Podcast appearances and mentions of Rolf Hochhuth

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Rolf Hochhuth

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Best podcasts about Rolf Hochhuth

Latest podcast episodes about Rolf Hochhuth

Hörspiel - Deutschlandfunk Kultur
Rolf Hochhuths „Der Stellvertreter“ - Hörspielcollage über die Kirche im NS

Hörspiel - Deutschlandfunk Kultur

Play Episode Listen Later Mar 18, 2023 73:43


• Doku-Hörcollage • Rolf Hochhuth löste mit seinem Theaterstück über die Haltung des Vatikan zum Holocaust einen Skandal aus. Der Streit geht bis heute weiter.Nach dem gleichnamigen Theaterstück von Rolf Hochhuthwww.deutschlandfunkkultur.de, HörspielDirekter Link zur Audiodatei

Eine Stunde History  - Deutschlandfunk Nova
NS-Debatte - Der Stellvertreter

Eine Stunde History - Deutschlandfunk Nova

Play Episode Listen Later Feb 17, 2023 36:49


Im Februar 1963 wird in West-Berlin am Theater am Kurfürstendamm das Stück "Der Stellvertreter" von Rolf Hochhuth uraufgeführt. Es geht um die Rolle des Papstes bei den NS-Verbrechen an den Juden. **********Ihr hört in dieser "Eine Stunde History":00:10:40 - Die Hochhuth-Biografin Birgit Lahann beschreibt den Dramatiker, der seine Karriere als Lektor bei einem großen deutschen Verlagshaus begonnen hat.00:18:31 - Der Theologe Klaus Kühlwein trägt zusammen, was über Papst Pius XII. und seine Zeit als päpstlicher Nuntius in Deutschland bekannt ist.00:26:10 - Der Historiker Thomas Brechenmacher ordnet die Diskussion um den "Stellvertreter" in die damalige gesellschaftliche Situation in der Bundesrepublik ein.**********Den Artikel zum Stück findet ihr hier.**********Ihr könnt uns auch auf diesen Kanälen folgen: Tiktok und Instagram.

BASTA BUGIE - Santi e beati
Morto il gesuita tedesco che ha smontato per sempre la leggenda nera su papa Pio XII

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Oct 19, 2022 11:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7187MORTO IL GESUITA TEDESCO CHE HA SMONTATO PER SEMPRE LA LEGGENDA NERA SU PAPA PIO XII di Ermes DovicoIl 12 ottobre è morto padre Peter Gumpel, gesuita tedesco di 98 anni (ne avrebbe compiuti 99 il 15 novembre). Gumpel è noto in particolare per aver potuto accedere, fin dal 1965, alla documentazione sul pontificato di Pio XII contenuta nell'Archivio Segreto Vaticano (l'odierno Archivio Apostolico) e aver così contribuito a smontare, insieme ad altri storici, le leggende nere che circolavano su papa Pacelli.Leggende che avevano raggiunto il culmine nel ‘63, attraverso la rappresentazione teatrale Il Vicario del drammaturgo Rolf Hochhuth, che accusava il Pastore Angelico di essere rimasto passivo e indifferente di fronte al genocidio compiuto dai nazisti. Una "tesi teatrale" che fa a pugni con la realtà di un pontefice, quale Pio XII, che mise in piedi un'opera capillare per offrire rifugio, nutrimento e salvezza a migliaia di ebrei. Eppure, la suddetta tesi non è mai scomparsa dalla propaganda anticattolica, di cui lo stesso padre Gumpel, come testimoniava, faceva esperienza nel suo lavoro di storico.La Nuova Bussola ha intervistato don Nicola Bux, che ha conosciuto personalmente il gesuita tedesco.Don Bux, ci può tratteggiare innanzitutto la figura di padre Gumpel?Apparteneva a una famiglia nobile tedesca, che fu perseguitata sotto il governo nazista a causa delle sue origini ebraiche e costretta a emigrare. Il suo ruolo di storico ha avuto risalto, essenzialmente, per i suoi lavori di ricerca e di acclaramento della verità sulla figura di Pio XII. Era già noto ai tempi di Paolo VI, perché fu allora che si approfondirono le ricerche su Pacelli. Papa Montini stimava molto Pio XII (con il quale aveva lavorato quando era Sostituto alla Segreteria di Stato) e perciò volle che si pubblicassero documenti per attestare l'opera di Pacelli durante la guerra. Al Concilio Vaticano II lo stesso Paolo VI chiese che fosse avviata contemporaneamente la causa di beatificazione sia di Giovanni XXIII che di Pio XII. Poi, sotto Benedetto XVI, la postulazione della causa di Pacelli è stata affidata ai gesuiti, anche perché i gesuiti sono stati consiglieri di Pio XII, che si avvaleva molto del loro aiuto. Faccio notare che già due mesi dopo la sua morte era stata pubblicata la prima preghiera per chiedere la sua beatificazione: Pio XII morì infatti il 9 ottobre 1958 e già l'8 dicembre di quell'anno veniva dato l'imprimatur a un suo santino.Che ruolo ha avuto padre Gumpel nella causa?Padre Gumpel, in particolare, è stato il relatore della causa di beatificazione di Pio XII per trent'anni, dal 1983 al 2013. In quell'arco temporale, nel 2009, la Chiesa ha riconosciuto le virtù eroiche di papa Pacelli, che è quindi stato proclamato venerabile da Benedetto XVI. Papa Ratzinger si è servito fino alla fine della collaborazione di padre Gumpel, per fugare l'ultimo dubbio che pesava sul processo di beatificazione, e cioè se Pio XII avesse fatto tutto il possibile per aiutare e salvare gli ebrei. Gumpel, appunto, fugò con grande perizia gli ultimi dubbi in merito. Tra l'altro, incontrò il leader di un gruppo di circa 800 rabbini ebrei ortodossi nordamericani che gli diede una dichiarazione scritta in cui spiegava che gli ebrei ortodossi non erano d'accordo con quei fratelli nella fede che si intromettono nelle questioni interne della Chiesa. È noto che sulla vicenda di Pio XII hanno pesato condizionamenti politici di parte, che hanno rallentato l'iter per la beatificazione, ma che padre Gumpel riuscì bene a "dribblare" con la forza della documentazione storica, che attesta il comportamento esemplare del Santo Padre.Padre Gumpel si rammaricava per il fatto che ci fossero personaggi noti, anche in ambienti cattolici, che non sostenevano la beatificazione di Pio XII.Sì, io ho avuto modo di conoscerlo e di parlare con lui, quando era ancora in forze. Poi negli ultimi anni è stato ricoverato in infermeria e quindi non ha più seguito la postulazione, anche perché la causa - raggiunto il grado della venerabilità - attende solo il riconoscimento di un miracolo per la beatificazione e poi di un altro per la canonizzazione.Lui supervisionò la positio sulle virtù di Pio XII, un lavoro di tremila pagine.Certamente è un lavoro in cui ha avuto un grande ruolo, e si è avvalso di tanti collaboratori. Padre Gumpel era convintissimo della santità di papa Pacelli. Un'altra grande figura nella causa è stato il postulatore padre Paolo Molinari (†2014). Dopo la morte di Molinari, che faceva seguito a quella dello storico gesuita Pierre Blet (†2009) - uno dei quattro autori della monumentale opera in francese "Atti e documenti della Santa Sede relativi al periodo della Seconda Guerra Mondiale" - padre Gumpel era diventato una sorta di ultima memoria storica di Pio XII e dell'epoca in cui l'Archivio Vaticano sul suo pontificato (aperto dal 2020) era inaccessibile ai più. Come dicevo, fu Paolo VI che fece pubblicare quella documentazione sul periodo della guerra, per chiarire ulteriormente il ruolo di Pio XII.Ci può fare qualche esempio di ritrovamento storico illustrato da padre Gumpel?Lui ha fatto parecchie scoperte. Ma una che vorrei indicare, visto anche il 60° anniversario dal suo inizio, è quella sulla convocazione del Concilio ecumenico. Molti non sanno che Pio XII avrebbe voluto riprendere il Concilio Vaticano I che era stato interrotto a seguito della Presa di Roma. Con Pio XI non fu possibile concretizzare la cosa, per le contingenze storiche. Pio XII aveva ripreso il piano di convocazione del Concilio; a volte è stato detto che egli non l'abbia convocato perché si sentiva anziano: nel 1951 aveva 75 anni, con alle spalle le fatiche dell'Anno Santo (1950). Poi iniziarono a manifestarsi nel Santo Padre i prodromi della grave malattia che lo afflisse, come scriveva lo stesso Gumpel, e che nel ‘54 fecero seriamente temere per la sua vita. Ma questi non erano gli unici fattori, ce ne furono altri, che fanno capire perché Pio XII non abbia, per prudenza, convocato il Concilio: Pacelli sapeva bene che un eventuale Concilio - per le materie gravi da trattare, per i tempi e le divergenze di allora - si sarebbe protratto per un po' di anni. E quindi lui era convinto che in quell'epoca - siamo all'inizio degli anni Cinquanta, con la Cortina di ferro e l'impedimento per molti vescovi dell'Europa orientale - non ci fossero le condizioni per una convocazione conciliare. Comunque, come sappiamo, e questo Gumpel lo mette bene in evidenza, il magistero di Pio XII ha avuto un'influenza considerevole sul Vaticano II, al punto che è la fonte più citata nei documenti conciliari. A proposito vorrei fare una riflessione.Quale?Se ci sarà la beatificazione di Pio XII si ricomporrà forse quella "rottura" tra Chiesa preconciliare e postconciliare, menzionata da Benedetto XVI nel celebre discorso del 2005 sulla necessità di un'ermeneutica della continuità. Il fatto che Benedetto XVI abbia contribuito a rilanciare la causa di Pio XII con la dichiarazione sull'eroicità delle virtù, e quindi la venerabilità, dimostra che l'ermeneutica della continuità ha bisogno di un segnale. Pio XII ha collaborato tanto con i gesuiti e spero che ora che c'è un Papa gesuita possa arrivare questo segnale.Dagli studi di Gumpel è emersa anche la vicenda della religiosa addetta al governo dell'appartamento di Pio XII, la tedesca suor Pascalina Lehnert, che durante il conflitto coordinò - su incarico del Santo Padre - l'accoglienza degli ebrei in diversi monasteri e lei stessa andava in giro per Roma alla guida di un furgone, distribuendo cibo e vestiti.Sì, oltre che nelle ricerche di padre Gumpel, questo è un aspetto ben documentato da Dominiek Oversteyns, della Famiglia spirituale "L'Opera", che a Boccea (Roma) ha creato un piccolo museo, allestito grazie al contributo della stessa suor Pascalina. La cosa che impressiona quando si visita quel museo sono le scarpe - bucate nella suola - di Pio XII, che lui non faceva riparare per devolvere il più possibile ai bisognosi. Durante la guerra non faceva accendere i caloriferi in Vaticano, per solidarietà con le tante famiglie che stavano al freddo. La carità di quest'uomo, papa Pacelli, è stata grande, ma mai sbandierata. Sempre Oversteyns ha fatto una mole imponente di ricerche sulle famiglie ebraiche, raccolte su un sito Internet, in cui censisce tutti gli interventi fatti da Pio XII in favore degli ebrei a Roma.Nel 2021 è stato anche pubblicato il libro di Johan Ickx (Pio XII e gli ebrei), che da decenni lavora negli archivi della Santa Sede. Non so in che modo abbiano collaborato Gumpel e Ickx, ma quest'ultimo, nel volume, inserisce nei ringraziamenti il gesuita tedesco. In questo libro si descrive tra l'altro la storia del bureau, l'apposito ufficio creato da Pio XII per aiutare gli ebrei.Ickx ha contato - nell'archivio della Seconda Sezione della Segreteria di Stato - 2800 richieste di aiuto, relative a circa cinquemila persone. E spiega che si tratta di cifre che potrebbero un giorno essere riviste al rialzo...Esatto. Perciò risultano avvilenti i tentativi da parte di certa pubblicistica anticattolica di dipingere Pacelli come "il Papa di Hitler", quando invece i nazisti, come spiegava padre Gumpel sulla base dei documenti dell'epoca, odiavano Pio XII. E tra i fedeli la devozione è molto viva. L'attuale postulatore generale dei gesuiti, padre Pascual Cebollada, mi ha detto che ogni giorno giungono alla postulazione richieste da tutto il mondo di santini di Pio XII (con le preghiere per impetrarne la beatificazione), a conferma della sua fama di santità.

Literatur Radio Hörbahn
Kath-Akademie AKTUELL: Der Streit um Rolf Hochhuths „Der Stellvertreter“

Literatur Radio Hörbahn

Play Episode Listen Later Jun 5, 2022 89:35


Wie kam es dazu, dass sich innerhalb von fünf Jahren das historische Bild von Papst Pius XII. fast völlig umkehrte? 1958 wurden Lobesreden auf den gerade verstorbenen Pontifex zum Andenken an den „Papst des Friedens“ gehalten, 1963 wurde Pius XII. wegen seines öffentlichen Schweigens angesichts des Massenmords an den Juden als „der Papst, der schwieg“, sogar als „Verbrecher“ gebrandmarkt. Dieser Sturz ist von der medialen Wirkung des Schauspiels „Der Stellvertreter“ nicht zu trennen, das Erstlingswerk von Rolf Hochhuth, eines 32-jährigen, bis dahin völlig unbekannten deutschen Schriftstellers, das wie ein Blitz in die kulturelle Landschaft der Bundesrepublik einschlug. Ein begeisterter Anhänger Hochhuths brachte es damals auf den Punkt: „Hochhuth kam vor dem Fall“. Prof. Dr. Mark Ruff ist Professor für europäische Geschichte der Neuzeit an der Saint Louis University / Missouri (USA). Sein Vortrag beschäftigt sich mit den Auseinandersetzungen um das Werk „Der Stellvertreter“ in Deutschland in den Medien jener Zeit.

OVT Fragmenten podcast
Uur 1: in memoriam 2020 met Wim Berkelaar, Madeleijn van den Nieuwenhuizen en Xandra Schutte, OVT 27-12-2020

OVT Fragmenten podcast

Play Episode Listen Later Dec 27, 2020 52:33


Het was het jaar van de politiemoord op George Floyd en van de moord op de Franse leraar Samuel Paty door een moslimterrorist. En het was het jaar van de vele doden door corona, de nieuwe epidemie die ook het deel van de wereld dat zich veilig waande in schok bracht. Kortom: een jaar waarin veel mensen stierven. Vandaag houden we ons jaarlijkste in memoriam in de ether, onze eigen requiemdienst. Met onder meer aandacht voor: Shere Hite, de seksuologe van het roemruchte Hite-rapport uit 1976, Rolf Hochhuth, de toneelschrijver die met Der Stellvertreter in 1963 afrekende met oorlogspaus Pius XII, en John Lewis, de Amerikaanse politicus en burgerrechtenactivist. Met bijdragen van journalist en hoofdredacteur van De Groene Amsterdammer Xandra Schutte, historicus Wim Berkelaar en mediacriticus en rechtshistoricus Madeleijn van den Nieuwenhuizen.

OVT
Uur 1: in memoriam 2020 met Wim Berkelaar, Madeleijn van den Nieuwenhuizen en Xandra Schutte, OVT 27-12-2020

OVT

Play Episode Listen Later Dec 27, 2020 52:33


Het was het jaar van de politiemoord op George Floyd en van de moord op de Franse leraar Samuel Paty door een moslimterrorist. En het was het jaar van de vele doden door corona, de nieuwe epidemie die ook het deel van de wereld dat zich veilig waande in schok bracht. Kortom: een jaar waarin veel mensen stierven. Vandaag houden we ons jaarlijkste in memoriam in de ether, onze eigen requiemdienst. Met onder meer aandacht voor: Shere Hite, de seksuologe van het roemruchte Hite-rapport uit 1976, Rolf Hochhuth, de toneelschrijver die met Der Stellvertreter in 1963 afrekende met oorlogspaus Pius XII, en John Lewis, de Amerikaanse politicus en burgerrechtenactivist. Met bijdragen van journalist en hoofdredacteur van De Groene Amsterdammer Xandra Schutte, historicus Wim Berkelaar en mediacriticus en rechtshistoricus Madeleijn van den Nieuwenhuizen.

Katholische Morgenfeier
Der Stellvertreter (Verkündigungssendung)

Katholische Morgenfeier

Play Episode Listen Later Aug 23, 2020 25:45


In seinem "Stellvertreter" wirft Rolf Hochhuth dem Papst Pius XII. vor, nicht öffentlich gegen den Genozid an den Juden protestiert zu haben. Kann ein fehlbarer Mensch "Stellvertreter Christi" sein? Hat Jesus ein Papsttum gewollt? Mit welcher "Stellenbeschreibung"?

mit kann mensch verk juden genozid stellvertreter papst pius xii papsttum rolf hochhuth
hr2 Doppelkopf
"Demokratie ist die Herrschaft der Uninformierten" | Dramatiker Rolf Hochhuth über Glauben an das Moralische

hr2 Doppelkopf

Play Episode Listen Later Aug 17, 2020 48:54


Rolf Hochhuth war einer der wichtigsten deutschen Theaterautoren und bekannt für seine Streitlust. Seine Stücke lösten gesellschaftliche Debatten aus und beeinflussten politische Prozesse. (Wdh. vom 31.05.2006)

Lesungen
Rolf Hochhuth: "Die Berliner Antigone"

Lesungen

Play Episode Listen Later May 17, 2020 29:12


Er war streitbar und umstritten, ein engagierter Autor, politischer Agitator und unbequemer Anwalt der historischen Wahrheit. Zur Erinnerung an Rolf Hochhuth liest Gert Heidenreich "Die Berliner Antigone", die Novelle vom Widerstand einer jungen Frau in Nazi-Deutschland. Und Rolf Hochhuth ist zu hören mit seinem Gedicht für den Hitler-Attentäter Georg Elser.

Literatur - SWR2 lesenswert
Rolf Hochhuth liest sein Gedicht "Bergmänner und Bischöfe"

Literatur - SWR2 lesenswert

Play Episode Listen Later May 17, 2020 3:37


Veröffentlicht in "Die Berliner Antigone" erschienen bei Rowohlt, 1975

Quergelesen | Inforadio
Kraft der Literatur: Abbas Khider und Khaled Khalifa

Quergelesen | Inforadio

Play Episode Listen Later May 17, 2020 15:03


Die Themen Krieg, Flucht, Vertreibung sind in der Corona-Krise in den Hintergrund getreten. Weg waren sie aber nie. In dieser Sendung stellt Nadine Kreuzahler Bücher vor, die von Syrien und dem Irak handeln, vom Leben in der Diktatur.

SWR2 Archivradio - Geschichte in Originaltönen
Hans Filbinger äußert sich zu den Vorwürfen von Rolf Hochhuth

SWR2 Archivradio - Geschichte in Originaltönen

Play Episode Listen Later May 14, 2020 31:17


4.5.1978 | Im Februar 1978 erschienen in einem Vorabdruck Auszüge eines neuen Romans des Schriftstellers Rolf Hochhuth, Titel „Eine Liebe in Deutschland“. Darin bezeichnet Hochhuth den baden-württembergischen Ministerpräsidenten Hans Filbinger als „Hitlers Marinerichter, der sogar noch in britischer Gefangenschaft nach Hitlers Tod einen deutschen Matrosen mit Nazi-Gesetzen verfolgt hat“. Hochhuth nennt Filbinger einen furchtbaren Juristen, der auf freiem Fuß sei „nur dank des Schweigens derer, die ihn kannten“. Am 4. Mai 1978 legt Hochhuth zusammen mit der Wochenzeitschrift „Die Zeit“ nach und präsentiert den Fall Walter Gröger: Ein Matrose der Kriegsmarine, den Filbinger im März 1945 wegen Fahnenflucht hinrichten ließ. Daraufhin äußert sich Filbinger selbst zum Fall und erklärt, er habe Rolf Hochhuth verklagen lassen. Die Vorwürfe selbst weist er zurück: Er habe praktisch keinen Spielraum gehabt, Fahnenflucht sei damals weltweit mit der Todesstrafe geahndet worden. Er habe dem Nationalismus in Wahrheit Widerstand geleistet, wo er konnte. Quelle: Hans-Georg Joepgen.

Eins zu Eins. Der Talk
In memoriam Rolf Hochhuth, Dramatiker

Eins zu Eins. Der Talk

Play Episode Listen Later May 14, 2020 38:49


Er war einer der bekanntesten und markantesten Dramatiker Deutschlands. Seine Stücke wie "Der Stellvertreter" oder "eine Liebe in Deutschland" hatten stets politische Auswirkungen, sie sind anklagend und verstörend, haben ihn weltberühmt gemacht. Jetzt ist Rolf Hochhuth im Alter von 89 Jahren gestorben. Zum Nachhören ein Gespräch mit ihm vom März 2016. Moderation: Daniela Arnu

SWR2 Kultur Info
Vom unbeirrbar Aufrechten zum Unbelehrbaren: Zum Tod von Rolf Hochhuth

SWR2 Kultur Info

Play Episode Listen Later May 14, 2020 3:20


Der Ruhm von Rolf Hochhuth gründet auf dem Erfolg seines berühmten „Stellvertreters“ von 1963 über Papst Pius XII. und sein angebliches Schweigen zum Holocaust. Mit Hochhuth hielt der investigative Journalismus Einzug auf der Bühne - ein bleibendes Verdienst. Der ältere Hochhuth dagegen schien später auf unangenehme Weise nie verlegen, sich in Beziehung zu den größten der deutschen Literatur zu setzen. Sein seltsames Loblied auf den Holocaust-Leugner David Irving ging mit seiner frühen Kirchenkritik nur noch schwer zusammen. Sein mit zunehmenden Alter immer bockigeres Beharren auf mitunter bizarren Standpunkten macht auf traurige Weise deutlich, was aus Rolf Hochhuth mit den Jahren geworden war: Da hatte sich ein unbeirrbar Aufrechter in eine Unbelehrbaren gewandet. Man sollte vor allem dem jungen Rolf Hochhuth ein ehrendes Andenken bewahren.

SWR2 Kultur Info
Trauer um Dramatiker Rolf Hochhuth | 15.5.2020

SWR2 Kultur Info

Play Episode Listen Later May 14, 2020 4:07


Als Mensch konnte Rolf Hochhuth umgänglich und liebenswürdig sein. Als Dramatiker war er unnachgiebig und von einem Furor getrieben, der die Mächtigen das Fürchten lehrte. So erinnern sich die gedruckten und digitalen Feuilletons an Hochhuth, der mit seinem papstkritischen Dokumentar-Stück „Der Stellvertreter“ Theatergeschichte schrieb. Vorgestern ist er im Alter von 89 Jahren gestorben.

WDR 5 Scala
Schriftsteller und Dramatiker Rolf Hochhuth ist tot

WDR 5 Scala

Play Episode Listen Later May 14, 2020 7:58


Er war laut und er hat viele Kontroversen ausgelöst. Einer der großen Dramatiker und Schriftsteller Deutschlands ist gestern im Alter von 89 Jahren gestorben. Dabei hatte Rolf Hochhuth noch Pläne, so berichtet seine Biografin Birgit Lahann.

Fazit - Kultur vom Tage - Deutschlandfunk Kultur
Der Autor des "Stellvertreter": Zum Tod des Schriftstellers Rolf Hochhuth

Fazit - Kultur vom Tage - Deutschlandfunk Kultur

Play Episode Listen Later May 14, 2020 5:17


Autor: Laages, Michael Sendung: Fazit Hören bis: 19.01.2038 04:14

Fazit - Kultur vom Tage - Deutschlandfunk Kultur
Hermann Beil über Rolf Hochhuth - "Er konnte leidenschaftlich dagegen sein"

Fazit - Kultur vom Tage - Deutschlandfunk Kultur

Play Episode Listen Later May 14, 2020 8:34


Hochmoralisch und ein streitbarer Geist: So kannte der Dramaturg und Regisseur Hermann Beil den verstorbenen Rolf Hochhuth, mit dem er oft zusammengearbeitet hat. Aber man habe mit der "Nervensäge" Hochhuth auch wunderbar lachen können. Hermann Beil im Gespräch mit Marietta Schwarz www.deutschlandfunkkultur.de, Fazit Hören bis: 19.01.2038 04:14 Direkter Link zur Audiodatei

Lesart - das Literaturmagazin - Deutschlandfunk Kultur
Kritiker zum Tod des Dramatikers Rolf Hochhuth - "Er legte Wert auf die Verantwortung des Einzelnen"

Lesart - das Literaturmagazin - Deutschlandfunk Kultur

Play Episode Listen Later May 14, 2020 5:10


"Der Stellvertreter", "Juristen", "McKinsey kommt": Viele Werke des Dramatikers Rolf Hochhuth provozierten Skandale. Sein moralischer Impetus habe auch biografische Gründe gehabt, erklärt Literaturkritiker Helmut Böttiger zum Tod des 89-Jährigen. Helmut Böttiger im Gespräch mit Joachim Scholl www.deutschlandfunkkultur.de, Lesart Hören bis: 19.01.2038 04:14 Direkter Link zur Audiodatei

Kultur heute Beiträge - Deutschlandfunk
Zum Tod des Dramatikers Rolf Hochhuth - Abarbeiten an Nachkriegsdeutschland

Kultur heute Beiträge - Deutschlandfunk

Play Episode Listen Later May 14, 2020 5:44


Rolf Hochhuths Werk ist der Inbegriff der politisch engagierten Literatur der deutschen Nachkriegszeit. Seine Stücke lösten immer wieder Kontroversen und Skandale aus. Hochhuth blieb auch nach der Wiedervereinigung ein scharfer Kritiker der deutschen Verhältnisse - ein Nachruf. Von Eberhard Spreng www.deutschlandfunk.de, Kultur heute Hören bis: 19.01.2038 04:14 Direkter Link zur Audiodatei

Kultur heute Beiträge - Deutschlandfunk
Der Vatikan, die Politik, der Kapitalismus. Claus Peymann über Rolf Hochhuth

Kultur heute Beiträge - Deutschlandfunk

Play Episode Listen Later May 14, 2020 10:43


Autor: Schulz, Benedikt Sendung: Kultur heute Hören bis: 19.01.2038 04:14

ARTICOLI di Rino Cammilleri
Sarà aperto l'archivio segreto di Papa Pio XII... ma non ci sarà nessuna sorpresa

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Mar 27, 2019 13:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5589SARA' APERTO L'ARCHIVIO SEGRETO DI PAPA PIO XII... MA NON CI SARA' NESSUNA SORPRESA di Rino CammilleriPapa Francesco apre l'archivio segreto di Pio XII e tutti pensano chissà che cosa. E' quella parola, «segreto», che evoca misteri vaticani alla Dan Brown, come se il venerabile Pio XII («venerabile» vuol dire che il processo di beatificazione ha riconosciuto le sue virtù cristiane vissute «in grado eroico») avesse qualcosa di inconfessabile da nascondere e la Chiesa con lui. Ma nel linguaggio curiale «segreto» vuol dire solo «privato» e l'apertura a scatto ritardato sta a significare che un archivio richiede di essere catalogato e ordinato prima di venire messo a disposizione degli studiosi.Che cosa ci sarà di nuovo in quell'archivio? Niente, perché quel che si doveva sapere sul pontificato di Pio XII è noto da tanto tempo. Infatti, uno studioso come Giordano Bruno Guerri ha scritto su «Il Giornale» (5 marzo 2019), in prima pagina, che è «inutile» quell'archivio. Intendendo forse, anche, che i giudizi ideologici proferiti in tutti questi anni rimarranno identici, e gli antipatizzanti di Pio XII (se non della Chiesa tutta) non cambieranno idea.UN'OPERAZIONE A TAVOLINO DEI SERVIZI SEGRETI COMUNISTIPur essendo noto che l'inizio della campagna sui «silenzi» di Pio XII sul nazismo risale al dramma teatrale Il vicario di Rolf Hochhuth del 1963, un'operazione a tavolino dei servizi segreti comunisti per dare addosso al papa che aveva osato fulminare di scomunica il comunismo, l'ultima volta che la Chiesa ha usato quest'arma. Per esempio, nel suo articolo il Guerri ricorda che Pio XII, da poco asceso al soglio pontificio, in un radiomessaggio si congratulava con la Spagna la cui guerra civile si era conclusa con la vittoria di Franco. «Nazione eletta da Dio come principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo inespugnabile della fede cattolica».Ecco fatto: Pio XII filo-fascista. E che cosa avrebbe dovuto fare, il capo dei cattolici, sorvolare sui 16.200 e rotti tra vescovi, preti, frati e suore ammazzati dai rojos repubblicani tra il 1936 e il 1939? Senza contare i semplici laici trucidati spesso in modo efferato perché trovati con un crocifisso al collo, le migliaia di chiese incendiate, le processioni blasfeme, le statue di Cristo ritualmente fucilate, le tombe di religiose sventrate ed esposte al ludibrio. Se non avesse vinto Franco, il cattolicesimo sarebbe stato spazzato via dalla Spagna, e con l'aiuto di Stalin (e del «compagno Ercoli»).Di più: la vittoria delle sinistre avrebbe trascinato la Spagna nella seconda guerra mondiale, cosa che Franco, invece, ebbe il merito di evitare. E i ministri spagnoli tornarono a giurare sui Vangeli e in ginocchio davanti al Crocifisso. Un papa non avrebbe dovuto gioirne? Continua Guerri: «Quando Germania e Italia attaccarono l'Unione Sovietica il Vaticano e l'Osservatore Romano non nascosero la soddisfazione per l'aggressione». Poveri tapini, quei sovietici «aggrediti», che poco prima avevano spartito proprio con Hitler la Polonia e dal 1917 non facevano che sterminare cristiani.OTTOCENTOMILA EBREI SALVATI GRAZIE A PIO XIIA Pio XII viene rimproverato anche l'avere stigmatizzato «i falsi profeti della lotta di classe e della dittatura del proletariato» (il 13 giugno 1943, rivolgendosi ai lavoratori cattolici). Ohibò, non avrebbe dovuto? Ciò avrebbe fatto, dice Guerri, «sostanzialmente schierandosi a favore del corporativismo fascista». Questo si chiama processo alle intenzioni; in ogni caso, ci sarebbe da aprire un bel discorso sul corporativismo, ma non è qui la sede. Infine, viene chiamato in causa Dino Buzzati, e pazienza se non è un'autorità in merito. Avrebbe sentenziato: «Pio XII doveva levare la voce in una definitiva condanna, rischiando qualsiasi cosa: anche che lo fucilassero e con lui tutti i cardinali. Anche che bruciassero il Vaticano. Avrebbe salvato la Chiesa e avremmo creduto tutti».È arcinoto che quando i vescovi olandesi condannarono il nazismo ottennero solo un ulteriore massacro e i nazisti se la presero anche con le suore cattoliche (santa Edith Stein e sua sorella finirono ad Auschwitz). E gli ottocentomila ebrei salvati grazie a Pio XII? Chissenefrega, dice l'ideologizzato, quel che conta è il principio. Ma il realismo non è opportunismo, checché ne dica Buzzati. Al quale non so, in verità, quanto davvero importasse della «salvezza» della Chiesa.

The Patrick Coffin Show | Interviews with influencers | Commentary about culture | Tools for transformation

 Venerable Pope Pius XII was the pope from 1939 to his death in 1958, straddling an extremely dangerous and unstable time in modern history. He was universally lauded as a hero after World War II for his brave and often risky strategy to counter the reckless Reich machine controlled by Adolph Hitler. Many Jews in particular wrote glowing tributes to this Pope, born Eugenio Pacelli. But a funny thing happened in 1963. A mediocre communist playwright named Rolf Hochhuth came out with an off-off-off Broadway play called The Deputy in which the Holy Father was portrayed as the Fuhrer’s lackie. That was the beginning of a PR campaign to smear the late great pope’s person and legacy. Professor of Law at Ole Miss, Ron Rychlak has specialized in telling the truth and countering the bold lies about Pope Pius XII. Rychlak’s work has been praised by an eclectic array of scholars and leaders, including the Jewish Gary Krupp and Rabbi Eric Silver. If you’ve ever been tongue-tied when you hear solemn nonsense about “Hitler’s Pope,” this is the interview for you. Professor Rychlak has written or edited books that make good use of his legal mind with lots of meticulous research, including the very readable, Hitler, the War, and the Pope  No one has a better grasp of the facts, and your grasp will get stronger after hearing this. Enjoy and share!

Hear what Israel's top experts in the fields of intelligence, security, international relations and diplomacy have to say abo

Pope Pius XII was the most controversial pope in modern times. Pope Benedict XVI's 2009 visit to the Middle East raised new interest in the attitude of the wartime pope toward the Jews. This becomes even more important in light of the possible advancement of his beatification. The issue remains highly problematic, the more so as the Vatican has not yet opened all its archives on Pius XII. A major reassessment of Pius XII's attitude toward the Shoah took place after his death in 1958. Initially various tributes had flowed to the Vatican, including from some Jews. Perhaps the most important event that damaged his image was the tendentious play The Deputy (Der Stellvertreter). It was written by the German Protestant playwright Rolf Hochhuth and staged -- from 1963 onwards -- all over the world. A judgment on Pius XII's attitude during and after the war should not be limited to his silence on the genocide of the Jews. The pope remained largely neutral about the German atrocities against the Polish people. Nor did he condemn the genocidal Catholic Croatian fascist state and its leader Ante Pavelić. This state massacred 350,000 non-Catholics, including thirty thousand Croatian Jews. There is compelling evidence that the Vatican was instrumental in permitting Pavelić to escape from Italy to Argentina in 1947. Pius XII was neither "Hitler's pope" nor a "righteous Gentile." The polished diplomat ultimately won out over the voice of conscience in facing the formidable trial of the Holocaust. The result has been to leave a dark cloud over Christian attitudes toward the Jews, Judaism, and Israel that it has taken decades of patient work to overcome.

Lágrimas en la lluvia
Lágrimas en la lluvia - 083 - Pío XII

Lágrimas en la lluvia

Play Episode Listen Later May 23, 2013 126:14


emisión Nº 83 del programa de IntereconomíaTV presentado por Juan Manuel de Prada Fecha: 23 de septiembre de 2012 Tema: Pío XII Contertulios: Pablo Hispán, Felipe Quero Rodiles, Emilio Sáenz Francés, Andrés Martínez Estaban. también disponible en Youtube (con subtítulos automáticos): https://www.youtube.com/playlist?list=PLVw8hISUcZM7TR9bBrA8gxf7QnE3AfnFo etiquetas: lágrimas en la lluvia, Pío XII, Vaticano, Iglesia, Iglesia Católica, diplomacia, II Guerra Mundial, 2ª Guerra Mundial, Segunda Guerra Mundial, Tercer Reich, alemania nazi, judíos, anticristianismo, anticatolicsimo, el Papa de Hitler, "El Vicario" de Rolf Hochhuth, guerra fría, propaganda, leyenda negra,

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Episode 42 - Bishop Bell - The Play

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Play Episode Listen Later Apr 7, 2011 35:02


Bishop Bell appears as a main character in Rolf Hochhuth's 1967 play entitled "Soldiers". Bell confronts Churchill on the morality of murder from the air, especially when it involves the murder of civilians. Such a confrontation never actually took place, but the Bishop and the Prime Minister had the thoughts and stated them. The PM detested Bell. In Act Three of Hochhuth's play, Bell loses and Churchill wins. In the moral balance, Churchill lost and Bell won. "Soldiers" is a play about the massacre of this world that is repeatedly staged by Power. As in the case of un-manned drone aircraft today. Nobody seems to care. Nobody 'gives'. Yet one day...

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