Podcasts about credetemi

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Equipaggiati
#246 - Io sono la via, la verità e la vita. - Giovanni 14:1-11

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 9, 2024 6:24


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Io sono la via, la verità e la vita.14 Poi Gesù disse ancora: «Non siate tristi. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2-3 Lassù, nella casa di mio Padre ci sono molti posti: vado a prepararne uno per il vostro arrivo. Quando tutto sarà pronto, tornerò a prendervi, così potrete stare sempre con me. Se non fosse così, ve lo direi chiaramente. 4 Ora sapete dove vado e conoscete anche la strada». 5 Tommaso ribatté: «Signore, noi non abbiamo la più pallida idea di dove stai andando, come facciamo a conoscere la strada?»6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno può venire al Padre, se non per mezzo mio. 7 Se mi aveste conosciuto, avreste anche saputo chi è il Padre, anzi, fin da ora lo conoscete e lo avete già visto!»8 Filippo disse: «Signore, facci vedere il Padre e saremo soddisfatti!»9 Gesù rispose: «Dopo tutto il tempo che ho passato con voi, non sai ancora chi sono io, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Perché, allora, mi chiedete di vederlo? 10 Non credi, forse, che io vivo nel Padre ed il Padre vive in me? Le parole che dico non sono mie, ma di mio Padre, che vive ed agisce attraverso di me. 11 Credetemi, quando vi dico che io sono nel Padre e che il Padre è in me, se no, credete in me per i grandi miracoli che mi avete visto compiere!lascia un commentoSupport the show

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Dieci motivi per cui amo essere un maschio

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Apr 17, 2024 5:45


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3217DIECI MOTIVI PER CUI AMO ESSERE UN MASCHIO di don Fabio Bartoli"Tu non mi capisci!" Di solito nelle liti di coppia questo è il rimprovero finale, quello che pone termine ad ogni discussione. Normalmente è la donna a dirlo all'uomo. Ed è giusto, perché l'uomo ha il compito istituzionale, assegnatogli dalla natura, di capirla.La donna accoglie senza capire, lei non ne ha bisogno, intuisce.L'uomo invece deve capire, perché deve servire. E per servire, diversamente che per accogliere, è necessario interpretare i gusti e i desideri dell'altro, prevenirli se possibile. Posso accoglierti in silenzio, ma non potrò mai servirti in silenzio. A volte parlerò con le mani anziché con la lingua, ma sempre dovrò "fare" qualcosa.Accogliere è un essere, servire è un fare, e non si può fare senza capire, pena fare male, servire male.Naturalmente il rimprovero è vero, molto spesso gli uomini non capiscono, nonostante si impegnino.Il mondo è così, siamo esseri imperfetti, fatevene una ragione. Non saremo mai all'altezza dei vostri bisogni e delle vostre aspettative, non sapremo mai servirvi così bene da soddisfare ogni vostro desiderio.Questo solo Dio può farlo.Però in realtà oggi voglio parlare di altro.Mi sarà lecito dire una volta, anche una volta sola e sia pure per celia, che anche le donne non capiscono gli uomini? E la cosa è assai più complicata dal fatto che invece spesso son convinte di capirli.Ci sono così le donne che hanno in testa l'idea che l'uomo sia un eterno bambino e lo trattano come si tratta un ragazzino (dimenticando che il modo migliore di indispettire un ragazzino è di trattarlo come tale, il bimbo vuole semmai essere trattato da adulto).Ci sono anche quelle che hanno in testa lo schema semplificato on-off, come se l'uomo si concentrasse tutto in un unico interruttore (sì, quello lì, quello del desiderio) e che una volta acceso il problema è risolto.Ci sono poi quelle che hanno paura degli uomini e che pensano che l'uomo sia sempre sotto sotto un bruto e quindi bisogna stare attenti a tenergli la briglia corta per impedirgli di scatenarsi perché sennò chissà che potrebbe fare...Credetemi, forse è vero che non siamo complicati come le donne, ma non siamo nemmeno così semplici.Non nego che ci siano i mammoni e i bruti o quelli che mettono tutta la loro maschilità nell'interruttore, ma la categoria maschile è per fortuna ben più variegata di così.Permettetemi dunque di offrirvi care amiche un brevissimo decalogo dei dieci motivi per cui amo essere maschio e mi piacerebbe che i lettori maschi del blog lo continuassero, perché non pretende affatto di essere un elenco esaustivo.Poiché credo moltissimo nella complementarietà, ça va sans dir che non c'è alcun intento di contrapposizione in questo catalogo, quindi nessuno si senta offeso vi prego, prendetelo come un contributo semiserio ad uso delle mie amiche per provare a vedere negli uomini anche qualcos'altro.AMO ESSERE MASCHIO PERCHÉ:1) Perché amo finire un lavoro e dopo averlo finito fermarmi a guardarlo e compiacermi di ciò che ho fatto (Le donne che conosco di solito non sono capaci di finire il lavoro, prima di finirlo stanno già pensando a quello che faranno dopo. In questo Dio è decisamente maschio, perché il Sabato si ferma a guardare la Creazione).2) Perché mi piace stare fermo come uno scoglio su cui si infrangono tutte le tempeste emotive (questa devo spiegarla?).3) Perché mi piace osservare (I maschi osservano molto, una cosa alla volta, ma osservano).4) Perché mi piace che i miei figli rischino l'osso del collo pur di affermare se stessi. Perché adoro condividere le loro vittorie (il fatto che io non abbia figli nella carne non cambia niente, ci sono molte forme di paternità).5) Perché mi piace ridere forte e prendere le ondate di petto, in tutti i sensi (se vuoi conoscere una persona guarda come si comporta al mare).6) Perché ho sempre desiderato essere un eroe (ci sono anche eroine naturalmente, ma l'eroismo femminile è molto diverso da quello maschile. Troppo lungo e serio da spiegarlo in questa sede però).7) Perché amo troppo le parole per non sostenerle e rivestirle di gesti (il maschio, lo sanno tutti, realizza se stesso molto più nel fare che nel dire)8) Perché mi piace fare il capro espiatorio (sì, non inorridite, mi piace pagare, faticare e soffrire al posto degli altri e ci sarà un motivo se non si è mai sentito parlare di una capra espiatoria).9) Perché non mi fiderei di nessun altro per salvare il mondo (non è che le donne non salvino il mondo, è che i maschi non si fidano del fatto che lo facciano).10) Perché come maschio troverò sempre qualcosa di bello e stupefacente in ogni donna che incontro e non entrerò mai in competizione con lei.

EGOriferiti - di Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino
08 Pierangelo Chifari - La pizza gourmet è il futuro? [EGOriferiti]

EGOriferiti - di Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino

Play Episode Listen Later Jan 4, 2024 96:47


Credetemi quando vi dico che questa puntata di EGOriferiti vi metterà una voglia spropositata di pizza… ma non di una qualsiasi! Punterete senz'altro su quella che Pierangelo Chifari prepara sapientemente nel suo Archestrato Di Gela.

Equipaggiati
#246 - Io sono la via, la verità e la vita. - Giovanni 14:1-11

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 11, 2023 3:10


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Io sono la via, la verità e la vita.14 Poi Gesù disse ancora: «Non siate tristi. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. 2-3 Lassù, nella casa di mio Padre ci sono molti posti: vado a prepararne uno per il vostro arrivo. Quando tutto sarà pronto, tornerò a prendervi, così potrete stare sempre con me. Se non fosse così, ve lo direi chiaramente. 4 Ora sapete dove vado e conoscete anche la strada». 5 Tommaso ribatté: «Signore, noi non abbiamo la più pallida idea di dove stai andando, come facciamo a conoscere la strada?»6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno può venire al Padre, se non per mezzo mio. 7 Se mi aveste conosciuto, avreste anche saputo chi è il Padre, anzi, fin da ora lo conoscete e lo avete già visto!»8 Filippo disse: «Signore, facci vedere il Padre e saremo soddisfatti!»9 Gesù rispose: «Dopo tutto il tempo che ho passato con voi, non sai ancora chi sono io, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Perché, allora, mi chiedete di vederlo? 10 Non credi, forse, che io vivo nel Padre ed il Padre vive in me? Le parole che dico non sono mie, ma di mio Padre, che vive ed agisce attraverso di me. 11 Credetemi, quando vi dico che io sono nel Padre e che il Padre è in me, se no, credete in me per i grandi miracoli che mi avete visto compiere!Read full chapterSupport the show

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un sogno che bisognava sognare | 1 Ottobre 2023 | MESSAGGIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA CHIESA

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 1, 2023


La storia della nostra chiesa è fatta di nascita, crescita, frutti, gioie, dolori... vissuti assieme per 26 anni. A conclusione di questa lunga avventura, cosa si può dire? E' stato solo un sogno? Se lo è stato, lo abbiamo fatto assieme... Ed era un sogno che bisognava sognare.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 12 minutiTempo di ascolto audio: 25 minutiE così siamo giunti all'ultimo messaggio. Solo che stavolta non è l'ultimo messaggio di una serie di predicazioni. Ma è davvero l'ultimo messaggio il messaggio terminale, finale di questa nostra chiesa.Pur non essendo non essendone più pastore da  circa dieci  mesi, pur non essendo chi  la conduce,  permettetemi comunque come pastore emerito di questa chiesa e come uno dei fondatori della Chiesa della Vera Vite di dire alcune parole a conclusione di una storia  che è proseguita in interrottamente per 26 lunghi anni.Era il gennaio del 1997 (siamo nell'altro millennio) quando iniziammo a fare studi biblici nelle case in quattro persone tra Montefiascone e Tuscania, per poi iniziare con i culti in casa, nelle case delle delle persone che allora frequentavano; e poi la prima sala a via della Croce qua a Montefiascone, e poi questa sala da dove vi parlo ora e che, come sentite, in questo momento è vuota.Ma attenzione: non vi inganni ciò che vedete con gli occhi o che sentite con le vostre orecchie, ma dovete imaginare dietro le mie spalle, qui dove sta quel crocifisso che ha simboleggiato per tanti anni la nostra identità,  una folla di oltre 200 persone che negli anni hanno frequentato questa chiesa, di cui 130 l'hanno frequentata assiduamente,  e di questi oltre 40 membri di chiesa che  che sono stati attivi servitori che si sono alternati nelle varie attività di questa chiesa e di questa meravigliosa avventura.E oltre questi, tutte le persone che hanno letto, ascoltato, o visto gli oltre 4.000 messaggi che abbiamo pubblicato sul sito in 20 anni per quasi 2.000 ore di predicazione, ovvero più di 83 giorni ininterrotti di predicazione... E sono tutte là, e rimarranno come storia.Dietro di me ci sono sono anche gli oltre 200 pastori e responsabili di chiesa che hanno partecipato negli anni ai nostri seminari sulla chiesa e i quasi 400 studenti dei corsi estivi di inglese (vi ricordate gli English Camp?) Ma ci sono anche gli i più di 30 migranti che abbiamo accudito, nutrito, sostenuto e aiutato durante un periodo molto importante della nostra chiesa, quando qua a Montefiascone c'era un centro di prima accoglienza. E anche i sordomuti che sono stati presenti in questa sala e hanno ricevuto le traduzioni LIS, o quelli che hanno ascoltato tramite i gesti che faceva la nostra traduttrice nella lingua dei segni.La storia di questa chiesa non è iniziata a caso ma per volontà del Signore; non è stato né Marco né Bernardino né Michele a fondare questa chiesa, ma è stato il Signore che l'ha piantata, nutrita e fatta crescere in un paese, in una zona dove non c'era mai stata nessuna chiesa evangelica prima.Non siamo stati bravi noi a sognare questa chiesa, ma è stato il Signore a mettere in noi quel sogno, Perché questa era la necessità perché c'era bisogno di sognarlo quel sogno di una chiesa che si chiamava Chiesa della Vera Vite. Perché serviva a testimoniare di lui in questo luogo dove nessun altro aveva mai parlato, e nei vari paesi da cui noi proveniamo.Questo abbiamo fatto per 26 lunghi anni; fedelmente, non scendendo a compromessi che forse avrebbero fatto crescere di più la nostra comunità e più in fretta, ma siamo rimasti fedeli alla sua Parola e al progetto di creare una comunità dove tutti potessero ascoltare la parola del Signore almeno una volta nella propria vita. Dove potessero sentirsi a casa, dove potessero sentirsi amati, accolti, e dove potessero avere una possibilità di partecipare, non soltanto di ascoltare la Parola del Signore.Ci siamo riusciti? Talvolta sì,  talvolta no. E ora il Signore ci sta chiedendo di voltare pagina Attenzione, non è un fallimento! Non è un fallimento; le chiese nascono, crescono, si consolidano e muoiono... Pensate una cosa: nel Nuovo Testamento ci sono tante chiese.  Tante chiese, ma nessuna delle chiese che leggiamo nel Nuovo Testamento è sopravvissuta; e si trattava di chiese enormi.  Non Roma, non Corinto, non Galazia, non Filippi, nemmeno Tessalonica e nemmeno Efeso ci sono più; queste chiese sono scomparse.Ecco prendete ad esempio Efeso.  Efeso era una città straordinaria; era un porto di mare sulla costa dell'odierna Turchia, conteneva monumenti di straordinaria importanza,  imponenti,  come il tempio di Artemide (che sarebbe  Diana per  i Romani) che era forse il più grande edificio al mondo presente all'epoca, una delle sette meraviglie del mondo si diceva.Era la capitale della provincia importante Romana dell'Asia Minore e aveva ha dentro di sé 200.000 abitanti; pensate quant'era grande! Era la terza città più potente del mondo dopo Roma e Alessandria d'Egitto e proprio lì, in questa città enorme, in questa città potente nacque una chiesa famosa, grande davanti agli occhi del Signore, così importante  da diventare sede di uno dei più importanti concili ecumenici, quello del 43,  uno dei primi  concili della Chiesa Cristiana,  e ad avere un libro intero intitolato a lei nel Nuovo Testamento,  la Lettera agli Efesini.Pensate quanto era importante questa chiesa;  cosa potete pensare si immaginassero gli Efesini della propria chiesa?  “Ah una chiesa del genere,  questa chiesa sarà non sarà mai smossa.  Questa chiesa continuerà per sempre, per sempre frutterà persone,  ci saranno persone che verranno...”  Ma poi,  il mare si ritirò, il porto di Efeso divenne una distesa di sabbia lontana dal mare e le persone cominciarono ad andarsene. E così, come se ne andarono le persone normali dei 200.000, anche le persone di chiesa cominciarono ad andarsene; non perché non l' amassero più, non perché non avessero più progetti  per il Signore, ma semplicemente perché la loro vita non era più lì, non era più in quel luogo.Dove andarono? Questo non lo sappiamo, non è scritto nella Parola; probabilmente si disperso nelle chiese lì a fianco, lì vicino, a gruppetti, a singoli, là dove andarono ciascuno a vivere; e sono sicuro che continuarono a parlare alla gente di Cristo.La loro missione continuò tra le altre persone, continuarono a benedire le comunità dove erano andati parlando del Signore attraverso i doni che avevano loro.A Montefiascone non c'è mai stato un mare che si è ritirato, ma molti hanno traslocato e molti continuano a farlo seguendo il mare della vita, il futuro familiare diverso, il lavoro e gran parte di quelle 200 persone di cui parlavo all'inizio che hanno frequentato la nostra chiesa in questi 26 anni anni ora sono altrove, non sono più qua, ma continuano a parlare di Cristo, continuano a benedire gli altri, continuano ad esercitare i loro doni in altre strutture, in altre comunità.  Non farò elenchi perché potrei rischiare di scordare qualcuno o qualcuna, ma voi avete ben chiaro di chi parlo, vero?Ma la vita è così; le chiese nascono, le chiese crescono, le chiese invecchiano, le chiese muoiono... Ed è quello che è successo alla nostra. Vedete, per me che sono stato usato dal Signore per piantare la prima chiesa evangelica di sempre in questa città, nella mia città, che ho predicato il primo messaggio di chiesa, credetemi,  predicare l'ultimo messaggio in una sala vuota è come perdere un figlio amato.E devo stare attento; devo stare molto attento a non commettere tre errori, che corrispondono a tre peccati. E vorrei che nessuno di voi che mi ascolta in questo momento cadesse in questa trappola, che è una trappola del maligno.Per cui per prima cosa:1) Rifiutate di essere amareggiati per ciò che è accadutoPotremmo essere amari... e forse un po' lo siamo. Ma se ci aggrappiamo all'amarezza facciamo solo male a noi stessi. L'amarezza prolunga il dolore,  non lo affievolisce  o lo dimezza.  C'è stato un tempo per seminare, c'è stato un tempo per raccogliere...  e ora è il tempo di cambiare terreno.Seconda cosa:2) Rifiutate di incolpare qualcuno Così come nessuno, neppure io, posso prendermi il merito della nascita di questa chiesa, di aver piantato la Chiesa della Vera Vite, allo stesso modo nessuno è la causa del suo scioglimento.  Vedete, la tranquillità con cui abbiamo accettato e deciso tra responsabili che era ora di sciogliere la chiesa è un gran conforto. Credetemi è un gran conforto che mi indica che non siamo noi a decidere di sciogliere questa chiesa, ma chi l'aveva piantata.  Ci sta chiedendo di porre le nostre radici altrove.E,  terza cosa:3) Rifiutatevi di spettegolare e di giudicareLa Bibbia dice più e più volte che una delle cose che Dio odia in maniera totale nella vita sono i pettegolezzi.  Non siete voi, non sono io, non siamo noi il giudice; non dobbiamo dire in giro “Ah, la mia chiesa si è chiusa a causa di...”. Non siate amareggiati, non date la colpa a nessuno e non giudicate nessuno.Non fate tutto ciò: rifiutate di essere amareggiati, rifiutate di incolpare qualcheduno e rifiutatevi di spettegolare o di giudicare.  Non fate tutto ciò; neppure io debbo farlo!Quello che invece vorrei fare io e che desidero voi facciate assieme a me, sono tre azioni che invece di essere tre peccati corrispondono a tre virtù cristiane.La prima:1) Mostrate grazia ai vostri leader Sto parlando non di un leader, non di quello che sta parlando in questo momento, ma di quelli che abbiamo avuto per questi lunghi 26 anni qua in sala... E anche qui non farò nomi, ma li conoscete bene;  persone che gratuitamente si sono messe al nostro e al vostro servizio, che hanno faticato, hanno pianto, si sono disperate,  che nella loro imperfezione e nei loro errori (e io sono il primo, il capostipite della serie degli errori)  hanno fatto sì che Dio li usasse per portare grazia agli altri e per far vivere e prosperare questa nostra chiesa.Persone che hanno predicato, persone che hanno insegnato, organizzato eventi, realizzato gruppi giovanili, cantato, suonato, tradotto, pianificato, retto le finanze, pulito la sala...Lo hanno fatto per voi, lo hanno fatto per noi... Lo hanno fatto gratis, togliendo ore alla famiglia e al sonno!Per cui,  secondo punto:2) Siate loro grati Seconda virtù: siate loro grati. Dobbiamo essere grati per tutti i modi in cui Dio ha usato la Chiesa della Vera Vite in tutti i modi.  Siate grati per tutti i modi in cui Dio ha usato anziani, pastori, diaconi, diaconesse, adoratori e semplici membri di chiesa nel corso degli anni per proclamare la Parola del Signore in questo luogo.Se vorrete un giorno scrivere a queste persone un biglietto, un WhatsApp, una mail di ringraziamento a coloro che hanno fatto crescere (e sto dicendo di tutte le persone indistintamente che hanno servito in questi 26 anni di chiesa anche quelli che ormai sono all'estero o che sono lontani da questa nostra chiesa),  sono sicuro che loro apprezzeranno. Perché l'emozione più sana della vita è l'atteggiamento di gratitudine.E infine,  terza cosa, e questa è la più importante fratelli e sorelle, la più importante,  la fondamentale, la cosa più importante di tutta questo gran discorso in conclusione, ed è assolutamente vitale per te e per me:3) Rimanete concentrati sul piano di Dio Non sul nostro dolore, non sull'amarezza, non sui problemi del passato,  ma sul vincitore di tutti i problemi, su Cristo.  Rimaniamo focalizzati su di lui.  Facciamo che le nostre vite si nutrano di lui, anche se non sarà in questa sala.E' così che Gesù ha sopportato il dolore della croce; e noi siamo invitati dalla scrittura a fare la stessa cosa, a essere suoi seguaci,  a seguire il suo esempio.  Nel dodicesimo capitolo di Ebrei ci è detto  di tenere gli occhi su Gesù, nostro leader e nostro istruttore,  di tenere gli occhi su colui che non ci deluderà mai.Pensate, Gesù egli era disposto a morire in un modo vergognoso, la croce, per la gioia che aveva davanti, perché sapeva che gli sarebbe stata data gloria in seguito; cercò la gioia che gli era posta davanti, non quella che aveva in quel momento.Allo stesso modo noi non guardiamo al nostro dolore attuale, per comprendere che tutto ciò che abbiamo fatto assieme potrebbe essere sembrato solo un sogno, ma che era un sogno che andava sognato In conclusione vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti, davvero tutti. Tutti quelli che sono stati al mio fianco, che sono stati al nostro fianco,  che hanno aiutato in qualche modo da vicino o da lontano la Chiesa della Vera Vite a nascere, a crescere, a consolidarsi e a prosperare per 26 lunghi anni.Ma credetemi, ringrazio davvero tutti,  anche quelli che sono arrivati in chiesa avendo una propria agenda personale, che sono rimasti con noi solo perché volevano trasformarla;  trasformare la nostra comunità in qualcosa che avevano loro in mente che a loro sembrava migliore di quello che facevamo,  e che poi se ne sono andati , magari in silenzio, magari consegnando soltanto le chiavi, magari sbattendo la porta e magari qualcuno spettegolando...Ma ringrazio anche quelli.  Anche quelli ringrazio, perché sono convinto che non l'hanno mai fatto con malizia; lo facevano forse in buona fede,  magari sbagliando, ma non l'hanno fatto mai con  malizia.  Ma soprattutto perché hanno permesso al Signore di dimostrare, ancora una volta, che ciò che lui aveva piantato sarebbe continuato  a vivere e a crescere, come in effetti è accaduto.Tutte le gravi crisi, le grosse crisi della nostra chiesa, si sono risolte con una maggiore unità e un maggiore impegno di chi rimaneva. E hanno dimostrato, in quel in quel momento, che l'unione che ci legava era un'unione superiore a quella soltanto di un club di persone un pochino strane che avevano aperto una chiesa evangelica.  In quei momenti noi ci siamo amati davvero di più l'uno l'altro.Tempo di terminare questo messaggio, questo ultimo messaggio,  e vorrei concludere con le parole di Salomone dall'Ecclesiaste dai versetti 1 a 8 del capitolo t3:"Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire;   un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci;   un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per  odiare e un tempo per amare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.” (Ecclesiaste 3:1-8)C'è stato un tempo in cui il Signore ha piantato la sua chiesa e ora è il tempo in cui ci chiede umiltà, e ci chiede di sciogliere questa chiesa . Abbiamo sognato assieme, abbiamo piantato assieme, abbiamo atteso  assieme,  abbiamo lavorato assieme, abbiamo sognato  assieme una comunità unita che crescesse e portasse frutto.Abbiamo sognato per 26 anni questo...  E non era un nostro sogno, ma quello che il Signore ci aveva messo nel cuore: era un sogno che bisognava sognare.---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Briciole di Vangelo
mercoledì 3 maggio

Briciole di Vangelo

Play Episode Listen Later May 3, 2023 4:56


Gv 14,6-14Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.In quel tempo, disse Gesù a Tommaso : «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre.Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.”https://www.nondisolopane.it/il-vangelo-del-giorno-mercoledi-3-maggio/

Onde: Musica e dintorni
Onde [ST4 - EP7] con Dario e Fabrizio Biagi - Italian Post-Rock Movement Vol. 1 (Gocce Di Concrezione)

Onde: Musica e dintorni

Play Episode Listen Later Jun 1, 2022 132:06


Ciao a tutte e a tutti!Giugno ha schiacciato l'interruttore, ha strappato e squarciato il cielo, ha placcato alle caviglie Maggio uscente arrivando con troppa furia afosa e cosi facendo il torrido caldo è sopraggiunto su ali troppo brevi. Precoce con tanta voglia di fare, giugno ha l'impeto della gioventù e si muove di fretta, tra caldo e bevande ghiacciate e se da una parte la frenesia ci fa rimpiangere momenti più freschi, dall'altra ci regala tramonti vermigli lunghi sulla fuga in dissolvenza, la luce resta ad illuminare i contorni per molte ore e le ombre trovano vita infinita. Noi umani in questo volteggiare di venti che portano nella loro trama racconti del deserto e delle loro notti infinite, ci rifugiamo miti alla ricerca del luogo mite, dove poter rinfrescare l'animo donandogli un rifugio. L'ondata fresca di questa nuova Onda farà, credetemi al caso nostro perché giunge taumaturgica al fine di regalare sollievo, anche se per non molto, alle pareti interne della vostra testa e da li a raggiera verso i confini del corpo. La musica in questo podcast come ormai anche i più disattenti avranno assorbito è il perno su cui ruota tutto, è regina incontrastata e celebrata fino allo stremo delle forze e grazie a lei, tutte le persone che passano di qui ci lasciano vedere una piccola porzione del loro mondo musicale: prezioso ed irripetibile, per bellezza e unicità. C'è chi lo immagina come una finestra su un paesaggio, c'è chi ne immagina i colori, chi le storie, chi le emozioni, chi lo lega agli elementi della natura, altri ancora come delle roccaforti, altri ancora come pezzi un puzzle, mattoni di una casa, e cosi via. Ognuno di noi ha il proprio meraviglioso modo di guardare la musica che si porta dentro dandole la forma più consona e adatta alla sua trasfigurazione metafisica e visiva. Io devo ammettere che l'ho vista e la vedo in mille modi diversi, cambia pelle e forma, ma ciò che ci lega tutti, è la quantità assurda di musica che abbiamo assorbito in tanti anni. Poi ho parlato con due persone meravigliose che mi hanno suggerito la loro idea, e ne sono rimasto colpito, rapito e in qualche modo sedotto. E' un modo di vedere la musica al quale non avevo mai pensato, e loro mi hanno svelato un mondo altrimenti celato che poi come vedrete a breve è diventato per questi due ragazzi slancio per creare qualcosa di pazzesco. 
Concrezioni. 
La parola che mi ha aggiunto un modo in più per immaginare il bagaglio musicale è concrezioni. Per chi non lo sapesse, leggo da wikipedia: In geologia vengono definite concrezioni le formazioni, in genere calcaree, che il carbonato di calcio forma in soluzione depositandosi, nella forma cristallina della calcite. Ci sono diverse tipologie di queste formazioni che vengono denominate con vari termini, alcuni dei quali maggiormente conosciuti: stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, vaschette, coralloidi, eccentriche, ecc... Bene queste formazioni sono uniche ed irripetibili, per quanto vi sforziate non ne troverete mai una identica all'altra e sono concreta forma della pazienza della natura, o almeno del passaggio del tempo. Perché queste concrezioni si formino ci vuole tempo, molto tempo, e la musica, nella nostra vita, non fa qualcosa di molto diverso. Brano dopo brano, goccia dopo goccia, dai oggi, dai domani, all'interno della nostra personale caverna si sono create dai nostri primi amori sonori ad oggi le nostre personali concrezioni musicali. Le caverne che ognuno di noi ha al proprio interno sono per alcuni versi imperscrutabili, sono templi musicali di cui non abbiamo accesso ma di cui con questo podcast, cerchiamo di intravedere e ascoltare, noi eterne ed eterni curiosi. Come ho detto poco fa, questa idea e lo spunto di questa lunga introduzione, non è farina del mio sacco, ma è frutto di lunghi ragionamenti ed elucubrazione di due ragazzi, di due fratelli. Credetemi sono oltremodo onorato oggi perché queste due persone siedono con me ai microfoni di Onde, dopo aver affrontato un lungo lungo viaggio fino a qui. Immagino che vi starete domandando che cosa c'entrano le concrezioni e la musica, cioè la metafora è una figata, ma in che senso è diventata uno slancio di creatività? Come ha fatto a diventare forma concreta? Lasciamo allora che siano i nostri ospiti a raccontarci il loro progetto pazzesco e a farci intravedere, anzi, intrascoltare quali musiche meravigliose hanno in serbo per noi tutti. Inoltratevi con le voci di Fabrizio e Dario Biagi di Italian Post-Rock Movement in questa Onda a forma di caverna e ascoltate le loro gocce di concrezione.
Un passo dietro l'altro con cuori leggeri, trovate la vostra posizione comoda,
e come sempre,
buon ascolto! 
^_^
 - INFO PUNTATA E DARIO E FABRIZIO BIAGI - ITALIAN POST-ROCK MOVEMENT:IL DISCO DI DARIO E FABRIZIO BIAGI - ITALIAN POST-ROCK MOVEMENT PER ONDE: https://open.spotify.com/playlist/6ZTedGxGdDwcRX2Yqlt2Zk?si=7dc6acd175ad4a77CONCRETION POST-ROCK FESTIVAL:https://www.concretionfestival.com/https://fb.me/e/3d0AkkXiPBIGLIETTI CONCRETION POST-ROCK FESTIVAL:https://www.concretionfestival.com/buy-your-tickets/ITALIAN POST-ROCK MOVEMENT:https://www.facebook.com/Itapostrockmovementhttps://www.instagram.com/italianpostrockmovement/INSTAGRAM DI ITALIAN POST-ROCK MOVEMENT:https://www.instagram.com/italianpostrockmovement/

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Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
3 RICETTE italiane ANTI-SPRECO, ma DELIZIOSE (preparazione: 15 minuti)

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Apr 29, 2021 13:05


Dato che avevo voglia di preparare alcuni piatti tipici italiani, mi è venuta un'idea: siccome LearnAmo è sempre attenta all'ambiente e a ridurre al minimo ogni forma di spreco, soprattutto quello alimentale, ho pensato di presentarvi 3 ricette italianissime e ANTI-SPRECO che potete fare a casa senza problemi, in poco tempo e a costo bassissimo! Le 3 ricette di cui parlo sono: gli spaghetti all'assassina, il risotto al limoncello e la focaccia di pane! Ricette italianissime, quindi come sempre ricche di gustosissimi carboidrati!         Come preparare tre ottime ricette italiane senza sprechi   1. GLI SPAGHETTI ALL'ASSASSINA Come avevo già accennato, gli spaghetti all'assassina sono un piatto molto popolare della tradizione culinaria barese, tanto popolare che gli è stato dedicato anche un libro. Non sto scherzando! Se siete amanti dei gialli infatti dovete assolutamente leggere questo libro ambientato a Bari. Il giallo prende il titolo proprio dal nome di questo famosissimo piatto, Spaghetti all'Assassina, scritto dall'autrice Gabriella Genisi e appartenente alla collana dedicata alle indagini di Lolita Lobosco, di cui recentemente hanno fatto anche una serie TV che vi consiglio! Molto bella! In ogni caso, questo piatto è nato dalle nonne baresi del passato, che non erano affatto disposte a gettare via il sugo di pomodoro avanzato dal giorno prima. Ma perché si chiama proprio “all'assassina”? Ci sono fondamentalmente due ragioni: la prima è il colore del piatto, rosso ovviamente, che ricorda un po' il sangue, e la seconda è che il peperoncino che contiene ucciderà la vostra bocca! Ma ne vale la pena! Gli ingredienti per preparare questa ricetta (per 4 persone) sono: 400 gr di spaghetti 150 gr di passata di pomodoro Aglio, peperoncino, basilico e sale quanto basta (se poi state riciclando il sugo del giorno prima, probabilmente conterrà già queste cose e quindi non è necessario aggiungerle) Procedimento: Per prima cosa, dovete versare in una padella olio e aglio e farli scottare un po'. Dopodiché, aggiungete la passata di pomodoro, qualche foglia di basilico, peperoncino e sale. Dopo alcuni minuti, versateci gli spaghetti… crudi! Sì, avete capito bene: crudi! Tranquilli, tranquilli, so quello che faccio (forse!). Tenete il fornello a fiamma media e mescolate gli spaghetti costantemente, affinché si impregnino di salsa. Continuate così per una buona manciata di minuti, da 20 a 30 circa. Verso la fine del tempo, vi accorgerete che la salsa comincerà a bruciacchiare e si sentirà il rumore di “spaghetti che si attaccano sul fondo della pentola”. Ma non temete: è proprio questo il punto! L'importante è che continuiate a mescolare e a evitare che ciò accada! Quando vi accorgete che gli spaghetti sono cotti, pur mantenendo la consistenza dura, e sono anche un bel po' bruciacchiati, a seconda dei vostri gusti, potete spegnere la fiamma e servire! Nulla di più semplice, no? Credetemi, sono buonissimi! E piacciono proprio a tutti! Nessuno escluso!   2. RISOTTO AL LIMONCELLO Se invece dopo una festa vi avanza un po' di limoncello, allora rimanete sintonizzati per la prossima ricetta! Dopo la Pasqua, infatti, me n'era rimasto un po' in frigo, così ho pensato di farci un bel risotto! Perché, ricordiamo, non si deve buttare via niente! Ingredienti. Per questo risotto (per 4 persone), vi serviranno : 280 gr di riso 60 ml di limoncello 500 ml di brodo vegetale Buccia di mezzo limone grattugiata Olio Basilico, sale e  pepe q.b Parmigiano grattugiato q.b Burro q.b. Procedimento: In una padella, mettete dell'olio con delle foglioline di basilico tritate o spezzettate, poi lasciate insaporire a fiamma media per un minuto. A questo punto aggiungete il riso, passate la fiamma ad alta e fatelo tostare. Aggiungete quindi il limoncello e fatelo sfumare, dopodiché abbassate la fiamma nuovamente a media. Aggiungete di tanto in tanto un mestolo di brodo...

BASTA BUGIE - Cinema
Heidi, la storia vera, non il cartone animato giapponese

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Apr 21, 2021 9:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=267LA STORIA VERA, NON IL CARTONE ANIMATO GIAPPONESE di Andrea CarabelliQuesto è un libro che io consiglio come lettura estiva e familiare. Leggere insieme prima che un atto di conoscenza è un gesto d'amore. E quale migliore occasione durante le vacanze per leggere un libro insieme ai propri figli? Durante l'anno lavorativo, si sa, i bambini devono andare a letto presto e i genitori sono troppo stanchi della giornata intensa di lavoro. Ma in aiuto vien l'estate che permette di godersi ore preziosissime da passare finalmente insieme a chi si ama.Non ne consiglio la lettura come viatico all'addormentamento. In casa mia mentre lo leggevo ogni sera mi ritrovavo a saltare sul letto mimando e gesticolando fino all'esasperazione. Matilde, la più emotiva del gruppo, piangeva e rideva a intermittenza a seconda delle circostanze che l'avventura in corso dettava, Margherita implorava di leggere un altro capitolo, Martino si limitava a osservare (a lui basta che si continui a far baccano!). Per leggere in famiglia ci vuole per forza un libro che vada bene sia per i bimbi che per i grandi, un libro che come questo sappia far dialogare la purezza della fanciullezza con il valore dell'esperienza degli adulti.Il titolo del libro è tutto un programma, nel senso letterale di programma televisivo, visto che parliamo niente di meno che di Heidi, il cartone animato preferito da almeno tre generazioni, il cartone che chiunque al mondo conosce, il più famoso, il più cantato e parodiato. Ma non pensiate che la mia proposta abbia a che fare con le proposte animate.Per l'appunto la prima operazione che dovete fare per leggere questo piccolo romanzo è fare tabula rasa della banale giapponeseria che si è impadronita di tutti i personaggi del testo e che ad ognuno di essi ha dato un'immagine visiva che ormai tutti abbiamo indelebilmente stampato in testa. Se riuscissimo invece a lasciarci condurre nient'altro che dalle parole del libro ci accorgeremmo fin dalle prime pagine che l'autrice di Heidi, Johanna Spyri, ha da dire ben di più di quello che ci hanno fatto credere gli animatori e autori del cartone. Credetemi: è un romanzo tutto da scoprire e di una profondità inaspettata. L'autrice, svizzera, scrive il romanzo Heidis Lehr- und Wanderjahre (Gli anni di formazione e di peregrinazione di Heidi) nel 1880 (per intenderci, un anno prima dell'assoluto capolavoro della letteratura per ragazzi, Pinocchio) e lo ambienta nella regione alpina svizzera del Canton Grigioni, precisamente sopra Maienfeld (chi oggi visita quelle zone trova addirittura un piccolo paese dedicato tutto alla protagonista e che naturalmente non può che chiamarsi Heidiland).Ecco dunque servito un altro valido motivo per leggere Heidi: spero abbiate l'occasione durante questo periodo di riposo di immergervi in mezzo alla natura e di sentirne il suo tenero abbraccio (più facile che accada se si andrà in montagna). Questo libro aiuta a guardare lo spettacolo della bellezza della natura con gli occhi giusti. Sono gli occhi di una bambina capace di vedere naturalmente le cose con purezza cristallina. Sentirete per esempio lo stupore che si può provare di fronte a un tramonto visto per la prima volta: «Peter! Peter! Il fuoco! Il fuoco! Le montagne bruciano tutte, brucia anche la neve lassù e anche il cielo! Guarda, guarda! La montagna di roccia, quella alta, arde tutta. Oh, la bella neve di fuoco! Peter, alzati! Guarda, c'è fuoco anche lassù, nella tana dell'uccellaccio. Guarda le rocce! Guarda gli abeti! Tutto è in fiamme!».La risposta di Peter è molto eloquente, è quella di chi, come accade spesso anche a noi, non si stupisce più di ciò che accade nella vita:«- È sempre stato così - disse tranquillamente Peter mentre era intento, con un temperino, a togliere la corteccia dal suo bastone -. Ma non è fuoco.- Che cos'è allora? - gridò Heidi correndo qua e là per vedere meglio da tutte le parti. Era tanto bello che la bimba non si saziava di quello spettacolo.- Ma che cos'è, Peter, che cos'è? - gridò ancora.- Viene da sé... così - spiegò Peter».L'incantato mondo dove Heidi scopre la bellezza di prati, monti e tramonti non è per tutti. O meglio chi vuole goderlo occorre che faccia un piccolo sforzo, e non è un caso che l'inizio del romanzo sia la salita che porterà Heidi nella casa del nonno sulle Alpi. Quando, verso la fine del racconto, dalla città di Francoforte riporteranno Heidi in montagna, l'adulto che l'accompagna, Sebastian, non avrà il coraggio di salire, premuroso di riprendere il primo treno che lo riporti indietro, rimanendo prigioniero di un pregiudizio che non gli permette di assaporare l'autenticità della realtà.La figura positiva più bella di tutto il romanzo è certamente la nonna di Clara, una vera educatrice. Heidi deve imparare a leggere, ma con il maestro e la signorina Rottenmeyer non c'è verso di insegnarle nulla («è sempre svogliata», «potrebbe avere un disturbo mentale»), l'amico Peter l'aveva addirittura indotta a pensare che «non si può imparare a leggere. È troppo difficile!». La nonna invece ha un metodo molto più proficuo: le fa vedere un libro con le immagini delle montagne. Heidi ne è intensamente attratta. La nonna la rincalza:«- Hai visto il pastorello sul prato verde? Appena saprai leggere, ti regalerò quel libro e potrai apprendere tutta la sua storia, come se qualcuno te la raccontasse. Tutto, tutto quello che fa con le sue pecorelle e con le sue caprette, e quali cose meravigliose gli capitano. Saresti contenta di saperlo, non è vero, Heidi?La bimba aveva ascoltato attentamente senza batter ciglio, e gli occhi le brillavano. Traendo un profondo sospiro, disse:- Oh come vorrei saper già leggere!».E così presto Heidi impara a leggere. La nonna è capace di trasformare il desiderio di Heidi, quello stesso desiderio che l'aveva fatta vibrare di fronte al tramonto, in conoscenza e soprattutto in preghiera: quando Heidi è triste la nonna le insegna che si è tristi quando non si conosce nessuno che ti possa aiutare, «pensa come fa bene, quando si ha nel cuore qualcosa che opprime e che fa soffrire continuamente, potersi rivolgere al buon Dio, dirgli tutto e pregargli che ci aiuti in quelle cose in cui nessuno, proprio nessuno ci può aiutare. Egli può tutto e ci può dare ciò che ci farà contenti». Questo rapporto sarà anche l'avvio per la conversione del nonno stesso: la prima storia che Heidi ha imparato a leggere è quella della parabola del figliol prodigo e quando Heidi la racconterà al nonno per la prima volta il nonno sentirà che quelle parole di Gesù sono per lui e si sentirà anche lui abbracciato dalla misericordia di Dio. Ma bisogna leggerla per capirne tutta la dinamica.Altro non voglio svelarvi. Dico solo che chi ne trarrà piacere potrà dilettarsi leggendo anche «il secondo libro di Heidi» che l'autrice scrisse poco dopo e che mette a tema lo straordinario rapporto tra Heidi e Clara.

Quarta Radio
Chi fu? Una novella di Luigi Pirandello.

Quarta Radio

Play Episode Listen Later Dec 10, 2020 21:24


[...] Credetemi, vi prego. Io non sono capace d'inventare una cosa simile. Non saprei riferirvi parola per parola quel che mi disse; ma comprenderete agevolmente che certe idee non possono uscire dal mio cervello, perché Jacopo Sturzi, quantunque uomo intemperante assai, fu un vero filosofo, filosofo originalissimo, e mi ha parlato col senno dei morti. Lo raggiunsi, mentre già stava per posar la mano piccola e tremula su la gruccia della porta a vetri d'una osteria. Si volse di scatto, mi prese per un braccio e, trascinandomi in giú, nell'ombra, fece: - Luzzi, per carità, non dire che son vivo! - Ma come... lei? - balbettai. - Sí, son morto, Luzzi - soggiunse; - ma il vizio, capisci, è piú forte! Mi spiego subito. C'è chi muore maturo per un'altra vita, e chi no. Quegli muore e non torna piú, perché ha saputo trovar la sua via; questi invece torna, perché non ha saputo trovarla; e naturalmente la cerca giusto dove l'ha perduta. Io, per esempio, qui, all'osteria. Ma che credi? È una condanna. [...]

Novelle per un anno,  Luigi Pirandello
Chi fu? Una novella di Luigi Pirandello.

Novelle per un anno, Luigi Pirandello

Play Episode Listen Later Dec 10, 2020 21:24


[...] Credetemi, vi prego. Io non sono capace d'inventare una cosa simile. Non saprei riferirvi parola per parola quel che mi disse; ma comprenderete agevolmente che certe idee non possono uscire dal mio cervello, perché Jacopo Sturzi, quantunque uomo intemperante assai, fu un vero filosofo, filosofo originalissimo, e mi ha parlato col senno dei morti. Lo raggiunsi, mentre già stava per posar la mano piccola e tremula su la gruccia della porta a vetri d'una osteria. Si volse di scatto, mi prese per un braccio e, trascinandomi in giú, nell'ombra, fece: - Luzzi, per carità, non dire che son vivo! - Ma come... lei? - balbettai. - Sí, son morto, Luzzi - soggiunse; - ma il vizio, capisci, è piú forte! Mi spiego subito. C'è chi muore maturo per un'altra vita, e chi no. Quegli muore e non torna piú, perché ha saputo trovar la sua via; questi invece torna, perché non ha saputo trovarla; e naturalmente la cerca giusto dove l'ha perduta. Io, per esempio, qui, all'osteria. Ma che credi? È una condanna. [...]

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXXII domenica tempo ordinario - Anno A (Mt 25, 1-13)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Nov 4, 2020 6:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6298OMELIA XXXII DOMENICA T. O. - ANNO A (Mt 25,1-13)Le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozzeda Il settimanale di Padre PioCon la parabola delle dieci vergini, che la Liturgia propone oggi alla nostra meditazione, ci immettiamo nel cosiddetto "discorso escatologico" di Gesù (Mt 24; 25), nel quale alle profezie sulla distruzione della città santa e sulla fine del mondo fa seguito l'insegnamento sulla vigilanza richiesta al cristiano. Tale dottrina è esposta dal Signore in tre parabole: la parabola del servo fedele, la parabola delle dieci vergini e la parabola dei talenti. Il "discorso escatologico" termina con l'insegnamento di Gesù sul giudizio finale (ivi, 25,31-46) che, molto opportunamente, la Liturgia inserisce nell'ultima domenica del Tempo ordinario, in cui la fine dell'Anno liturgico vuole rappresentare la fine dei tempi e il ritorno del Signore quale supremo giudice dei vivi e dei morti.Nella parabola delle dieci vergini il Signore usa una scena di nozze, tanto frequente nel mondo ebraico, per ribadire la necessità della vigilanza nell'attesa del giudizio finale. Secondo la tradizione ebraica, nella cerimonia di nozze un corteo formato da amici dello sposo e amiche della sposa andava a prendere la sposa a casa di suo padre e, con lampade accese, la conduceva a casa dello sposo dove, una volta giunto lo sposo, si teneva la cena nuziale. Le dieci vergini della parabola, dunque, attendevano lo sposo, ma non tutte con la medesima vigilanza: cinque, infatti, avevano poco olio nelle lampade. La Tradizione ha ravvisato nelle lampade il simbolo della fede e nell'olio il simbolo della carità che, sola, ammette al banchetto del Cielo. Dunque le vergini stolte avevano la fede (le lampade), ma non la carità (l'olio) e per questo non furono ammesse al banchetto. È quanto afferma anche s. Giacomo nella sua lettera: «Che giova [...] se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? [...] la fede se non ha le opere, è morta in se stessa» (Gc 2,14.17). Dunque, come la lampada senza l'olio è spenta, così la fede senza la carità è morta.Bisogna ben comprendere che la parabola delle dieci vergini, con tutta la suggestiva bellezza e l'arcano incanto che da essa promana, non è indirizzata solo alle anime consacrate, come spesso si tende a credere. Essa è rivolta ad ogni fedele, la cui anima – al di là dello stato di vita – è in attesa dello Sposo Divino che, se l'avrà meritato, le schiuderà le porte del Regno dei cieli, dove il Matrimonio non esisterà più perché gli uomini saranno come «angeli nel cielo» (Mt 22,30).Il Signore, dunque, ci esorta a tener le lampade accese, con una cospicua riserva d'olio, perché non si spengano; ci esorta alla vigilanza perché non sappiamo in quale giorno «il Figlio dell'uomo verrà» (ivi, 16,27). La vigilanza consiste anzitutto nell'osservanza dei Comandamenti, nella preghiera, nella mortificazione e nella pratiche di tutte le virtù cristiane.Va notato, inoltre, che l'epilogo della parabola, con le vergini stolte che rimangono infelicemente fuori del banchetto, non si riferisce alla Vita eterna, ma agli ultimi istanti della vita terrena, quando, in attesa della venuta del Signore, si vorrebbe recuperare il tempo sciupato nel corso della vita e non è più possibile! Alla resa dei conti, cioè al fatidico momento del trapasso che verrà per tutti, quante cose si vorrebbe aver fatto, mentre ci si trova a mani vuote e il tempo è ormai compiuto! Per questo l'omiletica di un tempo insisteva tanto sull'importanza dei cosiddetti Novissimi (morte, giudizio, inferno, Paradiso). E ciò faceva con infinita saggezza. Infatti, «Nella vita dell'uomo, niente è più certo della morte e niente più incerto del giorno della morte», avvertiva s. Alfonso. Di qui la necessità di non "sonnecchiare" in una vita mediocre, fatta di continui compromessi e cedimenti, servendo un po' Dio e un po' il mondo. Non è questa, infatti, la vita di un vero cristiano in attesa del suo Sposo e Giudice!Padre Pio era inesorabile con i suoi figli spirituali quando si trattava di scuoterli dal torpore di una vita cristiana mediocre, negando persino loro l'assoluzione sacramentale per esortarli alla necessaria vigilanza. «La presente vita – scrive nel 1918 ad una figlia spirituale – non ci è data se non per acquistare l'eterna, e per mancanza di questa riflessione fondiamo i nostri affetti in quello che appartiene a questo mondo, nel quale andiamo passando; e quando bisogna lasciarlo ci spaventiamo e ci turbiamo. Credetemi [...], per vivere contenti nel pellegrinaggio, bisogna aver presente agli occhi nostri la speranza dell'arrivo alla nostra patria, dove eternamente ci fermeremo» (Epistolario III, pp. 725-726).Le vergini stolte, in effetti, furono tali proprio per quella mancanza di riflessione – per dirla con Padre Pio – sulle realtà future che invece fu propria delle sagge.La Chiesa c'invita costantemente alla considerazione delle realtà future e alla saggia vigilanza che ne deriva. Ascoltiamo, dunque, il richiamo di questa provvida Madre, così ben espresso da uno dei suoi figli più illustri, s. Agostino: «Veglia con il cuore, veglia con la fede, con la carità, con le opere [...]; prepara le lampade, bada che non si spengano [...]; alimentale con l'olio interiore di una retta coscienza; rimani unito allo Sposo con l'amore, perché egli ti introduca nella sala del banchetto, dove la tua lampada non si spegnerà mai». Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 689

Educare con calma
La morte spiegata ai bambini e il loro dolore

Educare con calma

Play Episode Listen Later Oct 30, 2020 19:00


In questo episodio parliamo di un tema difficile, importante, forse un po' tabù: il dolore e la morte. È giusto parlare della morte ai bambini? Come spiego la morte a mio figlio? Come posso alleviare il dolore dei miei bambini? Non è meglio proteggerli da un dolore così forte quando sono piccoli? In questo episodio, cercando di usare più tatto e sensibilità possibile, rispondo a queste e altre domande. Credetemi, non è facile parlare un tema così delicato, ma proprio per questo dobbiamo parlarne e magari anche cambiare le carte in tavola: perché deve essere un tema delicato? Perché non normalizzarlo? Mi trovate anche su Instagram e Facebook come @lateladicarlottablog e sul mio sito www.lateladicarlotta.com. Come appoggiare il podcast: Io non faccio pubblicità e non accetto sponsor, perché le pubblicità mi danno fastidio e non voglio sottoporvi a più pubblicità di quelle che già vi sommergono nella vita quotidiana. Se vi piace il mio podcast e volete aiutarmi a mantenerlo vivo, potete condividerlo con più amici possibile e acquistare uno dei miei corsi: Educare a lungo termine: un corso online su come educare i nostri figli (e prima noi stessi) in maniera più consapevole. Tanti genitori mi dicono che gli ha cambiato la vita. Co-schooling – educare a casa: un corso online su come affiancare il percorso scolastico per dare l'opportunità ai bambini di non perdere il loro naturale amore per il sapere.

L'italiano vero
37- L’origine dei calendari con italiastoria.com

L'italiano vero

Play Episode Listen Later Sep 26, 2020 51:21


Ciao Italiano Veri! Oggi una puntata strepitosa! Credetemi sulla parola

I Podcast di SupportoMarketing.it

Chiarito che siamo tutti venditori, impariamo come dire no nella nostra vita o nella nostra professione. Credetemi, è importante saperlo fare al momento giusto

I Podcast di SupportoMarketing.it

Chiarito che siamo tutti venditori, impariamo come dire no nella nostra vita o nella nostra professione. Credetemi, è importante saperlo fare al momento giusto

3PO Podcast
Episodio 4 - Un giro intorno al mondo con FIBA

3PO Podcast

Play Episode Listen Later Apr 5, 2020 78:52


Questo è un episodio che avrei voluto tirare avanti per ore. Si inizia parlando di quello che ti regala il campo, delle emozioni e le persone che porti dietro per il resto della tua carriera. Il meraviglioso ospite di oggi è Roberto Chiari, ex arbitro con 444 partite di Serie A, innumerevoli gare di EuroLeague e partite internazionali sulle spalle, ora passato in cattedra come istruttore internazionale FIBA. Credetemi, vorrete passare molto più tempo ascoltando le sue storie che l'oretta di questo episodio. Attenzione: contiene anche consigli importantissimi su come essere un arbitro migliore! L'angolo tecnico di WeRef ha finalmente un nome (lo riveliamo nell'episodio) e si discute di palla a due e possesso alternato. Scoprite tutto su https://3po.tommasotani.it/4/

Questione di riflessi
Puntata 14 - Cinema & sport vol. 3

Questione di riflessi

Play Episode Listen Later Apr 2, 2020 65:48


Non di venerdì ma di giovedì, torna l'appuntamento settimanale con i film sportivi, accompagnati dalla musica della Motown, storica etichetta soul di Detroit.Sto riguardando qualsiasi cosa pur di rivedere una partita di pallone. Credetemi non ce la faccio più. In più, l'attesa per The Last Dance non aiuta.

IN Tech
156: SSD e risparmiate un sacco di soldi

IN Tech

Play Episode Listen Later Mar 9, 2020 29:17


Risparmiate un sacco di soldi e prendete un SSD anche su un nuovo iMac. Credetemi.Perdonate la qualità non eccelsa ma abbiamo avuto problemi in fase di registrazione audio.

PMConfidential
Episodio 14: “Scopriamo insieme la bellezza dell'essere single”.

PMConfidential

Play Episode Listen Later Jul 13, 2019 3:38


Basta versare lacrime! Riscopriamo insieme qua fa bellezza c'è nell'essere single. Credetemi meglio sole che male accompagnate! Se l'episodio ti è piaciuto, ti chiedo di condividerlo sui tuoi canali social e lasciare una recensione a cinque stelle così che sempre più persone possano ascoltare PMConfindential.

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Paola Maugeri's Podcast
Episodio 14: “Scopriamo insieme la bellezza dell’essere single”.

Paola Maugeri's Podcast

Play Episode Listen Later Jul 12, 2019 4:34


Basta versare lacrime! Riscopriamo insieme qua fa bellezza c’è nell’essere single. Credetemi meglio sole che male accompagnate! Se l'episodio ti è piaciuto, ti chiedo di condividerlo sui social usando gli hashtag #professioneessereumano e #pmconfidential e di lasciare una recensione a cinque stelle così che sempre più persone possano ascoltare PMConfindential.Per rimanere aggiornato sui nuovi episodi puoi iscriverti qui: https://paolamaugeri.it/podcast/Ti aspetto all'interno della Community Paola Maugeri | Professione Essere Umano per approfondire gli argomenti di cui parliamo in PMConfidential grazie alle dirette che tengo nel gruppo Facebook.Le dirette saranno lo strumento con cui poterci confrontare e rafforzare ancora di più, insieme!Se non ti sei ancora iscritto alla Community, puoi farlo qui: https://paolamaugeri.it/community/Se vuoi seguirmi sui social, mi trovi su:Instagram: https://instagram.com/paolamaugeriFacebook: https://www.facebook.com/pmpaolamaugeri/Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC4ZctxkQ6MSxYdMORiOvhdQ

Culti su Radio Beckwith
Culto Evangelico - Dario Tron - Giovanni 14

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later May 15, 2017 26:00


Giovanni 14, V.V. 1-121 «Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via».5 Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse.12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre;

Culti su Radio Beckwith
Culto Evangelico - Dario Tron - Giovanni 14

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Play Episode Listen Later May 15, 2017 26:00


Giovanni 14, V.V. 1-121 «Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!2 Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? 3 Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; 4 e del luogo dove io vado, sapete anche la via».5 Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"? 10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse.12 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre;

RockCast Italia
Episodio 169 - While in Palma

RockCast Italia

Play Episode Listen Later Jul 30, 2008 59:36


Un episodio bonus, full-music / full-rock, per riempire la pausa per le regate di Palma di Mallorca. Poche chiacchiere, una fraccata di musica dagli archivi storici di RockCast Italia. Credetemi: c'è da sballare! La scaletta: StereoTactic (Sweet Denial... with a taste of revenge) Berman (Life in the Stars) Vanderveen (Weekend full of weekends) El84 (Mystic Road) Handhoney (Paper or Plastic) Neurock (Goal in Life) Anemo (Fallout Renegade) The Muffs (A Little Luxury) The Reverse Engineers (Mercury in Retrograde) New Leaf (Magic Carpet) Jimmy Golding (Rocket to the Moon)