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L'emergenza covid che abbiamo appena superato ha insegnato a tutti quanto sia stata determinante una politica sanitaria europea per affrontare la pandemia. E parallelamente ha messo in luce tutti i limiti di un approccio alla salute basato su politiche nazionali. La lezione del covid è stata quindi per l'Europa una visione di più ampio respiro. Dal ruolo dell'Ema, che si è rafforzato, al nuovo paradigma degli acquisti comuni di vaccini, gli Stati europei ne sono usciti rafforzando il coordinamento delle politiche sanitarie. Un insegnamento per il futuro, per affrontare le emergenze che verranno ma anche per gestire l'eco del long covid. Potenziando la ricerca di base e coordinando gli studi clinici.
Mentre negli Stati Uniti, secondo il presidente Joe Biden, la fine della pandemia è vicina, in Europa resta alta l'allerta su una nuova ondata di contagi da coronavirus, complici altre varianti che potrebbero emergere dopo Omicron 5.
Il vaccino Nuvaxovid contro il Sars-CoV-2 di Novavax (azienda farmaceutica statunitense con base nel Maryland), ha ricevuto il via libera dal Comitato per i medicinali per uso umano dall'Agenzia europea del farmaco. Autorizzata quindi l'immissione in commercio del preparato come dose di richiamo omologa ed eterologa dai 18 anni in su.
Il G7 e l'Unione europea all'attacco del prezzo delle materie prime energetiche russe. Intanto in Italia il ministro Cingolani prepara un piano di risparmi per l'inverno. Dopo il sì dell'Ema arrivano i vaccini contro la varianti del coronavirus e un primo calendario di somministrazioni.
L'EMA (European Medical Agency) rimane definitivamente ad Amsterdam Lo scorso 14 luglio, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha respinto il ricorso del Comune di Milano e del governo italiano contro l'assegnazione della nuova sede dell'EMA (European Medical Agency) ad Amsterdam. Nata come “Agenzia dell'Unione Europea per la Valutazione dei Medicinali” con l'obiettivo principale di ridurre i costi economici e finanziari che le case farmaceutiche dovevano sostenere, e di eliminare ogni ostacolo al libero mercato dei farmaci negli stati membri dell'Unione, dal 2004 ha adottato l'attuale nome. Nel marzo del 2017, dopo il referedum sulla Brexit, si è posto il problema dell'assegnazione della sua nuova sede che, fino dal 1995, si trovava a Londra. Milano, Amsterdam, Copenaghen, Barcellona, Stoccolma e Bratislava sono solo alcune delle città che si sono candidate a sostituire Londra. Le votazioni finali sono avvenute nel mese di novembre dello stesso anno, ed hanno visto un testa a testa tra Milano, Amsterdam e Copenaghen. Alla fine, a vincere è stata proprio la capitale olandese, grazie al metodo del “bussolotto”, un sistema di sorteggio che lo stato membro esercitante, in quel momento, la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea adotta al fine di decretare il nome del vincitore. Immediate le critiche da parte delle autorità italiane, in particolare dall'allora Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dal governatore della Lombardia Roberto Maroni, che hanno duramente criticato il meccanismo del “Bussolotto”. Sul fronte olandese, invece, era chiaro sin da subito che i lavori di costruzione degli uffici dell'EMA non sarebbero terminati entro i termini previsti. Fin da quando la sede fu assegnata ad Amsterdam, ne è nato un contenzioso tra il governo italiano ed il consiglio dell'Unione Europea dinanzi alla Corte di Giustizia, che si è concluso solo qualche giorno fa… A cura di Lorenzo Onisto
Il farmaco “ha il potenziale per fare davvero la differenza per le persone ad alto rischio di progressione verso il Covid grave”. Lo ha detto la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, dopo il via libera, da parte dell'Ema, del primo farmaco anti-Covid che si assume per via orale. L'Ema, infatti, “ha raccomandato di autorizzare Paxlovid per il trattamento del Covid-19 negli adulti che non necessitano di ossigeno supplementare e che corrono un maggiore rischio di malattia grave. […] _______________________________________ Ascolta “Dentro la Notizia”, l'approfondimento sul fatto del giorno di Giornale Radio: uno sguardo da vicino alla principale notizia della giornata. Tutte le news di politica, attualità, cultura ed economia raccontate in 7 minuti in un resoconto quotidiano senza commenti. “Dentro la Notizia” è il podcast per chi vuole conoscere e informarsi sugli eventi più importanti di oggi e sui personaggi di maggiore interesse nazionale e internazionale del giorno. A cura di Alessio Aymone Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6851L'OMS E' QUASI INTERAMENTE FINANZIATA DALL'INDUSTRIA FARMACEUTICA di Alessandro RimoldiLa maggior parte degli studi, delle ricerche e delle sperimentazioni in ambito sanitario è finanziata dal settore privato, ovvero dall'industria farmaceutica (nel 2019 in Italia il numero di studi clinici indipendenti si è attestato al 23,2%). Scarsi e insufficienti sono i finanziamenti pubblici devoluti a favore della ricerca clinica, con la conseguenza che i ricercatori accademici e gli scienziati che possono permettersi di lavorare senza il sostegno interessato delle case farmaceutiche, costituiscono una piccola minoranza all'interno della comunità scientifica.La "comunità scientifica" perciò, lungi dall'essere quell'ideale di meritocrazia e di confronto alla pari fra scienziati indipendenti che mettono a disposizione il proprio lavoro per il perseguimento del bene comune, è in realtà un luogo ove si perseguono in gran parte gli interessi dell'industria farmaceutica. L'industria farmaceutica controlla, ad ogni livello, ogni settore ed istituzione della sanità.L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'organismo dell'ONU al vertice della sanità mondiale, contrariamente alla rappresentazione di autorità scientifica imparziale al servizio e tutela della salute dei popoli che ne fanno i principali mezzi di informazione, può essere considerata come un garante di interessi privati. Ed infatti ben 3/4 delle sue risorse finanziarie provengono direttamente o indirettamente dall'industria farmaceutica e dalle aziende produttrici di vaccini.Se formalmente l'OMS è finanziato dai 194 Paesi membri dell'ONU con contributi fissi in base al PIL (congelati dal 1987), nella sostanza sono i contributi volontari (donazioni) di soggetti privati (aziende e fondazioni) la parte più consistente (quasi la totalità) delle entrate finanziarie dell'ente: ovvero 4,6 miliardi di dollari su un budget complessivo di 5,6 miliardi di dollari.A ciò si aggiunga che oltre 4,3 miliardi delle donazioni volontarie sono "legate a un progetto", ossia sono destinate ai progetti specifici decisi dai donatori privati. Così è evidente che aziende farmaceutiche come Sanofi Pasteur e GlaxoSmithKline (che figurano nell'elenco dei principali finanziatori privati dell'OMS) e fondazioni, indirettamente finanziate dalle stesse case farmaceutiche, orientano tramite le proprie "donazioni" le politiche sanitarie dell'OMS a proprio vantaggio e tornaconto.IL MAGGIORE FINANZIATORE DELL'OMS È BILL GATESPeraltro, il maggiore finanziatore dell'OMS è Bill Gates, il quale, attraverso la sua fondazione "Bill & Melinda Gates Foundation" e GAVI Alliance (ente di cooperazione mondiale creato nel 2000 avente come scopo quello di diffondere "l'immunizzazione per tutti" attraverso i vaccini e come principale finanziatore la stessa fondazione "Bill & Melinda Gates"), di fatto controlla l'OMS e ne indirizza la politica, i programmi e le strategie sanitarie. Non si sottraggono a questa logica le agenzie di vigilanza del farmaco, come l'EMA e l'FDA.Per il 2021 il budget annuale dell'EMA, l'Agenzia Europea per i medicinali, ammonta a 385,9 milioni di euro: il 14% dei fondi proviene dall'Unione europea, mentre la restante parte, l'86% delle risorse economiche di cui l'EMA dispone (circa 330 milioni), deriva da tasse e oneri (commissioni) pagate dalle stesse aziende farmaceutiche che desiderano immettere un medicinale sul mercato.È evidente il conflitto di interessi che tale meccanismo di finanziamento crea, posto che il soggetto "controllante" (l'EMA) è direttamente finanziato dal soggetto "controllato" (azienda farmaceutica), e non vi è chi non veda come tale criterio di dipendenza economica sia lo strumento migliore di cui l'industria farmaceutica possa avvalersi per esercitare la sua azione di influenza, di pressione e di controllo sulle decisioni dell'Agenzia.Tale conflitto di interessi mina certamente l'indipendenza e l'imparzialità dell'organismo che si occupa del monitoraggio e dell'approvazione dei medicinali distribuiti negli Stati dell'Unione.La FDA (Food and Drug Administration), la principale Agenzia governativa degli Stati Uniti per il controllo sui farmaci e sugli alimenti, non fa eccezione a questo criterio di finanziamento. Il budget della FDA per l'anno 2019 è stato di 5,9 miliardi di dollari: circa il 55% (3,2 miliardi di dollari), del bilancio è fornito dall'autorizzazione del budget federale, mentre il restante 45%, (2,7 miliardi di dollari), proviene dalle tasse di utenza del settore. Le attività di regolamentazione dei farmaci umani rappresentano il 33% del budget della FDA; mentre il 65% di queste attività è pagato dalle tasse di utenza del settore.Dunque anche sulla più importante agenzia di farmacovigilanza degli Stati Uniti pesano gravi conflitti di interesse, considerato che la quota maggioritaria (65%) delle risorse finanziarie, che la FDA destina per la vigilanza e l'approvazione dei farmaci ad uso umano, proviene da commissioni pagate dall'industria farmaceutica.I CONFLITTI DI INTERESSITralasciando i conflitti di interessi che l'industria farmaceutica ha generato in ambito più particolare, ove la sua azione di ingerenza e influenza si è estesa in modo capillare fino a controllare enti ed istituzioni nazionali, nonché associazioni e società di medici, si evidenzia l'assoluta e grave anomalia che si è venuta a consolidare, a livello globale, negli ultimi decenni nel settore sanitario circa la mancanza di criteri e regole volti ad arginare lo strapotere delle multinazionali farmaceutiche.In giurisprudenza, i principi di imparzialità e indipendenza costituiscono il fondamento giuridico di ogni decisione giudiziaria. L'indipendenza ed imparzialità dell'organo giudicante è sancita: dall'art. 6 della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo; dagli articoli 104 e 111 della Carta Costituzionale; dagli istituti della incompatibilità, astensione e ricusazione previsti dal codice di procedura civile e dal codice di procedura penale (artt. 51 e ss. c.p.c. e artt. 34 e ss. c.p.p.); dagli articoli 8 e 9 del codice etico dei magistrati; dal reato di istigazione alla corruzione previsto dall'art. 322 del Codice Penale che sanziona penalmente l'offerta o la promessa di denaro o qualsiasi altra utilità al pubblico ufficiale. A garanzia e tutela di codesti principi di indipendenza ed imparzialità, l'organo giudicante è finanziato esclusivamente dallo Stato (e per mezzo di esso dalla generalità dei cittadini).In nessuno stato democratico si consentirebbe che un organo giudicante possa accettare denaro, doni o altra utilità da un privato e ancor meno da una delle parti coinvolte nel giudizio. Nessun cittadino tollererebbe di essere giudicato da chi non dà garanzie di assoluta indipendenza e imparzialità. E allora perché il cittadino si dovrebbe affidare ad organismi come l'OMS, l'EMA o l'FDA che prendono decisioni sulla vita e sulla sua salute, allorquando l'attività di tali enti è finanziata, direttamente o indirettamente, dall'industria del farmaco? Perché mai il cittadino si dovrebbe fidare della dichiarazione di pandemia e delle linee guida sanitarie in materia di vaccini assunte e imposte dall'OMS? Perché mai si dovrebbe fidare delle valutazioni e delle decisioni di enti come l'EMA e l'FDA in materia di sicurezza ed efficacia di farmaci e vaccini?L'indipendenza e l'imparzialità dovrebbero valere ancor più in ambito sanitario ove in gioco c'è la vita e la salute dei cittadini. Si deve riflettere sul fatto che fra le tante opzioni di cura del covid-19 (terapie meno costose come il plasma iperimmune, farmaci in uso da anni, ecc.) tali enti abbiano scelto la via della prevenzione sanitaria a mezzo di un "vaccino", se pur sperimentale. Il "vaccino" è un farmaco per tutti, persone fragili e sane, anziani e giovani, e certamente è il più redditizio per le case farmaceutiche, le quali grazie ad esso (e ai richiami periodici già in essere e/o programmati) stanno incrementando a dismisura i propri profitti, mentre i popoli si impoveriscono sempre più per effetto dei lockdown e delle chiusure forzate delle proprie attività.Nel 1976 Henry Gadsen, direttore generale di una delle principali case farmaceutiche al mondo - la Merck - rilasciò la seguente dichiarazione alla rivista "Fortune": «Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque». Quel sogno (o meglio quell'obiettivo) dell'industria farmaceutica oggi si sta realizzando...
Se la variante Delta è «in qualche modo sotto controllo con le terze dosi per quanto riguarda la prevenzione della malattia grave e dell'infezione, la Omicron potrebbe sparigliare completamente le carte Così Guido Rasi, consulente scientifico del commissario straordinario per l'emergenza Covid Figliuolo ed ex direttore esecutivo dell'Ema, parlando alla trasmissione 'Mezz'ora in più'. «Le prime osservazioni che ci arrivano dall'Imperial College di Londra ci dicono che due dosi di vaccino rendono al 20-50% di protezione per la forma di malattia sintomatica da Omicron mentre le tre dosi proteggono dal 50 al 70% per le forme sintomatiche ma ancora non è chiara quale sarà la protezione dall'infezione», ha spiegato Rasi. Oggi, ha aggiunto, «il green pass ha dunque la validità che sappiamo, ma tra un mese potrebbe essere ripensato. Se la Omicron buca il vaccino significa che è completamente un altro virus». Scarica l’app di Ascolta la Notizia per Android: https://bit.ly/2F3ptXR o iPhone: https://apple.co/2F8zEdU
E' arrivato il via libera dell'Ema alla commercializzazione del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax dopo una riunione straordinaria del comitato tecnico scientifico per i medicinali a uso umano. Sarà dunque il quinto vaccino autorizzato in Europa che avremo a disposizione per tentare di arginare la pandemia di Covid 19.
Via libera dell'Agenzia italiana del farmaco alla somministrazione del vaccino anti-Covid ai bambini dai 5 agli 11 anni. La decisione, arrivata a sei giorni dall'ok dell'Ema, è stata presa ieri al termine della riunione della Commissione tecnico scientifica.
Dopo l'approvazione dell'Ema arriva anche quella dell'Aifa al vaccino anche per i bambini. Si amplia la platea potenziale dei vaccinabili mentre le autorità restano prudenti sulla diffusione e sugli effetti della nuova variante Omicron.Ne parliamo con Nicola Magrini, direttore generale AIFA (agenzia italiana del farmaco).Alle 8:45 con la viceministra, Laura Castelli, torniamo a parlare di fisco all'indomani del voto in Aula del decreto fiscale.
Guido Rasi, ex direttore dell'EMA e consulente di Francesco Figliuolo, dichiara in un'intervista "Lockdown solo per i non vaccinati". Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza "Divieto di manifestare da adesso fino al 31 Dicembre".Il piano liberticida si fa sempre più articolato e chiaro. Se i "dissidenti no vax" non puoi "educarli" allora bisogna esasperarli.
Prima ora - Audio Whatsapp degli ascoltatori. - RadioTraffic: la viabilità con Dario De Simone. - Torniamo a parlare del DDL Zan, tra rinvii e ipocrisia. Al telefono, Tommaso Cerno, Senatore del PD. Seconda ora - Borse e Mercati con Ettore Livini: previsioni della vendemmia 2021 in Italia. - A che punto siamo con la campagna vaccinale? Lo chiediamo a Guido Rasi, ex direttore dell'EMA. Con lui parliamo anche di estensione dell'obbligo del Green Pass, obbligo vaccinale e autorizzazioni Ema, vaccini e gravidanze, terza dose, Green Pass e Università.
Prima ora - Audio Whatsapp degli ascoltatori. - RadioTraffic: la viabilità con Dario De Simone. - Torniamo a parlare del DDL Zan, tra rinvii e ipocrisia. Al telefono, Tommaso Cerno, Senatore del PD. Seconda ora - Borse e Mercati con Ettore Livini: previsioni della vendemmia 2021 in Italia. - A che punto siamo con la campagna vaccinale? Lo chiediamo a Guido Rasi, ex direttore dell'EMA. Con lui parliamo anche di estensione dell'obbligo del Green Pass, obbligo vaccinale e autorizzazioni Ema, vaccini e gravidanze, terza dose, Green Pass e Università.
Prima ora - Audio Whatsapp degli ascoltatori. - Quanto deve preoccupare la variante Delta e l'efficacia dei vaccini sulle nuove varianti? Lo chiediamo a Guido Rasi, ex direttore dell'EMA, che ci presenta il suo libro "Generazione V. Virus, vaccini e varianti. Viaggio nella nuova normalità". Parliamo anche di come raggiungere gli over 60 non vaccinati, restrizioni per i no vax e riapertura dell'anno scolastico. Seconda ora - RadioTraffic: la viabilità con Dario De Simone. - Intervista alla giudice Simonetta Matone, candidata vicesindaco di Michetti a Roma. Perchè "vice" e non candidata sindaca? E cosa pensa del DDL Zan? Terza ora - Roberto Ciuti in collegamento da Wembley per il prepartita della semifinale Italia-Spagna. - Borse e Mercati con Ettore Livini: parliamo dei licenziamenti alla Gianetti Ruote e di un esperimento di riduzione dell'orario di lavoro in Islanda. - Il prepartita Italia-Spagna "dipinto" da Maurizio Crosetti.
La posizione dell'Ema su AstraZeneca non cambia e la stessa agenzia, riferendosi alla "disinformazione" scaturita da una dichiarazione di un loro esperto mal interpretata e pubblicata su un quotidiano, in una nota precisa: "Il bilancio rischi-benefici resta positivo e il vaccino resta autorizzato per tutta la popolazione".
Buongiorno queste le notizie sulle prime pagine dei giornali di oggi sabato 29 maggio. Dal 3 giugno il vaccino sarà disponibile per tutte le fasce di età. C'è anche il via libera dell'Ema:sugli adolescenti è efficace come o più che sugli adulti. Subappalti al 50 per cento congaranzie per i dipendenti, c'è il sì al decreto. Anche i sindacati d'accordo. Sul Corriere: Il vaccino ora è per tutti. Sì al decreto: subappalti al 50% con garanzie per i lavoratori. Ok di Landini”. Repubblica:” Covid, piano Ue per le cure”. La nuova strategia: contratti europei per acquistare i farmaci antivirus da affiancare ai vaccini in autunno.Il Sole 24 Ore: Semplificazioni, appalti e recovery: il nuovo decreto a prova di Europa. Corsia veloce e blindata per otto maxi opere, cambia il subappalto draghi: lavoro condiviso. Altri titoli della prima pagina del Corriere: Parla ministro Enrico Giovannini. Il decreto Semplificazioni èuna «spinta alla crescita» e ricorda anche che non ci sarà nessuna riduzione riguardo alle tutele. Riparte l'inchiesta sul caso Cantone dopo l'archiviazione per suicidio. Sulla vicenda della funivia la confessione di uno dei tre arrestati. Passiamo agli altri titoli su Repubblica. Di Maio spiazza Conte e i 5S “Basta gogne giudiziarie”. Intervista a Matteo Renzi. Samantha comandante nello spazio.
Ivan Conversano è il fondatore e Presidente dell'EMA - European Massage Association. Ivan ci ha raccontato le attività dell'EMA e dei i nuovi progetti legati alla crescita personale per migliorare l'attività delle professioniste dell'estetica e del massaggio.
Riaperture, vaccini, migranti in primo piano sui quotidiani. Il Corriere della Sera titola: “Riaperture, Draghi frena tutti”. La cabina di regia che dovrà decidere su riaperture e coprifuoco slitta a lunedì. E le scelte saranno fatte in base all'evoluzione epidemiologica. La Lega aveva chiesto subito un vertice per togliere il coprifuoco. Repubblica apre: “A luglio vaccini ai ragazzi”. Il governo pronto ad allargare la campagna alla classe d'età 12-15, si attende soltanto il via libera dell'Ema. Pfizer gela l'Italia: il richiamo va fatto entro 21 giorni. Figliuolo preme per dare AstraZeneca anche ai 50enni. La Stampa intervista il ministro delle Infrastrutture Giovannini: “Le vite umane si salvano, mai porti chiusi ai migranti. No a pregiudizi sul ponte di Messina. Le opere del Recovery pronte in 5 anni”. Repubblica rivela che per ora Bruxelles sbarra la strada alla redistribuzione di chi arriva in Italia, ma al prossimo Consiglio Ue il premier proporrà quattro punti per affrontare l'emergenza. Su Avvenire parla la ministra dell'Interno Lamorgese: “Corridoi, flussi cittadinanza, aiuti calibrati a Libia e Tunisia, ore regole vere”. Il Messaggero intervista Enrico Letta: «Gualtieri in Campidoglio, Roma può rinascere». Pioggia di fuoco su Tel Aviv, bombe su Gaza: continuano morti e paura.
Oggi a #CovidNews Aureliano ci parla della decisione dell'EMA sul vaccino johnson&johnson, oltre che della drammatica situazione in India.
È arrivato poco prima delle 17 l'atteso parere dell'Agenzia europea del farmaco sul vaccino Johnson & Johnson contro il Coronavirus. Nonostante la valutazione fosse tutto sommato prevedibile, la comunicazione dell'agenzia europea era più che mai necessaria per la ripresa delle somministrazioni da parte dei Paesi che ne fanno uso, in primis Stati Uniti ma presto anche Italia.
Il commissario per l'emergenza covid, il generale Francesco Figliuolo, rende noto che in Italia sono state superati i 15 milioni di vaccinazioni, e l'87% delle dosi consegnate alle Regioni è stato somministrato, un dato importante che conferma l'accelerazione della campagna vaccinale.
A Obiettivo Salute risveglio chiudiamo la settimana con il prof. Sergio Harari, direttore di pneumologia all’Ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano e Professore di Clinica Medica all’Università di Milano. Insieme all’esperto cerchiamo di fare il punto sulla situazione Covid in Italia
Le decisioni dell'Ema su AstraZeneca in apertura sui quotidiani. Per l'agenzia europea è possibile un nesso con rari casi di trombosi soprattutto in donne più giovani, ma i benefici sono maggiori dei rischi. “Decidano i Paesi”. L'indicazione preferenziale data dal governo: privilegiate le fasce di età sopra i sessant'anni. Le Regioni chiedono indicazioni chiare sulle somministrazioni e sulle forniture. Su Repubblica l'intervista al Presidente della Regione Lazio Zingaretti: "Potremmo fare molto di più ma mancano le dosi".Il Corriere della Sera apre: “AstraZeneca oltre i 60 anni”, su Repubblica: “Il verdetto su AstraZeneca "Meglio dai 60 ai 79 anni"; per la Stampa: “Caos vaccini, AstraZeneca agli over 60”. Sul Sole 24 Ore il via alla vaccinazione sui luoghi di lavoro, come prevede l'accordo appena firmato tra governo, imprese e sindacati: si parte a maggio con le prime 500 aziende. Tre le opzioni: vaccinazioni sul luogo di lavoro, presso centri convenzionati o in punti della rete Inail. Sulla Stampa parla il ministro del lavoro Orlando: "Capisco la rabbia della piazza. Diamo più ristori ai settori in crisi".Dal G20 via libera alla moratoria dei debiti dei Paesi vulnerabili fino a dicembre e al piano Fmi da 650 miliardi. Il ministro Franco: pronti allo scostamento, ripresa dal secondo trimestre.
RadioList. I dati Eurostat sul calo della speranza di vita nel 2020, la campagna di vaccinazione e l'attesa decisione dell'Ema su AstraZeneca. La società contemporanea sembra aver cancellato la parola "morte" dal suo dizionario filosofico. E tutto questo accade mentre centinaia di persone ogni giorno muoiono a causa del coronavirus. Indagine sull'illusione dell'uomo occidentale, il rischio zero.
Prima gli europei. Così possiamo sintetizzare la mossa della Commissione di Bruxelles sui vaccini. Nello specifico si tratta di una vera e propria revisione del meccanismo per l'autorizzazione all'esportazione delle dosi, fuori dal trattato di Schengen. Il via libera adotterà criteri di reciprocità e proporzionalità.L'Europa intende dunque limitare l'esportazione di vaccini al di fuori del circuito dei 27 paesi aderenti. La decisione della Commissione Europea giunge dopo essersi accorta che le case farmaceutiche con sedi nel Regno Unito e negli Stati Uniti bloccano o rallentano da mesi la fuoriuscita di vaccini, creando ripetuti problemi all'importazione da parte dei paesi europei. Nella sostanza è in atto una guerra dei vaccini e l'Europa, principale acquirente di Pfizer, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson, intende controllare le forniture in modo da impedire cartelli di monopolio e difficoltà di reperire il prezioso antidoto al Covid -19. L'obiettivo è che le richieste di export non costituiscano una minaccia per la sicurezza dell'approvvigionamento per i 27 Paesi dell'Ue. L'iniziativa revoca l'esenzione per 17 Paesi, mentre i 92 Paesi a basso e medio reddito del Covax restano esclusi dal campo di applicazione dello strumento. L'ultimo allarme giunge da ciò che si è scoperto in questi giorni. Nello stabilimento della Catalent di Anagni ci sono 29 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca pronte per essere spedite nel Regno Unito e scoperte dalle autorità italiane in seguito ad un'indagine scattata su segnalazione della Commissione Europea. In Italia si produce il vaccino AstraZeneca per la Gran bretagna, nei giorni in cui per 95 ore tutto viene bloccato in attesa del parere dell'Ema. Diciamo che il provvedimento europeo è solo il primo passo di una regolamentazione più generale della produzione e dell'esportazione dei vaccini.
Dopo lo stop'n'go dell'EMA come cambiano le prospettive sulla campagna vaccinale europea e sui rapporti con le case farmaceutiche, come l'Italia sta reagendo e cosa succede nei nostri territori. Ne parliamo con due osservatori qualificati e, soprattutto, super partes. Ospiti il corrispondente AGI da Bruxelles Brahim Maarad e il MSc alla LIUC di Varese in Health care System Management di stanza alla Mälardalen University Giacomo Creta
Dopo il nuovo via libera dell'Ema e poi dell'Aifa le vaccinazioni con il preparato di Astrazeneca sono riprese da venerdì pomeriggio in tutte le regioni italiane. I casi gravi o mortali di trombosi che si sono verificati sono solamente 25 su 20 milioni di vaccinazioni - ha dichiarato l'Agenzia del farmaco – e non è stato dimostrato alcun legame causale. Intanto, il fenomeno delle disdette da parte dei cittadini è limitato: e per chi non si presenta all'appuntamento vaccinale il rischio è di finire in coda a tutti, alla fine della campagna vaccinale. Campagna per la cui realizzazione – ha annunciato il presidente di Confindustria – anche oltre 7mila imprese hanno dato disponibilità. Molto importante, infatti, è procedere a un ritmo veloce, per sbloccare il prima possibile la ripresa economica.
L'Europa è stata travolta dal panico per gli ipotizzati effetti collaterali causati dal vaccino di Oxford, mentre la Commissione europea continua a fare i conti con la mancanza di dosi, e la terza ondata si è abbattuta su Francia e ItaliaIl comitato di sicurezza dell'EMA si è espresso sul rischio di coaguli collegato alle inoculazioni del vaccino di AstraZeneca. Il comitato ha aperto la propria analisi ripetendo che “i benefici superano i rischi.” Il comitato ha stabilito che per ora è impossibile associare il vaccino ad un aumento di rischio di eventi tromboembolici e ha assicurato che gli episodi emersi in tutta Europa nei giorni scorsi non sono legati a uno specifico lotto di vaccini. Non si sono invece potute trarre conclusioni definitive sull'associazione con coaguli causati da trombocitopenia — ovvero quando si rilevano livelli bassi di piastrine nel sangue. L'agenzia riporta i dati con cui siamo ormai familiari: su circa 20 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, si contano finora 7 episodi di coagulazione intravascolare disseminata, e 18 di trombosi del seno venoso cerebrale.La posizione dell'EMA, che non è mai cambiata in questi giorni, era attesa da molti paesi europei, evidentemente pentiti dal panico mediatico scatenato dalla sospensione delle inoculazioni: oggi riprendono le vaccinazioni con AstraZeneca in Italia, in Francia — dove oggi riceverà una dose di AstraZeneca anche il Primo ministro Castex, per dimostrare la fiducia del governo nel vaccino anglo–svedese — e in Germania. Anche la Spagna riprenderà a somministrarlo, ma non prima di mercoledì prossimo.Insomma: i paesi che hanno sospeso AstraZeneca nelle ore successive alla decisione tedesca ricominceranno a vaccinare al più presto. La storia è invece diversa per diversi stati che avevano espresso dubbi sul vaccino di Oxford prima di lunedì. Norvegia, Svezia, e Danimarca, infatti, hanno annunciato che non riprenderanno le somministrazioni finché le autorità locali non avranno terminato la propria revisione del verdetto dell'EMA. Geir Bukholm, dell'Istituto norvegese alla Salute pubblica, ha indicato che i funzionari hanno intenzione di prendersi almeno un'altra settimana per indagare sui casi locali. Una finestra di tempo confermata anche dalle autorità omologhe svedesi. Le indagini da tenere d'occhio sono quelle della Danimarca, dove già ieri, prima che l'EMA confermasse la propria posizione, gli esperti sanitari si erano schierati dicendo di poter dimostrare il collegamento tra AstraZeneca e gli effetti collaterali. Parlando con VG, il ricercatore Pål Andre Holme si era esposto, sostenendo che la causa dei coaguli sarebbe una “fortissima risposta immunitaria.”La sospensione di AstraZeneca — oltre ad aver causato un cataclisma mediatico che speriamo non abbia danneggiato irrimediabilmente la fiducia nel vaccino da parte del pubblico europeo — è arrivata nei giorni peggiori immaginabili per molti stati europei. In Francia l'annuncio della ripresa della somministrazione è arrivata insieme all'inizio di un lockdown in 16 regioni, compresa l'Île-de-France. In Germania la politica è scossa dalla lentezza della campagna vaccinale — ieri Richard Walker di DW ha chiesto a Heiko Maas se la situazione non comprometta la reputazione di efficienza del paese. In Italia il presidente del Consiglio Draghi ne aveva già parlato dalla cerimonia per le vittime del Covid a Bergamo, dicendo che in ogni caso “il ritmo dei vaccini” non sarebbe cambiato. L'intensità di questa contraddizione interna aveva raggiunto livelli grotteschi l'altroieri, quando la Commissione europea aveva avanzato di nuovo minacce contro il Regno Unito su un vaccino che, in quel momento, era stato bloccato da moltissimi paesi europei.Show notes Nicola Magrini (Aifa): "Stia tranquillo chi ha fatto la prima dose, io credo nel vaccino AstraZeneca" Biella, autopsia del professore morto: nessun legame con AstraZeneca Which European states have paused AstraZeneca jabs due to cl
00:00 Buongiorno ai commensali, vi aspetto anche sul mio canale Telegram, iscrivetevi con questo link https://t.me/nicolaporroufficiale. 01:35 Siamo tutti reclusi a casa ma qui si discute dei tempi dell'Ema, se […]
L'Agenzia Italiana del Farmaco ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'EMA, il divieto di utilizzo del vaccino anti Covid Astrazeneca su tutto il territorio nazionale.Con le parole di Gianni Rezza, Antonella Piola, Ruggero Razza e la testimonianza di un medico addetto alle vaccinazioni a Roma.
Ha fatto bene a bloccare tutto ed aspettare il parere dell'Ema?
Mentre attendiamo la decisione dell'EMA sull'utilizzo del vaccino AstraZeneca in Europa, l'AIFA blocca le inoculazioni in Italia. Facciamo chiarezza su quello che sappiamo riguardo i casi di possibili effetti collaterali registrati in Europa la scorsa settimana. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/paziente-zero/message
I rapporti tra Unione europea e AstraZeneca sono a un passo dalla rottura, e i dubbi sull'efficacia del vaccino per le persone con più di 65 anni costringerà a riorganizzare la somministrazione. Come ha fatto ad andare tutto così storto? E cosa si può fare per migliorare la situazione?Dopo giorni di controversie, sembra che il quotidiano tedesco Handelsblatt avesse almeno parzialmente ragione. In una bozza pubblicata dal ministero della Salute tedesco si legge che la Stiko, il comitato permanente per i vaccini dell'Istituto Robert Koch, ha intenzione di consigliare l'uso del vaccino di AstraZeneca solo per le persone tra i 18 e i 64 anni, perché il campione di persone con più di 65 anni su cui è stato testato sarebbe “statisticamente non significativo.” L'azienda anglosvedese sostiene di aver esteso i propri test sulle persone meno giovani, e di aver consegnato questi dati all'EMA, che dovrebbe pubblicarli “nei prossimi giorni,” presumibilmente in seguito alla propria indicazione sull'uso, che dovrebbe arrivare oggi. Una volta che l'opinione dell'EMA sarà pubblica, a sua volta la Stiko dovrebbe ufficializzare la regolamentazione. Poche ore dopo, sui media italiani è trapelato che anche l'Aifa sarebbe intenzionata a porre lo stesso limite, anche se non fosse presente nelle carte europee. La decisione, se confermata, costringerà inevitabilmente gli stati a rivedere la propria campagna vaccinale, presumibilmente anticipando le vaccinazioni di persone in età lavorativa che svolgono mansioni esposte al virus in questa prima fase, riservando i vaccini di Pfizer/BioNTech e Moderna alla popolazione più anziana.La notizia ha ovviamente scosso il Regno Unito, dove il vaccino è stato autorizzato per tutte le età. Parlando con la stampa durante una visita in Scozia, Boris Johnson ha difeso la decisione dell'agenzia del farmaco britannica, la MHRA, dicendo che “le nostre autorità hanno dimostrato chiaramente che il vaccino Oxford/AstraZeneca è molto buono ed efficace (…) e garantisce una buona risposta immunitaria in tutte le fasce di età.” Ma per stessa ammissione dell'autorità britannica, all'interno della coorte di persone con più di 65 anni dei test presentati da AstraZeneca, sono elencati solo 10 casi in totale di Covid–19: due tra chi aveva ricevuto il vaccino, e otto tra chi aveva ricevuto il placebo — numeri bassissimi, dovuti al fatto che il vaccino è stato testato in grande maggioranza su pazienti più giovani. L'agenzia britannica ha dato il proprio via libera, anche di fronte a questi numeri microscopici, perché negli esami del sangue delle persone meno giovani era possibile osservare una buona reazione immunitaria, e nessuno di coloro a cui è stato dato il vaccino è stato ospedalizzato per Covid e ha perso la vita.Durante la giornata di oggi, dopo la registrazione del podcast, è stato finalmente pubblicato, da AstraZeneca su indicazione della Commissione, una versione pesantemente redatta del contratto con l'Unione europea. Tra le informazioni coperte di nero: i costi e i volumi delle consegne previste. Ad oggi una soluzione al taglio della produzione, dovuto a problemi di resi in un singolo stabilimento in Belgio, non è all'orizzonte. Di fronte alla differenza di trattamento tra Regno Unito e Unione europea, la Commissione oggi ha adottato la regolamentazione che permetterà ai singoli stati di controllare l'export di vaccini: una violentissima arma commerciale e sanitaria, con cui la Germania potrebbe fare pressione contro il Regno Unito, minacciando maggiore burocrazia, o addirittura un blocco, dell'export del vaccino di BioNTech, prodotto solo in Europa.Nelle ultime ore, inoltre, Moderna ha annunciato un taglio delle proprie — già molto contenute — spedizioni all'Italia. Non sono ancora note le ragioni e gli sviluppi di questo ulteriore taglio alle risorse vaccinali disponibili per il paese.Show notes Die Empfehlung der Impfkommission: Das Originaldokument zum Download Vaccini, AstraZeneca, in Italia
#emaleaks – Dalle mail dell'Ema ritrovate sul dark web si scopre che a novembre erano emersi problemi nella qualità del vaccino Pfizer. Ma la questione fondamentale è costituita dall'origine e dalla natura dei documenti riservati finiti in mano ai giornalisti e di come questi ultimi debbano dare informazioni precise ai lettori su come abbiano ottenuto questo materiale.
#JNSP online news del 7 Gennaio 2021 Le notizie in pillole di oggi per Je Ne Sais Pas social TG sono oggi: l'attacco al cuore della democrazia americana fatto dai supporters di Trump al Campidoglio; la dichiarazione di Massimo D'Alema su Conte e Renzi; l'autorizzazione dell'EMA per il vaccino Moderna a questo punto pronto per essere usato in Europa ed Italia. Segui questa nuova iniziativa web che vuole portare direttamente sui social e con un formato mobile First (schermata verticale) le notizie del giorno in pillole con un approfondimento. Con noi il giornalista radiotelevisivo Ugo Floro e Christian Maglia. Iscriviti al canale Je Ne Sais Pas su YouTube e clicca sulla campanella per ricevere una notifica ogniqualvolta un nuovo video sarà online. TAGS: #JNSP #notizie #trattativa_stato_mafia #Ugo_Floro #notizie_del_giorno #passaparola
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Via libera in Europa per il vaccino Pfizer-BioNTech. Potrà essere utilizzato a partire dai 16 anni e le somministrazioni inizieranno nei paesi membri dell'Unione Europea, a partire dal 27 dicembre, lo ha dichiarato "un importante passo avanti nella nostra lotta contro questa pandemia, che ha causato sofferenza e disagio a così tanti", ha affermato Emer Cooke, Direttore esecutivo dell'EMA.Per le donne in stato di gravidanza, occorrerà valutare caso per caso, mentre invece per quanto riguarda gli effetti collaterali sono gli stessi di altre vaccinazioni: dolore in fase di somministrazione, febbre e stanchezza, tra gli altri. A specificarlo è stata Sabin Straus, responsabile del settore Farmacovigilanza ed Epidemiologia di EMA. L'agenzia europea continuerà comunque ad analizzare i dati e ha raccomandato, di mantenere uno stretto contatto con le autorità sanitarie locali. Sono stati forniti chiarimenti anche sulla variante inglese.
I vaccini per Sars-Cov-2 entreranno nella storia della medicina perché ottenuti in un periodo inusualmente breve (circa un anno, mentre la media è di 10anni) e con una tecnologia nuova (mRna) si è ottenuto un risultato strabiliante. Il primo vaccino Pfizer-BioNTech è stato approvato per emergency user e in UK - in questo momento - è stata inoculata la prima dose a circa 140.000 persone. I due vaccini Pfizer BioNtech e Moderna nei due trial hanno mostrato risultati quasi equivalenti nella riduzione degli effetti della malattia sulle persone a rischio, ovvero 95% di efficacia vaccinale nella riduzione delle conseguenze della malattia.Il secondary point richiesto ovvero la riduzione della trasmissione del virus, non ha ancora abbastanza risultati a supporto. I vaccini sono stati ricercati per ridurre la severità della malattia e i risultati di Moderna e Pfizer-BioNTech su questo punto sono stati ritenuti efficaci. Gli scienziati dell'EMA e della FDA stanno approfondendo tutte le verifiche per approvarne la distribuzione per tutta la popolazione. Il dibattito pubblico si arricchisce ora di nuovi temi sulla sicurezza dei vaccini, sulle differenze tra i diversi vaccini ora in approvazione, sugli effetti a lungo termine, sulla pianificazione e i tempi entro i quali le popolazioni saranno sottoposte alla vaccinazione. Aureliano Stingi e Domenico Somma ci spiegano come interpretare le notizie sull'approvazione dei vaccini, il significato delle reazioni allergiche, la sicurezza dei vaccini e le informazioni su mRna e la discussione sull'obbligo di vaccinazione per la popolazione. È la prima volta che tutto il mondo ha gli occhi puntati sull'intero processo di nascita e sviluppo di un vaccino, un argomento che è necessariamente entrato anche nel dibattito pubblico.L'approfondimento dei nostri scienziati con Gianluca e Thomas vi aiuterà a chiarire gli ultimi punti per sciogliere ogni reticenza e dubbio.
Il governo Conte si appresta a varare (oggi) nuove misure restrittive per le festività natalizie, sulla scia di altri paesi europei. Intanto molti paesi hanno iniziato le campagne di vaccinazioni, che in Europa dovrebbero partire dopo il via libera dell'Ema (atteso per il 21 dicembre). Prendendo spunto da un'intervista a Francesco Rosso pubblicata su Italia che Cambia riflettiamo sul senso delle misure di contenimento dell'epidemia: cosa vogliono tutelare? E come mai non si adottano misure simili per problemi più gravi, come inquinamento e cambiamento climatici? Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/le-restrizioni-non-servono-a-tutelare-la-salute/
Conte ha firmato il nuovo Dpcm ed è andato in conferenza stampa a presentarlo, sancendo quello che tutti già sapevano: sarà un Natale privato, in cui verranno limitati al massimo gli spostamenti per evitare quella che già viene fatta balenare come la terza ondata — nonostante la seconda sia ancora molto lontana dal finire, visto l'altissimo numero di morti registrati ieri: 993.Il governo italiano sembra avere elaborato una sola strategia: tenere duro con le misure di distanziamento sociale e aspettare il vaccino, rinunciando di fatto ad elaborare qualsiasi miglioramento dei meccanismi di test & tracciamento. Anche se è una tattica molto rischiosa — perché la vaccinazione richiederà molto tempo — almeno sul fronte dei vaccini c'è qualche buona novità.Durante gli ultimi giorni infatti Moderna, e Pfizer e BioNTech hanno fatto domanda per chiedere l'autorizzazione d'emergenza per l'uso dei propri vaccini in Europa. Moderna e Pfizer sono i due “vincitori” della corsa vaccinale: le prime due aziende ad aver terminato i test necessari per dimostrare la sicurezza e l'efficacia dopo le imprecisioni di AstraZeneca nel testing del “vaccino di Oxford.”In particolare, il vaccino di Pfizer sembra quello che per primo verrà distribuito e utilizzato in Europa. Secondo i dati rilasciati dall'azienda, ha un'efficacia del 95%, e del 94% negli adulti di età superiore ai 65 anni. Utilizza la tecnologia dell'RNA messaggero: istruzioni genetiche che aiutano il corpo a riconoscere la proteina spike del virus. Il vaccino di Pfizer ha soprattutto un punto debole: ha bisogno di essere trasportato a temperature ultrafredde — -70 gradi —, per cui sarà quasi impossibile distribuirlo in molte parti del mondo.L'EMA martedì ha dichiarato che avrà bisogno di almeno altre quattro settimane per valutare i vaccini di Pfizer e BioNtech. Gli Stati Uniti e il Regno Unito invece contano di arrivare a una conclusione prima: l'altroieri il Regno Unito ha infatti approvato per l'utilizzo il vaccino di Pfizer. La notizia è stata accolta con un sospiro di sollievo, in particolare dal segretario alla Salute Matt Hancock, che ha sentito il bisogno di dire che il Regno Unito è arrivato primo “grazie alla Brexit.” Una notizia rilanciata, ad esempio, anche da Viktor Orban nella sua polemica contro l'Unione Europea.Purtroppo per Hancock, però, si tratta semplicemente di una falsità: l'approvazione è arrivata nel contesto delle Human Medicines Regulations, approvate molto prima della Brexit — nel 2012. Peraltro, le leggi europee non richiedono che gli stati membri debbano aspettare le indicazioni dell'EMA per procedere con approvazione di medicine per uso d'emergenza. Nonostante il sostegno ungherese in patria Hancock è stato sbugiardato da tutti, perfino dal portavoce di Downing Street.Ok, e in Italia? Mercoledì il ministro Speranza, come previsto, ha riferito in Parlamento sul piano nazionale per i vaccini, confermando che il farmaco sarà gratuito per tutta la popolazione. In base ai piani attuali l'Italia nei prossimi mesi potrà contare su circa 202 milioni di dosi totali, di cui inizialmente 8 forniti da Pfizer e oltre 1 milione da Moderna. Nel caso in cui tutti i vaccini si dimostrassero efficaci e sicuri, l'Italia potrebbe ricevere 40,38 milioni di dosi da Astrazeneca, 26,92 da Johnsson, 20 da Sanofi, 26 da Pfizer-Biontech, oltre a 10 da Moderna. Con quali tempistiche? È prevista una prima partita di dosi all'inizio del 2021, mentre secondo Speranza “il cuore della campagna vaccinale, secondo le previsioni, sarà tra la prossima primavera e l'estate.” Si procederà in ordine di priorità: operatori sanitari e sociosanitari; residenti e personale delle Rsa; persone in età avanzata (over 80) circa 1 milione e 400 mila persone, poi i residenti e il personale delle RSA (le residenze per anziani), circa 570 mila persone. A quel punto si procederà per età in ordine decrescente, cominciando da chi ha più di 80 anni (oltre 4 milioni e 400 mila per