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Torniamo a parlare di Tav, con l'inaugurazione del cantiere italiano previsto per il 18 dicembre e le proteste che tornano a montare. Come mai il governo torna alla ribalta con le grandi opere del passato? Parliamo anche di una guerra di cui nessuno parla, quella nel Tigray, in Etiopia, ma che ha ucciso e sta uccidendo una quantità inverosimile di persone, per poi fare gli ultimi aggiornamenti dalla Cop 28 di Dubai.INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:46 - Il ritorno del Tav00:13:31 - La tragedia non raccontata della guerra nel Tigray00:23:06 - Verso la fine della Cop 28 (con Agenzia di Stampa Giovanile)00:30:25 - La giornata di Italia che CambiaIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
PALERMO (ITALPRESS) - "Va colmato il gap infrastrutturale tra Nord e Sud". Lo dice Giovanni Arena, delegato di Federdistribuzione per la Sicilia, a margine del convegno sul tema "Il ruolo della Distribuzione Moderna in Sicilia", a Palermo.sat/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - "Va colmato il gap infrastrutturale tra Nord e Sud". Lo dice Giovanni Arena, delegato di Federdistribuzione per la Sicilia, a margine del convegno sul tema "Il ruolo della Distribuzione Moderna in Sicilia", a Palermo.sat/gtr
Marco Aime"La carovana del sultano"Dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievaleEinaudi Editorewww.einaudi.itNel 1324 Mansa Musa, il sultano del Mali, «l'uomo piú ricco che il mondo abbia mai visto», intraprende il suo pellegrinaggio verso La Mecca, a capo di un immenso corteo lungo decine di chilometri e composto da migliaia di uomini e da altrettanti dromedari carichi di quintali e quintali d'oro. Un viaggio destinato a entrare nella storia, ammantato di leggenda, grazie alle cronache arabe dell'epoca e dei secoli a venire. L'autore ricostruisce quel cammino, inserendolo nel contesto storico e culturale del tempo, rivelandone gli aspetti politici e strategici oltre a quelli religiosi ed economici. Il percorso della carovana del sultano diventa cosí una sorta di metafora, utile a spiegare la fitta rete di legami e di scambi, che avvolgeva il Mediterraneo, unendo l'Africa all'Europa. Si viene cosí a delineare una lettura nuova e multicentrica della storia, in cui l'Africa è un'importante protagonista e non la terra isolata dell'hic sunt leones.«Disegnata la cornice, delineato lo sfondo, il racconto del viaggio di Mansa Musa assume una valenza piú ampia di quella esplicitamente religiosa legata al pellegrinaggio alla Mecca. La ricostruzione delle peripezie della carovana, carica d'oro e di schiavi, diventa, infatti, il resoconto di un'operazione politica e di immagine quanto mai moderna e in gran parte riuscita. La traversata del deserto, l'arrivo al Cairo, che all'epoca era l'equivalente della New York attuale, e l'incontro con il sultano mamelucco si rivelano cosí i tasselli fondamentali per accreditare il Mali, come il suo sovrano, nel vasto mondo islamico del tempo. Ciò che ho cercato di fare è stato sottrarre, almeno in parte, quel viaggio alla ricezione un po' stereotipata piú diffusa, per riportarlo nella storia e connetterlo con le complesse reti che caratterizzavano il mondo mediterraneo e l'Africa subsahariana».Marco Aime insegna Antropologia culturale all'Università di Genova. Presso Einaudi ha pubblicato Eccessi di culture (Vele 2004), Il primo libro di antropologia (Pbe Mappe, 2008), Una bella differenza. Alla scoperta delle diversità nel mondo (ultima edizione Super ET, 2016, con Anna Cossetta), Il dono al tempo di Internet (2010), L'altro e l'altrove. Antropologia, geografia e turismo (Pbe Ns, 2012, con Davide Papotti), La fatica di diventare grandi (Super ET Opera Viva, 2014, con Gustavo Pietropolli Charmet), Contro il razzismo (2016, con Guido Barbujani, Clelia Bartoli e Federico Faloppa), Invecchiano solo gli altri (2017, con Luca Borzani), Il soffio degli antenati (2017), Classificare, separare, escludere (2020) e La carovana del sultano. Dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievale (2023). Per Einaudi ha inoltre curato M. Mauss, Saggio sul dono (Pbe 2002) e l'edizione italiana del Dizionario di antropologia e etnologia (Grandi Opere 2006 e Piccola Biblioteca Einaudi 2009).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Marco Aime"Festa del Libro Medievale e Antico di Saluzzo"www.salonelibro.itSabato 21 ottobre 2023, ore 18:00Festa del Libro Medievale e Antico di SaluzzoIl Quartiere, SaluzzoIncontro con Marco Aimein occasione della pubblicazione di “La carovana del sultano”in collaborazione con Giulio Einaudi Editorewww.einaudi.itNel 1324 Mansa Musa, il sultano del Mali, «l'uomo piú ricco che il mondo abbia mai visto», intraprende il suo pellegrinaggio verso La Mecca, a capo di un immenso corteo lungo decine di chilometri e composto da migliaia di uomini e da altrettanti dromedari carichi di quintali e quintali d'oro. Un viaggio destinato a entrare nella storia, ammantato di leggenda, grazie alle cronache arabe dell'epoca e dei secoli a venire. L'autore ricostruisce quel cammino, inserendolo nel contesto storico e culturale del tempo, rivelandone gli aspetti politici e strategici oltre a quelli religiosi ed economici. Il percorso della carovana del sultano diventa cosí una sorta di metafora, utile a spiegare la fitta rete di legami e di scambi, che avvolgeva il Mediterraneo, unendo l'Africa all'Europa. Si viene cosí a delineare una lettura nuova e multicentrica della storia, in cui l'Africa è un'importante protagonista e non la terra isolata dell'hic sunt leones.Marco Aime insegna Antropologia culturale all'Università di Genova. Presso Einaudi ha pubblicato Eccessi di culture (Vele 2004), Il primo libro di antropologia (Pbe Mappe, 2008), Una bella differenza. Alla scoperta delle diversità nel mondo (ultima edizione Super ET, 2016, con Anna Cossetta), Il dono al tempo di Internet (2010), L'altro e l'altrove. Antropologia, geografia e turismo (Pbe Ns, 2012, con Davide Papotti), La fatica di diventare grandi (Super ET Opera Viva, 2014, con Gustavo Pietropolli Charmet), Contro il razzismo (2016, con Guido Barbujani, Clelia Bartoli e Federico Faloppa), Invecchiano solo gli altri (2017, con Luca Borzani), Il soffio degli antenati (2017), Classificare, separare, escludere (2020) e La carovana del sultano. Dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievale (2023). Per Einaudi ha inoltre curato M. Mauss, Saggio sul dono (Pbe 2002) e l'edizione italiana del Dizionario di antropologia e etnologia (Grandi Opere 2006 e Piccola Biblioteca Einaudi 2009).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
ROMA (ITALPRESS) - Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e l'amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo hanno siglato al Viminale un Protocollo Quadro Nazionale per la tutela della legalità. L'obiettivo è rafforzare l'impegno comune contro potenziali fenomeni corruttivi e i rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata in settori di rilievo strategico nazionale, tra i quali la gestione delle reti idroelettriche e dei rifiuti. sat/gsl
ROMA (ITALPRESS) - Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e l'amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo hanno siglato al Viminale un Protocollo Quadro Nazionale per la tutela della legalità. L'obiettivo è rafforzare l'impegno comune contro potenziali fenomeni corruttivi e i rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata in settori di rilievo strategico nazionale, tra i quali la gestione delle reti idroelettriche e dei rifiuti. sat/gsl
In questa nuova puntata di Notebook, il direttore di MF – MilanoFinanza, Roberto Sommella torna ad affrontare il tema del PNRR. Saremo capaci di spendere gli oltre 200 miliardi di euro del Next Generation EU destinati all'Italia? E saremo in grado di completare tutte le opere finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza entro la data fissata del 2026? Una data che ci appare lontana, ma che, per un paese come l'Italia, è più vicina che mai. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Le grandi opere costruite dall'uomo attestano la sua dimensione spirituale
Parliamo di come l'Italia stia affrontando la sfida delle grandi opere all'interno della cornice del PNRR, dedicando un focus speciale al Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi – Nodo di Genova. Per questo, abbiamo coinvolto direttamente l'Ing. Meistro, coordinatore di tutti i progetti ferroviari di Webuild in Italia, realtà che dal 2020 rappresenta un player globale delle costruzioni specializzato nella realizzazione di grandi opere e infrastrutture complesse per la mobilità sostenibile, l'energia idroelettrica, l'acqua, i green buildings, il tunneling
Quali sono le convenzioni che regolano la produzione culturale nell'ampio mondo dei musei e delle mostre, nell'Italia della crisi economica? Quali erano nella stagione immediatamente precedente, tra eccessi ed euforie? È cambiato qualcosa? Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa si interrogano sulla mancata estinzione di fenomeni che la contrazione delle risorse non ha spazzato via del tutto: i finti Leonardo, i finti Caravaggio, le Grandi Opere dell'editoria d'arte assistita, le location-invitation, gli intramontabili impressionisti in tournée, i format dei grandi maestri del Novecento… fino a raschiare il fondo del barile. L'amore dell'arte è un libro scritto nel 1969 da Pierre Bourdieu e Alain Darbel; è stato anche tradotto in italiano nel 1972. In seguito non ci sono stati molti altri tentativi, così radicali, di indagare le leggi della diffusione culturale.
Gesù spiega come per fare un'opera grande ci vogliono grandi sacrifici, pene e dolori senza numero, molte e incessanti preghiere. Le due opere più grandi che siano mai state compiute da Dio sono l'opera della Redenzione e l'opera del Regno del Fiat Divino, che è la più grande di tutte. Per entrare e vivere in esso e concorrere alla sua conoscenza e diffusione, ciascuno è chiamato a fare la propria parte, secondo la misura di quel che può, vuole e riesce a dare. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 1 Luglio 1927, 15 Aprile 2021
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All'indomani dell'accordo fra governo e Benetton sulla vicenda Autostrade per l'Italia parliamo di questo argomento ma anche di Alitalia, grandi opere, semplificazioni e concessioni con uno dei massimi esperti italiani che denuncia inascoltato da molti lustri che il nostro è più un Paese da "Grandi Operette" (titolo del suo ultimo libro) che da Grandi Opere. Spesso inutili e che servono in realtà a ingrassare i soliti noti, creando molta meno occupazione di quel che si pensa. Salvatore Gaziano e Roberta Rossi di SoldiExpert SCF nell'undicesimo episodio.Per accedere a risorse gratuite e guide per investire o conoscere la consulenza finanziaria indipendente di SoldiExpert SCF registratevi o visitate: https://soldiexpert.com/
Autocertificazione e semplificazione delle procedure. Responsabilità dei funzionari pubblici delimitate, in modo che non ritardino all infinito il momento della firma per la paura di essere accusati di danno erariale. Razionalizzazione della normativa sulla privacy, per impedire che diventi un ostacolo al passaggio dei documenti tra le amministrazioni. Sono le direttrici lungo le quali si muoverà il decreto Semplificazioni, atteso a breve in Consiglio dei ministri. A coordinare i lavori tra i ministeri la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone. - Fase 2 con molte incognite per le imprese. Il 15,5% delle imprese italiane è a rischio di fallimento nel caso di nuove ondate del Covid19, con ulteriori lockdown che potrebbero durare fino a sei mesi. La probabilità di questo scenario è bassa, secondo gli analisti di Cerved Rating Agency, ma gli effetti potenzialmente molto pesanti: la probabilità di default triplicherebbe (dal 4,9% attuale al 15,5%), con punte del 22% nelle costruzioni, del 19,1% in hotel e ristorazione, del 18,9% nei servizi. Sono i risultati dello studio "Evolution and impacts of the COVID-19 pandemic emergency on Italian non-financial corporates" di Cerved Rating Agency. - Le modifiche al dl liquidità. il voto di fiducia alla Camera sul testo del dl liquidità approvato ed emendato dalle commissioni Finanze e Attività Produttive. Al Senato non dovrebbero esserci ulteriori modifiche.Il testo è stato modificato in profondità nelle procedure, su cui ora domina l'autocertificazione, e nelle platee, ampliate alle società partecipate e alle cessioni di crediti. Ospiti:Michele Pizzarotti, vicepresidente e consigliere di amministrazione di Impresa Pizzarotti Spa, Andrea Mignanelli, a.d. Cerved, Dino Pesole, Il Sole 24 Ore.
Il numero di Focus Storia in edicola dedica un lungo dossier alle grandi opere del passato: strade, acquedotti, linee ferroviarie, canali e ponti, infrastrutture cioè che spesso in passato sono state viste come metafora del progresso. Ma come venivano finanziate? E ci si preoccupava dell'impatto ambientale? Gli italiani in questo campo sono stati spesso protagonisti a partire dagli antichi Romani fino a tempi più recenti: basti pensare al traforo del Frejus, che nel 1871 fu il tunnel ferroviario più lungo del mondo; all'ingegnere trentino Luigi Negrelli che nel 1854 elaborò il progetto del Canale di Suez; e all'immane impresa della Transiberiana, dove furono gli operai italiani a garantire la riuscita dell'opera. «Senza infrastrutture non c'è sviluppo in un Paese», dice Enzo Siviero, ingegnere, architetto e docente italiano. Nel podcast ci racconta come quello delle grandi opere sia un tema cardine: tra gli Anni '50 e '60 l'Italia si è sviluppata proprio attorno alle sue infrastrutture, come l'Autostrada del Sole. Ma parla anche delle criticità degli anni più recenti legati a questo tema, come quello dell'abbattimento e della ricostruzione a Genova del Ponte Morandi. Curato e condotto da Francesco De Leo.------------Ti piace la storia e vorresti ricevere Focus Storia comodamente a casa tua? Scopri la nostra rivista con un abbonamento di 6 mesi: https://www.abbonamenti.it/vincolata/r40450- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- Youtube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria-Sito: https://www.focus.it/culturaPuoi ascoltare "La Voce della Storia" anche su Spotify: http://bit.ly/VoceDellaStoria
Danilo Toninelli, Ministro Infrastrutture e Trasporti ; Carlo Calenda, PD ; Francesco Semprini, La Stampa.
Restando sul tema del TAV, citiamo nuovamente Cattaneo per parlare, questa volta, di grandi opere.
Puntata del 08 12 2018. Le contraddizioni all'interno del governo, la manovra economica, la tassa sull'auto, le grandi opere, la crisi del PD,
Puntata del 15 12 2018. La manovra ed il negoziato con Bruxelles, Confindustria per le grandi opere, i ricatti di FCA sull'ecotassa, il conflitto Israelo-Palestinese, l'Europa orientale, il tribunale si esprime sul caso della mensa di Lodi
Puntata del 15 12 2018. La manovra ed il negoziato con Bruxelles, Confindustria per le grandi opere, i ricatti di FCA sull'ecotassa, il conflitto Israelo-Palestinese, l'Europa orientale, il tribunale si esprime sul caso della mensa di Lodi
Puntata del 08 12 2018. Le contraddizioni all'interno del governo, la manovra economica, la tassa sull'auto, le grandi opere, la crisi del PD,
speciale sul ponte Morandi a cura di Massimo Alberti, poi interviste al professor Marco Ponti e al giornalista Roberto Cuda su Tav e infrastrutture in Italia
speciale sul ponte Morandi a cura di Massimo Alberti, poi interviste al professor Marco Ponti e al giornalista Roberto Cuda su Tav e infrastrutture in Italia
Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ; Massimo Franco, Corriere della Sera .
Grandi costruzioni, sostenibilità, Design circolare, tecnologie e innovazione nell'edilizia. Una bellissima chiacchierata con l'ing. Nicolò Guariento sul bello dell'edilizia in un mondo dove troppo spesso si parla di crisi, licenziamenti e corruzione. Ci tengo a parlare di edilizia come una fantastica possibilià. Noi italiani diamo tanto e possiamo dare tantissimo all'innovazione edile.Nicolò è ingegnere Meccanico, laureato in Italia ha lavorato in tantissime grandi città per la ARUP. ARUP è uno studio di servizi di ingegneria gigantesco che realizza i palazzi e gli edifici più belli del mondo.Con Nicolò abbiamo parlato del suo lavoro di progettista di facciate e involucri dei grandi edifici. Fammi sapere cosa ne pensi. Viva l'edilizia!#Vivaledilizia
Lo schema replicabile per evitare di mantenere le promesseRicevi regolarmente un riassunto di ciò che leggo e scrivo.
Gli investimenti sono il punto chiave di tutta la manovra. Senza un piano di Grandi Opere restano spese che da sole non bastano a produrre la crescita promessa dal governo. Le tensioni con Bruxelles, gli interventi sopra le righe della Commissione Ue, le spiegazioni che Palazzo Chigi deve fornire al mercato. Un'indagine del titolare di List con Maurizio Mazziero (Mazziero Research) nel bosco di una manovra che ancora non è compiuta. Ascolta RadioList.
Antonio Padellaro, editorialista Fatto Quotidiano ; Lorenzo Fontana, Lega, vicepresidente alla Camera ; Michele Emiliano, presidente Regione Puglia.
Wu Ming 1 presenta Un viaggio che non promettiamo breve al CSA Sisma di Macerata, 3 febbraio 2017. 00:01:15 - Perché proprio in Val di Susa?00:51:05 - La storia del territorio valsusino dimostra come la lotta sia un'esperienza di vita e un processo formativo per le popolazioni coinvolte.01:13:55 - La strategia dell'abbandono nelle zone terremotate diventa una premessa sistemica a nuove aggressioni del territorio.01:17:10 - Le forme di ribellione della popolazione a questo meccanismo di aggressione del territorio.01:20:05 - Le resistenze devono avere una precondizione: l'amore.01:27:38 - Le relazioni spazio-temporali del libro con il territorio marchigiano.01:34:25 - Il rapporto del movimento NOTAV con Internet e i social network.01:42:48 - La strategia di dequalificazione culturale e tecnica dei movimenti nelle battaglie che portano avanti.02:02:33 - Le lotte contro le grandi opere dei movimenti sono tutte contro il modello di capitalismo italiano.
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con: il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti GRAZIANO DEL RIO, il giornalista de laRepubblica ANTONIO FRASCHILLA
con: Rosario Crocetta presidente regione Sicilia, Andrea Boitani professore di economia politica Cattolica di Milano, Roberto Papetti direttore IlGazettino
con: Stefano Esposito senatore PD relatore del DDL codice appalti, Roberto Castelli ex viceministro alle infrastrutture con delega per le opere di Expo2015
Francesco Grignetti è un giornalista della Stampa. Gaetano Savatteri è giornalista e scrittore. Insieme hanno curato un libro uscito di recente dal titolo “Mafia capitale. L'atto d'accusa della Procura di Roma” (Melampo). La conversazione con Memos comincia dalle ultime rivelazioni dell'inchiesta di Firenze su tangenti e appalti in alcune delle principali “grandi opere” italiane. Grignetti e Savatteri raccontano le differenze e le similitudini rispetto all'inchiesta di “Mafia Capitale” che, pochi mesi fa, scoperchiò una cupola criminale a Roma nella gestione di appalti e denaro pubblico. L'organizzazione mafiosa era composta da criminalità di strada, colletti bianchi, burocrazia pubblica e imprenditori. L'intervista con i due giornalisti ripercorre i passaggi principali dell'inchiesta romana. La fonte esclusiva è quel documento importante - ricco di analisi e descrizioni – che è l'ordinanza con cui la giudice romana Flavia Costantini, a fine novembre 2014, accettò le richieste di arresto della procura guidata dallo storico magistrato antimafia Giuseppe Pignatone.
Francesco Grignetti è un giornalista della Stampa. Gaetano Savatteri è giornalista e scrittore. Insieme hanno curato un libro uscito di recente dal titolo “Mafia capitale. L'atto d'accusa della Procura di Roma” (Melampo). La conversazione con Memos comincia dalle ultime rivelazioni dell'inchiesta di Firenze su tangenti e appalti in alcune delle principali “grandi opere” italiane. Grignetti e Savatteri raccontano le differenze e le similitudini rispetto all'inchiesta di “Mafia Capitale” che, pochi mesi fa, scoperchiò una cupola criminale a Roma nella gestione di appalti e denaro pubblico. L'organizzazione mafiosa era composta da criminalità di strada, colletti bianchi, burocrazia pubblica e imprenditori. L'intervista con i due giornalisti ripercorre i passaggi principali dell'inchiesta romana. La fonte esclusiva è quel documento importante - ricco di analisi e descrizioni – che è l'ordinanza con cui la giudice romana Flavia Costantini, a fine novembre 2014, accettò le richieste di arresto della procura guidata dallo storico magistrato antimafia Giuseppe Pignatone.
«Una nota puntuale» sui costi della linea ferroviaria Torino-Lione. L'ha chiesta qualche giorno fa il Presidente del consiglio Renzi al vicepresidente della commissione trasporti della Camera Stefano Esposito (Pd). Sì, proprio così! Il capo del governo ha bisogno che qualcuno gli faccia due conti sui costi della Tav. E sono conti quanto mai incerti, almeno quelli circolati negli ultimi tempi. Conviene ancora la Torino-Lione? Se lo chiediamo a Paolo Beria, ricercatore in economia dei trasporti del Politecnico di Milano, la risposta è no. Beria è stato ospite della puntata di oggi di Memos. Ma allora perchè si insiste tanto nella “grande opera”? «C'è una concezione sbagliata nella politica secondo la quale – dice Beria – la grande opera porta voti. Ecco perchè si sceglie questa strada rispetto a quella di interventi “minori” che invece possono impattare di più sulla vita dei cittadini». Accanto a grandi opere inutili, in cantiere, ci sono grandi opere che aspettano da anni di essere almeno pensate. Sono quelle che dovrebbero curare il dissesto del nostro territorio (frane, crolli, esondazioni...). Ma costano troppo, si dice. «Non è vero – sostiene Salvatore Settis a Memos - Secondo l'associazione nazionale costruttori questa “grande opera” assolutamente necessaria potrebbe durare vent'anni con una spesa di un miliardo e duecento milioni l'anno. L'assenza di questa “grande opera”, invece, costa circa 3 miliardi e mezzo ogni anno in danni procurati dal mancato intervento». Salvatore Settis, archeologo, storico dell'arte, da anni si batte per la difesa del paesaggio e del territorio. “Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile” (Einaudi) è il titolo di un suo libro del 2010.
«Una nota puntuale» sui costi della linea ferroviaria Torino-Lione. L'ha chiesta qualche giorno fa il Presidente del consiglio Renzi al vicepresidente della commissione trasporti della Camera Stefano Esposito (Pd). Sì, proprio così! Il capo del governo ha bisogno che qualcuno gli faccia due conti sui costi della Tav. E sono conti quanto mai incerti, almeno quelli circolati negli ultimi tempi. Conviene ancora la Torino-Lione? Se lo chiediamo a Paolo Beria, ricercatore in economia dei trasporti del Politecnico di Milano, la risposta è no. Beria è stato ospite della puntata di oggi di Memos. Ma allora perchè si insiste tanto nella “grande opera”? «C'è una concezione sbagliata nella politica secondo la quale – dice Beria – la grande opera porta voti. Ecco perchè si sceglie questa strada rispetto a quella di interventi “minori” che invece possono impattare di più sulla vita dei cittadini». Accanto a grandi opere inutili, in cantiere, ci sono grandi opere che aspettano da anni di essere almeno pensate. Sono quelle che dovrebbero curare il dissesto del nostro territorio (frane, crolli, esondazioni...). Ma costano troppo, si dice. «Non è vero – sostiene Salvatore Settis a Memos - Secondo l'associazione nazionale costruttori questa “grande opera” assolutamente necessaria potrebbe durare vent'anni con una spesa di un miliardo e duecento milioni l'anno. L'assenza di questa “grande opera”, invece, costa circa 3 miliardi e mezzo ogni anno in danni procurati dal mancato intervento». Salvatore Settis, archeologo, storico dell'arte, da anni si batte per la difesa del paesaggio e del territorio. “Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile” (Einaudi) è il titolo di un suo libro del 2010.
«Una nota puntuale» sui costi della linea ferroviaria Torino-Lione. L'ha chiesta qualche giorno fa il Presidente del consiglio Renzi al vicepresidente della commissione trasporti della Camera Stefano Esposito (Pd). Sì, proprio così! Il capo del governo ha bisogno che qualcuno gli faccia due conti sui costi della Tav. E sono conti quanto mai incerti, almeno quelli circolati negli ultimi tempi. Conviene ancora la Torino-Lione? Se lo chiediamo a Paolo Beria, ricercatore in economia dei trasporti del Politecnico di Milano, la risposta è no. Beria è stato ospite della puntata di oggi di Memos. Ma allora perchè si insiste tanto nella “grande opera”? «C'è una concezione sbagliata nella politica secondo la quale – dice Beria – la grande opera porta voti. Ecco perchè si sceglie questa strada rispetto a quella di interventi “minori” che invece possono impattare di più sulla vita dei cittadini». Accanto a grandi opere inutili, in cantiere, ci sono grandi opere che aspettano da anni di essere almeno pensate. Sono quelle che dovrebbero curare il dissesto del nostro territorio (frane, crolli, esondazioni...). Ma costano troppo, si dice. «Non è vero – sostiene Salvatore Settis a Memos - Secondo l'associazione nazionale costruttori questa “grande opera” assolutamente necessaria potrebbe durare vent'anni con una spesa di un miliardo e duecento milioni l'anno. L'assenza di questa “grande opera”, invece, costa circa 3 miliardi e mezzo ogni anno in danni procurati dal mancato intervento». Salvatore Settis, archeologo, storico dell'arte, da anni si batte per la difesa del paesaggio e del territorio. “Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile” (Einaudi) è il titolo di un suo libro del 2010.
Le infrastrutture vengono presentate come panacea contro il male del traffico. Anche sulle montagne nostrane. Una lunga galleria per abbattere l'inquinamento dei circa 2 milioni di camion che attraversano ogni anno il Brennero. Un circuito di binari per liberare la città di Bolzano dallo smog. Peccato che spesso un tunnel, un tram o una metro non possano da soli risolvere il problema. Quali misure integrative servono perché le grandi opere siano davvero efficaci? Cosa ostacola concrete politiche sovraregionali?