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Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiNel primo contributo proponiamo la deposizione, in qualità di imputato, di Valerio Fioravanti (Bologna, 22 dicembre 1993) nel corso di un'udienza del secondo appello per la strage del 2 agosto 1980. Nel secondo contributo (Roma, 10 novembre 1989), durante un'udienza del processo d'appello per la strage di Bologna, Fioravanti racconta alla Corte i dettagli dell'assalto a Radio Città Futura, avvenuto a Roma il 9 gennaio 1979.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione dei reperti. Tra i principali temi toccati durante le deposizioni: 1) «I vecchi gruppi? Hanno lavorato per anni e non hanno prodotto niente»; 2) «Ci hanno attribuito 35 omicidi. E c'è un motivo se sono stati fatti»; 3) «Nessuno dei pentiti Nar ha detto qualcosa sulla strage di Bologna»; 4) Sulla teoria della «banda super segreta»; 5) «Non bisogna confondere un gruppo misterioso come Avanguardia nazionale con un gruppo esplicito, noto, dissezionato in tutti i modi»; 6) «Il pregiudizio verso di noi? Essere troppo giovani per aver fatto tutto da soli»; 7) «Dopo Acca Larentia volevamo vendicarci del Msi»; 8) «Le 250 mila pagine di atti processuali? Strategia della confusione»; 9) Sulla vicenda delle cartelle cliniche di Massimo Sparti; 10) «La strage? Ho una mia idea»; 11) Sul «tatuaggio» di Picciafuoco; 12) «Il nostro controllo sulla piazza romana? Non attraverso i libri»; 13) L'azione a Radio città futura; 14) I «messaggi verso destra» e verso «la sinistra».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiNel primo contributo proponiamo la deposizione di Silvio Berlusconi nel corso di un'udienza del processo alla Loggia Massonica P2 (1993). Nel secondo, la deposizione di Maurizio Costanzo in qualità di testimone nel corso del processo per il crack del Banco Ambrosiano Veneto (1991). Entrambe le deposizioni sono incentrate sulla adesione dei due importanti personaggi pubblici alla Loggia massonica di Licio Gelli. Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi toccati durante le deposizioni: 1) B: «La P2? Tutto quanto si risolse nella mia adesione, sollecitatami dall'amico Roberto Gervaso»; 2) B: «Gervaso mi parlò di Gelli in termini molto positivi. Appariva circondato da buona considerazione generale»; 3) B: «Incontrai Gelli due volte. Mi riempì di complimenti»; 4) B: «Appariva come un Rotary o un Lions. Gervaso insistette particolarmente»; 5) B: «Mi mandarono una tessera con su scritta una cosa ridicola: apprendista»; 6) B: «Non ne trovai traccia nei miei diari»; 7) B: «Gervaso voleva scrivere sul Corriere della Sera»; 8) B: «Si vedeva in me una persona di sicuro avvenire»; 9) B: «Tassan Din? Lo conobbi per l'acquisto del settimanale Tv sorrisi e canzoni»; 10) B: «Ero amico di Franco Di Bella»; 11) B: «Avevo della massoneria una impressione positiva, perché anche in casa c'erano delle tradizioni al riguardo»; 12) B: «Gelli? Era risaputo che aveva una importante influenza in casa Rizzoli»; 13) B. «Non sapevo che Corona e Carboni fossero massoni»; 14) C: «L'intervista a Gelli sul Corriere? Faceva parte di una serie che si chiamava "Il fascino discreto del potere occulto"»; 15) C: «Fu Tassan Din a dirmi che Gelli voleva essere per forza intervistato da me»; 16) C: «Fu una intervista faticosissima. E non dettata»; 17) C: «Ricevetti tante telefonate di complimenti»; 18) C: «Ho conosciuto Gelli per invitarlo alla trasmissione televisiva Bontà loro. Era il luglio-settembre 1977»; 19) C: «All'Excelsior, primi del 1978, mi fece l'offerta di iscrizione»; 20) C: «Al momento della iscrizione ero ai massimi professionali»; 21) C: «Vivevo un difficile momento psicologico. Ho aderito per cretinismo»; 22) C: «Il settimanale l'Occhio? Fu un processo complesso».
31 ottobre - Italiano in Podcast Il Sindaco è tornato dopo qualche giorno di malattia e di brutto tempo. Episodio più lungo per raccontarvi un bel po' di cose accadute in questi giorni. Qualche notizia interessante e come sempre la frase celebre dell'episodio. Iscrivetevi su tutti i canali di iSpeakItaliano e seguitemi domenica in diretta su Twitch, YouTUbe e Facebook. A presto con il prossimo episodio e grazie a tutti per seguire Italiano in Podcast!“Non discutere più di come debba essere l'uomo per bene, ma siilo.”- Marco Aurelio -Il link del canale di iSpeakItaliano su Twitchhttps://www.twitch.tv/ispeakitalianoAbbonati per dare un contributo e ascoltare gli episodi speciali di Italiano in Podcast https://anchor.fm/ispeakitaliano/subscribe
Il 29 maggio 1991, la Stella Rossa di Belgrado conquista la Coppa dei Camponi: solo un mese più tardi, con le indipendenze unilaterali proclamate da Slovenia e Croazia, inizieranno le guerre jugoslave. Nel giro di un anno appena, gli eventi precipiteranno in maniera così rapida da portare alla clamorosa esclusione della Jugoslavia dal calcio internazionale, pochi giorni prima dell'inizio degli Europei.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:MILLS Richard, The Politics of Football in Yugoslavia: Sport, Nationalism and the State, I.B. TaurisPAOLUCCI Valerio, La politica nella Repubblica federale socialista di Jugoslavia: il calcio come strumento di propaganda e di controllo sociale, LUISS Guido CarliQADRAKU Gëzim, La risoluzione ONU che uccise la nazionale jugoslava, Sport e GeopoliticaPIRJEVEC Jože, Serbi, croati, sloveni. Storia di tre nazioni, Il MulinoPIRJEVEC Jože, Le guerre jugoslave, 1991-1999, EinaudiLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiBrescia, 1987. Franco Freda depone in qualità di teste nel corso di un'udienza del processo Piazza della Loggia.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Trani? Erano periodi di permanenza ridotti. Accettai l'ospitalità di Concutelli»; 2) «Ferri? Avevo un ricordo di una persona molto attenta sotto il profilo della preparazione dottrinaria»; 3) «Non ho mai conosciuto Buzzi»; 4) «Per indole, sono distratto in fatto di dicerie»; 5) «Latini, Izzo e Concutelli? Erano nella stessa cella, a periodi alterni»; 6) «Il passeggio, a Trani, veniva effettuato tutti assieme. Per una ragione igienica»; 7) «Izzo? Con lui c'erano rapporti di tolleranza e di indulgenza»; 8) Sulle possibilità di «rigenerazione» di Izzo; 9) Sul possibile inserimento di Izzo all'interno della rivista carceraria «Quex»; 10) «Buzzi collaboratore dei carabinieri? E' agli atti».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiAdriana Faranda e Valerio Morucci, ex militanti delle Brigate Rosse, vengono messi a confronto nel corso del processo Moro Quinquies (1996). Tra gli argomenti trattati: l'assassinio dell'onorevole Aldo Moro, la mitraglietta Skorpion utilizzata per l'omicidio e i ruoli dei brigatisti coinvolti.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi trattati durante il confronto: 1) F: «Morucci? Mi riportò dei particolari dolorosi sull'omicidio Moro»; 2) F: «Ambedue sapevamo che lì, in via Montalcini, c'era Maccari»; 3) M: «Dopo la telefonata a Tritto, non ho alcun ricordo»; 4) F: «Non ricordo che mi si parlò di inceppamento tecnico dell'arma, ma del blocco di Moretti»; 5) M: «L'unica cosa che ho trattenuto nella memoria è che ci fosse stato un inconveniente con le armi»; 6) F: «Sbobinavano? Non lo sapevamo, così come che stessero registrando»; 7) Sul ruolo di Gallinari all'interno dell'appartamento di via Montalcini; 8) M: «Che uno stesso soggetto utilizzasse due armi? Tutto è possibile»; 9) Sulla «candidatura» di Maccari per via Montalcini; 10) «Moretti? Oltre alla Skorpion era in possesso della propria arma. Non essendo silenziata, non fu usata per uccidere Moro.»
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 23 giugno 1998. Seduta della Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi (presidenza Giovanni Pellegrino). Parla il professore Alberto Clò, uno dei partecipanti alla nota seduta spiritica del 1978.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i principali temi toccati durante l'audizione: 1) «A noi colpì che il piattino si muovesse con grande rapidità»; 2) «Gradoli venne fuori in risposta a una domanda specifica»; 3) «Qualsiasi medium escluderebbe che un fatto medianico possa avvenire in una atmosfera scherzosa»; 4) «E' impossibile che qualcuno governasse il piattino senza che gli altri potessero accorgersene»; 5) «Il fatto che il piattino si muovesse resta un fatto a me assolutamente inspiegabile»; 6) «Prodi? Ha fatto domande anche lui. Ed era tra i più increduli»; 7) «La domanda vivo o morto? La risposta fu che era vivo»; 8) «Escludo che qualcuno tra i presenti avesse conoscenze nella Autonomia».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, 4 marzo 1991. Bruno Tassan Din depone in qualità di imputato nel corso del processo per il crack del Banco Ambrosiano, raccontando la vicenda dell'acquisto del Corriere della sera da parte della Rizzoli e l'incontro con Licio Gelli, il «Maestro venerabile» della Loggia P2.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) Settembre 1973. Da Montedison alla Rizzoli; 2) «La Rizzoli? Si presentava come una azienda sana, pur con uno sviluppo dei costi»; 3) «La decisione più importante di un editore è la scelta di un buon direttore»; 4) «La Comit era, all'epoca, la banca preferenziale del Gruppo Rizzoli»; 5) «Ho cercato di impostare un controllo di gestione. L'azienda era vecchia industrialmente»; 6) «Abbiamo 25 miliardi di debiti a breve termine. Cerchiamo di metterne metà a medio termine»; 7) «L'acquisto del Corriere della Sera? Vengo informato dopo»; 8) Un acquisto «a scatola chiusa»; 9) «Non costa 50 miliardi. Costa 100 miliardi»; 10) «La decisione fu di Andrea Rizzoli, supportata discontinuamente da Angelo»; 11) «Il Corriere della Sera trascendeva il fatto economico»; 12) L'accordo con la Montedison; 13) «L'azienda Corriere della Sera, che perdeva 15 miliardi all'anno, aveva una produttività bassissima»; 14) Non solo Montedison, Comit e Agnelli. «Dovevamo pagare 10 mila persone»; 15) «I Rizzoli si erano smarriti»; 16) «Ci spostiamo su Roma per cercare di ottenere i finanziamenti»; 17) «Il Corriere è comunista»; 18) «Cerchiamo disperatamente altre soluzioni»; 19) Primavera 1975. L'avvocato Ortolani; 20) «Vi presento una persona che vi può molto aiutare».
Iscrivetevi su caffe20.it/linux pochissimi i posti per poter aiutare tuttiPuntata dove emergono i problemi di chi non e' un esperto. Ma non dovrebbe esserlo.Domande molto banali, ma non stupide. Anzi. I problemi sono sempre questi.E non li sappiamo risolvere.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiBologna, 12 dicembre 1994. Roberto Savi, membro della Banda della Uno bianca, depone al processo per la strage del Pilastro (4 gennaio 1991) che costò la vita a tre carabinieri.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Dovevamo procurarci delle auto»; 2) «Pensai volessero fermarci»; 3) «Ero messo abbastanza male»; 4) «Colpi di grazia? Non sono in grado di confermare»; 5) «Perché li abbiamo uccisi? Per non essere fermati»; 6) «Il mio Ar 70? Non ha mai avuto un dispositivo per lo sparo a raffica»; 7) «Sì, ho usato un raccogli-bossoli»; 8) «Il driver? Spesso ero io»; 9) «I depistaggi di Macauda? Probabilmente avrà avuto i suoi buoni motivi»; 10) «L'azione contro i campi nomadi? Un depistaggio».
Il 13 maggio 1990, i tifosi della Dinamo Zagabria e della Stella Rossa si scontrano allo stadio Maksimir, in un evento che, a posteriori, verrà indicato come l'inizio simbolico delle guerre jugoslave. Ma la storia dei conflitti etnici nei Balcani e del ruolo del calcio nella loro evoluzione è molto più complessa.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:MILLS Richard, The Politics of Football in Yugoslavia: Sport, Nationalism and the State, I.B. TaurisMOGGIA Valerio, La guerra nei Balcani non cominciò al Maksimir, Pallonate in FacciaPAOLUCCI Valerio, La politica nella Repubblica federale socialista di Jugoslavia: il calcio come strumento di propaganda e di controllo sociale, LUISS Guido CarliPIRJEVEC Jože, Serbi, croati, sloveni. Storia di tre nazioni, Il MulinoPIRJEVEC Jože, Le guerre jugoslave, 1991-1999, EinaudiLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 4 marzo 1996. Alessandro D'Ortenzi, detto «Zanzarone», depone nel corso di un'udienza del processo alla Banda della Magliana.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Aldo Semerari? E' stato un mio carissimo amico»; 2) «Mi dichiaro un nazifascista. Di fatto e di nome»; 3) «La batteria di Testaccio con De Pedis? Era la migliore di Roma»; 4) «A fine 1978 io, Abbatino e Toscano, abbiamo tentato di ricostruire una batteria»; 5) «Le perizie compiacenti? Io sono stato dichiarato totale infermo di mente»; 6) «Se qualcuno dei servizi mi vuole sparare addosso, non ho paura»; 7) «Abbatino e Toscano? Volevano conoscere soprattutto le potenzialità del prof. Semerari»; 8) «Le riunioni? Si parlava della destabilizzazione del Paese»; 9) Sulla ipotesi di un delitto a Londra; 10) Sulla perizia Colafigli; 11) «Dopo la morte di Semerari, mi sono ritirato, in buon ordine, a Rieti»; 12) «Non c'è gente della malavita romana che non conosca Zanzarone»; 13) «Abbatino Maurizio? E' un pentito depistante».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPerugia, 5 febbraio 1998. Il colonnello Giancarlo Paoletti, funzionario del SISDE in pensione, depone, in qualità di testimone, nel corso di un'udienza del processo Pecorelli.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Rapporti istituzionali con Abbruciati e De Pedis? Questa domanda potrebbe essere auto-indiziante...»; 2) «L'incontro con Abbruciati? Fu casuale e non voluto»; 3) «Prendevamo contatti con il direttore del carcere di Rebibbia»; 4) «Ricordo di avere avuto incontri in carcere o con De Pedis o con Maragnoli»; 5) «Non vi furono sviluppi operativi»; 6) «Abbruciati? Mi chiese più di quanto io fossi disposto a dargli»; 7) «Le richieste di denaro? Era più facile assecondarle. Gli interventi a livello processuale venivano respinti»; 8) «La risposta negativa ad Abbruciati? Ritengo sia stata decisa a livello centro»; 9) «Per raccogliere info su Carminati e altri ambienti della destra, chiedemmo a Barbera di favorire contatti con De Pedis, Abbruciati e Maragnoli»; 10) «Nomi di copertura? Nei rapporti con la malavita organizzata, si cercava di non usarli»; 11) «Si viveva un periodo intensissimo di lavoro»; 12) «La fonte logistica? Pur non dando notizie su un certo argomento, può collaborare alla buona riuscita di una operazione»; 13) «L'ambiente del terrorismo di sinistra era più blindato, più difficile da penetrare»; 14) «Al di là di un premio in danaro o alla restituzione della patente, non si andava»; 15) Sul tema dei rapporti, non sempre di natura istituzionale, tra banda della Magliana ed esponenti delle forze dell'ordine.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 28 novembre 1988. Sergio Calore, ex ordinovista e collaboratore di giustizia, risponde alle domande del Presidente della Corte, Severino Santiapichi, nel corso di un'udienza del processo a Ordine Nuovo.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante l'interrogatorio: 1) Gennaio 1984. L'inizio della «collaborazione» di Sergio Calore; 2) Novembre 1976. Sulla compravendita di hashish per «autofinanziamento»; 3) I «dépliant di armi» in un albergo di Monteporzio Catone; 4) Estate '76. Concutelli «esautora di ogni responsabilità» il gruppo dirigente all'estero di ON; 5) I «GAO» (Gruppi d'Azione Ordinovista); 6) La cena «Da Nino» alla Camilluccia. Il «contrasto» tra Concutelli e Signorelli; 7) Lo «Stato di tipo organico» teorizzato da ON; 8) Azioni rivendicate e non; 9) Un «gruppo che si raccoglieva attorno a Concutelli»; 10) «Contro l'Utopia marxista».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 16 (3/10/2025)María Estela Martínez Cartas, detta «Isabelita», ballerina diventata presidente dell'Argentina, rimane una figura enigmatica e controversa. Dal legame con Perón e l'influenza di López Rega fino al golpe del 1976, la sua parabola mescola spiritismo, potere, intrighi e oblio. Una storia che segna le ombre del peronismo e dell'intera nazione argentina.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) «No me atosigués!». Un emblema della distanza di Isabelita dalla realtà argentina; 2) Il golpe del 24 marzo 1976 e l'indifferenza del Paese alla sua deposizione; 3) Oblio e rimozione dalla memoria storica e politica argentina; 4) Origini e famiglia «adottiva»; 5) Lo spiritismo e la costruzione di una nuova identità; 6) Una carriera artistica deludente. Le accuse di essere stata una «bataclana»; 7) L'incontro con Perón. Da semplice a presenza stabile nella vita del caudillo; 8) Il ruolo a Puerta de Hierro; 9) L'ingresso del «Brujo» López Rega; 10) La vicepresidenza e la «Triple A»; 11) Un silenzio durato decenni.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 15 (26/9/2025)Milano, 1974. Due ragazzi tornano da Kabul con una storia inquietante: feste, droga, ospedali improvvisati e un amico rimasto in Afghanistan. Il racconto dei giovani e l'inchiesta del giornalista Giovanni Belingardi svelano un fenomeno che toccò migliaia di occidentali tra anni Sessanta e Ottanta: la «via della droga» verso Oriente, tra illusioni mistiche, eroina a basso costo e destini spezzati.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Una intervista del Corriere d'Informazione; 2) I viaggi in Oriente. La droga a Kabul; 3) Il caso di «Paolo»; 4) Le famiglie in allarme; 5) L'indagine del ministero dell'Interno; 6) Un reporter alla ricerca di «Paolo». Giovanni Belingardi; 7) La «Chicken Street» di Kabul; 8) Testimonianze dirette; 9) Padre Angelo Panigati, il «prete dei drogati»
Gli anni Novanta sono quelli dell'inaspettata ribalta internazionale della Repubblica d'Irlanda, la "Tigre Celtica" che inizia a crescere economicamente e socialmente. In parallelo, quest'epoca di riforme e ottimismo è accompagnata dai successi della nazionale di calcio, guidata da un inglese e infarcita di oriundi.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:-FREE Marcus, Keeping Them Under Pressure: Masculinity, Narratives of National Regeneration and the Republic of Ireland Soccer Team, Routledge-MOGGIA Valerio, L'Irlanda inglese di Jack Charlton, Pallonate in FacciaLa musica è "Galway" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiUniversità statale di Milano, 11 marzo 2010. Audio della presentazione del libro di Alessandro Arduino Il fondo sovrano cinese (O Barra O Edizioni).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) La Cina. Da «fabbrica del mondo» a «player globale» nelle acquisizioni estere; 2) Il «socialismo di mercato». Da ossimoro capace di strappare sorrisi a possibile modello alternativo; 3) L'errata «profezia» di James Chanos sulla Cina; 4) Visioni catastrofiste o eccessivamente ottimistiche; 5) «Non è possibile che la Cina cresca così tanto. Giocano sui numeri»; 6) Il tema dello «sviluppo a lungo termine»; 7) Il fondo sovrano cinese. Alcune caratteristiche; 8) Sulla «velocità» dello sviluppo cinese; 9) L'accumulo di riserve in valuta estera per investire nei Paesi in crisi o in via di sviluppo; 10) Gli «altri» fondi sovrani cinesi; 11) L'invecchiamento della popolazione cinese; 12) «Gli obiettivi cinesi non sono soltanto di carattere economico»; 13) Due figure-chiave: Lou Jiwei e Gao Xiqing; 14) I fondi sovrani come strumenti per «affievolire» la concorrenza straniera sui mercati esteri; 15) «Meglio il Giappone della Cina»; 16) Dall'export ai consumi interni; 17) Sulla «ristrutturazione» delle forze armate secondo «criteri aziendali»; 18) «La stragrande maggioranza dei tecnocrati cinesi ha una laurea in ingegneria»; 19) Domande e risposte.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, aprile 2012. Intervento del giornalista Giampiero Rossi, coautore con Mario Portanova e Franco Stefanoni del libro Mafia a Milano. Sessant'anni di affari e delitti (Melampo editore, 2012).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) «Andreotti ha qualcosa a che vedere con la mafia. A Milano c'è un partito trasversale della corruzione e secondo noi Craxi ne sa qualcosa»; 2) «A Milano c'è la mafia». La reazione di Pillitteri e Craxi; 3) Il «fortino di via Bianchi»; 4) La prima edizione del libro «Mafia a Milano. Quarant'anni di affari e delitti» (1996); 5) Cosa Nostra italo-americana. Primi anni Cinquanta, a Milano; 6) Joe Adonis e Lucky Luciano; 7) Lacune normative e soggiorni obbligati; 8) L'arresto di Liggio; 9) La Direzione distrettuale antimafia di Milano; 11) «Gettate fango». Si continua a negare; 12) La fase di «inabissamento»; 13) Imprenditoria «impermeabile» e politica «negazionista"».
Nel 1990, i Mondiali tornano in Italia, in un paese che sta vivendo una fase di crescita economica e di rinnovamento sociale, in cui il calcio si è definitivamente imposto come elemento centrale della vita quotidiana degli italiani. Ma, oltre a essere la celebrazione di quest'epoca spensierata, la Coppa del Mondo ne segnerà anche l'inizio della fine, aprendo a un decennio molto più travagliato.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:-LANFRANCHI Pierre, Italy and the World Cup, Berghahn Books-MOGGIA Valerio, Roberto Baggio e la guerra civile, Pallonate in Faccia-PAPA Antonio, PANICO Guido, Storia sociale del calcio in Italia, Il Mulino-PORRO Nicolo, MARTELLI Stefano, RUSSO Giovanna (a cura di), Il Mondiale delle meraviglie. Calcio, media e società da «Italia '90» a oggi, Franco Angeli EditoreLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiUniversità degli Studi di Milano, aprile 2011.Registrazione parziale del convegno «Chi è Stato? La strategia della tensione in Europa (1969-1974)», organizzato dal Laboratorio Lapsus.Interventi:Aldo Giannuli, già docente di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano e consulente di diverse procure (tra cui Milano, per la strage di piazza Fontana, e Brescia, per la strage di piazza della Loggia). Titolo dell'intervento: «Lo scenario internazionale tra consolidamento e rotture».Dimitri Deliolanes, corrispondente della TV greca ERT e autore di numerosi lavori sul contesto storico-politico greco. Titolo dell'intervento: «L'attività eversiva del regime dei colonnelli in Italia e in Grecia».Mirco Dondi, docente di Storia contemporanea all'Università di Bologna. Titolo dell'intervento: «L'Italia e la democrazia anomala».Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) Sulla corretta definizione di «strategia della tensione»; 2) La politica della distensione; 3) La teoria della «guerra rivoluzionaria»; 4) Grecia, Indonesia, America latina; 5) Il ruolo della Francia; 6) Destabilizzare per stabilizzare; 7) La firma dei trattati di Helsinki; 8) «All'insaputa della CIA». Sul regime del colonnelli, in Grecia; 9) Cipro; 10) Sulla attività eversiva dei colonnelli in Italia; 11) Il «piano Demagnetize»; 12) Le «Stay behind» europee; 13) Uomini del negoziato e trame repressive; 14) Forze armate e Confindustria; 15) Tra illegalità e complicità internazionali.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, 2015. Lezione del professor Roberto Biorcio (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati durante la lezione: 1) Sulla rinascita del populismo, in Italia; 2) Il problema del populismo come «intrinseco alla democrazia»; 3) Una «rinascita» che parte dagli anni Ottanta; 4) Il tramonto dei partiti di massa. L'appello al popolo «contro le élite»; 5) Sulle varie «tipologie» di populismo; 6) Il ruolo dei partiti di sinistra; 7) La destra populista; 8) La Prima repubblica e il «limitato spazio» per il populismo; 9) La «crisi» di fine anni Ottanta; 10) Tangentopoli e l'inizio della cosiddetta «Seconda repubblica»; 11) Gli anni Novanta. La Lega Nord; 12) Berlusconi e il «tele-populismo»; 13) I Cinque stelle; 14) «I politici sono un po' spaventati quando la gente va a votare su un argomento»; 15) Renzi.
Nel 1986 la Steaua Bucarest conquista a sorpresa la Coppa dei Campioni: è la prima volta che un club dell'Europa socialista vince il massimo titolo europeo di calcio. La squadra è uno dei simboli dello sport della Romania, un paese governato da uno dei più controversi leader del mondo comunista, Nicolae Ceaușescu.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:ADAM Robert, Football and authoritarianism in twentieth century Romania: between propaganda and subversion, Soccer & SocietyBORISOV Teodor, Football in Romania, Yugoslavia and Bulgaria during Stalinism (1944-1953), Hiperboreea. Journal of HistoryGALLERI Gianni, Le mani spezzate di Helmuth Duckadam: una bugia divenuta verità, Mediriano 13La musica è "Lord of the Land" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 14 (22/8/2025)Danilo Abbruciati, detto «er Camaleonte», è una delle figure più enigmatiche della cosiddetta Banda della Magliana. La sua parabola criminale, dalle borgate romane fino all'attentato a Milano contro Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano, intreccia rapporti con servizi segreti, faccendieri e mafiosi. Ma i misteri non finiscono con la sua morte: dalle tumulazioni anomale al Verano emergono domande senza risposta che coinvolgono anche la famiglia De Pedis.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Un uomo, una identità inesistente. Enrico Branceto; 2) Lo spostamento della salma di Abbruciati per far posto ad Antonio De Pedis; 3) Il «Lord Brummel del crimine». Sulla figura di Danilo Abbruciati; 4) L'attentato a Roberto Rosone; 5) Mandanti ignoti; 6) I rapporti con elementi dell'intelligence; 7) I permessi di guida rilasciati da Nigeria e (forse) Nicaragua; 8) Una strana tumulazione.L'immagine di anteprima utilizzata per questo episodio è frutto di una nostra rielaborazione delle più diffuse foto di Abbruciati presenti on line.
Ecco la nostra nuova puntata speciale su Bitcoin e Cryptovalute, ma accidenti! questo non è il Supporters Club! quindi vi tocca solo un teaser di 3 minuti :-)Iscrivetevi al supporters club per ascoltare tutta la puntata e le prossime in anteprima!Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scientificast-la-scienza-come-non-l-hai-mai-sentita--1762253/support.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 13 (15/8/2025)Per decenni, attraverso la società svizzera Crypto AG, CIA e BND hanno spiato governi e servizi segreti di mezzo mondo, fornendo macchine cifranti manipolate. Dall'America Latina alla guerra delle Falkland, fino agli odierni dibattiti su 5G e backdoor, l'Operazione Rubikon mostra come il controllo dell'informazione resti una posta strategica globale.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Alle origini dell'Operazione Thesaurus/Rubikon; 2) Il tema delle deliberate «vulnerabilità crittografiche»; 3) La «portata globale» dell'Operazione Thesaurus/Rubikon; 4) Casi emblematici; 5) Il ruolo della Svizzera; 6) A un passo dallo scandalo; 7) La fine ufficiale del programma; 8) L'eredità (molto attuale) di «Rubikon».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 12 (8/8/2025)Mino Pecorelli fu tra i primi a intuire l'ascesa di Craxi, grazie a fonti riservate e un acuto fiuto politico. Dalle colonne dell'Osservatore Politico anticipò il cambio di rotta del PSI, il ruolo degli USA, l'isolamento del PCI e le convergenze tra socialisti, DC e ambienti piduisti. Un'analisi lucida, giocata in anticipo sul futuro della politica italiana.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Craxi segretario del Psi. L'anticipazione di Pecorelli nel 1975; 2) Il PSI come «nuovo» perno politico italiano; 3) Il sostegno degli Stati Uniti; 4) L'anticomunismo craxiano come linea guida; 5) Il caso Moro come «spartiacque»; 6) La «copertura culturale» contro il Pci; 7) Il consolidamento della segreteria Craxi all'interno del Psi; 8) Gli appoggi occulti e il ruolo della P2; 9) Le fonti e il «metodo» Pecorelli.
Diego Armando Maradona è stato molto più di un calciatore eccezionale: negli anni Ottanta è diventato il catalizzatore della frustrazione sociale del Sud del mondo, finendo per portarne le istanze sui campi da gioco. Una figura discussa e polarizzante, che è ha incarnato un'epoca, diventando un vero e proprio fenomeno della cultura popolare.Gli interventi sono, nell'ordine, di Luigi Gallucci, Vincenzo Corrado e Marvin Trinca.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:BRESCIA Pablo, PAZ Mariano (a cura di), Diego Maradona: A Socio-Cultural Study, RoutledgeHUGHSON John, MOORE Kevin, ‘Hand of God', Shirt of the Man: The Materiality of Diego Maradona, CostumeMARADONA Diego Armando, Io sono El Diego, Fandango LibriLa musica è "Tango de Manzana" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Gli estratti audio sono tratti da:Coro dei tifosi del Boca Juniors per MaradonaCoro dei tifosi del Napoli per MaradonaPotete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 11 (1/8/2025)Il 29 gennaio 1979, a Milano, Prima Linea uccide il giudice Emilio Alessandrini. Trentasette anni, figura chiave delle indagini sugli anni di piombo e sulla criminalità economica, Alessandrini era un magistrato riservato e meticoloso. L'attentato, compiuto da un commando guidato da Sergio Segio e Marco Donat-Cattin, fu pianificato nei minimi dettagli e portato a termine in pochi secondi. Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) 29 gennaio 1979; 2) La dinamica dell'agguato; 3) Un magistrato simbolo delle inchieste più delicate sugli anni di piombo; 4) Il rifiuto della scorta; 5) Il gruppo di fuoco; 6) Le indagini seguite da Alessandrini; 7) Le «motivazioni» dell'attentato; 8) Il contesto milanese; 9) Il profilo umano di Alessandrini; 10) Milano e l'ondata di sdegno dopo l'attentato.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 10 (25/7/2025)Dall'infanzia all'ombra del fratello «Giusva» al crimine: la parabola di Cristiano Fioravanti, tra conflitti familiari, militanza neofascista, rapine e sangue. Un racconto che attraversa gli anni di piombo romani, fino al pentimento e alle rivelazioni che segnarono la storia dei NAR e delle loro vittime.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Un'infanzia difficile; 2) Dalla pubblicità alla militanza neofascista; 3) La ricerca di «alternative» a una famiglia instabile; 4) L'escalation di violenza; 5) L'omicidio di Walter Rossi; 6) Rapine e banda armata; 7) Il ruolo nei NAR e la deriva criminale; 8) Arresto e pentimento.
Nel 1974 la FIFA assegnò la Coppa del Mondo del 1986 alla Colombia: fu una decisione a sorpresa, che doveva per la prima volta dare risalto a un paese povero e marginale. Invece, si rivelò un disastro su tutta la linea. Otto anni dopo, la Colombia fu costretta a rinunciare a ospitare la competizione.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:MOGGIA Valerio, Sogno al sapore di coca e caffé: Colombia 1986, il Mondiale mai giocato, Pallonate in FacciaTOVAR Jorge, Colombia's failure to host the 1986 FIFA World Cup, in The Geopolitical Economy of Football, Edited by Simon Chadwick, Paul Widdop and Michael M. Goldman, RoutledgeLa musica è "Lord of the Land" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 9 (18/7/2025)Negli anni della Guerra fredda, la Germania Est affidò a uomini addestrati alla seduzione una missione precisa: conquistare il cuore — e i segreti — di segretarie e funzionarie operanti in strutture chiave del mondo politico-militare occidentale. Nasce così il «metodo Romeo», strategia spionistica fondata sulla manipolazione affettiva e psicologica. Relazioni costruite con pazienza, fiducia guadagnata a caro prezzo, documenti trafugati nel silenzio di uffici e camere da letto. Ma dopo il crollo del Muro, a finire sotto processo, più che gli agenti, furono le vittime. In questo episodio, ricostruiamo le origini, le tecniche e le storie dimenticate di una delle più subdole operazioni della Stasi: la guerra condotta con «l'amore» come arma.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) I processi degli anni Novanta. Le vittime degli «agenti Romeo» sul banco degli imputati; 2) Sedurre per spiare. La strategia dell'HV A; 3) Una condivisione di lingua e cultura capace di favorire l'infiltrazione; 4) Casi «celebri». Da Ursel Lorenzen a Gabriele Gast; 5) Le coperture «false flag»; 6) Carisma, empatia, discrezione. L'addestramento dei «Romeo»; 7) Dettagli tecnici, profili psicologici e organizzazione delle operazioni; 8) Imparare a mimetizzarsi nella società capitalista. l ruolo dell'Accademia di Belzig; 9) La gestione psicologica delle vittime; 10) Gli abbandoni improvvisi. Le vite distrutte e l'assenza di riflessione sui costi umani del «metodo».
La Polonia è una delle squadre più temibii e affascinanti del calcio degli anni Settanta e Ottanta, grazie a campioni come Lubański, Deyna, Lato e Boniek. Ma al tempo stesso è anche uno dei paesi più problematici e instabili del blocco comunista: quello dove maturerà la caduta del socialismo est-europeo.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:FRYC Adam, PONCZEK Mirosław, The Communist Rule in Polish Sport History, The International Journal of the History of SportSLOMINSKI Maciej, The power of football: the night Lech Wałęsa changed Poland for ever, The GuardianWOŹNIAK Wojciech, Match-Fixing in Polish Football: Historical Perspectives and Sociological Interpretations, The International Journal of the History of SportLa musica è "Lord of the Land" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 8 (11/7/2025)Dalla Gestapo di Lione al Cartello di Medellín, passando per i servizi segreti occidentali. La parabola inquietante di Klaus Barbie racconta una verità scomoda: l'ex SS sopravvisse al Terzo Reich grazie all'intelligence americana e tedesca, riciclato prima nella lotta al comunismo, poi nel traffico globale di droga e armi. Un viaggio tra processi, documenti declassificati e complicità rimaste nell'ombra.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1. Il «boia di Lione»; 2. La protezione, dopo la guerra, dei servizi segreti americani e tedeschi; 3. La «lotta anticomunista» e la fuga in Sud America; 4. In Bolivia con l'identità di Klaus Altmann; 5. Un punto di riferimento per reti paramilitari, regimi autoritari e trafficanti di droga; 6. Il Batallón de Inteligencia 601; 7. Il «lavoro» in parallelo con il narcotraffico internazionale; 8. La cattura e l'estradizione in Francia nel 1983; 9. Il processo Barbie; 10. Sulla continuità tra «personale nazista» e operazioni clandestine della Guerra Fredda
Il Brutto Il Cattivo - Il meglio e il peggio di cinema e serie tv
L'allenatore del pallone della velocità, peggio di Rush, molto peggio di Senna, peggio pure di Grand Prix, F1 - Il Film è senz'altro meglio di un gran premio a Baku, con Lewis Hamilton e Max Verstappen che stanno a Brad Pitt come Pruzzo e Picchio De Sisti stanno a Lino Banfi. Al suo fianco Javier Barden che implora Brad Pitt di fare un punto nel Mondiale di Formula 1 e Brad Pitt trasforma la Formula 1 nell'autoscontro. Con Dembele, un meccanico appartenente alla mafia russa e una ingegnera che preferisce gli pneumatici alle missioni spaziali. Dal podcast che piace alle zanzare è tutto. Iscrivetevi al podcast, cliccate sulla campanella per ricevere gli aggiornamenti, condividetelo con gli amici e (in)seguiteci su Spotify, Apple Podcasts e tutte le app di ascolto gratuite per podcast.Link diretto allo show⬇️⬇️⬇️ https://open.spotify.com/show/06wRlaUWQ5NdWusO25uqZk?si=4PkqQwHCT86xZaWk5pDiHA Link su Audiblehttps://www.audible.it/pd?asin=B0BL9FP3QJ&source_code=AITtm161101121020J&share_location=podcast_show_detail➡️PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/ilbruttoilcattivo2.0
Il Brutto Il Cattivo - Il meglio e il peggio di cinema e serie tv
Come dicono quelli bravi “abbiamo creato valore aggiunto” con la guida galattica ai film e alle serie tv dell'estate 2025. Da F1 - Il Film a Alien: Earth, da Superman a I Fantastici 4: Gli Inizi tutto quello che c'è da vedere nell'estate 2025, per voi che avete speso tutto per rifare la facciata del condominio e dissipato il resto in sesso, droga e videogame. Iscrivetevi al podcast, cliccate sulla campanella per ricevere gli aggiornamenti, condividetelo con gli amici e (in)seguiteci su Spotify, Apple Podcasts e tutte le app di ascolto gratuite per podcast.Link diretto allo show⬇️⬇️⬇️ https://open.spotify.com/show/06wRlaUWQ5NdWusO25uqZk?si=4PkqQwHCT86xZaWk5pDiHA Link su Audiblehttps://www.audible.it/pd?asin=B0BL9FP3QJ&source_code=AITtm161101121020J&share_location=podcast_show_detail➡️PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/ilbruttoilcattivo2.0
All'inizio degli anni Ottanta la Nuova Zelanda è conosciuta soprattutto per gli All Blacks, la sua fortissima squadra di rugby. Eppure ai Mondiali di calcio del 1982 il piccolo paese dell'Oceania vive una incredibile ribalta internazionale, in una storica di grande cambiamento. Rugby e calcio, in Nuova Zelanda, rappresentano due prospettive diverse sulla società.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:GOUTH Nick, Loss of Identity: New Zealand Soccer, its Foundations and its Legacies, Soccer & SocietyKEANE W. F., 'Ex-pats' and 'Poofters': The New Zealand All Whites, Sport in SocietyLITTLE Charles, The Forgotten Game? A Reassessment of the Place of Soccer within New Zealand Society, Sport and Historiography, Soccer & SocietyLa musica è "Lord of the Land" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
L'attacco israeliano al programma nucleare iraniano a Natanz scatena timori di guerra regionale. Analizziamo le conseguenze per Israele, Iran, USA ed Europa. Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti! Iscrivetevi per altre analisi geopolitiche.#Geopolitica #Iran #Israele #Nucleare #MedioOriente
Il 14 giugno inizia il nuovo Mondiale per Club a 32 squadre, ospitato interamente negli Stati Uniti. In questi stessi giorni il Paese sta però facendo discutere per le proteste di Los Angeles e la repressione militare del governo di Donald Trump, in un'America che sta diventando sempre più autoritaria. Per capire meglio cosa sta avvenendo negli Stati Uniti, in questa puntata è stato invitato Martino Mazzonis, giornalista e ricercatore esperto di USA.Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Negli anni Ottanta l'Irlanda del Nord vive il suo miglior momento nel calcio, qualificandosi due volte alla Coppa del Mondo. Nel frattempo, fuori dagli stadi la regione è sostanzialmente in guerra civile: sono i Troubles, trent'anni di conflitto etnico nel cuore dell'Europa occidentale.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:BAIRNER Alan, WALKER Graham, Football and Society in Northern Ireland: Linfield Football Club and the Case of Gerry Morgan, Soccer & SocietyBLEAKNEY Judith, DARBY Paul, The pride of east Belfast: Glentoran Football Club and the (re)production of Ulster unionist identities in Northern Ireland, International Review for the Sociology of SportCETTINEO Gianluca, The Poppy and the Lilly. Calcio ed etnia a Belfast, Urbone PublishingHASSAN David, A People Apart: Soccer, Identity and Irish Nationalists in Northern Ireland, Soccer & SocietyPER APPROFONDIRE IL CONTESTO STORICO:SCIARRILLO SAMUELE, Troubles - Una storia irlandese [podcast]La musica è "Lord of the Land" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Amazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 7 (30/5/2025)Roma, 23 maggio 2025, sede della Associazione Che Guevara ONLUS . Presentazione del libro «Sovraimplicazioni. Le interferenze del capitalismo cibernetico nelle pratiche di vita quotidiana» (Renato Curcio, Sensibili alle Foglie, 2024). Registrazione dell'evento a cura di Sebastiano Palamara (Spazio 70). Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Sulla «industria dell'intelligenza artificiale»; 2) Un tipo di macchine «diverso da quello del Novecento» in un «modo di produzione identico»; 3) Il concetto di «sovraimplicazione»; 4) Sulla «infrastruttura sociale di internet»; 5) L'intelligenza artificiale come «infrastruttura» gestita, nel suo insieme, da «un gruppo di potere infinitamente piccolo e infinitamente potente»; 6) La «razionalità tecnica» come «moltiplicatore dell'irrazionalità»; 7) Una riflessione sulla differenza tra intelligenza artificiale e intelligenza sociale; 8) Domande e risposte.
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Il 31 maggio 2005 veniva proiettato per la prima volta Batman Begins e da allora sono passati vent'anni da quando un giovane miliardario traumatizzato ha deciso che la soluzione alla criminalità era vestirsi da pipistrello ninja. Nolan ci ha regalato il Batman serio, cupo, muscoloso e con la voce roca. In questo episodio celebriamo l'inizio di tutto: dai ninja sul ghiaccio ai giacconi in pelle, da Liam Neeson maestro di (mala) vita fino alla Batmobile che sembra un carro armato in preda al testosterone.Buon ascolto. Iscrivetevi al podcast, cliccate sulla campanella per ricevere gli aggiornamenti, condividetelo con gli amici e (in)seguiteci su Spotify, Apple Podcasts e tutte le app di ascolto gratuite per podcast.Link diretto allo show⬇️⬇️⬇️ https://open.spotify.com/show/06wRlaUWQ5NdWusO25uqZk?si=4PkqQwHCT86xZaWk5pDiHA Link su Audiblehttps://www.audible.it/pd?asin=B0BL9FP3QJ&source_code=AITtm161101121020J&share_location=podcast_show_detail➡️PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/ilbruttoilcattivo2.0
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 6 (23/5/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: Origini familiari e formazione politicaNato in una famiglia antifascista, Franceschini cresce nel mito della cosiddetta «Resistenza tradita», elemento fondante della sua futura scelta rivoluzionaria.Dalla FGCI alla rottura con il PCIDopo una prima fase di impegno, abbandona la FGCI nel 1969 deluso dalla moderazione del partito e attirato dalla sinistra extraparlamentare.La nascita delle Brigate RosseNel 1970, Franceschini è tra i fondatori delle BR. Assume un ruolo centrale nell'organizzazione della lotta armata e diventa il primo latitante dell'organizzazione.Il sequestro Sossi come salto di qualitàAlberto Franceschini guida, insieme a Mara Cagol, il primo sequestro politico delle BR: un'operazione che proietta l'organizzazione sulla scena nazionale.L'arresto del 1974 e il ruolo di «Frate Mitra»Catturato a Pinerolo, in un'operazione organizzata dai Carabinieri, Franceschini sospetterà sempre di un tradimento interno legato a Mario Moretti.Processi, condanne e carcere duroCondannato per banda armata, sequestro e omicidio, trascorre diciotto anni in carcere, mantenendo una linea di totale intransigenza negli anni iniziali.Scissioni interne e adesione al «Partito guerriglia»In carcere si schiera con la corrente più radicale guidata da Giovanni Senzani, prendendo parte anche a una fallita evasione dal carcere nuorese di Badu 'e Carros.Il caso Moro e il sospetto di etero-direzionePur detenuto, segue il sequestro Moro e sospetta in seguito che l'operazione sia stata condizionata da poteri occulti. Testimonierà in tal senso davanti alla Commissione Stragi nel 1999.Dissociazione, scarcerazione e reinserimentoAderisce alla dissociazione ideologica, ottiene una riduzione della pena e viene scarcerato nel 1992. Lavora all'ARCI e si mantiene lontano dai riflettori.Memoria critica e rifiuto della violenzaRifiuta il ritorno al terrorismo nei primi anni 2000, criticando la deriva «lottarmatista» delle cosiddette «nuove Brigate rosse».
Tra il 1982 e il 1990, il Camerun si impone all'attenzione generale degli appassionati di calcio come la squadra simbolo dell'Africa sub-sahariana, grazie a icone come Thomas N'Kono e Roger Milla. Ma sul fronte politico il Camerun è anche uno dei paesi più insoliti, tra quelli usciti dalla decolonizzazione africana.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:AYUK Augustine E., Football in Cameroon, Best of Times, Worst of Times: Exploring the Paradox of Africa's Venerable Football Nation, in "Football (Soccer) in Africa", Palgrave MacMillanCLARKE Joanne, OJO John Sunday, Sport Policy in Cameroon, RoutledgeCLIGNET Rémi, STARK Maureen, Modernisation and Football in Cameroun, Cambridge University PressLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Direful sbarca su Youtube! Misteri, paranormale, folklore e tutte quelle storie che non trovano posto da nessuna parte! Iscrivetevi e attivate la campanella! GIà disponibili sul canale i primi due video! https://www.youtube.com/@ladireful Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Habemus Papam! Leone XIV, primo papa statunitense, è già al centro del dibattito globale. Chi è Robert Francis Prevost, l'uomo che unisce radici latine e passaporto a stelle e strisce? Tra il richiamo alla Rerum Novarum, le accuse di essere "anti-MAGA" da Steve Bannon e il possibile dialogo con il cattolico JD Vance, il suo pontificato promette scintille. Riuscirà a rilanciare il Vaticano o sarà travolto dalla polarizzazione? Guglielmo vi guida in questo nuovo episodio di Dazebao, tra Curia, media e geopolitica. Iscrivetevi su Substack, seguiteci su Instagram @dazebaopodcast e scriveteci a dazebaopodcast@gmail.com. Non perdete il nostro YouTube @Grandangologram!
Il Brutto Il Cattivo - Il meglio e il peggio di cinema e serie tv
Thunderbolts, Daredevil, e il futuro dell'MCU: tra ritorni eccellenti e nuove scommesse, analizziamo se la Marvel sta davvero tornando in forma o se The New Avengers e Daredevil: Rinascita sono solo l'ennesimo tentativo di restare a galla.In scaletta anche Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere.Iscrivetevi al podcast, cliccate sulla campanella per ricevere gli aggiornamenti, condividetelo con gli amici e (in)seguiteci su Spotify, Apple Podcasts e tutte le app di ascolto gratuite per podcast.Link diretto allo show⬇️⬇️⬇️ https://open.spotify.com/show/06wRlaUWQ5NdWusO25uqZk?si=4PkqQwHCT86xZaWk5pDiHA Link su Audiblehttps://www.audible.it/pd?asin=B0BL9FP3QJ&source_code=AITtm161101121020J&share_location=podcast_show_detail➡️PAGINA FACEBOOK: https://www.facebook.com/ilbruttoilcattivo2.0
Ai Mondiali del 1982 si presenta per la prima volta un paese del Golfo Persico: è il Kuwait, la squadra del momento in Asia, che sta investendo molti soldi per diventare una potenza del calcio globale. Contemporaneamente, però, è anche uno dei paesi emergenti sullo scacchiere internazionale, grazie al suo ruolo nell'OPEC.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:FIFA World Cup moments: Kuwait's Prince Fahad gets France's goal chalked off in the 1982 controversial clash, FirstPostHistoric Journey to the World Cup, Kuwait Football AssociationKHALED Ali, Kuwait's crowning glory turns into a nightmare at Spain 1982 World Cup, Arab NewsLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comSpeciale TG1, 21 marzo 1988. Ennio Remondino intervista Mario Moretti, Barbara Balzerani e Renato Curcio. Tra i principali temi sollevati durante l'intervista: 1) «Con Moretti non ci vedevamo da dieci anni»; 2) «Noi valutiamo che il ciclo sociale di lotte entro il quale sono nate le Br sia sostanzialmente esaurito»; 3) «Non abbiamo vinto, ma non è molto chiaro chi è che ha vinto...»; 4) Sulla «differenza» tra lotta armata e terrorismo; 5) Il problema della «soluzione politica»; 6) Il tema delle «condizioni di libertà per i prigionieri»; 7) «Se il problema fosse soltanto quello della libertà, potrei cavarmela con le leggi sui pentiti e la dissociazione»; 8) «Moro? E' stata una scelta politica, coerente con la lotta armata»; 9) «Ai partiti fu posta la questione dei prigionieri»; 10) «Non esistono retroscena, non esiste niente che non sia stato pubblicato. Non esistono memoriali né bobine. Non esiste niente che non sia noto per una analisi storica corretta»; 11) «Le bobine e le docce che si rompono? Sono fatti di cronaca di nessuna importanza, che nascondono l'importanza reale dei dati politici»; 12) «Via Gradoli? Un episodio di una banalità sconcertante»; 13) «I prigionieri? Non hanno mai partecipato all'elaborazione, anche politica, di azioni armate»; 14) «Un uomo non è mai solo il simbolo che rappresenta»; 15) «Io sono entrato in tutte le grandi fabbriche. Ho fatto comizi, fino al 1974, con due o tremila persone»; 16) «Il lancio della nostra proposta è indirizzato a tutti»;Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.
Scoprite il dietro le quinte del lancio della nostra newsletter! Come nasce l'idea, perché abbiamo deciso di collaborare con la giornalista Amy O'Brien, perché in Inglese e tanto altro ! Iscrivetevi qui: https://ildigestivo.substack.com/