Amo lo Yoga, ma sento di voler sapere qualcosa di più dei simboli oltre le tecniche. Vorrei approfondire la conoscenza dei miti indiani, ma non so da dove partire. Come lavorano i simboli e i miti nel mio mondo interiore? Queste sono le domande che mi sento rivolgere più spesso dai praticanti di yoga. Benvenuta/o nella voce degli Dei, il podcast che risponde, con semplicità a tutte queste domande e ti accompagna alla scoperta dei simboli e dei miti nel mondo dello Yoga e dell'India antica. Io sono Simona Mocci, insegnante di Yoga e ho fatto di miti e simboli la mia pratica personale.
Oggi ti porto con me in un'esperienza davvero unica: la registrazione di un incontro speciale che ho avuto l'onore di condividere con Pina Daniele, Counselor a indirizzo gestaltico, fondatrice di Casa Gestalt e meravigliosa cantora.Ci siamo ritrovatə il 21 marzo 2025, all'interno della manifestazione internazionale Storytelling World Day, per celebrare insieme il potere della narrazione come strumento di crescita e autoconoscenza. E lo abbiamo fatto attraverso un viaggio affascinante nel mondo delle acque e della loro simbologia, intrecciando fiabe, miti e antichi simboli dell'India.È stato un incontro magico e profondamente partecipato, e siamo infinitamente grate a tutte le anime splendide che hanno viaggiato con noi in questa esperienza.E c'è di più! Alla fine dell'episodio troverai una meditazione speciale dedicata alla Dea fluviale Saraswati, per concludere questo viaggio con un momento di connessione interiore.
In questo episodio speciale condivido con te l'intervento che ho tenuto in occasione della giornata del 8 marzo dal titolo “Il potere dell'utero.”Questo intervento nasce dalla mia storia personale.Anni fa ho affrontato un problema oncologico all'utero. È stata un'esperienza dolorosa ma trasformativa dove la mia percezione di me stessa è cambiata profondamente. Non è facile, quando ti occupi degli altri, accettare una fragilità dentro di te. Ma è possibile imparare molto. Io ho imparato l'umiltà, la flessibiltà e che accogliere la propria vulnerabilità è già una forma di cura.La malattia può essere vista come una battaglia, ma io ho scelto di viverla come una possibilità di esperienza.Ho studiato, cercato, incontrato persone preziose. Volevo capire cosa succedeva al mio mondo psicofisico e come rinascere più forte di prima. Tra le tante tecniche che ho affinato in quel periodo c'è quella del rilassamento dell'utero creata dalla Dott.ssa Llarade.Un rituale dolce che connette con l'energia profonda di questo organo meraviglioso.Da qui ho creato la mia versione, intrecciando questa tecnica con la pratica yoga.La troverai al termine dell'o intervento che ho scelto di condividere con tutte le donne che scelgono di riscoprirsi e di connettersi con la propria energia profonda.Perché ricorda. Siamo custodi di un potere meraviglioso1Buon ascolto❤️ Molte e molti di voi mi chiedono come conoscermi o iniziare a praticare con me. Quindi ti invito a un evento gratuito e speciale che terrò nel mese di marzo:
Dopo una piccola pausa eccoci alla terza serie del Podcast. Sono felicissima di ritrovarti in questa nuova serie che ha come protagoniste le Matrika, letteralmente le madri. Un gruppo di divinità femminili che rappresentano, come sempre accade, aspetti primordiali e archetipici delle energie divine. Le Matrika sono un Gruppo di Dee collegabili alle antiche forze riproduttrici della natura.Abbiamo svariate tradizioni intorno alle Matrika e Spesso differiscono I miti che ci parlano della loro origine. Variegata è la lettura della loro simbologia così come variabile è il loro numero. Le Matrika simboleggiano le ombre che albergano dentro di noi e la possibilità di trasformarle in potenti forze evolutive. Ed è lungo questo percorso simbolico di trasformazione dell'ombra che ti accompagnerò durante questa serie. Incontreremo ogni volta una Matrika, l'ombra da lei veicolata e il potenziale trasformativo che ad essa si accompagna. Come sempre, al termine di ogni episodio ti proporrò una pratica relativa alla Dea presentata e alla simbologia che lei ci porta. Che aspetti quindi: buon ascolto!
Sono felicissima di essere qui con te oggi per un episodio davvero speciale. Oggi ti presento la registrazione della conferenza tenuta dalla bravissima nutrizionista Elena Ferrari presso il mio centro yoga “Chandra Studio” di Genova il 24 maggio su un tema di fondamentale importanza: il legame tra l'Alimentazione e lo Stress. Nella pratica dello yoga, sappiamo quanto sia cruciale l'equilibrio tra corpo e mente. L'alimentazione gioca un ruolo essenziale nel mantenere questo equilibrio e nel gestire lo stress quotidiano. Infatti, ciò che mangiamo non influisce solo sul nostro corpo, ma anche sul nostro stato mentale ed emotivo. Durante la conferenza, Elena Ferrari ha spiegato in modo chiaro e dettagliato come una corretta alimentazione possa aiutarci a ridurre lo stress e migliorare il nostro benessere complessivo. Elena è stata davvero bravissima nel trasmettere informazioni utili e pratiche, rendendo l'argomento accessibile a tutti La partecipazione è stata straordinaria e la conferenza ha ricevuto molti apprezzamenti. Molte persone mi hanno chiesto di poter riascoltare le parole di Elena, ed è per questo che abbiamo deciso di condividere questa registrazione. Ti invito quindi ad ascoltare con attenzione, prendere appunti e riflettere su come poter applicare questi preziosi consigli nella tua vita quotidiana. Buon ascolto!
Nello scorso episodio ti ho dato appuntamento per praticare insieme Metta, la meditazione della gentilezza amorevole, una tecnica meditativa il cui scopo è sviluppare la compassione. Il termine mettā significa “benevolenza” o “gentilezza” nella lingua Pali. Le radici di questa pratica affondano nella tradizione buddista, ed è un efficace strumento per riuscire a coltivare l'amore e la gentilezza nella maniera più pura e disinteressata possibile, sviluppando così amore incondizionato e benevolenza, partendo dalla nostra persona per poi espandere il concetto ad ogni essere vivente. Vediamo insieme quali sono i benefici della gentilezza amorevole. La gentilezza amorevole sviluppa un amore incondizionato, puro, un amore che non giudica, che include. Le caratteristiche principali di questo sentimento sono due: - L'assenza di condizioni: non amiamo qualcuno per il suo merito o ruolo nella nostra vita, non limitiamo il nostro amore ai familiari e agli amici. - L'assenza di aspettative: in questa forma di amore non ci aspettiamo nulla dall'altro, e non amiamo mai allo scopo di essere ricambiate o ricambiati nel sentimento. Praticare la meditazione Metta porta in superficie una possibilità di amore spesso soffocata dal vivere in una società materialista o dal pensiero poco costruttivo. Vengono rispettati diversi passaggi nella pratica. Il primo passo è volto a sviluppare l'amore di sé, perché se non percepiamo questo amore incondizionato nell'accettarci per come siamo sarà difficile estenderlo ad altri. Amarci ed accettarci nella nostra interezza è il primo passo per sperimentare i benefici di questo amore. Poi includiamo altre persone che sono speciali per noi come gli amici, i familiari, il nostro partner, gli animali domestici e, come ultimo traguardo, tutti gli esseri viventi. Cosa aspetti, ti va di meditare con me?
In un mondo che spesso sembra dominato dalla fretta e dalla competizione, la gentilezza sembra quasi un'arte dimenticata. Oggi esploreremo insieme il potere trasformativo della gentilezza per la nostra salute emotiva, per il nostro benessere generale e per il tessuto stesso della società. Nell'episodio odierno, avremo il privilegio di ascoltare l'intervento di Francesca Finessi, insegnante di Yoga e apprezzata psicoterapeuta che ci guiderà attraverso un viaggio alla scoperta del valore della gentilezza nei nostri tempi. Attraverso una conversazione autentica e stimolante, tenutasi all'interno dell'ultima edizione di Yoga Porte Aperte, l'annuale manifestazione indetta da Yani, Yoga Associazione Nazionale Insegnanti, scopriremo come la gentilezza può essere un faro luminoso nel buio, offrendo conforto, connessione e speranza in un mondo spesso privo di tali qualità. Quindi, senza ulteriori indugi, lascia che la gentilezza ti guidi in questo viaggio straordinario. Buon ascolto!
Oggi voglio raccontarti alcuni miti speciali che raccontano le storie di divinità fluide che si pongono al di là dei generi rigidamente definiti. Negli ultimi anni l'identità di genere è diventata un argomento particolarmente sentito e delicato. Io stessa mi sono interrogata molto prima di affrontarl, attraverso il simbolo e il mito, ma poi ho deciso di seguire il mio istinto come sono, del resto, solita fare. Il concetto di fluidità di genere non è affatto nuovo e trova riscontro in molte culture nel mondo ivi inclusi i miti indiani. Il pantheon indiano, infatti, ci racconta di molte divinità maschili o femminili gender fluid. Intendiamoci, le fonti letterarie della tradizione non parlano esplicitamente di questo tema, ma troviamo spesso divinità che cambiano il proprio aspetto transitando da un genere all'altro o che intrattengono un rapporto estremamente libero con l'identità di genere. E oggi voglio presentarti alcune delle più interessanti.
☸️ Oggi ci immergeremo nell'universo di Brahma, una delle divinità principali della tradizione induista. Brahma è uno degli elementi della Trimurti, la trinità delle divinità supreme dell'Induismo.
Oggi ci immergeremo nel ricco mondo della mitologia hindu, focalizzandoci su uno degli dei più affascinanti e complessi: Shiva, l'asceta erotico. Shiva, il cui nome significa “gentile” o “benevolo”, è il distruttore e rigeneratore dell'universo. Si tratta di una delle figure centrali nella trimurti hindu. Lui è stato ribattezzato dall'indologa Wendy Doniger come l'asceta erotico, simboleggiando l'unione della sua opposta natura: quella del Mahayogin, del grande yogin dedito alla pratica Yoga e meditativa e dell'amante ideale ricordato nei suoi appassionati amplessi con la sua sposa Parvati. Ti racconterò i suoi simboli, alcuni dei suoi aspetti e, soprattutto dei miti a lui legati che racchiudono un potente significato psicologico. Al termine dell'episodio ti proporrò di meditare con me cercando, nel tuo mondo interiore, l'energia di Shiva per affrontare i cambiamenti della vita. Che aspetti quindi: buon ascolto!
Oggi ti voglio portare nel mondo del settimo avatara di Visnu: il famoso Rama, personaggio principale del Ramayana, letteralmente il Viaggio di Rama che, insieme al Mahabharata, è uno dei più grandi poemi epici indiani attribuito tradizionalmente al poeta Valmiki. Conosciuto anche come Rāmachandra (per descriverne probabilmente la bellezza simile a quella della Luna), Rama nell'induismo intende rappresentare l'incarnazione divina nel Tretā-yuga, l'era cosmica caratterizzata dalla comparsa della malvagità. Infatti, secondo i più, Visnu si incarna in Rama per sconfiggere il malvagio demone Ravana considerato l'incarnazione del male e la deviazione dal Dharma, l'ordine etico dell'universo. Nel Ramayana è narrata la storia di Rama, sovrano ideale e guerriero valoroso, e della sua sposa, Sita. Ti invito quindi ad un buon ascolto e ad immergerti nella storia di rama e della sua sposa. Al termine della pratica ti guiderò alla pratica di Prithvi Mudra, il gesto dedicato alla fermezza e alla solidità della Terra di cui Sita è incarnazione. Buon ascolto! ✨ In questa fase di inizio di un nuovo anno yogico ti ricordo che puoi rimanere aggiornata o aggiornato sulle mie novità, che sono veramente tante, seguendo i miei canali social o sul mio sito in continuo aggiornamento.
Benvenuta e benvenuto! Riprendo, dopo una breve digressione su altri temi, la serie dedicata agli avatara di Visnu. Come ricorderai, secondo il mito, Visnu, il preservatole della vita, si incarna ciclicamente in forme chiamate "avatara" per difendere l'equilibrio dell'universo e del dharma. Ognuno dei suoi avatara porta un insegnamento speciale rispetto agli equilibri che possiamo coltivare dentro di noi. Oggi ti parlerò di Parashurama, Rama con l'ascia, il sesto avatara di Visnu che riporta a riflettere sul nostro rapporto con la gestione della rabbia. Come di consueto, al termine dell'episodio troverai una meditazione che ti accompagnerà ad esplorare la possibilità di liberarti della rabbia in eccesso trovando un equilibrio nel rapporto con questa emozione.
Oggi esploreremo una festività straordinaria e profondamente significativa nell'ambito della cultura induista: il Pitru Paksha. Questo periodo di quindici giorni è un momento in cui le famiglie indiane si riuniscono per onorare i loro antenati defunti attraverso complesse cerimonie e rituali. Ma il Pitru Paksha è molto più di una semplice pratica religiosa; è una finestra aperta sulle sulle connessioni spirituali profonde tra di noi e i nostri antenati. Nella puntata odierna, esploreremo il mito dietro questa festività, il suo significato simbolico e la sua importanza nella vita delle persone. Scopriremo anche come il Pitru Paksha fornisce un'opportunità per riflettere sulla nozione di continuità generazionale e sulla gratitudine verso coloro che ci hanno preceduto. Come sempre ti guiderò in una profonda meditazione che avrà come tema la connessione con gli antenati e la guarigione del proprio albero familiare.
Bentrovata/o, in occasione della celebrazione di Ganesha Chaturti, una festa hindu dedicata a Ganesha, ci immergeremo nel suo mondo. Ganesha è una divinità molto amata. Lui è il Signore degli Inizi, colui che rimuove gli ostacoli e apre le porte alla crescita spirituale. Esploreremo la sua storia, il significato dei suoi simboli, e concluderemo con una meditazione per connetterci con la sua energia benefica.
In questa puntata speciale del Podcast voglio affrontare con te un argomento scomodo, ma che sono certa che sarà liberatorio: se lo Yoga è una disciplina nota e pubblicizzata in merito alla riduzione dell'ansia e dello stress, può chi lo pratica o lo insegna provare ansia nella sua vita? La risposta è sì. Ma allora tutte le immagini serene che vediamo nelle pubblicità dei corsi Yoga? Sono bugie? Niente affatto, ma non bisogna mai confondere lo strumento con l'essenza. Unisciti a me mentre ti svelo come l'ansia, quando moderata, può essere uno strumento straordinario per scoprire aspetti nascosti di te e rendere vitale e sincera la tua pratica dello yoga. Ma non finisce qui! In questa puntata, ti parlerò di un affascinante mito legato all'ansia e dei suoi significati simbolici. Spero quindi che questa puntata ti sarà utile per perdonarti quando avverti la tua umanità prendere il sopravvento ricordandoti che la pratica, in questi casi, può essere una ben fornita cassetta per gli attrezzi. Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti al Podcast, scrivendomi via mail o sui miei canali social. La tua opinione per me è importante. In questa fase di inizio di un nuovo anno yogico ti ricordo che puoi rimanere aggiornata o aggiornato sulle mie novità, che sono veramente tante, seguendo i miei canali social o sul mio sito in continuo aggiornamento. Troverai tutti i link nella descrizione del Podcast. A presto con la seconda edizione del Podcast tra un paio di settimane. Come sempre ti ricordo che...
Ritorno, dopo una breve pausa vacanziera continuando ad accompagnarti nella conoscenza degli avatara del Dio Visnu, del loro messaggio simbolico e, perché no, anche psicologico in quanto ognuno di loro ci mette a contatto con parti salvifiche di noi. Questo episodio è dedicato ad uno dei più conosciuti avatara del dio Visnu: Narasimha, l'avatara un po' uomo e un po' leone. Grazie a lui ci porteremo a contatto con la simbologia dell'ombra e delle polarità che abitano dentro di noi. Come sempre, ti accompagnerò, nella parte finale del podcast, in una meditazione che ti porterà in contatto con l'energia di Narasimha. Quindi non aspettare oltre. Fai clic su play e buon ascolto! ✨ Ricordati di seguirmi su Instagram o Facebook per rimanere aggiornata/o su tutti i nuovi episodi e le sorprese che ho per te.
Eccoci alla nuova puntata del Podcast! Riprendo, dopo una breve digressioni su altri temi, a narrare la storia degli avatara di Visnu. Come ho già ricordato nelle scorse puntate, Visnu, la divinità suprema nel pantheon indù, si reincarna periodicamente sulla terra per ripristinare il dharma, l'ordine eterno. Per fare questo si trova spesso ad affrontare delle battaglie simboliche con alcuni personaggi che rappresentano le forze disfunzionali dell'esistenza. Il terzo Avatara di Visnu è chiamato Varaha, ovvero il cinghiale. Questa storia si svolge in un'epoca in cui la terra era oppressa da un demonio malvagio di nome Hiranyaksha. Come spesso faccio, trarrò il racconto dalla bellissima raccolta di miti indiani scritta da Anita Nair “La mia magica India” edita da Donzelli editore. Al termine dell'episodio troverai una pratica meditativa per accordarti con la forza e i simboli di Varaha. Quindi non aspettare oltre. Fai clic su play e buon ascolto! ✨ Ricordati di seguirmi su Instagram o Facebook per rimanere aggiornata/o su tutti i nuovi episodi e le sorprese che ho per te.
Benvenuta e benvenuto in questa giornata davvero speciale! Oggi, nel giorno di luna piena del mese di Ashada, in India si celebra Guru Purnima una ricorrenza in onore delle maestre e dei maestri incontrati sul proprio cammino. La parola Guru deriva dall'aggettivo "guru" che significa pesante, importante, di grande valore. In India il guru è colui che dissolve l'oscurità della non conoscenza, mostrando la luce della verità. Il maestro, colui che insegna, gode di grande rispetto in questo contesto. La conoscenza è considerata sacra e coloro che si impegnano a diffonderlasono particolarmente apprezzati. La relazione tra maestro e discepolo è basata sul rispetto e sulla devozione. Alla fine del percorso di apprendimento, ogni anno in occasione della celebrazione di Guru Purnima, l'allievo offre una particolare puja (rituale) al maestro per esprimere tutta la sua gratitudine. E visto che questo è un podcast di storie, miti e simboli, ci sono due particolari episodi mitologici legati a Guru Purnima che ti andrò a raccontare. Quindi non aspettare oltre. Fai clic su play e buon ascolto! ✨ Ricordati di seguirmi su Instagram o Facebook per rimanere aggiornata/o su tutti i nuovi episodi e le sorprese che ho per te.
Benvenuta e benvenuto a questa nuova puntata del Podcast che nasce da un'esperienza del tutto personale ed interrompe, solo temporaneamente, la serie dedicata agli avatara di Visnu.
Benvenuta e benvenuto, oggi ti presento il secondo avatara di Visnu, Kurma, la tartaruga. Come ricorderai, al termine della scorsa puntata un grande diluvio si era abbattuto sul mondo. Vediamo insieme come continua la storia e come Visnu interviene prendendo la forma di
Benvenuta e benvenuto, Oggi ci immergeremo nella storia del primo avatara di VishnU, Matsya, e ti darò alcuni consigli di pratica per lavorare sul tema simbolico da lui portato. Nella tradizione hindu, un "avatara" si riferisce a una manifestazione divina che scende sulla Terra per raggiungere uno scopo specifico. Gli avatara più noti sono le incarnazioni del dio Vishnu, , che sono discese sulla Terra per sconfiggere il male, la degenerazione e ripristinare il Dharma , l'ordine cosmico. Matsya, che in sanscrito significa "pesce", è il primo avatara di Vishnu ed è una figura fondamentale nella mitologia indiana. La storia di Matsya è narrata nell'antico testo sacro hindu chiamato "Matsya Purana". Ti auguro buon ascolto e, come sempre ti ricordo che...
NUOVA PUNTATA DEL PODCAST E INTERESSANTE SPUNTO PER UNA MEDITAZIONE ORIGINALE DA FAR PRATICARE AI TUOI ALLIEVI O SPERIMENTARE IN PRIMA PERSONA. Oggi ti presento un bellissimo mito narrato nel BRAHMAVAIVARTA PURANA e mirabilmente portato a noi da Heinrich Zimmer nel suo testo “Miti e Simboli dell'India” edito da Adelphi: “La sfilata della formiche”. Il protagonista è Indra, il signore degli Dei. Il mito ci fa riflettere come nel corso della nostra esistenza, possiamo trovarci nelle trappole dell'ego, prendendoci troppo sul serio e attribuendo un'importanza eccessiva alle nostre convinzioni, alla nostra identità, ai nostri successi e ai vari ruoli che nella vita assumiamo e con cui ci identifichiamo. Questo atteggiamento può aumentare la nostra rigidità, limitarci e non farci apprezzare veramente la bellezza e della vita e delle nostre relazioni. Quindi, accomodati e preparati a scoprire il potere trasformativo del mito. Insieme esploreremo come abbracciare la leggerezza, imparando dall'esempio di Indra e praticando insieme, al termine dell'espisodio, una breve meditazione. RICORDA!
Oggi voglio parlarti di una divinità a me molto cara che rappresenta anche un fattore molto importante nella tradizione ayurvedica: Agni il Dio del fuoco. Agni è una divinità molto importante nel pantheon Hindu. Agni è la bocca degli Dei, colui che fa da tramite tra l'uomo e il divino. Egli alimenta il Tapas, l'ardore creativo, la luce della conoscenza, e quel processo di purificazione e trasformazione interno che porta al disvelamento dell'essere più autentico. Il concetto di Agni è estremamente vasto ed ha implicazioni importantissime per quanto riguarda la salute secondo l'Ayurveda, l'antica scienza preventiva dell'India . Agni, in questo contesto, diventa il fuoco digestivo. Immagina proprio un piccolo fuoco che "brucia" nel tuo stomaco e nell'intestino. L'obiettivo è quello di mantenere in equilibrio questo fuoco senza farlo crescere troppo o soffocarlo. La forza di Agni spiega, in questa visione, le differenze individuali in merito alla digestione e alla sua efficacia. Te ne parlerò in questa puntata dove ti racconterò anche un mito che ci narra la perdita di vigore del povero Agni e di come riuscì a curarsi. Al termine ti guiderò in un asana della tradizione Yoga Ratna dal nome Aranisuta.
Benvenuta e benvenuto ad ua nuova puntata del Podcast! La scorsa settimana ho partecipato al VII Convegno nazionale della Yani, Yoga associazione nazionale insegnanti di cui mi onoro di far parte e a cui sono molto legata per l'apporto che, da sempre, si sforza di dare al nostro settore. Il tema del convegno era “Attraversare il cambiamento, idee e azioni della trasformazione”. Per tre intensi giorni ci siamo interrogate/i su questi nuovi tempi, sulla strada che lo Yoga sta prendendo, sul nostro insegnamento e sui nuovi bisogni della società. Al termine del Convegno salutando una mia collega della Calabria, donna estremamente sensibile ed intelligente, mi sono sentita dire: “Perché sai che c'è Simona? In giro c'è tanta paura, troppa paura per tutto.” E le sue parole sono risuonate in me in modo fortissimo. Questo è quello che vedo e sento anche io confrontandomi con gli allievi, i colleghi e la società in generale. Questi nuovi tempi ci hanno insegnato la paura, dell'altro, della fisicità, di ciò che sarà e di ciò che è. È come se tutte/i stessimo, a nostro modo, prendendo le misure con un nuovo che ci spaventa. Qualcuna/o vorrebbe rimanere attaccata/o ad un passato che non può più essere, sviluppando sofferenza e confusione. Qualcun altra/o è aperto a nuove prospettive, ma fatica ad abbandonare gli schemi abituali… insomma stiamo tutte e tutti affrontando un cambiamento epocale e spesso ci manca la grammatica per leggerlo e farlo nostro. Il cambiamento, in sanscrito, si traduce con una bellissima parola, Parinama, che si utilizza proprio per indicare il passaggio da una forma ad un'altra, da una condizione di coscienza ad un'altra. Parinama è lo sviluppo di ciò che esiste in potenza, l'attualizzare delle potenzialità latenti. Aspetto che ho sempre amato in questa parola. Mi è venuta quindi in mente una storia raccontata da H Zimmer nel suo bellissimo “Il re e il cadavere” edito da Adelphi che ben esemplifica la difficoltà a cambiare seppur desiderata e necessaria. Ed è la storia delle babucce di Abu kassem. Immergiamoci quindi insieme nel racconto al termine del quale troveremo, come sempre, una pratica legata al tema della puntata.
Oggi vado ad evocare una figura ed un archetipo che tocca nel profondo molti di noi: l'orso. Vorrei ricordare che le figure del mondo interiore ed immaginale che incontriamo nei miti e nella nostra pratica non sono solo dei semplici momenti di riflessione fini a se stessi, ma vanno a rappresentare con immediatezza tutto ciò che riconosciamo o, al contrario, decidiamo di rimuovere del nostro mondo interno. Tra i vari temi che si possono toccare rispetto al momento storico attuale (che è anche un preciso momento della storia dell'inconscio collettivo) c'è sicuramente quello della violenza verso il mondo animale. Lo psicanalista James Hillman scriveva: “La psicologia ha un debito particolare nei confronti degli animali, se è vero che essi sono il sistema simbolico primordiale e se la psicologia non ha completamente dimenticato che anche noi siamo animali, mangiamo con le unghie e coi denti, soffriamo la sete, ci accoppiamo e attacchiamo al seno i nostri piccoli, sporchiamo con le nostre deiezioni punti prestabiliti e andiamo soggetti a varie emozioni, al panico, alla lussuria, all'amore del nido, alla curiosità." Come possiamo quindi, ci dice Hillman, capire noi stessi in quanto esseri umani se non abbiamo familiarità con le loro immagini e i loro comportamenti nelle nostre anime? Nel bellissimo testo "Presenze animali", Hillman indica una terapia: il salvare gli animali nella nostra ecologia psichica, nel nostro mondo interiore, se non addirittura in quella fisica e reale del pianeta in sistematica via di distruzione. C'è da chiedersi davvero che cosa rimuove di sè l'uomo quando allontana un'orsa dai suoi cuccioli, quando la condanna a morte per aver agito secondo la propria natura. Quanto pericolosa sta diventando la nostra paura verso l'istintualità e l'autenticità? Ed è con questa riflessione che mi appresto a presentarti il simbolo di oggi: l'orso, in tutta la sua bellezza. Come spesso facciamo partiremo dalla sua simbologia nel mondo greco, più vicino a noi, per poi approdare al mito e al simbolo dell'orso ne mondo indiano. Al termine dell'episodio ti proporrò di praticare con me Jambavat asana, la posizione del re degli orsi. Che aspetti? Buon ascolto!
Oggi ti parlerò di due personaggi estremamente affascinanti nella visione celeste dell'India antica: i nodi lunari, altrimenti detti Rahu e Ketu. Ho chiamato questo episodio “Le voci del Karma” perché LORO RAPPRESENTANO proprio L'INTERAZIONE CON IL PASSATO PER POTER MODELLARE IL nostro FUTURO. Ma cosa sono i nodi lunari? Osservati dalla Terra, il Sole e la Luna seguono percorsi che sembrano tracciare due grandi cerchi (eclittica lunare ed eclittica solare) proiettati nella sfera celeste. I Nodi Lunari sono i due punti astronomici opposti tra loro in cui l'orbita della Luna tocca l'Eclittica solare (il corso apparente del Sole.) Quando questo contatto avviene verso nord, si parla di NODO LUNARE NORD, mentre quando avviene verso sud si parla di NODO LUNARE SUD. Gli astrologi vedici chiamano questi due punti Rahu, la testa e Ketu, la coda, andando a simboleggiare la testa o la coda di un serpente (a volte di un drago) che inghiottono, ciclicamente, il Sole o la Luna. Diversi miti ci parlano della nascita di questi due punti e del loro significato. Oggi voglio raccontarti il più famoso e, comesempre, affrontare le profonde implicazioni simboliche che porta con sè. Al termine praticheremo una meditazione dedicata proprio a Rahu e Ketu per sentirne l'energia. Se questo tema ti appassiona ti preannuncio che mercoledì 17 maggio h 18 - 20 terrò un incontro in presenza e in diretta Zoom su Rahu e Ketu. Nella prima parte ne vedremo gli aspetti simbolici mitologici in modo esteso e nella seconda ti accompagnerò ad esplorare il messaggio di Rahu e Ketu attraverso il tuo tema personale, terminerà l'incontro una profonda meditazione di attivazione dei nodi lunari. Per la delicatezza e la profondità dell'incontro i posti sono limitati a 10 partecipanti. Potrai partecipare senza problemi sia in presenza presso il mio studio di Genova sia online. Troverai tutte le info continuando a seguire i miei canali social. Bene, non mi resta che augurarti buon ascolto! Non dimenticare di farmi sapere cosa pensi dell'episodio. Simona
Benritrivata/o, per questa puntata di Pasqua è d'obbligo raccontare un mito che parli della simbologia dell'uovo. Simbolo di vita, ma soprattutto di rigenerazione e rinascita, esso è presente in molte culture e in India rappresenta una sorta di nucleo centrale da cui viene emanato l'intero universo. Spesso conosciuto come Brhamanda o Hiranyagharba, esso viene citato nel Rigveda, rappresenta, calato nella dimensione umana, quel nucleo centrale presente in ognuna/o di noi in grado di dar vita e manifestare nuovi universi. Al termine della puntata ti propongo una speciale meditazione per lasciar andare tutto ciò che non ti rappresenta più e far così spazio al nuovo, senza spazio infatti non ci può essere una vera rinascita. Di seguito ti lascio una piccola bibliografia a cui mi sono ispirata per i contenuti dell'episodio: - The Archive for research in archetypal symbolism, Il libro dei simboli, Taschen edizioni - Diego Manzi, Incanto, Le Lettere - Sally Kempton, Il risveglio della Shakti, Verdechiaro edizioni
Bentrovata/o, in questa puntata ti parlerò di Briashpati, la divinità che rappresenta il pianeta Giove. Briashpati era il Guru dei Deva e rappresenta il principio dell'espansione, l'ottimismo e la benevolenza. Come sempre, al termine dell'episodio, ti proporrò una breve pratica. Questa volta conosceremo la mudra dedicata a Briashpati e la accompagneremo con una meditazione. Cosa aspetti? Buon ascolto!
Benvenuta e benvenuto al nostro appuntamento settimanale con i miti ed i simboli dell'India che puoi ritrovare nella tua pratica! Oggi ti parlerò di un vero e proprio gigante del cielo: Shani, la divinità che rappresenta il pianeta Saturno. SHANI, deriva da SHANAYE e significa “COLUI CHE SI MUOVE LENTAMENTE”, attributo che si sposa molto bene con questo pianeta che è caratterizzato dalla lentezza, nel suo movimento e nelle sue simbologie. Lui viene rappresentato con la pelle scura. Regge una spada, delle frecce e dei pugnali perchè è un grande guerriero. La sua cavalcatura è un corvo. Shani rappresenta la resistenza e la struttura, sia quella fisica sia quella che costruiamo attraverso le prove della vita. Egli è figlio di Surya, il sole e Chaya, l'ombra compartecipando degli aspetti dei suoi genitori: ci aiuta a viaggiare attraverso le ombre per trovare la luce. E ora ti invito a seguirmi attraverso il suo mito per terminare, come sempre, con una meditazione dedicata a Shani.
Questa settimana, a grande richiesta, pubblico l'audio della mia conferenza tenuta il giorno 8 marzo 2023 dal titolo "Storie che odiano le donne, viaggio nella fiaba e nel mito tra Oriente e Occidente." Un viaggio che si snoda tra le Leggi di Manu dell'India antica alle favole della Disney. Dalle Dee guerriere a Greta Thunberg e Pippi Calzelunghe. Un viaggio affascinante tra i miti di donne dissidenti, streghe e ribelli che con il loro esempio insegnano il percorso femminile verso la conoscenza. Al termine della conferenza proporrò un piccolo test meditativo. Trovi i supporti per farlo anche tu qui o qui E i risultati qui o qui
Benvenuta e benvenuto! Dopo una piccola pausa torno a farti da guida tra i simboli del cielo della tradizione indiana. Oggi ti presento delle figure che mi stanno particolarmente a cuore e che sono diventate oggetto della mia ricerca e dei miei studi personali da molti anni: le Nakshatra, le case della Luna. Elemento fondamentale dell'astrologia indiana, le Nakshatra sono le 27 figli di Daksha, divinità dell'arte rituale e spose di Chandra, il Dio della Luna. Si tratta di stelle o gruppi di stelle dall'alto valore energetico e simbolico. Esse rappresentano i nostri desideri, ciò che ci muove all'azione in questo mondo, che incontrando le emozioni lunari rendono la nostra azione efficace. Un nutrito panorama simbolico le circonda ed ogni elemento che le accompagna ci guida ad una migliore comprensione delle nostre risorse e del modo unico ed irripetibile con cui ci manifestiamo nel mondo.
Benvenuta e benvenuto nel nostro percorso attraverso i simboli del cielo. Oggi voglio parlarti di Mangala, quello che in India è il pianeta Marte. Maṅgala, come Divinità planetaria, ha gli occhi rossi, è volubile, bilioso, collerico e snello. Promotore dell'azione, è l'archetipo del potere e dell'autorità. Può sconfiggere qualsiasi nemico, ma non è un compagno adatto agli esseri umani. Di solito viene raffigurato con la lancia, la clava ed il tridente. Veste di rosso. Le mani libere compiono il gesto che scaccia la paura e quello dell'esaudimento dei desideri. Il suo veicolo è la capra e la sua divinità protettrice è Skanda, il Dio della guerra. COSA RAPPRESENTA MARTE/MANGALA dentro di noi? • La modalità con cui provo e manifesto l'aggressività o l'assertività. • L'energia che si trasforma in azione. L'uso che si fa dell'energia per il raggiungimento dei propri desideri. • La forza di volontà e la resistenza (soprattutto fisica) • Il coraggio di perseguire ciò che si desidera. Come sempre, dopo una breve descrizione delle simbologie marziane ti proporrò una pratica incentrata sulla simbologia trattatta. Oggi, in particolare, ti presento Mangala Mudra, una mudra che aiuta a sviluppare la propria energia verso il mondo esterno e di autoaffermazione. Cosa aspetti, seguimi nell'ascolto e nella pratica!
Riprendiamo il nostri percorso attraverso i Graha, i signori delle luci dell'India. Oggi è il turno di Shukra, il corrispondente indiano del pianeta Venere. Si tratta di un Dio bellissimo ed affascinante, dai capelli scuri e gli occhi intensi. Lui era il guru degli Asura, ma non per questo porta con sè tratti terrifici o negativi. Anzi, rappresenta aspetti sublimi dell'animo umano e l'energia del cuore. Come sempre al termine dell'episodio troverai una breve pratica. Questa volta praticheremo Shukra mudra, la mudra dedicata proprio a Shukra e che attiva l'energia del cuore. Cosa aspetti? Buon ascolto!
Proseguiamo il nostro percorso tra i simboli del cielo con un personaggio che ha fatto della velocità e dell'arguzia il suo tratto simbolico distintivo: Budha ( da non confondersi con il Buddha con due d), il pianeta Mercurio. Mercurio è il pianeta del Sistema Solare più vicino al Sole e il più piccolo in dimensioni. Come la Luna, Mercurio ha tantissime fasi che noi non possiamo vedere sia a causa della sua orbita schiacciata sia perché è molto vicino al Sole. Aspetto che lo caratterizzerà a livello simbolico: è più veloce degli altri pianeti nel suo movimento. Mercurio in India diventa Budha, è di colore verde e cavalca un leone (a volte un'aquila o un animale mezzo leone e mezza aquila). Gli attributi sono spada, scudo e clava. Le mani sono in Abbaya Mudra e Varada Mudra. I suoi vestiti sono dorati. Viene rappresentato come un eunuco. Serve Briashpati, il pianeta Giove ed è il messaggero degli Dei. Regge una spada, una mazza ed ha una mano in Abhaya Mudra e l'altra in Varada Mudra. Ama divertirsi e fare danni. Nel suo aspetto più maturo è un saggio. Vediamo insieme oggi come nasce Budha e quali sono le sue profonde simbologie per poi terminare con una breve meditazione. Cosa aspetti? Dai il via alla puntata e buon ascolto!
Abbiamo iniziato il uovo anno inoltrandoci nel mondo dei Graha, i punti celesti dell'India antica corrispondenti ad altrettante divinità spesso presenti nella pratica Yoga. Oggi ti condurrò alla conoscenza dei miti e dei simboli di uno dei Graha più amati e conosciuti: Chandra, il Dio della Luna. Chandra, da chand, “brillare”, è il nome del giovane, affascinante e brillante Dio della luna . Egli emerge, insieme alle quattordici gemme più preziose, dalla zangolatura dell'Oceano di latte. Di solito è rappresentato mentre regge due fiori di loto. Ha una luna crescente dietro la testa e a volte regge una clava o compone il gesto che esaudisce i desideri. Ogni notte, Chandra, chiamato anche Soma, conduce un carro trainato da un'antilope. Durante il novilunio, essendo vicino al Sole e, volendo evitare il surriscaldamento, Chandra resta immerso in acqua per un'intera giornata, così gli è più facile inviare energia alle piante e nutrire le divinità. In questa puntata ti racconto il mito della sua nascita e quello che dà origine al fenomeno delle fasi lunari. Esploreremo insieme le variegate e profonde simbologie dell'archetipo lunare per terminare con una meditazione che ti aiuterà ad accordarti alle sue migliori energie. Cosa aspetti? Dai il via alla puntata e buon ascolto!
Dopo una breve pausa natalizia ritorno per accompagnarti tra le stelle, con i simboli legati ai Navagraha, i 9 principali punti del cielo dell'India antica. Nella puntata precedente abbiamo visto come l'Astrologia in india sia considerata una scienza e rientri in testi sacri fondamentali come i Veda. Non stupisce quindi che nella pratica Yoga i simboli del cielo si ritrovino sotto forma di asana, pranayama, mudra o sequenze dall'alto valore tecnico e simbolico. Iniziamo ad esplorare il primo Graha di questa serie. Non potevo non iniziare con Surya, il Sole. La simbologia del Sole Legata a quella dell'identità anche dal punto di vista astronomico. Infatti, alla periferia della Via lattea, la nostra galassia, si trova il Sistema solare in cui la Terra è inserita. È chiamato così perché il sole si trova proprio al suo centro rappresentandone un importante punto di riferimento. Il Sole, inoltre, è una stella nana gialla che ha una luce e un calore propri portandoci quindi ad una simbologia di autosufficienza. In India il Sole è personificato da Surya, un dio bellissimo e luminoso. Andiamo a scoprire la sua storia, i suoi amori, ma soprattutto i simboli che veicola nella pratica. Buon ascolto!
Oggi inizio un nuovo ciclo di puntate in cui ti prenderò per mano e ti porterò alla scoperta di miti e simboli meno conosciuti, ma decisamente pregnanti nella cultura indiana e decisamente affascinanti ed utili per un apporto simbolico e pieno di significato alla tua pratica, sia essa fisica o meditativa: i simboli del cielo. Ti presenterò, uno per uno, i Navagraha, i 9 punti del cielo dell'astrologia indiana. Molti di loro li incontri nella tua pratica come Surya, il Sole o Chandra, la Luna, ma troppo spesso le informazioni su di loro non sono sufficientemente approfondite. Termineremo la puntata con una meditazione sulle energie celesti. Bene, mettiamoci comode/i ed entriamo insieme a fare un viaggio nel mondo celeste, guardandolo così come lo facevano gli antichi popoli dell'India.
Se hai viaggiato in India o in Nepal forse ti sarà capitato di vedere dei maestosi elefanti agghindati a festa durante alcune cerimonie. Questo animale meraviglioso, in India, è simbolo di regalità tanto che Indra, il re degli Dei ne fece la sua cavalcatura. La sua simbologia è profonda e connessa alle memorie antiche, alla fertilità e alla stabilità. Oggi ti racconterò diversi episodi mitologici ed aneddoti simbolici riguardante la figura dell'elefante. Concluderemo con una forma dedicata a questo animale: Gajasana. Bene, mettiti comoda/o e buon ascolto!
Ben ritrovata e ben ritrovato! Riemergo, finalmente, da una brutta influenza che mi ha lasciato afona per una settimana e devo dire che mi siete molto mancati. Due puntate fa ho parlato del mio animale del cuore, il gatto. Oggi, per par condicio, facciamo felici le estimatrici e gli estimatori dei cani. Da sempre definito il miglior amico dell'uomo, il cane, per Plutarco, simboleggia la fedeltà, la nobiltà; secondo Apuleio i cani simboleggiano, attraverso la propria attenzione vigile, il messaggero che fa la spola fra le potenze celesti e quelle infernali. In India, in particolare nella regione del Gujarat, c'è una Dea poco conosciuta legata al cane che ne è il veicolo: Hadkai Mata, solitamente raffigurata su un grande carro trainato da quattro cani. La dea Hadkai, è colei che protegge dalla rabbia (termine che denota una malattia che può essere trasmessa dal morso dei cani randagi). La rabbia è un pericolo reale e presente in India a causa della grande popolazione di cani randagi che vivono dentro e intorno alle città e ai villaggi del Gujarat. Molte altre sono le figure legate al cane che troviamo nella mitologia indiana. Scopriamole insieme attraverso l'ascolto del Podcast, ci aiuteranno a conoscere meglio la simbologia legata a questo fedele animale. Sei pronta/o? Mettiti comoda/o e buon ascolto!
Oggi voglio introdurti alla figura del serpente. Tutto è partito dalla suggestione di Manuela, un'ascoltatrice del podcast, che mi chiedeva di trattare un asana relativo alle torsioni. Ad un certo punto, inoltrandomi in una simbologia di movimenti spiraliformi, ho sentito l'esigenza di parlare di questo animale che richiederà almeno due puntate e le torsioni sicuramente arriveranno. Quanto mistero evoca la figura del serpente! Questo animale che percepisce gli odori attraverso la sua lingua biforcuta ed i suoni attraverso la pelle. La sua sensibilità alle vibrazioni a bassa frequenza e ai movimenti della terra è simbolo di una conoscenza sotterranea, misteriosa ed oracolare. I suoi occhi privi di palpebre, non sbattono mai, evocando qualcosa di soprannaturale. Quando il serpente muta la sua pelle diventa invece simbolo di rinnovamento ed immortalità ed è stato associato al benessere fisico, spirituale e all'illuminazione. Pensiamo al Bastone di Asclepio, simbolo della moderna medicina, e al Caduceo di Hermes, il messaggero degli dèi (cioè il mediatore fra l'umano e il divino) che presentano rispettivamente uno e due serpenti che si avvolgono attorno ad un bastone. Sappiamo anche che il veleno di alcuni serpenti, oltre ad intossicare ed uccidere, ha anche proprietà terapeutiche. Il serpente quindi è dotato di potere di vita e di morte, cosa che lo rende simile ad uno spirito ancestrale, uno psicopompo e, ancora una volta, mediatore di processi di trasformazione. Il culto dei serpenti era estremamente diffuso in India come in altre parti dell'antico Oriente e nella cultura della Grecia antica. In India, in particolare, troviamo le figure dei Naga esseri semidivini, in parte serpenti, depositari di un'antica conoscenza ed abitanti del mondo ctonio. Molti Asura, gli antidei protagonisti di molti miti, facevano parte della categoria dei Naga. Il più famoso è il serpente Vasuki di cui ho già parlato nelle puntate precedenti. Inoltre, nella tradizione tantrica, l'energia vitale viene rappresentata come una serpentessa addormentata di nome Kundalini. Essa giace dormiente alla base della colonna vertebrale, arrotolata attorno al coccige. Il suo risveglio farà sì che essa risalga, con un movimento spiraliforme, rappresentando le due correnti nervose ai lati della colonna vertebrale e passando attraverso i centri energetici denominati chakra, fino a raggiungere Shiva al vertice del capo fondendosi con lui in uno stato estatico. Partendo da questa complessa e ricca simbologia, oggi ti introduco al simbolo della posizione serpentina forse più famosa: Bhujangasana, la posizione del cobra. Sei pronta/o? Mettiti comoda/o e buon ascolto!