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Il tema dei bassi salari resta centrale in Italia. Lo ha sottolineato l'ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) nel suo ultimo rapporto, e lo ha ribadito anche il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del 1° maggio.Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali, e Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Partito Democratico.
Sale la tensione nel governo con un nuovo scontro tra la Lega e il ministro degli Esteri Tajani. L'attacco di Claudio Durigon era arrivato in coda alle discussioni seguite alla telefonata tra Matteo Salvini e il vicepresidente Usa JD Vance.
PALERMO (ITALPRESS) - “È determinante avere un'Italia unita e parlare di quelle che possono essere le sinergie tra le due città estreme”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. “Noi abbiamo un lavoro che è molto in crescita a livello nazionale, col 62% di crescita degli occupati, ossia 24 milioni e 100 mila persone. Abbiamo adesso la necessità di formare nuove figure. In Sicilia sta crescendo anche la parità di genere, non siamo arrivati ai livelli della media europea però molti passi in avanti sono stati fatti, anche con il nuovo strumento della Zes, con la decontribuzione e gli incentivi sui giovani, è stato fatto un passo fondamentale, i segnali sono molto positivi”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “È determinante avere un'Italia unita e parlare di quelle che possono essere le sinergie tra le due città estreme”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. “Noi abbiamo un lavoro che è molto in crescita a livello nazionale, col 62% di crescita degli occupati, ossia 24 milioni e 100 mila persone. Abbiamo adesso la necessità di formare nuove figure. In Sicilia sta crescendo anche la parità di genere, non siamo arrivati ai livelli della media europea però molti passi in avanti sono stati fatti, anche con il nuovo strumento della Zes, con la decontribuzione e gli incentivi sui giovani, è stato fatto un passo fondamentale, i segnali sono molto positivi”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Noi siamo di fronte ad una mancanza di infrastrutture al Sud altissima". Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. "Il ponte sullo Stretto - aggiunge - è necessario. E' una infrastruttura fondamentale, che collegherà l'Italia al mondo. E' una risorsa non soltanto per il Sud ma anche per tutta l'Italia”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Noi siamo di fronte ad una mancanza di infrastrutture al Sud altissima". Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. "Il ponte sullo Stretto - aggiunge - è necessario. E' una infrastruttura fondamentale, che collegherà l'Italia al mondo. E' una risorsa non soltanto per il Sud ma anche per tutta l'Italia”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Noi siamo di fronte ad una mancanza di infrastrutture al Sud altissima". Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. "Il ponte sullo Stretto - aggiunge - è necessario. E' una infrastruttura fondamentale, che collegherà l'Italia al mondo. E' una risorsa non soltanto per il Sud ma anche per tutta l'Italia”. xd6/vbo/gtr
A cura di Daniele Biacchessi Governo in difficoltà dopo la richiesta di condanna a sei anni di reclusione per Salvini. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni si trova alle prese con gli strascichi del caso Boccia/Sangiuliano, con le divisioni interne sui diritti civili come lo ius scholae, con l'opposizione dei socialisti, verdi e liberali europei contrari alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo, con un patto di stabilità i cui conti al momento non tornano. L'ultima grana è giudiziaria, e riguarda la richiesta dei pm di Palermo di sei anni di reclusione per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture e leader della Lega incassa la solidarietà della premier Giorgia Meloni, del suo partito e degli alleati, mostra i muscoli in tv ostentando sicurezza sui tempi lunghi della giustizia, chiama a raccolta i militanti della Lega ad una mobilitazione permanente da qui al 18 ottobre, quando si terrà il raduno tradizionale sul prato di Pontida. Il processo Open Arms e gli equilibri nel Governo e nella Lega. Il processo Open Arms vola verso le fasi finali del dibattimento. Dopo la richiesta dei pm a sei anni di carcere ci sarà l'arringa difensiva dell'avvocato Giulia Bongiorno che si preannuncia agguerrita. Comunque la sentenza arriverà entro l'anno. Una condanna, anche se in primo grado, metterebbe in difficoltà Salvini non solo nei rapporti con Meloni ma anche negli equilibri interni alla Lega. Una possibile richiesta di cambio al vertice potrebbe partire dalla base leghista, anche se non si intravede all'orizzonte un suo successore. Non a caso Salvini ha annunciato che il congresso federale, il primo da sette anni, fissato entro l'anno, slitterà al 2025. Nel frattempo sono stati designati due nuovi vicesegretari, il fedelissimo veneto Alberto Stefani e il luogotenente al Sud, Claudio Durigon, al posto di Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana. La mossa lo rende protetto in vista di mesi complicati tra le beghe giudiziarie e l'ascesa di Roberto Vannacci, che la prossima settimana allestirà la sua prima kermesse personale, a Viterbo. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi Governo in difficoltà dopo la richiesta di condanna a sei anni di reclusione per Salvini. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni si trova alle prese con gli strascichi del caso Boccia/Sangiuliano, con le divisioni interne sui diritti civili come lo ius scholae, con l'opposizione dei socialisti, verdi e liberali europei contrari alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo, con un patto di stabilità i cui conti al momento non tornano. L'ultima grana è giudiziaria, e riguarda la richiesta dei pm di Palermo di sei anni di reclusione per Matteo Salvini nel processo Open Arms. Il ministro dei Trasporti e Infrastrutture e leader della Lega incassa la solidarietà della premier Giorgia Meloni, del suo partito e degli alleati, mostra i muscoli in tv ostentando sicurezza sui tempi lunghi della giustizia, chiama a raccolta i militanti della Lega ad una mobilitazione permanente da qui al 18 ottobre, quando si terrà il raduno tradizionale sul prato di Pontida. Il processo Open Arms e gli equilibri nel Governo e nella Lega. Il processo Open Arms vola verso le fasi finali del dibattimento. Dopo la richiesta dei pm a sei anni di carcere ci sarà l'arringa difensiva dell'avvocato Giulia Bongiorno che si preannuncia agguerrita. Comunque la sentenza arriverà entro l'anno. Una condanna, anche se in primo grado, metterebbe in difficoltà Salvini non solo nei rapporti con Meloni ma anche negli equilibri interni alla Lega. Una possibile richiesta di cambio al vertice potrebbe partire dalla base leghista, anche se non si intravede all'orizzonte un suo successore. Non a caso Salvini ha annunciato che il congresso federale, il primo da sette anni, fissato entro l'anno, slitterà al 2025. Nel frattempo sono stati designati due nuovi vicesegretari, il fedelissimo veneto Alberto Stefani e il luogotenente al Sud, Claudio Durigon, al posto di Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana. La mossa lo rende protetto in vista di mesi complicati tra le beghe giudiziarie e l'ascesa di Roberto Vannacci, che la prossima settimana allestirà la sua prima kermesse personale, a Viterbo. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
L'economia tedesca ha registrato ieri una leggera contrazione nel secondo trimestre, in parte a causa della diminuzione degli investimenti e della crisi nel settore edile. Lo rileva l'Ufficio federale di statistica (Destatis). Il prodotto interno lordo della Germania è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, confermando la stima iniziale di fine luglio. Con Daniel Gros - direttore dell'Institute for european policy making della Bocconi - proseguiamo il discorso iniziato nella puntata di ieri, commentando gli ultimi dati e lo stato di salute di quella che ci eravamo abituati a definire la "locomotiva d'Europa". Manovra 2025: il cantiere pensioniQuello della previdenza sembra presentarsi come uno dei nodi più spinosi in vista del vertice di governo del 30 agosto e, più in generale, nel grande cantiere della manovra 2025. La prossima settimana, dopo il vertice di maggioranza previsto per venerdì, dovrebbe tenersi un incontro tecnico con rappresentanti dell'Inps, del ministero dell'Economia e del Lavoro sulle eventuali misure sulla previdenza da inserire nella legge di Bilancio.Secondo le notizie circolate in questi giorni si potrebbe valutare l'ipotesi di un allungamento delle finestre per chi matura 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne) e può quindi andare a riposo indipendentemente dall'età anagrafica, anche se ieri dal sottosegretario leghista al Lavoro, Claudio Durigon, è arrivato subito un secco no all'ipotesi di dilatare da 3 a 6-7 mesi la finestra mobile.Aumentare questo tempo di attesa (tra la maturazione dei requisiti e l'effettiva erogazione) da 3 a 6-7 mesi, permetterebbe risparmi importanti, stimati in circa un miliardo e mezzo all'anno.Commentiamo queste e altre ipotesi con Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziali.
Secondo il simulatore messo a disposizione dall'Inps, aggiornato con le novità previste dalla legge di Bilancio 2024, la pensione a 70 anni è uno dei possibili scenari previdenziali per i nati nel 1994. Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali e Gianni Trovati, giornalista de Il Sole 24 ORE.
In apertura il punto di vista di Paolo Mieli sulle principali notizie della giornata.Cinque operai sono morti in provincia di Palermo mentre erano impegnati in alcuni lavori di manutenzione in un impianto di sollevamento delle acque fognarie. Sarebbero morti per le esalazioni di idrogeno solforato. Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e Massimiliano Quirico, direttore di "Sicurezza e Lavoro".
In apertura il punto di vista di Paolo Mieli sulle principali notizie della giornata.Il crollo del cantiere di Firenze ha provocato 5 vittime sul lavoro, una piaga che il nostro paese non è mai riuscita a curare. L'esecutivo ragiona su nuove norme che riguardano subappalti e da sinistra c'è chi chiede la creazione del reato di omicidio sul lavoro. Ne parliamo con Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana e Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro.
PALERMO (ITALPRESS) - “In Sicilia un po' di turbolenza c'è stata, non possiamo dire di no, però sono tanti i progetti che ci sono in campo e la maggioranza tornerà ad essere ancora più coesa”. Lo dice in un'intervista all'Italpress il neo commissario della Lega in Sicilia e sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, parlando dell'attuale situazione della maggioranza nell'Isola.“Faremo delle riunioni specifiche su questo, daremo massimo supporto al presidente Schifani e credo che alla fine troveremo tutte le soluzioni per ripartire ancora con più forza”, aggiunge."Il mio nuovo ruolo? Sostituisco Annalisa Tardino, che è la capolista alle Europee e quindi deve impegnarsi in prima persona in una campagna elettorale molto dispendiosa, quindi c'è tanto da fare - sottolinea Durigon -. Il mio supporto sarà quello di organizzare e dare ancora più forza al territorio, trovare altre candidature eccellenti e costruire un risultato che secondo me potrebbe essere anche in doppia cifra qui in Sicilia”.xd6/sat/mrv
PALERMO (ITALPRESS) - “In Sicilia un po' di turbolenza c'è stata, non possiamo dire di no, però sono tanti i progetti che ci sono in campo e la maggioranza tornerà ad essere ancora più coesa”. Lo dice in un'intervista all'Italpress il neo commissario della Lega in Sicilia e sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, parlando dell'attuale situazione della maggioranza nell'Isola.“Faremo delle riunioni specifiche su questo, daremo massimo supporto al presidente Schifani e credo che alla fine troveremo tutte le soluzioni per ripartire ancora con più forza”, aggiunge."Il mio nuovo ruolo? Sostituisco Annalisa Tardino, che è la capolista alle Europee e quindi deve impegnarsi in prima persona in una campagna elettorale molto dispendiosa, quindi c'è tanto da fare - sottolinea Durigon -. Il mio supporto sarà quello di organizzare e dare ancora più forza al territorio, trovare altre candidature eccellenti e costruire un risultato che secondo me potrebbe essere anche in doppia cifra qui in Sicilia”.xd6/sat/mrv
In apertura gli spunti di attualità e politica commentati con Paolo Mieli.Dopo essere stata presentata alla stampa e aver subito delle modifiche per le richieste dei partiti di maggioranza, la seconda manovra del governo Meloni si avvia in Parlamento dove dovrebbe vivere un iter anomalo, senza cioè emendamenti di maggioranza come promesso dalla premier, ma con le opposizioni che annunciano battaglia. Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali e Gianni Trovati, Il Sole 24 ORE.
Nella mattinata di giovedì 18 maggio, con i nostri Degiornalist – Fabiana Paolini e Claudio Chiari – è stato ospite Claudio Durigon sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali per parlarle dei provvedimenti in aiuto per le aziende dell'Emilia Romagna: «Dobbiamo mettere in campo un piano che possa dare subito risposte, l'alluvione ha causato grandissimi danni. Siamo vicini da subito alle aziende per far ripartire una regione già florida. Il piano si attuerà nel decreto che faremo nel 22-23 maggio».
Il rapporto tra stampa e potere è conflittuale quasi per natura, ma nell'ultimo periodo il clima sembra essere particolarmente teso. L'esempio più eclatante è probabilmente la denuncia per diffamazione presentata dal leghista Claudio Durigon che ha fatto scattare la visita dei Carabinieri alla redazione del quotidiano Domani. E' necessaria una norma che argini le “querele temerarie” presentate dai politici contro i giornalisti perché è chiaro a tutti che per contrastare il vizio molto italico della querela pretestuosa occorra un deterrente efficace.I contributi audio di questa puntata sono tratti dall'intervento dal titolo "Libertà di informazione in Italia" di Davi Sassoli al Parlamento Europeo dell'8 ottobre 2009, pubblicato sul canale Youtube di David Sassoli; dall'editoriale di Corrado Formigli durante la puntata di Piazzapulita del 2 marzo 2023, programma condotto da Corrado Formigli e trasmesso da La7, disponibile su la7.it; dalle dichiarazioni di Matteo Salvini prima di partecipare all'iniziativa della Confedilizia inerente allo sblocco degli sfratti del 21 aprile 2021, pubblicate sul canale Youtube di alanews; dichiarazioni di Matteo Renzi durante la presentazione del suo libro 'Un'altra strada - Idee per un'Italia di domani' a Firenze il 17 febbraio 2019, pubblicate sul canale Youtube de La Repubblica. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A cura di Daniele Biacchessi La manovra entra nelle fasi finali e delicate e naviga verso la sua approvazione di Camera e Senato. Tutto pare pronto, ma per 44 capitoli della legge di bilancio mancano invece le coperture. Così la Ragioneria dello Stato, che non fa politica ma conti, rileva ben 44 correzioni e la manovra torna in Commissione. L'iter parlamentare slitta e la corsa contro il tempo si accelera per evitare l'esercizio provvisorio. In primis c'è lo stralcio della contestata norma approvata per errore durante la seduta notturna tra martedì e mercoledì, che stanzia 450 milioni in favore dei Comuni. Poi c'è la Carta giovani: sotto la lente di ingrandimento della Ragioneria finisce la modalità con cui sono scritte le coperture per il 2023. Per la norma sullo smart working i dubbi riguardano il mondo della scuola e la sostituzione del personale scolastico a cui è concesso il lavoro agile. Per Opzione donna, secondo il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, servono 80 milioni nel 2023 e 250 milioni nel 2024. Anche nel passato è accaduto ad altri Governi che provvedimenti approvati in fretta abbiano avuto problemi nel vaglio della Ragioneria. Per la prima manovra di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti l'iter è stato ancor più complicato, fin dalla gestazione delle modifiche su cui si sono consumati scontri politici con le opposizioni e tra i partiti della maggioranza. Poi i soldi a disposizione per le richieste parlamentari erano pochi - 400 milioni, la metà utilizzati nel maxi-pacchetto di modifiche proposte dal governo. Alla fine, per accontentare le forze politiche si sono così aumentate ad esempio le pensioni minime, ma solo per gli over 75, o è arrivata la possibilità di rinegoziare il mutuo, ma solo fino a 200mila euro e con tetto Isee. La manovra sarà certamente approvata entro fine anno, ma da questo Governo ci saremmo aspettati un bagno di umiltà e una maggiore preparazione tecnica nella scrittura degli emendamenti.
A cura di Daniele Biacchessi La manovra entra nelle fasi finali e delicate e naviga verso la sua approvazione di Camera e Senato. Tutto pare pronto, ma per 44 capitoli della legge di bilancio mancano invece le coperture. Così la Ragioneria dello Stato, che non fa politica ma conti, rileva ben 44 correzioni e la manovra torna in Commissione. L'iter parlamentare slitta e la corsa contro il tempo si accelera per evitare l'esercizio provvisorio. In primis c'è lo stralcio della contestata norma approvata per errore durante la seduta notturna tra martedì e mercoledì, che stanzia 450 milioni in favore dei Comuni. Poi c'è la Carta giovani: sotto la lente di ingrandimento della Ragioneria finisce la modalità con cui sono scritte le coperture per il 2023. Per la norma sullo smart working i dubbi riguardano il mondo della scuola e la sostituzione del personale scolastico a cui è concesso il lavoro agile. Per Opzione donna, secondo il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, servono 80 milioni nel 2023 e 250 milioni nel 2024. Anche nel passato è accaduto ad altri Governi che provvedimenti approvati in fretta abbiano avuto problemi nel vaglio della Ragioneria. Per la prima manovra di Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti l'iter è stato ancor più complicato, fin dalla gestazione delle modifiche su cui si sono consumati scontri politici con le opposizioni e tra i partiti della maggioranza. Poi i soldi a disposizione per le richieste parlamentari erano pochi - 400 milioni, la metà utilizzati nel maxi-pacchetto di modifiche proposte dal governo. Alla fine, per accontentare le forze politiche si sono così aumentate ad esempio le pensioni minime, ma solo per gli over 75, o è arrivata la possibilità di rinegoziare il mutuo, ma solo fino a 200mila euro e con tetto Isee. La manovra sarà certamente approvata entro fine anno, ma da questo Governo ci saremmo aspettati un bagno di umiltà e una maggiore preparazione tecnica nella scrittura degli emendamenti.
Approvata nella legge di bilancio la stretta sul reddito di cittadinanza. Confermata la fine a luglio per gli occupabili mentre verrà tolto a coloro che rifiuteranno una qualunque offerta di lavoro. Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali. La prima visita all'estero del presidente ucraino Zelensky dall'inizio dell'invasione russa non poteva che svolgersi negli Stati uniti dove nella notte ha parlato davanti al Congresso. Ne parliamo con Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell'Istituto Affari Internazionali.
Oltre 30 miliardi per la prima manovra economica dell'esecutivo, di cui due terzi per misure contro il caro energia. Interventi anche su fisco, pensioni e reddito di cittadinanza.Ne parliamo con Gianni Trovati, giornalista de Il Sole 24 ORE e Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali.
La discussione della legge di Bilancio potrebbe chiarire le intenzioni del Governo su pensioni e reddito di cittadinanza. La necessità di reperire risorse per quota 41, potrebbe ad esempio portare ad una riduzione della platea dei percettori del reddito di cittadinanza.Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro e politiche sociali e Chiara Saraceno, sociologa, ha presieduto il Comitato per la valutazione del reddito di cittadinanza.
Trente-six heures après sa défaite, « Jair Bolsonaro est enfin sorti du silence hier [1er novembre, ndlr], pour une courte déclaration, deux minutes durant lesquelles il s'est engagé à respecter la Constitution, mais sans mentionner sa défaite et sans même citer le président Lula comme le veut pourtant la tradition », regrette O'Globo qui se réjouit néanmoins « que la transition soit désormais en marche », un véritable « sentiment de soulagement » dit le quotidien brésilien. Soulagement également partagé par le New York Times, « même s'il n'a pas reconnu sa défaite », note le quotidien américain, « le leader d'extrême droite ne conteste pas les résultats comme on pouvait le redouter après qu'il a averti pendant des mois que la seule façon de perdre serait que le vote soit volé ». Pour autant, fait encore valoir le New York Times, « la question est maintenant de savoir comment les commentaires de Bolsonaro seront reçus par ses milliers de partisans déçus » et notamment les routiers qui « ont bloqué des centaines d'autoroutes ces derniers jours afin de paralyser le pays et de renverser l'élection d'une manière ou d'une autre ». Bolsonaro a certes condamné ces blocages, mais a reconnu « le sentiment d'injustice » qui a conduit à ces manifestations, note le Wall Street Journal. Une « déclaration ambigüe », dans un pays encore « marqué par les souvenirs de la grève des camionneurs en 2018 », souligne le quotidien américain, « grève qui dans un Brésil qui dépend fortement du transport de marchandises, avait entraîné des pénuries de nourriture et de médicaments dans tout le pays ». Bolsonaro ne va pas faciliter la transition avec Lula « Bolsonaro joue avec le feu en ne décourageant pas ses partisans à manifester », commente Le Temps. « Bolsonaro va utiliser les deux prochains mois pour handicaper l'administration de Lula dès le début », assure également un analyste politique dans le Times. Et même si les routiers devaient lever les barrages, « les difficultés ne font que commencer pour Lula », commente de son côté le Suddeutsche Zeitung, « alors que de nombreux Brésiliens nourrissent une véritable haine contre Lula caricaturé en communiste et en adorateur de Satan ». Voilà pourquoi, explique l'éditorialiste allemand, « il est d'autant plus important que Lula obtienne un large soutien de la communauté internationale ». Lula qui, avant son intronisation le 1er janvier prochain, doit effectuer plusieurs voyages à l'étranger, « dès ce dimanche, il est attendu à la COP 27 de Charm el-Cheikh », rapporte de son côté Die Welt. Israël : Netanyahu proche d'un retour au pouvoir, un an après son départ Même si rien n'est joué alors que « tous les votes des législatives d'hier [1er novembre, ndlr] n'ont pas encore été dépouillés, [...] Netanyahu obtiendrait une majorité grâce au triomphe de l'extrême droite », note le Haaretz. Le journal qui n'a d'ailleurs pas de mots assez forts pour dénoncer « un jour sombre dans l'histoire d'Israël » sur le point, dit-il, « d'entamer une révolution de droite, religieuse et autoritaire dans le but est "de détruire l'infrastructure démocratique sur laquelle le pays a été construit" ». « Netanyahu a promis qu'il formerait la coalition la plus à droite de l'histoire du pays », s'inquiète également le Wall Street Journal, « avec une alliance faite de législateurs d'extrême droite et de religieux ultra-orthodoxes qui proposent des mesures sévères pour réprimer l'agitation palestinienne en Cisjordanie et pour adopter une législation visant à affaiblir le système judiciaire israélien ». Le décompte des voix pourrait encore prendre plusieurs heures, voire plusieurs jours, note de son côté le Jerusalem Post. Polémique en Italie après la nomination d'un ministre photographié en nazi L'information est reprise dans une grande partie de la presse européenne ce 2 novembre, qui publie la photo du ministre Galeazzo Bignami, alors dans sa vingtaine, « tout sourire en chemise et cravate noires et portant un brassard avec une croix gammée nazie ». La photo a beau avoir été prise « il y a longtemps à un enterrement de vie de garçon, plaide Bignami », elle « plombe (littéralement) la nomination du ministre », titre le quotidien belge Le Soir. « Quand le passé ne passe pas », s'indigne La Repubblica qui rapporte l'avalanche de critiques suscitée par cette nomination actée par la Première ministre post-fasciste Giorgia Meloni. « Un acte intolérable, une indécence vis-à-vis de la Constitution et des victimes du nazisme, [...] Honte à toi Giorgia Meloni », a ainsi tweeté un député du parti démocrate. « Et ce n'est pas le seul dont la nomination au gouvernement suscite des critiques », fait valoir The Guardian qui pointe du doigt « Claudio Durigon, l'actuel secrétaire d'État au Travail qui avait tout simplement proposé de rebaptiser un parc du nom de l'ancien frère de Benito Mussolini ».
Il dopo elezioni condiziona la politica romana, forse mette a rischio il campo largo nel centro sinistra. Conte dice no all'inceneritore di Gualtieri, intanto la destra cerca un candidato forte per La Pisana. Continua il gossip sulla vita della Meloni, esonda il fiume Tevere e in parlamento tornano i sugheri della politica, come Claudio Durigon, politico pontino legato a nomi vicini al Clan di Silvio. I commercianti di Via Condotti si lamentano dei turisti in canottiera e dei tavoli all'aperto. "È una questione di stile" per il presidente dell'associazione che riunisce le boutique delle vie del centro storico. Dal 29 settembre al 2 ottobre torna a Roma il festival della letteratura di viaggio: 50 eventi in 4 giorni con presentazioni libro, incontri con scrittrici e scrittori, premi, laboratori, passeggiate, mostre. Racconti di viaggi, esplorazioni e ricerche.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. L'emergenza energia, aumentano i risparmi degli italiani e le spie russe. Ucraina, il lavoro che svolge la nostra ambasciata a Kiev. In diretta con noi l'ambasciatore italiano in Ucraina, Amb. Pier Francesco Zazo. Dalla campagna vaccinale ai casi in aumento di West Nile e Vaiolo delle scimmie. Ne abbiamo parlato in diretta con il ministro della Salute e segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza. Le elezioni del venticinque settembre prossimo. Ne abbiamo parlato in diretta con l'onorevole Claudio Durigon, deputato della Lega. All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro.
Vi proponiamo l'ascolto del dibattito in studio in cui si discute di economia e dei nodi cruciali all'attenzione del Governo, proprio in questi giorni: "Reddito di Cittadinanza" e "Pensioni". Nel podcast ascolterete le voci di: Alessia Morani, Gianluigi Paragone, Luigi Scordamaglia, Claudio Durigon, Massimiliano Zuccarello, Roberta Zangrilli, Leopoldo Mastelloni.
Marco Bentivogli, Base Italia ; Riccardo Di Stefano, Confindustria ; Antonio Misiani, PD ; Claudio Durigon, Lega .
Marco Bentivogli, Base Italia ; Riccardo Di Stefano, Confindustria ; Antonio Misiani, PD ; Claudio Durigon, Lega .
Perché il GIP ha richiesto la censura dell'inchiesta di Fanpage sul deputato Claudio Durigon?*AGGIORNAMENTO*È stato revocato l'ordine di oscuramento di alcune pagine del giornale online Fanpage:https://www.ilpost.it/2021/09/25/fanpage-revoca-sequestro-oscuramento/https://www.fanpage.it/attualita/revocati-il-sequestro-e-loscuramento-di-fanpage-it-grazie-ma-non-ce-niente-da-festeggiare/[Social]https://www.facebook.com/StarterPackDavideFerrara/https://open.spotify.com/show/1MOND8Is6fEQBGHLCjuSUQ?si=2DwBxfVkTtOZgnJP1-RY3Qhttps://www.youtube.com/channel/UCHdYBY9dyP7pGgs2pzWdKbwhttps://t.me/StarterPackDavideFerrara[Fonti]https://www.fanpage.it/attualita/vogliono-oscurare-e-sequestrare-fanpage-it-per-linchiesta-sui-fondi-della-lega-e-non-possiamo-permetterlo/https://youmedia.fanpage.it/video/al/YImEnOSwavCsmbD2https://youmedia.fanpage.it/video/aa/YPW8ueSwxz7WUBoJhttps://www.gdf.gov.it/chi-siamo/organizzazione/organi-di-vertice/comandante-generale/generale-di-corpo-darmata-giuseppe-zafarana#nullhttps://www.youtube.com/watch?v=4fmqBseZ_gchttps://twitter.com/fanpage/status/1441030096933031936https://www.lastampa.it/politica/2021/09/23/news/fanpage-verra-oscurato-disposto-il-sequestro-per-l-inchiesta-sulle-intercettazioni-di-durigon-1.40733907https://www.ilpost.it/2018/09/18/lega-accordo-49-milioni/https://www.ilpost.it/2019/07/20/lega-49-milioni-18-milioni-debito-attualizzazione/https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/10/01/news/voleva_una_banca_iannotta-269064754/https://www.fanpage.it/politica/prestanome-dei-clan-criminali-e-faccendieri-i-rapporti-pericolosi-di-durigon-a-latina/
In Italien ist Claudio Durigon, Staatssekretär im Wirtschaftsministerium, zurückgetreten. Durigon wollte einen Park in seiner Heimatstadt umbenennen lassen: In Arnaldo Mussolini-Platz, nach dem Bruder des faschistischen Diktators Benito Mussolini. In Italien ist Claudio Durigon, Staatssekretär im Wirtschaftsministerium, zurückgetreten. Durigon wollte einen Park in seiner Heimatstadt umbenennen lassen: In Arnaldo Mussolini-Platz, nach dem Bruder des faschistischen Diktators Benito Mussolini. Seit drei Wochen gingen in Italien deswegen die Wogen hoch. Weshalb ist der Faschismus in Italien immer noch so präsent? Das Gespräch mit dem Korrespondenten der Frankfurter Allgemeinen Zeitung, Matthias Rüb. Weitere Themen: (06:37) Wie Italien mit dem Faschismus umgeht (14:48) Wie der Papiermangel die Verlage zum Umdenken zwingt (19:00) Wie die Niederlande um eine neue Regierung ringen (24:14) Wie Myanmar unter Corona leidet
In questo episodio del podcast di Pagella Politica ci occuperemo della crisi in Afghanistan, all'indomani del duplice attentato nei pressi dell'aeroporto di Kabul. Il dibattito, anche in Italia, si sta concentrando sulla ricerca delle responsabilità politiche dietro il ritiro delle truppe americane dal Paese asiatico. Ricostruiremo dunque come sono andati i fatti negli ultimi anni, cercando di ripercorrere la catena decisionale che ha portato al disimpegno degli USA sul territorio, adesso di nuovo nelle mani dei Taliban. Altra notizia calda della settimana, e ci spostiamo sul fronte della politica interna, è quella delle dimissioni da sottosegretario al Mef del leghista Claudio Durigon: riascolteremo cosa aveva davvero detto a proposito del parco di Latina da intitolare al fratello di Benito Mussolini, e il tentativo (inutile e da noi debunkato a suo tempo) di difesa del segretario del partito Matteo Salvini, che aveva provato a negare lo scandalo. Con Laura Loguercio parleremo anche di green pass a scuola e del referendum sull'eutanasia legale. Prima di passare la parola ai colleghi di Facta, Tommaso Canetta tratterà con Lorenzo Ruffino la questione del calo dell'efficacia nel tempo dei vaccini contro la Covid-19 e snocciolerà altre tre questioni d'attualità politica, sempre sul tema vaccini. Camilla Vagnozzi nella sezione di debunking ci racconterà quali notizie false sono circolate sulla crisi afghana, ma prima ci spiegherà perché non è vero che il premier svedese Stefan Löfven si è dimesso per la mala gestione dell'emergenza coronavirus nel suo Paese. Infine, nella sezione dedicata a scienza e medicina, con Massimo Sandal andremo a scoprire qualcosa in più sul mondo dei no vax, tra irriducibili estremisti e scettici della vaccinazione. Seguiteci sui nostri siti https://pagellapolitica.it/ e https://facta.news/ sui nostri profili Facebook, Instagram e Twitter.Host: Tommaso CanettaEpisodio scritto da Tommaso Canetta, Laura Loguercio, Camilla Vagnozzi e Massimo Sandal; ha partecipato Lorenzo RuffinoProducer: Jessica Mariana MasucciLINK UTILIAudio Matteo Salvini https://www.youtube.com/watch?v=q16WzI4TZw0 Audio Claudio Durigon https://www.facebook.com/watch/live/?v=413026083471286&ref=watch_permalink https://pagellapolitica.it/blog/show/1186/da-israele-al-regno-unito-arrivano-i-primi-dati-sul-calo-dellefficacia-dei-vaccinihttps://pagellapolitica.it/blog/show/1188/no-lart-36-del-regolamento-ue-sul-green-pass-non-vieta-la-discriminazione-dei-non-vaccinatihttps://pagellapolitica.it/blog/show/1180/trump-o-biden-chi-ha-voluto-il-ritiro-dallafghanistanhttps://pagellapolitica.it/blog/show/1190/green-pass-a-scuola-litalia-%C3%A8-tra-i-pi%C3%B9-severi-nelluehttps://pagellapolitica.it/dichiarazioni/8946/caso-durigon-mussolini-salvini-nega-lo-scandalo-ma-i-video-lo-incastranohttps://pagellapolitica.it/blog/show/1187/come-funziona-e-che-cosa-propone-il-referendum-sulleutanasia-legale https://facta.news/notizia-falsa/2021/08/25/il-primo-ministro-svedese-non-si-e-dimesso-a-causa-del-fallimento-nella-lotta-al-coronavirus/https://facta.news/notizia-falsa/2021/08/23/la-storia-dei-229-missionari-cristiani-condannati-a-morte-dagli-islamisti-afghani-e-falsa/https://facta.news/category/notizia-verahttps://facta.news/storie/2021/08/23/i-no-vax-non-sono-quelli-che-pensiamo/CREDIT BRANI“Arpent”, “Comic game loop - Mischief”, “Crystal Bungalow”, “Icicles melting” di Kevin MacLeod; “Bleu”, “Ambiant Truth” di Komiku hanno una licenza Public Domain https://freepd.comCREDIT IMMAGINE: ANSA
Dopo un colloquio con Matteo Salvini, le dimissioni. Claudio Durigon, dopo 3 settimane di polemiche, lascia la poltrona di sottosegretario all'Economia mettendo la parola fine alla querelle nata il 4 agosto quando durante un comizio aveva proposto di intitolare di nuovo il parco comunale di Latina ad Arnaldo Mussolini, fratello del duce.
Una foto ottenuta da Domani conferma il rapporto stretto tra il braccio destro di Salvini nonché uomo di governo Claudio Durigon e il professionista amico dei boss di Latina Natan Altomare
Sul Corriere della Sera, il reportage di Lorenzo Cremonesi sulla questione afghana. Una guerra che continua e che stiamo continuando a seguire, adesso che è stata riconquistata anche una delle città principali: "così è caduta anche Herat. La perla dell'Afghanistan, la terza città per importanza del Paese, la più aperta al mondo, con un'antica tradizione di letterati e commercianti, la porta verso l'Iran e l'Europa, viene conquistata dalle colonne talebane dopo meno di tre settimane di battaglia. L'Italia è direttamente coinvolta, visto che per quasi vent'anni i suoi contingenti militari vi avevano operato di continuo mantenendo il quartier generale a poche decine di metri dall'aeroporto [...]". Su La Stampa, l'editoriale dello storico Giovanni De Luna che offre il suo punto di vista sulla vicenda Durigon: "L'ha pensata bella il sottosegretario Claudio Durigon. Nel vuoto mediatico spalancatosi con la fine delle Olimpiadi di Tokio, tra gli incendi che devastano il nostro paese e gli appelli di Papa Francesco contro le nuove schiavitù, l'esponente leghista è riuscito a ricavarsi una certa visibilità grazie alle dichiarazioni urlate in un comizio alla presenza del leader del suo partito, Matteo Salvini [...]". Ascolta “Punti di Vista” a cura di Daniele Biacchessi, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
Nell'estate del trionfo italiano, l'estate della rinascita dopo una pandemia globale da cui stiamo faticosamente uscendo, ci tocca fermarci e ribadire che la democrazia non si tocca. C'è infatti chi, a passo di gambero, guarda solo al passato. E' il caso di Claudio Durigon, sottosegretario leghista all'Economia che, nella sua Latina, qualche giorno fa, alla presenza di Matteo Salvini, ha proposto di cambiare l'intitolazione di un parco pubblico, da Falcone-Borsellino a parco Mussolini. Ne abbiamo parlato con Damiano Coletta, sindaco della città laziale e Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi
Claudio Durigon, sottosegretario MEF ; Sonia Paoloni, Cgil ; Giuseppe Provenzano, PD ; Lucia Valente, Univ. La Sapienza .
Claudio Durigon, sottosegretario MEF ; Sonia Paoloni, Cgil ; Giuseppe Provenzano, PD ; Lucia Valente, Univ. La Sapienza .
Ci sono molte ragioni per le quali il sottosegretario leghista Claudio Durigon dovrebbe dimettersi e Domani le ha raccontate tutte ma clamorosamente nel dibattito politico sono sparite le più importanti
«Mi sembra una vicenda surreale, la mia idea è che i 5Stelle si stiano agitando tanto per nascondere i problemi di casa Grillo, su cui non mi permetto di dare un giudizio». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti fuori dal Senato del caso del sottosegretario Claudio Durigon registrato di nascosto dalle telecamere di Fanpage.it, ha detto «Quello che indaga della Guardia di Finanza, il generale lo abbiamo messo noi». Il M5S ha chiesto alla Lega di fare chiarezza in quanto quella frase in«è molto inquietante». «Se fosse vero quanto dice Durigon, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo. Ma anche se quelle parole non rispondessero al vero, come vogliamo credere, il fatto non sarebbe meno grave,» hanno affermato i pentastellati.
ALTO MARE – SARA GARINO – CLAUDIO DURIGON – MAURIZIO GASPARRI – ROCCO LUIGI SASSONE – FRANCESCO PAOLO CAPONE – NICOLA PATRIZI – 22/04/2021 Dalle 18:30 alle 19:30 “Lavoro e Sicurezza: come ci ha cambiati la pandemia?” Nel pandemonio sociale ed…
Fabio Bacchini, ISTAT ; Enrico Pazzali, Fiera Milano ; Giorgio Santilli, Il Sole24Ore ; Claudio Durigon, sottosegretario MEF .
Come la scorsa settimana sono tornati in piazza i ristoratori per chiedere una rapida riapertura delle loro attività. Qualche scontro a Roma soprattutto per la presenza di gruppi estranei alla protesta. Ed oggi si replica. Prosegue anche lo scontro tra Regioni e Governo. Questa volta è il presidente della Regione Campania a dar fuoco alle polveri annunciando di non volersi attenere al piano del Generale Figliuolo. Ne parliamo con Claudio Durigon, sottosegretario al Mef e successivamente con Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.
Pier Luigi Pellegrin con ospiti Francesco Borgonovo, Filippo Caleri, Toni Capuozzo e Claudio Durigon.
Pier Luigi Pellegrin con ospiti Francesco Borgonovo, Filippo Caleri, Toni Capuozzo e Claudio Durigon.
Pier Luigi Pellegrin con ospiti Antonio Amorosi, Francesco Borgonovo, Claudio Durigon e Roberto Giardina.