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Israele colpisce l'aeroporto principale dello Yemen. Turchia: Cercapersone esplosivi e un piano sventato.Bielorussia: Nina Bahinskaya, il volto della resistenza democratica sotto processo.Sudan: Ucciso il giornalista Fadl Al-Mawla: sospetti sulle milizie RSF.Trump annuncerà nuovo nome per il Golfo Persico.India lancia missili contro il territorio Pakistano.Introduzione al notiziario “Il silenzio è complicità”. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Ai Mondiali del 1982 si presenta per la prima volta un paese del Golfo Persico: è il Kuwait, la squadra del momento in Asia, che sta investendo molti soldi per diventare una potenza del calcio globale. Contemporaneamente, però, è anche uno dei paesi emergenti sullo scacchiere internazionale, grazie al suo ruolo nell'OPEC.LE FONTI USATE PER QUESTO EPISODIO:FIFA World Cup moments: Kuwait's Prince Fahad gets France's goal chalked off in the 1982 controversial clash, FirstPostHistoric Journey to the World Cup, Kuwait Football AssociationKHALED Ali, Kuwait's crowning glory turns into a nightmare at Spain 1982 World Cup, Arab NewsLa musica è "Inspired" di Kevin MacLeod [incompetech.com] Licenza C.C. by 4.0Potete seguire Pallonate in Faccia ai seguenti link:https://pallonateinfaccia.com/https://www.facebook.com/pallonateinfacciabloghttps://twitter.com/pallonatefacciahttps://www.instagram.com/pallonateinfaccia/Per contattarmi: pallonateinfaccia@gmail.comIscrivetevi alla newsletter THE BEAUTIFUL SHAME!COME SOSTENERE PALLONATE IN FACCIA
Come ha fatto Gigino a farsi rinnovare l'incarico di rappresentante speciale dell'Unione Europea per il Golfo Persico? . Fonti: video “Cosa aspettarci per il futuro dai Paesi del Golfo? Luigi Di Maio - Future Leaders Program” pubblicato sul canale Youtube ISPI il 14 febbraio 2024; video “L'inglese zoppicante di Di Maio ad Harvard: "First of us... First of all" pubblicato sul canale Youtube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 4 maggio 2017; video “INTERVENTO DI LUIGI DI MAIO IN INGLESE AL BERLIN ENERGY TRANSITION DIALOGUE 2021" pubblicato sul canale Youtube AGENZIA ITALIA NEWS il 16 marzo 2021; video “Di Maio: "paesi del Mediterraneo come la Russia" pubblicato sul canale Youtube Daniele Cinà il 16 novembre 2017; video “Di Maio lascia il M5s: «Una scelta sofferta che non avrei immaginato»" pubblicato sul canale Youtube Corriere della Sera il 22 giugno 2022; video “Napoli, Luigi Di Maio da Nennella balla «The Time of My Life» di Dirty Dancing: il video” pubblicato sul canale Youtube Il Mattino il 15 settembre 2022. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Di Maio Eletto Ancora Nel Golfo: Che Cosa Fa E Di Cosa Si Occupa!Luigi Di Maio resta rappresentante UE nel Golfo Persico: ma in cosa consiste il suo lavoro e perché è stato riconfermato? Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #asia #cose #cosafa #ex #golfo #persico #italia #luigidimaio #paesi #politica #rappresentante #rieletto #ue #unioneeuropea
Medici e infermieri scendono in piazza per protestare contro la legge di bilancio che ha fatto saltare il piano di 30mila assunzioni tanto atteso e che prevede dei mini aumenti in busta paga che i sanitari giudicano però inadeguati. Una protesta che si configurerà in uno sciopero di 24 ore che potrebbe far saltare fino a 1,2 milioni di prestazioni - le urgenze però saranno garantite -, come indicano le stesse sigle sindacali coinvolte e cioè i medici e i dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e gli infermieri e le altre professioni sanitarie del Nursing Up. Allo sciopero non partecipano ospedali, ambulatori e cliniche della Sanità privata e anche i medici di famiglia i cui studi resteranno dunque aperti. I sindacati stimano un'adesione all'85%. La protesta in piazza a Roma non sarà troppo distante dalle aule del Parlamento dove proprio in questi giorni si deciderà il destino degli emendamenti della manovra. Ne parliamo con Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore.Le grandi ipocrisie sul clima. Contro i burocrati della sostenibilità e i nuovi negazionisti del climaLa Cop29 che si tiene a Baku fino a venerdì 22 sta accusando la mancanza di un segnale forte da parte del G20. Si sperava in una dichiarazione politica che impegnasse le grandi potenze economiche a un aumento degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo contro gli effetti del cambiamento climatico. Dal summit invece è uscita solo una dichiarazione generica. Inclusione sociale, lotta alla fame e alla povertà, sostegno alla tassazione progressiva dei miliardari, misure per una transizione energetica «giusta, pulita e sostenibile», riforma della governance globale, rapidità nell'azione contro i cambiamenti climatici in vista della Cop30 che si svolgerà nel 2025 in Brasile. Sono questi i principali impegni della Dichiarazione finale del G20 di Rio, sottoscritta dai capi di Stato e di governo presenti. L'obiettivo è «la costruzione di un mondo giusto e un pianeta sostenibile che non lasci indietro nessuno». Forse troppo vaghi tenuto conto della portata del problema e degli impatti, sociali e economici, cui il pianeta va incontro. I dati scientifici, spiegano Roger Abravanel e Luca D Agnese ne "Le grandi ipocrisie sul clima. Contro i burocrati della sostenibilità e i nuovi negazionisti del clima" (edito da Solferino, in libreria dal 15 ottobre) non lasciano dubbi: «Già oggi in Iraq e nei Paesi del Golfo Persico temperature che superano i 50 gradi provocano il divieto per legge di lavorare all aperto tra le 11 e le 17, e le previsioni dicono che, entro il 2035, in un Paese molto più popoloso (e più agricolo) come l India non si potrà più lavorare all aperto in molti giorni l anno, con profondi sconvolgimenti . In Europa e negli Usa, gli investimenti in centrali a carbone si sono quasi azzerati, quelli nelle fonti rinnovabili son cresciuti 13 volte più dell economia mondiale, l 80% dell energia in Paesi come la Spagna è carbon free, chi ha creduto nell auto elettrica come Tesla vale oggi dieci volte la Volkswagen o tre volte la Toyota. Quindi, a che punto siamo? Approfondiamo il tema con Roger Abravanel, saggista.
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L'eliminazione di Hassan Nasrallah apre un nuovo capitolo in Medio Oriente. Contrariamente a quello che si vorrebbe far credere il leader di Hezbollah era una figura venerata dagli sciiti, ma odiata da molti altri mussulmani, nonostante le ipocrite dichiarazioni di solidarietà ed espressioni di lutto.Gli Israeliani dal canto loro non si fidano del sostegno americano e tanto meno di quello europeo, per cui, costi quel che costi, in termini economici, militari e diplomatici sono decisi ad eradicare o almeno depotenziare fino all'irrilevanza sia Hamas che Hezbollah. Anzi potrebbero cogliere l'occasione per regolare i conti anche con il regime teocratico iraniano che al momento è debolissimo sia all'interno che sul palcoscenico internazionale. Con un terzo della flotta USA stazionata tra Mediterraneo e Golfo Persico non manca la potenza di fuoco. E sarebbe l'occasione anche per distruggere le installazioni del programma nucleare iraniano.
Via libera del Parlamento a tre nuove missioni internazionali: Levante, finalizzata a "fronteggiare una potenziale escalation nel conflitto Israele-Hamas, inclusi interventi umanitari a favore della popolazione civile ell'area"; Aspides, che si concretizza in "iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso, Golfo Persico e Oceano indiano nord-occidentale"; Euam Ukraine, finalizzata a sostenere l'Ucraina "nel suo impegno per la riforma del settore della sicurezza civile e si inserisce nel quadro del percorso di adesione di Kiev all'Ue".
Tassi fermi, finché sarà necessario. Scenario economico invariato. È quasi laconico il comunicato a cui la Banca centrale europea ha affidato la sostanza della riunione di gennaio di politica monetaria, per la quale non c’erano grandi attese. Il tasso di rifinanziamento resta al 4,50%, quello sui depositi - ancora molto importante dopo gli ingenti acquisti di titoli - al 4% e quello sulle marginal lending facilities, per le operazioni di rifinanziamento d’emergenza, al 4,75%. Discutere di tagli, in ogni caso, è stato giudicato «prematuro» consiglio, ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde. Invariato lo scenario economico: l’inflazione continua a calare, malgrado il «base effect al rialzo» legato ai prezzi dell’energia, mentre i passati aumenti dei tassi si stanno trasmettendo con energia sulle condizioni di finanziamento». Robusto il mercato del lavoro, anche se la domanda di lavoro sta rallentando. Il livello del costo del credito “ufficiale” appare sufficiente perché, «mantenuti per una durata sufficientemente lunga», possano contribuire a portare l’inflazione all’obiettivo. Resteranno fermi fino a quando sarà necessario. La stagnazione di Eurolandia potrebbe continuare nel quarto trimestre del 2023, seguita da una fase di crescita «debole e poi da una ripresa», ha detto Lagarde. I rischi sulla crescita sono ancora orientati al ribasso, per il “peso” della politica monetaria restrittiva e per le incertezze geopolitiche, che potrebbero anche spingere verso l’alto l’inflazione. I prezzi potrebbero accelerare anche per salari troppo veloci rispetto alle attese o margini di profitto troppo elevati. Le borse europee hanno risposto con scarso entusiasmo, rimanendo in campo negativo: molto analisti nelle scorse settimane si sono avventurati nell'ipotizzare tagli dei tassi piuttosto imminenti, arrivando addirittura a prevederne tre entro fine anno. Durante la conferenza stampa Lagarde ha anche commentato il sondaggio condotto all'interno alla Bce condotto da una sigla sindacale su 1159 dei 4500 lavoratori dell'istituto centrale, che 'boccia' il suo operato: "Io, in quanto persona, sono irrilevante, fintanto che porto a termine il lavoro di guida di questa istituzione di persone di talento, non solo economisti, dedicati al loro lavoro". "Sono estremamente orgogliosa del personale della Bce e sono molto fiera e onorata di guidare questa istituzione", ha aggiunto. Ne parliamo con Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Sole 24 Ore.Snam: sforzo da 11,5 miliardi al 2027. Focus su sicurezza energetica e transizione greenSicurezza, sostenibilità e competitività delle forniture di energia. Con un occhio sempre puntato sulla sostenibilità e sull’innovazione grazie a infrastrutture sempre più digitalizzate e in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale e le tecnologie innovative. Ruota attorno a questo perno il nuovo piano strategico 2023-2027 di Snam che prevede 11,5 miliardi di investimenti da qui al 2027 (con un balzo del 15% rispetto al piano precedente), di cui 10,3 miliardi destinati allo sviluppo sostenibile degli asset.Due le direttrici principali della strategia della società, in prima linea nel garantire il piano di sicurezza energetica messo in campo dal governo dopo la decisione della Russia di ridurre le sue forniture verso l’Europa e l’Italia. In primis, gli investimenti nelle infrastrutture che saranno diretti lungo l’intera catena del valore (dai nuovi progetti di gasdotti al potenziamento di stoccaggi e rigassificatori galleggianti, passando per l’ampliamento delle reti di stazioni a Gnl-bioGnl e in prospettiva a idrogeno). Accanto a questo, Snam punta poi a rafforzare il contributo alla decarbonizzazione attraverso la piattaforma Energy Transition con lo sviluppo dei gas verdi, da un lato, e con la messa a terra dell’infrastruttura per la cattura e lo stoccaggio del carbonio oltre che con le iniziative finalizzate a incrementare l’efficienza energetica. Per quanto riguarda le previsioni sulle oscillazioni del prezzo del gas, durante la presentazione del piano Venier si è detto tranquillo: "Nel breve termine non prevediamo nessun impatto significativo grazie al livello di stoccaggi in Europa. Non è un problema se una nave di Qatar Energy non riesce a passare da Suez". "Il volume della domanda invernale è quasi il doppio della domanda estiva, e nella coda invernale di febbraio-marzo, se vedo la reazione anche al livello dei prezzi, il mercato non è preoccupato di un possibile shortage", ha spiegato, osservando che "questa valutazione nasce in relazione all'elevato livello degli stoccaggi che abbiamo in Italia, ancora superiore al 70% secondo i dati aggiornati al 22 gennaio". Approfondiamo il tema con Stefano Venier, amministratore delegato di SNAM.La crisi nel Mar Rosso e le ripercussioni sulla logistica su gommaAmmontano a 8,8 miliardi, 95 milioni al giorno, i danni per il commercio estero italiano tra novembre 2023 e gennaio 2024 a causa della crisi nel Mar Rosso. 35 milioni al giorno per impatto sull'export e 60 milioni per mancati approvvigionamenti. Lo calcola OGGI Confartigianato che ha esaminato anche l'impatto sulle regioni: "Il valore più alto di prodotti trasportati attraverso il Mar Rosso è della Lombardia, 12,9 miliardi, poi l'Emilia-Romagna (9,4), Veneto (5,7), Toscana (4,7), Piemonte (4,2), Friuli-Venezia Giulia (2)". Confartigianato lo ha calcolato considerando l'impatto del calo di traffico di navi mercantili tra l'Oceano Indiano e il Mar Rosso sui flussi dell'interscambio commerciale dell'Italia con Asia, Oceania, paesi del Golfo Persico e del Sud-est dell'Africa. In particolare, "negli ultimi 3 mesi, l'Italia ha perso 3,3 miliardi, pari a 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni e 5,5 miliardi (60 milioni al giorno) per il mancato approvvigionamento di prodotti manifatturieri". Qual è quindi l'impatto del calo dei flussi marittimi di merci sulla logistica su gomma? Ne parliamo con Pasquale Russo, Segretario generale di Conftransporto.
Dato importante e interessante: l'Iran non è fra i Paesi che esportano e importano maggiormente non soltanto nei confronti della Palestina (ovvero Gaza + Cisgiordania) ma in tutta l'area del Golfo Persico. Nessuna convenienza, quindi, in una guerra
Duecentosettantunesima puntata della trasmissione “Generazioni Mobili” di Radio 24, il primo “passaporto radiofonico valido per l'espatrio”.In questa puntata:- Osvaldo Danzi, Recruiter per SCR, snocciola alcune delle offerte di rientro più appetibili per professionisti intenzionati a tornare nella Penisola, nell'ottica di una “circolazione dei cervelli” - all'interno della rubrica Toolbox;- Stefano Giribona, consulente strategico 35enne attivo nell'area del Golfo Persico per una della maggiori multinazionali del settore, ci spiega come approdare negli Emirati Arabi Uniti e quale percorso intraprendere;- Eures Italia ci aggiorna sulle prossime opportunità e selezioni per lavorare in Europa;- nella rubrica “Expats Social Club” prosegue la serie di pillole informative, dedicate a consigli pratici e di orientamento su studio-tirocinio-lavoro all'estero. Ancora con Eures Italia facciamo il punto su come organizzare -tappa dopo tappa- un espatrio professionale.CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI""Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.itOppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.itInfine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema? Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
Caffè Trucillo, torrefazione di Salerno proprietà dell'omonima famiglia da tre generazioni, è presente con le sue miscele in circa 2000 locali in Italia e distribuito in 40 Paesi esteri, dove ad oggi esporta il 65% della produzione. Diffondere la cultura autentica del caffè, attraverso la qualità del prodotto e la condivisione di conoscenza è la mission di Trucillo, che ora rafforza la sua presenza nell'area del Golfo Persico con una boutique del caffè appena inaugurata in Iraq, presso il Family Mall di Erbil, centro commerciale nella regione del Kurdistan. Il Coffee Shop Trucillo di Erbil, che segue ad altri locali monomarca già funzionanti da tempo a Dubai, consolida la presenza della torrefazione campana nel Medio Oriente, mercato che negli ultimi anni ha contribuito in modo importante ad espandere la notorietà internazionale del marchio.
Ricercati. Storie dei cervelli italiani nel mondo - Intesa Sanpaolo On Air
Jacopo Scita si laurea in Relazioni Internazionali e Diplomatiche a Bologna e oggi lavora a Londra come Policy Fellow presso la Bourse & Bazaar Foundation, dove si occupa delle relazioni economiche tra Cina e Paesi del Golfo Persico. Ci racconta della sua passione per l'Iran e la politica economica del Medio Oriente e del perché la Cina ha voluto costruire e solidificare una relazione con l'Iran, nonostante questo Paese sia un partner molto problematico.
Al termine della settimana che ha nuovamente visto l'Emilia Romagna colpita da fenomeni estremi, ci concentriamo sulla relazione tra emissioni di Co2 e cambiamenti climatici.Nella seconda parte, prendendo spunto dalla nomina di Luigi Di Maio a inviato europeo nel Golfo Persico, chiediamo a Cinzia Bianco, analista per lo European Center for Foreign Relations e autrice con Matteo Legrenzi di "Le monarchie arabe del Golfo: nuovo centro di gravità in Medio Oriente" (Il Mulino), di spiegarci perché è bene che l'Europa conosca e si interessi a quest'area dello scacchiere geopolitico.In collaborazione con Euranet Plus
Il Segretario del Tesoro Janet Yellen nel corso di una conferenza alla Johns Hopkins University ha cercato di attenuare i toni dello scontro tra Cina e Usa. Ma è improbabile che i cinesi si lascino ammorbidire da un approccio conciliante. Il regime comunista vede l'occupazione di Taiwan come un passo decisivo verso la supremazia in Asia. Nel frattempo il "Ministro degli Esteri" della UE Borrel ha indicato Giggino Di Maio come il candidato più qualificato a ricoprire il ruolo di inviato speciale nel Golfo Persico. E' difficile trovare parole per giudicare questa assoluta imbecillità. Di Maio è uno dei personaggi più odiati in Arabia Saudita e negli EAU perché in piena guerra dello Yemen ha sospeso le forniture militari ai nostri alleati. Riad e Abu Dhabi hanno considerato quella decisione del governo Conte 1 misura come una pugnalata alle spalle. La cosa più comica è che la Lega di Salvini all'epoca alleata del bibitaro nella maggioranza di governo oggi strilla alla vergogna per la decisione. E quando Giggino era Ministro degli Esteri non si vergognavano?
Cile, lo Stato nel ciclo produttivo del litio Bruxelles sceglie Luigi Di Maio come inviato speciale per il Golfo Persico Open to… imbarazzo Paolo Veronese, il potere delle parole
L'Agenzia che ha ideato la campagna “Open to meraviglia” risponde alle critiche. Ma la pezza non è tanto migliore del buco.L'Europa cambi il Patto di stabilità. Che è una cosa importante. Ma l'Italia fa fare ritardo a tutti.Di Maio sempre più vicino alla nomina di rappresentante dell'Ue per il Golfo Persico. Ecco perché l'Italia non può votargli contro.Papa Francesco autorizza il voto alle donne nel Sinodo dei Vescovi.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo
Chi ha riempito il curriculum del nuovo inviato Ue nel GolfoFonti: video "Congiuntivi sbagliati e silenzi di Luigi Di Maio da Lucia Annunziata (secondo Alessio Marzilli)" pubblicato sul canale Youtube di La7 Attualità l'1 febbraio 2021; discorso integrale dell'allora capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, che annuncia una manifestazione a Roma per il 2 Giugno, pubblicato sul canale Youtube di Newz.it il 28 maggio 2018; intervento di Luigi Di Maio durante la puntata di Otto e mezzo dell'1 marzo 2018, programma condotto da Lilli Gruber e trasmesso da La7, pubblicato sul canale Youtube di La7 Attualità il 5 marzo 2018; video di Luigi Di Maio intervistato in studio da Primocanale, pubblicato sul canale Youtube di Vista Agenzia Televisiva Nazionale l'11 gennaio 2018; la copertina di Luca e Paolo a DiMartedì, programma condotto da Giovanni Floris e trasmesso da La7, disponibili su la7.it; parole di Matteo Salvini su Di Maio inviato dell'UE nel Golfo Persico, pubblicate sul canale Youtube di Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 24 aprile 2023; parole di Maurizio Gasparri alla puntata de L'aria che tira del 24 aprile 2023, programma condotto da Myrta Merlino e trasmesso da La7, disponibile su la7.it; parole di Luigi Di Maio ad una puntata de L'aria che tira, programma condotto da Myrta Merlino e trasmesso da La7, pubblicate sul canale Youtube di La7 Attualità il 31 ottobre 2021; dichiarazioni di Matteo Salvini a margine di un incontro all'Unione industriali di Napoli, pubblicate sul canale Youtube del Corriere della Sera il 15 settembre 2022.
Oggi parliamo della proposta di nominare Luigi Di Maio rappresentante speciale europeo per il Golfo Persico, di cosa sia esattamente il cuneo fiscale e quanto pesa nei diversi paesi Ocse, della decisione dell'AIFA di rendere gratuita la pillola contraccettiva. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://linktr.ee/podclasseditori Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com
Cos'è davvero il 25 aprile e qual è il problema della destra.La campagna promozionale “Open to meraviglia” è una catena impressionante di errori. L'ultimo è esilarante.Di Maio è tornato, e rappresenterà l'UE nel Golfo Persico.La Compagnia assicurativa Eurovita è in difficoltà: 350mila clienti temono di perdere i loro risparmi.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo
Un nuovo report di Greenpeace dimostra che i media tradizionali non parlano abbastanza di crisi climatica. Parliamo, forse per l'ultima volta, della nuova campagna ENIT per rilanciare il brand "Italia". Nel frattempo, in vista del 25 Aprile, si dibatte su fascismo e antifascismo. Infine, Luigi Di Maio è stato indicato come inviato dell'Unione Europea per il Golfo Persico: è un buon candidato?(00:00) Intro(00:22) Perché i media tradizionali non parlano di crisi climatica(04:38) La nuova campagna di Venere(05:50) Si torna a parlare di fascismo e di antifascismo(08:51) Di Maio inviato speciale EU per il Golfo Persico
A cura di Ferruccio Bovio Se ne era discusso parecchio nei mesi scorsi, poi l'idea di conferire a Luigi Di Maio l'incarico di Inviato Speciale dell'Unione Europea per il Golfo Persico era sembrata perder consistenza, per via delle critiche – spesso feroci e spietate – alle quali la candidatura era stata esposta. Invece, quando ormai non ne parlava più quasi nessuno, è giunta improvvisamente, da parte dell'Alto Rappresentante per la politica estera di Bruxelles, Joseph Borrell, una lettera - indirizzata al Comitato politico e di sicurezza dei 27 Paesi membri – nella quale il nome dell'ex ministro degli Esteri del governo Draghi veniva indicato come il più idoneo a ricoprire la prestigiosa carica. Il mandato scatterà dal prossimo giugno ed avrà termine alla fine del febbraio 2025. Si sa che la candidatura Di Maio, fin dalla sua prima presentazione, ha sempre potuto contare sull'autorevolissimo sostegno di Mario Draghi, tuttavia, considerata anche la svolta politica impressa dalle elezioni del 25 settembre scorso, era parso che le sue possibilità di concretizzarsi fossero destinate a ridursi notevolmente, essendo, tra l'altro, l'uomo di Pomigliano ormai inviso a tutte le forze politiche nazionali, compresi i suoi vecchi amici pentastellati. In realtà però, a ben vedere, l'esecutivo Meloni al di là di qualche commento sarcastico non si è mai spinto, ma soprattutto si è sempre astenuto dall'opporsi ufficialmente alle intenzioni manifestate dai vertici della politica estera comunitaria: d'altra parte, non si tratta di una scelta di competenza di Palazzo Chigi e, quindi, l'attuale responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, ha in passato potuto liquidare sbrigativamente il problema, dichiarando che avrebbe dovuto essere Borrell ad assumersi ogni responsabilità in merito... anche se quella legata alla figura di Luigi Di Maio non era certamente una proposta avanzata dal Governo italiano. Ad agevolare le cose per quel giovanotto che Draghi era solito definire “my young friend”, ci si è messa senz'altro anche la fortuna, poiché la vicinanza alla ONG di Antonio Panzeri (coinvolta nel Qatargate) dell'altro candidato più accreditato - e cioè l'ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos - ha indiscutibilmente ridimensionato le quotazioni del politico greco, aprendo di fatto una strada tutta in discesa per l'ambizioso giovanotto campano. D'altronde, come spesso si dice, “la fortuna aiuta gli audaci”: e chi può dire che il percorso di un ragazzo che, nel giro di neanche dieci anni, passa dalla vendita di bibite allo stadio San Paolo alla vice presidenza del Consiglio ed ora anche a rappresentare l'Europa con la grande finanza petrolifera, non sia stato guidato - oltreché dalla buona sorte - anche da una notevolissima ( e magari avventuristica) dose di audacia?
A cura di Ferruccio Bovio Se ne era discusso parecchio nei mesi scorsi, poi l'idea di conferire a Luigi Di Maio l'incarico di Inviato Speciale dell'Unione Europea per il Golfo Persico era sembrata perder consistenza, per via delle critiche – spesso feroci e spietate – alle quali la candidatura era stata esposta. Invece, quando ormai non ne parlava più quasi nessuno, è giunta improvvisamente, da parte dell'Alto Rappresentante per la politica estera di Bruxelles, Joseph Borrell, una lettera - indirizzata al Comitato politico e di sicurezza dei 27 Paesi membri – nella quale il nome dell'ex ministro degli Esteri del governo Draghi veniva indicato come il più idoneo a ricoprire la prestigiosa carica. Il mandato scatterà dal prossimo giugno ed avrà termine alla fine del febbraio 2025. Si sa che la candidatura Di Maio, fin dalla sua prima presentazione, ha sempre potuto contare sull'autorevolissimo sostegno di Mario Draghi, tuttavia, considerata anche la svolta politica impressa dalle elezioni del 25 settembre scorso, era parso che le sue possibilità di concretizzarsi fossero destinate a ridursi notevolmente, essendo, tra l'altro, l'uomo di Pomigliano ormai inviso a tutte le forze politiche nazionali, compresi i suoi vecchi amici pentastellati. In realtà però, a ben vedere, l'esecutivo Meloni al di là di qualche commento sarcastico non si è mai spinto, ma soprattutto si è sempre astenuto dall'opporsi ufficialmente alle intenzioni manifestate dai vertici della politica estera comunitaria: d'altra parte, non si tratta di una scelta di competenza di Palazzo Chigi e, quindi, l'attuale responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, ha in passato potuto liquidare sbrigativamente il problema, dichiarando che avrebbe dovuto essere Borrell ad assumersi ogni responsabilità in merito... anche se quella legata alla figura di Luigi Di Maio non era certamente una proposta avanzata dal Governo italiano. Ad agevolare le cose per quel giovanotto che Draghi era solito definire “my young friend”, ci si è messa senz'altro anche la fortuna, poiché la vicinanza alla ONG di Antonio Panzeri (coinvolta nel Qatargate) dell'altro candidato più accreditato - e cioè l'ex commissario europeo Dimitris Avramopoulos - ha indiscutibilmente ridimensionato le quotazioni del politico greco, aprendo di fatto una strada tutta in discesa per l'ambizioso giovanotto campano. D'altronde, come spesso si dice, “la fortuna aiuta gli audaci”: e chi può dire che il percorso di un ragazzo che, nel giro di neanche dieci anni, passa dalla vendita di bibite allo stadio San Paolo alla vice presidenza del Consiglio ed ora anche a rappresentare l'Europa con la grande finanza petrolifera, non sia stato guidato - oltreché dalla buona sorte - anche da una notevolissima ( e magari avventuristica) dose di audacia?
Duecentoquarantaseiesima puntata della trasmissione "Generazioni Mobili" di Radio 24, il primo "passaporto radiofonico valido per l'espatrio". In questa puntata: - Federico Fabiani, fondatore di "Scambi Europei", ci elenca le ultimissime e concrete opportunità di studio, stage e lavoro in Europa e nell'UE; - Tiziana Corradini, imprenditrice 58enne al lavoro a Dubai, ci spiega come aprire una azienda negli Emirati Arabi Uniti e più in generale nell'area del Golfo Persico. Con istruzioni pratiche, rivolte ai settori da privilegiare e su cui puntare; - Eures Italia ci aggiorna sulle prossime opportunità e selezioni per lavorare in Europa; - nella rubrica"Expats Social Club" sfogliamo insieme le pagine del libro "La ragazza con l'Europa in Tasca". Insieme all'autrice, Lavinia Monti, raccontiamo il romanzo e ne traiamo consigli utili per formarsi all'estero. CONNETTITI CON "GENERAZIONI MOBILI" "Studiate/lavorate/siete imprenditori all'estero? Siete junior o senior? Avete una storia da raccontare e consigli preziosi da dare per cogliere opportunità oltreconfine, sfruttando le occasioni di mobilità internazionale? Scrivete a: generazionimobili@radio24.it Oppure, avete domande da porre su come studiare/fare stage/lavorare/avviare start-up all'estero? Inviatele a: generazionimobili@radio24.it Infine, avete un sito/blog all'estero, nel quale fornite consigli pratici su come trasferirsi nel vostro attuale Paese di residenza? O avete scritto un libro su questo tema?Segnalateci tutto, sempre a: generazionimobili@radio24.it
La Russia e l'Iran stanno collaborando per emettere una nuova stablecoin garantita da riserve d'oro. Secondo l'agenzia di stampa russa Vedomosti, l'obiettivo è creare un “token della regione del Golfo Persico” che possa essere utilizzato come metodo di pagamento nel commercio estero.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4869332/advertisement
Dopo alcuni mesi di pausa, sfruttati per ristrutturarsi e formarsi al meglio, la redazione è pronta a ripartire con una nuova stagione di Europhonica, il format internazionale delle radio universitarie!Se nuova è la struttura dell'appuntamento bisettimanale che accompagnerà il racconto dell'Europa fino a maggio 2023, immutate restano la passione per le politiche europee e la qualità dell'approfondimento giornalistico degli eventi più importanti che impattano sul Vecchio Continente.Al centro della puntata la COP27 e la possibile nomina di Di Maio come rappresentante speciale dell'Unione per il Golfo persico. Spazio anche all'aggiornamento sulle discussioni e sulle votazioni della plenaria del Parlamento Europeo che si è svolta a Strasburgo dal 21 al 24 Novembre! Conducono: Jacopo Bulgarini, Renata Giordano e Lorenzo OnistoMontaggio: Marco Fleba, Davide Farinetti e Alice Plata
Mentre i riflettori sono puntati sulla Coppa del Mondo in Qatar, al di là del Golfo Persico continuano le proteste della popolazione civile contro il governo di Teheran.
Cruciani è ancora a Roma. Secondo Parenzo, con le sue ospitate, sta distruggendo il marchio di Radio 24 e della Confindustria. Su Soumahoro predicano calma, "calma un c***o". Riparte il Gufo Parenzo. Occhio ascoltatori. Massimo da Genova, dopo la scelta di Di Maio come rappresentante europeo nel Golfo Persico, vuole andare a Bruxelles e orinare sulla bandiera dell'Unione.Anna da Roma entra negli studi romani ed è un crescendo totale. Prima fa sentire come ha goduto per la vittoria della Meloni. Poi definisce "blatte" gli omosessuali e dichiara lo "schifo" che prova ogni volta che li vede baciarsi. "Bergoglio? L'ha scelto il Pd". Poi resta in regia quando entra Pasquale Lino Romano.Il re dei percettori del reddito non è preoccupato della Manovra del Governo. Anzi, lui ha 48 anni e ha portato un "cervello" a Parenzo. All'urlo di battaglia "soffritemi", Lino si scaglia contro tutti, anche contro Anna. Prima richiede il tfr una volta finito il reddito, poi dice ad Anna "vai su Onlyfans". Infine canta l'inno. E non è Fratelli d'Italia.L'ingegnere aerospaziale Alexis Mucci è mamma e sex worker. E' entrata nella grande polemica dopo il seno in trasparenza agli Uffizi e lotta contro i nemici di Onlyfans. Anche perchè ha fatto la famiglia grazie a questo lavoro. Adinolfi dovrebbe essere felice.L'apostolo Roberto di Giovandomenico torna in studio. Era all'ultima cena (si proprio quella) e anche in questa puntata ha scoppiettanti novità.
Cruciani all'attacco della Lega dopo il Bonus Matrimoni. (Buoonasera - effetto che puoi sentire). Parenzo difende ancora l'On.Soumahoro che ha dichiarato di aver subito il taglio di un mignolo. E Cruciani? Quello di un testicolo. Borrell dovrebbe presentare Di Maio come Alto Rappresentante dell'Unione Europea nel Golfo Persico. A dodicimila euro. Cruciani molto arrabbiato. "Borrell? Io conosco solo Borrelli, il consigliere regionale" Claudio da Ancora, camionista fascista, è discepolo del Duce e odia il "bagarozzo" Parenzo. Sui migranti è scontro totale. L'ex deputato e nipote d'arte, Andrea Ruggeri è scatenato. Gli ambientalisti che occupano le strade? "Scalo la marcia e li butto sotto". E' a favore dei Jet Privati, pro cannabis e le ong "hanno rotto i coglioni". Roberto da Viterbo, predicatore, ha chiamato ma non se lo ricorda. Gli anticristo sono tutti quelli che non credono in Cristo. Intanto soffia alla cornetta. Jacopo Coghe di ProVita e Famiglia porta un feto pupazzo in studio. Parenzo non lo tocca. Poi si lancia nell'invettiva antiabortista. Illuminazione Cosmica entra negli studi con carta d'identità e patente del suo stato. La patente dello stato italiano? "E' per gli schiavi". L'Italia è assimilabile a un club di golf e i carabinieri sono come dei vigilantes di quel club. Natasha Ottavi, sex worker, prova a distrare Illu con discorsi su Onlyfans. Davanti a cotanta abbondanza però lui pensa alle carte d'identità.
La (finta) polemica sulla premier madre e le sue contraddizioni. Elon Musk sta davvero provocando il collasso di Twitter? Altro che bibitaro al San Paolo: Luigi Di Maio sarà inviato speciale dell'Unione Europea nel Golfo Persico
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L'Iran è un attore fondamentale nello scacchiere del Medio Oriente, con un'influenza che si estende dall'Afghanistan alla Siria e Libano. A Teheran c'è da poco un presidente conservatore, Ebrahim Raisi, e a fine mese dovrebbero riprendere i colloqui per cercare di ricomporre l'accordo sul programma nucleare iraniano. Ma quali sono le principali tematiche politiche all'ordine del giorno nella Repubblica Islamica e quante chance ha il negoziato sul nucleare? In questa puntata ne parlano con Patrizio Nissirio dell'ANSA Aniseh Bassiri Tabrizi, Senior Research Fellow al centro di ricerca britannico RUSI (il Royal United Service Institute) e, per la Farnesina, Gianclemente De Felice (Capo Ufficio per la Penisola arabica, Golfo Persico e Afghanistan) e Valerio Negro (Capo Ufficio per il Disarmo, controllo degli armamenti e non proliferazione).
Anche i paesi arabi emettono obbligazioni. Probabilmente non li conoscete, ma vale la pena approfondirne la conoscenza per un motivo specifico...il loro rapporto col prezzo del barile di petrolio...
La Corea, l'India, i Paesi del Golfo Persico e dal 2017 anche l'Azerbaijan. Il grande circo delle monoposto ha cambiato un po' del suo DNA, aprendosi a mercati nuovi, come quello dell'ex Repubblica sovietica. Anche se definire quello di Baku un circuito con tutti i crismi è forse eccessivo: si corre nel cuore della capitale, sfrecciando su un immenso rettilineo, il più lungo delle piste dell'attuale F1, davanti a un antico castello. Ma proprio qui, quattro anni fa, si videro i primi segni di insofferenza tra Sebastian Vettel, allora ferrarista, e Lewis Hamilton: un tamponamento dietro la safety car, come se fossero due giganti in autogrill, che aprì la strada al successo inatteso di Ricciardo. Leo Turrini lo ricorda insieme a Mario Mijakawa, uno dei manager più popolari nel paddock, oltre a un aneddoto davvero straordinario, che non ha a che fare con nessun pilota moderno, ma con un altro personaggio altrettanto famoso: Iosif Stalin.
In occasione della Giornata Nazionale del Golfo Persico. Dott. Mohammad Taghi Amini – Direttore dell'Istituto Culturale dell'Iran a Roma; Dott.ssa Fiammetta Terlizzi – Già Direttrice della Biblioteca Angelica di Roma; Prof. Nicola Pedde, Direttore di IGS – Institute for Global Studies
Siamo andati nel Tigray, regione dell'Etiopia, dove nuove testimonianze di ONG come MSF accusano i soldati etiopi di massacri di civili e stupri: ne abbiamo parlato con Uoleldul Chelati Dirar (docente di Storia e Istituzioni dell'Africa all'Università di Macerata, esperto di Corno d'Africa ed Eritrea) e con Samuel Getachew (giornalista etiope, scrive per The Reporter Ethiopia, CNN, The Globe and Mail). Subito dopo abbiamo viaggiato nel Golfo Persico, tra Yemen, Arabia Saudita e Iran, per capire le ragioni di un aumento degli attacchi missilistici nell'area: ne abbiamo parlato con Antonino Occhiuto (Analista e ricercatore per Gulf State Analytics) e Pieter D. Wezeman (Ricercatore Senior del SIPRI -Stockholm International Peace Research Institute, esperto di armi e Medio Oriente).
La crisi nel Golfo Persico del 2017 che investì il Qatar fu un campanello d'allarme per la Turchia di Erdogan. Il presidente turco fece di tutto per calmare le acque, schierandosi al fianco dell'alleato ed emiro Al Thani. Qual è il legame strategico che lega Turchia e Qatar? E quali sono gli interessi geo-economici, commerciali e politici che spingono Erdogan nel Golfo Persico?In questo episodio si approfondirà la visione tattica della Turchia, dettata da Davutoglu e ripresa da Erdogan, in Medio Oriente.
Abbiamo cercato di decifrare le linee della politica estera dell'amministrazione Biden con Paolo Magri (vice presidente esecutivo ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale). Abbiamo raccontato il distacco tra Usa e Arabia Saudita sulla guerra in Yemen con Cinzia Bianco (analista ECFR, esperta di Golfo Persico e Medio Oriente allargato). E infine siamo andati in Libia, dove dopo le votazioni di oggi dovrebbe insediarsi un nuovo governo provvisorio guidato da Mohammad Younes Menfi: ne abbiamo parlato con Umberto Profazio (Ricercatore alla Nato College Foundation e Associate Fellow allo IISS - International Institute for Strategic Studies, sede di Londra).
- Introduzione di Margherita Furlan - Elon Musk e la scimmia wireless di Gionata Chatillard - “La guerra nucleare è più vicina” di Gionata Chatillard - Portaerei USA ritirata dal Golfo Persico. Israele osserva di Fabio Belli - Iran: pronto un nuovo vettore spaziale di Gianmarco Maotini - Russia e Cina progettano insieme una stazione sulla Luna di Fabio Belli - Zelensky censura le TV filorusse di Gionata Chatillard - Germania: suore “noleggiavano” orfani a pedofili di Fabio Belli - AstraZeneca non oltrepassa i confini della Svizzera di Jeff Hoffman ☀️ A cura di Margherita Furlan ☀️ Con la collaborazione di Fabio Frabetti, Jeff Hoffman, Gianmarco Maotini, Fabio Belli, Gionata Chatillard, Carlotta Degl'Innocenti ☀️ Editing di Gennaro Gargiulo e Mattia Di Nunzio
L'ambizioso accordo di joint venture da poco firmato tra la Qatar Investment Authority ed Enel Green Power è la conferma di come le aziende italiane siano diventate un modello di riferimento per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa.Voce: Lorenzo Angeloni, Direttore Generale della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese.
L'ambizioso accordo di joint venture da poco firmato tra la Qatar Investment Authority ed Enel Green Power è la conferma di come le aziende italiane siano diventate un modello di riferimento per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Africa.
La stagione 2020 di Formula 1 si conclude con una vittoria della Red Bull. Ad aggiudicarsi il Gran Premio di Abu Dhabi, atto conclusivo di questo emozionante, concitato, campionato, è stato Max Verstappen. Quello nel Golfo Persico è il decimo successo in carriera e il secondo nel 2020 per l'olandese. Sotto i riflettori di Yas Marina, Max ha interpretato alla perfezione il ruolo del primo della classe, forte di un ottimo ritmo sia con le medie che con le hard. L'abituale protagonista della F1 attuale, Lewis Hamilton, si è accontentato di un ruolo da comprimario, ottenendo una misera – per lui – terza posizione, accomodandosi alle spalle di Valtteri Bottas.E c'è stata grande emozione per il saluto alla Ferrari di Sebastian Vettel, quattordicesimo al traguardo. Non ha pagato la scelta della Rossa di non far fermare il tedesco e Charles Leclerc, tredicesimo, durante il regime di Virtual Safety Car causato dal ritiro di Perez. Leclerc, con le medie nel primo stint, è stato chiamato ai box prima, ma entrambi hanno subito lo stesso destino, finendo nelle retrovie dopo la sosta. È la degna conclusione – si fa per dire – di una stagione da dimenticare al più presto, con la speranza di fare meglio il prossimo anno. Anche perché peggio di così sarebbe dura. Conclude invece un anno difficile con un risultato discreto Alexander Albon, quarto.Ottimo spunto in partenza di Verstappen, capace di prendere la testa della corsa scattando agevolmente dalla pole position. Alle sue spalle, Bottas ha mantenuto la posizione sul compagno di squadra, Hamilton. Più indietro, Leclerc ha battagliato con Ricciardo per l'undicesima posizione, ma ha avuto la peggio. Un lungo gli ha fatto perdere terreno, facendolo scivolare anche alle spalle di Vettel. Si è ben presto creato un trenino intorno alla decima posizione con i due piloti della Renault e i due della Ferrari, con Leclerc vicinssimo a Vettel.Norris, quarto, ha accusato difficoltà nel primo stint, consentendo ad Albon di avvicinarsi. Hamilton, invece, non è riuscito a tenere il ritmo di Verstappen e Bottas con le medie. Albon ha passato Norris nel corso del sesto giro, mantenendo la posizione nonostante il tentativo di controsorpasso da parte dell'inglese della McLaren. Nel corso del decimo giro, Sergio Perez è stato costretto al ritiro per un problema tecnico al motore. Fermatosi a bordo pista, il messicano, all'ultima gara con la Racing Point, ha innescato un regime di Virtual Safety Car.Quasi tutti i primi dieci, Verstappen e Mercedes compresi, hanno approfittato della neutralizzazione per effettuare la sosta per montare le hard. Verstappen ha mantenuto senza problemi la testa della corsa, con Bottas e Hamilton alle spalle. La Ferrari, invece, ha scelto di non fermare i due piloti durante la Virtual Safety Car, convertita di lì a poco in regime di Safety Car. Dopo il valzer dei pit stop, Vettel e Leclerc si sono ritrovati in settima e ottava posizione, rispettivamente, il primo con le hard e il secondo con le medie. Nessuno scossone alla ripartenza dopo il ritorno ai box della Safety Car, con Verstappen placido al comando.Nel corso del giro numero 14, Leclerc ha subito il sorpasso da parte del suo futuro compagno di squadra, Sainz, che gli ha strappato l'ottava posizione a sfavore di mescola, ma con gomme più fresche. Leclerc si è poi dovuto vedere dagli attacchi di Stroll. Passato dal canadese, gli ha subito restituito il favore. Anche Vettel si è ben presto visto passare da Sainz, dimostrando le difficoltà della Rossa in questa fase della corsa. Stroll ha passato Leclerc nel giro numero 20, lasciando il monegasco in pasto all'arrembante Gasly. E Leclerc, in forte difficoltà con le medie a fine vita, ha subito anche il sorpasso da parte di Gasly e, di lì a poco, di Ocon.Leclerc ha effettuato la sosta per montare le hard al termine del giro numero 22, rientrando in ultima posizione. Molto più avanti, Hamilton ha alzato il ritmo, avvicinandosi leggermente a Bottas, ma senza avvicinarsi ai tempi di Verstappen. Mentre Vettel continuava il suo lungo primo stint con le hard, Leclerc cominciava una lenta rimonta, passando i piloti di fondo schieramento per salire in sedicesima posizione, diventata quindicesima dopo la sosta di Giovinazzi. Vettel ha subito il sorpasso di Gasly nel corso del giro numero 32, scivolando in nona posizione. Quinta posizione per Lando Norris, della McLaren, davanti al compagno di squadra, Carlos Sainz, a Daniel Ricciardo, della Renault, e a Pierre Gasly, dell'Alpha Tauri. Completano la top ten Esteban Ocon, della Renault, e Lance Stroll, della Racing Point. Undicesimo è Daniil Kvyat, dell'Alpha Tauri, davanti a Kimi Raikkonen, dell'Alfa Romeo, e Leclerc. Quattordicesimo è Vettel; seguono George Russell, della Williams; Antonio Giovinazzi, dell'Alfa Romeo; Nicholas Latifi, della Williams; e i due piloti della Haas Kevin Magnussen e Pietro Fittipaldi.
Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein stanno per firmare a Washington l'Accordo di Abramo, un piano per la normalizzazione delle relazioni, ispirato e promosso dagli Stati Uniti, che l'amministrazione Trump ha definito "storico": quali saranno gli effetti? Ne abbiamo parlato con Cinzia Bianco (analista dell'European Council of Foreign Relations, esperta di Golfo Persico), Sergio Della Pergola (insegna demografia e studi sulla popolazione all'Università Ebraica di Gerusalemme), e Annalisa Perteghella (analista di ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale, esperta di Golfo Persico e Iran).
Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein stanno per firmare a Washington l'Accordo di Abramo, un piano per la normalizzazione delle relazioni, ispirato e promosso dagli Stati Uniti, che l'amministrazione Trump ha definito "storico": quali saranno gli effetti? Ne abbiamo parlato con Cinzia Bianco (analista dell'European Council of Foreign Relations, esperta di Golfo Persico), Sergio Della Pergola (insegna demografia e studi sulla popolazione all'Università Ebraica di Gerusalemme), e Annalisa Perteghella (analista di ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale, esperta di Golfo Persico e Iran).
Lasciamo per una puntata il clima soffocante di Hong Kong, la guerra ibrida tra Cina e Stati Uniti e la pandemia per muoverci verso il tetto del mondo.L'Everest, e tutta la catena dell'Himalaya, è un ecosistema maestoso ma fragile, in prima linea di fronte al cambiamento climatico.Quest'area si sta riscaldando a un ritmo più rapido del resto del Pianeta, e i suoi ghiacciai si stanno sciogliendo a una velocità allarmante.Il problema non riguarda soltanto l'ambiente montano: i ghiacci dell'Himalaya alimentano alcuni tra i sistemi fluviali più importanti dell'Asia, come il Gange, l'Indo e il Mekong, da cui dipendono quasi due miliardi di persone.Le conseguenze sull'agricoltura e sulla vita delle persone sono già evidenti in Nepal, il piccolo Paese schiacciato tra le due superpotenze, India e Cina, e da cui gli uomini emigrano per cercare lavoro, soprattutto nel Golfo Persico.Giorgia Marino, giornalista di Materia Rinnovabile/Renewable Matter, ha viaggiato in tutto il Nepal nel 2019 per raccogliere testimonianze e informazioni su questo processo globale e sui suoi impatti. Oggi ce lo racconta in questa puntata numero 98.PLAYLIST- 1974AD - Maya Bisaune Chautari- The Uglyz - Aaudai JaadaiFoto: Diana Bagnoli - www.dianabagnoli.com
Un prodigioso pianista che perde la capacità di sentire il suono del suo pianoforte e una talentuosa violinista con un destino crudele in uno dei più bei manga a tema musicale. In questa puntata parliamo del manga Shigatsu wa Kimi no uso (in italiano BUGIE D'APRILE). Tra pirati, perle millenarie e sfruttamenti petroliferi Il nostro inviato Giampaolo ci racconta la storia dell'area del Golfo Persico. Dai microfoni di ClassicaStudio in Milano Elisa Pittau e Francesco Blanda. Ospite della puntata l' avventuroso inviato Giampaolo. Visita www.classicastudio.it e segui il nostri profili Facebook e Instagram.
Pedro nos habla de las muertes americanas en RD. Lo que implica tener la ley civil vigente. lo que significa un mundo civilizado y como muchas gente tiene seguro de vida para ayudar a sus familiares en su muerte. La bomba de la semana literalmente lo que esta pasando con Iran y porque el Golfo Persico y el de Oman son tan importantes para el poder del mundo. @DandoFueteShow @LosRadiodotcom BAJEN LA APP DE LOSRADIO disponible en todos lados busquen : LosRadio
La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti sembra non trovare una via di uscita, con i colloqui impantanati e i nuovi aumenti dei dazi americani ai quali Pechino si prepara a rispondere.Per Sherportage cerchiamo di capire meglio cos’è il Gruppo Wagner, un misterioso gruppo di mercenari russi.Ma anche: Golfo Persico, Alabama, Sudan Wikipedia, missioni lunari, riconoscimento facciale e molto altro.Analisi e approfondimento sulle principali notizie di politica, economia e costume, dai cinque continenti. Gli scenari e i cambiamenti di un mondo multipolare che gira sempre più veloce.--------------------------------------------------------
Ventisettesima rubrica della quarta stagione (2018/19) della trasmissione radiofonica Equilibrium Network: https://www.facebook.com/EquilibriumNetwork/In collaborazione con Geopoliticalcenter.com: https://www.facebook.com/GeoPoliticalCenter/TEMI TRATTATI: - Ripresa della guerra in Siria- Il ruolo turco- Tensione nel Golfo Persico- Le opzioni UsaIn onda ogni martedì, dalle 22:00, su NeverwasRadio: https://www.facebook.com/neverwasradio/ Conduttori della trasmissione EQ Network: Alessandro Leonardi e Fabrizio Pizzolato
Ventisettesima rubrica della quarta stagione (2018/19) della trasmissione radiofonica Equilibrium Network: https://www.facebook.com/EquilibriumNetwork/In collaborazione con Geopoliticalcenter.com: https://www.facebook.com/GeoPoliticalCenter/TEMI TRATTATI: - Ripresa della guerra in Siria- Il ruolo turco- Tensione nel Golfo Persico- Le opzioni UsaIn onda ogni martedì, dalle 22:00, su NeverwasRadio: https://www.facebook.com/neverwasradio/ Conduttori della trasmissione EQ Network: Alessandro Leonardi e Fabrizio Pizzolato
Come il presidente della FIFA sta cercando di risolvere la crisi del Golfo Persico attraverso l'organizzazione del Mondiale del 2022.
Washington contro l’Iran, ma Washington non è il mondo Washington vuole unire il mondo intero contro l'Iran. Sulla base delle sanzioni statunitensi, i nostri alleati dovranno interrompere tutte le importazioni di petrolio iraniano entro il 4 novembre. Lo ha comunicato, martedì scorso, un alto funzionario del Dipartimento di Stato citato dai mass media mondiali. Misure severe attendono coloro che continueranno a collaborare con Teheran. "La creazione di un regime sanzionatorio mondiale richiede sforzi in tutto il mondo", afferma il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ma ci sarebbero in Europa, in Asia e nella regione del Golfo Persico, numerosi Paesi pronti a dare il proprio contributo per l'introduzione delle "sanzioni più severe della storia". Mercoledì, il vice rappresentante degli Stati Uniti all'Onu, Jonathan Cohen, ha chiesto ai membri del Consiglio di Sicurezza di sostenere il piano di Washington. "Finche' l'Iran rispettera' i propri obblighi, anche l'Unione europea si impegnera' per la piena attuazione dell'accordo", ha risposto Bruxelles. Secondo le autorita' iraniane, le richieste di Washington sono controproducenti. "Trump sta facendo una cosa molto buona", ha detto, mercoledì, il vicepresidente iraniano, Ali Akbar Salehi: "spinge il resto del mondo a unirsi, mentre isola se stesso". Teheran, intanto, ha proposto ai firmatari dell'accordo un incontro a livello ministeriale senza la partecipazione degli Stati Uniti. D'accordo il viceministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov, che ritiene necessaria una dichiarazione politica congiunta per confermare che, nonostante l'operato americano, il trattato resta in vigore.Libia, l’unica cosa che conta è il petrolio Stati Uniti, Italia, Francia e Regno Unito sono preoccupati dal passaggio delle strutture petrolifere della Libia sotto il controllo del governo orientale. E' quanto si legge nel comunicato diffuso ieri dal Dipartimento di Stato Usa. Lo scorso 14 giugno, in seguito a un attacco delle milizie di Ibrahim Jadhran, la compagnia petrolifera nazionale della Libia, Noc, aveva perso il controllo su Sidra e Ras Lanuf, i due maggiori terminal petroliferi del Paese. Poi conquistati, una settimana piu' tardi, dall'Esercito nazionale libico del feldmaresciallo Khalifa Haftar, che ha deciso di trasferirne il controllo al governo di Tobruk. Come spiega il portavoce dell'esercito, Ahmad al-Mismari, i proventi delle vendite saranno gestiti dalle autorita' orientali. Fortemente contrari i governi dei quattro Paesi occidentali, che hanno chiesto il trasferimento delle strutture petrolifere sotto il controllo della Noc, minacciando, in caso contrario, conseguenze negative per l'economia libica e per la sicurezza delle sue frontiere. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si e' unito all'appello, chiedendo il ritorno degli impianti, nonché i proventi del petrolio, al governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale.Vienna: Di qua non si passaLe forze dell'ordine austriache si esercitano a bloccare i flussi di migranti. Alle manovre militari "Pro-Borders" di martedi' 26 giugno nel paese stiriano di Spielfield, al confine con la Slovenia, hanno partecipato 600 poliziotti della neonata unita' di frontiera "Puma", 200 soldati, autoblindo ed elicotteri. Dopo che la Germania, stando a quanto riferito dal vicecancelliere austriaco, Heinz-Christian Strache, ha sollevato il tema della chiusura dei confini interni, Vienna ha ritenuto necessario testare la capacita' delle proprie forze dell'ordine di gestire un flusso di ingressi consistente e imprevisto. Uno scenario lontano dalla realta' attuale della Stiria, anche se, nel 2015, il paese di Spielfield fu il punto di ingresso di 187 mila richiedenti asilo. Insomma, un chiaro messaggio a un governo tedesco in crisi alla vigilia del summit europeo del 28 e 29 giugno, dedicato a migrazione, sicurezza e difesa, Brexit, economia e finanza. In merito al primo tema, sono due i punti fondamentali su cui vertera' la riunione: riformare il sistema comune di asilo e trovare soluzioni alle pressioni migratorie. Ma manca, come sempre, la volonta' di indagarne le cause profonde.
Washington contro l’Iran, ma Washington non è il mondo Washington vuole unire il mondo intero contro l'Iran. Sulla base delle sanzioni statunitensi, i nostri alleati dovranno interrompere tutte le importazioni di petrolio iraniano entro il 4 novembre. Lo ha comunicato, martedì scorso, un alto funzionario del Dipartimento di Stato citato dai mass media mondiali. Misure severe attendono coloro che continueranno a collaborare con Teheran. "La creazione di un regime sanzionatorio mondiale richiede sforzi in tutto il mondo", afferma il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ma ci sarebbero in Europa, in Asia e nella regione del Golfo Persico, numerosi Paesi pronti a dare il proprio contributo per l'introduzione delle "sanzioni più severe della storia". Mercoledì, il vice rappresentante degli Stati Uniti all'Onu, Jonathan Cohen, ha chiesto ai membri del Consiglio di Sicurezza di sostenere il piano di Washington. "Finche' l'Iran rispettera' i propri obblighi, anche l'Unione europea si impegnera' per la piena attuazione dell'accordo", ha risposto Bruxelles. Secondo le autorita' iraniane, le richieste di Washington sono controproducenti. "Trump sta facendo una cosa molto buona", ha detto, mercoledì, il vicepresidente iraniano, Ali Akbar Salehi: "spinge il resto del mondo a unirsi, mentre isola se stesso". Teheran, intanto, ha proposto ai firmatari dell'accordo un incontro a livello ministeriale senza la partecipazione degli Stati Uniti. D'accordo il viceministro degli Esteri russo, Sergej Rjabkov, che ritiene necessaria una dichiarazione politica congiunta per confermare che, nonostante l'operato americano, il trattato resta in vigore.Libia, l’unica cosa che conta è il petrolio Stati Uniti, Italia, Francia e Regno Unito sono preoccupati dal passaggio delle strutture petrolifere della Libia sotto il controllo del governo orientale. E' quanto si legge nel comunicato diffuso ieri dal Dipartimento di Stato Usa. Lo scorso 14 giugno, in seguito a un attacco delle milizie di Ibrahim Jadhran, la compagnia petrolifera nazionale della Libia, Noc, aveva perso il controllo su Sidra e Ras Lanuf, i due maggiori terminal petroliferi del Paese. Poi conquistati, una settimana piu' tardi, dall'Esercito nazionale libico del feldmaresciallo Khalifa Haftar, che ha deciso di trasferirne il controllo al governo di Tobruk. Come spiega il portavoce dell'esercito, Ahmad al-Mismari, i proventi delle vendite saranno gestiti dalle autorita' orientali. Fortemente contrari i governi dei quattro Paesi occidentali, che hanno chiesto il trasferimento delle strutture petrolifere sotto il controllo della Noc, minacciando, in caso contrario, conseguenze negative per l'economia libica e per la sicurezza delle sue frontiere. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si e' unito all'appello, chiedendo il ritorno degli impianti, nonché i proventi del petrolio, al governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale.Vienna: Di qua non si passaLe forze dell'ordine austriache si esercitano a bloccare i flussi di migranti. Alle manovre militari "Pro-Borders" di martedi' 26 giugno nel paese stiriano di Spielfield, al confine con la Slovenia, hanno partecipato 600 poliziotti della neonata unita' di frontiera "Puma", 200 soldati, autoblindo ed elicotteri. Dopo che la Germania, stando a quanto riferito dal vicecancelliere austriaco, Heinz-Christian Strache, ha sollevato il tema della chiusura dei confini interni, Vienna ha ritenuto necessario testare la capacita' delle proprie forze dell'ordine di gestire un flusso di ingressi consistente e imprevisto. Uno scenario lontano dalla realta' attuale della Stiria, anche se, nel 2015, il paese di Spielfield fu il punto di ingresso di 187 mila richiedenti asilo. Insomma, un chiaro messaggio a un governo tedesco in crisi alla vigilia del summit europeo del 28 e 29 giugno, dedicato a migrazione, sicurezza e difesa, Brexit, economia e finanza. In merito al primo tema, sono due i punti fondamentali su cui vertera' la riunione: riformare il sistema comune di asilo e trovare soluzioni alle pressioni migratorie. Ma manca, come sempre, la volonta' di indagarne le cause profonde.
Stoltenberg a Londra: "La NATO potrebbe non sopravvivere per sempre""Non e' scolpito nella pietra che il Patto Atlantico sopravvivi per sempre. Ma credo che verra' mantenuto" cosi' il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg ieri, giovedi' 21 giugno, dalla Lancaster House, nell'ambito di una due giorni londinese in cui ha incontrato la premier Theresa May e i funzionari delle Difesa britannica. Un clima nervoso, che precede di poco il summit NATO previsto fra l'11 e il 13 luglio a Bruxelles, uno dei piu' tesi della sua storia soprattutto alla luce delle tensioni con l'amministrazione Trump su politica estera, commercio internazionale, accordo sul clima ed accordo sul nucleare iraniano. In marzo, il Ministro del tesoro USA Steve Mnuchin aveva annunciato come i paesi europei che alzeranno il contributo alla NATO potrebbero essere esentati dai dazi su acciao ed alluminio. Annuncio che suona come un ricatto. La visita di Stoltenberg avviene inoltre in concomitanza con dissapori interni a Downing Street proprio sulla spesa dedicata alla Difesa. Mentre il Segreatiro Nato ha infatti elogiato la Gran Bretagna per essere fra i 5 paesi che rispettano il 2% del PIL dedicato all'alleanza e per l'impegno nei Baltici, in Aghanistan e Iran, Il Financial Times ha appena riportato come Theresa May abbia messo in discussione lo status di potenza militare di prima classe del paese, accusando il suo Ministro Gavin Williamson di mala gestione della Difesa. Dalle colonne del The Times, Williamson sollecita inoltre gli altri paesi europei: "Bene che molti alleati europei stiano aumentando la spesa per la difesa, ma il continente deve prendersi ancora piu' responsabilita' per la propria sicurezza" e continua "Siamo in un momento cruciale della nostra storia, con la Gran Bretagna che sta per uscire dall'UE. Potremmo tronare nell'ombra oppure assumere un ruolo piu' grande all'interno della NATO, comandando piu' operazioni, provvedendo piu' truppe ed essendo piu' presenti in ogni angolo del pianeta". Downing Street smentisce le tensioni, ma restano le divisioni sulla Russia: mentre il Ministero ammonisce come "Mosca si stia preparando per la guerra", May preferisce rimanere ferma sul piano del contrasto alla cyber sicurezza. Lo stesso Stolterberg ha messo in guardia verso "una Russia piu' assertiva, che intimidisce i paesi vicini, creato dissesto nell'Ucraina orientale e tentato di assassinare cittadini britannici a Salisbury". Da Mosca il Ministero della Difesa, in merito alle proprie esercitazioni militari, parla di "risposta simmetrica alle attivita' della NATO presso i propri confini occidentali". Iran: accordo sul nucleare "sotto cure intensive""Gli Stati Uniti si stanno trasformando in 'uno stato canaglia', un fuorilegge che viola continuamente le norme internazionali. Non negozieremo con un paese che sta sabotando tutti gli accordi multilaterali uno dopo l'altro" Cosi' il Ministro degli esteri iraniano Javad Zarif in una nota ufficiale di mercoledi' 20 giugno ripresa dal Teheran Times. Naturalmente in ballo e' l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, da cui gli USA sono usciti unilateralmente, cosi' come dal NAFTA, dall'accordo sul clima e da alcuni organismi dell'ONU. Zarif risponde punto su punto alle 12 condizioni dettate da Washington, fra cui il ritiro delle proprie truppe iraniane dal territorio siriano - sebbene presenti su legittima richiesta del governo di Damasco - e la riforma delle politiche interne. E' di queste ore la riunione a Vienna richiesta da Teheran con gli altri partecipanti al JCPOA, che ne hanno ribadito l'adesione. Presenti delegati da Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna ed UE. "L'accordo e' sotto cure intensive. Siamo interessati a che gli altri paesi non aderiscano alle sanzioni e che continuino a lavorare con noi. Come, lo decideranno loro" commenta il vice ministro degli esteri Abbas Araghchi, nella speranza di salvare un accordo altrimenti compromesso e da cui l'Iran potrebbe uscire nelle prossime settimane. Promossa anche la formazione di un "Forum regionale del Golfo Persico" col fine di una regione piu' forte, priva di interferenze straniere. Un'alleanza basata sul rispetto della sovranita' e della integrita' territoriale dei paesi interessati. Corea del Sud-Russia: si rafforzano i rapporti bilateraliIl Presidente sudcoreano Moon Jae-in ha iniziato ieri giovedi' 21 giugno una tre giorni di visita di stato in Russia. Obiettivo: un summit bilaterale con l'omologo russo Vladimir Putin e con il Primo Ministro Dmitry Medvedev sulla cooperazione economica fra i due paesi e sugli sforzi comuni per la denuclearizzazione della Corea del Nord e che segue l'incontro al Forum economico Orientale del settembre scorso a Vladivostok. Secondo i funzionari russi, sia Moon che il nordcoreano Kim Jong-Un sono stati invitati al Forum Economico Orientale di quest'anno. Stando alle notizie dell'ultima ora, annunciati accordi di libero commercio fra Mosca e Seoul su servizi,investimenti e turismo per piu' di 30 miliardi di dollari ed un milione di visitatori fra i due stati entro il 2020, "per celebrare i 30 anni dall'inizio dei rapporti diplomatici" ha sottolineato Moon Jae-in di fronte a 280 delegati dei due paesi. L’Austria partecipa a V4Budapest, l’Austria partecipa all’incontro dei quattro paesi del Patto di VisegradSulla questione delle migrazioni, dobbiamo porre l'accento sui temi che ci accomunano, oggi vi sono due questioni di questo tipo: la protezione delle frontiere e la nostra vecchia proposta, secondo la quale hotspot e campi profughi esterni devono essere istituiti non all'interno del territorio dell'Unione europea, ma al di fuori di esso.Per le argomenti su cui non c'è accordo, come la questione delle quote, non vale la pena di forzare la questione.Sebastian Kurz, cancelliere dell'Austria (tedesco): "Ci concentreremo intensamente sul tema della sicurezza durante la nostra presidenza, vogliamo creare un'Unione Europea che protegga, in particolare vogliamo porre una maggiore attenzione alla sicurezza e alla politica di difesa, soprattutto in vista della nostra lotta contro l'immigrazione clandestina, credo che sia importante vedere che non è la distribuzione [dei ruoli] all'interno dell'Unione europea che dovrebbe essere una questione importante, ma piuttosto dovremmo concentrarci sulla protezione delle nostre frontiere esterne insieme. Solo se l'Unione europea sarà in grado di proteggere le sue frontiere esterne, potremo coltivare l'obiettivo di preservare un'Europa senza confini.
Stoltenberg a Londra: "La NATO potrebbe non sopravvivere per sempre""Non e' scolpito nella pietra che il Patto Atlantico sopravvivi per sempre. Ma credo che verra' mantenuto" cosi' il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg ieri, giovedi' 21 giugno, dalla Lancaster House, nell'ambito di una due giorni londinese in cui ha incontrato la premier Theresa May e i funzionari delle Difesa britannica. Un clima nervoso, che precede di poco il summit NATO previsto fra l'11 e il 13 luglio a Bruxelles, uno dei piu' tesi della sua storia soprattutto alla luce delle tensioni con l'amministrazione Trump su politica estera, commercio internazionale, accordo sul clima ed accordo sul nucleare iraniano. In marzo, il Ministro del tesoro USA Steve Mnuchin aveva annunciato come i paesi europei che alzeranno il contributo alla NATO potrebbero essere esentati dai dazi su acciao ed alluminio. Annuncio che suona come un ricatto. La visita di Stoltenberg avviene inoltre in concomitanza con dissapori interni a Downing Street proprio sulla spesa dedicata alla Difesa. Mentre il Segreatiro Nato ha infatti elogiato la Gran Bretagna per essere fra i 5 paesi che rispettano il 2% del PIL dedicato all'alleanza e per l'impegno nei Baltici, in Aghanistan e Iran, Il Financial Times ha appena riportato come Theresa May abbia messo in discussione lo status di potenza militare di prima classe del paese, accusando il suo Ministro Gavin Williamson di mala gestione della Difesa. Dalle colonne del The Times, Williamson sollecita inoltre gli altri paesi europei: "Bene che molti alleati europei stiano aumentando la spesa per la difesa, ma il continente deve prendersi ancora piu' responsabilita' per la propria sicurezza" e continua "Siamo in un momento cruciale della nostra storia, con la Gran Bretagna che sta per uscire dall'UE. Potremmo tronare nell'ombra oppure assumere un ruolo piu' grande all'interno della NATO, comandando piu' operazioni, provvedendo piu' truppe ed essendo piu' presenti in ogni angolo del pianeta". Downing Street smentisce le tensioni, ma restano le divisioni sulla Russia: mentre il Ministero ammonisce come "Mosca si stia preparando per la guerra", May preferisce rimanere ferma sul piano del contrasto alla cyber sicurezza. Lo stesso Stolterberg ha messo in guardia verso "una Russia piu' assertiva, che intimidisce i paesi vicini, creato dissesto nell'Ucraina orientale e tentato di assassinare cittadini britannici a Salisbury". Da Mosca il Ministero della Difesa, in merito alle proprie esercitazioni militari, parla di "risposta simmetrica alle attivita' della NATO presso i propri confini occidentali". Iran: accordo sul nucleare "sotto cure intensive""Gli Stati Uniti si stanno trasformando in 'uno stato canaglia', un fuorilegge che viola continuamente le norme internazionali. Non negozieremo con un paese che sta sabotando tutti gli accordi multilaterali uno dopo l'altro" Cosi' il Ministro degli esteri iraniano Javad Zarif in una nota ufficiale di mercoledi' 20 giugno ripresa dal Teheran Times. Naturalmente in ballo e' l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, da cui gli USA sono usciti unilateralmente, cosi' come dal NAFTA, dall'accordo sul clima e da alcuni organismi dell'ONU. Zarif risponde punto su punto alle 12 condizioni dettate da Washington, fra cui il ritiro delle proprie truppe iraniane dal territorio siriano - sebbene presenti su legittima richiesta del governo di Damasco - e la riforma delle politiche interne. E' di queste ore la riunione a Vienna richiesta da Teheran con gli altri partecipanti al JCPOA, che ne hanno ribadito l'adesione. Presenti delegati da Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna ed UE. "L'accordo e' sotto cure intensive. Siamo interessati a che gli altri paesi non aderiscano alle sanzioni e che continuino a lavorare con noi. Come, lo decideranno loro" commenta il vice ministro degli esteri Abbas Araghchi, nella speranza di salvare un accordo altrimenti compromesso e da cui l'Iran potrebbe uscire nelle prossime settimane. Promossa anche la formazione di un "Forum regionale del Golfo Persico" col fine di una regione piu' forte, priva di interferenze straniere. Un'alleanza basata sul rispetto della sovranita' e della integrita' territoriale dei paesi interessati. Corea del Sud-Russia: si rafforzano i rapporti bilateraliIl Presidente sudcoreano Moon Jae-in ha iniziato ieri giovedi' 21 giugno una tre giorni di visita di stato in Russia. Obiettivo: un summit bilaterale con l'omologo russo Vladimir Putin e con il Primo Ministro Dmitry Medvedev sulla cooperazione economica fra i due paesi e sugli sforzi comuni per la denuclearizzazione della Corea del Nord e che segue l'incontro al Forum economico Orientale del settembre scorso a Vladivostok. Secondo i funzionari russi, sia Moon che il nordcoreano Kim Jong-Un sono stati invitati al Forum Economico Orientale di quest'anno. Stando alle notizie dell'ultima ora, annunciati accordi di libero commercio fra Mosca e Seoul su servizi,investimenti e turismo per piu' di 30 miliardi di dollari ed un milione di visitatori fra i due stati entro il 2020, "per celebrare i 30 anni dall'inizio dei rapporti diplomatici" ha sottolineato Moon Jae-in di fronte a 280 delegati dei due paesi. L’Austria partecipa a V4Budapest, l’Austria partecipa all’incontro dei quattro paesi del Patto di VisegradSulla questione delle migrazioni, dobbiamo porre l'accento sui temi che ci accomunano, oggi vi sono due questioni di questo tipo: la protezione delle frontiere e la nostra vecchia proposta, secondo la quale hotspot e campi profughi esterni devono essere istituiti non all'interno del territorio dell'Unione europea, ma al di fuori di esso.Per le argomenti su cui non c'è accordo, come la questione delle quote, non vale la pena di forzare la questione.Sebastian Kurz, cancelliere dell'Austria (tedesco): "Ci concentreremo intensamente sul tema della sicurezza durante la nostra presidenza, vogliamo creare un'Unione Europea che protegga, in particolare vogliamo porre una maggiore attenzione alla sicurezza e alla politica di difesa, soprattutto in vista della nostra lotta contro l'immigrazione clandestina, credo che sia importante vedere che non è la distribuzione [dei ruoli] all'interno dell'Unione europea che dovrebbe essere una questione importante, ma piuttosto dovremmo concentrarci sulla protezione delle nostre frontiere esterne insieme. Solo se l'Unione europea sarà in grado di proteggere le sue frontiere esterne, potremo coltivare l'obiettivo di preservare un'Europa senza confini.
1-Nell'attacco dello scorso aprile nel nord della Siria è stato usato il sarin...Lo dice l'Organizzazione per la Prevenzione delle Armi Chimiche. L'attacco provocò il bombardamento americano su una base siriana.2-La crisi nel Golfo Persico. Tra tre giorni scade l'ultimatum dei paesi arabi al Qatar. Scarse le possibilità di un riavvicinamento. La rottura rischia di avere importanti ricadute su alcuni conflitti regionali (Cinzia Bianco, Exeter University).3-Il parlamento tedesco ha votato i matrimoni gay...Le copie omosessuali potranno anche adottare bambini. Angela Merkel contraria ma ha lasciato libertà di coscienza ai suoi deputati (Walter Rahue).4-Le donne nord-irlandesi potranno abortire in Inghilterra con l'assistenza sanitaria, non più in cliniche private a pagamento. La decisione di Theresa May per evitare la prima rivolta all'interno del partito conservatore (Adele Alberti).5-In marcia per la giustizia. In Turchia migliaia di persone in cammino da Ankara a Istanbul. Protestano contro la stretta di Erdogan. In prima fila il leader del principale partito d'opposizione (Serena Tarabini)
1-Nell'attacco dello scorso aprile nel nord della Siria è stato usato il sarin...Lo dice l'Organizzazione per la Prevenzione delle Armi Chimiche. L'attacco provocò il bombardamento americano su una base siriana.2-La crisi nel Golfo Persico. Tra tre giorni scade l'ultimatum dei paesi arabi al Qatar. Scarse le possibilità di un riavvicinamento. La rottura rischia di avere importanti ricadute su alcuni conflitti regionali (Cinzia Bianco, Exeter University).3-Il parlamento tedesco ha votato i matrimoni gay...Le copie omosessuali potranno anche adottare bambini. Angela Merkel contraria ma ha lasciato libertà di coscienza ai suoi deputati (Walter Rahue).4-Le donne nord-irlandesi potranno abortire in Inghilterra con l'assistenza sanitaria, non più in cliniche private a pagamento. La decisione di Theresa May per evitare la prima rivolta all'interno del partito conservatore (Adele Alberti).5-In marcia per la giustizia. In Turchia migliaia di persone in cammino da Ankara a Istanbul. Protestano contro la stretta di Erdogan. In prima fila il leader del principale partito d'opposizione (Serena Tarabini)
1-Nell'attacco dello scorso aprile nel nord della Siria è stato usato il sarin...Lo dice l'Organizzazione per la Prevenzione delle Armi Chimiche. L'attacco provocò il bombardamento americano su una base siriana.2-La crisi nel Golfo Persico. Tra tre giorni scade l'ultimatum dei paesi arabi al Qatar. Scarse le possibilità di un riavvicinamento. La rottura rischia di avere importanti ricadute su alcuni conflitti regionali (Cinzia Bianco, Exeter University).3-Il parlamento tedesco ha votato i matrimoni gay...Le copie omosessuali potranno anche adottare bambini. Angela Merkel contraria ma ha lasciato libertà di coscienza ai suoi deputati (Walter Rahue).4-Le donne nord-irlandesi potranno abortire in Inghilterra con l'assistenza sanitaria, non più in cliniche private a pagamento. La decisione di Theresa May per evitare la prima rivolta all'interno del partito conservatore (Adele Alberti).5-In marcia per la giustizia. In Turchia migliaia di persone in cammino da Ankara a Istanbul. Protestano contro la stretta di Erdogan. In prima fila il leader del principale partito d'opposizione (Serena Tarabini)
Todo parece servido para iniciar la guerra entre titanes. Los escenarios, Siria y el Golfo Pérsico, Los Objetivos: Rusia, China, BRICS, UE, Asociación Asia-Pacifico, para imponer definitivamente el Nuevo Orden Mundial o mejor dicho, el gobierno de las Corporaciones, la única moneda, el dólar, una única religión, mientras se deshacen de 6 mil millones de desechables, que consumen los recursos naturales de las futuras generaciones de la Elite, en los países más industrializados.
Guerra dell'anguria tra i paesi del Golfo Persico e Iran, Pace tra Usa Cuba: arrivano i traghetti. Il linguaggio di genere prova a penentrare anche le amministrazioni pubbliche. Eccolo il figlio di papà: che croce! No Diet Day
Rocco Carbonaro ha intervistato per Radio Yidali il Console Generale d'Italia a Shanghai, Stefano Beltrame. Il dottor Stefano Beltrame oltre ad essere un diplomatico è anche uno scrittore che ha pubblicato varie opere sui conflitti del Golfo Persico.In questa intervista il Console ci parla degli italiani in Cina, dell'Expo 2015 di Milano, della sua amata Verona e della lingua italiana. Radio Yidali è estremamente onorata di averlo ospitato.