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Nel 1957 a Faver papà Vincenzo diede inizio all'attività di distillazione realizzando una piccola distilleria con alambicco discontinuo a bagnomaria. L'inizio fu difficile, in quanto le conoscenze tecniche erano molto limitate, ma il tutto venne superato con l'ingegno e l'abilità. I segreti appresi nel tempo sono stati tramandati ai figli Bruno e Ivano, entrambi enologi, che con grande passione e professionalità portano avanti il "lambicar" di famiglia.Qualche anno fa Bruno e Ivano decidono di trasferire la distilleria a "Portegnac" di Faver, un luogo d'acqua, elemento essenziale nella distillazione, ai piedi del monte "Castion", luogo sacro e spirituale per le antiche popolazioni della valle: "Ci sembrava il posto ideale per creare i nostri Spiriti!!!"
La famiglia Zanotelli coltiva la vite in Valle di Cembra da generazioni, con uno spirito sempre volto in parte a mantenere e trasmettere il patrimonio agricolo-culturale e in parte a fornire un costante apporto innovativo al settore. Dieci anni fa la gestione passa alla “nuova generazione”, fatta di giovani entusiasti e preparati sia nel campo agronomico che in quello enologico, che innovano e ammodernano tutti gli aspetti produttivi, introducendo sia diverse varietà viticole, sia adottando in parte delle forme di allevamento alternative alla pergola trentina, che garantiscono una minor produzione di uva per pianta e favoriscono la salubrità del frutto, la sua gestione agronomica e una qualità davvero eccellente.
“ La Valle di Cembra è uno dei paesaggi rurali storici d'Italia, eredità dei nostri padri da vivere, promuovere e custodire per il futuro ” La mission del consorzio Cembrani D.O.C. si focalizza sulla promozione dell'unicità territoriale della Valle di Cembra, dei suoi agricoltori e delle sue eccellenti produzioni, che racchiudono valori antichi di passione, mutualità e dedizione. In tre parole: Territorio – Persone – Prodotto.La Valle di Cembra è uno dei paesaggi rurali storici d'Italia, eredità dei nostri padri da vivere, promuovere e custodire per il futuro. E' un mosaico di ardite terrazze sorrette da oltre settecento chilometri di muretti a secco, che oggi fruttano il profumato Müller Thurgau, l'elegante Riesling, la delicata Schiava, l'intenso Lagrein e il fresco Chardonnay ideale per gli spumanti di montagna. La Valle di Cembra si trova a breve distanza da Trento, aperta verso le valli di Fiemme e Fassa, sull'asse del torrente Avisio, porta delle Dolomiti. In questo contesto nasce nel 2012 “Cembrani D.O.C.”, un consorzio di cantine e distillerie della Valle di Cembra decise a mettersi in rete per la promozione dell'unicità territoriale, dei suoi agricoltori e delle sue eccellenti produzioni, che racchiudono non solo la passione di intere generazioni, ma anche la storia di un territorio coltivato a vite sin dal IV secolo A.C, come lo testimonia il ritrovamento della Situla sul Doss Caslir a Cembra, scoperta che fa della Valle di Cembra la culla più antica della coltivazione della vite in Trentino.
Terre di Leone nasce nel 2005 con Chiara Turati e Federico Pellizzari. L'azienda si trova in Valpolicella Classica, a Marano di Valpolicella con vigneti sui 400 m di altitudine. Sette sono gli ettari di proprietà oggi, compreso il primo ettaro di proprietà ereditato da nonno Leone, nonno di Federico. Prevalentemente di varietà autoctone, e prevalentemente a guyot. Merita la visita la cantina di vinificazione, studiata per poter lavorare i vini interamente per gravità. Così vengono lavorati i vini delle linea Terre di Leone, mentre l'utilizzo della pressa è contemplato per la linea di vini più giovane e disinvolta, quella del Re Pazzo. Un'etichetta igt fuori dal coro, il Dedicatum, dedicata a nonno Leone, in cui le uve autoctone sono assemblate a varietà diverse di un antico vigneto, prodotta solo nelle migliori annate.
Piacere, io sono Noemi!Avevo otto anni...Me la ricordo ancora bene la mia prima vendemmia: i grappoli maturi sotto il sole, l'odore del mosto che fermentava, il religioso silenzio che regnava all'interno della barricaia.…quando scoprii la grande tradizione vinicola della Valpolicella.Da allora molta strada è stata fatta e l'amore per la mia terra e per i suoi frutti non ha fatto che crescere dentro di me giorno dopo giorno, stagione dopo stagione.Oggi, dopo più di quindici anni di duro lavoro, sento che è giunto per me il momento di prendere in mano le redini di questa azienda e, senza mai dubitare dei valori del passato insegnatimi da mio padre e mia madre, di accompagnarla attraverso la sfide del futuro, per renderla grande nel panorama internazionale.In Valpolicella, a Mezzane di Sotto, Le Guaite di Noemi racconta la storia della famiglia Pizzighella. Nel 1980 Stefano Pizzighella ha deciso di prendere in mano l'azienda di famiglia, con le coltivazioni di ciliegie, albicocche, olive e viti, trasformandola e rendendola operativa, grazie alla conservazione degli ulivi secolari e al ripristino della parte vitivinicola.L'acquisto di un piccolo frantoio, nel 1997, ha portato alla produzione dell'olio dalle pregiate varietà Grignano, Leccio di Corno e Casaliva, coltivate sulle colline del comune di Mezzane di Sotto in 3 ettari di uliveto di proprietà, comprendenti 1500 ulivi, una parte secolare, di circa 250 anni d'età, e una parte di piante più recenti, dell'età di circa 30-50 anni.Qualche anno dopo, il forte legame col territorio e l'amore per la viticoltura hanno accompagnato la nascita di un nuovo progetto, realizzato da Stefano insieme alla moglie Giulietta: la coltivazione della vite nella parte più alta della collina, un luogo chiamato Le Guaite.Nel 2002, all'entrata in produzione dei vigneti, l'azienda vitivinicola Le Guaite ha iniziato la vinificazione dei vini tipici della Valpolicella, espressione del territorio e dell'identità familiare, ottenuti da varietà autoctone a bacca rossa. Le prime etichette: Valpolicella Superiore, Amarone e Recioto della Valpolicella.Oggi l'azienda agricola, che comprende 10 ettari di vigneti e 3 ettari di uliveti di proprietà, per una produzione di 25.000 / 30.000 bottiglie e 50 quintali di olio, è gestita da Noemi, seconda generazione della famiglia, insieme a papà Stefano e mamma Giulietta.Nel 2015 l'azienda vitivinicola ha cambiato il nome da Le Guaite a Le Guaite di Noemi: un cambio generazionale che volge lo sguardo verso il futuro mantenendo saldi i legami con le proprie radici e la tradizione vitivinicola familiare.Noemi si è avvicinata fin da piccola al mondo del vino, alla vendemmia e al lavoro in cantina, così, una volta scoperta la grande storia vinicola della Valpolicella, ha continuato a percorrere la strada della sua famiglia, coltivando la passione e l'amore per il territorio e per la viticoltura. Le Guaite di Noemi rappresenta il futuro, senza dimenticare i valori del passato: vini che si rivolgono al panorama nazionale e internazionale.
La nostra azienda è una realtà imprenditoriale nata e sviluppata nelle colline tortonesi, nel Comune di Costa Vescovato, si estende su una superficie complessiva di 28 ettari coltivati a Barbera, Timorasso, Cortese, Croatina e Moscato:18 a bacca rossa e 10 a bacca bianca.Trent'anni d'esperienza, coraggio e fatica per una famiglia del vino che, assieme ad altri produttori pionieri, ha fatto la storia dei Colli Tortonesi.Fino agli anni ‘90 la gestione avveniva in modo tradizionale, è con l'arrivo di Luigi, che il metodo e la produzione vengono completamente rivoluzionate. dal 1992 infatti, Luigi Boveri, nipote del fondatore, con l'aiuto della moglie Germana decide di indirizzare la produzione esclusivamente verso la viticultura abbandonando la coltivazione dei cereali e del foraggio.“Da quegli anni è cominciata l'enologia che piace a me, quella dei vignaioli. Non il vino del “contadino”, malfatto, non solo quello industriale. Iniziava una nuova Era, quella del vino fatto da un ‘artigiano delle terra”.Seguiamo la produzione avvalendoci di aggiornamenti costanti e di tutte quelle innovazioni tecnologiche che ci permettono di trasformare le uve in vini pregiati di gran classe. Dal 1999 siamo presenti su tutte le guide italiane, ponendoci al vertice per la produzione di vini ad alto livello in tutta la Comunità Collinare Colli Tortonesi.
Culture vicine e lontane s'intrecciano alla Tenuta Mazzolino, il cui nome significa “punto d'incontro, tappa” (dal latino: Mansiolinum). La vite cresce qui da tremila anni, alle antiche tradizioni oggi si è affiancata la moderna tecnologia, ma i vini della Tenuta Mazzolino che allietano i palati di stimatissimi esperti e di appassionati non è semplicemente l'insieme di parametri chimici e analitici corretti o la qualità dell'uva e la lavorazione conseguente, ma è l'essenza che nutre le radici dei vigneti di Pinot Nero, Chardonnay, Bonarda e Cabernet Sauvignon. Questa essenza nasce dalla profonda passione della famiglia Braggiotti che dal 1980 coltiva queste terre.In quegli anni il dr. Enrico Braggiotti cerca un luogo d'aggregazione per la sua famiglia di 5 famiglie, per godere della compagnia dei 4 figli e 12 nipoti. La sua convinzione è: l'amore per il buon bere è il fondamento che accomuna, unisce e si tramanda ai suoi familiari.Vuole una campagna in cui affondare le radici italiane di una stirpe che nasce parte in Turchia e parte in Francia, una terra in cui gettare il seme e far crescere una passione maturata negli anni: quella del vino. Ed è appunto la collina di Corvino, sulla via battuta dagli antichi romani con un vasto orizzonte dalle Alpi agli Appennini e una straordinaria vista sulla provincia di Pavia, il luogo ideale per raggiungere questi obiettivi.Nel borgo risalente ai primi dell'800, costituito da un nucleo di 5 edifici, una foresteria e una piccola chiesa circondati da campi e vigneti, ciascuna famiglia trova casa.Sandra Braggiotti, la figlia, realizza il suo sogno, con grande entusiasmo e un giusto piglio imprenditoriale, intraprende un cammino che fa vivere un nuovo importante capitolo a questa Tenuta.“Con i genitori e i miei fratelli tutt'ora parliamo sempre francese”, racconta Sandra – la madre è cresciuta a Parigi – “è quando abbiamo visto i vigneti, che allora producevano un vino modesto, mio padre decise che qui avremmo fatto un grande vino”.
La cantina La Tordera ha sede a Vidor nel cuore della denominazione Valdobbiadene Conegliano Prosecco Superiore DOCG, tra Venezia e le Dolomiti. Qui, da più di un secolo, la famiglia Vettoretti trasforma le sue uve in eleganti spumanti Valdobbiadene Docg. Ogni fase della produzione si svolge nella moderna cantina Certificata CasaClima Wine. La Tordera ospita al suo interno un wine shop per gli acquisti e per gli assaggi; diverse le opportunità di visita e degustazione.Oggi l'azienda opera nel canale HoReca in Italia ed esporta i proprio spumanti in oltre 35 paesi nel mondo. L'azienda è certificata CasaClimaWine - FSSC 22000 – SQNPI La Tordera, da più di un secolo, trasforma le sue uve in eleganti spumanti Valdobbiadene Docg. Ogni fase della produzione si svolge nella moderna cantina Certificata CasaClima Wine. La Tordera ospita al suo interno un wine shop per gli acquisti e per gli assaggi; diverse le opportunità di visita e degustazione.Il percorso aziendale intrapreso e fortemente voluto dalla famiglia Vettoretti si identifica con il concetto “Natural Balance” che vuole valorizzare il grande impegno dell'azienda per una produzione che rispetti il territorio e sia vera espressione dell'essenza dell'uva e delle diversità dei singoli vigneti di proprietà nelle aree del Cartizze, di Valdobbiadene, Asolo e del Prosecco Doc. Alla base della filosofia del Natural Balance della famiglia Vettoretti composta da Renato, Gabriella, Paolo con i genitori Mirella e Pietro, vi è la costante ricerca dell'equilibrio “naturale” tra il lavoro, l'attenzione per la terra ed i suoi frutti ed il rispetto per le persone e le future generazioni.Il Natural Balance si traduce concretamente in una continua ricerca di sostenibilità, in un ciclo chiuso dalle pratiche agrarie in vigneto alla produzione di tutte le nostre bottiglie, alla scelta dei materiali del nostro packaging, alla struttura aziendale nella quale quotidianamente operiamo. L'impegno si concretizza in una serie di pratiche che investono tutte le attività aziendali e che mirano a raggiungere il traguardo di una viticoltura sempre più green e di un'armonia con l'ambiente sul fronte della sostenibilità. Ogni passaggio è interamente seguito dalla Famiglia Vettoretti, un ciclo chiuso che abbiamo voluto riproporre con il segno grafico del cerchio posto accanto a Natural Balance. Tutte le bottiglie riportano sul collo un bollino con la dicitura Natural Balance; nella retro etichetta non solo le informazioni di legge, ma anche ulteriori come la dichiarazione del contenuto di solfiti ed il contenuto di zuccheri.
La famiglia Gabellini, proprietaria della azienda, si trasferisce a Bertinoro dall'entroterra romagnolo e nel 1962 acquista la terra con i vigneti di Sangiovese e di Albana all'epoca coltivati ad alberello.Il vino era una parte importante della tradizione contadina, e servirlo in tavola significava condividere con gli ospiti l'amore e l'orgoglio per il frutto del lavoro della terra; già allora non era considerato solo un alimento, quanto un punto di unione tra le persone, un'occasione per stare bene insieme.Il vino è per noi tradizione e passione che ci lega indissolubilmente alla nostra terra. Crediamo profondamente che la storia, l'esperienza, la dedizione e la professionalità delle persone che la lavorano confluiscano nella qualità e nel carattere dei vini da essa ottenuti, rendendoli unici. Agricoltura biologica crediamo da sempre nell'agricoltura biologica, che pratichiamo in maniera certificata fin dal 1999. Per questo non usiamo insetticidi chimici nelle coltivazioni, preservando la salute delle persone e delle viti stesse, permettendo ad ogni vigneto di mantenere il naturale equilibrio, i suoi profumi integri, i colori accesi e l'avvolgente atmosfera di armonia.Dal 2018 abbiamo iniziato le pratiche dell'agricoltura biodinamica per stimolare l'attività̀ del suolo facilitando i processi vitali nella gestione dei nostri vigneti. La concimazione, la coltivazione e l'allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali. L'inerbimento del terreno è alternato alla pratica del sovescio, il cotico erboso viene sfalciato meccanicamente e non si pratica nessun diserbo chimico.Le lavorazioni di allevamento dei vigneti e la raccolta dell'uva sono operazioni che vengono tutte effettuate manualmente. Non usiamo il tavolo di cernita ma la selezione dell'uva viene fatta a mano direttamente in vigna durante la raccolta.Attualmente l'estensione dei nostri vigneti è di circa 12 ettari di vigneto, 10 di proprietà e 2 in affitto, con una produzione media annua di 50.000 bottiglie.
Enrico Vallania, medico di professione, viticultore ed enofilo per vocazione, ma soprattutto studioso e appassionato alla ricerca, ha rifondato nel 1961 l'azienda avita sperimentando vie e tecnologie tese al miglioramento della qualità.Così i vecchi impianti sono stati sostituiti da nuovi “cultivar” ad eccezione di tre ceppi, Cabernet Sauvignon, Riesling e Malvasia, vanto e passione di famiglia e già presenti a memoria d' uomo nei colli di Bologna. A queste qualità, in anni di sperimentazioni, si sono aggiunti Chardonnay, Sauvignon, Pinot Bianco, Pinot Nero e Merlot più adatti di molti altri, provati ed eliminati, che meno si addicevano alle particolari caratteristiche delle argille calcareo-ferrose di quelle terre. Rigore e sperimentazione sono stati applicati alle tecniche di produzione e vinificazione, partendo dal presupposto che i vini si debbano fare in campagna secondo la vocazione del terreno, limitando al massimo ogni intervento umano, dalla concimazione, alla lotta antiparassitaria, alla chimica enologica.Da ciò ogni annata rimane a sé e rappresenta la sintesi dei fenomeni e delle scelte, ma anche dei ricordi e delle sensazioni provocati dalle stagioni durante la potatura, le fasi vegetative, la maturazione, la vendemmia e la vinificazione. L'importante è cercare, con pazienza, attenzione ed umiltà, di interpretare, con l'aiuto dell' esperienza che deriva dalla storia della famiglia, ciò che la natura tutti gli anni comunque ci offre. Queste sono alcune delle scelte di Enrico Vallania che desiderava lasciare i suoi vini nell' ambiente più neutro che la tecnologia potesse offrire per preservarne il più possibile l'autenticità. Selezione clonale nel microclima del vigneto, sperimentazione dei sesti di impianto, sfoltimento dei grappoli, vendemmia frammentata, costituiscono oggi alcuni dei principali spunti di ricerca.Oggi il Vigneto delle Terre Rosse è ancora un'azienda a carattere familiare ma la gestione dell'azienda è passata ad Enrico Verdilio. Enrico ha da sempre avuto una grandissima passione ed una fortissima dedizione per la vigna e per i suoi frutti. Ragazzo visionario intende proseguire la tradizione Vallania con vini di altissima qualità.
Certe scelte “di vita” si fanno a volte in modo non razionale, magari con la convinzione di essere guidati dalle emozioni, dai sentimenti, quando invece, più o meno inconsciamente, si obbedisce a qualcosa d'altro. Così fu quando, all'inizio degli anni '70, Thea e Sergio Navacchia diedero il via a questa avventura. E così è stato quando David e Vittorio, alla morte della loro mamma, nel 1989, decisero che fare vino sarebbe stato il lavoro della loro vita.Sergio e Thea, a modo loro, furono dei rivoluzionari. Una rivoluzione che partì in vigna (fra i primi a piantare con grandi densità per ettaro e a sperimentare con vitigni non tradizionali) per proseguire in cantinaCollaborazioni importanti con la migliore enologia italiana: un giovanissimo Francesco Spagnolli nei primi anni ottanta, quindi Vittorio Fiore fino ad arrivare a Donato Lanati, i cui insegnamenti sono stati fondamentali per la crescita di Vittorio come responsabile della gestione agronomica ed enologica dell'azienda. Fu quindi naturale e fisiologico l'emergere dell'azienda nel panorama produttivo prima regionale e poi anche nazionale. Prima la stampa specializzata e le guide (il primo “tre bicchieri” è datato 1997) nazionali e a seguire anche le testate internazionali (Il Thea 2008 è stato uno dei primi Sangiovese di Romagna a vedersi attribuire i 90/100 da Wine Spectator, Il Thea Passito, addirittura 94/100 da Wine Enthusiast!)
L'azienda agricola San Valentino sorge sulla cresta della collina di Covignano (o Col Vignano come si chiamava secoli fa), a 150 metri sul livello del mare, in provincia di Rimini, scaldata dal sole e accarezzata da un vento che porta i benefici influssi del vicino mare. Sono le nove finestre colorate della cantina, al centro del podere, il simbolo della San Valentino: affacciarsi a una di queste significa immergersi in un panorama integro e inebriarsi del profumo di una terra generosa. La vista si perde lungo ettari di terreno coltivato a vigne ed ulivi verso sud-ovest fino al monte Titano e ai colli di Verucchio e Santarcangelo, alle spalle il mare. Tutt'intorno borghi e castelli che narrano la storia antica e prestigiosa di quest'angolo di Romagna e della sua città, fondata nel 268 a.C. dai Romani, snodo tra la via Flaminia e la via Emilia, feudo dei Malatesta dal XIV secolo, culla di artisti e, ancora, città natale di Federico Fellini. I vini prodotti nella cantina San Valentino nascono per un atto d'amore: fu la passione per i frutti della terra a spingere Roberto Mascarin nel 1997 a prendere in mano l'azienda del padre e a dare la svolta importante raggiungendo traguardi prestigiosi nel volgere di pochi anni. Ma è l'incontro con Valentina, Enrico e Alfredo Aureli, che nel 2016 entrano in società con Roberto, a sancire la rinascita della San Valentino. L'azienda, oggi più moderna ed innovativa, è un punto di riferimento del settore e vanta punteggi internazionali tra i più alti nel suo territorio. Protagonista anche il noto enologo Luca D'Attoma, che già negli anni 2000 aveva curato la piantumazione dei nuovi impianti e dal 2016 affianca San Valentino nella gestione dei vigneti e nella produzione dei vini.I vigneti si estendono su una superficie di 17 ettari in proprietà, tutti in collina ed esposti a sud e sud-ovest; il 70% degli stessi è a Sangiovese e Rebola ed il restante a Cabernet Franc, Syrah, e Merlot. Vengono inerbiti a filari alterni e condotti secondo le direttive del Biologico. Il sesto d'impianto conta 7000 piante per ettaro, a guyot. I terreni sono poveri, con una piccola percentuale di argilla e calcare. La resa è di circa 8.000 chili di uva per ettaro, tutta raccolta a mano. Tutti gli interventi sulle piante sono fatti ad un unico scopo: creare condizioni ottimali per uve sane e di eccellente qualità perché “il vino buono nasce nel vigneto e si completa in cantina”. I vini San Valentino, tutti biologici, sono identitari e caratteristici, sia della varietà che del territorio. Quattro sono le uve principali, nove le etichette totali. Quattro i cru: ViVi, Terra di Covignano, Luna Nuova e Mascarin. Tutti vini fermi; due sono bianchi, sei rossi e un passito di Rebola affinato in caratelli di rovere per oltre 15 anni con metodo solera: Contesse Muschietti.
Sono Jacopo Giovannini e con orgoglio vi posso dire che siamo vignaioli da 3 generazioni.Fondata a metà degli anni 60 dal capostipite della famiglia mio nonno Garibaldo Giovannini, l'attività è proseguita grazie a mio padre Giorgio e circa venti anni fa', dopo il diploma superiore, ho deciso seppur molto giovane, di unirmi all'azienda.Con il passare degli anni ho ereditato la passione e l'impegno della mia famiglia, imparando prima il lavoro in vigna e in seguito ampliando la rete commerciale. Mi piace pensare di proporre a chi ci vuole conoscere, un vino vero, testimone della tradizione della nostra terra, senza lasciare nulla al caso.Da pochi anni, dopo essere diventato padre a mia volta, si è aggiunto in azienda un tocco femminile grazie all'aiuto di mia moglie Maddalena.L'azienda Agricola Giovannini si trova sui colli Imolesi in provincia di Bologna, nella Vallata del Santerno. Situata in una posizione che permette una visuale da sogno, sono ubicati 15 ettari di vigneto, tutti originari del nostro territorio.Principalmente coltiviamo uve di Albana, Sangiovese e Trebbiano, in poderi con terreno limoso e argilloso, che forniscono alle uve profumi inconfondibili.Dal 2014 abbiamo convertito la nostra Azienda seguendo un modello di sviluppo sostenibile, dove il rispetto dell'ambiente e la salute di chi beve i nostri vini è basilare.Abbiamo deciso di bandire ogni prodotto chimico dal processo produttivo dei nostri vini, stimolando invece le vigne tramite processi naturali per lo sviluppo di una vite che produce uve sane e ricche.
L'azienda nasce dal fortunato incontro di Amedeo Giustini, alla ricerca di partner per rilanciare la cantina di famiglia, con due cari amici di famiglia Roberto e Guido Mazzoni che hanno aggiunto ai 4,5 ettari della Cantina Giustini i loro 8 ettari di vigna, eccezionali per la posizione e per la cura. Sono vigneti collinari, con una perfetta esposizione a Sud, che degradano dolcemente sulle pendici del monte Conero. Vengono coltivati prevalentemente con uva di varietà Montepulciano.Nel corso degli anni, dal 2004 ad oggi, la cantina Piantate Lunghe ha visto crescere sempre di più la qualità dei propri vini ottenete sempre maggiori riconoscimenti sia in Italia che nel resto del Mondo. Tale consapevolezza di miglioramento data dalla passione e amore messe nel lavoro di campo e di cantina, hanno portato i Soci dell'azienda ad investire sempre di più in questo progetto acquisendo e ristrutturando la cantina nella storica contrada Piantate Lunghe di Candia (Ancona). In questo percorso c'è stato un cambio di compagine sociale che ha visto l'uscita di uno dei fondatori, Guido Mazzoni, e l'ingresso del nuovo socio Nicola Splendiani che ha abbracciato a pieno le idee di Amedeo e Roberto, nel voler creare un'azienda solida, con la produzione di vini di alta qualità e con un'immagine fortemente legata al territorio.Il nostro riferimento geografico è il promontorio del monte Conero che si erge sul mare Adriatico e le colline sottostanti che discendono verso l'entroterra creando un paesaggio dal microclima unico: qui, infatti, le brezze marine e un terreno calcareo, povero ma di grande struttura, permettono al vitigno Montepulciano di esprimere nel Rosso Conero un insieme di sapori, colori e odori impossibili altrove.L'insieme delle caratteristiche varietali e le condizioni pedoclimatiche consentono a quest'area vitata, protetta dai venti freddi provenienti da nord e dallo stesso Conero, di produrre uve sane, mature e di alto contenuto zuccherino. Il vitigno italico a bacca nera presenta infatti una sua identità e predilige ambienti caldo asciutti ed esposizioni soleggiate per garantire una buona e regolare maturazione dell'uva.Viene allevato con forme in parete e si adatta alla potatura corta. Inoltre, germoglia tardivamente e ciò gli consente di sfuggire ai danni che le gelate primaverili possono arrecare alla vite; è anche, dato significativo, una varietà poco soggetta alla muffa grigia.Il vitigno a bacca nera più rilevante della zona è il Montepulciano, uno dei più importanti del centro Italia, da cui prende il nome il vino Montepulciano d'Abruzzo DOC e derivano anche il Rosso Conero e il Rosso Piceno. Il Montepulciano, assieme al Sangiovese, rappresenta al meglio la Tradizione “rossa” dell'Italia centrale. Dall'Abruzzo, sua regione d'elezione, si è “spinto” fino alle regioni limitrofe, Umbria e Puglia, e in particolare nelle Marche ha trovato numerose espressioni d'eccellenza.
La Romagna è il paesaggio del sangiovese, per ogni fazzoletto di terra, ad altitudini diverse,si può trovare un sangiovese con un carattere differente.La produzione di sangiovese è circa dell'85% mentre le altre varietà ne ricoprono solo in minima parte la produzione.L'area di produzione percorre la via Emilia estendendosi a sud di Bologna fino ad arrivare alla provincia di Rimini.Enio Ottaviani è la sintesi di quello che l'enologia in Romagna ha rappresentato dagli albori sino ai nostri oggi.Dalle botti in cemento che garantiscono una tenuta ottima del vino e il corretto scambio di temperatura e umidità, alle grandi botti in legno e alle barrique per alcune produzioni.Gli impianti produttivi e i vigneti sono a San Clemente di Rimini, sulle morbide collinette che rivolgono lo sguardo al mare, godendo dell'influsso marino, regalando così note salmastre e minerali ai nostri vini.I terreni sono franco argillosi. È l'entusiasmo del fare e del saper fare, nel solco di una tradizione che da sempre guida le necessarie trasformazioni tecnologiche. 12 ettari vitati. I nostri impianti produttivi sono a San Clemente di Rimini, nell'area più orientale di produzione e godono dell'influsso del Mare Adriatico. I nostri vini hanno note salmastre e minerali tipiche di questa zona. I terreni sono franco-argillosi.
L'azienda agricola Maria Galassi si trova a Paderno sulle prime colline di Cesena nel comprensorio di Bertinoro.Da più di trent'anni Maria Daniela si occupa con il sostegno del marito Marco dell'azienda di famiglia che si tramanda da quattro generazioni di donne.L'azienda segue da sempre le regole dell'agricoltura biologica, per una precisa scelta di vita e dal 2006 oltre a coltivare la vigna Maria Daniela ha deciso di vinificare e di dedicare il suo primo vino “NatoRe” alla memoria di suo padre Renato, suo mentore ed appassionato agricoltore.
L'azienda agricola Oro di Diamanti si trova sui colli bolognesi, una zona immersa nel verde, dove oramai nessuno si dedica più all'agricoltura.Il terreno che potete osservare nella foto era un terreno incolto da oltre quindici anni , vi era un vecchio vigneto abbandonato, è stato estirpato e reimpiantato tenendo in considerazione le nuove tecniche di agricoltura biologica e le varietà adatte alla zona per ottenere un prodotto di qualità.Da un' attenta analisi storica abbiamo appreso che la zona è particolarmente vocata per la coltura dell'olivo pertanto abbiamo deciso di impiantare cultivar adatte al terreno per produrre artigianalmente un olio di qualità.In questo ambiente incontaminato le api, la nostra passione, possono solo dare un prodotto naturale con tutte le caratteristiche e le proprietà intatte.Io Susanna Diamanti, titolare dell'azienda, mi pongo come primo obiettivo di migliorare la qualità della vita della mia famiglia e dei miei futuri consumatori per riportare sulle nostre tavole il sapore dei cibi e i prodotti naturali della nostra terra garantendo qualità e genuinità.La nostra scelta di dedicarci all'agricoltura nasce da un principio fondamentale: il rispetto per la terraOggi tutti possiamo notare un degrado generale dei campi e della terra. L'incuria agronomica e industriale sta degradando le fonti di vita della terra. Il compito primario dell'agricoltura è quello di produrre cibo sano con continuità nel tempo. Solo un'agricoltura consapevole dei processi vitali della terra può assolvere al mantenimento del "capitale salute" e alla sua integrazione costante. L'agricoltura biodinamica vuole porsi nel nuovo millennio come un'agricoltura del futuro, capace di portare fertilità e produzione sostenibili. La terra, se ben rispettata, porterà cibo e salute agli uomini: un "capitale salute" oggi da prendere in seria considerazione.Il metodo biodinamico in agricoltura consiste nel cercare l'equilibrio del terreno, delle piante coltivate, degli animali e dell'uomo inseriti in un sistema di forze cosmiche, e considerati tutti come organismi viventi che collaborano per costruire un universo armonico di forze vitali.Attraverso un'agricoltura biodinamica rispettiamo la nostra terra e la consideriamo un bene prezioso, da accrescere e seguire con amore, dedizione e lavoro. Non usiamo pesticidi, diserbanti e concimi chimici.Le viti vengono curate attraverso l'intero corso dell'anno per ottenere frutti di qualità, ricchi di aromi intensi e sapori autentici. Le piante hanno una relazione genuina con la terra; ogni pianta s'impossessa delle specificità del suolo in cui affonda le proprie radici.Un'attenta gestione del terreno e dei vitigni esaltano le caratteristiche del nostro Pignoletto e del nostro Cabernet Sauvignon.
La società agricola Delle Selve è nata nel 2011 quasi sottovoce, per non interrompere il flusso di questo podere che ha casa e radici antiche. Qui la vigna, l'olivo, gli alberi da frutto, il bosco, le siepi, ci sono sempre stati. Poi negli anni 90 è nata la prima azienda agricola che ha impiantato viti nuove e ha prodotto vini importanti. Noi siamo entrati nel solco di quella tradizione per realizzare vini semplici e naturali in questa splendida vallata.La nostra azienda è composta da tre corpi principali: la casa, la cantina e il magazzino/deposito. Negli ultimi anni l'azienda ha subito un'importante ristrutturazione e ampliamento. In primis sono stati ristrutturate la struttura adibita a cantina, ufficio e degustazione e la casa colonica. In seguito è stata creata una terza zona, perfettamente inserita nella collina: 200mq adibiti a ricovero attrezzi, magazzino e posteggio per i mezzi agricoli, il tutto a completare le necessità di autosufficienza di un'azienda in fase di sviluppo.Per noi la tutela dell'ambiente è una priorità. Qui si sente il volo del falco, lo sbattere d'ali dell'upupa, il becchettio del picchio, il saltellare della lepre, il grugnito del cinghiale e il timido passo del tasso e del capriolo. Tutto ciò lo vogliamo tutelare. Dal punto di vista della produzione siamo certificati Biologici e nonostante ciò usiamo ¼ dei trattamenti consentiti. Effettuiamo tra le viti trattamenti Biodinamici piantando orzo e favino a filari alterni (sovescio) per arricchire di azoto il terreno. Utilizziamo l'acqua del pozzo per irrigare le nostre piante e il nostro orto. Per quanto riguarda la struttura abbiamo installato pannelli fotovoltaici per essere indipendenti dal punto di vista energetico, un sistema di fitodepurazione delle acque reflue per essere indipendenti dal sistema fognario e un impianto di climatizzazione totalmente elettrico per ovviare al consumo di gas.Produciamo vini in modo naturale.Usiamo solo trattamenti biologici e biodinamici. Le uve sono raccolte a mano con passione e lavorate in giornata per mantenere la qualità del prodotto.Ad ogni vendemmia i nostri vini rispecchiano le particolarità dell'annata senza alcun intervento correttivo.
Dal 1885 l'azienda vitivinicola Fattoria Nicolucci di Nicolucci Alessandro produce pregiati vini a Predappio Alta, area di grande importanza storica nella viticoltura della Romagna. Sin dall'anno 1000, come riportano gli statuti comunali dell'epoca, l'economia locale era fondata sulla produzione del Sangiovesein numerose vigne suddivise dalle Signorie feudatarie fra i "vignaioli" che coltivavavno l'albero di Bacco. La Fattoria Nicolucci è la tipica aziend avitivinicola Italiana a conduzione familiare, retta dal concetto che vigne, territorio e clima sono tutt'uno; oggi la cantina e vigneti sono governati con i medesimi principi da Alessandro, enotecnico e quarta generazione della famiglia.Predappio ha il suo microclima, le sue tradizioni e la sua storia, tutto questo si riflette nei vini della "Fattoria Nicolucci di Nicolucci Alessandro".
L'azienda Franco Pacenti si trova in una zona tra le più vocate della denominazione Brunello di Montalcino. Siamo in Val D'Orcia, ai piedi della collina di Montalcino, nell'areale del Canalicchio. Il fondatore è Rosildo Pacenti, ma è il figlio Franco Pacenti a dare il nome all'azienda. Scelta non casuale, l'intenzione è di mettere al centro il fattore umano del vino: occorre un legame forte con il territorio in cui si opera e la capacità di rispettarlo, come fa il viticoltore che con la sua mano e il suo gusto rende unica ogni bottiglia. L'azienda si estende su una superficie di 36 ettari di cui 10 a vigneto. Qui viene coltivato esclusivamente Sangiovese, allevato a cordone speronato. Oggi il futuro è nelle mani di Lorenzo Pacenti, classe '90, figlio di Franco. La sua è una formazione tecnica che si riflette nelle sue scelte, sempre fedeli ad uno spirito agronomico ed artigiano del vino, con grande rispetto per il terroir. A supportare l'attività aziendale anche le sorelle Lisa e Serena che curano rispettivamente la parte commerciale e l'accoglienza.
Ubicata in altitudine media, sul primo gradino dell'Appennino tosco- romagnolo affacciato al mare Adriatico, è assistita oltre che da un congeniale microclima, dall'amore che la famiglia Pezzi ha sempre nutrito per la vite in particolare (oltre al Sangiovese) per il Barbarossa, fiore all'occhiello aziendale, il Pagadebit e la Cagnina, vitigni di cui si era persa ogni traccia e che vennero restituiti al patrimonio regionale (1960) e che in seguito ottennero la D.O.C. la Vigna delle Lepri.Altro primato, nei primi anni '70, la creazione del Sangiovese Vigna delle Lepri, prima riserva in assoluto di Sangiovese in purezza, consacrando ufficialmente la longevità di questo vino col la Manifestazione titolata dalla stampa nazionale “La Pasqua del Sangiovese” in cui cinquemila bottiglie “delle Lepri” stivate in una nevaia della villa nell'estate del '79 tornarono alla luce ed al piacere della tavola il 9 giugno del 1985. il vitigno “Barbarossa” E' senza dubbio il fiore all'occhiello di Fattoria Paradiso. Mario Pezzi individuò una pianta differente dalle altre nell'estate del 1954 durante una camminata di assaggio delle uve pre- raccolta in una vecchia vigna ormai destinata alla ruspa.Non riuscendo a catalogarne la varietà ed essendo stupito dalla dolcezza di quell'uva nonché della sua elegante freschezza decise di chiedere consiglio prima all'Istituto Agrario di Cesena e poi successivamente alle facoltà di viticultura ed enologia di S. Michele all'Adige e di Conegliano. Il risultato: nessuna assimilazione varietale con altre varietà già catalogate.Di lì poi la conferma del DNA. Probabilmente si tratta di una varietà antica non catalogata o un incrocio naturale come ne possono esistere decine in natura... non si sa. Mario Pezzi decise di propagare questa vite creandone un piccolo vigneto. Nel 1968 vinificò la prima vendemmia creando un emblema che oggi è presente nelle più importanti tavole del mondo.Decise di chiamare l'uva (e poi il vino) “Barbarossa” in memoria del fulvo imperatore Federico Barbarossa che soggiornò nel castello di Bertinoro durante il medioevo. Ancora oggi l'annata '68 si presenta elegante e vivace.
Casa Paladin - Castello Bonomi, tutto è cominciato nel 1962, oggi sono quattro le realtà che fanno parte del panorama enologico di questa famiglia. È nel 2008 che i Paladin acquistano Castello Bonomi, azienda storica franciacortina situata sul Monte Orfano. Luogo magico e vocato per la produzione di uva per realizzare grandi spumanti. Spumanti senza tempo, capaci di maturare a lungo e dare soddisfazione negli anni. Qui regnano sovrani pinot nero e chardonnay, accompagnati da vigneti sperimentali di recupero di una verità autoctona, l'erbamat. Oggi la famiglia Paladin, capitanata dai fratelli Roberto e Carlo, conduce le aziende tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, Bosco del Merlo e Paladin, la produzione dei vini in Valpolicella a marchio Casa Lupo, in Toscana il Chianti di Premiata Fattoria di Castelvecchi e infine in Lombardia Castello Bonomi.
Siamo Donatella e Fabio. Toccare la terra, sentire la vigna. Ogni pianta, da interpretare. Interventi da dosare. Attrezzature e macchine da capire.Decisioni da prendere, ogni momento. L'umiltà di imparare giorno dopo giorno.Questo è agricoltura.Sorgiamo al centro del podere sulla collina di Bella Vista e domina gli 11 ettari dei vigneti aziendali. Su una superficie di oltre 800 mq è dotata di tecnologie di ultima generazione, ed è parzialmente interrata sotto una casa rurale ristrutturata nei suoi volumi originari, limitando l'impatto visivo e garantendo così un ambiente ottimale per mosti e vini. Nella parte antica (del primo novecento), lasciata inalterata all'interno con i mattoni a vista e il pavimento in cotto, hanno trovato posto i locali per l'affinamento dei vini.Manaresi non è solo una cantina di produzione del vino, ma un luogo dove stare bene, incontrarsi, degustare, vedere come il vino si produce, confrontarsi e vivere un'esperienza. Spazi verdi e panoramici circondano la cantina, con punti relax e degustazione, percorsi di visita e osservazione. Eventi e situazioni in ‘contaminazione' fra arte-cultura-vino-paesaggio, nella bella stagione all'aperto, sulla terrazza panoramica o nel parco con vista su Bologna o nei locali della cantina vecchia, o nella moderna zona degustazione con punto vendita diretta
Noi siamo una vera famiglia e ci piace lavorare insieme. In particolare sono Angelo e Milena attualmente a gestire l'azienda in società. Da qui il nome che apparteneva anche al nostro antenato, fondatore dell'azienda da colono, nel 1923. Fin da dopo la guerra Luigi con i suoi fratelli ha coltivato diverse colture. Con l'arrivo di Angelo, ha maturato una sempre più netta inclinazione verso la vite. La nuova generazione è rappresentata da Giulia e Giacomo. I due devono ancora terminare gli studi, ma cercano di impegnarsi anche in azienda.La nostra tavola è tonda ed accogliente grazie a Marisa che è la cuoca ufficiale del Podere. Lorenzo, Filippo ed Alessandro svolgono un ruolo importante, per la produzione e il consumo del nostro vino. Stefano e Martina, ma anche Giancarlo e Cesira ci aiutano spesso in azienda. Per non parlare della vendemmia o delle feste, quando questo bel rapporto tra amici e parenti si rafforza. E' veramente piacevole vedere instaurarsi quest'armonia che vede da una parte una bella compagnia, indispensabile per condividere buoni pasti e ottimo vino, dall'altra permette al Podere di far fronte a grandi sfide.Il Podere si estende su una superficie di circa 15 ettari. Coltivati a vigneto, principalmente, ed oliveto. E' circondato infine da un piccolo frutteto, un orto e qualche seminativo, testimoni della dedizione agricola famigliare.Il cuore della produzione è storicamente a Vergiano. Sono però diversi gli appezzamenti che si snodano verso via Santa Cristina, fino a raggiungere Covignano e San Fortunato. Su questi colli meravigliosi, costellati di ville antiche, guardando il mare, crescono rigogliose le nostre vigne. Il terreno è striato e disomogeneo, com'è tipico in collina.
L'azienda agricola Pighin è ubicata nella culla della più alta tradizione vitivinicola del Friuli: da un lato Risano, nella pianura delle Grave e dall'altra Capriva, in provincia di Udine, nel Collio. Si tratta di due grandissimi terroir D.O.C., su cui si estendono rispettivamente per 160 e 30 ettari di vigne, a cui l'azienda si dedica con lo stesso appassionato impegno. Quella di Pighin è infatti una politica di marchio, il noto Gallo, icona e simbolo di qualità e garanzia di affidabilità per il consumatore. È a partire dal 1963 che la famiglia Pighin coltiva l'amore per la terra e la passione per il buon vino. Una passione fondata su un preciso valore: difendere sempre la più alta qualità del vino, lungo l'intera filiera produttiva, dalla terra alla tavola. Dal 2004 l'intera gestione è passata al nucleo familiare di Fernando, che, con il prezioso aiuto della moglie Danila e del figlio Roberto, continua a condurre con grande passione, entusiasmo e osservanza per i valori della terra questa lunga tradizione vitivinicola.
Tenuta Villa Trentola sorge sul Colle Cesubeo a Bertinoro, in un meraviglioso paesaggio dove coltivare e produrre vino di prestigio e qualitàTenuta Villa Trentola sorge sul Colle Cesubeo, quello dell'attuale Bertinoro, in un meraviglioso paesaggio, tra verdi colline, campi coltivati a cereali, oliveti e vigneti.La Tenuta appartiene alla famiglia Prugnoli dal 1890, quando nonno Enrico la acquistò dai Conti Gaddi. Da allora di generazione in generazione si è tramandato l'amore per questa terra e l'arte di “fare” vino.Dal 2002, prima annata di produzione, l'azienda ha cambiato immagine con l'avvento dell'attuale proprietaria, la Dott.ssa Federica Prugnoli, che dopo essersi laureata in Scienze Agrarie ed aver lavorato in Francia, si è dedicata a tempo pieno all'azienda, con l'intento di raggiungere livelli sempre piu' alti. “La qualità è il punto di partenza per arrivare ad un prodotto eccellente! “… questa è la sua filosofia.La proprietà si estende su 40 ettari di terreno tra i quali 20 vitati, di cui la maggior parte è dedicata al Sangiovese di Romagna che rappresenta il cuore dei vini della Tenuta. L'esposizione di vigneti, la natura dei terreni e la collocazione all'interno di un anfiteatro collinare, comporta condizioni di luminosità e calore ottimali per ottenere una buona maturazione delle uve e quindi grandi vini.Per migliorare ulteriormente la qualità dei vini, la Dott.ssa Prugnoli si è avvalsa della consulenza di un noto wine-makers, spiegando così l'utilizzo in cantina di moderne tecnologie nella vinificazione e nell'affinamento dei vini.
La nascita del complesso agricolo risale alla metà del '700, quando i Moroder, originari della Val Gardena, si spostano ad Ancona e acquistano i terreni sui quali oggi sorge l'azienda. L'anno di fondazione della cantina risale al 1837: l'azienda continua a passare di generazione in generazione fino a quando, nei primi anni 80, Alessandro Moroder e sua moglie Serenella decidono di dedicarsi con passione e impegno all'attività vitivinicola, dandole una nuova attenzione e rilevanza.Una scelta convinta che porta in pochi anni ad un profondo rinnovo dei processi e della gestione. Il complesso rurale viene recuperato e impreziosito da una nuova distribuzione funzionale. Il comparto agricolo si concentra nella produzione del vino e la vision mira a “portare la cantina ad essere un punto di riferimento del panorama vitivinicolo marchigiano, facendo del Rosso Conero un prodotto di eccellenza in grado di rispettare e valorizzare il territorio”. I primi riconoscimenti sono immediati, tanto che il Conero Riserva di maggior prestigio, il Dorico, è il primo vino marchigiano ad ottenere i 3 bicchieri del Gambero Rosso con la vendemmia del '88.Oggi, il nuovo innesto generazionale persegue e fortifica la filosofia aziendale. L'azienda si presenta perfettamente inserita nel territorio, rispettosa della tradizione ma allo stesso tempo attenta alle nuove esigenze dei consumatori.La brezza marina proveniente dal mare, un ricco suolo calcareo, le altitudini comprese tra i 180 e i 230 metri, l'esposizione prevalentemente a sud e sud-est: ecco gli elementi che costituiscono il nostro terroir e rendono unici i vini qui prodotti. I vigneti della tenuta si distendono sinuosi lungo le colline che circondano il Monte Conero.Il Montepulciano è l'uva utilizzata in purezza per produrre il Rosso Conero e, con un'estensione di circa 22 ettari, rappresenta il vitigno maggiormente coltivato: vanta tra i suoi filari vigne fino a 70 anni di età. La restante superficie vitata, con un'età compresa tra i 15 e i 25 anni, include diverse altre varietà, tra cui spiccano le “locali” Malvasia di Candia, Verdicchio e Moscato o le “internazionali” Merlot e Sirah. Le rese variano in funzione dell'età dei vigneti, dell'esposizione e del clima, ma si attestano mediamente sui 70-80 quintali per ettaro.Il cuore pulsante dell'azienda è la cantina. Questa è ricavata dal settecentesco volume e attualmente, in seguito a un rispettoso restauro, ospita al piano terra gli spazi destinati alla vinificazione. Le grandi botti di rovere francese e di Slavonia sono situate in quella che era l'antica stalla dell'azienda. Da questa si scende nell'antica grotta voltata, parzialmente scavata nelle argille sottostanti: inizialmente si trattava di una neviera, dove la neve pressata con la paglia creava un locale adatto alla conservazione degli alimenti. Oggi, grazie a condizioni ideali di temperatura ed umidità, il locale è destinato ad accogliere le piccole botti per l'affinamento e la maturazione del vino.Con il progressivo aumento dell'estensione viticola, è nata infine l'esigenza di ampliare la cantina. La nuova struttura si sviluppa interamente nel sottosuolo: la sua architettura è studiata per ottenere il giusto equilibrio termo igrometrico. Qui si dividono più ambienti: dai locali riservati alla produzione e allo stoccaggio del vino, alla sala degustazione e la barricaia. Destinata all'affinamento e alla maturazione delle riserve, si caratterizza per il particolare soffitto voltato in terracotta e le pareti in rovere.
La Tenuta Pennita sorge sulle colline romagnole che dominano il famoso borgo mediceo di Terra del Sole. La tenuta appartiene dal 1974 alla Famiglia Tumidei e da sempre i terreni sono dedicati alla produzione delle uve Sangiovese. Dei 28 ettari vitati, la maggior parte è dedicata naturalmente alla coltivazione del Sangiovese di Romagna da cui si ottengono una parte del vino “Edmeo”, il “Terre DelSol” Sangiovese Doc Riserva ed il “La Pennita” Sangiovese Doc Superiore.Dal 2003 ad oggi la Tenuta Pennita ha sempre ricevuto premi e riconoscimenti da tutte le più importanti guide del settore enogastronomico e alimentare per il livello altamente qualitativodei suoi prodotti ed il suo modo di operare in armonia con ambiente ed ecosistemi, custodendo il patrimonio del proprio territorio e le tradizioni locali.Quando si parla di olio extravergine di oliva di alta qualità la Tenuta Pennita è annoverata tra i primi 10 migliori produttori in Italia.
La storia della Tenuta Mara comincia nel giorno in cui Giordano Emendatori decide di concretizzare una sua grande passione, quella per il vino, dedicandosi alla progettazione e costruzione di una tenuta che intitola a sua moglie Mara, colei che è sempre stata l'importante sostegno in tutte le avventure della sua vita.Dopo l'acquisto del terreno, nel 2000, sono trascorsi cinque anni prima di per poter impiantare il vigneto: sette ettari esposti al dolce sole della Romagna. Un'area vicino al borgo collinare di San Clemente, dedicata a un grande vitigno italiano: il Sangiovese.Visitare Tenuta Mara significa vivere una straordinaria wine experience, unica nel suo genere. Un percorso della durata di due ore circa che, partendo dal parco e dalle opere d'arte ‘en plein air', prosegue nel vigneto, dove nasce e cresce l'uva che diventerà ‘MaraMia'. Lungo il cammino, sarete cullati dalle sonorità delle note mozartiane diffuse lungo i filari da un sofisticato sistema di casse BOSE, così come dal cinguettio dei numerosi uccelli che popolano la Tenuta, un'autentica oasi naturale, simbolo di un ecosistema perfetto costruito con grande maestria nel corso degli anni.All'interno, la visita ha inizio nella splendida sala della musica dalla quale, attraverso una scalinata che è anch'essa un'opera d'arte, si accede ai luoghi ‘sacri' del vino: la Tinaia, la Cantina, la Bottaia.Una meravigliosa esperienza sensoriale che si conclude con la degustazione del protagonista indiscusso di questa splendida e unica realtà: il MaraMia.La musica di Mozart e i canti gregoriani non sono gli unici suoni che accompagnano coloro che passeggiano tra i filari di Tenuta biodinamica Mara. L'orecchio è infatti sollecitato dal canto di numerosi uccelli che rivestono un ruolo fondamentale per preservare l'equilibrio biologico dell'ecosistema che sottende la partica dell'agricoltura biodinamica.I vigneti si estendono per circa 7 ettari e prendono i nomi dai tre nipoti di Giordano e Mara Emendatori: Andrea, Indira e Achille. Tutti rigorosamente coltivati seguendo i dettami dell'agricoltura biodinamica.In più la loro nidificazione è un valido indicatore della salute e della biodiversità dell'habitat. Per questo sono state posizionate 550 cassette nido per uccelli, 70 cassette rifugio per i pipistrelli e 5 pareti nido per gli insetti. Ogni anno tutte le specie che popolano la tenuta sono oggetto di uno scrupoloso censimento da parte di un ornitologo.Alla Tenuta Biodinamica Mara le viti crescono accompagnate dalla musica classica: archi, fiati e accordi musicali si diffondono nell'aria e abbracciano le piante che prosperano tra le armonie di Mozart, come in una sconfinata sala da concerto.Le armonie seguono il processo di trasformazione dell'uva in vino pregiato fino alla cantina, dove risuonano i canti gregoriani, in un'atmosfera di assoluta pace e meditazione. Per creare questa inedita atmosfera è stato installato un sofisticato sistema di casse firmate BOSE, posizionate lungo i filari, che diffondono le note lungo il vigneto.Opere d'arte si collocano in perfetta armonia nel paesaggio naturale di Tenuta Mara, in un percorso artistico en plein air che non ha eguali: a dare il benvenuto agli ospiti, ma anche a vegliare sull'ingresso della Tenuta, è l'arco della rotonda della Besana di Mauro Staccioli, creato in occasione della mostra milanese Besana '80. Procedendo si incontrano l'opera di Giò Pomodoro ‘Hermes conduce il sole', la scultura bronzea ‘L'incontro' di Pietro Sbarluzzi, le statue neoclassiche de ‘Le quattro stagioni' a vegliare sull'equilibrio dell'orto biodinamico.Una straordinaria sala della musica con ampie vetrate che guardano la vallata, fino al mare, ospita un pianoforte gran coda Fazioli, per inediti concerti, degustazioni di vino con musica dal vivo, ma anche per masterclass di pianoforte, wine tasting experience ed eventi che ben coniugano musica e vino.
L'azienda è stata fondata nell'anno 2000 da Luciano e Valerio Ciani, conferendo nella nuova società i vigneti rispettivamente del Podere Ceretola e del Podere Cucculia, continuando così un'antica tradizione famigliare.Da due vigne completamente diverse fra loro per varietà, per altitudine e per esposizione, si producono vini completamente differenti, che coprono bene la tavola romagnola, accompagnando tutti i piatti più tipici.Dai circa sette ettari di vigneti che si sviluppano per tre chilometri lungo la Valle del Tramazzo, su variegati terreni di collina, l'azienda produce uve per vini di ottima qualità e di diversa natura a seconda della tipologia del terreno e della posizione.Le lavorazioni in cantina, pur svolte con moderne attrezzature, vengono effettuate nel massimo rispetto delle tradizioni, a tutela della qualità e della tipicità dei nostri vini.Da due vigne completamente diverse fra loro per varietà, per altitudine e per esposizione, si producono vini completamente differenti, che coprono bene la tavola romagnola, accompagnando tutti i piatti più tipici.La produzione è limitata ai vini tipici romagnoli, nel rispetto della tradizione e della resa dei terreni (di circa 40-50 q.li/ha): Cabernet Sauvignon, Ciliegiolo, Sangiovese e Trebbiano.A garanzia dell'elevato standard di qualità, tutte le operazioni sono effettuate direttamente in cantina.
L'azienda è da sempre proprietà della famiglia Fiorentini e la costituzione del terreno così francamente argilloso è stata quella che ha orientato obbligatoriamente le scelte colturali. Il podere in origine si chiamava ‘Collinaccia' in senso quasi dispregiativo perché al di fuori dell'uva non cresceva altro. Di qui è nata la passione, fin dal bisnonno, di perfezionare anche la produzione del vino.Perché l'Azienda Fiorentini e l'amore per il vino nascono proprio con lui, il bisnonno, nel lontano 1905. Una passione che si è arricchita, trasformandosi, grazie ad anni di esperienza e pratica. Soltanto recentemente, nel 1999, per merito in primis di Giuseppe Fiorentini, è iniziata la produzione artigianale e commerciale del primo "Fiorone", Sangiovese di Romagna. Nel 2010 la cantina è stata rinnovata completamente la cantina sia in termini murari che in termini di attrezzature tecnologiche. Possiamo con orgoglio dire che sono state scelte soluzioni tecnologicamente all'avanguardia per quanto riguarda tutto il processo di vinificazione e conservazione del vino. Questa situazione ci permette di poter gestire anche piccole partite di vino, importanti prevalentemente dal punto di vista ‘amatoriale'.Le viti sono situate nelle prime colline che sovrastano il centro abitato di Castrocaro. Posizionate ad un'altitudine di 250 s.l.m, i vigneti si trovano su un complesso costituito da argille azzurre. Questa struttura del terreno francamente argillosa accomuna tutte le vigne ed è una delle condizioni che contribuiscono a connotare in maniera univoca il terroir.La ubicazione sul crinale di un poggio che separa la valle di Castrocaro da quella di Predappio, dove perennemente si apprezza ritmata sulle ore delle giornate una costante ventilazione sicuramente contribuisce a connotare un altro aspetto di unicità del terroir. Il fatto che le vigne abbiano in vista a pochi chilometri il mare e che sotto di esse scaturiscano sorgenti di acque termali (salso-bromoiodiche) aggiunge un ulteriore tocco di ‘particolarità' alla costituzione del terroir complessivoLa volontà aziendale è sempre stata quella di privilegiare principalmente la coltivazione delle uve tipiche della Romagna: Sangiovese e Albana.Recentemente e con grande soddisfazione ci siamo dedicati alla coltivazione e vinificazione anche dell'uva Famoso, vitigno già noto in Romagna fin dal tempo dei Romani.
Nata nei primi anno '90 dal sogno e per volontà di Romano dal Forno. Questa azienda diventa in breve tempo un punto di riferimento a livello internazionale, sinonimo di vini di qualità, potenza ed eleganza. Figlia di una nuova concezione di vini della Valpolicella si ispira, a partire dalla coltivazione della vita, al savoir-faire francese. Coltivazione a guyot, vigneti a alta densità di impianto, affinamenti in barrique. Oggi a condurre la produzione è uno dei figli di Romano Dal Forno, Marco Dal Forno.
Un'oasi naturalistica a ridosso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, culla della formazione Marnoso Arenacea, roccia madre e madre naturale di terreni poveri, dove il bosco e l'altitudine si sommano agli elementi severi nella semantica della cura di un territorio da preservare. Quella di Villa Papiano è una storia di confine e di viticoltura appenninica: in bilico tra Romagna e Toscana, provincia e città, incastrata in un Appennino primitivo e boscoso, a metà strada tra una matrice naturale antichissima e un sentire attento alle fantastiche possibilità della vite.Francesco segue l'azienda sul piano stilistico e produttivo, Maria Rosa si occupa delle relazioni commerciali, Giampaolo della gestione, Enrica dell'amministrazione. Insieme ragioniamo di viticoltura e immaginiamo un futuro di integrazione nel verde. Anno dopo anno abbiamo imparato a conoscere il territorio e affinato un gusto e uno stile nostri, per esprimere le vigne che coltiviamo.Facciamo vini verticali e longevi, che parlano di luce, fiori e sottobosco e riflettono un rango aromatico in cui la salinità diventa la spina dorsale e la struttura sottile.Essere artigiani della vigna a Villa Papiano significa: non stancarsi di osservare, curare i dettagli, imparare dall'esperienza, essere in simbiosi con l'ambiente, fare tesoro dell'insegnamento dei propri maestri, avere consapevolezza che ogni annata è diversa, mettersi in gioco senza tradire la natura.
Masottina è stata fondata nel 1946 da nonno Epifanio Dal Bianco che ha lanciato le basi per la produzione di vini di eccellenza. Il primogenito Adriano (enologo formatosi alla Scuola enologica di Conegliano) è alla guida dell'azienda con i figli Federico e Filippo che con dedizione e tenacia portano avanti la produzione. La Famiglia Dal Bianco può contare su quasi trecento ettari di vigneti, che si estendono sui Colli di Conegliano e nelle terre del Piave, a Gorgo al Monticano e Mogliano Veneto.Il 3 giugno in occasione dei suoi 75 anni l'azienda ha rappresentato una rebranding di tutta la sua linea. Una nuova immagine espressione del territorio specchio dei i valori più importanti: unicità, autenticità e tradizione.
La Cantina, dal punto di vista tecnologico, rappresenta quanto di meglio ci sia ad oggi per la vinificazione. Queste tecnologie, molte delle quali brevettate, permettono di proteggere al meglio la materia prima e le qualità della stessa in modo da preservare in bottiglia un 93% delle molecole aromatiche delle uve che nei sistemi tradizionali e convenzionali sono perse e limitate a un 60/70% . Tutti i vini sono certificati biologici per Europa, Stati Uniti, Canada e siamo i primi al mondo ad aver ottenuto certificazione biologica per la Cina nel 2010. La nostra Cantina e' una delle 4 che hanno rappresentato l'Italia all'Expo 2015, l'unica delle quali, Biologica. In occasione dell'Expo 2015 e' stato realizzato un vino: “Vinea Zuffa Expo 2015”, un vino che presenta l'indicazione dei principali oligo-elementi naturali di nutrizione dei mitocondri cellulari ovvero un vino per la Salute dell'uomo.Abbiamo rappresentato al Parlamento Europeo di Bruxelles il Biologico durante il BiOrganicLifeStyle di giugno 2016. Produciamo vini autoctoni, nazionali ed internazionali in vigne con caratteristiche vocazionali straordinarieZUFFA: E' il mio cognome, il cognome della mia famiglia, persone come me e come Voi che pero' generazione dopo generazione hanno dedicato la propria vita a inseguire uno scopo costituito da pochi fermi obiettivi,ANIMA: E' l'eterno, l'infinito, quello che non si puo' imbrigliare nella materia e nelle parole, quello che non puo' finire, non puo' morire, quello che ci da la forza di non fermarci di fronte ai fallimenti, quello che non ci fa arrendere neanche di fronte alla logicita' del farlo, quello che ci fa andare avanti sempre e comunque perche' ci permette di vedere oltre e al di la. utilizziamo le migliori tecnologie esistenti oggi, molte delle quali a brevetto per poter plasmare le uve e per poterlo fare in maniera naturale, senza l'utilizzo della chimica, solo con prodotti organici naturali e attraverso i criteri del biologico, le tecnologie piu' avanzate e innovative per proteggere la qualita' creata dalla natura nel grappolo.A monte di tutto questo deve necessariamente esserci la conoscenza, conoscenza della materia prima, il marmo come l'uva e conoscenza delle attrezzature e tecnologie attraverso le quali la si possa scolpire.La scultura come la bottiglia di vino sono come un tavolo sorretto da tre piedi, ciascuno dei quali indispensabile:•una materia prima di grande qualita'•tecnologie e attrezzature straordinariamente innovative•una grande conoscenza dello scultore e del produttore della materia prima e del suo ottenimento, come delle tecnologie e attrezzature per plasmarla.
Nato e cresciuto nelle terre del Brunello, Gorelli è un designer e brand builder, fondatore nel 2004 dell'agenzia di design Brookshaw&Gorelli e successivamente della società di vendita e marketing KH Wines, che lavora con cantine, importatori e ristoranti di fine dining. La passione per il vino, come spiegato dal suo profilo online sul sito del Master of Wine, l'ha ereditata da suo nonno, il più piccolo produttore della zona di Montalcino con la sua vigna di soli 0,46 ettari. Oggi corona uno dei suoi sogni professionali, dopo un percorso di studi che ha preso il via nel 2015.Nel mondo del vino, Gabriele Gorelli non si occupa solo di consulenze e design, ma è anche regolarmente attivo nell'ambito dei concorsi enologici nazionali e internazionali, in veste di presentatore e giudice. Dal 2019, ad esempio, è diventato ambasciatore per l'Italia all'International Wine Challenge di Londra. Laureato in lingue, oltre all'italiano, parla inglese e francese e ha competenze di base in tedesco.
Cerulli Spinozzi nasce a Canzano, in provincia di Teramo, a 30 km rispettivamente dall'Appennino e da Giulianova dalla fusione di due antiche proprietà agricole, quella della famiglia Spinozzi presente sul territorio già dal 1600 e quella dei Cerulli Irelli di tradizione mercantile. L'azienda è fortemente orientata all'esaltazione delle uve tipiche della Regione dalle quali nascono i vini Colline Teramane: Montepulciano di Abruzzo Docg, Trebbiano d'Abruzzo Doc, Cerasuolo d'Abruzzo Doc e Pecorino Colli Aprutini Igt declinati in 3 linee – Torre Migliori, Cortalto, Gruè – che, con stili e vinificazioni diverse, raccontano l'anima artigiana, “forte e gentile” di un sorprendente Abruzzo.Condotta secondo metodi di agricoltura sostenibile la Tenuta è strutturata per un equilibrio tra impianti di nuovi vigneti - orientati alla produzione di grande pregio - e una costante manutenzione di vigne ultra trentennali, le cui basse rese (intorno agli 85 quintali per ettaro) sono la base per l'ottenimento di vini di qualità.Nei 180 ettari totali di proprietà in cui si trovano anche ulivi, pomodori e vari seminativi, i vigneti coprono una superficie pari a 35 ettari nel comune di Canzano. Allevati a tendone e a filare, le piante sono coltivate su terreni di origine alluvionale un tempo attraversate dalle acque del fiume Vomano, fondamentale riserva idrica della zona.
Tenuta Bonzara della famiglia Lambertini produce vini dei Colli Bolognesi da 60 anni, con passione e amore per il nostro territorio.Avvalendoci della preziosa consulenza del nostro enologo Walter Iannini, ci impegniamo per dare ai nostri clienti vini di qualità: alcuni più complessi, che richiedono una maggiore esperienza per essere apprezzati appieno, e altri più freschi e immediati. Ogni vino trasmette l'amore per il nostro territorio collinare e la passione che mettiamo nel produrlo. Per maggiori informazioni sui vini potete consultare la pagina I Nostri Vini.Su di un poggio nelle immediate vicinanze di Bologna, immersa nel verde, l'agriturismo Tenuta Bonzara si presenta come un luogo ideale per trascorrere un periodo in armonia con sé stessi e l'ambiente circostante. Azienda vitivinicola tra le più importanti dei Colli Bolognesi, a due passi da Bologna, offre anche un agriturismo e un'attività di organizzazione eventi: come un matrimonio, un incontro di degustazione, un corso per sommeliers, un meeting aziendale. Ai 6 appartamenti dell'agriturismo, si è aggiunta la rinata Trattoria San Chierlo.Nella cantina si è affermata una enologia di valorizzazione, volta ad esaltare i caratteri varietali di grandi vitigni: dal Merlot al Pignoletto, al Cabernet Sauvignon.
Dalla strada che dal borgo medievale di Bertinoro conduce alla località di Casticciano attraverso le più belle colline di Romagna, si intravede un casolare circondato da vigneti ordinati e boschi rigogliosi: è la cantina Bissoni, fondata da Raffaella nel 1988.Da lì, la vista raggiunge una linea netta e blu all'orizzonte: il mare Adriatico, che porta le sue brezze benefiche contribuendo a creare le condizioni climatiche di un terroir unico.La Cantina Bissoni si estende su 11 ettari, di cui 5 vitati, a circa 200 metri sul livello del mare. Nei vigneti della cantina Bissoni si coltivano due varietà d'uva: il Sangiovese e l'Albana, le migliori e più tipiche espressioni della viticoltura del territorio.Qui, nel cuore della Romagna, si produce vino fin dai tempi degli antichi Romani, come testimonia la leggenda di Galla Placidia: alla figlia dell'imperatore Teodosio, di passaggio a Bertinoro, venne servito un nettare dorato a base di uve Albana e la sua esclamazione “Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro” darebbe origine al nome della località.Da quasi trent'anni, Raffaella Bissoni si concentra sulla produzione di uve nel pieno rispetto dei cicli naturali e dell'ambiente. Grazie a un sapiente lavoro in cantina, queste uve diventano poi i vini di qualità che possiedono uno stile inconfondibile.Dal 2016, la Cantina Bissoni ha ottenuto la certificazione “Biologica” da parte dell'autorevole ente indipendente CCPB.
Abitiamo nella nostra vigna dal 1987 e non abbiamo esitato a fare scelte radicali.La vite, gli alberi, l'erba, i fiori e gli animali fanno parte della nostra famiglia, per questo vogliamo vivere in armonia con la natura: abitanti – viticoltori ne rispettiamo ogni manifestazione. Fin da subito abbiamo aderito al progetto “Vino del parco” di Giorgio Celli, alla fine degli anni '80 e nel 1992 siamo arrivati all'agricoltura biologica.Dal 2000 le nostre uve vengono trasformate in modo naturale perché siano piena espressione della natura. La nostra azienda si trova Ponte Ronca (Zola Predosa) nella fascia collinare a monte della S.S. Bazzanese in un'amena posizione affacciata sulla pianura. Nelle serene giornate invernali lo sguardo spazia fino a scorgere le Prealpi coperte di neve. La natura del terreno e l'esposizione ne fanno una zona vocata alla coltura della vite. L'azienda è costituita da sei ettari di vigneto, dalla cantina e dalla struttura abitativa su un'area cortiliva di circa 2000 mq.Le strutture originarie sono della fine dell'800, ristrutturate negli anni 70-80, la cantina è di nuova costruzione nel rispetto dell'architettura presistente.Il vigneto è composto dai vitigni Pignoletto, Sauvignon e Barbera dal 1992 pratichiamo l'agricoltura biologica. Il vigneto è circondato da una siepe di essenze autoctone quali roverella, acacia, biancospino, rosa canina, prugnolo con inserimenti recenti di olivello spinoso, viburno ecc. Questo per favorire l'habitat di animali e in maniera particolare di insetti utili.Ai bordi nel vigneto sono stati piantati alberi da frutto: susine, pere, mele, noci, ulivi ai quali aggiungeremo varietà antiche di piante da frutto che non necessitano di particolari interventi antiparassitari.Nelle zone a prato del vigneto crescono erbe spontanee come menta, mentuccia, radicchi e cicorie e altre essenze aromatiche coltivate come salvia, timo e rosmarino
Umani Ronchi è la cantina di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti che dal 1957 produce, con cura e artigianalità, vini di grande qualità valorizzando quei vitigni che trovano la loro migliore espressione nelle terre di Marche e Abruzzo: il Verdicchio e il Montepulciano. Ricerca dei migliori terreni, sperimentazione delle più evolute tecniche, caratterizzazione organolettica dei vini rappresentano gli obiettivi principali dell'azienda, anche alla luce di un patrimonio vitivinicolo importante e variegato. Umani Ronchi si è sempre distinta per la valorizzazione dei singoli vigneti, facendo sì che lo stesso vitigno avesse la possibilità di esprimere vini aderenti alla loro origine pedoclimatica. Oggi l'azienda ha una superficie vitata di 210 ettari su tre macro territori: Castelli di Jesi, Conero, Abruzzo. In totale 12 crus con caratteristiche uniche, nel rispetto e nella valorizzazione del terroir e dei vitigni autoctoni. Nel segno della sostenibilità e della sensibilità per l'ambiente, tutti i vigneti sono coltivati in biologico. Un processo di conversione iniziato in Abruzzo nel 2001 con la prima certificazione biologica, e completato con il Verdicchio nella vendemmia 2015. I vini Umani Ronchi ottengono ogni anno riconoscimenti importanti da parte di critici e guide di settore. Celebre il Pelago 1994 vincitore all'International Wine Challenge di Londra e poi inserito tra i 100 vini top del 1998 dalla rivista Wine Enthusiast. Con 2.9 milioni di bottiglie annue e oltre 20 tipologie di vino, Umani Ronchi è presente in più di 60 paesi, con un export pari al 70%. Oggi la direzione è di Michele Bernetti con a fianco il padre e fondatore dell'azienda Massimo Bernetti.
L'azienda nasce nel 1921 produce vino ed olio e.v.o., pioniera della valorizzazione dei vitigni autoctoni Cesanese e Passerina da oltre 40 anni si è dedicata al reimpianto dei vigneti utilizzando gli antichi cloni aziendali.Casale della Ioria coniuga l'amore per la biodiversità e la conduzione biologica con l'attenzione alla qualità dei vini che vengono distribuiti nel canale horeca. fra i boschi ed i vigneti dell'azienda biologica ospitiamo dei cavalli di una rara razza autoctona , il pony di Esperia. Fra i vini , biologicici sono due spumanti, un vino dal vitigno Olivella, un Anagni igt,e una versione senza solfiti del Cesanese del Piglio docg