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Radio degli studenti universitari di Cagliari. Mission del media è raccontare il movimento culturale e la città nei suoi molteplici aspetti

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    • Oct 1, 2025 LATEST EPISODE
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    La scienza entra nelle scuole con RIALE-EU: abbattere le distanze

    Play Episode Listen Later Oct 1, 2025 4:17


    Alla Notte dei Ricercatori a Cagliari, il progetto RIALE-EU porta gli studenti delle scuole secondarie dentro i laboratori di ricerca, offrendo esperienze scientifiche immersive e gratuite che stimolano interesse per le discipline STEM. Il progetto RIALE-EU alla Notte dei Ricercatori Durante la Notte dei Ricercatori a Cagliari, lo stand numero 27 ospita Fabrizio Murza e Davide Zedda, che raccontano il progetto RIALE-EU (Remote Intelligent Access Lab Experiments in Europe). Si tratta di un'iniziativa finanziata dalla Regione Sardegna e sostenuta dai fondi del Piano QUES, con l'obiettivo di avvicinare gli studenti delle scuole secondarie al mondo della ricerca. Il progetto consente di osservare in diretta esperimenti complessi svolti in laboratori ad alta specializzazione. Gli studenti non solo assistono alle attività, ma possono anche interagire con i ricercatori. L'obiettivo è stimolare la curiosità per le discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e incentivare le iscrizioni a corsi universitari scientifici e tecnici. RIALE-EU diventa quindi uno strumento didattico che integra lo studio teorico con un'esperienza pratica. Le materie come fisica, biologia o ingegneria vengono vissute in modo diretto, senza i limiti imposti dalla distanza o dalle regole di accesso ai laboratori. Come funziona il metodo operativo Il punto di forza di RIALE-EU è l'abbattimento delle barriere fisiche. Grazie a telecamere ad alta definizione e collegamenti in tempo reale, gli studenti possono osservare nei dettagli quello che accade dentro i laboratori. Mentre i ricercatori eseguono esperimenti, spiegano passo dopo passo le procedure, rispondendo alle domande degli studenti. Questo coinvolgimento diretto trasforma la lezione in un momento interattivo e immersivo. Molti laboratori, infatti, restano normalmente inaccessibili a ragazzi e ragazze delle scuole secondarie. Alcuni sono troppo piccoli, altri si trovano lontano dalle città, altri ancora hanno regole di sicurezza molto rigide. RIALE-EU elimina questi ostacoli e apre una finestra esclusiva sul lavoro di chi fa ricerca. Una visione diretta e gratuita per le scuole Uno degli aspetti più importanti del progetto è l'accessibilità. RIALE-EU è completamente gratuito per le scuole che desiderano partecipare. Gli istituti devono soltanto registrarsi sul portale dedicato per accedere al catalogo degli esperimenti disponibili. Il catalogo propone due modalità di fruizione. La prima è quella sincrona: studenti e insegnanti assistono in diretta all'esperimento, interagendo in tempo reale con i ricercatori. La seconda modalità è asincrona: i docenti accedono a una timeline completa dell'esperimento, arricchita da materiali didattici e contenuti extra. In questo modo possono personalizzare la lezione, adattandola alle esigenze specifiche della classe.

    Notte dei ricercatori 2025 Giochi Fotonici

    Play Episode Listen Later Sep 30, 2025 4:52


    Giochi Fottonici: La Fisica che Diverte alla Notte dei Ricercatori 2025 Durante la notte dei ricercatori 2025 a Cagliari, presente lo stand dei Giochi Fottonici, in compagnia di Alberto e Nicola. Il concetto di Giochi Fottonici è stato sviluppato per dimostrare che la fisica non è solo studio, ma è anche, e necessariamente, divertimento. La parola "giochi" sottolinea proprio la capacità di interagire ludicamente con la natura e la scienza. I ricercatori dell'università sono stati istruiti per rendere possibile questo approccio, mettendo a disposizione la loro preparazione e i loro concetti per far giocare giovani e adulti. La Luce in Gioco: Esperimenti e Principi Il termine "fotonici" indica che in questi giochi entra in gioco la luce. Per creare queste esperienze ludiche e sperimentali, la luce viene manipolata sfruttando strumenti che posseggono proprietà fisiche intrinseche dovute al materiale. Questo è fondamentale, poiché ogni discussione sulla luce implica l'interazione tra luce e materia. Vengono utilizzati, ad esempio, i polarizzatori – strumenti impiegati anche nella ricerca – che sono materiali particolari che lavorano bene a determinate lunghezze d'onda. Questi strumenti permettono di far vedere alle persone lo spettro elettromagnetico, o specifiche regioni dello spettro, della luce. Utilizzando occhiali speciali, i ricercatori sono capaci di far vedere il pubblico giocare in un contesto di "vero o non vedo", basandosi sulle leggi pilastri fondamentali della fisica. Oltre il Divertimento: Dalla Ricerca al Futuro Mediante l'interazione tra luce e materia, è possibile far comprendere i fenomeni di emissione spontanea che avvengono nella natura stessa. Questi fenomeni sono alla base non solo di tutto ciò che vediamo, ma rappresentano anche il fondamento del futuro. I ricercatori presenti allo stand si occupano in particolare di concetti che riguardano i pannelli fotovoltaici. Gli Ostacoli della Vita da Ricercatore Nonostante la passione e l'innovazione dimostrata, portare avanti questo tipo di ricerca presenta notevoli ostacoli. In parte, questi sono dovuti al precariato tipico della vita da ricercatore, almeno finché non si raggiunge il ruolo di professore. I contratti sono spesso annuali o triennali, e alla scadenza non vi è certezza di un contratto successivo. Inoltre, esistono difficoltà legate alle tutele lavorative. Per esempio, gli assegnisti di ricerca (come uno degli intervistati) non hanno la possibilità di usufruire di detrazioni che sarebbero necessarie per impostare la propria vita nel mondo della ricerca. I Costi della Scienza e i Finanziamenti C'è poi l'aspetto economico legato alla ricerca stessa: i laboratori sono molto costosi. Per poter comprendere le proprietà ottiche dei materiali, sono necessari strumenti capaci di captare segnali molto deboli e molto veloci. Tali strumenti hanno un costo elevato, necessitano di essere sostituiti, e l'incostanza dei finanziamenti può talvolta bloccare i progressi. Nonostante queste difficoltà endemiche nel mondo della ricerca, il gruppo di lavoro si sta impegnando con successo. Grazie anche ai fondi del PNRR, è stata acquisita parte della strumentazione necessaria. Si ringraziano Nicola e Alberto del dipartimento di fisica dell'Università di Cagliari per l'intervista. Le interviste selezionate da Unica Radio, che raccontano la città che cambia attraverso musicisti, innovatori, artisti, sportivi e operatori sociali, sono riproposte per voi e disponibili per il riascolto e lo scaricamento nell'archivio unico di Unica Radio B Podcast.

    Marta Proietti Orzella: Teatro e Passione tra Sardegna e Palco

    Play Episode Listen Later Sep 29, 2025 11:48


    Dalla Sardegna a Parigi, Marta Proietti Orzella ci porta dentro il suo universo artistico fatto di recitazione, regia, formazione e un amore profondo per la cultura teatrale. Un'intervista intensa che racconta il teatro come linguaggio dell'anima, memoria viva e specchio della società. Una vita dedicata all'arte, senza compromessi. Attrice, regista e formatrice, Marta Proietti Orzella è una delle voci più autentiche e appassionate del panorama teatrale sardo. Ci racconta un percorso ricco di esperienze, tra palcoscenici internazionali, radici profonde nella sua terra e una visione dell'arte come strumento di crescita, espressione e connessione umana. Dall'infanzia al sogno teatrale Sin da bambina, Marta sentiva il “fuoco” del palcoscenico. Già allora metteva in scena spettacoli con sorelle e cugine davanti a un pubblico… pagante! Un'energia creativa che ha continuato ad alimentarsi grazie a insegnanti appassionate, esperienze internazionali e il desiderio profondo di raccontare storie. Dopo anni a Parigi, dove ha studiato recitazione e regia grazie a una borsa di studio, Marta ha scelto di tornare nella sua terra. La Sardegna per lei non è solo casa, ma una linfa culturale e spirituale che permea ogni spettacolo, ogni parola, ogni silenzio scenico. Nei suoi lavori spesso emergono personaggi, autori e racconti legati all'identità sarda, rielaborati con autenticità e visione. Un talento, mille forme di arte Marta è una figura trasversale, capace di spaziare tra i ruoli di attrice, danzatrice, regista e insegnante, sempre con lo stesso obiettivo: trasmettere passione, creare connessione, accendere emozioni. Un talento che ha ricevuto importanti riconoscimenti, come il Premio Nazionale Plauto, vinto a inizio carriera in un anfiteatro gremito, in un momento che ancora oggi ricorda con emozione. La sua tesi "Teatro e rivoluzione. L'esperienza del maggio francese", discussa con lode, è un esempio perfetto di come Marta riesca a fondere pensiero critico e sensibilità artistica. Un doppio coronamento che ha segnato profondamente la sua traiettoria. Per Marta, il teatro dovrebbe essere materia obbligatoria nelle scuole, perché aiuta ad ascoltare, comunicare e comprendere l'altro. In una società sempre più frammentata, il teatro ha un potere terapeutico, relazionale, umano. Tra i suoi maestri più importanti, Marta cita con affetto Marco Gagliardo, regista genovese che ha scelto la Sardegna come terra d'adozione e che le ha trasmesso il rigore e la disciplina necessari a “giocare sul serio”. E per il futuro? Marta non svela troppo — la scaramanzia teatrale è legge — ma anticipa che sta lavorando a un nuovo spettacolo comico, perché far ridere oggi è un gesto politico e necessario.

    Ghico Renzulli: “Dizzy.” è il mio punto d'arrivo. Ecco cosa c'è dietro il nuovo album

    Play Episode Listen Later Sep 28, 2025 8:38


    Con “Dizzy.”, il musicista italiano Ghico Renzulli racconta la sua evoluzione artistica, l'amore per la musica strumentale, i rituali prima dei live e i progetti futuri tra sperimentazione e tradizione. Un artista in continua evoluzione: chi è Ghico Renzulli Ghico Renzulli, storico chitarrista italiano con oltre 45 anni di carriera, torna a far parlare di sé con il suo secondo album solista, “Dizzy.”. Dopo aver suonato per decenni con band come i FIBA, oggi porta avanti un percorso solista interamente dedicato alla musica strumentale. Una scelta audace e controcorrente che racconta l'anima di un artista instancabile e profondamente legato alla sua arte. “Dizzy.”: un disco che dà le vertigini “Dizzy.” – che in inglese significa "vertiginoso" – è un album che alterna dolcezza e potenza, generi musicali diversi, emozioni contrastanti. “Ci sono cambi di atmosfera, velocità, durezza”, racconta Renzulli. Il disco è un mix raffinato di rock, metal, blues, jazz, country, musica caraibica, frutto di decenni di esperienza. Non ci sono voci: tutto è affidato agli strumenti. E questo, per Ghico, è tutt'altro che semplice. “Fare musica strumentale è più difficile di quella cantata. Devi tenere l'ascoltatore incollato, solo con le note”, spiega. Ogni pezzo è pensato, arrangiato con cura, costruito per lasciare un segno duraturo. Il palco, la passione e... il sonno prima del live Nonostante la lunga carriera, la voglia di suonare dal vivo non si è mai spenta. Ghico è un musicista “vecchia scuola”, cresciuto con miti come Chuck Berry e B.B. King. “Io morirò sul palco”, afferma con convinzione. E prima di ogni esibizione ha un rituale particolare: dorme. Sì, hai letto bene: “Mi riposo un'oretta prima del live. Ci portavamo i letti anche durante i tour con i FIBA. Dormire è il mio modo per ricaricare corpo e mente”. A svegliarlo, spesso, litri di caffè portati dallo staff mezz'ora prima del concerto. L'incontro con il pubblico e i live di oggi “Il mio spettacolo non è da pogare, ma da ascoltare. È musica che va capita e sentita”, dice Ghico. Oggi i suoi concerti sono presentazioni live del progetto: performance di circa un'ora, seguite da un confronto diretto col pubblico. Un'esperienza più intima, profonda. Progetti futuri: tra voce e collaborazioni Anche se “Dizzy.” è ancora in promozione, Renzulli guarda già avanti. Sta lavorando a un nuovo disco che includerà brani cantati e collaborazioni, ispirato alla concezione musicale di Santana. “Non farò Santana, non ne sono capace, ma vorrei unire cantato e strumentale per creare qualcosa di nuovo”. La composizione è la sua vera vocazione. “Compongo ovunque: mentre dormo, in bagno, per strada. Registro tutto col cellulare. È il mio modo di vivere”.

    Giornata del Multilinguismo 2025: un ponte tra lingue, culture e futuro

    Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 5:01


    Un invito caloroso a partecipare alla Giornata del Multilinguismo 2025 al Parlamento Europeo, esplorando il passato, il presente e il futuro delle lingue in Europa, con presenza vivace, workshop interattivi e podcast speciale di Unica Radio. Immagina un luogo dove ogni parola ha un'ampia scena. Al Parlamento Europeo a Bruxelles, le lingue si trasformano in protagoniste e strumenti di democrazia: è la Giornata del Multilinguismo, che quest'anno si svolge dal 26 al 27 settembre 2025. Questi due giorni sono un'occasione unica per celebrare la ricchezza linguistica dell'Unione Europea e per riflettere su come il multilinguismo unisca il passato, il presente e il futuro del nostro continente. Un calendario vario e coinvolgente Il primo giorno offre workshop online interattivi dedicati a chi sogna di lavorare come interprete o traduttore nelle istituzioni europee. Si tratta di sessioni in gruppi ristretti, perfette per far domande, confrontarsi e capire da vicino il mondo delle lingue in azione. Il secondo giorno, a Bruxelles, diventa un'esperienza da vivere in presenza: hai la possibilità di fare tour del famoso emiciclo, entrare nelle cabine d'interpretazione, partecipare a giochi linguistici, registrarti a un audio booth e persino scattare foto ricordo o farti tatuaggi temporanei legati alle lingue. Il tutto in un'atmosfera di festa, scoperta e condivisione intergenerazionale. Dialoghi con chi le lingue le interpreta davvero I momenti salienti includono una serie di talks su temi come “una professione, due generazioni” (confronti tra interpreti o traduttori giovani e più esperti), “oltre la macchina” (l'evoluzione del ruolo dei professionisti della traduzione anche nell'era dell'AI), o panel sul ruolo delle lingue nella democrazia europea. Un'occasione imperdibile per sentire storie vere, esperienze personali e prospettive future in un contesto professionale e umano. Un podcast per sentirsi parte dell'evento Quest'anno, per vivere l'evento anche a distanza, Unica Radio ha realizzato un podcast speciale dedicato alla Giornata del Multilinguismo. Ascoltando le interviste, le atmosfere, i racconti in più lingue e le riflessioni dei protagonisti, potrai sentirti al centro del Parlamento Europeo, anche comodamente da casa. Perché partecipare? È un'opportunità straordinaria per incontrare interpreti, traduttori, linguisti e professionisti della comunicazione europei. Offre una riflessione sul valore delle lingue: ponte tra culture, strumento di democrazia, chiave per il futuro. Combina scoperta, formazione e divertimento, con giochi, laboratori, talk e un'immersione pratica nel mondo delle lingue. E se non puoi essere fisicamente a Bruxelles, il podcast di Unica Radio ti porta lì, lungo i corridoi, tra le cabine e le voci che raccontano.

    Multilingualism Day 2025: a bridge between languages, cultures and the future

    Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 5:01


    A warm invitation to participate in the 2025 Multilingualism Day in the European Parliament, exploring the past, present and future of languages in Europe, with lively presence, interactive workshops and special podcasts of Unica Radio. Imagine a place where every word has a large scene. At the European Parliament in Brussels, languages are transformed into protagonists and tools of democracy: it is the Multilingualism Day, which takes place this year from 26 to 27 September 2025. These two days are a unique opportunity to celebrate the Linguistic wealth of the European Union and to reflect on how the Multilingualism Combine the past, present and future of our continent. A varied and engaging calendar The first day offers Interactive online workshops dedicated to those who dream of working as an interpreter or translator in the European institutions. These are sessions in small groups, perfect for asking questions, discussing and understanding the world of languages in action closely. The second day, in Brussels, becomes an experience to be lived in the presence: you have the opportunity to tour the famous hemicycle, enter the interpreting booths, participate in language games, register for an audio booth and even take souvenir photos or get temporary tattoos related to languages. All in an atmosphere of celebration, discovery and intergenerational sharing. dialogues with those who really interpret languages Highlights include a number of Talks On issues such as 'a profession, two generations' (comparisons between young and more experienced interpreters or translators), 'beyond the machine' (the evolution of the role of translation professionals also in the AI era), or panel on the role of languages in European democracy. An unmissable opportunity to hear true stories, personal experiences and future perspectives in a professional and human context. A podcast to feel part of the event This year, to experience the event even from a distance, the only radio He made a Special podcast dedicated to the day of multilingualism. Listening to the interviews, the atmosphere, the stories in multiple languages and the reflections of the protagonists, you can feel at the center of the European Parliament, even from the comfort of your home. Why participate? It is an extraordinary opportunity to meet Interpreters, translators, linguists and communication professionals Europeans. offers a reflection on value of languages: bridge between cultures, an instrument of democracy, the key to the future. combines Discovery, training and fun, with games, workshops, talks and a practical immersion in the world of languages. And if you can't be physically in Brussels, the Podcast of Unica Radio It takes you there, along the corridors, between the cabins and the voices that tell.

    Informalmente edizione del 25 Settembre 2025

    Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 4:18


    Con uno sguardo rivolto al mondo accademico e un linguaggio chiaro, Informalmente resta un punto di riferimento per chi vive l'università come esperienza di crescita personale, professionale e culturale. Il notiziario, prodotto da Unica Radio, parla direttamente a studenti e studentesse, trasformando bandi, eventi e progetti in contenuti comprensibili e stimolanti. Riascolta l'edizione del 25 settembre 2025. In questa edizione In questa puntata di Informalmente parliamo della riapertura dell'ex edificio di Geologia in via Trentino, della partecipazione del Polo Universitario Penitenziario alla Sharper Night, del successo del Saifer Lab alla competizione internazionale Biovid e del campus estivo Ehi robot dedicato alla robotica e all'innovazione. Nuovi spazi a disposizione degli studenti A Cagliari sono stati inaugurati i rinnovati spazi dell'ex edificio di Geologia in via Trentino. Alla cerimonia hanno preso parte il rettore Francesco Mola e le autorità accademiche. L'edificio, completamente modernizzato, accoglie ora gli studenti e le studentesse dei corsi magistrali in Lingue. Sono disponibili nuove aule, laboratori multimediali e sale lettura. L'intervento rientra nel programma di riqualificazione dell'Ateneo, che punta a migliorare la qualità della vita universitaria e a sostenere la didattica con ambienti sicuri, efficienti e funzionali. La Sharper Night e il Polo Universitario Penitenziario Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Cagliari partecipa anche quest'anno alla Sharper Night, la Notte Europea delle ricercatrici e dei ricercatori in programma il 26 settembre. L'edizione 2025 è dedicata al tema delle transizioni: economiche, energetiche, sociali, culturali e ambientali. Particolare attenzione sarà data alle transizioni al femminile, con un evento speciale nella sezione femminile del carcere di Uta il 24 settembre. Sarà l'occasione per raccontare progetti e ricerche che uniscono accademia e realtà penitenziaria. Il Saifer Lab vince a Roma Il laboratorio Saifer Lab, Biometric Unit dell'Università di Cagliari, ha conquistato il primo posto alla competizione internazionale Biovid 2025. La sfida, organizzata a Roma durante una conferenza internazionale, era dedicata allo sviluppo di sistemi di autenticazione biometrica a doppio fattore. Il team guidato dal professore Gian Luca Marcialis ha creato una soluzione che combina voce e movimenti labiali, risultata la più precisa tra tutte le concorrenti. Una vittoria che rafforza il ruolo di UniCa nella ricerca sulla sicurezza digitale. Ehi robot: il campus estivo a Pula Si è chiusa con successo l'iniziativa Ehi robot, organizzata da Sardegna Ricerche insieme al Dipartimento di Matematica e Informatica di UniCa. Dal 7 al 12 settembre venticinque studenti delle scuole superiori hanno partecipato a laboratori di robotica e informatica nella sede del Parco tecnologico della Sardegna. Tra i progetti presentati spicca Lealu, una simulazione portuale con robot automatizzati. L'esperienza ha unito creatività, competenze tecniche e lavoro di squadra, mostrando le potenzialità delle discipline STEAM.

    Generazione Talenti Lidl: il Ponte tra Università e Carriera

    Play Episode Listen Later Sep 25, 2025 10:00


    Dal Percorso Universitario all'Esperienza di Vita: Il Viaggio di Massimiliano Massa nel Progetto Generazione Talenti Lidl Ai microfoni di Unica Radio Massimiliano Massa, uno dei giovani talenti emersi grazie al progetto Generazione Talenti promosso da Lidl. Questo programma, ideato da Lidl, mira a inserire studenti universitari nel mondo del lavoro, offrendo opportunità uniche e concrete. Massimiliano ci racconta il suo percorso inaspettato, che lo ha portato a diventare una figura chiave nel settore del riciclo all'interno di una delle più grandi aziende di distribuzione internazionale, Lidl, dimostrando l'impegno dell'azienda verso la sostenibilità ambientale La storia di Massimiliano Massa è un esempio concreto di come il progetto Generazione Talenti di Lidl possa trasformare il percorso di un giovane, offrendogli un'opportunità di carriera e una profonda crescita personale. L'Incontro Casuale con Generazione Talenti Tutto è iniziato per caso quando un amico ha segnalato a Massimiliano un evento all'Università di Cagliari. Forte della sua esperienza pregressa in logistica e di una laurea in scienze politiche, Massimiliano ha deciso di candidarsi. L'incontro con la direzione regionale di Lidl ha dato il via a un processo di selezione che si è concluso con la sua assunzione nell'aprile del 2023. Questo dimostra come il programma sia accessibile e possa aprire porte inaspettate a giovani motivati. Un ruolo innovativo nel settore del riciclo Nonostante il suo background in scienze politiche, Massimiliano ha trovato la sua vocazione nel settore del riciclo all'interno di Lidl. Il suo ruolo, che lui stesso definisce un "collante" tra i vari reparti, è cruciale per la gestione sostenibile dei materiali. Si occupa di riutilizzare e riciclare tutti i materiali di scarto, come plastica e cartone, provenienti dai magazzini e dai punti vendita. Questo impegno, nato durante il suo percorso a Pontedera, riflette la dedizione di Lidl per la riduzione degli sprechi e l'impatto ambientale. Grazie a un progetto specifico affidatogli dall'azienda, Massimiliano è rientrato a Cagliari per l'apertura del nuovo magazzino, portando la sua esperienza e competenza nella sua terra. Crescita personale e nuove prospettive Per Massimiliano, sardo di 32 anni, l'esperienza a Pontedera è stata la sua prima vera avventura lontano da casa. Inizialmente, la lontananza dalla famiglia è stata una sfida psicologica. Tuttavia, superato il primo periodo, ha iniziato ad ambientarsi, a stringere nuove amicizie e a esplorare l'Italia, percorrendo 28.000 km in un anno. Questa esperienza di vita si è rivelata un'opportunità di grande crescita personale, aiutandolo a superare i suoi limiti e a vivere in modo più autonomo. Le sue passioni, come la pallacanestro, hanno contribuito a questa trasformazione. Le esperienze nel mondo sportivo, come la collaborazione con la Nazionale italiana e il ruolo di rilevatore internazionale, gli hanno permesso di "vedere il mondo con occhi diversi", arricchendo ulteriormente il suo bagaglio personale. Lavoro di Squadra e Impegno Operativo A Cagliari, Massimiliano ha avuto l'opportunità di creare il suo team da zero. Il lavoro è molto dinamico e prettamente operativo, focalizzato sul cuore del magazzino. La sua squadra si occupa di mantenere l'area pulita, gestire i supporti per i pallet e coordinare l'arrivo e lo scarico dei camion. La puntualità e l'efficienza sono fondamentali per garantire che l'intera catena logistica funzioni senza intoppi. Nonostante la natura impegnativa del lavoro, specialmente in vista di periodi di punta come il Natale, il team affronta ogni sfida con determinazione e professionalità. I risultati ottenuti sono un motivo di grande orgoglio e un riconoscimento del loro impegno. Un esempio virtuoso La storia di Massimiliano Massa è un'ispirazione per molti giovani. Il suo percorso dimostra come il programma Generazione Talenti non sia solo un trampolino di lancio professionale, ma anche un'esperienza di vita che arricchisce e forma a 360 gradi. Le sue vicende sottolineano l'importanza di cogliere le opportunità, anche quelle inaspettate, e di aprirsi a nuove prospettive, sia lavorative che personali.

    Generazione Talenti Lidl: L’esperienza di Lorenzo Spina

    Play Episode Listen Later Sep 24, 2025 10:36


    Il percorso di Lorenzo Spina tra logistica, leadership e crescita professionale, dall'università sarda al mondo della grande distribuzione. La storia di Lorenzo Spina, raccontata in un'intervista di Unica Radio, offre uno spaccato significativo del progetto "Generazione Talenti" di Lidl. Laureato in economia gestionale e finanza, Lorenzo ha trovato nella logistica non solo un lavoro, ma una vera e propria vocazione, trasformando la sua curiosità in un ruolo di leadership. La logistica durante la pandemia L'avventura di Lorenzo in Lidl è iniziata nel 2020, nel pieno della pandemia di Covid-19. In quel periodo di grande incertezza, ha scoperto la complessità e l'importanza del settore logistico. L'alta pressione dovuta all'assalto ai supermercati e alle difficoltà dei fornitori lo ha immerso in un ambiente dove "gestione, organizzazione, precisione, puntualità" erano essenziali. Questa esperienza gli ha mostrato come la logistica sia un motore fondamentale per garantire la disponibilità dei prodotti, affrontando costantemente imprevisti e sfide. Da contabile a leader Prima di Lidl, Lorenzo aveva provato a seguire le orme dello zio commercialista, ma si era presto reso conto che un lavoro sedentario e legato alla contabilità non faceva per lui. La sua vera passione era il contatto con le persone e la gestione di un team. Attratto dalla possibilità di una crescita professionale in una multinazionale e spinto dalla curiosità per i meccanismi della grande distribuzione, ha deciso di cogliere l'opportunità offerta da "Generazione Talenti". Un team unico in Sardegna Oggi, Lorenzo gestisce un team di circa 100 persone presso la sede principale di Lidl a Macchiareddu, in Sardegna, occupandosi della distribuzione delle merci. Una delle sfide più grandi è stata formare un team in cui il 95% dei collaboratori non aveva precedenti esperienze con Lidl. Con grande orgoglio, Lorenzo sottolinea che il suo team è composto per oltre il 70% da donne, che svolgono con professionalità ed eccellenza un lavoro prettamente fisico e operativo. Il lavoro in magazzino Una giornata tipo nel magazzino di Lidl è scandita da turni operativi. I collaboratori, guidati da un sistema di cuffie e software, ricevono gli ordini e prelevano i prodotti dalle varie postazioni. Con meticolosa attenzione, assemblano i pallet, posizionando i prodotti più pesanti alla base per garantire stabilità, prima che gli autisti li carichino per la consegna ai punti vendita. Questo processo richiede organizzazione e precisione per evitare ritardi e inefficienze. Un trampolino per la carriera Lorenzo incoraggia chiunque sia interessato a candidarsi al programma "Generazione Talenti". L'azienda offre un vero contratto di assunzione di 12 mesi, non un semplice stage. La formazione, articolata in quattro fasi, permette di acquisire una conoscenza a 360° del mondo Lidl. La sua esperienza è la prova vivente che l'azienda è meritocratica e mantiene le sue promesse, come quella del rientro in Sardegna per i talenti locali. "Generazione Talenti" è un percorso che non solo apre le porte del mondo del lavoro, ma permette anche una crescita professionale e personale significativa.

    Tommaso Juhasz: la voce della disobbedienza civile per la giustizia climatica

    Play Episode Listen Later Sep 23, 2025 15:01


    Attivista e volto di Ultima Generazione, Tommaso Juhasz racconta ai microfoni di Unica Radio il suo percorso, le sfide della politica ambientale italiana e il bisogno di una nuova coscienza collettiva. Oggi ai microfoni di Unica Radio abbiamo avuto il piacere di ospitare Tommaso Juhasz, attivista e volto noto del movimento Ultima Generazione, impegnato da anni in azioni di disobbedienza civile non violenta per sensibilizzare sulla crisi climatica. Il suo percorso inizia con gli studi in scienze politiche, grazie ai quali acquisisce gli strumenti per comprendere le dinamiche globali e collegare i segnali della crisi ambientale e sociale. Durante un viaggio in solitaria nel 2018, ad Amsterdam, Juhasz scopre il saggio “Adattamento Profondo” che diventa per lui una vera svolta: quelle pagine mettono in fila domande e inquietudini sul perché, nonostante tanti anni di allarmi, nessuno agisca con decisione. Da lì prende forma la consapevolezza di vivere “anni interessanti, nel peggior senso possibile”, che impongono un'assunzione di responsabilità collettiva. L'Italia e la mancanza di una visione ecologica Juhasz evidenzia come, a livello istituzionale, manchi una vera strategia per la messa in sicurezza del Paese di fronte agli eventi climatici estremi. Tra siccità, alluvioni e innalzamento dei prezzi alimentari, l'Italia continua a ignorare la gravità della situazione. Nessuna forza politica, denuncia, sta parlando con chiarezza ai cittadini per prepararli a “tempi molto difficili” che richiederebbero una mobilitazione nazionale, simile a quella delle grandi crisi storiche. Secondo Juhasz, la popolazione non viene coinvolta perché manca cultura democratica partecipativa e perché i governi temono di allarmare l'opinione pubblica. Tuttavia, senza capacità di organizzarsi e decidere insieme, “non andremo da nessuna parte”. Ultima Generazione: un movimento di disobbedienza e democrazia Ultima Generazione nasce nel 2021 come costola di Extinction Rebellion, un movimento internazionale di disobbedienza civile non violenta nato nel 2018 nel Regno Unito, e punta a scuotere il dibattito pubblico con azioni dirette. Non è un classico movimento ambientalista: non difende solo l'ambiente, ma la democrazia stessa, chiedendo assemblee cittadine, rispetto degli impegni sul phase-out dal fossile e fondi di riparazione per le vittime della crisi climatica. Per Juhasz, servono istituzioni capaci di riconoscere l'emergenza e proteggere i più vulnerabili, rafforzando il tessuto sociale di prossimità. Solo da qui può nascere una nuova coscienza ecologica collettiva.

    Giulio Guarini: condividere per costruire un futuro giusto

    Play Episode Listen Later Sep 22, 2025 14:31


    Un dialogo con Giulio Guarini sull'importanza di riformare i sistemi economici, promuovere giustizia sociale e orientare l'innovazione verso sostenibilità e benessere condiviso. Oggi ai microfoni di Unica Radio abbiamo avuto il piacere di intervistare Giulio Guarini, professore ordinario di economia politica all'Università della Tuscia e docente in diverse università internazionali. Coordinatore di un dottorato in economia, consulente per enti pubblici e istituzioni, Guarini ha dedicato la sua carriera a studiare sviluppo economico, transizione ecologica, innovazione e disuguaglianze. Nel suo recente lavoro con Alex Zanotelli, Guarini propone il concetto di “economia sabbatica”, ispirato alla legge biblica dello Shabbat e al Giubileo: un'economia fondata non sull'accumulo, ma sulla condivisione e sulla giustizia. Ogni tot anni, come accadeva anticamente, il sistema economico dovrebbe “rimettersi in pari” per evitare l'ampliarsi delle disuguaglianze, causa anche di instabilità politica. Innovazione, ambiente e giustizia sociale Parlando di innovazione tecnologica, Guarini sottolinea che non tutto ciò che è nuovo è automaticamente un bene. Occorre discernere ciò che porta progresso da ciò che genera costi sociali e ambientali elevati. L'innovazione, afferma, deve essere orientata alla cura dell'ambiente e alla distribuzione equa del sapere. Il caso dei vaccini durante la pandemia ha dimostrato come la conoscenza concentrata in pochi luoghi limiti lo sviluppo globale. L'università, secondo Guarini, ha un ruolo fondamentale: formare studenti capaci di spirito critico, presentando l'economia non come una tecnica neutra, ma come una scienza sociale fatta di teorie diverse e visioni alternative. Solo così si possono creare future generazioni consapevoli, etiche e attente alla sostenibilità. Riformare finanza e proprietà per il bene comune Guarini definisce la finanza speculativa un “peccato strutturale” e propone riforme che la rendano strumento di sviluppo economico reale. Tra queste: separare le banche commerciali da quelle di investimento, e affrontare il problema globale del debito dei Paesi in via di sviluppo. Infine, richiama il principio della destinazione universale dei beni: la proprietà privata deve conciliarsi con il bene comune. Solo una redistribuzione equa dell'abbondanza può evitare crisi sistemiche e garantire stabilità. Serve un cambiamento culturale e politico che consideri la condivisione non come utopia, ma come scelta praticabile e necessaria per il futuro.

    Alessandra Atzori e yoga un viaggio tra etica amore e autodisciplina

    Play Episode Listen Later Sep 21, 2025 31:21


    Un dialogo profondo con l'insegnante di yoga che unisce pratica introspezione e alimentazione consapevole per diffondere un messaggio di amore universale e cura verso sé stessi e la comunità unendo filosofia e benessere nella quotidianità. La filosofia dello yoga secondo Alessandra L'insegnante Alessandra, protagonista di un'intervista su Unica Radio, racconta la sua esperienza come guida nel mondo dello yoga e delle discipline olistiche, trasformando ogni giornata in un atto di amore verso sé stessa e gli altri. Nel suo dialogo emerge l'importanza di una autodisciplina che nasce dall'introspezione interiore, una pratica che invita all'osservazione del cuore e a un ascolto profondo del proprio corpo. Alessandra spiega come lo yoga diventi un stile di vita e non solo un insieme di esercizi fisici: una via che unisce mente, corpo e spirito, capace di portare armonia nelle sfide quotidiane. La sua visione si fonda su un concetto etico universale che promuove la connessione tra la persona e la comunità, incoraggiando chi la segue a vivere in equilibrio. L'intervista, disponibile anche su Spotify e Apple Music, offre uno sguardo autentico su una pratica che diventa linguaggio di amore quotidiano. Introspezione e alimentazione come atti d'amore Durante l'incontro, Alessandra sottolinea il ruolo dell'alimentazione consapevole come parte integrante della sua filosofia. Per lei il cibo rappresenta amore etico, un atto che unisce rispetto per il corpo e attenzione verso l'ambiente. Questa scelta alimentare si lega strettamente alla pratica dello yoga, dove ogni gesto mira a nutrire non solo il fisico, ma anche l'anima. L'osservazione interiore diventa così strumento per riconoscere i bisogni autentici e per instaurare una relazione armoniosa con la natura. Alessandra invita chiunque a sperimentare la forza di una routine che include meditazione, movimento e nutrimento equilibrato, trasformando ogni momento della giornata in un'opportunità di crescita personale. La sua intervista su Unica Radio si rivela quindi una guida preziosa per chi desidera scoprire l'unione tra benessere fisico e ricerca spirituale, un percorso che illumina il significato profondo della cura di sé e degli altri. Non perdere l'intervista integrale su Unica Radio.it Spotify Apple Music

    Informalmente edizione del 18 settembre 2025

    Play Episode Listen Later Sep 18, 2025 4:28


    Un'informazione utile, giovane e concreta per orientarsi tra opportunità, bandi e iniziative che rendono l'università uno spazio più giusto e consapevole. Edizione del 18 settembre 2025. Con uno sguardo attento al mondo accademico e un tono accessibile e diretto, “Informalmente” si conferma un punto di riferimento per chi vive l'università non solo come percorso di studi, ma come esperienza di crescita personale, professionale e culturale. Il notiziario, prodotto da Unica Radio, nasce per parlare agli studenti e alle studentesse con il loro linguaggio, traducendo bandi, notizie e iniziative in contenuti chiari, dinamici e stimolanti. Riascolta l'edizione del 18 settembre 2025. In questa nuova edizione i riflettori si accendono su quattro temi che intrecciano ricerca, diritto allo studio e servizi fondamentali per la vita universitaria. Scienza e divulgazione con Sharper Night 2025 Il 26 settembre il Centro d'arte e cultura La Vetreria di Pirri diventerà un grande laboratorio a cielo aperto con la SHARPER Night 2025, la Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori. Dalle 16:30 alle 23:30, talk, laboratori interattivi e percorsi educativi animeranno la città con l'obiettivo di avvicinare grandi e piccoli al mondo della scienza. L'iniziativa, che rientra nel programma europeo Marie Sklodowska-Curie, è sostenuta in Sardegna da università, dipartimenti e dalla Fondazione di Sardegna. Gli eventi sono gratuiti, ma per alcune attività è richiesta la prenotazione online sul sito sharper-night.it. I dati del questionario ERSU su diritto allo studio Novità importanti arrivano anche dall'ERSU di Cagliari, che ha pubblicato i risultati del questionario “Università in Sardegna: ascoltare per migliorare”. Hanno partecipato 858 studenti, per la maggioranza giovani donne tra i 16 e i 24 anni, provenienti dal Sud e dalle isole. Tra i dati emersi: la scelta di restare in Sardegna è motivata dal sostegno familiare e dai servizi ERSU, con borse di studio giudicate indispensabili. Restano però criticità come i pochi posti letto e le scarse prospettive occupazionali post-laurea. Gli studenti chiedono più contributi economici, trasporti migliori e spazi studio più adeguati. Graduatorie e procedure per borse e alloggi Sono online le graduatorie provvisorie per borse di studio e posti alloggio per l'anno accademico 2025/2026. Gli studenti possono già verificare la propria posizione e presentare eventuali osservazioni entro i termini indicati sul portale ufficiale dell'ente. Dal 7 al 13 ottobre 2025 si apriranno inoltre le procedure online per confermare l'alloggio universitario. Chi ha ottenuto un posto dovrà completare la pratica entro la scadenza, seguendo le modalità indicate. In caso contrario, rischia di perdere l'assegnazione.

    La salute della donna al centro con la dottoressa Barbara Steri

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2025 11:17


    Dalla prevenzione alla consapevolezza, un percorso che coinvolge tutte le fasi della vita femminile. La ginecologa Barbara Steri racconta come i consultori diventano luoghi di ascolto, supporto e crescita per donne, giovani e famiglie. Prendersi cura di sé è il primo passo verso il benessere. E quando a ricordarcelo è una professionista come la dottoressa Barbara Steri, ginecologa e responsabile di cinque consultori, il messaggio diventa ancora più forte. In questa intervista per Unica Radio, la dottoressa racconta come la prevenzione e la sensibilizzazione siano strumenti fondamentali per accompagnare le donne in ogni fase della vita, dall'adolescenza alla postmenopausa. Consultori come spazi di accoglienza I consultori, spiega Steri, non sono soltanto luoghi di visite ed esami. Sono spazi multidisciplinari in cui lavorano insieme ginecologi, ostetriche, psicologi, assistenti sociali e sanitari. Una rete di competenze che permette di affrontare con delicatezza e professionalità ogni esigenza: dalla contraccezione alla gravidanza, dalle difficoltà della menopausa al sostegno psicologico per le famiglie. C'è uno spazio giovani, pensato appositamente per ragazzi e ragazze. Ci sono incontri dedicati alle donne mature, in cui si parla di salute, ma anche di alimentazione e benessere. Giovani e consapevolezza Uno degli aspetti più sorprendenti è la risposta dei giovani. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, studenti e studentesse accolgono con entusiasmo i progetti portati nelle scuole. “Assorbono le informazioni come spugne” racconta Steri. È la dimostrazione di quanto sia importante parlare con loro di fisiologia, sessualità consapevole e prevenzione delle gravidanze indesiderate. Temi delicati che, se affrontati con rispetto e chiarezza, diventano strumenti di crescita e responsabilizzazione. La dottoressa porta l'esempio di incontri in cui i ragazzi hanno chiesto più giornate di confronto. È un segnale forte: il desiderio di sapere e di essere guidati è reale. Non mancano i momenti di riflessione su argomenti complessi. Tra questi l'interruzione volontaria di gravidanza o la possibilità di partorire in anonimato. Tutto è supportato da una rete di servizi che garantiscono privacy e tutela. Progetti per le donne in età matura Oltre al lavoro con i giovani, la Steri è impegnata in nuovi progetti rivolti alle donne tra i 40 e i 60 anni. È una fascia di età spesso trascurata, ma centrale nella vita femminile. Incontri e laboratori accompagneranno le donne nella transizione della menopausa. L'approccio non si limita alla dimensione clinica, ma coinvolge anche quella psicologica e sociale. È una visione che mette davvero al centro la persona, non solo la paziente. L'invito alla prevenzione Il suo consiglio finale è semplice ma potente: iniziare presto, senza vergogna. Anche un colloquio informale in consultorio può essere l'inizio di un percorso di cura e consapevolezza che dura tutta la vita. Vincere i tabù e instaurare un rapporto di fiducia con gli operatori sanitari è il modo migliore per proteggere la propria salute. Un'intervista intensa, capace di emozionare e motivare. Un invito rivolto a tutte le donne, ma anche a chi si occupa di loro, a non rimandare e a considerare la prevenzione come parte integrante della vita quotidiana. Ascolta l'intervista completa alla dottoressa Barbara Steri in questo articolo e lasciati coinvolgere dalla sua passione e dalla sua esperienza.

    Informalmente edizione del 11 Settembre 2025

    Play Episode Listen Later Sep 11, 2025 4:51


    Con uno sguardo attento al mondo universitario e uno stile chiaro e diretto, Informalmente si conferma un appuntamento fisso per chi vive l'università non solo come percorso di studi, ma anche come occasione di crescita personale e professionale. Il notiziario culturale di Unica Radio nasce per raccontare bandi, progetti e iniziative con un linguaggio semplice, vicino agli studenti e alle studentesse. L'obiettivo è offrire strumenti pratici e stimoli concreti per vivere al meglio l'esperienza accademica. Nella nuova edizione dell'11 settembre 2025, Informalmente porta in primo piano quattro notizie che spaziano dalla ricerca all'ambiente, passando per la formazione e la valorizzazione del patrimonio. Sommario delle notizie In questa edizione di Informalmente raccontiamo quattro storie che uniscono ricerca, formazione e sostenibilità. Partiamo dalle studentesse di Architettura di UniCa, che hanno conquistato il primo posto al Piranesi Prix de Rome con un progetto dedicato all'archeologia. Ci spostiamo poi al Museo “Lovisato”, che si prepara a esporre un fossile preistorico ricreato in 3D grazie alle nuove tecnologie. Parliamo anche di un ciclo di incontri per i dottorandi, pensato per accompagnarli verso un futuro professionale oltre l'accademia. Infine, saliamo sul Monte Rosa, dove si è conclusa l'edizione 2025 di Climbing for Climate, un evento che unisce università e comunità locali nella lotta al cambiamento climatico. Architettura in primo piano Un gruppo di sei studentesse della Laurea Magistrale in Architettura ha vinto il prestigioso concorso internazionale Piranesi Prix de Rome in Architettura per l'archeologia. La premiazione si è svolta a Villa Adriana, davanti a oltre 200 studenti provenienti da 27 Paesi. Con il progetto del nuovo Parco di Antinoo-Osiris e di un padiglione espositivo-termale, le giovani architette hanno convinto la giuria internazionale, conquistando anche l'accesso al Master in Museografia Archeologica dell'Accademia Adrianea. Un fossile in 3D al Museo Lovisato Il Museo Sardo di Geologia e Paleontologia “Domenico Lovisato” è temporaneamente chiuso al pubblico, ma dietro le quinte prepara una novità. Presto sarà esposta la copia in 3D del cranio di un antico carnivoro scoperto nell'Iglesiente a fine Ottocento. L'animale, appartenente alla famiglia dei mustelidi, è stato ricostruito grazie a una scansione digitale del reperto originale custodito a Firenze. Dopo il PhD, nuove strade da esplorare Sono aperte fino al 28 settembre le iscrizioni al ciclo di incontri “Dopo il PhD”, organizzato dall'ufficio Job Placement di UniCa. L'iniziativa è pensata per dottorandi e dottorande che desiderano scoprire opportunità professionali al di fuori dell'accademia. Le tre giornate formative, in programma il 9, 16 e 23 ottobre al Campus Aresu di Cagliari, offriranno strumenti pratici per affrontare ricerca lavoro, curriculum e colloqui. Climbing for Climate sul Monte Rosa Sul Monte Rosa si è chiusa la settima edizione di Climbing for Climate, evento nazionale dedicato alla sostenibilità. Tra i partecipanti anche l'Università di Cagliari. Il programma ha incluso una marcia tra comunità locali e una visita al Ghiacciaio di Indren, dove i partecipanti hanno potuto osservare da vicino gli effetti del cambiamento climatico. L'iniziativa lancia un nuovo modello di “montagna maestra”, non solo meta turistica ma luogo di educazione ambientale.

    Sergio Gerasi, dal sogno al successo nel fumetto

    Play Episode Listen Later Sep 10, 2025 14:25


    Dalle prime letture da ragazzino fino a Dylan Dog, il fumettista milanese racconta il suo percorso tra passione, incontri decisivi e consigli ai giovani che vogliono intraprendere la strada del disegno Parlare con Sergio Gerasi significa entrare nel cuore del fumetto italiano contemporaneo. Disegnatore e autore apprezzato, ha collaborato con Sergio Bonelli Editore firmando albi storici di Dylan Dog. Un percorso lungo e ricco di soddisfazioni, nato dalla passione per le storie e i disegni sin da bambino, quando il suo passatempo preferito era dare vita a mondi di carta. Gerasi racconta che nonostante studi non sempre legati all'arte, il fumetto non lo ha mai abbandonato. Ha iniziato il suo percorso senza i mezzi digitali di oggi: portando i disegni alle fiere, mostrando i lavori direttamente agli editor e sperando in un'occasione. A soli 21 anni pubblica la sua prima storia, e da quel momento la sua carriera non si è più fermata. Gli incontri che cambiano la vita Nel suo cammino, Gerasi riconosce l'importanza di alcuni maestri e colleghi. Da Cavazzano a Silver, fino ai disegnatori della prima generazione di Dylan Dog, ogni autore lo ha influenzato in modo diverso, secondo le età e i gusti del momento. Decisivo è stato l'incontro con Ade Capone, storico editor di Star Comics, che gli ha permesso di esordire e trasformare una passione in un mestiere. Un altro punto di svolta è arrivato con l'ingresso in Sergio Bonelli Editore, dopo dieci anni di lavoro intenso in Star Comics. Il primo albo di Dylan Dog rimane per lui un ricordo indelebile, simbolo di un traguardo raggiunto e di nuove sfide artistiche. Tra Dylan Dog e nuovi progetti Oggi Gerasi continua a disegnare storie che appassionano i lettori. È impegnato nei preparativi per il quarantesimo anniversario di Dylan Dog, che cadrà nel 2026, un evento atteso da migliaia di fan. Accanto a questo progetto, sta lavorando a un'altra iniziativa importante ancora top secret, che promette di sorprendere il pubblico. Il fumettista sottolinea quanto questo lavoro sia affascinante ma impegnativo. Ogni pagina richiede ore di dedizione, disegno e riscrittura, pur sapendo che sarà letta in pochi minuti. Una fatica “novecentesca”, dice Gerasi, che oggi contrasta con la velocità del mondo digitale. I consigli ai giovani Dalla sua esperienza arriva anche un messaggio diretto ai ragazzi che sognano di diventare fumettisti. «Non abbiate paura di sbagliare», afferma. L'errore è parte fondamentale del percorso creativo, serve a crescere e a migliorare. Cancellare sempre significa rinunciare a quell'imperfezione che può diventare forza e originalità. Con la sua voce pacata ma appassionata, Sergio Gerasi ricorda a tutti che il fumetto non è solo un mestiere, ma un modo di raccontare il mondo senza limiti di budget o immaginazione.

    Nicola Carrus, in arte Apathico: la voce delle emozioni tra pop e rap melodico

    Play Episode Listen Later Sep 5, 2025 7:55


    Da bambino prodigio nel cinema a cantautore, Nicola Carrus svela il suo percorso artistico, l'origine del nome "Apathico" e come l'arte sia diventata il suo potente mezzo espressivo. Nicola Carrus, noto come Apathico, è un talentuoso artista diciassettenne di Cabras, studente all'Istituto Turistico Sportivo Lorenzo Mossa di Oristano. L'inclinazione di Nicola Carrus verso il mondo artistico si manifestò precocemente, già all'età di soli 4 anni, e fu grazie alla profonda passione della madre per la recitazione che questo percorso ebbe inizio. Fu infatti sua madre a proporgli di fare una "piccola prova" per vedere se il mondo del cinema potesse interessargli. Quel primo approccio si rivelò un momento rivelatore per il piccolo Nicola: dopo aver provato, si innamorò immediatamente di questa espressione artistica e decise di intraprendere questa strada. Questo precoce inizio lo ha portato a recitare in film significativi come "Figlia mia" e "Il Vangelo secondo Maria", oltre a partecipare a diversi cortometraggi. La scintilla accesa dalla madre non solo ha dato il via alla sua carriera di attore, ma ha anche aperto la porta a una più ampia esplorazione artistica, portandolo a formarsi anche nel canto e nella danza, e persino a condurre eventi. Il nome d'arte "Apathico" deriva dalla sua difficoltà a esprimere le emozioni apertamente, anche di fronte a belle notizie. Fu sua madre a definirlo "apatico", e lui trovò il nome particolarmente adatto per la sua identità artistica. Il canto, in particolare, gli permette di esprimere pienamente se stesso, mentre la recitazione gli offre un'altra via per manifestare sentimenti, interpretando personaggi diversi. Un percorso artistico poliedrico: dalle scene ai palchi Nel 2025 Apathico ha debuttato discograficamente con i singoli "Solo tu", "L'umor nero" e "Ade", pubblicati da Greylights Records e Visory Record.s La sua musica, che si muove tra pop e rap melodico, narra esperienze personali e emozioni profonde. Il brano "L'umor nero" è particolarmente toccante, affrontando la perdita di una persona cara. La sua scrittura, durata circa un mese, è stata impegnativa, portandolo ad alleggerire alcune parti troppo intense per sé e per l'ascolto della sua famiglia. Diversamente, "Solo tu" non è una storia vera personale, ma un racconto ispirato a esperienze di vita comuni e universali. Dopo "Ade", l'ultimo singolo già pubblicato, l'artista ci informa dei nuovi progetti in cantiere. La prossima uscita sarà una canzone più pop e ritmata, dal sapore estivo. Sta anche componendo un brano su una "storia d'amore burrascosa" di un amico, confermando il suo impegno costante nella creazione musicale. Novità e sfide: l'arte come riscatto Il percorso di Nicola Carrus non è stato senza sfide. Le esperienze di bullismo subite durante le scuole medie lo hanno segnato profondamente, facendolo talvolta dubitare del suo cammino. Tuttavia, queste difficoltà sono diventate una spinta per la sua arte, offrendogli un canale per esprimere ciò che non riusciva a dire direttamente. I genitori lo hanno sempre supportato incondizionatamente, benché la sua natura "apatica" a volte celasse le sue lotte interiori. La storia di Nicola è un potente messaggio di resilienza, mostrando come l'arte possa essere un rifugio e un mezzo efficace per superare le avversità.

    Su Coru Si Solidarizara: Sport, Beneficenza e Spettacolo al Palacus

    Play Episode Listen Later Sep 1, 2025 161:21


    Domenica 31 agosto, il Palacus di Cagliari ha ospitato la prima edizione di Su Coru Si Solidarizara, una giornata speciale che ha unito sport e beneficenza in un clima di festa e partecipazione. Al Palacus L'iniziativa, nata con lo scopo di raccogliere fondi per tre associazioni impegnate nel sociale, ha visto la presenza di ex calciatori del Cagliari, influencer, cantanti e tantissimi spettatori accorsi per sostenere la causa. Il ricavato dell'evento sarà devoluto a tre realtà attive nel volontariato: Amici del Branco e degli Stortini, che si occupa della cura e dell'adozione di animali disabili o in difficoltà; Associazione Charlie Brown, che realizza i desideri dei pazienti oncologici, offrendo supporti concreti come l'Armadio del Sorriso e parrucche; e infine Emergency, che utilizzerà i fondi raccolti per supportare un ospedale a Gaza, in una situazione di emergenza umanitaria. Sport e intrattenimento: il cuore dell'evento Il campo del Palacus è stato il palcoscenico di un quadrangolare di calcio a 5 molto combattuto e ricco di emozioni. Le quattro squadre – bianca, rossa, nera e blu – erano capitanate da volti noti del Cagliari Calcio: Marco Sau, Andrea Cossu, Marco Mancosu e Pisano. A curare la telecronaca della giornata è stato Vittorio Sanna, storica voce del Cagliari Calcio, con il supporto tecnico di Unica Radio, Eja TV e Radio Supersound. Un'organizzazione impeccabile che ha valorizzato ogni momento della manifestazione. Le partite: un racconto ricco di emozioni I protagonisti in campo: le formazioni delle quattro squadre Squadra Rossa, capitanata da Pisano, ha potuto contare su una formazione composta da Il Maestro tra i pali, affiancato da Contu, LordJey, Diem, Unto, Espa, Stuart Arrodu, Miga, Marcello Mancosu, Sensei e Ale Diablo. La Squadra Bianca, guidata da Marco Sau, ha risposto con Fruit Giuse in porta, insieme a Zeep, Matteo Bruni, Ero Caddeo, Rolly, Gavio, Cristino, Roxx, Iuser e Calafiura. La Squadra Blu, con Andrea Cossu alla guida, tra i pali ancora Fruit Giuse, Sa Leggenda, Moska, Treno, Vintage, Bartolini, Uselinho, Manu Invisibile e Fema. Squadra Nera, capitanata da Marco Mancosu, Frenk in porta, Kry, Calcio Emotivo, Samu, Zorcollo, Deligia, Basciu, Brick, Sitzi e Langella. Prima semifinale: Squadra Bianca vs Squadra Rossa Il primo incontro ha messo di fronte la squadra bianca di Marco Sau e la squadra rossa di Pisano. Il match si è acceso fin dai primi minuti, con Ero Caddeo che ha portato in vantaggio i bianchi, sfruttando un errore difensivo. La risposta dei rossi non si è fatta attendere: Miga ha raccolto un perfetto assist dalla fascia destra di Unto e ha appoggiato in rete il gol del pareggio. La squadra rossa ha poi trovato il vantaggio grazie a Marcello Mancosu, ma i bianchi sono riusciti a reagire prontamente. Calafiura, su tacco illuminante di Iuser, ha riportato il punteggio sul 2-2. Poco prima dell'intervallo, Mancosu e Contu hanno costruito una splendida azione: tunnel, scambio stretto e assist per Mancosu che segna il momentaneo 3-2. Nella ripresa, la squadra bianca è entrata in campo con determinazione. Marco Sau ha servito un perfetto pallone a Ero Caddeo che non ha sbagliato: 3-3. I bianchi hanno poi preso il largo con un'azione corale conclusa da Sau, che ha finalizzato dopo un doppio scambio con Caddeo. Il 5-3 è arrivato grazie a Iuser, bravo a sfruttare l'assist di Sau e mettere il pallone in rete con freddezza. I rossi hanno provato a riaprire l'incontro con un bel gol ancora di Mancosu, ma nel finale Sau ha chiuso la partita con la sua doppietta, portando i bianchi alla vittoria con il punteggio finale di 6-4. Seconda semifinale: Squadra Blu vs Squadra Nera Nel secondo match si sono affrontate la squadra blu capitanata da Andrea Cossu e la squadra nera guidata da Marco Mancosu. La partita è iniziata con grande equilibrio. Il primo tempo si è sbloccato grazie a una brillante giocata di Cossu che, dopo essersi allungato il pallone, ha servito Bartolini per il più facile dei gol: 1-0 per i blu. Nel secondo tempo la reazione dei neri è stata immediata. Mancosu, con una potente conclusione al volo, ha trafitto Fruit Giuse e pareggiato i conti. Poco dopo, Uselinho ha approfittato di un errore difensivo per riportare avanti i blu, ma la squadra nera ha risposto con decisione. Zorcolo ha firmato il 2-2 su assist di Mancosu, e poco dopo è stato Calcio Emotivo a finalizzare un'azione spettacolare ancora su assist del capitano, portando il punteggio sul 3-2. I neri, in pieno controllo, hanno allungato con Basciu, che ha calciato forte sul portiere trovando il gol del definitivo 4-2. Con questa vittoria, la squadra nera ha raggiunto la finale. La finale: Squadra Bianca vs Squadra Nera L'ultimo atto del torneo ha visto affrontarsi le squadre capitanate da Marco Sau e Marco Mancosu. Il primo tempo è stato molto equilibrato, con entrambe le squadre attente in difesa. Il primo squillo è arrivato dalla squadra nera con Kry Fisso Ridendo, che su assist di Mancosu ha caricato il destro e battuto il portiere per l'1-0. I bianchi non si sono lasciati intimidire e hanno risposto con il solito Ero Caddeo, che ha sfruttato un errore difensivo per riportare la gara in parità. Ma prima del fischio dell'intervallo, Calcio Emotivo ha inventato una splendida azione personale: dribbling secco, tiro sul palo e ribattuta vincente per il 2-1. Sul finale di tempo, ancora lui ha firmato il 3-1 con un gol a porta vuota dopo un contropiede orchestrato da Kry. Nella ripresa, la squadra nera ha dominato in lungo e in largo. Calcio Emotivo ha firmato il 4-1 con un'altra azione da manuale e poco dopo ha messo a segno anche il quarto gol personale, risultando imprendibile per la difesa avversaria. A chiudere i conti ci ha pensato Basciu, su assist del solito Calcio Emotivo, per il definitivo 6-1. Una vittoria per tutti La finale si è conclusa con la netta affermazione della squadra nera, ma al di là del risultato sportivo, la vera vittoria è stata quella della solidarietà. La prima edizione di Su Coru Si Solidarizara ha dimostrato come lo sport possa essere veicolo di valori importanti, in grado di unire comunità, artisti, atleti e pubblico per una causa comune. Un evento da ripetere, con l'obiettivo di continuare a dare voce e sostegno a chi ogni giorno si impegna per il bene degli altri.

    Giulia Anania a Cagliari: la forza dell'amore come linguaggio universale

    Play Episode Listen Later Sep 1, 2025 12:35


    Giulia Anania racconta a Cagliari la sua arte poliedrica tra musica, poesia e illustrazione, mostrando come l'amore diventa strumento di espressione, libertà e partecipazione culturale attiva per tutti. Unica Radio ospita Giulia Anania, artista poliedrica e provocatrice culturale, autrice di brani per grandi nomi della musica italiana e protagonista di un percorso creativo che abbraccia musica, poesia e illustrazione. La sua nuova opera, Rotaje, un graphic poem di forte impatto emotivo, sarà presentata al Ficco d'India di Cagliari nell'ambito dell'evento Lesbicis 2025, dal 28 al 31 agosto, occasione di confronto, inclusività e cultura. Durante l'intervista, Giulia ha raccontato il suo approccio ai diversi linguaggi artistici: «Scrivere una canzone, una poesia o un libro è, per me, molto simile. Ogni forma mi permette di esprimere l'amore nelle sue mille sfumature, creando connessioni profonde con chi ascolta o legge». La parola “accollo”, presente nella sua poetica, simboleggia proprio la capacità di prendersi cura e responsabilità dei sentimenti altrui, un concetto universale che attraversa tutta la sua produzione artistica. Il graphic poem Rotaje nasce dall'urgenza di raccontare l'umanità attraverso immagini e parole: un'esperienza visiva e narrativa che amplifica la libertà creativa rispetto a un romanzo tradizionale. Giulia spiega come il disegno, praticato fin dall'infanzia, sia diventato strumento per affrontare momenti difficili e trasformare emozioni personali in arte condivisa. Rotaje racconta un amore che si svolge tra autobus e spazi urbani, con l'obiettivo di riflettere sull'umanità e sulla bellezza nascosta nei gesti quotidiani. Parallelamente, il suo album Come Loro rappresenta il primo esempio di urban pop italiano, una miscela di esperienze personali e collaborazioni con artisti emergenti e consolidati. Giulia sottolinea come la produzione musicale le permetta di mantenere la propria voce artistica, pur confrontandosi con progetti sociali e collaborazioni con altri interpreti. La sua attività dimostra che è possibile conciliare visione creativa e impegno sociale, creando opere che parlano a un pubblico ampio senza perdere autenticità. La relazione con il contesto culturale italiano resta centrale nel lavoro di Giulia. La sua scelta di partecipare a eventi come Lesbicis e di coinvolgersi in progetti di musica, poesia e illustrazione nasce dalla volontà di promuovere dibattito, inclusione e partecipazione: «Se in una piazza accade qualcosa che possa emozionare, divertire o far riflettere, quella piazza vive davvero». Il pubblico di Cagliari potrà sperimentare dal vivo l'arte di Giulia stasera alle 18.30 al Ficco d'India, un incontro che promette emozioni, poesia e musica in un contesto di condivisione autentica e partecipazione collettiva.

    Alessia Dulbecco a Cagliari con “Il piacere sovversivo”, tra educazione, desiderio e libertà

    Play Episode Listen Later Aug 31, 2025 12:42


    La pedagogista e consulente Alessia Dulbecco presenta a Cagliari il libro "Il piacere sovversivo", un'opera che intreccia storia, educazione e politica del corpo, all'interno dell'evento Lesbeach 2025. Durante LesBeach 2025, in corso a Cagliari dal 28 al 31 agosto, la pedagogista e consulente Alessia Dulbecco ha presentato Il piacere sovversivo. Breve storia della masturbazione, un libro che affronta il rapporto tra corpo, piacere e libertà. L'opera nasce come ampliamento di un articolo pubblicato su una rivista culturale e si trasforma in un testo che scardina tabù antichi, mettendo in luce come l'educazione, la società e le istituzioni abbiano storicamente condizionato la percezione del piacere. Con un approccio accessibile, l'autrice racconta come miti e pregiudizi, come quello secondo cui la masturbazione danneggerebbe la vista, abbiano radici nel Settecento ma siano sopravvissuti nel tempo, influenzando generazioni intere. Il libro si propone come strumento educativo e politico, capace di stimolare nuove riflessioni sul rapporto con il corpo e sulla possibilità di vivere il piacere come parte integrante della libertà individuale. Dal tabù alla pedagogia: il piacere come strumento di emancipazione Secondo Alessia Dulbecco, affrontare la sessualità in chiave educativa significa restituire dignità a un aspetto della vita troppo spesso relegato ai margini. La cultura della performance, che privilegia produttività e razionalità, ha infatti contribuito a mettere in secondo piano la dimensione corporea e affettiva. Questo silenzio educativo ha avuto conseguenze importanti, in particolare sul concetto di consenso, che richiede un vero e proprio processo di apprendimento sociale. Il piacere, sostiene l'autrice, non deve essere interpretato come un rischio o una deviazione, ma come una risorsa per comprendere se stessi e costruire relazioni sane. Parlare di piacere oggi significa rompere con l'idea che il corpo sia un terreno da disciplinare e restituirgli invece valore come luogo di ascolto, desiderio e libertà. Un messaggio alle nuove generazioni e un invito al dialogo Il libro di Dulbecco guarda anche alle nuove generazioni, considerate più consapevoli e meno inclini a ripetere i modelli educativi repressivi del passato. La pedagogista incoraggia i giovani a fidarsi della propria sensibilità, senza lasciarsi schiacciare dalle logiche adulte fondate sulla produttività e sulla paura del corpo. L'esperienza di Dulbecco nei centri antiviolenza e nel lavoro pedagogico ha influenzato profondamente la sua scrittura, trasformando Il piacere sovversivo in uno strumento di riflessione collettiva. Non a caso, la sua presentazione a Cagliari ha assunto i toni di un dialogo aperto, più che di una semplice esposizione, con l'obiettivo di stimolare il confronto e arricchire il pubblico attraverso lo scambio di idee e prospettive.

    Yoko Yamada porta la sua comicità a LesBeach 2025 tra ironia, introspezione e inclusione

    Play Episode Listen Later Aug 30, 2025 7:51


    Yoko Yamada racconta la sua comicità nata dall'incontro tra culture diverse. Dai premi ricevuti ai nuovi spettacoli, fino alla partecipazione a eventi inclusivi come LesBeach 2025 a Cagliari. Yoko Yamada rappresentava una delle voci più sorprendenti della stand up comedy italiana. Nata a Brescia nel 1993 da madre italiana e padre giapponese, ha iniziato il suo percorso nel 2017 e in pochi anni ha conquistato pubblico e critica. Nel 2023 riceveva il premio al Festival della Satira di Forte dei Marmi, un riconoscimento che confermava la sua crescita artistica. La sua comicità nasceva inizialmente dall'incontro tra due mondi culturali molto diversi, con storie familiari che diventavano materia comica. Negli ultimi anni però Yoko stava virando verso una comicità più introspettiva, capace di scavare nei temi personali e universali con leggerezza e profondità. Nei suoi primi spettacoli, come Pizza sul gelato, Yoko affrontava argomenti complessi come la malattia, il coming out e le crisi esistenziali, riuscendo sempre a trasformarli in un'occasione di risata condivisa. Il coraggio di raccontarsi sul palco veniva bilanciato da un'ironia naturale, che le permetteva di affrontare paure e fragilità senza perdere la leggerezza. Per Yoko, far ridere significava ridimensionare le ansie quotidiane, trasformando ogni esperienza in un'occasione di riflessione collettiva. Premi, tour e nuovi progetti per una carriera in crescita Il 2024 segnava un'altra tappa importante: la finale di Italia's Got Talent su Disney+, che la portava sotto i riflettori nazionali. L'artista non nascondeva l'emozione e l'insicurezza tipica della sindrome dell'impostore, ma l'affetto del pubblico le dava conferma del suo talento. L'anno vedeva anche un successo di pubblico con oltre cinquanta date del suo show Mary Poppins e i doni della morte, spettacolo in cui giocava con il contrasto tra leggerezza e oscurità, tra fantasia e paura. Il futuro di Yoko si arricchiva di nuove sfide. Dal 28 novembre 2025 partirà il suo tour Stellina Shintillina, atteso in diverse città italiane, con uno sguardo ancora più profondo sull'introspezione personale. Allo stesso tempo, la comica manifestava il desiderio di avvicinarsi al mondo della recitazione, sia teatrale che cinematografica, per esplorare anche ruoli drammatici. Una scelta che dimostrava la volontà di ampliare il proprio linguaggio espressivo oltre la comicità. Partecipazione a LesBeach 2025 e comicità come inclusione In questi giorni Yoko Yamada è protagonista anche di LesBeach 2025, evento che si svolge a Cagliari dal 28 al 31 agosto negli spazi del Fico d'India. La sua partecipazione porta in scena non solo comicità, ma anche riflessioni sui temi dell'inclusione e dell'identità. Lo spettacolo previsto il 30 agosto alle 23:15 promette di lasciare il pubblico con più domande che risposte, perché per Yoko l'ironia è anche uno strumento per stimolare pensiero critico e confronto. Il percorso di Yoko Yamada si inserisce così nel panorama della comicità femminile italiana come un esempio di originalità e coraggio, capace di unire intimità, satira e leggerezza. Un'artista che non teme di raccontarsi e di trasformare il palcoscenico in uno spazio di condivisione autentica.

    Informalmente edizione del 28 agosto 2025

    Play Episode Listen Later Aug 28, 2025 4:30


    Con uno sguardo attento al mondo accademico e uno stile diretto, il podcast “Informalmente” è un punto di riferimento per chi vive l'università non solo come percorso di studio. È anche un'occasione di crescita culturale e personale. Il notiziario, curato e prodotto da Unica Radio, parla agli studenti e alle studentesse con un linguaggio semplice e diretto. Racconta bandi, progetti e opportunità in modo chiaro e dinamico. In questa edizione del 28 agosto 2025 si parla di ricerca scientifica, innovazione e sport. In questa edizione Le notizie di oggi mettono la Sardegna al centro della scienza. Si parla dell'evento “Verso Einstein Telescope”, delle novità nel Piano strategico 2022-2027 dell'Università di Cagliari e della quarta edizione di USSIC 2025, dove sport e ricerca si incontrano. Verso Einstein Telescope, Sardegna al centro della ricerca Cagliari ha ospitato l'evento “Verso Einstein Telescope: i risultati di TeRABIT e ETIC”. L'incontro ha visto la partecipazione di istituzioni come INAF, INGV, OGS e il consorzio GARR. Sono stati presentati i risultati dei progetti TeRABIT ed ETIC. Grazie ai fondi del PNRR, la Sardegna si sta trasformando in un polo di ricerca scientifica e innovazione. Questo percorso rafforza la candidatura italiana a ospitare il futuro Einstein Telescope per lo studio delle onde gravitazionali. Nuovo Piano strategico per l'Università di Cagliari L'Ateneo di Cagliari aggiorna il proprio Piano strategico 2022-2027 con un sistema di qualità più solido e un piano di comunicazione più efficace. Tra le novità spicca la progettazione di cinque nuovi corsi di laurea e magistrale. Potranno partire dall'anno accademico 2026/2027. Obiettivo: migliorare la didattica e rendere l'università più competitiva a livello nazionale e internazionale. USSIC 2025, scienza e sport insieme Si è chiusa con successo la quarta edizione di USSIC 2025 – Unica Sport Science International Conference, che ha portato in Sardegna ricercatori da 11 Paesi. L'evento, organizzato da Filippo Tocco e Myosotis Massidda, ha offerto simposi internazionali, premiazioni ai giovani ricercatori e attività pratiche. Tra queste anche gare di orienteering e visite alle accademie sportive. Il prossimo appuntamento è nel 2026 e sarà dedicato all'esercizio fisico come prevenzione e terapia.

    Salute mentale e adolescenza: il ruolo della scuola e del digitale nella crescita dei giovani

    Play Episode Listen Later Aug 28, 2025 16:10


    Approfondimento su come insegnanti, psicologi e famiglie possono affrontare le sfide emotive e sociali degli adolescenti, favorendo ambienti sicuri e stimolanti per il loro sviluppo personale e digitale. Le scuole rappresentano oggi il cuore pulsante per la crescita dei giovani, ma spesso si trovano a fronteggiare sfide legate alla salute mentale e alle dinamiche emotive degli studenti. Il progetto Make It Thrive, co-finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito di Erasmus+, ha l'obiettivo di offrire strumenti pratici a insegnanti, psicologi e operatori educativi per colmare il divario tra i bisogni degli adolescenti e le competenze del personale scolastico. Il progetto coinvolge diverse scuole in Sardegna e partner internazionali provenienti da Grecia e Portogallo. Attraverso ricerche approfondite, questionari e focus group con studenti tra i 13 e i 17 anni, sono state identificate dieci problematiche principali che incidono sul benessere dei giovani: disturbi alimentari, bullismo e cyberbullismo, autolesionismo, ansia e altre difficoltà emotive. La fase successiva ha permesso di sviluppare strumenti educativi mirati per affrontare queste sfide in maniera efficace, rendendo il percorso scolastico più sereno e consapevole. Ansia e linguaggio emotivo: come dare parole ai sentimenti dei ragazzi Uno degli aspetti centrali emersi è la gestione dell'ansia. Molti adolescenti non hanno ancora sviluppato un vocabolario emotivo adeguato, rendendo difficile comprendere e comunicare i propri stati d'animo. L'educatore e psicologo Paolo Schetter sottolinea l'importanza di insegnare ai ragazzi a riconoscere le emozioni di base e a dare loro un nome. Questo approccio aiuta non solo a gestire situazioni lievi di ansia, ma anche a prevenire problemi più profondi, creando una cultura della consapevolezza emotiva all'interno della scuola. Creare ambienti sicuri e non giudicanti è fondamentale: quando uno studente si sente accettato e ascoltato, può esprimere liberamente le proprie emozioni, raccontare frustrazioni o gioie, e affrontare gli errori come opportunità di apprendimento. La sfida principale per insegnanti e genitori consiste nel favorire la tolleranza, la pazienza e la capacità di accogliere le imperfezioni, elementi essenziali per una crescita equilibrata. Il digitale come strumento di consapevolezza e pensiero critico L'influenza del mondo digitale sulla vita degli adolescenti è enorme. Se da un lato offre opportunità educative senza precedenti, dall'altro crea bolle di informazione e rischi di isolamento. L'obiettivo non è vietare l'uso della tecnologia, ma educare al pensiero critico, stimolando la curiosità, la lettura, l'arte e la musica. Paesi come l'Estonia hanno introdotto l'intelligenza artificiale nelle scuole primarie e secondarie per insegnare un utilizzo consapevole e attivo del digitale, stimolando riflessioni critiche e la capacità di analizzare informazioni diverse. Educare i ragazzi a riflettere, interrogarsi e comprendere il mondo digitale rappresenta una priorità per la formazione di cittadini consapevoli. Come ricordano gli esperti, questo percorso richiede anche che gli adulti imparino a sviluppare la propria capacità di osservazione, ascolto e comprensione, diventando modelli di pensiero critico e gestione emotiva. Il progetto Make It Thrive rappresenta dunque un laboratorio di innovazione educativa, in cui salute mentale, strumenti digitali e formazione emotiva si intrecciano per costruire scuole più inclusive, consapevoli e capaci di accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita.

    Carlo Manca presenta l'Officina Film Festival: il cinema sociale e indipendente a Decimomannu

    Play Episode Listen Later Aug 27, 2025 14:04


    Il festival dal 1 al 6 settembre affronta immigrazione, carcere e ambiente, dando spazio a giovani autori sardi e proponendo laboratori creativi per adolescenti e studenti del territorio. Intervista a Carlo Manca. Dal 1 al 6 settembre, Decimomannu ospita la prima edizione dell'Officina Film Festival, la rassegna ideata e organizzata da Oficina Progetti. A presentarla è Carlo Manca, direttore organizzativo, che sottolinea l'importanza di un festival capace di unire la forza narrativa del cinema sociale con l'urgenza di riflettere sui problemi contemporanei. Il cuore della rassegna è un intreccio di serate tematiche che toccano argomenti cruciali: immigrazione, carcere, ambiente e le produzioni della sezione Visioni Sarde, dedicate agli autori isolani. Un calendario che non si limita alla proiezione di opere indipendenti, ma che vuole diventare spazio di confronto e dialogo con il pubblico, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Visioni Sarde e un cinema che illumina le zone d'ombra Tra i momenti più attesi della rassegna emerge Visioni Sarde, una selezione di lavori che raccontano la Sardegna attraverso lo sguardo dei giovani registi. La sezione valorizza il talento di chi, pur restando ai margini dei grandi circuiti, riesce a costruire narrazioni originali e di qualità, capaci di coniugare memoria, territorio e innovazione. Allo stesso tempo, l'attenzione al tema del carcere mette in luce storie invisibili che meritano ascolto. Come spiega Carlo Manca, il cinema diventa uno strumento per denunciare le condizioni difficili degli istituti penitenziari e dare spazio a progetti creativi che coinvolgono direttamente i detenuti. Tra questi spiccano laboratori cinematografici che affrontano la ludopatia e altre fragilità sociali, trasformando la visione in occasione di crescita collettiva. Laboratori per adolescenti e il segno di Greca La rassegna non si limita alle proiezioni: i laboratori di cinema rappresentano una parte fondamentale del festival. Disegno, sceneggiatura e riprese diventano strumenti per permettere agli adolescenti di scoprire il linguaggio audiovisivo e partecipare alla realizzazione di un cortometraggio. Un esempio è il progetto “Il segno di Greca”, che unisce storia, tradizione e creatività locale. I ragazzi, guidati da professionisti come Mauro Aragoni, vivono l'esperienza di trasformare la memoria di Santa Greca in narrazione cinematografica, passando dal fumetto alle riprese sul set. L'obiettivo è farli diventare protagonisti di un percorso culturale che valorizza il territorio e al tempo stesso stimola la loro espressività.

    Fabio Carta porta i Franz Ferdinand al Sulky Rock Festival di Sant'Antioco

    Play Episode Listen Later Aug 26, 2025 6:15


    Il 26 agosto l'Arena Fenicia ospita il Sulky Rock Festival: cinque band, tra cui i Franz Ferdinand, riportano il rock internazionale in Sardegna con un evento che unisce passione e visione culturale. Il Sulky Rock Festival torna a Sant'Antioco con una serata che promette energia pura e atmosfere internazionali. Il 26 agosto l'Arena Fenicia ospita i Franz Ferdinand, icona assoluta dell'indie rock europeo, protagonisti di un evento che punta a riportare la Sardegna al centro della scena musicale mondiale. Dietro l'organizzazione c'è Mis Factory, guidata da Fabio Carta e Alberto Murru, realtà che da anni lavora per costruire un ponte tra i grandi palchi internazionali e l'isola, con determinazione e passione. Portare una band di livello globale come i Franz Ferdinand non è stata un'impresa semplice. Le sfide logistiche, dagli spostamenti ai costi, hanno reso l'operazione complessa, ma la volontà di offrire al pubblico sardo un'esperienza irripetibile ha prevalso. L'arrivo della band a Sant'Antioco diventa quindi non solo un concerto, ma un vero traguardo culturale e organizzativo. Un festival che nasce dalla passione per il rock e dal desiderio di rilanciare il genere in Sardegna Il nome stesso, Sulky Rock Festival, rivela la sua natura: un progetto che mette al centro il rock in tutte le sue sfumature. Gli organizzatori, Fabio Carta e Alberto Murru, hanno scelto questo genere non solo per passione personale, ma anche per colmare un vuoto. Negli ultimi anni, infatti, il rock ha perso spazio nei festival sardi, lasciando un pubblico affamato di chitarre, riff e sonorità potenti. La risposta degli spettatori conferma questa intuizione: il festival trova terreno fertile in un'isola che ha ancora voglia di vivere grandi eventi rock. Il sostegno delle istituzioni locali, con l'assessore alla cultura Luca Medau in prima fila, ha reso possibile questa rinascita, trasformando il Sulky Rock Festival in un appuntamento ormai atteso. Cinque band sul palco e un futuro che guarda ancora più in alto La serata del 26 agosto si annuncia come una vera maratona musicale. Le porte dell'Arena Fenicia aprono alle 19, con biglietti disponibili anche al botteghino. A scaldare il pubblico ci saranno i Ray Grot, seguiti dai King Owl, dai Vrongo New e dagli internazionali Molotov, giovane band inglese che porta freschezza e nuove sonorità. Il gran finale è affidato ai Franz Ferdinand, attesi sul palco intorno alle 23, per uno show che promette energia e coinvolgimento. Il Sulky Rock Festival non si ferma qui. L'organizzazione guarda già al futuro, con trattative avviate per portare in Sardegna nuove band internazionali. La volontà è chiara: continuare ad alzare l'asticella e consolidare la reputazione del festival come punto di riferimento per il rock in Sardegna.

    Benessere ed inclusione a Cagliari con l’International Summer Week

    Play Episode Listen Later Aug 25, 2025 7:58


    Dal 28 al 31 agosto oltre 200 giovani provenienti da 38 paesi del mondo si incontrano a Cagliari per discutere di benessere, inclusione sociale e scoprire la Sardegna all'interno della International Summer Week. La città di Cagliari si prepara ad accogliere un evento che trasformerà il capoluogo sardo in un punto di riferimento per la mobilità giovanile internazionale. Dal 28 al 31 agosto si terrà l'International Summer Week, manifestazione organizzata da TDM 2000, che celebra i suoi 25 anni di attività. Circa 200 giovani provenienti da 38 paesi diversi si riuniranno per affrontare il tema centrale del benessere – o wellbeing – attraverso attività formative, momenti di confronto culturale e iniziative di scoperta del territorio. L'obiettivo è quello di creare uno spazio inclusivo in cui i ragazzi possano condividere esperienze, apprendere nuove competenze e valorizzare la dimensione europea della cittadinanza attiva. L'inaugurazione, prevista per il 26 agosto alla Ex Manifattura Tabacchi, vedrà la partecipazione delle istituzioni locali che daranno il benvenuto ufficiale ai partecipanti. Attività educative, escursioni e sport tra Cagliari e l'entroterra Il programma della settimana alterna momenti di riflessione a esperienze pratiche. Nei primi giorni i ragazzi prenderanno parte a laboratori guidati da psicologi e nutrizionisti, affrontando temi legati al benessere psicofisico e allo stile di vita sano. Parallelamente, verranno organizzate visite nei luoghi storici della città, dalle chiese ai monumenti più significativi. Successivamente l'attenzione si sposterà verso l'entroterra, con escursioni in aree poco battute dal turismo di massa. Le attività includono il dragon boat sul lago di San Sebastiano a Isili, una festa conviviale a Nurri sul lago Flumendosa e momenti di relax presso strutture locali. Non mancheranno esperienze legate al mare, con gite a Chia e Villasimius, oltre a sessioni di yoga, tornei di beach volley e beach soccer lungo la spiaggia del Poetto. Global Village e scambio culturale tra i giovani di 38 paesi Un momento particolarmente atteso è il Global Village, che quest'anno si svolgerà a Ussana, presso i Campi d'Arte. Ogni partecipante porterà in Sardegna una parte della propria cultura: piatti tipici, danze, abiti tradizionali e bevande. Si tratta di un'occasione unica per favorire il dialogo interculturale e costruire legami oltre i confini geografici. La presenza di ragazzi e ragazze provenienti non solo dall'Europa ma anche dall'India, dal Brasile e dal Centro Asia arricchisce ulteriormente l'iniziativa, rendendola un crocevia di storie e identità. Anche i giovani sardi e italiani saranno protagonisti, sia come partecipanti che come volontari del Corpo Europeo di Solidarietà, a conferma del ruolo strategico della Sardegna nei progetti di cooperazione giovanile.

    Sant'Antioco accoglie i Franz Ferdinand: “musica, cultura ed economia locale”

    Play Episode Listen Later Aug 24, 2025 8:12


    La seconda edizione del Sulky Rock Festival porta a Sant'Antioco un evento di portata internazionale con i Franz Ferdinand, coinvolgendo turismo, cultura e economia locale, grazie a una location unica e spettacolare. Sant'Antioco si prepara a vivere un'esperienza musicale senza precedenti con la seconda edizione del Sulky Rock Festival, in programma il 26 agosto. Il concerto dei Franz Ferdinand, band internazionale di fama mondiale, rappresenta il momento clou di un evento che unisce passione per la musica rock, valorizzazione culturale e impulso economico per il territorio. L'iniziativa ha visto il coinvolgimento diretto del Comune, guidato dall'assessore alla Cultura e al Parco Archeologico, Gianluca Mereu, e degli organizzatori locali, con l'obiettivo di proporre un festival di alto livello capace di attirare appassionati da tutta la Sardegna e dall'Italia. L'edizione 2025 punta a superare il successo della passata stagione, che aveva visto ospiti i Wolfmother, offrendo al pubblico un concerto di risonanza internazionale. I Franz Ferdinand, con oltre 10 milioni di dischi venduti e inseriti tra le band imprescindibili del rock internazionale, porteranno a Sant'Antioco un pubblico stimato di circa 2.500 spettatori. Oltre all'aspetto musicale, l'evento rappresenta un volano economico per la città, generando flussi turistici, pernottamenti e attività commerciali. L'amministrazione comunale ha investito risorse significative per garantire sicurezza, logistica e gestione ottimale dell'evento, puntando a un'esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti. Un festival che unisce cultura e turismo La scelta dell'Arena Finicia come location è strategica e suggestiva. Situata all'interno del Parco Archeologico di Sant'Antioco, la struttura offre un'acustica perfetta e una vista panoramica sul mare, creando un connubio tra musica e valorizzazione del patrimonio culturale locale. Ogni artista che si esibisce qui rimane colpito dalla bellezza e dalla funzionalità della venue, capace di coniugare spettacolo, sicurezza e accessibilità. L'evento non è solo un concerto, ma un'opportunità per vivere Sant'Antioco in tutta la sua dimensione culturale e paesaggistica, stimolando la curiosità dei visitatori e favorendo lo sviluppo economico del territorio. L'assessore Mereu sottolinea come l'amore per la musica rock sia alla base della progettazione del festival. La collaborazione con gli organizzatori, esperti del settore, permette di proporre band di livello internazionale, attrattive non solo per i fan sardi, ma anche per un pubblico europeo. L'obiettivo futuro è consolidare il Sulky Rock Festival come appuntamento fisso nel calendario culturale della Sardegna, mantenendo standard elevati nella scelta degli artisti e nella qualità dell'esperienza offerta. Sant'Antioco, quindi, si conferma meta imprescindibile per gli amanti della musica alternativa, con un evento capace di coniugare spettacolo, economia e valorizzazione culturale. Appuntamento il 26 agosto per vivere dal vivo i Franz Ferdinand tra storia, mare e rock internazionale, in un contesto unico nel panorama musicale sardo.

    In Verticale 2025 con Federico Cozzucoli: “l'arte è comunità e partecipazione a cagliari”

    Play Episode Listen Later Aug 23, 2025 13:32


    La città di Cagliari si prepara ad accogliere la terza edizione del festival In Verticale, un progetto culturale che unisce arte, comunità e nuove tecnologie. L'evento inaugurale, dal titolo Mail Art In Verticale, si terrà giovedì 28 agosto alle 18.30 presso la Passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy, offrendo al pubblico una prima esperienza immersiva di arte verticale, un linguaggio contemporaneo che trasforma immagini, video e cartoline in opere che dialogano con gli spazi urbani e storici. Il festival nasce dall'intuizione di associare la verticalità dei video social alla verticalità dei monumenti cittadini, come la Torre dell'Elefante, simbolo della città e cuore delle proiezioni finali del festival. Federico Cozzucoli, direttore artistico della cooperativa SEMACA, spiega come la manifestazione sia cresciuta fino a coinvolgere non solo artisti di fama, ma anche il pubblico, dai bambini agli adulti, in un percorso creativo partecipativo. “L'arte è comunità e partecipazione”, afferma Cozzucoli, sottolineando come cartoline verticali e video realizzati dai cittadini possano contribuire alla costruzione di un'opera collettiva proiettata sul monumento il 4 ottobre. Mail Art e coinvolgimento del pubblico: un ponte tra tradizione e innovazione La scelta della mail art come linguaggio artistico nasce da un'intuizione del curatore Antonio Spanedda, che ha voluto riportare al centro l'importanza del gesto creativo fisico e del dialogo tra persone. Gli artisti inviano le loro opere per posta, mentre il pubblico può partecipare sia con contributi materiali sia attraverso piattaforme digitali. Questo approccio valorizza la materialità della comunicazione, offrendo una dimensione concreta all'esperienza artistica, pur integrando strumenti moderni come i video verticali. La rassegna, sotto la cura di Spanedda, si distingue anche per il legame con altre regioni: il progetto ha portato l'arte verticale dalla Sardegna al Piemonte, creando un ponte culturale tra territori e confermando il valore innovativo dell'iniziativa. Le installazioni video e cartacee non solo arricchiscono la città, ma permettono agli artisti e ai partecipanti di vivere un'esperienza condivisa, tra dimensione estetica e sociale, rafforzando l'idea di arte come strumento di coesione. Momenti imperdibili e modalità di partecipazione Tra i momenti più suggestivi del festival c'è senza dubbio la proiezione dei video verticali sulla Torre dell'Elefante, un'opera collettiva che rappresenta l'identità della città e la creatività della sua comunità. I visitatori possono contribuire inviando le proprie cartoline o i propri video tramite email o modulo online reperibile sui social dei Monumenti di Cagliari, oppure partecipando fisicamente agli spazi dedicati alla Passeggiata Coperta. L'evento proseguirà fino all'11 ottobre, offrendo esposizioni temporanee e videoinstallazioni partecipative in vari luoghi della città.

    Dentro le ultime colonie penali d'Europa il viaggio di Ferruccio Goia

    Play Episode Listen Later Aug 12, 2025 14:49


    Il regista produttore e fotografo Ferruccio Goia porta sullo schermo insieme ad Alberto Diana Silvia Perra e Gaetano Crivaro un documentario che apre uno squarcio sulle ultime colonie penali attive in Sardegna dove il lavoro e l'isolamento scandiscono la vita dei detenuti in un equilibrio sospeso tra passato e presente. Un documentario che esplora l'isolamento e il lavoro Il film “Nella Colonia Penale” di Ferruccio Goia, diretto da Alberto Diana con la collaborazione di Silvia Perra e Gaetano Crivaro, conduce lo spettatore nel cuore delle colonie penali della Sardegna più remota. Questo documentario di 85 minuti penetra in un sistema carcerario che appare sospeso nel tempo, un regime penale che sopravvive come un retaggio del passato. L'opera, prodotta con attenzione ai dettagli visivi e narrativi, si concentra su tre luoghi simbolo: Isili, Mamone e Is Arenas, tre colonie penali ancora attive in Europa, celate in territori quasi irraggiungibili. Qui i detenuti alternano ore di reclusione a lavori agricoli e di allevamento, oltre alla manutenzione delle strutture stesse. Non emerge la provenienza dei reclusi, né il reato che li conduce in queste strutture, ma il film ne rivela la quotidianità scandita dal contatto diretto con la terra e con gli animali. Il lavoro assume il ruolo di metronomo, segna il passare delle giornate e crea un ritmo lento e costante che avvolge ogni gesto. Maggiori informazioni sul progetto si trovano sul sito ufficiale di Alberto Diana e sulla pagina dedicata di Sardegna Film Commission. Il sistema di controllo che resiste nel tempo Le immagini di Ferruccio Goia e la regia di Alberto Diana catturano la ripetizione del dispositivo di sorveglianza che si mantiene identico da colonia a colonia. Cambiano i volti delle guardie e dei detenuti, ma il sistema rimane stabile, come una struttura che resiste a qualsiasi mutamento sociale o politico. Il documentario osserva con occhio attento le relazioni tra esseri umani e animali, mostrando come il confine tra libertà e prigionia possa sfumare. Nella ex colonia penale dell'Asinara, oggi dismessa, lo sguardo si posa sulle rovine delle prigioni abbandonate, dove il rapporto tra carceriere e carcerato si dissolve, lasciando spazio a una nuova dinamica di confronto: animali liberi e uomini in visita si incontrano in un terreno di simbolica sopraffazione. Questa riflessione sul potere e sul controllo attraversa tutto il film, che si inserisce nel panorama del cinema documentario contemporaneo come un'opera capace di unire valore storico, antropologico e visivo

    “Su Coru si Solidarizzara” unisce sport, musica e comunità per tre cause benefiche

    Play Episode Listen Later Aug 10, 2025 12:22


    Il 31 agosto al Palacus di Cagliari una giornata di sport, spettacolo e solidarietà riunirà artisti, influencer e cittadini per sostenere animali, pazienti oncologici e un ospedale a Gaza. La città di Cagliari si prepara ad accogliere un evento che unisce il sorriso all'impegno: Su Coru si solidarizzarà. Domenica 31 agosto, il Palacus diventerà il palcoscenico di una giornata dove sport, musica e solidarietà si intrecciano per dare vita a un momento unico. Ideata da Giuseppe Siena e Cristian Bascio (FissoRidendo), la manifestazione prenderà il via alle 17 e coinvolgerà un quadrangolare di calcio tra influencer, cantanti, musicisti ed ex calciatori di spicco, come Cossu e Pisano. Ma dietro il divertimento si nasconde un obiettivo più grande: sostenere tre realtà che ogni giorno si impegnano per il bene comune. Tre realtà solidali, un solo cuore Il ricavato dell'evento sarà destinato a tre associazioni. Amici del Branco e degli Stortini accoglie e cura animali disabili o in difficoltà, offrendo loro la possibilità di trovare una nuova casa. Charlie Brown realizza i desideri dei pazienti oncologici e mette a disposizione servizi come l'Armadio del Sorriso o la fornitura di parrucche. Infine, Emergenzi utilizzerà i fondi per supportare un ospedale di Gaza, portando aiuto in un contesto di grave emergenza umanitaria. Sport, web e musica per un fine comune Su Coru si solidarizzarà riuscirà in una sfida non da poco: riunire il mondo del web e quello dello spettacolo in un unico evento, superando rivalità e gelosie per un bene condiviso. La giornata sarà animata da musica, comicità e dalla telecronaca di Vittorio Sanna, con il supporto tecnico di Unica Radio, IaTV e numerosi partner locali. L'ingresso sarà a offerta libera, con la possibilità di contribuire direttamente alle cause benefiche. L'atmosfera che si respirerà sarà di leggerezza e partecipazione, ma con la consapevolezza di fare qualcosa di concreto per chi ha bisogno. Aggiornamenti e dettagli sono disponibili sulla pagina ufficiale Su Coru si solidarizzarà, dove è possibile trovare informazioni su programma e punti di raccolta delle offerte.

    Il costume teatrale tra arte, rito e innovazione: intervista a Emilio Ortu Lieto

    Play Episode Listen Later Aug 9, 2025 16:04


    Emilio Lieto Ortu racconta la sua Controstoria del costume teatrale, svelando l'evoluzione poetica e rivoluzionaria del costume come elemento essenziale dell'arte scenica e del rito teatrale. Il costume teatrale non è solo un abito, ma una forma d'arte che dialoga con la storia, la poesia e l'anima del teatro. Emilio Lieto Ortu, scenografo e costumista con oltre 35 anni di esperienza internazionale, ci guida in un viaggio attraverso la sua Controstoria del costume teatrale, un saggio che rompe con le narrazioni tradizionali accademiche per riscoprire il costume come rito e linguaggio visivo autonomo. Lieto Ortu evidenzia come il costume teatrale non sia mai stato solo una riproduzione della moda quotidiana: fin dalle origini del teatro greco, infatti, i costumi rappresentano elementi di un rito antico e complesso, lontani dal semplice abbigliamento di tutti i giorni. Questa distinzione è cruciale per comprendere il valore e la funzione rivoluzionaria del costume sulla scena, che diventa strumento poetico e eversivo all'interno di uno spettacolo totale dove si uniscono musica, testo, regia e recitazione. Il percorso creativo di un costumista come Emilio si fonda su una solida documentazione storica e filologica, ma parte da questo studio per spingersi verso un'astrazione artistica che risponda alle esigenze profonde del personaggio e dello spettacolo. Il costume diventa così una “seconda pelle” psicologica e spirituale, capace di comunicare emozioni e significati invisibili. Il suo impatto visivo, infatti, è immediato e fondamentale, poiché il teatro si basa sulla contemplazione visiva oltre che sull'aspetto sonoro e narrativo. Nel suo saggio, Lieto Ortu sottolinea anche la dimensione antropologica e psicomagica del teatro, dove il rito scenico diventa mezzo di catarsi per il pubblico e gli artisti, una pratica che ricompone le frammentazioni della realtà quotidiana attraverso l'energia collettiva di attori, registi, musicisti e tecnici. È questo processo sinergico a rendere unico ogni spettacolo e a mantenere vivo il linguaggio del costume teatrale. Guardando al futuro, Lieto Ortu individua nelle recenti tendenze una crescente attenzione agli aspetti materici e poetici del costume, con ricerche innovative su tessuti, colori e luci. Pur riconoscendo una fase di crisi culturale e sociale del teatro, il costumista vede ancora ampio spazio per la creatività e la sperimentazione, elementi indispensabili per mantenere il costume teatrale come arte viva e pulsante.

    DramaQueer: ironia e verità in un beat hyperpop con “Gymbro”

    Play Episode Listen Later Aug 8, 2025 8:20


    Tra estetica, identità e provocazione, il duo DramaQueer rompe i cliché della comunità LGBTQ+, e non solo, con “Gymbro”, un brano che mescola ironia tagliente, hyperpop esplosivo e uno sguardo sincero sulla realtà queer contemporanea. Il panorama musicale italiano si arricchisce di nuove voci, e tra queste spiccano senza dubbio i DramaQueer, alias Davide aka Lannister e Matthias aka Shoot&M. Due performer audaci, coloratissimi e fuori da ogni convenzione, che hanno debuttato nel 2024 con un'identità musicale e visiva già potentissima. Il loro singolo "Gymbro” è una vera provocazione in chiave ironica: un mix esplosivo di hyperpop, techno e riferimenti visivi alla cultura queer da palestra. “Sappiamo quanto nella comunità LGBT+ ci sia pressione sull'estetica. Tre chili in più sembrano cento in più”, raccontano. E la palestra? Diventa lo scenario perfetto per incontri, sguardi ambigui e metafore contemporanee. Musica elettronica, autotune e tanta verità I DramaQeer non si limitano a fare musica: costruiscono un immaginario. “Siamo performer prima ancora che cantanti. Il nostro obiettivo è far ballare, far divertire, ma anche far riflettere,” spiegano. Il loro suono è fortemente influenzato dalla scena pop attuale, tra distorsioni vocali, autotune e una vena sonora che richiama le piste da ballo europee. Il progetto è tanto musicale quanto visivo. Ogni uscita è pensata come uno show, un'esperienza artistica a tutto tondo, con una presenza scenica carismatica e mai banale. Nei testi parlano di ghosting, relazioni tossiche, immagine corporea, e lo fanno con una scrittura pungente, onesta e, sì, a volte anche scomoda. “Quando pensiamo ‘forse questa cosa è troppo', allora capiamo che dobbiamo assolutamente dirla.” La missione dei DramaQueer? Portare i loro show ovunque Il loro sogno è chiaro: suonare al Nora Festival, affiancare grandi artisti italiani, e soprattutto portare il loro spettacolo in giro per l'Italia. “Vogliamo vedere la gente ballare con noi, divertirsi, sentirsi libera.” E se potessero parlare con un politico? “Diremmo di ascoltare "Gymbro" con attenzione, anche se fa ballare. Perché dietro la leggerezza c'è una realtà vera. E noi questa realtà la raccontiamo ogni giorno.” Gym Bros e cheerleader: il cuore dietro al progetto Infine, i loro veri Gym Bros non sono bodybuilder scolpiti, ma amici, familiari, alleati che li supportano quando i riflettori si spengono. “Più che Gym Bros, sono cheerleader. E magari la prossima canzone si chiamerà proprio così.”

    ClimaX Sardegna 2025: Costruire Giustizia Energetica

    Play Episode Listen Later Aug 3, 2025 13:02


    ClimaX Sardegna 2025: energia, giustizia e inclusione per il futuro dell'isola Dal 10 al 12 ottobre 2025, Cagliari ospiterà ClimaX Sardegna, una tre giorni di laboratori, workshop e assemblee organizzata da Transistor, rete nazionale di hub locali per la transizione ecologica equa. L'iniziativa si svolgerà presso il Laboratorio di Ecologia Urbana “Enrico Corti”, nella MEM (Mediateca del Mediterraneo), in via Mameli 164. L'obiettivo dell'evento è quello di costruire strategie concrete e partecipate che mettano al centro giustizia sociale, equità e partecipazione attiva nella gestione e trasformazione del sistema energetico sardo. Un evento aperto a tutte le realtà attive per il cambiamento ClimaX Sardegna è pensato come uno spazio di ascolto e dialogo aperto a cittadinanza, attivistə, movimenti e realtà locali. Ogni voce è importante nella costruzione di un modello di sviluppo basato su energie rinnovabili, giustizia climatica e inclusione sociale. Saranno benvenuti contributi su temi quali: ambiente e territorio spazi urbani sostenibili diritti e minoranze lotte sociali transizione ecologica partecipata Dalla teoria alla pratica: laboratori, assemblee e progettazione collettiva Il percorso di ClimaX sarà articolato in tre fasi: Ascolto e ispirazione, con interventi di esperti e attivistə su clima, energia e questioni sociali Laboratori tematici, per analizzare il contesto sardo e individuare azioni urgenti Progettazione collettiva, per dar vita a proposte concrete e creare nuovi gruppi d'azione locali Partecipa e porta il tuo contributo La partecipazione è gratuita, con ospitalità garantita per chi arriva da fuori Cagliari. È richiesta la registrazione al seguente link: forms.gle/wCoYuAeqU3A8vRYEA

    Cagliari inaugura il Laboratorio di Ecologia Urbana “Enrico Corti”

    Play Episode Listen Later Aug 2, 2025 14:04


    Un laboratorio urbano per ripensare l'ambiente e la città Con l'obiettivo di promuovere un pensiero collettivo sulle trasformazioni della città e dell'ambiente, il Comune di Cagliari ha inaugurato il nuovo Laboratorio di ecologia urbana (Leu) “Enrico Corti”. Questo spazio pubblico nasce come punto di incontro tra istituzioni, cittadine e cittadini, esperte ed esperti, per affrontare in modo condiviso le grandi sfide urbane e climatiche del nostro tempo. Il Laboratorio si propone come un luogo di confronto, ricerca e immaginazione collettiva, capace di accogliere differenze e divergenze per costruire un futuro più sostenibile, equo e partecipato. Il primo evento: arte urbana per salvare il pianeta In occasione della sua inaugurazione ufficiale, il Leu ha ospitato la presentazione del libro “Arte sui muri per salvare il pianeta”, della geografa Stefania Benetti. L'evento, a ingresso libero, ha visto la partecipazione dell'autrice in dialogo con la geografa sarda Alice Salimbeni, in un confronto aperto con il pubblico sul ruolo della street art ecologista nella narrazione e denuncia delle crisi ambientali. Il volume analizza come murales e graffiti trasformino i muri delle città italiane in veri strumenti di comunicazione visiva, popolati da balene, orsi, alberi e simboli della crisi climatica. Un'arte accessibile e potente, capace di parlare a tutti e coinvolgere collettivamente nella tutela dell'ambiente. Cultura, immaginazione e partecipazione per la giustizia ambientale Durante l'incontro, Matteo Lecis Cocco Ortu, assessore alla Pianificazione strategica, urbanistica e ambientale, ha evidenziato il valore politico della street art ecologista come strumento di partecipazione civica. “I muri delle città raccontano le paure, le speranze e le lotte di una generazione che vuole un mondo giusto”, ha dichiarato. L'iniziativa, curata dall'associazione Mesu, si inserisce nel progetto più ampio del Laboratorio di Ecologia Urbana “Enrico Corti”, pensato per riflettere su disuguaglianze ambientali, diritto alla città e giustizia ecologica. Attraverso eventi culturali, dialoghi pubblici e ricerca condivisa, Cagliari si afferma come città sensibile alle sfide ambientali, capace di coniugare arte, impegno sociale e partecipazione civica.

    Un mare di emozioni 2025: inclusione al Poetto

    Play Episode Listen Later Aug 1, 2025 9:38


    “Un mare di emozioni 2025”: oltre 250 persone con disabilità già accolte alla spiaggia del Poetto grazie al progetto inclusivo di ANMIC Cagliari Cagliari, luglio 2025 – In appena un mese dall'avvio, il progetto “Un mare di emozioni 2025” ha già raggiunto un risultato importante: oltre 250 persone con disabilità hanno potuto godersi il mare gratuitamente, in un contesto sicuro e accessibile, grazie all'impegno di ANMIC Cagliari. Lo stabilimento Golfo 7 del Poetto è il cuore dell'iniziativa. Per il quarto anno consecutivo, ANMIC mette a disposizione 20 postazioni attrezzate per accogliere ogni giorno decine di persone con disabilità e i loro accompagnatori. Tutto è pensato per eliminare le barriere: passerelle fino alla battigia, pedane solarium, docce e spogliatoi accessibili, oltre a sedie da mare speciali (job) per facilitare l'ingresso in acqua. A rendere speciale questo progetto, però, non sono solo le strutture. È il clima di accoglienza, rispetto e umanità che si respira in spiaggia. Molti partecipanti hanno raccontato l'emozione di potersi sentire finalmente liberi, accolti e curati. “Un progetto che ci fa sentire meno soli”, dice una socia. In linea con i suoi valori, ANMIC sottolinea che il mare non è un privilegio, ma un diritto. Come afferma il presidente Teodoro Rodin, l'iniziativa rappresenta lo spirito dell'associazione: azioni concrete per l'inclusione, anche nei momenti di svago. Novità di quest'anno è la collaborazione con il Comune di Cagliari. Grazie al progetto Estate Solidale, ogni martedì e giovedì mattina sarà presente in spiaggia un Operatore Socio Sanitario (OSS) e due assistenti ai bagnanti. Un supporto pratico per accompagnare le persone in acqua in totale sicurezza. “Un mare di emozioni” è un esempio virtuoso di sinergia tra enti pubblici, terzo settore e cooperative sociali. Dimostra come l'inclusione, quando è pianificata e condivisa, può diventare quotidiana.

    In viaggio con il Mongol Rally. Il racconto di Luca Frongia tra ostacoli, sorrisi e sogni

    Play Episode Listen Later Jul 31, 2025 7:30


    Da confini sbarrati a cene improvvisate con sconosciuti: il racconto di una corsa solidale e culturale che attraversa l'Eurasia. L'auto? Non convenzionale. Lo spirito? Inarrestabile. Nel cuore del deserto turkmeno, in un bar con Wi-Fi clandestino, Luca Frongia racconta in diretta a Unica Radio il suo incredibile viaggio attraverso il Mongol Rally. Partito dall'Europa, insieme a un team italo-norvegese-australiano, sta attraversando oltre venti paesi su un'auto non convenzionale. La corsa, infatti, impone regole precise: veicoli piccoli, percorsi imprevedibili e uno spirito solidale che sostituisce ogni forma di assistenza ufficiale. «Siamo nel nostro quindicesimo paese, il Turkmenistan», racconta Luca, «un luogo affascinante, raro da visitare, dove ogni città ha regole incredibili come quella di Ashgabat, in cui tutto dev'essere bianco, dalle auto agli edifici». Il viaggio finora ha mostrato l'ospitalità dei popoli, la curiosità di chi non conosce il Rally ma si ferma a offrire aiuto, indicazioni, o semplicemente a firmare il cofano della macchina, ormai coperto di nomi e messaggi da ogni angolo del mondo. Imprevedibilità, cultura e problemi da risolvere ogni giorno Tra i momenti più complessi c'è stato il passaggio dal confine russo-kazako: problemi con i visti hanno costretto Luca e il suo equipaggio a vendere temporaneamente l'auto e attraversare a piedi, prima di riprenderla più avanti. Ma è proprio in queste difficoltà che si fa spazio l'anima del Rally: «Abbiamo visto la solidarietà vera», dice, «persone che ci prestavano contanti per poter fare benzina, quando le carte non funzionavano e cambiare denaro era quasi impossibile». Ogni deviazione si trasforma in scoperta. L'Iran è saltato per motivi burocratici, ma ciò ha portato il gruppo a esplorare il nord della Russia. «In un villaggio una signora ci ha venduto la benzina e ci ha poi invitati a cena. Abbiamo capito forse l'un per cento delle sue parole, ma il senso era chiaro: accoglienza e umanità superano qualsiasi barriera linguistica o politica». La macchina resiste, la musica accompagna, lo spirito cresce L'auto, una vecchia utilitaria, ha affrontato strade sterrate, deserti sabbiosi e guasti tecnici, come un tubo della benzina rotto. Riparata in trenta minuti da un meccanico georgiano, è tornata in pista, pronta per affrontare anche i 50 km di off-road tra Kazakistan e Turkmenistan. La musica non manca: dal rock italiano agli animati, ogni canzone alimenta l'entusiasmo e la determinazione. «Il Mongol Rally non è solo un viaggio su ruote», conclude Luca, «è un modo per imparare a vivere la complessità del mondo con leggerezza e curiosità. Dove non arriva il GPS, arriva la relazione umana». Prossime tappe? Il cratere del fuoco di Darvaza, poi Buchara, in Uzbekistan. Il viaggio continua, tra cultura, sorpresa e la certezza che, anche quando manca internet, c'è sempre un modo per comunicare. E forse è proprio lì, tra un pasto condiviso e un prestito improvvisato, che nasce l'Europa più vera.

    Il viaggio di Vittorio Sanna, tra poesia e radio: un reading per risvegliarci

    Play Episode Listen Later Jul 30, 2025 11:46


    A 22 anni dalla prima edizione, Il viaggio di Vittorio Sanna torna in una nuova veste. Un progetto intimo, teatrale e itinerante per raccontare la vita attraverso emozione, memoria e relazione. C'è un momento in cui le parole non bastano più e devono farsi suono, sguardo, presenza. Vittorio Sanna, giornalista, autore sardo, voce storica dello sport, riporta in scena Il viaggio, libro pubblicato per la prima volta 22 anni fa e oggi pronto per una nuova vita. Una nuova edizione, ma anche una proposta culturale che diventa reading itinerante, esperienza sensoriale, dialogo umano. Tutto nasce quasi per caso, da una rilettura del testo da parte di Matteo Ghiani, che ne ha colto la forza ancora attuale. Da lì, il desiderio di rivolgersi a un nuovo pubblico: «Chi leggerà questo libro oggi – spiega Sanna – sarà diverso da chi l'ha letto vent'anni fa». Il protagonista del libro è un ragazzo in coma. Attorno a lui, la vita, la memoria, gli affetti che cercano di riportarlo indietro. Vittorio Sanna racconta con poesia, prosa, sensibilità narrativa la possibilità che anche ciò che sembra ordinario – come una radiocronaca sportiva – possa contenere un'energia straordinaria. Un'energia che cura, risveglia, cambia. Parole, musica e odori: il viaggio diventa esperienza viva Nel libro, e ora anche nel reading, le emozioni si fanno corpo attraverso suoni, immagini, profumi, costruendo un ponte sensoriale tra il protagonista e il pubblico. «La multimedialità – afferma l'autore – è fondamentale, sia nell'educazione che nella comunicazione. L'idea è quella di aiutare anche chi non legge, chi non ascolta, a sentire comunque qualcosa». Il progetto diventa così accessibile, intimo e collettivo allo stesso tempo. Un'opportunità di incontro, anche nei contesti più inattesi: una sala di biblioteca, una festa di compleanno, un centro culturale o una scuola. Non è solo un viaggio letterario, ma un percorso emotivo. Un modo per riscoprire la presenza, la relazione, la memoria condivisa in un'epoca in cui i social sembrano sostituire lo sguardo diretto e il silenzio condiviso. «Oggi ci mancano le emozioni vere – dice Sanna – e questo reading può essere un'occasione per recuperarle». Tra campioni e cadute: raccontare la fragilità come forza Nel suo mestiere di giornalista, Vittorio Sanna ha raccontato lo sport, la passione, la fatica. Ma in questo libro la narrazione si sposta su un piano più interiore: «Che tu parli di un campione o di un uomo in coma, stai sempre raccontando una risalita. La vera forza – aggiunge – non è nel successo, ma nel rialzarsi dopo una caduta». Il viaggio si rivolge a chi si sente perso, fermo, smarrito. Ai giovani e a chiunque cerchi un motivo per ricominciare. «La crescita – conclude Sanna – è affrontare ciò che non conosciamo. È da lì che nasce qualcosa di nuovo». Chi desidera portare il reading nel proprio territorio può contattare direttamente l'autore. Basta poco: «Un gruppo di persone curiose, l'interesse per le emozioni, e la voglia di condividere».

    Conferenza Regionale: Cittadini di Paesi terzi nei comuni sardi

    Play Episode Listen Later Jul 26, 2025 12:55


    Nel corso della Conferenza Regionale sull'Immigrazione del 4 luglio 2025, è stato presentato un quadro aggiornato sulla presenza dei cittadini di Paesi terzi nei comuni della Sardegna, tra bisogni, opportunità e prospettive. Durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione è stato presentato un focus dettagliato sulla presenza dei cittadini di Paesi terzi nei comuni della Sardegna. L'incontro, supportato da dati aggiornati e testimonianze dirette, ha fornito uno spaccato importante sul ruolo crescente delle popolazioni migranti nei territori locali. Secondo le analisi illustrate, i cittadini provenienti da Paesi extra-UE sono presenti in modo significativo in molte aree della regione, sia nei grandi centri urbani che nei piccoli comuni. Le comunità più numerose provengono da Senegal, Marocco, Nigeria, Pakistan, Ucraina e Bangladesh, con una distribuzione che varia tra costa e interno. La realtà nei territori: criticità e contributi Nel corso del dibattito, è emerso come la presenza migrante rappresenti una risorsa fondamentale per molti comuni colpiti da spopolamento e invecchiamento demografico. Tuttavia, restano forti criticità legate alla carenza di servizi, alla fragilità abitativa, alla scarsa integrazione linguistica e culturale, e alla mancanza di politiche locali strutturate. Molti comuni faticano a garantire servizi adeguati di mediazione culturale, formazione linguistica, assistenza sanitaria e accesso al lavoro. Spesso, le amministrazioni locali si trovano isolate e senza risorse sufficienti per affrontare le sfide dell'inclusione. Le proposte emerse Dal confronto tra istituzioni, operatori e comunità migranti sono emerse alcune proposte condivise. Tra queste, la necessità di rafforzare la collaborazione tra Regione e Comuni, promuovere reti territoriali di accoglienza e istituire osservatori locali sull'integrazione. I partecipanti hanno inoltre suggerito di valorizzare il contributo delle associazioni di migranti, garantire trasparenza e continuità nei fondi per l'integrazione e avviare percorsi di cittadinanza attiva nei territori. Il quadro presentato conferma che la presenza dei cittadini di Paesi terzi in Sardegna è una componente strutturale della società regionale. Per costruire una convivenza equa e sostenibile, è essenziale agire su più livelli: locale, regionale e nazionale. Il futuro dell'integrazione passa dalla capacità dei territori di trasformare la diversità in opportunità e i migranti in protagonisti del cambiamento.

    Il viaggio creativo di Mirko Loi e la nascita di un progetto unico

    Play Episode Listen Later Jul 26, 2025 18:52


    La storia di Mirko Loi e l'evoluzione di un progetto che unisce arte cultura e comunità in modo originale con eventi corsi mostre e iniziative che coinvolgono appassionati di arte e non solo valorizzando la cultura Il racconto inizia con Mirko Loi, figura centrale di questo ambizioso progetto culturale. Mirko Loi esplora la combinazione tra intrattenimento e arte quando concepisce la Ruota Della Fortuna come installazione multisensoriale pubblica. Il progetto sviluppa un'esperienza che fonde gioco, riflessione e partecipazione sociale, attirando l'attenzione della città, dei media locali e dei promotori culturali. Mirko Loi mescola arte contemporanea, performance pubblica e coinvolgimento urbano, ottenendo un'opera dinamica che gira letteralmente tra passanti e spettatori, rendendo la città di Cagliari un palcoscenico culturale. In questo contesto la Ruota diventa simbolo di scelte, casualità e narrazione visiva. Il sostegno degli orari di apertura agli eventi e delle sedi pubbliche agevola la partecipazione: eventi in Cagliari o sedi dell'Associazione che permettono alle persone di incontrarsi, discutere e vivere l'arte attivamente. L'identità dell'associazione attività scopo e pubblico L'associazione si dedica a promuovere arte visiva, pittura e disegno, organizzando corsi, mostre, workshop e performance artistiche. Si occupa di formazione attraverso i corsi tenuti negli studi, destinati ad appassionati, principianti e artisti affermati. L'associazione promuove mostre collettive, laboratori ed eventi aperti al pubblico. Il lavoro include l'ideazione di progetti culturali quali la Ruota Della Fortuna, mostre temporanee e l'offerta di corsi di disegno e pittura. Lo scopo principale consiste nel favorire l'accesso all'arte per una pluralità di persone, sia attraverso esposizioni, sia tramite formazione. Nell'ambito dei corsi, l'offerta spazia da lezioni di pittura ad acquerello, olio su tela e tecniche miste, disegno dal vivo, storia dell'arte e dialoghi artistici. Il pubblico comprende adulti, giovani, famiglie e chi desidera approfondire linguaggi visivi in modo consapevole. Nature delle esposizioni e criteri di partecipazione Le mostre che realizziamo includono esposizioni collettive tematiche e individuali in presenza, rivolte ad artisti emergenti e professionisti. Ogni mostra segue descrizione del progetto artistico, coerenza con il tema scelto, e coinvolgimento attivo nel processo curatorial della sede. Si Selezionano opere legate a pittura, disegno, arte visiva contemporanea. La sede dell'Associazione ospita periodi espositivi in location interne ed esterne. I partecipanti devono dimostrare interesse e preparazione, inviare dossier con immagini e descrizioni delle opere. Consapevolezza prima dell'approccio artistico Prima di avvicinarsi all'arte, in particolare alla pittura e al disegno, è importante acquisire consapevolezza di sé, motivazioni e obiettivi. Serve riflettere sul perché si vuole dipingere o disegnare: desiderio di comunicare emozioni, esplorare tecniche, raccontare una propria visione. Occorre conoscere i materiali: tipi di carta, acquerelli, colori acrilici, olio, supporti, pennelli. È utile seguire corsi base che introducono concetti di luce, composizione, colore e prospettiva. Anche comprendere il linguaggio dell'arte contemporanea e la storia dell'arte aiuta a collocarsi nel panorama creativo. incoraggiamo a fare esperienza pratica, frequentare eventi e corsi appositi, avvicinandosi all'arte in modo giocoso e leggero. Per maggiori dettagli sull'associazione "La Ruota della Fortuna" non perdere l'intervista integrale su Unica Radio.it

    Conferenza Regionale: migrazioni e mercato del lavoro

    Play Episode Listen Later Jul 25, 2025 76:18


    Durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione del 4 luglio 2025, si è discusso del ruolo dei migranti nel mercato del lavoro sardo, tra integrazione, diritti, competenze e nuove sfide occupazionali. Il 4 luglio 2025, nell'ambito della Conferenza Regionale sull'Immigrazione, si è tenuto un importante incontro dedicato al rapporto tra migrazioni e mercato del lavoro. L'iniziativa ha visto la partecipazione di esperti del lavoro, sindacati, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e membri delle comunità migranti, con l'obiettivo di analizzare criticità e opportunità legate all'inserimento lavorativo dei migranti in Sardegna. Il dibattito ha messo in evidenza il ruolo fondamentale dei lavoratori stranieri in settori chiave dell'economia regionale, come agricoltura, edilizia, logistica, turismo e cura alla persona. Tuttavia, sono emerse anche numerose problematiche: dalla precarietà contrattuale allo sfruttamento, passando per il mancato riconoscimento delle competenze professionali maturate nei Paesi d'origine. Sfide e prospettive per l'integrazione lavorativa Le difficoltà principali segnalate riguardano l'accesso al lavoro regolare, la burocrazia legata ai permessi di soggiorno, la scarsa formazione linguistica e la mancanza di servizi di orientamento professionale pensati specificamente per i migranti. A questi ostacoli si aggiungono fenomeni di discriminazione sistemica e condizioni di fragilità abitativa, che incidono negativamente sulla stabilità lavorativa e sull'inclusione sociale. Per affrontare queste sfide, i partecipanti hanno proposto di rafforzare i percorsi di formazione professionale, migliorare i servizi di accompagnamento al lavoro e incentivare il riconoscimento delle qualifiche acquisite all'estero. È stato inoltre suggerito di promuovere reti territoriali tra enti pubblici, imprese e terzo settore, e di tutelare attivamente i diritti dei lavoratori migranti, attraverso un efficace sistema di monitoraggio e contrasto allo sfruttamento. Un'economia più giusta e inclusiva L'incontro ha evidenziato come la presenza migrante rappresenti una risorsa per l'economia regionale, non un'emergenza. Investire in integrazione attiva, formazione continua e tutela dei diritti non solo migliora la qualità del lavoro, ma contribuisce a una società più equa, dinamica e coesa. La Conferenza Regionale Immigrazione 2025 ha lanciato un messaggio chiaro: lavoro e inclusione devono procedere insieme. Solo attraverso politiche strutturate, partecipazione e responsabilità condivisa sarà possibile costruire un modello di sviluppo che riconosca il valore di ogni persona, indipendentemente dalla sua origine.

    Intervista ad Antonio Murru, fondatore di Is Mascareddas

    Play Episode Listen Later Jul 25, 2025 11:07


    Fondata nel 1980 da Antonio Murru e Donatella Pau, Is Mascareddas ha rivoluzionato il panorama teatrale sardo valorizzando il Teatro di Figura. La compagnia ha contribuito alla diffusione di questa antica arte, spesso poco conosciuta sull'isola, con produzioni innovative e partecipazione a festival internazionali. Fin da subito, Is Mascareddas ha avuto un ruolo di primo piano nella diffusione di questa forma teatrale, organizzando eventi, festival e collaborando con compagnie italiane e internazionali. Nel 1999 la compagnia ha inaugurato la Biblioteca Yorick. Un archivio unico in Europa con circa 4.000 volumi su teatro di animazione provenienti da tutto il mondo. Nel 2008, Is Mascareddas ha inaugurato il Teatro Mo.Mo.Ti a Monserrato, un luogo dedicato al teatro, al cinema e all'arte internazionale. Dopo una ristrutturazione nel 2012, il teatro è stato reso accessibile a tutti, senza barriere architettoniche. Questo spazio rappresenta oggi un punto di riferimento per il teatro di figura in Sardegna e oltre. Is Mascareddas ha realizzato numerosi spettacoli, partendo dal tradizionale teatro di burattini e spingendosi verso nuove tecniche di animazione. Tra le produzioni più importanti ci sono La Giara di Pirandello (1985) e Rebecca. Le avventure di una gallina (2000), uno spettacolo senza parole. Negli anni '90 è nata la figura di Areste Paganòs, un burattino sardo protagonista di una trilogia che affronta temi come la faida, la balentìa e il banditismo. Nel 2007 è stato il turno di Giacomina e il popolo di legno, ispirato alle opere di Eugenio Tavolara e Tosino Anfossi. Tra le produzioni per adulti spiccano Le Mosche (2009), ispirato a William Golding, e A Regime di brezza (2009). La nostra intervista con Antonio Murru ha toccato diversi temi centrali che raccontano il valore e l'unicità di questa forma teatrale spesso sottovalutata. Uno degli argomenti principali è stata la potenza espressiva del teatro con i burattini, considerato un linguaggio artistico completo e capace di emozionare tanto quanto il teatro tradizionale. Grande attenzione è stata dedicata anche ad uno dei personaggi simbolo della compagnia, il burattino Areste Paganòs. L'intervista ha affrontato inoltre anche l'importanza di avvicinare un pubblico sempre più vasto. In particolare le famiglie, invitando genitori e bambini a scoprire il teatro di figura come un'esperienza unica e coinvolgente per tutte le età. Non sono mancati i riferimenti alle esperienze internazionali di Is Mascareddas, dove la compagnia ha portato con orgoglio un pezzo di Sardegna, ricevendo grande interesse e apprezzamento.

    Conferenza Regionale: i giovani e la costruzione del futuro

    Play Episode Listen Later Jul 24, 2025 52:00


    Durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione, i giovani sono stati al centro del dibattito, offrendo proposte, visioni e riflessioni sulla costruzione di un futuro equo, multiculturale e partecipato in Sardegna. Il 4 luglio 2025, nell'ambito della Conferenza Regionale sull'Immigrazione, si è svolto un incontro speciale dal titolo “Il futuro è qui: i giovani e la costruzione del futuro”. L'iniziativa ha visto protagonisti giovani italiani e di origine straniera, studenti, attivisti, educatori e rappresentanti delle istituzioni. Il tema centrale è stato il ruolo delle nuove generazioni nella trasformazione della società sarda in una direzione più aperta, equa e interculturale. Attraverso testimonianze, interventi e laboratori partecipativi, i giovani hanno raccontato le proprie esperienze quotidiane di integrazione, le sfide vissute tra scuola, lavoro e cittadinanza, ma anche le loro aspirazioni e idee per il futuro. Le parole chiave dell'incontro: partecipazione, inclusione, identità I giovani hanno evidenziato la necessità di essere ascoltati, coinvolti attivamente nei processi decisionali e riconosciuti come parte integrante del tessuto sociale. Hanno parlato di identità plurali, del bisogno di spazi in cui poter esprimere liberamente la propria cultura e dei limiti ancora presenti nei contesti educativi, istituzionali e lavorativi. Sono emerse proposte chiare: educazione interculturale, accesso equo alle opportunità, politiche giovanili inclusive, valorizzazione della diversità, supporto alla creatività e all'autoimprenditorialità, lotta contro ogni forma di discriminazione. L'incontro ha mostrato quanto i giovani siano pronti a contribuire attivamente alla costruzione di una Sardegna accogliente e dinamica, capace di valorizzare ogni esperienza di vita come risorsa collettiva. “Il futuro è qui” non è solo un titolo, ma una dichiarazione d'intenti. I giovani, migranti e non, chiedono spazi, diritti e fiducia. Sono pronti a partecipare, creare e innovare. Le istituzioni hanno ora il compito di trasformare le loro voci in politiche concrete, capaci di costruire una società più giusta, inclusiva e multiculturale. Il coinvolgimento dei giovani nella Conferenza Regionale sull'Immigrazione ha dimostrato quanto sia fondamentale dare spazio alle nuove generazioni nella definizione delle politiche pubbliche. Ascoltare le loro esperienze e valorizzare le loro idee rappresenta un passo essenziale verso una Sardegna inclusiva, dove ogni individuo, indipendentemente dalle proprie origini, possa sentirsi parte attiva della comunità. Il futuro non è un orizzonte lontano: è fatto di scelte concrete che iniziano oggi. La partecipazione giovanile deve essere sostenuta, ascoltata e tradotta in azioni, affinché i valori di uguaglianza, solidarietà e diversità diventino realtà quotidiana.

    Immaginare futuri possibili: l'arte generativa di Felice Colucci a ImagoMare

    Play Episode Listen Later Jul 24, 2025 12:59


    Dall'intelligenza artificiale alla musica analogica, Felice Colucci racconta come si costruiscono scenari futuri tra arte, scienza e umanesimo. Dal 24 al 29 luglio a Bari Sardo e Ilbono, il festival ImagoMare. Felice Colucci è una figura di confine. Ingegnere elettronico, artista, esperto di computer vision e intelligenza artificiale generativa, è tra i protagonisti della prima edizione di ImagoMare, il festival di media art relazionale che si svolgerà dal 24 al 29 luglio tra Bari Sardo e Ilbono, in Ogliastra. Un evento che unisce territorio, arte, tecnologia e sperimentazione. Insieme al sound artist Enrico Sesselego, Colucci presenta Audible Landscapes for Unforeseeable Cities, un'esplorazione audiovisiva dei futuri possibili e delle città invisibili dell'anima. Vent'anni di lavoro sul rapporto tra uomo e macchina hanno portato Colucci a una conclusione netta: “L'intelligenza artificiale è utile solo se sa immaginare con noi, non al posto nostro”. La loro installazione diventa quindi un luogo vivo, dove la creatività aumentata non è un orpello spettacolare ma un'occasione per riflettere su quello che potremmo diventare. Dare forma ai desideri attraverso l'AI “Abbiamo lavorato – racconta Colucci – sull'idea che l'immaginazione tecnologica debba aiutare l'essere umano a costruire scenari in cui vorrebbe vivere, e non solo adattarsi a quelli che altri disegnano per lui”. Una visione fortemente umanistica che rovescia il paradigma dell'AI: la macchina diventa specchio e strumento, mai protagonista assoluta. Ma come si fa a evitare che l'AI diventi solo “effetto speciale”? “Ci vuole studio, un pensiero profondo, anche antico”, dice Colucci. “Serve l'approccio dei filosofi, dei poeti, non solo dei tecnologi”. Nel progetto portato a ImagoMare, l'AI generativa incontra suoni analogici, registrati con strumenti che non usano algoritmi. “Abbiamo voluto unire due mondi in apparenza distanti”, spiega, “e creare un cortocircuito capace di stimolare un pensiero nuovo sul futuro”. È qui che si gioca la sfida più interessante per Colucci: “Inventare linguaggi nuovi. Non imitare l'arte del passato, ma rischiare con strumenti che ci obbligano a ripensare tutto”. L'arte immersiva come esperienza politica del futuro Il lavoro di Colucci e Sesselego sarà visibile durante tutte le giornate di ImagoMare, che propone sei giorni di installazioni generative, camminate poetiche, performance immersive e azioni collettive. Il cuore della proposta è la relazione tra le comunità locali e la tecnologia, intesa non come fine, ma come mezzo per aprire nuove prospettive. Colucci crede che l'arte tecnologica debba restare accessibile anche emotivamente: “Non si tratta solo di stupire, ma di toccare corde profonde”. Per farlo, occorre tornare alle domande fondamentali: “Cosa vogliamo raccontare? Perché immaginiamo certi futuri e non altri?”. Solo così l'intelligenza artificiale nell'arte potrà diventare un linguaggio autentico, in grado di cambiare le cose.

    Conferenza Regionale immigrazione: sguardi e parole di confine

    Play Episode Listen Later Jul 23, 2025 69:51


    Un approfondimento dettagliato su come l'informazione di confine, raccontata nell'audio del 3 luglio 2025 trasmesso da Unica Radio, valorizza le voci marginali, stimola il dibattito pubblico e difende la verità giornalistica, contrastando disinformazione e favorendo dialogo intercomunitario in un'epoca digitale complessa. “Sguardi e parole di confine – l'importanza dell'informazione”, affronta temi cruciali del giornalismo contemporaneo: l'ascolto delle comunità marginalizzate, la lotta alla disinformazione, il valore della pluralità e l'impatto della radio come mezzo di informazione critica. L'informazione di confine come atto politico Il programma sottolinea quanto sia fondamentale ascoltare e amplificare le voci marginalizzate, spesso ignorate o distorte nei media mainstream. L'informazione di confine non è solo una scelta editoriale, ma un atto politico, un modo per promuovere il pluralismo, la trasparenza giornalistica e una comunicazione più giusta e rappresentativa. L'audio mette in evidenza l'importanza di una narrazione partecipativa, dove il microfono diventa uno strumento di empowerment culturale e sociale. Il valore del giornalismo partecipativo Durante l'episodio, viene ribadito come la radio – soprattutto in ambito universitario – possa svolgere un ruolo essenziale nella costruzione di una media literacy diffusa. Coinvolgere studenti, cittadini e comunità locali significa favorire un'informazione più inclusiva e critica. La verifica delle fonti, l'ascolto attivo, il racconto delle identità locali e la diffusione di contenuti autentici diventano elementi centrali in questa visione del giornalismo partecipativo. La voce diventa quindi uno spazio di resistenza alla manipolazione e un ponte tra saperi ed esperienze. La radio come strumento di cittadinanza Oltre ad essere un mezzo di intrattenimento, la radio si conferma uno degli strumenti più efficaci per favorire la partecipazione civica, stimolare il dialogo intergenerazionale e costruire consapevolezza. L'informazione locale, quando ben curata e raccontata in modo autentico, diventa un elemento di coesione sociale e di inclusione. È proprio questo che emerge dall'audio pubblicato da Unica Radio: un invito a restituire dignità e visibilità alle storie che spesso restano inascoltate. Questo contenuto dimostra come l'informazione di confine possa diventare un potente strumento di partecipazione democratica e rappresentazione inclusiva. In un panorama mediatico frammentato, produzioni come questa confermano il valore della radio come spazio libero e voce per chi altrimenti resterebbe inascoltato. Dare spazio all'ascolto significa creare comprensione, e la comprensione è il primo passo verso una società più giusta e consapevole.

    Riccardo Mantelli e il potere poetico della tecnologia

    Play Episode Listen Later Jul 23, 2025 16:26


    Dal 24 al 29 luglio tra Bari Sardo, Ilbono, Lanusei e Triei, va in scena MagoMare. L'artista Riccardo Mantelli porta installazioni interattive che mettono in discussione l'uso quotidiano della tecnologia. Nel cuore dell'Ogliastra, tra Bari Sardo, Ilbono, Lanusei e Triei, nasce MagoMare, un festival dove la media art relazionale diventa esperienza collettiva e momento critico verso il nostro rapporto con la tecnologia. Tra i protagonisti c'è Riccardo Mantelli, artista e docente alla NABA e alla Domus Academy di Milano, che con le sue installazioni accompagna il pubblico in una dimensione inaspettata e poetica. Lontano dai grandi centri urbani, Mantelli trova terreno fertile per portare rituali elettronici e strumenti “disobbedienti”, capaci di creare smarrimento invece che orientamento. «Viviamo in un'epoca dominata da efficienza e performance», racconta l'artista a Nicaradio, «ma è proprio dove ci perdiamo che troviamo nuove possibilità di conoscenza». La sua camminata poetica anti-GPS è un atto simbolico che rifiuta la logica del controllo e invita a ritrovare il senso del vagare, del cercare senza sapere esattamente cosa si troverà. Installazioni generative, dialogo e critica come strumenti creativi A MagoMare il pubblico potrà esplorare l'installazione “Alidangelo”, un'opera corale fatta di frasi e testi dedicati alla pace, scritti dai partecipanti e generati anche con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. Un angelo collettivo, dice Mantelli, che non viene dall'alto ma si costruisce con l'intento condiviso degli esseri umani. «La tecnologia, se non guidata, può diventare un tubo vuoto», spiega, «ma se usata con spirito critico può trasformarsi in mezzo espressivo e relazionale». Alidangelo diventa così un muro della pace, uno spazio di connessione tra persone, idee e aspirazioni, in netta opposizione alla narrazione dominante che marginalizza il tema del disarmo. Media art nei piccoli paesi, dove si amplifica l'intensità L'artista sottolinea quanto sia prezioso lavorare in luoghi non metropolitani. «In Sardegna ogni volta trovo persone capaci di dialoghi profondi, anche lontano dai circuiti culturali», osserva. «Nei contesti più raccolti si crea una risonanza tra le persone che amplifica il messaggio dell'opera». Con un approccio che unisce tecnologia e spiritualità, Mantelli propone installazioni partecipative che rompono la barriera tra spettatore e autore, e che trasformano i festival in veri e propri atti di condivisione collettiva. L'arte relazionale, in questa visione, è una risposta al vuoto delle relazioni digitali, un tentativo di recuperare il senso della comune e non solo della community. In chiusura, immagina un atto poetico diffuso, un “cinema segreto” fatto di NFC, suoni, immagini e narrazioni interattive che prendono vita lungo le strade dei paesi. Un invito a sognare insieme, a reinventare la realtà con strumenti nuovi e antichi, connessi non solo alla rete ma all'umano.

    ImagoMare, quando l'arte incontra le comunità: tra Sardegna, tecnologia e sogni condivisi

    Play Episode Listen Later Jul 22, 2025 14:45


    Sei giorni di installazioni, performance immersive e partecipazione collettiva tra Barisardo, Ilbono, Lanusei e Triei, guidati dalla visione dell'artista e curatrice Nicoletta Zonchello. Nel cuore dell'Ogliastra, dal 24 al 29 luglio 2025, si accende ImagoMare, il primo festival di media art relazionale nato dalla visione dell'associazione EIA Factory. Un progetto culturale che esplora le connessioni tra arte contemporanea, tecnologia e territorio, dando vita a un dialogo profondo tra i linguaggi digitali e la memoria collettiva. Ne abbiamo parlato con Nicoletta Zonchello, artista, curatrice e direttrice artistica del festival, nonché voce sensibile e instancabile del collettivo promotore. Zonchello racconta che l'idea di ImagoMare è cresciuta dal lavoro svolto da EIA Faktori nel contesto del CRS4, il centro di ricerca del parco tecnologico della Sardegna. Lì, sin dal 2018, venivano proposti esperimenti formativi tra creativi, ricercatori, filosofi e artisti, quando parlare di intelligenza artificiale in ambito culturale era ancora pionieristico. Da quell'esperienza è nato il desiderio di costruire uno spazio che parlasse di arte generativa, installazioni interattive e performance digitali nel cuore della Sardegna, coinvolgendo non solo addetti ai lavori ma anche le comunità locali. Il concetto di "bixinau" e l'arte come atto relazionale Il festival affonda le sue radici nel concetto sardo del "bixinau", il vicinato, quella rete di scambi e relazioni che anima i piccoli paesi. Nicoletta Zonchello immagina un festival capace di unire generazioni, linguaggi e orizzonti attraverso l'arte come strumento partecipativo. Le installazioni e le azioni collettive, infatti, saranno pensate per coinvolgere i cittadini: un esempio è “Il muro della pace”, installazione visuale costruita a partire dai messaggi lasciati dalle persone sulla facciata del MAB – Museo d'Arte di Barisardo. L'idea che l'arte possa contribuire allo sviluppo delle comunità locali è per Zonchello una convinzione profonda. Cita con affetto l'esempio di Ulassai e Maria Lai, a conferma di come anche nei territori più piccoli si possa costruire un racconto potente e innovativo. “Barisardo ha i suoi artisti, le sue storie, la sua potenza creativa”, afferma con entusiasmo, “e ImagoMare vuole essere un'occasione per far emergere tutto questo”. Un festival per tutti: turismo lento, accessibilità e nuove visioni notturne Il pubblico a cui si rivolge ImagoMare è ampio: abitanti dei paesi coinvolti, artisti, curiosi, giovani creativi e anche turisti in cerca di esperienze immersive e consapevoli. Il festival dialoga con chi ama il turismo lento, con chi cerca un incontro autentico con le persone e i luoghi. L'evento clou, previsto per il 26 luglio, sarà “Risonanze celestiali” nella suggestiva Tomba dei Giganti di Osono, a Triei: una serata tra geometrie cosmiche, tecnologie interattive e linguaggi arcani che promette emozioni fuori dal tempo. Zonchello immagina il futuro del MAB come un luogo stabile di sperimentazione, punto di riferimento per i giovani del territorio. “Serve bellezza, serve curiosità, serve stimolo”, dice, convinta che lo spazio museale possa essere una chiave contro il rischio di abbandono o disorientamento. Con l'entusiasmo e la determinazione che l'accompagnano, conclude: “Se ci metti il cuore, la comunità risponde”.

    Conferenza Regionale Immigrazione: scuola

    Play Episode Listen Later Jul 21, 2025 11:16


    Durante l'incontro del 3 luglio 2025, dedicato al tema scuola e immigrazione, esperti, educatori e rappresentanti istituzionali hanno discusso strategie inclusive per migliorare l'accesso all'istruzione e contrastare la dispersione scolastica. Il 3 luglio 2025 si è svolto un importante incontro sul tema scuola e inclusione, parte del percorso di confronto avviato dalla Conferenza Regionale sull'Immigrazione. L'iniziativa ha riunito docenti, dirigenti scolastici, mediatori culturali, rappresentanti delle istituzioni regionali e delle comunità migranti. L'obiettivo era condividere pratiche educative efficaci, analizzare criticità e costruire insieme un modello scolastico più equo e accessibile per tutti. Il focus è stato sull'importanza della scuola come strumento di integrazione sociale, in particolare per i minori di origine straniera che vivono in Sardegna. Le testimonianze raccolte durante l'incontro hanno evidenziato tanto le buone pratiche in atto quanto i limiti strutturali ancora presenti nei contesti scolastici. Le principali sfide emerse Tra le criticità più discusse figurano il ritardo nell'apprendimento linguistico, la mancanza di personale formato per l'insegnamento interculturale, l'insufficienza di mediatori linguistici, e i frequenti casi di discriminazione o esclusione indiretta. Inoltre, è emerso il problema della dispersione scolastica, che colpisce in modo più marcato gli studenti con background migratorio. Per far fronte a queste difficoltà, i partecipanti hanno proposto diverse soluzioni condivise. Tra le più rilevanti, la necessità di potenziare i corsi di italiano L2 all'interno delle scuole, garantire una formazione interculturale adeguata per gli insegnanti e attivare sportelli di ascolto rivolti sia agli studenti che alle famiglie. È stato inoltre sottolineato quanto sia importante valorizzare le competenze multilingue e multiculturali degli studenti, così come favorire il coinvolgimento attivo delle famiglie migranti nella vita scolastica, considerandole parte integrante del processo educativo. La scuola come ponte per la cittadinanza Uno dei messaggi chiave emersi dall'incontro è che l'educazione interculturale non riguarda solo gli studenti stranieri, ma l'intera comunità scolastica. Promuovere una scuola inclusiva, aperta e attenta alle differenze significa contribuire alla costruzione di una cittadinanza attiva, consapevole e plurale. L'incontro ha confermato che la scuola è un nodo centrale nei percorsi di integrazione. Investire in formazione, ascolto e dialogo è essenziale per garantire pari opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro origine.

    Conferenza Regionale Immigrazione: documento conclusivo

    Play Episode Listen Later Jul 21, 2025 84:53


    Il documento finale presentato durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione del 4 luglio 2025 raccoglie proposte operative, impegni politici e obiettivi condivisi per una gestione inclusiva e strutturale del fenomeno migratorio in Sardegna. La Conferenza Regionale sull'Immigrazione, tenutasi il 4 luglio 2025 in Sardegna, si è conclusa con la pubblicazione ufficiale del documento conclusivo. È un documento che sintetizza il confronto tra istituzioni, comunità migranti, enti locali e realtà del terzo settore. Il documento non è solo una sintesi, ma una vera e propria roadmap per l'inclusione, pensata per guidare le future politiche migratorie regionali. Al suo interno si delineano azioni concrete, priorità condivise e principi fondamentali per una gestione sostenibile e strutturata del fenomeno migratorio. Viene evidenziata l'importanza di un approccio basato su partecipazione, ascolto e diritti, superando definitivamente la logica dell'emergenza. Le priorità del documento conclusivo Il documento si articola in diverse aree tematiche, affrontando tutti gli aspetti fondamentali dell'integrazione. Tra le priorità indicate, si sottolinea l'importanza di un'accoglienza diffusa, sostenibile e gestita in stretta sinergia con i territori. Viene valorizzata l'integrazione linguistica e culturale, promossa attraverso corsi di lingua e attività interculturali. Centrale anche l'inserimento lavorativo, che passa per il riconoscimento delle competenze acquisite nei Paesi d'origine e il contrasto deciso a ogni forma di sfruttamento. Altri punti chiave sono il pieno accesso ai servizi pubblici, in particolare sanità, scuola e alloggi dignitosi, e la promozione della partecipazione civica, con il coinvolgimento diretto delle persone migranti nei processi decisionali. Il testo sottolinea infine la necessità di istituire un coordinamento permanente tra istituzioni, indispensabile per monitorare l'efficacia delle misure adottate e rispondere in modo tempestivo alle nuove sfide che interessano il territorio. Un impegno condiviso per il futuro Tra le proposte accolte vi sono l'istituzione di un Osservatorio Regionale sull'Immigrazione, il potenziamento dei progetti SAI, campagne contro la disinformazione e un maggiore sostegno ai mediatori culturali. Le comunità migranti hanno espresso soddisfazione per essere state ascoltate e coinvolte nella stesura del testo, segno di un cambiamento culturale in atto. Il documento conclusivo rappresenta un punto di partenza per rendere la Sardegna più inclusiva, giusta e partecipativa. La sfida ora sarà trasformare queste linee guida in azioni concrete, monitorabili e durature. Il coinvolgimento di tutti – istituzioni, cittadini, migranti – sarà fondamentale per costruire una società più coesa e aperta alla diversità.

    Intervista al nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari

    Play Episode Listen Later Jul 21, 2025 10:41


    Unica Radio intervista il nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, Andrea Cigni, il più giovane tra le fondazioni liriche italiane. Con lui parliamo di accessibilità, sostenibilità, pubblico giovane e rilancio internazionale della cultura operistica sarda. Andrea Cigni, recentemente nominato sovrintendente e direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, è oggi il più giovane dirigente di una fondazione lirica in Italia. Tuttavia, come spiega lui stesso ai microfoni di Unica Radio, l'età non è il punto centrale: ciò che conta è avere una visione di lungo periodo, capace di coniugare radici e futuro. Un teatro realmente per tutti Tra gli obiettivi principali, Cigni sottolinea la necessità di rendere il teatro davvero accessibile e inclusivo. Questo non significa solo abbattere le barriere economiche e sensoriali, ma anche aprire le porte a pubblici diversi per età, background e possibilità. In altre parole, il Teatro Lirico deve diventare uno spazio sociale, educativo e partecipato, non solo un luogo d'élite. Dopo l'esperienza al Teatro Ponchielli di Cremona, dove ha costruito un forte rapporto con la cittadinanza, Cigni intende replicare quel modello di connessione anche a Cagliari. Il teatro, infatti, non rappresenta solo la città, ma tutta la Sardegna, con il suo straordinario patrimonio storico e culturale. Strategia di marketing e apertura ai privati Per attrarre sponsor e investimenti privati, è necessario – sottolinea – raccontare bene cosa fa il teatro. Non è sufficiente puntare sulla bellezza delle produzioni: bisogna comunicare l'impatto sociale, educativo e culturale. Inoltre, incentivi fiscali e criteri ESG possono rappresentare un'opportunità concreta per le aziende che decidono di investire in cultura. Uno dei punti cruciali riguarda il pubblico giovane. Il teatro deve sapersi raccontare, offrendo un'alternativa valida alle tante opzioni della vita quotidiana. Biglietti accessibili, vendita smart tramite smartphone, promozione nelle scuole e università: sono questi gli strumenti per avvicinare i più giovani. Verso un respiro internazionale Infine, il Teatro Lirico di Cagliari deve tornare a dialogare con le grandi istituzioni culturali europee. Invitare artisti internazionali, creare scambi e costruire una rete di relazioni globali sono le chiavi per riportare il teatro al centro del panorama culturale internazionale.

    Conferenza Regionale: migrazioni e mercato del lavoro

    Play Episode Listen Later Jul 20, 2025 14:14


    Durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione si è discusso del ruolo dei migranti nel mercato del lavoro sardo, tra integrazione, diritti, competenze e nuove sfide occupazionali. Il 4 luglio 2025, nell'ambito della Conferenza Regionale sull'Immigrazione, si è tenuto un importante incontro dedicato al rapporto tra migrazioni e mercato del lavoro. L'iniziativa ha visto la partecipazione di esperti del lavoro, sindacati, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni e membri delle comunità migranti, con l'obiettivo di analizzare criticità e opportunità legate all'inserimento lavorativo dei migranti in Sardegna. Il dibattito ha messo in evidenza il ruolo fondamentale dei lavoratori stranieri in settori chiave dell'economia regionale, come agricoltura, edilizia, logistica, turismo e cura alla persona. Tuttavia, sono emerse anche numerose problematiche: dalla precarietà contrattuale allo sfruttamento, passando per il mancato riconoscimento delle competenze professionali maturate nei Paesi d'origine. Sfide e prospettive per l'integrazione lavorativa Le difficoltà principali segnalate riguardano l'accesso al lavoro regolare, la burocrazia legata ai permessi di soggiorno, la scarsa formazione linguistica e la mancanza di servizi di orientamento professionale pensati specificamente per i migranti. A questi ostacoli si aggiungono fenomeni di discriminazione sistemica e condizioni di fragilità abitativa, che incidono negativamente sulla stabilità lavorativa e sull'inclusione sociale. Per affrontare queste sfide, i partecipanti hanno proposto di rafforzare i percorsi di formazione professionale, migliorare i servizi di accompagnamento al lavoro e incentivare il riconoscimento delle qualifiche acquisite all'estero. È stato inoltre suggerito di promuovere reti territoriali tra enti pubblici, imprese e terzo settore, e di tutelare attivamente i diritti dei lavoratori migranti, attraverso un efficace sistema di monitoraggio e contrasto allo sfruttamento. Un'economia più giusta e inclusiva L'incontro ha evidenziato come la presenza migrante rappresenti una risorsa per l'economia regionale, non un'emergenza. Investire in integrazione attiva, formazione continua e tutela dei diritti non solo migliora la qualità del lavoro, ma contribuisce a una società più equa, dinamica e coesa. La Conferenza Regionale Immigrazione 2025 ha lanciato un messaggio chiaro: lavoro e inclusione devono procedere insieme. Solo attraverso politiche strutturate, partecipazione e responsabilità condivisa sarà possibile costruire un modello di sviluppo che riconosca il valore di ogni persona, indipendentemente dalla sua origine.

    Conferenza Regionale: interventi rappresentanti comunità

    Play Episode Listen Later Jul 20, 2025 73:37


    Durante la Conferenza Regionale sull'Immigrazione, tenutasi il 4 luglio 2025, i rappresentanti delle comunità straniere in Sardegna hanno condiviso testimonianze, criticità e proposte per costruire un modello di convivenza equo e partecipativo. La Conferenza Regionale sull'Immigrazione, svoltasi il 4 luglio 2025 in Sardegna, ha posto al centro del dibattito le voci dirette delle comunità migranti presenti nel territorio. Un momento di confronto fondamentale, non solo tra istituzioni e operatori del settore, ma soprattutto tra cittadini e cittadine di origine straniera. Questi ultimi hanno potuto raccontare le proprie esperienze e avanzare proposte concrete per migliorare i percorsi di accoglienza, integrazione e partecipazione. Tra gli interventi più significativi, si segnalano quelli dei rappresentanti di comunità provenienti da Senegal, Nigeria, Marocco, Ucraina, Bangladesh, Pakistan, e altre realtà migranti ben radicate nell'isola. Le testimonianze hanno evidenziato sia i progressi fatti, sia le criticità ancora presenti nei servizi pubblici e nella percezione sociale. Le richieste delle comunità: ascolto, formazione, diritti Durante gli interventi, le comunità migranti hanno espresso con forza alcune richieste fondamentali. Tra le richieste più ricorrenti, il bisogno di corsi di italiano accessibili per adulti e minori. È stata sottolineata anche l'importanza del riconoscimento delle competenze professionali acquisite nei Paesi d'origine, spesso ignorate o sottovalutate. Un'altra esigenza riguarda un accesso più equo al mercato del lavoro, privo di sfruttamento e discriminazioni. Le comunità hanno chiesto inoltre il potenziamento dei servizi pubblici, in particolare quelli di mediazione culturale, sanità e istruzione, che sono strumenti essenziali per una vera integrazione. Infine, è emersa con chiarezza la necessità di garantire la presenza attiva dei rappresentanti delle comunità migranti nei tavoli istituzionali, affinché possano contribuire direttamente alle politiche che li riguardano. Questi temi riflettono l'urgenza di superare una gestione emergenziale dell'immigrazione e di adottare una visione strutturale, fondata su diritti, doveri e corresponsabilità. Verso una Sardegna più inclusiva Molti interventi hanno sottolineato il desiderio di essere parte attiva della società sarda. Le comunità hanno chiesto di poter contribuire alla crescita economica, culturale e sociale dell'isola, promuovendo inclusione, pluralismo, interculturalità e rispetto reciproco. Il coinvolgimento delle nuove generazioni, nate o cresciute in Sardegna, è stato indicato come elemento chiave per costruire una convivenza sostenibile e contrastare la marginalizzazione. La conferenza ha rappresentato un'occasione importante per ascoltare le esigenze reali delle comunità migranti. Le istituzioni regionali hanno preso l'impegno di valutare le proposte e potenziare le politiche di inclusione, partendo proprio dal dialogo costruttivo con chi vive ogni giorno i territori.

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