Il 1° podcast specifico per il Marketing e l'Innovazione Digitale per le Imprese Cosmetiche. È creato da Enrico Giubertoni autore del libro “I social nella Cosmesi”. Iscriviti al Podcast: otterrai Novità, Consigli e Metodologie per aiutarti a comprendere come cambia il bisogno e il desiderio di acq…
Novara, Italy
Nel rapido evolversi dell'attuale fase dell'innovazione, in cui l'Intelligenza Artificiale entra da protagonista, integrare tecnologia, strategia e una leadership visionaria è divenuto essenziale. Ciò impone una nuova urgenza: la necessità di una Leadership capace di comprendere e orchestrare questo cambiamento profondo. Ecco perchè nasce un nuovo AI Master per colmare questa lacuna. L'AI non è infatti solo una tecnologia, ma uno strumento che simula l'intelligenza umana, capace di trasformare radicalmente il modo di operare delle imprese. Ecco l'intervista dal vivo: https://www.youtube.com/watch?v=-9xegUDbF08 Queste sono le basi fondanti del nuovo Master in AI Driven Business Models, nato dalla collaborazione tra il Centro di Ricerca ICRIM - International Center of Research on International Management dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e l'AI L.A.B di Microsoft. È con questa consapevolezza che ho avuto il piacere di ospitare nel mio podcast Digital Marketing Mentality il Prof. Alessandro Baroncelli e il Prof. Paolo Catti, ideatori e mentori del Master in partenza nel gennaio 2026. Alessandro Baroncelli è Full Professor in Business Strategy e International Management presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. È Direttore dell'ICRIM e del MIB Master in International Business. Paolo A. Catti è docente a contratto in Economia e Gestione delle Imprese. Laureato in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano, ha conseguito il "Master in eBusiness" presso la POLIMI Graduate School of Management. È stato co-fondatore degli Osservatori Digital Innovation e collaboratore alla ricerca presso il Politecnico di Milano. AI Leadership: Perché è necessaria una nuova Leadership per l'Era dell'Intelligenza Artificiale Si tratta di costruire figure professionali chiave come AI-driven innovation manager e strategy consultant, ruoli fondamentali per imprese di ogni dimensione. Nell'episodio del Podcast analizziamo in profondità scopi e finalità del nuovo Master, focalizzandoci su come preparare i Business Leaders a guidare l'innovazione in un contesto AI-driven. Il Master - come sottolineato da Alessandro Baroncelli - nasce dalla profonda attenzione di ICRIM all'intersezione tra internazionalizzazione e innovazione, temi cruciali per la competitività globale. La collaborazione con aziende leader come IBM e Microsoft ha permesso di creare un percorso su misura per i decisori aziendali che devono affrontare le trasformazioni indotte dall'AI. L'obiettivo del Master - come evidenzia Paolo Catti - è duplice: fornire sia conoscenze teoriche, sia formare al contempo figure professionali complete, in grado di integrare visione strategica, consapevolezza etica e conoscenza normativa. Questa è la nuova AI Leadership di cui le organizzazioni hanno bisogno: una guida strategica nell'integrazione dell'AI. Domande e Tematiche affrontate Perché oggi il successo di un'impresa si gioca nella capacità di adattare processi, procedure e strategie alle nuove opportunità offerte dall'intelligenza artificiale? Quali competenze rendono unici i partecipanti di questo Master? Qual è il valore aggiunto dell'approccio umanistico e internazionale dell'Università Cattolica in questo percorso formativo? Come è stata progettata l'esperienza del Master per essere compatibile con la carriera dei professionisti? In che modo la multidisciplinarietà e il networking rappresentano una forza distintiva del programma? Come viene garantito l'apprendimento concreto attraverso casi aziendali e laboratori?
Nel rapido evolversi dell’attuale fase dell’innovazione, in cui l’Intelligenza Artificiale entra da protagonista, integrare tecnologia, strategia e una leadership visionaria è divenuto essenziale. L’AI non è solo una tecnologia, ma uno strumento che simula l’intelligenza umana, capace di trasformare radicalmente il modo di operare delle imprese. Ciò impone una nuova urgenza: la necessità di un’AI […]
Per la dimensione di impresa strutturata che naviga le complessità del mercato attuale, fare innovazione digitale non è un'opzione, ma una necessità strategica per la sopravvivenza e la crescita nel 2025. Non si tratta semplicemente di adottare nuove tecnologie, ma di orchestrare una profonda trasformazione che coinvolge l'intera organizzazione, la sua cultura e il mindset collettivo. Molte delle riflessioni e delle strategie qui presentate traggono ispirazione e approfondimento dai temi discussi in questo episodio del podcast Digital Marketing Mentality. Questo articolo distilla cinque lezioni fondamentali, nate da esperienze dirette nel campo della consulenza, per guidare la tua azienda attraverso un percorso di innovazione digitale e organizzativa che sia sostenibile ed efficace. L'obiettivo è fornirti spunti concreti per fare innovazione nella tua azienda non come un'iniziativa isolata, ma come una capacità intrinseca e diffusa. Lezione 1: La Tecnologia è un Acceleratore, Non la Soluzione Unica per Fare Innovazione nella Tua Azienda. Nella tua organizzazione, l'impulso a investire massicciamente in tecnologie avanzate, come l'Intelligenza Artificiale, è forte e spesso giustificato dalla promessa di efficienze e nuovi vantaggi competitivi. Tuttavia, è cruciale comprendere che la tecnologia, per quanto potente, agisce primariamente come un acceleratore di processi e capacità esistenti. Non può, da sola, risolvere disfunzioni organizzative profonde, colmare lacune culturali o sostituire una strategia chiara per fare innovazione. Affinché l'innovazione digitale produca valore tangibile, deve essere innestata su un terreno fertile: processi ben definiti, una cultura aperta al cambiamento e persone formate e motivate. Altrimenti, il rischio è di implementare soluzioni costose che non vengono adottate o che, peggio, complicano ulteriormente le dinamiche operative. Per fare innovazione nella tua azienda in modo strategico, la tecnologia deve seguire, o al massimo accompagnare, una riflessione critica sulla struttura organizzativa e sulle reali esigenze. Molte iniziative per fare innovazione nelle aziende falliscono proprio per questa errata priorità. È necessario, quindi, stabilire delle "regole" interne per la valutazione e l'adozione tecnologica, sempre subordinate agli obiettivi di business e alla capacità organizzativa di assorbirle. Lezione 2: L'Ascolto Attivo del Tuo Ecosistema Interno: La Base per un'Innovazione Digitale Sostenibile. Prima di intraprendere qualsiasi percorso di innovazione digitale su larga scala, è imperativo che la tua impresa dedichi tempo e risorse all'ascolto attivo del proprio ecosistema interno. Questo significa andare oltre i sondaggi di routine e implementare meccanismi strutturati di audit interno, capaci di far emergere i veri "pain point" e le opportunità latenti ("gain point") a tutti i livelli dell'organizzazione. Nel caso di una consulenza presso una grande azienda B2B dell'area EMEA, un nuovo Sales Director aveva l'obiettivo di fare innovazione per rivitalizzare un team commerciale. L'analisi iniziale, però, rivelò criticità profonde: demotivazione diffusa, metodi di lavoro obsoleti risalenti a decenni prima, mancanza di collaborazione e persino una concorrenza interna dannosa. Questi non erano problemi risolvibili con un semplice innesto tecnologico. Solo attraverso un ascolto strutturato, coinvolgendo i manager di linea e le figure chiave, si è potuta ottenere una fotografia realistica, base indispensabile per qualsiasi strategia di innovazione digitale che miri a essere sostenibile. Per l'impresa strutturata, questo implica spesso superare silos dipartimentali e promuovere una comunicazione trasparente. Fare innovazione nella tua azienda richiede questa apertura e onestà intellettuale. La cultura dell'ascolto deve diventare una "regola" non scritta, ma praticata. È fondamentale fare innovazione nella tua azienda partendo da una solida compr...
Per la dimensione di impresa strutturata che naviga le complessità del mercato attuale, fare innovazione digitale non è un’opzione, ma una necessità strategica per la sopravvivenza e la crescita nel 2025. Non si tratta semplicemente di adottare nuove tecnologie, ma di orchestrare una profonda trasformazione che coinvolge l’intera organizzazione, la sua cultura e il mindset […]
Nel panorama digitale attuale, in cui il target è avanti anni luce rispetto alla risposta aziendale, le imprese si trovano di fronte a una sfida cruciale: rimanere rilevanti e in sintonia con i bisogni dei clienti. È fondamentale anticipare i loro bisogni. Le aziende devono abbracciare un approccio proattivo per soddisfare i bisogni dei clienti […]
Nel panorama digitale attuale, in cui il target è avanti anni luce rispetto alla risposta aziendale, le imprese si trovano di fronte a una sfida cruciale: rimanere rilevanti e in sintonia con i bisogni dei clienti. È fondamentale anticipare i loro bisogni. Le aziende devono abbracciare un approccio proattivo per soddisfare i bisogni dei clienti e sviluppare strategie che comprendano l'analisi costante e aggiornata dei desideri e delle necessità del target. Esiste un rischio concreto: essere percepiti come obsoleti, fuori tempo massimo. Questo accade quando le aziende si mostrano disconnesse agli occhi di un consumatore ormai abituato a standard di interazione molto diversi. E questo è ciò di cui mi occupo nella prima puntata del mio podcast Digital Marketing Mentality. Il rischio di apparire obsoleti nell'era digitale Questa percezione non nasce necessariamente da una critica al prodotto o servizio in sé, ma dal modo in cui l'azienda si relaziona, comunica e rende accessibile la propria offerta. La domanda che ogni decisore aziendale dovrebbe porsi è: "Siamo sicuri che i nostri clienti non ci considerino superati?". La risposta risiede nella capacità di andare oltre le pratiche consolidate ma non più al passo con i tempi. Abbracciare una mentalità digitale focalizzata sull'anticipazione è fondamentale. Comprendere e agire preventivamente sui desideri e le necessità del target non è più un optional. L'importanza di anticipare i bisogni del cliente è l'antidoto per evitare di scivolare nell'irrilevanza. Anticipare i bisogni dei clienti è diventato essenziale nell'era digitale, dove le aspettative sono alte e i bisogni dei clienti cambiano rapidamente. Comprendere e agire preventivamente sui desideri e le necessità del target non è più un optional. L'importanza di anticipare i bisogni del cliente è l'antidoto per evitare di scivolare nell'irrilevanza. Un'impresa potrebbe ritenere i propri metodi adeguati, magari perché "si è sempre fatto così". Tuttavia, nel contesto attuale, tali metodi possono apparire inadeguati e macchinosi. Questa discrepanza percettiva erode la fiducia e l'immagine del brand. Anche se il prodotto o servizio offerto è eccellente, l'intera esperienza del cliente viene compromessa da punti di contatto obsoleti. Nell'era digitale, dove le alternative sono a portata di clic, un'interazione frustrante o antiquata può facilmente spingere i clienti verso concorrenti più al passo con i tempi. È cruciale, quindi, che le aziende non solo si concentrino sulla qualità del prodotto, ma anche su come questo viene presentato e comunicato. Il nuovo contesto: Non più tu che cerchi, ma il prodotto che ti trova Uno dei cambiamenti più radicali introdotti dall'era digitale riguarda la dinamica stessa della ricerca e dell'acquisto. Oggi, infatti, "non è più il consumatore che cerca un prodotto, ma il prodotto che trova il consumatore". Riconoscere e anticipare i bisogni dei clienti è fondamentale per migliorare l'esperienza utente e la soddisfazione del cliente. In un mondo in continua evoluzione, le aziende devono rimanere agili e pronte a modificare le proprie strategie. Le aziende devono quindi abbracciare un approccio proattivo per soddisfare i bisogni dei clienti. Diventa perciò necessario sviluppare strategie che comprendano i bisogni dei clienti attraverso un'analisi costante e aggiornata. Comprendere i bisogni dei clienti aiuta a costruire relazioni più forti e durature. Nelle mie attività di consulenza e formazione mirata aiuto le imprese ad adottare approcci e metodologie per intercettare i bisogni dei clienti in modo da migliorare continuamente i loro servizi. Questo approccio è essenziale per garantire che le aziende non solo soddisfino le esigenze attuali dei clienti, ma anticipino anche quali potrebbero essere in futuro. Questo paradigma invertito implica che le aziende non possono più permettersi di aspettare passivamente che i clienti le trovino attr...
Nell’attuale panorama del Business to Business, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI) rappresenta una leva strategica fondamentale per l’evoluzione dei team di vendita. Tuttavia, l’innovazione tecnologica, se non correttamente integrata, rischia di rimanere un mero esercizio tecnico senza impatti significativi. In una mia recente attività di consulenza, ho avuto il privilegio di guidare una trasformazione importante all’interno […]
Sales Enablement: digitale + AI = AI Sales Enablement Nell'attuale panorama del Business to Business, l'adozione dell'Intelligenza Artificiale (AI) rappresenta una leva strategica fondamentale per l'evoluzione dei team di vendita. Tuttavia, l'innovazione tecnologica, se non correttamente integrata, rischia di rimanere un mero esercizio tecnico senza impatti significativi. In questo articolo, desidero condividere l'essenza di quel progetto, focalizzandomi sull'AI Sales Enablement non come semplice introduzione di strumenti, ma come acceleratore di un profondo change management culturale e operativo. In una mia recente attività di consulenza, ho avuto il privilegio di guidare una trasformazione importante all'interno di una rinomata azienda B2B, un percorso che ho anche documentato nel mio podcast "Digital Marketing Mentality". Ma cos'è Sales Enablement, specialmente quando potenziato dall'AI? Si tratta di un processo strategico e continuativo volto a fornire alla forza vendita tutto ciò di cui ha bisogno per interagire efficacemente con i potenziali clienti e chiudere trattative con successo. Questo include strumenti, contenuti, formazione e, oggi più che mai, l'intelligenza derivante dall'AI. Attraverso questo caso studio, emergono cinque lezioni fondamentali che ogni leader dovrebbe considerare prima di intraprendere un percorso di trasformazione basato sull'AI Sales Enablement. La mia metodologia di consulenza applicata al mio ruolo di AI Sales Consultant, parte sempre da un principio inderogabile: non esistono soluzioni preconfezionate. Ogni organizzazione è unica, e solo un'analisi profonda dei pain point specifici può svelare i veri ostacoli che frenano la crescita e l'efficacia della forza vendita. Il Podcast Come Testimonianza e Approfondimento L'intero processo di trasformazione, le sfide affrontate, le strategie adottate e i risultati ottenuti sono il fulcro di questo episodio del mio podcast #DigitalMarketingMentality. Il Contesto del Caso Studio: Una Sfida di Innovazione e Cultura nella Forza Vendita La scintilla del progetto è partita da un Sales Director EMEA, da poco entrato in azienda, con la chiara visione di portare il suo team a un livello superiore, sperimentando nuovi approcci di vendita e sfruttando appieno le strategie digitali. L'esigenza di innovazione era palpabile. Tuttavia, un audit interno approfondito ha rapidamente rivelato una realtà più complessa: la squadra di vendita, pur composta da professionisti di esperienza, stava lottando con un calo motivazionale e persisteva nell'uso di metodi tradizionali, trascurando le enormi opportunità offerte dal digitale e, in particolare, dall'Artificial Intelligence. Era chiaro che la tecnologia, da sola, non sarebbe stata la panacea; anzi, senza un adeguato change management, avrebbe rischiato di sommarsi ai problemi esistenti. La Diagnosi: Ascolto Attivo e Audit per un Reale Change Management La "fotografia" emersa dall'audit iniziale era netta e richiedeva un intervento strutturato: Performance di vendita inferiori alle aspettative. Team disunito, con episodi di concorrenza interna anziché collaborazione. Perdita di clienti a causa di sovrapposizioni o di una gestione non ottimale della customer experience. Difficoltà nel trattenere giovani talenti, attratti da ambienti più dinamici e tecnologicamente avanzati. Metodi di lavoro tradizionali e uno scarso utilizzo degli strumenti digitali a disposizione. Morale basso e una percezione di "abbandono" dovuta alla mancanza di investimenti recenti in formazione o consulenza. Divenne evidente che introdurre nuove tecnologie, inclusa l'AI, senza prima affrontare queste dinamiche umane e culturali, sarebbe stato controproducente. La tecnologia senza una cultura aziendale pronta ad accoglierla è come un corpo senz'anima. Solo affrontando con sincerità questa realtà si poteva definire una strategia sales enablement efficace ed evitare una digitaliz...
Nell’attuale panorama del Business to Business, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI) rappresenta una leva strategica fondamentale per l’evoluzione dei team di vendita. Tuttavia, l’innovazione tecnologica, se non correttamente integrata, rischia di rimanere un mero esercizio tecnico senza impatti significativi. In una mia recente attività di consulenza, ho avuto il privilegio di guidare una trasformazione importante all’interno […]
Intelligenza artificiale nel marketing: padroneggiarla è l'azione imprescindibile che ogni direttore marketing e marketing manager deve compiere oggi per assicurare la leadership e la crescita della propria azienda nel 2025. Questo articolo ti guiderà attraverso i cambiamenti fondamentali che l'intelligenza artificiale sta imprimendo, fornendoti una roadmap chiara. Le strategie, i concetti e i nuovi paradigmi che esploreremo nascono dalle analisi approfondite che ho condiviso in questo episodio del mio podcast Digital Marketing Mentality. In questa puntata, ho analizzato come l'intelligenza artificiale stia trasformando le operation aziendali, in particolare nelle business unit di marketing, vendita e ricerca e sviluppo, e come ogni marketing manager e direttore marketing debba prepararsi a questo cambiamento. Intelligenza Artificiale nel Marketing: cosa sta cambiando L'AI marketing oggi rappresenta una svolta epocale. Per un marketing manager moderno, comprendere l'impatto dell'intelligenza artificiale significa avere a disposizione strumenti capaci di analizzare moli di dati impensabili fino a pochi anni fa, personalizzare le esperienze utente su vasta scala e ottimizzare le campagne in tempo reale. L'intelligenza artificiale commerciale sta ridefinendo le strategie di go-to-market, consentendo di prendere decisioni più rapide e informate. L'adozione dell'intelligenza artificiale non è solo un upgrade tecnologico; è un cambiamento di mentalità che il marketing manager deve guidare. Le soluzioni di marketing e vendita basate su intelligenza artificiale sono sempre più accessibili, e il marketing manager ha il compito di integrarle efficacemente per sfruttare ogni vantaggio competitivo offerto dall'intelligenza artificiale. AI vs Marketing: cosa cambia?Nel dibattito sull'avanzata dell'intelligenza artificiale, una delle domande più ricorrenti che mi pongono direttori marketing e marketing manager riguarda la potenziale obsolescenza delle competenze umane nel settore. Esiste un timore diffuso che l'AI possa 'sostituire' il marketing come lo conosciamo, ridimensionando il ruolo dei professionisti. È un'ambiguità comprensibile, data la potenza di calcolo e analisi dell'intelligenza artificiale, ma è cruciale fare chiarezza per permettere al marketing manager di prendere decisioni informate sul futuro delle proprie strategie e dei propri team, sfruttando l'intelligenza artificiale come leva.La realtà, come vedremo, è ben diversa. Molti marketing manager si chiedono se l'intelligenza artificiale sostituirà il marketing o il loro stesso ruolo. La risposta è chiara: no. L'intelligenza artificiale nel marketing (o AI marketing) non è un antagonista, ma un potente alleato strategico. L'intelligenza artificiale automatizza task ripetitivi, analizza dati complessi e fornisce insight profondi, ma la strategia, la creatività e l'interpretazione umana – competenze chiave del marketing manager e del direttore marketing – rimangono fondamentali per prendere decisioni efficaci e guidare l'intelligenza artificiale e marketing strategico. Il marketing manager che utilizza l'intelligenza artificiale diventa, di fatto, più potente e strategico.AI vs Digital Marketing: Cosa cambia?Un'altra area che spesso genera confusione tra i professionisti, inclusi molti marketing manager, è la distinzione – o la presunta sovrapposizione – tra AI marketing e digital marketing. Ci si chiede se l'intelligenza artificiale applicata al marketing sia semplicemente una nuova etichetta per il marketing digitale avanzato o se rappresenti qualcosa di fondamentalmente diverso. Questa ambiguità può frenare l'adozione di nuove strategie, perciò è importante che ogni marketing manager comprenda bene le specificità e le sinergie per prendere decisioni consapevoli sull'integrazione dell'intelligenza artificiale.Il digital marketing è l'ampio ecosistema di strategie e tattiche online che ogni marketing manager conosce bene e utilizza quotidianame...
Intelligenza artificiale nel marketing: padroneggiarla è l’azione imprescindibile che ogni direttore marketing e marketing manager deve compiere oggi per assicurare la leadership e la crescita della propria azienda nel 2025. Questo articolo ti guiderà attraverso i cambiamenti fondamentali che l’intelligenza artificiale sta imprimendo, fornendoti una roadmap chiara. Le strategie, i concetti e i nuovi paradigmi […]
Troppo spesso si sentel l'affermazione "mettere il cliente è al centro", ma cosa significa davvero mettere in pratica questa frase? Nei miei valori di impresa significa aiutare i ruoli decisionali a immedesimarsi nei bisogni dei clienti. Durente questo episodio del mio podcast Digital Marketing Mentality, analizzo una mia esperienza personale che mi ha aperto gli occhi sulla reale distanza tra le intenzioni aziendali e l'effettiva aderenza sui bisogni del cliente finale (che in questo caso ero io). Quando una impresa - anziché concentrarsi sui bisogni del cliente - lo indottrina con discorsi autoreferenziali sulle proprie logiche interne - tutto questo costituisce un segnale d'allarme.Enrico Giubertoni Queste dinamiche organizzative disfunzionali possono portare a un divorzio emotivo dal brand, anche senza un reso esplicito del prodotto. Mi sono sentito come un limone da spremere, non certo al centro dell'attenzione, perché i bisogni del cliente non erano stati realmente considerati. Oltre il Prodotto: Comprendi gli autentici Bisogni dei Clienti ed incrementa il Valore del tuo Brand Quando acquisto, non scelgo solo un oggetto ma faccio una scelta valoriale. Il brand diventa la mia guida, un riferimento sia razionale che emotivo. Credo fermamente che i clienti desiderino sentirsi compresi e ascoltati, e questo va oltre il semplice prodotto. In un mercato saturo, la differenziazione nasce dalla relazione e dai valori che il brand trasmette, dalla sua capacità di soddisfare bisogni che non sono meramente funzionali. Come clienti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogni fisiologici primari – cibo, acqua, protezione – e bisogni materiali legati al possesso di beni. Questi bisogni fisiologici e bisogni materiali sono fondamentali, ma una volta coperti, emerge con forza la sfera dei bisogni personali ed emozionali. Tutto il resto della nostra spinta all'acquisto è guidato da esigenze emozionali e aspettative più profonde, che definiscono i nostri bisogni personali. Quando queste non vengono riconosciute e soddisfatte, l'attaccamento al brand svanisce. A volte, un cliente non si lamenta apertamente, ma semplicemente sceglierà un altro brand la prossima volta, interrompendo silenziosamente il suo customer journey con l'azienda. La chiave è integrare nei bisogni dei clienti anche i bisogni fisiologici e i bisogni esistenziali. Pratica l'Ascolto Attivo per Capire i Bisogni del Cliente: Supera i Silos Aziendali Uno degli errori più comuni che vedo nelle aziende che seguo come consulente è la mancata condivisione di informazioni tra reparti. È qui che entra in gioco l'importanza dell'ascolto attivo. Capita spesso che marketing, vendite, customer service e ricerca & sviluppo si comportino come silos scollegati, non collaborando realmente per soddisfare bisogni dei clienti. Questo approccio può essere fatale per l'intero customer journey. Se i dati raccolti dal CRM non vengono sfruttati per una completa analisi dei bisogni dei clienti, il risultato sarà una customer experience frammentata e insoddisfacente. In un certo senso potremmo essere addirittura ciechi nei confronti dell'esistenza delle Target Community collegate al nostro brand. Solo una reale sinergia tra reparti, supportata da un costante ascolto attivo, consente una risposta coerente ed efficace ai bisogni dei clienti, tanto manifesti quanto latenti (ovvero, bisogni che il cliente stesso non sa ancora di avere). . Un customer journey ben progettato si basa su questa comprensione condivisa. Case Study: Come l'Analisi dei Bisogni dei Clienti Risolve i Problemi Recentemente, affiancando una società, ho scoperto che l'elevato abbandono di carrelli nell'e-commerce dipendeva proprio dalla mancanza di confronto tra i dati di marketing, vendite e CRM. Solo facendo collaborare i reparti e analizzando i dati aggregati è emerso che, nelle città dove il brand era fisicamente presente con negozi,
Troppo spesso si sentel l’affermazione “mettere il cliente è al centro”, ma cosa significa davvero mettere in pratica questa frase? Nei miei valori di impresa significa aiutare i ruoli decisionali a immedesimarsi nei bisogni dei clienti. Durente questo episodio del mio podcast Digital Marketing Mentality, analizzo una mia esperienza personale che mi ha aperto gli […]
La percezione che i consumatori hanno di un marchio è più cruciale che mai. La Brand Equity, ovvero il valore aggiunto che un brand conferisce a un prodotto o servizio, è la linfa vitale di ogni azienda di successo. Ma come si costruisce e, soprattutto, come si ottimizza nell'ecosistema digitale? Nel mio podcast Digital Marketing Mentality ho esplorato come trasformare il proprio brand in una piattaforma dinamica, capace di rispondere con efficacia e coerenza alle esigenze del cliente target. Questo non è solo un esercizio di stile, ma una strategia fondamentale per il brand equity management. Vediamo insieme cinque passaggi chiave. Brand Equity: significato e definizione Prima di addentrarci nelle strategie operative, è fondamentale chiarire il significato di brand equity. La Brand Equity rappresenta il valore di un marchio basato sulla percezione e sull'esperienza complessiva del consumatore. Non si tratta solo della notorietà del nome, ma di un insieme di asset (e passività) legati al marchio che aggiungono (o sottraggono) valore al prodotto o servizio offerto. Una forte Brand Equity si traduce in maggiore fedeltà del cliente, minor sensibilità al prezzo, credibilità e capacità di attrarre nuovi clienti. È il risultato di una coerente brand identity aziendale e di promesse mantenute nel tempo. La relazione tra brand identity e brand equity è diretta: una chiara e forte identità è il fondamento su cui si costruisce l'equity. TRASFORMA IL TUO BRAND IN UNA PIATTAFORMA. Te lo chiede il tuo target. Oggi il cliente target non cerca più solo un prodotto o un servizio, ma un'esperienza integrata, fluida e personalizzata. Te lo chiede esplicitamente: vuole che il tuo brand diventi una piattaforma. Cosa significa? Significa avere un unico punto di riferimento che aggreghi informazioni, servizi, supporto e interazioni in modo coerente e accessibile. Il tuo target desidera risposte immediate, contenuti rilevanti al momento giusto e la sensazione che il brand comprenda veramente le sue necessità, anticipandole. Quando un brand opera come una piattaforma, orchestra ogni punto di contatto – digitale e fisico – per rafforzare costantemente il valore percepito. Il digitale (e-commerce, social media, chat, content marketing) offre gli strumenti, ma è la strategia di piattaforma che li rende efficaci. Non si tratta più solo di promuovere, ma di costruire un ecosistema che supporti il cliente, aumenti il brand recall e alimenti una relazione di fiducia profonda. Questo è il cuore del moderno brand equity management: rispondere a questa esigenza di centralizzazione e coerenza è il primo passo per massimizzare la tua Brand Equity. Un approccio strategico al brand equity modelling deve necessariamente considerare questa trasformazione in piattaforma come leva competitiva. Ecco i cinque passaggi fondamentali, rivisti alla luce di questa nuova centralità della piattaforma e delle tecnologie emergenti: 1. Analizza le Esigenze Reali del Cliente Target per Costruire Valore di Piattaforma Il primo, imprescindibile passo per un efficace brand equity management e per costruire una piattaforma di valore è comprendere profondamente il proprio cliente target: questo passaggio è frutto di un cambiamento sia culturale, sia organizzativo. . È la base di una solida brand identity aziendale. Mi sono spesso chiesto (e l'ho verificato nelle mie consulenze) quanto sia importante partire dalla domanda “di cosa ha veramente bisogno il nostro target in termini di esperienza complessiva e integrata?”. Questa analisi deve identificare non solo i bisogni primari, ma anche le aspettative in termini di accessibilità, personalizzazione e supporto che una piattaforma può offrire. Una volta identificate le esigenze, il secondo step è capire su quali canali il target si aspetta di interagire con questa piattaforma e quali funzionalità ritiene indispensabili.
La percezione che i consumatori hanno di un marchio è più cruciale che mai. La Brand Equity, ovvero il valore aggiunto che un brand conferisce a un prodotto o servizio, è la linfa vitale di ogni azienda di successo. Ma come si costruisce e, soprattutto, come si ottimizza nell’ecosistema digitale? Nel mio podcast Digital Marketing […]
Questo articolo nasce da una esperienza di una mia amica avvocata divorzista che per un acquisto fallimentare in un eCommerce ha "divorziato" da un brand. un caso emblematico di Customer Journey che disintegra la brand reputation. Il Case Study lo trovi in questo episodio del mio Podcast. Partiamo da questo assunto: La tua presenza digitale è una piattaforma strategica fondamentale per il target. Errori come la scarsa compatibilità con browser (es. Safari) non sono solo problemi tecnici, ma fallimenti strategici che interrompono il customer journey, regalano clienti ai concorrenti e determinano crisi nella Brand Reputation. La responsabilità ultima è del Marketing, che deve guidare l'ottimizzazione dell'esperienza utente (UX) e la "convenience". Il successo richiede una cultura customer centric reale, collaborazione tra reparti (Marketing, IT, Vendite, Customer Service) e investimenti mirati per soddisfare le esigenze di tutti i potenziali clienti, massimizzando il loro customer lifetime value. Il Brand diventa sempre più sinonimo di piattaforma digitale Nell'attuale panorama competitivo, la percezione che il target ha di un brand si costruisce sempre più attraverso le sue interazioni digitali. Questo concetto l'ho espresso nel mio libro Strategie digitali nella Cosmesi, e ... sì, è un concetto universale e non solo circoscritto ad una industria. Questa piattaforma deve essere capace di: Essere in Ascolto Attivo: Comprendere e interpretare costantemente i bisogni (spesso latenti) e le esigenze (manifeste) del proprio pubblico di riferimento, utilizzando i canali digitali come sensori privilegiati lungo il customer journey. Elaborare Soluzioni Pertinenti: Tradurre questa comprensione in soluzioni concrete, che si tratti di informazioni, prodotti o servizi mirati a soddisfare tali bisogni ed esigenze, influenzando il processo decisionale del cliente. Interagire e Comunicare Efficacemente: Fungere da piattaforma di comunicazione e interazione, offrendo un'esperienza cliente fluida e coerente ("onlife") che integri armoniosamente i canali digitali online (siti web, e-commerce, customer service, newsletter) con i punti di contatto offline (punti vendita fisici, marketing di prossimità, programmi fedeltà ibridi). Questo definisce una customer journey omnichannel. Il digitale, quindi, non è una moda passeggera né un semplice canale aggiuntivo, ma il tessuto connettivo dell'esperienza cliente moderna e del suo customer journey. Il Costo Strategico dell'Inefficienza Digitale In questo contesto, un'inefficienza o un'incompatibilità della piattaforma digitale – come quella discussa nel caso studio presentato nel podcast (File audio 32.mp3) – non rappresenta un mero inconveniente tecnico. Si configura, invece, come un fallimento strategico che compromette la capacità del brand di assolvere alle sue funzioni fondamentali di ascolto, elaborazione e interazione lungo l'intero customer journey. Ogni potenziale cliente (prospect) che incontra attriti insormontabili a causa di queste lacune viene, di fatto, regalato ai brand concorrenti le cui piattaforme digitali sono invece efficienti e compatibili. L'obiettivo deve essere l'ottimizzazione del customer journey. Questo post, ispirandosi alle riflessioni del podcast, approfondisce le implicazioni di questa visione strategica, rispondendo a tre domande cruciali per qualsiasi organizzazione che voglia prosperare nell'era digitale: Di chi è la responsabilità sul progetto, sul presidio e sull'evoluzione dell'efficienza dei canali digitali, considerando l'impatto sul customer journey? Perché il neo-consumatore ha bisogno di risposte efficaci ai suoi bisogni, espressi sempre più tramite il digitale, influenzando il suo processo decisionale? Quali requisiti organizzativi deve possedere un'impresa per dare risposte adeguate ai bisogni del consumatore o del target attraverso la sua piattaforma digitale,
Questo articolo nasce da una esperienza di una mia amica avvocata divorzista che per un acquisto fallimentare in un eCommerce ha “divorziato” da un brand. un caso emblematico di Customer Journey che disintegra la brand reputation. Il Case Study lo trovi in questo episodio del mio Podcast. Too Long; Didn’t Read (TL;DR) Partiamo da questo […]
Questo post nasce da un'esperienza diretta con RATP, l'efficiente società dei trasporti parigina, un esempio lampante di come un'impresa storica possa sfoggiare un mindset efficace e incredibilmente attuale. Ma prima di procedere definiamo che cos'è il Mindset e perché è così importante in ambito d'impresa Mindset Cosa Significa?È l'equivalente internazionale del concetto latino di Forma Mentis, la lente attraverso cui vediamo il mondo e che influenza le nostre risposte: si riferisce all'insieme di credenze, atteggiamenti e convinzioni che modellano il nostro modo di pensare, interpretare le situazioni e agire. Alcuni esempi paradigmatici di Mindset Aziendali efficaci di imprese nate prima del digitale Nell'episodio 41 del mio Podcast Digital Marketing Mentality, parto da RATP, l'impresa di trasporti Parigina, come esempio paradigmatico di cultura dell'innovazione gestita in modo efficace. Qui condivido 5 lezioni fondamentali che ho tratto da questa analisi, utili per chiunque voglia coltivare un una cultura dell'innovazione stabile, efficace e duratura. L'innovazione efficace nasce da valori e cultura di impresa, che determinano azioni virtuose. L'adozione di soluzioni tecnologiche è una logica conseguenza figlia di questo mindset efficaceEnrico Giubertoni Lezione 1: Innovare è una Scelta Culturale Durante il mio viaggio, sono stato colpito da un'innovazione apparentemente “silenziosa”: l'assistenza fornita ai turisti nelle stazioni e negli aeroporti parigini dal personale della RATP. Qui la tecnologia non era protagonista, ma lo era un una cultura aziendale palpabile. In cosa consisteva questa innovazione? Personale formato e multilingue in divisa, presente nelle zone chiave. Consigli pratici e personalizzati. Un approccio umano, empatico, realmente orientato ai bisogni dei viaggiatori. Questa attenzione al cliente è la manifestazione di un mindset efficace: capire ciò di cui il target ha bisogno e costruire processi e servizi che rispondano a quelle esigenze. La vera innovazione nasce proprio da questa attitudine. Lezione 2: Il Mindset è Valori, Regole e Organizzazione. Ciò vale anche quando lo si applica al Digitale. Mi sono sentito in dovere di chiarire cosa intendo quando dico che il digitale è una cultura. Non si tratta solo di strumenti, applicazioni o piattaforme. Si tratta di un insieme di valori che si esprimono in comportamenti e scelte aziendali. I comportamenti “digitali”, o meglio, quelli derivanti da un una mentalità proattiva, si possono adottare anche senza l'uso massiccio di tecnologia abilitante. L'importante è che ci sia: Cura per il cliente. Prontezza nel fornire risposte. Propensione all'innovazione continua. Solo quando serve, la tecnologia va introdotta: deve essere uno strumento al servizio di questo modus operandi, non il fine. Questo approccio è fondamentale se si vuole veramente cambiare mindset in azienda. Lezione 3: Equilibrio fatto di un dare e avere con il Cliente sono Componenti di un Mindset Agile e Funzionale Un altro aspetto che ho apprezzato nel servizio della metropolitana parigina è l'equilibrio tra accoglienza e disciplina, un segno distintivo di un mindset agile e ben strutturato. Ad esempio, durante un controllo dei biglietti con dispositivi elettronici, ho avvertito come il rispetto delle regole fosse parte integrante della cultura di marca e di un solido mindset aziendale. L'esempio di RATP ci rivela quanto: L'accoglienza serve a farti sentire seguito e tutelato. Il rispetto delle regole valorizza chi si comporta correttamente. Chi sbaglia viene sanzionato, ma all'interno di un contesto di chiarezza e rispetto reciproco. Questo bilanciamento rappresenta il cuore di una cultura aziendale sana e di un mindset efficace, che punta a essere il mindset migliore per il contesto specifico. Lezione 4: Tecnologia percepita come Servizio del Cliente è frutto di un Mindset Dinamico Naturalmente,
Questo post nasce da un’esperienza diretta con RATP, l’efficiente società dei trasporti parigina, un esempio lampante di come un’impresa storica possa sfoggiare un mindset efficace e incredibilmente attuale. Ma prima di procedere definiamo che cos’è il Mindset e perché è così importante in ambito d’impresa Alcuni esempi paradigmatici di Mindset Aziendali efficaci di imprese nate […]
L'analisi KPI è l'azione imprescindibile che devi padroneggiare oggi per trasformare i dati del tuo digital marketing in decisioni strategiche vincenti e per ottimizzare realmente i tuoi KPI aziendali: smetti di navigare a vista e inizia a guidare i tuoi processi aziendali verso risultati concreti attraverso un efficace monitoraggio dei KPI aziendali. Nel nuovo episodio del Digital Marketing Mentality Podcast, ho esplorato a fondo due temi cruciali per chiunque si occupi di marketing digitale e gestione dei KPI aziendali: la capacità di monitorare l'interesse e il coinvolgimento del target attraverso key performance indicator significativi, e la comprensione profonda di come e perché il target agisce in determinati modi, elementi fondamentali per una corretta analisi KPI aziendali. Partendo da questi temi, ecco 5 Lezioni Chiave che ho distillato dalla mia esperienza come consulente per numerosi brand italiani, ognuna delle quali può diventare subito una buona prassi nella tua strategia di analisi KPI e nella gestione dei tuoi KPI aziendali. Ogni key performance indicator scelto deve supportare l'obiettivo di prendere decisioni migliori. Lezione 1: Impara come i KPI Aziendali del Coinvolgimento Guidano la Conversione del Target Non importa se operi in un contesto B2B o B2C: un target coinvolto è sempre più predisposto ad agire, e i tuoi KPI aziendali devono riflettere chiaramente questo legame. Che si tratti di una vendita, della generazione di un lead, di una prenotazione o anche solo della visualizzazione di un video, il grado di coinvolgimento – misurabile attraverso specifici key performance indicator – determina la facilità con cui la persona compirà l'azione desiderata. Un'efficace analisi KPI ti mostra esattamente come orchestrare questo processo. Cosa significa questo per i tuoi processi aziendali e per il monitoraggio dei KPI aziendali? Misura costantemente il livello di interesse del tuo pubblico attraverso KPI aziendali dedicati (es. tempo sulla pagina, pagine per sessione, tasso di interazione). Adatta i tuoi inviti all'azione (call to action) e le tue strategie in base al fatto che i KPI aziendali indichino un target “freddo” o “caldo”, facilitando così il compito di prendere decisioni mirate. L'analisi KPI aziendali qui è cruciale. Lezione 2: Vai Oltre il "Quanto": Decodifica i Limiti dei KPI Aziendali Quantitativi Gli indicatori chiave di performance (key performance indicator, o KPI aziendali) offrono un quadro quantitativo dell'engagement e dei risultati dei tuoi processi aziendali. Mi riferisco, ad esempio, a KPI aziendali come: Tasso di conversione (acquisti o lead generati) – un key performance indicator fondamentale. Visualizzazioni di video chiave e loro completamento. Attività compiute sui tuoi touchpoint digitali (click, download, iscrizioni). Questi KPI aziendali sono essenziali per il monitoraggio dei KPI aziendali e per il controllo di gestione. Tuttavia, è cruciale imparare che l'analisi KPI basata solo su questi dati quantitativi risponde principalmente alla domanda "quanto è coinvolto il mio target?" o "quanti risultati sto ottenendo?", senza spiegare le motivazioni profonde dietro i comportamenti osservati. Per prendere decisioni realmente efficaci, devi scavare più a fondo. Lezione 3: Svela i "Perché" Dietro i KPI Aziendali Integrando l'Analisi Qualitativa Per capire perché il target agisce (o non agisce) in un certo modo, influenzando così i tuoi KPI aziendali, è imperativo padroneggiare un'analisi KPI che integri dati qualitativi e una buona dose di “fiuto manageriale”. Nel case study che ho raccontato nel podcast, ho guidato un'azienda a utilizzare l'analisi KPI (sia quantitativa che qualitativa) per ragionare su come il contesto geografico influenzasse le decisioni di acquisto tra e-commerce e negozi fisici, impattando i relativi KPI aziendali. Cosa abbiamo imparato da questa analisi dei processi aziendali e dei KPI aziendali?
L’analisi KPI è l’azione imprescindibile che devi padroneggiare oggi per trasformare i dati del tuo digital marketing in decisioni strategiche vincenti e per ottimizzare realmente i tuoi KPI aziendali: smetti di navigare a vista e inizia a guidare i tuoi processi aziendali verso risultati concreti attraverso un efficace monitoraggio dei KPI aziendali. Nel nuovo episodio […]
Parlare di Smart Retail non è più una semplice tendenza, ma la trasformazione strategica che la tua impresa deve guidare attivamente per prosperare: implementala con successo nei tuoi punti vendita indipendenti seguendo questi 7 Principi Chiave che ho distillato dall'esperienza sul campo. Questo articolo ti fornirà una guida pratica per evolvere il tuo business, partendo da fondamenta solide per arrivare a un'innovazione che mette al centro l'efficacia operativa e un'esperienza cliente superiore. Questi principi sono il frutto di anni di affiancamento strategico a realtà imprenditoriali ambiziose, un percorso validato anche da dialoghi illuminanti come quello avuto recentemente con Isabelle Avenel, Training Manager per L'Erbolario, nell'episodio 45 del mio podcast "Digital Marketing Mentality. (Puoi trovare il Caso di Studio integrale e approfondire i temi trattati direttamente qui). Ecco i 7 Principi Chiave che ti guideranno nel potenziare la tua attività: Valorizza le radici e la storia del tuo brand Sfrutta la flessibilità della formazione digitale Personalizza i contenuti secondo le esigenze dei canali Favorisci la partecipazione attiva e l'intrattenimento formativo Misura i risultati con dati concreti e KPI pertinenti Eleva la relazione e la competenza dei team di vendita Progetta Ogni Innovazione per Arricchire l'Esperienza Reale del Cliente Scopriamo ora in dettaglio ognuno di questi Principi Chiave per lo Smart Retail. Principio 1: Valorizza le radici e la storia del tuo brand Ogni innovazione che funziona, ogni passo verso uno Smart Retail autentico, trae origine da valori profondi e da una storia distintiva. Come emerso anche nel dialogo con Isabelle Avenel riguardo L'Erbolario, un brand che nasce oltre 40 anni fa da una piccola erboristeria artigianale, il riconoscimento del DNA aziendale fornisce una bussola sicura per ogni scelta strategica. Per L'Erbolario, ad esempio, coinvolgere non solo i punti vendita in franchising ma anche le realtà indipendenti è stata la naturale evoluzione della loro filosofia. Questo rispetto per l'identità e i valori fondanti è il primo mattone per costruire qualsiasi progetto di potenziamento digitale solido e credibile nella tua azienda. “Questa scelta nasce da una storia ma soprattutto da valori profondi che sono insiti nel DNA dell'Erbolario.” (Isabelle Avenel) Principio 2: Sfrutta la flessibilità della formazione digitale Un pilastro fondamentale in molti percorsi di trasformazione per lo Smart Retail che seguo è il passaggio dalla formazione tradizionale in aula o itinerante a piattaforme digitali evolute. Questa rappresenta una svolta cruciale per la tua azienda se mira all'efficienza, permettendo di abbattere confini geografici e temporali e offrendo la possibilità a ciascun collaboratore di formarsi quando e dove preferisce. È un elemento chiave per uno Smart Retail che vuole essere inclusivo e reattivo. I benefici principali che puoi riscontrare includono: Riduzione drastica di costi ed energie logistiche. Capacità di raggiungere in simultanea una rete ampia e diversificata. Garanzia di uguaglianza nell'accesso alla formazione per tutti i partner o collaboratori. Questa flessibilità permette ai professionisti della vendita di integrare facilmente la formazione nella loro giornata lavorativa, spesso già intensa, migliorando l'adesione e, di conseguenza, l'efficacia della preparazione del personale e i risultati commerciali. Principio 3: Personalizza i contenuti secondo le esigenze dei canali Il successo di una piattaforma formativa digitale, e più in generale di una strategia Smart Retail per la tua impresa, risiede nella sua capacità di offrire contenuti specifici e pertinenti per ogni tipologia di punto vendita o canale. È essenziale che ogni professionista possa trovare moduli e risorse tarate sulle proprie reali necessità e sulle peculiarità del contesto in cui opera.
Parlare di Smart Retail non è più una semplice tendenza, ma la trasformazione strategica che la tua impresa deve guidare attivamente per prosperare: implementala con successo nei tuoi punti vendita indipendenti seguendo questi 7 Principi Chiave che ho distillato dall’esperienza sul campo. Questo articolo ti fornirà una guida pratica per evolvere il tuo business, partendo […]
In quest'epoca di ‘intelligenza artificiale (IA), i consumatori sono diventati più esigenti, richiedendo un'esperienza cliente di altissima qualità che solo una perfetta armonia interna può garantire. L'AI non serve a ridurre i costi, Serve a RISPONDERE ai bisogni del target.In questo episodio del Podcast, approfondisco questi temi:Come il target vede il tuo Brand: il Parallelo della Canoaun case study personale che te lo dimostra in tutta la sua forza dirompente.L'AI Marketing rende il tuo cliente consapevole che “Si può fare”.E lato impresa, come gli rispondi?Non c'è più tempo da perdere: i clienti si coltivano, non si danno per scontati
In questa puntata, ti spiego:Perché i clienti ti chiedono uno scontoQuali meccanismi psicologici si attivanoQuali sono i bisogni reali dietro una richiesta di scontoE ti do gli strumenti consulenziali per dare valore al cliente rispondendo ai suoi reali bisogni.
Oggi esploriamo il potenziale trasformativo dell'intelligenza artificiale in termini di processi e sistema rispondendo ad una domanda cruciale: Perché adottare l'Intelligenza Artificiale nelle BU di Marketing, Vendite e Ricerca Sviluppo? L'episodio del Podcast risponde a questi punti chiave:Perchè adottare l'AI nei flussi organizzativi e strategici?Quali prerequisitiQueli i benefit
Conversazione Memorabile con un'ospite d'eccezione: Isabelle Avenel - Training Manager presso L'Erbolario.In questo episodio, Isabelle ci spiega come e perché aiutare i punti vendita indipendenti nello sfruttare il canale digitale come leva strategica per raggiungere il loro target.La genesi della puntata nasce da una collaborazione che ho avuto nel 2023 con L'Erbolario per un percorso formativo che ho creato per sviluppare l'uso degli strumenti digitali a tutto vantaggio di due attori fondamentali per l'azienda:i punti venditail cliente finale.Durante questa formazione ho fornito ai titolari dei negozi indipendenti le competenze necessarie per attrarre il consumatore attraverso i canali digitali e social.Ecco i punti analizzati:Perché L'Erbolario ha scelto di estendere la formazione ai punti vendita indipendenti anziché concentrarsi esclusivamente sulla rete proprietariaQuali obiettivi ha motivato la creazione della rete di formazione digitale L'Erbolario e come si integra con la modalità a webinarQuali vantaggi e valori aggiunti ha introdotto la strategia digitale per L'Erbolario e per i punti vendita indipendenti Quali cambiamenti significativi nella formazione omnicanale hai riscontrato nell'interazione con i punti vendita indipendenti
Episodio d'eccezione nel mio podcast Digital Marketing Mentality con un'ospite di grande rilievo: Isabelle Avenel - Training Manager presso L'Erbolario. Isabelle ci parlerà di Esempi di Retail Marketing efficaci attraverso il caso di studio L'Erbolario. https://youtu.be/hCoVyw5UN_M Nell'intervista, Isabelle ci racconta i molti perché - anziché limitarsi a coltivare il proprio network interno di punti vendita affiliati - ha deciso di estendere la propria formazione aiutando i punti vendita indipendenti nello sfruttare il marketing digitale. La genesi dell'episodio Questo episodio - il numero 45 - del Podcast Digital Marketing mentality, nasce da una collaborazione che ho avuto nel 2023 con L'Erbolario per un percorso formativo che ho creato per sviluppare l'uso degli strumenti digitali a tutto vantaggio di due attori fondamentali per l'azienda: i punti vendita indipendenti il cliente finale. Durante questa formazione ho fornito ai titolari dei negozi indipendenti le competenze necessarie per attrarre il consumatore attraverso i canali digitali e social. Esempi di Retail Marketing Efficaci: i temi affrontati nell'intervista Ecco i punti analizzati: Perché L'Erbolario ha scelto di estendere la formazione ai punti vendita indipendenti anziché concentrarsi esclusivamente sulla rete proprietaria Quali obiettivi ha motivato la creazione della rete di formazione digitale L'Erbolario e come si integra con la modalità a webinar Quali vantaggi e valori aggiunti ha introdotto la strategia digitale per L'Erbolario e per i punti vendita indipendenti Quali cambiamenti significativi nella formazione omnicanale hai riscontrato nell'interazione con i punti vendita indipendenti
Episodio d'eccezione nel mio podcast Digital Marketing Mentality con un'ospite di grande rilievo: Isabelle Avenel - Training Manager presso L'Erbolario. Isabelle ci parlerà di Esempi di Retail Marketing efficaci attraverso il caso di studio L'Erbolario. https://youtu.be/hCoVyw5UN_M Nell'intervista, Isabelle ci racconta i molti perché - anziché limitarsi a coltivare il proprio network interno di punti vendita affiliati - ha deciso di estendere la propria formazione aiutando i punti vendita indipendenti nello sfruttare il marketing digitale. La genesi dell'episodio https://open.spotify.com/episode/3pujBuo5h35k3V9WV49rUC?si=cd7729059eb14ed2 Questo episodio - il numero 45 - del Podcast Digital Marketing mentality, nasce da una collaborazione che ho avuto nel 2023 con L'Erbolario per un percorso formativo che ho creato per sviluppare l'uso degli strumenti digitali a tutto vantaggio di due attori fondamentali per l'azienda: i punti vendita indipendenti il cliente finale. Durante questa formazione ho fornito ai titolari dei negozi indipendenti le competenze necessarie per attrarre il consumatore attraverso i canali digitali e social. Esempi di Retail Marketing Efficaci: i temi affrontati nell'intervista Ecco i punti analizzati: Perché L'Erbolario ha scelto di estendere la formazione ai punti vendita indipendenti anziché concentrarsi esclusivamente sulla rete proprietaria Quali obiettivi ha motivato la creazione della rete di formazione digitale L'Erbolario e come si integra con la modalità a webinar Quali vantaggi e valori aggiunti ha introdotto la strategia digitale per L'Erbolario e per i punti vendita indipendenti Quali cambiamenti significativi nella formazione omnicanale hai riscontrato nell'interazione con i punti vendita indipendenti
Nel panorama in continua evoluzione del commercio che vede un consumatore sempre più esigente rispetto al negozio tradizionale, emerge con forza un'esigenza chiave per l'innovazione digitale nel retail: la formazione digitale dei negozi. Che siano parte di una rete franchising o punti vendita indipendenti, il loro aggiornamento è cruciale per il successo dei brand. È il momento di concentrarsi sulla formazione di Retail Marketing – in grado di creare quell'integrazione strategica tra fisico e digitale che il cliente si aspetta. Ritengo sia urgente per i brand prendersi carico dell'aggiornamento digitale dei propri partner commerciali. Questo è un passo fondamentale per l'innovazione digitale nel retail. Ma prima di entrare nel vivo dell'articolo, che nasce da questo episodio del mio Podcast, Digital Marketing Mentality, facciamo un po' di chiarezza sui termini. Che cos'è il Retail Marketing?Il Retail Marketing comprende l'insieme delle strategie e delle attività promozionali utilizzate da un rivenditore (retailer) per attrarre clienti e generare vendite dei propri beni o servizi. Si concentra specificamente sul punto vendita, sia esso fisico o digitale, e sulle azioni per influenzare il comportamento d'acquisto del consumatore finale in quel contesto. Include attività come:Promozioni in negozio e online: Sconti, offerte speciali, programmi fedeltà.Visual Merchandising: Allestimento del negozio fisico o layout del sito e-commerce per massimizzare l'attrattiva e le vendite.Pubblicità locale: Volantinaggio, annunci locali (online e offline), ottimizzazione per ricerche locali (Local SEO).Gestione dell'esperienza cliente: Creazione di un ambiente piacevole, servizio clienti efficiente nel punto vendita o sul sito.Pricing strategy: Definizione dei prezzi al dettaglio.Comunicazione sul punto vendita: Cartellonistica, materiali informativi, pop-up sul sito web. L'obiettivo primario è guidare il traffico verso il punto vendita (fisico o virtuale) e convertire i visitatori in acquirenti.Cosa si intende per Retail?Retail (o vendita al dettaglio) è il processo di vendita di beni o servizi direttamente ai consumatori finali, per il loro uso personale. Include diverse forme di punti vendita, dai negozi fisici ai canali online. Il retailer agisce come intermediario tra il produttore/grossista e il cliente finale.Cosa significa "esperienza nel retail"?L'"esperienza nel retail" si riferisce alla percezione complessiva che un cliente ha interagendo con un brand o un rivenditore durante tutto il suo percorso d'acquisto (customer journey). Include ogni punto di contatto e la coerenza tra i vari canali. Un'esperienza positiva è fondamentale per la fidelizzazione.Qual è la differenza tra Retail Marketing, Omnichannel Marketing e Onlife Marketing?Questi tre concetti sono interconnessi ma distinti nel loro scopo e approccio:Retail Marketing: Come descritto sopra, si focalizza sulle tattiche specifiche per stimolare le vendite all'interno di un determinato canale retail (fisico o digitale). Pensa a promozioni in negozio, ottimizzazione della pagina prodotto di un e-commerce, pubblicità locale per un negozio specifico. L'enfasi è sull'azione nel punto vendita.Omnichannel Marketing (Omnicanalità): È una strategia più ampia che mira a creare un'esperienza cliente unificata, coerente e senza interruzioni attraverso tutti i canali e punti di contatto disponibili. Il cliente può iniziare il suo percorso su un canale (es. app) e continuarlo su un altro (es. negozio fisico) senza percepire fratture. Il Retail Marketing fornisce gli strumenti e le tattiche all'interno dei singoli canali orchestrati dalla strategia Omnichannel. Il focus è sulla coerenza e fluidità cross-canale.Onlife Marketing: Rappresenta un approccio o una filosofia che riconosce la fusione ormai avvenuta tra la vita online e offline del consumatore. Non vede più questi due mondi come separati, ma come un'unica realtà "onlife". Questo approccio influenza sia le strategie Omnic...
Nel panorama in continua evoluzione del commercio che vede un consumatore sempre più esigente rispetto al negozio tradizionale, emerge con forza un’esigenza chiave per l’innovazione digitale nel retail: la formazione digitale dei negozi. Che siano parte di una rete franchising o punti vendita indipendenti, il loro aggiornamento è cruciale per il successo dei brand. È […]
Nel case study "Cultura Prima dell'Algoritmo," ho guidato una nota azienda B2B attraverso una trasformazione culturale e tecnologica, sfruttando l'intelligenza artificiale per rafforzare le pratiche di vendita e la collaborazione interna. In questo episodio esploriamo:L'incidenza della consulenza strategica nella fusione tra AI e cultura aziendale, delineando soluzioni personalizzate.Le tattiche di formazione che hanno rivitalizzato la squadra di vendita, elevando le metodologie convenzionali a pratiche digitali all'avanguardia.L'effetto della cultura organizzativa come fondamento solido per l'adozione riflessiva dell'AI, che ha condotto a un incremento delle prestazioni e delle vendite.Le tappe fondamentali del cambiamento, con il team di vendita che ha applicato con successo le tecniche di social selling e gli strumenti di AI adattati alle loro esigenze.Le reazioni del personale, che evidenziano l'efficacia della formazione fornita e il miglioramento del clima lavorativo.Scopri come un'esperta direzione in consulenza e formazione possa accendere la via verso un'integrazione dell'AI che valorizza la tecnologia e la cultura aziendale in egual misura.
Nell'intervista al Dr. Paolo Cavezzali, CEO di C&C Holding, affrontiamo il tema cruciale della generazione del budget.In questo episodio del Podcast il Dr. Cavezzali ci guida a superare efficacemente le difficoltà tipiche nell'allocazione del budget.Strategie per Fondi Destinati all'Innovazione.
Il IV trimestre ha come tema cruciale l'allocazione del budget per l'anno successivo. E nel 2024 dovranno essere destinati fondi per la formazione sui nuovi asset strategici, tra cui l'AI. Perciò ho di nuovo il piacere di ospitare nel podcast il Dr. Paolo Cavezzali, CEO di C&C Holding, una società specializzata in consulenza per startup di impresa e valutazione di partecipazioni minoritarie in nuove iniziative imprenditoriali, in particolar modo in Start Up Innovative. Il Dr. Cavezzali è anche un advisor in operazioni di finanza straordinaria, esperto in passaggio generazionale e protezione patrimoniale. Ha un track record invidiabile in ristrutturazioni finanziarie, negoziazioni con creditori e rilancio aziendale. Temi trattati Il Dr. Cavezzali ci ha guidato per superare efficacemente le difficoltà tipiche nell'allocazione del budget. Strategie per Fondi Destinati all'Innovazione Iniziate con un'analisi rigorosa del vostro progetto innovativo. Adattate il vostro focus alle agevolazioni fiscali e ai bandi attualmente disponibili. Se siete una PMI, rivolgetevi a un consulente specializzato. Il Ruolo della Consulenza Una consulenza efficace può trasformare un'opportunità in un percorso concreto. L'expertise di un consulente guiderà le imprese attraverso un itinerario ben definito, dove ogni passo è un avanzamento verso la realizzazione del vostro progetto. Strategie di Rilancio per Imprese in Difficoltà Se la vostra azienda è in una fase critica, le risorse per il rilancio esistono. Ciò che è fondamentale è avere un 'core business' solido. Con la giusta strategia e il supporto, potete emergere più forti, proprio come ha fatto Lego agli inizi degli anni 2000. I Prossimi Passi Ogni impresa deve considerare un piano di rilancio che includa un'analisi accurata dei costi e del mercato, una ristrutturazione finanziaria e una serie di azioni concrete. La collaborazione con un esperto è imprescindibile. Agite ora. Avete tutte le carte in mano per un 2025 centrato sugli obiettivi. Adesso passo la palla a te. Parlami delle vostre priorità e dei vostri obiettivi. Con le giuste strategie e un budget validato, successo e innovazione sono a portata di mano. Il vostro successo di domani inizia con le decisioni che prendete oggi.
Ogni IV trimestre ha come tema cruciale l'allocazione del budget per l'anno successivo, e quest'anno gli investimenti digitali dovranno essere destinati fondi per la formazione sui nuovi asset strategici, tra cui l'AI. Perciò ho di nuovo il piacere di ospitare nel podcast il Dr. Paolo Cavezzali, CEO di C&C Holding, una società specializzata in consulenza per startup di impresa e valutazione di partecipazioni minoritarie in nuove iniziative imprenditoriali, in particolar modo in Start Up Innovative. Il Dr. Cavezzali è anche un advisor in operazioni di finanza straordinaria, esperto in passaggio generazionale e protezione patrimoniale. Ha un track record invidiabile in ristrutturazioni finanziarie, negoziazioni con creditori e rilancio aziendale. Temi trattati Il Dr. Cavezzali ci ha guidato per superare efficacemente le difficoltà tipiche nell'allocazione del budget. Strategie per Fondi Destinati all'Innovazione Iniziate con un'analisi rigorosa del vostro progetto innovativo. Adattate il vostro focus alle agevolazioni fiscali e ai bandi attualmente disponibili. Se siete una PMI, rivolgetevi a un consulente specializzato. Il Ruolo della Consulenza Una consulenza efficace può trasformare un'opportunità in un percorso concreto. L'expertise di un consulente guiderà le imprese attraverso un itinerario ben definito, dove ogni passo è un avanzamento verso la realizzazione del vostro progetto. Strategie di Rilancio per Imprese in Difficoltà Se la vostra azienda è in una fase critica, le risorse per il rilancio esistono. Ciò che è fondamentale è avere un 'core business' solido. Con la giusta strategia e il supporto, potete emergere più forti, proprio come ha fatto Lego agli inizi degli anni 2000. I Prossimi Passi Ogni impresa deve considerare un piano di rilancio che includa un'analisi accurata dei costi e del mercato, una ristrutturazione finanziaria e una serie di azioni concrete. La collaborazione con un esperto è imprescindibile. Agite ora. Avete tutte le carte in mano per un 2025 centrato sugli obiettivi. Adesso passo la palla a te. Parlami delle vostre priorità e dei vostri obiettivi. Con le giuste strategie e un budget validato, successo e innovazione sono a portata di mano. Il vostro successo di domani inizia con le decisioni che prendete oggi.
Il IV trimestre ha come tema cruciale l’allocazione del budget per l’anno successivo. E nel 2024 dovranno essere destinati fondi per la formazione sui nuovi asset strategici, tra cui l’AI. Perciò ho di nuovo il piacere di ospitare nel podcast il Dr. Paolo Cavezzali, CEO di C&C Holding, una società specializzata in consulenza per startup […]
Durante una mia recente intervista radiofonica condivisa nel mio podcast Digital Marketing Mentality, uno dei temi principali è stato il concetto di Target Persona. Qui la versione con video. https://youtu.be/9IjpSntFlO0 Ho esplorato come questa figura sia cambiata radicalmente, i suoi nuovi bisogni e aspettative. È fondamentale che noi, come imprese e professionisti, rispondiamo a questa trasformazione epocale. Riflettere su questo è diventato il cuore pulsante della mia analisi. Da questa lunga esperienza emergono insegnamenti fondamentali su come, oggi più che mai, dobbiamo approcciarci alla nostra Target Persona. Non basta più identificarla; dobbiamo capirla profondamente e ascoltarla attivamente. Ecco quindi 10 insegnamenti che ho distillato dal mio percorso e che ho condiviso durante l'intervista. Sono dieci riflessioni che ritengo cruciali per qualsiasi azienda, marketer o innovatore che voglia prosperare nell'era digitale. È importante dialogare in modo autentico con essa. Ma procediamo con ordine. Per prima cosa diamo: Una definizione della Target Persona rispondiamo alle domande più frequenti esempi di Target persona 10 insegnamenti chiave sul cliente target FAQ sulla Target Persona Qui ho raccolto alcune delle domande frequenti riguardo alla Target Persona. Cercherò di fare chiarezza su concetti chiave. Che cos'è una Target PersonaLa Target Persona è una rappresentazione semi-fittizia, ma basata su dati reali e ricerche di mercato, del nostro cliente ideale. Immaginiamola come un identikit molto dettagliato: non solo età, sesso, localizzazione, ma anche obiettivi, sfide, motivazioni, valori, comportamenti d'acquisto, canali di comunicazione preferiti. Creare una Persona significa dare un volto e una storia al nostro pubblico, rendendolo più umano e comprensibile. Questo ci aiuta enormemente a prendere decisioni più efficaci su prodotti, servizi, contenuti e strategie di marketing.Che differenza c'è tra target e persona?Il "target" è un concetto più ampio e generico. Definisce un segmento di mercato basato principalmente su caratteristiche quantitative e demografiche (es. "donne tra i 30 e i 40 anni, residenti in città, con reddito medio-alto"). È utile per una prima scrematura, ma rimane astratto. La "Persona", invece, scende nel dettaglio qualitativo. Prende un archetipo rappresentativo di quel target e gli dà vita, aggiungendo elementi psicografici, comportamentali, bisogni specifici, frustrazioni, obiettivi personali e professionali. Se il target ci dice chi potenzialmente potremmo raggiungere, la Persona ci aiuta a capire come quella persona pensa, agisce e perché dovrebbe scegliere noi. È uno strumento molto più empatico e strategico.Che differenza c'è tra Buyer Persona, Target Persona, Marketing Persona e Prospect Persona?Nella pratica, ho notato che questi termini (Buyer Persona, Target Persona, Marketing Persona, Prospect Persona) sono spesso usati in modo intercambiabile e possono generare confusione. A volte le differenze dipendono dalla metodologia specifica adottata da un'azienda o un consulente. Tuttavia, volendo fare una distinzione concettuale:La Buyer Persona si concentra specificamente sull'individuo che prende la decisione d'acquisto finale o che influenza pesantemente tale decisione.La Target Persona può avere un'accezione leggermente più ampia, rappresentando l'audience ideale per le nostre comunicazioni o contenuti, che non necessariamente coincide sempre e solo con chi finalizza l'acquisto (pensiamo agli influencer o agli utilizzatori finali che non comprano direttamente).Marketing Persona è spesso un sinonimo usato internamente dai reparti marketing per riferirsi alla Buyer o Target Persona.Prospect Persona si focalizza sulle caratteristiche del cliente potenziale ideale, quello che vorremmo attrarre e convertire.Che cos'è la Negative Persona?È l'opposto della Target Persona: rappresenta il tipo di cliente che non vogliamo attrarre o che non...
Durante una mia recente intervista radiofonica condivisa nel mio podcast Digital Marketing Mentality, uno dei temi principali è stato il concetto di Target Persona. Ho esplorato come questa figura sia cambiata radicalmente, i suoi nuovi bisogni e aspettative. È fondamentale che noi, come imprese e professionisti, rispondiamo a questa trasformazione epocale. Riflettere su questo è […]
Partendo da un caso di studio da me vissuto come cliente, ti spiego come reagisce il tuo target ai tuoi stimoli.In particolare ti guido alle sue reazioni e a come vive il Target le tue decisioni su queste domande:Perché i Clienti Non Acquistano i Tuoi Prodotti, Comprano il Tuo Brand?Quanto la Struttura del tuo brand si fa carico dell'Esperienza del Cliente?Qual è il compito dell'innovazione? A cosa serve? Perché le imprese devono adottarla?
Da un case study vissuto nelle mie ferie, Un Viaggio Unico nelle Strategie delle Imprese di Successo per Conquistare il Target
L'avvento dell'Intelligenza Artificiale e l'uscita dalla pandemia continuano a presentare sfide e opportunità significative per il mondo delle imprese.La pressione per rimanere rilevanti agli occhi dei target di riferimento in un mercato in cui il target è in costante evoluzione è palpabile. In questo contesto, la Cultura Digitale emerge come elemento non solo importante, ma vitale per il successo. Non si tratta semplicemente di adottare nuovi software; il vero significato è più profondo e riguarda la Cultura Aziendale ovvero modo stesso in cui le organizzazioni pensano e operano. Che cos'è la Trasformazione Digitale?È l'integrazione delle tecnologie digitali in tutte le aree di un'organizzazione, che comporta cambiamenti fondamentali nel modo in cui opera e fornisce valore ai propri clienti. Ma è molto più di una semplice modernizzazione tecnologica; è un cambiamento culturale profondo che richiede alle organizzazioni di sfidare continuamente lo status quo, sperimentare ed essere a proprio agio con il fallimento come parte del processo di apprendimento.Implica l'adozione di un mindset orientato all'innovazione, all'agilità e all'apprendimento continuo, riconoscendo che le persone sono al centro di questa evoluzione e che il loro coinvolgimento è cruciale per il successo.Questa trasformazione, che coinvolge cultura, persone, processi e tecnologie, mira a migliorare l'efficienza, creare nuovi modelli di business e ottimizzare l'esperienza del cliente per ottenere un vantaggio competitivo sostenibile. In sintesi, non è solo un aggiornamento tecnologico, ma una ridefinizione strategica e culturale dell'intera organizzazione. La Trasformazione Digitale: tra tentazioni di un Ritorno ad un Passato idealizzato, ed un orientamento al Futuro Durante il lockdown, si è manifestato un desiderio diffuso di tornare alle abitudini pre-pandemiche, agli incontri di persona e alle interazioni tradizionali. Sebbene l'aspetto umano sia fondamentale, sarebbe un errore strategico considerare le tecnologie digitali adottate in quel periodo come una parentesi temporanea. Di questo ne ho parlato con esempi di trasformazione digitale in questo episodio del Digital Marketing Mentality Podcast. ATTENZIONE: anche se la data del podcast è un po' antica, i temi trattati sono universali e perciò sempre attuali. Non mira a sostituire il contatto fisico, ma a integrarlo intelligentemente con le potenzialità del digitale. Un follow-up rapido via video call, una demo virtuale per un cliente lontano, campagne mirate basate su dati online: questi sono vantaggi concreti che non possono essere ignorati. Quando l'Imprevisto Accelera la Trasformazione Digitale in Azienda Il lockdown ha messo in luce la vulnerabilità di molte aziende, spesso ancorate a processi che davano per scontata la mobilità fisica. Nonostante alcuni scenari fossero stati previsti, ciò che è emerso è che molte realtà aziendali non avevano investito a sufficienza nella trasformazione digitale delle imprese. L'insegnamento principale è stato che le aziende già digitalmente mature, quelle che avevano integrato l'innovazione come leva strategica (si pensi al boom del food delivery, un esempio di trasformazione digitale), non solo sono sopravvissute, ma in alcuni casi hanno prosperato. Altre si sono trovate a improvvisare. La crisi ha agito da catalizzatore, dimostrando il valore di strumenti e approcci digitali esistenti ma spesso visti con scetticismo. Ha reso evidente che non è un optional, ma una necessità strategica per la resilienza. Comprendere cos'è significa riconoscere la capacità di continuare a operare, vendere e comunicare anche quando i canali tradizionali sono interrotti. Questa è una lezione fondamentale per la Cultura Digitale futura, che deve essere orientata all'anticipazione e alla resilienza. È diventata sinonimo di preparazione. La Rivoluzione Silenziosa: Come Clienti e Team Hanno Abbracciato il Digitale
L'avvento dell'Intelligenza Artificiale e l'uscita dalla pandemia continuano a presentare sfide e opportunità significative per il mondo delle imprese.La pressione per rimanere rilevanti agli occhi dei target di riferimento in un mercato in cui il target è in costante evoluzione è palpabile. In questo contesto, una Trasformazione Digitale coerente con i valori e la cultura digitale di impresa emerge come elemento non solo importante, ma vitale per il successo. Non si tratta semplicemente di adottare nuovi software; il vero significato è più profondo e riguarda la Cultura Aziendale ovvero modo stesso in cui le organizzazioni pensano e operano. Che cos'è la Trasformazione Digitale?È l'integrazione delle tecnologie digitali in tutte le aree di un'organizzazione, che comporta cambiamenti fondamentali nel modo in cui opera e fornisce valore ai propri clienti. Ma è molto più di una semplice modernizzazione tecnologica; è un cambiamento culturale profondo che richiede alle organizzazioni di sfidare continuamente lo status quo, sperimentare ed essere a proprio agio con il fallimento come parte del processo di apprendimento.Implica l'adozione di un mindset orientato all'innovazione, all'agilità e all'apprendimento continuo, riconoscendo che le persone sono al centro di questa evoluzione e che il loro coinvolgimento è cruciale per il successo.Questa trasformazione, che coinvolge cultura, persone, processi e tecnologie, mira a migliorare l'efficienza, creare nuovi modelli di business e ottimizzare l'esperienza del cliente per ottenere un vantaggio competitivo sostenibile. In sintesi, non è solo un aggiornamento tecnologico, ma una ridefinizione strategica e culturale dell'intera organizzazione. La Trasformazione Digitale: tra tentazioni di un Ritorno ad un Passato idealizzato, ed un orientamento al Futuro Durante il lockdown, si è manifestato un desiderio diffuso di tornare alle abitudini pre-pandemiche, agli incontri di persona e alle interazioni tradizionali. Sebbene l'aspetto umano sia fondamentale, sarebbe un errore strategico considerare le tecnologie digitali adottate in quel periodo come una parentesi temporanea. Di questo ne ho parlato con esempi di trasformazione digitale in questo episodio del Digital Marketing Mentality Podcast. ATTENZIONE: anche se la data del podcast è un po' antica, i temi trattati sono universali e perciò sempre attuali. Non mira a sostituire il contatto fisico, ma a integrarlo intelligentemente con le potenzialità del digitale. Un follow-up rapido via video call, una demo virtuale per un cliente lontano, campagne mirate basate su dati online: questi sono vantaggi concreti che non possono essere ignorati. Quando l'Imprevisto Accelera la Trasformazione Digitale in Azienda Il lockdown ha messo in luce la vulnerabilità di molte aziende, spesso ancorate a processi che davano per scontata la mobilità fisica. Nonostante alcuni scenari fossero stati previsti, ciò che è emerso è che molte realtà aziendali non avevano investito a sufficienza nella trasformazione digitale delle imprese. L'insegnamento principale è stato che le aziende già digitalmente mature, quelle che avevano integrato l'innovazione come leva strategica (si pensi al boom del food delivery, un esempio di trasformazione digitale), non solo sono sopravvissute, ma in alcuni casi hanno prosperato. Altre si sono trovate a improvvisare. La crisi ha agito da catalizzatore, dimostrando il valore di strumenti e approcci digitali esistenti ma spesso visti con scetticismo. Ha reso evidente che non è un optional, ma una necessità strategica per la resilienza. Comprendere cos'è significa riconoscere la capacità di continuare a operare, vendere e comunicare anche quando i canali tradizionali sono interrotti. Questa è una lezione fondamentale per la Cultura Digitale futura, che deve essere orientata all'anticipazione e alla resilienza. È diventata sinonimo di preparazione.
Il tuo target ha bisogno di una piattaforma in grado di:Ascoltare i suoi bisogniTrasformarli in EsigenzeDare loro risposta in termini di prodotti o serviziQuesta è la digital marketing mentality che si aspetta da te
Scopri come decifrare il coinvolgimento del tuo target. Enrico Giubertoni ti guida tra KPI e un caso studio personale, svelando strategie efficaci per il marketing digitale in B2B e B2C
Ti spiego le ragioni per cui l'analisi dati è un elemento cruciale nella strategia di marketing, cosa serve per il successo del marketing digitale e come sfruttare i dati come leva strategica nel digital marketing.
Nel business contemporaneo che vede un target sempre più esigente nei confronti delle imprese, è facile concentrarsi sulle vittorie immediate: la campagna marketing che genera lead, il sito web / e-commerce che converte, la vendita conclusa con successo. E ciò costituisce il primo passo per fidelizzare i clienti in un cammino di conquista della loro fiducia. Fidelizzare i clienti è un obiettivo fondamentale per ogni azienda. Questi sono indubbiamente traguardi importanti, indicatori di efficacia. Fidelizzare i clienti è essenziale per garantire una crescita sostenibile e una forte reputazione nel mercato. Vincere la Battaglia è solo il primo passo. La vera conquista è nella Fidelizzazione In questo contesto, l'obiettivo principale è fidelizzare i clienti esistenti, attraverso un servizio eccellente e una comunicazione efficace. Le aziende devono sviluppare strategie che non solo attraggano nuovi clienti, ma che fidelizzino i clienti già acquisiti. Fidelizzare i clienti è cruciale per ridurre i costi di acquisizione e migliorare la redditività. Un piano di fidelizzazione solido può portare a un aumento del passaparola positivo. Fidelizzare i clienti richiede un impegno costante nella cura delle relazioni in presenza e in remoto, attraverso una conoscenza e un presidio degli algoritmi. Ma siamo sicuri che bastino? Siamo certi che vincere queste singole battaglie ci stia portando a vincere la guerra per la preferenza e la fidelizzazione del cliente nel lungo termine? Spesso, l'attenzione si ferma al risultato tangibile, trascurando come quel risultato sia stato ottenuto e, soprattutto, cosa accade dopo. Un buon esempio di fidelizzazione è rappresentato da programmi di fedeltà che incoraggiano i clienti a tornare. È qui che entra in gioco un concetto altrettanto cruciale, sebbene talvolta sottovalutato: l'efficienza. L'efficienza riguarda i processi, l'esperienza complessiva, la fluidità con cui l'azienda interagisce con il cliente in ogni fase del suo viaggio. Come vedremo, inciampi apparentemente minori nell'efficienza operativa possono avere conseguenze strategiche profonde, minando alla base anche le più efficaci strategie di marketing digitale per trovare e fidelizzare i clienti. Quando un'azienda riesce a fidelizzare i clienti, questi diventano ambasciatori del brand. Fidelizzare i clienti è quindi un investimento strategico per il futuro dell'azienda. È tempo di chiederci: stiamo solo conquistando nuovi clienti o stiamo costruendo relazioni durature basate su esperienze eccellenti che portano a clienti fedeli e a una solida customer retention? Esempi e Casi di Studio: Approfondimenti nel Podcast Per illustrare ulteriormente la differenza tra efficacia ed efficienza e l'impatto di quest'ultima sulla customer experience e sulla fidelizzazione, ho dedicato una puntata del Digital Marketing Mentality Podcast dove ho fatto esempi molto dettagliati. Ascoltala qui: Ma un esempio lo curiamo qui di seguito Caso di studio: Il Successo Iniziale: Quando l'Efficacia Colpisce nel Segno Una comunicazione chiara è fondamentale per fidelizzare i clienti e mantenere buone relazioni. In effetti, fidelizzare i clienti non è solo una questione di vendite, ma anche di soddisfazione e di esperienza del cliente. Per questo, le aziende devono monitorare costantemente la loro capacità di fidelizzare i clienti. Fidelizzare i clienti richiede anche un ascolto attivo delle loro esigenze e feedback. La formazione del personale è cruciale per garantire che tutti sappiano come fidelizzare i clienti. Fidelizzare i clienti significa anche risolvere rapidamente eventuali problemi che possono sorgere. Esistono diverse tecniche e strategie per fidelizzare i clienti che funzionano in vari settori. Immaginiamo una situazione comune, vissuta da molti consumatori online. Un piccolo incidente domestico: un elettrodomestico da cucina si rompe. Serve un pezzo di ricambio.
Nel business contemporaneo che vede un target sempre più esigente nei confronti delle imprese, è facile concentrarsi sulle vittorie immediate: la campagna marketing che genera lead, il sito web / e-commerce che converte, la vendita conclusa con successo. E ciò costituisce il primo passo per fidelizzare i clienti in un cammino di conquista della loro fiducia. Fidelizzare i clienti è un obiettivo imprescindibile per ogni organizzazione strutturata. Questi sono indubbiamente traguardi importanti, indicatori di efficacia. Fidelizzare i clienti è essenziale per garantire una crescita sostenibile e una forte reputazione nel mercato. Vincere la Battaglia è solo il primo passo. La vera conquista è nella Fidelizzazione In questo contesto, l'obiettivo principale è fidelizzare i clienti esistenti, attraverso un servizio eccellente e una comunicazione efficace. Le aziende devono sviluppare strategie che non solo attraggano nuovi clienti, ma che fidelizzino i clienti già acquisiti. Fidelizzare i clienti è cruciale per ridurre i costi di acquisizione e migliorare la redditività. Un piano di fidelizzazione solido può portare a un aumento del passaparola positivo. Fidelizzare i clienti richiede un impegno costante nella cura delle relazioni in presenza e in remoto, attraverso una conoscenza e un presidio degli algoritmi. Ma siamo sicuri che bastino? Siamo certi che vincere queste singole battaglie ci stia portando a vincere la guerra per la preferenza e la fidelizzazione del cliente nel lungo termine? Spesso, l'attenzione si ferma al risultato tangibile, trascurando come quel risultato sia stato ottenuto e, soprattutto, cosa accade dopo. Un buon esempio di fidelizzazione è rappresentato da programmi di fedeltà che incoraggiano i clienti a tornare. È qui che entra in gioco un concetto altrettanto cruciale, sebbene talvolta sottovalutato: l'efficienza. L'efficienza riguarda i processi, l'esperienza complessiva, la fluidità con cui l'azienda interagisce con il cliente in ogni fase del suo viaggio. Come vedremo, inciampi apparentemente minori nell'efficienza operativa possono avere conseguenze strategiche profonde, minando alla base anche le più efficaci strategie di marketing digitale per trovare e fidelizzare i clienti. Quando un'azienda riesce a fidelizzare i clienti, questi diventano ambasciatori del brand. Fidelizzare i clienti è quindi un investimento strategico per il futuro dell'azienda. È tempo di chiederci: stiamo solo conquistando nuovi clienti o stiamo costruendo relazioni durature basate su esperienze eccellenti che portano a clienti fedeli e a una solida customer retention? Esempi e Casi di Studio: Approfondimenti nel Podcast Per illustrare ulteriormente la differenza tra efficacia ed efficienza e l'impatto di quest'ultima sulla customer experience e sulla fidelizzazione, ho dedicato una puntata del Digital Marketing Mentality Podcast dove ho fatto esempi molto dettagliati. Ascoltala qui: Ma un esempio lo curiamo qui di seguito Caso di studio: Il Successo Iniziale: Quando l'Efficacia Colpisce nel Segno Una comunicazione chiara è fondamentale per fidelizzare i clienti e mantenere buone relazioni. In effetti, fidelizzare i clienti non è solo una questione di vendite, ma anche di soddisfazione e di esperienza del cliente. Per questo, le aziende devono monitorare costantemente la loro capacità di fidelizzare i clienti. Fidelizzare i clienti richiede anche un ascolto attivo delle loro esigenze e feedback. La formazione del personale è cruciale per garantire che tutti sappiano come fidelizzare i clienti. Fidelizzare i clienti significa anche risolvere rapidamente eventuali problemi che possono sorgere. Esistono diverse tecniche e strategie per fidelizzare i clienti che funzionano in vari settori. Immaginiamo una situazione comune, vissuta da molti consumatori online. Un piccolo incidente domestico: un elettrodomestico da cucina si rompe. Serve un pezzo di ricambio.
Perché i brand devono prendere le redini del Digital / Phygital Marketing potenziando efficacia e allineamento di franchising e negozi locali.In questo episodio ti spiego:Perché i brand più virtuosi stanno formando negozi e punti vendita fisiciCome il Phygital Marketing incrementa l'omnicanalitàQuali sono i benefit per il brand e per il target
Perché il target diventa sempre più selettivo? Come soddisfare le sue aspettative? Come le imprese devono organizzarsi in questo quadro in mutamento continuo? Sono stato ospite di Storytime - Radio Canale Italia. In questa intervista esclusiva ti spiego l'importanza di adottare una #DigitalMarketingMentality per avere successo nel mondo digitale e conquistare il target sempre più esigente. Ascoltala: in soli 10 minuti scopri:
Podcast a più voci dedicato al tema della compliance legale nel Marketing Digitale per l'industria cosmetica. Intervengono tre ospiti d'eccezione: fondatori dello Studio di Consulenza "Cosmetica & Legale" di Bologna.Raffaella Aracri [Responsabile Tecnico Normativo], Francesca Mancini [Valutatrice della Sicurezza dei Cosmetici], Ottaviano Salerno [Responsabile degli affari legali], ci accompagnano nei meandri delle opportunità da cogliere dall'incontro tra Marketing e Legale.
Quali sono i percepiti del Target quando accettiamo e quando rifiutiamo un pagamento con il POS? Quali benefit? Partendo dal consumatore finale facciamo chiarezza per una decisione consapevole.