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Atmosfera sospesa a Damasco tra speranze e attesa per il futuro esecutivo, esecuzioni sommarie e prime vendette. Facciamo il punto con Francesco Petronella, giornalista di Ispi, esperto di Medio Oriente.Negli ultimi giorni, l'esercito israeliano ha attraversato il confine che divide Israele dalle Alture del Golan, una zona cuscinetto smilitarizzata all'interno della Siria, per stabilire quella che il ministro della Difesa Israel Katz ha definito "un'area difensiva priva di armi e minacce terroristiche". L'analisi di Boaz Shapira, ricercatore del centro studi "Alma", organizzazione israeliana specializzata sui temi della sicurezza del confine settentrionale.Per il Consiglio d'Europa, “la sospensione del trattamento delle richieste di asilo e l'annuncio di piani per il rimpatrio forzato da parte di diversi stati europei sollevano urgenti interrogativi sulle condotte dei paesi e sulla loro conformità con gli obblighi internazionali, in materia di rifugiati e diritti umani, in particolare con il principio di non respingimento”. Ne parliamo con Arturo Varvelli, direttore della sede romana dell'European Council on Foreign Relations.
L'attacco mirato israeliano nel quartiere a maggioranza sciita di Beirut Haret Hreik, arrivato come rappresaglia al bombardamento sulle Alture del Golan siriano occupato dello scorso 27 luglio, per cui Israele accusa Hezbollah, potrebbe portare a un allargamento del conflitto a livello regionale. Silvia Stella Osella, sustainable fashion specialist, ci parla della durata emotiva dei capi di abbigliamento. Potete scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutti i nostri approfondimenti sul nostro sito.
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Tutto in meno di 30 minuti. Oggi con Giulia Crivelli. Si contano due morti dopo il lancio di razzi dal Libano verso le Alture del Golan nel Nord di Israele. L'azione di Hezbollah è arrivata in risposta al raid aereo attribuito a Israele che ha colpito un'auto sulla quale viaggiavano due miliziani del gruppo libanese sciita nel Rif di Damasco, in Siria, lungo l'autostrada Damasco-Beirut negli scorsi giorni. Andiamo proprio Libano, dove troviamo Andrea Tenenti, portavoce UNIFIL.
In questo podcast – secondo episodio della docuserie “Il Mossad. Successi e fallimenti del più grande e temuto servizio segreto al mondo” – l'analista strategico Gianluca Ansalone (Docente di Geopolitica al Campus Biomedico di Roma-Università di Roma Tor Vergata) racconta la Guerra del Kippur. La Guerra dello Yom Kippur, quarta guerra arabo-israeliana, iniziata da Egitto e Siria il 6 ottobre 1973, nel giorno sacro ebraico dello Yom Kippur e durante il Ramadan, durò fino al 26 ottobre 1973. Il conflitto finì per coinvolgere sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica in un confronto indiretto in difesa dei rispettivi alleati. Fu lanciata con l'obiettivo diplomatico di convincere un castigato – anche se ancora imbattuto – Israele a negoziare condizioni più favorevoli ai Paesi arabi. La precedente guerra arabo-israeliana, la Guerra dei Sei Giorni (1967), in cui Israele aveva conquistato e occupato territori arabi tra cui la Penisola del Sinai e le Alture del Golan, era stata seguita da anni di scontri sporadici. Anwar Sadat, divenuto presidente dell'Egitto poco dopo la fine della Guerra di logoramento (1969-70), fece delle proposte per raggiungere un accordo pacifico se, in conformità con la Risoluzione 242 delle Nazioni Unite, Israele avesse restituito i territori conquistati. Israele rifiutò queste condizioni e gli scontri si trasformarono in una guerra su larga scala nel 1973. Nel pomeriggio del 6 ottobre Egitto e Siria attaccarono Israele contemporaneamente su due fronti. Con l'elemento sorpresa a loro vantaggio, le forze egiziane riuscirono ad attraversare il Canale di Suez con maggiore facilità del previsto, subendo solo una frazione delle perdite previste, mentre le forze siriane furono in grado di lanciare la loro offensiva contro le posizioni israeliane e di sfondare sulle alture del Golan. L'intensità degli assalti egiziani e siriani, così diversa dalla situazione del 1967, iniziò rapidamente a esaurire le scorte di munizioni di riserva di Israele. Il primo ministro israeliano Golda Meir si rivolse agli Stati Uniti per chiedere aiuto, mentre lo stato maggiore israeliano improvvisava frettolosamente una strategia di battaglia. La riluttanza degli Stati Uniti ad aiutare Israele cambiò rapidamente quando l'Unione Sovietica iniziò il proprio sforzo di rifornimento a Egitto e Siria. Il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon si oppose istituendo una linea di rifornimento d'emergenza per Israele, anche se i Paesi arabi imposero un costoso embargo petrolifero e diversi alleati degli Stati Uniti si rifiutarono di facilitare le spedizioni di armi. Con i rinforzi in arrivo, le Forze di Difesa Israeliane ribaltarono rapidamente la situazione. Israele riuscì a disattivare parte delle difese aeree egiziane, consentendo alle forze israeliane comandate dal generale Ariel Sharon di attraversare il Canale di Suez e circondare la Terza Armata egiziana. Sul fronte del Golan, le truppe israeliane, a caro prezzo, respinsero i siriani e avanzarono fino al limite dell'altopiano del Golan sulla strada per Damasco. Il 22 ottobre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottò la risoluzione 338, che chiedeva la fine immediata dei combattimenti; nonostante ciò, le ostilità continuarono per diversi giorni, spingendo le Nazioni Unite a reiterare l'appello al cessate il fuoco con le risoluzioni 339 e 340. Con la crescente pressione internazionale, la guerra cessò finalmente il 26 ottobre. Israele firmò un accordo formale di cessate il fuoco con l'Egitto l'11 novembre e con la Siria il 31 maggio 1974. A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Prime Alture Winery & Resort nasce dalla passione di Roberto Lechiancole, imprenditore nell'industria aereospaziale, è patròn e anima di questo ambizioso progetto che coinvolge la sua famiglia. L'idea di coniugare vino e ospitalità ha portato alla creazione di una cantina, “Winery”, e di una struttura ricettiva di alta qualità, “Resort”, in cui ogni dettaglio è importante per offrire la migliore espressione di qualità possibile.“La qualità nasce da un sogno legato a una passione, dall'impegno quotidiano e dalla cura dei dettagli.” Per la nostra Famiglia il più grande investimento è stata la scelta di trasferirsi a vivere da Milano in Oltrepò, siamo impegnati in prima persona giornalmente nelle attività del vino e ricezione, i nostri ragazzi che frequentano sin dalle elementari le scuole del territorio studiano per avere competenze qualificate per il loro futuro ruolo in azienda, i nostri progetti hanno come base importante l'affermazione del territorio dell'Oltrepò pertanto ci sentiamo fortemente coinvolti ed impegnati in tutte le attività atte allo sviluppo teritoriale.
Sara Reginella"La crisi ucraina"Ucraina Stato dell'Europa orientale, confinante a N e a E con la Russia, ancora a N con la Bielorussia, a S con la Romania e la Moldavia, a SO con l'Ungheria, a O con la Slovacchia e la Polonia; si affaccia inoltre, per un ampio tratto, sul Mar Nero.La maggior parte del territorio consta di una pianura costituita dal bacino inferiore del fiume Dnepr, che si distende tra rilievi di modesta entità: a O il Ripiano Podolico e le alture che prendono nome dal fiume (il quale, pur descrivendovi attorno un'ansa, le incide in parte nel settore più orientale), a E le Alture del Donez. Sono rilievi geologicamente antichi, entrambi pervenuti alla struttura morfologica attuale già nel corso dell'orogenesi ercinica del Paleozoico; nei primi, peraltro, sono predominanti formazioni di rocce cristalline antecedenti rispetto a quelle dei secondi. Nell'insieme si tratta di alture non elevate e con forme sommitali arrotondate. Dai versanti meridionali di tali sistemi scendono verso il Mar Nero il Bug e il Dnestr, lungo il quale passa il confine con la Moldavia. All'estremità orientale del territorio, le Alture del Donez prendono nome dal fiume che ne raccoglie gran parte delle acque, per poi dirigersi a E, dove confluisce nel Don. A S l'Ucraina si affaccia sul Mar Nero e sul Mar d'Azov, il secondo dipendenza del primo, dal quale è separato dalla penisola di Crimea.Sara Reginella"Donbass. La guerra fantasma"Exòrma Edizionil reportage narrativo di Sara Reginella, psicoterapeuta e regista, ci catapulta nella regione del Donbass, sul confine russo-ucraino. Lì, nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, è in atto una guerra che la scarsa attenzione dei media occidentali ha reso quasi invisibile, una guerra “fantasma”: un conflitto in corso dal 2014 che ha provocato migliaia di vittime e che ha visto l'Ucraina spezzarsi in due, da quando le popolazioni del Donbass si sono opposte al cambio di governo avvenuto a Kiev, da una parte ritenuto un golpe, dall'altra una rivoluzione democratica. Ad anni dallo scoppio del conflitto, i combattenti delle autoproclamate Repubbliche popolari del Donbass continuano a scontrarsi con l'esercito di Kiev.Ascolta qui la conversazione sul libro:https://ilpostodelleparole.it/libri/sara-reginella-donbass-la-guerra-fantasma/Sara Reginella nasce ad Ancona nel 1980. Lavora come psicologa a indirizzo clinico e giuridico e come psicoterapeuta. È regista e autrice di reportage di guerra. I suoi lavori integrano l'interesse per le dinamiche psicologiche con l'attenzione per l'attualità e uno sguardo che mai dimentica le frange socialmente più vulnerabili.Nel 2015 avvia la sua carriera di documentarista in territori di guerra e nel 2016 si diploma in Regia e sceneggiatura presso l'Accademia nazionale del cinema di Bologna.Tra i suoi lavori: Le stagioni del Donbass con lo scrittore Nicolai Lilin, il reporter Eliseo Bertolasi e il vignettista Vauro. Il suo ultimo documentario, Start Up a War. Psicologia di un conflitto, ha conquistato selezioni ufficiali e premi nei festival internazionali.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Afghanistan: fermate le vaccinazioni per il coronavirus, torna la polio. Israele: comincia la costruzione delle Alture di Trump. La prima donna sikh si laurea a West Point. Iran manifestazioni alla Banca Centrale. Svizzera: grido di massa contro la violenza domestica. Stati Uniti: manifestazioni in tutto il paese per Floyd e ora Brooks. Filippine: pluripremiata giornalista critica del presidente, condannata per diffamazione. Il premier tunisino non farà più affidamento sul debito estero, congela i salari. India: una startup per ambulanze salva vite a Mumbai Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Pandora TV1. Italia, la quiete tra le tempeste Dopo aver sfondato, martedì, la soglia dei 320 punti, con le voci della riapertura di una trattativa per un possibile governo giallo-verde, lo spread ha aperto oggi in netto calo con 270 punti base, 20 in meno rispetto alla chiusura di ieri. Avvio positivo a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che segna un rialzo dello 0,67%. E le banche rimbalzano dopo due giorni di sofferenza. Positive anche le altre piazze europee. Ma la situazione resta fluida, con affermazioni contraddittorie riportate dai mass media che rendono difficile prevederne gli sviluppi. Stamane, ai microfoni di Agorà su Rai Tre, il capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio, ha ribadito che per la Lega il nome di Paolo Savona al ministero dell'Economia rimane un punto fermo: "per noi Savona è il ministro dell'Economia. Riteniamo che il suo curriculum sia all'altezza di stare in quella squadra di governo. E secondo noi, continua Centinaio, quella è la squadra migliore per portare avanti quel programma''. "Inutile", conclude, l'ipotesi di un voto estivo: "una maggioranza in Parlamento esiste gia'". Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, dice no al voto anticipato al 29 luglio, ed esorta Mattarella: "ci dica come uscire dallo stallo", "non ostacoleremo soluzioni d'emergenza". "Crediamo che il più grande errore sia stato quello di respingere il Governo del cambiamento 48 ore fa", dichiara, da parte sua, il leader del M5s, Di Maio,"ora ci sono due strade: o si fa partire il Governo Conte con una soluzione ragionevole, o si va al voto subito". Intanto, il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, non ha ancora sciolto la riserva.2. Finanza e multinazionali sul piede di guerra "La mancata approvazione della proposta di governo dei vincitori delle elezioni politiche è il riconoscimento formale della fine della democrazia e del passaggio della sovranità del popolo Italiano alla finanza e alle multinazionali. Il pensiero neoliberista può festeggiare il suo trionfo liberticida". Ad affermarlo e' Paolo Maddalena, giurista e giudice emerito della Corte Costituzionale. "La spiegazione data dal Presidente della Repubblica - fare il bene dei risparmiatori italiani, impedendo l’uscita dall’euro - non convince, continua Maddalena, e non tiene conto che il debito pubblico non nasce dai nostri sprechi, ma ci viene imposto dalla speculazione finanziaria, incostituzionale e illegale, la quale non si ispira più alla regola della domanda e dell’offerta, ma a quella della pura convenienza individuale, costringendoci a “privatizzare” e a “svendere” tutte le nostre fonti di produzione della ricchezza, in modo da privarci dell’intero territorio, e cioè dell’esistenza stessa della nostra Comunità politica". "Cottarelli è lì per fare la patrimoniale, il prelievo straordinario sui patrimoni degli italiani", scrive Maurizio Blondet, "Jens Weidmann (presidente della Deutsche Bundesbank) non fa che ripeterlo in tutte le sedi: voi italiani siete più ricchi di noi, avete risparmi e patrimoni per centinaia di miliardi – usateli per ridurre il vostro debito pubblico". Il governo, continua Blondet, farà le nomine in scadenza, mettendoci suoi scherani e servi di obbedienza piddina: Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo-Finmeccanica, RAI, Sogei, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane, Enel ed Eni. Questo è il Deep State italiano, che Cottarelli affiderà al partito che ha perso le elezioni. "È stato un processo lungo, subdolo, quasi invisibile. Durato 30 anni", aggiunge il direttore di PandoraTV, Giulietto Chiesa. "Finora pochi se n'erano accorti. Domenica 27 è stata celebrata, coram populo, la sua epifania. I "padroni universali" ci hanno detto che il potere è il loro. E che il Consiglio di Amministrazione della Banca conta di più della volontà di un popolo. Dei popoli. E che non siamo e non saremo più proprietari né dei nostri beni, né del nostro destino e neppure della nostra vita. Se il popolo italiano non comprende, ora, questa sentenza, non ci sarà più riscatto." 3. Il "governo del cambiamento" fa tremare Berlino A riprova dell'esattezza di queste considerazioni, il commissario europeo per il bilancio e le risorse umane, Gunther Oettinger, intervistato martedi' sera dall'emittente Deutsche Welle News, si aspetta che "che gli sviluppi nei mercati, nei titoli e nell’economia italiana assumano dimensioni tali da diventare un segnale agli elettori a non votare per i populisti di destra o di sinistra". "Posso solo sperare che questo possa avere un ruolo nella campagna elettorale e che mandi un segnale a non dare a populisti di destra o di sinistra alcuna responsabilità nel governo", conclude il politico tedesco. D'altronde, come ha dichiarato, martedi', lo stesso Paolo Savona, "se non avesse avuto veti inaccettabili, perché infondati, il governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron". Che, in effetti, si era precipitato a telefonare al premier incaricato Giuseppe Conte, esprimendo la sua impazienza di lavorare insieme. "Ora Savona conferma che il governo cui Mattarella ha impedito di vedere la luce poteva contare su un alleato importante in Europa", spiega Maurizio Blondet. "Anzi, che Macron aspettava con ansia di partecipare con Conte (e con Savona come ministro dell’Economia) all’imminente incontro europeo al vertice di Bruxelles, per esercitare una pressione efficace – finalmente – sulla Germania".4. Si rafforza l'asse Cina-Iran-Russia Pechino intende continuare a lavorare con Teheran, nonostante la decisione di Donald Trump di abbandonare l'accordo sul nucleare e di reimporre le sanzioni. Xi Jinping incontrera' il suo omologo iraniano, il presidente Rouhani, ai margini del summit di Shangai dell'Organizzazione per la Cooperazione che si svolgera' il 9 e 10 giugno prossimi. Sara' presente anche il presidente russo, Vladimir Putin. Russia e Cina, assieme ad alcuni Stati europei, sono fra i firmatari dell'accordo del 2015 ed intendono salvarlo. Pechino e' il principale partner commerciale di Teheran e fra i maggiori acquirenti di petrolio. Potrebbe inoltre subentrare al vuoto lasciato dalle compagnie statunitensi ed europee che si accingono a lasciare il Paese in seguito alle sanzioni. L'Iran e' membro osservatore dell'organizzazione per la Cooperazione, a cui si sono aggiunti recentemente India e Pakistan e che rappresenta il 40% della popolazione mondiale. Nel frattempo, a un mese circa dalla condanna dell'Iran da parte di un giudice newyorkese per gli attacchi dell'11 settembre, l'Iran ha deciso ieri, martedi' 29 maggio, di trascinare gli USA nella Corte internazionale di Giustizia per l'attacco terristico ai danni del parlamento di Teheran accaduto il 7 giugno dell'anno scorso, in cui morirono 17 persone, e rivendicato dall'Isis. "Piu' volte, durante la sua campagna elettorale, Donald Trump ha affermato che l'Isis e' una creatura di Hillary Clinton", affermano i parlamentari, "percio' la responsabilita' ricade su Washington". 5. Ancora bombe su Gaza L'aviazione militare israeliana ha bombardato ieri sera, martedi' 29 maggio, la Striscia di Gaza. Secondo l'esercito, sarebbero stati colpiti un tunnel in costruzione presso il checkpoint di Kerem Shalom e 55 postazioni della formazione Yihad Islamica, che poche ore prima, assieme ad Hamas, aveva lanciato dei razzi contro alcune citta' israeliane. Al momento, non si registrano morti o feriti. Il tutto avviene mentre un gruppo di imbarcazioni di civili, fra cui alcuni feriti durante la Grande Marcia del Ritorno, e' stato fermato dalla marina israeliana durante un tentativo di rompere il blocco sul mare. Ma soprattutto, alla vigilia di un accordo di cessate il fuoco reciproco fra Israele ed Hamas, con la mediazione dell'Egitto, ora fortemente compromesso . "Tutto dipendera' da Hamas", ha commentato il Ministro dell'intelligence, Israel Katz,. "Se continuano ad attaccare, non so quale sara' il loro destino". Intanto, mentre le testimonianze dirette si diffondono su Internet, la Knesset, il parlamento di Tel Aviv, discute un disegno di legge che prevede il carcere fino a 10 anni per chiunque riprenda con video o foto le gesta dell'esercito israeliano.6. Media israeliani: accordo segreto tra Mosca e Tel Aviv in Siria La grande offensiva dell'esercito siriano per liberare la Siria meridionale dai tagliagole e' ai nastri di partenza. Il dislocamento di mezzi tecnici militari nelle province di Daraa e di Quneitra continua ormai da qualche giorno, mentre l'aviazione siriana lancia volantini sui territori occupati, esortando i terroristi a gettare le armi. Territori che, pero', fanno parte della zona di deescalation nel Sud del Paese, al confine con Israele, tanto che Mosca intende concordare l'operazione con Tel Aviv, Washington e Amman. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, e il capo dell'intelligence militare, Tamir Hyman, raggiungeranno la capitale russa entro domani, giovedi' 31 maggio, per assicurarsi che gli Hezbollah e le forze filo-iraniane non partecipino all'offensiva. Lunedì scorso, a pochi giorni dai colloqui, i media israeliani avevano riferito di un accordo segreto tra Russia e Israele, secondo cui Tel Aviv si sarebbe impegnato a non ostacolare il ritorno dell'esercito siriano nelle zone di confine sulle Alture del Golan. Mosca, in cambio, garantirebbe il passaggio dei territori liberati dai tagliagole sotto il controllo esclusivo di Damasco. Quasi a conferma dell'esistenza dell'accordo, sempre lunedi', il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato che "al confine tra Israele e la Siria, dalla parte siriana ci saranno esclusivamente esponenti delle forze armate della Repubblica Araba". Da parte sua, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha immediatamente precisato che Israele si oppone alla presenza dell'Iran in qualsiasi zona della Siria.7. Brasile. L'incarcerato Lula in testa ai sondaggi
Pandora TV1. Italia, la quiete tra le tempeste Dopo aver sfondato, martedì, la soglia dei 320 punti, con le voci della riapertura di una trattativa per un possibile governo giallo-verde, lo spread ha aperto oggi in netto calo con 270 punti base, 20 in meno rispetto alla chiusura di ieri. Avvio positivo a Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che segna un rialzo dello 0,67%. E le banche rimbalzano dopo due giorni di sofferenza. Positive anche le altre piazze europee. Ma la situazione resta fluida, con affermazioni contraddittorie riportate dai mass media che rendono difficile prevederne gli sviluppi. Stamane, ai microfoni di Agorà su Rai Tre, il capogruppo della Lega al Senato, Gian Marco Centinaio, ha ribadito che per la Lega il nome di Paolo Savona al ministero dell'Economia rimane un punto fermo: "per noi Savona è il ministro dell'Economia. Riteniamo che il suo curriculum sia all'altezza di stare in quella squadra di governo. E secondo noi, continua Centinaio, quella è la squadra migliore per portare avanti quel programma''. "Inutile", conclude, l'ipotesi di un voto estivo: "una maggioranza in Parlamento esiste gia'". Mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, dice no al voto anticipato al 29 luglio, ed esorta Mattarella: "ci dica come uscire dallo stallo", "non ostacoleremo soluzioni d'emergenza". "Crediamo che il più grande errore sia stato quello di respingere il Governo del cambiamento 48 ore fa", dichiara, da parte sua, il leader del M5s, Di Maio,"ora ci sono due strade: o si fa partire il Governo Conte con una soluzione ragionevole, o si va al voto subito". Intanto, il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, non ha ancora sciolto la riserva.2. Finanza e multinazionali sul piede di guerra "La mancata approvazione della proposta di governo dei vincitori delle elezioni politiche è il riconoscimento formale della fine della democrazia e del passaggio della sovranità del popolo Italiano alla finanza e alle multinazionali. Il pensiero neoliberista può festeggiare il suo trionfo liberticida". Ad affermarlo e' Paolo Maddalena, giurista e giudice emerito della Corte Costituzionale. "La spiegazione data dal Presidente della Repubblica - fare il bene dei risparmiatori italiani, impedendo l’uscita dall’euro - non convince, continua Maddalena, e non tiene conto che il debito pubblico non nasce dai nostri sprechi, ma ci viene imposto dalla speculazione finanziaria, incostituzionale e illegale, la quale non si ispira più alla regola della domanda e dell’offerta, ma a quella della pura convenienza individuale, costringendoci a “privatizzare” e a “svendere” tutte le nostre fonti di produzione della ricchezza, in modo da privarci dell’intero territorio, e cioè dell’esistenza stessa della nostra Comunità politica". "Cottarelli è lì per fare la patrimoniale, il prelievo straordinario sui patrimoni degli italiani", scrive Maurizio Blondet, "Jens Weidmann (presidente della Deutsche Bundesbank) non fa che ripeterlo in tutte le sedi: voi italiani siete più ricchi di noi, avete risparmi e patrimoni per centinaia di miliardi – usateli per ridurre il vostro debito pubblico". Il governo, continua Blondet, farà le nomine in scadenza, mettendoci suoi scherani e servi di obbedienza piddina: Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo-Finmeccanica, RAI, Sogei, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane, Enel ed Eni. Questo è il Deep State italiano, che Cottarelli affiderà al partito che ha perso le elezioni. "È stato un processo lungo, subdolo, quasi invisibile. Durato 30 anni", aggiunge il direttore di PandoraTV, Giulietto Chiesa. "Finora pochi se n'erano accorti. Domenica 27 è stata celebrata, coram populo, la sua epifania. I "padroni universali" ci hanno detto che il potere è il loro. E che il Consiglio di Amministrazione della Banca conta di più della volontà di un popolo. Dei popoli. E che non siamo e non saremo più proprietari né dei nostri beni, né del nostro destino e neppure della nostra vita. Se il popolo italiano non comprende, ora, questa sentenza, non ci sarà più riscatto." 3. Il "governo del cambiamento" fa tremare Berlino A riprova dell'esattezza di queste considerazioni, il commissario europeo per il bilancio e le risorse umane, Gunther Oettinger, intervistato martedi' sera dall'emittente Deutsche Welle News, si aspetta che "che gli sviluppi nei mercati, nei titoli e nell’economia italiana assumano dimensioni tali da diventare un segnale agli elettori a non votare per i populisti di destra o di sinistra". "Posso solo sperare che questo possa avere un ruolo nella campagna elettorale e che mandi un segnale a non dare a populisti di destra o di sinistra alcuna responsabilità nel governo", conclude il politico tedesco. D'altronde, come ha dichiarato, martedi', lo stesso Paolo Savona, "se non avesse avuto veti inaccettabili, perché infondati, il governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron". Che, in effetti, si era precipitato a telefonare al premier incaricato Giuseppe Conte, esprimendo la sua impazienza di lavorare insieme. "Ora Savona conferma che il governo cui Mattarella ha impedito di vedere la luce poteva contare su un alleato importante in Europa", spiega Maurizio Blondet. "Anzi, che Macron aspettava con ansia di partecipare con Conte (e con Savona come ministro dell’Economia) all’imminente incontro europeo al vertice di Bruxelles, per esercitare una pressione efficace – finalmente – sulla Germania".4. Si rafforza l'asse Cina-Iran-Russia Pechino intende continuare a lavorare con Teheran, nonostante la decisione di Donald Trump di abbandonare l'accordo sul nucleare e di reimporre le sanzioni. Xi Jinping incontrera' il suo omologo iraniano, il presidente Rouhani, ai margini del summit di Shangai dell'Organizzazione per la Cooperazione che si svolgera' il 9 e 10 giugno prossimi. Sara' presente anche il presidente russo, Vladimir Putin. Russia e Cina, assieme ad alcuni Stati europei, sono fra i firmatari dell'accordo del 2015 ed intendono salvarlo. Pechino e' il principale partner commerciale di Teheran e fra i maggiori acquirenti di petrolio. Potrebbe inoltre subentrare al vuoto lasciato dalle compagnie statunitensi ed europee che si accingono a lasciare il Paese in seguito alle sanzioni. L'Iran e' membro osservatore dell'organizzazione per la Cooperazione, a cui si sono aggiunti recentemente India e Pakistan e che rappresenta il 40% della popolazione mondiale. Nel frattempo, a un mese circa dalla condanna dell'Iran da parte di un giudice newyorkese per gli attacchi dell'11 settembre, l'Iran ha deciso ieri, martedi' 29 maggio, di trascinare gli USA nella Corte internazionale di Giustizia per l'attacco terristico ai danni del parlamento di Teheran accaduto il 7 giugno dell'anno scorso, in cui morirono 17 persone, e rivendicato dall'Isis. "Piu' volte, durante la sua campagna elettorale, Donald Trump ha affermato che l'Isis e' una creatura di Hillary Clinton", affermano i parlamentari, "percio' la responsabilita' ricade su Washington". 5. Ancora bombe su Gaza L'aviazione militare israeliana ha bombardato ieri sera, martedi' 29 maggio, la Striscia di Gaza. Secondo l'esercito, sarebbero stati colpiti un tunnel in costruzione presso il checkpoint di Kerem Shalom e 55 postazioni della formazione Yihad Islamica, che poche ore prima, assieme ad Hamas, aveva lanciato dei razzi contro alcune citta' israeliane. Al momento, non si registrano morti o feriti. Il tutto avviene mentre un gruppo di imbarcazioni di civili, fra cui alcuni feriti durante la Grande Marcia del Ritorno, e' stato fermato dalla marina israeliana durante un tentativo di rompere il blocco sul mare. Ma soprattutto, alla vigilia di un accordo di cessate il fuoco reciproco fra Israele ed Hamas, con la mediazione dell'Egitto, ora fortemente compromesso . "Tutto dipendera' da Hamas", ha commentato il Ministro dell'intelligence, Israel Katz,. "Se continuano ad attaccare, non so quale sara' il loro destino". Intanto, mentre le testimonianze dirette si diffondono su Internet, la Knesset, il parlamento di Tel Aviv, discute un disegno di legge che prevede il carcere fino a 10 anni per chiunque riprenda con video o foto le gesta dell'esercito israeliano.6. Media israeliani: accordo segreto tra Mosca e Tel Aviv in Siria La grande offensiva dell'esercito siriano per liberare la Siria meridionale dai tagliagole e' ai nastri di partenza. Il dislocamento di mezzi tecnici militari nelle province di Daraa e di Quneitra continua ormai da qualche giorno, mentre l'aviazione siriana lancia volantini sui territori occupati, esortando i terroristi a gettare le armi. Territori che, pero', fanno parte della zona di deescalation nel Sud del Paese, al confine con Israele, tanto che Mosca intende concordare l'operazione con Tel Aviv, Washington e Amman. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, e il capo dell'intelligence militare, Tamir Hyman, raggiungeranno la capitale russa entro domani, giovedi' 31 maggio, per assicurarsi che gli Hezbollah e le forze filo-iraniane non partecipino all'offensiva. Lunedì scorso, a pochi giorni dai colloqui, i media israeliani avevano riferito di un accordo segreto tra Russia e Israele, secondo cui Tel Aviv si sarebbe impegnato a non ostacolare il ritorno dell'esercito siriano nelle zone di confine sulle Alture del Golan. Mosca, in cambio, garantirebbe il passaggio dei territori liberati dai tagliagole sotto il controllo esclusivo di Damasco. Quasi a conferma dell'esistenza dell'accordo, sempre lunedi', il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha dichiarato che "al confine tra Israele e la Siria, dalla parte siriana ci saranno esclusivamente esponenti delle forze armate della Repubblica Araba". Da parte sua, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha immediatamente precisato che Israele si oppone alla presenza dell'Iran in qualsiasi zona della Siria.7. Brasile. L'incarcerato Lula in testa ai sondaggi
Pandora TVIsraele vuole il Golan siriano Dopo aver dichiarato Al-Quds (Gerusalemme) capitale di Israele, Tel Aviv sta premendo sul governo degli Stati Uniti per riconoscere la sua "sovranità" sulle alture del Golan siriano occupate, ha ammesso il ministro dell'intelligence israeliana, Yisrael Katz, alla Reuters. Tema sarebbe ora "in cima all'agenda" dei colloqui diplomatici tra Tel Aviv e Washington, anche per danneggiare la presunta espansione della presenza e dell'influenza dell'Iran in Siria. Le dichiarazioni di Katz arrivano il giorno dopo che il rappresentante repubblicano Ron DeSantis ha rivelato di aver presentato una proposta al Congresso degli Stati Uniti per riconoscere le Alture occupate del Golan, appartenenti alla Siria, territorio israeliano. Proseguono i movimenti anomali in Siria Secondo fonti militari russe le informazioni sul presunto attacco della scorsa notte alle posizioni siriane da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti "non sono coerenti con la realtà”. Ieri sera era arrivata la notizia che subito dopo la liberazione di Damasco e mentre l'esercito siriano e i suoi alleati continuano a eliminare le ultime sacche di terroristi, la coalizione a guida USA avrebbe colpito siti militari siriani nei pressi di Al-Bu Kamal, nella campagna a sud-est di Deir Ezzor. Quasi in contemporanea, un jet isareliano avrebbe bombardato la base militare siriana di Al-Daba’a, a ovest di Homs, per poi essere abbattuto dal sistema di difesa modificato dai siriani S-200. I dubbi restano. Sempre giovedi', dei gruppi terroristi hanno colpito con dei missili gli impianti elettrici di Mhardeh presso Hama, nella zona centrale del paese, fra i piu' grandi impianti della Siria. Non si registrano morti. Gli impianti, spesso sotto attacco anche in passato, sono stati distrutti, ma le autorita' hanno gia' predisposto la riparazione.Macron alla corte di Putin "Sono perfettamente consapevole del ruolo insostituibile della Russia nella soluzione dei problemi internazionali". San Pietroburgo, Forum Economico Internazionale. Con queste parole ieri, giovedi' 24 maggio, il presidente Emmanuelle Macron ha sorpreso gli astanti alla conferenza stampa, dopo un incontro durato ben piu' di 4 ore."La Francia e' un paese indipendente. Ed il dialogo con Mosca e' una manifestazione di questa posizione indipendente". Toni ben diversi da quelli conflittuali denotati nell'incontro a Parigi di un anno fa, tanto che Macron, esordendo con "Caro Vladimir", ha espresso la volonta' di tornare, nel caso la Francia arrivi alle finali dei mondiali di calcio. Sul piatto, le situazioni in Ucraina, Iran, Corea, Siria. Riguardo quest'ultima, nonostante le tensioni seguite all'attacco aereo franco-britannico-statunitense di aprile a Douma, i due hanno concordato per una soluzione politica del conflitto, seguendo un meccanismo che unisca gli sforzi di Russia, Iran e Turchia nei colloqui di Astana’ da una parte e dall’altra quelli di uno strano gruppo, costituito da Francia, Gran Bretagna, Germania, Giordania, USA e Arabia Saudita. Inoltre hanno stabilito di lanciare una nuova inchiesta congiunta sul presunto uso di armi chimiche in Siria. Sull'Iran, entrambi concordano nel preservare l'accordo sul nucleare, per quanto Putin rimanga scettico sulla volonta' di Macron di allargarlo al programma missilistico e alle attivita' di Teheran in medioriente. Ma sullo sfondo delle parole, fatti e cifre: sono circa i 20 i contratti bilaterali miliardari firmati. Con 170 rappresentanti provenienti da 60 compagnie francesi, la delegazione francese e' la piu' grossa presente al forum. La sola Total, minacciata di uscire dall'Iran per via delle sanzioni, ha appena portato a casa un affare da 25.5 miliardi di dollari con la russa Novatek nel progetto di estarzione di gas naturale liquefatto nell'Artico Gas-2. Rostelecom e Nokia hanno concordato una joint venture per soluzioni tecnologiche innovative, fra cui la formazione di un provider russo. Gli investimenti statali diretti riguardano sei contratti e contano in circa 1 miliardo di dollari. Del resto, il motto del Forum e' "Creare un'economia di fiducia”.Tensione USA -Nord Corea: incontro cancellato o rimandato? "Non vedevo l'ora di incontarla. Purtroppo, data l'ira tremenda e l'aperta ostilita' da lei dimostrata in una recente dichiarazione, ritengo che sia inappropriato, per ora, tenere questo incontro pianificato da tempo". Cosi’ la lettera indirizzata ieri giovedi' 24 maggio da Donald Trump a Kim Jong-un riguardo al tanto atteso incontro del 12 giugno a Singapore. Ironicamente, solo poche ore dopo la demolizione del sito di test nucleari di Punggye, svoltasi sotto gli occhi di una ventina di giornalisti provenienti da tutto il mondo. Minacce alternate ai ringraziamenti: "Voi parlate di arsenali nucleari, ma i nostri sono enormi e potenti e prego Dio di non doverli mai usare”. La lettera continua così: "Alla fine, e' solo il dialogo che conta. Un giorno, vorro' davvero incontrarla. Nel frattempo, desidero ringraziarla per il rilascio degli ostaggi. E' stato un bellissimo gesto, molto apprezzato”; e si conclude con un messaggio criptico, dal momento che e' stata Washington a cancellare l'incontro, non Pyongyang: "Se dovesse cambiare idea rispetto al summit, non esiti a chiamarmi o a scrivermi". Le dichiarazioni di ostilita' a cui si riferisce Trump sono quelle esternate dal vice ministro nordcoreano Choe Son-hui: "Potremmo annullare la nostra partecipazione al summit, nel caso in cui Washington continuasse con le sue azioni fuori legge ed oltraggiose”, riferendosi alle esercitazioni militari congiunte fra Corea Del Sud e Stati Uniti. "Che l'incontro avvenga in una stanza o in un testa a testa nucleare, dipende interamente dall'atteggiamento di Washington" ha continuato Choe. Ma mentre scriviamo apprendiamo che in una nota ufficiale di stamane il ministero degli Esteri nord coreano ha espresso, nonostante le difficolta', "la volonta' di sedersi al tavolo dei negoziati con gli USA in qualsiasi momento". Parole enfatizzate dallo stesso Kim Jong-Un, che ha parlato di "un disperato bisogno di questo incontro per risolvere le ostilita'. Faremo di tutto per perseguire la pace e la stabilita' della penisola coreana e dell'umanita'". Il leader coreano minimizza l'ostilita' dimostrata dal suo funionario Choe, ascrivendola ad una reazione in seguito alle allusioni del vice presidente americano Mike Pence e del consigliere John Bolton a una "libizzazione" della penisola coreana. Dal canto suo il Segretario di Stato Mike Pompeo e' determinato a perseguire il dialogo, come dichiarato in una telefonata di stamane con il ministro degli Esteri sud-coreano, la signora Kang Kyung-wha. Anche Seoul, difatti, e' decisa nel proseguire il dialogo iniziato in aprile. Dalle colonne del Global Times, la Cina fa sapere che ancora crede nel mantenimento del summit, ma c'e' bisogno di fiducia e sinora Pechino, nonostante le accuse di Trump di interferenze, e' il sostegno piu' affidabile per Pyongyang. Mentre dal forum di San Pietroburgo, Vladimir Putin ha espresso dispiacere per la cancellazione del summit, sottolineando come Kim Jong Un abbia mantenuto tutte le sue promesse.
Pandora TVIsraele vuole il Golan siriano Dopo aver dichiarato Al-Quds (Gerusalemme) capitale di Israele, Tel Aviv sta premendo sul governo degli Stati Uniti per riconoscere la sua "sovranità" sulle alture del Golan siriano occupate, ha ammesso il ministro dell'intelligence israeliana, Yisrael Katz, alla Reuters. Tema sarebbe ora "in cima all'agenda" dei colloqui diplomatici tra Tel Aviv e Washington, anche per danneggiare la presunta espansione della presenza e dell'influenza dell'Iran in Siria. Le dichiarazioni di Katz arrivano il giorno dopo che il rappresentante repubblicano Ron DeSantis ha rivelato di aver presentato una proposta al Congresso degli Stati Uniti per riconoscere le Alture occupate del Golan, appartenenti alla Siria, territorio israeliano. Proseguono i movimenti anomali in Siria Secondo fonti militari russe le informazioni sul presunto attacco della scorsa notte alle posizioni siriane da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti "non sono coerenti con la realtà”. Ieri sera era arrivata la notizia che subito dopo la liberazione di Damasco e mentre l'esercito siriano e i suoi alleati continuano a eliminare le ultime sacche di terroristi, la coalizione a guida USA avrebbe colpito siti militari siriani nei pressi di Al-Bu Kamal, nella campagna a sud-est di Deir Ezzor. Quasi in contemporanea, un jet isareliano avrebbe bombardato la base militare siriana di Al-Daba’a, a ovest di Homs, per poi essere abbattuto dal sistema di difesa modificato dai siriani S-200. I dubbi restano. Sempre giovedi', dei gruppi terroristi hanno colpito con dei missili gli impianti elettrici di Mhardeh presso Hama, nella zona centrale del paese, fra i piu' grandi impianti della Siria. Non si registrano morti. Gli impianti, spesso sotto attacco anche in passato, sono stati distrutti, ma le autorita' hanno gia' predisposto la riparazione.Macron alla corte di Putin "Sono perfettamente consapevole del ruolo insostituibile della Russia nella soluzione dei problemi internazionali". San Pietroburgo, Forum Economico Internazionale. Con queste parole ieri, giovedi' 24 maggio, il presidente Emmanuelle Macron ha sorpreso gli astanti alla conferenza stampa, dopo un incontro durato ben piu' di 4 ore."La Francia e' un paese indipendente. Ed il dialogo con Mosca e' una manifestazione di questa posizione indipendente". Toni ben diversi da quelli conflittuali denotati nell'incontro a Parigi di un anno fa, tanto che Macron, esordendo con "Caro Vladimir", ha espresso la volonta' di tornare, nel caso la Francia arrivi alle finali dei mondiali di calcio. Sul piatto, le situazioni in Ucraina, Iran, Corea, Siria. Riguardo quest'ultima, nonostante le tensioni seguite all'attacco aereo franco-britannico-statunitense di aprile a Douma, i due hanno concordato per una soluzione politica del conflitto, seguendo un meccanismo che unisca gli sforzi di Russia, Iran e Turchia nei colloqui di Astana’ da una parte e dall’altra quelli di uno strano gruppo, costituito da Francia, Gran Bretagna, Germania, Giordania, USA e Arabia Saudita. Inoltre hanno stabilito di lanciare una nuova inchiesta congiunta sul presunto uso di armi chimiche in Siria. Sull'Iran, entrambi concordano nel preservare l'accordo sul nucleare, per quanto Putin rimanga scettico sulla volonta' di Macron di allargarlo al programma missilistico e alle attivita' di Teheran in medioriente. Ma sullo sfondo delle parole, fatti e cifre: sono circa i 20 i contratti bilaterali miliardari firmati. Con 170 rappresentanti provenienti da 60 compagnie francesi, la delegazione francese e' la piu' grossa presente al forum. La sola Total, minacciata di uscire dall'Iran per via delle sanzioni, ha appena portato a casa un affare da 25.5 miliardi di dollari con la russa Novatek nel progetto di estarzione di gas naturale liquefatto nell'Artico Gas-2. Rostelecom e Nokia hanno concordato una joint venture per soluzioni tecnologiche innovative, fra cui la formazione di un provider russo. Gli investimenti statali diretti riguardano sei contratti e contano in circa 1 miliardo di dollari. Del resto, il motto del Forum e' "Creare un'economia di fiducia”.Tensione USA -Nord Corea: incontro cancellato o rimandato? "Non vedevo l'ora di incontarla. Purtroppo, data l'ira tremenda e l'aperta ostilita' da lei dimostrata in una recente dichiarazione, ritengo che sia inappropriato, per ora, tenere questo incontro pianificato da tempo". Cosi’ la lettera indirizzata ieri giovedi' 24 maggio da Donald Trump a Kim Jong-un riguardo al tanto atteso incontro del 12 giugno a Singapore. Ironicamente, solo poche ore dopo la demolizione del sito di test nucleari di Punggye, svoltasi sotto gli occhi di una ventina di giornalisti provenienti da tutto il mondo. Minacce alternate ai ringraziamenti: "Voi parlate di arsenali nucleari, ma i nostri sono enormi e potenti e prego Dio di non doverli mai usare”. La lettera continua così: "Alla fine, e' solo il dialogo che conta. Un giorno, vorro' davvero incontrarla. Nel frattempo, desidero ringraziarla per il rilascio degli ostaggi. E' stato un bellissimo gesto, molto apprezzato”; e si conclude con un messaggio criptico, dal momento che e' stata Washington a cancellare l'incontro, non Pyongyang: "Se dovesse cambiare idea rispetto al summit, non esiti a chiamarmi o a scrivermi". Le dichiarazioni di ostilita' a cui si riferisce Trump sono quelle esternate dal vice ministro nordcoreano Choe Son-hui: "Potremmo annullare la nostra partecipazione al summit, nel caso in cui Washington continuasse con le sue azioni fuori legge ed oltraggiose”, riferendosi alle esercitazioni militari congiunte fra Corea Del Sud e Stati Uniti. "Che l'incontro avvenga in una stanza o in un testa a testa nucleare, dipende interamente dall'atteggiamento di Washington" ha continuato Choe. Ma mentre scriviamo apprendiamo che in una nota ufficiale di stamane il ministero degli Esteri nord coreano ha espresso, nonostante le difficolta', "la volonta' di sedersi al tavolo dei negoziati con gli USA in qualsiasi momento". Parole enfatizzate dallo stesso Kim Jong-Un, che ha parlato di "un disperato bisogno di questo incontro per risolvere le ostilita'. Faremo di tutto per perseguire la pace e la stabilita' della penisola coreana e dell'umanita'". Il leader coreano minimizza l'ostilita' dimostrata dal suo funionario Choe, ascrivendola ad una reazione in seguito alle allusioni del vice presidente americano Mike Pence e del consigliere John Bolton a una "libizzazione" della penisola coreana. Dal canto suo il Segretario di Stato Mike Pompeo e' determinato a perseguire il dialogo, come dichiarato in una telefonata di stamane con il ministro degli Esteri sud-coreano, la signora Kang Kyung-wha. Anche Seoul, difatti, e' decisa nel proseguire il dialogo iniziato in aprile. Dalle colonne del Global Times, la Cina fa sapere che ancora crede nel mantenimento del summit, ma c'e' bisogno di fiducia e sinora Pechino, nonostante le accuse di Trump di interferenze, e' il sostegno piu' affidabile per Pyongyang. Mentre dal forum di San Pietroburgo, Vladimir Putin ha espresso dispiacere per la cancellazione del summit, sottolineando come Kim Jong Un abbia mantenuto tutte le sue promesse.
Sullo sfondo del ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare, la tensione tra Iran e Israele cresce pericolosamente, tanto che nella notte di giovedi', a poche ore dalla visita di Netanyahu a Mosca, Tel Aviv ha lanciato uno dei bombardamenti piu' massicci degli ultimi anni contro la Siria. Più della metà dei 70 missili lanciati da Israele, sia da terra che da aerei, sono stati abbattuti dalla difesa di Damasco. Israele ha colpito decine di siti delle forze iraniane e della difesa siriana nella zona di Damasco e nel sud del paese "con il pretesto" di una risposta a un attacco contro le sue postazioni nelle Alture del Golan da parte di unità iraniane che sarebbe avvenuto fra l'1.45 e le 3.45 di questa mattina. Tel Aviv si giustifica dicendo che prima di rispondere all'attacco, avrebbe avvertito i militari russi in Siria. Ma i precedenti sono ben noti. Intervistato da RIA Novosti, il vicepresidente del comitato parlamentare iraniano per la sicurezza nazionale e la politica estera, Hassan-Beigi, ha dichiarato che l'Iran non è coinvolto nell'attacco missilistico contro Israele, precisando che si è trattato di una risposta della Siria all'aggressione israeliana. Israele e Iran non hanno nulla da guadagnare da un conflitto su vasta scala, afferma l'ex ambasciatore statunitense a Tel Aviv, Daniel Shapiro. Per procedere a un allentamento delle tensioni, aggiunge, hanno bisogno di servizi di mediazione che solo la Russia può fornire loro.
1-Scontro militare tra Iran e Israele in Siria. Per la prima volta gli iraniani hanno sparato sulle Alture del Golan. Dopo l'uscita americana dall'accordo sul nucleare Teheran deve anche ripensare la sua politica regionale in Medio Oriente (Pejman Abdolmohammadi).2-Iraq. Dove la realpolitik ha forzato la coabitazione tra Iran e Stati Uniti. Tra due giorni le elezioni politiche (Laura Silvia Battaglia).3-”Fare giornalismo in Montenegro è molto difficile, quasi impossibile”. L'intervista a Mihailo Jovovic, caporedattore del quotidiano Vijesti, dove lavora Olivera Lakic, la giornalista d'inchiesta ferita in un agguato questa settimana a Podgorica.4-I bambini della valigia e la riconciliazione. Continua il viaggio nei Paesi Baschi dopo la fine di ETA (Angelo Miotto).5-World music. I am not here to hunt rabbits. Dal Botswana una produzione di Piranha Records (Marcello Lorrai)
Sullo sfondo del ritiro degli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare, la tensione tra Iran e Israele cresce pericolosamente, tanto che nella notte di giovedi', a poche ore dalla visita di Netanyahu a Mosca, Tel Aviv ha lanciato uno dei bombardamenti piu' massicci degli ultimi anni contro la Siria. Più della metà dei 70 missili lanciati da Israele, sia da terra che da aerei, sono stati abbattuti dalla difesa di Damasco. Israele ha colpito decine di siti delle forze iraniane e della difesa siriana nella zona di Damasco e nel sud del paese "con il pretesto" di una risposta a un attacco contro le sue postazioni nelle Alture del Golan da parte di unità iraniane che sarebbe avvenuto fra l'1.45 e le 3.45 di questa mattina. Tel Aviv si giustifica dicendo che prima di rispondere all'attacco, avrebbe avvertito i militari russi in Siria. Ma i precedenti sono ben noti. Intervistato da RIA Novosti, il vicepresidente del comitato parlamentare iraniano per la sicurezza nazionale e la politica estera, Hassan-Beigi, ha dichiarato che l'Iran non è coinvolto nell'attacco missilistico contro Israele, precisando che si è trattato di una risposta della Siria all'aggressione israeliana. Israele e Iran non hanno nulla da guadagnare da un conflitto su vasta scala, afferma l'ex ambasciatore statunitense a Tel Aviv, Daniel Shapiro. Per procedere a un allentamento delle tensioni, aggiunge, hanno bisogno di servizi di mediazione che solo la Russia può fornire loro.
1-Scontro militare tra Iran e Israele in Siria. Per la prima volta gli iraniani hanno sparato sulle Alture del Golan. Dopo l'uscita americana dall'accordo sul nucleare Teheran deve anche ripensare la sua politica regionale in Medio Oriente (Pejman Abdolmohammadi).2-Iraq. Dove la realpolitik ha forzato la coabitazione tra Iran e Stati Uniti. Tra due giorni le elezioni politiche (Laura Silvia Battaglia).3-”Fare giornalismo in Montenegro è molto difficile, quasi impossibile”. L'intervista a Mihailo Jovovic, caporedattore del quotidiano Vijesti, dove lavora Olivera Lakic, la giornalista d'inchiesta ferita in un agguato questa settimana a Podgorica.4-I bambini della valigia e la riconciliazione. Continua il viaggio nei Paesi Baschi dopo la fine di ETA (Angelo Miotto).5-World music. I am not here to hunt rabbits. Dal Botswana una produzione di Piranha Records (Marcello Lorrai)
1-Scontro militare tra Iran e Israele in Siria. Per la prima volta gli iraniani hanno sparato sulle Alture del Golan. Dopo l'uscita americana dall'accordo sul nucleare Teheran deve anche ripensare la sua politica regionale in Medio Oriente (Pejman Abdolmohammadi).2-Iraq. Dove la realpolitik ha forzato la coabitazione tra Iran e Stati Uniti. Tra due giorni le elezioni politiche (Laura Silvia Battaglia).3-”Fare giornalismo in Montenegro è molto difficile, quasi impossibile”. L'intervista a Mihailo Jovovic, caporedattore del quotidiano Vijesti, dove lavora Olivera Lakic, la giornalista d'inchiesta ferita in un agguato questa settimana a Podgorica.4-I bambini della valigia e la riconciliazione. Continua il viaggio nei Paesi Baschi dopo la fine di ETA (Angelo Miotto).5-World music. I am not here to hunt rabbits. Dal Botswana una produzione di Piranha Records (Marcello Lorrai)
Pubblicato dalla Glitterbeat, Laissez Passer è il primo album internazionale di un trio che si è formato sulle Alture del Golan, e una delle prime testimonianze musicali ad arrivare da quest'area del Medio Oriente, un territorio rivendicato dalla Siria, a cui legalmente appartiene, ma di fatto amministrato da Israele, che l'ha occupato nel '67 e che nell'81 lo ha annesso, con una decisione non riconosciuta dall'Onu. Come tutti gli abitanti delle Alture del Golan, i Tootard non hanno nessuna nazionalità e non hanno passaporto, ma per viaggiare solo un lasciapassare: i Tootard hanno però rovesciato questa difficile condizione di senza stato e senza bandiera in una idea musicale, nel prescindere dai confini musicali, e hanno fatto tesoro in particolare dell'esempio del rock-blues di un popolo che non ha un'identità formalmente definita, i touareg.
Pubblicato dalla Glitterbeat, Laissez Passer è il primo album internazionale di un trio che si è formato sulle Alture del Golan, e una delle prime testimonianze musicali ad arrivare da quest'area del Medio Oriente, un territorio rivendicato dalla Siria, a cui legalmente appartiene, ma di fatto amministrato da Israele, che l'ha occupato nel '67 e che nell'81 lo ha annesso, con una decisione non riconosciuta dall'Onu. Come tutti gli abitanti delle Alture del Golan, i Tootard non hanno nessuna nazionalità e non hanno passaporto, ma per viaggiare solo un lasciapassare: i Tootard hanno però rovesciato questa difficile condizione di senza stato e senza bandiera in una idea musicale, nel prescindere dai confini musicali, e hanno fatto tesoro in particolare dell'esempio del rock-blues di un popolo che non ha un'identità formalmente definita, i touareg.
Pubblicato dalla Glitterbeat, Laissez Passer è il primo album internazionale di un trio che si è formato sulle Alture del Golan, e una delle prime testimonianze musicali ad arrivare da quest'area del Medio Oriente, un territorio rivendicato dalla Siria, a cui legalmente appartiene, ma di fatto amministrato da Israele, che l'ha occupato nel '67 e che nell'81 lo ha annesso, con una decisione non riconosciuta dall'Onu. Come tutti gli abitanti delle Alture del Golan, i Tootard non hanno nessuna nazionalità e non hanno passaporto, ma per viaggiare solo un lasciapassare: i Tootard hanno però rovesciato questa difficile condizione di senza stato e senza bandiera in una idea musicale, nel prescindere dai confini musicali, e hanno fatto tesoro in particolare dell'esempio del rock-blues di un popolo che non ha un'identità formalmente definita, i touareg.
1-Myanmar. La campagna contro i Rohingya della scorsa estate ha fatto 6700 morti. Lo dice una ricerca di Medici Senza Frontiere. Le cifre ufficiali parlavano di 400 vittime (Silvia Mancini, Advocacy Medici Senza Frontiere Italia).2-Anche l'Italia vuole mettere i piedi in Niger. Roma manderà 500 militari, sulla carta, ma solo sulla carta, per bloccare i trafficanti di migranti (Mauro Armanino, Niamey).3-“Sulla Brexit rispetteremo gli impegni”. Da Bruxelles Theresa May lancia messaggi di ottimismo. Ma il partito conservatore potrebbe presto sfiduciarla. Ieri sera ha incassato la prima sconfitta in parlamento (Daniele Fisichella).4-Tra una settimana esatta le elezioni in Catalogna. I sondaggi prevedono l'ingovernabilità (Giulio Maria Piantadosi).5-World music. Laissez Passer, il primo album dei Tootard, dalle Alture del Golan (Marcello Lorrai)
1-Myanmar. La campagna contro i Rohingya della scorsa estate ha fatto 6700 morti. Lo dice una ricerca di Medici Senza Frontiere. Le cifre ufficiali parlavano di 400 vittime (Silvia Mancini, Advocacy Medici Senza Frontiere Italia).2-Anche l'Italia vuole mettere i piedi in Niger. Roma manderà 500 militari, sulla carta, ma solo sulla carta, per bloccare i trafficanti di migranti (Mauro Armanino, Niamey).3-“Sulla Brexit rispetteremo gli impegni”. Da Bruxelles Theresa May lancia messaggi di ottimismo. Ma il partito conservatore potrebbe presto sfiduciarla. Ieri sera ha incassato la prima sconfitta in parlamento (Daniele Fisichella).4-Tra una settimana esatta le elezioni in Catalogna. I sondaggi prevedono l'ingovernabilità (Giulio Maria Piantadosi).5-World music. Laissez Passer, il primo album dei Tootard, dalle Alture del Golan (Marcello Lorrai)
1-Myanmar. La campagna contro i Rohingya della scorsa estate ha fatto 6700 morti. Lo dice una ricerca di Medici Senza Frontiere. Le cifre ufficiali parlavano di 400 vittime (Silvia Mancini, Advocacy Medici Senza Frontiere Italia).2-Anche l'Italia vuole mettere i piedi in Niger. Roma manderà 500 militari, sulla carta, ma solo sulla carta, per bloccare i trafficanti di migranti (Mauro Armanino, Niamey).3-“Sulla Brexit rispetteremo gli impegni”. Da Bruxelles Theresa May lancia messaggi di ottimismo. Ma il partito conservatore potrebbe presto sfiduciarla. Ieri sera ha incassato la prima sconfitta in parlamento (Daniele Fisichella).4-Tra una settimana esatta le elezioni in Catalogna. I sondaggi prevedono l'ingovernabilità (Giulio Maria Piantadosi).5-World music. Laissez Passer, il primo album dei Tootard, dalle Alture del Golan (Marcello Lorrai)
In questa puntata di "picchi" le voci del festival Alture, la rassegna stampa d'alta quota, gli eventi della settimana e la consueta recensione di fine puntata...
In questa puntata di "picchi" le voci del festival Alture, la rassegna stampa d'alta quota, gli eventi della settimana e la consueta recensione di fine puntata...
Nella puntata 42 diamo spazio alla seconda parte dell'intervista con Matteo Melchiorre, la tante news della settimana e la recensione a cura di Luca. Ma prima di concludere il festival "Alture".
Nella puntata 42 diamo spazio alla seconda parte dell'intervista con Matteo Melchiorre, la tante news della settimana e la recensione a cura di Luca. Ma prima di concludere il festival "Alture".
Si apre con la seconda parte dell'incontro col prof. Mocarelli (rivista di storia delle alpi), prima di addentrarci nel vivo e fare la conoscenza de "la mischia", trasmissione di sport popolare in onda settimanalmente su Radio Onda Rossa e che ci ha recentemente ospitato.Poi qualche sorpresa..buon ascolto.
Si apre con la seconda parte dell'incontro col prof. Mocarelli (rivista di storia delle alpi), prima di addentrarci nel vivo e fare la conoscenza de "la mischia", trasmissione di sport popolare in onda settimanalmente su Radio Onda Rossa e che ci ha recentemente ospitato.Poi qualche sorpresa..buon ascolto.
La battaglia nella mente - Talks 2013