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Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 63: "Il sangue del patto" - Esodo 24

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Oct 9, 2024 34:05


"Il sangue del patto" - Esodo 24 #chiesariformatafiladelfia #esodoRev. Michael Brown - 23 aprile 2023guarda il sermone qui: https://youtu.be/vs6vmvxzKzEEsodo 24: Mosè risale sul monte Sinai 1Poi Dio disse a Mosè: «Sali verso il Signore, tu e Aaronne, Nadab e Abiu, e settanta degli anziani d'Israele, e adorate da lontano; 2poi Mosè solo avanzerà verso il Signore; ma gli altri non si avvicineranno e neppure il popolo salirà con lui». 3Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le leggi; e tutto il popolo rispose a una voce e disse: «Noi faremo tutte le cose che il Signore ha dette». 4Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Poi si alzò la mattina presto e costruì ai piedi del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù d'Israele. 5Mandò dei giovani israeliti a offrire olocausti e a immolare tori come sacrifici di riconoscenza al Signore. 6Mosè prese metà del sangue e la mise in catini; l'altra metà la sparse sull'altare. 7Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del popolo, il quale disse: «Noi faremo tutto quello che il Signore ha detto e ubbidiremo». 8Allora Mosè prese il sangue, ne asperse il popolo e disse: «Ecco il sangue del patto che il Signore ha fatto con voi sul fondamento di tutte queste parole». 9Poi Mosè e Aaronne, Nadab e Abiu e settanta degli anziani d'Israele salirono 10e videro il Dio d'Israele. Sotto i suoi piedi vi era come un pavimento lavorato in trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso. 11Ma egli non stese la sua mano contro quegli eletti dei figli d'Israele; anzi essi videro Dio, e mangiarono e bevvero. 12Il Signore disse a Mosè: «Sali da me sul monte e fèrmati qui; io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritto, perché siano insegnati ai figli d'Israele». 13Mosè dunque si alzò con Giosuè suo aiutante; Mosè salì sul monte di Dio 14e disse agli anziani: «Aspettateci qui, finché non torneremo da voi. Aaronne e Cur sono con voi; chiunque abbia qualche problema si rivolga a loro». 15Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoprì il monte. 16La gloria del Signore rimase sul monte Sinai e la nuvola lo coprì per sei giorni. Il settimo giorno il Signore chiamò Mosè di mezzo alla nuvola. 17Ai figli d'Israele la gloria del Signore appariva come un fuoco divorante sulla cima del monte. 18Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; Mosè rimase sul monte quaranta giorni e quaranta notti.

Bibbia in Podcast
Numeri, Capitolo 20

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Jul 30, 2024 7:09


Morte di Miriam. Le acque di Meriba. Il comando di Dio e il peccato di Mosè. Il re di Edom rifiuta di lasciar passare Israele. Morte di Aaronne.

Bibbia in Podcast
Numeri, Capitolo 17

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Jul 25, 2024 3:31


Conferma della chiamata divina di Aaronne.

Bibbia in Podcast
Numeri, Capitolo 16

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Jul 24, 2024 11:27


Kore si ribella contro Mosè ed Aaronne. Giudizio di Dio contro Kore e i suoi. Israele si ribella contro Mosè ed Aaronne.

Bibbia in Podcast
Numeri, Capitolo 12

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Jul 18, 2024 4:01


Rimostrazione di Miriam e di Aaronne. Miriam colpita dalla lebbra.

Bibbia in Podcast
Numeri, Capitolo 6

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Jul 10, 2024 6:22


Legge del nazireato. La benedizione di Aaronne e dei suoi figli.

Bibbia in Podcast
Esodo, Capitolo 6

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Apr 8, 2024 7:03


L'Eterno rinnova la promessa di liberare il suo popolo. Genealogia di Mosè e di Aaronne.

Bibbia in Podcast
Esodo, Capitolo 4

Bibbia in Podcast

Play Episode Listen Later Apr 4, 2024 7:45


Dio dà a Mosè il potere di fare prodigi. Aaronne come portavoce di Mosè. Mosè ritorna in Egitto. La circoncisione del figlio di Mosè. Israele riconosce che Dio li ha visitati.

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 43: "Il solo vero Dio: Il primo Comandamento" - Esodo 19:10-20:3

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Nov 14, 2023 27:00


Episodio 43: Il Primo Comandamento - Esodo 19:10-20:3Il pastore Mike inizia una serie sui 10 comandamenti. In questo sermone spiega come Dio definisce l'idolatria e perché ci comanda di non praticarla. Il primo comandamento ci ricorda che gli idoli del nostro cuore non possono salvarci."Il solo vero Dio: Il Primo Comandamento" - Esodo 19:10-20:3 Reverendo Michael Brown, 2 ottobre 2022 10Allora il Signore disse a Mosè: «Va' dal popolo, santificalo oggi e domani; fa' che si lavi le vesti. 11Siano pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno il Signore scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai. 12Tu fisserai tutto intorno dei limiti al popolo, e dirai: “Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne i fianchi. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. 13Nessuna mano dovrà toccare il colpevole: questo sarà lapidato o trafitto con frecce; animale o uomo che sia, non dovrà vivere!” Quando il corno suonerà a distesa, allora essi potranno salire sul monte». 14E Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti. 15 Mosè disse al popolo: «Siate pronti fra tre giorni; non avvicinatevi a donna».16Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di tromba. Tutto il popolo che era nell'accampamento tremò. 17 Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte. 18Il monte Sinai era tutto fumante, perché il Signore vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte.19Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. 20Il Signore dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte, e Mosè vi salì.21Il Signore disse a Mosè: «Scendi, avverti solennemente il popolo di non fare irruzione verso il Signore per guardare, altrimenti molti di loro periranno. 22Anche i sacerdoti che si avvicinano al Signore, si santifichino, affinché il Signore non si avventi contro di loro». 23Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce lo hai vietato dicendo: “Fissa dei limiti intorno al monte, e santificalo”». 24Ma il Signore gli disse: «Va', scendi; poi risalirai insieme ad Aaronne. Ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso il Signore, affinché egli non si avventi contro di loro». 25Mosè scese verso il popolo e glielo disse. 1Allora Dio pronunciò tutte queste parole:2«Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.3Non avere altri dèi oltre a me.

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 42: "Il mio patto e il mio popolo" - Esodo 19:1-9

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Nov 7, 2023 30:36


"Il mio patto e il mio popolo" - Esodo 19:1-9Reverendo Michael Brown, 18 settembre 2022 #chiesariformatafiladelfiaEsodo 19:1-9Patto sul monte Sinai 1Nel primo giorno del terzo mese, da quando furono usciti dal paese d'Egitto, i figli d'Israele giunsero al deserto del Sinai. 2Partiti da Refidim, giunsero al deserto del Sinai e si accamparono nel deserto; qui Israele si accampò di fronte al monte. 3Mosè salì verso Dio e il Signore lo chiamò dal monte dicendo: «Parla così alla casa di Giacobbe e annuncia questo ai figli d'Israele: 4“Voi avete visto quello che ho fatto agli Egiziani e come vi ho portato sopra ali d'aquila e vi ho condotti a me. 5Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; 6e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”. Queste sono le parole che dirai ai figli d'Israele». 7Allora Mosè venne, chiamò gli anziani del popolo ed espose loro tutte queste parole che il Signore gli aveva ordinato di dire. 8Tutto il popolo rispose concordemente e disse: «Noi faremo tutto quello che il Signore ha detto». E Mosè riferì al Signore le parole del popolo. 9Il Signore disse a Mosè: «Ecco, io verrò a te in una fitta nuvola, affinché il popolo oda quando io parlerò con te, e ti presti fede per sempre». E Mosè riferì al Signore le parole del popolo. 10Allora il Signore disse a Mosè: «Va' dal popolo, santificalo oggi e domani; fa' che si lavi le vesti. 11Siano pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno il Signore scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai. 12Tu fisserai tutto intorno dei limiti al popolo, e dirai: “Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne i fianchi. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. 13Nessuna mano dovrà toccare il colpevole: questo sarà lapidato o trafitto con frecce; animale o uomo che sia, non dovrà vivere!” Quando il corno suonerà a distesa, allora essi potranno salire sul monte». 14E Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti. 15Mosè disse al popolo: «Siate pronti fra tre giorni; non avvicinatevi a donna». 16Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di tromba. Tutto il popolo che era nell'accampamento tremò. 17Mosè fece uscire il popolo dall'accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte. 18Il monte Sinai era tutto fumante, perché il Signore vi era disceso in mezzo al fuoco; il fumo saliva come il fumo di una fornace, e tutto il monte tremava forte. 19Il suono della tromba si faceva sempre più forte; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce. 20Il Signore dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte, e Mosè vi salì. 21Il Signore disse a Mosè: «Scendi, avverti solennemente il popolo di non fare irruzione verso il Signore per guardare, altrimenti molti di loro periranno. 22Anche i sacerdoti che si avvicinano al Signore, si santifichino, affinché il Signore non si avventi contro di loro». 23Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce lo hai vietato dicendo: “Fissa dei limiti intorno al monte, e santificalo”». 24Ma il Signore gli disse: «Va', scendi; poi risalirai insieme ad Aaronne. Ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso il Signore, affinché egli non si avventi contro di loro». 25Mosè scese verso il popolo e glielo disse.

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 38: "Il Signore è la mia bandiera" - Esodo 17:8-16

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Mar 14, 2023 28:13


"Il Signore è la mia bandiera" - Esodo 17:8-16Reverendo Michael Brown, 26 giugno 2022.Chiesa Riformata Filadelfia Esodo 17:8-168Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim. 9E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano». 10Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle. 11E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. 12Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. 13E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada. 14Il Signore disse a Mosè: «Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa' sapere a Giosuè che io cancellerò interamente sotto il cielo la memoria di Amalec». 15Allora Mosè costruì un altare che chiamò «il Signore è la mia bandiera»; e disse: 16«Una mano s'è alzata contro il trono del Signore, perciò il Signore farà guerra ad Amalec di generazione in generazione».

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 36: "Il pane dal cielo" - Esodo 16

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Mar 10, 2023 40:35


"Il pane dal cielo" - Esodo 16Rev. Michael Brown,12 giugno 2022Chiesa Riformata FiladelfiaEsodo 16Le quaglie e la manna 1Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» 4Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno». 6Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8E Mosè disse: «Vedrete la gloria del Signore quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il Signore ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il Signore». 9Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha udito i vostri mormorii”». 10Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del Signore apparire nella nuvola. 11E il Signore disse a Mosè: 12«Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il Signore, il vostro Dio”». 6Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. Quanto a noi, che cosa siamo perché tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva. 22Il sesto giorno raccolsero il doppio di quel pane: due omer per ciascuno. Tutti i capi della comunità vennero a dirlo a Mosè. 23Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il Signore: “Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro al Signore; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani”». 24Essi dunque lo misero da parte fino all'indomani, come Mosè aveva ordinato, e quello non imputridì e non fu infestato dai vermi. 25Mosè disse: «Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro al Signore; oggi non ne troverete nei campi. 26Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà». 27Il settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28Allora il Signore disse a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 29Guardate che il Signore vi ha dato il sabato. Per questo, il sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni. Perciò ognuno stia dov'è,mormoriate contro di noi?» 8E Mosè disse: «Vedrete la gloria del Signore quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il Signore ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il Signore». 9Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha udito i vostri mormorii”». 10Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del Signore apparire nella nuvola. 11E il Signore disse a Mosè: 12«Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il Signore, il vostro Dio”».nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno».

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 34: "Il canto della salvezza" - Esodo 15:1-21

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Mar 9, 2023 33:21


"Il canto della salvezza" - Esodo 15:1-21Reverendo Michael Brown, 15 maggio 2022Chiesa Riformata FiladelfiaEsodo 15:1-211Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico al Signore: «Io canterò al Signore, perché è sommamente glorioso; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. 2Il Signore è la mia forza e l'oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorificherò, è il Dio di mio padre, io lo esalterò. 3Il Signore è un guerriero, il suo nome è il Signore. 4Egli ha gettato in mare i carri del faraone, e il suo esercito; e i suoi migliori condottieri sono stati sommersi nel mar Rosso. 5Gli abissi li ricoprono; sono andati a fondo come una pietra. 6La tua destra, o Signore, è ammirevole per la sua forza. La tua destra, o Signore, schiaccia i nemici. 7Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci i tuoi avversari; tu scateni la tua ira, essa li consuma come stoppia. 8Al soffio delle tue narici le acque si sono ammucchiate, le onde si sono rizzate come un muro, i flutti si sono fermati nel cuore del mare. 9Il nemico diceva: “Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, io mi sazierò di loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà”; 10ma tu hai soffiato il tuo vento e il mare li ha sommersi; sono affondati come piombo in acque profonde. 11Chi è pari a te fra gli dèi, o Signore? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo, degno di lode, operatore di prodigi? 12Tu hai steso la destra, la terra li ha ingoiati. 13Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l'hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora. 14I popoli lo hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia. 15Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. 16Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Signore, sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato. 17Tu li introdurrai e li pianterai sul monte che ti appartiene, nel luogo che hai preparato, o Signore, per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. 18Il Signore regnerà per sempre, in eterno». 19Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico quando i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono nel mare, e il Signore fece ritornare su di loro le acque del mare, ma i figli d'Israele camminarono sulla terra asciutta in mezzo al mare. 20Allora Miriam, la profetessa, sorella di Aaronne, prese in mano il timpano e tutte le donne uscirono dietro a lei, con timpani e danze. 21E Miriam rispondeva: «Cantate al Signore, perché è sommamente glorioso: ha precipitato in mare cavallo e cavaliere».

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Un bicchiere mezzo vuoto | 19 Febbraio 2023 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 19, 2023


Quando pensi alla tua vita, pensi ad un bicchiere mezzo pieno, o a uno mezzo vuoto? E come credente, cosa ti aspetti che faccia Dio? Che forse lo riempia? Lo farà... ma non attraverso le opere del mondo. Non ora, ma alla fine. Ma quando tornerà il Figlio.---Predicatore: Marco Delle Monache CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiNei miei trenta anni di servizio come pastore di questa e di altre chiese uno degli aspetti con cui mi sono sempre dovuto confrontare era la frustrazione.Di quale frustrazione sto parlando? No, non quella della crescita della chiesa in senso di numeri.Vivendo in un piccolo centro di una provincia poco popolata e mal collegata e in generale “refrattaria” alle novità sapevo da subito che la chiesa locale non sarebbe mai stata di centinaia, ma piuttosto di decine... e poche decine.Vi faccio vedere fisicamente la cosa per cui ero frustrato:Questa è l'immagine perfetta che la rappresenta: un bicchiere mezzo vuoto.La frustrazione era di vedere come molte persone avrebbero potuto essere felici se solo avessero accettato di muoversi da dove erano. Se avessero smesso di comportarsi come bambini, di avere il complesso di Calimero (quello che dice ce l'hanno tutti con me perché sono piccolo e nero) ma avessero guardato avanti, vedendo le benedizioni e non gli ostacoli, vedendo la metà piena del bicchiere e non la vuota, e avessero accettato il cambiamento, senza cercare di utilizzare i vecchi metodi del mondo.Devo dire che questa frustrazione continua ancora...perché, in fondo, anche io tendo ad essere così,a vedere ciò che manca e non ciò che c'è già.Meno male che, leggendo la Bibbia ho trovato solidi “compagni di sventura”;da Mosè fino a Paolo.Ed è proprio ad Mosè che voglio partire:“Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il Signore è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. Domattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il Signore. “ (Esodo 16:6-7 a)Con queste parole, Mosè anticipò il miracolo della manna che il Signore stava per fare a pro del popolo uscito dall'Egitto. Che strano, non trovate, che Mosè debba dire al popolo che  "questa sera" vedranno la gloria del Signore? Come mai dice così, se già avevano visto il Signore in azione  più volte, sia nelle dieci piaghe d'Egitto e sia nel passaggio del Mar Rosso? Non avevano già conosciuto la potenza del Signore?“Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!» “ (Esodo 16:2-4)Evidentemente non era bastato; evidentemente il popolo era concentrato su quello che mancava nel bicchiere, dimenticando quello che c'era, ovvero che ERANO SALVI!Fermati un attimo e rifletti:quali miracoli hai visto nella tua vita? E quali non hai visto, o non hai visto ancora?Ma (e adesso, sii onesto, sii onesta),quali sono più presenti nella tua mente?A quali pensi più spesso?A ciò che già hai visto e ricevuto, o all'altro?Quale parte del bicchiere stai guardando?Il sotto, mezzo pieno,o il sopra, mezzo vuoto?Facciamo un salto di qualche migliaio di anni, ed arriviamo a Paolo.Quando leggiamo 2 Corinzi 13:1-10 troviamo Paolo, probabilmente uno dei migliori ministri del Vangelo, che esprime una certa frustrazione nei confronti delle congregazioni di Corinto. Leggiamo 2 Corinzi 13:1-10 “Questa è la terza volta che vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o tre testimoni. Ho avvertito quando ero presente tra di voi la seconda volta e avverto ora, che sono assente, tanto quelli che hanno peccato precedentemente quanto tutti gli altri che, se tornerò da voi, non userò indulgenza...”  (2 Corinzi 13:1-2) “Questa è la terza volta che vengo da voi.Questa è la seconda lettera. Ho già scritto in precedenza. Non sembra essere cambiato nulla...e quando arrivo lì da voi sono cavolo vostri”. Che ne dite, c'è un un po' di frustrazione nella parole di Paolo non è vero?Paolo esprime tutta la sua frustrazione, perché vede che i Corinzi, nonostante tutto quello che  avevano ricevuto da lui, ma soprattutto nonostante quello che avevano ricevuto da Gesù ( LA SALVEZZA!), stavano “ritornando indietro”.Quello che avevano già ottenuto il bicchiere mezzo pieno, non sembrava abbastanza...e cercavano di riempirlo con “altro”, che non fosse Cristo.Paolo esorta i Corinzi a cambiare i loro modi dicendo: “Infatti temo, quando verrò, di non trovarvi quali vorrei e di essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra di voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini...” (2 Corinzi 12:20)Cosa è che bramano i Corinzi? Di avere tutto il bicchiere pieno! Ma Gesù non aveva detto “Ma per voi non deve essere così; anzi, il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve.” ( Luca 22:26) ?E per avere il bicchiere pieno, in questo mondo, devi fare esattamente quello che facevano i Corinzi:contendere, far uscire l'ira per prevalere sugli altri...In una parola, essere come eri prima, non cambiare.Qui Paolo fa riferimento alla loro resistenza al cambiamento che ha causato disunità nella chiesa. Ma Paolo sapeva che la resistenza al cambiamento non solo ostacolava la crescita spirituale della chiesa, ma soprattutto quella individuale. Quanto sei “resistente” al cambiamento? Quanto stai cercando di conservare altre coseper avere tutto il bicchiere pieno?E quanto sei frustrato o frustrata di vedere che il bicchiere rimane mezzo vuoto?Se non lo sei affatto, alleluja! In qualsiasi momento della vita di credente tu ti trovi da curioso, a neo credente, a credente maturo, a credente stravecchio, la verità di Cristo che ti ha reso una nuova creatura ti appartiene!Se invece hai una qualche frustrazione, piccola o grande che sia, ascolta ciò che Paolo chiede ai Galati:“O Galati insensati, chi vi ha ammaliati, voi, davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso? Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede?  Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:1-3)Paolo afferma: “E' da deficienti – insensati, glie lo dice due volte – pensare di ottenere con le cose del mondo( e in questo caso erano le regole della tradizione ebraica, i sacrifici, i lavaggi ecc:)la parte che vi manca ancora per essere perfetti.”; ovvero, riempire il bicchiere, avere tutto e oltre quello che abbiamo già.Più avanti Paolo dice loro:“Come vorrei essere con voi adesso e non parlarvi con questo tono, perché a questa distanza francamente non so più che cosa fare per voi! (C'è ben un bel po' di frustrazione qui!)  Ora ditemi, voi che pensate di dover obbedire alle leggi ebraiche per essere salvati, perché non volete capire il vero significato di quelle leggi? Infatti le Scritture ci dicono che Abramo ebbe due figli: uno dalla moglie schiava ed uno da quella libera.Non ci fu niente di straordinario nella nascita del bambino della schiava. Ma il bambino della moglie libera nacque soltanto in seguito ad una promessa di Dio.” (Galati 4:20-23 PV)In sostanza Paolo dice che Abraamo aveva provato a riempire il bicchiere dove mancava un erede che proseguisse la stirpe per adempiere alla promessa di avere una discendenza numerosa quanto le stelle del cielo con la “procreazione assistita” e i metodi del mondo mentre Dio aveva già in progetto la procreazione assistita e il metodo “miracolo di Dio”.Quale dei due ebbe successo? Fu Ismaele o Isacco l'erede, il  sostegno, la prosecuzione della stirpe, l'antenato di Cristo, la “risata di Dio” da cui viene il nome Isacco?Paolo era frustrato:i Galati avevano tutto... in una sola parola:Cristo. Erano SALVI! Qualsiasi cosa fosse accaduta! Paolo era disposto a mettere in discussione la sua stessa vita per far sì che i Galati raggiungessero la maturità spirituale. Ma doveva fare i conti con la natura umana dei Galati.Paolo sapeva che il cambiamento è essenziale per crescere in Cristo,ma i Galati cercavano la perfezione,il bicchiere pieno, nelle cose del mondo, nelle tradizioni, nei gesti che tutti gli altri facevano.Erano a quelle funi che si attaccavano, e non volevano mollare!A cosa ti aggrappi del tuo vecchio io? A quale fune? Quale fune del mondo pensi ti darà ciò che desideri? Quale pensi che Dio dovrebbe lanciarti...e non lo fa... ed è per quello che scegli l'altra?Se non ti aggrappi a nessuna fune se non quella di Cristo risorto, allora, di nuovo alleluja! Per te valgono le parole di Paolo ai Tessalonicesi:“Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo, tanto da diventare un esempio per tutti i credenti della Macedonia e dell'Acaia. … la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo, di modo che non abbiamo bisogno di parlarne...” (1 Tessalonicesi 1:6-8)Se invece aspetti ancora una fune da Dio per raggiungere ciò che credi manchi alla tua vita, vorrei poterti dire che Dio te la lancerà, prima o poi...ma sarei un bugiardo se ti dicessi che te la lancerà al 100%. Potrebbe...come anche no.Perché?Perché viviamo in un mondo caduto, dove non è fatta la volontà di Dio, ma quella del mondo?Ti ricordi come ci ha insegnato  Gesù a pregare il Padre? “...sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra.” (Matteo 6:10). E' un auspicio, qualcosa che ancora non c'è,una preghiera; e si prega ciò che non è ancora accaduto, affinché accada.E tu mi dirai: “Che bella prospettiva Marco!Allora il mio bicchiere resterà per sempre mezzo vuoto!”La risposta è: no! E non lo dico io, ma Paolo: ai Galati aveva detto:“Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne?” (Galati 3:3)Paolo dice che c'è una perfezione da raggiungere, ma non con la “carne”, con il mondo.Ma quando?“Sono sicuro che Dio, che ha cominciato in voi la sua opera, vi aiuterà a crescere nella sua grazia fino a completare questa sua opera in voi il giorno in cui Gesù Cristo tornerà.” (Filippesi 1:6 PV)Ci sarà un giorno in cui Gesù tornerà a riempire tutto ciò che manca, a farlo traboccare:“...adesso possiamo vedere e capire soltanto molto poco di Dio, come se guardassimo in uno specchio appannato. Ma un giorno lo vedremo, faccia a faccia, e lo conosceremo completamente. Ora tutto quello che conosciamo è confuso e annebbiato, ma allora vedremo tutto chiaramente, proprio come il Signore vede nel mio cuore in questo momento.” (1 Corinzi 13:12 PV)Cosa vede in questo momento nel tuo cuore Cristo? Vede qualcuno o qualcuna che accetta la misura della sua vita mezza piena perché la reale  pienezza  arriverà soltanto quando Gesù tornerà?Nei miei trenta anni di servizio sono stato spesso frustrato nel vedere credenti “tiepidi”. Ma il Signore ha più spesso riempito il mio bicchiere con la vita di credenti caldi, ferventi, che avevano capito quando il loro bicchiere sarebbe stato riempito da Cristo e hanno vissuto la loro vita in attesa di quel giorno del giorno in cui Cristo sarebbe tornato.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La chiesa: ai vostri posti, pronti, via! Seconda parte: pronti… ovvero riunirsi |2 Ottobre 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Oct 2, 2022


Una delle maniere più potenti che abbiamo come credenti per testimoniare Cristo al mondo è il riunirsi; non visitando un edificio una volta alla settimana, ma essendo coinvolti gli uni con gli altri. Sia che ci troviamo in una grande chiesa sia in una piccola comunità, il risultato sarà quello di mostrare la gioia della salvezza al mondo.---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 30 minutiQuando le guerre erano basate più sul corpo a corpo che sulla tecnologia a distanza, era difficile sapere in mezzo al caos dove si trovasse il proprio schieramento; così si usava esporre uno stendardo, o una bandiera, per segnalare "qui è dove si trova la tua gente, qui è dove ci stiamo radunando". Era anche il luogo in cui si trovava il comandante e da lì partivano gli ordini. C'è un esempio di questo nell'Esodo...“E Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano».  Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle.  E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec.  Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.  E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.” (Esodo 17:9-13)Lo stendardo qui era il bastone sorretto da Mosè. È lo stesso bastone a cui si riferisce Gesù in Giovanni 3: “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato,  affinché chiunque crede in lui [non perisca, ma] abbia vita eterna.” (Giovanni 3:14-15)In Giovanni 12 dice anche questo“...e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me...” (Giovanni 12:32)Gesù si riferisce chiaramente alla sua morte sulla croce, ma ci sono implicazioni per noi come Chiesa. In che modo Gesù viene innalzato oggi? In che modo le persone vengono attirate a Lui nel 2022? Succede quando ricordiamo che siamo i suoi portabandiera riuniti per far conoscere la sua presenza e tenere alto il suo vessillo d'amore. Come dice Tyler Staton, pastore della chiesa di Bridgetown:  "Il compito della chiesa non è comprovare la narrazione biblica, ma incarnarla in modo tale che le persone sappiano senza alcun dubbio che questa è la dimora di Dio".Quindi la prima cosa che siamo come popolo riunito di Dio è un indicatore della sua presenza viva nel mondo.La seconda cosa che siamo secondo Gesù è questa...“E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti”?».” (Marco 11:17 a)Gesù sta citando Isaia 56:7 ed è nel contesto in cui sgombera il tempio dagli usurai e da coloro che traggono profitto dalla vendita delle offerte sacrificali; dice che hanno trasformato il tempio in un "covo di ladri". Stanno rubando ai fedeli e a Dio perché hanno eretto delle false barriere: solo chi ha abbastanza denaro può permettersi di entrare, mettendo Dio fuori dalla portata della maggior parte delle persone.  Guardate cosa succede subito dopo:“E disse loro: «È scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera”, ma voi ne fate un covo di ladri». Allora vennero a lui, nel tempio, dei ciechi e degli zoppi, ed egli li guarì.” (Matteo 21:13-14)Coloro che erano rimasti fuori hanno improvvisamente accesso alla presenza di Dio, sono accolti e guariti.L'idea che il tempio sia una casa di preghiera ad accesso libero può essere fatta risalire al momento in cui Davide prese finalmente il suo posto di re. Davide aveva trascorso sette anni dopo l'unzione da parte di Samuele, impedito di occupare il posto che gli spettava sul trono; si potrebbe pensare che in tutti questi sette anni avrebbe pianificato un'incoronazione fantasmagorica. Ma questo è ciò che accadde.“Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al Signore.  Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportarono su l'arca del Signore con gioia e a suon di tromba, Portarono dunque l'arca del Signore e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide le aveva montato; e Davide offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti al Signore.  Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti  e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e un grappolo di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.” (2 Samuele 6:14-15, 17-19)Davide non è al centro dell'attenzione, entra come sacerdote e non come re; al centro dell'attenzione c'è l'arca del Signore. Davide aveva recuperato l'arca da dove Saul l'aveva abbandonata e stava riportando la rappresentazione fisica della presenza di Dio nel cuore della comunità. La colloca in una tenda (o tabernacolo) a cui tutto il popolo ha accesso e da cui benedice tutto il popolo. Per citare ancora Tyler Staton: "Quando diamo priorità alla preghiera e all'adorazione nella chiesa, si ottiene il Regno nella città e la gente viene benedetta".Essere chiesa riguarda il modo in cui viviamo e il modo in cui preghiamo. La Chiesa primitiva lo sapeva.I credenti formano una comunità“Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli.  Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune;  vendevano le proprietà e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.  E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati.” (Atti 2:42-47)Vediamo cosa possiamo imparare, ma prima di farlo, notate il titolo I credenti formano una comunità. La nostra salvezza è personale, ma il modo in cui viene vissuta è in comunità, non visitando un edificio una volta alla settimana, ma essendo coinvolti gli uni con gli altri.La parola "perseveranti" significa "continuamente saldi".   Significa abbracciare completamente qualcosa, essere immersi in qualcosa, essere totalmente fedeli.  La fedeltà è dura, è una fatica, richiede lavoro e intenzionalità. Si sa che i maratoneti di solito si allenano in gruppo perché è più facile continuare a percorrere la lunga distanza quando ci sono altri che ti incoraggiano. Gesù ha detto "rimanete in me", in altre parole, "rimanete fedeli" e questo è più facile da fare nella comunità dei credenti.Notate le cose a cui si dedicavano: l'insegnamento/apprendimento, la comunione fraterna, il mangiare insieme e la preghiera - non necessariamente attività di gruppo, ma più facili da praticare se praticate in compagnia.  Questo mi porta alla prossima frase evidenziata: la condivisione.Nel brano è menzionata più di una volta. I credenti condividevano i pasti, il tempo, i beni, il denaro. Ciò significava che nessuno rimaneva senza, nessuno rimaneva con un bisogno non soddisfatto, nessuno si sentiva solo. Voglio dare un contesto a questo particolare modo di condividere. All'improvviso c'era un gran numero di visitatori stranieri che erano diventati credenti - probabilmente non avevano avuto nessuna intenzione di rimanere a Gerusalemme più di qualche giorno, ma erano qui e avevano bisogno di cose basilari.Ora, non lo dico per creare una giustificazione, "allora era così, oggi è cosà", ma per dimostrare che la chiesa era flessibile, adattabile e rispondeva ai bisogni immediati delle persone intorno a loro (tenete a mente questo pensiero per la terza parte di questa serie). È una reazione che è caratteristica di quella "generosità gioiosa" che Paolo dice essere il modo in cui la chiesa dovrebbe essere in 2 Corinzi 9. Sia che ci troviamo in una grande chiesa continuamente inondata di nuovi convertiti, sia che ci presentiamo fedelmente per incontrare solo alcuni, il risultato sarà lo stesso: condividere chi siamo e ciò che abbiamo con generosità produrrà gioia, (vedi Atti 2:46 “prendevano il loro cibo insieme, con gioia”).E adoravano. Notate che continuano a frequentare il tempio ogni giorno: è qui che andavano a pregare ed è probabilmente il modo in cui potevano riunirsi in un gruppo numeroso (chi ha spazio per 3000 persone nella propria casa)? Ma si riunivano anche nelle case per condividere la Cena del Signore. Al centro del loro culto c'era l'Eucaristia, la Cena del Signore, la Messa, la Comunione, in qualsiasi modo vogliamo chiamarla oggi nelle nostre tradizioni; lo scopo di celebrarla non è cambiato in 2000 anni. "Nel pane e nel vino dell'Eucaristia il passato e il futuro si incontrano nel presente. Attraverso l'Eucaristia veniamo rafforzati dalla presenza e dalla vita di Gesù, non solo per sconfiggere il male nella nostra vita, ma anche per far risplendere la luce di Dio nel mondo. ... abbiamo bisogno che la sua vita trasformante sia la nostra vita per trasformarci per la sua missione nel mondo."  N.T. WrightE come dice Paolo in 1 Corinzi 10:17, parla della nostra unità in lui: “Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane.” (1 Corinzi 10:17)Torniamo al capitolo 2 di Atti:“E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore,  lodando Dio.” (Atti 2:46-47 a)C'era sia un luogo di culto formale che uno informale - notate "lodando Dio" (si parla di "mentre andate per i vostri affari quotidiani, lodatelo"). Trovo davvero interessante che Paolo, nel bel mezzo di un lunghissimo elenco di ciò che sembra essere la vita giusta, e ciò che certamente non dovrebbe esserla, inserisca questa piccola frase:“...parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al Signore...” (Efesini 5:19)Nel suo senso più elementare, l'adorazione è praticare la presenza di Dio; se lo facciamo, i nostri cuori, i nostri occhi e le nostre motivazioni hanno maggiori possibilità di rimanere fedeli e santi. L'adorazione mette sia Dio che noi al nostro giusto posto.“… lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati.” (Atti 2:47)Inoltre, ci indirizza verso la missione; l'adorazione è un ricevere e un dare, un ritmo di vita del regno di Dio che viene. “Liberamente riceviamo, liberamente diamo” suggerisce Gesù. Non è una coincidenza o un caso che la chiesa primitiva, grazie alla sua adorazione e generosità verso la missione, si sia arricchita ogni giorno di credenti nuovi. Ed è qui che ci dirigeremo la prossima volta.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD 

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 30: La decima piaga, "La nostra pasqua cioè Cristo" - Esodo 11:1-12:13

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Sep 7, 2022 34:05


"La nostra pasqua cioè Cristo" - Esodo 11:1-12:13Reverendo Michael Brown, 20 marzo 2022Chiesa Riformata Filadelfia1Il Signore disse a Mosè: «Io farò venire ancora una piaga sul faraone e sull'Egitto; poi egli vi lascerà partire da qui. Quando vi lascerà partire, egli addirittura vi scaccerà di qui. 2Parla dunque al popolo e digli che ciascuno domandi al suo vicino, e ogni donna alla sua vicina, degli oggetti d'argento e degli oggetti d'oro». 3Il Signore fece in modo che il popolo ottenesse il favore degli Egiziani; anche Mosè era personalmente in grande considerazione nel paese d'Egitto, presso i servitori del faraone e presso tutto il popolo.4Mosè disse: «Così dice il Signore: “Verso mezzanotte io passerò in mezzo all'Egitto 5e ogni primogenito nel paese d'Egitto morirà, dal primogenito del faraone che siede sul suo trono, al primogenito della serva che sta dietro la macina e ad ogni primogenito del bestiame. 6Vi sarà in tutto il paese d'Egitto un grande lamento, quale non ci fu mai prima, né ci sarà mai più.7Ma in mezzo a tutti i figli d'Israele, tanto fra gli uomini quanto fra gli animali, neppure un cane abbaierà”, affinché conosciate la distinzione che il Signore fa tra l'Egitto e Israele. 8Tutti questi tuoi servitori scenderanno da me e s'inchineranno davanti a me, dicendo: “Parti, tu e tutto il popolo che è al tuo seguito!” E, dopo questo, io partirò». E Mosè, pieno d'ira, uscì dalla presenza del faraone.9Il Signore disse a Mosè: «Il faraone non vi darà ascolto, affinché i miei prodigi si moltiplichino nel paese d'Egitto». 10Mosè e Aaronne fecero tutti questi prodigi davanti al faraone; ma il Signore indurì il cuore del faraone, ed egli non lasciò uscire i figli d'Israele dal suo paese.121Il Signore parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d'Egitto, dicendo: 2«Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell'anno. 3Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: “Il decimo giorno di questo mese, ognuno prenda un agnello per famiglia, un agnello per casa; 4se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune con il vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone. Voi conterete ogni persona secondo quello che può mangiare dell'agnello. 5Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell'anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 6Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la comunità d'Israele, riunita, lo sacrificherà al tramonto. 7Poi si prenda del sangue d'agnello e lo si metta sui due stipiti e sull'architrave della porta delle case dove lo si mangerà. 8Se ne mangi la carne in quella notte; la si mangi arrostita al fuoco, con pane azzimo e con erbe amare. 9Non mangiatelo poco cotto o lessato nell'acqua, ma sia arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le interiora. 10Non lasciatene avanzo alcuno fino alla mattina. Quello che sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo con il fuoco. 11Mangiatelo in questa maniera: con i vostri fianchi cinti, con i vostri calzari ai piedi e con il vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua del Signore.12Quella notte io passerò per il paese d'Egitto, colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d'Egitto. Io sono il Signore. 13Il sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; quando io vedrò il sangue, passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d'Egitto.

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Episodio 29: L' ottava e la nona piaga, "Così saprete che io sono il Signore" - Esodo 10

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Play Episode Listen Later Sep 6, 2022 40:12


.L' ottava e la nona piaga: "Così saprete che io sono il Signore" - Esodo 10Reverendo Michael Brown, 13 marzo 2022Chiesa Riformata FiladelfiaEsodo 10:Le cavallette1Allora il Signore disse a Mosè: «Va' dal faraone; poiché io ho reso ostinato il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, per fare in mezzo a loro i segni che vedrai, 2e perché tu possa raccontare ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli quello che ho operato in Egitto e i segni che ho fatti in mezzo a loro. Così saprete che io sono il Signore». 3Mosè e Aaronne andarono dunque dal faraone e gli dissero: «Così dice il Signore, il Dio degli Ebrei: “Fino a quando rifiuterai di umiliarti davanti a me? Lascia andare il mio popolo perché mi serva. 4Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo, domani farò venire le cavallette su tutto il tuo paese. 5Esse copriranno la superficie del paese e non si potrà vedere il suolo; divoreranno il resto che è scampato, ciò che è stato lasciato dalla grandine e divoreranno ogni albero che cresce nei campi. 6Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutti gli Egiziani, come né i tuoi padri né i padri dei tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra, fino ad oggi”». Detto questo, voltò le spalle e uscì dalla presenza del faraone. 7I servitori del faraone gli dissero: «Fino a quando quest'uomo sarà per noi un'insidia? Lascia andare questa gente, e che serva il Signore, il suo Dio! Non ti accorgi che l'Egitto è rovinato?»8Allora fecero ritornare Mosè e Aaronne dal faraone. Egli disse loro: «Andate, servite il Signore, il vostro Dio; ma chi sono quelli che andranno?» Mosè disse: 9«Noi andremo con i nostri bambini e con i nostri vecchi, con i nostri figli e con le nostre figlie; andremo con le nostre greggi e con i nostri armenti, perché dobbiamo celebrare una festa al Signore». 10Il faraone disse loro: «Così sia il Signore con voi, come io lascerò andare voi e i vostri bambini! Ma voi avete delle cattive intenzioni! 11Allora no, andate soltanto voi uomini e servite il Signore; poiché questo è quello che volete». E il faraone li cacciò dalla sua presenza.12Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sul paese d'Egitto per farvi venire le cavallette; ed esse salgano sul paese d'Egitto e divorino tutta l'erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato». 13Mosè protese il suo bastone sul paese d'Egitto e il Signore fece levare un vento orientale sul paese, tutto quel giorno e tutta la notte. Quando venne il mattino, il vento orientale aveva portato le cavallette. 14Le cavallette salirono su tutto il paese d'Egitto e si posarono su tutta l'estensione dell'Egitto. Erano numerosissime: prima non ce n'erano mai state tante, né mai più tante ce ne saranno. 15Esse coprirono la superficie di tutto il paese, che ne rimase oscurato, e divorarono tutta l'erba del paese e tutti i frutti degli alberi, che la grandine aveva lasciato. Nulla di verde rimase sugli alberi né sulle erbe della campagna, in tutto il paese d'Egitto.16Allora il faraone chiamò in fretta Mosè e Aaronne e disse: «Io ho peccato contro il Signore, il vostro Dio, e contro di voi. 17Ma ora perdonate, vi prego, il mio peccato, questa volta soltanto. Supplicate il Signore, il vostro Dio, perché almeno allontani da me questo flagello mortale». 18Mosè uscì dalla presenza del faraone e pregò il Signore. 19Il Signore fece levare un vento contrario, un fortissimo vento di ponente, che portò via le cavallette e le precipitò nel mar Rosso. Non rimase neppure una cavalletta in tutta l'estensione dell'Egitto. 20Ma il Signore indurì il cuore del faraone, e questi non lasciò andare i figli d'Israele.Le tenebre in Egitto21Allora il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano verso il cielo e vi siano tenebre nel paese d'Egitto, così fitte da potersi toccare. 22Mosè stese la sua mano verso il cielo e per tre giorni ci fu una fitta oscurità in tutto il paese d'Egitto. 23Non ci si vedeva più l'un l'altro e per tre giorni nessuno si mosse da dove stava; ma tutti i figli d'Israele avevano luce nelle loro abitazioni.24Allora il faraone chiamò Mosè e disse: «Andate, servite il Signore; rimangano soltanto le vostre greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi». 25Mosè disse: «Tu ci devi permettere di avere sacrifici e olocausti da offrire al Signore, il nostro Dio. 26Perciò anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga indietro neppure un'unghia; poiché da esso dobbiamo prendere le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo con quali vittime dovremo servire il Signore, finché non saremo giunti là». 27Ma il Signore indurì il cuore del faraone, e questi non volle lasciarli andare. 28E il faraone disse a Mosè: «Vattene via da me! Guàrdati bene dal comparire ancora alla mia presenza, perché il giorno che comparirai alla mia presenza morirai!» 29Mosè rispose: «Hai detto bene; io non comparirò più davanti a te».

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Episodio 28: La sesta e la settima piaga, "Al Signore appartiene la terra" - Esodo 9:8-35

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Play Episode Listen Later Aug 3, 2022 33:58


Reverendo Michael Brown, 6 marzo 2022, Chiesa Riformata FiladelfiaLa sesta e la settima piaga: "Al Signore appartiene la terra" - Esodo 9:8-35Esodo 9:8-35Ulceri sulle persone e sugli animali8Il Signore disse a Mosè e ad Aaronne: «Prendete delle manciate di fuliggine di fornace e Mosè la getti verso il cielo, sotto gli occhi del faraone. 9Essa diventerà una polvere che coprirà tutto il paese d'Egitto e produrrà ulceri che si trasformeranno in pustole sulle persone e sugli animali in tutto il paese d'Egitto». 10Essi presero dunque della fuliggine di fornace e si presentarono al faraone; Mosè la gettò verso il cielo ed essa produsse ulceri che si trasformarono in pustole sulle persone e sugli animali. 11I maghi non poterono presentarsi davanti a Mosè, a causa delle ulceri, perché le ulceri erano sui maghi come su tutti gli Egiziani. 12Ma il Signore indurì il cuore del faraone e questi non diede ascolto a Mosè e ad Aaronne, come il Signore aveva detto a Mosè.La grandine e il fuoco13Poi il Signore disse a Mosè: «Àlzati di buon mattino, presentati al faraone e digli: “Così dice il Signore, il Dio degli Ebrei: ‘Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; 14poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe sul tuo cuore, sui tuoi servitori e sul tuo popolo, affinché tu sappia che nessuno è come me su tutta la terra. 15Perché se io avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato sterminato dalla terra. 16Invece io ti ho lasciato vivere per questo: per mostrarti la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato su tutta la terra. 17Ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare? 18Ecco, domani verso quest'ora, io farò cadere una grandine così forte che non ce ne fu mai di simile in Egitto, dal giorno della sua fondazione, fino ad oggi. 19Or dunque, fa' mettere al riparo il tuo bestiame e tutto quello che hai nei campi. La grandine cadrà su tutta la gente, su tutti gli animali che si troveranno nei campi e che non saranno stati raccolti in casa, ed essi moriranno'”». 20Tra i servitori del faraone, quelli che temettero la parola del Signore fecero rifugiare nelle case i loro servi e il loro bestiame, 21ma quelli che non tennero conto della parola del Signore lasciarono i loro servi e il loro bestiame nei campi.22Il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano verso il cielo e cada grandine su tutto il paese d'Egitto, sulla gente, sugli animali e sopra ogni erba dei campi, nel paese d'Egitto». 23Mosè stese il suo bastone verso il cielo e il Signore mandò tuoni e grandine, e un fuoco si avventò sulla terra; il Signore fece piovere grandine sul paese d'Egitto. 24Così ci fu grandine e il fuoco guizzava continuamente in mezzo alla grandine; la grandine fu così forte, come non ce n'era stata di simile in tutto il paese d'Egitto, da quando era diventato nazione. 25La grandine percosse, in tutto il paese d'Egitto, tutto quello che era nei campi: uomini e bestie; la grandine percosse ogni erba dei campi e fracassò ogni albero della campagna. 26Solamente nella terra di Goscen, dov'erano i figli d'Israele, non cadde grandine.27Allora il faraone mandò a chiamare Mosè e Aaronne e disse loro: «Questa volta io ho peccato; il Signore è giusto, mentre io e il mio popolo siamo colpevoli. 28Pregate il Signore perché cessino questi grandi tuoni e la grandine. Io vi lascerò andare e non sarete più trattenuti». 29Mosè gli disse: «Quando uscirò dalla città, tenderò le mani verso il Signore; i tuoni cesseranno e non ci sarà più grandine, affinché tu sappia che la terra è del Signore. 30Ma quanto a te e ai tuoi servitori io so che ancora non temerete Dio il Signore». 31Ora il lino e l'orzo erano stati colpiti, perché l'orzo era in spiga e il lino in fiore; 32ma il grano e la spelta non furono colpiti, perché tardivi. 33Mosè dunque, lasciato il faraone, uscì dalla città, tese le mani verso il Signore e i tuoni e la grandine cessarono e non cadde più pioggia sulla terra. 34Quando il faraone vide che la pioggia, la grandine e i tuoni erano cessati, continuò a peccare, si ostinò in cuor suo, lui e i suoi servitori. 35Il cuore del faraone si indurì ed egli non lasciò andare i figli d'Israele, come il Signore aveva detto per bocca di Mosè.

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 27: La quarta piaga, "Lascia andare il mio popolo" - Esodo 8:20-32

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Aug 3, 2022 30:03


Reverendo Michael Brown, 13 febbraio 2022, Chiesa Riformata FiladelfiaSermone "La quarta piaga" - Esodo 8:20-32Le mosche velenose20Poi il Signore disse a Mosè: «Àlzati di buon mattino e presèntati al faraone. Egli uscirà per andare verso l'acqua. Tu gli dirai: “Così dice il Signore: ‘Lascia andare il mio popolo, perché mi serva. 21Perché se non lasci andare il mio popolo, io manderò su di te, sui tuoi servitori, sul tuo popolo e nelle tue case, le mosche velenose. Le case degli Egiziani saranno piene di mosche velenose e il suolo su cui stanno ne sarà coperto. 22Ma in quel giorno io risparmierò la terra di Goscen, dove abita il mio popolo; lì non ci saranno mosche, affinché tu sappia che io, il Signore, sono in mezzo al paese. 23Io farò distinzione tra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo miracolo'”». 24Il Signore fece così: vennero grandi sciami di mosche velenose in casa del faraone, nelle case dei suoi servitori e in tutto il paese d'Egitto. La terra fu devastata dalle mosche velenose.25Il faraone chiamò Mosè e Aaronne e disse: «Andate, offrite sacrifici al vostro Dio nel paese». 26Ma Mosè rispose: «Non si può far così; perché offriremmo al Signore, al nostro Dio, dei sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani. Ecco, se offrissimo sotto i loro occhi dei sacrifici che sono un abominio per gli Egiziani, essi ci lapiderebbero! 27Andremo per tre giornate di cammino nel deserto e offriremo sacrifici al Signore nostro Dio, come egli ci ordinerà». 28Allora il faraone disse: «Io vi lascerò andare, perché offriate sacrifici al Signore vostro Dio, nel deserto; soltanto, non andate troppo lontano; pregate per me». 29Mosè disse: «Ecco, io esco dalla tua presenza, pregherò il Signore e domani le mosche si allontaneranno dal faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo. Però il faraone non si faccia più beffe di noi, impedendo al popolo di andare a offrire sacrifici al Signore». 30Mosè uscì dalla presenza del faraone e pregò il Signore. 31Il Signore fece quello che Mosè domandava e allontanò le mosche velenose dal faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo; non ne restò neppure una. 32Ma anche questa volta il faraone si ostinò in cuor suo e non lasciò andare il popolo.

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia
Episodio 26: La terza piaga, "Il dito di Dio" - Esodo 8:16-19

Una speranza viva, Chiesa Riformata Filadelfia

Play Episode Listen Later Jul 30, 2022 30:17


La terza piaga: "Il dito di Dio" - Esodo 8:16-19Reverendo Michael Brown, 6 febbraio 2022, Chiesa Riformata FiladelfiaLe zanzare16Quindi il Signore disse a Mosè: «Di' ad Aaronne: “Stendi il tuo bastone, percuoti la polvere della terra ed essa diventerà zanzare per tutto il paese d'Egitto”». 17Essi fecero così. Aaronne stese il braccio con il suo bastone, percosse la polvere della terra e ne vennero delle zanzare sugli uomini e sugli animali. Tutta la polvere della terra diventò zanzare per tutto il paese d'Egitto. 18I maghi cercarono di fare la stessa cosa con le loro arti occulte per produrre le zanzare, ma non poterono. Le zanzare infierivano sugli uomini e sugli animali. 19Allora i maghi dissero al faraone: «Questo è il dito di Dio». Ma il cuore del faraone si indurì e non diede ascolto a Mosè e ad Aaronne, come il Signore aveva detto.

DANIELA E LUIGI Archivi - HopeMedia Italia
Speranza Hatikwa: parasha Pinhas

DANIELA E LUIGI Archivi - HopeMedia Italia

Play Episode Listen Later Jul 15, 2022 15:22


La parasha di questa settimana ci racconta un episodio contenuto nel libro dei Numeri che ha come protagonista Pinchas nipote di Aaronne. David Zebuloni, giornalista italiano in Israele, curatore di L'articolo Speranza Hatikwa: parasha Pinhas è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Luoghi vuoti per riempire la tua vita - Pasqua 2022 | 17 Aprile 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 18, 2022


Dio non è più in un luogo, ma in ogni luogo dove ci siano persone che vedono, e credono, che il sacrificio della  croce e la tomba vuota sono la via per avere una relazione con lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 26 minuti Cosa ti fa pensare una tenda posta in mezzo ad una stanza? Ti dico cosa suscita in me: curiosità. Voglia di sbirciare.  Necessità di sapere cosa c'è dietro. Se è così per noi,  immagina come era per i sacerdoti israeliti  che lavoravano al Tempio di Gerusalemme. Dio aveva posto nel mezzo del Tempio due separazioni: il luogo Santo, e il luogo Santissimo. Il luogo Santo era separato da una prima cortina che era  sospesa al tetto e non toccava terra, e dentro quel luogo potevano entrare solo i sacerdoti. Il Santissimo invece era al centro del tempio di Gerusalemme, alto quasi 30 metri e largo 10,  e al suo ingresso c'era la  seconda “cortina” (detta anche “velo”); era molto più grande della prima, andava dal tetto al pavimento, era color porpora con disegni di cherubini ed era spessa 10 centimetri. I rabbini usavano dire  che nemmeno due cavalli legati ad ogni lato  avrebbero potuto strapparla. Non era solamente una separazione fisica, una porta da attraversare, ma una separazione spirituale, un giudizio che Dio aveva dato verso la sua creatura: “Tu sei impuro, io non ti voglio più vicino, ti voglio bene, ma stammi distante di un passo.” Cosa c'era di così speciale nel Santissimo?  Questo era il luogo dove  si sarebbe manifestata la presenza di Dio. Dio permetteva solo ad alcuni di stargli un po' vicino; i sacerdoti dietro la prima cortina potevano servirlo, ma nessuno poteva stare costantemente alla sua presenza. Nessuno, tranne il Sommo Sacerdote e questo solo una volta all'anno, e solo dopo che alcuni elaborati rituali avevano avuto luogo. E, come ho detto più volte, il sommo sacerdote doveva indossare una campanella al piede, e legare una fune alla vita così che da fuori gli altri sacerdoti sapessero che si stava muovendo che era vivo e che Dio non lo aveva fulminato, e se non sentivano più la campanella voleva dire che era morto,  e tirare la corda per prendere il cadavere. Cosa c'era all'interno del luogo Santissimo? ce lo spiega Ebrei: “Dietro la seconda cortina c'era il tabernacolo, detto il luogo santissimo. Conteneva un incensiere d'oro, l'arca del patto tutta ricoperta d'oro, nella quale c'erano un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aaronne, che era fiorita, e le tavole del patto.” (Ebrei 9:3-5) In realtà, all'interno del Luogo Santissimo all'epoca di Gesù non c'era più l'Arca del patto, che sparì misteriosamente  e quando  i babilonesi distrussero il tempio di Gerusalemme dell'arca già non c'era più traccia. In 2 Re 8 c'è l'inventario di tutto ciò che fu portato via da tempio e trasferito a Babilonia... ma l'arca non c'era. Che fine aveva fatto? Per chi è appassionato di Indiana Jones potrà trovare utili suggerimenti nel film “I predatori dell'Arca perduta”... Per tutti gli altri, la risposa è: non si sa. Ma il Luogo Santissimo era ancora speciale agli occhi degli Ebrei. Entrare nel luogo Santissimo equivaleva ad entrare in Paradiso; era come tornare Adamo o Eva, gli unici che avevano passeggiato assieme a Dio prima che tutto precipitasse Ora che abbiamo questo contesto, leggiamo un passo di Matteo: “All'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia».  E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere.  Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente costui era Figlio di Dio».” (Matteo 27:45-55) Immagina di essere uno dei sacerdoti  che erano in servizio il giorno in cui Gesù fu crocifisso. Stai preparando tutto quando c'è da fare perché tra tre giorni sarà Pascha, la pasqua ebraica. In città arriveranno in pellegrinaggio dieci volte la popolazione di Gerusalemme, e i Romani che la occupano diventeranno nervosi. Sangue e interiora di animali sono sparsi un po' ovunque  per via dei sacrifici propiziatorie  fatti all'ingresso del Tempio, e l'odore di arrosto di agnello del sacrificio rende l'aria pesante. E' innegabile che gran parte dei discorsi che faceva la gente in quei giorni ruotassero attorno alla condanna a morte per croce di quel nazareno che era nemico dei farisei, odiato da quasi tutti i sacerdoti, amato dalle folle. È stata una giornata molto insolita.  Anche se è giorno, dall'ora di pranzo il sole era stato oscurato. Poi, con la stessa rapidità con cui era scomparso,  il sole era uscito di nuovo. Tutto sembra tornare alla normalità,  finché non senti un rumore alle tue spalle.  È la visione più orribile che tu abbia mai visto. Il velo!!! La cortina che nasconde Dio ... La tenda che copre l'inavvicinabile...la tenda che i cavalli non possono  strappare... Quella tenda si sta strappando! Si strappa, dall'alto verso il basso,  come se due mani potenti l'avessero afferrata e lacerata.  E ora stai fissando il Santissimo... Una vista che poche persone hanno avuto. Cosa significa questo evento?  Dipende dalla tua prospettiva.  Se tu fossi un sacerdote ebreo,  o qualsiasi ebreo, cosa pensi che stia per succedere? Che morirete tutti, perché la Scrittura dice che un uomo non può vedere Dio e rimanere vivo. Allora cerchi di coprire i tuoi occhi per non vedere la presenza di Dio. Fai del tuo meglio per non guardare Santissimo... Ma alla fine entri... Il luogo è vuoto... E tu sei ancora vivo. E' vuoto, silenzioso Dov'è Dio? Dio, semplicemente, non è più lì...  Ha lasciato  il Tempio... Il velo non serve più... Fino a un minuto fa, c'era... E ora? Dio, nonostante il popolo si fosse dimenticato  che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto, nonostante avesse visto le regole date sul Sinai  disattese, calpestate,  violate, nonostante i sacerdoti avessero trasformato il rapporto con lui in una serie di regole vuote, di sacrifici inutili, fatti solo per dare spettacolo di se, nonostante il progetto di portare Dio agli altri fosse diventato “Noi abbiamo Dio e voi no” Dio era rimasto lì... e ora? Nella cultura del mondo orientale al tempo di Gesù  la gente esprimeva il proprio dolore strappandosi le vesti;  strappando il velo, Dio mostra il suo dolore  per ciò che il tempio era diventato, ma rende possibile entrare, e vedere che lui non è più lì... E apre così una nuova via a tutti i credenti! Dio aveva creato il Tempio per essere vicino al suo popolo ma il popolo pensava di avere Dio in una scatola. Una stanza vuota Ed ora? Ora che il luogo Santissimo è esposto, ora che tutti lo possono vedere, entrare, camminarci dentro, ora che è solo un'altra stanza del tempio, e non il luogo dove Dio si manifesta all'uomo, cosa succede? Dio lascia che il mondo veda una stanza vuota una stanza vuota che riflette una religione vuota, che secoli di mistero, meraviglia e timore  siano scrostati via; non è più necessario. Dio non c'è più là dentro,  Dio non è più in una stanza... ha davvero abbandonato l'uomo? Tutt'altro! Dio ha lasciato l'edificio  perché ha intenzione di tornare laddove tutto era iniziato: vi ricordate l'Eden?  “Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti.” (Romani 5:15)  Dio aveva provveduto un nuovo Adamo, qualcuno che avrebbe firmato un patto con lui, e quel patto sarebbe stato eterno... Non c'era più bisogno di un tempio, di un tempio fisico, fatto di pietra, mattoni, tavole, tegole... Tutto ciò  era avvenuto  “gratis” per noi, non per Dio né per suo figlio: Dio aveva permesso che Suo Figlio fosse vittima di un'ingiustizia, aveva guardato mentre Suo Figlio veniva condotto come un agnello al macello, aveva dovuto voltare  le spalle a Suo Figlio e abbandonarlo completamente, togliere la vita a Suo Figlio.... Per cosa? Per chi? .Per te e per me, per noi. I velo può essere strappato,  il tempio è vuoto, Dio non è più lì... E adesso? Una tomba vuota Ci vorranno tre giorni, e il mondo capirà cosa è successo, attraverso un'altro luogo vuoto. Quello che avrebbe dovuto contenere il cadavere di un giovane uomo crocifisso e invece è vuoto... come il luogo Santissimo nel Tempio: “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro.  Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».  Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro.  I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro;  e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò.  Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra  e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte.  Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:1-8) Un altro luogo vuoto; ma se il primo dovrebbe farci paura, con un Dio che abbandona il luogo dove era presente sulla terra il secondo deve portarci a esultare e a gioire di una gioia suprema. Dio non risiederà più in un luogo, ma all'interno di ciascuno che entri la tomba vuota, veda, e creda. Mentre la cortina era stata lacerata da cima a fondo, nessuno degli ultimi indumenti portati da Gesù alla fine della sua missione di salvataggio verrà strappato: né la sua tunica, tirata a sorte dai soldati sotto la croce, né le fasce, né il sudario (il telo di lino che copriva il capo). C'è molto di simbolico in tutto ciò: Dio distrugge la divisione tra lui e l'uomo, ma preserva gli indumenti di colui che porterà Dio tra gli uomini. Non servirà più di strappare stoffa, ciascuno potrà vestire l'abito che è rimasto intatto l'abito nuovo di Cristo: “... ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” (Romani 13:14)  “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.” (Colossesi 3:12) La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, ma abbiamo un nuovo vestito;  abbiamo uno come noi che è con il Padre in cielo a difenderci. Abbiamo un Signore e Re che mette in gioco il suo sangue ogni volta che pecchiamo. Cristo prende il dolore e noi riceviamo le ricchezze. La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, , ma Dio è ancora con noi, forse con noi come non lo è mai stato  dal giorno in cui siamo stati scacciati da Eden. La presenza di Dio nel tempio era un'assicurazione  che Egli ascolta le preghiere del popolo  e risponde a quelle preghiere.  La cortina strappata, il Tempio vuoto, come la tomba, urla al mondo: “Sono tornato tra voi!” Per secoli il popolo aveva gridato:  "Non possiamo farcela da soli". La risposta di Dio è stata “Gesù lo ha fatto per voi:  ha vinto la morte, a riportato la vita.” La cortina  può essere strappata,  il tempio può essere vuoto, come lo è la tomba, perché  Dio è tornato in mezzo a noi! “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse.” (Ebrei 10:19-23) In una parola ciò che sta al posto del tempio  ciò che c'è sulla soglia della tomba vuota  è una RELAZIONE con Dio, che si è fatto uomo. Le tende hanno la capacità di farci desiderare  di sapere cosa ci sia dietro di esse.  Le tende hanno la capacità di renderci molto curiosi.  Dio non voleva più che fossimo curiosi, ma credenti. Lui non vuole segretezza e paura. Non vuole sacerdoti, sacrifici e rituali. Non vuole mistero, e limitazioni, e unicità. Lui vuole te. Vuole che tu veda la meravigliosa grazia  che ti sta offrendo in Gesù : accesso... accesso diretto alla Sua presenza. Questo è il dono della relazione che Dio continua ad offrire attraverso la cortina strappata, il tempio vuoto, come pure la tomba. Dio ci ha aperto la strada  perché potessimo venire da Lui. Non lasciare che qualcosa ti trattenga. Buona Pasqua. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOK GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL  VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Celebration Italia con John Tufaro
Qualsiasi Cosa Accada! #5

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Feb 8, 2021 50:38


Qualsiasi cosa accada Conserveremo la Pace Alcuni vedono problemi ovunque mentre altri vedono solo opportunità.La pace non è un concetto utopistico, non ha a che vedere con condizioni esterne o ambientali, ma è una pace interna dell'anima! La benedizione che si trova in Numeri 6.23 era una benedizione che Aaronne impartiva sul popolo prima di entrare in guerra! Pace in guerra?? Anche se stai affrontando una battaglia puoi ancora preservare la pace soprannaturale Pensiamo che la pace si può avere nelle cose, nella religione oppure nelle persone.Salmo 2 ci parla di un'umanità che trama contro Dio. Fin quando combattiamo oppure resistiamo l'opera di Dio, il nostro “spirito” non può trovare la pace interiore. La pace di Gesù non si può guadagnare/meritare ma è un dono che va sperimentato,Gesù sapeva che la prima cosa che i discepoli avevano bisogno era proprio la pace.Non c'erano sicuramente i presupposti per una “pace”, erano ricercati, confinati, sequestrati, delusi, disperati e spaventati. Mal Vera Pace era proprio lì davanti a loro! Qualsiasi cosa accada: 1. Con la sua pace puoi pensare di demolire qualsiasi cosa il nemico ti lanci contro 2. Con la sua pace puoi vedere un avvenire glorioso 3. Con la sua pace non ti senterai più solo 4. Con la sua pace non avvertirai più paura Non siamo quelli che predicano la prosperità, quelli che ti diranno che tutto andrà bene.Ma una cosa certa possiamo dire che con Cristo possiamo vincere perché Gesù stesso afferma: Io ho vinto il mondo!!

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Il dono della fede speciale | 7 Febbraio 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 8, 2021


Talvolta avere fede in Dio non basta: davanti ad eventi o prove particolari, c'è bisogno di una fede che vada oltre ciò che sappiamo possibile a Dio. --- Predicatore: Mario Forieri CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di ascolto audio/visione video: 31 minuti “Il Signore disse a Mosè: "Vedi, io ti ho stabilito come Dio per il faraone e tuo fratello Aaronne sarà il tuo profeta. Tu dirai tutto quello che ti ordinerò e tuo fratello Aaronne parlerà al faraone, perché lasci partire i figli d'Israele dal suo paese. Ma io indurerò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto." (Esodo 7:1-3) “Sadrac, Mesac e Abed-Nego risposero al re: "O Nabucodonosor, noi non abbiamo bisogno di darti risposta su questo punto.  Ma il nostro Dio, che noi serviamo, ha il potere di salvarci e ci libererà dal fuoco della fornace ardente e dalla tua mano, o re. Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere".(Daniele 3:16-18) “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.” (Ebrei 11:6)GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Il Nostro Pane Quotidiano
Eroi invisibili - 27 Gennaio 2021

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Jan 27, 2021 2:57


Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.Esodo 17:12

Il Nostro Pane Quotidiano
Venire in aiuto - 5 Luglio 2020

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Jul 5, 2020 2:55


Aaronne e Cur tenevano le mani [di Mosè] alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra.Esodo 17:12

Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale ADI Fino Mornasco

  Levitico 14:33-57 Purificazione delle case infette da muffa 33 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, e disse: 34 «Quando sarete…

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Aspettare ricercando la Pace-IV° di Avvento | 22 Dicembre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


Quale pace stai ricercando? L' assenza di guerre, l'essere concordi con gli altri e con se stessi? Sappi che Gesù è nato per darti una pace che puoi avere anche quando sei nella tribolazione e tutto sembra essere contro di te. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 30 min. Siamo alla quarta candela dell'Avvento: abbiamo già acceso quelle della Speranza, poi della Fede, la scorsa settimana della Gioia, e oggi siamo arrivati ad accendere quella della Pace. Cosa vi viene in mente  quando sentite la parola “pace”? E' una parola usata ed abusata  e si lega ad una infinità di diverse situazioni. Ci può essere la pace dopo una guerra, o la pace sociale (che non ho mai capito cosa sia  ma va tanto di moda nei TG). Un bel tramonto sul lago o sul mare ci può dare una sensazione di pace, oppure la pace è quando i tuoi figli adolescenti sono usciti con gli amici e tu hai la casa vuota. Di quale pace vogliamo parlare oggi? Partiamo come di consueto dalla definizione di un vocabolario; questa volta usiamo lo Zingarelli: Pace: 1 assenza di lotte e conflitti armati tra popoli e nazioni, periodo di buon accordo internazionale 2 buona concordia, serena tranquillità di rapporti: 3 tranquillità e serenità interiore:  Il vocabolario afferma che la pace è l'assenza di guerra oppure che essere “concordi” (dal latino “cum cordis” = con lo stesso cuore), o anche essere tranquilli dentro. Avete fatto caso che, secondo il mondo, la pace è qualcosa legata strettamente alla volontà umana? Mi spiego meglio: prendiamo la prima definizione: assenza di lotte e conflitti armati tra popoli e nazioni. Che significa questo? Che ci sono stati uomini (o meglio capi di stato) che hanno deciso di non fare la guerra. E' una decisione della volontà di due o più uomini. Prendiamo la seconda:  serena tranquillità di rapporti. Anche qui c'è la volontà di due o più persone di essere d'accordo, concordi, con lo stesso cuore. Anche per la terza vale la stessa cosa:  tranquillità e serenità interiore. Qui ci sono solo uno, ma che ottengo pace  attraverso un processo dentro di se. E' questa la pace di cui parla la Bibbia? E questo che simboleggia  la nostra candela dell'Avvento? La sera che Gesù nacque gli angeli, dopo aver annunciato ai pastori che era nato il Cristo, il Messia, il Salvatore, e avergli indicato dove lo avrebbero trovato, come nella migliore tradizione delle gite scolastiche si misero a cantare: “E a un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:  «Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce!» “ (Luca 2:13-14) Gli angeli, quella sera, stavano affermando una cosa  completamente differente dalla definizione di pace che abbiamo letto. La pace non è qualcosa che crea l'uomo, ma qualcosa che scende dall'alto... ma non per tutti! Scende per gli uomini ( e le donne) che Dio gradisce. La parola “gradisce” in greco è εὐδοκία – eudokia che è una parola formata dal verbo δοκέω - dokeō che significa “essere contenti” più il suffisso εὖ – eu che significa “buono” ma che messo prima di una parola che è un rafforzativo della parola. Vi faccio un esempio: conoscete la parola “vescovo”, vero? Ma se io metto davanti a “vescovo” una parola come “arci” diventa “arcivescovo”, che significa che è molto di più  di un vescovo. Io posso essere “contento” e questo è già una cosa buona; ma se aggiungo “arci” divento “arcicontento”. Significa che sono contentissimo, che salto dalla gioia che canto, ballo e tiro baci a tutti  da quanto sono felice! Dio, nel versetto di Luca, dice che sta mandando la pace sulle persone di cui è “eudokia”, di cui è “arcicontento”. Se voglio quella pace, allora debbo rendere arcicontento Dio. Come posso fare, allora? 1. Dio da la pace a chi lo segue In ebraico la parola pace è un termine che conosciamo bene: שָׁלוֹם  = sâlôm = pace che deriva dalla parola שָׁלַם  = šâlam che significa “essere al sicuro”. Quando noi credenti ci salutiamo  dicendoci “pace” stiamo usando un saluto che era tipico del popolo di Dio al tempo di Gesù e prima. Gli ebrei non si salutavano con “ciao” (che è una parola derivata dal veneziano  “sciao”, “schiavo”, ovvero “servo vostro”) ma con “sâlôm”, pace. Chi gli aveva insegnato questo saluto? Leggiamo assieme Numeri: “Il Signore disse ancora a Mosè:  «Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di’ loro: “Voi benedirete così i figli d’Israele; direte loro: Il Signore ti benedica e ti protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio!  Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’”. (Numeri 6:22-26) Di questa lunga benedizione il popolo di Dio aveva preso ad usare la sola parola “sâlôm”, “pace” come riassunto di tutta la frase. Nel versetto di Numeri, chi è che da la pace? Se non fosse chiaro, leggiamo un passo di Levitico: “Io (DIO) farò sì che la pace regni nel paese; voi vi coricherete e non ci sarà chi vi spaventi.” (Levitico 26:6a) Chi è l'autore della pace? Certamente non l'uomo, ma la pace è data da Dio! So cosa state pensando, “ Ma Marco, non mi sembra ci sia tanta pace attorno a me e nel mondo! Basta che guardo qualsiasi TG e vedo solo guerra; guerre tra nazioni, tra gruppi etnici, tra gruppi politici... Dov'è la pace che Dio ha promesso?” Avete ragione: il mondo non è un esempio di pace. Dio, è vero, ha promesso la sua pace... ma ad una semplice e benevola condizione: leggiamo Isaia: “Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire. Se tu fossi stato attento ai miei comandamenti, la tua pace sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare” (Isaia 48:17b-18a) Dio da la pace quando l'uomo segue i suoi comandamenti che sono stati dati per il nostro bene, Le regole che Dio ha dato sono poche, appena dieci, più una che ha aggiunto Gesù, (“Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. ” Gv 13:34a); dovrebbe essere semplice seguirle, ed ottenere pace. L'uomo, invece, sin dall'inizio, ha deciso di fare di testa sua.  Ricordate  ad Adamo ed Eva?  Avevano solo UN Comandamento: “Fai tutto quello che vuoi, ma non fare solo UNA cosa: mangiare dall'albero del bene e del male”. Ed è la PRIMA cosa che fanno appena Dio gira lo sguardo da un'altra parte. Allora, perché non c'è pace nel mondo? Perché il mondo non segue le “istruzioni per l'uso" date da Dio! Tuttavia Dio è un Dio di pace, e ha deciso, 2019 anni fa, anno più anno meno, di  provvedere un sistema con cui dare la SUA pace al mondo: il sistema si chiama Gesù. Egli stesso dice: “Vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà.” (Giovanni 14:27a) Attenzione a quello che dice Gesù: non è la “pace del mondo”, non è l'assenza di guerra,  o l'andare d'accordo o sentirsi in pace con se stessi come diceva lo Zingarelli... ma qualcosa di differente, attraverso cui noi possiamo gioire anche quando tutto ci è contro, e non vediamo vie d'uscita: “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo.” (Giovanni 16:33) Come sei messo, come sei messa  in quanto a pace, adesso? C'è qualche guerra nella tua vita? Forse è nella tua famiglia, forse è al lavoro, forse è un problema  che qualcun altro ha creato e di cui tu non ne sei responsabile... ma comunque sei nella “tribolazione” piccola o grossa che sia. Sappi che Gesù  vuole darti la SUA pace, una pace che puoi avere anche nel mezzo di una tempesta. Una pace che deriva dalla consapevolezza che tutto quello che ti accade è, momentaneo, come dice Paolo: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria.” ( 2 Corinzi 4:17) Gesù ha già vinto per te e per me. La sua pace è a tua disposizione. Ad una sola condizione: quella che ci dice Salomone dall'alto della sua saggezza: “Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: «Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è il tutto per l’uomo»” (Ecclesiaste 12:15) 2. La pace di Dio va conservata Ora che siamo obbedienti a Dio abbiamo la sua pace. Però, c'è un problema: anche se Dio è una fonte inesauribile, anche se lui può farmi il pieno di pace ogni giorno... il mio serbatoio è bucato. Per quanto possa essere santo, per quanto possa sforzarmi  la vita crea danni costanti al mio serbatoio di pace. Paolo afferma: "Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta,  con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l’unità dello Spirito con il vincolo della pace.” (Efesini 4:1-3) La pace, dice Paolo, è un “vincolo”; sapete il significato di questa parola? In meccanica,  un vincolo è qualsiasi cosa che limiti  il movimento di un corpo:  vi faccio un esempio. Qui ho due aste di legno; se le metto una sopra l'altra la prima sorregge la seconda. Ma basta un piccolo colpo e l'asse che è sopra cade. Ma basta che io metta una vite su uno dei due lati un “vincolo” che ne limiti il movimento reciproco e le due assi rimarranno assieme; potranno anche muoversi, ma non si staccheranno più; potranno allontanarsi un po', ma alla fine saranno sempre unite. Paolo sta dicendo proprio questo; la pace è un “vincolo”, è una vite speciale, qualcosa che limita il movimento così che non sia troppo grande da far cadere, allontanare, perdere le persone con cui viviamo. Sarà facile come mettere una vite? Su due assi di legno si; ma tra due persone assolutamente no!  Nella vita reale mantenere la pace è un gran lavoro! Ci vuole (dice Paolo) umiltà, mansuetudine, pazienza, sopportazione, amore, sforzo... tutto per poter ottenere questo (è' Gesù che parla): “Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.” (Matteo 5:9) Vuoi essere chiamato, vuoi essere chiamata figlia di Dio? Adoperati per la pace, sii umile, sii mansueto, sii paziente,  sopporta quando vorresti fare guerra, sforzati, ama... “Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore e la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro.  Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese.” (2 Timoteo 2:22) Quale “vite” devi mettere nella tua vita? Hai qualche conto aperto, dove devi essere più umile, più mansueto, più mansueta,  più paziente, più amorevole,  per poter conservare la pace di Dio? 3. La pace di Dio va passata Adesso che siamo obbedienti a Dio e a Gesù, ci sforziamo di mantenere la pace... abbiamo fatto tutto, vero? Possiamo rilassarci e goderci la pace di Dio! Assolutamente no! Se vogliamo che Dio e Gesù continuino a riempire il nostro serbatoio con la loro pace c'è un'ultima cosa da fare... e che dovremo fare per tutta la nostra vita terrena: “Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.” (Filippesi 4:9) Cosa significa? Semplicemente, che devi testimoniare Cristo, devi parlare agli altri di quella pace devi spiegare agli altri la differenza che Gesù ha fatto in te. So cosa pensi: “Ma Marco, io non sono come te, o come Mario, io non so parlare agli altri di Gesù, non so da dove cominciare,  non ho la preparazione biblica...” eccetera eccetera. Leggi bene il versetto: Paolo non ti sta chiedendo di laurearti in teologia per testimoniare Cristo e ottenere un piano di pace. Paolo ti dice che  devi imparare, devi ricevere, devi udire, devi vedere. Paolo ti sta indicando cose “pratiche” da fare, non studi di teologia! E Paolo copre tutti i tipi di carattere umani. Forse sei uno o una che apprende leggendo: Paolo dice che devi “imparare e ricevere” che sono attività legate allo studio. Tu puoi studiare la Bibbia, prendere appunti, leggere commentari. O forse  tu non apprendi molto studiando ma invece capisci le cose  quando senti qualcuno che te le spiega. Per te è meglio ascoltare le predicazioni, non solo quelle mie o di Mario, ma altre ;  sul web ci sono centinaia di siti che pubblicano l'audio e i video dei messaggi. Oppure non apprendi né studiando né ascoltando  ma vedendo un altro  che fisicamente ti fa vedere come fare, e poi lo fa fare a te. Per te è meglio partecipare attivamente alla vita della tua chiesa, la domenica, ma anche al gruppo preghiera e a quello del giovedì. Lì puoi vede come gli altri pregano  li puoi vedere come conducono un incontro e come parlano di Gesù agli altri. E pian piano fare lo stesso. Ma, alla fine, se vuoi la pace di Dio, qualsiasi tipo di credente tu sia, che apprenda studiando, ascoltando, o vedendo, dice Paolo “fatele”; devi FARE! Non basta sederti in chiesa una volta alla settimana! Conclusione Nella notte di Natale di 2019 anni fagli angeli cantarono questo: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce!» “ (Luca 2:14) Che tipo di pace stai aspettando questo Natale? Vuoi la pace del mondo, ovvero l'assenza di guerra la concordia, la tranquillità interiore? Tutte cose che dipendono da te, ma anche da altri uomini attorno a te. Oppure vuoi la pace che è data, che scende dal Cielo, che non dipende da te, ma da chi ti ha creato? Quella pace che ti da gioia anche nel bel mezzo delle tempeste della vita? Se è quella pace che cerchi devi, semplicemente, obbedire ai Comandamenti di Dio e di Gesù, mettere una “vite” un vincolo  che ti leghi agli altri, diventando più umile, più mansueto, più mansueta,  più paziente, , più amorevole,  per poi passare quella pace ad altri testimoniando di Cristo. Cosa stai aspettando? Preghiamo GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Il serpente di bronzo - Dove trovi l'antidoto al male del mondo? | 6 Ottobre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


Quale è la cura al male che trovo nel mondo? E' fissare la croce dove Cristo a pagato, una volta e per sempre i peccati di chi si affida a lui. (Messaggio di Mario Forieri) --- PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO CLICCA SUL TITOLO ”Il re cananeo di Arad, che abitava nella regione meridionale, avendo udito che Israele veniva per la via di Atarim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri. Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu dai nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». Il Signore ascoltò la voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo  sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma[a Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il viaggio il popolo si perse d’animo. Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». Allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Poi i figli d’Israele partirono e si accamparono a Obot; e, dopo essere partiti da Obot, si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che è di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole.” (Numeri 21:1-11)  “Mosè fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva.” (Numeri 21:9)  “E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:14) “Ora, [tutte] queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche.” (1 Corinzi 10:11) “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5: 21) “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poiché sta scritto: 'Maledetto chiunque è appeso al legno'.” (Galati 3: 13 “Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di’ loro: “Voi benedirete così i figli d’Israele; direte loro: ‘Il Signore ti benedica e ti protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’.” (Numeri 6 :23 26) “ (Re Ezekia) Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbatté l'Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. “ (2 Re 18:1-4 ) “Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me." (Giovanni 12:32) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Culti su Radio Beckwith
Culto del 17 febbraio a Torre Pellice. Predicazione del pastore Francesco Sciotto

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Feb 18, 2016 16:40


Predicazione del pastore Francesco Sciotto al culto del 17 febbraio 2016 presso la Chiesa valdese di Torre Pellice.Esodo 16,1-211 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE».9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 11 E il SIGNORE disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"».17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.

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Culto del 17 febbraio a Torre Pellice. Predicazione del pastore Francesco Sciotto

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Play Episode Listen Later Feb 18, 2016 16:40


Predicazione del pastore Francesco Sciotto al culto del 17 febbraio 2016 presso la Chiesa valdese di Torre Pellice.Esodo 16,1-211 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE».9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 11 E il SIGNORE disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"».17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.