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On a tout dit de la vie romanesque de Romy Schneider, entre son rôle d'Impératrice dans Sissi qui l'a fait connaître dans le monde entier, sa rencontre avec Alain Delon, et ses rôles inoubliables chez Claude Sautet. Fasciné par cette légende du cinéma, Stéphane Betbeder signe avec Romy Schneider, je ne suis plus Sissi une BD intimiste, qui lève le voile sur une enfance et une adolescence autrichiennes marquées par la Seconde guerre mondiale et la découverte, pleine de fascination et de naïveté, du milieu du cinéma. À lire aussiLes mille-et-une vies de Superman exposées à Angoulême
On a tout dit de la vie romanesque de Romy Schneider, entre son rôle d'Impératrice dans Sissi qui l'a fait connaître dans le monde entier, sa rencontre avec Alain Delon, et ses rôles inoubliables chez Claude Sautet. Fasciné par cette légende du cinéma, Stéphane Betbeder signe avec Romy Schneider, je ne suis plus Sissi une BD intimiste, qui lève le voile sur une enfance et une adolescence autrichiennes marquées par la Seconde guerre mondiale et la découverte, pleine de fascination et de naïveté, du milieu du cinéma. À lire aussiLes mille-et-une vies de Superman exposées à Angoulême
La 75ª Berlinale si è conclusa con storie potenti e cinema d'autore da tutto il mondo. Ecco i quattro film che ho amato di più, tutti da accompagnare con il drink perfetto!
Dal 3 all'8 dicembre a Sant'Antioco si terrà la diciottesima edizione del festival Passaggi d'Autore - Intrecci Mediterranei. Ne abbiamo parlato insieme a Luciano Cauli, direttore artistico della manifestazione. Passaggi d'Autore diventa maggiorenne: dal 3 all'8 dicembre, il festival dei cortometraggi del Mediterraneo festeggia infatti la sua edizione numero diciotto, naturalmente a Sant'Antioco, la cittadina del Sud Sardegna, sulla costa del Sulcis, dove è nato nel 2005 e dove ha sede il Circolo del Cinema "Immagini" che lo organizza con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović. In arrivo sei giornate fitte di proiezioni, incontri con autori e registi, laboratori e altri appuntamenti che si snoderanno attraverso le sezioni in cui si articola abitualmente il festival: Intrecci mediterranei, con una selezione dei migliori cortometraggi provenienti dai Paesi del Mediterraneo; Focus, dedicata a un Paese ogni anno diverso: in questa occasione la Francia; Intrinas, con alcuni tra i migliori corti di autori sardi; e poi ancora le sezioni dedicate alle Web serie, alle tematiche ambientali, ai videoclip musicali d'autore, e un omaggio a Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. Più di cinquanta i corti in visione (in lingua originale, con sottotitoli in italiano e in inglese) nel consueto spazio dell'Aula Consiliare del Comune di Sant'Antioco: lavori che spaziano tra i generi - dalla fiction al documentario, dal cinema d'animazione fino a quello sperimentale - selezionati tra quelli che hanno ricevuto premi e riconoscimenti o partecipato a importanti rassegne nazionali, come Alice nella città, e internazionali come i festival di Clermont-Ferrand e di Sarajevo, che rinnovano ancora una volta la loro collaborazione con Passaggi d'Autore. Nate nell'edizione di due anni fa in lockdown, ritornano anche le passeggiate in live streaming dell'attrice Marta Bulgherini che dialogherà con alcuni degli ospiti del festival da una località o da un luogo caratteristico di Sant'Antioco di volta in volta diverso. E, a suggello della sei giorni, l'immancabile concerto conclusivo del Mediterranean Ensemble, formazione "aperta" che nasce in occasione del festival e che, negli anni, ha ospitato artisti provenienti da diversi Paesi e aree del Mediterraneo: coordinato dal musicista e compositore sardo Emanuele Contis, l'appuntamento vedrà stavolta la collaborazione con una band francese, Levita. Al via sabato 3 dicembre La diciottesima edizione di Passaggi d'Autore prende il via con la sua sezione più emblematica, Intrecci mediterranei, che nell'arco di tre pomeriggi – sabato 3, lunedì 5 e mercoledì 7 dicembre - presenterà ventitré cortometraggi di dodici Paesi diversi, prodotti negli ultimi due anni e selezionati dal festival di Sant'Antioco per qualità tecnica, tematica e valore artistico. Spiccano, tra i titoli scelti, cinque lavori: "Maestrale", film di animazione di Nico Bonomolo, vincitore quest'anno del David di Donatello nella sezione cortometraggi; "El sembrador de estrellas", dello spagnolo Lois Patiño, candidato agli European Film Awards; targato Spagna anche "Tótem loba", diretto da Verónica Echegui, Premio Goya 2022 per il migliore cortometraggio di fiction; "Il barbiere complottista", di Valerio Ferrara, vincitore de La Cinef, la sezione del Festival di Cannes dedicata ai film realizzati dagli studenti delle scuole di cinema; e "The Monkey", dell'italiano Lorenzo Degl'Innocenti e dello spagnolo Xosé Zapata, Premio Goya 2022 per il miglior cortometraggio di animazione. Completano il programma della sezione Intrecci mediterranei"My Girlfriend", di Kawthar Younis (Egitto, 2022, 16'), "AirHostess-737", di Thanasis Neofotistos (Grecia, 2022, 17'), "The place that is ours", di Zena Agha e Dorothy Allen-Pickard (Palestina/UK, 2022, 13'), "Warsha", di Dania Bdeir (Libano, 2022, 16'), "Guerra tra poveri", di Kassim Yassin Saleh (Italia, 2022, 15'), "Ice Merchants", di João Gonzalez (Portogallo, 2021, 14'), "Shpija", di Flaka Kokolli (Kosovo, 2022, 7'), "Swimming Lesson", di Vardit Goldner (Israele, 2021, 5'), "Bahçeler Put Kesildi", di Ali Kabbar (Turchia, 2022, 20'), "Memoir of a Veering Storm", di Sofia Georgovassili (Grecia, 2022, 14'), "The Garbage Man", di Laura Gonçalves (Portogallo, 2022, 11'), "Sur la tombe de mon père", di Jawahine Zentar (Marocco/Francia, 2022, 24'), "Tria - del sentimento del tradire", di Giulia Grandinetti (Italia, 2022, 17"), "L'Ombre des papillons", di Sofia El Khyari (Marocco/Francia, 2022, 9'), "Hafra'at Hitmotetut Hamoshava", di Amos Holzman (Israele, 2021, 16'), "Reginetta", di Federico Russotto (Italia, 2022, 20'), "Le variabili dipendenti", di Lorenzo Tardella (Italia, 2022, 15') e "Frida", di Mohamed Bouhjar (Tunisia, 2021, 21'). Appuntamento ormai di rito di Passaggi d'Autorte è una serie di film che arrivano dalla più grande manifestazione internazionale dedicata ai cortometraggi nonché secondo festival cinematografico in Francia, dopo Cannes: il Festival du court métrage de Clermont-Ferrand. Sabato 3, dalle 21.30, alla presenza di Roger Gonin, membro del comitato di selezione internazionale del festival di Clermont-Ferrand, saranno proiettati sei lavori: "Bestia", di Hugo Covarrubias (Cile, 2021, 15'); "Birds", di Katherine Propper (USA, 2021, 14'); "Concatenation 2 - Olympic Game", di Donato Sansone (Italia, 2020, 1'); "Partir un jour", di Amélie Bonnin (Francia, 2021, 26'), Premio del pubblico competizione nazionale; "Titan", di Valéry Carnoy (Belgio/Francia, 2021, 19'); "Trois grains de gros sel", di Ingrid Chikhaoui (Francia, 2021, 28'). Dalla Francia arrivano anche i film in programma sotto l'insegna Focus, la sezione di Passaggi d'Autore dedicata alla cinematografia di un Paese del Mediterraneo diverso a ogni edizione. Sette i cortometraggi in visione il pomeriggio di martedì 6: "Au revoir Jérôme!", film di animazione di Gabrielle Selnet, Chloe Farr e Adam Sillard (2021, 8'), premio speciale della Generation 14plus International Jury per il miglior cortometraggio alla Berlinale 2022, "Les humains sont cons quand ils s'empilent", di Laurène Fernandez (2021, 4'), "Caillou", di Mathilde Poymiro (2021, 25'), "A.O.C.", di Samy Sidali (2021, 18'), "Ibiza", di Hélène e Marie Rosselet-Ruiz (2021, 21'), "Planète triste", di Sébastien Betbeder (2021, 29'), e "Les Larmes de la Seine", altro film d'animazione firmato a più mani da Yanis Belaid, Eliott Benard, Alice Letailleur, Étienne Moulin, Hadrien Pinot, Lisa Vicente, Nicolas Mayeur, e Philippine Singer (2021, 9'). Domenica 4, la chiusura di una serata densa di incontri e proiezioni è, dalle 21.30, con la selezione di cortometraggi dall'edizione 2022 del Sarajevo Film Festival (SFF), uno dei più importanti eventi cinematografici dei Balcani, che si tiene nella capitale della Bosnia-Erzegovina dal 1995, e che a Passaggi d'Autore ha una propria sezione dal 2019. Con la partecipazione della selezionatrice per le sezioni Competition Programmes del SFF Asja Krsmanovic e di alcuni registi e autori dei film scelti per rappresentare il festival bosniaco, è in programma la visione di cinque cortometraggi: "Nije Zima Za Komarce", di Josip Lukic e Klara Sovagovic (Croazia, 2022, 29'), premio Heart of Sarajevo for best student film; "Amok", di Balázs Turai (Romania, 2021, 15'), premio Heart Of Sarajevo For Best Short Film, qualificato per gli Academy Award®; "Boja", di Ana Fernandez De Paco (Bosnia Erzegovina, 2022, 15'), menzione speciale della giuria del festival; "Ribs", di Farah Hasanbegović (Bosnia Erzegovina, 2022, 8'); "Babajanja", di Ante Zlatko Stolica (Croazia, 2022, 13'), menzione speciale Programma documentari. Nella sezione del festival Intrinas si fa invece il punto sulla produzione di cortometraggi di autori sardi, negli ultimi anni cresciuta in qualità e in numero, e sul lavoro di tanti nuovi registi isolani che con le loro opere hanno partecipato a festival nazionali e internazionali. Sei i cortometraggi selezionati con la collaborazione della Fondazione Sardegna Film Commission, in visione lunedì 5 dicembre alle 10 per le scuole superiori e alle 21.30 per tutto il pubblico: "Mammarranca", di Francesco Piras (2022, 15'), vincitore quest'anno della nona edizione di Visione Sarde; "Fradi miu", di Simone Contu (2022, 21'); "Senza te", di Sergio Falchi (2022, 18'); "Santamaria", di Andrea Deidda (2021, 13'); "Dalia", di Joe Juanne Piras, (2022, 17'); "Pensaci", di Peter Marcias (2022, 9'). In occasione del centenario della nascita, Passaggi d'Autore dedica un omaggio a Pier Paolo Pasolini, con la proiezione, domenica 4 alle 16.30, di tre episodi firmati dal grande intellettuale e regista per altrettanti film: "La ricotta",da "Ro.Go.Pa.G." (1963), "La Terra vista dalla Luna", da "Le streghe" (1967) e "Che cosa sono le nuvole?",da "Capriccio all'italiana" (1968). Ad inquadrare l'evento, un incontro con lo sceneggiatore, scrittore, filmmaker, formatore e critico cinematografico Francesco Crispino. Si è aggiudicato il premio del pubblico alla Settimana Internazionale della Critica della settantanovesima Mostra del Cinema di Venezia: è "Margini" (Italia, 2022, 91'), il film in prima visione per la Sardegna nella giornata di chiusura del festival, giovedì 8 dicembre, alle 18. Ideato da Nicolò Falsetti, regista, e Francesco Turbanti, sceneggiatore e attore protagonista, che sarà presente alla proiezione, il lungometraggio trasporta lo spettatore a Grosseto nel 2008: al centro del racconto tre giovani membri di un gruppo punk che, stanchi di suonare tra sagre e feste dell'Unità, hanno finalmente l'occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese di una famosa band americana. Due ospiti di casa a Passaggi d'Autore tornano a Sant'Antioco per proporre altrettante sezioni sulle nuove forme del cortometraggio. Domenica 4 dicembre alle 18.30 spazio a Videoclip – Music Video d'Autore, un approfondimento sul videoclip musicale, italiano e internazionale a cura del teorico dei media e studioso di sperimentazione audiovisiva Bruno Di Marino. Novità del festival, che si arricchisce di nuove collaborazioni, è una selezione di cortometraggi presentati lo scorso ottobre alla ventesima edizione di Alice nella Città, il festival cinematografico internazionale dedicato alle giovani generazioni, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma. L'appuntamento è martedì 6 dicembre alle 21.30 alla presenza di Niccolò Gentili, selezionatore del festival capitolino. Si parla anche di Web serie, mercoledì 7 dicembre dalle 16.30, nell'omonima sezione curata dalla critica Giusy Mandalà, quest'anno intorno al tema Tra satira e web, attraverso l'esperienza personale e professionale raccontata da Gero Arnone. Il fenomeno seriale digitale viene affrontato cercando di sottolinearne punti di forza, criticità ed evoluzioni attraverso i lavori del regista e autore di contenuti webnativi, televisivi e cinematografici. Al centro dell'incontro due dei suoi ultimi progetti seriali realizzati in collaborazione con Giovanni Scifoni: "La mia Jungla" e "Pro Terra Sancta". Sensibilizzare i giovani alle tematiche ambientali attraverso il mezzo cinematografico e così creare i presupposti per un futuro eco-sostenibile sono gli obiettivi di CortoAmbiente. Per la sezione del festival dedicata alle scuole, martedì 6 dicembre alle 10 si proietta il docufilm "Arbores", alla presenza del regista Francesco Bussalai. Con lui interviene lo scrittore Fiorenzo Caterini, autore del libro "Colpi di scure e sensi di colpa", storia del disboscamento selvaggio e speculativo in Sardegna. Come da tradizione nel festival, una parte importante del suo programma è dedicata alla formazione in ambito cinematografico. È ormai alla tredicesima edizione il laboratorio La traduzione audiovisiva: i sottotitoli per il cinema e la televisione. Tenuto da Luca Caroppo di Raggio Verde Srl, vede coinvolti gli studenti del licei linguistici del territorio e gli studenti dei corsi di Lingue della Facoltà di Studi Umanistici dell'Università di Cagliari. È invece alla nona edizione Critica il Corto – La critica radiofonica, a cura di Claudio De Pasqualis e Francesco Crispino, realizzata in collaborazione con l'emittente cagliaritana Unica Radio. I partecipanti al laboratorio seguiranno gli eventi del festival e ogni giorno racconteranno la manifestazione con una diretta radiofonica, ma anche con contributi scritti - recensioni classiche e approfondimenti più vasti - che verranno pubblicati sul sito di Passaggi d'autore: intrecci mediterranei. Novità dell'edizione di quest'anno è l'istituzione di un premio ai migliori lavori delle sezioni Intrecci Mediterranei e Intrinas assegnato dalla Giuria Giovani composta dauniversitari che seguono il laboratorio di critica cinematografica radiofonica e studenti delle scuole superiori. Giovedì 8 dicembre alle 16.30 la proclamazione dei film vincitori. Nel corso della serata sarà proiettato il documentario "L'Ulisse", di Marta Massa e Patrik Varsi, sullo scultore Antonio Cauli, autore delle sculture/premio al miglior cortometraggio. Mercoledì 7 dicembre alle 9si presentano invece i risultati dellaboratorio con gli studenti della scuola primaria dell'I.G. Sant'Antioco-Calasetta "Stamps – ridisegniamo la natura", a cura dell'illustratrice Francesca Massai con la collaborazione della Cineteca di Bologna. Le sei giornate del festival saranno scandite dagli appuntamenti quotidiani di Passeggiando con gli autori, con l'attrice Marta Bulgherini in dialogo in live streaming con alcuni registi ospiti del Festival, da una località o luogo caratteristico di Sant'Antioco. Giovedì 8 alle 21.30 ritorna Intrecci musicali, l'appuntamento ormai consueto di Passaggi d'Autore che suggellerà anche questa edizione del festival: il Mediterranean Ensemble diretto dal sassofonista, compositore e direttore musicale del festival Emanuele Contis torna a Passaggi d'autore con un progetto che quest'anno vede la collaborazione con la Francia. A essere ospitata sarà un'intera band che risponde al nome di Levita, con la cantante di origine lituana Vita Levina, Arthur Links alla chitarra, il contrabbassista sardo (ormai da anni a Parigi) Maurizio Congiu, e Bruno Marney alla batteria, affiancati per l'occasione dallo stesso Emauele Contis al sassofono che curerà gli arrangiamenti; un concerto che si annuncia all'insegna delle intramontabili "chansons francais", tra jazz, manouche e musica popolare, per trasportare il pubblico in un viaggio ideale a bordo dei bateaux mouches tra le acque della Senna. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito. Informazioni e aggiornamenti sul sito www.passaggidautore.it e alla pagina www.facebook.com/passaggidautore. La diciottesima edizione di Passaggi d'Autore - Intrecci mediterranei è organizzata dal il Circolo del Cinema "Immagini" con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Sant'Antioco, della Fondazione Sardegna Film Commission, della Fondazione di Sardegna, e di Sardegna 2030 - Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile, con il patrocinio della Presidenza della Regione Autonoma della Sardegna, di UNICEF Italia e del Touring Club Italiano; media partner Unica Radio, Fred Film Radio, TeleSardegna, Shift 72, Festival Scope, Film Tv, Vybress, OrangeFactory; partner Sarajevo Film Festival, Festival du court métrage de Clermont-Ferrand, Brandon Box, Visioni da Ichnussa, Clorofilla Film Festival, Welcome To Sant'Antioco, Cineteca Bologna, Coop Med, F.I.C.C. - Federazione Italiana Circoli del Cinema, con la collaborazione di Calabrò, Assistech, Boost,TuttoSantAntioco e Cantine Sardus Pater.
Émission du 21 septembre 2022, une comédie musicale pour la rentrée de Mayday- Vocalises (On s'échauffe avec Tyb)- Je chante dans un micro (chanter sous la pluie par Tyb)- Pipeline et parapluies (rencontre de Namé à Cherbourg, K. aux ciseaux)- Recette pour un nuc' d'amour (chanson de Mouche)- À reculons (dialogue du Frigo)- Dieu sauve la reine (détournement punk du Frigo)- Le chant lyrique de Marguerite (rencontre de Marguerite et Namé)- Marche funèbre pour cinéastes (oraison du Frigo)- Ritournelles à Rochefort (micro-trottoir de Namé et Luigi)- Calabrisella (les archives de Luigi)- Les démons de Renaud (jusqu'au bout de la nuit par Mouche)- Amusicalement (entretien de Quidam)- On doit s'en aller (final de Mouche)Avec des extraits de films et de chansons détournés et empruntés à "Marguerite" de Xavier Giannoli, "Singing in the rain" de Stanley Donen, "les parapluies de Cherbourg" de Jacques Demy, "peau d'âne" de Jacques Demy, "Radioactivity" de Kraftwerk, les Sex Pistols, la chanson de Craonne, Chopin, 2 automnes 3 hivers de Sébastien Betbeder, la Salamandre d'Alain Tanner, les histoires du cinéma de Godard, et un extrait de son film "bande à part", les demoiselles de Rochefort de Jacques Demy encore, Renaud à l'Olympia, les « démons de minuit » d'Image «je dois m'en aller » de Niagara et les voix de Sissi, Pepper, le Frigo, Tyb, Luigi et Mouche.
Cette semaine 23 nouvelles sorties en salles sont annoncées. Vingt-Trois. Terminées l'époque où il était facile de faire des choix. D'autant plus quand dans le lot, non seulement il y'en a pour tous les goûts mais surtout peu de déchet au vu de la qualité moyenne générale. Alors on peut dire que tout fout le camp. Ça tombe bien, c'est aussi le titre du film le plus singulier du lot, voire le plus stimulant. Ne serait que parce que justement, ce titre se contredit rapidement quand le nouveau film de Sebastien Betbeder marque une réelle continuité pour un réalisateur qui s'efforce de marcher hors des clous. Avec Tout fout le camp, il ne fait qu'amplifier une tendance naturelle, celle d'un cinéma qui a toujours voulu aller voir ailleurs, à s'aventurer dans les genres les plus divers, du fantastique naturaliste à la comédie générationnelle quand il n'allait pas carrément au Groënland pour une trilogie semi-documentaire. L'autre constante restant cette étude sociologique de l'espèce humaine, toujours filmée comme une communauté qui réapprend à se serrer les coudes. Et pourtant Tout fout le camp semble vouloir desserrer les codes. En tous les cas les conjuguer, les culbuter. Si Tout fout le camp démarre dans une veine de buddy movie à la française via l'amitié naissante entre un journaliste et un musicien qui se lance dans la politique, le duo s'élargit rapidement lorsque le duo croise un cadavre qui re-vient à la vie, avant de s'embarquer dans un road-movie surréaliste, façon Bunuel ou Bertrand Blier. Ou plutôt hyperréaliste quand les tribulations de cette petite bande lachée sur une sensationnelle autoroute de cinéma à quatre voies – ici, on peut passer d'une scène gore à une de danse comme d'une séquence toute en brumes gothiques à de la pure comédie loufoque ou noire - sait ramener son code de la déroute à une ligne directrice, en l'occurence le portrait de la génération de trentenaires actuelle qui se désespère d'une autre con-duite qui va sacrément de traviole, celle de la politique de Macron. Le souk organisé de Tout fout le camp se fait cohérence absolue dans ses envies de prendre la tangente, d'essayer l'utopie d'un monde plus fou mais moins flou quand il remettrait l'humain au coeur de tout. Après avoir fait plus se marrer que la plupart des comédies françaises sorties cette année, Tout fout le camp, film aussi rebelle qu'inquiet, se met à émouvoir par cette revendication à laquelle il s'attache comme à une bouée de secours. Mais aussi pour en faire une ligne de flottaison à tenir en étant un appel à une joyeuse lutte par la désobéissance. En salles le 14 septembre Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
durée : 00:54:33 - Côté club - par : Laurent Goumarre - Côté Club, le rendez-vous de toute la scène française et plus si affinités. Une heure pour faire le tour de l'actualité musicale et plus encore. Quand la musique rencontre les arts, du cinéma à la BD, du théâtre à la littérature. Bienvenue au Club !
durée : 00:54:33 - Côté club - par : Laurent Goumarre - Côté Club, le rendez-vous de toute la scène française et plus si affinités. Une heure pour faire le tour de l'actualité musicale et plus encore. Quand la musique rencontre les arts, du cinéma à la BD, du théâtre à la littérature. Bienvenue au Club !
C'est devenu un rite depuis bientôt trente ans : la fin de l'été se célèbre à l'Etrange festival, incontournable rendez-vous parisien pour quiconque est féru de contre-culture ou simplement curieux d'une cinéphilie moins commune que celle qui s'affiche dans les multiplexes. Pendant une quinzaine de jours, les salles du Forum des Halles s'ouvrent à des cinématographie méconnues ou oubliées, toute réunies sous une même bannière : avoir été reléguées dans les bas-fonds par la culture officielle et sa vision normative des choses. A l'Etrange festival on s'encanaille autant qu'on se cultive au gré de découvertes récentes ou de raretés exhumées. Au delà d'un havre accueillant avec bienveillance tout ce que le cinéma peut avoir d'hors normes. L'Etrange festival est devenu au long des années une sorte de boussole quand sa sélection n'a de cesse de proposer des alternatives au cinéma formaté, lisse qui fait l'ordinaire d'un public qu'il invite sans cesse à quitter ses oeillères.Et quelles sont donc les réjouissances prévues pour l'édition de cette année ?Difficile de privilégier l'une ou l'autre des thématiques, puisque que comme à son habitude, L'étrange festival tient presque plus d'une manifestation d'agit-pop contre-cuturelle, ouverte à tous les horizons, redessinant ainsi une mappemonde de cinéma. Ainsi cette 28eme édition est entre autres allée voir autant ce qui se passe du côté de la jeune génération de réalisateurs de films de genre sud-coréens que d'Europe ou d'Asie centrale mais aussi les derniers opus de cinéastes français ayant toujours refusé les terrains balisés, comme Guillaume Nicloux ou Sébastien Betbeder. On pourra tout autant y causer scène musicale post-punk locale ou performance artistique avec les documentaires Who Killed Nancy ou L'artiste à la phalange coupée. Mais aussi découvrir Mike De Leon Mike De Leon, réalisateur philippin aux commandes d'un cinéma aussi ésotérique que politique s'alliant à l'inquiétude du fantastique pour parler autant du poids de la religion que de la lutte des classes. Revenir sur la production populaire iranienne des années 50 à 70, via une rétrospective du cinéma Farsi, dans toutes ses contradictions quand il mettait en scène tous les excès et la prétendue décadence que le pouvoir voulait éradiquer au nom des bonnes mœurs. Ou encore rendre hommage à un oublié de la nouvelle vague japonaise, Masahiro Shinoda, dynamiteur de genre, du film de Yakuza au théatre de marionnettes pour en faire des appels à la rebellion contre tous les ordres établis. Voire s'aventurer dans la part méconnue de la filmographie de Victoria Abril pour rappeler qu'avant d'être une égérie de Pedro Almodovar elle était déjà une actrice provocante et engagée. On en oublierait presque les traditionnelles cartes blanches, cette année offertes à l'ex-pornstar désormais brillante sociologue Ovidie, Dominik Moll dont La nuit du 12 est un des succès surprises du moment ou l'activiste et légende de la musique industrielle Cosey Fanni Tutti. Un menu pantagruélique qui amènerait presque à penser que l'étrange festival porte finalement mal son nom, quand il n'est qu'une invitation à ce qui devrait être une chose normale : savoir être ouvert aux formes et propos transgressifs, plus que jamais nécéssaire dans une époque qui elle devient de plus en plus étrange à force de se soumettre aux pensées grégaires. Jusqu'au 18 septembre au Forum des images à Paris. Notre politique de confidentialité GDPR a été mise à jour le 8 août 2022. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
Le concept? Quatre lecteurs passionnés – Marco Duchesne, Raymond Poirier, Édouard Tremblay et Jérôme Vermette – se rencontrent autour de quatre titres, sélectionnés par l'un d'entre eux, pour échanger et discuter. Une opportunité de comparer différentes perspectives autour d'un même albums, autant que de tisser des liens entre les ouvrages «à l'étude».Au menu du club de lecture du 29 octobre 2021 : MalaisesLa thématique a été sélectionnée par Édouard et, nouvelle habitude pour la saison 2021-2022, chacun des collaborateurs du Club a été invité à fournir un album de son choix. La sélection du 29 octobre inclus : La Virginité passé 30 ans – Souffrances et désirs au quotidien, d'Atsuhiko Nakamura et Bargain Sakuraichi (Akata), Anna, de Stéphane Betbeder et Christophe Bec (La Boîte à bulles), J'ai tué le soleil, de Winshluss (Gallimard) et Trame, le poids d'une tête coupée, de Rathinger (Atrabile).
Dans le 60e épisode du podcast Le bulleur, on vous présente la bande dessinée L'alcazar, un one shot de Simon Lamouret édité chez Sarbacane. Cette semaine aussi, on revient sur l’actualité de la bande dessinée et des sorties avec : - La sortie de l'album Tout n'est qu'illusion, quatrième tome de la série Stern que l'on doit à Julien Maffre pour le dessin et Frédéric Maffre pour le scénario et c'est édité chez Dargaud - La sortie de La fuite du cerveau, one shot de Pierre-Henry Gomont que l'on doit aux éditions Dargaud - La sortie du second et dernier volet du diptyque Le banquier du Reich de Pierre Boisserie et Philippe Guillaume pour le scénario et Cyrille Ternon pour le dessin et c'est édité chez Glénat - La sortie de Piments zoizos, un one shot de Tehem en collaboration avec l'historien Gilles Gauvin et c'est édité chez Steinkis - La sortie d'Un homme comme une autre, one shot que l'on doit à Stéphane Betbeder pour le scénario et Federico Pietrobon pour le dessin et c'est édité chez Soleil
durée : 00:53:22 - Popopop - par : Antoine de Caunes - A l'occasion de la sortie du film Mona & Ulysse, Antoine de Caunes avait reçu Eric Cantona et le réalisateur Sébastien Betbeder. Nous vous proposons la réécoute de cet entretien. En deuxième, Riad Sattouf sera de retour pour nous raconter la vie d'Esther sous différents formats, en BD et en série animée.
durée : 00:53:22 - Popopop - par : Antoine de Caunes - A l'occasion de la sortie du film Mona & Ulysse, Antoine de Caunes avait reçu Eric Cantona et le réalisateur Sébastien Betbeder. Nous vous proposons la réécoute de cet entretien. En deuxième, Riad Sattouf sera de retour pour nous raconter la vie d'Esther sous différents formats, en BD et en série animée.
"Dans le costume contemporain il y a plein d'enjeux qu'on n'imagine pas... pour finir avec un jean et un T-shirt !" Dans ce sixième épisode de Profession : costumière, le micro est tendu à Anne Billette, costumière de Christophe Honoré (LES CHANSONS D'AMOUR, NON MA FILLE TU N'IRAS PAS DANSER) et chef costumière de Mati Diop (SNOW CANON) et Sébastien Betbeder (2 AUTOMNES 3 HIVERS, VOYAGE AU GROENLAND...). Anne nous raconte comment de comédienne elle est arrivée aux costumes (0:52), sa rencontre décisive avec le créateur de costumes Pierre Canitrot (8:03), leur collaboration sur LES CHANSONS D'AMOUR (8:34), la série Clara Scheller (11:32), VILAINE (12:27). Elle nous parle ensuite de sa collaboration avec Sébastien Betbeder (13:52) et notamment de 2 AUTOMNES 3 HIVERS (16:42) et de la robe de la fille de l'eau portée par Vimala Pons dans MARIE ET LE NAUFRAGÉS. Nous parlons ensuite de Mati Diop (28:09), sacrée au dernier Festival de Cannes pour son premier long métrage ATLANTIQUE, qu'elle avait accompagnée sur le court métrage SNOW CANON. Anne décrit avec passion ses costumes de cinéma préférés (33:30), ce qui lui plaît le plus dans son métier (47:18) et ses envies pour la suite (48:15). Retrouvez Profession : costumière sur Instagram : @professioncostumiere Un podcast signé Céleste Durante.
durée : 00:05:08 - Cinéma week-end - par : Florence LEROY - Le réalisteur Sébastien Betbeder trace son sillon dans le cinéma français, on retrouve ici ses thèmes préférés : la jeunesse, la vie loin des grandes villes, et toujours, la même poésie.
Sébastien Betbeder met en scène trois trentenaires, amis de longue date qui se sont perdus de vue. Leurs retrouvailles sont, pour eux, l’occasion de réinventer leur vie et de retrouver la douce folie de leur enfance. Comme dans Ulysse & Mona, son précédent film sorti il y a moins d’un an, Debout sur la montagne emmène ses personnages loin du tumulte de la ville : trois trentenaires, Hugo (Bastien Bouillon), Stan (William Lebghil) et Bérénice (Izïa Higelin) se retrouvent dans le village où ils ont grandi, alors que Hugo enterre son grand frère (Jérémie Elkaïm). Un podcast produit par Le Quotidien du Cinéma
Chaque mardi Diane Lestage, la cheffe du service Cinéma de Maze, participe à l'Amuse Gueule, une émission de VL Média, diffusée en direct de 19h à 20h, sur vl-media.fr. Dans sa chronique, elle fait le tour des sorties ciné à venir, à travers les critiques de films écrites par nos journalistes, à retrouver sur maze.fr. Cette semaine, on évoque Il Traditore, le film de Marco Bellochio sur la mafia sicilienne ; Debout sur la montagne, la nouvelle comédie de Sébastien Betbeder ; et Un monde plus grand de Fabienne Berthaud, avec une Cécile de France qui s'essaye au chamanisme. Si vous voulez écouter l’émission en intégralité, le podcast de l’Amuse Gueule est à retrouver chaque semaine sur le site vl-media.fr.
Debout sur la montagne, film de Sébastien Begbeder, n'est pas un film de randonneur. Dans ce film, il est beaucoup question de retrouvailles. D'abord celle au centre du récit entre trois potes d… See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
durée : 00:28:15 - Le Réveil culturel - par : Tewfik Hakem - Rencontre avec le comédien, William Lebghil, pour la sortie du film "Debout sur la montagne", de Sébastien Betbeder " - réalisation : Vincent Abouchar - invités : William Lebghil Comédien
durée : 00:28:15 - Le Réveil culturel - par : Tewfik Hakem - Rencontre avec le comédien, William Lebghil, pour la sortie du film "Debout sur la montagne", de Sébastien Betbeder " - réalisation : Vincent Abouchar - invités : William Lebghil Comédien
LA CHRONIQUE CINE les mercredi et vendredi à 9h et 20h. Jeanne Beyrand nous parle des sorties des films. Cette semaine, deux films à l'affiche "Si Beale Street pouvait parler" de Barry Jenkins avec Regina King, Stephan James, Kiki Layne and Dave Franco et "Unlysse & Mona" de Sébastien Betbeder avec Eric Cantona et Quentin Dolmaire.