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I Catari furono seguaci di dottrine ereticali dualiste, diffuse in area cristiana durante il Medioevo contrapponendosi alla chiesa cattolica. L'appellativo Catari- Catharos fu loro applicato a partire dal 1163 dall'abate Ecberto di Schönau (c.1132-1184) che scrisse contro di loro. I catari chiamavano se stessi boni homini, boni christiani, perfecti. Sono conosciuti anche più frequentemente come albigesi, dalla città di Albi, una delle roccaforti catare in Francia. La dottrina dei catari vedeva il bene e il male come forze in continuo conflitto che si propagò soprattutto nel sud della Francia e nell'Italia settentrionale, dove si fece portatrice delle istanze innovatrici e moralizzatrici che avevano animato, già dagli inizi dell'XI secolo, vari gruppi fautori della povertà volontaria e della vita evangelica. Avversati dalla chiesa e dal papato, subirono le feroci persecuzioni dell'Inquisizione.
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
[da giovedìscienza.it]Conosciamo le storie di stregoneria come uno degli aspetti che caratterizzano il Medioevo. È naturale che in un'epoca in cui la scienza faceva i suoi primi passi, gran parte dei fenomeni naturali apparissero magici. L'idea che qualcuno, venuto a conoscenza di quei segreti, li usasse per fini occulti e contro il resto dell'umanità era tutt'altro che peregrina. Le convinzioni religiose contribuivano a questo clima con la contrapposizione di diavoli e angeli, inferno e paradiso, premi e punizioni divine. È un clima culturale che si può riconoscere anche in quel capolavoro della letteratura italiana e mondiale che è la Divina Commedia di Dante Alighieri. Di qui deriveranno qualche secolo dopo i processi alle streghe, i roghi, le storture dell'Inquisizione. Oggi è tutto cambiato. Eppure il pensiero magico, e sul fronte simmetrico il pensiero diabolico e “stregonesco” sopravvivono in forme diverse. Il “complottismo” può essere analizzato sotto questa luce? Credenze e teorie stravaganti continuano a essere ben presenti e diffuse anche nella nostra epoca. La scelta di valori (quella tra ragione e pensiero magico), che fu compiuta nel Seicento, al momento della nascita della scienza moderna, è una scelta che non è mai conclusa, e va sempre ribadita e ripetuta a ogni generazione.Originale: https://www.youtube.com/watch?v=2u3CHO4D34ITwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusica: George Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
[da giovedìscienza.it]Conosciamo le storie di stregoneria come uno degli aspetti che caratterizzano il Medioevo. È naturale che in un'epoca in cui la scienza faceva i suoi primi passi, gran parte dei fenomeni naturali apparissero magici. L'idea che qualcuno, venuto a conoscenza di quei segreti, li usasse per fini occulti e contro il resto dell'umanità era tutt'altro che peregrina. Le convinzioni religiose contribuivano a questo clima con la contrapposizione di diavoli e angeli, inferno e paradiso, premi e punizioni divine. È un clima culturale che si può riconoscere anche in quel capolavoro della letteratura italiana e mondiale che è la Divina Commedia di Dante Alighieri. Di qui deriveranno qualche secolo dopo i processi alle streghe, i roghi, le storture dell'Inquisizione. Oggi è tutto cambiato. Eppure il pensiero magico, e sul fronte simmetrico il pensiero diabolico e “stregonesco” sopravvivono in forme diverse. Il “complottismo” può essere analizzato sotto questa luce? Credenze e teorie stravaganti continuano a essere ben presenti e diffuse anche nella nostra epoca. La scelta di valori (quella tra ragione e pensiero magico), che fu compiuta nel Seicento, al momento della nascita della scienza moderna, è una scelta che non è mai conclusa, e va sempre ribadita e ripetuta a ogni generazione.Originale: https://www.youtube.com/watch?v=2u3CHO4D34ITwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusica: George Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Nata in una famiglia contadina intorno al 1412 a Domrémy e conosciuta anche come “la pulzella d'Orleans”, Giovanna d'Arco è una delle donne più influenti della storia moderna per il suo apporto determinante alla causa francese durante la guerra dei Cent'anni. Convinta di essere guidata da Dio, seppur priva di qualsivoglia educazione militare, riuscì a guidare l'armata francese verso una vittoria decisiva contro il regno d'Inghilterra. Nonostante ciò, verrà comunque catturata l'anno successivo, e condannata al rogo per eresia a soli 20 anni di età. Ma come funzionava il temuto Tribunale dell'Inquisizione? E chi erano le persone che finivano sotto il suo austero giudizio? Proviamo a capirlo assieme ad Anna Silvia Condotta: giurista internazionale, ma soprattutto esperta di storia della stregoneria. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast
Dopo aver terminato l'esplorazione nella prigione segreta dell'Inquisizione, i giocatori della Titanica si trovano di fronte ad una scelta etica: consegnare la cura all'Inquisizione per far cadere i propri capi d'accusa e sperare che fabbrichino una cura su larga scala oppure tenerla per sé, affidandola ai pochi alleati rimasti... Nella speranza che non siano alleati di Malagard camuffati sotto mentite spoglie. Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
L'esplorazione nel carcere segreto dell'Inquisizione sembra essere arrivata ad un punto cardine... i giocatori sono giunti ad un piano senza portali o passaggi verso altre strutture, dove hanno fatto la conoscenza di alcuni prigionieri "speciali". Queste personalità non sono tuttavia l'unica sorpresa all'interno delle celle; è presente infatti una scintilla divina, appartenuta ad una persona speciale per il gruppo. Acquisita la scintilla divina, i giocatori ricevono in dono anche la possibilità di esprimere un desiderio... come decideranno di impiegarlo? Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
Dopo essere riusciti ad entrare nelle roccaforte dell'Inquisizione, gli eroi della Titanica si apprestano a sbaragliare la sicurezza della prigione, gestita da streghe verdi. Lo scontro, tuttavia, sembra la punta dell'iceberg di un problema molto più incisivo e drammatico. Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
Dopo le prime difficoltà, i nostri impavidi eroi si trovano ad esplorare il primo livello del carcere multi-dimensionale dell'Inquisizione, un posto tanto sicuro quanto inespugnabile. Nelle celle sono presenti alcuni personaggi bizzarri e apparentemente piuttosto pericolosi... una tra queste tuttavia sembra essere particolarmente rilevante; all'interno, ridotti in condizioni critiche dalla nuova malattia, sono presenti quattro cloni, uguali a loro in tutto e per tutto. Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
Giunti nelle Paludi Dimenticate, i nostri eroi si mettono alla ricerca del carcere segreto dell'Inquisizione, dove sono rinchiusi i peggiori rifiuti del Piano Materiale e dove sperano sia presente una delle basi della Sorellanza del Fuoconero. Accedervi tuttavia non sarà semplice, come del resto non lo sarà neppure trovare l'entrata segreta. Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
Dopo aver scoperto l'entrata segreta posta nelle profondità delle Paludi Dimenticate, i nostri eroi si apprestano a far luce in merito agli orrori vociferati sul carcere segreto dell'Inquisizione, un posto tanto oscuro quanto abbandonato a sè stesso. Rinchiusi nelle celle di questo carcere, sembrano siano presenti i peggiori rifiuti della società... malvagi talmente disturbati e pericolosi dal non essere redimibili. I loro carcerieri, tuttavia, non sembrano essere propriamente dei vessilli della luce; per monitorare giorno e notte questi criminali, l'Inquisizione si è avvalsa di un accordo di non belligeranza con alcune streghe, che non verranno arse sul rogo a patto che si occupino dei prigionieri... Con qualsiasi mezzo. Potete trovare i video di #IntavernadaKurt su: ● Link Canale Twitch: https://bit.ly/2Nblwj8 ● Link Canale Youtube: https://bit.ly/2H4q228 ● Link Pagina Facebook: https://bit.ly/2EzssEC
O vigésimo sexto episódio do Estudos Medievais recebe Bruno Feitler, professor de História Moderna na Universidade Federal de São Paulo, para tratar da Inquisição. O convidado explica a origem das inquisições europeias e suas organizações, bem como seus objetivos e práticas condenadas. O professor também descreve quais foram os principais grupos investigados pelos tribunais e quais eram as punições mais frequentes, além de analisar como as inquisições foram abordadas pela historiografia recente. Participantes Bruno Feitler (http://lattes.cnpq.br/0826896800266810) Diego Pereira (http://lattes.cnpq.br/5976305294577788) Membros da equipe Arthur Gomes (edição) (http://lattes.cnpq.br/8006809172850679) Beatriz Gritte (edição) (http://lattes.cnpq.br/4910310956521761) Diego Pereira (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/5976305294577788) Eric Cyon (edição) (http://lattes.cnpq.br/7806715411713344) Gabriel Cordeiro (ilustração) (http://lattes.cnpq.br/7628010495040848) Isabela Silva (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/6454497504913193) José Fonseca (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/9553180032326054) Marina Sanchez (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/8286053083896965) Paulo de Sousa (edição) (http://lattes.cnpq.br/7400362179135750) Rafael Bosch (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/7939374328300459) Sara Oderdenge (roteiro) (http://lattes.cnpq.br/5858827438732525) Recomendações bibliográficas BETHENCOURT, Francisco. História das Inquisições: Portugal, Espanha e Itália, séculos XV a XIX. São Paulo: Companhia das Letras, 2000. FEITLER, Bruno. A fé dos juízes: inquisidores e processos por heresia em Portugal (1536-1774). Coimbra: Imprensa da Universidade de Coimbra, 2022. MARCOCCI, Giuseppe; PAIVA, José Pedro. História da Inquisição Portuguesa 1536-1821. Lisboa: Esfera dos Livros, 2013. PROSPERI, Adriano. Tribunais da consciência: inquisidores, confessores, missionários. São Paulo: Edusp, 2013. PROSPERI, Adriano; LAVENIA, Vincenzo; TEDESCHI, John (Dir.). Dizionario storico dell'Inquisizione. Pisa: Edizioni Della Normale, 2010.
La Wicca è un fenomeno complesso. Può piacere o non piacere, ma non può essere racchiusa nel "Wicca merda" o nella censura, perché è un fenomeno che ormai fa profondamente parte della società occidentale, e che - dagli Anni 30 ad oggi - ha avuto un'enorme impatto sulla cultura esoterica moderna. Non può quindi essere ignorata, fosse anche solo come fenomeno sociale che ha fatto conoscere alla massa un altro modo di "essere strega" - con questo intendiamo dire un modo diverso, rispetto a quello che la massa pensava della strega perseguitata dall'Inquisizione, cioè donna isterica, patologica, malefica, perno di quell'immaginario della stregoneria che altro non era se non uno strumento politico. Ciò non di meno, la Wicca nasce in un contesto, l'esoterismo occidentale del primo Novecento, problematico per varie ragioni, e in particolare per la sottesa appropriazione culturale (o sincretizzazione) di elementi provenienti da scuole di pensiero, religioni, tradizioni e culture altre - che è stato motore del sapere magico-mistico occidentale fin dai suoi albori nel Medioevo. In un contesto di questo tipo, e con l'appoggio di autori accademici radicati nel pensiero coloniale, la Wicca non poteva che nascere "figlia del suo tempo"... eppure moderna, nella sua capacità di adattarsi, permeare la società e sopravvivere. Continuando ad evolvere, al punto che oggi la discussione sui valori sociali, sulla coscienza sociale dell'Occidente, sulle battaglie politiche, civili e culturali, è arrivata anche fra i Wiccan - dimostrandosi in una crescente attenzione a questo tipo di tematiche, e a un ritorno a un'origine se vogliamo "gardeniana", in cui privilegiato è il legame con la terra, con i propri luoghi, piuttosto che lo slancio verso elementi culturali altri. Il dibattito sull'intrinseca appropriazione culturale presente nella Wicca non può quindi esimersi, a nostro parere, da una valutazione più ampia fatta sui meccanismi di appropriazione e sincretizzazione propri dell'Occidente, e su una domanda cardine: quali sono i limiti della cultura? E non solo: cos'è, effettivamente, la Stregoneria? Soltanto il "witchcult" definito da Michelet e Murray, e popolarizzato da Gardner? Soltanto il fenomeno politico, cristiano, dell'Inquisizione con il suo immaginario diabolico e terrifico? Soltanto lo strumento politico usato dal femminismo per riappropriarsi della figura di una donna libera, indipendente e auto-definita? O qualcosa di più? La discussione in questo podcast non verte tanto sul dare una risposta ai tanti quesiti che la comunità pagana ed esoterica si sta ponendo in merito, perché la ricerca di un'identità è un processo lungo, mai definitivo, e spesso individuale. Lo scopo è piuttosto quello di sottolineare dei limiti, sia alle affermazioni che alle critiche, perché davanti a fenomeni così complessi non esistono risposte semplici. Esistono soltanto molte sfaccettature del problema, e una direzione di cambiamento il cui risultato si concretizzerà solo nel tempo. +++ SCOPRI NEXUS ARCANUM ONTATTI, CONTENUTI & NOVITA' -> Qui Vuoi sostenere il nostro progetto offrendoci un caffé? Ko-fi!
Liliana Russo nel nuovo episodio di TuttoLibri presenta Le ragioni dell'ombra, di Paolo Lanzotti
Dopo un recupero lento e travagliato da Jack il Salassacani, le Anguille hanno avuto modo di curare le proprie ferite fisiche e spirituali. Ma è il momento di tornare in azione: con il Duca sta preparando la prossima mossa, non hanno molto tempo per assaltare la nave dell'Inquisizione ed occuparsi di Adam ed Ifran, come vuole Lennon Pierce, senza parlare della presenza di Edward a bordo …
Dopo un recupero lento e travagliato da Jack il Salassacani, le Anguille hanno avuto modo di curare le proprie ferite fisiche e spirituali. Ma è il momento di tornare in azione: con il Duca sta preparando la prossima mossa, non hanno molto tempo per assaltare la nave dell'Inquisizione ed occuparsi di Adam ed Ifran, come vuole Lennon Pierce, senza parlare della presenza di Edward a bordo …
Dopo un recupero lento e travagliato da Jack il Salassacani, le Anguille hanno avuto modo di curare le proprie ferite fisiche e spirituali. Ma è il momento di tornare in azione: con il Duca sta preparando la prossima mossa, non hanno molto tempo per assaltare la nave dell'Inquisizione ed occuparsi di Adam ed Ifran, come vuole Lennon Pierce, senza parlare della presenza di Edward a bordo …
Lo scorso 12 gennaio 2022 Stroncature ha ospitato la presentazione di “La società dell'Inquisizione” di Dennj Solera (Carocci, 2021). Con l'autore dialogano Massimo Cattaneo e Pasquale Palmieri.
Olá pessoal, no mês de novembro conversamos sobre “O queijo e os vermes” (1976) do historiador Carlo Ginzburg. Esse longo episódio tinha como objetivo apresentar aspectos importantes da obra desse grande historiador e, por isso, falamos sobre história, documentação histórica, Inquisição, cultura popular, heresia e bruxaria. Por fim, falamos sobre a adaptação da obra. Livros citados: Os andarilhos do bem (1966), de Carlo Ginzburg História noturna (1989), de Carlo Ginzburg Domenico Scandella, detto Menocchio. I processi dell'Inquisizione (1583-1599) (1990), de Andrea del Col O diabo e a Terra de Santa Cruz (1986), de Laura de Mello e Souza Il mondo magico (1948), Ernesto de Martino Música da nossa trilha sonora: Rhodesia de Twin Musicom. Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Artiste : http://www.twinmusicom.org/ Deixe seus comentários aqui para gente. Sempre que acabamos de gravar, lembramos de algo mais que poderia ser dito, logo o tema sempre fica em aberto. Podcast: 00:00:37 Apresentação 00:08:13 Micro história, historiografia e cultura popular 00:20:00 Inquisição 00:30:25 Menocchio 01:40:00 Indicações Menocchio (2018) https://www.imdb.com/title/tt8300036/ O post #60 – O queijo e os vermes de Carlo Ginzburg apareceu primeiro em Chá das Cinco Com Literatura.
Tra il 1587 e il 1589 a Triora, un piccolo borgo del ponente ligure, si consumò un processo per stregoneria talmente feroce che valse al paese il soprannome di "Salem d'Italia". Ogni anno, nella notte di Halloween, a Triora si tiene un suggestivo evento che ricorda uno dei capitoli più bui dell'Inquisizione. • Storie notturne per persone libere da oggi è anche uno spettacolo teatrale. Per averlo nel tuo teatro, nel tuo salotto, nel tuo locale, scrivimi a simone.repetto@gmail.com. • Sempre alla stessa mail puoi scrivermi per ideare insieme un format (podcast e non solo) per la tua azienda o il tuo prodotto. • Per tutto il resto, Telegram, social, Tipeee, consulenze ecc., trovi tutto qui: https://linktr.ee/simonerepetto • il brano royalty free usato per questo podcast è: "Unknown" di Man DeLorean Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6731L'ERETICO GIOVANNI CALVINO, SEGUACE DI LUTERO di Corrado GnerreIl Calvinismo si chiama così perché fa riferimento alla dottrina di Giovanni Calvino (1509-1564), seguace di Lutero, ma anche sostenitore di tesi del tutto personali. [...]In Gran Bretagna il Calvinismo si divide in due grandi comunità: il Presbiterianesimo (fondato da John Knox-1505/1572) e il Congregazionalismo (fondato da Robert Browne-morto nel 1556). Quest'ultimo in Inghilterra e nel Nuovo Mondo diventò il movimento dei Puritani.Il nome Presbiterianesimo deriva dal fatto che alla base dell'organizzazione vi sono gli anziani o presbiteri, che sono i veri responsabili delle comunità e che vengono eletti dai fedeli. Il Presbiterianesimo è tipico delle comunità protestanti della Scozia.Il Congregazionalismo è un principio ecclesiologico protestante secondo il quale la comunità locale (congregazione) ha un'importanza più grande della Chiesa come istituzione universale; il principio è applicato in modo più o meno rigoroso dalle diverse "chiese", in particolare dalle "chiese" battiste. Un'evoluzione recente ha ravvicinato le "chiese" di tipo congregazionalista alle "chiese" riformate; e il Congresso Congregazionalista Mondiale si è fuso con l'Alleanza Riformata Mondiale. In Inghilterra i congregazionalisti vennero chiamati puritani; infatti, propugnavano una chiesa sempre più "purificata" dai residui cattolici. Perché perseguitati in patria, i puritani emigrarono in massa nelle colonie americane, iniziando dai famosi "Padri pellegrini" che nel 1620 partirono a bordo della famosa "Mayflower". [...]CALVINO, UN PERSECUTORE VIOLENTOCalvino fu un uomo duro ed intollerante. [...] Nel 1536 Calvino, in visita a Ginevra, accetta di sostenere i riformatori locali e viene nominato professore di teologia e predicatore. Due anni dopo, però, è espulso dalla città per le sue posizioni estremiste. Viene richiamato nel 1541 e vi rimane fino alla morte, avvenuta nel 1564. Il regime teocratico che instaura governa la città attraverso una serie di ordinanze che prevedevano severe punizioni non solo per deviazioni dottrinali, ma anche per atti quali: la danza, il gioco, la vendita e il consumo di birra. Il governo viene affidato alla responsabilità ministeriale dei quattro ordini introdotti da Calvino: pastori, dottori, anziani e diaconi. Il Concistoro, composto dai pastori e da dodici anziani eletti dalle autorità civili, diventa una sorta di suprema corte, giudicante finanche la vita privata dei cittadini. Una cappa, plumbea e asfissiante, cala su Ginevra. Molte sono le vittime del sistema calvinista. A scopo di controllo si compiono più volte all'anno visite a domicilio e all'occorrenza si ricorre anche alle denunce e allo spionaggio prezzolato. I trasgressori vengono colpiti da ammonizioni, deplorazioni e scomuniche - esclusione cioè dalla sacra cena - e obbligati a far pubblica penitenza. I grandi peccatori, come i sacrileghi, gli adulteri e gli avversari ostinati della nuova fede, sono consegnati al consiglio cittadino per la punizione. Vengono eseguite molte condanne a morte - cinquantotto fino al 1546 - e più ancora all'esilio. La tortura è usata nel modo più rigoroso. La città deve sottomettersi, seppure di malavoglia, alla disciplina ferrea di Calvino. Tutte le feste religiose scompaiono, eccettuate le domeniche [...]. La vita della società ginevrina acquistò l'impronta di una tetra serietà: le vesti di lusso, i balli, il gioco delle carte, il teatro e simili divertimenti erano severamente condannati. La lista delle vittime è tristemente lunga: il predicatore Sébastien Châtillon (1515-1563), biblista che proponeva un'interpretazione del Cantico dei Cantici sgradita a Calvino, è costretto all'esilio; il medico Girolamo Bolsec (m. 1584), un ex-monaco carmelitano apostata che aveva osato contestare la dottrina della predestinazione insegnata da Calvino, viene espulso dalla città nel 1551. Non si tratta solo di questioni squisitamente teologiche. Essendo stato bandito il gioco delle carte, perché ritenuto frivolo e immorale, Pierre Ameaux (m. 1552), che aveva anche richiesto al Concistoro il divorzio dalla moglie, viene ridotto in stato d'indigenza: suo mestiere era appunto la vendita delle carte da gioco. Spinto dalla disperazione, pronunzia parole offensive contro il regime puritano di Calvino. Viene incarcerato e, nonostante avesse responsabilità all'interno della comunità riformata ginevrina, per disposizione del Concistoro è sottoposto a una punizione umiliante la sua dignità. In data 8 aprile 1546, il Consiglio pronunciò la seguente sentenza: "Avendo visto il contenuto delle risposte, dalle quali ci sembra che egli [Ameaux] abbia malvagiamente parlato contro Dio, il Magistrale e il ministro Calvino ecc. [...] si ordina che sia condannato a fare il giro della città in camicia, a capo scoperto, con una torcia accesa in mano e che poi venga innanzi al tribunale a invocare misericordia da Dio e dalla giustizia, in ginocchio, confessando di avere mal parlato, condannandolo inoltre a tutte le spese, e che la sentenza sia resa pubblica."PROIBIZIONE DELLE GIOIE UMANEL'affaire Perrin è sintomatico della situazione imposta a Ginevra da Calvino e dei metodi adoperati per reprimere ogni forma di dissenso. In questo episodio, infatti, si ritrovano tutti gli elementi che concorrono a mostrare il volto del «riformatore»: proibizione dell'espressione delle gioie più umane, come la danza in occasione di un matrimonio, carcere, esilio e anche spargimento di sangue. Protagonista ne è Ami Perrin (m. 1561), che pure inizialmente era stato un sostenitore di Calvino. Questi i fatti: in occasione di un matrimonio fra giovani di distinte famiglie borghesi, si festeggia con un ballo. Il Concistoro convoca tutti i partecipanti che, per paura, respingono l'accusa, eccetto due di essi, fra cui Perrin, che è costretto a fare ammenda del «crimine» commesso. Sua moglie, però, Franchequine Perrin, figlia di François Faivre, personaggio altolocato a Ginevra, continua a protestare pubblicamente e, provocatoriamente, a danzare. Poiché gode dell'appoggio di molti cittadini, stanchi delle vessazioni del Concistoro, compaiono anche scritti anonimi contro Calvino e i suoi partigiani. Infuriato, questi ordina una perquisizione in casa di uno degli amici delle famiglie Perrin e Faivre, Jacques Gruet (m. 1547). All'interno vengono trovati materiali compromettenti, cioè quaderni e annotazioni polemiche verso il regime teocratico di Calvino. La punizione è implacabile: condanna a morte per decapitazione.Il caso più noto è quello di Michele Serveto (1511-1553), il medico spagnolo che negava il dogma della Trinità. In territorio francese, a Vienne, egli è sottoposto a un processo da parte dell'Inquisizione cattolica che adopera materiale fornito, segretamente, da Guillaume de Trie (1521 ca.-1561), un amico di Calvino, che già nel 1546, in una lettera al riformatore francese Guillaume Farel (1489-1565), aveva scritto: "Se verrà qui, posto che la mia autorità abbia un peso, non tollererò che se ne vada vivo.". Benché condannato in Francia, Serveto, probabilmente con la dissimulata accondiscendenza del blando tribunale inquisitorio cattolico, fugge e si rifugia proprio a Ginevra, ove, riconosciuto, viene immediatamente condannato a morte e arso vivo, nel 1553.Il ruolo giocato da Calvino in questa vicenda mostra lati umani veramente riprovevoli: non solo fanatica intolleranza, ma anche ricorso allo spionaggio, spirito vendicativo e, a vicenda conclusa, menzogneri tentativi di ritrattazione delle sue responsabilità. "La cosa più triste in tutto ciò - conclude lo storico protestante Auguste Lang [1867-1945] - è che nella sua Difesa contro Serveto, apparsa nel febbraio 1554, Calvino non ebbe il coraggio di confessare il ruolo che aveva avuto nell'imprigionamento di Serveto a Vienne. Afferma seccamente, in questo scritto, che è una frivola calunnia accusarlo di aver consegnato l'infelice ai nemici mortali della fede."CATTOLICI TORTURATI E GIUSTIZIATI DAI CALVINISTIIl governo teocratico di Calvino non sopravvive a lungo, anche se a esso s'ispirano le comunità riformate che si diffondono stabilmente in molti paesi d'Europa. Al di là dei successivi sviluppi, quanto avviene a Ginevra negli anni 1541-1564 mostra tratti della personalità di Calvino che confermano l'inopportunità di ricordare la nascita di un uomo orgoglioso e ambizioso.Secondo gli storici Pierre Jourda (1898-1978) ed Edouard de Moreau S.J. (1879-1952): "c'è qualcosa di duro nel suo carattere [...]. Di qui l'orgogliosa certezza che egli ebbe, fin dal 1536, di essere in possesso della verità, ed anche le sue collere, i suoi rifiuti di scendere a discussioni, il disprezzo per i suoi avversari, la facilità a coprirli di ingiurie spesso grossolane, quando poi non si trattava di odio e dei rigori ch'esso trae seco".I martiri cattolici torturati e giustiziati durante le persecuzioni perpetrate dai calvinisti costituiscono una pagina cospicua e inducono a una silenziosa riflessione. I calvinisti olandesi e gli «ugonotti» francesi si macchiano di crimini efferati contro quanti desiderano conservare la fede dei loro padri. Le cronache riportano episodi raccapriccianti: preti crocifissi, sventrati per poi riempire il cadavere di avena data in pasto agli animali, esecrabili mutilazioni del corpo. Orrori, questi, associati alla dissacrazione di chiese, d'immagini venerate e persino delle realtà più sante: si diede pure il caso dell'Eucaristia data in pasto a una bestia.I germi infettivi di questo anticattolicesimo animato da tanto odio e poi espresso in efferata violenza sono radicati nel pensiero e nell'esperienza religiosa di Calvino.
Adriano Prosperi"Festival Filosofia"https://www.festivalfilosofia.it/Festival Filosofia, ModenaVenerdì 17 settembre 2021, 11:30lezioni magistraliAdriano ProsperiLibero o servo arbitrioDalla libertà religiosa alla libertà politicahttps://www.festivalfilosofia.it/Adriano Prosperi"Un tempo senza storia"La distruzione del passatoEinaudi Editorehttps://www.einaudi.it/Questo libro è, al medesimo tempo, un'apologia della storia e uno sguardo preoccupato sulla società dell'oblio in cui viviamo. Una società dove la storia, come disciplina, è vituperata e marginalizzata. E dove dimenticare il passato è un fenomeno connesso alla scomparsa del futuro nella prospettiva delle nuove generazioni, mentre le rinascenti mitologie nazistoidi si legano all'odio nei confronti di chi viene «da fuori». E tuttavia l'offuscarsi della coscienza e della conoscenza storica sembra passare quasi inavvertito. Per cercare di capire come siamo arrivati a questo punto, e per superare questa indifferenza sul tema, Adriano Prosperi propone qui una riflessione sul ruolo della memoria e della storia nella nostra tradizione.Adriano Prosperi è professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei. I suoi principali interessi di studio hanno riguardato la storia dell'Inquisizione romana, la storia dei movimenti ereticali nell'Italia del Cinquecento, la storia delle culture e delle mentalità tra Medioevo ed età moderna. Ha scritto per le pagine culturali del “Corriere della Sera” e de “Il Sole 24 Ore”, ha collaborato con “la Repubblica”. Tra i suoi libri: Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori, missionari (Torino 1996, Premio Nazionale Letterario Pisa per la Saggistica); Il Concilio di Trento e la Controriforma (Trento 1999); America e apocalisse e altri saggi (Pisa 1999); Il Concilio di Trento: una introduzione storica (Torino 2001); L'Inquisizione romana. Letture e ricerche (Roma 2003); Storia del mondo moderno e contemporaneo (con P. Viola, Torino 2004, 6 voll.); Dare l'anima. Storia di un infanticidio (Torino 2005); Giustizia bendata. Percorsi storici di un'immagine (Torino 2008, Premio Viareggio per la saggistica); Cause perse. Un diario civile (Torino 2010); Eresie e devozioni. La religione italiana in età moderna, vol. I: Eresie; vol. II: Inquisitori, ebrei, streghe, vol. III: Devozioni e conversioni (Roma 2010); Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 (Roma-Bari 2011); Delitto e perdono. La pena di morte nell'orizzonte mentale dell'Europa cristiana. XIV-XVIII secolo (Torino 2013, ed. riveduta Torino 2016); La vocazione. Storie di gesuiti tra Cinquecento e Seicento (Torino 2016); Identità. L'altra faccia della storia (Roma-Bari 2016); Lutero. Gli anni della fede e della libertà (Milano 2017); Un volgo disperso. Contadini d'Italia nell'Ottocento (Torino 2019); Un tempo senza storia. La distruzione del passato (Torino 2021); Tremare è umano. Una breve storia della paura (Milano 2021). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Pina Totaro"Trattato Teologico-Politico" di Baruch SpinozaFestival Filosofiahttps://www.festivalfilosofia.it/Festival FilosofiaCarpi, Venerdì 17 settembre 2021, ore 10:00la lezione dei classiciPina Totaro "Trattato Teologico-Politico" di Baruch Spinozaprenota il tuo posto: https://www.festivalfilosofia.it/Vissuto in un'età intollerante e fanatica, dilaniata da conflitti che lasciarono tracce dolorose anche sulla sua storia personale e familiare, bandito nel 1656 dalla comunità ebraica di Amsterdam con una scomunica densa di esecrazioni durissime, Baruch Spinoza, indefesso paladino della libertà di “filosofare e ricercare”, non ha mai smesso di affascinare nei secoli lettori di ogni genere, avvinti dalle sue teorie filosofiche così come dalla sua controversa figura, spesso avvolta dalla leggenda e da un romanticismo di maniera. Uomo di cultura vasta e profonda, partecipò ai grandi dibattiti religiosi e sociali del suo tempo, manifestando negli scritti l'esigenza di una radicale secolarizzazione della teologia tradizionale; esigenza che non poteva accordarsi in nessun modo con l'ortodossia, ebraica o cristiana. Spinoza non fu però un teorico dell'ateismo: se è vero che nessun Dio della trascendenza e della religione rivelata trova spazio nel suo sistema, vi è un Dio in Spinoza, il Deus sive Natura, che si manifesta nel mondo attraverso il linguaggio della ragione, nelle leggi della natura e della società. Viene presentata in questo volume quella che è sicuramente l'opera più importante del filosofo olandese, apparsa postuma nel 1677, l'Ethica ordine geometrico demonstrata, insieme all'unico libro pubblicato lui vivente, il Tractatus theologico-politicus, manifesto contro ogni fanatismo. Nell'epoca dei roghi e dell'Inquisizione, il pensiero di Spinoza appare in tutta la sua dirompente radicalità.Pina Totaro è Primo Ricercatore presso l'Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (ILIESI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con incarichi d'insegnamento di Storia della filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma. Le sue aree di ricerca vertono su scienza e filosofia dal Rinascimento all'Illuminismo, sulla storia del pensiero teologico-politico moderno, sulla storia del lessico e della terminologia di cultura, sul Cartesianesimo e lo Spinozismo tra XVII e XX secolo. Tra le sue pubblicazioni: Spinoza. Tractatus theologico-politicus –Trattato teologico-politico (a cura di, Napoli 2007); Spinoza. Opera posthuma. Amsterdam 1677 (a cura di, Macerata 2008); «Instrumenta mentis». Contributi al lessico filosofico di Spinoza (Firenze 2009); Tradurre filosofia. Esperienze di traduzione di testi filosofici del Seicento e Settecento (Firenze 2011); The Vatican manuscript of Spinoza's «Ethica» (con L. Spruit, Leiden-Boston 2011); «Sphaera». Forma, immagine e metafora tra Medioevo ed età moderna (con L. Valente, a cura di, Firenze-Roma 2012); Spinoza. Compendio di Grammatica Ebraica (con M. Gargiulo, Firenze 2013); Tullio Gregory e l'ILIESI (Roma 2019); Il sogno tra tarda antichità e età moderna (con C. Buccolini, a cura di, Roma 2020); Quatre Enquêtes sur Spinoza (Paris 2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6679I MUSEI DELLA TORTURA CONTENGONO SOLO DEI FALSI (CHE L'INQUISIZIONE NON HA MAI USATO) di Gabriele CampagnanoIn Italia, e nel mondo, esistono numerosi musei della tortura. Spesso fanno gioco sulle leggende nere che riguardano il medioevo e l'inquisizione (che in realtà è un fenomeno fortemente rinascimentale). Questi musei, che in Italia sono un franchising di proprietà della "Inquisizione srl" (non è uno scherzo), mostrano ai turisti un innumerevole numero di "strumenti di tortura". Peccato nessuno di questi sopravviva a una valutazione storica. Essenzialmente, esclusi gli strumenti di condanna capitale, gli altri sono tutti falsi storici del XVII e XIX secolo. Alcuni sono famosissimi come la "Vergine di ferro" o "Vergine di Norimberga" da cui prende il nome il gruppo "Iron Maiden", altri sono meno conosciuti ma altrettanto falsi.Gli strumenti di tortura medievale, specie quelli attribuiti all'Inquisizione - senza neanche specificare di quale Inquisizione si tratti - suscitano da sempre un interesse profondo, a volte morboso, da parte del grande pubblico. Molti di voi hanno visitato i musei della tortura e ci hanno chiesto quale sia la veridicità o verosimiglianza storica degli oggetti esposti. La risposta è abbastanza semplice: si tratta di oggetti senza alcun valore storico che appestano diverse città italiane e, incredibile dictu, riescono a ottenere patrocini regionali, del FAI e addirittura di ONG piuttosto famose. Un'affermazione tranciante, ma pienamente giustificata alla luce di quanto leggerete qui sotto.Il primo dato che accende sincera meraviglia è l'assoluta mancanza di testimonianze archeologiche o documentali sui mezzi di tortura che vediamo esposti nei numerosissimi "musei della tortura". Quasi tutti hanno didascalie che ne spiegano l'uso da parte dell'Inquisizione Romana o di altri tribunali inquisitori, quindi ci si aspetterebbe, ad esempio, di trovare almeno una menzione della Vergine di Norimberga o della Forcella dell'Eretico nel "Philippi a Limborch Historia inquisitionis" [...] scritto da Philippus van Limborch nel 1692, un teologo protestante fortemente critico della Chiesa. Oppure di scoprire, tra le pagine di A history of the Inquisition of the Middle Ages, redatto dallo storico statunitense Henry Charles Lea e pubblicato a partire dal 1887, una breve trattazione della Pear of Anguish. E invece niente, [...] così come in altre decine di volumi da noi visionati, non c'è traccia di questi strumenti. Si rende quindi necessaria un'analisi dei singoli strumenti.1) LA VERGINE DI NORIMBERGALa Vergine di Norimberga ha suscitato le più sfrenate fantasie della cultura di massa, ancora di più della Pear of Anguish, ed è presente in qualsiasi museo della tortura in Italia e all'estero. Spacciata come strumento medievale, è stata in realtà creata solo nel XIX secolo, realizzata su commissione di gentiluomini europei con il gusto per il "finto medioevo gotico", fatto di inquisitori con il cappuccio, streghe formose e un enorme quantitativo di violenza e atrocità gratuite. Il castello di Otranto, di Horace Walpole, pubblicato nel 1764, è stato forse il romanzo che più di ogni altro ha dato una spinta a questo gusto, protrattosi fino all'epoca vittoriana.Tornando alla Vergine, il franchise "Museo della Tortura" la descrive così: "La storia della tortura ricorda molti congegni che operavano col principio del sarcofago antropomorfo a due ante e con aculei all'interno che penetravano, con la chiusura delle ante, nel corpo della vittima. L'esempio più famoso è la cosiddetta "Vergine di Ferro" [die eiserne Jungfrau] del castello di Norimberga, distrutta dai bombardamenti del 1944".In realtà, anche quella andata distrutta nel 1944 era una contraffazione ottocentesca, probabilmente del 1830-40. Ma andiamo con ordine.La prima citazione della Vergine di Norimberga è datata 1793, ad opera dell'erudito tedesco Johann Philipp Siebenkees (1759-1796), che la menziona come utilizzata a Norimberga nel Cinquecento, ma, sebbene abbia ricercato a lungo nei suoi scritti, non ho trovato traccia del passo. Circa mezzo secolo dopo, nel 1840 circa, la Vergine è esposta per la prima volta a Norimberga. L'involucro antropomorfo, interamente in metallo, è alto 210 centimetri e largo 90, abbastanza grande, quindi, da contenere un uomo adulto. Gli spuntoni metallici creano il giusto "morso allo stomaco" dei visitatori, che li immaginano penetrare le membra di un essere umano.Già molti visitatori ottocenteschi ne sottolineano la falsità e il magro interesse storico della Vergine. [...] J. Ichenhauser definisce la Iron Maiden come "... di nessun interesse per storici e antiquari". Questo 52 anni prima del bombardamento alleato che ci ha privati di questo pezzo di poco valore.Ma allora quale fu la vera origine della Vergine di Ferro? Uno dei più importanti archivisti tedeschi, Klaus Graf, in un lungo articolo del 2001, [...] definisce la Vergine di Norimberga come "una finzione del XIX secolo, perché solo nella prima metà del XIX secolo gli schandmantel, a volti chiamati "vergini", vennero dotati di aculei interni; in seguito, questi oggetti furono adattati a morbose fantasie mitiche e letterarie."La menzione dello Schandmantel (o Schandtonne) traducibile come "Mantello/Barile della Vergogna", ci aiuta a fare chiarezza. Questo era infatti una sorta di barile che le autorità civili facevano indossare, in alcuni casi, a prostitute e altri soggetti, con lo scopo di impartire loro una pubblica umiliazione. Morbose fantasie, come dice bene il Graf, e fantasie molto più semplici relative all'orrore e al sacrilego (non di per sé negative, altrimenti non avremmo avuto autori come Lovecraft, Poe, ecc.), hanno preso lo shandmantel come base di partenza per creare qualcos'altro.Non solo non è arrivata fino a noi una Vergine di Ferro costruita prima della fine del XIX secolo, ma anche in tutte le cronache cittadine, i manuali inquisitori, le procedure dei processi gestiti dal potere secolare, non si trova neanche un accenno al dispositivo. Anche nel diario del più famoso boia del Cinque-Seicento, Franz Schmidt [...] non si trova nulla, sebbene egli abbia descritto in modo puntuale ogni punizione ed esecuzione portata a termine (senza mai tralasciare i particolari più raccapiccianti) nei suoi 40 anni di carriera (1578-1617).2) LA PERA VAGINALEGli hanno dedicato paragrafi in riviste, libri e articoli. Fa bella mostra di sé nei "musei della tortura". La citano migliaia di siti e pagine web come uno degli strumenti di tortura dell'Inquisizione. Peccato che non sia mai stata utilizzata. In realtà, la pera vaginale (o "poire d'angoisse" o "pear of anguish") non è mai esistita fino alla costruzione delle prime repliche nel XIX secolo.Nei verbali dell'Inquisizione dal Cinquecento in poi non se ne trova traccia (e chiunque li abbia avuto sottomano sa perfettamente quanto siano precisi), stesso dicasi per le altre fonti dell'epoca, compresi i diari di carnefici del potere civile come Franz Schmidt, le enciclopedie mediche, ecc. [...]È tra fine Ottocento e primi del Novecento che la Pera Vaginale inizia a trovare posto in quella rievocazione dei Cabinet of Curiosities che sono i "musei della tortura" e, da lì, in volumi divulgativi sull'Inquisizione e le torture medievali. Il sentimento anticlericale ha fatto, lentamente, il resto. Molti autori, probabilmente guidati da un interesse morboso, hanno iniziato a fantasticare sull'uso dello strumento per dilaniare vagine e orifizi anali di streghe e seguaci del demonio. Un'assurdità che è diventata quasi sapere comune. Non a caso, anche in una delle ultime pubblicazioni relative all'argomento [...] leggiamo che la pera fu immaginata come "inseribile" anche in orifizi diversi dalla bocca solo nell'Ottocento, e con il fine di sadico godimento sessuale.Eppure basta una ricerca su google per vederla etichettata come "strumento di tortura medievale usata dall'Inquisizione sulle streghe" (difficile trovare più errori storici in una sola frase!). [...]3) LA FORCELLA DELL'ERETICOLa Forcella dell'Eretico presenta come una doppia forchetta legata al collo, con le punte rivolte sotto il mento e al petto. Il sito de Il Museo della Tortura, gestito dalla Inquisizione s.r.l., lo definisce così: "Con le quattro punte acutissime conficcate profondamente nella carne sotto il mento e sopra lo sterno veniva impedito qualsiasi movimento della testa: la vittima poteva soltanto bisbigliare abiuro (parola questa che ha il significato di rinunzia ad altra religione o dottrina che non sia quella cristiana)."A parte la menzione alla "dottrina cristiana" senza specificare se si trattasse di strumento dell'Inquisizione Romana o di un tribunale protestante, fa sorridere il fatto che, partendo da questa storia della parola sospirata "abiuro", altri "musei" abbiano addirittura fatto creare dei pezzi che riportano la scritta "abiuro" incisa sul ferro. Le fonti wikipedia per "heretic fork" sono grottesche: un museo della tortura fasullo e la pagina di un negozio online che vende repliche (per giunta maldestre).Un altro falso del secolo scorso. Molto forte dal punto di vista immaginifico ma pur sempre un falso. [...]4) LA SEDIA INQUISITORIAChe qualcuno abbia potuto credere a una cosa del genere è, dal punto di vista storico, a dir poco mortificante. [...] L'idea stessa di inquisitori disposti a spendere cifre enormi per realizzare un simile oggetto è grottesca; il quantitativo di metallo utilizzato, poi, e la presenza di chiodi fatti in serie lasciano presupporre una prima fabbricazione modernissima. È quantomeno sospetto che le prime riproduzioni della Sedia Inquisitoria siano del XX secolo, anzi, più precisamente, dell'ultimo quarto del secolo scorso. [...]5) LA CULLA DI GIUDAAlmeno nel caso della Culla di Giuda [...] alcune pagine wikipedia, come quella in italiano e in tedesco, riportano che si tratta di uno strumento immaginario
Presentazione del libro 'Streghe guaritrici e preti incantatori - La magia popolare nei verbali dell'Inquisizione della Diocesi di Savona (XVI-XVII secolo) di Manuela Saccone e Giuseppe Testa con intervista a Manuela SacconeMusiche:Night In Venice by Kevin MacLeodLink: https://filmmusic.io/song/5763-night-in-veniceLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Virtutes Instrumenti by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/4590-virtutes-instrumentiLicense: https://filmmusic.io/standard-license
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6629LA MOGLIE A PEPPONE: PERCHE' MI HAI SPOSATA? di Lorenzo BertocchiA Peppone i sondaggi telefonici non erano mai piaciuti, ma la signorina gentile lo aveva preso alla sprovvista a proposito di una indagine sullo stato del matrimonio in Italia:«È una domanda soltanto, non si preoccupi: perché lei ha sposato sua moglie?».Peppone restò mezzo tramortito, anche perché la domanda era arrivata in salotto in uno di quei giorni in cui i figli e nuore e nipoti gli stavano invadendo la casa crinale. «Ma che domanda è questa?», disse, senza però riuscire a trovare una ragione per questa domanda sensata. «Guardi, è passato molto tempo e ci devo pensare».La signorina disse che lo avrebbe chiamato il giorno dopo per avere la risposta. Peppone arrivò in cucina e la signora Bottazzi si accorse che qualcosa non andava. «Chi era al telefono?».«Un'indagine demoscopica per la democrazia, volevano sapere perché ti ho sposata...».Se la curiosità è femmina, davanti a una domanda come questa si aggiunge anche la curiosità della moglie, producendo un effetto senza via di scampo per il marito. Della democrazia alla base del sondaggio alla signora Bottazzi non importava un bel niente, la domanda non ammetteva risposte democratiche.«Io comunque non ho risposto perché preso alla sprovvista ...», attaccò Peppone vista la situazione.«E adesso ce l'hai la risposta? Perché mi hai sposata?», rispose la signora moglie con un tono da tribunale dell'Inquisizione.A quel punto Peppone cercò di ripensare ai momenti della giovinezza, dei primi incontri etc, etc, ma il massimo di risposta che ne cavò fuori fu: «Perché volevo farmi una famiglia e avere dei figli».«E che motivo è mai questo! Allora potevi sposarti anche con un'altra...».«È il destino! Si dice che Dio li fa e li accoppia, uno ci nasce per sposare una talaltra».«Peppone, ma che bel romantico che sei... proprio una bella storia d'amore e passione. E io che passo una vita con uno così e questo non sa neanche perché mi ha sposata...».«E tu allora, perché mi hai sposato?», provò a contrattaccare un Peppone alle corde.«Beh, io mi sono lasciata sposare da te, è ovvio. È l'uomo che si fa avanti!».«Bene», rispose Peppone, «quindi se si fosse fatto avanti un altro era uguale, allora anche tu non sai perché mi hai sposato!».Tutta la famiglia assisteva attonita al dibattito che in quel momento fu attraversato dal silenzio. La signora Bottazzi andò alla finestra del tinello per guardare l'orizzonte: «Ma vi rendete conto... se ci siamo sposati per caso questo è un matrimonio senza fondamenta e voi», disse guardando i figli e nipoti, «siete prodotti del caso e avreste potuto essere anche figli e nipoti di altri due».«Eh no», rispose Peppone, «questa è roba nostra».A quel punto saltò su il Giovannino, di anni 6, il più piccolo fra i nipoti. «Meno male che il nonno ha sposato la nonna, e la nonna ha sposato il nonno, che hanno fatto il papà che ha sposato la mamma, che poi ha fatto me. Perché è sempre meglio essere nipoti di due disgraziati di nonni e figli di un papà e una mamma piuttosto che nipoti e figli di due estranei».Il ragionamento filava e convinse anche Peppone e la signora Bottazzi, i quali in quel momento sembrarono anche ricordarsi perché si erano sposati. Il giorno dopo la signorina che aveva aperto il dibattito telefonò per avere la risposta.La signora Bottazzi prese in mano la situazione telefonica: «Mio marito dice di avermi sposato per ovvie ragioni».«Ma le sembra un motivo valido?», rispose la signorina.«Guardi, ognuno si sposa come può e comunque il fatto è che l'importante è che il marito sposi sua moglie evitando così che i suoi figli cadano in mano d'estranei!».
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
[da giovedìscienza.it] Conosciamo le storie di stregoneria come uno degli aspetti che caratterizzano il Medioevo. È naturale che in un'epoca in cui la scienza faceva i suoi primi passi, gran parte dei fenomeni naturali apparissero magici. L'idea che qualcuno, venuto a conoscenza di quei segreti, li usasse per fini occulti e contro il resto dell'umanità era tutt'altro che peregrina. Le convinzioni religiose contribuivano a questo clima con la contrapposizione di diavoli e angeli, inferno e paradiso, premi e punizioni divine. È un clima culturale che si può riconoscere anche in quel capolavoro della letteratura italiana e mondiale che è la Divina Commedia di Dante Alighieri. Di qui deriveranno qualche secolo dopo i processi alle streghe, i roghi, le storture dell'Inquisizione. Oggi è tutto cambiato. Eppure il pensiero magico, e sul fronte simmetrico il pensiero diabolico e “stregonesco” sopravvivono in forme diverse. Il “complottismo” può essere analizzato sotto questa luce? Credenze e teorie stravaganti continuano a essere ben presenti e diffuse anche nella nostra epoca. La scelta di valori (quella tra ragione e pensiero magico), che fu compiuta nel Seicento, al momento della nascita della scienza moderna, è una scelta che non è mai conclusa, e va sempre ribadita e ripetuta a ogni generazione.Newsletter community: tinyletter.com/barberopodcastVideo originale: https://www.youtube.com/watch?v=2u3CHO4D34ITwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastMusic from https://filmmusic.io - "Bossa Antigua" by Kevin MacLeod (https://incompetech.com) licensed with CC BY (http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/)
Francesco Benigno, Vincenzo Lavenia"Peccato o crimine"La Chiesa di fronte alla pedofiliaLaterza Editorihttps://www.laterza.it/Lo scandalo della pedofilia rappresenta una delle più gravi crisi che la Chiesa si sia trovata ad affrontare da alcuni secoli. Ma da cosa nasce un terremoto che non accenna tutt'oggi ad avere fine? Come mai la Chiesa fatica a far fronte a un fenomeno che le ha causato discredito, disaffezione e un'acuta crisi spirituale? Una ricostruzione originale e spiazzante di due grandi storici.A partire dagli anni Ottanta, migliaia di sacerdoti in tutto il mondo sono stati inquisiti per aver abusato sessualmente di minori. Decine di vescovi e di cardinali sono stati accusati di aver coperto e insabbiato le inchieste. Ma come mai la Chiesa ha faticato a reagire e non ha saputo affrontare lo scandalo della pedofilia? Le molte spiegazioni offerte sinora sono parziali e nel complesso insoddisfacenti. Davvero la responsabilità è attribuibile al clericalismo o alla libertà sessuale della nostra società? Questo libro propone una chiave di lettura diversa che parte dalla storia della Chiesa e dalla sua tradizione dottrinale. Per molto tempo, infatti, la pedofilia è stata considerata dalla Chiesa un peccato e posta sullo stesso piano dell'omosessualità. Ma mentre l'opinione pubblica del mondo occidentale ha preso a considerarla come il crimine peggiore, il più irredimibile, la Chiesa ha continuato a giudicare l'abuso di minori come qualcosa di emendabile, attraverso la confessione e la penitenza. Un caso clamoroso e molto significativo della difficoltà di adattarsi al mutamento storico.Francesco Benigno insegna Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupato di storia politica europea della prima età moderna, di storia dei concetti, della nascita del crimine organizzato italiano all'indomani dell'Unità e di storia del terrorismo su scala globale. Tra le sue pubblicazioni, Parole nel tempo. Un lessico per pensare la storia(Viella 2013), La mala setta. Alle origini di mafia e camorra (Einaudi 2015) e Terrore e Terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica (Einaudi 2018). Per Laterza è, tra l'altro, autore di L'età moderna. Dalla scoperta dell'America alla restaurazione (2005).Vincenzo Lavenia insegna Storia moderna all'Università di Bologna. Si è occupato di storia della Chiesa e di sessualità in età moderna. Ha diretto il Dizionario storico dell'Inquisizione (con A. Prosperi e J. Tedeschi, 4 volumi, Edizioni della Scuola Normale Superiore 2010) ed è autore, tra l'altro, di Storia del cristianesimo. 3. L'età moderna( Carocci 2015),Un'eresia indicibile. Inquisizione e crimini contro natura in età moderna (EDB 2015) e Dio in uniforme. Cappellani, catechesi cattolica e soldati in età moderna (Il Mulino 2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Una storia drammatica – tra Padova, Venezia e Roma, nel cuore del Cinquecento – di uno studente eretico che, probabilmente per primo, non si piega al volere del Papa creatore dell'Inquisizione romana: il contributo di una grande università italiana e dei suoi scolari per l'affermazione della libertà di pensiero.Prima di Giordano Bruno, nel 1555, Pomponio de Algerio, anch'egli nolano e studente dell'Università di Padova, viene processato presso il Tribunale locale dell'Inquisizione perché sospettato di essere protestante. A nulla gli valse l'appello ai giudici per il rispetto della particolare libertas di cui godevano gli studenti a Padova. Grida più e più volte che il Papa è l'anticristo e i vescovi e i cardinali un'accolita di ladri e corrotti. Papa Paolo IV fa tutto ciò che è in suo potere per averlo dinanzi a sé, a Roma. Condannato a morte per eresia, Pomponio verrà arso vivo a Piazza Navona nel 1556.
Giulia Giacomini"Ballata di una fiamma che non muore"La Lepre Edizioniwww.lalepreedizioni.comRibellarsi al Dogma?Guidata da un misterioso fruscio che avverte nei timpani, Eva, la suora addetta al fuoco di uno sperduto convento su un arido un altopiano della Nuova Spagna, in una fredda mattina del 1641, quasi guidata da una forza oscura, s'inerpica fino alla sommità di una rupe.A partire da questo momento, l'Autrice compone le tessere di un mosaico, tessendo un grande affresco su un momento storico funestato dai tribunali dell'Inquisizione e da intolleranza e persecuzioni, una notte dell'anima da cui i protagonisti vorrebbero sottrarsi, motivati dal desiderio di vivere la fede in Dio come fuoco e luce mistica, senza piegarsi alla violenza e alle forzature del Tribunale dell'Inquisizione.È così che uno sperduto convento diventa un baluardo estremo di libertà e di coraggio, dove è lecito affermare che il peccato non esiste e dove l'amore per il divino si manifesta anche attraverso l'amore umano.Giulia Giacomini (Roma 1972) ha studiato in Italia, in Spagna e in Messico e si è laureata a Roma in storia moderna con una tesi sul processo di beatificazione di Maria de Jesus, una mistica messicana del XVII secolo. Si è specializzata a Ginevra in storia della medicina e storia delle religioni. Nel 2008, concluso il suo dottorato in storia con una tesi su J.B.Van Helmont, è uscita dal mondo accademico e attualmente vive e lavora a Ginevra.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it