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Al via questa sera a Sydney una serie di eventi organizzati dall'Istituto Italiano di Cultura, dal titolo "Birth of a Fashion", e dedicati alle dive del primo cinema muto italiano e al movimento di moda creato dalla stilista milanese Rosa Genoni.
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Il politicamente corretto limita davvero la libertà di espressione? O è solo vittimismo da social? Oggi alcune persone usano la retorica del "non si può più dire niente" per evitare il confronto costruttivo. Perché il progresso sociale viene spesso interpretato erroneamente come censura da chi beneficia dello status quo.Tutti i miei link: https://linktr.ee/br1brownTELEGRAM https://t.me/br1brownOfficialINSTAGRAM / br1.brownSe ti va supportami https://it.tipeee.com/br1brown
Spesso sento dire:"Lo fa apposta, sa come prendermi!"Ma i bambini piccoli possono davvero manipolare gli adulti? In questo episodio esploriamo la differenza tra manipolazione ed espressione di un bisogno, analizzando come il cervello si sviluppa nei primi anni di vita. Scopriremo perché un bambino sotto i 6 anninon può pianificare strategie per ottenere ciò che vuole e cosa cambia dopo questa età.E poi un esempio concreto: quando un bambino rifiuta di dire "scusa" dopo una lite, è davvero testardaggine o c'è qualcosa di più profondo?
Espressione idiomatica Italiana
Diritto di critica, di cronaca, di satira, fake news e diffamazione a mezzo web, questi sono solo alcuni dei temi che abbiamo affrontato nell'ultima conferenza per il progetto Educare ai Diritti.Link al nostro podcast: https://open.spotify.com/show/0K1NXMvwiql3fSTDREcSGs?si=_RfN6gdDQMaj7D2Xt5lSSg
In questo episodio di Educare con Calma parliamo con Zaira Schauwecker di una sfumatura particolare di libertà, la libertà di espressione del sé. Partendo da un messaggio che ho ricevuto su Instagram, Zaira ci offre il suo preziosissimo punto di vista, come sempre denso di spunti di riflessione, sul tema della scelta dell'abbigliamento legato al genere. 00:00 Introduzione 00:40 La libertà di espressione del sé 02:18 Messaggio di un genitore 04:58 Risposta di Zaira Schauwecker 24:28 Riflessioni di Carlotta 27:41 Risorse e saluti :: Nell'episodio menziono La newsletter da cui Zaira legge alcuni estratti nel suo intervento (e in cui puoi trovare anche i riferimenti della psicologa citata) La newsletter in cui Zaira riprende l'episodio del suo bimbo con la gonna ed espande quella riflessione Tutti gli altri contenuti menzionati puoi trovarli nella pagina dedicata a questo episodio su latela.com/podcast :: Come appoggiare il podcast Come ormai sai, io non faccio pubblicità e non accetto sponsor: fa parte della mia etica dal giorno in cui ho creato La Tela. Se ti piace il mio podcast e vuoi aiutarmi a mantenerlo vivo, puoi inviare gli episodi che ti piacciono a persone amiche e familiari e lasciare una recensione sulla piattaforma dove lo ascolti. Ma soprattutto, puoi appoggiare il nostro lavoro. Per farlo hai tante opzioni: Puoi comprare o regalare il mio libro «Cosa sarò da grande» Puoi regalare una carta regalo con credito da utilizzare sullo shop de La Tela; Puoi regalare l'abbonamento per partecipare al mio percorso per Educare a lungo termine su Tutta La Tela In ogni caso, grazie di
Possiamo partire dal concetto di essere vivi: molto spesso ti faccio fare delle riflessioni che possono sembrare banali. Però, sono quella banalitā che è collegata con qualcosa che solitamente non pensiamo, e che, invece, ci possono aiutare a trovare delle prospettive nuove per la nostra giornata. In particolare, riflettiamo sul concetto di sentire la vitalità, con il flamenco.Molti degli ascoltatori di questo podcast hanno scelto di danzare scelto di danzare, altri di suonare, e tutti quanti di godere del flamenco.Perché abbiamo scelto di farlo? Perché fare flamenco in prima persona ci permette di sentirci vivi, e goderne da spettatore è talmente coinvolgente che in realtā, non è "divertente": è qualcosa di più profondo, perché è qualcosa di legato anche all'espressione e non solo al movimento o all'ascolto. Se no, altrimenti, noi che balliamo avremmo potuto fare un'altra attività fisica! Però, come mai abbiamo scelto di danzare e non di andare a correre?Quello che distingue la danza dalla ginnastica o dagli esercizi, è proprio l'aspetto espressivo, e il flamenco si basa sull'aspetto espressivo ancor più della maggior parte delle altre forme di danza. Lo stesso vale per la musica. Il flamenco ci può aiutare a considerare la vita da angolazioni diverse dal solito: è vero che sono viva lo stesso, anche se non ne sono consapevole, anche se non ci penso, perché non è che muoia se non sto attenta a me stessa. Continuo a essere viva, però sono viva a tempo parziale.Quando ballo sento che sono viva con tutte le cellule del mio corpo, non mi dimentico di niente. Non mi dimentico di nessuna parte di me stessa. Il fatto che io mi possa criticare passa completamente in secondo piano mentre mi sento totalmente viva. Credo sia la stessa cosa ance quando si suona o si canta!Se ballassimo o suonassimo con una grande attenzione alla tecnica, saremmo molto immersi nella dimensione del giudizio e della critica. Ecco, tutto questo non esiste, nel flamenco: non farti imbrogliare! Non c'è un canone. Devo essere bianca, verde o gialla per essere giusta, c'è solo devo essere me stessa e averee un cuore.Ballo o faccio musica con quello che ho, con quello che sono.Questo, secondo me, è un messaggio fondamentale di presenza e di adeguatezza.Ovviamente se sono un professionistqa ben pagato devo offrire una performance di un certo livello, dato che mi pagano per questo, ma se faccio flamenco per passione e gioia, non ha senso che mi critichi.Dobbiamo fare come gli animali: loro hanno capito tutto, loro non stanno a pensare "Sono bravo, non sono bravo, mi muovo male, mi muovo bene, sono giovane, sono vecchio, si vedono le rughe, non si vedono, ho i capelli bianchi, non ce li ho..." Non gliene frega niente, loro si godono la vita. Noi umani, invece, ci facciamo un sacco di menate. Ma la caratteristica di quello che stiamo facendo, rivolgendoci in direzione del flamenco, è proprio lavorare sulla presenza. Quindi, anche quando lavoriamo sul corpo o sulla voce o sul suono, nel flamenco teniamo presente sempre di entrare nella presenza e nel sentire, nel sentire in tempo reale, e tutto questo scatena dentro di noi un senso di gioia. Essere nel flow! Ho scomodato una parola grossa. La gioia. Purtroppo oggi noi apparteniamo a una societā di depressi. Poi, possiamo sempre dire che siamo depressi, noi che vivamo a Milano, perché non abbiamo tutto il sole che c'è in Andalusia, vero, innegabile. Abbiamo un clima difficile, perché d'estate fa molto caldo, d'inverno fa molto freddo e c'è umido, ecco. Però, la nostra posizione personale di sentire che cosa mi fa star bene e cosa mi fa star male non dipende da cosa c'è intorno a me, ma dipende da cosa c'è dentro di me.È sempre una visione totalmente soggettiva. Il flamenco stesso è totalmente soggettivo. Non ha niente di oggettivo, perché non ha canoni estetici. Poi è vero che nessuna forma d'arte è oggettiva. Nemmeno se io sono una cantante lirica e il pezzo che canto è totalmente scritto su uno spartito, ma come lo canto io sarā diverso da come lo cantano altre persone, questo è chiaro. Però, il margine di variabilitā che c'è nel flamenco, è molto pių grande di quello che c'è in altre forme d'arte. Perciò, se io compio un movimento, il mio movimento sarā diverso dal movimento di qualunque altra persona nel mondo, se produco un suono, sarà diverso da quello degli altri.Non è possibile nemmeno che la stessa persona produca arte sempre nello stesso modo. Perché? Perché siamo vivi. Perché ogni giorno siamo diversi, e la situazione che abbiamo intorno è diversa. Perché se rifaccio questo discorso tra cinque minuti, dirò cose diverse, dirò parole diverse, metterò insieme le frasi in modo diverso. E se invece di essere qui da sola, davanti microfono, ci fossero altre persone, direi cose diverse. E le direi in modo ancora diverso.Questo perché la ripetibilità non esiste se siamo veri. Quindi, il pensare di fare una cosa super tecnica, in modo da poterla ripetere uguale a se stessa, è un imbroglio, perché non è assolutamente possibile arrivarci. Il flamenco, anche quando è super montato, fin nei minimi particolari, contiene sempre una parte di improvvisazione: è nella sua essenza, quindi non può essere totalmente ripetibile. E' l'energia vitale che lo spinge ad essere così.Dicevo che questo provoca una gioia molto profonda, e ho parlato proprio della gioia, non ho parlato di un'altra cosa. La gioia è un'emozione pura che non ha a che fare con una ragione razionale. Non si dice "Sono gioioso, perché", si può dire "Sono felice, perché", ma sono gioioso non ha un perché. Cioè, la gioia è un'emozione che provo a prescindere dal perché.È l'emozione dell'essere vivo. Guardate che sembra una stupidata, però è la chiave veramente della felicità. Mi virene in mentre il film di Benigni "La vita è bella".La gioiā non è qualcosa che dipende da ciò che ho intorno, ma dipende soltanto da me. Quindi, non è soggetta alle variabili del destino. Non è soggetta a ciò che mi succede intorno. La gioia è dentro di noi. E, secondo me, abitare nel corpo, a contatto con le proprie emozioni, che vengono accolte e mai rifiutate, cercando il piacere corporeo nella presenza, cosa che il flamenco fa prepotentemente, ci aiuta tanto ad avvicinarci alla gioia, che non significa essere allegri, ma essere vivi. Stare nel corpo è una scelta. Stare nel corpo con piacere, è una scelta. È una scelta consapevole e continuativa. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano al Mosaico Danza e un lavro interessante sull'espresione delle emozioni attraverso danze e musiche del mondo araboche ho chiamato Lrical Arab Dance. Sono appassionatissima di neuroscienze e del funzionamento del corpo e della psiche. Ci sono persone che nascono con la grande fortuna di essere sempre dentro il corpo, con gioia. Beate loro! A me questo non è stato insegnato, cosa che è molto comune nella società mitteleuropea, però si può imparare e se lo posso fare io, lo può fare qualunque altra persona.Ballando flamenco, questa gioia di vivere, questo piacere di stare nel corpo, quando c'è, ci porta in una dimensione che è lontanissima dal giudizio. Lontano dal giudizio, lontano dalla paura, lontano dal senso di inadeguatezza, che invece ci invade abbastanza spesso, purtroppo, ci sentiamo che andiamo bene cosė come siamo. Che non abbiamo bisogno di fare grandi sforzi, per essere vivi. Che non abbiamo bisogno di grandi sforzi per essere quello che siamo, anzi. Quali sono le persone con cui stiamo meglio? Se ci pensiamo, sono quelli che ci accettano come siamo. Ti posso assicurare, che quella persona mi sarā molto simpatica, e starò volentieri con quella persona. Perché mi mette a mio agio. Mi permette di essere me stessa, mi permette di esprmermi. Il flamenco è esattamente questo: è metterci a nostro agio, fare in modo che possiamo esprimerci, perché questo è fondamentale, e che possiamo essere noi stessi. Senza giudizio. Attenzione: se nel corso che stai frequentando c'è qualcuno che ti fa sentire a disagio, avvderti l'insengnate e prendi le distanze da quella persona. Chi balla flamenco, balla con piacere, e mi viene sempre in mentte un episodio che racconto spesso: il ballerino flamenco che ho visto e ricorderò come il ballerino flamenco pių bravo al mondo era un signore gitano, piccolo minutino, con poca muscolatura, e cattiva postura, che si vedeva benissimo che non era un ballerino. C'era un concerto in teatro si cantaor molto bravo, El Pele, e questo signore era così felice, sentiva così tanta gioia dentro di sé, di essere lì e di sentire questo cante che lo coinvolgeva così tanto, che si buttò sul palco. E cominciò a ballare, evidentemente non era un ballerino, ma ballava con talmente tanta gioia e per lui era una neccessità, come una necessità indifferibile. E voleva restituire a El Pele la vitalità che il cantaor gli stava comunicando. Prima di guardare al risultato, devo essere presente e godermi la vita. Chi ha studiato danza ricorda sicuramente di aver partecuipato ad un saggio di danza con lo stress di dover fare bella figura e di non venire sgridati dall'insegnante. L'ansia da performance non c'entra con il flamenco! Se sono solo preoccupata del giudizio, non faccio flamenco.Vivo nel presente, me lo godo... e la gioia sia con te!
Espressione Sociale e Culturale: Molti singoli degli anni ’70 riflettevano le tematiche sociali e politiche dell’epoca, affrontando questioni come la pace, l’amore, la libertà e la ribellione. Oggi ascolteremo: Le Braccia dell’amore – Massimo Ranieri; La Mente torna – Mina; Soley soley – Middle of the Road; Dolce frutto – [...]
Ballare flamenco offre tantissimi benefici, alcuni dei quali sono condivisi con tutte le altre forme di danza o di sport, ma ha anche benefici unici collegati alla sua natura profonda. In questa società, le persone hanno una vita parecchio sedentaria, e ballare in generale dà strumenti per migliorare la sedentarietà: esercizio cardiovascolare, miglioramento della postura, della respirazione, del tono muscolare, aiuta persino a bruciare calorie, dà equilibrio e coordinazione.Il flamenco agisce sull'atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita: ci dà il coraggio di essere presenti, di essere noi stessi!L'attività fisica ci aiuta a produrre due ormoni importanti per il nostro benessere: serotonina e ossitocina. La serotonina è l'ormone del buonumore, riduce ansia ed aggressività, tant'è che i farmaci per cpmbattere ansia, depressione, persino disturbi del comportamento alimentare contengono serotonina. L'ossitocina stabilizza l'umore, aiuta a creare legami emozionali e favorisce la socializzazione. Una sua carenza può favorire l'autismo!Ci sono aspetti che sono molto specifici del flamenco: la capacità di concentrazione e memorizzazione, legate alla difficoltà stessa di stessa di questa forma di danza.Se non mi concentro tantissimo sbaglierò tutto! Concentrarsi sul bail flamenco ci auita a prendere le distanze dai problemi del quotidiano e ci aiuta contro lo stress. Devo esercitare la memoria, cosa che fa molto bene!Ci sono anche aspetti più specificamente psicologici: l'aumento della autostima, che significa sapere meglio chi siamo, e esprimerlo. E quindi la capacità di esprimere e comunicare, l'accettazione e il riconoscimento di chi siamo, esprimendo 'unicità. QUesto ci aiuta a trovare il modo di comunicare meglio con altre persone, ascoltandole meglio, accettando e adattandoci alle situazioni impreviste. Ci dona elasticità mentale, obbligandoci ad adeguarci al presente, visto che il flamenco non è già scritto e deve sempre adattarsi alla situazione presenteCi sono anche vantaggi legati alla sfera artistica: ci insegna la nostra unicità e ci dà il coraggio di esprimere il nostro modo personale di fare, di vivere. Non ci sono canoni astratti da rispettare, ma c'è il bisogno di essere ciò che siamo e di esprimerlo con forza. Essendo una danza molto tonica il flamenco obbliga le ossa a ricostruire i propri tessuti in modo più forte e sano: i muscoli tirano le ossa e le sollecitano a riprodurre la propria struttura più resistente. Sono Sabina Todaro dal 1985 mi occupo di musiche e danze del monfdo arabo e di flamenco, dal 1990 insegno baile flamenco, Lyrical Arab Dance, un lavoro sulla espressione delle emozioni attraverso la danza, Dance Workout, un lavoro sul rinforzo, sulla ricerca del centro e dell'allineamento, Anatomia in Pratica, una ricerca sulla natura del corpo.Il flamenco aiuta anche a sfogare la rabbia, emozione che spesso ci fa male e blocca il respiro, l'addome, lo stomaco. Il flamenco ci offre possibilità di stare al mondo migliori!La ritmica, che è difficilissima, nel flamenco è unno scoglio forte e ci obbliga ad ascoltare in un modo diverso, nuovo. Ci offre altre orecchie per ascoltare la parte più grave della musica, il basso, il contrabbasso, apprezzando non solo l'aspetto melodico.Dovendo produrre musica con il corpo dobbiamo essere molto più attivi nella risposta alla musica e siamo per forza più attenti!
Questa sera ospite d'eccezione, con Marcello Buia parliamo di rally, della sua passione per le auto e del suo lavoro dentro i cofani delle giapponesi!
Lo scopo del flamenco è sempre quello di muovere la vita emozionale delle persone. Chi produce il flamenco si rivolge ad un ipotetico pubblico (che ad esempio quando il musicista è in sala di incisione non è presente ma sottinteso). Il flamenco nasce sempre dal cuore e dalla interiorità e si rivolge sempre al mondo emozionale. Nascendo dalla presenza, nasce anche dalla consapevolezza della presenza. Se sono consapevole della mia individualità, mi godo il presente e mi rendo conto che ciò che sono e ciò che faccio arriva ad un interlocutore e la comunicazione funzionerà. Nel flamenco, devo essere presente e dare un contributo personale, certamente in accordo con la tradizione e nel suo rispetto. In generale, essere consapevoli delle nostre impronte è fondamentale: ogni essere vivente lascia tracce intorno a sé, al proprio passaggio su questa terra. Il flamenco lo sa bene e sottolinea l'importanza del contributo che ogni persona può dare a qualcun altro. Il flamenco stesso canta la saggezza tradizionale e contribuisce a migliorare la vita degli altri. Se lavoro sul flamenco in modo molto meccanico e ripeto alla perfezione qualcosa, ma non c'è la mia impronta personale, il mio regalo, e non sono me stesso, il flamenco sparisce! Il mio passaggio su questa terra lascia sempre delle tracce.Ogni artista ha quasi il dovere di dare il proprio contributo al flamenco, a prescindere dal suo livello di preparazione. Altrimenti fa un esercizio meccanico, che flamenco non è. Ci conviene quindi entrare totalmente dentro di noi, nella consapevolezza completa della nostra presenza. Mentre balliamo, se questo significasse solo un bel vestito e bei movimenti precisi, priverei il pubblico del mio regalo! Un bel pacchetto vuoto. Fra l'altro, nel flamenco il pubblico è molto interattivo, risponde con incitazioni ed esclamazioni e questo aiuta gli artisti a sentire che le loro impronte si propagano e raggiungono l'interlocutore. Forse se fossimo consapevoli che le nostre impronte viaggiano intorno a noi ed influiscono nella vita delle persone che incrociamo nel nostro percorso staremmo meglio con noi stessi! Il flamenco sa che il messaggio dell'artista è unico e si sperimenta sempre una possibilità nuova e personale. Se il messaggio è chiaro e l'artista è consapevole delle tracce e del regalo che fa al pubblico, la sua produzione sarà molto coinvolgente. Il baile flamenco ci coinvolge sempre, a volte per la potenza dei gesti, la difficoltà o la rapidità dei ritmi, ma ciò che ci tocca davvero è la presenza della persona, dell'essere umano che abbiamo davanti. Ovviamente se il pubblico è sensibile sarà più facile che capti l'intenzione, ma se ci rendiamo conto che ciò che facciamo sono dei regali verso gli altri, sapremo che la nostra impronta personale è ciò che lo spettatore si porterà a casa. Forse si porterà a casa qualcosa che gli fa capire di più se stesso. Certo è che se l'artista vuole soltanto il mio applauso, come spettatore torno a casa pensando che l'artista sia molto bravo, ma tutto finisce lì. Il flamenco invece produce una cambiamento nel pubblico. Un bravo artista lo sa che la sua impronta personale lascia un segno nel cuore degli spettatori. Sono Sabina Todaro, mi occupo di danza da tutta la vita, e di flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985, e sono super appassionata di psicologia, pedagogia, neurologia, anatomia, il tutto applicato al flamenco e letto attraverso il flamenco. Sono una insengnate di baile flamenco a Milano, al Mosaico Danza e i miei allievi non sono professionisti, anzi, amano ballare per se stessi, per passione e divertimento. Se sono consapevoli di quello che fanno, si portano a casa tutti i vantaggi del flamenco. Se sono consapevole che mando un messaggio fuori di me, posso autostimare ciò che sono e sono consapevole che quel gesto è un regalo che faccio al pubblico a prescindere dalle mie capacità. Di un regalo non si deve valutare il valore economico ma quello emozionale. Essere consapevoli che si lasciano impronte intorno a sé è importnate nella vita. Sapere che sono importanti e preziose, è importante. Anche se lo sto facendo per esercizio. Quanto più sono consapevole delle mie impronte che se ne vanno in giro per lo spazio, e tanto meglio riuscirò persino a produrre questo benedetto flamnco.
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) - "Nasce tutto da un'idea del presidente Malagò: dare valore all'espressione dei territori del Paese, dell'Italia e del vino. Abbiamo lavorato per costruire, tra le grandi eccellenze del Paese, con le piccole esperienze, una carta tutta italiana, dall'Etna fino alla Valle d'Aosta, tenendo presente il concetto di piccole e grandi aziende, la biodiversità e il mondo cooperativo". Lo ha detto all'Italpress Lorenzo Tersi, Founder e CEO LT Wine&Food Advisory, in occasione dell'evento "Ivini italiani fanno squadra a Parigi" che si è svolto a Casa Italia, nella capitale francese."È un'Italia - ha continuato Tersi - che ha una bandiera molto importante dal punto di vista della produzione perchè oggi il mondo del vino non solo vale oltre 14 miliardi ma raggruppa nche35 mila cantine straordinarie del nostro paese".Vino e sport si coniugano bene? "Vino ed eventi sportivi, quello che è anche l'ingrediente legato allo sport, sempre con un uso moderato, assieme al food. Oggi si parla di food pairing e wine pairing, l'abbinamento cibo-vino. Anche questo fa parte della cultura della dieta mediterranea. È un valore di socialità e di esperienza anche in questo caso", ha concluso Tersi. (ITALPRESS).gb/abr/red
Rivoluzioni - Il software come espressione politica, Salvatore Iaconesi e Oriana PersicoOggi facciamo cultura, filosofia, aforismi ... insomma, parliamo di due persone straordinarie.Non li ho mai conosciuti, ma amati si'. Il sito la-cura.it esprime arte, software, politica, cultura, salute, benessere, collettivi.Il libro citato: "Cerco, dunque credo ?" di Bichi e Bignardi"Ecco le citazioni:1) "Pensavamo che avesse senso farla attraverso linguaggi e dispositivi che possono arrivare al mondo. L'Arte digitale non è una decorazione, col software cambiamo il mondo e lo possiamo usare per ristabilire il rapporto tra le parole e le cose"2) "Il dato non è mai dato. Semmai è sempre datur: da dare"da- https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/07/26/news/morto_salvatore_iaconesi-359288580/- https://www.wired.it/article/morto-salvatore-iaconesi-artista-che-ha-reso-il-suo-cancro-un-open-source/Seguiteli ancora su https://hersld.substack.com/
Parlando di catarsi e flamenco dobbiamo partire dalla tragedia greca, che si svolgeva nell'ambito delle feste per i riti Dionisiaci, e non era solo un genere teatrale, ma un viaggio emotivo che riproduceva l'esperienza estatica dei rituali dionisiaci. Immediatamente è evidente il parallelo con il duende!Attraverso l'estasi, gli spettatori venivano trasportati oltre la loro realtà quotidiana, in uno stato di alienazione e trasfigurazione.Filosofi come Socrate e Platone e Aristotele hanno analizzato la catarsi della tragedia greca come liberazione dai mali interiori e apertura alla saggezza. Nietzsche afferma che le emozioni legate ai riti dionisiaci con la loro forza vitale caotica, legata a musica e danza, si intensificano, per poi purificarsi attraverso la potenza della musica e della danza. Le passioni e le emozioni evocate dalla tragedia greca sono potenti, ma non nascono da eventi reali. Sono il risultato di una situazione intensa, ma immaginaria, che stimola paura ed empatia, permettendo agli spettatori di vivere e purificare sentimenti altrimenti inespressi. Anche il flamenco racconta di storie collettive, condivise, e non ha mai l'intenzione di sottolineare i fatti ma soprattutto di evocare le emozioni umane ad essi legate. Nella tragedia si usavano grandi maschere, che amplificavano le voci e anche le emozioni e servivano da metafora dell'irrazionalità e della passione. Permettevano agli attori di incarnare pienamente i loro personaggi, anche quelli femminili (gli attori erano sempre uomini), trasmettendo al pubblico la potenza delle storie raccontate. Il flamenco, è un'espressione artistica che, proprio come la tragedia greca, permette una catarsi emotiva. Attraverso la musica e la danza, il flamenco invita a un viaggio interiore, dove le emozioni più profonde vengono liberate e trasformate in arte. Con un rinnovamento emotivo che genera una grande e sana gioia di vivere.In sintesi, il concetto di catarsi è evoluto da una pratica di purificazione fisica e spirituale a un processo di liberazione emotiva e cognitiva, fino a diventare un elemento chiave nell'esperienza estetica dell'arte, in particolare nella tragedia greca. Questa evoluzione riflette la ricerca continua dell'uomo di comprendere e trasformare le proprie emozioni e passioni attraverso vari mezzi culturali e artistici. Sono Sabuina Todaro, mi occupo di Flamenco e danze e musiche del mondo Arabo dal 1985, dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Studio danza da tutta la vita e nella mia formazione ho studiato psicologia, pedagogia e neuroscienze, e vedo il valore catartico del flamenco nell'espressione di una gamma incredibile di emozioni che coinvolgono profondamente il pubblico che non è mai spettatore distratto ma parte attiva che collabora profondamente alla performance, e l'effetto catartico e rituale viene anche amplificato dalla presenza del ritmo. Questo conferisce al flamenco un valore ancor più terapeutico che sfocia nella gioia di vivere.
In questo episodio rifletto su una recente esperienza personale e professionale piuttosto difficile, che ha scatenato una profonda riflessione sul ruolo salvifico dell'arte e della creatività nella mia vita. Attraverso l'arte, riusciamo a dare voce alle parti più recondite di noi stessi, trasformando la pressione in espressione. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/sognandoilpiano/message
Dedico questo podcast al mio modo di insegnare il flamenco, baile e cultura. Ho ideato un metodo rivoluzionario, diverso da tutto ciò che avevo visto nella mia formazione. Ho cercato un metodo nuovo perché solitamente si insegna in modo standard, al quale ogni allievo si deve adeguare a prescindere dalle sue qualità, caratteristiche, inclinazioni. Ho vissuto in prima persona il disagio di avere un corpo molto lasso e molto mobile, e dover studiare danza con un metodo che non si interessava minimamente alle mie difficoltà, ma solo alle doti "acrobatiche" che il mio corpo così mobile poteva avere, e delle quali potevano beneficiare i miei insegnanti una volta messa su un palcoscenico.Il corpo si è evoluto in modo da poter sopravvivere efficacemente durante migliaia di anni di evoluzione. Per sopravvivere ci sono voluti meccanismo di recupero dell'equilibrio, di lotta o fuga, che funzionino nel modo più automatico ed efficace possibile. Le possibilità di movimento delle articolazioni non sono infinite, e conoscendo il corpo si può imparare ad usarlo nel modo più efficace, che è quello con il quale è costruito. Nella sede in cui insegno, infatti, alle pareti ci sono appese la mappa delle ossa, dei muscoli e del sistema nervoso, non foto di danza. Se devo ballare devo avere idea di cosa sto effettivamente facendo! Ad esempio, a chi balla flamenco sviene insegnato che si devono "girare i polsi", ma il polso può soltanto flettersi dorsalmente e ventralmente e inclinarsi un po' lateralmente. Le torsioni sono opera degli avambracci, non dei polsi! Con un sistema tradizionale, impara una persona su dieci, con il mio sistema su dieci persone, dieci persone ballano. Nelle lezioni quindi uso il sistema "Anatomia in Pratica": conoscere il corpo nella pratica, per poterlo usare al meglio.Nelle lezioni uso moltissimo l'ascolto del corpo: la sensibilità cinestetica (la capacità di sentire il flusso del movimento) e la sensibilità propriocettiva (la capacità di sentire dove sono e cosa fanno ossa, muscoli, tendini, legamenti e capsule articolari). Se non sento cosa faccio, come farò a fare quello che voglio?Il corpo non fa ciò che vediamo ma fa ciò che sappiamo. Se conosci un po' le neuroscienze, lo sai! Se non conosco una possibilità del mio corpo, la eviterò e non riuscirò neanche a vederla su un altro corpo. Quanto più conosco del mio corpo per esperienza, tanto meglio mi muovo. Nella società occidentale si conosce il corpo solo attraverso il dolore: so di avere dei piedi quando mi fanno male!Uso anche una parte di ciò che si fa con il metodo Feldenkrais (conoscersi attraverso il movimento): porre attenzione a cosa succede in una parte del corpo quando se ne muove un'altra. Se sposto il peso da un piede all'altro, sento che il bacino risponde, e anche il torace, il collo, le spalle, l'intera struttura. In questo senso è fondamentale nella mia pedagogia comprendere una parte di neurologia, e usare quindi l'approccio neuroscientifico, mettendo a confronto diverse scienze (neurologia, anatomia, psicologia, comunicazione, espressione...) per affrontare lo studio del movimento in modo molto più efficace. In questo modo la velocità di apprendimento è incredibile. Mi sono sempre basata sul sentire, sull'espressione, e d'altra parte queste sono le cose su cui ho centrato i miei studi universitari: ho studiato psicomotricità e sono cresciuta in una casa in cui i libri di scienze erano molto presenti. Mia madre bìologa, mio padre farmacista, mia sorella e il mio ex marito medici... sono cresciuta in questo ambiente!Il cervello e il sistema nervoso periferico determinano che ci muoviamo come ci muoviamo! E sarebbe sciocco non sfruttare questi meccanismi, perché funzionano benissimo, anche in campi imprevedibili: se gli allievi non capiscono un ritmo, mi basta spostarmi nello spazio e obbligarli a guardare in una direzione diversa per sbloccare il meccanismo di comprensione del ritmo, proprio spostando gli occhi. Ogni persona ha in dotazione un corpo unico, diverso da ogni altro e l'epigenetica influenza ancora di più questa incredibile individuazione, sviluppandoci in maniera molto personalizzata nel corso della vita. L'epigenetica è un insieme di stimoli ed esperienze che fanno si' che la genetica si esprima o non si esprima. Due gemelli bambini si somigliano molto di più di quanto si somiglieranno a 40 anni! Il corpo si adatta alla vita che si fa, alle esperienze, al punto di vista sulla vita. La distribuzione delle masse corporee, delle rughe, della postura ecc sono personalissime. Un altro aspetto che coltivo moltissimo nelle lezioni è l'intuizione, la capacità di capire istintivamente cosa dobbiamo fare, come comportarci. Il flamenco non è nato da una scuola, ma da un istinto, e si può imparare a "sentire" quando entrare con un suono o un movimento sulla musica. Gli andalusi lo hanno sempre fatto in modo naturale. Perché non fare lo stesso?L'espressività è un'altra base forte della mia pedagogia: se ballo in modo meccanico, non ballo mai. L'esercizio meccanico non è danza! Uso molti esercizi a coppie, in gruppo, basati sui gesti naturali, sull'intenzione, cosa che ci porta ad avere le idee più chiare su cosa si sta facendo. Se sto ballando flamenco e faccio dei bei movimenti formali e non sono presente, non sento, non esprimo nulla... non ballo flamenco!Tutti gli aspetti del nostro essere sono importanti e crescono tutti insieme. Non devo imparare prima la forma e poi rivestirla di un contenuto. Il movimento nasce dal sentire, dal fare movimenti vivi, veri, animando lo sguardo, l'intenzione. La totalità del mio essere deve esprimere il movimento al 100%. Ci si lavora evitando la vergogna, giocando come bambini, si gioca alla ricerca delle possibilità dell'espressione, e si vivono le emozioni.Ovviamnete se la muscolatura è molle o troppo rigida (ad esempio per chi va in palestra per crearsi una muscolatura estetica, ma non funzionale), il movimento non funziona. Il corpo va quindi allenato in modo da renderlo centrato, allineato, rinforzato, allungato. Si lavora tanto su ciò che nel metodo Pilates viene chiamato "la casa del potere, power house": parte alta delle cosce, pavimento pelvico, glutei, addominali. Un vero nucleo di forza che permette di far funzionare meglio tutto il resto. Non serve soltanto andare in palestra ad allenare i muscoli "uno per uno", ma serve lavorare i muscoli in catena fra loro e soprattutto nella diamica, non nella statica. Per ballare devo fare qualcosa che mi porti sempre nel flusso di un movimento espressivo, naturale ed espressivo. Natura non significa abitudine, perché se la mia postura è sempre contratta, storta per adattarsi al computer, questo non significa che sia naturale, ma solo che è la mia abitudine!Lavoro quindi sulle catene muscolari, nella logica dell'economia del movimento e della ricerca continua dell'equilibrio, e della funzionalità. Se muovo la parte bassa del mio corpo, mi accorgerò che la parte alta di me si muove in risposta. La coordinazione, il controllo del corpo che noi ballerini crediamo tanto importante è una invenzione intellettuale sul corpo, e pretendiamo di sovrapporre il controllo all'organizzazione naturale del movimento. Alcune funzioni del corpo non sono controllabili con la volontà razionale, non abbiamo proprio i neuroni per farlo!Se faccio esercizi meccanici creo un ammaestramento finto e non spontaneo, che mi spinge a nascondere quello che sono e quello che sento. Il flamenco non ha una forma, ma è un contenuto che diventa forma. Sono Sabina Todaro, mi occupo di danza da tutta la vita, da quando avevo 5 anni, studio flamenco e danze e musiche del mondo arabo dal 1985 e dal 1990 insegno baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo. Dedico alla danza la grandissima maggioranza delle mie energie perché amo aiutare gli altri a danzare.La cosa che mi fa più felice è quando vedo un mio allievo esprimersi in modo personale ballando, e farlo in modo vivo, vero. Tirando fuori la sua arte, che significa fare una cosa in modo molto proprio, non tecnico ma unico.
Come viene insegnato il Baile Flamenco?Si può dire che ogni insegnante lavora a modo suo, e ha finalità e modalità diverse. Dall'inizio dell'insegnamento del baile si è lavorato sull'apprendimento di sequenze coreografiche, che venivano imparate a memoria e ripetute. Evidente,ente imparare così non crea una buona postura, fluidità di movimento, e neppure equilibrio fra i due lati del corpo, perché in una coreografia i passi non vengono fatti ugualmente con il lato destro e con il sinistro del corpo. Si creavano nelle scuole dei veri e propri repertori coreografici, che venivano ripetuti in modo sempre uguale negli anni, e attraverso questo bagaglio o, come dicono "materiale", i danzatori costruivano le loro capaacità. Una figura importantissima della pedagogia del baile flamenco è stata Maria Magdalena, la prima persona che abbia immaginato di creare una pedagogia del flamenco. Ebbe una intuizione forte a riguardo. Nella mitica sede storica della famosissima scuola di flamenco Amor De Dios, Maria Magdalena aveva decine e decine di allievi stipati in pochissimo spazio, sudati e stravolti, attentissimi ai suoi esercizi. Volle trovare le chiavi del baile per dare una formazione di tipo professionale ai suoi allievi. Aveva una base molto solida di danza classica e scuola bolera e con questa formazione cercò di trovare le chiavi della pedagogia del flamenco. Le sue lezioni erano faticose, difficili e durissime. Lavorava molto sul controllo del corpo. Ogni giorno faceva un'ora di lezione di tecnica e una di coreografia. Faceva un'ora di soli giri, una di soli ritmi di piedi, una di sole braccia, una di sole nacchere. Era molto attenta alla precisione delle posizioni statiche, alla pulizia del movimento. Il corpo veniva maltrattato da un punto di vista anatomico. E tutto veniva fatto con una grandissima forza.Era una donna piccolina, rotondetta, e molto decisa. Si doveva fare come diceva lei. Le articolazioni dovevano essere usate al massimo delle possibilità, ai limiti del mal di schiena e della tendinite. Educò generazioni di bailaores e studiosi del flamenco di tutto il mondo. Voleva che tutto fosse controllato, tenuto, che il corpo fosse usato al massimo delle sue possibilità. Negli anni '80 e '90 chi studiava flamenco andava a Madrid a studiare da lei, quindi il suo format pedagogico è stato innegabilmente il più importante e il più diffuso al mondo. I suoi esercizi per i polsi, con rotazioni e flessioni a pugno chiuso, i suoi esercizi ritmici in sequenza (tablas) sono conosciuti da tutti, anche da chi non ha neppure mai sentito il suo nome. Il suo metodo è innegabile, indiscutibile. Ha creato delle regole!La possiamo vedere in azione nel film di Carlos Saura del 1983, "Carmen Story" in cui interpreta se stessa, e su Youtube trovi un video in cui Maria Magdalena insegna a suonare le nacchere. Ci sono state tantissime persone che si sono trasferite a Madrid per poter studiare ogni giorno con lei. Migliaia di persone hanno studiato con lei e sfruttano nell'insegnamento il suo metodo, ma se cerchi informazioni su di lei on line.... trovi solo un articolo che ho scritto io. Forse le persone dimenticano di ringraziare i propri maestri. Studiare con lei mi ha insegnato tantissimo sul baile, anche se la sua visione della danza era diametralmente opposta alla mia!Negli ultimi 30 anni moltissimi ballerini hanno cominciato ad inserire esercizi di altro tipo nelle classi di flamenco, spostare le spalle, la testa, il torace, il bacino.. tutto dall'alto verso il basso (cosa che è neurologicamente scorretta, chi mi conosce lo sa, perché le catene muscolari lavorano dal basso verso l'alto). E poi decine, centianaia, migliaia di ripetizioni, finalizzate a migliorare il movimento. Ma se il movimento è sbagliato e lo ripeto un milione di volte resta sbagliato! Se coosì non fosse, io non avrei la R moscia: la ripeto migliaia di volte al giorno da tutta la vita, ma il movimento della mia lingua è sempre sbagliato e la r continua ad essere moscia. Molti bailaores hanno capito che non si può lavorare solo sulla forma ma sul sentire e sull'espressione. Un pioniere di questo lavoro è stato El Torombo, bailaor sivigliano, cresciuto fra i gitani del quartiere de Las Tres Mil. Gia negli anni '90 era considerato a Siviglia un passaggio obbligato per lo studio della Buleria, ma metteva un punto di vista interessante su tutto: ricordo le sue lezioni di Alegrias, in cui ti diceva che dovevi prima immergerti nell'ascolto del cante e poi, una volta bevuto il cante, potevi muoverti. El Torombo oggi è diventto uno Youtuber, anzi, un influencer, con una sua filosofia sulla vita molto particolare. Parecchio istrionico, molto affascinante, coinvolge allievi in tutto il mondo. Altro nome fondamentale da fare è quello di Antonio Canales, che non ha una scuola sua ma tiene parecchi stages in Spagna e nel mondo. Da sempre Antonio aveva l'abitudie di premiare la personalità nel baile. Ho studiato tanto con lui, e posso testimoniare che il suo messaggio era già dagli anni '90 "sii te stesso ed esprimilo nel baile". E oggi il suo messaggio viaggia sui social ed è rimasto questo. Un altro bailaor importante in questo senso è Juan Paredes. Con le spalle coperte da una solidissima esperienza da bailaor, Juan sta facendo un'opera di diffusione del baile nella sua dimensione sociale, culturale, di senso del gruppo, di emozione condivisa. Fa lezione con tantissime persone che non sono ballerini, ma gente comune. Ritiene che il baile flamenco abbia molto da dire su di noi. Anche le emozioni negative sono un modo che le prsone possono avere per parlare di sé. Fa una cosa che io amo moltissimo, che è non contare i tempi della frase ritmica, ma cerca di far entrare gli allievi nel ritmo in modo intuitivo e naturale. Per me è questa una battaglia importante che può cambiare il corso della pedagogia del flamenco.Un'altra maestra che fa un lavoro interessante oggi è La Lupi. Invita gli allievi a riflettere sulla storia del flamenco, su come si ballasse anticamente, e cerca di tirare fuori dagli allievi ciò che essi sono, attraverso esercizi di improvvisazione, spiegazioni ecc. E vuole davvero che gli allievi sentano e capiscano, più che copiare e incollare. Anche se li vede per un paio di giorni soltanto!Un'altra maestra che fa questo lavoro è Carmen Ledesma, portatrice di una trasdizione molto legata al contenuto e non alla forma. Il suo messaggio è che i passi non devono essere copiati, ma interiorizzati e addirittura creati. Molti altri insengnanti stanno lavorando sul tirar fuori se stessi, e sull'espressione. Così, se vai in una scuola di baile flamenco e ti fanno solo fare delle coreografie, magari considera di cambiare scuola...Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavor bellissimo sull'espressione delle emozioni che ho chiamato Lyrical Arab Dance. Ho fatto tantissima strada sull'insegnamento del baile flamenco. E le mie conclusioni sono che la danza copia e incolla non è danza. Allora, provocatoriamente, dico che sarebbe più utile andare in palestra, "così eliminiamo anche la cellulite, che magari non abbiamo"! Se devo ballare devo tirar fuori me stessa, altrimenti ciò che ho dentro non esce e se non esce potrebbe anche farmi del male.
Pubblicata il 21 aprile 2024 la direttiva n. 1069 contro le SLAPP, azioni legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica. Il testo normativo preserva la libertà di espressione e di informazione di giornalisti, ONG, mondo accademico e società civile.>> Leggi anche l'articolo: https://tinyurl.com/yckf74ea>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
Instagram sta cercando di arginare la polarizzazione, ma lo fa non spingendo i contenuti politici. e dobbiamo preoccuparci non perché è pericolosamente sovrapponibile alla censura, ma perché è peggio di così, ed è solo l'inizio...Tutti i miei link: https://linktr.ee/br1brownUpdate on Political Content on Instagram and ThreadsBiden, Cruz, Trump all lobbied social media as Supreme Court hears case - The Washington PostTELEGRAM - INSTAGRAMSe ti va supportami https://it.tipeee.com/br1brown
Manifestazioni, Scontri Con Studenti Si Ripetono: La Libertà Di Espressione Sta Scomparendo!Le manifestazioni in Italia continuano imperterrite, e gli studenti non si lasciano intimidire dalle forze dell'ordine, che vorrebbero cessare queste iniziative. Ecco che cosa sta succedendo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #italia #manifestazioni #liberta #espressione #pensiero #pisa #palestina #israele #studenti
16 marzo 2024 - Caterina Mordeglia
Oggi parliamo dei dati sull'utilizzo del congedo di paternità, della nuova legge repressiva della libertà di espressione ad Hong Kong e delle quasi 100 proposte di modifica della Costituzione. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Cosa significa spiritualità? Definiamo insieme il concetto di spiritualità come la ricerca di un significato e di una connessione con qualcosa di più grande di noi stessi. La spiritualità è un viaggio individuale, che può essere vissuto attraverso diverse modalità come religione, meditazione, preghiera, contatto con la natura, arte e musica.
Come facciamo sì che i social rimangano puliti? Come possiamo preservare tutto questo bell'ambiente?Per farlo, le aziende hanno assunto delle persone, i cosiddetti moderatori, che appunto moderano i contenuti. Quindi, immaginiamoci un moderatore al suo posto di lavoro, di fronte a una schermata che scorre; in 8 ore, c'è un flusso inesauribile di contenuti da validare. Ogni giorno, questi guardiani del digitale affrontano un flusso ininterrotto di roba, tra violenza, odio, abusi, scene che nessun essere umano dovrebbe vedere, quasi ai livelli della polizia postale.Tutti i miei link: https://linktr.ee/br1brownModeratori social, lavoratori “obsoleti” ma indispensabili: chi sono gli invisibili della rete - Agenda DigitaleThe Human Cost of Online Content Moderation - Harvard Journal of Law & TechnologyExploring the problems of content moderation on social media - Internet Governance ProjectWhy social media can't keep moderating content in the shadows | MIT Technology ReviewPsychological distress in a social media content moderator: A case reportThe Human Cost of Online Content Moderation - Harvard Journal of Law & TechnologyThe Case against Social Media Content Regulation - Competitive Enterprise InstituteLaw Requiring Social Media Transparency Would Break New Ground | Brennan Center for JusticeTransparency is essential for effective social media regulation | BrookingsTELEGRAM - INSTAGRAMSe ti va supportami https://it.tipeee.com/br1brown
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Oggi con Matteo e Raffaele andiamo in giro per l'Italia, in cerca di audaci postini e isole piccole, molto molto molto piccole. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Vocabolario Scarica come text file (https://www.dropbox.com/scl/fi/hloqndcnax4syo90gorin/easyitalianpodcast83_vocab.txt?rlkey=ng3f914ovxxmw60sjwmum51ck&dl=0) Scarica come text file with semicolons (https://www.dropbox.com/scl/fi/bk0wmtmqj7ch9zgdrye48/easyitalianpodcast83_vocab-semicolon.txt?rlkey=nt82wtmuiqxdvydfsaj5edn0p&dl=0) (per app che utilizzano flashcard) Iscriviti usando il tuo feed RSS privatoper vedere la trascrizione e il vocab helper subito sulla tua applicazione per ascoltare i podcast sul tuo cellulare. Note dell'episodio Cosa è successo nell'ultima puntata di Easy Italian? - https://www.youtube.com/watch?v=l-bPAXxiJ38&t=13s Iniziamo con un italiano acquisito! https://www.comune.gioiadelcolle.ba.it/sylvester-e-frank-stallone-insigniti-della-cittadinanza-onoraria-in-piazza-plebiscito/#:~:text=Nel%20corso%20della%20cerimonia%20pubblica,nella%20seduta%20di%20marted%C3%AC%205 Matteo ha usato un'espressione particolare che viene dal dialetto napoletano: "non tirargli i piedi" Ma cosa vuol dire? Quando un napoletano afferma "mi stai tirando i piedi" intende dire che l'interlocutore sta facendo qualcosa per anticiparne la morte. Non possiamo parlare di Sylvester Stallone senza parlare di Rocky e il personaggio reale dal quale è stata presa ispirazione: Rocky Marciano https://it.wikipedia.org/wiki/Rocky_Marciano Poi torniamo a girare per l'Italia, questa volta alla ricerca dell'isola più piccola! Ma qual'è l'isola più piccola d'Italia? Bè dipende... https://it.wikipedia.org/wiki/Isoleitalianeper_superficie Siamo andati a: Giannutri https://it.wikipedia.org/wiki/IsoladiGiannutri Spargi https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_Spargi Arcipelago della Maddalena https://it.wikipedia.org/wiki/ArcipelagodiLa_Maddalena Portopozzo https://comunesantateresagallura.it/contenuti/184112/porto-pozzo La bestemmia, ma cos'è?? Espressione ingiuriosa o imprecazione contro Dio e i Santi e le cose sacre. La bestemmia è reato? Attenzione!! A quanto pare sì! Trascrizione Raffaele: [0:23] Live from the States! Matteo, mi senti? Matteo: [0:25] Buongiorno! Raffaele: [0:28] Sono negli Stati Uniti d'America! Matteo: [0:30] Oh, fantastico! Esattamente come avevamo predetto un anno fa. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Roberto Rossi Precerutti"Sonetti funebri"Luis de Góngora y ArgoteNeos Edizionihttps://neosedizioni.itEscono nella collana Neos Edizioni Poesia i “Sonetti funebri” del più grande lirico spagnolo del Seicento, Luis de Góngora. La cura è del poeta Roberto Rossi Precerutti, le cui traduzioni da diverse lingue neolatine sono apparse prevalentemente nei volumi e nella rivista “Poesia” dell'editore Crocetti, nonché in alcune antologie pubblicate, fra l'altro, da Rizzoli-Corriere della Sera.“Sonetti funebri” rappresentano uno dei vertici della poesia barocca europea: perfezione vertiginosa della struttura e amara riflessione sulla impermanenza della gloria terrena e di ogni fasto mondano.Accostarsi alla lirica gongorina significa innanzi tutto scoprire quella splendida ossessione della forma, quello strenuo lavoro sulla parola che rivelano l'inquietudine dell'uomo del Barocco di fronte all'infinita molteplicità del reale.Inoltre, la severa precisione con cui il poeta esplora la presenza della morte nel quotidiano e l'austera attitudine a nominarne i particolari materiali che ne simboleggiano il trionfo sono drammatica testimonianza dell'unica scelta ascrivibile a un'istanza di umana dignità, cioè l'accettazione di un percorso terreno sublimato certo dalla cristiana promessa di salvazione, ma anche dal coraggioso confronto con la mutevolezza del destino che sovente trascina nella rovina i grandi e i potenti.Espressione di un'affascinante stagione culturale, artistica e politica che volge ormai al tramonto, l'opera di Góngora, al pari della pittura di Velázquez che al poeta dedicò un magnifico ritratto, illumina di indimenticabile luce la Spagna del Siglo de Oro. Luis de Góngora y Argote nasce a Cordova l'11 luglio 1561 da una famiglia della media nobiltà, invero non molto facoltosa. Avviato alla carriera ecclesiastica, studia all'Università di Salamanca e costruisce precocemente la sua fama di autore ingegnoso e versatile. Numerosi i viaggi e i soggiorni presso la corte (nel 1617 sarà nominato cappellano d'onore del sovrano) che gli consentono di legarsi a personaggi potenti e influenti, anche se la sua carriera mondana non sortirà gli effetti sperati, ingenerando sentimenti di delusione e disinganno. Il suo successo letterario, ormai indiscusso, contrasta dunque con le angustie di una non mai superata precarietà economica e il disfavore dei grandi, cui con tanta speranza si era affidato. Il poeta muore nella sua città natale il 23 maggio 1627. Cospicua la produzione in versi, nella quale spiccano, oltre ai numerosissimi sonetti, i poemi Fábula de Polifemo y Galatea e le Soledades. Roberto Rossi Precerutti, poeta, saggista e traduttore, vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1953. Le sue raccolte di versi sono apparse prevalentemente per i tipi degli editori Crocetti, Aragno, Neos. Tra gli ultimi titoli: Genio dell'infanzia cattolica (Aragno 2021) e Lo sgomento della grazia (Neos 2022). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Il problema della Svezia con la “libertà di espressione”. Una foto di Joe Biden genera preoccupazione Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi parliamo del discorso di Giorgia Meloni su immigrazione, Mes e Bce, del caso Visibilia - Santanché e del rogo del Corano in Svezia tra libertà di espressione, religione e rapporti internazionali. ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://linktr.ee/podclasseditori Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi vediamoContenuti⏱️ 00:30⏱️⏱️⏱️⏱️⏱️⏱️⏱️⏱️Audio
Il rapporto tra stampa e potere è conflittuale quasi per natura, ma nell'ultimo periodo il clima sembra essere particolarmente teso. L'esempio più eclatante è probabilmente la denuncia per diffamazione presentata dal leghista Claudio Durigon che ha fatto scattare la visita dei Carabinieri alla redazione del quotidiano Domani. E' necessaria una norma che argini le “querele temerarie” presentate dai politici contro i giornalisti perché è chiaro a tutti che per contrastare il vizio molto italico della querela pretestuosa occorra un deterrente efficace.I contributi audio di questa puntata sono tratti dall'intervento dal titolo "Libertà di informazione in Italia" di Davi Sassoli al Parlamento Europeo dell'8 ottobre 2009, pubblicato sul canale Youtube di David Sassoli; dall'editoriale di Corrado Formigli durante la puntata di Piazzapulita del 2 marzo 2023, programma condotto da Corrado Formigli e trasmesso da La7, disponibile su la7.it; dalle dichiarazioni di Matteo Salvini prima di partecipare all'iniziativa della Confedilizia inerente allo sblocco degli sfratti del 21 aprile 2021, pubblicate sul canale Youtube di alanews; dichiarazioni di Matteo Renzi durante la presentazione del suo libro 'Un'altra strada - Idee per un'Italia di domani' a Firenze il 17 febbraio 2019, pubblicate sul canale Youtube de La Repubblica. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In Parlamento vige la più totale libertà di espressione. Deputati e senatori, in quanto rappresentanti dei cittadini, hanno il diritto di dire tutto quello che vogliono come vogliono, parlando a braccio o con un discorso scritto, tenendo un tono basso o alzando la voce. Esistono, tuttavia, alcune regole di massima e alcuni limiti che non andrebbero superati...
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Oggi parliamo dell'espressione "fare l'avvocato del diavolo". Questa espressione ha chiaramente un'origine religiosa ed è molto utilizzata.Contenuti⏱️ 00:59 Una discussione controversa⏱️ 03:13 Significato dell'espressione⏱️ 04:13 Esempio
Qual è il vostro desiderio più grande? Forse comprare una casa, diventare famosi, incontrare l'anima gemella, avere più amici… Ci sta… ovviamente! Ma se la risposta è “suonare come un madrelingua quando parlo italiano”, allora questo è il video che fa per voi! Infatti, vi presenterò delle espressioni molto comuni nel gergo quotidiano, soprattutto tra i più giovani! Si tratta perlopiù di intercalari e di esclamazioni che vengono utilizzate in contesti informali per dare voce alla propria sorpresa, indignazione, sconcerto, ecc. Espressioni comuni nel gergo quotidiano Ecco le espressioni colloquiali italiane più usate dai madrelingua: Ceh boh...Si utilizza per esprimere: incertezza, quando non siamo sicuri di qualcosa; incredulità, quando siamo senza parole e non riusciamo a credere a qualcosa; disprezzo, per qualcosa che non ci piace. Esempi: Vorrei trasferirmi all'estero, ma ho paura di non riuscire a trovare un lavoro… Ceh boh… Con il tipo di laurea che ho, chi mi assumerebbe fuori dall'Italia? Ho aiutato Stefania a superare l'esame e non mi ha neanche detto un “grazie”… Ceh boh… Non le farò più un favore! Almeno un po' di riconoscenza… Sei rimasto seduto al tuo posto sull'autobus nonostante quella vecchietta ti avesse chiesto di cederle il posto. Ceh boh… So che anche tu sei stanco, ma te lo ha persino chiesto… Ma che veramente? Esprime sorpresa, sia in senso positivo sia in senso negativo. Nel primo caso può esprimere meraviglia per qualcosa che non ci aspettiamo e a cui non riusciamo a credere; nel secondo caso, esprime sbigottimento e incredulità quando ci troviamo davanti ad una situazione che ci prende alla sprovvista ma che non ci piace o che non accettiamo. Esempi: Ma che veramente? Hai comprato i biglietti per il concerto? Ma che figata! Hai raccontato il mio segreto a Marco? Ma che veramente? Cioè non ci si può fidare proprio di te! No vabbè adoro! Esprime entusiasmo, sorpresa, contentezza, felicità per qualcosa. È accompagnato da toni entusiastici e allegri. Esempi: Vi sposate tra un anno? No vabbè adoro! E avete già scelto il posto in cui volete celebrare il matrimonio? Ad Amsterdam? No vabbè adoro! Ho sempre voluto visitare quella città! Che vuoi, una foto? Esprime fastidio quando qualcuno ci guarda con insistenza, ci fissa, facendoci sentire a disagio. Non è un modo educato e gentile di esprimersi, ovviamente, perché sottolinea tutto il fastidio e l'insofferenza che questa situazione provoca in noi. Esempi: Scusa, che vuoi, una foto? No perché mi fissi da un'ora e non mi sembra di conoscerti… Dai, poi vediamo… / Poi vediamo, dai… Espressione usata per mantenersi vaghi quando si vuole evitare di dare una risposta certa e precisa. La si usa come risposta a una domanda scomoda, alla quale preferiamo non rispondere per non offendere o rattristare l'interlocutore, e quindi preferiamo rimandare a un secondo momento la questione. Esempi: Ah state organizzando una vacanza? Ah grazie per avermi invitata! Eh… Poi vediamo dai… Devo valutare un po' di cose e vi faccio sapere! Se puoi lavorare per noi? Non so ora… È possibile, devo parlare con qualcuno… Dai, poi vediamo… No vabbè… Indica che si è delusi, sconvolti, ma anche un po' arrabbiati; non si sa cosa dire perché quello che si vede o si sente sembra assurdo, senza senso o poco realistico. Esempi: No vabbè… Vuoi andare al funerale con questo vestito rosso? Ma ti sembra normale? Ah quindi non avevi studiato nulla ma pretendevi di superare l'esame? No vabbè… Tu non sai cosa sia il sacrificio! Stammi bene! Si tratta di una formula di congedo molto molto usata dagli italiani al termine di una conversazione. Con questa espressione, facciamo capire all'altra persona che ci sta a cuore e che ci interessiamo alla sua salute. Esempi: Ciao Sara! Mi ha fatto molto piacere rivederti dopo così tanto tempo. Adesso però ci teniamo in contatto eh!
Fr. Loic - Marie Le Bot OP - "Il Diritto Canonico come Espressione Giuridica" by Angelicum Thomistic Institute
Oggi vediamo l'espressione "passare la notte in bianco". Per esempio, se soffre di insonnia puoi passare la notte in bianco. O anche se ti chiami Don Alonso Quijano puoi passare la notte in bianco.Contenuti⏱️ 01:08 Luglio è quasi finito!⏱️ 02:30 Cavalieri medievali⏱️ 05:00 Il significato dell'espressioneFoto
La settimana scorsa ho parlato con un'amica, che mi ha confessato il suo tallone d'Achille. Cosa vuol dire?Contenuti⏱️ 01:08 Una situazione stressante⏱️ 03:51 Chi è Achille?⏱️ 06:02 La morte di Achille⏱️ 06:40 Cosa vuol dire "Il tallone d'Achile"?Foto
Oggi parliamo di un'espressione simpatica: ripetere come un pappagallo. Cosa vuol dire e quando la utilizziamo?Contenuti⏱️ 00:58 Io, Alberto e Mr. Keating⏱️ 04:15 Cosa vuol dire quest'espressione?⏱️ 05:10 Come un pappagallo o a pappagallo?
Elon Musk ha comprato Twitter, ma questo ha poco a che fare con la libertà di espressione. Leggi il mio nuovo libro "Seneca tra gli zombie" ➤➤➤ https://amzn.to/3J0cPE2 I prossimi eventi dal vivo ➤➤➤ https://www.dailycogito.com/eventi Impara bene l'inglese con CAMBLY dialogando con tutor madrelingua direttamente da smartphone! Con il codice sconto cogitoinglese4 - potrai avere: 1) 10 minuti di lezione GRATIS con un tutor a tua scelta: https://bit.ly/cogitoeng7 e 2) uno sconto del 50% sul piano annuale: https://bit.ly/cogitoeng8 - Tra un anno sarai felice di aver iniziato oggi! Qualche fonte: https://www.wsj.com/articles/what-elon-musk-would-do-with-twitter-11650200403 - https://time.com/6170696/elon-musk-politics-twitter/ In Live ogni giorno qui ➤➤➤ https://www.twitch.tv/dailycogito Gli eventi dal vivo ➤➤➤ https://dailycogito.com/eventi/ Il canale Youtube ➤➤➤ https://www.youtube.com/c/RiccardoDalFerro La mia newsletter ➤➤➤ http://eepurl.com/c-LKfz La Community di Patreon ➤➤➤ https://www.patreon.com/rickdufer La chat di Discord ➤➤➤ https://discord.gg/vs3reA2k Instagram ➤➤➤ https://www.instagram.com/rickdufer/ Tutti i miei libri ➤➤➤ http://bit.ly/libdufer Il nostro negozio ➤➤➤ https://www.dailycogito.org/ Daily Cogito: il podcast per tutti e per nessuno. Ogni giorno un nuovo episodio, a cura di Rick DuFer. La voce della sigla è di Gianluca Iacono. La musica è di Jules Gaia, da Epidemic Sound. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La settimana scorsa stavo spiegando un concetto molto difficile a degli studenti un po' distratti. Qualcuno mi ha fatto perdere il filo del discorso...
La verità sulla libertà di espressione sui social
Oggi vediamo insieme l'espressione "L'ospite è come il pesce, dopo un po'... puzza!". Sicuramente anche tu hai avuto un ospite che è rimasto a casa tua per troppo tempo... Contenuti⏱️ 00:34 La mia prima esperienza all'estero⏱️ 01:34 Il collega del mio amico⏱️ 03:15 10 giorni con... Luca⏱️ 04:22 Il significato dell'espressione ⏱️ 06:14 Il finale della storia
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Un modo di dire italiano dice "Non c'è due senza tre". Il detto si riferisce ad eventi, e quindi se un evento si è presentato per due volte consecutive, allora molto probabilmente succederà anche una terza volta. Ma questa volta lo applichiamo alle persone! Oggi siamo in tre! Raffaele, Matteo e Katie. Tra generi musicali e destini incrociati e shock culturali, facciamo quattro chiacchiere con Katie. Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Generi musicali, sono tanti e nessuno di noi è molto competente, ma ecco a voi alcuni titoli e i nomi dei gruppi di cui abbiamo parlato: Uno dei generi preferiti di Katie: Il Post-hardcore -> https://it.wikipedia.org/wiki/Post-hardcore Due gruppi, tra i preferiti di Katie: At the Drive-in -> https://it.wikipedia.org/wiki/AttheDrive-In The Distillers -> https://it.wikipedia.org/wiki/The_Distillers E poi le lingue! Raffaele e Katie si sono incontrati al Poliglot Gathering, ma di che anno? Eh, non si dice, svelerebbe la nostra età!! Possiamo solo dire che si è tenuto a Bratislava. Polyglot Gathering -> https://www.polyglotgathering.com/2022/en/ Bratislava -> https://it.wikipedia.org/wiki/Bratislava "Fare un giro" - Espressione molto usata in italiano, spesso si usa per descrivere una passeggiata, spesso senza uno scopo preciso, ma con l'unico intento di passare del tempo in compagnia, e intanto "passeggiare". Il consiglio di Katie per chi sta imparando l'italiano? Per questo dovete ascoltare la puntata! Trascrizione Intro Musica Raffaele: [0:22] Matteo, Matteo, sto un po' stretto, sto un po' stretto oggi. Matteo: [0:27] Eh, ma è... C'è... (Non riesco a capire il perché) Fatti un po' più in là... La sig.na Jingle Musica Katie: [0:37] Aggiungi un posto a tavola. Buongiorno! Raffaele: [0:42] Ma... questa voce la conosco! Matteo: [0:44] Ma chi è? La signora dei jingle? Katie: [0:48] Sì! Sono quella... Sono la voce dei jingle! Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership