr. Il nuovo accordo consolida e rinnova la collaborazione avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito ad evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Di ciò abbiamo discusso insieme a Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Allarme su titoli Gb e sterlina, Reeves si difende ai ComuniAutodifesa alla Camera dei Comuni per la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, numero due del governo laburista di Keir Starmer e prima donna al vertice delle Finanze e del Tesoro nella storia britannica, già a rischio dopo soli sei mesi di mandato sulla scia dei venti di tempesta che soffiano sull'economia del Regno: con tanto di critiche roventi alla sua azione dopo l'impennata negli ultimi giorni dell'allarme sul debito pubblico, sui rendimenti dei titolo di Stato e sul calo della sterlina. Abbiamo approfondito il tema con Nicol Degli Innocenti, Sole24OreAltra giornata di passione per i treni. Ipotesi di una riduzione del 15% delle corseDopo il caos treni nel Nord Italia nel fine settimana, con migliaia di viaggiatori bloccati, ritardi superiori alle due ore (in qualche caso anche oltre le tre ore) e ripercussioni sull'intera rete a causa si un guasto alla linea aerea danneggiata dal pantografo di un treno. E i disagi di ieri che hanno interessato la circolazione ferroviaria sulla linea ad Alta Velocità Roma-Napoli a causa di un inconveniente tecnico verificatosi in prossimità di Gricignano, provincia di Caserta. Oggi altra giornata di passione a causa di un guasto alla linea tra Valdarno e Arezzo sulla tratta ad Alta velocità Firenze-Roma. Cerchiamo di capire di più di questa annosa questione con Marco Morini, Il Sole 24 Ore.

Amici e Nemici - L'informazione della settimana
L'informazione della settimana del 21 dicembre

Amici e Nemici - L'informazione della settimana

Play Episode Listen Later Dec 21, 2024


Dopo un breve commento delle notizie di giornata insieme a Marianna Aprile (giornalista, scrittrice, conduttrice per radio e TV), parliamo di politica estera, politica interna, manovra ed economia europea con Giulio Tremonti, Presidente della Commissione affari esteri della Camera dei Deputati, già Ministro dell’Economia e delle Finanze.Subito dopo, la politica interna e internazionale viene analizzata con un ospite speciale: Romano Prodi, più volte Presidente del Consiglio e della Commissione Europea. Il suo ultimo libro, scritto insieme all’editorialista di Repubblica Massimo Giannini, si intitola “Il dovere della speranza” (Rizzoli, 2024). Erri De Luca (poeta, scrittore, traduttore) ospite per un'intervista a tutto tondo a partire dal suo ultimo libro “L’età della sperimentazione” (Feltrinelli, 2024), scritto insieme alla scrittrice e icona della moda Ines de la Fressange, in cui vengono affrontati delicati temi come l’invecchiamento del corpo e le opportunità offerte dalla terza età. In chiusura, la musica e lo spettacolo a partire dalle polemiche sull’esclusione di Tony Effe dal Capodanno romano. Rap, censura e artisti emergenti con Simonetta Sciandivasci, giornalista della redazione cultura del quotidiano La Stampa e scrittrice.

In 4 Minuti
Mercoledì, 18 dicembre

In 4 Minuti

Play Episode Listen Later Dec 18, 2024 3:57


Le nuove elezioni in Germania e le dimissioni della ministra delle Finanze canadese

Ultim'ora
Mafia, il volume d'affari vale 2 punti di Pil

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Dec 17, 2024 1:34


ROMA (ITALPRESS) - Il volume d'affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l'anno; una cifra che vale praticamente due punti di Pil. Se si effettua una comparazione puramente teorica che, tuttavia, consente di “dimensionare” la portata del fenomeno, il fatturato dell'industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale, dopo quello registrato da Eni, Enel e Gse. A dirlo è l'Ufficio studi della CGIA. Il dato relativo al giro d'affari delle organizzazioni criminali di stampo mafioso è certamente sottostimato, poiché non è possibile misurare anche i proventi riconducibili all'infiltrazione di queste realtà nell'economia legale. In virtù dei dati in possesso dell'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia, è stato possibile mappare il numero delle imprese presenti in Italia che potenzialmente sono contigue a contesti di criminalità organizzata. Napoli, Roma, Milano, Caserta e Brescia le realtà più a rischio. Gli ambiti criminali in cui le mafie fanno business sono numerosissimi. Tra i principali il narcotraffico, il traffico d'armi, lo smaltimento illegale dei rifiuti, gli appalti pubblici, le scommesse clandestine, il gioco d'azzardo, l'usura, il contrabbando di sigarette e la prostituzione. Tra le attività esercitate da queste consorterie malavitose, le estorsioni sono quelle più remunerative e le vittime di questo reato sono, quasi esclusivamente, imprenditori.mgg/gsl

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La fine della coalizione semaforo in Germania | 16/12/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 16, 2024 1:45


La fine della coalizione semaforo in Germania. Salvo sorprese, con la verifica che viene chiesta oggi, Olaf Scholz diventerà il quarto cancelliere nella storia della Repubblica federale tedesca ad incassare un voto di sfiducia, dopo Willy Brandt (Spd, 1972), Helmut Kohl (Cdu, 1982) e Gerhard Schröder (Spd, 2005). A quel punto si determinerà la fine formale della cosiddetta coalizione semaforo tra socialdemocratici, verdi e liberali, la cui crisi era esplosa il 6 novembre scorso con la resa dei conti nella maggioranza: il premier e il ministro dell'Economia, Robert Habeck contro il ministro delle Finanze e leader dei Liberali, Christian Lindner. I motivi della crisi politica in Germania. La stagnazione economica tedesca ha contribuito a indebolire un Governo incapace di trovare risposte concrete in campo economico, finanziario e occupazionale. Il fallimento di un progetto politico raffazzonato diventerà il tema centrale della campagna elettorale. Verso le elezioni anticipate. Alle urne di febbraio, i tre partiti ex alleati usciranno fortemente ridimensionati e anche se la Spd riuscirà a restare al Governo in una Große Koalition con la Cdu, magari allargata a un terzo partner, per la carriera politica di Scholz arriverà un nuovo momento della verità. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
La fine della coalizione semaforo in Germania | 16/12/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 16, 2024 1:45


La fine della coalizione semaforo in Germania. Salvo sorprese, con la verifica che viene chiesta oggi, Olaf Scholz diventerà il quarto cancelliere nella storia della Repubblica federale tedesca ad incassare un voto di sfiducia, dopo Willy Brandt (Spd, 1972), Helmut Kohl (Cdu, 1982) e Gerhard Schröder (Spd, 2005). A quel punto si determinerà la fine formale della cosiddetta coalizione semaforo tra socialdemocratici, verdi e liberali, la cui crisi era esplosa il 6 novembre scorso con la resa dei conti nella maggioranza: il premier e il ministro dell'Economia, Robert Habeck contro il ministro delle Finanze e leader dei Liberali, Christian Lindner. I motivi della crisi politica in Germania. La stagnazione economica tedesca ha contribuito a indebolire un Governo incapace di trovare risposte concrete in campo economico, finanziario e occupazionale. Il fallimento di un progetto politico raffazzonato diventerà il tema centrale della campagna elettorale. Verso le elezioni anticipate. Alle urne di febbraio, i tre partiti ex alleati usciranno fortemente ridimensionati e anche se la Spd riuscirà a restare al Governo in una Große Koalition con la Cdu, magari allargata a un terzo partner, per la carriera politica di Scholz arriverà un nuovo momento della verità. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Container
RSE e la strada per la decarbonizzazione dei trasporti

Container

Play Episode Listen Later Dec 14, 2024


Fra i protagonisti della rivoluzione ecologica in atto ci sono, senza dubbio, le energie rinnovabili. In Italia, RSE, la società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è impegnata nell’analisi, studio e ricerca sulla filiera dell'energia e della sostenibilità.In questa puntata di Container, Massimo De Donato parla con Franco Cotana, amministratore delegato di RSE, dello stato della ricerca sulle fonti alternative al fossile per i trasporti e delle prospettive di decarbonizzazione della movimentazione delle merci. Franco Cotana spiega i vari scenari legati all’elettrico e all’idrogeno e dedica anche una particolare attenzione ai biofuel, che rappresentano un’opzione valida e immediata per la transizione green dell’attuale parco circolante.

24 Mattino - Le interviste

In Italia una multa su tre non viene pagata, e, cosa forse peggiore, neanche riscossa.Al Sud questo dato peggiora fino a una su due. Stessa sorte tocca al 7,6% dell'Imu ed al 15,9% della tariffa rifiuti. Ne parliamo con Pier Paolo Baretta, assessore al bilancio, patrimonio del Comune di Napoli ed Agnese Sacchi, professoressa di Scienza delle Finanze all'Università di Urbino.

24 Mattino
La giornata in 24 minuti del 29 ottobre

24 Mattino

Play Episode Listen Later Oct 29, 2024


L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti tutto in meno di 30 minuti.Balneari, approvato l'emendamento riformulato al dl infrazioni. Sono 16 i casi d’infrazione contestati dalla Commissione europea all’Italia. Tra questi, l’annosa questione delle concessioni balneari, dato che l’Italia, pur avendo recepita la direttiva Bolkstein sui servizi nel 2010, non ha mai messo a gara le concessioni balneari. Ne parliamo con Guerino Testa, deputato di Fratelli d'Italia in commissione Finanze della Camera e relatore del decreto Infrazioni

Focus economia
Manovra 2025, ancora dubbi su stanziamenti a sanità e accise

Focus economia

Play Episode Listen Later Oct 16, 2024


Il Governo delinea la strategia di politica economica per il prossimo anno. E lo fa, si legge in una nota di Palazzo Chigi, «tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente. Martedì 15 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra 2025 che, secondo le indicazioni fornite dal ministero dell Economia e delle Finanze, in termini lordi pesa circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.Una parte delle coperture è garantito in deficit, ben 9 miliardi, per il resto l impianto regge grazie a maggiori entrate e tagli. Il lungo tira e molla con le banche e le assicurazioni permetterà alle casse dello Stato di beneficiare di una maggiore liquidità di 3,5 miliardi.Il disegno di legge di bilancio è giunto a sorpresa sul tavolo del Consiglio dei ministri, con una settimana d anticipo rispetto al previsto la terza manovra del governo Meloni. Il Governo ha giocato la carta del blitz e con uno scatto inatteso ha chiuso anzitempo il cantiere di quella che una volta veniva chiamata Finanziaria . Un accelerazione, secondo alcune fonti, dettata dalla necessità di rispettare i tempi Ue e anche dall intenzione di rispettare la scadenza interna che vorrebbe la manovra inviata al parlamento entro il 20 ottobre. Le ore che hanno preceduto il vertice a Palazzo Chigi sono state caratterizzate da trattative febbrili, alla ricerca di una quadra sulle coperture.A tener banco nella giornata di oggi i fondi che verranno destinati alla Sanità e il tema delle accise non ancora chiarito.Il commento di Dino Pesole, editorialista de Il Sole 24 Ore.Dalle banche anticipo di cassa da 3,5 miliardi in due anni, cosa vuol dire?Il contributo del settore bancario alla manovra finanziaria avrà un impatto di circa 3,5 miliardi su due annualità, il 2025 e il 2026, con un impatto in media attorno a 1,75 miliardi per ogni anno. È questo il punto di equilibrio raggiunto nella tarda mattinata di ieri tra gli esponenti del settore del credito, rappresentati dall Abi, e i tecnici del ministero per l Economia.Il contributo delle banche che, va ricordato, si configura come un anticipo di cassa e quindi dovrà essere recuperato, prevede il rinvio delle deduzioni su svalutazioni di crediti, avviamernti e svalutazioni legate all introduzione dei principi Ifrs9. Rinvio che sarà fatto per due annualità: il 2025 e il 2026. I valori delle quote di deduzioni annue non sono semplicissimi da calcolare, soprattutto perché il ministero dell economia e le banche usano modelli differenti.In ogni caso i numeri individuati dal ministero ai fini della definizione della manovra andranno al vaglio del comitato esecutivo dell Associazione bancaria che si riunirà oggi sotto la presidenza di Antonio Patuelli. Il contributo trattenuto con il rinvio delle deduzioni verrà recuperato gradualmente dalle banche nell arco del triennio successivo alle due annualità, dunque tra il 2027 e il 2029. Va detto che se anche oggi il ministero per l Economia fisserà un valore finale per le entrate derivanti dal contributo delle banche, i numeri potrebbero cambiare al momento della monetizzazione di quelle somme. Questo potrebbe accadere perché le quote annuali derivanti dal rinvio delle deduzioni sulle tre diverse voci delle Dta sono calcolate utilizzando i dati relativi a fine 2022, perché quelli relativi al 2023 e al 2024 oggi ancora non sono disponibili. Una volta che i dati del biennio seguente saranno stati acquisiti potrebbe emergere che il valore delle deduzioni da rinviare sia maggiore, con un importo più elevato che entrerà nelle casse dello Stato.L'analisi di Laura Serafini, Il Sole 24 Ore.Polemiche sulla riaccensione dell'altoforno 1 dell'ex IlvaIl Governo eserciterà la golden power nella nuova privatizzazione dell'ex Ilva e non avrà alcuna partecipazione societaria così come è avvenuto, attraverso Invitalia, nella precedente gestione, quella targata ArcelorMittal.Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ieri pomeriggio a Taranto per la riaccensione di un secondo alfoforno, il numero 1, spento da agosto 2023 (hanno lavorato al suo ripristino circa 3mila addetti), delinea la strategia dell'Esecutivo mentre la procedura di vendita si avvia ad uno snodo cruciale: la presentazione delle offerte vincolanti da parte dei potenziali acquirenti entro fine novembre. Per Urso «la garanzia data dalla golden power è molto più cogente di qualunque contratto». Questo riguarda, spiega il ministro, «il processo sul piano degli investimenti finanziari, dei livelli produttivi e occupazionali, e, ovviamente qui più decisivi e importanti che in altri campi, della salute e dell'ambiente. Eserciteremo i diritti della golden power che prescrive condizioni vincolanti ribadisce Urso . L'ultima volta è stato per la vendita di alcune quote della Comau. E in campi strategici come lo sono la robotica e la siderurgia, porremo delle condizioni vincolanti attraverso le procedure e la presentazione di piani, semestrali o annuali, per garantire che tutto vada secondo le prescrizioni vincolanti per l'acquirente, soprattutto se fosse non europeo». No, invece, allo Stato dell'azionariato, perché i precedenti risultati non sono stati certo positivi: «I risultati sono quelli noti a tutti», commenta Urso.L'intervento a Focus Economia di Domenico Palmiotti, Il Sole 24 Ore.La crisi demografica in Italia pesa 5 volte più che nel resto della UeSecondo una ricerca di Adapt, l'associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali, entro il 2030 il numero di occupati del nostro Paese subirà un calo del 3,2% contro lo 0,6% dell'Europa. Secondo i dati pubblicati nel working paper, firmato da Francesco Seghezzi e Jacopo Sala (rispettivamente presidente e junior fellow di Adapt) pubblicati oggi dal Sole24ore, tra meno di sei anni ci saranno 730mila lavoratori in meno.L'effetto combinato dell'invecchiamento della popolazione e del calo delle nascite sta riducendo fortemente la platea di persone in età da lavoro (quelle tra i 15 e i 64 anni), questo fenomeno interessa tutta l'Europa, ma nel nostro Paese è più marcato ed è destinato a peggiorare. Nel 2030 il numero di occupati in Italia subirà un calo del 3,2%, contro lo 0,6% della media europea, a causa della maggiore incidenza degli effetti demografici nel nostro Paese. Nel 2040, dunque fra meno di vent'anni, il calo di occupati in Italia arriverebbe al 13,8% e al 20,5% nel 2050. Tradotto in numeri assoluti, nel 2040 si stima ci saranno 3,1 milioni di lavoratori in meno e nel 2050 il calo arriverebbe a 4,6 milioni.Guardando alla distribuzione degli occupati per fasce d'età, emerge dall'analisi come la riduzione colpisca in modo trasversale tutta la popolazione lavoratrice: nel 2030, nella fascia 35-49 anni i lavoratori saranno il 10,8% in meno, un calo di quasi un milione. Tra i 15 e i 34 anni i lavoratori aumenteranno dello 0,9% nel 2030, per poi calare progressivamente, fino al 2040 quando ci saranno 450mila lavoratori in meno e oltre un milione di lavoratori in meno nel 2050.Il commento ai microfoni di Vincenzo Miglietta di Francesco Seghezzi, direttore fondazione ADAPT.

Due di denari
11 ottobre - Successioni e donazioni più semplici

Due di denari

Play Episode Listen Later Oct 11, 2024


Taglia il traguardo della pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» ed è in vigore dal 3 ottobre il decreto attuativo della delega fiscale per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’Iva. Vengono insomma semplificate molte procedure di calcolo e liquidazione per imposte di successione, donazione e registro con decorrenza a partire dal 1° gennaio 2025. Facciamo il punto con Alessandra Mascellaro, Consigliera Nazionale del Notariato. Bonus "Natale": le istruzioni dall'Agenzia delle EntrateArrivano in una circolare dell'Agenzia delle Entrate le indicazioni per il 'Bonus Natale' da 100 euro, introdotto dal Governo con un emendamento al Dl Omnibus approvato nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato il 26 settembre. Tra le altre cose, l'Agenzia conferma l'impossibilità di fare richiesto per coppie conviventi ma non coniugate, pur in presenza di un figlio a carico.Ne parliamo in apertura di puntata con Marcello Tarabusi, dottore commercialista e socio presso Studio Guandalini, esperto per Il Sole 24 ORE.

Focus economia
Coldiretti compie 80 anni

Focus economia

Play Episode Listen Later Oct 8, 2024


Dalla riforma agraria alla legge di orientamento, Coldiretti festeggia i suoi 80 anni alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per l'occasione l'organizzazione degli imprenditori agricoli lancia la raccolta digitale delle firme per una legge di iniziativa popolare che porti l'Europa a cambiare strada sulla trasparenza di quanto arriva in tavola con l'obbligo dell'etichetta d'origine a livello europeo su tutti gli alimenti in commercio. Una battaglia definita "storica e identitaria", contro i cibi camuffati da made in Italy, per la quale sono state già raccolte 300mila firme con i gazebo Coldiretti, e con l'obiettivo di raggiungere un milione di sottoscrizioni. L'iniziativa è stata presentata al Teatro Eliseo di Roma, sede scelta per le celebrazioni assieme al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, al segretario generale Vincenzo Gesmundo e ad agricoltori provenienti da ogni regione d'Italia. Per l'evento è stata coniata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato una speciale moneta emessa dal ministero dell'Economia e delle Finanze.È intervenuto ai microfoni di Focus Economia, Ettore Prandini (nella foto), Presidente Coldiretti.DDL Capitali come volano per la competitività delle imprese italiane in EuropaSi è tenuto questa mattina al Palazzo dei Giureconsulti a Milano il convegno "Legge Capitali: un volano per le imprese? Competitività delle regole dei mercati finanziari per accelerare la crescita del Sistema Italia", a cura de Il Sole 24 Ore, promosso da Clifford Chance, un evento che ha come obiettivo l'analisi del DDl Capitali, approvato lo scorso 27 febbraio e le sue ricadute su società e mercati. La legge introduce una serie di interventi a sostegno della competitività dei capitali e delega al Governo la riforma delle disposizioni in materia di mercati dei capitali e società di capitali contenute nel Testo Unico della Finanza e nel Codice Civile. Le misure contenute puntano a promuovere l'ammodernamento del quadro normativo italiano e la rimozione di alcuni ostacoli alla domanda di capitali da parte delle imprese, nella prospettiva del mercato unico (la cosiddetta Capital Markets Union, il pacchetto di misure europee che intendono facilitare il flusso di investimenti verso l'economia reale, per stimolare la crescita e creare opportunità di investimento, a vantaggio di investitori e aziende)Fattori di accelerazione delle riforme potrebbero venire dalle suggestioni del Rapporto Draghi e del Rapporto Letta, ma anche dalla recente approvazione del Listing Act della UE, nel segno di una maggiore competitività del nostro mercato e dell'Europa all'interno dello scacchiere finanziario internazionale.Il commento ai microfoni di Sebastiano Barisoni di Paolo Sersale, managing partner Italia Clifford Chance.Parla Giorgetti, la Manovra entra nel vivoIl Piano di bilancio presentato dal Governo prova a conciliare l esigenza di una riduzione strutturale del deficit e la necessità di non schiacciare troppo una crescita già in affanno. La giornata di ieri alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dove questa sera è atteso il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti (alle 18), è stata la rappresentazione di questa difficoltà.È in particolare Bankitalia ad addentrarsi negli snodi chiave della prossima manovra, a partire dalla misura più importante anche in termini di sforzo finanziario rappresentata dalla conferma del taglio al cuneo fiscale. Perché nel medio termine, sottolinea il capo dipartimento economia e statistica di Via Nazionale Sergio Nicoletti Altimari, con una decontribuzione senza correttivi «verrebbe meno a livello aggregato l equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni, che caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza».Alla conferma della decontribuzione è affidata larga parte dell effetto espansivo della manovra, chiamata nei piani del Governo a spingere al +1,2% una crescita 2025 che nel tendenziale senza nuove misure si fermerebbe al +0,9%. Gli obiettivi di Pil hanno ricevuto ieri la validazione dell Ufficio parlamentare di bilancio, che in audizione con la presidente Lilia Cavallari ha evidenziato «i rischi prevalentemente al ribasso» sollevati prima di tutto dalla complicata congiuntura internazionale. Nell orizzonte domestico, invece, l ultima variabile è stata data dalla revisione dei conti trimestrali dell Istat che, conferma Bankitalia, dovrebbe determinare una «riduzione meccanica» di due decimali nella crescita 2024, rendendo più lontano l obiettivo del +1% scritto nel Piano, come aggiunge l Upb.Ma a far storcere il naso all Autorità dei conti sono soprattutto le «carenze di informazioni» nel Piano, dove mancano dati sul quadro a politiche invariate e sulla revisione del calendario di spesa del Pnrr: spesa che comunque arranca, perché al 2 ottobre era a 53,5 miliardi. Solo 8,9 dei 44 miliardi in programma nel 2024 sono stati spesi. La prima prova del Piano, insomma, da questo punto di vista non è andata benissimo, e l Upb chiede che la riforma della contabilità chiamata a intervenire in fretta per rimettere su binari solidi la programmazione accolga quella «trasparenza» chiesta anche dal documento finale dell indagine parlamentare sul tema.È intervenuto a Focus Economia Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.

Focus economia
La 41ª edizione di Cersaie

Focus economia

Play Episode Listen Later Sep 24, 2024


È stata inaugurata al Palazzo dei Congressi di Bologna Fiere ieri 23 settembre, e andrà avanti fino a venerdì 27, la 41ª edizione di Cersaie. Per cinque giorni, aziende leader provenienti da tutto il mondo, incontrano i professionisti internazionali del mondo del design e della progettazione e svelano in anteprima le future tendenze e soluzioni innovative nel campo delle superfici, dell'arredo del bagno e delle finiture per lo spazio architettonico. In termini di produzione, i principali paesi produttori di ceramica sono Cina, India, Brasile, Indonesia, Spagna e Italia. Ma l'Italia è leader nel commercio internazionalein valore con una quota del 29%, seguita da Cina (19%), Spagna (18%) e India (7%). Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica, ha delineato la flessione di mercato della ceramica italiana. "L'industria ceramica italiana continua a risentire delle gravi crisi che perdurano a livello internazionale e della mancanza di certezze nel settore dell'edilizia nazionale. Per le piastrelle di ceramica ma anche per gli altri nostri comparti, a fronte di volumi che si confermano in linea con il primo semestre dello scorso anno, il fatturato estero complessivo cala del 4% circa. Il mercato italiano mostra una riduzione più marcata, con un fatturato in calo nell'ordine del 6% a fronte di volumi stabili. Siamo un sistema industriale preso a modello nel mondo, che però oggi corre seri rischi di delocalizzazione a causa di tutta una serie di fattori, qualiil sistema ETS e gli appesantimenti di costi che comporta per finire con il necessario miglioramento della certezza del diritto in campo fiscale e la garanzia dei tempi nella realizzazione delle infrastrutture, che scoraggiano le nostre imprese a continuare ad investire nei nostri territori. Ci chiamano "hard to abate", ma sarebbe meglio dire "hard to decarbonize", perché in realtà è molto facile "abbattere" un settore con politiche che sono corrette nell'obiettivo, ma sbagliate nel merito. È intervenuto ai microfoni di Sebastiano Barisoni, Augusto Ciarrocchi, presidente Confindustria Ceramica.Usa: vietata la tecnologia cinese e russa su auto connesse dal 2027Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha proposto ieri di proibire software cinesi nei veicoli con connessione a internet negli Stati Uniti citando motivi di sicurezza nazionale. L'azione avrebbe l'obiettivo di impedire alla Cina di monitorare i movimenti dei cittadini americani o di utilizzare l'elettronica dei veicoli come via di accesso a infrastrutture critiche."Le auto di oggi hanno telecamere, microfoni, Gps e altre tecnologie connesse a Internet", ha sottolineato in una nota il Ministro del Commercio Gina Raimondo. "Non ci vuole molta immaginazione per capire che un avversario straniero con accesso a queste informazioni potrebbe rappresentare un serio rischio per la sicurezza nazionale e per la protezione dei dati dei cittadini americani", ha aggiunto."La Cina si oppone alla generalizzazione del concetto di sicurezza nazionale da parte degli Stati Uniti e alle misure discriminatorie contro aziende e prodotti cinesi", ha dichiarato Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese.Non è ancora chiaro quali produttori o modelli saranno interessati dal divieto, che sarà sottoposto a consultazione per 30 giorni prima di essere formalizzato. Non ci sono auto di marchi cinesi in vendita negli Stati Uniti, ma alcune case automobilistiche occidentali, come Volvo (controllata dalla cinese Geely), Polestar, Buick e Lincoln, vendono veicoli fabbricati in Cina nel mercato Usa. Ci sono anche i veicoli assemblati negli Stati Uniti con componenti cinesi. Secondo un'analisi preliminare delle autorità Usa, la presenza di software cinesi o russi nei veicoli è "minima", mentre per i dispositivi hardware l'uso di componenti cinesi è più diffuso e richiederà cambiamenti nei fornitori. Il divieto per gli hardware sarà così posticipato al 2029, dando all'industria il tempo di adeguarsi. Per i software la misura sarà in vigore dal 2027.Intanto oggi la Banca centrale cinese ha annunciato una serie di misure per riaccendere il motore di Pechino. La Pboc ha annunciato un articolato pacchetto di misure di sostegno all'economia, tra cui il taglio del coefficiente di riserva obbligatoria delle banche (Rrr) di 50 punti base, mentre aumenta la pressione sulle autorità centrali per centrare l'obiettivo di crescita di "circa il 5%" per il 2024 Il governatore Pan Gongsheng, nel corso di un briefing, ha parlato anche di riduzione ulteriore dei tassi di interesse chiave per sostenere una ripresa dei prezzi, oltre che di un aumento dei prestiti ai consumatori e di un taglio al tasso ipotecario per i prestiti immobiliari esistenti. È intervenuto a Focus Economia Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Il Sole24 Ore.Unicredit-Commerzbank, la Commissione Ue: fusioni utiliLa Commissione europea non ha voluto commentare la reazione del cancelliere tedesco Olaf Scholz che considera l operazione Unicredit su Commerzbank un atto ostile, ma il fastidio per la reazione tedesca di fronte ad un operazione di mercato è palpabile. «Non commentiamo casi singoli di consolidamento nel settore bancario», ha risposto ai giornalisti una portavoce della Commissione durante l incontro quotidiano con la stampa.Ed è comprensibile l imbarazzo, pochi giorni dopo il Rapporto Draghi che fa del mercato unico dei capitali uno dei capisaldi per la competitività dell Unione europea e dopo il Rapporto Letta sul mercato unico chiesto proprio dal Consiglio, cioè dagli Stati membri.Un altro portavoce della Commissione ha aggiunto che «le fusioni potrebbero rendere le banche più resilienti agli choc grazie a una maggiore diversificazione degli asset, consentirebbero alle banche europee di avere modelli di business più efficienti, perseguire strategie di crescita e investire nella digitalizzazione». Il Ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner ha criticato il modo in cui UniCredit ha accumulato la partecipazione in Commerzbank AG, sottolineando l irritazione del governo per la mossa a sorpresa dell istituto di credito italiano: «Lo stile dell approccio di UniCredit ha turbato molti azionisti ed è per questo che il governo tedesco ha deciso di non vendere altre azioni», ha dichiarato Lindner. Ma ha anche sottolineato che lo Stato non può essere un investitore a lungo termine in Commerzbank. «Non la vogliamo». Così il vice presidente di Commerzbank, Uwe Tschaege, in merito all ipotesi di acquisizione dell istituto da parte di UniCredit. Tschaege, citato dalle agenzie internazionali, ha parlato di fronte alla sede della banca nel centro di Francoforte, accompagnato da altri due consiglieri di sorveglianza: Sascha Uebel e Stefan Wittmann. Tutti e tre siedono nel consiglio in rappresentanza dei dipendenti dell istituto. Il commento di Marco Onado, senior professor dell'Università Bocconi ed editorialista de Il Sole 24 Ore.

Focus economia
Export, previsioni ottimistiche rispetto agli altri paesi. Necessario investire sul territorio

Focus economia

Play Episode Listen Later Sep 23, 2024


I dati Istat relativi a luglio 2024 dicono che l'export italiano ha registrato un lieve calo su base mensile ma ha mantenuto una crescita sostenuta sull'anno. Le esportazioni nel mese di luglio sono infatti diminuite rispetto a giugno dello 0,5%, a fronte delle importazioni che sono cresciute dell'1,1%. Nel trimestre maggio-luglio 2024, rispetto ai tre mesi precedenti, l'export si è ridotto del 2,8%, l'import dello 0,5%. Su base annua, però, l'export ha registrato una crescita del 6,8% in valore e del 4,3% in volume, in maniera settorialmente e geograficamente diffusa. Come nel 2023, anche gli altri stati vicino a noi decrescono, e il made in Italy si rivela più resiliente. Lo ha ricordato il presidente dell'Agenzia Ice Matteo Zoppas al salone Nautico di Genova (che chiude i battenti domani 24 settembre): "Rispetto al 2000 e 2019 quando c'erano 480 miliardi di fatturato di fatturato dell'export, abbiamo contato e stiamo siamo sulla traccia ancora dei 625 miliardi, più del 30% in più.Rimane l'esigenza degli investimenti sul territorio. È in questo scenario che si inserisce la 'Misura Africa', operativa dallo scorso 25 luglio, il plafond di finanza agevolata dalla duplice finalità: supporto per la realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e attrazione di investimenti italiani verso i Paesi Africani.È intervenuta ai microfoni di Sebastiano Barisoni Regina Corradini D'Arienzo, AD di Simest. UniCredit rafforza la sua posizione in Commerzbank, puntando al 29,9% e richiedendo l approvazione della BceAncora una volta, Andrea Orcel spiazza il mercato con una mossa a sorpresa. Dopo aver rastrellato nelle scorse settimane il 9% circa di Commerz in due tranche - metà sul mercato e l altra metà nel corso di un asta indetta dal Governo tedesco, che a suo dire era inconsapevole delle volontà della banca italiana il banchiere va avanti nella sua Campagna di Germania , superando anche i messaggi (e i veti) che arrivano dal mondo politico tedesco, o quanto meno da una sua parte. Venerdì scorso il Governo di Berlino, tramite il Comitato direttivo interministeriale responsabile delle decisioni chiave del Fondo di Stabilizzazione dei Mercati Finanziari, ha infatti comunicato che «al momento» non venderà, fino a nuovo avviso, ulteriori azioni a seguito della cessione parziale di azioni avvenuta nei giorni scorsi, ribadendo come «la strategia della banca sia orientata all indipendenza».Oggi, dunque, la contromossa di Orcel, che ha sfruttato così il calo mattutino del titolo Commerzbank, indebolitosi a valle dell annuncio dell esecutivo tedesco. E che forse punta a fare breccia nelle fratture interne al Governo Semaforo, magari supportato dalle istituzioni europee, a partire dalla Bce che vede di buon occhio le fusioni transfrontaliere. Una volta ottenuto l ok di Francoforte e con il 21% in tasca, UniCredit si troverebbe primo azionista di Commerz davanti al Governo tedesco, a un passo dalla soglia dell Opa.Nello specifico: dopo lo stop alla vendita di nuove azioni da parte del Governo di Berlino, la banca italiana ha comunicato di aver «presentato istanza regolamentare per l acquisizione di una partecipazione superiore al 10%», dal 9% attuale, per salire «fino al 29,9% in Commerzbank». E nel frattempo l istituto comunica di aver «sottoscritto» nella giornata di oggi «strumenti finanziari aventi a oggetto una partecipazione pari a circa l 11,5% del capitale sociale» della banca tedesca.Tradotto: la posizione complessiva di UniCredit in Commerzbank «ha raggiunto circa il 21%», come annuncia l istituto in una nota, precisando che «il relativo regolamento in azioni può avvenire solo subordinatamente all ottenimento delle relative autorizzazioni».La banca guidata dall a.d. Andrea Orcel si tiene comunque mani libere, all insegna della massima «flessibilità» sia a vendere che a proseguire negli acquisti. Per questo sottolinea che «la maggior parte dell esposizione economica di UniCredit è oggetto di copertura, al fine di assicurare piena flessibilità di rimanere a questo livello, cedere la partecipazione, con una copertura in caso di ribassi, o incrementarla ulteriormente, in funzione dell esito delle interlocuzioni con Commerzbank, i suoi consigli di gestione e di sorveglianza e, più in generale, tutti i suoi stakeholder in Germania». UniCredit «ritiene che ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in UniCredit, a beneficio dell intera Germania e di tutti i suoi stakeholder». «Ciononostante - puntualizza -, come avvenuto per UniCredit stessa, lo sviluppo di tale potenziale richiede l adozione di azioni concrete».Intanto "Il governo tedesco sostiene la strategia di indipendenza di Commerzbank. Abbiamo preso atto delle azioni di UniCredit. Non siamo a favore di un'acquisizione. Lo abbiamo comunicato a UniCredit". È quanto affermano al ministero delle Finanze tedesco, rispondendo a una domanda dell'ANSA sull'aumento delle quote di partecipazione della banca italiana nell'Istituto di credito tedesco.È intervenuto a Focus Economia Luca Davi, Il Sole 24 OreUrso a imprese e sindacati, 'una nuova stagione per l'auto'Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, proporrà al prossimo consiglio Competitività dell'Unione europea di «anticipare a inizio 2025 la revisione» della normativa sulle emissioni del settore auto per dare «certezze a imprese e consumatori». Infatti, al tavolo con le associazioni di impresa e i sindacati, sulle priorità italiane di politica industriale per l'auto nel nuovo mandato delle istituzioni europee, Urso ha spiegato: «Se lasciamo nell'incertezza imprese e consumatori nei prossimi 2 anni, aspettando la revisione, le imprese non sanno dove investire e anche i cittadini non sanno cosa comprare». Parlando al tavolo con imprese e sindacati sulla proposta di politica industriale europea per il settore automotive, Urso ha specificato che «questa è una delle tematiche che porterò al consiglio Competitività», in quanto «politica industriale e politica ambientale devono remare nella stessa direzione», puntando ad arrivare a una «neutralità tecnologica»."È un confronto estremamente importante perché si apre una nuova stagione in Europa dove l'Italia certamente conta". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, aprendo il All'incontro partecipano tra gli altri il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Per Cgil e Cisl sono presenti segretari confederali. Intanto i sindacati sono pronti allo sciopero per il settore automotive nel mese di ottobre. Domani i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, annunceranno le iniziative di mobilitazione dei lavoratori di Stellantis e della filiera. "La situazione del settore automotive in Italia e in Europa è sempre più critica e, in assenza di una netta inversione di direzione, si rischiano effetti industriali e occupazionali senza precedenti", spiegano i tre sindacati che hanno ricevuto il mandato dai rispettivi coordinamenti del settore auto a procedere con una forte mobilitazione unitaria.Il commento di Alessandro Arona di Radio24 e Michele Crisci, Presidente Unrae.

Dear Alice
Q&A: gestione finanze in coppia, pregiudizi, relazioni e molto altro

Dear Alice

Play Episode Listen Later Sep 17, 2024 32:55


In questa puntata ho deciso di rispondere in modo diretto e onesto alle vostre domande. Spaziamo dalla crescita personale, toccando argomenti dalla paura di non essere all'altezza ai pregiudizi e come organizzare meglio il proprio tempo, fino alla gestione finanziaria di quando si inizia una convivenza. Se vi piace questo format più "leggero" dove riesco a toccare tanti argomenti, lo farò volentieri più spesso. Fatemelo sapere in un commento. PER ISCRIVERTI GRATUITAMENTE AL MIRACLE MONDAY CLICCA QUI: ⁠⁠⁠⁠https://alicebush.online/miracle-monday-2024/⁠⁠ Acquista il mio nuovo libro ⁠⁠"La cura delle felicità”⁠⁠ e scopri un modo diverso di approcciarti alla vita.Visita ⁠⁠il mio sito⁠⁠ e iscriviti alla mia ⁠⁠newsletter⁠⁠ per ricevere riflessioni e contenuti inediti sul mondo della crescita personale, unisciti al ⁠⁠canale Telegram Dear Alice⁠⁠ per commentare insieme a me e alla community le nuove puntate e seguimi su ⁠⁠Instagram⁠⁠ e ⁠⁠Tik Tok⁠⁠ per tips quotidiane. Guarda il mio ⁠⁠TEDx⁠⁠ per iniziare a prenderti cura di te.

Focus economia
Cala il reddito reale delle famiglie italiane ed è sempre più alto il divario con la Ue

Focus economia

Play Episode Listen Later Sep 3, 2024


Il reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 diminuisce, soprattutto a causa della crescita elevata dei prezzi, e si attesta oltre sei punti al di sotto di quello del 2008. Questa è la fotografia che emerge dalle tabelle Eurostat sul "Quadro di valutazione sociale" secondo il quale migliorano invece i punteggi per l'Italia sul fronte dell'occupazione e della disoccupazione e sulla povertà di chi lavora che scende sotto il 10% per la prima volta dal 2010. Per quanto riguarda i redditi in Ue la media sale da 110,12 a 110,82 (2008 pari a 100) mentre l'Italia cala da 94,15 a 93,74.Per quanto riguarda il reddito l'Italia rispetto al 2008 ha fatto meglio solo della Grecia (nel 2022 il reddito lordo disponibile era al 72,1% rispetto a quello del 2008) mentre resta lontana dalla Germania con il 112,59% nel 2023. La Francia supera il 2008 (108,75 nel 2022) mentre la Spagna è ancora indietro (95,85).Eurostat segnala che migliorano i marcatori dell'Italia sul lavoro e sull'istruzione anche se i dati restano al di sotto di quelli medi dell'Ue. In particolare il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni in Italia sale dal 64,8% del 2022 a 66,3 nel 2023 con una crescita di 1,5 punti mentre in media in Ue l'aumento è di 0,7 punti, dal 74,6% al 75,3%. Nonostante questo aumento l'Italia resta ultima in classifica.Sulla disoccupazione l'Italia registra un calo di 0,4 punti percentuali (dall'8,1% al 7,7%), tendenza ancora rafforzata nel 2024, mentre l'Ue segna in media una riduzione di 0,1 punti (dal 6,2% al 6,1%). Il nostro Paese registra un crollo anche per i Neet (i giovani che non sono in un percorso di istruzione e formazione e non lavorano con il passaggio dal 19% al 16,1%), il dato più basso dall'inizio delle serie storiche nel 2009. In Europa in media si è registrato un calo di 0,5 punti, dall'11,7% all'11,2%. Diminuisce sensibilmente anche la disoccupazione di lunga durata (almeno un anno senza trovare lavoro) con il passaggio dal 4,6% al 4,2% della forza lavoro, il dato più basso dopo il 2009 anche se ancora superiore alla media Ue (2,1%). Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.L'Offensiva del Dragone punta a destabilizzare l'economia mondialeSecondo i dati della Banca mondiale, nel 2022 il 30% dell output manifatturiero mondiale originava dalla Cina, mentre i consumi privati cinesi rappresentavano solo il 13% di quelli globali. Ciò implica che le aziende cinesi riversano sui mercati internazionali il 60% delle loro produzioni, spesso a prezzi di realizzo, destabilizzando l economia mondiale. In un contesto normale per assorbire questo squilibrio il Paese dovrebbe stimolare i consumi interni o rivalutare il cambio. Ma il Partito Comunista Cinese da oltre venti anni rifiuta di applicare queste misure, di espandere i servizi pubblici (specialmente la sanità) e estendere la sicurezza sociale per i cittadini. Un Paese che ha costruito 45mila chilometri di linee ferroviarie ad alta velocità spendendo l equivalente di 750 miliardi di euro e che impegna cifre colossali per il riarmo, mantiene ospedali pubblici di infimo livello.Sono state formulate ipotesi più o meno fantasiose, per spiegare questo rifiuto: la mistica confuciana, (in salsa neo-maoista) di vita parca ed austera; il bias ideologico contro un economia orientata ai consumi che sfugge al controllo statale; la preoccupazione che un welfare generoso inoculi il virus dell indolenza nelle nuove generazioni. Tuttavia la motivazione più plausibile è inquietante e gravida di conseguenze. Innanzitutto occorre rottamare l idea che il regime cinese persegua la prosperità e il benessere della popolazione. L accumulo di capacità produttiva, lo spionaggio industriale, l appropriazione indebita di proprietà intellettuale, il dumping compongono una precisa strategia predatoria, una forma di guerra ibrida contro il resto del mondo. Il fine ultimo è ri-assurgere al ruolo egemonico di stampo imperiale che secondo Xi Jinping fu usurpato alla Cina durate il secolo delle umiliazioni. Del resto il Partito Comunista non fa mistero che l obiettivo primario è l ampliamento del potere su scala globale. Infatti sin dal 2015 con il programma Made in China 2025, il governo ha formulato un piano ambizioso, che punta alla primazia economica mondiale entro il 2049, sfruttando le economie di scala e il legame simbiotico tra apparato industriale e militare. Quindi le scelte di politica economica a Pechino puntano esplicitamente alla conquista dei settori più avanzati o strategici utilizzando sussidi, prestiti agevolati, restrizioni alle importazioni, manipolazioni valutarie e pratiche illegali. Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.Emergenza peste suinaNegli allevamenti del Nord Italia si fa sempre più drammatica la situazione legata alla diffusione del morbo della Peste suina africana (Psa). Innocua per l'uomo ma mortale per i suini domestici e quelli selvatici, cioè i cinghiali. Il Commissario Straordinario alla Peste suina africana Giovanni Filippini ha comunicato ieri all'ANSA la presenza in Italia di 18 focolai in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia Romagna. Se ne aggiunge uno oggi nel Novarese per un totale di 25 focolai. I dati sono in evoluzione: non c'è giorno ormai in cui non si scopra un nuovo focolaio. Nella sua ultima ordinanza (di giovedì scorso 30 agosto) il Commissario ha inasprito con una sorta di "lockdown delle stalle" i divieti di movimentazione degli animali vietando in tutte le tre le fasce di restrizione lo spostamento di qualsiasi maiale, se non per raggiungere i pochi macelli attrezzati per l abbattimento dei suini provenienti da aree a rischio. Le aziende che non si atterranno alle regole per limitare i contagi dovranno chiudere.Gli allevamenti coinvolti dalle restrizioni sono centinaia e quando in un allevamento viene trovato un maiale malato, la legge impone l'abbattimento di tutti i capi. Oltre 50mila maiali sono già stati abbattuti nel nostro Paese. Cresce quindi la preoccupazione per la filiera suinicola italiana, una delle più performanti dell intero sistema agroalimentare nazionale con un valore tra produzione e indotto di circa 20 miliardi di euro, centomila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati che rappresentano il prodotto di base per la filiera dei grandi prosciutti Dop italiani (Parma San Daniele ma non solo) e di altri salumi Dop.La scorsa primavera ad essere particolarmente colpita è stata l'area del Piacentino, culla di molti allevamenti e di importanti produzioni di salumi Dop. Ora, nell'occhio del ciclone, c'è soprattutto la Lombardia: prima Pavia, poi Lodi. In Lombardia, dove si alleva il 50% di tutta la produzione suinicola nazionale, la preoccupazione è altissima: se la peste suina si diffonderà , sarà un'ecatombe.Gli allevatori sottolineano il peso dei danni indiretti, che vanno ad aggiungersi a quelli diretti (la perdita del capo che viene soppresso) e si pone quindi il tema dei possibili indennizzi. Il Commissario ha specificato che "Il governo sta prendendo in seria considerazione la situazione verificando quali sono gli indennizzi in termini di risarcimenti dei danni diretti e indiretti che gli allevatori stanno subendo"La fauna selvatica (cinghiali) rappresenta il principale veicolo di diffusione della Psa. Coldiretti evidenzia infatti la necessità di ridurre la pressione dei 2,3 milioni di cinghiali considerati ormai "fuori controllo" sul territorio nazionale. L'associazione si è mobilitata per chiedere anche un monitoraggio costante sui prezzi dei suini pagati agli allevatori per evitare le speculazioni e lo stop a mutui e contributi per le aziende colpite. Ne parliamo con Gianfranco Comincioli - presidente di Coldiretti Lombardia.

Focus economia
Nomisma, -8% compravendite case, pesano tassi e inflazione

Focus economia

Play Episode Listen Later Jul 9, 2024


"Negli ultimi 18 mesi il mercato immobiliare italiano ha evidenziato segnali di appannamento con una flessione della domanda di acquisto che si è tradotta in una riduzione tendenziale del numero di compravendite di poco inferiore all'8%". Lo rileva Nomisma nel 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024, secondo cui il calo delle compravendite nel 2023 è "imputabile esclusivamente alla componente di domanda che è uscita dal mercato in quanto dipendente dal credito bancario (-26%), mentre gli acquisti senza mutuo sono continuati a crescere (+4,8%). Dopo il ridimensionamento degli ultimi 18 mesi, secondo Nomisma ora "il mercato immobiliare italiano sembra destinato a riprendere una traiettoria ascendente". Dal rapporto di Nomisma emerge che, nel primo trimestre 2024, gli acquisti sostenuti da mutuo scendono al 38,6% dal 51,9% del primo trimestre 2022, con una stima di 300.000 famiglie che, nonostante fossero intenzionate ad acquistare casa con mutuo, non sono riuscite a concretizzare il proposito. "A ben guardare - sottolinea Nomisma - i riflessi sull'attività transattiva non nascono da un cambiamento delle intenzioni di acquisto da parte delle famiglie, ma dalla drastica riduzione del loro potere d'acquisto, cui si uniscono le politiche restrittive di erogazione da parte degli istituti di credito, con una contrazione del plafond destinato ai mutui". I prezzi di acquisto risultano infatti ancora in crescita e sul mercato della locazione si allarga la forbice tra domanda e offerta. Ne parliamo con Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma.Boeing accordo con autorità Usa per gli incidenti. Ma oggi altro problemaIeri la Boeing ha dichiarato di aver «raggiunto un accordo» con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sui due incidenti mortali del 737 MAX avvenuti più di cinque anni fa. «Abbiamo raggiunto un accordo di principio sui termini di una risoluzione con il Dipartimento di Giustizia», ha affermato la società in una nota inviata all Afp, aggiungendo che l accordo è soggetto «all approvazione di termini specifici». Un funzionario governativo Usa citato dall agenzia di stampa britannica Reuters aveva affermato in precedenza che la Boeing aveva accettato di dichiararsi colpevole di un accusa di cospirazione per frode criminale per risolvere l indagine del Dipartimento di Giustizia americano. L accusa si riferisce ai due incidenti in Indonesia ed Etiopia nel 2018 e 2019 che hanno ucciso 346 persone. L azienda installerà un monitor aziendale e dovrà spendere almeno 455 milioni di dollari per rafforzare i suoi programmi di conformità e sicurezza nei prossimi tre anni come parte dell accordo, che richiede l approvazione del tribunale. Intanto arrivano due grane. Le autorità americane ordinano ispezioni sulle maschere per l ossigeno su più di 2.600 Boeing 737. A chiederle è la Federal Aviation Administration sulla scia di timori che le maschere potrebbero non funzionare in caso di emergenza. Nel caso venissero riscontrati problemi«azioni correttive, se necessario, vanno prese in 120-150 giorni», hanno detto le autorità americane. La seconda è che proprio oggi un aereo di linea Boeing ha perso lunedì uno pneumatico durante il decollo dall aeroporto di Los Angeles, nuovo episodio imbarazzante per il produttore di velivoli Usa che sta accumulando contrattempi e guasti tecnici. La compagnia americana United Airlines che operava il volo ha confermato l incidente in un comunicato stampa. «La ruota è stata recuperata a Los Angeles e stiamo indagando sulle cause di questo evento», ha annunciato. L'aereo, un Boeing 757-200, aveva a bordo 174 passeggeri e sette membri dell equipaggio ed era diretto a Denver in Colorado. È riuscito ad atterrare senza danni nonostante la ruota mancante, con 25 minuti di ritardo. L aereo è stato consegnato alla compagnia 30 anni fa, nel 1994, secondo un portavoce della Boeing. L azienda ha cessato la produzione del modello 757-200 dal 2004. L incidente ha portato all apertura di una nuova indagine da parte dell autorità di regolamentazione dell aviazione americana Faa.Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.it Giorgetti: «Non serve una manovra lacrime e sangue per ridurre debito». Panetta: «Nel secondo trimestre Pil stimato al +0,3%»L obiettivo del Def per il Pil 2024 è alla portata. Non serve una manovra lacrime e sangue per ridurre il debito. In un contesto globale instabile e incerto l'economia italiana conferma un ottima tenuta, gli andamenti macroeconomici sono positivi ha affermato il ministro dell Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto all assemblea dell Abi, l'Associazione bancaria italiana, che si è svolta martedì 9 luglio a Roma. All assemblea, aperta dal presidente Antonio Patuelli, è intervenuto anche il governatore di Bankitalia Fabio Panetta. Il neoeletto Consiglio dell Abi, che si è riunito dopo l Assemblea annuale, accogliendo l indicazione unanime formulata dal Comitato esecutivo, ha rieletto per acclamazione Patuelli Presidente dell Abi. Il ministro dell Economia del governo Meloni ha aggiunto che negli ultimi 3 anni l andamento della crescita è stato più sostenuto da altri paesi dell area euro. I dati del primo trimestre sono in continuità con questo. Il rialzo del pil dello 0,3% è confortante perchè ad oggi la crescita acquisita sarebbe già pari allo 0,6 e salirebbe allo 0,9% se le stime del governatore fossero confermate . Di qui, la conclusione di Giorgetti: L'uscita dalla condizione di paese ad alto debito è un obiettivo raggiungibile e senza una manovra lacrime e sangue . L'obiettivo può essere raggiunto semplicemente sulla base di una seria politica di controllo della dinamica della spesa pubblica e di miglioramento dell efficienza del prelievo fiscale, senza un inasprimento delle aliquote d imposta . Sebbene l andamento dell economia risenta ancora di fattori di ordine sovranazionale - ha continuato il responsabile dell Economia e delle Finanze -, in particolare le decisioni delle banche centrali, con tutte le cautele del caso siamo fiduciosi che l obiettivo di crescita dell 1% fissato nell ultimo DEF sia ampiamente alla nostra». In Italia "nel primo trimestre di quest'anno la crescita è stata anche da noi dello 0,3 per cento, e sarebbe rimasta dello stesso ordine di grandezza nel secondo". Lo ha detto il governatore di Bankitalia Fabio Panetta all'assemblea dell'Abi. Secondo Panetta, "continua l'espansione dei servizi, soprattutto quelli legati al turismo, mentre perdura la debolezza della manifattura. Per il complesso del 2024 - ricorda il governatore - le previsioni di Consensus Economics indicano una crescita dello 0,8 per cento". Intanto però scoppia la polemica sui tagli ai comuni: "Il governo conferma il taglio quinquennale a migliaia di Comuni, penalizzando quelli che hanno preso più fondi Pnrr. Avevano congelato tutto solo per evitare contraccolpi alle elezioni". Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in Commissione Bilancio a Montecitorio. "I 250 milioni di tagli, - aggiunge Pagano - previsti in legge di Bilancio, tornano sul tavolo della Conferenza Stato-Città. I criteri dei tagli, che erano stati smentiti, li ritroviamo nel comunicato del ministero degli Interni sulla seduta del 27 giugno. È la conferma che intendono andare avanti nonostante in Conferenza non sia stata raggiunta un'intesa".Ne parliamo con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.

Focus economia
Superbonus del 120% per l'assunzione a tempo indeterminato: agevolazioni fiscali per imprese. Che intanto però fanno difficoltà a trovare lavoratori

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 26, 2024


Un superbonus del 120% per imprese e professionisti che assumono a tempo indeterminato. Un maxisconto sul costo del lavoro che può arrivare al 130% se i nuovi assunti rientrano tra le cosiddette categorie fragili. Sul sito delle Finanze è stato pubblicato il decreto attuativo firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti di concerto con quello del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Il provvedimento rende operativa la maxideduzione fiscale prevista dalla riforma dell’Irpef di inizio anno (Dlgs decreto 30 dicembre 2023, n. 216). Quella che si può definire un “superbonus 120%” è una agevolazione fiscale che consiste in una maxi-deduzione fiscale per le aziende che assumono. Per quest’anno il costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato è maggiorato, ai fini della determinazione del reddito, di un importo pari al 20% del costo riferibile all’incremento occupazionale o del 30% per determinate categorie di lavoratori, in particolare giovani e donne. La deduzione passa quindi dal 100% al 120% o 130%. L’incentivo ad assumere si applica a tutte le imprese, indipendentemente dalla forma societaria, e ai lavoratori autonomi. Secondo le stime del Def, la misura potrebbe avere un impatto su circa 380 mila imprese. La deduzione scatterà per tutte le assunzioni a tempo indeterminato firmate dal primo settembre di quest’anno e fino al 31 dicembre 2025. Intanto però, cresce il gap tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. Nel 2023 le imprese italiane indicavano difficoltà di reperimento per il 45,1% del personale necessario, pari a oltre 2,48 milioni di posti. A giugno 2024 la quota di lavoratori introvabili è aumentata al 47,6%, pari a 270mila persone soltanto in questo mese. Il problema è ancora più grave per le piccole imprese che nel 2023 non hanno trovato il 48,1% di manodopera richiesta, una quota che balza al 55,2% per le imprese artigiane. A rilevarlo è un rapporto di Confartigianato. La ricerca di personale ha tempi medi di 3,3 mesi che possono superare un anno per trovare operai specializzati. Tutto questo per le piccole imprese ha un costo quantificato da Confartigianato in 13,2 miliardi di minore valore aggiunto per le ricerche di manodopera che durano oltre 6 mesi. A mancare, sottolinea il rapporto, sono soprattutto le competenze per affrontare la transizione digitale e la gestione dell'intelligenza artificiale. Nel 2023 le imprese cercavano 699mila lavoratori capaci di gestire tecnologie relative a intelligenza artificiale, big data analytics, internet of things e robot. Ne parliamo con Marco Granelli, presidente di Confartigianato.L'intelligenza artificiale entra nella vita delle aziendeDall'avvento di ChatGPT, quindi dicembre 2022, l'intelligenza artificiale generativa ha raggiunto il grande pubblico. È un tema che polarizza l'opinione pubblica, ma per l'occupazione rappresenta più un'opportunità che un rischio. Come emerge dal rapporto sull'IA di Aspen Institute Italia e Intesa Sanpaolo, presentato oggi alla Camera. Nessuna azienda che ha partecipato al sondaggio crede che l'impatto potrà essere solo negativo. Tra le aree in cui l IA è già ora più utilizzata, nel sondaggio sottoposto a 73 aziende, troviamo l analisi dei dati, anche predittiva, l automazione del servizio clienti attraverso l utilizzo di chatbot, la sicurezza informatica al fine di prevenire attacchi cyber, il marketing, la manutenzione predittiva o preventiva. Una quota più esigua di aziende utilizza già l intelligenza artificiale per ottimizzare il flusso amministrativo, l analisi del sentiment del cliente, le risorse umane e il processo di valutazione dei dipendenti e, infine, l ottimizzazione della catena di fornitura. L'AI è importante anche per la formazione. Inoltre il rapporto Aspen e Intesa Sanpaolo denunciano la mancanza di investimenti nel digitale da parte dell'Unione europea. Non a caso si sta diffondendo sempre di più il detto: "Gli Stati Uniti innovano, la Cina copia e l'Ue regolamenta". "Per affrontare queste sfide e massimizzare i benefici dell'IA, sarebbe auspicabile la creazione di un centro di ricerca dedicato all'Intelligenza artificiale in Europa, simile al Cern per la fisica. Questo centro - si legge nel rapporto - potrebbe concentrarsi sulla ricerca avanzata, sullo sviluppo di standard etici e tecnologici e sulla formazione di talenti nel campo dell'IA; potrebbe anche concentrare gli investimenti di ricerca secondo linee condivise". Ispirarsi al modello del Cern indica inoltre l'importante compito di dare "una sede fisica alle eccellenze europee nell'ambito della ricerca e dell'imprenditoria, e sarebbe il punto di riferimento per una via europea all'IA". Approfondiamo il tema con Patrizio Bianchi, Professore Emerito di Economia, Cattedra Unesco "Educazione, Crescita e Uguaglianza", Università degli Studi di Ferrara.Cosmetica Italia, nel 2023 fatturato +13,8% a oltre 15 miliardiNel 2023 il fatturato totale dell industria cosmetica in Italia ha superato i 15,1 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto al 2022. Positive anche le stime per il 2024 che vedono il fatturato crescere ulteriormente del 10% nel confronto col 2023. Questi dati emergono dal 56esimo rapporto di Cosmetica Italiana presentato lunedì all'assemblea annuale. Le esportazioni rappresentano oltre il 46% del fatturato totale del settore. In particolare, nel 2023 hanno superato i 7 miliardi di euro, in crescita di oltre 20 punti percentuali rispetto all anno precedente; per il 2024 le stime segnalano ancora un andamento positivo (+12%). Questi risultati consentono di inquadrare livelli record per la bilancia commerciale (rapporto export-import) che nel 2023 supera i 4 miliardi di euro con una crescita di oltre 870 milioni rispetto al 2022. L'indispensabilità del cosmetico come bene essenziale è ribadita dall andamento positivo dei consumi nel mercato italiano che nel 2023 superano quota 12,5 miliardi con un trend positivo del 9,4% sul 2022. In particolare, considerando la ripartizione dei consumi nei canali distributivi, è possibile leggere un evoluzione delle abitudini di acquisto dei consumatori tra il 2023 e il 2022. Ne parliamo con Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia.

INSIDE FINANCE
Il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Maurizio Leo sulla Riforma Fiscale

INSIDE FINANCE

Play Episode Listen Later Jun 4, 2024 63:13


L'episodio di oggi rappresenta la versione podcast del Cenacolo organizzato dal Canova Club Roma, un'associazione di manager, professionisti e imprenditori che promuove i valori di Amicizia, Cultura e Solidarietà, con particolare attenzione al futuro dei giovani, alla terza età e allo sviluppo economico e culturale del Paese. Maggiori informazioni sul sito www.canova.club L'ospite è Maurizio Leo, Vice  Ministro dell'Economia e delle Finanze sulla riforma fiscale.Un ringraziamento al socio Canova Oliviero Franceschi, ambasciatore Canova presso il Viceministro che ha permesso la realizzazione di questo episodio. Lo scopo principale di questo nuovo progetto è amplificare, attraverso contenuti multimediali, lo sviluppo della cultura economico politico sociale a disposizione della Società e del Paese, proponendo al pubblico, a scuole, università ed altre strutture di cultura non profit i contenuti discussi attraverso i service del Canova Club. Modera l'incontro Roberto Basso, Consigliere del Canova Club.Buon ascolto.

Focus economia
​Vola la diseguaglianza: in declino la classe media. Al 10% delle famiglie il 60% della ricchezza

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 3, 2024


Alla fine del 2023 la ricchezza netta complessiva delle famiglie è cresciuta a 11 mila miliardi di euro, da 10.600 a dicembre del 2022. A guidare questo incremento è stata la ricchezza finanziaria che è cresciuta del 6%, superando 5.600 miliardi di euro, soprattutto per la rivalutazione delle quote di fondi sia esteri sia italiani e per il rialzo di azioni e partecipazioni. Ma una maggiore ricchezza che ha contribuito a far volare le diseguaglianze: il 10% delle famiglie più facoltose detiene il 60% della ricchezza, e questo patrimonio nelle mani di pochi dal 2010 a oggi è continuato ad aumentare. Invece, la metà meno abbiente dei nuclei possiede solo il 7% dei beni. La novità è che si impoverisce la classe media perché non ha riserve finanziarie a cui attingere. Sono gli ultimi dati emblematici delle disuguaglianze in Italia, dove chi ha di più riesce ad accumulare sempre maggiori patrimoni, non c'è crisi né inflazione che tenga. L'analisi sulla distribuzione delle ricchezze delle famiglie compare nella relazione annuale della Banca d'Italia, presentata venerdì a Palazzo Koch insieme alle Considerazioni finali del governatore Fabio Panetta. Gli economisti di via Nazionale spiegano che la quota di ricchezza detenuta da questo 10% di famiglie tra il 2010 e il 2023 è cresciuta del 7%, passando appunto dal 53 al 60%, principalmente a scapito della classe media che ha perso il 4,8% del proprio patrimonio. La ragione di questo guadagno è riconducibile all'andamento favorevole degli strumenti finanziari più rischiosi, come azioni, partecipazioni, quote di fondi comuni, assicurazioni sulla vita. Il calo della ricchezza netta (che somma beni reali e finanziari) dei nuclei della classe media è dipeso dalla flessione del valore del patrimonio immobiliare. Mentre è rimasta sostanzialmente stabile, registrando un lieve calo, la ricchezza delle famiglie che Bankitalia inserisce nel «percentile» più basso. Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Opec+, confermati tagli per 2milioni di barili al giornoIeri i Paesi dell Opec+ hanno deciso di estendere gli attuali taglialla produzione fino alla fine del 2025 per sostenere i prezzi del petrolio, in un momento di grande incertezza economica e geopolitica. L organizzazione estenderà il livello totale di produzione di greggio dall 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 , come si legge in un comunicato. I tagli ammontano a due milioni di barili al giorno. Questa strategia, avviata alla fine del 2022 in risposta al calo dei prezzi, è pensata per giocare sulla scarsità dell offerta e rilanciare i prezzi. Oltre a questa estensione, l Opec+ ha deciso di aumentare l obiettivo di produzione degli Emirati Arabi Uniti di 300.000 barili al giorno. Abu Dhabi è uno dei Paesi che ha accettato di chiudere ulteriormente i rubinetti, su richiesta dell Arabia Saudita. Anche l Arabia Saudita e la Russia, nonché l Algeria, l Oman, il Kazakistan, il Kuwait e l Iraq hanno compiuto quest anno sforzi supplementari, che dovrebbero essere rinnovati nel 2025. Nel frattempo, Saudi Aramco ha venduto 12 miliardi di azioni: si tratta del più grande collocamento dell'anno. Approfondiamo il tema con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo.it.Materie prime, c'è penuria di cacao e caffé e il prezzo triplicaLa fava di cacao ad aprile ha raggiunto il record dei rincari sul mercato Ice di Londra, con 10 mila sterline a tonnellata, il triplo di un anno fa. Per il cacao il mercato globale ha un deficit di 400 mila tonnellate nel raccolto 2023-2024 a causa soprattutto di piogge e siccità eccezionali in Africa, primo produttore mondiale. Per l'analista della società Areté Filippo Roda, consulente UnionFood sulle materie prime, i prezzi hanno sforato gli equilibri dettati dai fondamentali. «Pesano la ritenzione dell offerta, l incertezza sul clima, i blocchi del canale di Suez e la norma Ue sulla deforestazione, la speculazione sui mercati finanziari e i comportamenti anomali degli operatori commerciali». L'impressione è che la nuova preda sia il caffè. «Già a inizio 2022 dice Roda le quotazioni della varietà Arabica sul mercato finanziario di New York avevano toccato i 2,60 dollari a libbra, più del doppio dell anno precedente». A spingere i prezzi era un deficit legato ai cali nelle principali aree di origine, Brasile e Colombia. Ora, secondo gli analisti, la situazione è capovolta, con colture Arabica più fiorenti (+7% in Brasile) e Robusta più deboli (-35% in Indonesia nel 2023). A scompigliare la dispensa sono tornati gli speculatori. «Da inizio 2024 spiega Roda i futures di Londra sul Robusta sono aumentati del 40%. Prezzi così alti stanno spostando la domanda sull Arabica, tornata a salire del 24%» nonostante i raccolti in ripresa. Ne parliamo con Filippo Roda, senior analyst in Areté, società specializzata in previsioni sui mercati agro-alimentari.

INSIDE FINANCE
TRAILER | Il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Maurizio Leo sulla Riforma Fiscale

INSIDE FINANCE

Play Episode Listen Later May 31, 2024 2:33


Trailer del prossimo episodio, come versione podcast del Cenacolo Canova del 28 marzo 2024, dal titolo"Il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze Maurizio Leo sulla Riforma Fiscale"

Focus economia
Istat rivede al ribasso stime inflazione, ad aprile +0,8%. Ma pesa sempre sui più poveri e gli stipendi rimangono al palo

Focus economia

Play Episode Listen Later May 16, 2024


L'Istat rivede al ribasso stime inflazione di aprile. Nel mese scorso si stima che l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +1,2% del mese precedente); la stima preliminare era +0,9%. Ad aprile l inflazione torna a dunque scendere, riportandosi allo stesso livello di gennaio e febbraio (+0,8%). La lieve decelerazione risente perlopiù della dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-13,9% da -10,3% di marzo) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,7% da +4,5%). In leggero rallentamento risultano anche i prezzi dei Beni alimentari (+2,4% da +2,7%). Di contro, i prezzi dei Beni energetici regolamentati, nonostante il sensibile calo su base congiunturale (-10,1%), mostrano un profilo tendenziale in netta risalita (-1,3% da -13,8%). Continua a scendere, anche ad aprile, il ritmo di crescita su base annua dei prezzi del carrello della spesa (+2,3% da +2,6%), mentre l inflazione di fondo si attesta al +2,1% (da +2,3%). L'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,6% per l indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. Intanto sempre l'Istat ieri ha ricordato che tra il 2014 e il 2023, la spesa equivalente delle famiglie è cresciuta in termini nominali del 14% ma se si depura dalla crescita dei prezzi è diminuita del 5,8%. Lo rileva l'Istat nel suo Rapporto annuale sottolineando che l'impoverimento è stato generalizzato ma, che "il calo è stato più forte per le famiglie dei ceti bassi e medio-bassi, appartenenti al primo e al secondo quinto della distribuzione" con una riduzione rispettivamente del volume degli acquisti dell'8,8% e dell'8,1%. Le famiglie del ceto medio e medio-alto, appartenenti al terzo e quarto quinto, hanno diminuito le loro spese reali in maniera più significativa rispetto alla media nazionale (-6,3% il terzo e -7,3% il quarto) mentre le famiglie più abbienti, appartenenti all'ultimo quinto, hanno contenuto le proprie perdite con un -3,2%. Sempre l'istituto ricorda che l'occupazione cresce, soprattutto nella componente a tempo indeterminato. Ma, purtroppo, è in salita anche il lavoro povero; le retribuzioni perdono terreno; e la produttività del lavoro continua a ristagnare. È questa in sintesi la fotografia sul lavoro scattata dall Istat, ieri, nel suo rapporto annuale. Partiamo dagli occupati. Nel biennio 2022-2023 il loro numero è cresciuto a ritmi sostenuti: +1,8 per cento in entrambi gli anni (a fronte di una crescita del Pil molto più contenuta). A trainare sono i servizi e le costruzioni, spinte, queste ultime, dai generosi bonus edilizi introdotti (in questo settore, l occupazione è aumentata del 16,2%, contribuendo per un punto percentuale alla crescita complessiva). Il tasso di occupazione nel 2023 si è attestato al 61,5%, guadagnando due punti rispetto al 2019 (in Germania siamo però 15,9 punti in più); l incidenza del lavoro a termine (sul totale dei dipendenti) è diminuita di 0,9 punti (sul 2019), mentre è salita la quota di occupati part-time (17,6% del totale). Per le donne l incidenza del part-time è quattro volte superiore a quella degli uomini (rispettivamente 31,4 e 7,4%). Larga parte del lavoro part-time è involontario: il 54,8% dei lavoratori a tempo parziale infatti vorrebbe lavorare di più.Complice anche l impennata inflattiva, emerge la questione salariale. Nel 2022 erano 4,4 milioni i dipendenti privati che si collocavano nella fascia a bassa retribuzione annuale (sotto la soglia del 60% del valore mediano): giovani, donne e stranieri sono i più penalizzati. Non solo. Tra il 2013 e il 2023 il potere d acquisto delle retribuzioni lorde in Italia è diminuito del 4,5% mentre nelle altre maggiori economie dell Ue27 è cresciuto a tassi compresi tra l 1,1% della Francia e il 5,7% della Germania. Secondo i dati dell Indagine sul reddito e le condizioni di vita (Eu-Silc) nel 2022 la quota di occupati a rischio di povertà in Italia è all 11,5% mentre nell Ue27 è l 8,5% del totale. Nel 2023 l incidenza di povertà assoluta in Italia è pari all 8,5% tra le famiglie e al 9,8% tra gli individui. Si raggiungono livelli mai toccati negli ultimi 10 anni, per un totale di 2 milioni 235mila famiglie e di 5 milioni 752mila individui in povertà. E il reddito da lavoro rischia di non essere più un argine al disagio economico: nei 10 anni infatti l incidenza di povertà individuale tra gli occupati ha avuto un incremento di 2,7 punti, passando dal 4,9% nel 2014, al 5,3% nel 2019 fino al 7,6% nel 2023. Su occupazione (e crescita) pesa poi sempre la produttività del lavoro che rimane stagnante. In volume, il Pil per ora lavorata in Italia è cresciuto di solo l 1,3% tra 2007 e 2023, contro il 3,6% in Francia, il 10,5% in Germania e il 15,2% in Spagna.Ne parliamo con Francesco Seghezzi, direttore fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi e Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Alluvione in Romagna, un anno dopo. Il 42,5% delle imprese è ripartito senza ristoriTra il 3 e il 17 maggio 2023, l'alluvione in Romagna ha causato l'esondazione di 23 fiumi, l'innesco di 80mila frane, con 17 vittime, 36mila persone evacuate, migliaia di case e fabbriche allagate e 8,5 miliardi di euro di danni certificati dall'Ue (5 nel pubblico, 3,5 nel privato). L'86% delle industrie romagnole ha già ripreso a lavorare a pieno regime; solo un 3% fatica a rialzarsi. E gli imprenditori sono ripartiti da soli, in parte supportati dagli indennizzi assicurativi, per chi era coperto da polizze (il 58%), ma quasi la metà delle aziende colpite (42,5%) non ha ricevuto alcun tipo di ristoro. E chi ha ottenuto aiuti è riuscito in media a coprire solo il 36% del danno subìto.I dati emergono dall'indagine diffusa ieri dal Centro studi di Confindustria Romagna e condotta nei primi dieci giorni di maggio tra le imprese associate nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, colpite dalle due ondate alluvionali di 12 mesi fa, da allora sotto stretta osservazione. «Parliamo di una sessantina di aziende - spiega il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi - cui abbiamo fornito sostegno nell'emergenza, mettendole in contatto con chi poteva fornire macchinari e spazi, poi abbiamo riconosciuto uno sconto sulla quota associativa tra il 65% e il 100% e oggi proseguiamo nell'attività di monitoraggio e affiancamento», in particolare per presentare le domande di ristoro, tutt'altro che semplici, come denunciano a gran voce gli imprenditori alle prese con la piattaforma Sfinge. Tornando allo studio, i numeri confermano che l'industria romagnola è tornata alla quasi normalità (solo il 3% del campione ha recuperato meno del 20% dei livelli pre-alluvione) e l'81% degli intervistati non prevede di attivare ammortizzatori sociali nei prossimi tre mesi.Ne parliamo con Roberto Bozzi, Presidente Confindustria Romagna.Il turno di Eni, il governo continua nella sua campagna di privatizzazioniArriva a sorpresa nella serata di ieri la nuova mossa del Governo sulle privatizzazioni. Questa volta tocca a Eni, il gioiello della corona del Tesoro, centrale anche nelle strategie governative sulla transizione energetica. Sul mercato, in un operazione gestita con Goldman Sachs, Jefferies e Ubs finisce il 2,8% del capitale del Cane a sei zampe, cioè poco meno di sei decimi della quota complessiva in capo al Mef: si tratta di quasi 92 milioni di azioni, per un valore poco sotto gli 1,4 miliardi di euro in base alle quotazioni di Borsa di ieri (mentre il giornale va in stampa l operazione non è ancora conclusa). Nei suoi connotati essenziali la scelta su Eni segue la strategia delineata nei mesi scorsi dal Governo su Poste, che potrebbe rappresentare il prossimo passaggio sulla strada delle privatizzazioni. Le azioni messe sul mercato infatti mantengono in mano pubblica una quota vicina al 30%, grazie al 28,5% di Eni nel portafoglio di Cassa depositi e prestiti. L obiettivo rimane in pratica quello di fare cassa sulle dismissioni senza però creare tensioni sul controllo, nel caso di Eni, garantito comunque dallo statuto anche sotto la soglia psicologica del 30 per cento. Il punto è essenziale per un asset come la prima società energetica del Paese, al centro di un complesso risiko di interventi in chiave domestica ma anche sul panorama internazionale, a partire dal Piano Mattei. Senza contare che proprio la rete di relazioni oltreconfine del gruppo guidato da Claudio Descalzi ha avuto un ruolo cruciale nel rapido cambio d orizzonte vissuto dalle forniture energetiche del Paese dopo l addio agli acquisti dalla Russia per l invasione dell Ucraina. La vendita di ieri arriva a valle dell annullamento operato da Eni su parte delle azioni oggetto del programma di buyback avviata nei mesi, che ha consentito a Cdp-Tesoro di salire di un altro 0,9% aumentando quindi la potenza di fuoco dell operazione. E segue a stretto giro la doppia cessione operata nei mesi scorsi su Monte dei Paschi, che ha fruttato in due tranche poco meno di 1,6 miliardi di euro. In pratica, quindi, il dossier Eni permette a Via XX Settembre di raddoppiare il consuntivo realizzato fin qui con le privatizzazioni, nell attesa della cessione più consistente che dovrebbe riguardare Poste. In questo caso ci sono infatti in gioco fino a 4,4 miliardi di euro, valore a cui si potrebbe arrivare attraverso la vendita dell intera quota in capo al Tesoro oggi pari al 29,26 per cento; anche qui il controllo pubblico resterebbe realizzato per il tramite di Cassa depositi e prestiti, titolare del 35% della società guidata da Matteo Del Fante. Le cifre che si muovono sono insomma consistenti, anche se restano lontane dall 1 per cento del Pil (circa 21 miliardi) previsto dal programma ufficiale di finanza pubblica fra 2023 e 2027. Il filone delle privatizzazioni è cruciale oggi soprattutto per evitare di spingere troppo in alto la linea del rapporto fra debito e Pil, vista in crescita anche nel Def 2024 a causa delle ricadute in termini di fabbisogno prodotte dai crediti d imposta nell edilizia.Ne parliamo con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.

Focus economia
Biden vara dazi del 102,5% sulle auto elettriche made in Cina. E Stellantis apre ai cinesi

Focus economia

Play Episode Listen Later May 14, 2024


Dazi al 102,5% sulle auto elettriche; del 25% sulle loro batterie al litio; del 50% su chip e su pannelli solari. E ancora dazi su prodotti medicali, minerali critici, acciaio. È una raffica di restrizioni quella varata da Washington il 14 maggio contro le importazioni dalla Cina: secondo le stime della Casa Bianca, saranno colpiti circa 18 miliardi di dollari di merci. Le misure entreranno in vigore tra quest anno e il 2026. Nel mirino, settori strategici, come i semiconduttori e l energia verde, sui quali l'Amministrazione Biden ha riversato centinaia di miliardi di dollari in sussidi alla produzione.Nel nome del made in Usa, da quest anno, i dazi sulle auto elettriche cinesi vengono moltiplicati quasi per quattro, al 102,5% dall attuale 27,5%, un livello che già lascia i produttori cinesi fuori dal mercato statunitense. Nel primo trimestre del 2024, Geely è stata l unica casa cinese a esportare con il proprio marchio negli Stati Uniti, dove ha venduto 2.217 veicoli, secondo i dati della China Passenger Car Association. Altre 60mila vetture cinesi sono arrivate nel Paese, ma sotto brand Usa, soprattutto Buick (General Motors). Intanto adesso è proprio vero, Stellantis porterà e venderà auto cinesi in Europa e non solo. «Appena 7 mesi dopo l annuncio abbiamo il closing dell accordo vincolante fra Stellantis +1,61% e Leapmotor, che era stato firmato a ottobre. Ma la pianificazione è solo il 10%, il 90% è rappresentato dall esecuzione. Ora entriamo nella fase operativa» della partnership. Parola di Carlos Tavares, amministratore delegato del supergruppo nato da Psa e Fca a inizio 2021. L annuncio è arrivato durante la conferenza stampa congiunta con Zhu Jiangming, fondatore e Ceo del produttore cinese. A ottobre 2023 Stellantis è diventata azionista strategico di Leapmotor con un investimento da 1,5 miliardi di euro, acquisendo una partecipazione di circa il 20%. L'accordo, però, prevedeva anche la costituzione di Leapmotor International, una joint venture 51-49 guidata da Stellantis, con diritti esclusivi per l esportazione, la vendita e la fabbricazione dei prodotti Leapmotor al di fuori della Cina. Ed è proprio la jv ad essere ormai nel pieno avvio delle operazioni.Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore e Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore.Superbonus, blitz Fdi in commissione per frenare il no di Forza Italia. Rinvio Sugar taxAumenta da 19 a 20 il numero dei componenti della commissione Finanze del Senato che sta esaminando il decreto superbonus. Lo riferiscono le opposizioni spiegando di aver ricevuto una comunicazione dal presidente del Senato. La maggioranza aumenterà di un componente - spiega il senatore Stefano Patuanelli M5s - è una facoltà che si ha e si fa quando cambiano gli equilibri, ma va prima comunicata all'aula. Quindi è una forzatura politica ma è anche regolamentare. E un tema che solleveremo, aggiunge la senatrice Pd Beatrice Lorenzin. Il senatore aggiunto, riferiscono le opposizioni, dovrebbe essere Salvatore Sallemi di FdI. Nominare un nuovo membro della commissione Finanze del Senato per evitare che venga bocciato l emendamento del governo sullo spalma-crediti derivanti dal Superbonus. È quanto sta accadendo a Palazzo Madama, come viene riportato da fonti parlamentari che sottolineano come la decisione sia stata presa per superare il no già annunciato di Forza Italia - e su cui convergono anche le opposizioni - alla retroattività della norma proposta dall esecutivo, e consentire alla maggioranza di avere comunque i numeri. Il senatore in questione è Salvo Sallemi di FdI che, come riporta una comunicazione del capogruppo Lucio Malan, cessa di far parte della 2ª commissione Giustizia ed entra a far parte come membro della 6ª commissione Finanze. Fonti dell opposizione fanno notare che è una cosa che si può fare ma non la fai alla vigilia del voto e andrebbe comunicata all'aula nella prima seduta utile.La commissione Finanze del Senato è composta da 19 senatori, di cui 10 della maggioranza e 9 dell'opposizione. Per la maggioranza 6 sono di FdI, 2 della Lega, 1 di Fi e 1 di Noi moderati. Per le opposizioni PD e M5s hanno entrambi 3 senatori ciascuno, Iv ha un senatore, 1 è dell Autonomia e 1 del gruppo misto. Se il Dl Superbonus non sarà modificato, voteremo contro. Così il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani ha avvisato oggi la maggioranza. Pronti a confrontarci da stamattina, ha aggiunto riferendosi ai senatori di Forza Italia. Tajani contesta la retroattività della norma che spalma i crediti su dieci anni. Intanto sono arrivati alla commissione Finanze del Senato, secondo quanto si apprende, gli attesi pareri del Mef ai subemendamenti che modificano l'emendamento del governo al decreto Superbonus. Sono contrari, viene riferito, i pareri sulle modifiche proposte da Fi per togliere la retroattività dell'allungamento a 10 anni delle detrazioni del Superbonus. Sul tema della sugar tax, invece, si attende una riformulazione del Mef che individui la copertura per il rinvio a gennaio 2025, pari a circa 72 milioni. Sugar tax verso il rinvio al 2025. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere di un accordo trovato sullo slittamento dell imposta sulle bevande zuccherate che, a differenza della plastic tax, non era stata prorogata dall emendamento del Governo al decreto Superbonus (all esame della commissione Finanze del Senato) e su cui, quindi, incombe l'entrata in vigore dal 1° luglio 2024. Il tentativo di differire l'entrata in vigore è stato sottolineato anche dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti: « Stiamo facendo in queste ore uno sforzo per cercare, molto faticosamente, una copertura finanziaria per rinviare l'entrata in vigore» della sugar tax «al 1° gennaio del 2025». E, ha aggiunto Giorgetti, «credo che alla fine ci arriveremo però credo che non sia questo il tema centrale di politica economica di questo Paese».Ne parliamo con Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore.Radio24 allo "Scenario delle Professioni: oggi e domani" a CernobbioPer il terzo anno consecutivo, TeamSystem e The European House Ambrosetti organizzano oggi a Villa Erba a Cernobbio "Lo Scenario delle Professioni: oggi e domani", una giornata di riflessione sui possibili impatti dei trend in atto sul mondo delle professioni. Più di 1.500 i partecipanti, in presenza o collegati in streaming. Il Forum ha affrontato diversi temi. La mattina "Il futuro oggi: come l'Intelligenza Artificiale sta cambiando il nostro mondo" e "L'evoluzione delle Professioni e l'impatto dell'AI", mentre il pomeriggio "La Riforma Fiscale alla prova dei fatti: decreti attuati e futuri sviluppi" e "Come cambia il lavoro: Il ruolo delle professioni per imprese e professionisti".L'evento è stato arricchito dai contributi di accademici, business leader e rappresentanti istituzionali, come Maurizio Leo (Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze), Alessio Butti (Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all'Innovazione Tecnologica), Nunzia Ciardi (Vice Direttore Generale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) ed Elbano de Nuccio (Presidente, Consiglio Nazionale Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili).La giornata è stata aperta dal benvenuto di Federico Leproux (CEO, Gruppo TeamSystem).Da uno studio sviluppato da The European House Ambrosetti in collaborazione con TeamSystem, emerge che il 70% degli studi professionali è attivo con iniziative legate all'implementazione dell'Intelligenza Artificiale. Positive le prospettive dei professionisti: il 76,7% è consapevole del ruolo trasformativo dell AI, mentre l 80% è fiducioso della qualità dei contenuti generati dall AI. L AI è un mercato destinato a crescere a tassi annui di circa il 40% fino al 2030.Ne parliamo con Federico Leproux, ad TeamSystem.

Focus economia
Ok finale Ue a stretta su emissioni camion, Italia contro

Focus economia

Play Episode Listen Later May 13, 2024


Via libera finale dai Paesi Ue alla stretta sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli pesanti. Nel corso del Consiglio Istruzione (il primo appuntamento utile per l'ok), i ministri dei Ventisette hanno approvato l'accordo politico raggiunto a gennaio con il Parlamento europeo. L'Italia ha votato contro, insieme alla Polonia e alla Slovacchia. La Repubblica ceca si è invece astenuta. Gli obiettivi del nuovo regolamento prevedono un taglio del 45% delle emissioni al 2030, del 65% al 2035, e del 90% al 2040, oltre al target del 15% al 2025 già previsto dalla normativa vigente. I target si applicheranno ai camion superiori alle 7,5 tonnellate e agli autobus privati. Per i nuovi bus cittadini è invece previsto un taglio delle emissioni del 90% entro il 2030, per poi raggiungere le emissioni zero entro il 2035. Nel 2027 l'Ue condurrà una valutazione intermedia degli obiettivi. Al testo concordato con il Parlamento è stato aggiunto un considerando, nato da una richiesta tedesca, per vincolare la Commissione europea a valutare l'opportunità di introdurre una metodologia per la registrazione di veicoli commerciali pesanti che funzionano esclusivamente con carburanti neutri in termini di CO2, entro un anno dall'entrata in vigore del provvedimento.Ne parliamo con Fabrizia Vigo, Responsabile Area Relazioni Istituzionali ANFIA.La Gen Z è la generazione più indebitata La Gen Z è la generazione più indebitata a causa di indigestione di carte di credito e di nessuna educazione al risparmio.Inoltre tra inflazione, tassi di interesse record e difficoltà occupazionali, la situazione finanziaria dei neo-maggiorenni si sta trasformando in una vera bomba a orologeria. Pagare i debiti rischia di diventare una missione impossibile.A lanciare l allarme sull eccessiva propensione al debito dei giovanissimi è un nuovo rapporto della TransUnion, una delle più grandi società di recupero crediti a livello mondiale. Secondo gli esperti di insolvenze, i consumatori della generazione Z di età compresa tra 22 e 24 anni hanno livelli di debito e tassi di insolvenza più elevati della storia per una serie di strumenti di credito dalle carte di credito ai mutui e ai prestiti studenteschi rispetto ai Millennials alla stessa età di dieci anni fa.Il saldo medio della carta di credito per i primi ventenni spiega TransUnion era di 2.834 dollari nel 2023. Si tratta di un valore superiore del 26% rispetto al saldo medio che i Millennials presentavano alla stessa età nel 2013 dopo aver adeguato l inflazione.I giovani adulti di oggi sono stati più volte criticati per l eccessiva propensione a fare acquisti sfrenati per piccoli lussi. Ma la doppietta della recessione indotta dalla pandemia e poi il rapido aumento dell inflazione sono arrivati in un momento critico del loro percorso finanziario. Senza contare l impatto devastante degli affitti record: il balzo record delle locazioni immobiliari nelle grandi città ha avuto (e continua ad avere) un impatto sproporzionato anche sulle aspirazioni di potersi permettere una casa dei giovani adulti.Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Newsmondo. it.Bff tenta il recupero dopo il tracollo, si valuta l'impatto dei rilievi BankitaliaDopo il tonfo registrato giovedì e venerdì scorso, Bff Bank inverte la rotta a Piazza. Nella nota di diffusione dei conti del primo trimestre la banca ha annunciato che il 29 aprile scorso Bankitalia ha notificato i rilievi a valle di una ispezione conclusasi a gennaio. I più importanti riguardano il principale business della società, l'acquisizione "pro soluto" di crediti commerciali verso le pubbliche amministrazioni. Al termine dell'ispezione Via Nazionale ha deciso di sospendere la destinazione degli utili e ha vietato alla banca di aprire filiali in altri paesi europei.In sostanza Bankitalia, in base agli orientamenti dell'autorità europea Eba, chiede che alcuni crediti classificati come sani vengano conteggiati tra le più rischiose posizioni scadute, con contestuale incremento delle risorse cuscinetto da stanziare a bilancio. In una nota diffusa venerdì la banca ha fornito alcuni dettagli, precisando che i crediti scaduti potrebbero così salire di 1,29 miliardi, pari a 1,72 miliardi di attivi ponderati per il rischio. Tali cifre corrispondono «a un capitale assorbito aggiuntivo pari a 207 milioni per raggiungere il target di capitale soglia del 12% per il pagamento dei dividendi». Ciò significa che, in base alle richieste di Bankitalia, la banca potrà continuare a distribuire cedole ai soci a patto che trovi 207 milioni.Inoltre, sempre venerdì, il cda di Bff ha «confermato la piena fiducia al ceo Massimiliano Belingheri». Secondo gli analisti di Intermonte lo scenario continua a non essere «ottimale, ma almeno abbiamo un worst case rispetto» a quanto comunicato con i risultati del primo trimestre 20204. Secondo i broker Bff può utilizzare capitale proveniente da riserve (50% del pagamento degli interessi di mora) contabilizzato ora fuori bilancio. Intermonte sottolinea inoltre come Bff «afferma di poter utilizzare un aumento del tasso di maturazione degli interessi di mora e dei diritti di recupero (dall'attuale 50% al 60/70%), stimato in un incremento del capitale una tantum di circa 70/40 milioni di euro. L'utilizzo di riserve fuori bilancio può essere approvato grazie a una decisione del Cda con l'approvazione dei revisori». Gli analisti di banca Akros hanno fissato «un nuovo target di 8,6 euro con raccomandazione neutral».Ne parliamo con Luca Davi, Il Sole 24 Ore.Palazzo Chigi, scontro su Superbonus e SugartaxSono giorni decisivi per la questione Superbonus che negli ultimi giorni ha scaldato gli animi all'interno della maggioranza. Se non una frattura, di certo c'è stato un botta e risposta ripetuto tra il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti (Lega) e il leader di Forza Italia Antonio Tajani. Il primo ha proposto un emendamento che allunga da quattro a dieci anni il tempo per ottenere il rimborso spese sulle ristrutturazioni effettuate. Una norma "di buonsenso", per Giorgetti, che Tajani ha invece messo parzialmente in discussione, dando voce a un malessere condiviso da tutto il suo partito in un diverbio che potrebbe avere a che fare anche con la campagna elettorale in corso per le europee. I punti su cui si concentrano le critiche di Forza Italia sono soprattutto due: le nuove regole retroattive per il Superbonus, che potrebbero svantaggiare banche e imprese, e il mancato rinvio della sugar tax. Le prossime tappe della vicenda prevedono per oggi pomeriggio un vertice in Senato sul decreto: oggi alle 18 sarà il termine ultimo per la presentazione di sub-emendamenti alle proposte di governo e relatore. Domani si vota in commissione Finanze al Senato e infine nel pomeriggio di mercoledì 15 maggio il testo sarà discusso in Aula. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 29 maggio, per non perdere validità.Emergono intanto dei dubbi sulla parte dell'emendamento del Governo al Dl superbonus che specifica le coperture della proposta, articolando entrate e spese attese dalle diverse misure: dallo spalma-crediti, ai controlli dei Comuni, al rinvio della plastic tax e all'avvio in formato ridotto della sugar tax. I tecnici dei gruppi parlamentari sono al lavoro in vista della scadenza delle 18 per la presentazione dei sub-emendamenti ma emergono delle incongruenze. Al di là della 'sfasatura' tra la relazione tecnica della Rgs, che fa riferimento al rinvio al 2026 della sugar tax mentre nell'emendamento si prevede il suo avvio sia pure con importo ridotto per il 2024 e 2025, non è chiaro dove venga quantificata la copertura dello stop della plastic tax fino al 2026 e del dimezzamento della sugar tax. Così come sorgono perplessità sulla possibilità di recuperare 700 milioni per il 2025 e 1,7 miliardi nel 2026 come quota parte dello Stato del gettito derivante dall'attività di controllo dei Comuni. Si ipotizza che la tempistica ristretta possa essere all'origine di alcune discrepanze nel testo e non si esclude che possano arrivare degli 'aggiustamenti'. Intanto Forza Italia insiste: "Stiamo lavorando con i nostri uffici legislativi per presentare modifiche" sia sul tema "superbonus" sia su quello "sugar tax". Sul superbonus si andrà ad incidere sul tema della "retroattività che, come ha spiegato Antonio Tajani, viola i principi della certezza del diritto". Per quanto riguarda "la sugar tax, al pari della plastic tax, tutta la maggioranza si era già espressa per farla slittare o addirittura abolirla". Lo dice all'ANSA il portavoce di FI, Raffaele Nevi. FI da giorni è in contatto con le associazione delle imprese e del settore bancario. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore.

Focus economia
Superbonus, obbligo di spalmare i crediti su 10 anni

Focus economia

Play Episode Listen Later May 8, 2024


Arriva l'obbligo di spalmare su dieci anni i crediti derivati da lavori di Superbonus. E, contemporaneamente, arriva la stretta su nuove deroghe al blocco delle cessioni, proposte dai parlamentari con gli emendamenti al decreto 39/2024 in conversione a Palazzo Madama. Sono gli elementi emersi dalle dichiarazioni del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti durante i lavori della commissione Finanze del Senato, proprio sul decreto Superbonus questa mattina. «Spalmare crediti su dieci anni - ha spiegato il ministro - non sarà una possibilità, ma un obbligo». Il riferimento è allo strumento già utilizzato in passato per consentire ai contribuenti di allungare il periodo di utilizzo, sia delle detrazioni che dei crediti di imposta di superbonus. Attualmente, questo strumento non è più attivo e anche dagli stessi parlamentari sono arrivate sollecitazioni a rimetterlo in moto, attraverso gli emendamenti al decreto. Emendamenti, però, tutti nel segno della volontarietà. Il Mef, invece, sta ragionando su uno strumento obbligatorio, che avrà la funzione di alleggerire il carico del debito nel 2024 e negli anni immediatamente successivi, per spostare il peso più in avanti.Per Giorgetti, infine, «la soluzione proposta da Bankitalia di fermare il Superbonus prima della scadenza sarebbe stata gradita se fosse stata fatta magari nel 2022, nel 2023, nel 2021: arriva nel 2024 quando il governo sta esattamente procedendo a fare questo». Pochi giorni fa, infatti, la Banca d'Italia, nel corso delle audizioni, aveva evocato la possibilità di un blocco completo al superbonus se anche l'intervento previsto dal decreto 39/2024 dovesse, come i precedenti, fallire i suoi obiettivi. Lanciano l'allarme invece l'allarme Ance e Abi: in questa fase complessa è importante dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori". Inoltre, ricordano che lo "stesso ministro dell'Economia, infatti, ha più volte indicato che non ci sarà il ricorso a interventi retroattivi". Nello specifico la presidente dell'Ance Federica Brancaccio: "Leggiamo delle dichiarazioni, ma aspettiamo di vedere il testo. Come ha anche detto il ministro Giorgetti nessun provvedimento può essere retroattivo. Escludiamo che ci sia una retroattività, altrimenti avrebbe un impatto fortissimo su imprese, banche e cittadini".Ne parliamo con Giuseppe Latour, Il Sole 24 Ore, e Federica Brancaccio, presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili).Asvis, con la transizione +2,2% di Pil 2050, con l'inazione -30%Accelerare la transizione energetica, in Italia aumenterebbe l'occupazione e il Pil, fino al +2,2% nel 2050, e ridurrebbe significativamente il debito pubblico. Una transizione tardiva, intrapresa dopo il 2030, peserebbe invece sui sistemi produttivi e finanziari, aumentando le disuguaglianze. E l'inazione porterebbe alla catastrofe: nel 2050 le temperature in Italia aumenterebbero di oltre 3 C° e il Pil crollerebbe del 30%. È quanto emerge dal "Rapporto di Primavera" dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), presentato ieri nel corso dell'evento di apertura dell'ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, intitolato Guardare al futuro per cambiare il presente: le imprese e la finanza davanti alla sfida della sostenibilità, a Ivrea. In un'analisi realizzata dall'ASviS con Oxford Economics sugli scenari futuri dell'Italia al 2030 e al 2050, vengono valutati cinque scenari per il futuro del Paese. Da quello più auspicabile della "Net Zero Transformation" e l'abbattimento delle emissioni climalteranti, a quelli "insoddisfacenti" del "business as usual" e della transizione tardiva, fino a quello "catastrofico" derivante dall'inazione. Queste prospettive potrebbero però essere messe in pericolo anche da un altro aspetto: la guerra commerciale che si prospetta con la Cina. Oggi ne è tornata a parlare Ursula von der Leyen, capolista del PPE alle europee, intervenendo al Parteitag della Cdu a Berlino: "A noi piace la competizione leale. Quello che non ci piace è quando accade che la Cina con massicce sovvenzioni provoca danni alla nostra industria dell'auto. Leale competizione sì, ma dumping no. Questo non lo vogliamo". Di contro Xi Jinping, oggi in Serbia, nei giorni scorsi aveva dichiarato: l'industria energetica cinese "ha compiuto progressi reali nella concorrenza aperta e rappresenta una capacità produttiva avanzata. Non solo aumenta l'offerta globale e allevia la pressione dell'inflazione globale, ma contribuisce in modo significativo alla risposta climatica globale e alla transizione verde". Quando aderì alla WTO, nel dicembre 2001, la Cina sfornava principalmente beni di fascia bassa e rappresentava circa il 2% delle esportazioni globali di merci, cresciute a oltre il 12% nel 2022 (IMF). Nel 2001 oltre l'80% dei Paesi aveva più scambi con gli Usa che con la Cina. Dal 2018, Pechino è il primo esportatore al mondo, e i due terzi degli Stati commerciano più con Pechino che con gli Usa.Ne parliamo con Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), ex ministro (Infrastrutture governo Draghi, Ministro del Lavoro governo Letta) e presidente Istat (2009-13).

Focus economia
Via libera finale dell Eurocamera al Patto di stabilità, i partiti italiani si astengono

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 23, 2024


I deputati europei hanno approvato oggi (367 voti a favore, 161 contrari e 69 astenuti), martedì 23 aprile, l annosa riforma del Patto di Stabilità e di Crescita, dopo due anni di acceso negoziato tra i paesi membri e poi tra Parlamento e Consiglio. Il testo introduce nuovi margini di flessibilità rispetto all impianto precedente. Il tentativo è di associare al risanamento dei conti pubblici nuove riforme e nuovi investimenti. C'è da chiedersi tuttavia se la riforma risponderà alle ingenti necessità di investimento dell Unione europea. Il testo, che era stato negoziato a dicembre dai ministri delle Finanze e poi concordato a febbraio con i rappresentanti dell'Eurocamera, ora dovrà ricevere l'ultimo timbro dal Consiglio, in calendario il prossimo lunedì 29 aprile. Nelle votazioni di oggi, tre in tutto, i partiti italiani nel complesso si sono astenuti, sia quelli della maggioranza di governo che quelli all opposizione. Nel dicembre scorso, quando il Consiglio approvò la propria posizione negoziale, il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti dette il suo benestare definendo più realistiche le nuove regole. Il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni ha ricordato alcune particolarità di una riforma che egli ha definito un «buon compromesso». Ha notato «l esclusione dall indicatore di spesa netta del cofinanziamento nazionale nei programmi dell Unione» (pari a 29 miliardi di euro, secondo una ricerca del gruppo parlamentare verde). Ha anche messo l accento sul fatto che il nuovo provvedimento «presta maggiore attenzione agli aspetti sociali».Ne parliamo con Daniel Gros - direttore dell'Institute for european policy making della BocconiFisco, slittano misure su Irpef-Ires. Nella bozza del decreto bonus di Natale di 100 euro per le famiglie monoredditoSlitta il decreto legislativo sulla revisione del regime delle imposte sui redditi Irpef e Ires, inizialmente atteso al consiglio dei ministri di oggi. Il provvedimento, nelle cui bozze figurava il bonus tredicesime, non è infatti all ordine del giorno della riunione. Il decreto, secondo quanto si apprende, andrà in Cdm per l esame preliminare la prossima settimana. Secondo le bozze circolate nelle ultime ore, il provvedimento prevede un bonus di Natale fino a 100 euro per le famiglie monoreddito. A beneficiarne saranno i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro che hanno moglie e almeno un figlio a carico. Il contributo arriverà direttamente in busta paga e sarà pagato dal datore di lavoro con la tredicesima mensilità. Nell ordine del giorno compare invece lo schema di disegno di legge con disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. Dall'ultima versione del provvedimento fiscale era saltato il bonus da 80 euro comparso nelle prime bozze del decreto sulla riforma Irpef e Ires. Come ha sottolineato a più riprese il viceministro all Economia, Maurizio Leo, l intervento ipotizzato di sostegno alle famiglie con redditi più bassi è ancora in fase di istruttoria degli uffici «per mettere a punto un decreto che sia compatibile con le esigenze di dei contribuenti e al tempo stesso rispettoso degli equilibri di finanza pubblica». Un equilibrio che a questo punto potrebbe essere trovato proprio sul contributo fino a 100 per chi ha moglie e figlio a carico e con reddito fino a 28mila euro. Il costo stimato è di 100 milioni di euro da finanziare con le maggiori entrate attese dal nuovo concordato preventivo biennale.Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore.Bene Tim, in assemblea il 24% per la lista del cda. Confermati Labriola e FigariTra i titoli principali della Borsa milanese, seduta in rialzo per Telecom Italia +2,58%(alle 17) nel giorno dell assemblea dopo che il 24% ha votato per la lista presentata dal cda uscente che vede Pietro Labriola riconfermato come ceo e Alberta Figari come presidente. La lista di Merlyn ha avuto il 2,3% mentre Bluebell l 1,1 per cento. Vivendi, primo socio con il 24% circa, aveva annunciato l'astensione dal voto sulle liste per il rinnovo del cda e su tutti gli altri punti, tranne che sulla lista per il collegio sindacale che la stessa media company ha presentato.Ne parliamo con Andrea Biondi - Il Sole 24 Ore

Focus economia
Il mercato del fotovoltaico

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 9, 2024


Il volume di pannelli usati nel mondo nel 2030 arriverà a circa 8 mln di tonnellate (è una stima ottimistica). Nel 2050 raggiungerà 80 milioni di tonnellate. La Cina esporta il 90% dei pannelli utilizzati nel mondo. È probabile un collo di bottiglia. Solo nel 2023 in EU abbiamo importato dalla Cina circa 203 milioni di pannelli, in grado di produrre 101.5GW. Equivalgono a circa 254 mila container che messi uno in fila all'altro potrebbero collegare Torino con Tromso, al circolo polare artico). Le stime sono in crescita. Secondo studi della Arizona State University, si registra una carenza di argento. Il comparto fotovoltaico cuba il 15% dell'argento al mondo(fonte Bloomberg) e di questo passo nel 2040 si arriverà a consumarne il 100% dell'argento estratto in anno. KeepTheSun, primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, ha come obiettivi: trasformare un potenziale rifiuto in una fonte di energia pulita e a basso costo, dare nuovo impulso alla transizione energetica in un'ottica di economia circolare e sostenere così la filiera europea del fotovoltaico. Un progetto dell'ESCo (Energy Service Company) COESA che dopo una prima fase di test da metà Marzo è diventato pienamente operativo. L'azienda torinese - che sviluppa soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie - punta a un mercato tutto da costruire, gestito attualmente in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Il potenziale è enorme, se si considera che il 90% dell'usato 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA è destinato a finire in discarica.Ne parliamo con Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di COESA.Gimbe, in Italia quasi 2 miliioni di persone non si curano per motivi economiciNel 2022 la spesa sanitaria sostenuta direttamente dalle famiglie italiane, la cosiddetta 'out of pocket', ammonta a quasi 37 miliardi di euro. Oltre 25,2 milioni di famiglie in media hanno speso per la salute 1.362 euro, oltre 64 euro in più rispetto al 2021 che salgono a 100 euro per il Centro sud. 4,2 milioni di famiglie hanno limitato le spese per la salute, in particolare al Sud. E più di 1,9 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per ragioni economiche. E' a rischio la salute di oltre 2,1 milioni di famiglie indigenti. Lo rileva l'analisi della Fondazione Gimbe che si basa su dati Istat. L'entità della spesa out-of-pocket sottostima le mancate tutele pubbliche perché viene arginata da fenomeni conseguenti alle difficoltà economiche delle famiglie. Questi fenomeni sono molto più frequenti nelle Regioni del Mezzogiorno, proprio quelle dove l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza è inadeguata. Lo status di povertà assoluta che coinvolge oggi più di due milioni di famiglie richiede urgenti politiche di contrasto alla povertà, non solo per garantire un tenore di vita dignitoso a tutte le persone, ma anche perché le diseguaglianze sociali nell'accesso alle cure e l'impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel Mezzogiorno. Dove l'impatto sanitario, economico e sociale senza precedenti rischia di peggiorare ulteriormente con l'autonomia differenziata.Ne parliamo con Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE.Def, Pil 2024 all'1%, il debito sale al 137,8%. Giorgetti: «Obiettivo taglio cuneo anche nel 2025»Il consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza. Il Pil del 2024 è stato fissato al +1%. Nella Nadef il Pil programmatico per quest'anno era al +1,2%. Si alza dunque oggi il velo sulle nuove stime per l'economia italiana con l'approvazione del Def all'esame del Consiglio dei ministri. La riunione è durata circa un ora. I documenti di finanza pubblica contengono le politiche economiche e finanziarie decise dal Governo. Nel corso degli ultimi decenni i documenti programmatici hanno assunto sempre di più un ruolo chiave nella definizione ed esposizione delle linee guida di politica economica del Paese. Tuttavia quello che ha registrato il via libera del Cdm è un Documento di economia e finanza che indica solo il quadro tendenziale, e quindi è destinato presto a cambiare: nel testo non ci sono le stime programmatiche che rappresentano la direzione in cui il Governo intende muovere. «La mancanza del programmatico è un fatto non nuovo, verificatosi già in 4 precedenti», ha ricordato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto in conferenza stampa al termine della riunione dell0'esecutivo a Palazzo Chigi. Anche se nei 4 precedenti si trattava di governi che avevano il voto alle porte. «Le nostre previsioni sono viste in ribasso rispetto alla Nafef per la crescita, passiamo a una previsione dell'1% in diminuzione dello 0,2% rispetto a quanto previsto l'anno scorso», ha aggiunto il ministro dell'Economia. Si tratta di «previsioni assai complicate da fare per un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato».Ne parliamo con Dino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore e Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015. È stato capo economista del Ministero dell'Economia e delle Finanze (2006-2015), e di Bank of America a Londra (1998-2006).

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Italia e Austria davanti alla Commissione europea sul Brennero

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 8, 2024


Prende il via l'iter legale della procedura d'infrazione Ue lanciata dall'Italiacontro l'Austria per i divieti unilaterali imposti ai tir al Brennero. A quanto si apprende a Bruxelles, la prima audizione in contradditorio davanti alla Commissione europea si svolgerà nel pomeriggio dalle 14:30 alle 18. L'esecutivo Ue non intende rilasciare dichiarazioni in quanto si tratta di "una procedura legalmente vincolata". La procedura per trascinare l'Austria davanti alla Corte di giustizia Ue, ricorda un portavoce della Commissione, è regolamentata dall'articolo 259 dei Trattati. Dopo il ricorso presentato dal governo italiano, ora entrambe le parti hanno la possibilità di esporre le loro argomentazioni sia oralmente che per iscritto davanti all'esecutivo Ue che dovrà quindi redigere - entro il 15 maggio - un parere motivato. Nel caso in cui Bruxelles non agisca entro quel termine, il governo italiano potrà rivolgersi direttamente alla Corte di giustizia europea. Il volume delle merci che attraversa il Brennero è circa il 30% del traffico totale Nord-Sud nelle Alpi.La somma dei traffici al Brennero e al Tarvisio vale oltre il 50% dei traffici complessivi su gomma del sistema dei valichiNe parliamo con Paolo Uggè, presidente Conftrasporto e Fai (Federazione autotrasportatori Italiani).Dimon (Jpmorgan), impatto Ia come motore e vapore ed elettricitàL'impatto che l'intelligenza artificiale avrà sulla società può essere paragonato a quello avuto dall'elettricità e da internet. Lo ha detto l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon nella lettera agli azionisti. "Anche se non sappiamo il pieno effetto dell'IA sulla nostra attività - e sulla società in generale -, siamo convinti che le conseguenze saranno straordinarie. L'impatto sarà come quello di alcune delle maggiori invenzioni degli ultimi centinaia di anni. Pensiamo alla macchina da stampa, al motore a vapore, all'elettricità, al computer e a internet", ha detto Dimon. L'amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, mette in guardia: l'inflazione e i tassi di interesse potrebbero restare più alti di quanto si attendono i mercati a causa dell'elevata spesa pubblica. Nella lettera agli azionisti, Dimon afferma come "è importante notare che l'economia è spinta dalle spese pubbliche e dai recenti stimoli. C'è inoltre una crescente necessità di aumentare la spesa per far fronte alla transizione verso un'economia più verde e per ristrutturare le catene di approvvigionamento globali", osserva Dimon. Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itEuropa alla ricerca di una difesa contro "l'invasione"cineseItalia, Francia e Germania tornano a incontrarsi per proseguire il coordinamento tra Paesi in tema di politica industriale. Oggi, a Parigi, si sta tenendo la terza riunione trilaterale tra i tre Paesi, dopo quella a Berlino dello scorso giugno sulle materie prime critiche e quella a Roma di ottobre sulla transizione digitale e l intelligenza artificiale. La trilaterale di Parigi ha oggetto la transizione ecologica e le tecnologie green. Alla riunione partecipano il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il vice cancelliere e ministro dell Economia e dell'Azione per il clima tedesco, Robert Habeck e il ministro dell Economia delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale francese, Bruno Le Maire. Proprio quest'ultimo ha dichiarato: "La Cina e gli Stati Uniti non ci aspetteranno. La Cina e gli Stati Uniti non ci faranno sconti": questo l'avvertimento lanciato dal ministro francese, tornando ad insistere per l'affermazione di una strategia economica comune dell'Unione europea, al termine del vertice trilaterale a Meudon - alle porte di Parigi - con gli omologhi di Italia e Germania, Adolfo Urso e Robert Habeck. "Non c'è un secondo da perdere", ha aggiunto Le Maire. L'allarme sulla Cina è stato lanciato questo fine settimana anche dal segretario del Tesoro Usa Janet Yellen a seguito degli incontri con gli alti funzionari cinesi. La Cina necessita di aggiustamenti sul fronte delle politiche industriali e sui consumi delle famiglie che sono deboli: il segretario al Tesoro americano Janet Yellen, chiudendo la sua missione in Cina, ha assicurato che "gli Stati Uniti non permetteranno di essere inondati da beni a basso costo" provenienti dal Dragone come avvenuto in passato. Quando il mercato globale è inondato da prodotti cinesi "artificialmente economici, la sopravvivenza delle aziende americane e di quelle straniere viene messa in discussione. Ne parliamo con Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milaneseIl mercato del fotovoltaicoIl volume di pannelli usati nel mondo nel 2030 arriverà a circa 8 mln di tonnellate (è una stima ottimistica). Nel 2050 raggiungerà 80 milioni di tonnellate. La Cina esporta il 90% dei pannelli utilizzati nel mondo. Quindi è evidente un collo di bottiglia. Solo nel 2023 in EU abbiamo importato dalla Cina circa 203 milioni di pannelli, in grado di produrre 101.5GW. Equivalgono a circa 254 mila container che messi uno in fila all'altro potrebbero collegare Torino con Tromso, al circolo polare artico). Le stime sono in crescita. Secondo studi della Arizona State University, si registra una carenza di argento. Il comparto fotovoltaico cuba il 15% dell'argento al mondo(fonte Bloomberg) e di questo passo nel 2040 si arriverà a consumarne il 100% dell'argento estratto in anno. Iniziano ad esserci carenze anche di sabbia silicea (ne ha parlato l'Economist), che è il secondo materiale (dopo l'acqua) più utilizzato al mondo. Una materia chiave anche per l'elettronica di consumo e il fotovoltaico. KeepTheSun, primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, ha come obiettivi: trasformare un potenziale rifiuto in una fonte di energia pulita e a basso costo, dare nuovo impulso alla transizione energetica in un'ottica di economia circolare e sostenere così la filiera europea del fotovoltaico. Un progetto dell'ESCo (Energy Service Company) COESA che dopo una prima fase di test da metà Marzo è diventato pienamente operativo. L'azienda torinese - che sviluppa soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie - punta a un mercato tutto da costruire, gestito attualmente in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Il potenziale è enorme, se si considera che il 90% dell'usato 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA è destinato a finire in discarica.Ne parliamo con Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di COESA.

Made IT
Tip #14 Come Gestire Le Finanze e La Contabilità della tua Startup

Made IT

Play Episode Listen Later Apr 4, 2024 14:29


Oggi parliamo di un tema molto importante per tutte le startup, scaleup e PMI: la gestione finanziaria.  Abbiamo registrato questo episodio in collaborazione con Qonto, la scaleup francese con oltre 450,000 clienti tra Francia, Germania, Italia e Spagna, che ha sviluppato una soluzione finanziaria che semplifica tutto: dalle operazioni bancarie e di gestione finanziaria alla contabilità e alla gestione delle spese.  Qonto è la soluzione utilizzata da tantissime startup che abbiamo avuto ospiti su Made IT tra cui Scalapay, Jet HR, Serenis e Futura.  Oggi siamo qui con Mariano Spalletti, Managing Director di Qonto, e con un loro cliente: Marco Alba, CFO e Co-Founder di Kampaay per spiegarvi in maniera concreta come viene utilizzato Qonto e quali sono i benefici principali di questa soluzione per una startup. Potete provare Qonto per 3 mesi gratuitamente con il codice MADEITX3. Andate a dare un'occhiata qui.

Focus economia
Istat: 5,7 milioni di persone in povertà assoluta nel 2023

Focus economia

Play Episode Listen Later Mar 25, 2024


Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta si attestano all'8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l'8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8%; quota pressoché stabile rispetto al 9,7% del 2022). Lo indica oggi l'Istat sulla base delle stime preliminari.Il quadro, rimarca l'Istat, è di sostanziale stabilità rispetto al 2022: in particolare si tratta di oltre 2 milioni 234mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 752mila individui in povertà assoluta. Sono indicate come assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all'acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale a garantire uno standard di vita minimamente accettabile e a evitare gravi forme di esclusione sociale. Nel Nord, dove le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto al 2022, l'incidenza della povertà assoluta a livello familiare è sostanzialmente stabile (8,0%), mentre si osserva una crescita dell'incidenza individuale (9,0%, dall'8,5% del 2022). Il Mezzogiorno mostra anch'esso valori stabili e più elevati delle altre ripartizioni (10,3%, dal 10,7 del 2022), anche a livello individuale (12,1%, dal 12,7% del 2022).Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Ue su Ita-Lufthansa, rischio aumento prezzi e calo servizi. Entro il 26 aprile la risposta ai rilieviLa Commissione Ue ha formalizzato a Lufthansa e al Ministero italiano dell Economia le conclusioni preliminari sul progetto di ingresso in minoranza nel capitale di Ita. Il timore, annuncia, è che porti a un aumento dei prezzi per i clienti e a una diminuzione della qualità dei servizi. La lettera (statement of objections) dei servizi per la concorrenza della Commissione europea elenca i rilievi e i nodi ancora da sciogliere prima di poter dare il via libera all'operazione di fusione delle due compagnie: il responso è atteso entro il 6 giugno.Nel dettaglio la Commissione europea evidenzia tre possibili criticità: l alleanza potrebbe ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l Italia con i paesi dell Europa centrale; ridurre la concorrenza su un alcune rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone. Infine potrebbe creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l aeroporto di Milano-Linate.Ne parliamo con Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore.L'appello lombardo alla Commissione europeaLa scorsa settimana l'Assessore allo Sviluppo economico della Lombardia Guidesi ha portato, per la prima volta, il Tavolo della Competitività a Bruxelles per riaffermare il protagonismo lombardo in Europa. È stato sottoscritto un documento da tutto il Tavolo con proposte su 11 tematiche specifiche di interesse del mondo imprenditoriale che verrà sottoposto alla prossima Commissione Europea.Alla base di questo percorso che l'assessore ha intrapreso, insieme al sistema Lombardo, ormai due anni fa, quello della creazione di lobby istituzionali con le altre regioni europee produttive e influenzare le decisioni della Commissione su specifiche materie, si pensi all'automotive (l'assessore dal 1° gennaio 2025 diventerà presidente dell'Alleanza delle Regioni europee dell Automotive), oppure alla chimica (da due mesi è presidente dell'Associazioni delle Regioni europee sulla chimica). La speranza dei promotori dell'iniziativa è poter interloquire con una Commissione che si confronti con i territori produttivi, come appunto la Lombardia.La Lombardia è la prima regione industriale d'Europa superando concorrenti come i Lander tedeschi del Baden Wurttemberg e della Baviera. Unica regione italiana in grado di registrare un indice di competitività regionale sopra la media dell'Unione Europea, come gli Stati membri dell'Europa centrale e nordici. Raccoglie oltre un terzo del totale in valore delle partecipazioni estere sul suolo nazionale e sviluppa circa un quinto degli investimenti netti italiani fuori dai confini; oltre il 60% degli investitori stranieri in Italia e 92 dei 100 investitori più significativi, sono proprio in Lombardia. Ne parliamo con Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo economico.

FinanZe
Episode 21: Dealmaking, FinTech, and M&A Outlook with CEO of FT Partners Steve McLaughlin

FinanZe

Play Episode Listen Later Mar 23, 2024 26:59


In this episode of the FinanZe podcast, I am joined by one of the top investment bankers on Wall street, Steve McLaughlin. Steve is the Founder and CEO of FT Partners, one of the premier investment banks in the world and the largest focused on Fintech. After graduating with a finance degree from Villanova University, Steve spent his first few years working at GE Capital in their famous financial management program. He then received his MBA from The Wharton School at The University of Pennsylvania, leading him to Goldman Sachs, where he spent 8 years at the firm becoming the head of the fintech group until his departure in 2002. With his entrepreneurial spirit and love for fintech, Steve started Financial Technology Partners in San Francisco. Steve was named the most influential dealmaker in Fintech by The Institutional Investor in 2017 and has continued to close some of the biggest deals in the fintech industry. Thank you to our sponsors at Magic Mind. Please learn more about the healthy energy drink shot at https://magicmind.comOrder your Magic Mind today at https://a.co/d/4R06mLiSupport the show

Focus economia
Torna la campagna Telethon sulle rete Rai dal 9 dicembre

Focus economia

Play Episode Listen Later Dec 6, 2023


Torna la Maratona di Fondazione Telethon sulle reti Rai: dal 9 al 17 dicembre sarà una settimana all'insegna della solidarietà, con tanti appuntamenti per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Torneranno in oltre 3.000 piazze in tutta Italia i Cuori di cioccolato, distribuiti il 10, 16 e 17 dicembre. Ospite Francesca Pasinelli, direttrice generale di Fondazione Telethon.I consumi sostengono la crescita ma preoccupa la povertà giovanile "L'Italia arriva all'attuale rallentamento in ottima salute". Lo dice il direttore dell'ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella alla presentazione delle previsioni su e consumi di Natale tredicesime (in aumento del volume delle 13esime mensilità di dipendenti e pensionati che raggiungono 50,1 miliardi di euro, dai 47,4 miliardi del 2022 a prezzi correnti). La congiuntura peggiora, secondo la sua analisi, che prevede una crescita dello 0,8% quest'anno e dello 0,9% nel 2024, ma agosto e settembre sono stati il bimestre migliore di tutti i tempi per presenze turistiche, la produzione industriale ha smesso di calare e l'occupazione cresce. Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Stellantis, Urso: "Siamo a un punto di svolta". I sindacati: "Passare ai fatti""Oggi si insedia un tavolo di sistema con tutti gli attori. L'obiettivo è di raggiungere con Stellantis almeno un milione di veicoli prodotti nel nostro Paese". Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, dopo il tavolo sull'automotive. Dobbiamo destinare le risorse che abbiamo per aumentare la produzione italiana in modo progressivo e continuativo fino a raggiungere quell'obiettivo . Freddi i sindacati: Basta annunci . E il presidente della Regione Piemonte Cirio: Stellantis aumenti la produzione. Ne parliamo con Roberto Vavassori, Presidente ANFIA.

FinanZe
Episode 19: Investment Banking with Tom Gotsch of TD Cowen

FinanZe

Play Episode Listen Later Nov 29, 2023 45:49


Thank you to our sponsors at Magic Mind. Please learn more about the healthy energy drink shot at https://magicmind.comOrder your Magic Mind today at https://a.co/d/4R06mLiHi everyone, and welcome to the FinanZe podcast, episode 19. Today I am joined by another fantastic guest Mr. Tom Gotsch. Tom has had a fantastic career in the finance world with over 9 years of investment banking experience. Tom is currently a Director at TD Cowen, one of the top investment banks in the world. Tom began his professional career with Raytheon Technologies where he was a program manager for 8 years before transitioning to MHT Partners, which was eventually acquired by Cowen and Cowen was recently acquired by TD Bank. Tom holds a bachelors and masters degree in industrial engineering from Cal Poly San Luis Obispo. In addition, Tom earned his MBA from UCLA Anderson School of Business.Support the show