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AGRIGENTO (ITALPRESS) - "Si è posta in evidenza la problematica relativa ai parcheggi, ai trasporti, alla viabilità e tutte quelle problematiche che vanno a incidere sull'evento come l'emergenza idrica, decoro urbano e rifiuti. Questi sono stati gli argomenti principali trattati dal gruppo lavoro che il presidente della Regione Renato Schifani ha voluto appositamente costituire, formato da tanti tecnici, quindi i dirigenti dei Dipartimenti, ma anche gli assessori che hanno partecipato personalmente e che vogliono contribuire alla risoluzione di queste problematiche". Lo ha detto il Prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, intervenuto al tavolo. "Questo è un tavolo regionale e quindi avrà un ampio respiro, tutto questo nella finalità di poter risolvere quelle quelle problematiche che insistono non solo nella città di Agrigento ma in tutta la provincia perché l'evento 2025 come sappiamo bene comprenderà vari Comuni in tutta la provincia di Agrigento quindi questa è l'interlocuzione che avviene tra il centro e la componente regionale estensibile a tutti gli altri sindaci del territorio quindi è un tavolo, un gruppo tecnico operativo. Si lavora anche sulla scia di quello che avevo detto io nel tavolo prefettizio come un gruppo di lavoro permanente".xq5/pc/gtr
AGRIGENTO (ITALPRESS) - "Si è posta in evidenza la problematica relativa ai parcheggi, ai trasporti, alla viabilità e tutte quelle problematiche che vanno a incidere sull'evento come l'emergenza idrica, decoro urbano e rifiuti. Questi sono stati gli argomenti principali trattati dal gruppo lavoro che il presidente della Regione Renato Schifani ha voluto appositamente costituire, formato da tanti tecnici, quindi i dirigenti dei Dipartimenti, ma anche gli assessori che hanno partecipato personalmente e che vogliono contribuire alla risoluzione di queste problematiche". Lo ha detto il Prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo, intervenuto al tavolo. "Questo è un tavolo regionale e quindi avrà un ampio respiro, tutto questo nella finalità di poter risolvere quelle quelle problematiche che insistono non solo nella città di Agrigento ma in tutta la provincia perché l'evento 2025 come sappiamo bene comprenderà vari Comuni in tutta la provincia di Agrigento quindi questa è l'interlocuzione che avviene tra il centro e la componente regionale estensibile a tutti gli altri sindaci del territorio quindi è un tavolo, un gruppo tecnico operativo. Si lavora anche sulla scia di quello che avevo detto io nel tavolo prefettizio come un gruppo di lavoro permanente".xq5/pc/gtr
ROMA (ITALPRESS) - Il centrodestra "ha bisogno di allargarsi perché il campo largo, seppur con mille contraddizioni, diventa competitivo": Forza Italia "può recuperare spazio al centro", un lavoro che andrebbe "a beneficio di tutto il centrodestra". Lo ha detto Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti e deputato di Forza Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica "Primo Piano" dell'agenzia Italpress. Come Forza Italia "siamo molto soddisfatti del percorso fatto: dopo Berlusconi abbiamo navigato in mare aperto, molti dicevano che non saremmo riusciti neanche a raggiungere il quorum alle europee, invece abbiamo raggiunto la doppia cifra. Un'affermazione importante perché c'è uno spazio politico enorme che va da Meloni a Schlein: in mezzo c'è tanta gente che ha bisogno di essere rappresentata e noi siamo lì, coi valori liberali ed europeisti, rappresentiamo la classe produttiva media". fsc/mrv
Laura Garavaglia"Europa in versi"Festival Internazionale di Poesia"Poesia in movimento: un ponte tra culture" Il tema della XIV edizione, Poesia in movimento: un ponte tra culture, riflette l'importanza di creare dialogo e connessione tra culture e di avvicinare un pubblico sempre più ampio alla lettura e alla comprensione dei testi poetici. Nel maggio di quest'anno si celebreranno i 140 anni dalla firma dei trattati diplomatici tra Corea e Italia, siglati nel 1884: il sodalizio viene anche rafforzato dal cosiddetto “Hallyu”, un fenomeno che si riferisce alla crescente popolarità della cultura sudcoreana a livello internazionale. Questa parola cinese significa “Korean wave” e include lo slancio, anche occidentale, di seguire film, serie TV, musica pop, moda e cibo coreano. Alla diffusione sempre più ampia della cultura “pop” coreana presente anche in Italia, corrisponde un crescente interesse verso lo studio della lingua, come testimonia l'aumento dei Dipartimenti di Lingua e Letteratura coreana presenti in vari Atenei. Giovedì 23 maggio 2024 ore 18 - Natura e Bellezza: orizzonti della poesiaEuropa in Versi comincia al The Art Company Como con un'anteprima del poeta Davide Rondoni a dialogo con Stefano Donno, vicepresidente de La Casa della Poesia di Como ODV, partendo dal libro Che cos'è la natura? Chiedetelo ai poeti (Fazi, 2021). In un'epoca dominata da nuove scoperte, dalla crescita tecnologica, da una nuova sensibilità ecologica, ma anche da nuovi fenomeni inquietanti, come pandemie globali e squilibri dell'ambiente, risuona potente la domanda su cosa sia un comportamento veramente naturale nella vita di una persona.La parola “natura” è inevitabilmente fonte di confusione e tensioni, spesso usata per motivare scelte opposte. Forse, allora, per riaccostarci veramente alla natura (e alla nostra natura) occorre una sapienza antica e sempre nuova. Vogliamo una vita più naturale?Venerdì 24 maggio 2024 ore 9 - I video poetici dei giovani: un modo nuovo di interpretare la poesia Un evento mattutino nella Grand'Aula del Liceo Alessandro Volta di Como riservato agli studenti sui nuovi modi di interpretare la poesia. ore 11 - Poesia in movimento: un ponte tra cultureL'appuntamento di apertura della XIV edizione di Europa in Versi, nell'Aula Magna dell'Università dell'Insubria di Como, metterà al centro il dialogo interculturale tra gli studenti e i poeti ospiti del Festival ore 18 - Poesia e cultura: un dialogo poetico tra Italia e CoreaA fine giornata nella sede milanese del Consolato Generale della Repubblica di Corea (Milano) l'incontro tra poeti italiani e coreani in occasione dei 140 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi.Sabato 25 maggioore 9 - La poesia e i giovani: un'espressione creativa senza confini.Entrando nel vivo del weekend, l'attenzione si sposta su creatività e sensorialità della poesia in movimento con un incontro mattutino, riservato agli studenti, nell'Aula Magna del Liceo Teresa Ciceri di Como. ore 15:30 - Poesia in movimento: un'esperienza multisensoriale.Appuntamento alla Pinacoteca Civica di Como con la poesia e i poeti protagonisti di questa edizione, con un'introduzione di Roberto Galaverni, giornalista culturale del Corriere della Sera e critico letterario, cui seguirà il Reading internazionale di poesia, con intermezzi musicali a cura del Maestro Giovanni Cantaluppi, che eseguirà musiche ispirate ai versi dei poeti, e una mostra a cura degli studenti del Liceo Artistico I.S.I.S. Carcano con opere ispirate alle poesie.Sarà presentata inoltre, in anteprima nazionale la rivista di poesia contemporanea e di critica letteraria Lyric Poetry and Poetics. Korea literary magazine. Una Finestra sulla Poesia della Corea Moderna, tradotta da Althea Volpe e edita da I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. La rivista presenta la traduzione di dieci poeti coreani contemporanei tra i più significativi nel loro Paese, ed è arricchita da un apparato di critica letteraria dove vengono riportate testimonianze di chi ha vissuto la Guerra di Corea. Un focus interessante quello riguardante lo status delle donne durante la guerra, tra abusi e violenze (riportate nei dati anche), paragonato a quello di altre recenti guerre, come quella tra Russia e Ucraina. A seguire ci sarà la Premiazione dei vincitori e finalisti del Premio di Poesia e Narrativa Europa in versi e in prosa.Domenica 26 maggio 2024ore 10:15 - Poesia in movimento: un ponte tra poesia, scienza e natura.Il consueto appuntamento del fine settimana immersi nella natura, quest'anno con la passeggiata voltiana di Camnago Volta in collaborazione con l'Associazione Sentiero dei Sogni. ore 18 - La poesia: una forma d'arte senza confini.A Villa Sormani Marzorati Uva, si conclude il weekend di Europa in Versi con un dialogo poetico tra il pubblico e i poeti con intervento di Roberto Galaverni. Martedì 28 maggio 2024ore 17 - La poesia messicana contemporanea. Incontro con il poeta, narratore, saggista Marco Antonio CamposL'appuntamento finale della XIV edizione del Festival avrà luogo nella sede milanese del Consolato Generale del Messico con protagonista il poeta, narratore e saggista Marco Antonio Campos in dialogo con Emilio Coco, poeta e traduttore.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Un update del cosiddetto “pacchetto ispettori” è stato illustrato il 21 febbraio 2023, in via Arenula, alla presenza del Ministro della Giustizia, del Vice Ministro, del capo di Gabinetto, dei vertici dei Dipartimenti del Ministero, nonché dei membri del tavolo tecnico.>> Leggi anche l'articolo: https://bit.ly/3ZqKWOt>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
Tutti i nodi vengono al pettine ed Ethereum finalmente mostra al mondo il suo vero volto. Censura, centralizzazione e vassallaggio al potere costituito. In scena ad agosto la pietra tombale sul progetto di Vitalik Buterin.Vi portiamo tra i corridoi della Surfin Bitcoin di Biarritz, dove innovazione, distribuzione e tecnologia avanguardista sono state davvero l'unico focus. In una parola: Bitcoin.There's no second best.It's showtime again!
In questo episodio Giuseppe Riefolo viene intervistato da Gaetano Pellegrini sui contenuti al centro del suo articolo intitolato: “L'analista curioso. La curiosità agita dall'analista e il processo di enactment”, pubblicato sul volume 1/2022 della Rivista di Psicoanalisi.Link per scaricare l'articolo: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-articolo_digital/giuseppe-riefolo/lanalista-curioso-la-curiosita-agita-dallanalista-e-il-processo-di-enactment-RDPS2022_1_4-3726.htmlGiuseppe Riefolo, psichiatra, è membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. Ha lavorato presso il DSM della ASL RM.1 fino al settembre 2019.. Ha collaborato con l'istituto di Psichiatria dell'Università Cattolica del S. Cuore di Roma e con quello dell'Università G. D'annunzio di Chieti dove ha insegnato presso la scuola di specializzazione in Psichiatria. Effettua seminari e supervisioni cliniche presso diversi Dipartimenti di Salute Mentale. E' presidente dell'associazione SMES-ITALIA, che si occupa di promozione sociale costituita da esperti e professionisti che lavorano in prima linea con persone senza dimora e con problemi di salute mentale. Conduce dal 2018 un “gruppo terapeutico aperto” per persone Senza Dimora, presso la Stazione Termini di Roma in collaborazione con l'associazione “Binario 95”.Ha pubblicato circa 170 articoli e 14 monografie in tema di psicoanalisi e psichiatria ed una monografia in tema di storia dell'arte (con Filippo Maria Ferro). Sul piano della ricerca si è occupato di Storia della psichiatria sia riguardo alle istituzioni manicomiali che di temi di psicopatologia classica. In questa linea con Filippo Maria Ferro ha pubblicato "Figure dell'isteria" (Metis, 1996); “Isteria e campo della dissociazione” (Borla, 2006) ed una serie di note relative a particolari personaggi della psichiatria classica quali, Sementini, Chiarugi, Clérambault.Parallelamente a temi di carattere storico, si è occupato dell'analisi dinamica delle istituzioni territoriali con il volume: "Psichiatria Prossima. La psichiatria territoriale in un'epoca di crisi" (Bollati Boringhieri, 2001) e con Giuseppe Leo, “Psicoanalisi e luoghi della riabilitazione” (Frenis Zero, 2013). Sul tema dell'uso del cinema in psicoanalisi e in psichiatria, ha pubblicato “Le visioni di uno psicoanalista” (Antigone, Torino, 2006 e 2009) e “il film di cinquanta minuti” Metis, 2015. Con Paolo Boccara sullo stesso tema ha pubblicato “Al cinema dallo psicoanalista” (Borla, 2015). Ultimamente con Paolo Boccara e Gianfranco Meterangelis ha curato il volume: “Enactment. Parola e azione in psicoanalisi” (Franco Angeli, 2019). Con Giuseppe Leo ha curato il volume “Enactment in Psychoanalysis” (Frenis Zero, 2019) recentemente (2022) pubblicato anche in italiano. Ha insegnato presso la sezione romana della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica e insegna tuttora presso la scuola di formazione Scuola Internazionale di Psicoterapia nel Setting Istituzionale di Roma.link al volume 1/2022: https://riviste.raffaellocortina.it/scheda-fascicolo_contenitore_digital/autori-vari/rivista-di-psicoanalisi-2022-1-RDPS2022_1-3722.htmlI singoli articoli e i diversi volumi della Rivista di Psicoanalisi sono disponibili al sito dell'editore riviste.raffaellocortina.itUlteriori riferimenti bibliografici:“Parsons, M.(2006). The Analyst's Countertransference to the PsychoanalyticProcess1. Int. J.Psycho-Anal., 87(5):1183-1198”“Kravis, N.(2013). The Analyst's Hatred of Analysis. Psychoanal. Q.,82(1):89-114”
Tra palco, psiche e realtà - “È cambiato tutto intorno a me; mi sono sentito più accettato dagli altri, più integrato nella società. In un termine solo: normalità, fuori da quei pregiudizi che tutti dicono di non avere. Qui ho avuto la possibilità di sentirmi nuovamente normale, una cosa semplice ma bellissima”. Questo “miracolo” è stato realizzato in un luogo di lavoro: il teatro. In Emilia Romagna infatti opera di diversi anni una rete di compagnie teatrali (più di 20) promosse dai Dipartimenti di salute mentale, e i cui attori sono persone con disturbi psichici. Ne parliamo in occasione del convegno-webinar “Teatro per la salute mentale fra cura, cultura, diritti e società. Non siamo mai scesi da Marco Cavallo” (19 e 23 novembre), organizzato dai Dipartimenti di salute mentale dell'Emilia Romagna, dall'Istituto Minguzzi e tra gli altri anche da Arte e Salute aps - che ha fatto nascere Psicoradio, media partner del convegno.....“Frequentavo un centro diurno ed è stato proprio lì che un'operatrice mi ha fatto conoscere questo mondo. Questa esperienza la sento mia”, racconta una delle attrici delle compagnie “Tabù?" e "Tambù” di Imola. “Il nostro è un magazzino di idee, dove scriviamo e recitiamo quello che scriviamo” spiega invece il regista della compagnia “Jolly” di Parma. Questa è l'unica compagnia che opera dentro una REMS – Residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza - dove sono internate le persone che hanno commesso reati, ma incapaci di intendere e di volere. Non è sempre facile, racconta, perché “a volte il teatro, come la vita, ci pone sfide e ostacoli e non sempre si è pronti o si ha voglia di mettersi in gioco. Allora nel nostro magazzino di idee facciamo una pausa e anche questo è importante”.....Tra le tante voci che sentirete - attori, registi e chi lavora fra teatro e mondo della psiche - Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, spiega che “quando parliamo di salute mentale intendiamo la promozione del potenziale umano. Anche le persone che hanno una malattia mentale possono godere di ottima salute. Quindi questo ci porta a investire in salute, attività sportive, espressive, di comunicazione, teatrale... ed è un investimento per la salute”. Inoltre, alcuni studi che verranno presentati durante il webinar, dimostreranno che facendo teatro “si acquisisce la capacità di mettersi nei panni degli altri, giocare ruoli diversi nella vita reale... con rimandi positivi anche per chi assiste agli spettacoli. Perché si sviluppa una comprensione diversa verso chi ha un disturbo mentale”.....Il nostro viaggio col teatro della salute mentale continuerà anche nelle successive puntate. Tra attori e registi, sentirete la psichiatra Ivonne Donegani; le abbiamo chiesto a cosa serve, per un Dipartimento, investire nel teatro. E poi, la domanda che in tanti (soprattutto gli scettici) si fanno: ci sono prove “scientifiche”, ricerche, che hanno indagato gli effetti del teatro per chi soffre di un disturbo psichico? Bruna Zani, ex preside della facoltà di psicologia di Bologna e oggi direttrice dell'Istituto Minguzzi ci parla, appunto di ricerche fatte dall'Università e dall'OMS.
Tra palco, psiche e realtà - “È cambiato tutto intorno a me; mi sono sentito più accettato dagli altri, più integrato nella società. In un termine solo: normalità, fuori da quei pregiudizi che tutti dicono di non avere. Qui ho avuto la possibilità di sentirmi nuovamente normale, una cosa semplice ma bellissima”. Questo “miracolo” è stato realizzato in un luogo di lavoro: il teatro. In Emilia Romagna infatti opera di diversi anni una rete di compagnie teatrali (più di 20) promosse dai Dipartimenti di salute mentale, e i cui attori sono persone con disturbi psichici. Ne parliamo in occasione del convegno-webinar “Teatro per la salute mentale fra cura, cultura, diritti e società. Non siamo mai scesi da Marco Cavallo” (19 e 23 novembre), organizzato dai Dipartimenti di salute mentale dell'Emilia Romagna, dall'Istituto Minguzzi e tra gli altri anche da Arte e Salute aps - che ha fatto nascere Psicoradio, media partner del convegno.....“Frequentavo un centro diurno ed è stato proprio lì che un'operatrice mi ha fatto conoscere questo mondo. Questa esperienza la sento mia”, racconta una delle attrici delle compagnie “Tabù?" e "Tambù” di Imola. “Il nostro è un magazzino di idee, dove scriviamo e recitiamo quello che scriviamo” spiega invece il regista della compagnia “Jolly” di Parma. Questa è l'unica compagnia che opera dentro una REMS – Residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza - dove sono internate le persone che hanno commesso reati, ma incapaci di intendere e di volere. Non è sempre facile, racconta, perché “a volte il teatro, come la vita, ci pone sfide e ostacoli e non sempre si è pronti o si ha voglia di mettersi in gioco. Allora nel nostro magazzino di idee facciamo una pausa e anche questo è importante”.....Tra le tante voci che sentirete - attori, registi e chi lavora fra teatro e mondo della psiche - Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, spiega che “quando parliamo di salute mentale intendiamo la promozione del potenziale umano. Anche le persone che hanno una malattia mentale possono godere di ottima salute. Quindi questo ci porta a investire in salute, attività sportive, espressive, di comunicazione, teatrale... ed è un investimento per la salute”. Inoltre, alcuni studi che verranno presentati durante il webinar, dimostreranno che facendo teatro “si acquisisce la capacità di mettersi nei panni degli altri, giocare ruoli diversi nella vita reale... con rimandi positivi anche per chi assiste agli spettacoli. Perché si sviluppa una comprensione diversa verso chi ha un disturbo mentale”.....Il nostro viaggio col teatro della salute mentale continuerà anche nelle successive puntate. Tra attori e registi, sentirete la psichiatra Ivonne Donegani; le abbiamo chiesto a cosa serve, per un Dipartimento, investire nel teatro. E poi, la domanda che in tanti (soprattutto gli scettici) si fanno: ci sono prove “scientifiche”, ricerche, che hanno indagato gli effetti del teatro per chi soffre di un disturbo psichico? Bruna Zani, ex preside della facoltà di psicologia di Bologna e oggi direttrice dell'Istituto Minguzzi ci parla, appunto di ricerche fatte dall'Università e dall'OMS.
A circa un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona è uscita una fiction Tv che dall'Argentina punta a conquistare un pubblico planetario. "Maradona: sogno benedetto" ripercorre la sua biografia come hanno già fatto fumetti e graphic novel. Con Alessandro BertoglioNel 2015 il Parlamento aveva fissato, poi cancellato, un tetto massimo di 35'000 dipendenti federali. Oggi ormai sono 40'000. Quali sono i Dipartimenti che hanno assunto di più e perché? A cura di Paolo RivaSabato scorso, il 13 novembre, è morto a Città del Capo Wilbur Smith, uno degli scrittori più famosi e prolifici al mondo, con 49 romanzi pubblicati, traduzioni in 30 lingue, 130 milioni di copie di libri vendute. Ce ne parla, da vero appassionato, Andreas Barella, studioso ed esperto di mitologia comparata.
Produrre idrogeno e co2 puri, da un mix composto da rifiuti solidi urbani, plastiche non riciclabili e scarti di biomasse, senza emissioni inquinanti. È quanto permette un nuovo processo sviluppato e brevettato dai ricercatori ENEA di vari Dipartimenti.L'idea parte dal seguente dato di fatto: per quanto possano apparici diversi rifiuti come le biomasse, le plastiche e altri rifiuti urbani, gli elementi di gran lunga più abbondanti nella loro composizione sono gli stessi, e cioè carbonio, idrogeno e ossigeno.Quindi a un certo punto, separato il separabile, quel che resta può finire in una specie di grande stomaco in cui tutto viene scomposto nei suoi costituenti di base, i quali poi possono essere recuperati separatamente. E tra questi il pregiatissimo idrogeno. Ospite Alberto Giaconia, Ricercatore del Dip di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili, tra gli inventori del processo.
Franco Basaglia e la Psichiatria Democratica: chi è stato e che cosa ha fatto quest'uomo per la medicina e la psichiatria?Franco Basaglia potrebbe essere definito una specie di "super eroe" della salute mentale dato che con il suo pensiero e le sue opere ha stravolto una psichiatria "vecchia", priva di attitudine scientifica ed etica, durante gli anni '60 e '70.Il suo pensiero viene storicamente assimilato al movimento, fondato da lui e dai suoi seguaci, chiamato "psichiatria democratica" che rappresenta, ancora oggi, un faro che guida gli operatori della salute mentale nella loro opera d'aiuto verso tutti coloro che soffrono di un disturbo mentale.Su Franco Basaglia e la sua legge 180 hanno scritto libri e fatto film, anche perché è stato proprio grazie a lui se venne dato il via alla chiusura dei manicomi, al rientro della psichiatria nella medicina ed alla strada per la creazione dei Dipartimenti di Salute Mentale modernamente intesi.#francobasaglia #psichiatriademocraticaIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.ISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comScoprite tutti i miei libri: https://bit.ly/2JdjocYScoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZVisitate anche il mio blog: https://www.valeriorosso.com
Biden eletto presidente e Kamala Harris vicepresidente (prima donna, nera e asio americana a ricoprire questo incarico). Trump che continua a rifiutarsi di ammettere la sconfitta e promette battaglia. 300mila voti che mancano all'appello. Cosa succede adesso? Quali saranno le prossime mosse dei protagonisti? E quali le sfide che la nuova presidenza si troverà ad affrontare nei prossimi quattro anni? Restando in Usa, parliamo anche della "causa del secolo" intentata dal Dipartimenti di Giustizia contro Google.Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/usa-cosa-succede-adesso/
La puntata della settimana è dedicata a questa seconda ondata di Covid-19. Ci siamo domandati se e come i Dipartimenti di salute mentale siano preparati e ne abbiamo discusso con Gisella Trincas, presidentessa di Unasam. .. R-estate in casa!..Ma pretendete le cure migliori Filastrocca vola e va.. del bambino rimasto in città. Chi va al mare ha vita serena e fa i castelli con la rena,..chi va ai monti fa le scalate..e prende la doccia alle cascate…..E chi i quattrini non ce li ha? Gianni Rodari..L'estate non sempre è un periodo facile; lo è stato ancora meno in questo anno così duro e particolare. I redattori di Psicoradio ricordano la loro estate, tra momenti di solitudine, passeggiate in Appennino, e appuntamenti in uffici semideserti. ..E Gisella Trincas, presidente di Unasam (Unione Nazionale Associazioni Salute Mentale) ci parla di come si sono organizzati i servizi di salute mentale sul territorio e delle difficoltà incontrate tra lockdown ed estate. “Ci sono persone che anche nel lock down sono riuscite ad avere un contatto importante e continuativo con il servizio di salute mentale, pur con le difficoltà che abbiamo vissuto tutti quanti noi. Però' in tanta parte del territorio, dove i servizi sono in maggiore difficoltà, che hanno criticità, che hanno scarsità di personale, non ci sono state certo le condizioni per mantenere un rapporto continuativo con le persone. La sofferenza maggiore c'è stata dove i servizi hanno interrotto le attività riabilitative, i gruppi di automutuo aiuto, le borse lavoro, i tirocinii. Tutto questo è stato sospeso e fatica ancora oggi ad essere ripreso, anche se da molti mesi non siamo più nella fase di lock down. Gisella Trincas evidenzia i problemi strutturali del sistema di cura dovuti a “scelte politiche istituzionali che hanno danneggiato il sistema sanitario pubblico e il sistema di salute mentale di comunità... noi chiediamo che vengano ovunque garantiti servizi che abbiano prima di tutto le risorse professionali per garantire la multi-disciplinarietà dell'intervento, e anche numericamente adeguati”. Insomma, serve investire molto in salute mentale...... solo, solo resta in città:..si sdraia al sole sul marciapiede,..se non c'è un vigile che lo vede, ..e sui battelli sottomarini fanno vela nei tombini...Quando divento presidente..faccio un decreto a tutta la gente;..“Ordinanza numero uno:..in città non resta nessuno;..ordinanza che viene poi, tutti al mare, paghiamo noi, inotre le alpi e gli appennini..son donati a tutti i bambini...Chi non rispetta il decretato va in prigione difilato”.
La puntata della settimana è dedicata a questa seconda ondata di Covid-19. Ci siamo domandati se e come i Dipartimenti di salute mentale siano preparati e ne abbiamo discusso con Gisella Trincas, presidentessa di Unasam. .. R-estate in casa!..Ma pretendete le cure migliori Filastrocca vola e va.. del bambino rimasto in città. Chi va al mare ha vita serena e fa i castelli con la rena,..chi va ai monti fa le scalate..e prende la doccia alle cascate…..E chi i quattrini non ce li ha? Gianni Rodari..L’estate non sempre è un periodo facile; lo è stato ancora meno in questo anno così duro e particolare. I redattori di Psicoradio ricordano la loro estate, tra momenti di solitudine, passeggiate in Appennino, e appuntamenti in uffici semideserti. ..E Gisella Trincas, presidente di Unasam (Unione Nazionale Associazioni Salute Mentale) ci parla di come si sono organizzati i servizi di salute mentale sul territorio e delle difficoltà incontrate tra lockdown ed estate. “Ci sono persone che anche nel lock down sono riuscite ad avere un contatto importante e continuativo con il servizio di salute mentale, pur con le difficoltà che abbiamo vissuto tutti quanti noi. Però’ in tanta parte del territorio, dove i servizi sono in maggiore difficoltà, che hanno criticità, che hanno scarsità di personale, non ci sono state certo le condizioni per mantenere un rapporto continuativo con le persone. La sofferenza maggiore c’è stata dove i servizi hanno interrotto le attività riabilitative, i gruppi di automutuo aiuto, le borse lavoro, i tirocinii. Tutto questo è stato sospeso e fatica ancora oggi ad essere ripreso, anche se da molti mesi non siamo più nella fase di lock down. Gisella Trincas evidenzia i problemi strutturali del sistema di cura dovuti a “scelte politiche istituzionali che hanno danneggiato il sistema sanitario pubblico e il sistema di salute mentale di comunità... noi chiediamo che vengano ovunque garantiti servizi che abbiano prima di tutto le risorse professionali per garantire la multi-disciplinarietà dell’intervento, e anche numericamente adeguati”. Insomma, serve investire molto in salute mentale...... solo, solo resta in città:..si sdraia al sole sul marciapiede,..se non c’è un vigile che lo vede, ..e sui battelli sottomarini fanno vela nei tombini...Quando divento presidente..faccio un decreto a tutta la gente;..“Ordinanza numero uno:..in città non resta nessuno;..ordinanza che viene poi, tutti al mare, paghiamo noi, inotre le alpi e gli appennini..son donati a tutti i bambini...Chi non rispetta il decretato va in prigione difilato”.
Scoprite il mio Blog: https://bit.ly/3lk90OMScoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZIntervento del Dr. Valerio Rosso sulla telepsichiatria e sugli interventi psichiatrici in remoto, estratto dal Webinar della Sezione Piemontese della Società Italiana di Psichiatria (SIPPIEVA, 20 Ottobre 2020).La telepsichiatria ha subito una fortissima accelerazione dalla crisi sanitaria legata alla pandemia COVID-19, per cui in molte realtà si sono iniziate delle sperimentazioni per gestire in remoto i pazienti in cura presso i Dipartimenti di Salute Mentale mediante le nuove tecnologie digitali.#telepsichiatria #psichiatriadigitaleISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comInoltre andate su Amazon a dare un’occhiata ai miei libri:“Psicobiotica” - Un nuovo modo di intendere il rapporto tra la Mente ed il Corpo….andate su: https://amzn.to/2IZwjhm“Psichiatria Rock” - 50 pensieri off line dal mio blog….andate su: https://amzn.to/2IVKKmJIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, a famigliari di pazienti ed a chiunque sia interessato alla psichiatria ed alle neuroscienze.
La trasformazione digitale della psichiatria e della salute mentale richiederà la definizione e la progettazione rapida di un ecosistema digitale dedicato.In questo video vi parlo delle tre principali aree di trasformazione che la psichiatria digitale può fornire ai moderni Dipartimenti di Salute Mentale per fornire ai cittadini nuovi strumenti per affrontare, gestire e guarire i disturbi psichiatrici nel corso dei prossimi anni '20. Telepsichiatria, Comunicazione Digitale della Salute e Terapie Digitali sono il necessario preambolo per la costituzione della "Psichiatria Aumentata", un nuovo modo di gestire la salute mentale dei cittadini maggiormente affidabile, oggettivo e misurabile, basato su Big Data, Intelligenza Artificiale e tutte le risorse delle moderne tecnologie digitali.#telepsichiatria #salutementale #psichiatriadigitaleISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, e al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comInoltre andate su Amazon a dare un’occhiata ai miei libri:“Psicobiotica” - Un nuovo modo di intendere il rapporto tra la Mente ed il Corpo….andate su: https://amzn.to/2IZwjhm“Psichiatria Rock” - 50 pensieri off line dal mio blog….andate su: https://amzn.to/2IVKKmJIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, a famigliari di pazienti ed a chiunque sia interessato alla psichiatria ed alle neuroscienze.
La trasformazione digitale della psichiatria e della salute mentale richiederà la definizione e la progettazione rapida di un ecosistema digitale dedicato.In questo video vi parlo delle tre principali aree di trasformazione che la psichiatria digitale può fornire ai moderni Dipartimenti di Salute Mentale per fornire ai cittadini nuovi strumenti per affrontare, gestire e guarire i disturbi psichiatrici nel corso dei prossimi anni '20. Telepsichiatria, Comunicazione Digitale della Salute e Terapie Digitali sono il necessario preambolo per la costituzione della "Psichiatria Aumentata", un nuovo modo di gestire la salute mentale dei cittadini maggiormente affidabile, oggettivo e misurabile, basato su Big Data, Intelligenza Artificiale e tutte le risorse delle moderne tecnologie digitali.#telepsichiatria #salutementale #psichiatriadigitaleISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, e al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comInoltre andate su Amazon a dare un’occhiata ai miei libri:“Psicobiotica” - Un nuovo modo di intendere il rapporto tra la Mente ed il Corpo….andate su: https://amzn.to/2IZwjhm“Psichiatria Rock” - 50 pensieri off line dal mio blog….andate su: https://amzn.to/2IVKKmJIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, a famigliari di pazienti ed a chiunque sia interessato alla psichiatria ed alle neuroscienze.
Nadia Borgetti "Due Punti Festival"Il tempo libero della conoscenzaIn diretta, ogni due martedì su facebook @duepuntifestivalhttps://www.facebook.com/duepuntifestival/A questa prima fase “on air”, seguiranno eventi organizzati nelle sedi universitarie del campus diGrugliasco e del complesso “Aldo Moro” a Torino, in programma per il 2021Il Festival diffuso su cibo, ecosistemi e cultura è promosso dall'Università degli Studi di Torino eorganizzato dai Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari in collaborazione con ilDipartimento di Scienze Veterinarie e quello di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne inparternariato con diversi enti, tra cui i Comuni di Grugliasco e Collegno.Si tratta di un lungo viaggio che ricercatori e cittadini vivranno assieme nei prossimi mesi,attraverso un ricco calendario di appuntamenti on line e off line.Ogni due martedì, dalle 9 del mattino alle 9 di sera la pagina Facebook del Festival si popolerà di proposte a cui partecipare in diretta o da godersi comodamente in streaming. Che ci si trovi sul divano oppure sotto un albero, in costiera Amalfitana o in pieno centro a Milano, da soli o in compagnia, sarà possibile partecipare a degustazioni guidate, giocare, dialogare con ricercatori, scrittori e produttori, lasciarsi incantare da immagini spettacolari e, ancora, farsi trascinare in letture insolite.Verranno affrontate alcune delle tematiche ambientali, sociali e culturali che ruotano intorno allaproduzione e al consumo di cibo: i molti significati che la parola sostenibilità può assumere, leprofonde ricadute che il global heating sta generando sulle filiere agroalimentari e forestali, il modo contemporaneo di concepire la relazione con gli ecosistemi di cui siamo parte attiva.Dopo la prima fase ON AIR, la prossima primavera il Festival atterrerà a Torino e a Grugliasco eda quel momento numerosi eventi ad ingresso gratuito animeranno le sedi universitarie delcampus Agrovet e del complesso Aldo Moro.Ma perché Due Punti?Perché sarà possibile incontrare due sguardi: quello degli “umanisti”, portato dai ricercatori delDipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture Moderne e quello degli “scienziati”portato dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e da quelli delDipartimento di Scienze Veterinarie.Perché si potranno conoscere due sedi universitarie: il campus di Grugliasco, con i suoi campisperimentali, prati e alberate, e il complesso Aldo Moro, struttura recentissima, collocata in pienocentro a Torino.Perché si diventerà parte di un momento di incontro tra due mondi che oggi hanno bisogno diarricchirsi a vicenda: la società civile e l'Università.«Vogliamo realizzare un contesto accogliente, innovativo e stimolante - afferma Roberta Gorra,responsabile del progetto - favorevole al dialogo e al confronto tra cittadini (di ogni età),ricercatori, intellettuali, studenti universitari, piccole imprese, cooperative e associazioni » .« Gli eventi e le attività in programma - afferma Cristiana Peano, presidente della CommissioneTerza Missione del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e ALimentari - permetteranno unincontro inter e multi disciplinare, mostrando ai cittadini e ai ricercatori come i confini della ricercae della didattica possano sfumare in un incontro tra saperi ».« Abbiamo deciso di promuovere e sostenere in qualità di partner il “Festival Due punti” perchérappresenta un'occasione di contatto e di conoscenza da parte dei cittadini con il mondo e i luoghi dell'Università, in particolare con il campus di Grugliasco, che ormai da anni ospita le facoltà di Agraria e Veterinaria, ma che presto si completerà con gli altri indirizzi scientifici e che quindidiventerà sempre di più parte integrante del tessuto cittadino – affermano il sindaco di GrugliascoRoberto Montà e l'assessore all'Ambiente Emanuele Gaito – Pensiamo sia importante che lacomunità possa vivere il campus come un luogo della città e non come un'appendice di un ente che la propria sede a Torino. Il campus è senz'altro prima di tutto luogo di formazione per i propristudenti, ma è anche, e non in secondo luogo, risorsa per la cittadinanza che, attraverso laconoscenza degli spazi e delle attività che vi vengono svolte e che saranno proposte sotto forma di appuntamenti prima “on air” e poi in presenza il prossimo anno, può condividere e apprenderenuove cose interessanti, oltre che trascorrere momenti piacevoli in base ai propri interessi. Ciauguriamo quindi che siano in tanti a seguire questa prima parte su Facebook, preparandosi allaseconda fase, prevista per il prossimo anno, quando tutti insieme potremo “vivere” il campus dipersona con iniziative coinvolgenti e divertenti, oltre che altamente formative e istruttive ».« In un momento in cui le nostre prospettive sono state stravolte dalla pandemia questo Festivaloffre la grande possibilità di cambiare punto di osservazione sulla realtà che ci circonda eavvicinare il mondo accademico al territorio - affermano il Sindaco di Collegno Francesco Cascianoe l'assessore all'Ambiente Enrico Manfredi - La Zona Ovest ha talenti e competenze importanti chevogliono aprirsi ed essere con consapevolezza patrimonio delle nostre comunità, nel segno di unagrande attenzione all'ambiente e all'ecosistema che è nostro compito e dovere proteggere evalorizzare»OrganizzatoriDipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (capofila del progetto)Dipartimento di Scienze VeterinarieDipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture ModernePartner istituzionaliScuola di Agraria e Medicina VeterinariaBiblioteca di Agraria e VeterinariaCentro Linguistico di AteneoMuseo di Scienze VeterinarieCittà di TorinoCittà di GrugliascoCittà di CollegnoCinemAmbienteGoethe InstitutAccademia di romania in RomaPAV_ Parco Arte ViventePer informazionivisita la pagina Facebook Due Punti Festival: https://www.facebook.com/duepuntifestival/visita la playlist dedicata al Festival sul canale Youtube Disafa Unito:https://www.youtube.com/watch?v=JyKMoZT6raE&list=PLrXsMSAeyRNFpLhhJnXLHBmTU7u3HPebFIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
A partire dal 16 giugno e proseguendo, ogni due martedì, fino alla prossima primavera, si tiene il Festival Due Punti - Il tempo libero della conoscenza, una serie di appuntamenti in video diretta ogni due martedì a cura dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie e quello di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne.Gli incontri si muoveranno sui temi di cibo, ecosistemi e cultura con l'obiettivo di far incontrare mondi e punti di vista diversi.Ne parliamo con Nadia Borgetti, referente per la Comunicazione del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari.
Questo 10 Ottobre 2019 si festeggia la Giornata Mondiale della Salute Mentale e in molte città italiane si organizzano gli "Open Day" per permettere alla cittadinanza di entrare liberamente nei Centri di Salute Mentale ed eventualmente richiedere un colloquio o una visita gratuita.Ansia, panico, depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, psicosi, problemi di sonno e disturbi sessuali sono tra le problematiche di salute mentale che vengono più frequentemente trattate nei Dipartimenti di Salute Mentale in Italia.#openday #salutementale #2019ISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJorVi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo podcast, al mio canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comInoltre andate su Amazon a dare un’occhiata ai miei libri:“Psicobiotica” - Un nuovo modo di intendere il rapporto tra la Mente ed il Corpo….andate su: https://amzn.to/2IZwjhm“Psichiatria Rock” - 50 pensieri off line dal mio blog….andate su: https://amzn.to/2IVKKmJ
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Il Metodo WAL (walk and learn) entra a scuola ad Assisi. La formula vincente sarà imparare in movimento. Lo dimostrano anche gli studi fatti dall'insegnante e biologa Carla Hannaford che da tempo ha confermato l’efficacia del movimento nel processo di apprendimento e nell’educazione infantile. Inserire il Metodo WAL nel programma scolastico di una Scuola Media Superiore, come ha dichiarato in un'intervista, il dottor Massimo Paggi, medico chirurgo già Direttore dei Dipartimenti di Chirurgia e Materno Infantile della Usl 2 Umbria e Assessore al Sociale di Assisi, significa aprire una porta verso il futuro, offrendo agli studenti un’opportunità unica di apprendimento, che segue i suggerimenti più accreditati a livello scientifico internazionale in fatto di prevenzione e di salute fisica, mentale e psichica. Il principio del Metodo WAL - Walk and Learn (impara e cammina) si basa sulla plasticità neurale, facoltà cerebrale che permette al cervello di auto-rigenerarsi nel tempo, anche a seguito di lesioni gravi come ictus o derivanti dall’invecchiamento. Evidenziamo che il metodo è, per le sue caratteristiche, utile anche allo sviluppo fisico e mentale dall’infanzia all’adolescenza in quanto la sua struttura integra e supera l’apprendimento istituzionale, frontale, con uno dinamico: imparo ‘meglio’ mentre mi muovo. Il Metodo WAL è stato ideato dalla dottoressa Annamaria Crespi e diventerà una scuola di formazione per operatori che si vogliano dedicare all’apprendimento dello stesso.Per contattare la d.ssa Annamaria Crespi Numero Verde: 800-561765 Email :info@walexperience.comDall'estero : +39 335Puoi seguire tutte le puntate su Spotify. Cerca alla voce podcast Un Coach in Cucina.Per contattarmi via email scrivi a: uncoachincucina@gmail.como lascia un commento su Spreaker e iTunes. Ci conto! Segui i miei contenuti anche sul canale Telegram di Un Coach in Cucina lo trovi qui: www.telegram.me/coachingincucinaIscriviti al gruppo privato Facebook https://www.facebook.com/groups/Uncoachincucina/
E' la denuncia dalla SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), che parla anche di psicofarmaci, contenzione, e delle paure di pazienti e familiari. Nella trasmissione le interviste al dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. Una persona con un disturbo psichico potrà stare meglio o peggio, essere curata più o meno bene, anche a seconda del luogo in cui vive. Lo suggeriscono i dati presentati nella 14° riunione scientifica della SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) che si è tenuta a Bologna il 18 e 19 maggio. La Siep ha rielaborato i dati del Rapporto salute Mentale del Ministero, analizzando la situazione del personale dei Dipartimenti di salute mentale. La fotografia che emerge è davvero allarmante perché evidenzia enormi differenze di condizioni tra le Regioni, e descrive un Sud che spesso non raggiunge gli standard minimi di un servizio efficiente. I Dipartimenti di Salute Mentale della Val d'Aosta, per esempio, hanno a disposizione quasi 19 medici ogni 100.000 abitanti; in Umbria per lo stesso numero di abitanti i medici sono solo 5. E siccome la psichiatria è un lavoro che dovrebbe basarsi principalmente sulla relazione, è un campo in cui le persone non possono essere sostituiti dalle tecnologie. Quindi, se non ci sono psichiatri in numero sufficiente, sostanzialmente viene a mancare la possibilità di una cura adeguata. In nove regioni italiane i DSM non garantiscono uno psichiatra ogni 10.000 abitanti, e solo Emilia Romagna, Liguria e Sicilia riescono a soddisfare gli standard di personale. “Psichiatria, KO in mezza Italia” titolava un articolo del Sole 24ore degli inizi di marzo, a cura del dott. Fabrizio Starace, commentando i dati del Ministero. In questa mappa del personale della salute mentale che vede il Sud così sfavorito, la Sicilia costituisce una eccezione: essendo anch'essa una Regione Autonoma gode di una condizione economica speciale e si colloca tra le Regioni con più personale. Una situazione così disomogenea non riguarda solo, i medici ma tutto il personale psichiatrico: in Val d'Aosta le persone impegnate nei DSM sono 109,3 ogni 100.000 abitanti, 94,6 nella provincia autonoma di Bolzano, ma nel Molise sono percentualmente solo 20,6, e in Umbria 33,6. Tutte le altre regioni del Sud Italia hanno a disposizione circa la metà del personale ogni 100.000 abitanti che opera in Val d'Aosta. Regioni come la Campania o il Molise non riescono a garantire la presenza di uno psicologo ogni 50.000 abitanti. Un altro dato interessante è quello del carico di pazienti per ciascuna persona, il cosiddetto “impegno assistenziale teorico”. Viene calcolato dividendo il numero dei pazienti presenti in un DSM per il numero dei medici (ma si può fare per ogni funzione: psicologi, infermieri, ecc.) in servizio; fornisce un risultato necessariamente teorico e impreciso ma comunque indicativo delle tendenze. Risaltano di nuovo i dati di Umbria e Molise, dove rispettivamente uno psichiatra dovrebbe assistere 319 e 245 pazienti; il minimo è costituito dai 109 pazienti della Toscana, mentre il valore medio in Italia è di 157 pazienti ogni psichiatra. Anche per gli psicologi l'impegno (teorico) è molto variabile, e va dai 146 pazienti per ciascun psicologo della p.a.di Trento, ai 1.036 pazienti che ogni psicologo dovrebbe trattare nelle Marche, con il clamoroso record dei 1.470 pazienti a testa che toccherebbero ad ogni psicologo del Molise! E' evidente che il termine “teorico” in questo caso sta a significare che ci sono migliaia di pazienti che non riusciranno mai a parlare con uno psicologo, e che vedranno i loro psichiatri solo molto molto raramente, per pochi minuti, il tempo di uno psicofarmaco somministrato in fretta, mentre una lunga coda di pazienti aspetta il suo turno. Psicoradio ha intervistato il dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. PSICOFARMACI, STIGMA, CONTENZIONE, PAURE Oltre ai numeri del personale psichiatrico, il congresso Siep di Bologna ha affrontato molte altre questioni importanti per la vita quotidiana dei pazienti. Sul tema di “trattamenti non coercitivi” - che non leghino i pazienti - gli psichiatri Giovanni Rossi e Alessio Saponaro hanno presentato i risultati di 6 anni di monitoraggio negli SPDC dell'Emilia Romagna ( i luoghi in cui vengono curate le persone con disturbi psichici in situazione di crisi). La situazione varia molto: a Modena gli standard appaiono ancora elevati, mentre è stato sottolineato il caso di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, dove non è mai stata legato nessun paziente. E mentre viene riaffermato l'obiettivo di giungere a “contenzione zero”, il monitoraggio mostra come in 6 anni (2011-2016) in Emilia-Romagna la contenzione è diminuita del 41%. “La contenzione è proibita e nessuno viene legato all'interno delle REMS, dove ci sono persone che hanno commesso reati anche molto gravi - sostiene Franco Corleone, (Commissario per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari) che ha presentato una relazione dal titolo “Mai più OPG” - non si vede perché non sia possibile smetterla negli SPDC”. Lorenza Magliano, professore di psichiatria dell'Università della Campania, ha presentato una ricerca effettuata sui medici di base di Napoli che si interroga sulle numerose conseguenze dello stigma, dei pregiudizi nei confronti dei pazienti psichiatrici. La parola “schizofrenia” evoca scenari di pericolosità e fa paura anche a loro: molti medici infatti considerano pericolosi i loro pazienti, e solo il 27%degli intervistati dichiara che è possibile instaurare con loro relazioni di fiducia. Un aspetto conseguente è che i medici di base tendono a sottovalutare i problemi fisici dei pazienti psichiatrici, attribuendo i disturbi che i pazienti denunciano alla malattia psichica, e non prendendoli in considerazione. Di conseguenza, per i pazienti psichiatrici vengono richieste dai medici di base meno analisi “comuni” (colesterolo, glicemia, ecc.). ed i pazienti psichiatrici rischiano un 50% in più di disturbi non diagnosticati. Un progetto della Regione Emilia-Romagna presentato dalla dottoressa Antonella Piazza, e realizzato assieme ad alcune associazioni di familiari e utenti, si interroga sull'appropriatezza dell'uso di antipsicotici nei disturbi schizofrenici. Una parte della ricerca ha indagato il tema delle paure. I pazienti temono che una volta che viene prescritto loro uno psicofarmaco, non lo smetteranno mai; altri temono di diventarne dipendenti. Contemporaneamente, però, c'è anche chi denuncia la paura che gli psicofarmaci possano far perdere una parte importante di se stessi, della propria identità, di cui la sofferenza costituisce una parte rilevante, anche se problematica. “E' vero. – conferma Morena, psicoredattrice - Io sento le voci da quando sono bambina, e durante la mia vita le voci mi hanno anche aiutato. All'inizio, quando mi hanno dato dosi massicce di psicofarmaci, forse perché non le sentissi più, ho avuto paura: di perdere una parte di me, di non essere più io. Di sentirmi più sola, più vulnerabile”. La ricerca ci dice che per i familiari dei pazienti, invece, i timori più presenti sono due: la paura di un decadimento cognitivo, di un intorpidimento della prontezza e dell'intelligenza, e quella del forte ingrassamento provocato dagli antipsicotici, con i conseguenti problemi di salute fisica. Queste paure, secondo la ricerca, sono aggravate dal fatto che i medici tendono a non ascoltare davvero quello che dicono pazienti e familiari quando esprimono un timore o si lamentano di un effetto secondario. A proposito dell'uso degli psicofarmaci, secondo la dottoressa Piazza sono gli stessi psichiatri a denunciare la mancanza di una formazione adeguata: nel corso degli studi viene loro insegnato a scegliere e dosare gli psicofarmaci, ma non a diminuirli o a toglierli. Possiamo pensare che questa lacuna nella formazione in psichiatria sia il lascito di una cultura che per troppo tempo ha considerato la malattia psichica una specie di condanna incurabile, e non ha creduto nella possibilità di un miglioramento, di una evoluzione né tantomeno di una recovery. Per fortuna, molte realtà stanno dimostrando con i fatti che queste concezioni del disturbo psichico sono antiche, sbagliate e ignoranti.
E' la denuncia dalla SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), che parla anche di psicofarmaci, contenzione, e delle paure di pazienti e familiari. Nella trasmissione le interviste al dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. Una persona con un disturbo psichico potrà stare meglio o peggio, essere curata più o meno bene, anche a seconda del luogo in cui vive. Lo suggeriscono i dati presentati nella 14° riunione scientifica della SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) che si è tenuta a Bologna il 18 e 19 maggio. La Siep ha rielaborato i dati del Rapporto salute Mentale del Ministero, analizzando la situazione del personale dei Dipartimenti di salute mentale. La fotografia che emerge è davvero allarmante perché evidenzia enormi differenze di condizioni tra le Regioni, e descrive un Sud che spesso non raggiunge gli standard minimi di un servizio efficiente. I Dipartimenti di Salute Mentale della Val d'Aosta, per esempio, hanno a disposizione quasi 19 medici ogni 100.000 abitanti; in Umbria per lo stesso numero di abitanti i medici sono solo 5. E siccome la psichiatria è un lavoro che dovrebbe basarsi principalmente sulla relazione, è un campo in cui le persone non possono essere sostituiti dalle tecnologie. Quindi, se non ci sono psichiatri in numero sufficiente, sostanzialmente viene a mancare la possibilità di una cura adeguata. In nove regioni italiane i DSM non garantiscono uno psichiatra ogni 10.000 abitanti, e solo Emilia Romagna, Liguria e Sicilia riescono a soddisfare gli standard di personale. “Psichiatria, KO in mezza Italia” titolava un articolo del Sole 24ore degli inizi di marzo, a cura del dott. Fabrizio Starace, commentando i dati del Ministero. In questa mappa del personale della salute mentale che vede il Sud così sfavorito, la Sicilia costituisce una eccezione: essendo anch’essa una Regione Autonoma gode di una condizione economica speciale e si colloca tra le Regioni con più personale. Una situazione così disomogenea non riguarda solo, i medici ma tutto il personale psichiatrico: in Val d’Aosta le persone impegnate nei DSM sono 109,3 ogni 100.000 abitanti, 94,6 nella provincia autonoma di Bolzano, ma nel Molise sono percentualmente solo 20,6, e in Umbria 33,6. Tutte le altre regioni del Sud Italia hanno a disposizione circa la metà del personale ogni 100.000 abitanti che opera in Val d’Aosta. Regioni come la Campania o il Molise non riescono a garantire la presenza di uno psicologo ogni 50.000 abitanti. Un altro dato interessante è quello del carico di pazienti per ciascuna persona, il cosiddetto “impegno assistenziale teorico”. Viene calcolato dividendo il numero dei pazienti presenti in un DSM per il numero dei medici (ma si può fare per ogni funzione: psicologi, infermieri, ecc.) in servizio; fornisce un risultato necessariamente teorico e impreciso ma comunque indicativo delle tendenze. Risaltano di nuovo i dati di Umbria e Molise, dove rispettivamente uno psichiatra dovrebbe assistere 319 e 245 pazienti; il minimo è costituito dai 109 pazienti della Toscana, mentre il valore medio in Italia è di 157 pazienti ogni psichiatra. Anche per gli psicologi l’impegno (teorico) è molto variabile, e va dai 146 pazienti per ciascun psicologo della p.a.di Trento, ai 1.036 pazienti che ogni psicologo dovrebbe trattare nelle Marche, con il clamoroso record dei 1.470 pazienti a testa che toccherebbero ad ogni psicologo del Molise! E’ evidente che il termine “teorico” in questo caso sta a significare che ci sono migliaia di pazienti che non riusciranno mai a parlare con uno psicologo, e che vedranno i loro psichiatri solo molto molto raramente, per pochi minuti, il tempo di uno psicofarmaco somministrato in fretta, mentre una lunga coda di pazienti aspetta il suo turno. Psicoradio ha intervistato il dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. PSICOFARMACI, STIGMA, CONTENZIONE, PAURE Oltre ai numeri del personale psichiatrico, il congresso Siep di Bologna ha affrontato molte altre questioni importanti per la vita quotidiana dei pazienti. Sul tema di “trattamenti non coercitivi” - che non leghino i pazienti - gli psichiatri Giovanni Rossi e Alessio Saponaro hanno presentato i risultati di 6 anni di monitoraggio negli SPDC dell’Emilia Romagna ( i luoghi in cui vengono curate le persone con disturbi psichici in situazione di crisi). La situazione varia molto: a Modena gli standard appaiono ancora elevati, mentre è stato sottolineato il caso di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, dove non è mai stata legato nessun paziente. E mentre viene riaffermato l’obiettivo di giungere a “contenzione zero”, il monitoraggio mostra come in 6 anni (2011-2016) in Emilia-Romagna la contenzione è diminuita del 41%. “La contenzione è proibita e nessuno viene legato all’interno delle REMS, dove ci sono persone che hanno commesso reati anche molto gravi - sostiene Franco Corleone, (Commissario per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari) che ha presentato una relazione dal titolo “Mai più OPG” - non si vede perché non sia possibile smetterla negli SPDC”. Lorenza Magliano, professore di psichiatria dell'Università della Campania, ha presentato una ricerca effettuata sui medici di base di Napoli che si interroga sulle numerose conseguenze dello stigma, dei pregiudizi nei confronti dei pazienti psichiatrici. La parola “schizofrenia” evoca scenari di pericolosità e fa paura anche a loro: molti medici infatti considerano pericolosi i loro pazienti, e solo il 27%degli intervistati dichiara che è possibile instaurare con loro relazioni di fiducia. Un aspetto conseguente è che i medici di base tendono a sottovalutare i problemi fisici dei pazienti psichiatrici, attribuendo i disturbi che i pazienti denunciano alla malattia psichica, e non prendendoli in considerazione. Di conseguenza, per i pazienti psichiatrici vengono richieste dai medici di base meno analisi “comuni” (colesterolo, glicemia, ecc.). ed i pazienti psichiatrici rischiano un 50% in più di disturbi non diagnosticati. Un progetto della Regione Emilia-Romagna presentato dalla dottoressa Antonella Piazza, e realizzato assieme ad alcune associazioni di familiari e utenti, si interroga sull’appropriatezza dell’uso di antipsicotici nei disturbi schizofrenici. Una parte della ricerca ha indagato il tema delle paure. I pazienti temono che una volta che viene prescritto loro uno psicofarmaco, non lo smetteranno mai; altri temono di diventarne dipendenti. Contemporaneamente, però, c’è anche chi denuncia la paura che gli psicofarmaci possano far perdere una parte importante di se stessi, della propria identità, di cui la sofferenza costituisce una parte rilevante, anche se problematica. “E’ vero. – conferma Morena, psicoredattrice - Io sento le voci da quando sono bambina, e durante la mia vita le voci mi hanno anche aiutato. All’inizio, quando mi hanno dato dosi massicce di psicofarmaci, forse perché non le sentissi più, ho avuto paura: di perdere una parte di me, di non essere più io. Di sentirmi più sola, più vulnerabile”. La ricerca ci dice che per i familiari dei pazienti, invece, i timori più presenti sono due: la paura di un decadimento cognitivo, di un intorpidimento della prontezza e dell’intelligenza, e quella del forte ingrassamento provocato dagli antipsicotici, con i conseguenti problemi di salute fisica. Queste paure, secondo la ricerca, sono aggravate dal fatto che i medici tendono a non ascoltare davvero quello che dicono pazienti e familiari quando esprimono un timore o si lamentano di un effetto secondario. A proposito dell’uso degli psicofarmaci, secondo la dottoressa Piazza sono gli stessi psichiatri a denunciare la mancanza di una formazione adeguata: nel corso degli studi viene loro insegnato a scegliere e dosare gli psicofarmaci, ma non a diminuirli o a toglierli. Possiamo pensare che questa lacuna nella formazione in psichiatria sia il lascito di una cultura che per troppo tempo ha considerato la malattia psichica una specie di condanna incurabile, e non ha creduto nella possibilità di un miglioramento, di una evoluzione né tantomeno di una recovery. Per fortuna, molte realtà stanno dimostrando con i fatti che queste concezioni del disturbo psichico sono antiche, sbagliate e ignoranti.
E' la denuncia dalla SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica), che parla anche di psicofarmaci, contenzione, e delle paure di pazienti e familiari. Nella trasmissione le interviste al dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. Una persona con un disturbo psichico potrà stare meglio o peggio, essere curata più o meno bene, anche a seconda del luogo in cui vive. Lo suggeriscono i dati presentati nella 14° riunione scientifica della SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) che si è tenuta a Bologna il 18 e 19 maggio. La Siep ha rielaborato i dati del Rapporto salute Mentale del Ministero, analizzando la situazione del personale dei Dipartimenti di salute mentale. La fotografia che emerge è davvero allarmante perché evidenzia enormi differenze di condizioni tra le Regioni, e descrive un Sud che spesso non raggiunge gli standard minimi di un servizio efficiente. I Dipartimenti di Salute Mentale della Val d'Aosta, per esempio, hanno a disposizione quasi 19 medici ogni 100.000 abitanti; in Umbria per lo stesso numero di abitanti i medici sono solo 5. E siccome la psichiatria è un lavoro che dovrebbe basarsi principalmente sulla relazione, è un campo in cui le persone non possono essere sostituiti dalle tecnologie. Quindi, se non ci sono psichiatri in numero sufficiente, sostanzialmente viene a mancare la possibilità di una cura adeguata. In nove regioni italiane i DSM non garantiscono uno psichiatra ogni 10.000 abitanti, e solo Emilia Romagna, Liguria e Sicilia riescono a soddisfare gli standard di personale. “Psichiatria, KO in mezza Italia” titolava un articolo del Sole 24ore degli inizi di marzo, a cura del dott. Fabrizio Starace, commentando i dati del Ministero. In questa mappa del personale della salute mentale che vede il Sud così sfavorito, la Sicilia costituisce una eccezione: essendo anch’essa una Regione Autonoma gode di una condizione economica speciale e si colloca tra le Regioni con più personale. Una situazione così disomogenea non riguarda solo, i medici ma tutto il personale psichiatrico: in Val d’Aosta le persone impegnate nei DSM sono 109,3 ogni 100.000 abitanti, 94,6 nella provincia autonoma di Bolzano, ma nel Molise sono percentualmente solo 20,6, e in Umbria 33,6. Tutte le altre regioni del Sud Italia hanno a disposizione circa la metà del personale ogni 100.000 abitanti che opera in Val d’Aosta. Regioni come la Campania o il Molise non riescono a garantire la presenza di uno psicologo ogni 50.000 abitanti. Un altro dato interessante è quello del carico di pazienti per ciascuna persona, il cosiddetto “impegno assistenziale teorico”. Viene calcolato dividendo il numero dei pazienti presenti in un DSM per il numero dei medici (ma si può fare per ogni funzione: psicologi, infermieri, ecc.) in servizio; fornisce un risultato necessariamente teorico e impreciso ma comunque indicativo delle tendenze. Risaltano di nuovo i dati di Umbria e Molise, dove rispettivamente uno psichiatra dovrebbe assistere 319 e 245 pazienti; il minimo è costituito dai 109 pazienti della Toscana, mentre il valore medio in Italia è di 157 pazienti ogni psichiatra. Anche per gli psicologi l’impegno (teorico) è molto variabile, e va dai 146 pazienti per ciascun psicologo della p.a.di Trento, ai 1.036 pazienti che ogni psicologo dovrebbe trattare nelle Marche, con il clamoroso record dei 1.470 pazienti a testa che toccherebbero ad ogni psicologo del Molise! E’ evidente che il termine “teorico” in questo caso sta a significare che ci sono migliaia di pazienti che non riusciranno mai a parlare con uno psicologo, e che vedranno i loro psichiatri solo molto molto raramente, per pochi minuti, il tempo di uno psicofarmaco somministrato in fretta, mentre una lunga coda di pazienti aspetta il suo turno. Psicoradio ha intervistato il dottor Fabrizio Starace, presidente della Siep, e a Teresa di Fiandra, tecnico del Ministero della Salute. PSICOFARMACI, STIGMA, CONTENZIONE, PAURE Oltre ai numeri del personale psichiatrico, il congresso Siep di Bologna ha affrontato molte altre questioni importanti per la vita quotidiana dei pazienti. Sul tema di “trattamenti non coercitivi” - che non leghino i pazienti - gli psichiatri Giovanni Rossi e Alessio Saponaro hanno presentato i risultati di 6 anni di monitoraggio negli SPDC dell’Emilia Romagna ( i luoghi in cui vengono curate le persone con disturbi psichici in situazione di crisi). La situazione varia molto: a Modena gli standard appaiono ancora elevati, mentre è stato sottolineato il caso di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, dove non è mai stata legato nessun paziente. E mentre viene riaffermato l’obiettivo di giungere a “contenzione zero”, il monitoraggio mostra come in 6 anni (2011-2016) in Emilia-Romagna la contenzione è diminuita del 41%. “La contenzione è proibita e nessuno viene legato all’interno delle REMS, dove ci sono persone che hanno commesso reati anche molto gravi - sostiene Franco Corleone, (Commissario per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari) che ha presentato una relazione dal titolo “Mai più OPG” - non si vede perché non sia possibile smetterla negli SPDC”. Lorenza Magliano, professore di psichiatria dell'Università della Campania, ha presentato una ricerca effettuata sui medici di base di Napoli che si interroga sulle numerose conseguenze dello stigma, dei pregiudizi nei confronti dei pazienti psichiatrici. La parola “schizofrenia” evoca scenari di pericolosità e fa paura anche a loro: molti medici infatti considerano pericolosi i loro pazienti, e solo il 27%degli intervistati dichiara che è possibile instaurare con loro relazioni di fiducia. Un aspetto conseguente è che i medici di base tendono a sottovalutare i problemi fisici dei pazienti psichiatrici, attribuendo i disturbi che i pazienti denunciano alla malattia psichica, e non prendendoli in considerazione. Di conseguenza, per i pazienti psichiatrici vengono richieste dai medici di base meno analisi “comuni” (colesterolo, glicemia, ecc.). ed i pazienti psichiatrici rischiano un 50% in più di disturbi non diagnosticati. Un progetto della Regione Emilia-Romagna presentato dalla dottoressa Antonella Piazza, e realizzato assieme ad alcune associazioni di familiari e utenti, si interroga sull’appropriatezza dell’uso di antipsicotici nei disturbi schizofrenici. Una parte della ricerca ha indagato il tema delle paure. I pazienti temono che una volta che viene prescritto loro uno psicofarmaco, non lo smetteranno mai; altri temono di diventarne dipendenti. Contemporaneamente, però, c’è anche chi denuncia la paura che gli psicofarmaci possano far perdere una parte importante di se stessi, della propria identità, di cui la sofferenza costituisce una parte rilevante, anche se problematica. “E’ vero. – conferma Morena, psicoredattrice - Io sento le voci da quando sono bambina, e durante la mia vita le voci mi hanno anche aiutato. All’inizio, quando mi hanno dato dosi massicce di psicofarmaci, forse perché non le sentissi più, ho avuto paura: di perdere una parte di me, di non essere più io. Di sentirmi più sola, più vulnerabile”. La ricerca ci dice che per i familiari dei pazienti, invece, i timori più presenti sono due: la paura di un decadimento cognitivo, di un intorpidimento della prontezza e dell’intelligenza, e quella del forte ingrassamento provocato dagli antipsicotici, con i conseguenti problemi di salute fisica. Queste paure, secondo la ricerca, sono aggravate dal fatto che i medici tendono a non ascoltare davvero quello che dicono pazienti e familiari quando esprimono un timore o si lamentano di un effetto secondario. A proposito dell’uso degli psicofarmaci, secondo la dottoressa Piazza sono gli stessi psichiatri a denunciare la mancanza di una formazione adeguata: nel corso degli studi viene loro insegnato a scegliere e dosare gli psicofarmaci, ma non a diminuirli o a toglierli. Possiamo pensare che questa lacuna nella formazione in psichiatria sia il lascito di una cultura che per troppo tempo ha considerato la malattia psichica una specie di condanna incurabile, e non ha creduto nella possibilità di un miglioramento, di una evoluzione né tantomeno di una recovery. Per fortuna, molte realtà stanno dimostrando con i fatti che queste concezioni del disturbo psichico sono antiche, sbagliate e ignoranti.
In questo numero parliamo di - Terrorismo e rischi di guerra, come continuare a vivere la vita di tutti i giorni senza farsi condizionare dalla paura e dagli isterismi... - RELAZIONE DI SINTESI SULLE ATTIVITA' SVOLTE DA ASL DI MILANO PER LA REALIZZAZIONE DI EXPO 2015. I numeri delle attività svolte dai Dipartimenti ...continua a leggere "Podcast Diario Prevenzione – Ambiente Lavoro Salute – 24 novembre 2015 – Puntata n° 32"
L'evento inizia con il saluto della professoressa Gabriella Piccinni a nome dei Direttori dei due Dipartimenti e dell'Ateneo senese.
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