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Abbiamo l'Arcano senza nome che taglia con la sua scure tutto quello che incontra davanti, la Ruota della fortuna che parla di reincarnazioni e successive rinascite, e i 10 di bastoni, spade, coppe e ori che ci ricordano della necessità di chiudere una tappa per riaprirne un'altra. E quindi ci interroghiamo sulla morte, come processo che chiude qualcosa e riapre a qualcosa di sconosciuto, e sui morti e il loro possibile rapporto con i vivi. E ne parliamo con Antonella Camisassi, che nel percorso della sua vita ha scoperto di avere un dono speciale. Una puntata che ci collega con un'altra dimensione. Buon ascolto!
Diventare grandi senza tradire se stessi è possibile? Ruota attorno a questa domanda il nuovo libro di Chiara Gamberale, “Dimmi di te”: l'autrice si tuffa nel passato, alla ricerca delle persone della sua adolescenza, per chiedere loro come hanno fatto a crescere.
Salve a tuttə e benvenutə a questa nuova serie di speciali sui capitoli inediti di The Winds of Winter! Continuiamo con l'erede di Dorne: Arianne. Arianne Martell sta viaggiando verso Ghost Hill con una missione: indagare sulle origini di questo Jon Connington e sulla vera presunta identità di Aegon Targaryen. Con lei altri sei compagni, tra cui: Ser Daemon Sand, il Bastardo di Godsgrace, Elia Sand, sua cugina, Jayne Ladybright, Ser Joss Hood, Ser Garibald Shells e Nate. Per due giorni e due notti Arianne viaggia e pensa. Pensa a Ser Daemon e alla dolcezza dei loro primi incontri, pensa ai suoi compagni di avventure e a chi possa averla tradita comunicando a Doran il suo piano di incoronare Myrcella Baratheon Regina dei Sette Regni. Pensa al suo cavaliere Arys Oakheart, che le manca più del dovuto, e al suo folle gesto suicida contro Areo Hotah. Pensa all'oscuro Ser Gerold Dayne e alle sue cugine più grandi, Obara in particolare. Nessuno ha delle informazioni in più su questo fantomatico Jon Connington risorto dai morti, Daemon Sand le racconta poco o nulla e nella frustrazione generale Arianne non riesce a inquadrare bene la situazione nonostante abbia il peso di tutta Dorne sulle spalle. I dubbi di Doran su Aegon sono legittimi, chi gli dice che Aegon è veramente suo nipote? Ha lasciato ad Arianne il compito di verificare, ma come farà lei? Si aspettavano notizie da Quentyn e Daenerys, i draghi attesi… al loro posto forse un impostore. A Ghost Hill, Lady Toland e le sue figlie accolgono la delegazione di Arianne con notizie di guerra e conquista: la Compagnia Dorata è sbarcata nelle Terre della Tempesta e molti castelli sono caduti tra cui Posatoio del Grifone (Griffin's Roost), la sede dei Connington. Voci dicono che anche Tart sia sotto il loro controllo, così come Cape Wrath e metà delle Stepstones. Si parla di elefanti, ma la più giovane delle Toland ha sognato draghi, e ovunque i draghi danzano la gente muore. Alla sera, dopo aver ricevuto un secco no da Daemon Sand, Arianne riflette sul rapporto con suo fratello e sulla complessità delle dinamiche che potenzialmente si verranno a creare in futuro. Sulla Peregrine, la nave che porterà Arianne e i suoi dall'altra parte del Mare di Dorne, lei e Daemon discutono di Viserys, Daenerys e Khal Drogo. Se è vero che Daenerys ha lasciato che suo marito uccidesse a sangue freddo il fratello, chi ci dice che non sia veramente la figlia del Re Folle in tutto e per tutto? La risposta di Daemon è semplice quanto terrificante: Non possiamo sapere. Possiamo solo sperare. Ovviamente condividete su tutte le piattaforme, spargete la voce e mettete like al video. Potete trovarci su tutti gli altri social tramite i link qua sotto Facebook: https://www.facebook.com/tronodispadepod/ Twitter: https://twitter.com/tronodispadepod Instagram: https://www.instagram.com/tronodispadepod/ Spotify: https://open.spotify.com/show/4mdslx4Nd8vunpc7nP3B45 Google Podcast: https://www.google.com/podcasts?feed=aHR0cHM6Ly9hbmNob3uZm0vcy81MDk3ZTk4OC9wb2RjYXN0L3Jzcw== Patreon: https://www.patreon.com/ilpodcastdelghiaccioedelfuoco Ko-fi: https://ko-fi.com/ilpodcastdelghiaccioedelfuoco Linkt.ree: https://linktr.ee/ilpodcastdelghiaccioedelfuoco
Reduci dalle 2 gare in Azerbaijan e a Singapore, il podcast più irrequieto del paddock torna con una puntata speciale e un sorprendente schieramento a 4 voci. Ai soliti 3 fin troppo noti, si aggiunge infatti un ospite d'eccezione: Riccardo Patrese, fresco di pubblicazione del suo libro F1 Backstage. Commenti e riflessioni sull'attualità del Mondiale si intrecciano così, ancor più del solito, agli aneddoti di un'epoca d'oro del motorsport, tra Senna e Newey, passando per un misterioso episodio a Monza con Bernie Ecclestone. Misterioso quasi quanto quello che succede nel dietro le quinte di "Scommetto un boero"...
Puntata scateneta del podcast più sbrilluccicante del Circus, per celebrare la grande festa rossa di Monza. Una gara leggendaria di Leclerc, cui fanno da contraltare i troppi errori e incertezze in casa McLaren, e i misteri della crisi Red Bull. Poi commenti sparsi su Colapinto e Antonelli, Briatore e Magnussen, e una menzione d'onore per Kubica... Ma le leggende non sono solo in pista: una, oggi, è anche ai nostri microfoni, dopo un passato in pista che l'ha visto protagonista anche all'Autodromo, e approfitta della ripartenza del Mondiale per dire la sua ella classifica dei boeri.
Due Gran Premi filati, Ungheria e Belgio, per un Mondiale sempre più imprevedibile, e per una nuova puntata del podcast più scoppiettante della Pit Lane.Tanti i temi sul tavolo, forse troppi, ma non per i nostri tre alfieri: la gestione McLaren in Ungheria, gli errori di Norris, il nervosismo di Verstappen che comunque non molla niente, la crescita di Piastri, l'incredibile rinascita Mercedes e Hamilton, le difficoltà Ferrari evidenziate dalle dichiarazioni contrastanti di piloti e manager. E Perez? Tenerlo o sostituirlo?Poi solita scorpacciata di boeri, con Giorgio sempre più ingordo e Stefano ancora a digiuno, parole famose e piloti misteriosi, prima di chiudere con il tradizionale bilancio di metà stagione: promossi, bocciati e rimandati, in una pagellina volante con cui auguriamo a tutti voi buona estate, e buone vacanze a chi le fa.
Commento al primo insegnamento del Buddha, "La messa in moto della ruota del Dhamma", che si festeggia nell'Asalha Puja, luna piena di luglio. Riflessioni di Dharma registrate da Sirimedho Stefano De Luca nel gruppo di meditazione dell'Associazione Kalyanamitta il 26 luglio 2024
Il ritorno al successo di Lewis Hamilton è il punto di partenza della nuova puntata del podcast più birichino del paddock, che si dilunga poi ad analizzare la crisi di una Ferrari sempre più in bambola, in pista e fuori, e dedica qualche riflessione a Lando Norris, tornando anche sui fatti d'Austria. C'è pure chi va peggio del cavallino: Stefano nel gioco dei boeri, ad esempio, in cui si registra anche il ribaltone in testa alla classifica. A seguire, ricordoli sparsi da Ungheria e Belgio, frasi famose e piloti scomparsi da rintracciare, e un'escursione di pista nel mondo endurance. Con un grande interrogativo: riuscirà Pino a prendere il traghetto? Buon ascolto, e fate del vostro meglio!
è il 25° compleanno del parco giochi più bello d'Abruzzo...
Succede di tutto e di più in Canada, in un Gran Premio che dopo pochi giri si trasforma in una lotteria imprevedibile, da cui esce però vincitore ancora lui, Max. Il podcast più immarcescibile del motorsport passa in rassegna i fatti salienti di Montreal, con un focus più lungo del solito sui Boeri per celebrare il talento di Nicoli nei pronostici. Poi si passa in Spagna, per una sequenza di Ricordoli legati al circuito di Barcellona, tra visioni metafisiche e incidenti misteriosi. Mai misteriosi però quanto il vero enigma di questa puntata: come ci è finito Pino, nel ruolo di modello, sulle pagine di Vogue?
Tante notizie in arrivo da Monaco, di cui discutere nel settimo appuntamento del podcast più indolente del circus: su tutte, il ritorno alla vittoria di Leclerc, al primo successo sulla pista di casa; la ritrovata verve di Piastri, su una McLaren sempre più in palla; e i segnali di crisi di Red Bull, che forse ci consegnano un Mondiale più aperto del previsto. Tutti elementi da verificare nei prossimi Gran Premi, a cominciare da Montreal. Un luogo che, tra i tanti ricordi, riporta alla memoria anche un pilota e personaggio unico, rimpianto da noi e, crediamo, da molti altri appassionati.
Altro giro, e nuovo colpo di scena in un Mondiale (forse) meno scontato del previsto. Dopo 110 gare e 15 podi, finalmente è arrivato Norris, al primo successo in carriera. Una rara sconfitta in pista per Verstappen e la Red Bull, e un'occasione persa per la Ferrari, in un weekend segnato anche dall'addio di Newey (con tanto di boero speciale sul suo futuro) e dalle gesta del magico Magnussen. Fatti i conti con l'attualità, il podcast più sfolgorante del paddock si lancia poi verso Imola, tra qualche ulteriore riflessione su Senna e altri ricordi a 4 e 2 ruote.
NON HO MAI è la versione italiana del famoso drinking game “Never have I ever“ in cui chi perde deve raccontare i suoi segreti più scomodi. Claves (Claudio Pavese, speaker radiofonico di m2o) e Rockandfiocc (Giulia Torelli, influencer e content creator) l’hanno trasformato in un podcast analcolico! ’Ruota tutto intorno a un mazzo di carte. Ad ogni carta corrisponde un “Non ho mai...“: una sorta di “celo-celo-manca” ma più privato, imbarazzante e talvolta impopolare.’ In ogni puntata un argomento diverso: dall’amore al sesso, dai soldi all’amicizia. Questo è “Non ho mai“ il podcast senza scheletri nella cabina armadio!See omnystudio.com/listener for privacy information.
Parte come sempre dall'attualità il nuovo giro di pista del podcast più marpioncello del Circus. Parte con i fatti della Cina: Verstappen sempre più marziano, le storie tese in casa Ferrari, le mattane di Alonso, le difficoltà di molti a centro gruppo...Ma l'attualità è anche l'anniversario dell'evento che più di tutti ha segnato la storia recente della F1. Senna, basta la parola. Soprattutto se a parlarne ci sono Giorgio e Pino, interrogati dal bravo presentatore Stefano. Buon ascolto.
Il detto e non detto dell'intervista dell'AD Giorgio #furlani a #dazn, tra Pioli, #calciomercato e ruolo di IbraDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Tanti spunti in arrivo dal Giappone e da un GP all'insegna della restaurazione, dopo la matta parentesi australiana. Parte da qui il podcast più stravagante della pitlane, con commenti e analisi sparse su Verstappen e Sainz, Leclerc e Ricciardo, Mercedes e Aston Martin, previsioni su questo Mondiale e riflessioni sul mercato piloti. Il calendario delle ricorrenze invece, ad aprile, propone un nome e cognome ben preciso: Ayrton Senna, di cui viene ricordata una delle imprese più leggendarie. Poi piloti da ritrovare, citazioni da indovinare, pronostici da sbagliare, prima di un altro momento ricordolo per cuori forti, in attesa della Cina.
In questa lezione, parlando della visione dantesca della Fortuna nel canto VII dell'Inferno, finiamo per passare alla Ruota della fortuna medievale e a quella delle televisioni commerciali nelle trasmissioni condotte da Mike Bongiorno. Proseguiamo poi addentriamoci nel canto VIII, dove facciamo l'incontro con Filippo Argenti. La lezione si chiude con un parziale ascolto dell'omonima canzone di Caparezza. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefanodambrosio/message
Tanto corsero che, alla fine, arrivò il giorno. Il giorno in cui l'infallibile Red Bull e l'imbattibile Verstappen hanno dovuto alzare bandiera bianca, e lasciare spazio agli altri. Nello specifico, la Ferrari, protagonista di una doppietta che rilancia le ambizioni mondiali della rossa, ma anche qualche interrogativo sulle scelte di Maranello, in materia di piloti. Il miracolo di Sainz, vincente a sole due settimane dall'operazione di appendicite, è il punto di partenza della nuova puntata del podcast più inebriante del paddock, che dopo aver affrontato gli altri temi e personaggi di attualità passa a ricordare un'altra vigilia giapponese segnata da un dilemma in casa Ferrari. E poi boeri, piloti dimenticati e citazioni famose, in attesa che Suzuka dia risposte alle tante domande sollevate dalla gara di Melbourne.
Salvatore Lupo"Una storia di mafia e amore"carte perdute e ritrovateZolfo Editorewww.zolfoeditore.it“La verità è che mi sono data al nemico. Mischiavo il mio respiro, il mio corpo col suoperché troppo i nostri mondi erano mischiati, eravamo troppo vicini, io e lui.Anzi dovrei dire: noi e loro. E qui giungiamo o, meglio, torniamo alla maffia,all'immagine del firriato, a un intrico che intendo ora davvero quanto sia fitto e vario,come comprenda galantuomini e canaglie, Ermanno e Rino, i Tano Bucalo e i Leonardo Fichera.E gente come me, Elena la rivoluzionaria”“Questo è un romanzo storico, ovvero un misto di storia e d'invenzione, secondo una celebre definizione. L'intreccio è immaginario ma attento a non contraddire quanto la storiografia sa del contesto materiale e spirituale del passato. Ruota intorno al tema della mafia e dell'antimafia, dice di un amore indissolubilmente legato alla passione civile.Si svolge tra il 1907 e il 1909, ma tanti squarci si aprono anche su momenti precedenti e successivi. I luoghi sono Palermo, Napoli, Livorno, e un po' anche Roma e New York. Tra i personaggi, alcuni sono realmente esistiti, altri no. Alla prima categoria appartiene uno dei due protagonisti, il questore Ermanno Sangiorgi, il quale peraltro è qui raffigurato anche in situazioni che non si trovò a vivere nella vita vera, che sono esclusivamente proprie dell'intreccio romanzesco. Insomma, mi sono ispirato alla sua figura, ma liberamente. Appartiene alla seconda categoria l'altra protagonista, Elena Fiorito. L'ho inventata io ma, certo, ispirandomi a figure femminili reali del suo tempo.Quanto alle carte perdute e ritrovate, di cui si compone il romanzo (lettere, pagine di diario, annotazioni), sono anch'esse immaginarie, ma sino a un certo punto: imitano infatti il linguaggio del tempo, ricavano suggestioni, traggono pezzi e brani da tante fonti in cui mi sono imbattuto nel corso del mio lavoro di storico di professione. E poi, ho inserito tra loro anche quattro autentici documenti d'archivio. Mi è sembrato potessero dare al tutto un pizzico di sapore di verità in più”. Salvatore LupoSalvatore Lupo, nato a Siena nel 1951, ha insegnato Storia contemporanea all'Università di Palermo. È stato tra i fondatori e condirettore della rivista «Meridiana» e redattore di «Storica».Lupo è uno dei maggiori storici italiani. Tra le sue opere: Partito e antipartito. Una storia politica della prima Repubblica (2004), Il fascismo. La politica in un regime totalitario (2005), L'unificazione italiana. Mezzogiorno, rivoluzione, guerra civile (2011), La questione. Come liberare la storia del Mezzogiorno dagli stereotipi (2015), tutte edite da Donzelli. Il passato del nostro presente. Il lungo Ottocento 1776-1913 è stato invece pubblicato da Laterza nel 2010.Fittissima la sua produzione sulla mafia. Il testo Quando la mafia trovò l'America, edito da Einaudi, ha vinto, nel 2009, il premio letterario Vitaliano Brancati. Tra gli altri suoi libri sull'argomento: Storia della mafia. La criminalità organizzata in Sicilia dalle origini ai giorni nostri (1993, seconda ed. 2004), Andreotti, la mafia, la storia d'Italia (1996), Che cos'è la mafia. Sciascia e Andreotti, l'antimafia e la politica (2007), La mafia. Centosessant'anni di storia. Tra Sicilia e America (2018), edite da Donzelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Piloti, strana gente, diceva qualcuno. Lo si è visto in Arabia, in un weekend in cui un 18enne esordiente ha stupito tutti al volante di una Ferrari, un tricampione del mondo ha continuato a dominare come se niente fosse, e qualcun altro forse ha rimesso in discussione il suo futuro in Formula 1, nonostante papà. Parte da qui la nuova puntata del podcast più birichino del Circus, che, tra un boero e un pilota scomparso, si allunga poi a ricordare leggende come Jim Clark e Juan Manuel Fangio.
Rieccoci qui, pronti per il Mondiale 2024 che parte il 2 marzo dal Bahrain. Format rinnovato per il podcast più sbarazzino del paddock, con una scansione in rubriche più ritmata, qualche nuovo giochino, e un ampio spazio dedicato a ricordi e aneddoti (la sapete quella dello sciopero di inizio stagione?), in una prima puntata che si concentra, ovviamente, anche su quanto visto nei test andati in scena sul circuito di Sakhir: dalla speranza ritrovata in casa Ferrari, ai molti interrogativi sull'annata di piloti come Sainz ed Hamilton, che sanno di essere all'ultimo ballo con le loro attuali scuderie, fino alla sensazione che, nonostante tutto, la nuova stagione in pista possa replicare quanto visto nel 2023. Buon ascolto!
Tassi fermi, finché sarà necessario. Scenario economico invariato. È quasi laconico il comunicato a cui la Banca centrale europea ha affidato la sostanza della riunione di gennaio di politica monetaria, per la quale non c’erano grandi attese. Il tasso di rifinanziamento resta al 4,50%, quello sui depositi - ancora molto importante dopo gli ingenti acquisti di titoli - al 4% e quello sulle marginal lending facilities, per le operazioni di rifinanziamento d’emergenza, al 4,75%. Discutere di tagli, in ogni caso, è stato giudicato «prematuro» consiglio, ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde. Invariato lo scenario economico: l’inflazione continua a calare, malgrado il «base effect al rialzo» legato ai prezzi dell’energia, mentre i passati aumenti dei tassi si stanno trasmettendo con energia sulle condizioni di finanziamento». Robusto il mercato del lavoro, anche se la domanda di lavoro sta rallentando. Il livello del costo del credito “ufficiale” appare sufficiente perché, «mantenuti per una durata sufficientemente lunga», possano contribuire a portare l’inflazione all’obiettivo. Resteranno fermi fino a quando sarà necessario. La stagnazione di Eurolandia potrebbe continuare nel quarto trimestre del 2023, seguita da una fase di crescita «debole e poi da una ripresa», ha detto Lagarde. I rischi sulla crescita sono ancora orientati al ribasso, per il “peso” della politica monetaria restrittiva e per le incertezze geopolitiche, che potrebbero anche spingere verso l’alto l’inflazione. I prezzi potrebbero accelerare anche per salari troppo veloci rispetto alle attese o margini di profitto troppo elevati. Le borse europee hanno risposto con scarso entusiasmo, rimanendo in campo negativo: molto analisti nelle scorse settimane si sono avventurati nell'ipotizzare tagli dei tassi piuttosto imminenti, arrivando addirittura a prevederne tre entro fine anno. Durante la conferenza stampa Lagarde ha anche commentato il sondaggio condotto all'interno alla Bce condotto da una sigla sindacale su 1159 dei 4500 lavoratori dell'istituto centrale, che 'boccia' il suo operato: "Io, in quanto persona, sono irrilevante, fintanto che porto a termine il lavoro di guida di questa istituzione di persone di talento, non solo economisti, dedicati al loro lavoro". "Sono estremamente orgogliosa del personale della Bce e sono molto fiera e onorata di guidare questa istituzione", ha aggiunto. Ne parliamo con Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Sole 24 Ore.Snam: sforzo da 11,5 miliardi al 2027. Focus su sicurezza energetica e transizione greenSicurezza, sostenibilità e competitività delle forniture di energia. Con un occhio sempre puntato sulla sostenibilità e sull’innovazione grazie a infrastrutture sempre più digitalizzate e in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale e le tecnologie innovative. Ruota attorno a questo perno il nuovo piano strategico 2023-2027 di Snam che prevede 11,5 miliardi di investimenti da qui al 2027 (con un balzo del 15% rispetto al piano precedente), di cui 10,3 miliardi destinati allo sviluppo sostenibile degli asset.Due le direttrici principali della strategia della società, in prima linea nel garantire il piano di sicurezza energetica messo in campo dal governo dopo la decisione della Russia di ridurre le sue forniture verso l’Europa e l’Italia. In primis, gli investimenti nelle infrastrutture che saranno diretti lungo l’intera catena del valore (dai nuovi progetti di gasdotti al potenziamento di stoccaggi e rigassificatori galleggianti, passando per l’ampliamento delle reti di stazioni a Gnl-bioGnl e in prospettiva a idrogeno). Accanto a questo, Snam punta poi a rafforzare il contributo alla decarbonizzazione attraverso la piattaforma Energy Transition con lo sviluppo dei gas verdi, da un lato, e con la messa a terra dell’infrastruttura per la cattura e lo stoccaggio del carbonio oltre che con le iniziative finalizzate a incrementare l’efficienza energetica. Per quanto riguarda le previsioni sulle oscillazioni del prezzo del gas, durante la presentazione del piano Venier si è detto tranquillo: "Nel breve termine non prevediamo nessun impatto significativo grazie al livello di stoccaggi in Europa. Non è un problema se una nave di Qatar Energy non riesce a passare da Suez". "Il volume della domanda invernale è quasi il doppio della domanda estiva, e nella coda invernale di febbraio-marzo, se vedo la reazione anche al livello dei prezzi, il mercato non è preoccupato di un possibile shortage", ha spiegato, osservando che "questa valutazione nasce in relazione all'elevato livello degli stoccaggi che abbiamo in Italia, ancora superiore al 70% secondo i dati aggiornati al 22 gennaio". Approfondiamo il tema con Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM.La crisi nel Mar Rosso e le ripercussioni sulla logistica su gommaAmmontano a 8,8 miliardi, 95 milioni al giorno, i danni per il commercio estero italiano tra novembre 2023 e gennaio 2024 a causa della crisi nel Mar Rosso. 35 milioni al giorno per impatto sull'export e 60 milioni per mancati approvvigionamenti. Lo calcola OGGI Confartigianato che ha esaminato anche l'impatto sulle regioni: "Il valore più alto di prodotti trasportati attraverso il Mar Rosso è della Lombardia, 12,9 miliardi, poi l'Emilia-Romagna (9,4), Veneto (5,7), Toscana (4,7), Piemonte (4,2), Friuli-Venezia Giulia (2)". Confartigianato lo ha calcolato considerando l'impatto del calo di traffico di navi mercantili tra l'Oceano Indiano e il Mar Rosso sui flussi dell'interscambio commerciale dell'Italia con Asia, Oceania, paesi del Golfo Persico e del Sud-est dell'Africa. In particolare, "negli ultimi 3 mesi, l'Italia ha perso 3,3 miliardi, pari a 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni e 5,5 miliardi (60 milioni al giorno) per il mancato approvvigionamento di prodotti manifatturieri". Qual è quindi l'impatto del calo dei flussi marittimi di merci sulla logistica su gomma? Ne parliamo con Pasquale Russo, Segretario generale di Conftransporto.
La gara di Abu Dhabi, GP numero 22 dell'anno, manda in archivio il Mondiale 2023, e regala l'atteso finale di stagione al podcast più cacofonico del paddock. Per l'occasione, dopo aver analizzato i temi e i verdetti dell'ultimo weekend di gara, spazio ai bilanci di fine anno, e alla fatidica assegnazione dei premi di fine stagione, appunto. Un'inedita Pit Parade per celebrare i migliori e i peggiori interpreti dell'anno, il miglior singolo, cioè la gara più bella, e il peggior ritornello, quella più brutta. Ma anche la miglior copertina, nel senso di casco e livrea, il direttore d'orchestra - leggi team principal - più bravo, il miglior artista emergente, e tante altre categorie. Il tutto in formazione purtroppo ridotta, perché un piccolo incidente costringe ai box Pino, che comunque non mancherà di far sentire la sua presenza.
Era il Gran Premio più atteso dell'anno. Sono bastati pochi minuti delle FP1 perché diventasse il più discusso. E allora continuiamo a discuterne anche qui, nel podcast più estroverso del paddock, dove il famigerato tombino diventa spunto per un acceso confronto tra Giorgio e Pino sulle responsabilità di FIA e Liberty Media. In pista poi, in mezzo a tutto quello show un po' finto, si è vista una gara vera, più combattuta del solito, illuminata dal solito Verstappen ma anche da una Ferrari in palla e dal sorpasso finale di Leclerc. Sorprese a Pearl Harbour, con un paio di ospiti fissi che per una notte rinsaviscono e lasciano il porto, in cui invece entra qualche insospettabile. E ora via, verso il gran finale di Abu Dhabi, ricordando quel 2010 e quella volta che Giorgio si ritrovò in griglia a sirene già suonate.
Il GP del Brasile regala forse il duello dell'anno, quello tra Alonso e Perez, e il podcast più roboante del paddock, alle prese con malanni di stagione, parte da lì, e da una domanda: è stata vera gloria, per la F1? O ci siamo tutti esaltati perché, nel complesso, abbiamo poco di cui godere? Anche a Interlagos, infatti, davanti a tutti c'è sempre Lui, per le Ferrari è un altro weekend di agonia, e le uniche sorprese sono ancora le solite, indecifrabili. Ovvero, macchine disperse che improvvisamente risorgono, come Aston Martin, e altre che si impantanano quando sembravano lanciatissime, come Mercedes. Chi ci capisce è bravo, ma non cercatelo qui. Qui, semmai, si continua a scommettere boeri puntualmente persi, si accolgono nuovi arrivi a Pearl Harbour e si va a caccia di piloti scomparsi, prima di mettersi in ghingheri per prepararsi alle luci di Las Vegas, sognando aperitivi con Mario Andretti.
La vittoria numero 16 nella stagione di Verstappen arriva al termine di un Gran Premio che si decide nei primi metri dopo lo start, quelli in cui Max trova lo spunto per volare in testa, e Perez il coraggio per farsi notare nel peggior modo possibile. Dietro l'olandese, a parte il solito Hamilton e il redivivo Ricciardo, il piatto continua a piangere per tutti: dai piloti Ferrari, alle prese con una macchina che non trova il passo e con una squadra spaesata, alla Aston Martin, con Alonso che sembra uno Stroll qualunque, passando per i vari Tsunoda, Ocon, Bottas, Magnussen e persino Russell. Parte da qui la nuova puntata del podcast più fragrante della pitlane, che tra boeri e piloti scomparsi guarda poi al prossimo, imminente appuntamento in Brasile.
Weekend di sorprese mancate e illusioni solo accarezzate, di strategie sbagliate e squalifiche ritardate... l'epilogo, però, è il solito: Sprint o non Sprint, vince sempre Max. E allora, dopo aver ripercorso fatti e misfatti del CoTA, il podcast più dirompente del paddock si e vi interroga: al posto di Verstappen, chi altri avrebbe vinto e dominato così? Intanto in molti team i conti non tornano, le scommessine fioccano come boeri, e il viavai da Pearl Harbour non accenna a rallentare. Meglio forse affidarsi alla memoria, per qualche aneddoto legato al Messico e il ricordo di un'eroica e fallimentare avventura tutta italiana.
Quattordicesimo successo stagionale, e altro titolo in bacheca per Max Verstappen, che entra così nel ristretto club dei piloti capaci di vincere 3 Mondiali. Da qui parte la nuova puntata del podcast più roboante del circus, con Giorgio e Pino che azzardano la classifica dei loro preferiti tra i tricampioni, e Stefano che li ascolta con invidia, ma non rinuncia a dire la sua. In Qatar, però, abbiamo assistito anche all'ennesimo caos, che stavolta tira in ballo tutti: Fia, Liberty Media, Pirelli, Tilke, team e associazione piloti. Tutti convocati d'urgenza a Pearl Harbour. Smarcate le immancabili scommessine a colpi di boeri, e dopo aver lanciato un nuovo nome per l'appuntamento con i piloti desaparecidos, si parte verso Austin, con una serie di ricordi texani a base di cappelli da cowboy, corse infinite sul fiume Colorado e incontri ravvicinati con la canna di un Winchester. Buon ascolto!
La rivoluzione di Singapore è durata lo spazio di un weekend. In Giappone si torna alla normalità, e al dominio di una Red Bull capace di assicurarsi il Mondiale costruttori con 6 gare d'anticipo. Tutto merito di Newey? Ma che dire di Honda? E quanto durerà questo dominio? Mentre negli altri team inizia a volare qualche sganassone di troppo, e in pista volano pasticcini oltre ai soliti boeri, il porto di Pearl Harbour continua ad affollarsi, tra nuovi arrivi e lungodegenti. Ora si va in Qatar, in compagnia dei Pooh, sperando che nel frattempo il complesso del podcast più prorompente del circus non si sciolga.
La Ferrari vince, Sainz ribalta le gerarchie di Maranello, la Red Bull naufraga, Alonso che sperava di vincere sparisce nel nulla insieme a tutta l'Aston Martin... ma soprattutto, perché la voce di Giorgio suona così strana, come se arrivasse da lontano? Insomma, qui non ci si capisce più nulla. Ma niente paura, a rimettere insieme i pezzi ci pensa, o ci prova, la nuova puntata del podcast più effervescente del paddock, che passa in rassegna le tante sorprese di Singapore, proiettandosi verso la prossima tappa in Giappone. Con una piccola deviazione in Francia.
Alla vigilia del Gran Premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini, il podcast più poliedrico della scena del motorsport internazionale esce dalla sua comfort zone per invadere il paddock della MotoGP e incontrare due giovani e brillanti piloti nostrani: Tony Arbolino, già noto alle cronache per le sue vittorie e i suoi podi in Moto3 e Moto2, campionato in cui attualmente è secondo in classifica, e il giovanissimo Filippo Farioli, classe 2005, quest'anno al suo esordio in Moto3. Una chiacchierata, come sempre, informale e a ruota libera, per parlare di tutto un po', dall'attualità al rapporto con la paura, dalla routine degli allenamenti ai sacrifici di una vita tutta dedicata alle due ruote, senza dimenticarsi delle ragazze.
Reduci dal GP più atteso e intenso dell'anno, torna il podcast più irrequieto del circus, pronto ad analizzare i tanti temi emersi nel weekend. Storie di imprese sfiorate e di feste comunque celebrate, di nuovi record sempre più al Max e di giovani che sognano di arrivare o di tornare, storie di battaglie tanto entusiasmanti quanto rischiose, che sollevano qualche interrogativo sulla gestione dei piloti in rosso. Tra ricordi di vecchie staccate e clamorosi scoop in arrivo dal paddock, si guarda poi verso la tappa di Singapore, con l'invito a restare sintonizzati per un appuntamento a sorpresa.
Finite le ferie (per molti, ma non per tutti), continua la festa del padrone assoluto del Mondiale 2023, celebrato dal grande happening arancione dei suoi tifosi nel Gran Premio di casa. Tempo quindi di ripartire anche per il podcast più pimpante della pit lane, che si interroga sul confronto tra Verstappen e altri campioni del passato. Il gioco degli specchi offre anche l'occasione per un parallelo tra le attuali difficoltà della Ferrari e altri periodi di transizione vissuti dal Cavallino. Tra un veloce passaggio a Pearl Harbour e il solito giro di boeri, spazio per un commento al nuovo taglio di capelli di Pino e per aneddoti curiosi come quello del pilota minatore, prima di lanciarsi verso la settimana più calda dell'anno: quella di Monza, dove ad accogliere i tifosi ci sarà il sempre più tentacolare padrone di casa, Stefano Nicoli.
Il sorprendente successo di Verstappen in Belgio chiude la prima metà del Mondiale 2023 e manda in vacanza tutti i protagonisti del Circus, quelli che potranno godersi un meritato riposo come quelli che invece anche in ferie dovranno lavorare come matti per provare a recuperare terreno. Quasi tempo di vacanze anche per il podcast più pimpante del paddock, che prima della spiaggia si sofferma su quanto visto a Spa, e sull'incombenza di dare i voti di metà stagione. Fioccano boeri e nuovi ingressi a Pearl Harbour, prima di dare spazio a qualche ulteriore memoria dal Belgio e a clamorose rivelazioni per la serie giri di pista con piloti. Con un saluto a Ryo Harianto e a Marco Di Geronimo.
Un sabato di sorprese sembrava preludere a una domenica di grandi emozioni. E infatti la gara all'Hungaroring è stata entusiasmante... per ben 6 secondi, fino alla prima curva. Poi, più o meno la solita solfa. Poco male per il podcast più spumeggiante del paddock, che tra citazioni da Baudelaire e omaggi al rookie più caldo degli ultimi anni, riflessioni sul nuovo format delle qualifiche e quiz inaspettati, prova a consolarsi pensando alle vacanze, quelle dei piloti. Gran traffico in entrata al porto di Pearl Harbour, mentre i nostri 3 eroi, dopo aver rintracciato Kovalainen con l'aiuto da casa, si mettono sulle tracce di un altro desaparecido. Quindi ci si incammina verso Spa, tra puntate a base di boeri e qualche ricordo toccante e leggendario.
Nuovo giro, nuovo Gran Premio, nuovo regalo, sotto forma di una nuova puntata del podcast più caliente del Circus. Si comincia con un giro sull'altalena, a inseguire prestazioni e risultati di tutti i team, tranne uno. Si prosegue con una visita ai box, a osservare piloti ridotti al rango di comparse, a eccezione di chi è ormai lanciato sulle orme dei grandi dominatori del passato. Poi i consueti boeri, e la gita a Pearl Harbour, dove l'ultimo arrivato scatena memorie sul tema dei rapporti tra cinema e automobilismo. Per ritrovarsi, alla fine, su un treno, teatro di una misteriosa rapina, lanciati verso l'Ungheria.
Il Gran Premio al Red Bull Ring apre un luglio di fuoco, con 4 gare in 30 giorni, e altrettanti appuntamenti con il podcast più esuberante della griglia. Che in questa puntata si interroga su alcuni punti oscuri del weekend in Stiria: a cominciare dalla grottesca questione penalità, passando per la gestione piloti in casa Ferrari, fino ad arrivare alla domanda se il recupero del Cavallino sia una vera rinascita o solo una timida ripresina. Volano quindi boeri a caso sul futuro di alcuni piloti, e dopo la solita deviazione a Pearl Harbour si va verso Silverstone e un ricco spazio della memoria. Con, tra l'altro, l'attesissimo ritorno in moto di Pino.
Di ritorno dal Canada, il podcast più funambolico della pitlane parte alla ricerca del tempo perduto, in un Mondiale che riserva poche e forse fin troppo celebrate novità solo alle spalle del solito Max. Sulle strade di Montreal si incontrano piccoli eroi e uomini straordinari, giusto prima di volgere la prua in direzione del solito Pearl Harbour accompagnati dalle immancabili scommesse a base di boeri. Infine, si parte in direzione Austria. Fermandosi lungo la strada per ricordare due figure irripetibili nate, cresciute e diventate leggenda dalle parti di Monza.
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Altro giro, altro podcast, ma la storia è sempre la stessa. L'uomo al comando là davanti è sempre più solo, dietro qualcuno manda timidi segnali di risveglio, per altri i conti tornano sempre meno, e le parole si fanno sempre più faticose e avulse dalla realtà. Preso atto a malincuore di un eccesso di buonismo che sembra contagiare molti dei protagonisti in pista, ai nostri tre mattatori del microfono non rimane che scommettere i fatidici boeri e accogliere i nuovi arrivi a Pearl Harbour, prima di guardare al prossimo appuntamento, in Canada, per abbandonarsi a qualche ricordo dei bei tempi che furono.
1 giugno 2023 - Italiano in Podcast. La settimana procede regolarmente con un solo tuffo in questi ultimi due giorni. Il tempo è bello anche se le previsioni minacciano pioggia ogni giorno. Come sempre diversi impegni tra lezioni, commissioni, tuffi e corse. Il programma per la preparazione alla maratona è arrivato e fa un po' paura....ma sono ottimista. Una piccola vincita per mia madre questa settimana e una bella spiegazione del gioco del lotto. Delusione a Roma per la sconfitta nella finale di Europa League. Una proverbio come frase celebre che ci ricorda di non esagerare con il gioco d'azzardo. A presto con Paolo, iSpeakItaliano e il prossimo episodio di Italiano in Podcast. Ciao a tutti! PS: non dimenticate di rispondere al sondaggio per dare il vostro giudizio su questo episodio o di scrivere un commento sugli argomenti della puntata. Abbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe Supporta iSpeakItaliano su BuyMeACoffee Il negozio di iSpeakItaliano https://www.ispeakitaliano.it/merchandise --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/ispeakitaliano/message
Sesta tappa del Mondiale e nuovo appuntamento col podcast più elegante del paddock, nel segno dell'ennesima manifestazione di superiorità di Max Verstappen e della Red Bull. Agli altri non rimane che appigliarsi alle parole, sempre più incerte e faticose, o provare ad accontentarsi del poco che raccolgono in pista. Mentre a noi non resta che continuare a scartare i nostri boeri, provando ad azzeccare finalmente un pronostico, e guardare al prossimo appuntamento in Spagna, sperando almeno in una mezza sorpresa, un barlume di novità.
Nonostante il Gran Premio annullato per il dramma che ha colpito la Romagna, abbiamo voluto mantenere l'appuntamento con il podcast, un piccolo invito alla speranza per una terra e un circuito che tanto hanno dato, e tanto continueranno a dare, anche alla F1. Spazio quindi a ricordi e aneddoti legati all'Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, prima di volgere lo sguardo al prossimo appuntamento, a Montecarlo, e alle clamorose indiscrezioni di mercato uscite in queste ore, col pensiero sempre fisso a chi in questi giorni sta lottando per qualcosa di molto più grande di una corsa in macchina.
Il primo weekend americano del Mondiale 2023 lascia sul tavolo tracce di noia ma anche tanti interrogativi, e la nuova puntata del podcast più travolgente del paddock è qui per rispondere anche a quelli più scomodi. Verstappen è un campione fuori media oppure altri, e chi in caso, riuscirebbero a viaggiare come lui, su quella macchina? Ferrari e i suoi piloti usciranno da quell'eterno giorno della marmotta che sembrano vivere Gran Premio dopo Gran Premio? E come? E che dire di questa nuova tendenza a lasciarsi superare senza nemmeno abbozzare un tentativo di resistenza? Ok la superiorità di certe macchine, ok il discorso gomme, ma non ci sarà anche un eccesso di bon ton tra piloti? E poi le domande sui nuovi arrivi a Pearl Harbour, le immancabili scommesse a base di boeri, e i primi pensieri guardando verso Imola. Buon ascolto.
All'indomani della quarta tappa del Mondiale, il podcast più pirotecnico del paddock torna sulla pista di Baku per dibattere dei temi caldi del giorno: la vittoria di Perez e cosa può rappresentare per il Mondiale 2023, i nuovi rapporti di forza nel consueto gioco delle coppie, i prossimi passi che possiamo attenderci da Ferrari e dagli altri team che inseguono Red Bull, e i promossi e bocciati del weekend. E poi le consuete scommesse a base di boeri, nuovi sorprendenti arrivi nel porto di Pearl Harbour, nel nome del WEC, e una clamorosa rivelazione su certi tic di Stefano... Mentre a maggio, il primo pensiero porta inevitabilmente dalle parti del Brasile.
Incidenti e uscite di pista, bandiere rosse e ripartenze, penalizzazioni e polemiche: la sequela di colpi di scena del terzo appuntamento della stagione 2023 di F1 regala tanti spunti per la nuova puntata del podcast più frizzante del paddock. Commenti sull'operato della direzione gara, riflessioni sul destino del Mondiale, analisi della lunga crisi Ferrari e preoccupazioni per il futuro di Leclerc... senza dimenticare di scommettere i fatidici boeri, accogliere i nuovi arrivati a Pearl Harbour e dedicare qualche pensiero al prossimo appuntamento. Se poi Pino si ricordasse di spegnere il telefono sarebbe tutto più facile. Anche se molto meno spumeggiante.
Seconda tappa del Mondiale e terzo appuntamento in battuta con il podcast più esuberante del paddock. Mentre Giorgio impara a gestire in maniera appena più sobria la temibile sound machine, si discute a ruota libera dei principali temi d'attualità: le tenebre che avvolgono la Ferrari, il timore di assistere a un Mondiale già finito prima ancora di iniziare, le sensazioni contrastanti lasciate dal vecchio che avanza e il pepe aggiunto dalle rivalità tra compagni di scuderia. E poi boeri, primi pensieri e una nuova rubrica: Pearl Harbour. Mentre la prossima tappa, l'Australia, invita a lasciare spazio a qualche suggestione della memoria.
Podcast in battuta, dopo il Gran Premio che ha dato il via al Mondiale 2023, una gara dominata da una Red Bull che sembra fare un altro sport rispetto a tutti gli altri team. Un'inattesa ispirazione letteraria ci aiuta a inquadrare i temi di puntata, dalla festa del team campione del mondo in carica alle prospettive opposte con cui due grandi vecchi guardano al mare della nuova stagione, mentre per qualcuno sembra già suonare la campana. Spazio quindi ai pronostici e ai boeri da scommettere sul prossimo appuntamento in Arabia Saudita, con un grande dubbio di fondo: sarà stata una buona idea mettere in mano a Giorgio una Sound Machine da usare in libertà?