Podcasts about vedete

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Best podcasts about vedete

Latest podcast episodes about vedete

Radio Wave
Lit: Dejte ženám pokoj, vzkazuje Alba de Céspedes v Zakázaném deníku

Radio Wave

Play Episode Listen Later Feb 19, 2025 30:53


Vedete si deník? Hrdinka knihy italské novinářky kubánského původu Alby de Céspedes ano. Čtyřicátnice Valeria si jednou ilegálně v trafice koupí sešit v černých deskách a začne se před svou rodinou schovávat, aby do něj mohla psát. Co to pro ní znamená, rozebírají Eva s Honzou v novém Litu.

Caffe 2.0
3410 LONG Tra conti non utilizzabili, autenticazione, diritto della navigazione, concorrenza, uso anonimo e sicurezza

Caffe 2.0

Play Episode Listen Later Dec 29, 2024 24:42


I valori informatici.Non etica, attenzione. Valori. Etica e' una conclusione, i Valori sono il fatto giuridico rilevante.Cosa significa ?Entro su un conto online. Necessaria la app per l'otp. L'app e' in manutenzione. Sistemi alternativi ? Nessuno, pazienza per il cliente.Password e passkey: vanno gestite separatamente. E non deve gestirle solo Microsoft o Apple. Voglio anche altri, indipendenti. Impossibile: il tuo hardware si bloccherà.Valori e produttori indipendenti: cyber act, liability act,  nis2 ... si fa a gara per presumere responsabilità a carico di tutti ugualmente, impipandosene del contesto. Distruggendo i piccoli produttori indipendenti.Il tutto, limitato sempre piu' il diritto a farci rappresentare da altri: prima 5 impronte digitali, ora soli due visi. Io devo poter delegare l'uso del mio dispositivo a chi ritengo io, non deve essere vietato per motivi di sicurezza o altro. Ovviamente le responsabilità tra delegante e delegato non scompaiono, scompare solo il diritto di poter delegare altri.Vedete che e' un problema di valori ? Quali valori vogliamo difendere nel 2025 ? Vogliamo che un generico rinvio all'etica permetta di cancellare i singoli valori ?Dobbiamo stare attenti a non ingannarci da soli. Quello che si pretende e' una certezza centralizzata, non una responsabilità diffusa. Potere a pochi di controllare tutti gli altri, affidando solo ai big la gestione dei diritti.Come se per ogni pagamento insoluto potesse intervenire un poliziotto che entra a forza in casa e si porta via il salvadanaio, in nome della sicurezza.E' un problme adi vlori. Null'altro. Quali vogliamo difendere ?

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte
Ce se ascunde în spatele fabricii de vedete K-pop

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 14:53


Urmăriți un documentar bine făcut care ne descoperă ce se ascunde în spatele fabricii de vedete care face pe bandă rulantă idoli pentru K-pop - unul din curentele muzicale care este la modă în Asia și nu numai.Vizionare cu folos!Pentru Pomelnice și Donații accesați: https://www.chilieathonita.ro/pomelnice-si-donatii/Pentru mai multe articole (texte, traduceri, podcasturi) vedeți https://www.chilieathonita.ro/

Il Nostro Pane Quotidiano
Un solo esercizio - 3 Dicembre 2024

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Dec 3, 2024 3:14


Vedete quale amore ci ha dato il Padre, quello di essere chiamati figli di Dio!1 Giovanni 3:1

Tenero Gheriglio
142 • Vedete la mia nebbia fuori dalla finestra?

Tenero Gheriglio

Play Episode Listen Later Nov 4, 2024 36:46


La puntata 142, cioè il VideoPodcast 13 (versione video su YouTube: https://youtu.be/Wb13VoV1pWU), parte con alcune dinamiche di vita, con i nuovi Mac, con Apple Intelligence; continua col mostrarvi il mio nuovo iPad e gli accessori, il caricatore americano con adattatore italiano, una presa smart, un nuovo cinturino per l'Apple Watch, due controller universali bellissimi; e infine conclude coi libri: "Il Piccolo Principe", "La brevità della vita", "Il conte di Montecristo", "Non lasciarmi", "Qualcosa, là fuori", "Il fuoco interiore", "Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi", "Come si sbriciola un biscotto?", "Storia della bambina perduta. L'amica geniale (volume quarto)". • Apple Intelligence: https://www.apple.com/it/newsroom/2024/10/apple-intelligence-is-available-today-on-iphone-ipad-and-mac/ • Meross Matter Presa Smart: https://www.amazon.it/dp/B0C4LHP7G3? • Perfezionamento estetico scrivania, post Instagram: https://www.instagram.com/p/DB6FjY-irDA/?igsh=eXNyOGdmZm9sc3h5 • Controller 8BitDo SN30 pro (special editions): https://www.8bitdo.com/sn30-pro-g-classic-or-sn30-pro-sn/ Canale Telegram: https://t.me/miry1919 CONTATTI Telegram: @miriananovella Instagram: @miry_geek X (Twitter): @Miry1919 Mastodon: @miriananovella@mastodon.social youtube.com/@miriananovella DONAZIONE libera su Satispay: https://miry1919.github.io/hugosite/donors/

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte
De ce mor atât de multe vedete porno?

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte

Play Episode Listen Later Oct 4, 2024 15:35


De ce mor atât de multe vedete porno? Ce se ascunde în spatele industriei care atrage și distruge atâtea suflete? Vizionați un material foarte bine făcut și documentat care ne arată adevărul din spatele ușilor închise.Vizionare cu folos!Pentru Pomelnice și Donații accesați: https://www.chilieathonita.ro/pomelnice-si-donatii/Pentru mai multe articole (texte, traduceri, podcasturi) vedeți https://www.chilieathonita.ro/

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte
Cum să ajungem vedete - Dima Trofim, p. Teologos

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte

Play Episode Listen Later Sep 22, 2024 68:06


Ascultați o discuție plăcută cu Dima Trofim despre ce înseamnă a fi vedetă și cum este viața unui tânăr pe scenă și în spatele scenei.Vizionare plăcută!Pentru Pomelnice și Donații accesați: https://www.chilieathonita.ro/pomelnice-si-donatii/Pentru mai multe articole (texte, traduceri, podcasturi) vedeți https://www.chilieathonita.ro/

The Melrose Show
Season 2 Episode 1: Sabrina Vedete Session 2; The Goddess Seastar of Sacred Feminine Wisdom.

The Melrose Show

Play Episode Listen Later Sep 17, 2024 60:22


Season 2 Episode 1 Sabrina Vedete Session 2 Sacred Feminine Wisdom with Sabrina Vedette & Mel Rose Wild Happy Full Moon! We are launching on a magical moon with a stellar Seastar. Let's howl and heal together! September 17 - Full Moon in Pisces Harvest Moon happens at 8:34 p.m. MST / 10:34 EST. In this launch episode of the podcast Season 2, Mel Rose reconnects with Sabrina Vedette of Sacred Lotus Yoni, a medicine woman, womb healer, and vaginal steam therapist. They discuss Sabrina's profound journey in the feminine spiritual realm, focusing on womb healing, Yoni mentorship, and the significant life changes Sabrina has experienced since their last talk in 2020, her marriage and the birth of her daughter Ayala and expansion of her practice. Sabrina shares the emotional and empowering story of her home birth and her journey through motherhood. The conversation also touches on the importance of sovereign choice in childbirth, the power of Yoni practices, and reclaiming feminine energy. Sabrina explains why she uses the term 'Yoni' instead of 'vagina,' emphasizing the sacredness and reverence of the word. The duo talks about the importance of releasing past traumas to make room for personal growth and the significance of sisterhood and collaborative energy among women. They delve into Sabrina's spiritual work, including her experiences with plant medicine, her upcoming retreat in Mexico, and the various offerings she provides to women for restoring menstrual cycle health and embracing their sensuality. The episode is a testament to the transformative power of spiritual and somatic practices for women in reclaiming their divine feminine strength and sovereignty. Mel Rose shares some very personal experiences that we didn't know and that we are grateful she has the courage to share in hopes of inspiring and connecting other women to Sabrina's powerful and healing program and retreats.  Sabrina's Website for Jeweled Womb Mentorship Program, Yoni Steams, Retreat Information and more! https://www.sacredlotusyonisteam.com/ Sacred Lotus Instagram  https://www.instagram.com/sacredlotus.yonirituals/ Sabrina's Instagram https://www.instagram.com/sabrinavedete.official/ 00:00 Welcome to Season Two & Hellos 00:27 Reconnecting Mel Rose & Sabrina Vedette 01:44 Sabrina's Journey and Manifestations since 2020 02:50 The Story of Ayala's Birth 08:12 Home Birth and Sovereign Choice 16:37 Spiritual Work and Plant Medicine 22:47 Healing Womb Trauma 26:34 The Journey of Womb Healing 27:33 The Role of Therapy and Somatic Experiencing 28:08 Embodiment Rituals and Rewriting the Story 32:18 The Power of the Word 'Yoni' 33:56 Unlocking Femininity and Consciousness 36:36 The Importance of Sisterhood and Release 41:44 Motherhood and Divine Purpose 46:18 Upcoming Retreats and Offerings 51:42 The Benefits of Yoni Practices 55:16 Final Thoughts and Encouragement

Equipaggiati
#172 - Il vero discepolo di Gesu' - Luca 14:16-35

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Aug 26, 2024 6:59


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il vero discepolo di Gesu'16 Gesù allora gli raccontò questa parabola: «Un uomo preparò un gran pranzo e invitò molta gente.17 Quando tutto fu pronto, mandò uno dei suoi servi ad avvertire gli ospiti che era tempo di presentarsi. 18 Ma tutti cominciarono a trovare delle scuse. Uno disse che aveva appena comprato un terreno e voleva andare a vederlo, perciò chiese di essere scusato se non accettava lʼinvito. 19 Un altro disse che aveva appena comprato cinque paia di buoi e voleva provarli. 20 Un terzo si era appena sposato e anche questa era unʼaltra buona ragione per non partecipare al banchetto.21 Il servo tornò dal suo padrone e riferì tutto ciò che gli avevano detto. Allora il padrone, adirato, gli ordinò di andare in fretta per le piazze e i vicoli della città ad invitare i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi. 22 Più tardi, il servo tornò e disse al padrone: “Signore, ho fatto come tu hai ordinato, ma cʼè ancora posto!”23 “Bene!” disse il padrone. “Allora esci di nuovo e vai per i viottoli di campagna e lungo le siepi, e costringi a venire tutti quelli che trovi, così la mia casa sarà piena. 24 Nessuno di quelli che avevo invitato dapprincipio assaggerà anche un solo boccone di ciò che ho preparato!”»25 Unʼimmensa folla seguiva Gesù. Egli si voltò e disse: 26 «Chi vuole seguirmi deve amarmi più di quanto ami suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i suoi fratelli o le sue sorelle. Deve amarmi più della sua stessa vita, altrimenti non può essere mio discepolo! 27 E nessuno può essere mio discepolo, se non porta la sua croce e mi segue.28 Voi certo non cominciate a costruire una casa senza averne prima calcolato la spesa. Infatti, chi si accingerebbe ad una tale impresa, prima di aver fatto i preventivi ed essersi accertato di aver denaro sufficiente per pagare? 29 Altrimenti potrebbe riuscire a completare soltanto le fondamenta e poi uscire dai costi. Allora sì che tutti riderebbero di lui!30 “Vedete quello là?” direbbero con scherno. “Aveva cominciato quella costruzione, ma ha finito i soldi, prima di completare i lavori!”31 Oppure, quale re penserebbe mai di fare una guerra, senza averne prima parlato con i suoi consiglieri e aver discusso con loro se il suo esercito di diecimila uomini sia abbastanza forte da sconfiggere quello di ventimila del nemico, che gli sta marciando contro?32 Se vede che è impossibile, allora, mentre le truppe nemiche sono ancora lontane, il re manderà una delegazione, per discutere le condizioni di pace. 33 Allo stesso modo, nessuno può diventare mio discepolo, se prima non fa un attento calcolo di ciò che ha, e poi rinuncia a tutto per me.34 A che serve il sale se diventa insipido? 35 Se non è salato, non serve a niente, neppure come concime. Non vale niente e devʼessere gettato via. Ascoltate bene, se volete capire ciò che voglio dire!Support the Show.lascia un commentoSupport the Show.

Equipaggiati
#162 - "beati gli occhi che vedono cio' che voi vedete" - Luca 10:21-37

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Aug 12, 2024 6:48


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "beati gli occhi che vedono cio' che voi vedete"21 In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto! 22 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno sa chi è il Figlio, se non il Padre, né chi è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo». 23 E, rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete! 24 Perché vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere quello che voi vedete, e non l'hanno visto; e udire quello che voi udite, e non l'hanno udito».Il buon Samaritano25 Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 26 Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» 27 Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». 28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai». 29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» 30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e s'imbatté nei briganti, che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, quando giunse in quel luogo e lo vide, passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo [, prima di partire], presi due denari, li diede all'oste e [gli] disse: “Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno”. 36 Quale [dunque] di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 37 Quegli [quindi] rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».Support the Show.lascia un commentoSupport the Show.

Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 39 - https://www.bible.com/it/bible...1 Giuseppe fu portato in Egitto; e Potifar, ufficiale del faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo comprò da quegli Ismaeliti che ce l'avevano condotto.2 Il Signore era con Giuseppe: a lui riusciva bene ogni cosa e stava in casa del suo padrone egiziano.3 Il suo padrone vide che il Signore era con lui e che il Signore gli faceva prosperare nelle mani tutto ciò che intraprendeva.4 Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e si occupava del servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa e gli affidò l'amministrazione di tutto quello che possedeva.5 Dal momento che lo ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva,il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per amore di Giuseppe; la benedizione del Signore si posò su tutto ciò che egli possedeva, in casa e in campagna.6 Potifar lasciò tutto quello che aveva nelle mani di Giuseppe; non si occupava più di nulla, tranne del cibo che mangiava. Giuseppe era avvenente e di bell'aspetto.7 Dopo queste cose, la moglie del padrone di Giuseppe gli mise gli occhi addosso e gli disse: «Unisciti a me!»8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio padrone non mi chiede conto di quanto è nella casa e mi ha affidato tutto quello che ha.9 In questa casa egli stesso non è più grande di me e nulla mi ha vietato, se non te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?»10 Benché lei gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì a unirsi né a stare con lei.11 Un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; lì non c'era nessuno della gente di casa;12 allora lei lo afferrò per la veste e gli disse: «Unisciti a me!» Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì.13 Quando lei vide che egli le aveva lasciato la veste in mano e che era fuggito,14 chiamò la gente di casa sua e disse: «Vedete, ci ha portato un Ebreo perché questi si prendesse gioco di noi; egli è venuto da me per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce.15 E com'egli ha udito che io alzavo la voce e gridavo, mi ha lasciato qui la sua veste ed è fuggito».16 E si tenne accanto la veste di lui finché il suo padrone non tornò a casa.17 Allora gli parlò in questa maniera: «Quel servo ebreo che hai condotto in casa è venuto da me per prendersi gioco di me.18 Ma appena io ho alzato la voce e ho gridato, egli mi ha lasciato qui la sua veste ed è fuggito».19 Quando il padrone di Giuseppe udì le parole di sua moglie che gli diceva: «Il tuo servo mi ha fatto questo!» si accese d'ira.20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, nel luogo dove si tenevano chiusi i carcerati del re. Egli era dunque là in quella prigione.21 E il Signore fu con Giuseppe, gli mostrò il suo favore e gli fece trovare grazia agli occhi del governatore della prigione.Episodio: Genesi 39Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 17/09/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023

La Voce del Pastore
“Tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” • 22 Maggio 2024

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later May 22, 2024 69:02


Il Messaggio di Oggi: “TANTO PIÙ CHE VEDETE AVVICINARSI IL GIORNO” • Ebrei 10: 25 • Giacomo 4: 8 • Ebrei 10: 24 • Esodo 15: 26 • 1 Pietro 2: 24 • Romani 6: 3 • 1 Tessalonicesi 5: 23 • 1 Tessalonicesi 4: 18 • Ebrei 3: 13 • 1 Giovanni 1: 7 • Ebrei 6: 4-5 • Matteo 13: 19 (20-22) • Ebrei 3: 7 • Ebrei 6: 6-7 • Isaia 30: 23-24 • Ebrei 6: 8 • Matteo 13: 19 • 1 Tessalonicesi 4: 18 • 1 Tessalonicesi 4: 17 • Romani 8: 19 (20-23) • Ebrei 3: 13 (14-15)--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Rádio BandNews BH
"A Vedete do Brasil" Um Musical Brasileiro - 10/05/24

Rádio BandNews BH

Play Episode Listen Later May 10, 2024 2:26


No Teatro Centro Cultural Unimed-BH Minas, neste sábado e domingo, Virgínia Lane, que foi uma artista que marcou época, enfrentou preconceitos e viveu histórias inacreditáveis em sua carreira como vedete. Números musicais ao vivo embalam o espetáculo, com direito a canções marcantes.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte
RIGOLETTO - Prima puntata, la maledizione.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte

Play Episode Listen Later Mar 30, 2024 29:09


Ho chiesto a voi di decidere quale opera raccontare, e avete scelto lui, Rigoletto! Vedete la locandina stile Il Padrino? Non è un caso. Perchè? Ascoltate e capirete.Questo è il massimo capolavoro di Verdi, un'opera censurata per... no spoiler!TI PIACE OPERA POP?Dacci una mano a portare avanti questa stagione abbonandoti qui: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeDTiuLozKOwDI1_Q_kSvokwzYYto_m0bwn9DMVYvHVvKRUdQ/viewformAiutaci a diffonderlo e sostenerlo, potremo continuare a regalarti emozioni e bellezza.Abbonati ora!Libretti, foto, video, playlist e consigli tutti nella newsletter gratuita che trovi qui sotto. Iscriviti!LA NEWSLETTER DI OPERA POP- Link diretto all'iscrizione: https://foolsteatranti.voxmail.it/user/register - Vuoi scrivere direttamente a me? Ecco la mia mail: luigi@fools.itVuoi seguirmi sui social?FB:Luigi Orfeo | FacebookIG: Luigi Orfeo (@orfeofools) • Foto e video di InstagramDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/opera-pop-lirica-raccontata-ad-arte--4745524/support.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte
RIGOLETTO - Terza puntata, la vendetta.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte

Play Episode Listen Later Mar 30, 2024 39:51


Ho chiesto a voi di decidere quale opera raccontare, e avete scelto lui, Rigoletto! Vedete la locandina stile Il Padrino? Non è un caso. Perchè? Ascoltate e capirete.Questo è il massimo capolavoro di Verdi, un'opera censurata per... no spoiler!TI PIACE OPERA POP?Dacci una mano a portare avanti questa stagione abbonandoti qui: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeDTiuLozKOwDI1_Q_kSvokwzYYto_m0bwn9DMVYvHVvKRUdQ/viewformAiutaci a diffonderlo e sostenerlo, potremo continuare a regalarti emozioni e bellezza.Abbonati ora!Libretti, foto, video, playlist e consigli tutti nella newsletter gratuita che trovi qui sotto. Iscriviti!LA NEWSLETTER DI OPERA POP- Link diretto all'iscrizione: https://foolsteatranti.voxmail.it/user/register - Vuoi scrivere direttamente a me? Ecco la mia mail: luigi@fools.itVuoi seguirmi sui social?FB:Luigi Orfeo | FacebookIG: Luigi Orfeo (@orfeofools) • Foto e video di InstagramDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/opera-pop-lirica-raccontata-ad-arte--4745524/support.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte
RIGOLETTO - Seconda puntata, il rapimento.

OPERA POP - Lirica raccontata ad Arte

Play Episode Listen Later Mar 30, 2024 25:39


Ho chiesto a voi di decidere quale opera raccontare, e avete scelto lui, Rigoletto! Vedete la locandina stile Il Padrino? Non è un caso. Perchè? Ascoltate e capirete.Questo è il massimo capolavoro di Verdi, un'opera censurata per... no spoiler!TI PIACE OPERA POP?Dacci una mano a portare avanti questa stagione abbonandoti qui: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeDTiuLozKOwDI1_Q_kSvokwzYYto_m0bwn9DMVYvHVvKRUdQ/viewformAiutaci a diffonderlo e sostenerlo, potremo continuare a regalarti emozioni e bellezza.Abbonati ora!Libretti, foto, video, playlist e consigli tutti nella newsletter gratuita che trovi qui sotto. Iscriviti!LA NEWSLETTER DI OPERA POP- Link diretto all'iscrizione: https://foolsteatranti.voxmail.it/user/register - Vuoi scrivere direttamente a me? Ecco la mia mail: luigi@fools.itVuoi seguirmi sui social?FB:Luigi Orfeo | FacebookIG: Luigi Orfeo (@orfeofools) • Foto e video di InstagramDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/opera-pop-lirica-raccontata-ad-arte--4745524/support.

Dunwich Buyers Club
Episodio 306 - Tuned, IdeaG report, Frostpunk: The Board Game, Legacy of Yu

Dunwich Buyers Club

Play Episode Listen Later Jan 18, 2024 140:14


Cultisti! Dopo l'abbuffata disordinata quanto doverosa della settimana scorsa, abbiamo finalmente riportato il podcast a una sorta di ordine costituito. Riconoscerete la familiare suddivisione in quattro parti, con un piacevole ritorno: l'annuale mega report di IdeaG by DucaConte e Doc. Poi abbiamo un gioco gigante e infine un report post-campagna su un gioco incredibile. Vedete? Senza sbrodolare prosa su mostri extradimensionali, superflui dibattiti cuoco/capitano, denti d'oro, etc., siamo sereni e in quattro righe facciamo tutto. Avanti tutta.Buon ascolto e come sempre… Ci vediamo dall'altra parte!

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche Xmas Week - Elf Me (Younuts! 2023)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Dec 18, 2023 25:36


Ed ecco qui che iniziamo la settimana di Natale delle Recensioni CaRfatiche Podcast! Yeeeeeee!!! Ehm...iniziamo male, a dire la verità. Perché il nuovo film degli Younuts! è una pellicola abbastanza imbarazzante, nella quale la simpatia di Lillo, nei panni di un elfo pasticcione, non riesce a portare a casa un risultato degno di nota. A voler proprio essere buoni, qualche momento carino può anche esserci, ma una sceneggiatura pasticciata e frettolosa lo fa naufragare miseramente. Elf Me può essere visto da un pubblico distratto, che ha quasi zero pretese. Un filmetto che si porta a casa, seppur con fatica... ma che si guarda una volta sola e avanza pure. Lo trovate su Prime, ad ogni modo. Vedete un pochino voi.

La Voce del Pastore
“Tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” • 24 Novembre 2023

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Nov 24, 2023 64:37


Il Messaggio di Oggi: “TANTO PIÙ CHE VEDETE AVVICINARSI IL GIORNO” • Ebrei 10: 25 • Matteo 25: 4 • Matteo 7: 24 • Romani 13: 12 • Romani 13: 11-14 • 1 Corinzi 3: 13 • Giovanni 4: 6 • Giovanni 4: 18-19 • 1 Corinzi 3: 13-15 • 1 Corinzi 3: 16 • 1 Corinzi 3: 17 • Apocalisse 2: 4-5 • Giovanni 14: 3 • Filippesi 1: 21 • Filippesi 1: 20 • 1 Tessalonicesi 4: 17--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Oroscopodcast
L'OROSCOPODCAST di Ginny dal 23 al 29 ottobre 2023

Oroscopodcast

Play Episode Listen Later Oct 22, 2023 15:09


Settimana ricchissima, astrologicamente parlando e non. Ci sono, nell'ordine: Mercurio che entra in Scorpione e ci rende tutti piu sgamati, ma soprattutto i segni d'acqua, l'eclissi di luna del 28 ottobre tra Toro e Scorpione e pure il mio compleanno. Vedete voi.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un sogno che bisognava sognare | 1 Ottobre 2023 | MESSAGGIO PER LO SCIOGLIMENTO DELLA CHIESA

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 1, 2023


La storia della nostra chiesa è fatta di nascita, crescita, frutti, gioie, dolori... vissuti assieme per 26 anni. A conclusione di questa lunga avventura, cosa si può dire? E' stato solo un sogno? Se lo è stato, lo abbiamo fatto assieme... Ed era un sogno che bisognava sognare.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 12 minutiTempo di ascolto audio: 25 minutiE così siamo giunti all'ultimo messaggio. Solo che stavolta non è l'ultimo messaggio di una serie di predicazioni. Ma è davvero l'ultimo messaggio il messaggio terminale, finale di questa nostra chiesa.Pur non essendo non essendone più pastore da  circa dieci  mesi, pur non essendo chi  la conduce,  permettetemi comunque come pastore emerito di questa chiesa e come uno dei fondatori della Chiesa della Vera Vite di dire alcune parole a conclusione di una storia  che è proseguita in interrottamente per 26 lunghi anni.Era il gennaio del 1997 (siamo nell'altro millennio) quando iniziammo a fare studi biblici nelle case in quattro persone tra Montefiascone e Tuscania, per poi iniziare con i culti in casa, nelle case delle delle persone che allora frequentavano; e poi la prima sala a via della Croce qua a Montefiascone, e poi questa sala da dove vi parlo ora e che, come sentite, in questo momento è vuota.Ma attenzione: non vi inganni ciò che vedete con gli occhi o che sentite con le vostre orecchie, ma dovete imaginare dietro le mie spalle, qui dove sta quel crocifisso che ha simboleggiato per tanti anni la nostra identità,  una folla di oltre 200 persone che negli anni hanno frequentato questa chiesa, di cui 130 l'hanno frequentata assiduamente,  e di questi oltre 40 membri di chiesa che  che sono stati attivi servitori che si sono alternati nelle varie attività di questa chiesa e di questa meravigliosa avventura.E oltre questi, tutte le persone che hanno letto, ascoltato, o visto gli oltre 4.000 messaggi che abbiamo pubblicato sul sito in 20 anni per quasi 2.000 ore di predicazione, ovvero più di 83 giorni ininterrotti di predicazione... E sono tutte là, e rimarranno come storia.Dietro di me ci sono sono anche gli oltre 200 pastori e responsabili di chiesa che hanno partecipato negli anni ai nostri seminari sulla chiesa e i quasi 400 studenti dei corsi estivi di inglese (vi ricordate gli English Camp?) Ma ci sono anche gli i più di 30 migranti che abbiamo accudito, nutrito, sostenuto e aiutato durante un periodo molto importante della nostra chiesa, quando qua a Montefiascone c'era un centro di prima accoglienza. E anche i sordomuti che sono stati presenti in questa sala e hanno ricevuto le traduzioni LIS, o quelli che hanno ascoltato tramite i gesti che faceva la nostra traduttrice nella lingua dei segni.La storia di questa chiesa non è iniziata a caso ma per volontà del Signore; non è stato né Marco né Bernardino né Michele a fondare questa chiesa, ma è stato il Signore che l'ha piantata, nutrita e fatta crescere in un paese, in una zona dove non c'era mai stata nessuna chiesa evangelica prima.Non siamo stati bravi noi a sognare questa chiesa, ma è stato il Signore a mettere in noi quel sogno, Perché questa era la necessità perché c'era bisogno di sognarlo quel sogno di una chiesa che si chiamava Chiesa della Vera Vite. Perché serviva a testimoniare di lui in questo luogo dove nessun altro aveva mai parlato, e nei vari paesi da cui noi proveniamo.Questo abbiamo fatto per 26 lunghi anni; fedelmente, non scendendo a compromessi che forse avrebbero fatto crescere di più la nostra comunità e più in fretta, ma siamo rimasti fedeli alla sua Parola e al progetto di creare una comunità dove tutti potessero ascoltare la parola del Signore almeno una volta nella propria vita. Dove potessero sentirsi a casa, dove potessero sentirsi amati, accolti, e dove potessero avere una possibilità di partecipare, non soltanto di ascoltare la Parola del Signore.Ci siamo riusciti? Talvolta sì,  talvolta no. E ora il Signore ci sta chiedendo di voltare pagina Attenzione, non è un fallimento! Non è un fallimento; le chiese nascono, crescono, si consolidano e muoiono... Pensate una cosa: nel Nuovo Testamento ci sono tante chiese.  Tante chiese, ma nessuna delle chiese che leggiamo nel Nuovo Testamento è sopravvissuta; e si trattava di chiese enormi.  Non Roma, non Corinto, non Galazia, non Filippi, nemmeno Tessalonica e nemmeno Efeso ci sono più; queste chiese sono scomparse.Ecco prendete ad esempio Efeso.  Efeso era una città straordinaria; era un porto di mare sulla costa dell'odierna Turchia, conteneva monumenti di straordinaria importanza,  imponenti,  come il tempio di Artemide (che sarebbe  Diana per  i Romani) che era forse il più grande edificio al mondo presente all'epoca, una delle sette meraviglie del mondo si diceva.Era la capitale della provincia importante Romana dell'Asia Minore e aveva ha dentro di sé 200.000 abitanti; pensate quant'era grande! Era la terza città più potente del mondo dopo Roma e Alessandria d'Egitto e proprio lì, in questa città enorme, in questa città potente nacque una chiesa famosa, grande davanti agli occhi del Signore, così importante  da diventare sede di uno dei più importanti concili ecumenici, quello del 43,  uno dei primi  concili della Chiesa Cristiana,  e ad avere un libro intero intitolato a lei nel Nuovo Testamento,  la Lettera agli Efesini.Pensate quanto era importante questa chiesa;  cosa potete pensare si immaginassero gli Efesini della propria chiesa?  “Ah una chiesa del genere,  questa chiesa sarà non sarà mai smossa.  Questa chiesa continuerà per sempre, per sempre frutterà persone,  ci saranno persone che verranno...”  Ma poi,  il mare si ritirò, il porto di Efeso divenne una distesa di sabbia lontana dal mare e le persone cominciarono ad andarsene. E così, come se ne andarono le persone normali dei 200.000, anche le persone di chiesa cominciarono ad andarsene; non perché non l' amassero più, non perché non avessero più progetti  per il Signore, ma semplicemente perché la loro vita non era più lì, non era più in quel luogo.Dove andarono? Questo non lo sappiamo, non è scritto nella Parola; probabilmente si disperso nelle chiese lì a fianco, lì vicino, a gruppetti, a singoli, là dove andarono ciascuno a vivere; e sono sicuro che continuarono a parlare alla gente di Cristo.La loro missione continuò tra le altre persone, continuarono a benedire le comunità dove erano andati parlando del Signore attraverso i doni che avevano loro.A Montefiascone non c'è mai stato un mare che si è ritirato, ma molti hanno traslocato e molti continuano a farlo seguendo il mare della vita, il futuro familiare diverso, il lavoro e gran parte di quelle 200 persone di cui parlavo all'inizio che hanno frequentato la nostra chiesa in questi 26 anni anni ora sono altrove, non sono più qua, ma continuano a parlare di Cristo, continuano a benedire gli altri, continuano ad esercitare i loro doni in altre strutture, in altre comunità.  Non farò elenchi perché potrei rischiare di scordare qualcuno o qualcuna, ma voi avete ben chiaro di chi parlo, vero?Ma la vita è così; le chiese nascono, le chiese crescono, le chiese invecchiano, le chiese muoiono... Ed è quello che è successo alla nostra. Vedete, per me che sono stato usato dal Signore per piantare la prima chiesa evangelica di sempre in questa città, nella mia città, che ho predicato il primo messaggio di chiesa, credetemi,  predicare l'ultimo messaggio in una sala vuota è come perdere un figlio amato.E devo stare attento; devo stare molto attento a non commettere tre errori, che corrispondono a tre peccati. E vorrei che nessuno di voi che mi ascolta in questo momento cadesse in questa trappola, che è una trappola del maligno.Per cui per prima cosa:1) Rifiutate di essere amareggiati per ciò che è accadutoPotremmo essere amari... e forse un po' lo siamo. Ma se ci aggrappiamo all'amarezza facciamo solo male a noi stessi. L'amarezza prolunga il dolore,  non lo affievolisce  o lo dimezza.  C'è stato un tempo per seminare, c'è stato un tempo per raccogliere...  e ora è il tempo di cambiare terreno.Seconda cosa:2) Rifiutate di incolpare qualcuno Così come nessuno, neppure io, posso prendermi il merito della nascita di questa chiesa, di aver piantato la Chiesa della Vera Vite, allo stesso modo nessuno è la causa del suo scioglimento.  Vedete, la tranquillità con cui abbiamo accettato e deciso tra responsabili che era ora di sciogliere la chiesa è un gran conforto. Credetemi è un gran conforto che mi indica che non siamo noi a decidere di sciogliere questa chiesa, ma chi l'aveva piantata.  Ci sta chiedendo di porre le nostre radici altrove.E,  terza cosa:3) Rifiutatevi di spettegolare e di giudicareLa Bibbia dice più e più volte che una delle cose che Dio odia in maniera totale nella vita sono i pettegolezzi.  Non siete voi, non sono io, non siamo noi il giudice; non dobbiamo dire in giro “Ah, la mia chiesa si è chiusa a causa di...”. Non siate amareggiati, non date la colpa a nessuno e non giudicate nessuno.Non fate tutto ciò: rifiutate di essere amareggiati, rifiutate di incolpare qualcheduno e rifiutatevi di spettegolare o di giudicare.  Non fate tutto ciò; neppure io debbo farlo!Quello che invece vorrei fare io e che desidero voi facciate assieme a me, sono tre azioni che invece di essere tre peccati corrispondono a tre virtù cristiane.La prima:1) Mostrate grazia ai vostri leader Sto parlando non di un leader, non di quello che sta parlando in questo momento, ma di quelli che abbiamo avuto per questi lunghi 26 anni qua in sala... E anche qui non farò nomi, ma li conoscete bene;  persone che gratuitamente si sono messe al nostro e al vostro servizio, che hanno faticato, hanno pianto, si sono disperate,  che nella loro imperfezione e nei loro errori (e io sono il primo, il capostipite della serie degli errori)  hanno fatto sì che Dio li usasse per portare grazia agli altri e per far vivere e prosperare questa nostra chiesa.Persone che hanno predicato, persone che hanno insegnato, organizzato eventi, realizzato gruppi giovanili, cantato, suonato, tradotto, pianificato, retto le finanze, pulito la sala...Lo hanno fatto per voi, lo hanno fatto per noi... Lo hanno fatto gratis, togliendo ore alla famiglia e al sonno!Per cui,  secondo punto:2) Siate loro grati Seconda virtù: siate loro grati. Dobbiamo essere grati per tutti i modi in cui Dio ha usato la Chiesa della Vera Vite in tutti i modi.  Siate grati per tutti i modi in cui Dio ha usato anziani, pastori, diaconi, diaconesse, adoratori e semplici membri di chiesa nel corso degli anni per proclamare la Parola del Signore in questo luogo.Se vorrete un giorno scrivere a queste persone un biglietto, un WhatsApp, una mail di ringraziamento a coloro che hanno fatto crescere (e sto dicendo di tutte le persone indistintamente che hanno servito in questi 26 anni di chiesa anche quelli che ormai sono all'estero o che sono lontani da questa nostra chiesa),  sono sicuro che loro apprezzeranno. Perché l'emozione più sana della vita è l'atteggiamento di gratitudine.E infine,  terza cosa, e questa è la più importante fratelli e sorelle, la più importante,  la fondamentale, la cosa più importante di tutta questo gran discorso in conclusione, ed è assolutamente vitale per te e per me:3) Rimanete concentrati sul piano di Dio Non sul nostro dolore, non sull'amarezza, non sui problemi del passato,  ma sul vincitore di tutti i problemi, su Cristo.  Rimaniamo focalizzati su di lui.  Facciamo che le nostre vite si nutrano di lui, anche se non sarà in questa sala.E' così che Gesù ha sopportato il dolore della croce; e noi siamo invitati dalla scrittura a fare la stessa cosa, a essere suoi seguaci,  a seguire il suo esempio.  Nel dodicesimo capitolo di Ebrei ci è detto  di tenere gli occhi su Gesù, nostro leader e nostro istruttore,  di tenere gli occhi su colui che non ci deluderà mai.Pensate, Gesù egli era disposto a morire in un modo vergognoso, la croce, per la gioia che aveva davanti, perché sapeva che gli sarebbe stata data gloria in seguito; cercò la gioia che gli era posta davanti, non quella che aveva in quel momento.Allo stesso modo noi non guardiamo al nostro dolore attuale, per comprendere che tutto ciò che abbiamo fatto assieme potrebbe essere sembrato solo un sogno, ma che era un sogno che andava sognato In conclusione vorrei ringraziare tutti, ma proprio tutti, davvero tutti. Tutti quelli che sono stati al mio fianco, che sono stati al nostro fianco,  che hanno aiutato in qualche modo da vicino o da lontano la Chiesa della Vera Vite a nascere, a crescere, a consolidarsi e a prosperare per 26 lunghi anni.Ma credetemi, ringrazio davvero tutti,  anche quelli che sono arrivati in chiesa avendo una propria agenda personale, che sono rimasti con noi solo perché volevano trasformarla;  trasformare la nostra comunità in qualcosa che avevano loro in mente che a loro sembrava migliore di quello che facevamo,  e che poi se ne sono andati , magari in silenzio, magari consegnando soltanto le chiavi, magari sbattendo la porta e magari qualcuno spettegolando...Ma ringrazio anche quelli.  Anche quelli ringrazio, perché sono convinto che non l'hanno mai fatto con malizia; lo facevano forse in buona fede,  magari sbagliando, ma non l'hanno fatto mai con  malizia.  Ma soprattutto perché hanno permesso al Signore di dimostrare, ancora una volta, che ciò che lui aveva piantato sarebbe continuato  a vivere e a crescere, come in effetti è accaduto.Tutte le gravi crisi, le grosse crisi della nostra chiesa, si sono risolte con una maggiore unità e un maggiore impegno di chi rimaneva. E hanno dimostrato, in quel in quel momento, che l'unione che ci legava era un'unione superiore a quella soltanto di un club di persone un pochino strane che avevano aperto una chiesa evangelica.  In quei momenti noi ci siamo amati davvero di più l'uno l'altro.Tempo di terminare questo messaggio, questo ultimo messaggio,  e vorrei concludere con le parole di Salomone dall'Ecclesiaste dai versetti 1 a 8 del capitolo t3:"Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare ciò che è piantato, un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire;   un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per fare cordoglio e un tempo per ballare, un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle, un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci;   un tempo per cercare e un tempo per perdere, un tempo per conservare e un tempo per buttar via, un tempo per strappare e un tempo per cucire, un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per  odiare e un tempo per amare, un tempo per la guerra e un tempo per la pace.” (Ecclesiaste 3:1-8)C'è stato un tempo in cui il Signore ha piantato la sua chiesa e ora è il tempo in cui ci chiede umiltà, e ci chiede di sciogliere questa chiesa . Abbiamo sognato assieme, abbiamo piantato assieme, abbiamo atteso  assieme,  abbiamo lavorato assieme, abbiamo sognato  assieme una comunità unita che crescesse e portasse frutto.Abbiamo sognato per 26 anni questo...  E non era un nostro sogno, ma quello che il Signore ci aveva messo nel cuore: era un sogno che bisognava sognare.---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Equipaggiati
#172 - Il vero discepolo di Gesu' - Luca 14:16-35

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Aug 29, 2023 3:46


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il vero discepolo di Gesu'16 Gesù allora gli raccontò questa parabola: «Un uomo preparò un gran pranzo e invitò molta gente.17 Quando tutto fu pronto, mandò uno dei suoi servi ad avvertire gli ospiti che era tempo di presentarsi. 18 Ma tutti cominciarono a trovare delle scuse. Uno disse che aveva appena comprato un terreno e voleva andare a vederlo, perciò chiese di essere scusato se non accettava lʼinvito. 19 Un altro disse che aveva appena comprato cinque paia di buoi e voleva provarli. 20 Un terzo si era appena sposato e anche questa era unʼaltra buona ragione per non partecipare al banchetto.21 Il servo tornò dal suo padrone e riferì tutto ciò che gli avevano detto. Allora il padrone, adirato, gli ordinò di andare in fretta per le piazze e i vicoli della città ad invitare i mendicanti, i mutilati, gli zoppi e i ciechi. 22 Più tardi, il servo tornò e disse al padrone: “Signore, ho fatto come tu hai ordinato, ma cʼè ancora posto!”23 “Bene!” disse il padrone. “Allora esci di nuovo e vai per i viottoli di campagna e lungo le siepi, e costringi a venire tutti quelli che trovi, così la mia casa sarà piena. 24 Nessuno di quelli che avevo invitato dapprincipio assaggerà anche un solo boccone di ciò che ho preparato!”»25 Unʼimmensa folla seguiva Gesù. Egli si voltò e disse: 26 «Chi vuole seguirmi deve amarmi più di quanto ami suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi figli, i suoi fratelli o le sue sorelle. Deve amarmi più della sua stessa vita, altrimenti non può essere mio discepolo! 27 E nessuno può essere mio discepolo, se non porta la sua croce e mi segue.28 Voi certo non cominciate a costruire una casa senza averne prima calcolato la spesa. Infatti, chi si accingerebbe ad una tale impresa, prima di aver fatto i preventivi ed essersi accertato di aver denaro sufficiente per pagare? 29 Altrimenti potrebbe riuscire a completare soltanto le fondamenta e poi uscire dai costi. Allora sì che tutti riderebbero di lui!30 “Vedete quello là?” direbbero con scherno. “Aveva cominciato quella costruzione, ma ha finito i soldi, prima di completare i lavori!”31 Oppure, quale re penserebbe mai di fare una guerra, senza averne prima parlato con i suoi consiglieri e aver discusso con loro se il suo esercito di diecimila uomini sia abbastanza forte da sconfiggere quello di ventimila del nemico, che gli sta marciando contro?32 Se vede che è impossibile, allora, mentre le truppe nemiche sono ancora lontane, il re manderà una delegazione, per discutere le condizioni di pace. 33 Allo stesso modo, nessuno può diventare mio discepolo, se prima non fa un attento calcolo di ciò che ha, e poi rinuncia a tutto per me.34 A che serve il sale se diventa insipido? 35 Se non è salato, non serve a niente, neppure come concime. Non vale niente e devʼessere gettato via. Ascoltate bene, se volete capire ciò che voglio dire!Support the show

La Voce del Pastore
“Tanto più che vedete avvicinarsi il giorno” • 18 Agosto 2023

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Aug 18, 2023 51:47


Il Messaggio di Oggi: "TANTO PIU' CHE VEDETE AVVICINARSI IL GIORNO" • Ebrei 10: 25 • Matteo 18: 20 • Matteo 18: 19 • Galati 5: 15 • Efesini 4: 29 ( 30-32) • Efesini 5: 3-4 • Efesini 4: 3 • 2 Timoteo 2: 23 • Tito 3: 9 • 1 Corinzi 1: 12 • 1 Corinzi 1: 11 • Efesini 4: 11-12 • 2 Timoteo 3 :16-17 • Efesini 4: 13-14 • Giacomo 4: 8 • Ebrei 10: 22 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

What's Up Tuscany
Rosignano, la spiaggia più bianca della Toscana - Ep. 164

What's Up Tuscany

Play Episode Listen Later Aug 18, 2023 22:30


Ora che ci siamo finalmente messi dietro alle spalle Ferragosto, sembra quasi che l'estate sia finita. La cosa non ha senso ma forse ci ricorda la nostra infanzia, quando il 15 era lo scollinamento delle ferie estive, l'inizio del conto alla rovescia verso il ritorno in città, in ufficio o a scuola, alla vita di tutti i giorni. La cosa è assurda, visto che questo è forse uno dei migliori periodi nei quali prendersi una vacanza al mare. C'è un posto sulla costa toscana, a sud di Livorno, dove tutto sembra fin troppo perfetto. La spiaggia è lunga chilometri, bianchissima, il mare è turchese, chiarissimo e non devi nemmeno pagare per passarci una giornata, visto che è tutta spiaggia libera. Come in tante altre cose nelle nostre vite, se una cosa è troppo bella per essere vera, la fregatura deve esserci per forza. In questo caso è parecchio grossa. Vedete, la spiaggia che ha guadagnato a questo posto il soprannome di Caraibi di Toscana è bianca non grazie a Madre Natura ma a più di un secolo di scarichi del vicino impianto chimico. Eppure, nonostante tutto, la gente ama questa spiaggia, abbastanza da riempirla anno dopo anno. Questo posto è allo stesso tempo affascinante e un po' sinistro, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà alle Spiagge Bianche, il tratto di costa tra Rosignano Marittimo e Vada per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su questo posto davvero unico.Se ascolterete l'intero episodio, vi spiegherò perché due fratelli belgi scelsero proprio questo tratto di costa per aprire uno degli impianti chimici più importanti del paese, perché la gente del posto dice che la sabbia bianchissima renda più facile abbronzarsi e quale sia stato l'impatto dell'inquinamento su questa zona della costa toscana. Nonostante tutto, si può fare un bagno quasi ovunque, visto che la concentrazione di agenti inquinanti sarebbe bassa. Se ci andate una sola volta non dovreste avere problemi, anche se l'agenzia ambientale delle Nazioni Unite considera questa zona tra le peggiori dell'intero Mediterraneo. Nell'ultima parte dell'episodio vi fornirò una serie di consigli pratici per trasformare la vostra gita alle Spiagge Bianche in una giornata memorabile, dove alloggiare se volete esplorare meglio questa zona, un resort con una splendida spa, uno dei parchi divertimenti più tradizionali di Toscana dove i vostri bambini si divertiranno tantissimo e una serie di altri consigli utili. Certo, la spiaggia più bianca di Toscana è una mezza fregatura ma, una volta arrivati da queste parti, scoprirete che questa parte della nostra regione ha tantissimo da offrire. Basta che non passiate troppo tempo su quella spiaggia. Dicono che non ci sono pericoli ma ci andrei solo per vedere com'è e farmi qualche foto. Non si sa mai...Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttps://www.viaggi-estate.com/toscana/spiagge-bianche-rosignano/https://siviaggia.it/viaggi/spiagge-bianche-rosignano-paradisi-toscani-inquietante-segreto/282670/https://www.viagginews.com/2021/05/11/spiaggia-bianca-italia-caraibi/https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/03/26/news/solvay_spiagge_bianche_rosignano_inquinamento-342829196/https://www.domaniandiamoa.com/2021/06/i-caraibi-toscani-domani-andiamo.htmlBACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Audionautix - SoulstonePipe Choir - The Opening Closing (Instrumental)Pipe Choir - Rocking Back and ForthWayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://www.youtube.com/watch?v=MyyMXafoL-Ahttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/p-c-iii-the-opening-closinginstrumentalcreative-commonshttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choirrocking-back-and-forth-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/

Equipaggiati
#162 - "beati gli occhi che vedono cio' che voi vedete" - Luca 10:21-37

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Aug 15, 2023 3:42


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "beati gli occhi che vedono cio' che voi vedete"21 In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò[i] e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli! Sì, Padre, perché così ti è piaciuto! 22 Ogni cosa[j] mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno sa chi è il Figlio, se non il Padre, né chi è il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo». 23 E, rivolgendosi ai discepoli, disse loro privatamente: «Beati gli occhi che vedono quello che voi vedete! 24 Perché vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere quello che voi vedete, e non l'hanno visto; e udire quello che voi udite, e non l'hanno udito».Il buon Samaritano25 Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» 26 Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» 27 Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua[k], e il tuo prossimo come te stesso[l]». 28 Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo e vivrai». 29 Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» 30 Gesù rispose: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e s'imbatté nei briganti, che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. 32 Così pure un Levita, quando giunse in quel luogo e lo vide, passò oltre dal lato opposto. 33 Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; 34 avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno dopo [, prima di partire], presi due denari, li diede all'oste e [gli] disse: “Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno”. 36 Quale [dunque] di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» 37 Quegli [quindi] rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa».Support the show

What's Up Tuscany
Bagno Vignoni, dove la piazza è una piscina - Ep. 162

What's Up Tuscany

Play Episode Listen Later Aug 4, 2023 24:34


Ci sono alcuni posti nella nostra bella Toscana che talvolta lasciano un attimo basiti anche noi del posto. Prendete, per esempio, un villaggio molto carino non troppo lontano da Siena. Sicuramente è bello, circondato dalla splendida natura della Val d'Orcia ed ha una ricca storia alle spalle ma non vi immaginereste mai cosa lo renda davvero unico. Vedete, dopo essersi resi conto che buona parte della gente che capitava in paese lo faceva per approfittare delle proprietà curative delle acque termali che sgorgavano dal sottosuolo, hanno semplicemente deciso di costruire il villaggio attorno alla sorgente. Ecco perché, invece di una normale piazza, al centro di questo paesino c'è un'enorme vasca piena di acqua caldissima che sgorga dalle viscere della terra. Questo posto è allo stesso tempo straordinario e non molto conosciuto, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany, il podcast che vi racconta la Toscana attraverso le sue storie, vi porta a Bagno Vignoni, uno dei segreti meglio custoditi di questa incredibile terra. Se ascolterete l'intero episodio vi spiegherò come, dopo esser stato frequentato fin dai tempi dell'Impero Romano, nel XIV secolo questo villaggio divenne uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dai ricchi e dai potenti di Toscana. Sia uno dei più grandi politici di ogni tempo, Lorenzo il Magnifico, che una delle sante più amate, Santa Caterina da Siena, passavano le proprie estate da queste parti, assieme a futuri Papi e generali. Vi racconterò poi dell'altra strana fonte di ricchezza che rese questo villaggio unico; quattro mulini scavati nella roccia che usavano le acque termali e quindi erano in grado di funzionare sempre, anche quando i fiumi erano in secca. Nell'ultimo capitolo, poi, vi descriverò un sentiero affascinante della Val d'Orcia, i bagni migliori dove approfittare delle proprietà delle acque termali ed i migliori ristoranti dove mangiare in questo delizioso paesino. Magari non sarà famosa come altri posti, ma questa vallata ha tantissimo da offrire. Occhio, però: la gente del posto mi dice che se state troppo tempo da queste parti non vorrete più andarvene. Poi non dite che non vi avevo avvertiti...Email: podcast@larno.itFacebook: https://www.facebook.com/larno.itTwitter: @arno_it / @WhatsupTuscanyI LINK ALLE FONTIhttp://www.sienaonline.it/bagno_vignoni_acque_termali.htmlhttps://www.10cose.it/bagno-vignoni/borgo-bagno-vignoni-sienahttps://www.siena-agriturismo.it/bagnovignoniterme.htmhttps://www.voloscontato.it/ristoranti/bagno-vignoni-dove-mangiare-bene-spendendo-poco.phpBACKGROUND MUSICPipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)Elitro - MidnightZentra - SiegeAudionautix - SoulstonePipe Choir - The Opening Closing (Instrumental)Wayne John Bradley - Blues Rock Original InstrumentalAll released under Creative Commons Attribution 4.0 International Licensehttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumentalhttps://soundcloud.com/argofox/elitro-midnighthttps://soundcloud.com/argofox/zentra-siegehttps://www.youtube.com/watch?v=MyyMXafoL-Ahttps://soundcloud.com/pipe-choir-2/p-c-iii-the-opening-closinginstrumentalcreative-commonshttps://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commonshttp://www.pipechoir.com/

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche BOTTE DA VAN DAMME - I nuovi Eroi (Roland Emmerich 1992)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Jul 28, 2023 17:08


Alt! Fermi tutti prima di protestare! Lo so bene... lo so che avrei potuto concludere la settimana podcast dedicata al mio e vostro (ormai è così, LO SO!) belga preferito con una pellicola migliore. Il fatto è che, pur riconoscendo l'evidente zozzeria che trasuda da I nuovi Eroi, il podcast è stato fatto più per i ricordi di gioventù che mi ha suscitato mentre preparavo la puntata, piuttosto che per il film in sé. Anche se devo ammettere che, rivisto recentemente, è talmente trashoso che mi fa anche divertire...un pochettino. Jean Claude e Dolph qui se le danno di santa ragione, sia in Vietnam che ai giorni nostri. Sia da umani che da super soldati e il buon follissimo Ivan Drago se fa pure la collana de orecchie!!! Vedete mò voi se non affezionarvici!

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XIV Dom. Tempo Ord. - Anno A (Mt 11,25-30)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jul 4, 2023 7:52


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7448OMELIA XIV DOM. TEMPO ORD. - ANNO A (Mt 11,25-30)di Giacomo BiffiLe frasi di Matteo, che abbiamo ascoltato, sono tra le più affascinanti e le più ricche di insegnamento di tutti i vangeli. Da queste poche parole tutti i libri umani vengono oltrepassati; tutti i complicati pensieri, tutte le analisi erudite dei dotti sbiadiscono davanti alla loro luce; tutto il multiloquio, che si rovescia quotidianamente su di noi da parte dei vari mezzi moderni di comunicazione, nel confronto rivela la sua spaventosa vuotezza. Purché si sappiano davvero capire. La loro profondità è immensa. Forse solo la Vergine Maria, creatura "piccola" resa grande da Dio, ha potuto esaurirne davvero l'intelligibilità. Qui siamo di fronte a una sapienza diversa da quella che si impone nel mondo: una sapienza così sublime da esigere una speciale illuminazione dall'alto per essere percepita e assimilata. Alla Madre di Dio chiediamo di accostarci a queste frasi con l'umiltà di cuore, che è stata sua, e con lo stesso desiderio di aprirsi alla verità divina che ha connotato ogni giorno del suo pellegrinaggio terrestre.CI E' INDISPENSABILE UN ANIMO SEMPLICE E LIMPIDOTi benedico, o Padre... perché hai tenuto nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25). Queste cose sono i misteri del Regno, è il disegno che l'amore del Padre ha pensato per noi, è il senso ultimo e vero dell'universo, è la strada sulla quale possiamo arrivare a salvarci. Avvertiamo in queste parole l'eco del canto di colei che un giorno aveva magnificato Dio perché ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili (Lc 1,52). Vedete come il Figlio assomigli spiritualmente alla Madre, così come doveva perfettamente assomigliare a lei nelle fattezze del volto. Vedete come il cuore e la mentalità di Maria siano vicini e conformi al cuore e alla mentalità di Gesù. Vedete come l'originalità e la carica rivoluzionaria della predicazione di Cristo siano state anticipate dall'intuizione affettuosa di colei che già era stata proclamata piena di grazia. Non ci meraviglia: nella Vergine del Magnificat noi ascoltiamo lo stesso Spirito Santo "che è Signore e dà la vita", e che, avendo già "parlato per mezzo dei profeti", nella pienezza dei tempi è disceso su Maria nell'Annunciazione ed è disceso su Gesù, nel battesimo del Giordano, sospingendolo nel mondo a compiere la sua missione di Maestro e di Redentore (cf Lc4,1.14).TI BENEDICO O PADRE, SIGNORE DEL CIELO E DELLA TERRA...Che cosa dice Gesù con questa frase che, a ben guardare, è al tempo stesso tremenda e consolante? Dice in sostanza: "Ti ringrazio, o Dio, perché ti è piaciuto distribuire tra noi le tenebre e la luce, la finezza di spirito e l'ottusità, l'attitudine a capire il significato vero delle cose, degli accadimenti, delle idee e la totale incomprensione, non secondo le regole mondane consuete, con le quali solitamente troviamo avvantaggiati i ricchi di mezzi, di cultura, di appoggi, ma secondo principi nuovi e stupefacenti, che smentiscono tutte le attese terrene e capovolgono l'ordine dei valori comunemente riconosciuto". Chi sono, secondo Gesù, quelli che più faticano a interpretare la cifra dell'esistenza, a intendere il linguaggio di Dio, a percepire la fondamentale dimensione religiosa dell'universo senza della quale niente nella vita si capisce davvero? Chi sono i "sapienti" e gli "intelligenti", di cui qui si parla? Sono quelli che sanno, e più ancora quelli che sanno di sapere. Sono quelli che, essendo troppo furbi, troppo informati e troppo complicati, non riescono più a cogliere la semplicità disarmante del progetto del Padre. Sono quelli che sono così bravi a discutere e a indagare tutta l'esteriore complicazione della dottrina evangelica e della vicenda ecclesiale, che non sono più in grado di vedere e gustare l'interiore linearità e il candore della parola divina che salva, né la soprannaturale bellezza della Sposa amata dal Signore, che è la Chiesa. Certo, qui non si condanna l'onesta ricerca intellettuale né si vuol infierire sugli smarrimenti e sulle nebbie che possono affliggere talvolta anche gli animi meglio intenzionati. Siamo piuttosto messi in guardia dall'aridità di cuore, dall'orgoglio, dal sottile egoismo, dallo spirito di amara contestazione, che spesso colpiscono e accecano coloro che, in virtù dei loro studi e del loro prestigio culturale, credono di vedere meglio degli altri in materia di fede e di poter giudicare con voce più autorevole. Nella cristianità non mancano quelli che fanno delle loro frequentazioni bibliche o teologiche le premesse a un atteggiamento di critica e di rancore. Come c'è chi si occupa di religione e di mondo ecclesiastico, ma sembra ricavarne soltanto, per sé e per gli altri, dubbio, disorientamento, sterile problematicismo. Sono api snaturate che dal nettare delle parole ispirare e dai fiori della vita ecclesiale pare sappiano trarre solo aceto aspro e attossicante. Di tutti costoro - tra i quali per qualche aspetto e per qualche momento possiamo essere annoverati tutti - Gesù dice: sono i "sapienti" e gli "intelligenti", cui il Padre si compiace di tenere nascosti i suoi vitali segreti.IMITIAMO LO SGUARDO UMILE DI MARIAMa allora i "sapienti" e gli "intelligenti" non hanno posto nel Regno di Dio? No, c'è posto anche per loro, perché nel Regno di Dio c'è posto per tutti. C'è posto anche per loro, purché cerchino di diventare "piccoli"; purché usino della loro scienza e della loro acutezza per contemplare con occhio limpido la verità totale e per superare le inutili complicazioni; purché non si prendano troppo sul serio; purché non si dimentichino che per il Signore del cielo e della terra la fede viva degli animi retti ha un valore infinitamente più grande di tutti i libri e di tutte le discussioni; purché non si chiudano in consorterie impenetrabili e sprezzanti; purché non abbiano nessun atteggiamento di disistima o di sufficienza verso la religione tradizionale, la pietà e il buon senso degli umili, che sono i preferiti di Cristo e i privilegiati del Padre. Domandiamo per intercessione di Maria l'umiltà e la mitezza del suo cuore, che è stato il più conforme al cuore dell'amatissimo Figlio. Allora potremo, come Maria, vedere la realtà con gli occhi stessi dell'Unigenito, il solo che sa davvero guardare dentro il mistero di Dio. Allora, nelle fatiche dell'esistenza e nelle difficoltà della vita di fede, troveremo il ristoro che ci è stato promesso. Allora la legge evangelica dell'amore, cui ci siamo sottomessi accettando come norma dell'esistenza l'ideale cristiano, sarà per noi veramente un "giogo dolce" e un "carico leggero"

Storia dei Carabinieri
Extra 11. 3 anni di podcasting

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 31, 2023 20:05


3 anni di podcasting Care amiche, cari amici, questa volta non parliamo di Carabinieri coraggiosi o di storia dell'Istituzione. No, questa volta tocca parlare di un tema completamente diverso: parliamo dei 3 anni di Storia dei Carabinieri, parliamo del podcast. Ogni anniversario rappresenta un momento propizio per fare una piccola pausa e qualche riflessione. C'è sempre un po' di introspezione e qui voglio condividere alcune idee; una prima considerazione che voglio condividere con voi è il pensiero che mi ha fatto iniziare questo progetto oramai qualche tempo fa: il desiderio di raccontare una storia sconosciuta, fatta di uomini (e più recentemente donne). Questi uomini hanno percorso nell'uniforme da Carabiniere tutta la storia nazionale a partire da quella Restaurazione avviata con la fine della stella radiosa di Napoleone. Si tratta in buona sostanza di una storia che si racconta molto poco, anche all'interno dell'Arma dei Carabinieri, e che questo tentativo vuole o pretende di poterla diffondere, far crescere, scoprendo i tanti lati meno noti di quelle vicende che videro i Carabinieri protagonisti. Dunque nel celebrare i tre anni di vita del progetto, che però ha radici molto più lontane, ho chiesto a qualche ascoltatore del podcast di lasciarmi un pensiero, una riflessione, un vocale (cioè un messaggio vocale). Inizierei da un ragazzo che si è molto entusiasmato di fronte alla mia richiesta: Giuseppe, un aspirante Carabiniere che si è imbattuto nel podcast su Instagram. Giuseppe ha fatto anche una piccola recensione e lo ascoltiamo dalla bella voce giovane, Giuseppe in bocca al lupo per il tuo futuro! (Viva il lupo). Vedete, dedicarsi ad un podcast non è cosa facile e porta via del tempo: deve essere una passione ed un piacere. Ci sono tanti bravi e volenterosi che iniziano un progetto ma dopo alcuni episodi buttano giù tutto. Il tempo è galantuomo ci ricorda addirittura Voltaire quando vuole sottolineare che il tempo riesce a restituire ciò che è dovuto a tutti, meriti e demeriti, ovviamente. E proprio pochi giorni fa, ho letto un post su Instagram di una podcaster, una di quelle brave sapete, La Fizza. Abbiamo storie e passioni diverse ma il magico potere del podcast riesce a far divertire tutti noi (ci siamo fatti una chiacchierata insieme nel suo podcast “Sorriso Sospeso”, la trovate pubblicata il 28 aprile come puntata extra il Carabiniere podcaster). Insomma, La Fizza si domandava “vale la pena?”. Tanti follone le hanno risposto. Anche io (stavolta al singolare), come Storia dei Carabinieri mi sono avventurato con una piccola riflessione: “Vale sempre la pena!!! Il confronto con le interviste è molto stimolante, gli episodi normali aiutano tante persone… anche se non ne hai la percezione … la restituzione con un grazie, UN SOLO GRAZIE, non ha prezzo! Ci sono tante parole belle che ho sentito nei vocali di chi ha partecipato a questa piccola festa dei 3 anni. Forse un passo tra tutti è quello di Emanuele che ringrazio tanto per la sua riflessione, quando parla di comunità, fatta di persone, di donne e uomini, giovani e meno giovani, incuriositi ma forse anche appassionati da questo piccolo progetto. Grazie a Giuseppe, ad Alessandro Maria ed Emiliano, a Matteo, a Biagio, a Maria Gabriella, a Letizia e ad Emanuele per aver donato la voce per comporre questo episodio. Grazie a tutti i podcaster e gli amici che ho incontrato in questo bel viaggio di saperi, grazie a voi che ascoltate questo podcast e che lo aiutate a crescere condividendo con i vostri amici i nostri episodi. La prossima volta tocca a voi, sappiatelo. Vogliamo ascoltare anche le vostre voci. Buon ascolto!   --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Acasa La Maruta
MARA BĂNICĂ, SPOVEDANIA UNEI VEDETE TV | ACASĂ LA MĂRUȚĂ, PODCAST #105

Acasa La Maruta

Play Episode Listen Later May 8, 2023 131:29


MARA BĂNICĂ, SPOVEDANIA UNEI VEDETE TV | ACASĂ LA MĂRUȚĂ, PODCAST #105

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
“Credi tu questo?” | 19 Marzo 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Mar 19, 2023


Il piano di Gesù non era quello di risolvere solamente i problemi legati alla nostra vita quotidiana, ma di risolvere in maniera globale il problema della VITA: quella scritta tutta in maiuscolo. Quella eterna! Come risurrezione e vita, Gesù sarà sempre lì, al nostro fianco per noi. Credi tu questo?---Predicatore: Marco Delle MonacheCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 21 minutiImmaginatevi di avere un familiare gravemente ammalato, che rischia la vita, e di sapere che c'è uno specialista che potrebbe salvarlo...e che quello specialista è amico vostro...“C'era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta, sua sorella.  Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; Lazzaro, suo fratello, era malato.  Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».” (Giovanni 11:1-3)Marta e Maria stanno affrontando davvero questa situazione:sanno che Gesù  ha ridato la vista ai ciechi, ha guarito i lebbrosi e ha scacciato i demoni dagli indemoniati. E tutti questi erano per lui “estranei.”Ma Lazzaro non è un estraneo. Anzi, Lazzaro, Marta e Maria erano grandi amici. Gesù era stato lì per i fine settimana; aveva mangiato alla loro tavola, era come uno di famiglia. Così, sembra naturale chiedere a lui che intervenga...ma Gesù non interviene...Anzi, deliberatamente rifiuta di andare...minimizza la gravità della malattia:“Gesù, udito ciò, disse: «Questa malattia non è per la morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio sia glorificato»” (Giovanni 11:4)E così, accade quello che Maria e Marta temevano, quello che, chiamando Gesù, volevano evitare:“Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro... Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto...” (Giovanni 11:17, 21-22)Come si saranno sentite Marta e Maria? Confuse.? Deluse? Un po' imbrogliate? Perché Gesù non aveva guarito Lazzaro; non era stato neppure al suo funerale?Quando Gesù arriva a Betania, Lazzaro è stato sepolto da quattro giorni.  È passata un'intera settimana da quando Gesù ha ricevuto il messaggio della malattia.Lazzaro è morto quattro giorni fa; e lui stava a quattro giorni di cammino... non ce l'avrebbe fatta a raggiungere Lazzaro prima che morisse!Però, un attimo,Gesù ha guarito il servo del Centurione a distanza...Ha guarito un “estraneo”...Perché non l'amico Lazzaro? Se lo chiedono persino le persone davanti al sepolcro!“Ma alcuni di loro dicevano: «Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, far sì che questi non morisse?»” (Giovanni 11:37)Sono convinto che se lo era chiesto anche Marta, quando aveva detto: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto..." (v. 21)Ti suona familiare? Le parole della folla non sembrano le mie, e le tue? Parole che abbiamo detto ad alta voce, o pensato tra noi e noi, davanti a momenti bui delle nostre vite?  “Dio, se tu avessi fatto il tuo lavoro questa situazione non sarebbe accaduta. Se tu avessi usato il tuo potere, non saremmo in questa situazione. Ero nel bisogno e Tu non ti sei fatto vivo.”Non c'è bisogno di stare davanti a una  tomba, o di assistere alla malattia di un caro, per avere pensieri come questo. Bastano anche eventi più piccoli, inciampi quotidiani per dirle o pensare.Delusione. Confusione. Dolore. Si presenta in ogni tipo di forma.Abbiamo fede, preghiamo, leggiamo la Bibbia, ci impegniamo verso il prossimo, siamo leali e veritieri...Perché, allora, Gesù, ti volti dall'altra parte, e non fai nulla! Dov'è Gesù quando ne abbiamo bisogno? E anche noi facciamo eco alle parole di Davide:“Fino a quando, o Signore, mi dimenticherai? Sarà forse per sempre? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto? Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s'innalzerà il nemico su di me?” (Salmo 13:1-2).La fede dice: "Gesù non ci deluderà mai", il dolore dice: "Mi sento deluso, mi sento delusa". Marta e Maria si sentivano così. Anche noi possiamo sentirci così. “Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno».  Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà,  e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?»” (Giovanni 11:23-26)Gesù non voleva non guarire Lazzaro, ma non voleva SOLO guarire la malattia di Lazzaro:Il suo piano era molto più alto, mirava a dare una risposta totale, e per sempre ai problemi della vita di Lazzaro...e di tutti i Lazzaro che si sarebbero rivolti a lui...come me... come te che mi ascolti oggi!Vedete, i momenti difficili non smentiscono l'amore di Dio. Le difficoltà della vita non smentiscono che Gesù si preoccupi.Giovanni 11:35 ci consegna il versetto più corto di tutta la Bibbia, ma il più ricco di significato per chi si trova nel bisogno, nella disperazione, nel dolore:“Gesù pianse.” (Giovanni 11:35)Gesù è l'Emmanuele, colui che abbiamo celebrato a Natale, il Dio con noi non solo nella gioia, non solo nella festa, ma anche, e soprattutto nei momenti bui.Il Figlio di Dio piange con noi. Piange il nostro dolore. Sente il nostro dolore. Isaia, più di settecento anni prima,lo aveva descritto così:“Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.” (Isaia 53:3)Gesù è l'uomo dei dolori. E' colui che salirà la croce per spezzare ogni dolore, e dare una nuova vita, perché la sua morte divenga la porta attraverso cui potranno passare tutti coloro che crederanno in lui. Ma, all' epoca della morte di Lazzaro la sua morte e la sua risurrezione dovevano ancora arrivare. Nessuno conosceva ancora la potenza della croce.Non so perché Gesù pianga; se per l'amico morto, o per la tristezza di Marta e Maria, o perché vede che la gente là attorno, anche coloro che lo conoscono e lo amano, si fermano a vedere ciò che c'è ora, e non ciò che ci sarà... se crederanno...“Credi tu questo?” (v.26)Mentre la gente lo critica  perché lui era arrivato in ritardo per i miracolo, è come se lui dicesse:"Aspettate un attimo, qui c'è in gioco molto di più. Non la vita, la VITA, quella scritta tutta in maiuscolo! Quella eterna! Io sono la risurrezione e la vita".Ci preoccupiamo tanto di cose come il matrimonio, la carriera, la posizione sociale. Siamo occupati, e preoccupati di tante cose durante le nostre giornate, diamo priorità a tutto...ma dimentichiamo la parte più importante...Marta lo aveva appreso da Gesù, quale fosse la parte importante:“Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».  Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria.  Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».” (Luca 10:39-41)Dovremmo essere più Maria, fermarci ad ascoltare il Maestro di più...e ci ritroviamo ad essere tante Marta, indaffarate, preoccupate, sudate... lamentone...Gesù, davanti alla tomba del fratello, stava ricordando a Marta, ancora una volta, la prospettiva eterna che le era sfuggita durante quella visita a casa sua.Ancora una volta le chiede di  concentrarsi su quella!(“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà,  e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?” (vv. 24-26)Attenzione al verbo che usa Gesù:“Io sono”: in greco è  declinato al “presente indicativo attivo”che esprime un'azione che sta succedendo nell'esatto momento in cui viene pronunciato.Non è "Io sarò la risurrezione e la vita" ma Gesù afferma a Marta: “Io SONO la resurrezione e la vita!In questo momento tu puoi essere già risorta: sta accadendo in questo momento. Ci credi, Marta?Ci credi che puoi ottenere questo se tu ti fidi, se tu ti affidi  a me, Marta?”Gesù non si concentra solo sul superamento della morte. Gesù ci mostra come possiamo godere della vita.Gesù è venuto per dare la vita. Per darci la forza di cui abbiamo bisogno, che è più che sufficiente per affrontare i nemici che dobbiamo affrontare in questa vita.Nemici come il dubbio. Nemici come la confusione, la delusione, la rabbia per il passato o per le ingiustizie subite. Nemici che cercano di trascinarci giù e di portarci via.Nemici che ci fanno dubitare che Gesù sia realmente interessato, che voglia coinvolgersi con le nostre vite.Ma Gesù è vicino; Gesù promette una soluzione non agli inciampi della vita ma alla vita in se...promette che, se ci focalizziamo sul dono eterno, su quella  croce e su quella  resurrezione che tra qualche settimana celebreremo, noi saremo vincitori.“Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” (Romani 8:37)Mi piace la parafrasi che  la Bibbia “La Parola è vita” fa di questo versetto“Ma anche se affrontiamo tutte queste cose la vittoria schiacciante è nostra, grazie a Cristo, che ci ha tanto amato da morire per noi.” (Romani 8:37 PV)Non solo vincitori:più che vincitori, una vittoria schiacciante...vale un 7 a 0 a calcio, 6-0 6-0 6-0 a tennis, un giro di distacco al secondo in Formula 1...Quando ci serve di ricordarcelo? Quando non raggiungiamo i nostri obiettivi. Quando le nostre aspettative non vengono soddisfatte. Quando ci troviamo in quel luogo di delusione, di confusione di "perché proprio adesso, perché proprio a me?".Dopo tutto quello che ho detto potresti essere portato, o portata a pensare che Gesù NON si occuperà MAI di te...dei tuo inciampi, delle tue cadute. TI prego, non pensarlo mai! Non essere come Marta!“Gesù disse: «Togliete la pietra!» Marta, la sorella del morto, gli disse: «Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». Gesù le disse: «Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?»” (Giovanni 11:39)Gesù si occuperà anche di quello; dei tuoi problemi di tutti i giorni, del tuo matrimonio in crisi, del lavoro che non arriva, della malattia piombata nella tua vita...della tomba chiusa... con un cadavere che puzza... Gesù intervenne nella vita di Marta e Maria, e Lazzaro visse di nuovo...e di nuovo morì...anche se era già risorto...E non sulla terra, ma al cospetto di Dio, come credente.Immaginatevi di essere  gravemente ammalati, di  rischiare la vita, e non quella terrena, ma quella eterna.E di avere uno specialista che ha già vinto la morte per noi...e che quello specialista è amico vostro...E di sapere che i momenti difficili non smentiscono l'amore di Dio. Le difficoltà della vita non smentiscono il fatto che a Gesù importa di te!Come risurrezione e vita, Gesù sarà sempre lì, al nostro fianco per noi.“Credi tu questo?”Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Beyond Trauma
19 | Womb Healing | Sabrina Vedete Elmaliah

Beyond Trauma

Play Episode Listen Later Jan 9, 2023 57:17


In this episode, Sabrina Vedete Elmaliah and I discuss the power of intention especially as it applies to healing generational trauma. Sabrina shares her family's trauma history and how this informs who she is and how she works on herself. We explore group healing and the power of combining crystals, yoga, chanting, nature, and group work to heal. Sabrina's Jeweled Womb Membership starts January 20th in divine timing with the New Year. Learn more at: https://www.sacredlotusyonisteam.com/certification Sabrina and I met at Steady Slope AirBnB Sauna & Camping Experience. Please check them out: and support https://www.steadyslope.com/ Sabrina Vedete Elmaliah, M.A.; is the Founder of Sacred Lotus Yoni Steam, a leading brand in herbal wellness. She is a Vaginal Steam Therapist, Sensual Arts Guide, 200RYT Yoga Teacher, and published writer committed to reviving the divine feminine womb to liberate, inspire and remember Goddess. Her sacred works are yoni centric and focus on healing deep wounds to release ecstatic bliss. She is a Ceremonialist who shares the benefits of ancient women's medicine traditions through Sacred Ritual, Temple Dance, and Nature Therapy to unlock your sacred mission and devotional passion with private clientele and in workshops and retreats around the world. Her heart and soul have been illuminated by the birth of her first daughter, Ayalah Rana. Through her journey into Motherhood, a deep calling has arisen to gather with women and their children to heal the trauma of the feminine through the portal of the womb. Find Sabrina at https://sacredlotusyonisteam.com/ and on Instagram ----------------------------------------- Your support is deeply appreciated! Find me, Lara, on my Website / Instagram You can support this podcast with any level of donation here. Pre-order The Essential Guide to Trauma Sensitive Yoga: How to Create Safer Spaces for All Opening and Closing music: Other People's Photographs courtesy of Daniel Zaitchik. Follow Daniel on Spotify.

Vera Vita
154: 33 - Che cos'è l'adozione?

Vera Vita

Play Episode Listen Later Dec 13, 2022 2:36


Tanti credono in molte cose, ma purtroppo pochi hanno una fede basata sulla Parola di Dio. Questo catechismo ti aiuterà ad avere una fede solida. Questo è domanda e risposta n. 33 della serie di domande e risposte brevi dal catechismo battista del 1693 - versione di Charles Spurgeon.Domanda: Che cos'è l'adozione?Risposta:  L'adozione è l'atto della grazia gratuita di Dio [1], mediante il quale siamo accolti nel numero dei figli di Dio ed acquistiamo il diritto di godere di tutti i loro privilegi [2].Versetti:1 Gv. 3: 1 - Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.Gv. 1: 12 - ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,Rom. 8: 17 - Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.Link:Ebook - Fede RiformataConfessione di Fede BattistaVerità & Vita PodcastLa Soluzione per la tua PauraLibretto gratis - Mi ConnettoLibretto gratis - Riforma 500Libretto gratis - LiberoSpeakpipe - Lasciaci una domanda o commento Catechismo Playlist

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Una chiamata inquietante da parte di un Dio misericordioso - Giona 1 | 6 Novembre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Nov 6, 2022


La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui,  li cerca affinché cambino vita.  Troviamo  inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama,  imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo  che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro  è mostrare che Dio ha misericordia di tutti...  anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».  Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta  che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio  che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti.  Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio,  Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione  e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria:   Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria.  Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C.,  un po' dopo il tempo di Giona.  È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona!  Nimrod era un potente cacciatore e guerriero.  La città di Ninive rifletteva il suo carattere.  Parlando di Ninive, Naum  dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri.  I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.”  (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone!  Un esercito potente e crudele era la loro arma.  Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo  nella sua città natale, Gat-Efer,  ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».  Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis.  Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea.  Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni  per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci.  Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna,  è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile...  e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a  Iafo (l'attuale Giaffa)  aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale;  egli sta quasi letteralmente andando  il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando:  “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed  Egitto, Geremia  fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni  o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive;  trova questa misericordia inattesa troppo inquietante  e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà  di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà  di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere  che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità,  o lottano con l'identità di genere,  o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi  è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni,  i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV  e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori,  o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un  Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato,   che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi  e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto,  potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio,  che si scagliano contro il cristianesimo  e fanno del tutto per opprimere chi crede   Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è  ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato"  più il prefisso ἀπο apo,  "via".  Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è  ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati  in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è  δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da  Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo.  Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso.  Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata?  C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare?  E se non vado   è perché non credo che Dio  possa portare alla trasformazione e al pentimento?  Oppure sono effettivamente turbato dal fatto  che sia possibile una misericordia così inattesa  e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio  ci costringe a fermarci e a riflettere.  Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa,  una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma  Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta  una barca per Tarsis ogni giorno.  Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo.  Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare.  Giona sa che non può scappare da Dio;  e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto  dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive,  allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità.  L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone  della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento  è una grazia che Giona trova inquietante.  E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti,  è:  "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---  GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Che cosa è l'Amore | 11 Settembre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Sep 11, 2022


Quale è la tua definizione ideale di amore? Quella dove dai amore per riceverne, o quella dove ami con tutto ciò che ha, senza attendere nulla in cambio, perché soffri, speri, credi e sopporti ogni cosa per amore del tuo prossimo?---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 34 minutiCome definiresti l'amore? Cosa è l'amore per te? Vediamo se sei d'accordo o meno con questa definizione:”Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia. Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità, o la soddisfazione sul piano sessuale”La definizione che vi ho letto, è quella che compare sul dizionario Treccani... ed è soltanto una minima parte... perché la definizione completa è ben più ampia e copre due pagine di dizionario.Perché,  quando parliamo di amore, bisogna a distinguere tra le svariate categorie di amore possibili. In italiano tendiamo a semplificare, e abbiamo una sola parola: amore.Forse proviene dal sanscrito “kama” = passione, attrazione. Altri dicono dal greco mao (poi in latino in amao, e poi amor) = desiderio,  Una teoria affascinante dice  che venga dal latino a-mors:  mors=morte + alfa privativo = senza morte, che non muore mai.Per gli ebrei, invece, le parole per ogni singolo tipo di more erano diverse, almeno sei: quelle che sono più usate nel Nuovo Testamento sono “phileo” e “agape”.L'amore phileo indica una profonda stima,  intima e autentica. E poi c'è l'amore “agape”... ne parleremo tra poco.Un gruppo di psicologi ha posto la domanda "Cosa vuol dire amore?" a bambini dai 4 agli 8 anni. Queste le risposte:1. L'amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno senza volere che l'altro le dia a te. (Gianluca, 6 anni).2. Quando nonna aveva l'artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l'artrite pure lui. Questo è l'amore. (Rebecca, 8 anni).3. L'amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. (Martina, 5 anni).4. L'amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria. (Carlo, 5 anni).5. L'amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere. (Susanna, 5 anni).6. L'amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi. (Tommaso, 4 anni).7. L'amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. (Daniele, 7 anni).8. L'amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo. (Elena, 5 anni).9. L'amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l'ho lasciato solo tutta la giornata. (Anna Maria, 4 anni).10. Non bisogna mai dire “Ti amo” se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano. (Jessica, 8 anni).Vedete come il dizionario puntava verso un amore  dove l'importante è la reciproca soddisfazione; infatti dice:  “Dedizione appassionata ed esclusiva, istintiva ed intuitiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità”. Si ama per essere amati a nostra volta.I bambini dicono l'opposto :”L'amore è assaggiare un caffè per sentire se è abbastanza buono per la persona con cui vivi, è chinarsi nonostante il dolore dell'artrite per non far sentire quel dolore all'altra, è non urlare anche quando avresti la voglia, o il diritto, di urlare per non far piangere qualcun altro."Quale versione dell'amore preferisci? Quale versione dell'amore pratichi? E, soprattutto,  quale è l'amore che vuole Dio da te e per te? Leggiamo 1 Corinzi:“L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; {l'amore} non si vanta, non si gonfia,  non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità;  soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” (1 Corinzi 13:4-7)Non vi citerò le parole originali greche,  ma vi dirò cosa significano,  cosa significava per Paolo scegliere quelle parole. E forse avremo una prospettiva un po' differente Per prima cosa, Paolo parla dell'amore “agape”, l'amore totale, quello che coinvolge tutto, anima, cuore, sentimento... tutto; che caratteristiche ha?E' pazienteL'amore paziente, anche quando ha in mano il potere,  decide di non esercitare quel potere.  Quando hai diritto ti applicare la legge di “urlare”” come diceva la bimba, urli... o eviti di farlo per non far piangere chi ti sta a fianco?E' benevoloL'amore è bene-volo, è “volere il bene” dell'altro (o degli altri); è dare il pezzo più buono del pollo all'altro, come diceva Elena. Qualche volta è più facile volere il bene di quelli che non conosci, come le famiglie in Ucraina  ma siamo chiamati a volere il bene di tutti.Non invidiaL'amore non invidia, l'amore non è bollente, se lo tocchi non scotta, non ustiona l'altro. Non augura al vicino di casa che ha fatto la macchina nuova di incontrare un tir. L'amore, quando sei in basso, non tira sassi a chi è più in alto. L'amore è dare all'altro anche le tue patatine , come diceva Gianluca.L'invidia è un sentimento che fai da solo, da sola e che l'altro non solo non sfiora, ma non si immagina nemmeno. Sono sassi che tiri, ma ti cadono in testa. e non sfioreranno neppure il destinatario.Non si vantaL'amore non si vanta,  non attribuisce alle cose o alle storie maggiore significato di quello che hanno. Quello che hai, quello che sei, quello che la tua famiglia era non servono a renderti migliore o peggiore:  sono quello che sono, e tu vali per chi sei, non per ciò che hai  (danaro, posizione sociale, antenati).Chi si vanta è l'obiettivo prediletto di chi invidia... Paolo non li ha messi uno di seguito all'altro per caso! E un incitamento al reato di tirare sassi!Se per l'invidia basti te da solo, da sola, per il vantarsi serve almeno un'altro, o un'altra...  da spingere verso il peccato e  rendere invidiosi! Quante volte hai incitato gli altri a tirarti i sassi,  per gustare la scena dei sassi che finivano sulle loro teste?Non si gonfiaL'amore non si gonfia. Una delle tecniche usate in natura per difendersi è sembrare più grandi: gonfiarsi. Lo fa il rospo, lo fa il pesce palla, lo suggeriscono le guide se incontri un orso sui monti (apri un cappotto... fai vedere all'orso che sei più grande).Ma ricordati; è solo aria che gonfia... basta un ago... e BUM!Non si comporta in modo sconvenienteL'amore non si comporta in modo sconveniente, l'amore ha una forma precisa, è come la tessera di un puzzle  che deve entrare in uno spazio preciso.Quante volte tentiamo di riempire il puzzle della nostra vita, con una tessera di forma differente.Non ci và, ma noi ce la mettiamo a forza. E succedono due cose, la nostra tessera soffre, si piega, si rompe, e allo stesso modo le tessere a fianco soffrono, si piegano, si rompono.Non cerca il proprio interesseL'amore non cerca il proprio interesse,  non cerca di adorare se stesso. L'amore è come dice Gianluca. sei anni, dare tante patatine a qualcuno senza volerle indietro. Quante patatine vuoi, per la patatina che dai? Quale è il tuo tasso di interesse?Non si inasprisceL'amore non si inasprisce, l'amore non tende a diventare acido. Le cose aspre, come il limone, sono sempre dei prodotto  che in chimica si definiscono “acidi” E un acido sulla pelle crea dei danni talvolta irreparabili.Se tendi a diventare “acido”, o “acida”,  a seconda del tasso di acidità che raggiungi, puoi creare danni permanenti sia a te sia a quelli che ti passano vicino.Non addebita il maleL'amore non addebita il male, l'amore non fa una lista delle cose che secondo te, l'altro sta facendo male. Il vero amore è come il cane di Anna Maria, quattro anni, che non pensa che la padrona abbia fatto a posta a lasciarlo da solo ma la lecca perché la rivede.Se da qualche parte hai un taccuino dove tieni conto del male subito, è ora di dare alle fiamme quel taccuino. Anche. anzi, soprattutto, se è all'interno del tuo cuore.Non gode dell'ingiustiziaL'amore non gode dell'ingiustizia, l'amore non espone bandiere per festeggiare gli sbagli contro gli altri. L'amore, piuttosto, è solidale con gli altri. Hai festeggiato l'accertamento fiscale  che hanno fatto al tuo vicino antipatico, anche se sai che è a posto con le tasse? Riarrotola la tua bandiera,  e bruciala.Paolo per spiegarci cosa sia l'amore fa un processo aritmetico: prima di spiegarci cosa è l'amore, sottrae dal nostro cuore cosa non lo è.Ce ne vorrà per “riempire” di roba, perché siamo a -8! Cosa è l'amore, per Paolo, dunque?Gioisce con la veritàL'amore gioisce con la verità, l'amore fa salti  per salutare l'arrivo del vero. E' così che festeggi quando vedi che la verità trionfa vero? se no, dovresti!Ma forse non basta a riempire il -8! Paolo lo sa, ed è pronto a riempire fino a far traboccare il vaso del nostro cuore. E chiude con quatto affermazioni “totali” che in se racchiudono tutte le precedenti. Soffre ogni cosaL'amore soffre ogni cosa, letteralmente, l'amore mette un tetto a TUTTO. Quello che è stato tradotto con “ogni cosa” in greco è “pas” o “pan”. Avete presente la parola “panorama”? pan=tutto orama = vedere Tutto: niente rimane escluso, visione a 360 gradi.Il tuo amore, mette un tetto, copre ogni cosa? Ma se la misura non fosse colma...Crede ogni cosaL'amore crede ogni cosa (sempre “pas”) l'amore ha fiducia di tutto. Cosa c'è in questo “tutto” di cui parla Paolo? Ci sono anche i politici, o le riviste di “gossip”? Paolo ce lo spiega in Filippesi cosa c'è dentro questo “tutto”“Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.” (Filippesi 4:8)Se politici, o riviste di gossip dicono tali cose si... altrimenti..Spera ogni cosaL'amore spera ogni cosa, l'amore vive nell'aspettativa che giunga il meglio. Molti di noi si alzano, invece, dicendo “Chissà che cosa mi succederà di brutto oggi!” Se è questo il tuo pensiero la mattina, quando ti alzi dal letto, sappi che non viene da Dio, ma da quell'altro.Sopporta ogni cosaL'amore sopporta ogni cosa, l'amore sa reggere il peso di tutto questo, è la fondazione su cui poggia la vita di colui che ama davvero.Quello che la nostra chiesa ha fatto negli anni è stato rincorrere questo tipo di amore: vi ricordate le raccolte di cibo per le persone che non ne avevano? Le raccolte per i terremotati? Ultimamente, i saponi ed i rasoi mandati in Ucraina? E anche, i vari concerti per avere fondi per costruire case per i terremotati,  o mandare bambini profughi per la guerra in vacanza?E' l'applicazione (non perfetta ma valida)  di molti dei principi che Paolo ci ha trasmesso.Abbiamo agito in amore, perché vogliamo il bene per chi ha perso tutto, e nessuno ha avuto invidia per quello che stava facendo l'altro per aiutare; ognuno ha avuto un compito, chi di andare tra i terremotati,  chi di allestire la sala per i concerti, chi di stampare le locandine, chi di scrivere articoli, chi di cucinare, chi di suonare, chi di recitare, chi di cantare.Nessuno è stato la primadonna, nessuno si è vantato e nessuno si è gonfiato per quello che ha fatto, e abbiamo cercato di riempire con la tessera della giusta forma la casella del puzzle che si chiama Montefiascone.Nel fare questo molti  sono andati contro il proprio interesse, mettendoci soldi, benzina, tempo. Sia noi di chiesa, sia  gli amici fuori della chiesa che ci hanno dato una mano i musicisti, le attrici... pur di portare un sorriso a chi lo ha perso.Alcuni potrebbero stupirsi, o rimanere amareggiati del perché non siamo “cresciuti numericamente” dopo aver applicato quello che Paolo dice.Paolo dice che l'amore E' così... ma non dice che verremo premiati dal mondo... Il mondo è abituato a distruggere chi ama: vi ricordate Gesù?“Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.” (Giovanni 15:13-14)Il mondo non ha premiato Gesù... lo ha ucciso... ma egli è risuscitato! E ci chiede di continuare a FARE! Fare l'amore, costruirlo, indipendentemente se siamo cento, o dieci, o uno.Fare,  continuare a costruire il regno di Dio, perché noi siamo il suo corpo, che siamo in mille, in cento, in dieci, o in due.Se FATE le cose che io vi comando: L'amore non è un sentimento, l'amore è una azione!  E va fatto comunque, non importa in quanti siamo a farlo!Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL  MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un Amore con la "A" maiuscola | 31 Luglio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Aug 1, 2022


Il matrimonio è l'espressione stessa dell'amore; un amore che si da all'altro ed all'altra. Tra i tanti tipi di amore possibili, esso è quello da cui tutto deriva, che non possiede, ma  rimane senza... perché versa il suo sull'altro e sull'altra, che rassomiglia di più al sacrificio di un Figlio che si è donato a noi per renderci liberi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 17 minutiOggi vogliamo parlare di amore, attraverso un brano di Giovanni:“Cari fratelli, amiamoci a vicenda, perché lʼamore viene da Dio; e chi ama gli altri dimostra di essere nato da Dio e di conoscerlo. Chi invece non ama gli altri, non conosce Dio, perché Dio è amore. Dio ci ha dimostrato il suo amore, mandando in questo mondo malvagio il suo unico Figlio, perché avessimo la vita eterna tramite la sua morte.  E questo è il vero amore: non siamo stati noi che abbiamo amato Dio, ma è stato Dio che ha amato noi, ed ha mandato suo Figlio per farci avere il perdono dei nostri peccati.  Miei cari, se Dio ci ha amato tanto, anche noi dobbiamo amarci a vicenda! Perché, anche se nessuno ha mai visto Dio, quando ci amiamo a vicenda, egli vive in noi e il suo amore perfetto è dentro di noi.  E perché sappiamo che noi viviamo in lui ed egli vive in noi, il Signore ci ha messo nel cuore il suo Spirito Santo. Ma non è tutto; lʼabbiamo visto coi nostri occhi ed ora lo testimoniamo: Dio ha mandato suo Figlio per salvare il mondo. Chiunque crede e dice che Gesù è il Figlio di Dio, Dio vive in lui ed egli vive in Dio.  Per quanto ci riguarda, noi abbiamo imparato a conoscere lʼamore di Dio; ed è in questo amore che abbiamo riposto la nostra fiducia. Dio è amore, e chi vive nell'amore vive con Dio, e Dio vive in lui.” (1 Giovanni 4:7-16)Una canzone dell'epoca di mio papà e mia mamma diceva che “L'amore è una cosa meravigliosa.” Ma di quale amore stiamo trattando oggi?Perché, ci possono essere tanti tipi di amore: quelli riservati alle nostre passioni umane, l'amore per una squadra di calcio, o per la lettura. L'amore per i nostri amici, o quello ancora più grande per i nostri figli.Gli amori sbagliati, quelli per il denaro o per il potere, o per le cose passate, che non possono essere più amate, perché non ci sono più.Potrei andare avanti all'infinito, perché di amore non ce n'è uno solo, ma infiniti... Allora, di quale amore vogliamo parlare stasera?Noi tutti sappiamo che Alina e Francesco sono qui oggi  per celebrare qualcosa che è già accaduto, per festeggiare assieme  a noi quell'evento di qualche tempo fa, e per richiedere su di loro la benedizione di Dio e le preghiere della nostra chiesa affinché il loro matrimonio,  che già è di per se qualcosa di “speciale” ai giorni nostri, si completi in modo ancora più speciale attraverso un amore speciale,...perché Dio è amore... (v.9)Come dice Giovanni, non HA amore, ma  E' Amore... con la A maiuscola. Di questo amore vogliamo parlare stasera. Alina e Francesco sono qui oggi grazie ad un amore che ha durato negli anni, prima di diventare un patto scritto, un'unica dimora, una vita assieme.C'erano molti e validi motivi sul perché ciò accadesse, ma c'era, e c'è, un unico e validissimo motivo perché giungesse a compimento: un tipo di amore speciale, un amore con la A maiuscola.Se volessi essere stato sintetico (e quando mai lo sono!), il messaggio di oggi potrebbe essere stato solamente il seguente: “Amatevi l'uno l'altra, e continuate ad amarvi.  L'avete fatto in passato,  avete percorso assieme un buon tratto di vita, prima come “amici speciali”, ora come moglie e marito; continuate ad amarvi l'uno l'altra.”Amarvi non solo oggi, o la prossima settimana, o il prossimo mese, o il prossimo anno,  o finché ci sarà la passione... ma per il resto della vostra vita. A qualcuno potrà sembrare strano sentirmi dire  che dovete amarvi l'uno l'altra; qualcuno penserà che in fondo già lo avete fatto per un bel po' di tempo;  ma voi avete bisogno di sentirlo. Tra pochi istanti l'anello,  che già indossate al dito,  e che fino ad oggi è stato simbolo solamente di un patto civile che sanciva la vostra unione come individui, fino a che ci fosse stata la volontà e la passione di vivere assieme, diventeranno,  attraverso le promesse che liberamente vi scambierete,  il simbolo di un amarsi più profondo,  nella buona e nella cattiva sorte,  in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia.  Appunto, un amore con la A maiuscola.La metà di queste situazioni renderà difficile mantenere la promessa,  ed alcune potrebbero rendere quasi impossibile di mantenerla .Quindi non sarò sintetico come forse avreste sperato, non mi limiterò a dirvi di amarvi l'uno l'altra,  ma proverò a darvi alcuni suggerimenti  su come potreste riuscire a farlo.Tutto si gioca, nasce, vive, si sviluppa ed ha un fine  attraverso il  tipo di amore di cui stiamo parlando:…perché lʼamore viene da Dio... (v. 8)Giovanni parla non di un amore, uno qualsiasi dei tanti possibili, ma della fonte dell'amore... E qualsiasi tipo di amore,  beh, non è che una semplice derivata...Il vostro matrimonio può essere stato celebrato in un comune o in una chiesa o potrebbe non essere stato celebrato affatto... Ma la sua origine, l'amore che ne è motivo, non proviene né da voi, né dal mondo. Quello che vi unisce da tempo, non è una vostra creazione, né una convenzione della nostra cultura, ma è qualcosa che fa parte di chi ci ha creati, e di cui la sua bontà ha voluto farci dono.Non dovete cercare di capire di quale tipo di amore si tratti, perché esso li contiene tutti, ed è l'origine di tutti gli amori possibili. Alina, Francesco, dovete guardare meglio all'amore che Dio  ha mostrato per ciascuno di noi.  Perché la seconda cosa che Giovanni dice  è che il vero amore si manifesta nel modo in cui Dio ci ha amato:Dio ci ha dimostrato il suo amore, mandando in questo mondo malvagio il suo unico Figlio, perché avessimo la vita eterna tramite la sua morte.  E questo è il vero amore: non siamo stati noi che abbiamo amato Dio, ma è stato Dio che ha amato noi, ed ha mandato suo Figlio per farci avere il perdono dei nostri peccati. (vv 9-10)Spesso l'amore è associato a delle immagini dolci... talvolta “sdolcinate”... quelle che vediamo nelle soap, o nei film romantici dove l'amore trionfa sempre sui titoli di coda.Ma qui, sui titoli di coda, l'amore che trionfa non è affatto dolce, ma comporta una discesa, un sacrificio, una morte: Dio ha mandato Gesù... il resto lo sapete...  Ecco com'è il vero amore, quello con la A maiuscola.Vedete, è un amore diverso,  che  è disposto a sacrificarsi per il bene della persona amata.  Il vero amore rinuncia ai propri diritti  per servire l'altro.  Dio ha rinunciato al suo unico Figlio  perché noi potessimo essere perdonati e ricondotti a Lui.  Gesù ci ha amati morendo di una morte di croce perché noi potessimo vivere. Quello è “l'amore alfa”, quello da cui tutti gli altri derivano. Come fare allora per amarsi l'uno l'altra?  Non sto cercando di dirvi che dovete necessariamente “morire” per l'altro per dimostrare lo stesso amore! Ma lo potrete fare cercando le cose che serviranno l'altro,  che lo aiuteranno,  che lo edificheranno.  Lo potrete fare astenendovi dal fare  quelle cose che infastidiscono l'altro, che lo abbattono o che lo feriscono.Facile vero? Assolutamente no! Perché da quando nasciamo,  dalla prima volta che, da bambini, abbiamo pronunciato la parola “MIO!” e poi attraverso l'adolescenza, e l'età matura, tutto intorno ci ha insegnato che bisogna farsi valere, che noi valiamo se prendiamo ed abbiamo, non se doniamo e restiamo senza.Perché l'amore, quello con la A maiuscola, di rado possiede, ma spesso, quasi sempre, rimane senza... perché versa il suo sull'altro, sull'altra.Avrete dunque bisogno di un bel po' di incoraggiamento  per continuare a vivere così, non è vero? Ed è  Giovanni stesso che ve lo fornisce, oggi:Perché, anche se nessuno ha mai visto Dio, quando ci amiamo a vicenda, egli vive in noi e il suo amore perfetto è dentro di noi. (v. 12)L'amore che saprete dimostrare l'uno verso l'altra,  soprattutto quando le cose si faranno difficili,  dimostrerà a voi stessi e a chi vi sta intorno  che Dio vive in voi.  So che siete entrambi credenti, so che avete compreso che non c'è una chiesa perfetta, e che la chiesa non è l'edificio,  ma le persone che vi sono dentro.E per questo vi siete accettati a vicenda  nelle proprie individuali preferenze di culto, senza porre barriere o ostacoli all'altro, senza cercare di trarre l'uno o l'altra all'interno della propria denominazione.In questo state dimostrando al mondo, ai vostri familiari, ai vostri amici esattamente quello che chiede Giovanni:  amarsi “nonostante”. Nonostante io sia cattolico e tu protestante evangelica, nonostante io sia rumena e tu italiano, nonostante abbiamo una vita alle spalle, con errori e dolori, ma anche gioie e cose fatte bene  mentre stavamo facendo un'altra vita assieme ad un altro, ad un'altra.In questo modo state mostrando ai vostri familiari,  ai vostri amici, al mondo che vi ruota attorno il modo in cui Dio vi ama,  accettandovi così come siete,  non pretendendo il  cambiamento per volere di un'altro, ma per l'amore che vi unisce. Ed è lo stesso amore che Egli ha per ciascuno di noi riuniti qui stasera, e per tutti gli altri nel mondo.Ed è un amore che è accessibile a tutti; basta volerlo, basta accettarlo, basta seguirlo.Francesco, Alina, mostrate loro il modo in cui Dio ama,  nel modo in cui vi perdonate l'uno l'altra,  più e più volte se necessario;  nel modo in cui vi fate in quattro per compiacervi l'uno l'altra;  nel modo in cui cambiate il vostro comportamento  perché l'altro o l'altra sia felice.Infine, siate certi che ciò che vi sto incoraggiando a fare  non va oltre le vostre capacità.  Qualcuno ha definito il matrimonio  come  “una relazione impossibile tra due esseri incompatibili”. L'affermazione può sembrare cinica, ma ha un fondo di verità. E' facile essere (o sembrare) compatibili in una bella giornata di sole, dove tutto fila liscio... Lo è meno in una giornata buia e piovosa nell'inverno della vita, quando arrivano quei momenti di dubbio,  o di dolore, o di malattia...Chi vi sosterrà in quei momenti? In che modo potrete essere compatibili  nella vostra umana incompatibilità?E perché sappiamo che noi viviamo in lui ed egli vive in noi, il Signore ci ha messo nel cuore il suo Spirito Santo. (v. 13)Ecco il vero segreto per amare come fa Dio: è nel versetto 13: Dio ci rende capaci di amare  dandoci il suo Spirito, perché viva in noi. La cosa bella del messaggio cristiano  è che non si tratta di un insieme di regole  a cui bisogna obbedire, a prescindere da tutto,  e che  dobbiamo applicare da soli e con le nostre forze. Se così fosse, saremmo tutti perduti. Chiunque crede e dice che Gesù è il Figlio di Dio, Dio vive in lui ed egli vive in Dio (v. 15)Il messaggio di Cristo riguarda la relazione che abbiamo con Dio,  una relazione che è resa possibile perché Dio ci dà il suo Figlio, affinché, riconoscendolo come nostro unico Signore e Salvatore Dio stesso possa abitare assieme a noi e vivere in noi. E quando Dio vive in noi,  l'amore di Dio diventa qualcosa  che si manifesta naturalmente nella nostra vita. Quindi continuate ad amarvi l'uno l'altra. E se questo è il vostro obiettivo,  se è quello che vi prometterete tra poco davanti a Dio fate prima questo:  assicuratevi di continuare a chiedere a Dio  di riempirvi con il suo Spirito Santo  per essere in grado di amare come ama Dio. In questo modo il vostro amore crescerà  nel frattempo che voi diventate più simili a Cristo. Potete immaginare il matrimonio come un triangolo, con Dio in cima e voi ai due lati.  Più vi avvicinate a Dio, più vi avvicinate l'uno all'altro.  Quindi continuate ad amarvi e ad amare Dio; più vicini a Dio sarete, più vicini l'uno all'altra vi troverete.Il Signore vi benedica mentre continuate a sperimentare  una costante scoperta del Suo Amore  in ogni aspetto della vostra vita insieme.E che il vostro matrimonio sia caratterizzato dalla presenza di Dio  che vi avvicini e vi unisca per tutta la vita.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Salmo 1: la strada verso la felicità - 1° parte: Camminare con gli altri

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jul 28, 2022


Il segreto della felicità non è estraniarsi dal camminare assieme agli altri, ma camminare in un modo tale che piaccia a Dio e che porti testimonianza di Lui agli altri.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 6 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minutiOggi iniziami una serie di mini messaggi, per spronarci a mantenere accese le nostre capacità di continuare ad apprendere dalla Parola di Dio. Lo faremo studiando il Salmo 1 che dice così:SALMO 11 Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori, né si siede in compagnia degli schernitori,2 ma il cui diletto è nella legge del Signore e su quella legge medita giorno e notte.3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa prospererà.4 Non così gli empi, anzi sono come pula che il vento disperde.5 Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti.6 Poiché il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina.Abbiamo più volte detto che “beato” significa semplicemente “felice: per cui il salmo è una sorta di libretto di istruzioni per essere felici.Il salmo comincia con tre istruzioni per la felicita: la prima è:che non cammina secondo il consiglio degli empi,La parola usata nel salmo per empi è רְשָׁ֫עִ֥ים - rešā‘îm‘;  che significa, molto semplicemente “qualcuno che sbaglia”.La seconda istruzione è:che non si ferma nella via dei peccatoriLa parola usata per peccatori è  חַ֭טָּאִים - ḥaṭṭā'îm'  che è un intensificativo di חָטָא  - ḥâṭâ che significa “mancare, perdere”  (sottinteso il bersaglio) per cui qualcuno che manca di molto.La terza istruzione è:né si siede in compagnia degli schernitoriLa parola usata per schernitori è לֵ֝צִ֗ים – lêṣîm, che significa “fare le boccacce a qualcuno”.Facciamo il solito gioco e trasformiamo il versetto con i significati che abbiamo trovato:E' felice l'uomo che non cammina secondo il consiglio di quelli che sbagliano, che non si ferma nella via di chi manca il bersaglio  né si siede in compagnia di coloro che fanno le boccacce agli altri.Sapete perché ho fatto questo? Perché quando leggiamo la Bibbia, e soprattutto leggiamo parole da “addetti ai lavori” come in questo caso “empi, peccatori, schernitori” facciamo difficoltà a capire chi siano  tra le persone che frequentiamo di solito nella vita. Il più delle volte li associamo a esempi estremi; Nerone, o Hitler erano “empi”, la personificazione del male.E invece la Bibbia non era scritta per “addetti ai lavori”, ma per pastori, commercianti, massaie che spesso non sapevano neppure leggere; le parole e le illustrazioni che venivano usate, anche se poetiche, dovevano utilizzare termini e riferimenti che ciascun ebreo sapesse riconoscere e comprendere.Vedete che la Parola vola molto più in basso, tra le persone che ci vivono a fianco, e le persone a cui si riferisce non sono la somma del male nel mondo, ma persone che sbagliano,  che mancano il bersaglio, che pendono tutto per scherzo  e per le quali non c'è niente di serio e di sacro.Vedete come il numero di persone di cui parla si amplia? E come ANCHE noi stessi possiamo finire in quel numero? Chi è che non conosce persone simili? Tutti noi abbiamo amici e conoscenti che sbagliano,  mancano il bersaglio,  prendono tutto alla leggera. Ma anche noi possiamo sbagliare, mancare il bersaglio, essere superficiali...Allora, il consiglio del salmista è dunque di stare alla larga da tutti questi, vero? Beh, se lo facessimo, saremmo destinati all'isolamento sociale staremmo davvero soli per gran parte della nostra vita.Guadate l'inizio del versetto :Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi...Il salmista avrebbe potuto semplicemente dire: “Beato l'uomo che non cammina con gli empi... “ecc. … ma non lo fa!Non lo fa perché sa che viviamo fianco a fianco con “empi” ovvero, con persone che sbagliano,con peccatori, ovvero con persone che sbagliano ii bersaglio, con schernitori, ovvero persone che non prendono nulla sul serio...Con queste persone noi siamo obbligati a camminare insieme, ma siamo anche chiamati a non “camminare secondo”, a fare passi differenti e strade differenti. Pietro sintetizza il concetto così:“Basta già il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie e nelle illecite pratiche idolatriche. Per questo trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza e parlano male di voi.” (1 Pietro 4:3-4)Vedete allora che correre “in un modo differente” da come corre il resto del mondo ci metta sotto una lente di ingrandimento, e ci dia possibilità di testimoniare del perché corriamo in quel modo.Attenzione però alla tentazione di sentirsi “eletti”, differenti, sopra le parti: Gesù disse questo a coloro che avevano una simile tendenza:“Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.” (Luca 16:15)E Paolo rincara la dose:“Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio.” (Romani 3:10-11)Quale è l'antidoto alla nostra voglia di sentirci superiori? ma il cui diletto è nella legge del Signore Diletto in ebraico è חֶ֫פְצ֥וֹ - ḥep̄ṣōw, che significa avere una “inclinazione”, essere portato in qualcosa; per cui, se una cosa ci riesce bene,  allora saremo portati a fare più spesso quella che le altre cose.Ad esempio, io sono naturalmente portato a cucinare; per cui non mi è di nessuna fatica quando chiamo a casa mia moglie e gli chiedo se abbia già preparato o debba pensare io al pranzo o alla cena. Cosa completamente differente succede per lo stirare; non ho una “naturale inclinazione”  verso di esso...e in realtà non mi interessa neppure di sperimentarlo.Allo stesso modo tu potresti dirmi. “A posto, Marco, io non sono portato a studiare la Bibbia, non mi riesce bene e non sono come te, per cui mi tiro fuori. Farò qualche altra cosa, come pregare, fare la carità,  ma non chiedermi di applicarmi a studiare la Bibbia!”Se pensi così, possiamo andare a cena assieme... perché è esattamente quello che dissi io ad un amico che voleva predicassi in chiesa circa una trentina di anni fa.Era più o meno la stessa cosa che il popolo di Israele stava pensando dopo essere giunto nella Terra promessa; Giosuè, vecchio e stanco, convocò allora i capi delle tribù e disse lori questo:“Applicatevi dunque risolutamente a osservare e a mettere in pratica tutto quel che è scritto nel libro della legge di Mosè, senza sviarvene né a destra né a sinistra...  ma tenetevi stretti al Signore, che è il vostro Dio, come avete fatto fino a oggi.” (Giosuè 23:6,8)Quello che stava dicendo Giosuè ai capi del popolo, e che il mio amico stava dicendo a me, era che la conoscenza avviene attraverso la frequenza; la stessa cosa che Paolo avrebbe detto a Timoteo:“Ma rifiuta le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà, perché l'esercizio fisico è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile a ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella futura.” (1 Timoteo 4:7-8)Come esercitarsi, allora?e su quella legge medita giorno e notte.Il salmista lo spiega dicendo che dobbiamo “meditare” la Parola giorno e notte: la parola meditare in ebraico è יֶהְגֶּ֗ה – yehgeh, che letteralmente significa “mormorare”. L'immagine è di qualcuno che gira per le strade e, a bassa voce ripete tra se e se delle parole.Ora, non prendetemi alla lettera, ma cercate di capire il concetto che vuole esprimere il salmista; non è che dobbiamo andare per strada e borbottare Salmi e versetti  tra noi e noi...saremmo un bel po' strani!Ma il concetto è quello che, se continuiamo a far girare nella nostra testa come “rumore di fondo” la Parola di Dio, alla fine entrerà così a fondo nella nostra natura che non dovremo più faticare ad applicarla, perché sarà parte di noi.La prossima volta  vedremo gli effetti di tutto ciò sulla nostra vita di tutti i giorni.In conclusione, cosa possiamo portare a casa da questi primi due versetti?Devo camminare assieme a chi sbaglia, ma non devo camminare come loro.Devo leggere la Parola ogni giorno.Devo pensare ogni giorno a ciò che leggo. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD 

The Hormone P.U.Z.Z.L.E Podcast
Yoni Steams for Fertility and Hormones with Sabrina Vedete Elmaliah

The Hormone P.U.Z.Z.L.E Podcast

Play Episode Listen Later Jul 5, 2022 45:00


In episode #178 of The Hormone P.U.Z.Z.L.E Podcast, our guest Sabrina Vedete Elmaliah talks about Yoni Steams for Fertility and Hormones. More about Sabrina Vedete Elmaliah: Sabrina Vedete Elmaliah, M.A.; is the Founder of Sacred Lotus Yoni Steam, a leading brand in herbal wellness. She is a Vaginal Steam Therapist, Sensual Arts Guide and published writer committed to healing the wombs of the divine feminine for children to birth into this life free of trauma. Her work is yoni centric and focuses on healing deep wounds to release ecstatic bliss. She is a Ceremonialist who shares the benefits of ancient womens medicine traditions through Sacred Ritual, Temple Dance and Nature Therapy to unlock our passion and purpose with private clientele and in workshops and retreats around the world. Thank you for listening! Follow Sabrina on Instagram: @sacredlotusyonisteam Follow Coach Kela on Instagram: @kela_healthcoach Get your FREE Fertility Meal Plan: https://coachkela.com/ For sponsorship opportunities, email HPS Media at podcast@coachkela.com.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Signore insegnaci a pregare - Richiedere e Intercedere | 8 Maggio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later May 9, 2022


Dio, attraverso la preghiera, fa si che il collegamento interrotto dopo la caduta, sia ristabilito, affinché non solo possiamo richiedere, ma anche essere un collegamento tra il Cielo e la Terra, affinché si compiano le parole di Gesù: "...venga il tuo regno...". --- Predicatrice: Jean Guest CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 29 minuti Mi chiedo quale sia la tua preghiera più comune, quella che dici quasi ogni giorno; è : “tienimi al sicuro” ? È forse "fa che io sopravviva a questo”?  Quale parte del tuo quotidiano ti stimola di più a pregare? Quali sono le preghiere che fai senza badare alla forma e al modo? Preghi per un posto di parcheggio? Oh, aspetta, quanto sono sciocca, certo che non lo fai, siamo in Italia.. si parcheggia dove si vuole! Sembra che la preghiera più comune, e probabilmente la più detta da tutti a un certo punto, sia solo una breve e semplice frase: "Per favore Dio, aiutami'. Ad un certo punto della propria vita ogni singola persona, sia che creda in Dio, Allah o Buddha, o anche se è un ateo convinto, dirà questa preghiera - "Per favore, Dio, aiutami".  Perché non tutti vanno in  chiesa, al tempio o alla moschea, ma tutti pregano. Un quarto delle persone che si descrivono come "non religiosi” ammette di "prendere parte a qualche attività spirituale ogni mese, tipicamente la preghiera".  Nel marzo 2020 Google ha visto un'impennata di persone che cercavano la parola “preghiera”; il 50% in più che in qualsiasi altro momento della sua storia. Questo è quello che ha detto l'autore della ricerca, il professor Bentzen:  "Quando l'OMS ha dichiarato il Covid-19 una pandemia, l'incidenza di ricerche per la parola 'preghiera' è aumentata intorno alla metà di marzo per la maggior parte delle zone, anche in quelle più laiche del Nord Europa". Ora è chiaro che una pandemia ci faccia questo effetto. La crisi è il momento in cui la maggior parte delle persone che di solito non pregano proveranno a farlo.  E cosa ne dobbiamo fare? Abbiamo certamente il diritto di essere un po' offesi dal fatto che la gente chieda l'aiuto divino quando non ha più alternative. Il Creatore dell'universo che conosce il numero totale delle stelle si preoccupa forse del nostro parcheggio? Il Dio che si è librato sulle acque portando la vita, riporterà il mio cane temporaneamente scomparso? Il Dio che tiene insieme tutte le cose ascolterà la mia preghiera sussurrata nell'angoscia, 'per favore aiutami'? Gesù dice di si; si,  perché quel Dio è ugualmente interessato al tuo ordinario quotidiano tanto quanto è interessato al grande evento cosmico di portare il cielo sulla terra. "9 Voi dunque pregate così: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 10 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano; 12 rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; 13 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno." ( Matteo 6:9-13)  Dai un'occhiata al versetto 11. Tra le giuste battaglie sante per stabilire il cielo sulla terra e sconfiggere il maligno c'è questo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.  I bisogni pratici quotidiani che abbiamo sono altrettanto importanti per Dio quanto tutte le grandi cose eterne. E, ancora più importante, ci viene dato il permesso di avvicinarci a Dio e chiedere semplicemente: "dacci". Questo tipo di preghiera, chiedere a Dio ciò di cui ho bisogno si chiama richiesta. Ma cosa è giusto richiedere? Come faccio a sapere che quello che sto chiedendo va bene e che non sto trattando Dio come il Genio della lampada di cui abbiamo parlato la settimana scorsa? Si torna al discorso di fermarsi e riconoscere Dio. La prima metà della preghiera consiste nel vederla dalla prospettiva di Dio; le parole usate sono “il tuo nome”, “ il tuo regno”, “la tua volontà”; se diamo tutta la nostra attenzione a questo, allora le preghiere che vengono da quel luogo saranno basate sulla sua realtà e non sulle nostre circostanze.  La seconda metà della preghiera riguarda noi: “dacci”, “perdonaci”, “non ci esporre” …. e la cerniera tra le due metà è questa frase: "come in cielo così in terra". Come dice Tyler Staton, "Il cielo è ciò che fa muovere le nostre preghiere, la terra è dove le vediamo esaudite". Dice Eugene Peterson: "La preghiera ci coinvolge in modo profondo e responsabile in tutte le operazioni di Dio. La preghiera coinvolge anche Dio in modo profondo e trasformativo in tutti i dettagli della nostra vita... La preghiera ci fa partecipare a ciò che Dio sta facendo... [E] la preghiera fa partecipare Dio a ciò di cui abbiamo bisogno per vivere alla sua gloria".  Se preghiamo per il quotidiano, allora stiamo riconoscendo che Dio ne fa parte, è qui, è coinvolto e ne ha cura. Le piccole preghiere ci insegnano ad essere grati e ci danno la fiducia per affrontare "le cose grandi". “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.” (Filippesi 4:6) Ecco un modo utile per pregare le preghiere di richiesta; iniziamo entrando alla sua presenza attraverso lo stare fermi, con le mani aperte, come abbiamo provato la settimana scorsa Fatto ciò, gira i palmi delle mani verso il basso e fai semplicemente le tue richieste; digli quello che hai nel cuore, prega quello che hai dentro, non quello che pensi che Dio voglia sentire.  Ora gira i palmi verso l'alto e ascolta. Una cosa che trovo utile è organizzare le mie richieste per temi a  seconda del giorno, così lunedì prego per la famiglia, martedì per gli amici, mercoledì per la chiesa, giovedì per Montefiascone, venerdì per me, sabato per il mondo.  Naturalmente a volte sono portata a pregare fuori da questo sistema, ma quando questo non accade è uno strumento utile per mantenere le mie preghiere radicate nel qui e nell'adesso. E, il motivo perché sto suggerendo che quando preghiamo siamo intenzionali su come ci sediamo e abbiamo le mani è perché questo ricorda alla nostra mente che stiamo entrando nella preghiera, non siamo sdraiati davanti alla TV, non siamo seduti al tavolo con un caffè a fare una buona chiacchierata, o semplicemente a rilassarci; i nostri corpi ci aiutano a metterci nella giusta condizione mentale per pregare in maniera efficace. Se la richiesta è quando chiediamo, allora l'intercessione è quando ci mettiamo in mezzo. In ebraico la parola è pagha che significa sollecitare, nel Nuovo Testamento la parola è enteuxis che significa per conto di e la parola che usiamo più spesso è dal latino intercedo che significa stare in mezzo.  Vi faccio un esempio: quando ho pregato che mio figlio trovasse la casa giusta da comprare, questa era una mia richiesta; quando prego che lui sia protetto nel suo lavoro di poliziotto, questa è la mia intercessione per lui perché mi metto tra lui e il male che gli farebbe del male. Quando intercedo tendo ad avere questa posizione come se stessi unendo due metà, o come se unissi il cielo con la terra. “Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini,  per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità.” (1 Timoteo 2:1 -2) L'intercessione è quando ci uniamo all'opera redentrice di Dio, quando respingiamo l'oscurità; la preghiera è il modo in cui siamo in relazione con Dio per governare e regnare nel nostro mondo, per vedere il suo regno venire e vedere fatta la sua volontà.  Tyler Staton dice: "Nel mezzo della interruzione di comunicazione causata dalla caduta, la preghiera diventa il mezzo con cui respingiamo la maledizione che ha infettato il mondo e ci ha infettato. Vedete, mentre noi sogniamo un Dio che porta il cielo sulla terra, allo stesso tempo Dio sogna un popolo che prega con cui condividere il cielo". L'intercessione riguarda in definitiva la redenzione ed è motivata dall'amore per gli altri. Mi piace come la versione della bibbia the Message lo mette quando si parla di come Gesù intercede per noi. “Colui che è morto per noi - che è stato risuscitato alla vita per noi - è alla presenza di Dio in questo preciso momento e sta difendendo noi.”(Romani 8:34 – parafrasi bibbia “The Message”) Questo 'difendere' gli altri è ciò che facciamo attraverso l'intercessione; afferma Richard Foster: “Non preghiamo per gli altri come fossero "cose", ma "persone" che amiamo. Se amiamo veramente le persone, desidereremo per loro molto più di quanto sia in nostro potere di dare loro, e questo ci porta alla preghiera. L'intercessione è un modo di amare gli altri, è una preghiera disinteressata, anche una preghiera che rende disponibile se stessi per gli altri . Nel lavoro continuo del Regno di Dio niente è più importante della preghiera di intercessione.” La preghiera di intercessione è il modo in cui Dio condivide il potere con noi, è come se fossimo co-gestori del cielo perché è quello che siamo ogni volta che diciamo: "sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra".  La preghiera è il modo in cui questo passa dall'essere una teoria biblica alla nostra effettiva esperienza, e naturalmente la porta d'ingresso è Gesù.  Pregare nel nome di Gesù significa pregare con la sua autorità. Ogni volta che preghiamo nel nome di Gesù è come dichiarare nuovamente la sua vittoria. C'è potere nel nome di Gesù. Cos'è che cantiamo, in un vecchio inno di chiesa? Oh, c'è una speranza che chiama il coraggio E nella fornace senza paura Il tipo di aspettativa audace Che ogni preghiera che faccio È su una tomba vuota E questo è il potere del Tuo Nome Dio sceglie di condividere questa potente opera redentrice con noi attraverso la preghiera di intercessione. Non ne ha bisogno, penso che possiamo tranquillamente dire che l'onnipotente, amorevole, onnisciente Creatore e sostenitore dell'Universo è bravo a gestire le cose senza di noi, ma dice  “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;  perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.” (Matteo 7:7-8) Mi chiedo cosa accadrebbe se pregassimo come se avessimo a disposizione le risorse del cielo per coloro per i quali preghiamo. Come sarebbe il nostro mondo?   Ricordate quando Paolo dice, ‘non cessate mai di pregare' (1 Tessalonicesi 5:17):? E se con questo non intendesse parlare all'infinito, ma piuttosto vivere vite che dimostrino l'autorità del Regno, che portino il Cielo sulla terra? PT Forsyth osa dire che "le nostre preghiere sono la risposta a quelle di Dio". Andiamo a pregare. AmenGUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM A BREVE---VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Non dipende da me... | 24 Aprile 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 25, 2022


Quante volte, vedendo una necessità nel mondo, hai sentito la frustrazione di essere troppo piccolo o piccola di fronte alle necessità? Quante volte hai detto "non dipende da me..."? Gesù ti chiede di essere un suo strumento affinché la sua potenza arrivi dove tu non potresti... perché tutto dipende da lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 28 minuti Come siete messi con la “voglia di fare”? Personalmente, dopo il Covid, e adesso la guerra, non è che abbia molta voglia in generale; e questo, lo riconosco da me, è uno dei sintomi dell'inizio di una “depressione”. Intendetemi, non è una depressione “patologica”, una di quelle che vanno curate con i farmaci, ma quella molto più comune che capita quando vedi che un bel po' di cose a questo mondo non vanno nel senso giusto. Sono quei momenti dove pensi: “Ma tanto, che io faccia o non faccia, mi impegni o non mi impegni praticamente cambierà poco, se non nulla... Tanto non dipende da me.”. E ci si sente “sopraffatti ed oppressi”. Vi è ma capitato, se non adesso in passato,  di aver avuto momenti in cui vi siete sentiti sopraffatti? Dove vi siete sentiti affogare emotivamente? Dove c'era un senso di sconfitta? Dove vi siete sentiti oppressi? La parola"oppresso" vi fa venire in mente a qualche passo della Bibbia? “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28) Ora, di che tipo di “oppressione” stava parlando Gesù? In che contesto stava parlando? Matteo non lo dice... ma lo possiamo sapere dal Vangelo di Luca: Qualche versetto prima, al 25 di Matteo, Gesù aveva detto questa frase: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli.” (Matteo 11:26) E la stessa medesima frase la troviamo nel vangelo di Luca: “In quella stessa ora, Gesù, mosso dallo Spirito Santo, esultò e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli!” (Luca 10:21-22) Per cui, siamo convinti che è lo stesso episodio... Ma prima?  Cosa era accaduto prima “in quella stessa ora”? Leggiamo ancora in Luca: “Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome».” (Luca 10:17) Cosa era successo? Gesù aveva mandato settanta discepoli  dandogli il potere di guarire, di resuscitare, di scacciare demoni, ed essi erano tornati urlando di gioia per quello che erano stati capaci di fare, e dicendo “Funziona davvero!”... E perché mai dovrebbero essere affaticati ed oppressi? Gesù lo aveva spiegato loro proprio al ritorno dalla missione vittoriosa. “Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni, e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male. Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.” (Luca 10:20) Vedete, come Gesù stava sottolinenando due cose: la prima, che non era merito loro,  ma della potenza che lui gli aveva dato. La seconda, che il “vedere” l'effetto della sua potenza fosse del tutto secondario, ma che la cosa primaria, la cosa davvero importante, era quella di avere il proprio nome scritto nel libro della Vita, in Cielo presso il Padre. Per essere più chiari, Gesù sta dicendo: “Non gioite per quello che avete fatto, non è merito vostro, ma gioite perché lo avete fatto, perché siete miei discepoli!” Anche il grande Paolo aveva ben capito che, in tutto il suo lavoro da apostolo, la vera “fatica” non la stava facendo lui, ma Dio: ”...perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio {che è} con me.” (1 Corinzi 15:9-10) So cosa stai pensando adesso: “Marco, ma tutto questo, cosa centra con quello che hai detto all'inizio? Con la depressione, col sentirsi oppressi?” Stiamo vivendo da tre anni, prima col Covid, ora con la guerra in Ucraina e le sue conseguenze a livello mondiale, una situazione di incertezza estrema, dove non sappiamo cosa ci attende domani... e, di conseguenza, noi, spesso, attendiamo. Attendiamo per fare acquisti importanti, per decidere circa il nostro lavoro, reagiamo più che pianificare la nostra vita, perché “nel diman non v'è certezza”... (per dirla con Lorenzo il Magnifico). E questo accade anche nella nostra vita di credenti. Vediamo le necessità immani del mondo, e pensiamo che, quello che potremmo fare, è ben poca cosa... e allora, rimandiamo... rimandiamo a data da destinarsi, quando sarà il momento opportuno, perché adesso siamo troppo occupati, o stanchi, o preoccupati... E poi, ti capita di leggere delle storie che parlano di come le persone non hanno aspettato il momento opportuno, o di essere liberi, o riposati, o rilassati, ma hanno semplicemente “agito”. Le storie che vi leggo sono due,  ed entrambe legate all'Ucraina,  una di una persona di cui non so se sia credente, ed una di un credente. La prima è quella di un cuoco, che aveva vinto “Masterchef Ucraina”, di nome Pavlo: Pavlo Servetnyk«Mentre mi trovavo a Kherson, nella mia città natale, il 24 febbraio, intorno alle 5.45 del mattino, ho avuto la notizia dal mio manager, che mi diceva "Pasha, è iniziata la guerra'" Non riuscivo a pensare lucidamente, mi ricordo che il nostro manager si stava precipitando a tornare a casa dai parenti.  Ho controllato i social e scoperto che quello che mi diceva era vero. La finestra della mia stanza guarda in direzione Crimea, e guardando fuori ho visto una colonna di fumo. Ho immediatamente chiamato un mio amico che stava lì nei dintorni, che mi ha detto che quel posto era completamente distrutto. È stato allora che mi sono reso conto che la guerra era iniziata. Il primo giorno di guerra era una "follia totale”: i miei genitori si rifiutavano di lasciare le loro case come gli dicevo io per raggiungere un luogo più sicuro, perché credevano che presto ci sarebbe stata una tregua o un qualche sviluppo positivo. Poi ho deciso di restare anche io in città, assieme a mia moglie, nel mio negozio, pieno di prodotti che quel giorno non erano stati consegnati. Quando ho raggiunto il negozio, ho notato una fila senza precedenti di persone in attesa di pane. Quel giorno la gente non era andata a lavoro: la città era in preda al panico, la fabbrica del pane non funzionava, nessuno dei negozi era aperto. Ho capito che il pane che la gente aspettava non sarebbe mai arrivato. Non sono un soldato, sono un panettiere ed è quello che ho deciso di fare. La prima notte, in squadre di cinque, abbiamo iniziato a cuocere fino alle due del mattino, dormendo sui  tavoli di cucina. Tra i continui rumori di sparatorie e bombardamenti, abbiamo cucinato circa 1000 filoni di pane nelle notti seguenti. Moltissime persone sono venute ad aiutarci, donando sale e farina, mentre io raccontavo  il mio lavoro sui social media. Dopo un po', ho notato che anche 1500 filoni di pane non erano abbastanza, andava tutto immediatamente esaurito. Siamo riusciti a raccogliere fondi sufficienti tramite Instagram per poter avviare una produzione su scala più ampia. Insieme ai fondi, abbiamo raccolto 100 tonnellate di cereali e 4 tonnellate di lievito da un uomo d'affari locale che voleva aiutare. Così abbiamo distribuito circa 65000 filoni di pane alla gente di Kherson. Ci sono due tipi di persone: quelle come me e le altre. Non cerco profitto nella guerra: altri tipi di persone cercano di beneficiare da questi eventi orribili. Alcuni ristoranti hanno congelato i prodotti rimanenti e alla riapertura rivendevano tutto questo cibo allo stesso prezzo. Hanno scelto i profitti rispetto agli aiuti umanitari… io non potevo farlo. Sono l'unico in città ad avere attiva una fornitura di pane; se non lo faccio io, non c'è nessuno che possa farlo.» La seconda storia è stata postata da una amica della nostra chiesa, Ruth MacCárthaigh, sulla sua pagina FaceBook...  e questa volta parla di un credente:Walter Burrell «C'era un signore anziano che conoscevo che si chiamava Walter Burrell. Ha lavorato come  credente per anni e anni sulle banchine del porto di Cork in Irlanda.  Saliva sulle navi, in particolare su quelle dei paesi comunisti e parlava di Gesù ai lavoratori a bordo. A volte metteva un bel po' di uomini nella sua piccola macchina e se li portava a casa, dove lui e sua moglie davano loro un pasto caldo. A volte li portava a uno studio biblico o a un servizio in chiesa. Preparava anche scatole regalo(molto  prima che diventasse di moda) e le riempiva di cappelli e guanti che anziane signore lavoravano a maglia per tenere caldi i poveri lavoratori nelle notti fredde. Ha fatto questo per anni.  Un giorno di molti anni fa Walter salì a bordo di una nave che era arrivata nel porto di Cork dall'Ucraina comunista. Incontrò due uomini a bordo con i quali parlò e passò un po' di tempo. Walter condivise con loro come conoscere Dio, come avere una relazione intima con Lui e come essere salvati.  Gli uomini tornarono poi a bordo della nave e salparono, senza mai più incontrare Walter.  Tuttavia, poco dopo entrambi gli uomini diedero la loro vita a Gesù e furono salvati. Tornarono in Ucraina e si unirono ad una chiesa e crebbero sempre di più nella loro fede e conoscenza di Dio.  Alla fine questi uomini giunsero ad essere credenti maturi, e Dio li usò per iniziare davvero molte altre chiese in Ucraina. Grazie a loro migliaia e migliaia di persone misero la loro fiducia in Gesù e divennero cristiani, e tutto attraverso il lavoro fedele, duro e faticoso di un piccolo uomo a Cork qui in Irlanda.» Perché questi due racconti c'entrano con noi e con il fatto che “tanto non dipende da me”? Pensate che Pavlo si sarebbe mai aspettato di essere chiamato a sfamare la sua intera città? Pensate che Walter si sarebbe mai aspettato che, entrando su una barca Ucraina (anzi sovietica, all'epoca) e parlando con due marinai (non so neppure io come e in che lingua) sarebbero state fondate più chiese, migliaia di persone avrebbero ascoltato il Vangelo, molte di esse avrebbero accettato Gesù, e sarebbero state salvate? Se Pavlo avesse deciso di fuggire, o di congelare la farina come facevano altri, se avesse detto “tanto non dipende da me” a Kerson non ci sarebbe pane oggi. Se Walter si fosse stancato di parlare e di fare il bene,  se avesse pensato che lui era troppo piccolo e troppo debole  per cambiare la storia del mondo,  se avesse detto “tanto non dipende da me” adesso non ci sarebbero in Ucraina quelle chiese fondate dai due marinai,  migliaia di persone non avrebbero conosciuto Gesù,  e (in questo momento di guerra)  non avrebbero il conforto di sapere che Dio esiste,  che vede e che non ha abbandonato l'Ucraina.  Vi ricordate uno dei motti della nostra chiesa? “L'amore non è un sentimento, l'amore è un'azione.” Cosa è che non stai facendo, e che il Signore ti chiama a fare? Cosa stai rimandando perché non è il momento adatto, Cosa non fai perché pensi di essere troppo piccolo, o troppi piccola perché “tanto non dipende da me”? Ricorda la lezione dei settanta: guarnivano gli ammalati, resuscitavano i morti, scacciavano i demoni, ma Gesù gli ricorda che dovevano gioire non per ciò che accadeva, ma perché avevano deciso di servire affinché accadesse. Perché avevano dato braccia, mani e piedi alla potenza di Dio. Perché non avevano detto “tanto non dipende da me” ma avevano detto invece  “tutto dipende da colui in cui credo e che mi chiede di agire.” La nostra è una piccolissima chiesa; come molte chiese in Italia,  dall'inizio della pandemia, ha visto numeri sempre più risicati, tanto da dire se valga ancora la pena  tenere aperta una sala. Molti di noi vivono con un reddito  ben al di sotto della media nazionale (per non dire sotto l'indice di povertà). Ma negli anni abbiamo fatto tante cose che parevano impossibili! I corsi di inglese gratuiti, i soccorsi per l'incendio dello stabile a Montefiascone il concerto per reperire fondi per il terremoto di Amatrice... Perché siamo stati bravi noi? Certamente no!” Perché dietro tutto ciò che abbiamo fatto, c'era la potenza di Gesù! Ma abbiamo realmente capito perché lo facciamo? E che tutto parte da “chi siamo” non da ciò che facciamo, da quel “tutto dipende da colui in cui credo e che mi chiede di agire.”? Io mi auguro sinceramente di si! La pandemia, la guerra, il senso di incertezza, tutto lotta contro, per far pensare, sentire, dire: a ognuno di noi “Non si può, io non posso incidere nelle vite altrui: troppo piccolo, troppo debole, troppo occupato... Tanto non dipende da me...” Salomone, al termine della sua lunga e saggia vita, ha scritto queste parole: “Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà. Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa in seno alla donna incinta, così non conosci l'opera di Dio, che fa tutto. “ (Ecclesiaste 11: 4-5) Quale seme non hai ancora seminato? Quale testimonianza ancora non hai dato a chi conosci e vive intorno a te? Quale impegno ancora non ha preso? Quale  aiuto ancora noi non hai provveduto? Il Signore ti dice di non guardare il meteo, ma di fissare lo sguardo su di lui: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.” (Ebrei 12:1-2) Ecco perché Gesù in Matteo ci dice che ci darà riposo; perché il peso non è il nostro, perché è lui che lo porta, perché è lui che guida, perché tutto dipende da lui,  e ci chiede di agire nella sua potenza. “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo per le anime vostre  poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.” (Matteo 11:29-30) Conclusione Tutto questo,  la storia dei settanta discepoli, quella di Pavlo e quella di Walter, ti chiedono di riflettere su cosa stai facendo, sul fatto che è vero, non dipende da te... ma che Gesù ti da la potenza affinché le cose accadano, le persone vengano confortate e sfamate, perché il mondo cambi in qualche impercettibile modo... E che se, ognuno di noi non dice “tanto non dipende da me” ma “eccomi Signore, usami!” allora le cose accadono,  le persone vengono sfamate, le chiese vengono fondate, e la Parola di Cristo raggiunge le folle.  Io devo solamente seguire il passo del mio Maestro; al resto pensa tutto lui. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Il Re che piange - Domenica delle Palme | 10 Aprile 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 13, 2022


Il pianto di Gesù, in un giorno di festa per lui, dove tutti lo acclamano, deve farci riflettere: quanto sono disposto io a modificare il Gesù che ho in mente, e seguire quello vero, non la proiezione di ciò che voglio, di ciò che più mi aggrada? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minuti Immaginatevi che, per qualche strano motivo, foste chiamati ad essere coinvolti in qualcosa di enormemente grande, qualcosa che cambi la storia del mondo, riportando pace, prosperità, sicurezza. Essendo di attualità, supponiamo foste chiamati  al tavolo con i capi di stato di Ucraina e Russia, e che un vostro intervento riuscisse a far cessare la guerra tra loro e che, tornati a casa, mentre passeggiate per la via principale della vostra città la gente iniziasse a battervi le mani, a gridare il vostro nome, a volersi fare “selfie” con voi. Quale reazione susciterebbe in voi? Paura? Gioia? Eccitazione? Certamente non sareste tristi,  almeno penso. La Bibbia è la lunga storia di un tavolo negoziale tra l'uomo e Dio, dove Dio, di sua spontanea volontà decide di sedersi ad un tavolo per far cessare la guerra, anche se l'uomo non ha fatto nulla per meritaselo; e lo fa mandando un “inviato speciale”. Le presone sapevano che Dio avrebbe mandato, prima o poi, il Cristo, il Messia, il Salvatore; e ad un certo punto accade che le folle lo acclamino tale... “Dette queste cose, Gesù andava avanti, salendo a Gerusalemme... Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla via. Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!» … Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi.  Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata».  (Luca 19:28, 36-38, 41-44) Era la prima volta che andava a Gerusalemme dopo che la aveva visitata a 12 anni. Che strana reazione, per  un mediatore che sta salvando il mondo! Gesù dovrebbe essere felice... e invece... piange! Le persone lo riconoscono come re, gli dicono che è mandato da Dio, stendono rami di palma e persino i loro mantelli affinché i suoi piedi non tocchino il suolo! Non ci dovrebbe essere motivo di piangere,  ma piuttosto di gioire! Gerusalemme sarebbe stato il luogo dove Gesù avrebbe riappacificato l'uomo con Dio, attraverso la croce, sconfiggendo la morte. Perché il pianto, allora? Ho detto già che la gente si aspettava che Dio mandasse il Messia, il Salvatore, e Gesù aveva fatto del tutto per farsi riconoscere come tale: leggiamo cosa era accaduto prima nel vangelo di Matteo: “Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; subito troverete un'asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà».  (Matteo 21:1-4) Oggi appare quasi comico un re su un'asino, ma all'epoca gli asini erano un bene preziosissimo; erano usati per lavorare e per spostarsi, erano (e sono) animali intelligentissimi, stabili come carattere, estremamente affettuosi, resistenti... Non solo l'asino era prezioso, ma era anche una sorta di "status symbol";.  re, principi e giudici ,tutti cavalcavano gli asini.  Chi possedeva un asino all'epoca era come chi ai giorni d'oggi possegga una Ferrari Ora, figuratevi il padrone degli asini  (perché Matteo ci dice che erano due, un'asina e il suo puledro) quando ii discepoli mandati da Gesù vanno da lui, slegano i due asini, e fanno per incamminarsi verso Gesù. E come se qualcuno assieme a un suo amico entrasse nel tuo garage dove tieni una Ferrari e una Lamborghini, le mettessero in moto e facessero per andarsene! “Scusate... dove credete di andare?” “Ah, salve... è che al nostro Signore gli servono!” “Tutte e due? Mica male! E che se ne fa?” Ma non c'è traccia delle rimostranze del padrone degli asini.  Perché? Perché era ebreo, e perché conosceva la Bibbia, e conosceva l profezia fatta dal profeta Zaccaria: “Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina. Io farò sparire i carri da Efraim, i cavalli da Gerusalemme e gli archi di guerra saranno distrutti. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all'altro e dal fiume sino alle estremità della terra.” (Zaccaria 9:9-10) Questo passaggio è stato scritto 500 anni prima che Gesù entrasse a Gerusalemme, per 500 anni la gente aveva aspettato...  perché nella loro mente l'equazione era semplice: quando una figura simile a un re entra in città cavalcando  un asino,  significa che la pace sta finalmente per arrivare in Israele. Niente più inchini ai romani. Niente più cittadinanza di seconda classe. Niente più aver a che fare con "dei" stranieri. Niente più povertà, niente più intolleranza, niente più guerra. Solo pace.  Sembra tutto così perfetto, ma non lo è; perché la gente si aspetta che Gesù il Re-Messia tanto atteso, vada al palazzo dove si trova Erode,  cacci Erode e regni a Gerusalemme al suo posto, cacci i Romani, sottometta le popolazioni vicine, mettendogli tasse da pagare  così che gli ebrei diventino ricchi. Niente di più sbagliato Gesù non entrerà nel palazzo per prendere il suo posto sul trono. Gesù non chiamerà i capi spirituali della città per organizzare una ribellione. Gesù non è venuto a Gerusalemme per fare campagna elettorale.  È venuto perché l'umanità abbia una via di salvezza. E visto che Gesù non soddisfa le aspettative  in pochissimo tempo tutto cambia. Tra cinque giorni le folle si rivolteranno contro di Lui. “Crocifiggilo! Crocifiggilo!,  Crocifiggilo!” grideranno.  E si allineeranno di nuovo per le strade della città,  questa volta non per gridare “osanna”, ma per maledire, deridere e sputare su di lui, mentre lo guarderanno portare la sua croce sul Golgota. Tra cinque giorni i più vicini a Lui, gli amici, lo abbandoneranno: Giuda lo tradirà per 30 pezzi d'argento, Pietro lo rinnegherà, gli altri fuggiranno persino nudi ai quattro venti. Tra cinque giorni i romani saranno ancora in carica; Pilato giudicherà Gesù colpevole  anche se  sa che Gesù è innocente.  Gesù sarà condannato ad essere crocifisso,  una morte crudele riservata ai criminali famosi.  Per Pilato sarà normale amministrazione,  mentre cercherà di mantenere la pace nella capitale ebraica. Tra cinque giorni i capi religiosi festeggeranno; ai loro occhi Gesù non è altro che un altro eretico,  un falso re da smascherare e deridere. E poi non si sentirà mai più parlare di Lui. Tra cinque giorni non ci saranno più folle che approvino, e non ci sarà più passione per il Nazareno, per Colui che è arrivato in città su un asino. Ecco perché Gesù piange. Nella lingua ebraico la parola “pianto” ed il verbo “piangere” non era unica; c'era una specificità del tipo di pianto e del motivo del pianto. C'era una "il pianto" per quando la gente moriva, il pianto" per un dolore fisico  il pianto" dato da una emozione. E c'era una parola specifica per quando il pianto era rivolto a Dio come supplica La parola pianto usata da Luca, in greco è la parola κλαίω klaiō un pianto a voce alta, non silente, di quando la gente è in angoscia.  È il pianto di un profondo dolore emotivo.  Sta piangendo per coloro che lo rifiuteranno. Non sta piangendo perché è preoccupato per se stesso; sta piangendo a causa del suo intenso amore verso quello che lo processeranno, verso quelli che lo flagelleranno, verso quelli che lo accuseranno falsamente, verso quelli che ne reclameranno la morte... Piange, perché , per quelli, il suo sangue sarà sparso invano, e non riuscirà a portarli assieme a lui. In tutta la Bibbia non troverete mai un Gesù che gioisce della condanna dei peccatori, anche quando lo meritano. Non lo troverete mai dire: "Ve l'avevo detto". Gesù vede le folle che lo acclamano, ma  piange perché preferirebbe vedere un risultato diverso,  vorrebbe cuori che siano aperti,  non duri e chiusi, e questo, anche per lui che è Dio,  significa che ha le mani legate. Gesù sta piangendo perché sa che egli è l'unico che può dare la vita. Molti di quello che prima lo avevano acclamato e poi avevano gridato “ Crocifiggilo” avranno pensato: “Beh, Dio troverà un altro modo per salvarmi.” Non c'è un'altra via. Se ci fosse un'altra via, Gesù non sarebbe in tale angoscia  per le anime perse di queste persone. Dio ha fatto di Gesù la via per la vita eterna.  Rifiutando Gesù, la città di Gerusalemme  ha rifiutato l'unica via che darà loro il vero accesso a Dio. Il pianto di Gesù, in un giorno di relativa gioia per lui, dove tutti lo acclamano, deve farci riflettere: quanto sono disposto io a modificare il Gesù che ho in mente, e seguire quello vero, non la proiezione di ciò che voglio, di ciò che più mi aggrada? Perché spesso noi abbiamo in mente un Gesù “a modo mio”. Quello che mi preservi da ogni difficoltà, quello che mi rende benestante, quello che mi guarisce quando sono ammalato io o un mio caro. Quello che protegge la mia casa e la mia terra... E non vogliamo un Gesù che mi aiuti nelle difficoltà, o nella mia povertà o nella malattia mia o di miei cari... o quando la mia casa è distrutta e il mio paese sotto le bombe... Gesù certamente non gioisce delle mie difficoltà ma il suo obiettivo non è darmi una bacchetta magica... ma affrontare la vita sapendo che questa è la breve preparazione alla prossima: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:17-18) Vedete, se Gesù piange con angoscia  per coloro che non sono salvati...  quanto più ha pianto per coloro che sono salvati? Se Gesù si preoccupa così profondamente  per coloro che sono Suoi nemici...  quanto più si preoccupa per coloro  i cui nomi sono nel libro della vita? Ci saranno momenti in cui ci sentiamo soli. Ci saranno giorni in cui ci interrogheremo sulla cura di Dio. A volte arriveremo al punto di alzare il pugno contro Dio, come fece Giobbe. Ma Gesù, Dio ha pianto.  Non solo piangendo per i suoi nemici,  ma anche piangendo per coloro  che sono incisi sul palmo della sua mano.  Gesù ama Gesù si dispera per le anime perdute. Gesù è l'unica via. Gesù è venuto a salvare Gesù vuole che facciamo parte della Sua famiglia. Sappiamo che è così perché 2000 anni fa Gesù guardò Gerusalemme...  e nel mezzo di una festa sfrenata... pianse. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD  (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Sono questi gli "ultimi tempi"? Cosa posso fare nella guerra attraverso la mia fede? | 20 Marzo 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Mar 21, 2022


Stiamo davvero vivendo gli ultimi tempi? Sta per tornare Gesù? Piuttosto che chiedersi quando e come, chi crede dovrebbe impegnarsi sul cosa: cosa debbo fare con la mia fede, proprio in tempo di guerra. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 28 minuti Se navighi sul web, e se hai un account Facebook connesso a qualche amico credente, o a qualche pagina evangelica, in questo periodo avrai notato  tutto un fiorire di riferimenti agli “ultimi tempi”. In molti vedono l'invasione russa in Ucraina e le molte altre situazioni di guerra nel mondo, gli eventi catastrofici come  inondazioni o terremoti essere una chiara indicazione che siamo davvero vicini al ritorno di Gesù ed al giudizio finale. Una domanda che mi viene posta spesso è:  “Pensi che questo sia l'inizio della fine?  Le immagini che ogni giorno vediamo in TV o sul web  provocano rabbia e indignazione,  ma anche paura e insicurezza.  Come influisce questo sul credente?  Siamo davvero alla fine?  La profezia si sta realizzando,  è un segno dei tempi  o sono solo eventi tragici? A scanso di equivoci voglio subito precisare che quello che vi dirò questa mattina è una mia personalissima opinione, ovviamente suffragata dallo studio della Parola di Dio, ma che non è “la verità assoluta”. Molti altri predicatori e teologi la pensano in modo assolutamente diverso dal mio modo di vedere. La prima cosa da stabilire è: quali sono gli ultimi tempi? Molti pensano che siano quelli descritti da Daniele  e richiamati da Gesù in Matteo in Marco e in Luca: in realtà gli “ultimi tempi” sono iniziati con la nascita di Gesù: “Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. In verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.” (Marco 13:29-30) La parola “generazione” in greco è γενεά genea, ed ha un significato ben più ampio di quello che noi occidentali percepiamo  con la parola “generazione”, dove noi pensiamo alle persone nate in un determinato lasso di tempo: la generazione dei boomers, dei sessantottini, ecc. In greco genea sta ad indicare una stirpe, o anche una razza; per cui Gesù non stava dicendo che la fine sarebbe avvenuta nella generazione di Pietro, di Andrea, di Matteo, ma piuttosto che la razza umana sarebbe sopravvissuta sino a vedere il suo ritorno: nessun olocausto nucleare totale,  nessun annientamento prima del suo ritorno. Personalmente sono  molto scettico, se non contrario, verso chiunque predichi la prossima mossa di Dio  o sostenga di avere un modello dei tempi finali.  La Bibbia ci dice cosa aspettarci,  ma ci vengono dati segni, non predizioni, o almeno non predizioni che possiamo indovinare prima di Dio.  Lo scopo della profezia è quello di mostrarci  che Dio è in controllo in modo che non abbiamo paura.  Possiamo vedere e avere fiducia in Dio;  il suo piano non è incentrato sulla nostra comodità,  ma sulla nostra speranza nella  ricompensa eterna.  La scorsa settimana abbiamo parlato del perché Dio permette la guerra, e di cosa sta facendo, per chi parteggia e dove è Dio nella guerra. Abbiamo detto che Dio non approva la guerra, ma in un certo senso la “subisce” come un prodotto dei peccati di orgoglio degli uomini non parteggia per nessuno, se non per i credenti che soffrono, e che Dio è proprio in mezzo a chi soffre attraverso le sue braccia, le sue gambe e le sue mani rappresentate dalla sua chiesa. Questa settimana voglio vedere brevemente come dobbiamo reagire a questi eventi catastrofici rappresentati dagli eventi naturali e da quelli provocati dall'uomo di cui la guerra è la massima espressione. Per prima cosa, la Bibbia prevede gli eventi della fine del tempo, né ci dice quando questi eventi catastrofici accadranno. Ci viene dato solo una descrizione molto generica, di ciò che accadrà, sufficiente per capire ciò che Dio sta facendo, e questo avviene per tre ragioni che oggi vedremo. 1. Non siate spaventati Cominciamo guardando Luca  “Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati, perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito». Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno;  vi saranno grandi terremoti e, in vari luoghi, pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo..” (Luca 21:9-11) Questa è una frase tipica di Gesù: a seconda della versione della Bibbia che avete, sono da 12 a 16 le volte che Gesù dice a qualcuno di non temere, e sempre in situazioni che sono umanamente terribili. I discepoli che sentono la voce di Dio proclamare che Gesù è suo figlio: “I discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran timore. Ma Gesù, avvicinatosi, li toccò e disse: «Alzatevi, non temete».” (Matteo 17:6.7) Il capo della sinagoga Iairo che riceve la notizia della morte di sua figlia: “Mentre egli parlava ancora, venne uno dalla casa del capo della sinagoga, dicendo: «Tua figlia è morta; non disturbare più il Maestro».  Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: «Non temere; solo abbi fede, e sarà salva».” (Luca 8:49-50) Le donne andate al sepolcro che lo avevano trovato vuoto: "Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno». "(Matteo 28:10) Gesù  sa che sta per rivelare una cosa  molto, molto “forte”, la promessa di tempi bui e di dolore, ma subito dice “non vi spaventate!”. Se la nostra speranza è in Dio  e se crediamo che Lui ha il controllo,  possiamo essere fiduciosi,  anche in un mondo impazzito.  Quando arrivano i momenti davvero difficili le fondamenta della nostra costruzione vengono rivelate.  Coloro che costruiscono la loro casa sulla sabbia  non avranno mai sicurezze nella tempesta.  Nella nostra cultura moderna,  anche i cristiani sono stati persuasi a porre la loro speranza  nelle cose e nelle circostanze  invece che in Dio.  Ma cosa succede quando i bei piani del mondo falliscono? Quando la pace che credevamo fosse eterna in Europa viene meno? Quando una guerra, e nucleare, comincia ad essere vista come una evento improbabile... ma possibile? E' allora che arriva Gesù: “Non temete! Io ci sono! Io sono in controllo! Le cose non andranno tutte bene... ma io ci sono, io ho già vinto. Non temete.” Quando le fondamenta di sabbia si sciolgono, la gente cerca la roccia. Avete fatto caso che, dinanzi alle tragedie, nessuno alza la bandiera dell'ateismo, nessuno proclama che l'uomo è stracapace di mettere a posto tutto, e che non serve nessun aiuto “esterno”?  Persino chi aveva sempre negato Dio, e Cristo, alla fine si trova a confrontarsi,  e ad ammettere che ci vorrebbe un miracolo. E' questo il momento per i credenti  di indicare la speranza che abbiamo in Gesù Cristo. Lui è l'unica pace duratura che chiunque può avere, perché, alla fine, lui porterà la vera pace che durerà per sempre. E quella pace che vedremo nel mondo un giorno, nella guerra, nel dolore, possiamo vederla in noi, e possiamo mostrarla agli altri. Il pastore di cui vi ho letto le lettere la scorsa settimana e che sta facendo un diario quotidiano qualche giorno fa ha scritto questo: “In questi momenti ricordo le mie affermazioni che ho ripetutamente proclamato ai miei studenti sulla natura biblica (teologica) della speranza, la speranza che appare dove non c'è ragione di esistere, una speranza che appare come qualcosa di molto fragile che richiede la tua fiducia, non come qualcosa di solido su cui puoi contare con fiducia... Questa è la natura stessa della speranza biblica... E' il momento in cui sei chiamato a fare tue le convinzioni che hai pronunciato in tempo di pace, e che adesso, in tempo di guerra, devi vivere... La guerra è quando la tua comprensione del tempo cambia, quando, non in teoria, ma in pratica, apprezzi il momento, il “qui ed ora” in modo speciale, e lo vivi più consapevolmente.”(Feyodor Raichinets – insegnante di Teologia presso l'Istituto Biblico di Kiev) La nostra speranza non emerge nelle belle giornate di sole, ma in quelle buie di pioggia e di gelo. Sentiamo il dolore della perdita di un caro, la rabbia contro gli aggressori;  la paura della tragedia.  La paura è un'emozione ed è normale.  “Non vi spaventate! Non temete! Voi state sperando in me! In me che ho vinto! In me che vivo! E voi vivrete se siete in me!”  Gesù ce l'ha detto in anticipo  in modo che quando vediamo queste cose,  non siamo travolti dalla paura del mondo,  ma costruiamo la nostra vita sulle sue solide fondamenta; la nostra roccia è Gesù Cristo.  Lui ha detto che queste cose devono accadere,  ma la nostra speranza è in Lui  e nella nostra eredità eterna. 2. Vegliate Pochi versetti dopo, leggiamo sempre in Luca: “Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio;  perché verrà sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». (Luca 21:34-36) Gesù aveva parlato delle persone che si preoccupano quando aveva descritto i quattro terreni dove cade il suo seme: “Quello seminato tra le spine è colui che ode la parola; poi le ansiose preoccupazioni mondane e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola, che rimane infruttuosa.” (Matteo 13:7) Le preoccupazioni sono dei cespugli spinosi, di quelli che se ci cadi dentro non riesci più a uscirne, e se ne esci be esci con i vestiti a brandelli e pieno di ferite. Per quello Gesù dice: “Vegliate”. Se ti addormenti,  o anche se solo “sonnecchi” ("intorpiditi" dice Gesù) stai sicuro che prima o poi caschi in un cespuglio di spine: stai sveglio! Vegliare significa vivere una vita attiva per il Signore.  Vegliare non significa sedersi e aspettare,  ma vivere attivamente nel modo in cui Lui ha comandato.  Matteo 24 lo rende chiaro.  “Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà.  Ma sappiate questo: che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà.  Qual è mai il servo fedele e prudente che il padrone ha costituito sui suoi domestici per dare loro il vitto a suo tempo?  Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà così occupato!” (Matteo 24:42-46) Non si tratta, dunque, solo di stare svegli, ma anche di “fare” per il padrone, di servire... perché “un servo che non serve non serve”. “Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo». (Luca 21:36) Il modo per non addormentarsi? Pregando in ogni momento.  Vegliate dunque e pregate sempre.  La ricompensa per aver vegliato  sarà di comparire, dinanzi a lui, come servi fedeli. Vedete come  gli eventi che terrorizzano il mondo  servono a ricordarci di essere fedeli  e di ricordare la nostra speranza? Non sappiamo quando e come, ma sappiamo che avverrà... Vegliate!  3. Rendete testimonianza Perché avverrà tutto questo? Perché ci saranno le guerre? Perché ci sarà il male? Il male, le guerre, saranno sempre causate dal peccato umano, dall'orgoglio, dalla brama di avere, non dalla volontà di Dio... ma Dio le potrà volgere a suo favore se... “Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe e mettendovi in prigione, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza.” (Luca 21:11-13) Questo è il fine ultimo di tutte queste cose.  Quando il mondo è comodo e tutti dicono che non c'è bisogno di Dio,  è difficile condividere la speranza di Gesù Cristo.  I missionari, i pastori di cui leggo i rapporti da Kiev, tutti dicono che le persone stanno cercando Cristo, che vogliono sapere perché  quei missionari e quei pastori  non hanno paura, e sfidano la morte per aiutarli. C'è un mondo che chiede “perché” e vuole sapere cosa fare. Possiamo non essere in grado di rispondere al "perché",  ma possiamo rispondere al "cosa".  Qual è il significato della vita? Qual è il nostro scopo?  Possiamo spiegare che viviamo in un mondo pieno di peccato  e di uomini controllati dalla natura umana peccaminosa.  Coloro che sperano in questo mondo  saranno sempre delusi  e avranno vite  con le fondamenta di sabbia. “Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza.” Più grande la paura, più grande la guerra ed il male, maggiore la testimonianza per Cristo. Il mondo si concentra solo sulla prospettiva umana.  Il mondo si concentra sulla prosperità e sulla pace.  Quando la pace è persa, la prosperità non ha senso.  E quando prosperità e pace sono distrutte,  il mondo si concentra su problemi e paura.  Poiché Gesù Cristo è la nostra speranza,  la nostra attenzione non è mai sui problemi,  ma sul compimento del nostro scopo.  Noi siamo il corpo di Cristo in terra, “la chiesa”, “ekklesia”,  dal greco "eclego”,  composto di lego, ovvero "chiamare" più il suffisso ec, ovvero "fuori"; coloro chiamati fuori. Fuori dagli schemi del mondo, fuori dai gruppi del mondo, fuori dalle logiche del mondo. Salvati tramite Cristo  per rendere testimonianza a Cristo. E' questo il nostro scopo. Viviamo gli “ultimi tempi”; coloro che sperano nel mondo saranno turbati e angosciati.  Noi che speriamo in Cristo abbiamo pace,  e la nostra pace diventa una testimonianza  per attirare gli altri alla solida roccia,  Gesù Cristo. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Venerdì 18 Febbraio 2022 (Gc 2, 14-24. 26)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Feb 17, 2022 8:08


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla lettera di san Giacomo apostolo +A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! Insensato, vuoi capire che la fede senza le opere non ha valore?Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le sue opere, quando offrì Isacco, suo figlio, sull'altare? Vedi: la fede agiva insieme alle opere di lui, e per le opere la fede divenne perfetta. E si compì la Scrittura che dice: «Abramo credette a Dio e gli fu accreditato come giustizia», ed egli fu chiamato amico di Dio.Vedete: l'uomo è giustificato per le opere e non soltanto per la fede. Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.Parola di Dio.Parola del Signore.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Il linguaggio dell'amore | 13 Febbraio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 13, 2022


Al centro di ogni religione c'è il bisogno dei credenti di sapere che il loro Dio li ama. Ma il modo in cui tu come cedente restituisci il tuo amore a Dio determinerà la  differenza tra l'avere uno spirito religioso e l'amare realmente il tuo Creatore. --- Predicatrice: Jean Guest CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 37 minuti "Ti amo; ich liebe dich; te quiero; je t'aime; iwedihalehu E-we-d-ha-lew; kesalul; I love you." Ogni lingua sulla terra ha parole che significano ti amo. Ogni cultura ha sviluppato rituali per esprimere l'amore e l'accoglienza di un bambino, o l'unione di persone in una relazione impegnata; mi piacciono molto le tradizioni in Cina dove lo sposo lancia frecce alla sposa, e nella Repubblica Democratica del Congo dove se sorridi il giorno del tuo matrimonio, significa che non sei serio riguardo alla tua relazione. E ogni religione mondiale enfatizza l'amore divino;  si esprime con pratiche molto diverse, ma al centro di ogni religione c'è il bisogno dei credenti di sapere che il loro Dio li ama. Che sia umano o divino, sembra che il nostro bisogno d'amore sia radicato nella nostra stessa essenza. Secondo la teoria triangolare dell'amore, sviluppata dallo psicologo Robert Sternberg, le tre componenti dell'amore sono: intimità, passione e impegno.  L'intimità è l'avere una stretta relazione personale con qualcuno; si tratta di vederlo come è realmente, si potrebbe dire che è conoscerlo dall'interno.  Come cristiani parliamo di Dio che ci conosce in questo modo; possiamo non essere sempre a nostro agio con questo pensiero, ma lo vediamo come una prova del suo amore per noi. Il Salmo 139 dice: “Tu Signore mi conosci dentro e fuori. (Salmo 139:15 - Trad. Bibbia “The Message”) Ma conosciamo Dio in questo modo, e dovremmo conoscerlo così? IN Esodo c'è il racconto di come Mosè ebbe il primo incontro "personale" con Dio: “Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!» ... E il Signore disse: «Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso; mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato” (Esodo 33:18, 21-22) In questo passo del libro di Esodo Mosè chiede di vedere la gloria di Dio. Ora, si potrebbe pensare che se esiste qualcuno che abbia già visto la gloria di Dio quello deve essere Mosè; non è stato lui a condurre il popolo fuori dall'Egitto quando il mare si aprì? Non è stato lui che incontrò Dio in un cespuglio ardente? Quello che aveva in mano un bastone che si trasformò in un serpente e poi di nuovo in bastone? Quello che sapeva che Dio era nella nuvola? Che aveva mangiato la manna dal cielo?  Se qualcuno aveva visto la gloria di Dio sicuramente era Mosè; eppure dice "fammi vedere la tua gloria". Cosa può mai intendere per gloria? Non può essere la potenza, l'autorità, la provvidenza e nemmeno la presenza; ha sperimentato tutti questi aspetti di Dio. Quindi deve essere qualcos'altro che Mosè sta chiedendo di vedere.  Gli studiosi dicono che in questo caso la parola “gloria” significa “essenza”. Mosè sta chiedendo di vedere l'essenza di Dio, la cosa che effettivamente lo rende Dio. E cosa dice Dio? “Il Signore passò davanti a lui, e gridò: «Il Signore! il Signore! il Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in bontà e fedeltà.” (Esodo 34:6) L'essenza di Dio è l'amore. Questa essenza è lenta all'ira, è piena di compassione e misericordia, è fedele e non fallisce mai.  Forse non sapete che  i credenti su Twitter questa settimana stanno discutendo su ciò che un conduttore di programma americano ha detto in diretta circa la sua fede.  Ho pensato che fosse un discorso bello e ponderato, dato che stava parlando di fronte a milioni di non credenti.  Ma un certo numero di persone (che io chiamo la "polizia del vangelo") erano indignati perché non aveva incluso nella sua "condivisione della fede" la necessità del pentimento e le conseguenze del peccato come la morte e l'inferno.  Forse, a volte questo è ciò che la gente ha bisogno di sentire, ma l'essenza di Dio è l'amore. E sicuramente questo è ciò che attira noi e gli altri a lui. Gesù afferma:  “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. “ (Giovanni 3:16-17) C'è una cosa là fuori nel mondo conosciuta come i Cinque Linguaggi dell'Amore. Non è particolarmente scientifica, ma gli psicologi dicono comunque che è uno strumento utile per aiutare le persone che hanno bisogno di una consulenza sulle relazioni interpersonali a capire dove e perché le cose forse non vanno. L'idea è che se il nostro linguaggio dell'amore non viene usato, allora non sperimentiamo quella sensazione di essere amati.  Questi sono i 5 linguaggi dell'amore. 1. Parole di affermazione - Questo linguaggio usa parole per affermare altre persone. 'Sei grande'.2. Atti di servizio - Per queste persone, l'azione parla più forte delle parole.3. Ricevere regali - Per alcune persone, ciò che le fa sentire più amate è ricevere un regalo.4. Tempo di qualità - Questo linguaggio consiste nel dare all'altra persona la tua completa attenzione.5. Contatto fisico - Per questa persona, niente parla più profondamente del contatto fisico (appropriato). C'è una discussione molto interessante sul linguaggio dell'amore in Giovanni 21, quando Gesù si presenta a colazione sulla riva del lago: “Quando ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». “ (Giovanni 21:15-17a) Vedete, la parola che Gesù usa per amore è il greco agape, che significa amore incondizionato. E la parola che Pietro sta usando è la parola greca phileo che significa amore fraterno.  Qualunque sia il significato delle tre domande, sembra che Gesù stia dicendo a Pietro: il linguaggio dell'amore che ti equipaggerà per il tuo futuro ministero, è quello di seguirmi incondizionatamente. E, che Dio lo benedica, Pietro, come sappiamo, alla fine ci arriva. Quando è stata l'ultima volta che hai detto a Dio che lo ami? Ora, essendo buoni evangelici, ci preoccupiamo che sia più importante sapere quanto siamo amati da lui, piuttosto che il contrario.  E naturalmente c'è del vero in questo; il Suo amore è infallibile, il nostro probabilmente oscilla.  Ma sente Dio il nostro “ti amo”, quando diciamo, “grazie”, o “ti lodiamo”, o “sei degno”... oppure sono implicite? Tutte queste parole sono importanti, ma dove vede il nostro agape/ti amo per lui? Cìè una storia nel vangelo di Giovanni che vale la pena di essere raccontata; ed è quella di un atto semplice, ma significativo di Maria verso Gesù: “Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov'era Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. Allora Maria, presa una libbra d'olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell'olio. Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest'olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» Diceva così non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e tenendo la borsa ne portava via quello che vi si metteva dentro. Gesù dunque disse: «Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. Poiché i poveri li avete sempre con voi; ma me, non mi avete sempre».” (Giovanni 12:1-8) Questo è un momento meravigliosamente intimo nella vita di Gesù; ricordate che l'intimità è essenziale nell'amore.  A proposito, il linguaggio d'amore di Marta è chiaramente gli atti di servizio, mentre quello di Maria è il contatto fisico. Quello che Maria fa è un atto straordinario di affetto pubblico ed è una scandalosa dichiarazione d'amore.  Perché pensate che l'indignazione sia così grande? Come ho detto è incredibilmente intimo e contro ogni sorta di costume sociale. Ma è anche il significato e la spesa del barattolo di profumo; vedete, questa è la dote di Maria ed è il suo futuro che lei sta versando. E cosa ha fatto? L'ha versato ai piedi dell'uomo che le ha dato ogni bene nella sua vita, l'uomo che è il suo rabbino, l'uomo che ama. Gesù non la ferma, né le dice che è inappropriato.  Quando è stata l'ultima volta che egli ha visto un amore così sacrificale o che ha sentito da noi un; “Ti amo”? Circa dieci anni fa ho ricevuto un messaggio molto inaspettato attraverso un social media. Era dell'uomo che era stato il mio primo fidanzato quarant'anni prima. E si chiedeva se mi sarebbe piaciuto di incontrarlo. La risposta era: “No!”  Vedete, Malcolm (si chiama così) da giovane era  bellissimo con capelli ricci scuri, grandi occhi azzurri e profumava sempre di menta. Ma se ora non fosse stato più così? Sarei rimasta delusa? L'avrei riconosciuto? Volevo che rimanesse un bel ricordo, anche se lontano. Il primo amore è una cosa preziosa, ma raramente dura.  In Apocalisse Gesù parla alla chiesa di Efeso: “Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono, e che li hai trovati bugiardi. So che hai costanza, hai sopportato molte cose per amore del mio nome e non ti sei stancato. Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore.” (Apocalisse 2:2-4) Questo è Giovanni nell'Apocalisse che descrive la visione che ha visto riguardo alla chiesa di Efeso. Era stata una chiesa che bruciava di amore per Gesù e per gli altri fratelli credenti; i cui membri avevano abbracciato la salvezza con passione, consapevoli di quanto Dio li amasse, erano 'vivificati in Cristo'. E la loro gioia era travolgente mentre vivevano questa nuova vita. Lo troverete in Efesini 2:1-5. Qui, Gesù loda gli Efesini per le loro molte buone opere, il loro duro lavoro e la loro sapienza spirituale: mettevano alla prova i maestri per vedere se le loro parole erano vere; sopportavano le difficoltà e perseveravano senza stancarsi. Ma avevano perso il loro primo amore per Gesù; e, essendo accaduto questo, cominciarono a "fare senza crederci” delle buone opere, in maniera automatica" motivati non dall'amore di e per Gesù, ma dalle opere stesse.  Quello che una volta era un rapporto d'amore si raffreddò in mera religione. La loro passione per Lui divenne poco più che un dovere.  E qual è questo primo amore che hanno perso? E' di nuovo quella parola agape - il tipo di amore incondizionato.  Gli Efesini avevano dimenticato che è necessario impegnarsi nell'amore - non è semplicemente un sentimento, ma è un atto di volontà.  Quindi come possiamo guardarci dal perdere il nostro primo amore per Gesù? Prima di tutto c'è una precisazione da fare: accettare che ci sono stagioni di fede.  A volte siamo nei giorni di sole dell'estate dove tutto sembra benedetto; a volte siamo nel profondo inverno quando Dio sembra lontano e siamo pieni di dubbi.  Le stagioni della fede sono naturali; non possiamo essere sempre su e non saremo sempre giù. Ma le stagioni della fede sono diverse dal perdere quel primo amore incondizionato per Gesù e ci sono abitudini che possiamo praticare che custodiranno il nostro cuore e la nostra mente. 1. Cercarlo consapevolmente ogni giorno in ogni modo Ignazio di Loyola diceva che ogni decisione dovrebbe essere inquadrata dalla domanda: "In che modo questo mi porta verso, mi avvicina a Gesù? 2. Ascoltare, non parlare “«Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio.” (Salmo 46:10) La parola usata qui per “fermo” è la radice della  parola inglese che indica la “vacanza”. Prenditi del tempo ogni giorno, una volta alla settimana o una volta al mese per ritirarti dalla vita quotidiana e semplicemente sederti alla sua presenza. E tu HAI tempo! 3. Parla con lui - digli tutto Dice Pete Grieg, pastore e co-fondatore del movimento di preghiera 24/7: “La preghiera è una conversazione e la Bibbia è la sua metà della conversazione". Siediti con la tua Bibbia. Digli ogni piccola cosa perché allora avrai la rivelazione di vederlo all'opera. 4. Ricordati di ciò che ha fatto in passato  “Io rievocherò i prodigi del Signore; sì, ricorderò le tue meraviglie antiche, mediterò su tutte le opere tue e ripenserò alle tue gesta.  (Salmo 77:11-12) L'ha fatto già in passato, lo farà di nuovo - aspettatevi grandi cose da lui. 5. Impara questo versetto  “Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà.” (Geremia 31:3b) Colui che ti ha chiamato a sé è benevolo, colui che rimane con te ti ama incondizionatamente e per sempre. AmenGUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM a breve--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
In Cristo puoi...avere calma | 6 Febbraio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 7, 2022


In Cristo possiamo avere calma, anche quando gli eventi della nostra vita sembrano impedirlo. Gesù ha promesso una pace diversa da quella del mondo  che nasce dal sapere che Dio ha già provveduto attraverso la croce e la resurrezione di Cristo. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minuti Siamo sulla terza parte del nostro cammino verso le cose che possiamo fare a dispetto di tutto quello che ci circonda, delle limitazioni che il Covid ci ha imposto se siamo “in Cristo”. La meravigliosa verità sull'essere un cristiano  è che la trasformazione che avviene quando siamo in Cristo  non riguarda solo l'avere un posto in paradiso per l'eternità. Gesù cammina  con noi  per portare cambiamenti pratici nella vita,  per passare dal vecchio io al nuovo io,  per crescere e maturare e vivere davvero.  In Cristo puoi essere una persona diversa; una persona trasformata dallo Spirito. Questo è il motivo che Paolo ha in mente  quando scrive Filippesi 4.  Non si tratta di stabilire una nuova serie di comandi  che ti fanno sentire in colpa quando fallisci.  Si tratta di sapere che Cristo ci ama abbastanza  da volerci aiutare nel viaggio  mentre ci dirigiamo verso l'eternità. Le volte scorse abbiamo visto  che in Cristo possiamo avere gioia, perché la gioia non è legata al momento e agli eventi della vita, ma a chi sono in Cristo. Abbiamo poi visto che posso essere gentile,  mansueto, mite, ragionevole perché ho la certezza che Gesù tornerà  e che il suo giudizio sarà giusto, ma anche perché lui mi è vicino in ogni momento della mia vita e mi chiama ad essere suo testimone nel mondo. Oggi parleremo della calma. Come definiresti la “calma”? Un mare senza onde si dice che è “calmo”. Un cavallo che pascola lo definiamo calmo. Un neonato che dorme è la figura della calma assoluta. Vedete? Ho richiamato tutte immagini che si associano ad una scarsità di movimento, anche se il movimento continua ad esserci, altrimenti non parleremmo di calma, ma di morte. Un mare calmo ha ancora le onde, un cavallo al pascolo si muove lungo il prato, e un bambino che dorme ha respiro, battito cardiaco, sogni. La calma presuppone movimento. La parola calma deriva dal greco καῦμα – kaluma  e significa «calore ardente del sole». In latino caluma significa semplicemente “caldo”. Così come il caldo non dipende da noi, allo stesso modo la calma non può nascere in noi. C'è qualcosa che agisce al di fuori di noi, ma che si muove in noi  e  provoca un cambiamento. Non è una forza interiore, ma una forza che arriva  da qualcosa di immensamente più grande di me e di te, e che provoca movimento in noi. Leggiamo assieme Filippesi 4:6.7: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7) I due verbi che ho evidenziato  in greco sono in un tempo che si chiama "presente imperativo attivo".  In italiano si traduce con il tempo “imperativo": è un comando, come “Taci”! “Muoviti”, “Ascolta!” Ma il presente imperativo attivo è di più di un comando; vale per adesso, ma vale anche in futuro. Non solo “Taci!” adesso, ma “Taci, e continua a tacere!” “Non solo “Muoviti!”,  ma “Muoviti, e continua a muoverti!” Non solo “Ascolta!”,  ma “Ascolta, e continua ad ascoltare!” Il versetto di Paolo, allora, suonerebbe così: “Non angustiatevi e continuate a non angustiarvi di nulla... ma fate conoscere e continuate a far conoscere le vostre richieste a Dio” (Filippesi 4:6 parafrasi) Vi ricordate l'origine della parola “calma”, vero? Kaluma, il “calore ardente del sole”, qualcosa che non viene da dentro di noi, ma da fuori; la potenza che crea la calma non è nostra ma risiede altrove, ed è presso Dio. C'è una chiave per “attivare” questa potenza,  e Paolo ce la illustra nel versetto attraverso cinque parole chiave: 1. “in preghiere” προσευχή proseuchē = preghiera “Gesù rispose loro: «Io vi dico in verità: se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quello che è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: “Togliti di là e gettati nel mare”, sarebbe fatto.Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete». (Matteo 21:21-22) Il tipo di preghiera di cui parla Paolo è la stessa che chiede Gesù: la preghiera “proseuché”,  dove tu preghi al di là delle cose fattibili, dove preghi l'impossibile. “E, dopo aver pregato, si alzò, andò dai discepoli e li trovò addormentati per la tristezza...” (Luca 22:45) E' la preghiera del Getsemani, quella dove si sa che tutto è in mano a Dio. Quante volte debbo pregare questo tipo di preghiera? Quando mio figlio è in ospedale ammalato? Quando il mio lavoro svanisce? In gergo tecnico questo tipo di preghiere “in occasioni speciali” sono chiamate “fox hole prayers”, “preghiere da tana della volpe”. In guerra la tana della volpe  era la trincea appena prima della linea nemica.  Era il luogo più pericoloso: le preghiere che si facevano lì  potevano essere le ultime fatte.  Paolo invece dice: “Se vuoi calma, non devi pregare solo quando sei nella prima trincea, ma quando la trincea è lontana, quando la vita non ha apparenti preoccupazioni. Prega nella trincea,  ma continua a pregare anche quando sei lontano da essa se vuoi avere calma nella tua vita.” Vuoi il “calore ardente del sole”,  la potenza che Dio assicura per infondere calma nella tua vita? Prega per tutto,  anche per le cose piccole, quelle di tutti i giorni. “Fate conoscere e continuate a far conoscere le vostre richieste a Dio”. Prega, e continua, non fermarti mai di pregare. 2. “ e suppliche,” δέησις deēsis =  supplica “Fratelli, io desidero con tutto il cuore e domando a Dio che gli Ebrei siano salvati.” (Romani 10:1) Quel “domando” di Paolo  è la stessa parola di Filippesi: è una “supplica”, una richiesta che si fa dal basso verso qualcuno che è enormemente al di sopra di noi. Quando Paolo stava scrivendo ai Romani della sua supplica affinché gli Ebrei fossero salvati,  centinaia di migliaia stavano arrivando alla fede e al pentimento.  Ma non abbastanza di origine ebraica.  Paolo si rivolge a Dio supplicandolo per questa situazione. Quante volte pensate Paolo abbia fatto questa supplica a Dio? Una volta (quella che vediamo qui in Romani)?  ma fate conoscere e continuate a far conoscere le vostre richieste a Dio” “Supplica  e continua a supplicare”. E' qualcosa che accompagnerà Paolo per tutta la tua esistenza; ed è questo quello che ti chiede per poter ottenere il “calore ardente del sole” la potenza di Dio che scacci l'ansia e ti porti la calma nella tua vita. Continuare a domandare, a supplicare, a chiedere che Dio agisca, senza mai stancarsi. Sapete quale è il mio  problema (uno dei molti miei)? E' che io metto tutta la mia energia nell'alimentare l'ansia, piuttosto che alimentare la supplica a Dio. Sono da solo, vero? 3. “accompagnate da ringraziamenti” εὐχαριστία eucharistia – ringraziamento “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati ed edificati in lui, saldi nella fede, come vi è stata insegnata, e abbondando nel ringraziamento.” (Colossesi 2:6-7) Per cosa sta chiedendo di ringraziare Paolo? Per i favori che Dio ci provvederà? Certo che no: quelli saranno la “ciliegina sulla torta”. Il ringraziamento non è in base a ciò che Dio farà ma in base a quello che ha già fatto. Ci saranno situazioni nella vita che ci provocheranno ansia, ma c'è anche una certezza: Cristo à venuto, per chi lo ha ricevuto c'è un cammino da fare assieme a lui, un terreno dove mettere radici (radicati),  su cui costruire (edificati) e tramite cui essere solidi (saldi) “...perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (Rom 6:23) E' per tutto questo che dobbiamo ringraziare. Il peccato è sconfitto. La morte è sconfitta.  L'ansia che viene dal peccato, dalla malattia e dalla morte . alla fine è insignificante. E dobbiamo ringraziare e continuare a ringraziare. Allora, se vogliamo avere quelle potenza che scaccia l'ansia,  non possiamo fare a meno di preghiera,  supplica e ringraziamento;  “Metteteli insieme quando siete ansiosi  e imparerete a pregare in modo da poter smettere di essere ansiosi.”  ci dice Paolo.  “Ma non fatelo una volta e via, continuate a farlo in continuo. Deve diventare parte della vostra routine quotidiana, deve entrare nel tuo DNA di credente.". Ci saranno ancora problemi,  ci saranno ancora lutti, ma la potenza   quel “calore ardente” di Dio, arriverà a darci pace. 4. “E la pace di Dio”  ἰρήνη eirēnē = pace La parola “pace” in greco è ἰρήνη eirēnē . Esiste una bibbia molto antica, la Septuaginta, che fu la versione con cui molti “gentili” (pagani) lessero l'Antico Testamento. Era una traduzione in greco dei vari libri da Genesi a Malachia. Perché vi parlo della Septuaginta? Perché la parola “ἰρήνη eirēnē “pace” è quella con cui è stata tradotta la parola ebraica “shalom” Nella cultura ebraica shalom non è solo un saluto, (“Shalom”, “Pace” lo diciamo anche noi evangelici talvolta), è un concetto filosofico profondo:  è la pace che viene nonostante le circostanze che accadono, è indipendente da quello che stai vivendo. Puoi avere “shalom” quando tuo figlio è morto quando hai il tumore, quando hai perso il lavoro. E' una pace spirituale.  Una pace in cui niente può distruggere la mia fede.  Una pace in cui la mia mente è al sicuro e ho una pienezza di vita. E' una pace... “che supera ogni intelligenza” ὑπερέχω hyperechō = supera Ma ὑπερέχω hyperechō non significa solo “supera”; lo vediamo in Romani 13: “Ogni persona stia sottomessa (ὑπερέχω hyperechō) alle autorità superiori”.  (Romani 13:1) Paolo sta dicendo che devi lasciare che la pace Dio sottometta la tua intelligenza, la tua comprensione del mondo. Ti chiede di non fidarti di ciò che con la tua mente pensi, ma di affidarti alla pace “shalom” di Dio. Paolo affermerà ai Corinzi: “In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo...” (2 Corinzi 10:3-5) Il senso di insicurezza, la mancanza di speranza,  gli strumenti di Satana per farci dubitare della cura di Dio per noi, la pace “shalom” li supera tutti... ma siamo noi che dobbiamo sottomettere i nostri pensieri, farli prigionieri, piegarli, fino a renderli obbedienti a Cristo. I problemi nella tua vita rimarranno, ma la pace di Dio alla fine supererà tutte queste sfide di ansia. 5. “custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” φρουρέω phroureō = custodirà φρουρέω phroureō è il verbo che indicava  il turno di guardia di una sentinella armata. La potenza di Dio non solo supererà l'ansia, ma monterà di guardia attorno al tuo cuore (che, vi ricordo, per gli ebrei era la sede del ragionamento) e ai tuoi pensieri. In Cristo puoi essere calmo, essere calma puoi avere pace...  anche quando diventiamo ansiosi. Perché voi sapete … e io so … e ogni cristiano con un po' di sale in zucca sa …  che ci saranno momenti in cui l'ansia avrà la meglio su di noi.  Nonostante le nostre preghiere.  Nonostante il nostro pensiero.  Nonostante le nostre azioni.  Eppure, anche allora, possiamo avere pace. Quando questo accade, non siate sorpresi, non datevi colpa, non abbiate timore di non essere buoni credenti; Gesù ci conosce, sa come siamo dentro, è stato umano anche lui. E' per questo che ha detto: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti.” (Giovanni 14:27) Gesù ha promesso una pace diversa da quella del mondo. Non l'assenza di problemi, ma la calma che nasce dal sapere che Dio  ha già provveduto al problema più grande; quello di poterlo riabbracciare come Padre, attraverso la croce e la resurrezione di Cristo. Se sono in Cristo posso avere calma, se prego e continuo a pregare se domando a Dio e continuo a domandare se ringrazio e continuo a ringraziare per ciò che Gesù ha già fatto. E' allora che “shalom”, la pace di Dio che tutto supera e sottomette arriverà a proteggere il mio cuore e i miei pensieri. Serve solo che io faccia prigionieri i miei pensieri, e li sottometta a Cristo. Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
In Cristo puoi... essere gentile | 30 Gennaio 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 2, 2022


Viviamo in un mondo in cui ci sono molte situazioni ed eventi che ci irritano. Paolo ci chiama ad essere gentili,  perché "Il Signore è vicino", tornerà a mettere le cose al loro posto e cammina con noi momento per momento verso quel futuro.  --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 13 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 36 minuti Siamo alla seconda parte della nostra passeggiata in Filippesi 4, dove Paolo ci indica tutte le cose (e sono molte) che possiamo fare, se siamo “in Cristo”. Abbiamo parlato due settimane fa che in Cristo possiamo avere gioia indipendentemente da tutto ciò che ci circonda, che le cose girino per noi bene o meno. Questa settimana vedremo che in Cristo possiamo essere gentili. Immagina di essere al supermercato,  e di avere un carrello con poca roba da comperare; sei alla cassa e sta per arrivare il tuo turno, quando dietro te arriva una signora anziana, che ha un carrello più pieno del tuo; ha un bastone e cammina male. Cosa fai? Puoi decidere di non fare nulla, attendere il tuo turno, pagare e andare via... Oppure puoi farla passare avanti, aiutarla a mettere i prodotti sulla cassa, a imbustarli, e accompagnarla alla macchina con le buste della spesa. Cosa penseranno le persone che vedono la tua azione? Alcuni penseranno che sei stato “fesso", ma per la stragrande maggioranza di chi ti ha visto sarà che sei stato, sei stata “gentile”. Cosa vuol dire “essere gentili”? Quali azioni lo dimostrano? Far passare davanti a te una persona anziana al supermercato? Trattare bene gli animali e la natura? Non arrabbiarti con nessuno? Cosa altro? La parola “gentile” in italiano deriva dalla cultura romana,  dove significava “ciò che appartiene ad una “gens-gentis”;“gente” inteso come “famiglia". Una famiglia di cui si potesse tracciare la storia, le origini, da chi discendeva, le gesta nobili o i poteri che avevano avuto in passato.  A Roma antica solo la nobiltà aveva il privilegio  di conoscere il proprio passato  e di essere discendenti di  persone importanti: tutti gli altri erano il “vulgus” il “popolo”,  senza una storia, senza nobiltà. Per questo ciò che apparteneva al “vulgus”, al popolo, era “volgare” e quello che apparteneva alle “gentis” era “gentile”. Col tempo “volgare” divenne sinonimo di qualcosa brutto e rozzo,  “gentile” di qualcosa di bello e delicato. Ma dove troviamo la parola "gentile" nella Bibbia? Il Nuovo Testamento non usa mai la parola “gentile” se non per indicare le popolazioni pagane. Ma usa altre due parole simili: la prima è  questa: “L'amore è paziente, è benevolo...” (1 Corinzi 13:4 a) Benevolo in greco è χρηστευομαι chrēsteuomai; che significa “dimostrarsi utile”. L'altra parola è questa: “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) La parola greca ἐπιεικής epieikēs   a seconda della Bibbia usata e del versetto, è tradotta in italiano in molti modi diversi: mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità. In realtà la parola è composta da due parole: ἐπί epi, che significa "sopra, davanti, prima" ed εἴκω eikō, che significa "dare la precedenza, lasciare il posto". Ti ricordi dell'esempio del supermercato, vero? Paolo direbbe di te che sei stato, sei stata epieikēs  lasciando il tuo posto all'altro, facendo passare davanti la signora anziana. Lo scopo dell'essere gentili  è sia rendersi utili agli altri (chrēsteuomai) sia lasciare il posto a qualcun altro (epieikēs). Ma la gentilezza è più di questo.  Hai visto di recente uno qualsiasi dei talk show in tv? Oppure un dibattito tra due politici? Diresti che le persone erano gentili l'un l'altro? La realtà dei fatti dice  che è molto più facile irritarsi ed essere irritanti che essere gentili l'un l'altro. E gran parte dei programmi televisivi gioca proprio su questo, e invita al conflitto... perché fa “audience”... A seconda del carattere che abbiamo e a seconda della vita che abbiamo avuto, saremo più o meno propensi o propense ad essere gentili invece che scontrosi o irascibili. Indipendentemente dal nostro carattere più o meno “morbido”, come credenti dovremmo renderci utili agli altri e dovremmo cedere il nostro posto agli altri. E non lo dice Marco, ma la Parola di Dio; così dice Paolo ai Filippesi. “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) Paolo dice che tutti dovrebbero sapere che siamo di quelli che cedono il passo agli altri, che si dimostrano utili, che agiscono a favore di chi incontriamo nella vita. Esiste una Bibbia in inglese, chiamata “Amplified” che, quando una parola può avere più significati, li mostra tutti: se esistesse la stessa cosa in italiano questo versetto suonerebbe così: “Che la vostra mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità. sia evidente a tutti.  Il Signore sta per tornare!” (Filippesi 4:5 parafrasi) Vi ricordate il contesto in cui queste parole vengono dette, vero? Per prima cosa, Paolo  è in prigione; non è specificamente in prigione per la predicazione del Vangelo  ma perché persone del suo stesso popolo, i suoi nemici ebrei, lo accusano falsamente  e lo incolpano di creare dissenso contro il governo di Roma. Paolo è un traditore.  Paolo è stato incarcerato per mano della sua stessa gente. Ma anche la chiesa di Filippi sta attraversando un periodo turbolento; ci sono persone nella congregazione che stanno cercando di creare divisione, e dicono apertamente che gli insegnamenti di Paolo sono sbagliati. Persone della chiesa che lui stesso ha piantato e che lui stesso ha posto come guide sono ora contro di lui. Quanti di noi sarebbero stati impazienti, scontrosi o irascibili verso le persone che avevano provocato tutto questo? Paolo avrebbe avuto tutte le ragioni per esserlo! E invece no: Paolo ordina ai Filippesi  di far si che la loro gentilezza sia vista da tutti.  Non solo dagli altri cristiani,  ma da tutti coloro con cui vengono in contatto. Ma cosa sta chiedendo Paolo chiedendogli di essere “mansueti”?  Il modo migliore per sapere cos'è la mansuetudine è vedere come viene applicata nella Bibbia. Cominciamo con Gesù. All'inizio del suo ministero Gesù andò nel deserto e fu tentato. Ricordiamoci bene che questo Gesù Cristo è Dio.  Quando furono stesi i cieli e la terra, Gesù era lì.  Quando Satana fu cacciato dal Cielo, Gesù era lì.  Tutto il potere era nelle Sue mani.  E Satana a questo Gesù, a colui che ha creato il mondo, a colui che lo ha buttato dalla finestra del Paradiso, adesso arriva e gli dice: "Se ti prostri e mi adori ti darò tutte le nazioni". Non trovate sia un po' irritante? Riuscite ad immaginare cosa gli avremmo “consegnato” a Satana se fossimo stati al posto di Gesù? Volete che vi faccia qualche esempio? Meglio di no! Come reagì Gesù? Leggiamolo in Luca: “Il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane».  Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di pane soltanto vivrà l'uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse:  «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data e la do a chi voglio.  Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto”». Allora lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui,  perché sta scritto: “Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo, di proteggerti” e “Essi ti porteranno sulle mani, perché tu non urti col piede contro una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo”». Allora il diavolo, dopo aver finito ogni tentazione, si allontanò da lui fino a un momento opportuno. (Luca 4:3-13) Gesù nella sua avventura terrena era uno di quelli che "usava" la sua voce; non aveva un tono monocromo e placido. Gesù aveva urlato ai mercanti nel tempio, e più volte nei vangeli si dice che Gesù ha gridato. Ma qui, Gesù non alzò mai la voce; ma rispose citando ogni volta la parola di Dio :”Sta scritto … E' stato detto...” Cosa è la gentilezza secondo Gesù? E' non “reagire a molla” anche quando sappiamo al 100% di essere nel giusto. E' pensare biblicamente, ricordando all'altro la verità della parola di Dio, ma senza aggredire. Gesù era mansueto, ma questo non significava che fosse “debole”. L'immagine che normalmente si usa per descrivere la mansuetudine è quella dei bovini; le mucche sono esseri “mansueti”... ma non per questo sono “deboli”. Esse sanno di avere tutta la potenza necessaria per farci del male... ma decidono di non farlo (a meno che noi non facciamo qualcosa contro di loro); pascolano al nostro fianco, si fanno accarezzare. Questo significa essere mansueti: avere “potenza in controllo”. Gesù era fermo sulla Parola di Dio. Gesù possedeva tutta la potenza della Parola di Dio... esattamente come tu ed io. Ma dobbiamo conoscere la Parola; la dobbiamo leggere e studiare per averla a fianco nel momento del bisogno. Un altro esempio. Questa volta vediamo Barnaba.  Barnaba insieme a Paolo fu il leader del primo viaggio missionario negli Atti.  Assieme a loro c'era un uomo abbastanza giovane  di nome Giovanni, ma detto Marco. Dopo un po' che stava con loro, Giovanni detto Marco si stufò del lavoro di missionario e di punto in bianco li lasciò da soli. Più tardi Paolo e Barnaba pianificarono un secondo viaggio missionario.  Ecco come si svolse il viaggio: “Dopo diversi giorni Paolo disse a Barnaba: «Ritorniamo ora a visitare i fratelli di tutte le città in cui abbiamo annunciato la Parola del Signore, per vedere come stanno».  Barnaba voleva prendere con loro anche Giovanni detto Marco. Ma Paolo riteneva che non dovessero prendere uno che si era separato da loro già in Panfilia e che non li aveva accompagnati nella loro opera. Nacque un aspro dissenso, al punto che si separarono; Barnaba prese con sé Marco e s'imbarcò per Cipro. Paolo, invece, scelse Sila e partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. E percorse la Siria e la Cilicia, rafforzando le chiese.” (Atti 15:36-41) Ora, forse Paolo e Barnaba non sono stati gentili, o amorevoli, o mansueti l'uno con l'altro.  Ma il trattamento gentile di Barnaba verso Marco  diede a Marco un'altra possibilità. Sapete cosa fruttò la mansuetudine di Barnaba? Fruttò un vangelo, perché Giovanni detto Marco in realtà è il Marco che ha scritto il secondo vangelo nella tua Bibbia. Più tardi Paolo si pentì di essere stato non gentile ed non amorevole con Barnaba e Marco; e quel Paolo, che lo voleva cacciare, scrisse di Marco a Timoteo: “Prendi Marco e conducilo con te, poiché mi è molto utile per il ministero.” (2 Timoteo 4:11 b) Marco era una persona  che avrebbe potuto essere allontanata dal ministero  a causa dei suoi fallimenti e a causa dell'impazienza di Paolo.  Fu la gentilezza di Barnaba che portò ad un risultato molto diverso. L'essere gentile di Barnaba significava essere disposto ad accettare  che non possiamo sempre avere tutto sotto controllo e che ci saranno momenti in cui le persone  non soddisfano le nostre aspettative. Significa che dobbiamo essere disposti  a mettere via lo spirito critico e giudicante  e sostituirlo con uno spirito che vuole incoraggiare  anche di fronte a  un fallimento. Significa che dobbiamo essere disposti  a mostrare il nostro apprezzamento per i doni e i contributi degli altri anche quando questi doni e contributi sono diversi dai nostri. Significa che dobbiamo essere disposti a riconoscere  che il nostro modo e il nostri piani  possono non essere sempre quelli migliori; e anche se sarebbero il modo migliore,  dobbiamo dare alle persone  l'opportunità di imparare nuove tecniche  senza essere condannati prima di iniziare. Significa che dobbiamo essere disposti  a permetterci l'un l'altro di fare errori.  E, quando diamo un incarico o un compito, riconoscere che la perfezione non arriverà  e le persone ci deluderanno, e ricordare che anche noi abbiamo deluso talvolta altri. Essere mansueti, essere gentili non significa essere sempre fermi o sempre morbidi; Gesù davanti al padre dell'errore, il diavolo, era stato fermo. Barnaba davanti all'errore di Marco era stato morbido. Essere gentili  significa essere  fermi o  morbidi a seconda della grazia necessaria alla situazione e al momento; la gentilezza è la grazia in azione. Dio è stato gentile con te e con me, e lo he tutt'ora nonostante  tu ed io lo irritiamo su base quotidiana. Infatti Dio ci permette di sbagliare... di peccare...  e poi ci aiuta dolcemente ad andare avanti. Dio avrebbe potuto giustamente prendere la via della giustizia immediata, punirci per il nostro peccato.  Ma sapeva che questo ci avrebbe schiacciato e ci avrebbe resi per sempre timorosi di avvicinarci a Lui.  Così Dio ha scelto una via diversa: “Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.” (2 Pietro 3:9) La scorsa settimana Jean ha parlato del cuore di Gesù; un cuore aperto, che concede un'altra opportunità all'esattore corrotto Zaccheo. Un Gesù che lo incoraggia, nonostante Zaccheo non sia perfetto, e gli dice che anche lui, imperfetto come è, è figlio di Abraamo, fa parte del popolo di Dio. Quando doveva essere irritato Gesù  conoscendo che Zaccheo rubava, vessava  e faceva andare in  carcere le persone povere? Ma entrando in casa sua,  parlando con mansuetudine, sta dicendo a Zaccheo e a tutti quelli che erano lì … e anche a noi: “Vedete? Voi che siete in Cristo, dovete essere gentili con gli altri, nonostante quanto siate irritanti." Facile, vero? No... non lo è per nessuno, e nemmeno per Gesù lo era, credetemi! Paolo sottolinea nel versetto di Filippesi che l'essere mansueti ha un motivo e uno scopo: “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino.” (Filippesi 4:5) Sulla frase “Il Signore è vicino” ci sono due possibili significati. Il primo (ed è il più “gettonato” nei commentari) è che Il Signore è vicino nel senso che la sua venuta  potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Gesù sta per tornare,  e noi lo vedremo faccia a faccia. Perché mai questo ci dovrebbe rendere mansueti? Beh, sappiamo che quando Gesù verrà,  tutte le cose saranno messe a posto: il male sarà punito e il giudizio sarà giusto. La fedeltà sarà premiata e Dio loderà i suoi santi. Paolo allora dice che non dobbiamo stressarci troppo  perché Dio porterà equità alla fine. Il Signore è vicino.; tutto ciò che nella vita provoca rabbia  e irritazione verrà spazzato via. Non solo: molti di noi che si irritano a vicenda  saranno in cielo insieme; quindi cominciamo da subito ad usare gentilezza con quelli con cui dovremo trascorrere l'eternità. E dobbiamo mostrare gentilezza anche agli altri  che non sono ancora sulla via dell'eternità, perché vogliamo che anche loro siano con noi. Ma c'è un altro significato possibile e non è meno importante  (ed è quello che preferisco): il Signore è vicino nel senso che sta camminando con noi, è al nostro fianco ad ogni passo del cammino. Gesù è consapevole di come siamo,  di come pensiamo e di come agiamo, ed è interessato al fatto che,  come suoi ambasciatori nel mondo dimostriamo agli altri quale sia il suo cuore. “Il Signore è vicino” significa  che vede come viviamo il nostro cammino di fede. "“Il Signore è vicino”significa che  al nostro fianco vive il suo Spirito, il Consolatore, lo Spirito di Verità. Come puoi, tu  che sei stato, sei stata oggetto di tanta pazienza e dolcezza,  come puoi non mostrare agli altri  la stessa grazia che è stata usata verso di te? Come puoi tu, tu che sai che Dio aveva tutto il diritto di essere irritato,  e impaziente, e brusco con te  (ma non l'ha fatto) ,come puoi ora non estendere quella stessa grazia agli altri? Che la tua  mansuetudine, mitezza, ragionevolezza, affabilità, modestia, bontà, amabilità  sia evidente a tutti; sia ai credenti, ma anche (e forse soprattutto) a chi ancora non crede perché Gesù quelli sta cercando. In Cristo puoi essere una persona  che ha un approccio così gentile alla vita  che tutti intorno a te possono vedere la differenza che Cristo fa nella vita tua vita, nella vita di chi crede. “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri.” (Giovanni 13:35) “Il Signore è vicino”: quale significato preferisci? Che Gesù sta per tornare, o che Gesù è al tuo fianco? Il significato può variare: l'obiettivo no. Il fine della mansuetudine, dell'essere gentili, è testimoniare di un Dio così grande, così innamorato,  così pieno di grazia e di compassione... “...che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:16) Vivi così  e sarai un testimone, una testimone potente per il Signore Gesù Cristo. Vivi così e brillerai come come un faro,  in un mondo dove l'irritazione, l'impazienza,  l'insofferenza e la vendetta sono diventate la norma. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.” (Matteo 5:16) Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

The Melrose Show
The Goddess Seastar of Yoni Health and Empowerment; Sabrina Vedete

The Melrose Show

Play Episode Listen Later Dec 7, 2021 66:43


Sabrina Vedete has opened our hearts and minds and is a woman living and speaking her truth. And it is beautiful! We might actually listen to this podcast every week just to keep this re-remembering this information. Sabrina tells us so many things we knew but forgot and totally needed to hear. She is also an educator of the YONI, even just teaching us about that word versus vagina! She gave us a TON of information that we will thrive on for years to come and that we know you will want to hear. Sabrina is a courageous Goddess who is unwilling to live an unauthentic life or stay silent about women's health and the holistic solutions that saved her. So authentic is her mission, that it will at first make you blush, then make you think, and then make you get to work on your own self. Sabrina is a certified vaginal steam therapist and a yoni egg and pleasure wand guide. She guides women in discovering their sacred and often lost divine feminine healing powers. This Seastar is so many other things but we'll work with these titles for now. In their talk, Sabrina and Mel discuss Sabrina's career path to running her business in helping women heal themselves, grow infinite power, and reclaim the circle of life which is our yonis! Sabrina had a series of chronic UTIs that she could only heal using vaginal steaming. With this, she set off on a world tour living in tents most of the year at festivals, working with women in discovery and therapy regarding their sacred powers. She is a force to be reckoned with oozing knowledge and guidance for women who surely need it in a world that doesn't embrace feminine health as a priority. Let's use this conversation to light a fire of passion for our own healing and for learning everything we can about our most sacred and powerful body parts. Sabrina fills us in on some of the important topics around women's yoni health, what the different types of yoni egg stones are good for, the 4 different phases we are going through each month, their goddess archetypes, and the way we will feel - hence a guide for existence. Basically, a true masterpiece for your ears. Get involved and listen here to this magical goodness. Thank you, Sabrina! We love you and can't wait to try our reclamation of our yoni power in the months to come! Sabrina will be hosting a yoni egg initiation from Dec 1-8th and is offering a 22% discount code with the promo code MELROSE. Sabrina offers yoni eggs on her website at www.sacredlotusyonisteam.com

Los Reyes De La Punta Podcast
Conocida vedete de 68 años embarazada! Detalles con #YoyoFerran #MoluscoyLosReyesdelaPunta

Los Reyes De La Punta Podcast

Play Episode Listen Later Aug 10, 2021 27:59


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The Blonde Bombshell Podcast
How to Step Outside Traditional Western Ideals with Special Guest Sabrina Vedete

The Blonde Bombshell Podcast

Play Episode Listen Later Jun 9, 2021 29:40


We re-release an informative fan favorite. In this episode, we interview Sabrina Vedete. This intuitive healer and philanthropist shares how she hopes to empower individuals to think outside the box when it comes to body health and healing. Listen in as she references a topic being talked about on a popular table show this week!   https://www.sacredlotusyonisteam.com/coaching

Sacred Dance: Finding Balance in a Polarizing Reality
Episode 9: Ancient Feminine Secrets with Sabrina Vedete

Sacred Dance: Finding Balance in a Polarizing Reality

Play Episode Listen Later Mar 25, 2021 50:20


In this episode, I am talking to Sabrina Vedete about cracking open ancient feminine secrets and how to stop suppressing the feminine. Sabrina is the Founder of Sacred Lotus Yoni Steam, a leading brand in herbal wellness. She is a Certified Vaginal Steam Therapist, published writer, and Yoni Egg and Pleasure Wand Guide. She shares ancient medicine traditions, nature therapy, and the benefits of sensual, healing arts to unlock our passion and purpose in workshops, lectures, and retreats around the world. Listen in as we discuss what a yoni egg is, using your breath to connect to yourself, and how your pleasure is your responsibility. What you'll learn from this episode: How there are other options that are not dependent on pharmical drugs (5:49) How to use a Yoni Egg in a sacred way (13:12) The importance of taking time for yourself (16:49) Getting to know your Goddess spot (32:07) Why there is no such thing as a low libido (39:21) Featured on the show: Follow Sabrina on Instagram and Facebook: https://www.instagram.com/sacredlotusyonisteam/ https://www.facebook.com/groups/240831036959350 Check out Sabrina's website and Esty shop: https://bit.ly/37bcX4m https://etsy.me/2U4Hjvq Follow me on Instagram to learn more about your sacred dance and stepping into your Divine Purpose. https://www.instagram.com/its.annettemaria/ Join my Facebook group, Shakti Rising Collective, to connect with other spiritual women living a soul-led journey.https://www.facebook.com/groups/ShaktiRisingCollective/ Check out my website to learn more about my offers or email me at hello@activationsbyannette.com http://activationsbyannette.com