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Jean-Michel Buron, architect and founder of the epicuria Architects agency, grew up in Tunisia. He is a child of the Mediterranean and is inspired by the architecture of Eastern cities in many of his projects. Here, we look at three of his projects: the high school Julien Gracq in Beaupréau (49), the school Paul Langevin in Fontenay-sous-Bois (94) and the international high school of Saint-Germain-en-Laye (78). A text of Epicuria Architectures read by Esther.Image DR © Epicuria ArchitectsSound engineering : Julien Rebours___If you like the podcast do not hesitate:. to subscribe so you don't miss the next episodes,. to leave us stars and a comment :-),. to follow us on Instagram @comdarchipodcast to find beautiful images, always chosen with care, so as to enrich your view on the subject.Nice week to all of you ! Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
durée : 03:00:00 - André Breton 1896-1966, 2/2 - André Breton rêveur définitif (1ère diffusion : 25/08/1996) - Par Mathieu Bénézet - Avec Georges Bernier (journaliste, éditeur, marchand d'art), Jean-Jacques Lebel (artiste plasticien, écrivain), René Depestre (poète), Yves Bonnefoy (poète), Gérard Legrand (poète surréaliste, philosophe, essayiste, critique de cinéma), Claude Esteban (poète), Michel Butor (poète, romancier, enseignant, essayiste, critique d'art et traducteur), Julien Gracq (écrivain), Jean Schuster (écrivain, poète, journaliste), Philippe Sollers (écrivain), José Pierre (écrivain français, critique et historien d'art, spécialiste du mouvement surréaliste), Michel Deguy (poète, traducteur, essayiste), André Parinaud (journaliste, chroniqueur, critique d'art, écrivain), Bernard Noël (poète, écrivain, essayiste) et Paul Louis Rossi (poète, romancier, essayiste, critique d'art, de cinéma et de jazz) - Avec en archives la voix d'André Breton, Louis Aragon, André Masson et André Pieyre de Mandiargues - Réalisation Anna Szmuc
durée : 01:00:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit - Second volet des "Profils perdus" que Christine Goémé consacrait à l'éditeur José Corti en 1992, avec l'écrivain Julien Gracq, Bertrand Fillaudeau, Georges Blin, Roland Vico et Jean Schuter. - invités : Julien Gracq; Bertrand Fillaudeau; Georges Blin Critique littéraire, professeur honoraire au Collège de France; Roland Vico; Jean Schuter Écrivain, poète, journaliste
durée : 00:58:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit - Dans ce premier volet de "Profils perdus", Christine Goémé retrace le parcours de José Corti, depuis sa librairie "Les Editions Surréalistes" au 6 rue de Clichy, jusqu'à la maison d'édition et librairie, rue de Médicis, dans laquelle il s'installe en 1938. - invités : Julien Gracq; Georges Sebbag; Antoine de Baecque Professeur d'histoire du cinéma à l'École normale supérieure; Bertrand Fillaudeau
Marco Cassini"Alias"Incontri sulla traduzioneCircolo dei Lettori, Torinowww.circololettori.itFondazione Circolo dei lettori e Scuola del libro presentano "Alias". Incontri sulla traduzione, la prima edizione di un simposio sul tradurre, su chi traduce e chi sogna di farlo.A febbraio a Torino, tra giovedì 1 e sabato 3 al Circolo dei lettori, si alternano incontri dedicati alla teoria e alla pratica di uno dei più affascinanti mestieri legati al mondo del libro. «Tradurre non è tradire, è il contrario: far dialogare fra loro lingue, parole, voci di autrici e autori è il principio stesso di ogni arte, non soltanto della letteratura. Perché la cultura è essa stessa traduzione, messaggio che passa fra chi scrive e chi legge.Ancora una volta, George Steiner ci illumina sull'evidenza che «capire» significa sempre «decifrare», anche quando la comunicazione avviene all'interno della stessa lingua. Tradurre è anche avere nelle mani, nella testa e nel cuore un mestiere bellissimo che è un confronto quotidiano, intenso e appassionante, in cui ogni giorno le lingue regalano e si regalano qualcosa di nuovo» commenta Elena Loewenthal, direttore Fondazione Circolo dei lettori.«Le nostre letture sono spesso mediate dal lavoro invisibile di chi, dietro le quinte di un testo, ha sapientemente (ri)costruito scenografia, dialoghi, costumi, luci di quello spettacolo favoloso che è l'opera letteraria, che sembra svolgersi sotto i nostri occhi come fosse nato nella lingua che conosciamo. Le traduzioni ci portano in mondi e tempi che ci diventano familiari anche se concepiti con altri segni, in altre latitudini. ALIAS racconta tutto questo; è un assaggio di percorsi che qui possono prendere l'avvio. È dedicato a chi i libri in traduzione li legge e desidera indagare quella metamorfosi e a chi quel mestiere alchemico vorrebbe farlo suo», dichiara Marco Cassini della Scuola del libro. giovedì 1° febbraio h 19Consigli per sopravvivere in naturaValentina Lodovini legge Margaret Atwoodintroduce Gaja CenciarelliDa sempre Margaret Atwood trasfigura narrativamente i grandi temi che animano i nostri giorni, dalla incombente catastrofe climatica alla questione femminile; in questo testo, pubblicato in Italia da Racconti edizioni, l'autrice tratteggia un prontuario per sopravvivere sì in natura, ma soprattutto alla nostra natura, quella di esseri umani. La lettura di Valentina Lodovini, una delle più apprezzate attrici del panorama cinematografico italiano, ci permetterà di assaporare le parole di Atwood nella versione di Gaja Cenciarelli, che introdurrà la lettura raccontando come è entrata nel suo mondo letterario.venerdì 2 febbraio h 17-17.45Gina Maneri: «Saer, Onetti e gli altri: il traduttore camaleonte»In traduzione è preferibile un approccio filologico o autoriale? Le cose non sono così semplici: chi traduce deve saper affrontare scritture diverse e modulare il suo approccio, capire quando la forma è sostanza e quando invece la scrittura è solo un veicolo per raccontare delle storie.venerdì 2 febbraio h 18-18.45Marco Federici Solari: «Satira e sintassi: tradurre la comicità di Brecht»La traduzione del comico mostra i cortocircuiti tra le culture: ciò che fa ridere gli uni lascia perplessi gli altri. E si è allora costretti alla riscrittura. Di esempio in esempio, con lo sguardosempre rivolto ai problemi della resa linguistica, affronteremo un maestro della satira come Bertolt Brecht.venerdì 2 febbraio h 19Nobel oblige: tradurre i maestri con Maurizia Balmelli, Margherita Carbonaro, Anna Ruchat. Modera Vittoria MartinettoLe traduttrici che hanno reso in italiano, tra le altre, le opere dei premi Nobel Herta Müller e Thomas Mann (Carbonaro), Jean-Marie Le Clezio (Balmelli), Elfriede Jelinek, Nelly Sachs e Heinrich Böll (Ruchat), stimolate da Vittoria Martinetto (traduttrice e docente di letteratura iberoamericana all'Università degli studi di Torino) raccontano difficoltà e piacere di tradurre opere immortali.sabato 3 febbraio h 10-10.45Federica Aceto: «Ali Smith: la lingua inglese come personaggio»Ali Smith fa un uso originale e personalissimo della lingua inglese, che nei suoi libri trascende il ruolo di semplice veicolo di senso, diventando a tutti gli effetti un elemento fondamentale della storia, un vero e proprio personaggio. Ciò rende particolarmente difficile e stimolante il compito di chi traduce, costantemente sul filo del paradosso e dell'intraducibilità.sabato 3 febbraio h 11-11.45Fabio Pedone: «Rifare il classico: tradurre il mondo alla rovescia dei Viaggi di Gulliver»Ritradurre un classico moderno come Gulliver's Travels non significa riprodurlo con una patina linguistica d'epoca, ma ridargli vita nel momento attuale, con tutti i suoi paradossi,per provare a ricreare un'utopia concreta: l'emozione impregiudicata della prima lettura in un pubblico coevo.sabato 3 febbraio h 12-12.45Lorenzo Flabbi: «Tradurre Annie Ernaux, le sfide della scrittura esatta»In traduzione, è più facile riprodurre in maniera convincente le sinuosità di un raffinato arabesco (la scrittura di Julien Gracq, ad esempio) o la traiettoria di una linea precisissima che non ammette deviazioni (Annie Ernaux, per dirne una)? Si elabora qui una possibile risposta, appoggiandosi a una fedeltà traduttiva lunga dieci anni.Durante i tre giorni si indagano gli aspetti più camaleontici di questo mestiere che richiede solitudine ma suscita contatti inaspettati, costringe all'attenzione ma addestra alla fantasticheria. Partendo da scrittori e scrittrici del calibro di Margaret Atwood, Herta Müller, Thomas Mann, Jean-Marie Le Clezio, Elfriede Jelinek, Heinrich Böll, Annie Ernaux e Bertolt Brecht esploriamo i problemi della resa linguistica grazie a traduttori e traduttrici che ogni giorno affrontano la difficoltà e il piacere di tradurre opere immortali, il filo sottile tra paradosso e intraducibilità, il bisogno di capire quando la forma è sostanza e quando invece la scrittura è solo un veicolo per raccontare delle storie. Info e prenotazioniQuote di iscrizione:1 lezione: 30 euro • 5 lezioni: 120 euroiscrizioni: info@scuoladellibro.itper i titolari di Carta Io leggo di Più del Circolo dei lettori1 lezione: 15 euro • 5 lezioni: 60 euroiscrizioni: info@circololettori.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.
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Fuhrig, Dirkwww.deutschlandfunk.de, BüchermarktDirekter Link zur Audiodatei
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durée : 00:57:37 - Samedi fiction - Un court récit inédit, paru chez José Corti cette année, où, à travers un parcours aussi sensuel que contemplatif, se déplie, comme une intrigue, la naissance d'un désir.
durée : 00:57:37 - Samedi fiction - Un court récit inédit, paru chez José Corti cette année, où, à travers un parcours aussi sensuel que contemplatif, se déplie, comme une intrigue, la naissance d'un désir.
Il s'appelait Dominique Bernard. Ce passionné de Julien Gracq était professeur de lettres au lycée Gambetta-Carnot d'Arras. Ce 13 octobre, trois ans après Samuel Paty, il a été lui aussi assassiné par un jeune islamiste tchétchène.Le magazine Marianne est en kiosques et en ligne chaque jeudi."Le goût de la vérité n'empêche pas de prendre parti". Albert CamusMarianne TV : https://tv.marianne.net/Marianne.net : https://www.marianne.net/ Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
Grand romancier français de la moitié du XXe siècle, Julien Gracq est connu des initiés mais moins des grandes foules. Ami d'Ernst Jünger qui le considère comme le meilleur romancier de son époque, son œuvre est imprégnée par sa lecture des Falaises de marbre, l'expérience de la Seconde Guerre mondiale, mais aussi par sa passion pour Wagner et une certaine mystique de la forêt. Ses romans de l'attente Un balcon en forêt et Le Rivage des Syrtes sont marqués de la pensée de Nietzsche et mettent en scène des héros pris dans l'attente d'une guerre qui ne vient jamais, où la proximité de la mort rend la vie plus exaltante : « Le monde n'est justifié qu'aux dépens éternels de sa sûreté ». Le Rivage peut en outre se comprendre comme une parabole de la chute de notre civilisation. Par Gabriel PiniésHébergé par Ausha. Visitez ausha.co/politique-de-confidentialite pour plus d'informations.
Par/avec Marc Baillet « Le rassurant de l'équilibre, c'est que rien ne bouge. Le vrai de l'équilibre, c'est qu'il suffit d'un souffle pour faire tout bouger » nous dit Julien Gracq dans son livre Le rivage des syrtes. Dans tout ce que nous faisons, au quotidien comme dans nos grands projets, comment garder le souffle pour garder l'équilibre et aller plus loin ? Stéphanie Brillant est journaliste, réalisatrice, présentatrice de télévision, productrice et conférencière. Depuis plusieurs années, elle consacre son travail aux thématiques liées à la libération du potentiel humain. Elle a réalisé le film documentaire Le Cerveau des enfants, un potentiel infini et a publié plusieurs ouvrages dont L'Incroyable Pouvoir du souffle qui a rencontré un franc succès en librairie. Elle est également la fondatrice de l'Académie du Souffle qui propose des outils pratiques, des événements et des formations et lignes. Le souffle à un pouvoir. Quel est ce pouvoir ? Dans cet épisode, Stéphanie nous explique qu'il est possible d'améliorer sa santé, ses performances physiques et mentales, ses relations aux autres et son bien-être grâce à la maitrise de son souffle. Nous parlons également de ce qui l'anime dans la vie et de ce que cela signifie pour elle qu' être l'héroïne ou le héros de sa propre vie ! Et bien plus encore. Vous souhaitez prendre une dose d'inspiration et de conseils concrets et mieux comprendre le super pouvoir du souffle ? Ne ratez pas cette conversation inspirante et énergisante avec Stéphanie Brillant ! C'est ici ! Mettez le son ! "Pour changer votre vie, changez votre respiration" - Stéphanie Brillant *** Si vous avez apprécié le Podcast, laissez-moi un commentaire et quelques étoiles ici https://podcasts.apple.com/fr/podcast/heroic-people-podcast/id1510935846?mt=2&ls=1 ! Cela prend 60 secondes et permet de convaincre les invités du podcast ! Retrouvez-nous sur www.heroicpeople.fr pour découvrir le podcast plus en détails, la newsletter, mes livres, nos services d'accompagnement et de coaching d'équipe.
durée : 00:58:00 - Les Nuits de France Culture - Épisode 6 : Julien Gracq : "José Corti est un personnage, une figure, autour duquel s'est accrochée une légende"
durée : 00:30:00 - Les Nuits de France Culture - par : Albane Penaranda - Jean Daive proposait cinq entretiens avec Julien Gracq en 1977, alors qu'il venait de publier "Les Eaux étroites". Dans le premier volet il parlait de littérature et d'une de ses passions, le jeu d'échecs. (1ère diffusion : 28/03/1977) Pourquoi le sentiment s'est-il ancré en moi de bonne heure que, si le voyage seul - le voyage sans idée de retour - ouvre pour nous les portes et peut changer vraiment notre vie, un sortilège plus caché, qui s'apparente au maniement de la baguette du sourcier, se lie à la promenade entre toutes préférée, à l'excursion sans aventure et sans imprévu qui nous ramène en quelques heures à notre point d'attache, à la clôture de la maison familière ? * C'est par ces mots que s'ouvre Les Eaux étroites, texte de Julien Gracq paru en 1976. Cette "promenade entre toutes préférée", cette "excursion sans aventure" se déroule le long de l'Evre, un petit affluant méconnu de la Loire, situé au cour de la Vendée angevine de son enfance. Le 28 mars 1977, Jean Daive interrogeait l'écrivain sur les ressorts, la construction et les sources intimes de ce récit qui fait se rencontrer littérature et géographie. L'écrivain évoquait également dans cet entretien sa passion pour le jeu d'échecs : En réalité le jeu d'échecs penche plutôt, quand il s'agit des très grands joueurs, du côté de l'art que du côté de la science. Il y a un fait très curieux : le style personnel apparaît à un très haut niveau, c'est à dire seulement chez les très grands joueurs, c'est à dire là où il devrait disparaître puisque le grand joueur doit approcher de la perfection, c'est à dire de l'anonymat en somme. Par Jean Daive Entretiens avec Julien Gracq : Partie 1/5 1ère diffusion : 28/03/1977 Indexation web : Sandrine England, Documentation Sonore de Radio France Archive Ina-Radio France
Jean-Michel Buron, architect and founder of the epicuria Architects agency, grew up in Tunisia. He is a child of the Mediterranean and is inspired by the architecture of Eastern cities in many of his projects. Here, we look at three of his projects: the high school Julien Gracq in Beaupréau (49), the school Paul Langevin in Fontenay-sous-Bois (94) and the international high school of Saint-Germain-en-Laye (78). A text of Epicuria Architectures read by Esther.Image DR © Epicuria ArchitectsSound engineering : Julien Rebours___If you like the podcast do not hesitate:. to subscribe so you don't miss the next episodes,. to leave us stars and a comment :-),. to follow us on Instagram @comdarchipodcast to find beautiful images, always chosen with care, so as to enrich your view on the subject.Nice week to all of you ! Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
Lobo and Trash record this episode before Joaquin takes off for Mexico City, and they talk about love in literature. From Octavio Paz to Julien Gracq, and from Wim Wenders to an insistent postman, they cross continents and centuries to bring you love! Graham Greene -- The End of the Affair James Cain -- The Postman Always Rings Twice Julien Gracq -- Balcony in the Forest Wim Wenders -- Wings of Desire John Fowles -- The French Lieutenant's Woman Jeanette Winterson -- The Passion Stephanie Vaughn -- "Dog Heaven" (in Sweet Talk) E. E. Cummings -- somewhere i have never travelled, gladly beyond Orhan Pamuk -- The Black Book Octavio Paz -- A Tree Within Pablo Neruda -- Twenty Love Poems and a Song of Despair The Bear (TV) Eye of the Devil (Movie)
“Marine Hugonnier“Le cinéma à l'estomacau Jeu de Paume, Parisdu 8 juin au 18 septembre 2022Interview de Marine Hugonnier,par Anne-Frédérique Fer, à Paris, le 7 juin 2022, durée 25'58.© FranceFineArt.Communiqué de presse Commissaire : Marta PonsaÀ l'été 2022, le Jeu de Paume ouvre ses portes à Marine Hugonnier pour sa première grande exposition en France. L'exposition réunira une sélection d'oeuvres représentatives de son approche artistique depuis ses débuts en 1998.Depuis vingt ans, le travail de Marine Hugonnier opère une lecture critique de la complicité que les conventions de la représentation entretiennent avec les idéologies politiques. Concevant sa pratique comme une recherche sur les politiques du regard, elle tente de mettre au jour les mécanismes de pouvoir qui les sous-tendent en cette époque de spectacularisation généralisée qui est la nôtre. L'artiste franco-britannique s'attache ainsi à rendre compte de ce qui façonne les images pour mettre en question l'empreinte qu'exercent le colonialisme, le capitalisme et le patriarcat sur tout appareil de captation et de restitution dans nos sociétés occidentales.Habitée par le sentiment d'être toujours une étrangère en raison des différents pays dans lesquelles elle a vécu, elle est animée par la volonté de déconstruire le cadre culturel qui modèle notre regard pour en imaginer un autre qui soit émancipateur et non aliéné.Cinéaste avant tout, Hugonnier a souvent voyagé avec sa caméra Aaton, filmant en marchant et vice versa, empruntant la posture d'une reporter ou d'une ethnographe afin de brouiller délibérément le statut de l'artiste.Après des études de philosophie et d'anthropologie, Hugonnier participe à la numérisation de la photothèque du musée de l'Homme, ce qui lui donne accès aux clichés des expéditions ethnographiques de Jean-Baptiste Charcot, Désiré Charnay, Paul-Émile Miot et Claude Lévi-Strauss. L'étude de cette documentation sera déterminante quant à la définition des enjeux majeurs de son travail : une attention portée à la matérialité des images et un intérêt particulier à interroger la distance qui sépare l'observateur de l'observé afin d'éviter l'écueil d'une instrumentalisation du monde par les images.Cette démarche discursive s'est traduite par une thèse intitulée Mapping the Politics of Vision: Searching for a Transformative Gaze [Cartographier les politiques du regard. À la recherche d'un regard transformatif], que l'artiste mène au Centre de recherche du cinéma expérimental et documentaire de l'université de Westminster à Londres et qu'elle soutient en mars 2021.Sa deuxième expérience fondatrice a lieu en 1990 lorsqu'elle effectue un stage au Centre Pompidou à l'occasion de l'exposition « Passages de l'image ». Hugonnier se trouve alors en contact avec les oeuvres, entre autres, de Jeff Wall, Gary Hill et Michael Snow, mais c'est Chris Marker et son Zapping Zone (Proposals for an Imaginary Television) qui la marquera le plus durablement. Cette installation multimédia, constituée d'une collection d'images, de logiciels informatiques et de fragments de vidéos d'origines diverses, critique l'attitude passive des téléspectateurs devant une représentation chaotique du monde globalisé et médiatisé.Le cinéma à l'estomac est sa première grande exposition en France. Elle emprunte à Julien Gracq une partie du titre de son pamphlet La Littérature à l'estomac, publié en 1950. [...] Marta Ponsa Voir Acast.com/privacy pour les informations sur la vie privée et l'opt-out.
Ce que l'on trouve chez Julien Gracq, c'est une prose des paysages comme il n'en existe nulle part ailleurs. Tout est chez lui rapport à la terre et sujet à l'expression d'un sentiment géographique. Un balcon en forêt retrace l'expérience de l'attente. On attend la guerre, interminablement, une guerre qui ne vient pas. Des bords de la Belgique aux casernes retranchées plus loin dans les terres, c'est une armée rêveuse qu'on a mobilisé dans les Ardennes. Et dans ce temps suspendu, Grange, capitaine de régiment se questionne sur le sens de tout cela. Le texte de ce fragment est à retrouver sur le site fragmentslus.com Julien Gracq, Un balcon en forêt - Éditions José Corti 1958 Crédits musique : Calore Umano - Redo Lucchetti ©Picci 1972
durée : 00:34:00 - Les Nuits de France Culture - À l'occasion de la parution de "Philosophie du surréalisme", le philosophe Ferdinand Alquié était l'invité en 1956 de l'émission "Thèmes et controverses" dans laquelle son livre était soumis aux interrogations de Aimé Patri, Michel Carrouges, Robert Amadou et Julien Gracq. - invités : Ferdinand Alquié
Le Sous-Marin vous invite pour une édition littéraire ! Sofia s’est rendue au Musée des beaux-arts d’Angers pour rencontrer Gwenaelle Aubry,… The post Un Sous-Marin littéraire avec Niki de Saint-Phalle et Julien Gracq first appeared on Radio Campus Angers.
Un livre, Un lecteur. Florence Berthout reçoit Etienne Crosnier qui parlera du livre « Le Rivage des Syrtes » de Julien Gracq
Historiquement Vôtre réunit 3 personnages qui ont refusé les honneurs : le célèbre marquis de la Fayette célébré plus aux Etats-Unis - où il est allé se battre pour leur indépendance - qu'en France où, il a tout de même reçu des honneurs, notamment la Légion d'honneur, qu'il a refusée des mains de Napoléon qui l'a pourtant aidé à sortir de prison, l'écrivain Julien Gracq qui a refusé le prestigieux Prix Goncourt en 1951, prestigieux peut-être, mais sans intérêt pour cet auteur hors-norme qui l'a lui-même raillé dans son livre auréolé "Le Rivage des Syrtes". Et un mathématicien russe qui vit en ermite, un génie inconnu qui ne voulait pas être connu : Grigori Perelman qui a résolu l'énigme du siècle mais a refusé la médaille Fields…Historiquement Vôtre réunit 3 personnages qui ont refusé les honneurs : le célèbre marquis de la Fayette célébré plus aux Etats-Unis - où il est allé se battre pour leur indépendance - qu'en France où, il a tout de même reçu des honneurs, notamment la Légion d'honneur, qu'il a refusée des mains de Napoléon qui l'a pourtant aidé à sortir de prison, l'écrivain Julien Gracq qui a refusé le prestigieux Prix Goncourt en 1951, prestigieux peut-être, mais sans intérêt pour cet auteur hors-norme qui l'a lui-même raillé dans son livre auréolé "Le Rivage des Syrtes". Et un mathématicien russe qui vit en ermite, un génie inconnu qui ne voulait pas être connu : Grigori Perelman qui a résolu l'énigme du siècle mais a refusé la médaille Fields…
Stéphane Bern et Matthieu Noël, entourés de leurs chroniqueurs historiquement drôles et parfaitement informés, s'amusent avec l'Histoire – la grande, la petite, la moyenne… - et retracent les destins extraordinaires de personnalités qui n'auraient jamais pu se croiser, pour deux heures où le savoir et l'humour avancent main dans la main. Aujourd'hui, c'est au tour de Julien Gracq.
Le Timbre Du Coin – TIMBRE FMInterview/Invité : Jean-Louis Méloche de la Médiathèque Julien Gracq à Plélan-Le-Grand (35)! Nous avons reçu, au micro de Timbre FM, en direct le Mercredi 09 Juin 2021 à 17h, Jean-Louis Méloche, médiathécaire à Plélan-Le Grand, afin de présenter les prochains évènements qui se dérouleront à la médiathèque Julien Gracq […]
Lecture de Lettrines de Julien Gracq par Constance Dollé et Emmanuel NobletPour la cinquième année consécutive, la BnF invite à écouter les mille et une voix de la Bibliothèque. Lectures, performances et spectacles habitent les espaces du site François-Mitterrand, inspirés cette année par l'exposition phare de la saison, Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu.André Breton a été une figure essentielle pour Henri Cartier-Bresson et Julien Gracq qui ont tous deux participé aux réunions des surréalistes dans les cafés de la place Blanche. « C'est au surréalisme que je dois allégeance, car il m'a appris à laisser l'objectif photographique fouiller dans les gravats de l'inconscient et du hasard », dit le photographe. On aime l'idée qu'un même hasard, guidé par le flux des idées journalières, ait accompagné Julien Gracq dans la rédaction de ses Lettrines, « un ensemble très libre, une mosaïque de notes de lecture, de réflexions, de souvenirs ». Les comédiens Constance Dollé et Emmanuel Noblet prêtent leurs voix à quelques-uns de ces fragments dans un échange libre et inspiré, au plus proche du ton du texte.Lecture enregistrée le 5 juin 2021 à la BnF I François-Mitterrand dans le cadre de La Bibliothèque parlante, Festival de la BnF Voir Acast.com/privacy pour les informations sur la vie privée et l'opt-out.
durée : 01:00:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Second volet des "Profils perdus" que Christine Goémé consacrait à l'éditeur José Corti en 1992, avec Julien Gracq, Bertrand Fillaudeau, Georges Blin, Roland Vico et Jean Schuter. - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Julien Gracq; Bertrand Fillaudeau; Georges Blin critique littéraire, professeur honoraire au Collège de France; Roland Vico; Jean Schuter écrivain, poète, journaliste
durée : 00:58:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Dans ce premier volet de Profils perdus", Christine Goémé retraçait le parcours de José Corti, depuis sa librairie "Les Editions Surréalistes" au 6 rue de Clichy, jusqu’à la maison d’édition et librairie, rue de Médicis, dans laquelle il s’installe en 1938. - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Julien Gracq; Georges Sebbag; Antoine de Baecque Professeur d'histoire du cinéma à l'Ecole Normale Supérieure; Bertrand Fillaudeau
Éperdu d'un pays Bookmakers #10 - L'écrivain du mois : Pierre JourdeNé à Créteil en 1955, Pierre Jourde vit et travaille à Paris. Romancier « complexe », poète aux haïkus « tout foutus », théoricien du « double » ou de « l'authenticité », ce rigoureux professeur de lettres n'est que « secondairement », dit-il, le critique impitoyable que Saint-Germain-des-Prés découvrit avec l'essai « La littérature sans estomac » (L'Esprit des Péninsules, 2002) récompensé par l'Académie Française.Sa reconnaissance fut aussi tardive que l'œuvre est prolifique. Pour se mettre en jambes, on lira d'abord son récit burlesque d'alpinisme amateur, « Le Tibet sans peine » (Gallimard, 2008), avant d'attaquer « Pays perdu » (L'Esprit des Péninsules, 2003, récit intime de son Auvergne « épique »), suivi du compte-rendu de la violente réception de ce texte, formulé dans « La première pierre » (Gallimard, Grand-Prix Jean Giono 2013). Les plus vaillant.e.s chemineront ensuite vers le déchirant « Winter is coming » (2017, ode au fils disparu) ou la somme de toutes ses obsessions : « Le Maréchal absolu » (2012). En partenariat avec Babelio. (2/3) Éperdu d'un pays« Le public n'a pas réellement besoin de lire le livre qu'il a acquis. On s'emploie donc à lui fournir une image de littérature. » L'ouvrage qui sort Pierre Jourde de l'ornière s'intitule « La littérature sans estomac », publié en 2002 par L'Esprit des péninsules et dédié à son frère Bernard « qui connaît la bagarre ». Aussi drôle que sérieux, c'est un recueil d'analyses féroces de romans français contemporains, rédigées « sans volonté d'en faire un pamphlet », mais armées d'un agacement. Dans le milieu littéraire hexagonal, mon invité du mois constate que ce qui gravite « autour du texte » (le sujet abordé, la vie publique et privée de l'artiste, ses opinions, les prix reçus) passe « avant » le texte. Le style, la qualité des intrigues, des idées ou des personnages : tout ceci est secondaire et n'est souvent guère à la hauteur de la réputation de l'auteur.e.Pierre Jourde utilise alors son « arsenal universitaire » pour rétablir la justice, avec « un ton guilleret », en dénonçant – « en défonçant » conviendrait mieux – les « provocations prudentes » de Michel Houellebecq ou les répétitions délirantes de Christine Angot, en démasquant les faux rebelles, « ceux qui chantent faux », sempiternellement « au bord du gouffre », « en proie au vertige » ou « travaillés par le néant », obsédés par la respectabilité ou embourbés dans le pathos. Coïncidence : c'est aussi l'année où il se met à la boxe.Cette prolongation de « La Littérature à l'estomac » de Julien Gracq (1949), qui déplorait déjà ces paradoxes en parlant d'une course « de jockeys chevauchant des limaces », reçoit le prix de la critique de l'Académie Française. Il serait naturellement très excitant pour les auditeurs et auditrices de « Bookmakers » d'en savoir plus, mais nous n'allons pas vous donner ce plaisir. Pour trois raisons. D'abord, parce que Pierre Jourde a raconté cette histoire cent onze fois. Ensuite et surtout, parce que ce serait rejouer ici son drame artistique intime : le fait que son activité de « démolisseur de service », d'« ironiste » qui « cogne », éclipse son talent de romancier. Enfin, parce qu'il reconnaît lui-même que ce bouquin a « beaucoup de défauts ».Nous consacrerons donc ce deuxième épisode à sa véritable naissance en tant qu'écrivain, à 47 ans. Le temps d'un magnifique récit de deuil, « rude », lyrique et mythologique, sur ses origines rurales, situé dans un hameau du Cantal. Titre : « Pays perdu », publié en 2003 chez le même éditeur et écoulé au fil des rééditions à plus de vingt mille exemplaires, pour lequel ce disciple rugueux d'Alexandre Vialatte va « rompre la fiction du secret ». Des années plus tard, encombré d'une polémique doublée d'un malentendu qui lui reste sur l'estomac, il écrira : « C'était un livre qui avait honte d'être fier de ce qu'il décrivait. » Enregistrement : février 2021 - Entretien, découpage, lectures : Richard Gaitet - Prise de son, montage : Sara Monimart - Réalisation, mixage, musiques originales : Samuel Hirsch - Guitare, claviers, drone : Matthieu Lesenechal - Illustration : Sylvain Cabot - Production : ARTE Radio
¿Por qué un autor talentoso tiene mayor renombre que otro equiparable en talento? Dar respuesta implica polemizar y no modifica el hecho. Julien Gracq (1910-2007) pertenece a una generación de la cual solo algunos escritores continúan leyéndose. Igitur
durée : 00:05:10 - Le Journal des idées - par : Jacques Munier - Pour célébrer et partager un petit événement littéraire : la parution de notes inédites de Julien Gracq
Wer wahrhaft gute Übersetzungen aus dem Französischen liest, der kennt den Namen Elisabeth Edl. Bereits in ihren Jahren an der Universität in Poitiers von 1983 bis 1995 begann sie mit Aplomb und viel Beifall von Anfang an, die große französische Literatur des 19. und 20. Jahrhunderts zu übersetzen, von Simone Weil über Julien Gracq, Julien Green, Patrick Modiano und Philippe Jaccottet bis zu Stendhal, dessen Romane „Rot und Schwarz“ und dann „Die Kartause von Parma“ 2004 und 2007 in der Reihe der Klassiker bei Hanser erschienen. Am gleichen Ort kam dann 2012 die Übersetzung der „Madame Bovary“ von Gustave Flaubert heraus, 2017 seine „Drei Geschichten“ – und in diesem Herbst also ein weiteres zentrales Buch Flauberts, das in Elisabeth Edls Übertragung den Titel „Lehrjahre der Männlichkeit“ trägt. Welches Werk sich dahinter verbirgt, darüber und überhaupt über die Entstehung ihrer Übersetzung und über Flaubert selbst hat sie sich mit dem Literaturwissenschaftler Wolfgang Matz unterhalten, mit dem gemeinsam sie bereits oft aus dem Französischen übersetzt hat und der als Lektor viele Jahre auch die Klassiker bei Hanser betreut hat. Viel Vergnügen mit diesem Zwiegespräch!
durée : 00:30:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Deuxième entretien de Serge Klarsfeld pour sa "Nuit rêvée" pour laquelle il a choisi des archives consacrées à Arthur Koestler, à Stendhal, à Casanova, à la guerre des Six Jours ou encore à Marcel Cerdan, mais aussi à Julien Gracq, Claude Lanzmann, et sa femme Beate. - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Serge Klarsfeld Avocat, fondateur de l'Association des fils et filles des déportés juifs de France.
durée : 00:30:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Jean Daive proposait cinq entretiens avec Julien Gracq en 1977, alors qu'il venait de publier "Les Eaux étroites". Dans le premier volet il parlait de littérature et d'une de ses passions, le jeu d'échecs. (1ère diffusion : 28/03/1977) - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Julien Gracq
durée : 00:09:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Dernier entretien de Serge Klarsfeld pour sa "Nuit rêvée" pour laquelle il a choisi des émissions consacrées à Arthur Koestler, à Stendhal, à Casanova, à la guerre des Six Jours ou encore à Marcel Cerdan, mais aussi les voix de Julien Gracq, de Claude Lanzmann, et de sa femme Beate. - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Serge Klarsfeld Avocat, fondateur de l'Association des fils et filles des déportés juifs de France.
durée : 00:39:59 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit, Albane Penaranda, Mathilde Wagman - Premier entretien de Serge Klarsfeld pour sa "Nuit rêvée" pour laquelle il a choisi des émissions consacrées à Arthur Koestler, à Stendhal, à Casanova, ou encore à Marcel Cerdan, mais aussi des archives des voix de Julien Gracq, de Claude Lanzmann, et de sa femme Beate. - réalisation : Virginie Mourthé - invités : Serge Klarsfeld Avocat, fondateur de l'Association des fils et filles des déportés juifs de France.
A l'occasion de la publication des "Écrits de guerre", deux textes inédits de l'auteur du "Rivage des Syrtes"
Comme tous les mardis, La Librairie Charybde vous parle de trois livres qu'elle aime. Trois livres qui dépassent les frontières de genres- (01:16)Aurora de Kim de Stanley Robinson, Bragelonne(2015)- (05:48) Le rivage des Syrtes de Julien Gracq, José Corti (1951)La plus puissante illustration connue de l’horreur piégeuse contenue dans la terrible formule : « Il nous faudrait une bonne guerre »Découvrez la fiche de lecture : bit.ly/2OLEpfS- (10:21) Substance de Claro, Actes Sud (2019)Aux frontières mystérieuses de la vie, de la mort et de l’identité humaine, un conte farceur, rusé, ambigu, et diaboliquement poétique.Découvrez la fiche de lecture : bit.ly/2MhzqSBEn savoir + :Librairie Charybde : www.charybde.frLe blog de la librairie : charybde2.wordpress.com See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
Comme tous les mardis, La Librairie Charybde vous parle de trois livres qu'elle aime. Trois livres qui dépassent les frontières de genres. - (01:16)Aurora de Kim de Stanley Robinson, Bragelonne(2015) - (05:48) Le rivage des Syrtes de Julien Gracq, José Corti (1951) La plus puissante illustration connue de l’horreur piégeuse contenue dans la terrible formule : « Il nous faudrait une bonne guerre » Découvrez la fiche de lecture : https://bit.ly/2OLEpfS - (10:21) Substance de Claro, Actes Sud (2019) Aux frontières mystérieuses de la vie, de la mort et de l’identité humaine, un conte farceur, rusé, ambigu, et diaboliquement poétique. Découvrez la fiche de lecture : https://bit.ly/2MhzqSB En savoir + : Librairie Charybde : www.charybde.fr Le blog de la librairie : https://charybde2.wordpress.com
Dans ce second épisode - enregistré début septembre -, nous nous intéressons à la thématique de l'attente et à ses influences sur le scénario et le gameplay. Au micro, Pierre-William (@pwfregonese) et Jean (@jean_joub). Nous aimons le jeu vidéo, mais aussi la littérature, l'histoire de l'art, le cinéma, le théâtre ou encore la musique. Au fil de la conversation, nous présentons nos idées sur la thématique de l'épisode, pour en débattre et essayer de faire ressortir quelques pistes de réflexion. Nos recommandations en lien avec la thématique : Pierre-William : Le triptyque des romans de l'attente : Sur les falaises de marbre d'Ernst Jünger (1939), Le désert des Tartares de Dino Buzzati (1940) et Le Rivage des Syrtes de Julien Gracq (1951). Et seconde reco, le podcast Capturemag sur le cinéma (https://soundcloud.com/capturemag)et surtout les derniers sur l'oeuvre de Steven Spielberg ; Jean : Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde de Robert Louis Stevenson (1986). Walking Dead de Telltale (RIP) et Life is Strange (Dontnod /Square Enix/2015). Bonne écoute à toutes et tous ! __________________ Crédits musique : Jazzaddict's Intro by Cosimo Fogg (201) @cosimo-fogg Creative Commons — Attribution 3.0 Unported— CC BY 3.0 creativecommons.org/licenses/b... Music promoted by Audio Library youtu.be/hY4yspCQRaM
con Lorenzo Flabbi e Fabio Scotto
Parfois considéré comme un écrivain pour "happy few", Julien Gracq (1910-2007)a pourtant un statut exceptionnel en littérature : traduit dans une trentaine de langues, il est entré de son vivant dans la collection de La Pléiade. Il considérait que l’auteur n'était rien d'autre que son oeuvre. Il refusait les interviews et vivait comme un ermite à l'écart des bruits du monde, à St Florent le Vieil, en Maine-et-Loire. Ecrivain de l’attente, romancier paysagiste, il peut être considéré comme un "enchanteur réticent", habité par la mythologie arthurienne, Jules Verne et Edgar Poe. A la recherche permanente du mot juste, l’écriture de Gracq "avance comme les ciseaux d’un couturier, avec un sillage qui ne se referme pas derrière elle" (Léon Mazzella). Léon Mazzella est journaliste et écrivain : http://plus.wikimonde.com/wiki/L%C3%A9on_Mazzella_di_Bosco