Murder of a student
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In Calabria, i ricercatori del Crea hanno scoperto un nuovo lepidottero sconosciuto alla scienza e l'hanno intitolato alla memoria del ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016, Diplodoma giulioregenii. Gianumberto Accinelli, entomologo, ci racconta di come le rane venissero usate in campagna per allungare la conservazione del latte, e del perché è in realtà tutto scientificamente esatto. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Rassegna stampa: Giulio Regeni è ancora tra noi: ora una farfalla porta il suo nome, Simone Santi L'assemblea mondiale per il clima La coalizione che la sostiene https://www.gcacoalition.org/
Dall'inizio dall'anno in Italia ci sono stati 263 omicidi, 96 dei quali hanno avuto come vittime le donne. Di questi 82 sono avvenuti in contesti familiari e affettivi mentre 51 sono le donne uccise dal partner o dall'ex partner. Sono alcuni dei dati diffusi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi in occasione della presentazione della campagna di sensibilizzazione #NessunaScusa. Intanto in un'udienza del processo in corso a Roma sull'omicidio di Giulio Regeni un testimone racconta di quanto visto sulla sua detenzione, mentre Vladimir Putin ha firmato un nuovo decreto che modifica radicalmente la dottrina nucleare russa. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Quando sono trascorsi 8 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, emerge una testimonianza scioccante. Un racconto drammatico degli ultimi giorni del giovane ricercatore friulano, una testimonianza diretta delle torture subite e della detenzione nella struttura carceraria degli apparati di sicurezza egiziani al Cairo.
Giulio Regeni scomparve al Cairo, in Egitto, la sera del 25 gennaio 2016. Il suo corpo senza vita, che mostrava segni di torture, fu ritrovato pochi giorni più tardi. Da allora si è aperta una lunga battaglia per conoscere la verità su quanto accaduto, fuori e dentro le aule giudiziarie. Dopo anni in cui tutto sembrava bloccato, un'importante sentenza della Corte Costituzionale nel 2023 ha portato a una svolta, ed è di questa che vi parliamo in questo episodio.La musica è Hall of the Mountain King di Kevin MacLeod • Edvard Grieg | http://incompetech.comMusic promoted by https://www.free-stock-music.comCreative Commons / Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Nuova udienza a Roma nell'ambito del processo sull'omicidio di Giulio Regeni. Davanti alla Prima Corte d'Assise si sono susseguite le testimonianze degli investigatori dello Sco e del Ros.
La vicenda che ha coinvolto Giulio Regeni ha recentemente avuto uno sviluppo interessante, attraverso nuovi importanti aggiornamenti. Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #aggiornamenti #amnesty #caso #egitto #giulioregeni #importanti
Il ricercatore italiano Giulio Regeni è stato ucciso “tra le 22,00 del 31 gennaio e le 22,00 del 2 febbraio del 2016”. Le torture subite sono “provate e documentate” nonostante l'autopsia egiziana sia stata, forse volutamente, superficiale e incompleta. Per gli avvocati si tratterebbe di un'autopsia sotto gli standard minimi richiesti. Giulio Regeni è stato ucciso dopo le richieste di collaborazione all'Egitto formulate dall'ambasciatore italiano Maurizio Massari (il 25 gennaio 2016) e dall'ex presidente del consiglio Matteo Renzi e dall'allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (31 gennaio 2016), che chiedevano al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi notizie sul cittadino italiano scomparso. È stato torturato per sei giorni. “Sul corpo di Giulio Regeni – dicono i consulenti – sono state trovate quasi tutte le lesività elencate nella letteratura sulla tortura tipica in Egitto”. È un elenco dell'orrore. Torture ricorrenti, quelle elencate negli studi. Pugni, calci, mazze, percosse, bruciature, l'utilizzo di un “pettine chiodato” e la “Falanga”: le bastonate sui piedi che provocano la rottura di tutte le ossa, “riscontrata ahimè sul corpo di Giulio Regeni”, conferma il medico. La causa di morte comunicata dai medici egiziani, ovvero la “lesione cranica subdurale” è incompatibile con i risultati degli esami eggettuate dai periti. Questi sono gli elementi emersi ieri a Roma durante il processo ai quattro 007 egiziani. Queste sono le mani sporche di sangue del presidente egiziano al-Sisi che da anni insozzano stringendole quelle dei più importanti leader europei. Ogni accordo con l'Egitto ha questo colore, questo odore, questi frantumi. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione- Esercito israeliano pronto per entrare a Rafah - Accordo tra Russia e Ucraina per scambio bambini - Giulio Regeni torturato, parla il medico legale - Bimbo ucciso dai pitbull, indagata anche la madre - Incidenti sul lavoro, altre due vittime a Brescia e Potenza - Dal 2025 iscrizione libera al primo semestre di Medicina - Redditi, Portofino comune più ricco d'Italia - Anas e Coni insieme per la sicurezza stradale - Previsioni 3B Meteo 25 Aprile/gtr
Il generale Mario Mori è stato il capo dei servizi segreti italiani, il capo del Ros, il reparto operativo speciale dei carabinieri, nonché collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nella lotta alla mafia e del generale Dalla Chiesa nel contrasto al terrorismo. Abbiamo parlato del metodo Dalla Chiesa, di operazioni anti-terrorismo rosso, nero e islamico, di servizi segreti italiani, dei servizi americani, russi, cinesi, inglesi ed israeliani, di Giulio Regeni, di gepolitica italiana, dei casi Mattei, Aldo Moro e Sigonella, di cultura mafiosa, di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, del dossier Mafia e Appalti, dell'arresto di Totò Riina, della mancata perquisizione dell'abitazione della sua famiglia, della presunta trattativa Stato italiano-Cosa nostra e molto altro. Questo episodio è offerto da NordVPN, scopri gli sconti per gli ascoltatori di PDR ➼ https://nordvpn.com/PDR (4 mesi gratis + garanzia 30giorni soddisfatti o rimborsati) La mia newsletter gratuita: https://danielerielli.substack.com/ Instagram - https://www.instagram.com/danielerielli/ Twitter - https://twitter.com/danielerielli Facebook - https://www.facebook.com/quitthedoner/ I libri di tutti gli ospiti di PDR e qualche consiglio di lettura sono qui: https://www.amazon.it/shop/danielerielli Il mio ultimo libro é "IL FUOCO INVISIBILE" (Rizzoli) e lo trovi qui: https://amzn.to/40VFsLB #servizisegreti #mariomori #carabinieri #geopolitica #spie #cia #mossad #brigaterosse #liciogelli Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'Unione Europea ha siglato un accordo multimiliardario per la stabilizzazione economica del Paese, considerato un alleato chiave nella gestione del flusso migratorio dall'Africa e nel controllo della situazione a Gaza. Un dialogo necessario che però è parso a molti inopportuno in Italia, dove si è svolta la seconda udienza del processo agli agenti egiziani ritenuti responsabili dell'uccisione del ricercatore Giulio Regeni.
Oggi, lunedì 18 marzo 2024, la rassegna stampa su Roma è a cura di Angela Gennaro.Sul Tempo e tutte le altre testate il femminicidio al Quadraro di una donna di 37 anni. Sul Corriere i numeri della violenza di genere in città.Su Repubblica: il traffico ci ruba 107 ore di vita all'anno. Sulla Stampa: oggi a Roma l'udienza per l'omicidio di Giulio Regeni. Mentre il nome del ricercatore torturato e ucciso in Egitto non viene pronunciato nell'incontro tra Giorgia Meloni e Al Sisi.Domenica in spiaggia ma a Ostia, racconta Repubblica, di spiaggia non ce n'è più. Su RomaToday la mappa delle scuole aperte anche nel pomeriggio.Sul Messaggero il via al piano dismissioni del Comune. Maratona, tre denunce per Ultima Generazione.Su Fanpage.it la spaccatura in Fratelli d'Italia: si va alla conta per il congresso tra Meloni e Rampelli.Sveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della Fondazione Charlemagne. La fotografia è di Luca Dammicco.Se vuoi dare un contributo a Sveja e ai suoi progetti di comunicazione indipendente puoi farlo tramite il nostro IBAN: IT19N0501803200000020000064Vi aspettiamo domani con la rassegna stampa di Sveja e Ciro Colonna ai microfoni.
A cura di Daniele Biacchessi Al palazzo presidenziale di Eliopoli, a est del Nilo, in una tranquilla domenica di marzo si presentano Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen e altri quattro capi di governo o di Stato della Ue (Grecia, Cipro, Austria e Belgio). Si portano a casa da Al Sisi la promessa di fermare gli sbarchi e di mediare su Gaza. In cambio versano nelle casse egiziane la bellezza di 7,4 miliardi di aiuti da Bruxelles. Si tratta di quattrini di cui il leader egiziano ha un dannato bisogno, perchè si ritrova con un debito estero lievitato in poco tempo a 160 miliardi, con la sterlina egiziana che ha dimezzato il suo valore in un solo anno, con gli incassi dal canale di Suez sono messi in pericolo dagli attacchi dei ribelli Houthi. L'Ue si presenta in Egitto apparentemente compatta, tratta sui migranti , ma chiude gli occhi sui diritti umani in Egitto: l'argomento è relegato a poche righe nella dichiarazione finale. L'Ue si impegna a «promuovere la democrazia e i diritti». E terrà d'occhio i progressi egiziani, «ogni 2 anni». Meloni invece ringrazia Al Sisi «per l'ospitalità» ed evita di parlargli di Giulio Regeni, anche se il leader del Cairo è considerato il responsabile dei depistaggi a favore dei 4 agenti della National Security, imputati in Italia in contumacia per l'omicidio del ricercatore. E' realpolitik bellezza, e tu non ci puoi fare proprio niente, perché alla vigilia delle elezioni europee ogni cosa è buona per portare a casa alleanze, oltre che promesse da al Sisi mai mantenute. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi Al palazzo presidenziale di Eliopoli, a est del Nilo, in una tranquilla domenica di marzo si presentano Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen e altri quattro capi di governo o di Stato della Ue (Grecia, Cipro, Austria e Belgio). Si portano a casa da Al Sisi la promessa di fermare gli sbarchi e di mediare su Gaza. In cambio versano nelle casse egiziane la bellezza di 7,4 miliardi di aiuti da Bruxelles. Si tratta di quattrini di cui il leader egiziano ha un dannato bisogno, perchè si ritrova con un debito estero lievitato in poco tempo a 160 miliardi, con la sterlina egiziana che ha dimezzato il suo valore in un solo anno, con gli incassi dal canale di Suez sono messi in pericolo dagli attacchi dei ribelli Houthi. L'Ue si presenta in Egitto apparentemente compatta, tratta sui migranti , ma chiude gli occhi sui diritti umani in Egitto: l'argomento è relegato a poche righe nella dichiarazione finale. L'Ue si impegna a «promuovere la democrazia e i diritti». E terrà d'occhio i progressi egiziani, «ogni 2 anni». Meloni invece ringrazia Al Sisi «per l'ospitalità» ed evita di parlargli di Giulio Regeni, anche se il leader del Cairo è considerato il responsabile dei depistaggi a favore dei 4 agenti della National Security, imputati in Italia in contumacia per l'omicidio del ricercatore. E' realpolitik bellezza, e tu non ci puoi fare proprio niente, perché alla vigilia delle elezioni europee ogni cosa è buona per portare a casa alleanze, oltre che promesse da al Sisi mai mantenute. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
La rassegna di oggi 27 febbraio 2024 è a cura di Alessandro Bernardini.Ritorna la rubrica dell'accadde oggi.Muore architetta comunale ricoverata per una gastroenterite.Da Strasburgo a Roma, aggredita Alessandra Mussolini.Accusata coppia di violenze nei confronti di minori.Vannacci, Renzi e Calenda: la guerra dei libri e le polemiche sui contenuti.Caso Orlandi: Gasparri sotto accusa.Giulio Regeni: la giustizia di allontana.Trovati resti umani in una villa di campagna.Il “clan dei nomadi italiani stanziali" in azione.Dickens: la radice oscura della condizione umana.Sveja è un progetto sostenuto da Periferiacapitale, il programma per Roma della fondazione Charlemagne. Foto: Lorenzo Boffa
Giulio Regeni è un dottorando che è stato ucciso 8 anni fa al Cairo e intorno al suo omicidio finora ci sono stati solo depistaggi e mistificazioni. Che cosa sappiamo sulla sua morte?
Si è aperto questa mattina davanti alla I Corte d'Assise di Roma il processo ai quattro 007 egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso nel 2016, al Cairo, il ricercatore friulano Giulio Regeni.
A proposito di esperti di democrazie, amanti di democrazie e esportatori di democrazia mi pare che si parli pochissimo del fatto che Abdel Fattah al-Sisi, l'uomo che sta ostacolando in tutti i modi la verità e la giustizia ai familiari di Giulio Regeni, sia stato eletto per la terza volta presidente dell'Egitto. Secondo l'Autorità elettorale nazionale egiziana, al-Sisi ha ottenuto l'89,6% dei voti (circa 39 milioni) con un'affluenza alle urne che ha raggiunto il 66,8%, un'adesione “senza precedenti”, ha affermato il capo dell'autorità Hazem Badawy. Quanto possa essere democratico un Paese in cui si viene eletti con il 90% dei voti non è difficile da immaginare. Il suo avversario di più alto profilo, l'ex parlamentare Ahmed al-Tantawi, ha raccontato di arresti tra i suoi sostenitori. Al-Sisi nelle elezioni del 2015 e del 2018 aveva vinto con il 97% dei voti. Nelle elezioni del 2018 l'avversario del presidente era un suo fervente sostenitore. Sì, avete capito bene: al-Sisi aveva sfidato un suo fan. L'altro avversario invece era stato arrestato. Altri ancora si sono ritirati dopo essere stati minacciati. Quatto anni fa al-Sisi ha modificato la Costituzione egiziana per concedersi un terzo mandato e - visto che c'era - ha pensato bene di allungare il mandato presidenziale da quattro a sei anni. Sarà quindi presidente dell'Egitto fino al 2030, riverito dall'Occidente che vorrebbe essere il custode delle democrazie degli altri ma che è pronto a stringere mani sporche di sangue per siglare accordi economici e a non vedere l'autocrazia quando gli torna utile. Non vediamo l'ora di sentire chi ci spiegherà che al-Sisi “è un male necessario”. #LaSveglia per La Notizia
Paola e Claudio Regeni hanno raggiunto Vicenza stamattina da Trieste, dove vivono, per visitare il teatro Olimpico e il centro storico dopo essere stati accolti nella sede del Comune. Insieme a loro è stato esposto nuovamente lo striscione giallo che appare in molti luoghi istituzionali e abitazione private della provincia.
La confisca del patrimonio di Ciro Cuomo, tra Bologna e Sardegna. La docufiction sul maxiprocesso Aemilia. Come i boss investono sui siti di scommesse. Il ritorno degli "scappati" tra Palermo e New York. La condanna dell'intermediario tra Matteo Messina Denaro e il suo medico. Il deputato siciliano accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La casa confiscata al luogotenente di Nitto Santapaola diventata rifugio per donne. La 'ndrangheta nel mercato ortofrutticolo di Torino. La denuncia dell'ex nuora del boss. Il taglio alle intercettazioni e le indagini di mafia a rischio. Il rinvio a giudizio per la morte di Giulio Regeni.L'episodio con le notizie principali tra novembre e dicembre, a cura di Giulia Facheris, Francesca Palumbo, Viviana Regine e Giovanni Soini, con il commento di Andrea Giagnorio, referente di Libera Bologna.
Oggi parliamo dell'inizio del processo per l'omicidio di Giulio Regeni e dei bonus ad hoc in vista delle elezioni che pesano sul bilancio dello Stato. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Gli Stati Uniti rischiano di non dare più aiuti economici all'Ucraina, le lenzuiona vanno lavate ogni sette giorni e hanno annunciato il cast di LOL 4. Il caso Giulio Regeni si è smosso, il Venezuel vuole annettere parte della Guyana e oggi c'è sciopero nazionale di medici e infermieri. Questo e altro nella puntata di oggi, buona giornata!
Comincerà il 20 febbraio 2024 il processo ai quattro agenti dei servizi segreti egiziani, accusati di aver torturato e ucciso il ricercatore italiano Giulio Regeni nel 2016. Anche lo stato italiano si costituirà parte civile.Alberto Giuffrè, giornalista di SkyTg24, ci aggiorna dalla Cop28 di Dubai in merito alle reazioni alle parole di Sultan al Jaber, al limite del negazionismo.Alessandro Sahebi, giornalista esperto di disuguaglianze, ci racconta di come i forti squilibri sociali facciano perdere pubblico anche al mondo dello spettacolo e dell'arte. Rassegna stampa: Cop28, il giorno della finanza climatica: promessi più di 57 miliardi di dollari, Valentina Neri
Nuovo capitolo dell'inchiesta sull'omicidio di Giulio Regeni. Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, i quattro agenti della National Security egiziana, sono stati rinviati a giudizio per il rapimento e l'omicidio del ricercatore friulano avvenuto al Cairo nel 2016.
La vicenda l'ha ricostruita Lorenzo Sangermano su Repubblica: al Senato c'è una commissione sui diritti umani che in nove mesi non è mai stata convocata, che non ha un presidente e i cui membri non sanno di farne parte. Istituita per la prima volta nel 2001 la Commissione avrebbe molto di cui occuparsi: dal processo per gli assassini di Giulio Regeni, dai diritti dei migranti e le violazioni nei Cpr in territorio italiano fino agli italiani arrestati all'estero come Khaled El-Qaisi passando per i rapporti del nostro Paese con altri Stati(come la Libia, l'Arabia Saudita e la Tunisia) la violazione dei diritti umani è un tema che interseca molta attività del governo. Però dopo la mozione che ha dato atto della formazione della commissione non ci sono più notizie. A giugno di quest'anno i partiti avrebbero dovuto mettersi d'accordo su chi dovesse esserne il presidente ma evidentemente quella posizione è considerata di poco interesse oppure troppo scomoda. Il senatore del Partito Democratico Filippo Sensi lo chiede senza troppi giri di parole: “Così per dire: la Commissione Diritti Umani del Senato, che nasce sulla carta lo scorso gennaio, non si è ancora MAI riunita. I suoi componenti sono stati indicati, ci sono. Cosa stiamo aspettando?”, ha scritto. Occuparsi dei cittadini vittime di violenza e di sopraffazione dovrebbe essere una delle priorità di un governo, ancor di più di un governo retto da coloro che vorrebbero sembrare “forti”. Dal governo Meloni però non arriva nessuna risposta. I diritti umani per loro sono qualcosa da usare in qualche post sui social per aumentare i like o l'indignazione. O forse sono troppo impegnati a difendere le pesche. #LaSveglia per La Notizia
A cura di Daniele Biacchessi Ci sono voluti otto anni prima di inchiodare gli uomini dei servizi segreti egiziani, responsabili delle torture e della morte del ricercatore Giulio Regeni. La Consulta ha accolto il ricorso del Gup di Roma e ha dichiarato incostituzionale la norma che ha permesso, fino a questo momento, a quattro funzionari operativi dell'intelligence dell'Egitto, di sottrarsi al processo non comunicando i loro indirizzi. In questa maniera non era possibile notificare gli atti giudiziari. Si tratta di un cavillo che ha impedito di celebrare un procedimento nel nostro Paese. Contro questa decisione si sono battuti i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, il loro avvocato Alessandra Ballerini con l'appoggio della Procura e del tribunale. Secondo la Consulta, nei casi di tortura, se lo Stato straniero non collabora il processo si anche può tenere senza le notifiche. Così ha sostenuto il gup di Roma che ha chiesto l'intervento della Corte Costituzionale. La decisione della Corte supplisce all'immobilismo della politica che, davanti all'evidente muro di gomma egiziano, quasi otto anni dopo continua a parlare di collaborazione egiziana che non c'è mai stata. Anzi il Governo egiziano ha fatto di tutto per ostacolare la lunga e paziente ricerca delle verità, il cui merito è essenzialmente dei magistrati romani e dei familiari di Giulio Regeni. Del resto, come ha scritto il Gup Ranazzi nella sua ordinanza, “non esiste processo più ingiusto di quello che non si può instaurare per volontà di un'autorità di governo”. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
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A cura di Daniele Biacchessi Ci sono voluti otto anni prima di inchiodare gli uomini dei servizi segreti egiziani, responsabili delle torture e della morte del ricercatore Giulio Regeni. La Consulta ha accolto il ricorso del Gup di Roma e ha dichiarato incostituzionale la norma che ha permesso, fino a questo momento, a quattro funzionari operativi dell'intelligence dell'Egitto, di sottrarsi al processo non comunicando i loro indirizzi. In questa maniera non era possibile notificare gli atti giudiziari. Si tratta di un cavillo che ha impedito di celebrare un procedimento nel nostro Paese. Contro questa decisione si sono battuti i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, il loro avvocato Alessandra Ballerini con l'appoggio della Procura e del tribunale. Secondo la Consulta, nei casi di tortura, se lo Stato straniero non collabora il processo si anche può tenere senza le notifiche. Così ha sostenuto il gup di Roma che ha chiesto l'intervento della Corte Costituzionale. La decisione della Corte supplisce all'immobilismo della politica che, davanti all'evidente muro di gomma egiziano, quasi otto anni dopo continua a parlare di collaborazione egiziana che non c'è mai stata. Anzi il Governo egiziano ha fatto di tutto per ostacolare la lunga e paziente ricerca delle verità, il cui merito è essenzialmente dei magistrati romani e dei familiari di Giulio Regeni. Del resto, come ha scritto il Gup Ranazzi nella sua ordinanza, “non esiste processo più ingiusto di quello che non si può instaurare per volontà di un'autorità di governo”. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
Finalmente Patrick Zaki è in Italia. L'attivista è arrivato ieri pomeriggio a Malpensa: "Sono felice di essere in Italia.
A cura di Daniele Biacchessi Patrick Zaki è un uomo libero. Alla fine l'Egitto ha dovuto cedere alle pressioni italiane e lo ha graziato. Torna a Bologna senza carichi pendenti, coccolato dai suoi professori e dagli studenti della sua Università. Il volto felice ma anche stupito di Zaki appena fuori dall'ingranaggio del sistema giudiziario egiziano, fa emergere tutta la sua felicità. Fino all'ultimo non credeva alla notizia della grazia, poi ha abbracciato la sua famiglia. Ma Zaki ha avuto paura di essere stato dimenticato e di dover passare altri tre anni di carcere duro. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso un baratto, una trattativa sottobanco con il caso di Giulio Regeni. "Continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”, assicura Tajani, ma le due vicende sono strettamente collegate e riguardano i rapporti tra Italia ed Egitto. Allora dopo la liberazione di Zaki ci vuole proprio la verità sulla morte di Regeni. E molti aspetti di quella verità già li conosciamo, grazie al lavoro della Procura di Roma. Quello di Regeni è un omicidio di Stato che coinvolge direttamente alti fnzionari dei servizi segreti egiziani con nomi e cognomi precisi, ma fino ad oggi l'Egitto si è rifiutato di collaborare con le nostre autotità giudiziari. Il processo per la morte di Giulio Regeni si dovrebbe tenere in Italia, e questo sarebbe il vero risultato che il nostro Paese potrebbe portare a casa.
A cura di Daniele Biacchessi Patrick Zaki è un uomo libero. Alla fine l'Egitto ha dovuto cedere alle pressioni italiane e lo ha graziato. Torna a Bologna senza carichi pendenti, coccolato dai suoi professori e dagli studenti della sua Università. Il volto felice ma anche stupito di Zaki appena fuori dall'ingranaggio del sistema giudiziario egiziano, fa emergere tutta la sua felicità. Fino all'ultimo non credeva alla notizia della grazia, poi ha abbracciato la sua famiglia. Ma Zaki ha avuto paura di essere stato dimenticato e di dover passare altri tre anni di carcere duro. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso un baratto, una trattativa sottobanco con il caso di Giulio Regeni. "Continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto, abbiamo messo sullo stesso piano le due questioni”, assicura Tajani, ma le due vicende sono strettamente collegate e riguardano i rapporti tra Italia ed Egitto. Allora dopo la liberazione di Zaki ci vuole proprio la verità sulla morte di Regeni. E molti aspetti di quella verità già li conosciamo, grazie al lavoro della Procura di Roma. Quello di Regeni è un omicidio di Stato che coinvolge direttamente alti fnzionari dei servizi segreti egiziani con nomi e cognomi precisi, ma fino ad oggi l'Egitto si è rifiutato di collaborare con le nostre autotità giudiziari. Il processo per la morte di Giulio Regeni si dovrebbe tenere in Italia, e questo sarebbe il vero risultato che il nostro Paese potrebbe portare a casa.
Buona parte del paese resta nella morsa del caldo mentre in Veneto si verifica una grandinata molto violenta che causa danni e oltre 100 feriti. Ciononostante in Italia come nel Regno Unito, si continua a favorire l'aviazione, e in particolare le compagnie low cost, rispetto al trasporto su rotaia. Parliamo anche, di nuovo, della liberazione di Patrick Zaki e di un'ipotesi che tira in ballo l'uccisione di Giulio Regeni e dei fondi della terza rata del Pnrr che sembrerebbero essersi sbloccati. INDICE:00:58 - L'Italia fra caldo e grandine07:23 - L'aviazione è molto indietro nella transizione ecologica, ma i governo continuano a preferirla ai treni13:03 - Cosa c'è dietro alla liberazione di Patrick Zaki?18:34 - Si sbloccano i fondi del Pnrr
La condanna a tre anni dello studente egiziano laureatosi a Bologna Patrick Zaki dice molto dell'Egitto e dice molto dell'Italia. Non è un punto di arrivo, al di là della conclusione dell'iter processuale. Del presidente egiziano Al Sisi ci dice che nonostante il digrignare di denti le autarchie sono talmente fragili da avere paura anche di un giovane ragazzo. Una custodia cautelare di 22 mesi in condizioni invivibili e un processo farsa durato più di un anno ci hanno restituito l'immagine di un despota terrorizzato e vigliacco come presidente. Del resto chi fosse Al Sisi lo sapevamo già leggendo le cicatrici del cadavere di Giulio Regeni. Quelle mani sporche di sangue però hanno l'impronta anche delle mani italiane - di ministri di diversi governi - che con l'Egitto hanno barattato la verità e la giustizia con armi e soldi. I fiancheggiatori del carnefice hanno nomi e cognomi. La condanna di Zaki dice molto di noi, di questo nostro povero Paese che lecca i dittatori inebriato dal loro senato per simulare poi un po' di dispiacere utile a mantenere una parvenza di dignità. Nel 2021 però il Parlamento italiano ha votato all'unanimità la cittadinanza italiana a Zaki. Ieri quindi hanno ingiustamente condannato un italiano. A questo punto non ci sono troppe alternative. O il governo difende un suo cittadino costi quel che costi (e costa parecchio) oppure decide di imboccare la via della vergogna e della viltà, mettendo anche Zaki nel cassetto dei cittadini immolati sull'altare delle armi e dei soldi. #LaSveglia per La Notizia
Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e assassinato in EgittoSeguimi su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UClkB_8jqDS7SWoltMjIu-3Q/Supporta il progetto qui: https://mercury.streamelements.com/ilverdeeilblue/tipSupport this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? MA VI FINANZIA SOROS!? Una chiacchierata con il Comitato Ventotene In questo nuovo video, abbiamo l'onore di ospitare Ruben Giovannoni, presidente dell'associazione Comitato Ventotene, per una conversazione a tutto tondo su una vasta gamma di argomenti che vanno dalla politica alla società. Ma, aspetta un attimo: MA VI FINANZIA SOROS!? Scopriamolo! Dal sostegno alla causa di Giulio Regeni alla sempre più evidente crisi comunicativa delle Istituzioni Europee. Ma non solo: un dibattito serrato sul LiBBBErismo e sui rapporti internazionali. Quindi, se sei curioso di scoprire cosa abbiamo discusso, non perderti questo intrigante video sponsorizzato da Soros! Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestre link acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8 Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 È tornata l'offerta di Buddybank. 25€ per ogni conto aperto. Io ho un conto buddybank da oltre un anno. Devo dire super top. Zero commissioni sui bonifici. No canone. Inserisci il codice E7B9B0 in fase di richiesta di apertura conto corrente buddybank. Scarica l'app qui: https://app.adjust.com/qpkbnd2 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economia
Questa settimana vi proponiamo l'ascolto dell'intervista Paola e Claudio, i genitori di Giulio Regeni: "Vogliamo che inizi un processo in Italia" [...] e poi l'appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed al Ministro degli Esteri Antonio Tajani "se il 3 aprile avrete un ripensamento, vi accoglieremo volentieri"
Oggi parliamo delle nuove pene emanate dal consiglio dei ministri per chi favorisce l'immigrazione clandestina, delle altre nuove norme varate per quanto riguarda l'immigrazione e dello stop al processo per l'omicidio di Giulio Regeni. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://linktr.ee/podclasseditori Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com
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Si parla di Csm e destra; di Giulio Regeni; del Papa sull'omosessualità; di obbligo scolastico a 18 anni
Sono passati 7 anni dal 25 dicembre 2016 quando il ricercatore italiano di Cambridge, Giulio Regeni, fu rapito, torturato e ucciso in Egitto. Il ministro degli Esteri Tajani dice che ora l'Egitto è pronto a collaborare, ma finora non ha risposto neanche alle minime richieste di collaborazione.Espérenace Hakuzwimana, scrittrice, ci racconta di Senza Respiro, il libro di David Quammen. è il seguito ideale di Spillover, il libro che anticipava i rischi di pandemie globali causate dal salto di specie di virus da animali a uomini.Puoi scriverci alla mail podcast@lifegate.it e trovare tutti gli approfondimenti sul sito di LifeGate.
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Rassegna stampa del 23 01 23 | Ancora una volta il governo egiziano rassicura sul destino delle indagini sull'omicidio di Giulio Regeni, questa volta a comunicarlo è Antonio Tajani, ministro degli Esteri di un governo che non ha ancora incontrato la famiglia del ricercatore ucciso dai servizi segreti di Al-Sisi. Mentre l'Italia vara nuovi accordi sul gas sarebbe ora di determinare che i diritti non sono merce da barattare in nome del commercio.
Dopo 7 anni dalla morte di un ragazzo che è morto ancora decine di volte dopo la sua uccisione bisognerebbe avere almeno la decenza di trattare la sua storia con cura. Quel ragazzo è Giulio Regeni, studente ammazzato dalle forze di polizia egiziane e sotterrato dagli interessi economici tra Italia e Egitto. #LaSveglia per La Notizia
Nell'editoriale riprendo la vicenda di Abd el-Fattah, ma anche di Giulio Regeni, Patrick Zaki e dei circa 60mila prigionieri politici delle carceri egiziane, nello stato dove in questi giorni i leader mondiali si riuniscono per parlare delle sorti del nostro pianeta, per la COP27.COVER - è su uno studio di dieci anni sulla finanza climatica portato avanti da Climate Policy Initiative che ci fa capire nel dettaglio l'impegno economico di stati ed aziende globali in adattamento e mitigazione del cambiamento climatico. https://www.climatepolicyinitiative.org/publication/global-landscape-of-climate-finance-a-decade-of-data/ ITALIA - uno dei maggiori problemi del nostro paese è il basso tasso culturale. Spesso di parla di analfabetismo funzionale. Ed è la ragione principale del livello del dibattito su molti temi sociali. Fondazione Barilla ha pubblicato alcuni video sul tema degli insetti nell'alimentazione umana e il risultato non è stato dei migliori. Analizzo gli errori comunicativi del loro video principale riprendendo una notizia letta su Wired: https://www.wired.it/article/barilla-insetti-pasta-video/?utm_source=substack&utm_medium=emailTECH - BalleVerdi è il nuovo blog e la nuova rubrica di questo podcast a cura di Giovanni Montagnani. Ogni volta smonterà una bufala che circola nel mondo green. Iniziamo con l'assunto secondo cui i pannelli solari prodotti in Cina inquinerebbero più delle altre fonti energetiche da noi usate.https://balleverdi.wordpress.com/2022/11/08/il-fotovoltaico-cinese-e-inquinante/ Gruppo WA per ricevere SOLO le notifiche delle nuove puntate - https://chat.whatsapp.com/Fa6acDr4ddcFOWj5FShv9RLinkedIn Page: https://www.linkedin.com/company/19026854Ricorda di mettere le stelline se ascolti su Spotify oppure su Apple Podcast
Aya Hijazi is an American citizen and a humanitarian. She is the founder and Director of the Belady Foundation that worked to help children in Egypt who lived on the streets. In May 2014 when the crackdown on civil society in Egypt was gathering pace, Egyptian police raided the Belady Foundation's offices and arrested Aya, her husband and her colleagues. They were wrongfully imprisoned in Egypt for almost 3 years.Human Rights Watch called their wrongful imprisonment a travesty of justice. The US government publicly called for Aya's release and she was eventually freed in April 2017. On this episode, we have the honour of speaking to Aya herself. Aya gives us an overview of the political climate in Egypt in 2014 and walks us through her arrest, her interrogation in a police station where she was assaulted and accused of being an American spy, conditions of her detention, the medical issues she suffered from while she was in prison, her sham trial, using her time in prison to learn French, Spanish and drawing as well as how she found the strength to keep on going during those three years. Aya gives recommendations to other former hostages and hostage families on how to persevere through this trauma and tells us what she's been up to since her release.We then discuss what the Egyptian and American governments should do better, how the media can really help make a difference in raising awareness of a hostage's case as well as what the public can do to help. Aya also reveals that on the day of her release from prison, she was taken to meet the Egyptian Director of National Intelligence who forced Aya to attend a meeting with US President Donald Trump at the White House – a meeting she didn't want to attend. She was told there would be consequences to her husband if she refused. Since Aya's release, she has been advocating for human rights in Egypt and she talks about British-Egyptian human rights activist, Alaa Abd El-Fattah who has been on hunger strike for months as well as the murder of Italian citizen and Cambridge University student, Giulio Regeni who went to Egypt to research labour unions. If you prefer, you can watch the video version of this interview on YouTube. For more information on Aya Hijazi, please check out the following:Aya Hijazi's Twitter accountThe Belady Foundation's Twitter accountThe Belady Foundation's Facebook accountEgypt Prison Atlas websiteGet the latest updates on hostage cases we at Pod Hostage Diplomacy are working on including new episodes by subscribing to our fortnightly newsletter, the Hostage Briefing. Subscribe here.You can also follow us on Twitter, Facebook and Instagram.Support the show
In January 2016, 28-year-old Italian student Giulio Regeni was living in Cairo, Egypt, doing a field study for his Ph.D program at Cambridge University. His disappearance and murder would create an international incident.Patreon: https://www.patreon.com/badactspodPodMoth: https://podmoth.network/Ad: https://saturdaysarefortheghouls.podbean.com/ Episode Source List:https://www.bbc.com/news/world-europe-58894878 https://www.bbc.com/news/world-europe-57238620 https://www.nytimes.com/2017/08/15/magazine/giulio-regeni-italian-graduate-student-tortured-murdered-egypt.htmlhttps://www.theguardian.com/global-development/2021/jun/14/giulio-regeni-last-messages-before-his-death-in-egypt-counter-spy-claimshttps://www.euronews.com/2021/12/01/giulio-regeni-egypt-responsible-for-2016-murder-of-student-says-italian-commission https://www.aljazeera.com/news/2021/12/1/italy-accuses-egyptian-security-of-giulio-regenis-murderhttps://www.aljazeera.com/news/2021/10/13/they-are-not-immune-regeni-trial-against-egypt-agents-to-start https://www.madamasr.com/en/2022/07/17/news/u/trial-of-egyptian-security-officials-for-2016-murder-of-giulio-regeni-will-not-go-ahead/ https://www.middleeastmonitor.com/20220718-italy-court-upholds-decision-to-suspend-trial-of-4-security-officials-charged-with-regeni-murder/ https://www.reuters.com/world/italian-parliamentary-panel-accuses-egyptian-security-regeni-murder-2021-12-01/ Just Me & My Cats PodcastHosted by Megan and her two fuzzy co-hosts Opal & JasperListen on: Apple Podcasts Spotify Technically A ConversationA podcast for curious people, by curious people. Every week we take turns presenting a...Listen on: Apple Podcasts Spotify
1. Joe Biden politico di trasformazione. Nel suo primo discorso al congresso il presidente Usa cambia il paradigma che ha dominato la società americana negli ultimi 40 anni..( Roberto Festa) ..2. Covid in India: non una negligenza criminale, ma un vero e proprio crimine contro l'umanità. L'articolo di Arundhati Roy sul Guardian svela un sistema corrotto e una politica criminale che hanno portato il paese al collasso. ( Martina Stefanoni) ..3. Una macchina del fango progettata per uccidere una seconda volta Giulio Regeni. Il finto documentario che mira a infangare la memoria del ricercatore e a scagionare i servizi egiziani...( Esteri) ..4. Ecuador, la corte suprema depenalizza l'aborto in caso di stupro. Un importante passo avanti in un paese dove l'80% delle ragazze sotto i 14 anni che rimangono incinte sono vittime di violenza..( Davide Matrone) ..5. Un pericoloso passo indietro per la libertà culturale in Ungheria. Con una nuova legge, cultura e università passano sotto il controllo di Orban. ( Diana Novelletto) ..6. World music. Dallo Zimbawe le canzoni diventate un'arma nella lotta di liberazione dal potere bianco. ( Marcello Lorrai)
Iran: giustiziato Ruhollah Zam, giornalista dissidente. Indonesia: preso il super ricercato per gli attentati di Bali del 2002. Gli svizzeri congelano i beni di Lukashenko. Nigeria: attacco ad una scuola, “scomparsi”, centinaia di studenti. A novembre son 413 i palestinesi arrestati, 49 minori. Al Jazeera ottiene video che mostra che Giulio Regeni era controllato. Rip per John Le Carre, lo scrittore delle spie Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin