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CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 20 aprile 2025 (PASQUA) - ALLELUIA!!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Apr 20, 2025 4:13


Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

La Gioia del Vangelo
Domenica di Pasqua

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Apr 20, 2025 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 20] Vangelo: At 10, 34. 37-43; Sal. 117; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Apr 19, 2025 1:10


Dal vangelo secondo Giovanni. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni, apostolo ed evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 27, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Venerdì 27 dicembre 2024 (S. Giovanni Apostolo) - Scegliere colui che ama di più!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 27, 2024 4:48


Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8)Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Venerdì 27 Dicembre 2024 (Gv 20, 2-8) - Apostola Alexa

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Dec 26, 2024 6:27


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Parola del Signore.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 27] Vangelo: 1 Gv 1, 1-4; Sal 96; Gv 20, 2-8.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Dec 26, 2024 0:59


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

Equipaggiati
#258 - La tomba e' vuota - Giovanni 20:1-18

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 25, 2024 8:14


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La tomba e' vuotaLa risurrezione di Gesù20 Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. 2 Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».3 Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche[a] Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra 7 e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. 9 Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa.Gesù appare a Maria Maddalena11 Maria, invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, 12 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno al capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15 Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse il giardiniere, gli disse: «Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò». 16 Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico[b]: «Rabbunì!», che vuol dire: «Maestro!» 17 Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre [mio]; ma va' dai miei fratelli e di' loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro”». 18 Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore e che egli le aveva detto[c] queste cose.lascia un commentoSupport the show

Equipaggiati
#206 - Giovanni 4:1-26 Gesù e la donna samaritana

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Oct 14, 2024 7:30


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Gesù e la Samaritana4 Quando dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni 2 (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), 3 lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea.4 Ora doveva passare per la Samaria. 5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; 6 e là c'era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l'ora sesta.7 Una donna della Samaria venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». 8 (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprare da mangiare.) 9 La donna samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. 10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva». 11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? 12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». 15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 16 Egli le disse: «Va' a chiamare tuo marito e vieni qua». 17 La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”, 18 perché hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito; ciò che hai detto è vero». 19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte ma voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità». 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia(che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». 26 Gesù le disse «Sono io io che ti parlo!»lascia un commentoSupport the Show.lascia un commentoSupport the show

La Gioia del Vangelo
Domenica di Pasqua, Resurrezione del Signore

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni, apostolo ed evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni, apostolo ed evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario -  che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

La Gioia del Vangelo
S. Pasqua Resurrezione del Signore

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni Apostolo ed Evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 8, 2024 4:19


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

La Gioia del Vangelo
Santa Pasqua di Resurrezione

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 8, 2024 4:19


Dal vangelo secondo Giovanni. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 28 - https://www.bible.com/it/bible...1 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest'ordine: «Non prendere moglie tra le donne di Canaan.2 Parti, va' a Paddan-Aram, alla casa di Betuel, padre di tua madre, e prendi moglie là, tra le figlie di Labano, fratello di tua madre.3 Il Dio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un'assemblea di popoli,4 e ti dia la benedizione di Abraamo: a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei andato peregrinando, che Dio donò ad Abraamo».5 Isacco fece partire Giacobbe, il quale andò a Paddan-Aram da Labano, figlio di Betuel, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.6 Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato a Paddan-Aram perché vi prendesse moglie e che, benedicendolo, gli aveva dato quest'ordine: «Non prendere moglie tra le donne di Canaan»,7 e che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre ed era andato a Paddan-Aram.8 Esaù comprese che le donne di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco.9 Allora andò da Ismaele, e prese per moglie, oltre quelle che aveva già, Maalat, figlia d'Ismaele, figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot.10 Giacobbe partì da Beer-Sceba e andò verso Caran.11 Giunse ad un certo luogo e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, se la mise per capezzale e lì si coricò.12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala.13 Il Signore stava al di sopra di essa e gli disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abraamo tuo padre e il Dio d'Isacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza.14 La tua discendenza sarà come la polvere della terra e tu ti estenderai a occidente e a oriente, a settentrione e a meridione, e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza.15 Io sono con te, e ti proteggerò dovunque tu andrai e ti ricondurrò in questo paese, perché io non ti abbandonerò prima di aver fatto quello che ti ho detto».16 Quando Giacobbe si svegliò dal sonno, disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo!»17 Ebbe paura e disse: «Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!»18 Giacobbe si alzò la mattina di buon'ora, prese la pietra che aveva messa come capezzale, la pose come pietra commemorativa e vi versò sopra dell'olio.19 E chiamò quel luogo Betel; mentre prima di allora il nome della città era Luz.20 Giacobbe fece un voto, dicendo: «Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi,21 e se ritorno sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio DioEpisodio: Genesi 28Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 2/07/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 31 Marzo 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later Mar 31, 2024 3:57


Dal Vangelo secondo GiovanniGv 20,1-9Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.La scoperta della tomba vuota il mattino di Pasqua, genera una frenesia per la quale la pagina evangelica di Giovanni ci testimonia il correre di tutti coloro che sono coinvolti: inizia Maria Maddalena che si precipita dai discepoli i quali, a loro volta, sfrecciano a velocità diverse in direzione del sepolcro. Potrebbe essere bello e suggestivo pensare che sia la fede nella Risurrezione a generare questo insolito dinamismo, purtroppo dobbiamo riconoscere che non è così: Maria Maddalena è semplicemente preoccupata di recuperare il prima possibile il cadavere di Gesù che qualcuno sembra aver rimosso dalla tomba e gli altri due discepoli sono probabilmente mossi nella corsa dalla stessa preoccupazione. Ma nella reazione apparentemente simile che rende tutti "accelerati" si innesta un elemento fondamentale di diversità che è il fermarsi del discepolo amato davanti alla tomba vuota quasi in atteggiamento meditativo e contemplativo, opposto al fare di Simon Pietro che invece si precipita nel sepolcro senza fermarsi e pensare: la conclusione evidenzia la diversità tra i due per cui quest'ultimo semplicemente vede mentre il primo vede e crede. La stessa realtà rimane insignificante per Simon Pietro e diventa motivo di fede per il discepolo amato che aveva saputo quando fermarsi e  riflettere: sono gli atteggiamenti che allora come oggi fanno la differenza per poter decifrare le trame della vita e della fede. Il semplice correre può essere segno di dinamismo e buona volontà ma nel contempo esprimere un rapporto troppo veloce con la realtà che invece ha bisogno anche del sapersi prendere delle pause, di uno sguardo meditativo, di un atteggiamento pensante. Questo diventa anche il mio AUGURIO per una Pasqua non solo buona ma soprattutto santa! d. A.

La Gioia del Vangelo
S. Pasqua “Resurrezione del Signore”

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Mar 31, 2024 4:41


Dal Vangelo di Giovanni 20,1-9 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. Commento e auguri del Vescovo Francesco Beschi --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 31 marzo 2024 - Buona Pasqua!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Mar 31, 2024 4:40


Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.Parola del Signore

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 31] Vangelo: At 10, 34. 37-43; Sal. 117; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Mar 30, 2024 1:15


Dal vangelo secondo Giovanni. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Commento al Vangelo di don Nicola
Domenica di Pasqua (Gv 20,1-9)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 26, 2024 2:24


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Equipaggiati
#258 - La tomba e' vuota - Giovanni 20:1-18

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Dec 27, 2023 3:39


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: La tomba e' vuotaLa risurrezione di Gesù20 Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. 2 Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».3 Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche[a] Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra 7 e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. 9 Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa.Gesù appare a Maria Maddalena11 Maria, invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, 12 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno al capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15 Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse il giardiniere, gli disse: «Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò». 16 Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico[b]: «Rabbunì!», che vuol dire: «Maestro!» 17 Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre [mio]; ma va' dai miei fratelli e di' loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro”». 18 Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore e che egli le aveva detto[c] queste cose.Support the show

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Mercoledì 27 dicembre 2023 (S. Giovanni) - Non dimenticarti la risurrezione!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 27, 2023 2:21


VANGELODal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni, apostolo ed evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 27, 2023 3:23


Dal Vangelo di Giovanni 20,2-8   Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario -  che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Mercoledì 27 Dicembre 2023 (Gv 20, 2-8) - Apostola Briana

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Dec 26, 2023 6:54


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi - + Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Parola del Signore.

Equipaggiati
#206 - Giovanni 4:1-26

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Oct 16, 2023 4:22


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Gesù e la SamaritanaGesù e la donna samaritana4 Quando dunque Gesù seppe che i farisei avevano udito che egli faceva[a] e battezzava più discepoli di Giovanni 2 (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), 3 lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea.4 Ora doveva passare per la Samaria. 5 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar[b], vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; 6 e là c'era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l'ora sesta[c].7 Una donna della Samaria venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». 8 (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprare da mangiare.) 9 La donna samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani. 10 Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: “Dammi da bere”, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva». 11 La donna gli disse: «Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; da dove avresti dunque quest'acqua viva? 12 Sei tu più grande di Giacobbe, nostro padre, che ci diede questo pozzo e ne bevve egli stesso con i suoi figli e il suo bestiame?» 13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; 14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna». 15 La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». 16 Egli[d] le disse: «Va' a chiamare tuo marito e vieni qua». 17 La donna gli[e] rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”, 18 perché hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito; ciò che hai detto è vero». 19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte[f], ma voi dite che è a Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità». 25 La donna gli disse: «Io so che il Messia[g] (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa». 26 Gesù le disse: «Sono io[h], ioSupport the show

BASTA BUGIE - Santi e beati
L'attualità del santo Curato d'Ars

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Aug 2, 2023 14:35


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=160L'ATTUALITA' DEL SANTO CURATO D'ARS di Benedetto XVICari fratelli e sorelle, nell'odierna catechesi vorrei ripercorrere brevemente l'esistenza del Santo Curato d'Ars sottolineandone alcuni tratti, che possono essere di esempio anche per i sacerdoti di questa nostra epoca, certamente diversa da quella in cui egli visse, ma segnata, per molti versi, dalle stesse sfide fondamentali umane e spirituali. Proprio ieri si sono compiuti 150 anni dalla sua nascita al Cielo: erano infatti le due del mattino del 4 agosto 1859, quando san Giovanni Battista Maria Vianney, terminato il corso della sua esistenza terrena, andò incontro al Padre celeste per ricevere in eredità il regno preparato fin dalla creazione del mondo per coloro che fedelmente seguono i suoi insegnamenti (cfr Mt 25, 34). Quale grande festa deve esserci stata in Paradiso all'ingresso di un così zelante pastore! Quale accoglienza deve avergli riservata la moltitudine dei figli riconciliati con il Padre, per mezzo dalla sua opera di parroco e confessore! Ho voluto prendere spunto da questo anniversario per indire l'Anno Sacerdotale, che, com'è noto, ha per tema Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote. Dipende dalla santità la credibilità della testimonianza e, in definitiva, l'efficacia stessa della missione di ogni sacerdote.Giovanni Maria Vianney nacque nel piccolo borgo di Dardilly l'8 maggio del 1786, da una famiglia contadina, povera di beni materiali, ma ricca di umanità e di fede. Battezzato, com'era buon uso all'e-poca, lo stesso giorno della nascita, consacrò gli anni della fanciullezza e dell'adolescenza ai lavori nei campi e al pascolo degli animali, tanto che, all'età di diciassette anni, era ancora analfabeta. Conosceva però a memoria le preghiere insegnategli dalla pia madre e si nutriva del senso religioso che si respirava in casa. I biografi narrano che, fin dalla prima giovinezza, egli cercò di conformarsi alla divina volontà anche nelle mansioni più umili.Nutriva in animo il desiderio di divenire sacerdote, ma non gli fu facile assecondarlo. Giunse infatti all'ordinazione presbiterale dopo non poche traversie ed incomprensioni, grazie all'aiuto di sapienti sacerdoti, che non si fermarono a considerare i suoi limiti umani, ma seppero guardare oltre, intuendo l'orizzonte di santità che si profilava in quel giovane veramente singolare. Così, il 23 giugno 1815, fu ordinato diacono e, il 13 agosto seguente, sacerdote. Finalmente all'età di 29 anni, dopo molte incertezze, non pochi insuccessi e tante lacrime, poté salire l'altare del Signore e realizzare il sogno della sua vita.Il Santo Curato d'Ars manifestò sempre un'altissima considerazione del dono ricevuto. Affermava: «Oh! Che cosa grande è il sacerdozio! Non lo si capirà bene che in Cielo… se lo si comprendesse sulla terra, si morirebbe, non di spavento ma di amore!» (Abbé Monnin, Esprit du Curé d'Ars, p. 113). Inoltre, da fanciullo aveva confidato alla madre: «Se fossi prete, vorrei conquistare molte anime» (Abbé Monnin, Procès de l'ordinaire, p. 1064). E così fu. Nel servizio pastorale, tanto semplice quanto straordinariamente fecondo, questo anonimo parroco di uno sperduto villaggio del sud della Francia riuscì talmente ad immedesimarsi col proprio ministero, da divenire, anche in maniera visibilmente ed universalmente riconoscibile, alter Christus, immagine del Buon Pastore, che, a differenza del mercenario, dà la vita per le proprie pecore (cfr Gv 10,11). Sull'esempio del Buon Pastore, egli ha dato la vita nei decenni del suo servizio sacerdotale. La sua esistenza fu una catechesi vivente, che acquistava un'efficacia particolarissima quando la gente lo vedeva celebrare la Messa, sostare in adorazione davanti al tabernacolo o trascorrere molte ore nel confessionale.Centro di tutta la sua vita era dunque l'Eucaristia, che celebrava ed adorava con devozione e rispetto. Altra caratteristica fondamentale di questa straordinaria figura sacerdotale era l'assiduo ministero delle confessioni. Riconosceva nella pratica del sacramento della penitenza il logico e naturale compimento dell'apostolato sacerdotale, in obbedienza al mandato di Cristo: «A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi» (cfr Gv 20,23). San Giovanni Maria Vianney si distinse pertanto come ottimo e instancabile confessore e maestro spirituale. Passando «con un solo movimento interiore, dall'altare al confessionale», dove trascorreva gran parte della giornata, cercava in ogni modo, con la predicazione e con il consiglio persuasivo, di far riscoprire ai parrocchiani il significato e la bellezza della penitenza sacramentale, mostrandola come un'esigenza intima della Presenza eucaristica (cfr Lettera ai sacerdoti per l'Anno Sacerdotale).I metodi pastorali di san Giovanni Maria Vianney potrebbero apparire poco adatti alle attuali condizioni sociali e culturali. Come potrebbe infatti imitarlo un sacerdote oggi, in un mondo tanto cambiato? Se è vero che mutano i tempi e molti carismi sono tipici della persona, quindi irripetibili, c'è però uno stile di vita e un anelito di fondo che tutti siamo chiamati a coltivare. A ben vedere, ciò che ha reso santo il Curato d'Ars è stata la sua umile fedeltà alla missione a cui Iddio lo aveva chiamato; è stato il suo costante abbandono, colmo di fiducia, nelle mani della Provvidenza divina. Egli riuscì a toccare il cuore della gente non in forza delle proprie doti umane, né facendo leva esclusivamente su un pur lodevole impegno della volontà; conquistò le anime, anche le più refrattarie, comunicando loro ciò che intimamente viveva, e cioè la sua amicizia con Cristo. Fu «innamorato» di Cristo, e il vero segreto del suo successo pastorale è stato l'amore che nutriva per il Mistero eucaristico annunciato, celebrato e vissuto, che è divenuto amore per il gregge di Cristo, i cristiani e per tutte le persone che cercano Dio. La sua testimonianza ci ricorda, cari fratelli e sorelle, che per ciascun battezzato, e ancor più per il sacerdote, l'Eucaristia «non è semplicemente un evento con due protagonisti, un dialogo tra Dio e me. La Comunione eucaristica tende ad una trasformazione totale della propria vita. Con forza spalanca l'intero io dell'uomo e crea un nuovo noi» ( Joseph Ratzinger, La Comunione nella Chiesa , p. 80).Lungi allora dal ridurre la figura di san Giovanni Maria Vianney a un esempio, sia pure ammirevole, della spiritualità devozionale ottocentesca, è necessario al contrario cogliere la forza profetica che con-trassegna la sua personalità umana e sacerdotale di altissima attualità. Nella Francia post-rivoluzionaria che sperimentava una sorta di «dittatura del razionalismo» volta a cancellare la presenza stessa dei sacerdoti e della Chiesa nella società, egli visse, prima - negli anni della giovinezza - un'eroica clandestinità percorrendo chilometri nella notte per partecipare alla Santa Messa. Poi - da sacerdote - si contraddistinse per una singolare e feconda creatività pastorale, atta a mostrare che il razionalismo, allora imperante, era in realtà distante dal soddisfare gli autentici bisogni dell'uomo e quindi, in definitiva, non vivibile.Cari fratelli e sorelle, a 150 anni dalla morte del Santo Curato d'Ars, le sfide della società odierna non sono meno impegnative, anzi forse, si sono fatte più complesse. Se allora c'era la «dittatura del razionalismo», all'epoca attuale si registra in molti ambienti una sorta di «dittatura del relativismo». Entrambe appaiono risposte inadeguate alla giusta domanda dell'uomo di usare a pieno della propria ragione come elemento distintivo e costitutivo della propria identità. Il razionalismo fu inadeguato perché non tenne conto dei limiti umani e pretese di elevare la sola ragione a misura di tutte le cose, trasformandola in una dea; il relativismo contemporaneo mortifica la ragione, perché di fatto arriva ad affermare che l'essere umano non può conoscere nulla con certezza al di là del campo scientifico positivo. Oggi però, come allora, l'uomo «mendicante di significato e compimento» va alla continua ricerca di risposte esaustive alle domande di fondo che non cessa di porsi. Avevano ben presente questa «sete di verità», che arde nel cuore di ogni uomo, i Padri del Concilio ecumenico Vaticano II quando affermarono che spetta ai sacerdoti, «quali educatori della fede», formare «un'autentica comunità cristiana» capace di aprire «a tutti gli uomini la strada che conduce a Cristo» e di esercitare «una vera azione materna» nei loro confronti, indicando o agevolando a che non crede «il cammino che porta a Cristo e alla sua Chiesa», e costituendo per chi già crede «stimolo, alimento e sostegno per la lotta spirituale» (cfr Presbyterorum ordinis , 6). L'insegnamento che a questo proposito continua a trasmetterci il Santo Curato d'Ars é che, alla base di tale impegno pastorale, il sacerdote deve porre un'intima unione personale con Cristo, da coltivare e accrescere giorno dopo giorno.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
9 Aprile - Pasqua di Risurrezione

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Apr 9, 2023 3:15


…e vide e credette (Gv 20)Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.Se aprissimo davvero gli occhi a vedere i segni di risurrezione intorno a noi… la primavera che nonostante tutto emerge, la vita che continua a crescere tra noi, la voglia di pace nonostante le bombe… Sia una Pasqua dagli occhi aperti!«Raccontaci, Maria:che hai visto sulla via?».«Cristo, mia speranza, è risorto:precede i suoi in Galilea».(Sequenza pasquale)

Briciole di Vangelo
Domenica di Pasqua

Briciole di Vangelo

Play Episode Listen Later Apr 9, 2023 2:19


Gv 20,1-9 Egli doveva risuscitare dai morti.Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.www.nondisolopane.it

Commento al Vangelo di don Nicola
Pasqua senza Risorto (Gv 20,1-9)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Apr 8, 2023 5:53


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

La Gioia del Vangelo
Domenica di Pasqua, Resurrezione del Signore

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Apr 8, 2023 4:07


Dal Vangelo di Giovanni 20,1-9 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. https://youtu.be/zcy1m3Onfk0 --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vangelo/message

BASTA BUGIE - Santi e beati
La santità di mamma Margherita, la madre di don Bosco

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Mar 16, 2023 11:55


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7346LA SANTITA' DI MAMMA MARGHERITA, LA MADRE DI DON BOSCO di Fabio ArduinoNon è cosa semplice tracciare un breve profilo biografico di questa semplice donna, genitrice di un grande santo quale Giovanni Bosco. La santità di Margherita Occhiena non è infatti frutto di eventi straordinari, quanto piuttosto di una vita umile e nascosta vissuta in armonia con l'insegnamento evangelico.Nacque il 1° aprile 1788 a Capriglio, sulle colline astigiane, ed il giorno stesso venne battezzata nella chiesa parrocchiale del paese. Qui rimase sino al matrimonio con Francesco Bosco, amico di famiglia, già vedovo e padre di un figlio. Il matrimonio fu celebrato a Capriglio il 6 giugno 1812. La coppia si stabilì ai Becchi, frazione di Castelnuovo d'Asti (odierna Castelnuovo Don Bosco), sul colle ove oggi sorge la grande basilica, nella casa del mezzadro Francesco. Iniziò così per Margherita una nuova vita. Il marito aveva un sogno: diventare un piccolo proprietario, con le proprie terre e la propria casa. Per questo acquistò alcuni campi, una striscia di vigna, e una casupola che trasforma in stalla per i due buoi e la mucca che già possedeva. Il 17 aprile 1813, nacque Giuseppe, il primo figlio di Margherita e Francesco. Il 16 agosto 1815 nacque poi il secondo figlio, Giovanni, che diventerà il celeberrimo Don Bosco.Ancora due anni di rustica serenità, poi morì il padre, come Don Bosco narrò nelle sue Memorie: "Non avevo ancora due anni, quando Dio misericordioso ci colpì con una grave sventura. Mio papà era nel pieno delle forze, nel fiore degli anni, ed era impegnato a darci una buona educazione cristiana. Un giorno, tornando dal lavoro madido di sudore, scese senza pensarci nella cantina sotterranea e fredda. Fu assalito da una febbre violenta, sintomo di una grave polmonite. In pochi giorni la malattia lo stroncò. Nelle ultime ore ricevette i santi Sacramenti e raccomandò a mia madre di avere fiducia in Dio. Cessò di vivere a 34 anni. Era il 12 maggio 1817".GIOVANE VEDOVAAlla prematura morte del marito, la ventinovenne Margherita si trovò ad affrontare da sola la conduzione della famiglia in un momento di grande carestia, ad assistere la suocera ed il figliastro Antonio, nonchè ad educari i due figli nati dal matrimonio: Giuseppe e Giovanni. Donna forte, dalle idee chiare, determinata nelle scelte, con un regime di vita sobrio, nell'educazione cristiana è severa, dolce e ragionevole. I tre ragazzi avevano un temperamento assai diverso, ma Mamma Margherita non livellò e non mortificò mai nessuno. Costretta a fare scelte talvolta drammatiche, quale l'allontanamento da casa del figlio minore per non rompere la pace e per farlo studiare, era solita assecondare con fede, saggezza e coraggio le propensioni dei figli, aiutandoli a crescere nella generosità e nell'intraprendenza.All'età di nove anni, il piccolo Giovannino ebbe un sogno che lo guidò verso il suo futuro di educatore di una immensa schiera di giovani. Con il passare degli anni si consolidò in lui il desiderio di diventare sacerdote, ma mancavano in famiglia le possibilità economiche per un tale passo e l'unica via percorribile sarebbe stata diventare francescano. Questa idea fu anche comunicata dal parroco a Mamma Margherita, che allora chiese al figlio: "Il parroco è stato da me per confidarmi che tu vuoi farti religioso. È vero?". Giovanni rispose: "Sì, madre mia. Credo che voi non avrete nulla in contrario". Allora la madre lo ammonì sapientemente: "Io voglio solamente che tu esamini attentamente il passo che vuoi fare e poi segui la tua vocazione senza guardar ad alcuno. La prima cosa è la salvezza della tua anima. Il parroco voleva che io ti dissuadessi da questa decisione in vista del bisogno che potrei avere in avvenire del tuo aiuto. Ma io dico: in queste cose non c'entro, perché Dio è prima di tutto. Non prenderti fastidio per me. Io da te voglio niente; niente aspetto da te. Ritieni bene: sono nata in povertà, sono vissuta in povertà, voglio morire in povertà. Anzi te lo protesto. Se ti decidessi per lo stato di prete secolare, e per sventura diventassi ricco, io non verrò neppure a farti una sola visita, anzi non porrò mai piede in casa tua. Ricordalo bene".LA SANTA IGNORANZAToccò proprio a Margherita accompagnare con particolare amore il figlio sino al sacerdozio e poi, lasciando la cara casetta dei Becchi, lo seguì nella sua missione tra i giovani poveri e abbandonati di Torino. In una sera piovosa del maggio del 1847, Mamma Margherita e Don Bosco accolsero a Valdocco il primo ragazzo, dando così inizio alla loro opera. Illetterata, parlava solamente in lingua piemontese, ma piena di quella sapienza che viene dall'alto poté essere d'aiuto a tanti poveri ragazzi di strada, figli di nessuno. Pose sempre Dio innanzi a tutto, consumandosi per Lui in una vita di povertà, di preghiera e di sacrificio.Qui, per ben dieci anni, la sua vita si confuse con quella del figlio e con gli albori dell'opera salesiana: Mamma Margherita fu così la prima e principale Cooperatrice di Don Bosco ed estese la sua maternità allo stuolo di ragazzi che affollarono il celebre oratorio di Valdocco. Con bontà fattiva divenne l'elemento materno del "sistema preventivo" e senza saperlo fu vera "cofondatrice" della Famiglia Salesiana, sarta che da una buona stoffa seppe creare grandi santi come Domenico Savio e Michele Rua.Una sera Margherita sussurrò al figlio: "Giovanni, sono stanca. Lasciami tornare ai Becchi. Lavoro dal mattino alla sera, sono una povera vecchia, e quei ragazzacci mi rovinano sempre tutto. Non ce la faccio proprio più". Don Bosco guardò il volto di sua madre e sente un nodo alla gola. Non trova parole potenzialmente capaci di consolare quella povera donna. Si limitò allora a fare un gesto: le indicò il Crocifisso appeso alla parete e la vecchia mamma capì in silenzio.Il 29 ottobre 1854 arrivò all'oratorio Domenico Savio, un ragazzino di Mondonio. Mamma Margherita, sempre più frequentemente faceva qualche pausa durante il suo pesante lavoro e per riprendere fiato si recava nella nuova chiesa di San Francesco di Sales, tirava fuori la corona del Rosario e la sgranava lentamente. Un giorno osservò con Don Bosco: "Tu hai tanti giovani buoni, ma nessuno supera la bellezza del cuore e dell'animo di Domenico Savio". Don Bosco le chiese il perché e lei riprese: "Interrompe i giochi per venire a trovare Gesù nel tabernacolo. Sta in chiesa come un angelo". Fu dunque lei la prima persona ad accorgersi della santità di quel ragazzo al quale un giorno un papa avrebbe concesso l'aureola dei santi.EROICA ANCHE NELLA VECCHIAIANell'autunno del 1856, Mamma Margherita non usciva ormai quasi più dalla cucina. Ad ottobre, Don Bosco si recò come sempre ai Becchi per la festa della Madonna del Rosario, portando con sé i ragazzi migliori. Ma per la prima volta Mamma Margherita restò a casa. Per alcuni giorni rimase a letto, tormentata da una tosse insistente. Sopraggiunse poi una febbre alta. Don Bosco chiamò il medico e la diagnosi fu "polmonite". SI avvicinava dunque la sua morte, vista che per gli anziani quelle era una malattia fatale. Don Bosco pensò che questa sarebbe stata una gravissima perdita per l'oratorio e specialmente per lui. Sua madre gli aveva insegnato a vivere, ad essere prete, ad educare i ragazzi, tutto ciò mentre andavano insieme in campagna, quando si confidava con lui alla sera, mentre all'oratorio rimestava la polenta. Gli aveva insegnato la forza di non stancarsi mai, la fiducia nella Provvidenza. Gli aveva regalato, senza che lui se ne rendesse conto, il suo sistema educativo che meravigliò il mondo. Tutto questo fu condensato nella sua vita e può essere riassunto in sei parole: "bontà dolce e forte della madre".Don Giovanni Battista Borel, suo confessore, le amministrò gli ultimi sacramenti. Lei disse al figlio: "Quando eri bambino, ti aiutavo io a ricevere Gesù. Ora tocca a te aiutare tua madre. Di' le parole forte. Io le ripeterò". Giunse dai Becchi anche l'altro figlio, Giuseppe, con le mani ancora sporche di terra. Con le sue ultime parle lasciò il suo testamente spirituale: "Vogliatevi sempre bene". Dio la venne a prendere alle 3 del mattino del 25 novembre 1956. Aveva 68 anni di età. L'accompagnano al Cimitero Monumentale di Torino tanti ragazzi che la piansero quale vera "Mamma".Purtroppo i suoi resti mortali sono oggi andati perso, ma mai svanì nella Famiglia Salesiana il suo ricordo e la sua fama di santità. Il suo processo di canonizzazione iniziò però solo nel 1995. E' stata dichiarata "venerabile" nel 2006, nel 150° anniversario della sua nascita al cielo, eroica nell'esercizio "delle virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità, sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le virtù cardinali della Prudenza, della Giustizia e della Temperanza", come recita il decreto promulgato dalla Congregazione delle Cause dei Santi.

Commento al Vangelo di don Nicola
La Samaritana al pozzo (Gv 4,5-42)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 8, 2023 10:03


Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest'acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest'acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va' a chiamare tuo marito e ritorna qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l'ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l'ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui.Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».Parola del Signore.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
27 dicembre - S. Giovanni Apostolo

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 27, 2022 4:48


Vangelo del giorno: Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8)Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Commento: Il nome “Giovanni” deriva dall'ebraico e significa “Dio ebbe misericordia”, Dio ama.Ognuno di noi può dirsi il discepolo amato perché siamo stati scelti come interlocutori in un dialogo d'amore, prima ancora di sapere cosa fosse l'amore, siamo stati amati da chi ci ha donato la vitaCitazione del giorno: Che l'amore sia tutto quel che c'è, è tutto ciò che noi sappiamo dell'amore (Emily Dickinson)

Commento al Vangelo di don Nicola
San Giovanni Apostolo (Gv 20,2-8)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 27, 2022 4:38


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

La Gioia del Vangelo
San Giovanni, apostolo ed evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 27, 2022 3:49


Dal Vangelo di Giovanni 20,2-8 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Martedì 27 Dicembre 2022 (Gv 20, 2-8) - Apostola Tiziana

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Dec 26, 2022 7:29


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Parola del Signore.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Luoghi vuoti per riempire la tua vita - Pasqua 2022 | 17 Aprile 2022 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 18, 2022


Dio non è più in un luogo, ma in ogni luogo dove ci siano persone che vedono, e credono, che il sacrificio della  croce e la tomba vuota sono la via per avere una relazione con lui. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 26 minuti Cosa ti fa pensare una tenda posta in mezzo ad una stanza? Ti dico cosa suscita in me: curiosità. Voglia di sbirciare.  Necessità di sapere cosa c'è dietro. Se è così per noi,  immagina come era per i sacerdoti israeliti  che lavoravano al Tempio di Gerusalemme. Dio aveva posto nel mezzo del Tempio due separazioni: il luogo Santo, e il luogo Santissimo. Il luogo Santo era separato da una prima cortina che era  sospesa al tetto e non toccava terra, e dentro quel luogo potevano entrare solo i sacerdoti. Il Santissimo invece era al centro del tempio di Gerusalemme, alto quasi 30 metri e largo 10,  e al suo ingresso c'era la  seconda “cortina” (detta anche “velo”); era molto più grande della prima, andava dal tetto al pavimento, era color porpora con disegni di cherubini ed era spessa 10 centimetri. I rabbini usavano dire  che nemmeno due cavalli legati ad ogni lato  avrebbero potuto strapparla. Non era solamente una separazione fisica, una porta da attraversare, ma una separazione spirituale, un giudizio che Dio aveva dato verso la sua creatura: “Tu sei impuro, io non ti voglio più vicino, ti voglio bene, ma stammi distante di un passo.” Cosa c'era di così speciale nel Santissimo?  Questo era il luogo dove  si sarebbe manifestata la presenza di Dio. Dio permetteva solo ad alcuni di stargli un po' vicino; i sacerdoti dietro la prima cortina potevano servirlo, ma nessuno poteva stare costantemente alla sua presenza. Nessuno, tranne il Sommo Sacerdote e questo solo una volta all'anno, e solo dopo che alcuni elaborati rituali avevano avuto luogo. E, come ho detto più volte, il sommo sacerdote doveva indossare una campanella al piede, e legare una fune alla vita così che da fuori gli altri sacerdoti sapessero che si stava muovendo che era vivo e che Dio non lo aveva fulminato, e se non sentivano più la campanella voleva dire che era morto,  e tirare la corda per prendere il cadavere. Cosa c'era all'interno del luogo Santissimo? ce lo spiega Ebrei: “Dietro la seconda cortina c'era il tabernacolo, detto il luogo santissimo. Conteneva un incensiere d'oro, l'arca del patto tutta ricoperta d'oro, nella quale c'erano un vaso d'oro contenente la manna, la verga di Aaronne, che era fiorita, e le tavole del patto.” (Ebrei 9:3-5) In realtà, all'interno del Luogo Santissimo all'epoca di Gesù non c'era più l'Arca del patto, che sparì misteriosamente  e quando  i babilonesi distrussero il tempio di Gerusalemme dell'arca già non c'era più traccia. In 2 Re 8 c'è l'inventario di tutto ciò che fu portato via da tempio e trasferito a Babilonia... ma l'arca non c'era. Che fine aveva fatto? Per chi è appassionato di Indiana Jones potrà trovare utili suggerimenti nel film “I predatori dell'Arca perduta”... Per tutti gli altri, la risposa è: non si sa. Ma il Luogo Santissimo era ancora speciale agli occhi degli Ebrei. Entrare nel luogo Santissimo equivaleva ad entrare in Paradiso; era come tornare Adamo o Eva, gli unici che avevano passeggiato assieme a Dio prima che tutto precipitasse Ora che abbiamo questo contesto, leggiamo un passo di Matteo: “All'ora sesta si fecero tenebre su tutto il paese, fino all'ora nona E, verso l'ora nona, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lamà sabactàni?», cioè: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Costui chiama Elia».  E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, inzuppatala di aceto, la pose in cima a una canna e gli diede da bere.  Ma gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo». E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, le tombe si aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; e, usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, furono presi da grande spavento e dissero: «Veramente costui era Figlio di Dio».” (Matteo 27:45-55) Immagina di essere uno dei sacerdoti  che erano in servizio il giorno in cui Gesù fu crocifisso. Stai preparando tutto quando c'è da fare perché tra tre giorni sarà Pascha, la pasqua ebraica. In città arriveranno in pellegrinaggio dieci volte la popolazione di Gerusalemme, e i Romani che la occupano diventeranno nervosi. Sangue e interiora di animali sono sparsi un po' ovunque  per via dei sacrifici propiziatorie  fatti all'ingresso del Tempio, e l'odore di arrosto di agnello del sacrificio rende l'aria pesante. E' innegabile che gran parte dei discorsi che faceva la gente in quei giorni ruotassero attorno alla condanna a morte per croce di quel nazareno che era nemico dei farisei, odiato da quasi tutti i sacerdoti, amato dalle folle. È stata una giornata molto insolita.  Anche se è giorno, dall'ora di pranzo il sole era stato oscurato. Poi, con la stessa rapidità con cui era scomparso,  il sole era uscito di nuovo. Tutto sembra tornare alla normalità,  finché non senti un rumore alle tue spalle.  È la visione più orribile che tu abbia mai visto. Il velo!!! La cortina che nasconde Dio ... La tenda che copre l'inavvicinabile...la tenda che i cavalli non possono  strappare... Quella tenda si sta strappando! Si strappa, dall'alto verso il basso,  come se due mani potenti l'avessero afferrata e lacerata.  E ora stai fissando il Santissimo... Una vista che poche persone hanno avuto. Cosa significa questo evento?  Dipende dalla tua prospettiva.  Se tu fossi un sacerdote ebreo,  o qualsiasi ebreo, cosa pensi che stia per succedere? Che morirete tutti, perché la Scrittura dice che un uomo non può vedere Dio e rimanere vivo. Allora cerchi di coprire i tuoi occhi per non vedere la presenza di Dio. Fai del tuo meglio per non guardare Santissimo... Ma alla fine entri... Il luogo è vuoto... E tu sei ancora vivo. E' vuoto, silenzioso Dov'è Dio? Dio, semplicemente, non è più lì...  Ha lasciato  il Tempio... Il velo non serve più... Fino a un minuto fa, c'era... E ora? Dio, nonostante il popolo si fosse dimenticato  che li aveva liberati dalla schiavitù in Egitto, nonostante avesse visto le regole date sul Sinai  disattese, calpestate,  violate, nonostante i sacerdoti avessero trasformato il rapporto con lui in una serie di regole vuote, di sacrifici inutili, fatti solo per dare spettacolo di se, nonostante il progetto di portare Dio agli altri fosse diventato “Noi abbiamo Dio e voi no” Dio era rimasto lì... e ora? Nella cultura del mondo orientale al tempo di Gesù  la gente esprimeva il proprio dolore strappandosi le vesti;  strappando il velo, Dio mostra il suo dolore  per ciò che il tempio era diventato, ma rende possibile entrare, e vedere che lui non è più lì... E apre così una nuova via a tutti i credenti! Dio aveva creato il Tempio per essere vicino al suo popolo ma il popolo pensava di avere Dio in una scatola. Una stanza vuota Ed ora? Ora che il luogo Santissimo è esposto, ora che tutti lo possono vedere, entrare, camminarci dentro, ora che è solo un'altra stanza del tempio, e non il luogo dove Dio si manifesta all'uomo, cosa succede? Dio lascia che il mondo veda una stanza vuota una stanza vuota che riflette una religione vuota, che secoli di mistero, meraviglia e timore  siano scrostati via; non è più necessario. Dio non c'è più là dentro,  Dio non è più in una stanza... ha davvero abbandonato l'uomo? Tutt'altro! Dio ha lasciato l'edificio  perché ha intenzione di tornare laddove tutto era iniziato: vi ricordate l'Eden?  “Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno solo molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti.” (Romani 5:15)  Dio aveva provveduto un nuovo Adamo, qualcuno che avrebbe firmato un patto con lui, e quel patto sarebbe stato eterno... Non c'era più bisogno di un tempio, di un tempio fisico, fatto di pietra, mattoni, tavole, tegole... Tutto ciò  era avvenuto  “gratis” per noi, non per Dio né per suo figlio: Dio aveva permesso che Suo Figlio fosse vittima di un'ingiustizia, aveva guardato mentre Suo Figlio veniva condotto come un agnello al macello, aveva dovuto voltare  le spalle a Suo Figlio e abbandonarlo completamente, togliere la vita a Suo Figlio.... Per cosa? Per chi? .Per te e per me, per noi. I velo può essere strappato,  il tempio è vuoto, Dio non è più lì... E adesso? Una tomba vuota Ci vorranno tre giorni, e il mondo capirà cosa è successo, attraverso un'altro luogo vuoto. Quello che avrebbe dovuto contenere il cadavere di un giovane uomo crocifisso e invece è vuoto... come il luogo Santissimo nel Tempio: “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro.  Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».  Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro.  I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro;  e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò.  Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra  e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte.  Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:1-8) Un altro luogo vuoto; ma se il primo dovrebbe farci paura, con un Dio che abbandona il luogo dove era presente sulla terra il secondo deve portarci a esultare e a gioire di una gioia suprema. Dio non risiederà più in un luogo, ma all'interno di ciascuno che entri la tomba vuota, veda, e creda. Mentre la cortina era stata lacerata da cima a fondo, nessuno degli ultimi indumenti portati da Gesù alla fine della sua missione di salvataggio verrà strappato: né la sua tunica, tirata a sorte dai soldati sotto la croce, né le fasce, né il sudario (il telo di lino che copriva il capo). C'è molto di simbolico in tutto ciò: Dio distrugge la divisione tra lui e l'uomo, ma preserva gli indumenti di colui che porterà Dio tra gli uomini. Non servirà più di strappare stoffa, ciascuno potrà vestire l'abito che è rimasto intatto l'abito nuovo di Cristo: “... ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” (Romani 13:14)  “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.” (Colossesi 3:12) La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, ma abbiamo un nuovo vestito;  abbiamo uno come noi che è con il Padre in cielo a difenderci. Abbiamo un Signore e Re che mette in gioco il suo sangue ogni volta che pecchiamo. Cristo prende il dolore e noi riceviamo le ricchezze. La cortina è strappata, il tempio è vuoto, come la tomba, , ma Dio è ancora con noi, forse con noi come non lo è mai stato  dal giorno in cui siamo stati scacciati da Eden. La presenza di Dio nel tempio era un'assicurazione  che Egli ascolta le preghiere del popolo  e risponde a quelle preghiere.  La cortina strappata, il Tempio vuoto, come la tomba, urla al mondo: “Sono tornato tra voi!” Per secoli il popolo aveva gridato:  "Non possiamo farcela da soli". La risposta di Dio è stata “Gesù lo ha fatto per voi:  ha vinto la morte, a riportato la vita.” La cortina  può essere strappata,  il tempio può essere vuoto, come lo è la tomba, perché  Dio è tornato in mezzo a noi! “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse.” (Ebrei 10:19-23) In una parola ciò che sta al posto del tempio  ciò che c'è sulla soglia della tomba vuota  è una RELAZIONE con Dio, che si è fatto uomo. Le tende hanno la capacità di farci desiderare  di sapere cosa ci sia dietro di esse.  Le tende hanno la capacità di renderci molto curiosi.  Dio non voleva più che fossimo curiosi, ma credenti. Lui non vuole segretezza e paura. Non vuole sacerdoti, sacrifici e rituali. Non vuole mistero, e limitazioni, e unicità. Lui vuole te. Vuole che tu veda la meravigliosa grazia  che ti sta offrendo in Gesù : accesso... accesso diretto alla Sua presenza. Questo è il dono della relazione che Dio continua ad offrire attraverso la cortina strappata, il tempio vuoto, come pure la tomba. Dio ci ha aperto la strada  perché potessimo venire da Lui. Non lasciare che qualcosa ti trattenga. Buona Pasqua. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOK GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL  VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 17 aprile - BUONA PASQUA!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Apr 17, 2022 2:46


Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.Parola del SignoreCommento di don Marco, sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

La Gioia del Vangelo
Santa Pasqua di Resurrezione

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Apr 16, 2022 8:11


Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9 Dal vangelo secondo Giovanni. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
La tomba vuota (Gv 20,1-9)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Apr 13, 2022 5:20


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

BASTA BUGIE - Comunismo
Il cardinale Josyf Slipyj e la sua Ucraina

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Mar 8, 2022 12:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6921IL CARDINALE JOSYF SLIPYJ E LA SUA UCRAINA di Roberto de MatteiVi sono uomini che incarnano le virtù e i valori più profondi di un popolo. Tale fu il cardinale Josyf Slipyj, arcivescovo maggiore di Halyč e di Leopoli degli Ucraini, di cui ricorre il 130esimo anniversario della nascita, proprio mentre la sua terra natale conosce una nuova immane tragedia.Nato 17 febbraio 1892 a Zazdrist, nell'Ucraina occidentale, a diciannove anni Josef Slipyj entrò nel Seminario di Leopoli, dove fu ordinato sacerdote il 30 settembre 1917 e poi inviato a Roma per completare i suoi studi presso l'Istituto Orientale e l'Università Gregoriana. Nel 1925 venne nominato Rettore del seminario di Leopoli e nel 1929 dell'Accademia teologica della stessa città. L'Ucraina intanto era caduta sotto il giogo sovietico e Stalin, tra il 1932 e il 1933, requisì tutta la produzione agricola per imporre la collettivizzazione forzata del paese attraverso la carestia, conosciuta come Holodomor [il miglior film che parla dell'Holodomor è senza dubbio Raccolto amaro del 2017; per approfondimenti e per vedere il trailer, clicca qui http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=80].Mentre si avvicinava la guerra, il metropolita greco-cattolico dell'Ucraina Andrej Szeptycki (1865-1944), che lo aveva avviato al sacerdozio, lo richiese a Pio XII come suo coadiutore con diritto di successione. Così, nel 1939, mons. Josef Slipyj venne nominato esarca dell'Ucraina orientale e alla morte del metropolita Szeptycki, il 1° novembre 1944, divenne Capo e padre della Chiesa cattolica ucraina. Era un momento terribile per il suo Paese, stretto tra la morsa dei nazisti e dei comunisti. L'11 aprile 1945 il metropolita Slipyj venne arrestato dai sovietici e condannato a otto anni di lavori forzati nei gulag, mentre veniva inscenato un Sinodo illegale che proclamava la "riunificazione" della Chiesa cattolica ucraina con il Patriarcato ortodosso di Mosca, dominato dal regime sovietico. Le chiese dei greco-cattolici, circa 3.000, vennero date agli ortodossi e quasi tutti i vescovi e i sacerdoti furono uccisi o incarcerati. Nel 1953 l'arcivescovo Slipyj subì una seconda condanna a cinque anni di Siberia e nel 1958 una terza a quattro anni di lavori forzati. Nel 1962, a settant'anni, patì la quarta condanna, consistente nella deportazione a vita nel durissimo campo di Mordovia. In tutto, l'eroico presule passò 18 anni nelle carceri e nei gulag.PIO XII E GIOVANNI XXIIIIl padre gesuita Pietro Leoni (1909-1995), sopravvissuto ai lager sovietici, descrivendo gli orrori del campo di transito di Kivov, racconta che un giorno alcuni detenuti furono introdotti nella sua cella. "Sull'imbrunire mi sentii chiamare da una voce sconosciuta: un uomo anziano, con la barba, stava in piedi davanti al mio posto; mi porse la mano presentandosi: Giuseppe Slipyj. Fu allo stesso tempo una gioia e un dolore sapermi insieme al mio metropolita".Pio XII intervenne ripetutamente in favore degli ucraini e del loro metropolita incoraggiandoli a resistere alle persecuzioni, soprattutto con l'enciclica Orientales Omnes Ecclesias del 23 dicembre 1945. Tuttavia, nel 1958, dopo la morte di Pio XII, i rapporti tra la Russia e il Vaticano iniziarono a mutare. Quando Giovanni XXIII annunciò il Concilio Vaticano II, volle che ad esso partecipassero i rappresentanti del Patriarcato di Mosca. Le autorità del Cremlino imposero come condizione il silenzio del Concilio sul comunismo. Un accordo segreto fu siglato, nell'agosto del 1962, nella cittadina francese di Metz tra il cardinale Tisserant, rappresentante del Vaticano, e il vescovo ortodosso Nikodim da parte russa. La grande assemblea convocata per discutere sui problemi del proprio tempo avrebbe taciuto sulla maggiore catastrofe politica del Novecento.In quegli anni i gulag comunisti pullulavano di prigionieri per motivi religiosi, specialmente della Chiesa cattolica ucraina. Sarebbe stato uno scandalo se nell'aula del Concilio fossero stati assenti i vescovi vittime della persecuzione e presenti invece gli esponenti del Patriarcato di Mosca, che appoggiavano i carnefici. Fu svolta dunque una trattativa tra la Santa Sede e il Cremlino, per permettere al metropolita Slipyj di partecipare al Concilio. Il capo della Chiesa ucraina non voleva abbandonare il suo paese, ma ubbidì al Papa e prima di lasciare Mosca consacrò clandestinamente vescovo il sacerdote redentorista ucraino Wasyl Welyckowskyj.Giunse a Roma il 9 febbraio 1963, ma non tacque. L'11 ottobre 1963 Slipyj intervenne in Concilio parlando della testimonianza di sangue della Chiesa ucraina e proponendo di elevare la sede di Kiev-Halyč al rango patriarcale. Egli ricorda di aver rivolto questa richiesta numerose volte a Paolo VI ma di avere sempre ricevuto un diniego per ragioni politiche. Il riconoscimento del Patriarcato ucraino avrebbe infatti ostacolato l'Ostpolitik e il dialogo ecumenico con la chiesa ortodossa di Mosca. Però, il 25 gennaio 1965 fu creato cardinale da papa Paolo VI, che elevò la Chiesa greco-cattolica ucraina al rango di Arcivescovato maggiore di Leopoli degli Ucraini.IL FUTURO DELLA CHIESA UCRAINAFra il 1968 e il 1976, malgrado l'età avanzata, il cardinale Slipyj intraprese lunghi e faticosi viaggi presso le comunità della diaspora ucraina nelle Americhe, in Australia e in Europa, continuando a svolgere il ruolo di Pastore del suo popolo. Nel 1976 lanciò un appello alle Nazione Unite in favore delle vittime del comunismo e nel 1977, in un drammatico intervento presso il Tribunale Sakharov, denunciò ancora una volta la persecuzione religiosa in Ucraina. Il mondo guardava a lui e al cardinale József Mindszenty (1892-1975) come a due grandi testimoni della fede cattolica nel Novecento.Per assicurare il futuro della Chiesa ucraina, il cardinale Slipyj non arretrò di fronte a gesti estremi. Peter Kwasniewski ha recentemente ricordato come il 2 aprile 1977 egli ordinò clandestinamente tre vescovi, senza l'autorizzazione di Paolo VI, incorrendo automaticamente nelle censure canoniche previste dal can. 953 del Codice allora vigente. Però, a differenza di quanto accadrà per mons. Marcel Lefebvre, scomunicato nel 1986 per la stessa infrazione della legge canonica, nessuna misura scattò ipso facto, nei confronti del cardinale Slipyj. Uno dei vescovi da lui ordinati era mons. Lubomyr Husar (1933-2017), che Giovanni Paolo II nominò, dopo Slipyj, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica e cardinale. A lui successe come primate Svjatoslav Ševčuk, che si trova in questo momento sotto le bombe nella città assediata di Kiev. Nel 2004 la sede dell'arcivescovato maggiore è stata trasferita a Kiev e ha mutato il proprio nome in quello attuale di Kiev-Halyč.Il cardinale Josef Slipyj morì in esilio a Roma a novantadue anni il 7 settembre 1984 ed è ora sepolto a Leopoli, nella cripta della cattedrale di San Giorgio, accanto al metropolita Andrej Szeptycki. Giovanni Paolo II lo definì «uomo di fede invitta, pastore di fermo coraggio, testimone di fedeltà eroica, eminente personalità della Chiesa» (L'Osservatore Romano, 19 ottobre 1984).Mentre l'identità religiosa e politica della sua terra è ancora una volta brutalmente calpestata, la memoria dell'eroica resistenza del cardinale Josyf Slipyj ci aiuta a confidare nel futuro dell'Ucraina. Kiev fu il luogo della conversione del popolo russo alla Chiesa cattolica, e da Kiev, non da Mosca, è destinata a partire la seconda grande conversione della Russia annunciata dalla Madonna a Fatima. Del messaggio di Fatima il cardinale Slipyj fu un grande zelatore. Nel 1980 egli presentò a Giovanni Paolo II due milioni di firme raccolte dall'Armata Azzurra, insistendo in un lungo colloquio con il Papa sulla necessità di consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Questa consacrazione non è ancora avvenuta secondo le modalità richieste dalla Beatissima Vergine, alla quale il cardinale Slipyj così si rivolse nel suo testamento: «Seduto sulla slitta e facendomi strada verso l'eternità... recito una preghiera alla nostra protettrice e Regina del Cielo, la sempre Vergine Madre di Dio. Prendi la nostra Chiesa ucraina e il nostro popolo ucraino sotto la tua efficace protezione!». Facendo nostre le sue parole in questo momento tragico della storia del mondo non possiamo che proclamare a voce alta: "Onore al cardinale Slipyj e al suo popolo martire".

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 27 dicembre 2021 (S. Giovanni) - Sembra ieri!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 27, 2021 3:05


Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Commento di don Marco (Giorni), sacerdote della Diocesi di MondovìPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

La Gioia del Vangelo
San Giovanni Apostolo ed Evangelista

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 27, 2021 3:31


Dal Vangelo secondo Giovanni 20,2-8 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/vangelo/message

Commento al Vangelo di don Nicola
Giovanni vide e credette (Gv 20,2-8)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 27, 2021 3:34


Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Lunedì 27 Dicembre 2021 (Gv 20, 2-8)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Dec 26, 2021 7:37


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Parola del Signore.Parola del Signore.

Chiesa Evangelica Biblica di Deruta
Natale 2021 – Quando Giunse la Pienezza del Tempo

Chiesa Evangelica Biblica di Deruta

Play Episode Listen Later Dec 26, 2021 38:53


Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Sperimentare Dio nel quotidiano: l'Ospitalità | 12 Settembre 2021 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Sep 14, 2021


Cosa significa essere ospitale" per un credente? Significa solo offrire del cibo ed un posto dove consumarlo? Gesù ci chiede di fare della nostra ospitalità un ponte che raggiunga le persone per farle sentire accolte, accettate, desiderate... e per dargli una vera casa a cui appartenere. --- Predicatrice: Jean Guest CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 11 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 42 minuti Un pastore, molto tempo fa, agli inizi del 2000, scrisse queste parole: "Sono stato benedetto da una moglie con un vero dono per l'ospitalità. Questo è un settore in cui le mogli cristiane possono essere meravigliosamente utilizzate per la gloria di Dio e l'avanzamento del suo regno". Continua dicendo: “Le donne cristiane eccellono nei doni per l'ospitalità e sono responsabili di impegnarsi fedelmente nell'ospitalità”. Sono sicura che, ad un certo punto siamo tutti finiti a pensare che l'ospitalità riguardi il fatto di fornire cibo, magari con l' aggiunta di un ambiente gradevole per accompagnarlo.  Ma lui, e noi, sbagliamo se ci fermiamo là. Se la nostra comprensione dell'ospitalità è semplicemente l'offerta di uno spazio accogliente e del cibo (per quanto importanti essi possano essere) allora non stiamo pensando in modo particolarmente biblico, perché questa definizione in primo luogo, non è unicamente cristiana:  le comunità (indiane) Sihk sono rinomate per la loro ospitalità, sono generosissimi nel modo in cui offrono un pasto a chiunque venga al gurdwara (il loro tempio); in secondo luogo, implica una relazione temporanea tra chi ospita e chi viene ospitato, dove si sta assieme solo mentre stiamo mangiando; e in terzo luogo, nega l'appello a tutti di essere ospitali , non solo le donne. L'apostolo Pietro scrive: “Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.” (1 Pietro 4:9) Tornerò più tardi sul "senza mormorare". Sin dal principio, quando Abramo andò ben oltre per ospitare tre forestieri, per poi passare ai comandamenti di  Levitico circa l'accoglienza, e ad Isaia che rimprovera il popolo per aver dimenticato com'è la vera ospitalità, per finire nel Nuovo Testamento dove vediamo l'esempio di Gesù e troviamo degli insegnamenti sull'argomento, la Bibbia è molto chiara: l'ospitalità è importante. Quindi qual'è la definizione biblica di ospitalità? La parola della Bibbia "φιλοξενία philoxenia significa letteralmente “amore per gli estranei” L'ospitalità biblica deriva da un profondo rispetto per gli altri; è radicata nell'amore e si manifesta attraverso l'invito. Essa ha tre caratteristiche distinte: accoglienza, accettazione e appartenenza. 1. Benvenuto Diamo un'occhiata alla prima caratteristica dell'accoglienza. Questa bella icona dipinta nel XV secolo da Andrej Rubelev è una  deliziosa finestra  sul carattere di Dio e sull'accoglienza che estende a tutti noi. Il personaggio a sinistra in oro è il Padre - l'oro che simboleggia la perfezione. Al centro c'è il Figlio. Notate che ha due dita allungate che simboleggiano lo spirito e il fisico uniti e i colori blu e rosso rappresentano l'incarnazione e il sacrificio. Poi a destra c'è lo Spirito e questa figura ha la mano tesa in segno di benvenuto.  Tra di loro sul tavolo c'è una ciotola comune (per la condivisione). Appena sotto si può vedere un rettangolo e gli storici dell'arte hanno scoperto che questa forma era appiccicosa ,il  che li ha portati a supporre che in origine lì c'era uno specchio, in modo che quando si guardava l'icona si completava il cerchio d è come se ci si fosse seduti nel posto vuoto. Il nostro Dio è un dio dell'invito. Ricordate qualche settimana fa quando parlavamo della creazione? Abbiamo visto che Dio ci ha creati perché vuole stare con noi, con tutti noi. Pensate a tutti i modi in cui la Bibbia parla di come lui ci invita - vieni se sei stanco, vieni se hai sete, vieni se hai fame, vieni per il perdono, vieni se vuoi essere risanato, vieni se stai cercando, vieni a casa se ti sei perso. Dio ci invita sempre, sempre a stare con lui; non c'è nessuna condizione, vieni e basta. E quando lo facciamo si fa una festa in cielo (vedi la parabola del Figliuol Prodigo) e non solo, Dio poi ci riempie di ogni bene. L'invito di Dio è aperto, costante e generoso. La versione inglese della Bibbia “The Message” mette 2 Pietro 1:10 così: “Quindi, amici, confermate l'invito che  Dio vi fa, l'avervi scelto. Non rimandate, fatelo ora. Fatelo, e avrete la vostra vita su una solida base, le strade spianate e la via spalancata per il regno eterno.”  (2 Pietro 1:10 MSG) Se siamo persone che hanno "confermato" quell'invito, allora il nostro scopo è estendere quell'invito agli altri.  Recentemente mi sono imbattuta nel concetto che l'ospitalità biblica è una questione di giustizia: l'ospitalità riguarda la parità di accesso al Regno di Dio. Non ci avevo mai pensato in questo modo e sono stata sfidata e sgridata allo stesso tempo. Ma ha un senso; se l'invito di Dio è per tutti, allora dovrebbe esserlo anche quello della chiesa. Sono un grande fan delle liste (sono una che elabora visivamente, quindi mi aiuta vedere le cose scritte) vado sempre a fare la spesa con una lista, faccio la valigia con una lista, prendo decisioni che cambiano la vita con una lista. Prima di trasferirmi in Italia ho passato del tempo a pensare e pregare su quelle che sentivo essere le aspettative di Dio nei miei confronti, e le mie nei suoi;  era una lunga lista. Ma in cima alla mia lista per l'Italia c'era la richiesta di una bella casa dove le persone potessero sperimentare qualcosa di Dio e dove si sentissero benvenuti. Ecco qualcosa che ho trovato e messo nel mio diario in quel periodo. “E se invece aprissi le porte, creassi spazio, vivessi ogni giorno con uno spirito di benvenuto? Come sarebbe se ogni persona che incontro sapesse di avere un posto per loro intorno al tavolo della mia vita, per pochi momenti o per tutto il tempo in cui hanno bisogno di stare lì?” Se sono onesta, non sono sempre stata all'altezza di questo, ma continua ad essere qualcosa per cui prego, e ho visto Dio onorare questo desiderio. Quindi la nostra ospitalità nasce da un cuore grato e risponde all'amore e all'accoglienza di Dio per noi, rispecchiando il suo invito aperto, costante e generoso. La nostra accoglienza deve essere: aperta, costante e generosa La seconda caratteristica dell'ospitalità è quella dell'accettazione. 2. Accettazione Mi chiedo, chi troviamo difficile da accettare a causa di chi o di cosa sono? Chi disapproviamo? Tutti noi abbiamo i nostri pregiudizi; il punto è che, come cristiani, non dovremmo essere a nostro agio con ciò, né dovremmo non sforzarci di liberarcene. “Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno anche i pagani altrettanto? Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste.” (Matteo 5:46-48) Non ci sono messaggi contrastanti da parte di Gesù;  l'invito al Regno è per tutti e non solo per quelli che pensiamo ne siano degni. Diamo uno sguardo al suo incontro con la donna in Samaria. “Ora doveva passare per la Samaria. Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; e là c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso il pozzo. Era circa l'ora sesta. Una Samaritana venne ad attingere l'acqua. Gesù le disse: «Dammi da bere». (Infatti i suoi discepoli erano andati in città a comprare da mangiare.)  La Samaritana allora gli disse: «Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?» Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani... La donna gli disse: «Signore, dammi di quest'acqua, affinché io non abbia più sete e non venga più fin qui ad attingere». Egli le disse: «Va' a chiamare tuo marito e vieni qua». La donna gli rispose: «Non ho marito». E Gesù: «Hai detto bene: “Non ho marito”, perché hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito; ciò che hai detto è vero».” (Giovanni 4:4-9. 15-18) Nessuno avrebbe dovuto essere in giro a quell'ora del giorno, è per questo che lei è lì, per evitare le critiche e la disapprovazione della sua comunità.  Vedete, è una donna con un passato e un presente non molto rispettabile. E quest'uomo, chiaramente ebreo, le chiede da bere;  non sa che ebrei e samaritani non condividono bevande o cibo perché questo li renderebbe entrambi impuri? Inoltre, uomini e donne non sono autorizzati a parlare l'un l'altro in pubblico, figuriamoci condividere da bere.  Sta infrangendo tutte le regole! Si può quasi sentire la sua frustrazione per la sua situazione. Ma l'invito all' accoglienza è aperto, costante e generoso. C'è qualcosa nel suo invito a trovare l'acqua che non si prosciughi mai che lei non può ignorare; lei lo prega di condividerla con lei. Ed è allora che lui la vuole mettere in difficoltà: "Vai e porta tuo marito".  Accidenti, si scopre che l'acqua viva è solo per chi è moralmente onesto. Non sappiamo perché lei confessi la verità, o con quale tono lo faccia,  ma è ricompensata con la lode piuttosto che con la condanna, l'accettazione piuttosto che il rifiuto. La conseguenza di questa accettazione è che si sente abbastanza sicura da tornare alla sua comunità e condividere la notizia che potrebbe aver appena trovato il Messia. Quindi,  lo chiedo di nuovo:  chi troviamo difficile da accettare a causa di chi o di cosa sono?  Chi è che disapproviamo? Non sono diventata credente perché pensavo di essere una peccatrice, sono diventata credente perché ho risposto a un Dio che mi ama incondizionatamente.  Ci sono voluti probabilmente altri due anni prima che afferrassi il significato di essere salvata dai miei peccati. Alcuni di noi rimarranno che non è nostro compito condannare le persone per i  loro peccati; quello è compito dello Spirito Santo. Noi discepoliamo le persone in amore perché  siamo stati amati per primi. 2 Pietro 1:11 dice:  “In questo modo infatti vi sarà ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.” (2 Pietro 1:11) Facciamo di non essere noi a chiudere quell'ingresso con la nostra disapprovazione. L'ospitalità è: Accoglienza - aperta, costante e generosaAccettazione - amiamo perché Lui per primo ci ha amati. Infine, l'ospitalità è caratterizzata dall'appartenenza 3. Appartenere Prima di tutto, torniamo indietro e diamo un'altra occhiata al versetto di 1 Pietro 4. “Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare.” (1Pietro 4:9) Qui Pietro sta parlando alla chiesa di coloro che già appartengono alla chiesa. Sta scrivendo in un periodo di persecuzione, quando molti cristiani erano rifugiati con pochi beni o risorse, costantemente in movimento e in viaggio da una città all'altra; persone senza casa, ma a cui era garantito, attraverso l'ospitalità, un posto a cui appartenere.  Per coloro che offrivano ospitalità poteva essere rischioso e  a quei tempi ospitare poteva essere davvero un un  onere molto reale per coloro che la offrivano alle loro sorelle e ai loro fratelli nel bisogno. Non si trattava di organizzare una cena o di invitare un po' di gente, si trattava di mettere in gioco la propria vita per soddisfare i bisogni dei fratelli e delle sorelle in Cristo.  Quindi la potenziale tentazione di lamentarsi era ovviamente grande. Forse adesso non viviamo in quei tempi, ma mettiamo a rischio la nostra privacy, la nostra reputazione, il nostro denaro in base a chi invitiamo? Come dovrebbe essere dunque la nostra ospitalità per aiutare le persone ad appartenere? "Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura.  Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via.  Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua».  Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!»  Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo».  Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo;  perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto»." (Luca 19:1-10) Amo Zaccheo; è una storia così bella e ci insegna come chiesa che  non solo dobbiamo offrire ospitalità, ma dovremmo diventare il luogo a cui le persone possono veramente appartenere.  Gesù stava passando per Gerico e vide un uomo piccolo e basso su un sicomoro. Questo piccolo uomo era un esattore delle tasse e, come la maggior parte degli esattori delle tasse a quel tempo, si approfittava della sua posizione aggiungendo cifre oltre la tassa da riscuotere che poi intascava. Dire che era impopolare sarebbe un eufemismo. Guardate cosa dicono le folle quando vedono Gesù entrare nella casa di Zaccheo: tutti brontolavano: "È entrato ad alloggiare in case di un peccatore!". Secondo loro, non era per nulla simpatico, o amabile;  era un emarginato, che poteva avere una bella costruzione, ma non aveva nessun luogo da poter chiamare “casa”. Mentre scorriamo il racconto possiamo vedere come Gesù gli da  un invito di accoglienza; chiama Zaccheo per nome. C'è una connessione personale che guida il resto della storia. Gesù chiude la distanza tra lui e Zaccheo quando dice: "Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua". Pensa a tutti gli inviti e le feste che Zaccheo deve essersi perso a causa di chi era.  Infine, Gesù vuole entrare nella sua vita quotidiana. C'è qualcosa di molto personale nell'invitare qualcuno in casa tua. Tutto è in mostra ed è dove siamo veramente noi stessi ed è lì che Gesù vuole essere. Nella vita di Zaccheo o nelle nostre vite, Gesù conosce il nostro nome. Gesù vuole colmare la distanza tra noi e lui, e vuole accedere ai nostri spazi più intimi. E la bellezza di questa storia è che Zaccheo fu cambiato per sempre.  Quando sei accolto e accettato, scopri di appartenere e di avere un posto da chiamare casa. La nostra preghiera dovrebbe essere che le persone possano venire e chiamare questo posto "casa". L'ospitalità è: Accoglienza - aperta, costante e generosaAccettazione - amiamo perché Lui ci ha amati per primoAppartenenza - un posto da chiamare casa Un ultimo pensiero. Non possiamo pensare all'ospitalità senza guardare Ebrei 13:2. “Non dimenticate l'ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli.” (Ebrei 13:2) Ve lo siete mai chiesto?GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA
D'AQUILA SALVATORE

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA

Play Episode Listen Later May 23, 2021 9:44


Musiche di Thomas Nicosia. Nel 1910, dopo l'arresto del capo dei capi Giuseppe Morello e del cognato Ignazio Lupo detto the Wolf, per il reato di contraffazione e la successiva condanna, si creò un vuoto di potere al vertice della prima famiglia mafiosa di New York. Per riempirlo le famiglie mafiose elessero D'Aquila, Salvatore inteso Totò o Zio Totò che a quel punto fu considerato come il boss dei boss della mafia americana. Nacque a Palermo nel 1873. Giunse a New York nel 1904 come importatore di formaggi. D'Aquila ha iniziato la sua carriera nella malavita come un soldato di Giuseppe Morello e Ignazio Lupo e operava nel Bronx. Appena eletto si assicurò il sostegno degli alleati di tutte le famiglie mafiose degli stati Uniti e cercò di controllare tutte le famiglie di New York.Era molto riservato e guardingo. Nonostante la grande forza, D'Aquila non riuscì a unire e controllare tutti i mafiosi di New York City. Alcune zone abitate dagli italiani di Manhattan nel Lower East Side gli sfuggirono di mano. Tra questi vanno citati i fratellastri di Morello, Nicolas, Vincent e Ciro Terranova, e i loro cugini Lomonte.Quando Morello e Lupo furono rilasciati dalla prigione federale nel 1920, D'Aquila al fine di eliminare i potenziali rivali emise condanne a morte contro i suoi due ex boss e dieci dei loro più stretti alleati. Il 7 maggio 1922, il boss della famiglia criminale Morello Vincenzo Terranova, fu ucciso in una sparatoria nei pressi di casa sua sulla 116esima strada. Valenti fu sospettato di essere personalmente responsabile e per rinsaldare l'accordo con D'Aquila, gli promise di eliminare Giuseppe Masseria, il nuovo boss della mafia di Manhattan, che nel frattempo era diventato il leader della fazione Morello. Grazie all'astuzia e la fortuna, Masseria sopravvisse ai tentativi di omicidio portati da Valenti che a sua volta fu ucciso nel 1922 dai sicari di Masseria. I nemici di D'Aquila nonostante tutto non lo dimenticarono. Colui che fu il capo dei capi per 18 anni fu ucciso la sera del 10 ottobre del 1928.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA
LA SOCIETÀ DELLA BANANA 1° PARTE

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA

Play Episode Listen Later May 7, 2021 11:36


Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. I casi di cui ci siamo occupati collegati alla Mano Nera sono per lo accaduti a New York. Ma l'ignoranza e la paura e la mancata collaborazione riguardavano tutti le località degli USA dove era presente isolamento urbanistico e una sfiducia profonda, atavica, verso l'autorità. Comunque ci furono anche delle eccezioni come quella avvenuta nel Midwest. Una di queste, oggetto della nostra narrazione odierna, riguarda la storia di un uomo che decise di non piegarsi e di non tenere la bocca chiusa. Ciò accadde a Columbus (Ohio) nel gennaio 1909. Quest'uomo fu esasperato dalle continue richieste estorsive da parte della Mano Nera. Il coraggioso e intraprendente protagonista di questa vicenda criminale, nelle vesti di vittima, fu Giuseppe Amicone. Costui era un commerciante molisano nato a Forlì del Sannio dai grandi baffi scuri. Giunse con la famiglia nel nuovo continente nel 1882, poco più che ragazzino. Dopo aver trovato un lavoro come spazzino a Chicago, seguendo il flusso dei lavoratori delle nuove linee ferroviarie, giunse in Ohio assieme al fratello maggiore Carlo. Lì aprì un'attività di distribuzione e commercio di frutta denominata “The Banana Kings”. L'attività una volta avviata fatturò diversi milioni di dollari. Già dopo la prima lettera, nonostante le insistenze della moglie e del fratello Charles di pagare i 10 mila dollari del pizzo, John aveva preso la sua decisione con risolutezza «No, non pagherò nemmeno un un decimo di dollaro. Ho guidato la mia famiglia dall'Italia, dove vivevamo in povertà, verso l'America, la terra delle opportunità. Ora sono americano. Sono libero». A riceve la sua denuncia trovò l'ispettore postale di Columbus, John Frank Oldfield. Un longilineo quarantenne, ex sceriffo in una contea, nato Maryland. Proprio a lui John Amicon consegnò le lettere e gli oggetti ricevuti, tra cui il candelotto di dinamite. Il denunciante confidò all'ispettore i nomi dei due sospetti. Si trattò di tale Salvatore Lima, inteso Sam e il cognato Sebastiano, conosciuto come Sebastian. Immigrati provenienti dalla Sicilia. I due gestivano un negozio di frutta a Marion.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.

BASTA BUGIE - Santi e beati
La risurrezione di un ragazzo grazie all'intercessione di San Francesco di Sales

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Apr 21, 2021 6:42


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6551LA RISURREZIONE DI UN RAGAZZO GRAZIE ALL'INTERCESSIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES di di Corrado GnerreVi è una differenza tra miracolo e prodigio. Entrambi sono eventi straordinari (cioè al di fuori dell'ordinario) e sensibili; ma mentre il prodigio non supera totalmente le leggi della natura, il miracolo invece sì. Pertanto, quest'ultimo - il miracolo - può essere compiuto solamente da Dio, che è sovrano delle leggi della natura, mentre il prodigio può avere come autore anche un essere preternaturale, cioè un angelo, e quindi anche un angelocattivo quale il demonio.Il prodigio si può trovare in tutte le religioni (anche se non è facile), il miracolo invece lo si ritrova solo nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana. O, per lo meno, potrebbe anche verificarsi nelle altre religioni, ma solo privatamente. Facciamo un esempio: una povera mamma si trova per ignoranza involontaria in un altro contesto religioso, chiede una grazia per un suo figliuolo; ebbene, Dio potrebbe per compassione accordargliela, ma certamente non per metterebbe che quel miracolo venisse reso pubblico per non creare confusione. Altro è invece il cosiddetto miracolo apologetico, cioè il miracolo per confermare la dottrina. Questo avviene solo nel Cattolicesimo.La resurrezione di un morto è certamente un miracolo, in quanto è un evento che supera totalmente le leggi della natura. La religione cattolica annovera diversi miracoli di questo tipo. Uno risulta particolarmente importante, poiché il diretto interessato con la sua vita successiva ha ulteriormente confermato la veridicità dell'accaduto. Alta Savoia, 1623, un anno dopo la morte di san Francesco di Sales: due fratelli di 14 e 15 anni avevano deciso di fuggire dalla casa di un sacerdote, dove si recavano per imparare la grammatica latina. Avevano fatto arrabbiare il loro maestro e avevano deciso di ritornarsene a casa.Camminando velocemente, raggiunsero un torrente, il Fier, e dovettero attraversarlo. Il torrente era in piena e c'erano solo tre assi per passare dall'altra parte. Il primo dei due ragazzi, Girolamo, si avviò, ma fu colto da vertigini e cadde in acqua. Il fratello, gridando, si mise a correre lungo il torrente, ma vide sparire tra i flutti il corpo del malcapitato. Il povero ragazzo, preso sempre più dalla disperazione, corse al paese più vicino, Ornay, per cercare soccorsi e andò anche dal parroco, da cui erano scappati. Al torrente si radunò una gran folla, ma nessuno riuscì a trovare il corpo dello sventurato Girolamo.Dopo un po' di tempo sopraggiunse un certo Alessandro Raphin, accompagnato da suo figlio e da altra gente, ancora di Ornay. Raphin era il miglior nuotatore del paese e già aveva recuperato molti corpi di annegati. Dopo numerosi tentativi, che durarono diverse ore, Raphin riuscì a trovare il corpo del povero Girolamo.Nessuno poteva dubitare che fosse morto. Fu trasportato dal parroco di Ville e fu fatta scavare una tomba, ma si decise di non seppellirlo subito, per attendere l'arrivo del sacerdote, dalla cui casa il giovane era scappato. Giunse in serata: era molto addolorato, in un certo qual modo si sentiva responsabile di quella morte. Forse, se fosse stato meno duro... Decise di pregare a lungo vicino alla salma. Si fece poi raccontare dall'altro giovane come fosse avvenuta la disgrazia e quel giovane gli disse che, prima di attraversare il torrente in piena, i due avevano fatto un voto a san Francesco di Sales (ancora non santo, ma la cui devozione già era molto sentita in quelle terre), promettendo di andare in pellegrinaggio alla sua tomba se fossero riusciti a passare all'altra riva. A queste parole, il parroco, che si chiamava don Puthod, rimase molto meravigliato, perché, vicino alla salma, anche lui si era sentito particolarmente spinto ad invocare l'aiuto di san Francesco di Sales affinché il povero Girolamo potesse ritornare in vita.Andarono a fare la veglia funebre. Il parroco incaricò un uomo di andare ad Annency per depositare sulla tomba di san Francesco di Sales un foglio sul quale era scritto che, se il Santo avesse esaudito la sua preghiera, lui, don Puthod, avrebbe celebrato per nove giorni consecutivi la Santa Messa nella chiesa in cui riposava il Santo.Intanto la salma del povero Girolamo si era fatta sempre più brutta. Erano trascorse, infatti, molte ore. Ma, proprio quando si stava per deporlo nella tomba, Girolamo alzò un braccio. Lo si sentì lamentare e pronunziare con voce flebile: «O beato Francesco di Sales!». Come si può immaginare, ci furono scene di panico, alcuni fuggirono, altri svennero, i più coraggiosi gridarono: «Un miracolo, è un miracolo!». Erano presenti due sacerdoti, don Puthod e un altro. Entrambi presero Girolamo e lo sollevarono. Adesso non appariva più brutto e sfigurato. Don Puthod gli chiese: «Cosa ricordi?». Girolamo rispose: «Ho visto il beato Francesco di Sales e mi ha dato la sua benedizione».

CULTURE : Kezakopera
2021-04-02Kezakopéra Le Nozze di Figaro

CULTURE : Kezakopera

Play Episode Listen Later Apr 2, 2021


Une émission d'Audrey Marchal sur « Le Nozze di Figaro » de W.A. Mozart Extraits de l'opera « Le Nozze di Figaro » de W.A. Mozart : Extrait n°1: Overture, Le Nozze di Figaro, K. 492, W.A.Mozart / BBC Symphony Orchestra / Sir Colin Davis Extrait n°2: « Se a caso madama... » / Thomas Allen, Kathleen Battle / Wiener Philharmoniker / Riccardo Muti Extrait n°3: « Porgi amor » / Renée Fleming / London Symphony Orchestra / Sir Georg Solti Extrait n°4: « Sull'aria » / Kiri Te Kanawa, Lucia Popp / London Philharmonic Orchestra / Georg Solti Extrait n°5: « Andiamo, andiam bel paggio » / Andrea Rost, Cecilia Bartoli / Wiener Philharmoniker / Claudio Abbado Extrait n°6: « Giunse al fin il momento... Deh vieni non tardar » / Kathleen Battle / Wiener Philharmoniker / Riccardo Muti Extrait n°7: « Voi che sapete » / Cecilia Bartoli / Wiener Philharmoniker / Claudio Abbado Extrait n°8: « L'ho perduta, me meschina! » / Ingrid Kertesi / Bavarian Radio Symphony Orchestra and Chorus / Sir Colin Davis Musique après l'émission: « Gente, gente », Le Nozze di Figaro, Mozart / Wiener Philharmoniker / Riccardo Muti « Piano Concerto n°23 in A Major, K488, adagio », Mozart / Maurizio Pollini / Wiener Philharmoniker / Karl Böhm « Miserere mei, Deus » / Allegri / Choir of Trinity College, Cambridge Documentation : « Beaumarchais et la musique », Maurice Lever, Revue d'Histoire littéraire de la France, n4, PUF Le mariage de Figaro, Beaumarchais, La bibliothèque Gallimard Livret Le Nozze di Figaro, Opéra Orchestre National Montpellier, 2012 Livret Le Nozze di Figaro, Théâtre du Capitole, saison 2008/2009 Générique début émission: Les Contes d'Hoffmann. Acte 1. Prélude. Orchestre National de France. Seiji Ozawa + accord orchestre. Générique fin émission: « Bacchanale » - Camille Saint-Saens. Samson et Dalila. Acte 3. Orchestre de Paris. Barenboim.

Commento al Vangelo di don Nicola
Pasqua di Risurrezione (Gv 20,1-9)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Mar 28, 2021 3:53


Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween

Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino C’era una volta un pescatore che viveva da solo in una capanna, e stava vicino al mare. La sua vita scorreva lenta e monotona, ma egli non se ne lamentava e il suo animo era sereno e soddisfatto. Un giorno, come al solito, s’era recato con la sua barca in un bellissimo posto dove, oltre a una ricca pesca, poteva deliziare il suo sguardo ammirando le strane sculture delle rocce e i colori cangianti del cielo e del mare che si mescolavano formando un’unica tinta all’orizzonte. Ad un tratto un intenso e soave profumo colpì le sue narici. Cercò di capire quale potesse essere l’origine del misterioso aroma, ma non vi riuscì. Incuriosito, seguì la scia del profumo e si diresse remando con vigore verso la spiaggia. Giunse ai margini del bosco che costeggiava la riva, scese dalla barca e s’incamminò lungo un sentiero, sempre alla ricerca della fonte odorosa.

Parole di Storie - Fiabe
Il velo fatato, una fiaba giapponese

Parole di Storie - Fiabe

Play Episode Listen Later Feb 6, 2021 8:07


C'era una volta un pescatore che viveva da solo in una capanna, e stava vicino al mare. La sua vita scorreva lenta e monotona, ma egli non se ne lamentava e il suo animo era sereno e soddisfatto. Un giorno, come al solito, s'era recato con la sua barca in un bellissimo posto dove, oltre a una ricca pesca, poteva deliziare il suo sguardo ammirando le strane sculture delle rocce e i colori cangianti del cielo e del mare che si mescolavano formando un'unica tinta all'orizzonte. Ad un tratto un intenso e soave profumo colpì le sue narici. Cercò di capire quale potesse essere l'origine del misterioso aroma, ma non vi riuscì. Incuriosito, seguì la scia del profumo e si diresse remando con vigore verso la spiaggia. Giunse ai margini del bosco che costeggiava la riva, scese dalla barca e s'incamminò lungo un sentiero, sempre alla ricerca della fonte odorosa. Continue reading

Parole di Storie
Il velo fatato, una fiaba giapponese

Parole di Storie

Play Episode Listen Later Feb 6, 2021 8:07


C'era una volta un pescatore che viveva da solo in una capanna, e stava vicino al mare. La sua vita scorreva lenta e monotona, ma egli non se ne lamentava e il suo animo era sereno e soddisfatto. Un giorno, come al solito, s'era recato con la sua barca in un bellissimo posto dove, oltre a una ricca pesca, poteva deliziare il suo sguardo ammirando le strane sculture delle rocce e i colori cangianti del cielo e del mare che si mescolavano formando un'unica tinta all'orizzonte. Ad un tratto un intenso e soave profumo colpì le sue narici. Cercò di capire quale potesse essere l'origine del misterioso aroma, ma non vi riuscì. Incuriosito, seguì la scia del profumo e si diresse remando con vigore verso la spiaggia. Giunse ai margini del bosco che costeggiava la riva, scese dalla barca e s'incamminò lungo un sentiero, sempre alla ricerca della fonte odorosa. Continue reading

Parole di Storie - Favole
Il velo fatato, una fiaba giapponese

Parole di Storie - Favole

Play Episode Listen Later Feb 6, 2021 8:07


C'era una volta un pescatore che viveva da solo in una capanna, e stava vicino al mare. La sua vita scorreva lenta e monotona, ma egli non se ne lamentava e il suo animo era sereno e soddisfatto. Un giorno, come al solito, s'era recato con la sua barca in un bellissimo posto dove, oltre a una ricca pesca, poteva deliziare il suo sguardo ammirando le strane sculture delle rocce e i colori cangianti del cielo e del mare che si mescolavano formando un'unica tinta all'orizzonte. Ad un tratto un intenso e soave profumo colpì le sue narici. Cercò di capire quale potesse essere l'origine del misterioso aroma, ma non vi riuscì. Incuriosito, seguì la scia del profumo e si diresse remando con vigore verso la spiaggia. Giunse ai margini del bosco che costeggiava la riva, scese dalla barca e s'incamminò lungo un sentiero, sempre alla ricerca della fonte odorosa. Continue reading

Storie di Geopolitica
Come Hitler giunse al potere (l'enigma del consenso)

Storie di Geopolitica

Play Episode Listen Later Jan 11, 2021 53:00


Come ha fatto Adolf Hitler ad arrivare al potere autoritario nella Germania degli anni Trenta? Quali furono le concause che più o meno legalmente diedero modo al Führer di aggirare - e sfruttare - le debolezze della Repubblica di Weimar? Quando parliamo di Hitler come un "folle", bisogna stare attenti. Il rischio è sempre quello di minimizzare quanto accaduto. Lo stesso si può dire nel caso di social network come Youtube, dove la censura in ambito divulgativo ed educativo per la storia del Terzo Reich si applica su più livelli.Fonti principali a cui ho attinto per questo podcast: Hitler e L'enigma del consenso - Kershawhttp://tesi.luiss.it/25403/1/635972_ROTONDO_CARLO.pdf

Fiabe di Hans Christian Andersen - Parole di Storie
Cuore affranto, cuore di dolore. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Fiabe di Hans Christian Andersen - Parole di Storie

Play Episode Listen Later Jan 8, 2021 9:16


In realtà questa che scopriremo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo non raccontarla, ma essa ci svela i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell'interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono misteriosamente assenti per un giorno. Giunse dalla cittadina più vicina una donna col suo cagnolino, perché voleva, come disse lei stessa, che qualcuno comprasse delle una parte della sua conceria. Aveva con sé i documenti e noi le consigliammo di metterli in una busta e di scriverci sopra l'indirizzo del proprietario del castello: "Commissario generale di guerra, cavaliere, ecc.." [...] Continue reading

Parole di Storie - Favole
Cuore affranto, cuore di dolore. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Parole di Storie - Favole

Play Episode Listen Later Jan 8, 2021 9:16


In realtà questa che scopriremo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo non raccontarla, ma essa ci svela i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell'interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono misteriosamente assenti per un giorno. Giunse dalla cittadina più vicina una donna col suo cagnolino, perché voleva, come disse lei stessa, che qualcuno comprasse delle una parte della sua conceria. Aveva con sé i documenti e noi le consigliammo di metterli in una busta e di scriverci sopra l'indirizzo del proprietario del castello: "Commissario generale di guerra, cavaliere, ecc.." [...] Continue reading

Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Cuore affranto, cuore di dolore. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween

Play Episode Listen Later Jan 8, 2021 9:16


Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino In realtà questa che scopriremo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo non raccontarla, ma essa ci svela i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell’interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono misteriosamente assenti per un giorno. Giunse dalla cittadina più vicina una donna col suo cagnolino, perché voleva, come disse lei stessa, che qualcuno comprasse delle una parte della sua conceria. Aveva con sé i documenti e noi le consigliammo di metterli in una busta e di scriverci sopra l’indirizzo del proprietario del castello: “Commissario generale di guerra, cavaliere, ecc..” […]

Grandes ciclos
Grandes ciclos - A. Caldara (I): Un breve recuerdo - 30/11/20

Grandes ciclos

Play Episode Listen Later Nov 30, 2020 59:18


CALDARA: Sonata para dos violines y continuo en Re mayor, nº 11 (Sonata a tre) (8.22). P. Couvert (vl.), F. Couvert (vl.), J. Pons (vc.), M. Maldonado (con.), R. Veyssieres (tiorba), C. Parer (órg.), La Fidelissima. Don Chisciotte in Corte della Duchessa (selec.) (27.46). M. Espada (sop.), E. González-Toro (ten.), J. Fernandes (baj.), La Ritirata. Dir.: J. Obregón. Aria de Cupido "Giunse appena quel bel nome" (Il nome più glorioso) (2.30). V. Barna-Sabadus (contraten.), Nuovo Aspetto. Dir.: M. Ducker. Escuchar audio

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite

Nella tua vita Dio mette davanti a te due monti: quello della maledizione, e quello della benedizione di Cristo. Egli ti chiama ad accettare il sacrificio del suo figlio con cui vuole benedirti in eterno. Sta a te essere fedele a quella benedizione. --- Predicatore: Mario Forieri CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di ascolto audio/visione video: 32 min. Brani utilizzati: “Il Signore disse ad Abramo: «Va’ via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre, e va’ nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione.Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra». Abramo partì, come il Signore gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Caran. Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che avevano acquistate in Caran, e partirono verso il paese di Canaan. Giunsero così nella terra di Canaan, e Abramo attraversò il paese fino alla località di Sichem, fino alla quercia di More. In quel tempo i Cananei erano nel paese. Il Signore apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Lì Abramo costruì un altare al Signore che gli era apparso. “Quando avrete attraversato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali.” (Deuteronomio 27:12-13) “Quando avrete attraversato il Giordano per entrare nel paese che il Signore, il tuo Dio, vi dà, innalzerai delle grandi pietre e le imbiancherai con la calce. Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge, quando avrai attraversato il Giordano per entrare nel paese che il Signore, il tuo Dio, ti dà: paese dove scorrono il latte e il miele, come il Signore, il Dio dei tuoi padri, ti ha detto. (Deuteronomio 27:2-3) “Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per il Signore, opera di un artigiano, e la pone in luogo occulto!” – E tutto il popolo risponderà e dirà: “Amen”. Maledetto chi disprezza suo padre o sua madre!” – E tutto il popolo dirà: “Amen”.” (Deuteronomio 27:15-16) «Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce del Signore tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, il Signore, il tuo Dio, ti metterà al di sopra di tutte le nazioni della terra; e tutte queste benedizioni verranno su di te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce del Signore tuo Dio:  sarai benedetto nella città e sarai benedetto nella campagna.(Deuteronomio 28:1-3) Allora Giosuè costruì un altare al Signore, Dio d’Israele, sul monte Ebal, come Mosè, servo del Signore, aveva ordinato ai figli d’Israele, e come sta scritto nel libro della legge di Mosè: un altare di pietre intatte sulle quali nessun ferro era passato; e i figli d’Israele offrirono su di esso olocausti al Signore e fecero sacrifici di riconoscenza. E là, su delle pietre, Giosuè scrisse una copia della legge che Mosè aveva scritta in presenza dei figli d’Israele. Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piedi ai due lati dell’arca, di fronte ai sacerdoti levitici che portavano l’arca del patto del Signore: gli stranieri come gli Israeliti di nascita, metà dal lato del monte Gherizim, metà dal lato del monte Ebal, come Mosè, servo del Signore, aveva da prima ordinato che si benedicesse il popolo d’Israele.  Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò che è scritto nel libro della legge. Non vi fu parola, di tutto ciò che Mosè aveva comandato, che Giosuè non leggesse in presenza di tutta la comunità d’Israele, delle donne, dei bambini e degli stranieri che camminavano in mezzo a loro. (Giosuè 8:30-35) Ora doveva passare per la Samaria. Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; e là c’era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta. (Giovanni 4:4-6) “La donna gli disse: «Io so che il Messia (che è chiamato Cristo) deve venire; quando sarà venuto ci annuncerà ogni cosa».” (Giovanni 4:25) “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5:21) “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»” (Galati 3:13) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO LINK AL VIDEO DEL MESSAGGIO SU FACEBOOK --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Parole di Storie - Fiabe
Cuore affranto, cuore di dolore. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Parole di Storie - Fiabe

Play Episode Listen Later Apr 26, 2020 8:23


In realtà questa che scopriremo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo non raccontarla, ma essa ci svela i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell'interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono misteriosamente assenti per un giorno. Giunse dalla cittadina più vicina una donna col suo cagnolino, perché voleva, come disse lei stessa, che qualcuno comprasse delle una parte della sua conceria. Aveva con sé i documenti e noi le consigliammo di metterli in una busta e di scriverci sopra l'indirizzo del proprietario del castello: "Commissario generale di guerra, cavaliere, ecc.." [...] Continue reading

Parole di Storie
Cuore affranto, cuore di dolore. Una fiaba di Hans Christian Andersen

Parole di Storie

Play Episode Listen Later Apr 26, 2020 8:23


In realtà questa che scopriremo adesso è una storia in due parti; la prima potremmo benissimo non raccontarla, ma essa ci svela i precedenti, e questi sono sempre utili. Soggiornavamo in un castello nell'interno del paese, quando accadde che i proprietari restarono misteriosamente assenti per un giorno. Giunse dalla cittadina più vicina una donna col suo cagnolino, perché voleva, come disse lei stessa, che qualcuno comprasse delle una parte della sua conceria. Aveva con sé i documenti e noi le consigliammo di metterli in una busta e di scriverci sopra l'indirizzo del proprietario del castello: "Commissario generale di guerra, cavaliere, ecc.." [...] Continue reading

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo | 12 Aprile 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 12, 2020


Cosa sarebbe accaduto se la tomba non fosse stata vuota? Ma, la tomba era vuota, e il Signore è veramente risorto! --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 28 min. Quella che stiamo vivendo in questi giorni è una Pasqua anomala. Normalmente siamo abituati a pensare a Pasqua come uno dei momenti più belli dell'anno, soprattutto quando “cade alta” ovvero ricorre nel mese di aprile inoltrato. La natura è tutta un'esplosione, noi abbiamo voglia di ritornare sotto il sole, di prendere aria, di camminare, di correre,  di tornare a vivere all'aperto dopo il lungo inverno... E invece, anche se per il nostro bene, dobbiamo “stare chiusi”, dobbiamo rispettare il “lockdown”, che tradotto in italiano significa “confinamento”. Ci sono state imposte delle “regole” dei “confini” da non oltrepassare... per il nostro bene, è vero... Ma quanto è pesante dover obbedire! E non puoi fare questo, e non puoi fare quello, e non puoi uscire di casa quanto vuoi, e non puoi andare a passeggiare dove vuoi... Per molti, significa anche, non lavorare, perdere del proprio, restare senza risorse... Abbiamo dei confini, messi per il nostro bene, ma che spesso ci provocano dolore, angoscia e perdita, sia della nostra libertà che delle nostre finanze. Ma stiamo facendo tutto questo  con un fine superiore: salvare migliaia di vite umane, e poter tornare ad una vita serena e normale come era prima. Sapete,  questa situazione è molto simile  a quella che ogni anno capitava a cavallo tra il mese di marzo e quello di aprile in un paese del Mediterraneo circa 3.500 anni fa. Vorrei leggere assiema a voi Deuteronomio 16, dal versetto 1 al versetto 8  «1 Osserva il mese di Abib [marzo/aprile] e celebra la Pasqua in onore del Signore tuo Dio, poiché nel mese di Abib, il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto uscire dall’Egitto, durante la notte. 2 Celebrerai la Pasqua al Signore tuo Dio, sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il Signore avrà scelto come dimora del suo nome. 3 Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette giorni le mangerai con pane azzimo, pane d’afflizione, poiché uscisti in fretta dal paese d’Egitto, affinché per tutta la vita ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d’Egitto. 4 Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e della carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne conservi durante la notte fino al mattino. 5 Non potrai sacrificare l’agnello pasquale in una qualsiasi delle città che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 6 Sacrificherai l’agnello pasquale soltanto nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome; lo sacrificherai la sera, al tramontar del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto. 7 Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. 8 Per sei giorni mangerai pane azzimo, e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea, in onore del Signore tuo Dio; non farai nessun lavoro. (Deuteronomio 16:1-8) Avete fatto caso al tipo di regole che gli ebrei dovevano rispettare per celebrare la Pasqua degnamente? Non vi suonano “familiari”? Ci sono quattro cose che gli ebrei DEVONO fare e quattro che NON DEVONO fare. Devono sacrificare le loro migliori bestie (v. 2) "sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti". Cosa significa questo? Che gli ebrei, per poter celebrare la Pasqua dovevano “rimetterci” di tasca propria, perché dovevano sacrificare le migliori bestie dei loro greggi. E quando non offrivano le bestie migliori Dio non la prendeva per niente bene: “Quando offrite in sacrificio una bestia cieca, non è forse male? Quando ne offrite una zoppa o malata, non è forse male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Ti accoglierà forse con favore?», dice il SIGNORE degli eserciti.” (Malachia 1:8) Devono fare i sacrifici dove dice Dio (v.2)  “nel luogo che il Signore avrà scelto”. Devono sacrificare all'ora che dice Dio (v. 5) “lo sacrificherai la sera, al tramontar del sole”. Devono mangiare dove dice Dio (v.7) “la mangerai nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto.” E' un po' quello che stiamo vivendo noi, vero? Ci stiamo “rimettendo” del nostro, non andando al lavoro, dobbiamo stare dove ci viene detto, dobbiamo uscire poco e muoverci solo dove ci viene detto (supermercato e farmacia... e pochi altri posti) Poi c'è il capitolo delle cose che NON DEVONO fare: Non devono mangiare lievito (v. 3 e 4) “Non mangerai con queste offerte pane lievitato...Non si veda lievito presso di te.” Non devono conservare il cibo (v. 4) “la carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne conservi durante la notte fino al mattino.” Non possono scegliere dove sacrificare (v.5)  “Non potrai sacrificare l’agnello pasquale in una qualsiasi delle città.” Non possono lavorare il settimo giorno (v.8) “non farai nessun lavoro.” In questo noi siamo ancora liberi, non dobbiamo non mangiare determinati alimenti ma ci viene detto di non fare scorte alimentari, e non possiamo scegliere di prenderle dal negozio che vogliamo  ma da quello sotto casa e, infine, non possiamo lavorare. Se ti sembrano tanti un paio di mesi di regole, di distanziamento sociale, sappi che gli ebrei lo hanno fatto per circa 1500 anni, ed alcuni ancora lo fanno! Dio aveva salvato il suo popolo, lo aveva fatto in una notte in cui era stato risparmiato e l'angelo era passato oltre le porte dove era stato messo il sangue  di un agnello sacrificato. Ma gli aveva dato dei limiti, vivevano in un eterno lockdown,  un confinamento fatto di regole  talvolta facilmente comprensibili altre volte meno, ma che tutte stavano a ricordare che Dio era Dio, e bisognava rispettare le sue regole, altrimenti... Perché c'era questo lockdown, questo confinamento? Perché nel mondo c'era un virus mortale, che non uccideva solo il corpo,  ma uccideva l'anima: si chiamava “disobbedienza”, si chiamava “ribellione”, si chiamava “io no ho bisogno di te”, “io so cosa è bene e cosa è male”... si chiamava, e si chiama ancora, peccato. Dio è un padre, e come tale amava i suoi figli, e per evitare che potessero essere contagiati da quel virus terribile, li aveva riempiti di regole... Ma lui lo sapeva: i suoi figli non avevano bisogno di regole, perché non le avrebbero rispettate ma di amore. Non avevano bisogno di giustizia perché non erano giusti, ma di misericordia. Non avevano bisogno di una medicina per mandare via la febbre quando arrivava ma di un vaccino che li avrebbe resi immuni, e per sempre! Vivere in un recinto, vivere reclusi vivere in lockdown, in confinamento è possibile si... ma per quanto? Dio lo sapeva, e stava chiedendo al suo popolo di obbedire a quelle regole perché aveva in mente qualcosa che avrebbe spazzato via una volta e per tutte  il confinamento, le regole, la separazione, il virus. "Ecco, i giorni vengono", dice il SIGNORE, "in cui io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda... io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:31-33) Venerdì, per chi ci ha seguito, abbiamo parlato di cosa sarebbe avvenuto se Gesù non fosse morto il Venerdì Santo. E abbiamo detto  che la separazione  tra noi e Dio rappresentata dalla cortina nel tempio sarebbe rimasta, e saremmo stato per sempre separati da Dio e bisognosi di un “sacerdote”  che intercedesse per noi. Che non ci sarebbe stata la resurrezione che lo Spirito Santo non sarebbe arrivato... Ti faccio anche oggi la medesima domanda: e se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo? Se quella mattina le donne fossero andate al sepolcro avessero trovato un cadavere, cambiato le fasce e cosparso il corpo di essenze? Gesù dice: "Chiunque pecca è schiavo del peccato", rispose Gesù,” e uno schiavo non ha un posto permanente in una famiglia, ma il figlio sì! Perciò, se il Figlio vi libera, voi sarete veramente liberi.” (Giovanni 8:34-36 PV) Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo, ma fossimo ancora legati alla Pascha ebraica noi vivremmo ancora  nel lockdown, nel confinamento delle regole, dovremmo ancora sacrificare sugli altari, rispettare tempi e modi di come offrire, e sperare di essere graditi. Gesù ha anche detto: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai.” (Giovanni 11:25-26) Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo il virus, nonostante le precauzioni e il confinamento sarebbe ancora invincibile. E Gesù ha anche detto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati.” (Luca 5:31) Se quella Pasqua avesse visto una tomba piena, non avremmo né ospedali, né dottori capaci di curare la nostra malattia. E infine Gesù ha detto: “Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.” (Giovanni 12:46) Se nella tomba quella domenica mattina ci fosse stato ancora un corpo la nostra notte sarebbe perenne. Ma la tomba, ringraziando la potenza di Dio, era vuota: “Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:3-8) Le regole che Dio aveva dato per il lockdown, per il confinamento, perché il virus letale della morte dell'anima non infettasse il tuo popolo sono cessate. Tutti noi stiamo attendendo che ci venga detto  quando potremo uscire di casa, quando potremo tornare a vivere normalmente, quando potremo festeggiare, abbracciarci, ballare, sorridere, e vivere di nuovo. Eccolo il giorno in cui possiamo! Anche se siamo a casa, anche se attendiamo che passi il Covid-19, eccolo il giorno in cui possiamo festeggiare, eccolo il giorno dove possiamo abbracciarci come una grande famiglia in Cristo, eccolo il giorno dove possiamo ballare sorridere, e accettare la nuova vita in Cristo! Paolo dice: “Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza»[1]. Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!” (2 Corinzi 6:1-2) Come arrivo oggi a quella tomba? Con il bagaglio delle mie paure per il virus che mi tiene in casa, che mi tiene lontano dal lavoro, che ha fatto ammalare un mio caro? Stai anche tu sperando in una cura, in un vaccino che sconfigga il male? Rilassati, la cura è già arrivata, il vaccino è già disponibile, e non ti serve più il confinamento, se... E' rimasta un'unica regola, che comprende tutte le regole che devi seguire: è la regola dell'amare: “Gesù gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso” Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».”(Matteo 22:37-40) Vivere una vita amando, è possibile. Vivere una vita senza paure, è possibile. Vivere una vita  sapendo che la vera vita è altrove, è possibile … se... “Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:8) Se entri anche tu nel sepolcro, vedi, e credi. Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Dalla Parola alla vita
Lectio Divina del 12 Aprile 2020 a cura di don Domenico Luciani

Dalla Parola alla vita

Play Episode Listen Later Apr 9, 2020 11:58


La 20° puntata del ciclo "Pregare la Scrittura" DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A) Gv 20,1-9 Egli doveva risuscitare dai morti. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Commento al Vangelo di don Nicola
Santa Pasqua (Gv 20,1-9)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Apr 5, 2020 4:18


+ Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Venerdì 27 Dicembre 2019 (Gv 20, 2-8)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Dec 26, 2019 7:03


- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario che era stato sul suo capo non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.Parola del Signore.Parola del Signore.

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Jean-Felix Kamba Nzolo - Giovanni 20

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Apr 19, 2019 23:14


1 Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. 2 Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».3 Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, 7 e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. 9 Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa.Gesù appare a Maria MaddalenaMr 16:9-11; Mt 20:16; Is 49:1311 Maria, invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, 12 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15 Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: «Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò». 16 Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!» 17 Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"». 18 Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che egli le aveva detto queste cose.

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Jean-Felix Kamba Nzolo - Giovanni 20

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Apr 19, 2019 23:14


1 Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro. 2 Allora corse verso Simon Pietro e l'altro discepolo che Gesù amava e disse loro: «Hanno tolto il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'abbiano messo».3 Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. 4 I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; 5 e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra, 7 e il sudario che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette. 9 Perché non avevano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli dunque se ne tornarono a casa.Gesù appare a Maria MaddalenaMr 16:9-11; Mt 20:16; Is 49:1311 Maria, invece, se ne stava fuori vicino al sepolcro a piangere. Mentre piangeva, si chinò a guardare dentro il sepolcro, 12 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì dov'era stato il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?» Ella rispose loro: «Perché hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano deposto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. 15 Gesù le disse: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?» Ella, pensando che fosse l'ortolano, gli disse: «Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai deposto, e io lo prenderò». 16 Gesù le disse: «Maria!» Ella, voltatasi, gli disse in ebraico: «Rabbunì!» che vuol dire: «Maestro!» 17 Gesù le disse: «Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli, e di' loro: "Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro"». 18 Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che egli le aveva detto queste cose.

Génération jeunes interprétes
Génération Jeunes Interprètes en direct et en vidéo du Festival Musica à Strasbourg

Génération jeunes interprétes

Play Episode Listen Later Sep 23, 2017 118:25


durée : 01:58:25 - en direct et en public de la Salle de l'Aubette, place Kléber à Strasbourg - par : Gaëlle Le Gallic - **[Yoan Héreau](https://www.operadeparis.fr/artistes/yoan-hereau), piano** **Anaïs Yvoz, soprano Fanny Lustaud, mezzo-soprano Igor Mostovoi, baryton Stella Souppaya, piano** **Membres de l’[Opéra Studio de l’Opéra du Rhin](http://www.operanationaldurhin.eu/opera-studio-2013-2014.html)** **Duo Ambre** **Anne Lombard, violon Harpe Fanny Fuchs, harpe** **Elèves du [Conservatoire de Strasbourg](http://www.conservatoire.strasbourg.eu/), dans la classe de musique de chambre de Denis Dercourt** **[Ensemble Plurium](http://ensembleplurium.wixsite.com/ensembleplurium) Flore Seube, viole de gambe Parsival Castro, théorbe Clotilde Gaborit, clavecin** **Lea Castello, clarinette Mirae Oh, piano Ziyu Zhang, violon Narae Kim, piano Elèves du [Conservatoire de Strasbourg](http://www.conservatoire.strasbourg.eu/), dans la classe de musique de chambre d’Armand Angster** ## Programme musical **Franz Liszt** _Sonnet 104 de Pétrarque (Les Années de pèlerinage : Deuxième Année, l’Italie)_ Yoan Héreau **Thomas Adès** _Blanca Variations_ Yoan Héreau **George Gershwin** _Trois Préludes_ Yoan Héreau **Wolfgang Amadeus Mozart** _Les Noces de Figaro (extraits) Acte II : "Voi che sapete" (air de Chérubin)_ Fanny Lustaud et Stella Souppaya _Acte II : "Aprite, presto, aprite " (duo de Suzanne et Chérubin)_ Anaïs Yvoz, Fanny Lustaud et Stella Souppaya _Acte III : "Hai già vinta la causa !... Vedro mentr'io sospiro" (récitatif et air du Comte)_ Igor Mostovoi et Stella Souppaya _Acte IV : "Giunse alfin il momento... Deh vieni, non tardar, o gioia bella” (récitatif et air de Suzanne)_ Anaïs Yvoz et Stella Souppaya _Acte III : "Crudel ! Perché finora farmi languir così ?" (duo du Comte et de Suzanne)_ Anaïs Yvoz, Igor Mostovoi et Stella Souppaya **Camille Saint-Saëns** _Fantaisie pour violon et harpe en la majeur op. 124_ Duo Ambre **Marin Marais** _Les Voix Humaines (Deuxième Livre de pièces de viole)_ Ensemble Plurium **Marin Marais** _Suite n° 1 en ré mineur (Premier Livre de pièces de viole) (extraits) Prélude / Allemande et son double / Sarabande / Gigue / Chaconne_ Ensemble Plurium **Pascal Dusapin** _By the Way (extrait)_ Lea Castello et Mirae Oh **Igor Stravinsky** _Divertimento (extrait) : I. Sinfonia_ Ziyu Zhang et Narae Kim **Avec la participation de Eva Kleinitz, directrice générale de l’Opéra du Rhin et Vincent Monteil, directeur musical de l’Opéra Studio** ## Entrée dans la cour des grands **[Global Music Awards 2017](http://www.globalmusicawards.com/) Médaille d'or du Meilleur album en Meilleur jeune artiste : _Lifetime_, du [SpinaBenignetti Piano Duo](https://www.spinabenignetti.com/)** ## Agenda **[Pierre Génisson](http://www.pierregenisson.com/), clarinette, et le Quatuor Cavatine** Quintettes avec clarinette de Mozart et de Weber [Auditorium Cœur de Ville – Vincennes](http://www.primalamusica.fr/fr/Accueil.htm) **Vendredi 29 septembre – 20 h 30** **[Festival musical d'automne des Jeunes interprètes](http://fmaji.com/) 3 jeunes solistes lauréats jouent avec 6 orchestres dans 6 villes du Val d'Oise Du 29 septembre au 15 décembre** ## Sur la toile **[Génération baroque](https://generationbaroque.com/) Atelier d'opéra baroque dirigé par Martin Gester à Strasbourg** ## Réseaux sociaux [La page facebook du Fan club de Génération jeunes interprètes](https://fr-fr.facebook.com/generationjeunesinterpretes/) - réalisé par : Jean-Pierre Collard

Tollans musikaliska
En egen röst del 2. Sopranen Elin Rombo och operachefen Kasper Holten.

Tollans musikaliska

Play Episode Listen Later Jun 6, 2017 36:18


Vad är ett eget uttryck, en egen röst i musiken? Hur manifesterar sig den egna rösten hos en sångare eller hos en operachef? Jag känner att min röst har fått en speciell plats här i världen. En gåva som har landat i mig, säger svenska sopranen Elin Rombo, som värnar om sin naturliga och mjuka röstklang, tryfferad med en skvätt mörkt vemod. Plötsligt öppnar sig ett nytt register i hennes röst och Elin Rombo kan sjunga fyra toner ovanför höga C. Det är som att hoppa höjdhopp. Som att ha en liten ventil som pyser! Det är en underbar känsla, säger Elin Rombo, som sjöng Susanna i Mozarts Figaros bröllop på operan i Stockholm. Elin Rombo spås en lysande internationell karriär. Elin Rombo har lagt tre nya roller till sin repertoar, Sophie i Rosenkavaljeren, Fiordiligi i Così fan tutte och Mimì i La Boheme, alla vid Kungliga Operan i Stockholm. Elin Rombo har mottagit en rad stipendier och utmärkelser, bland dem Birgit Nilsson-stipendiet 2009. I november 2013 utnämndes Elin Rombo till hovsångerska och 2016 tilldelades hon medaljen Litteris et Artibus. Hur märks den egna rösten hos en operachef?   Jag har avlivat min inre kontrollfreak och tar råd av sångare. Det förstärker mitt regi-jag, förklarar Kasper Holten, tidigare operachef vid Det Kongelige Opera i Köpenhamn och Royal Opera House - Covent Garden i London. Vid tiden för denna intervju var Kasper Holten aktuell med två uppsättningar av Poul Ruders opera Dancer in the Dark efter Lars von Triers film: en i Köpenhamn och en på Norrlandsoperan. Nyligen hade Holtens film Juan premiär. Med operan Don Giovanni som förlaga gör Holten brutala förkortningar i Mozarts musik och låter sångarna sjunga live på engelska, på location, i en modern, rå stadmiljö. - Den rastlösa, maskulina sexualiteten och destruktiviteten är filmens centrala tema, berättar Kasper Holten.   Spellista:   Silver Moon aria ur operan Rusalka Dvorak Renée Fleming, sopran. London Symphony Orchestra. George Solti, dirigent. DECCA 475 094-2     Mens jeg venter Grieg Elin Rombo, sopran. Magnus Svensson, piano. SR P2 Live klassiskt Sopranos 20080823     Ständchen Brahms Elin Rombo, sopran. Magnus Svensson, piano. SR P2 Live klassiskt Sopranos 20080823     Pärlfiskarna Comme autrefois dans la nuit sombre Bizet Elin Rombo, sopran Folkoperans kör och orkester. Joakim Unander, dirigent.     Figaros bröllop Duet Crudel! Perché finora Mozart Elin Rombo, sopran. Ola Eliasson,  baryton. Kungliga Hovkapellet  Kungliga Operans Kör. M fl Kungliga Operan, 27 mars 2010 Inspelad av Sveriges Radio     Figaros bröllop Susannas aria Giunse alfine il momento - Deh vieni, non tardar Mozart Elin Rombo, sopran. Kungliga Hovkapellet  Kungliga Operans Kör. M fl Kungliga Operan, 27 mars 2010 Inspelad av Sveriges Radio     Dionysos Wolfgang Rihm, musik. Text av Wolfgang Rihm after Friedrich Nietzsche's Dionysus Dithyrambs Elin Rombo, sopran. Mojca Erdmann, sopran. Deutsches Symphonie-Orchester Berlin Salzburg Festspiele Inspelad av ORF Österrikiska radion     Tannhaüser AKT 1, "DIR TÖNE LOB"  /TANNHÄUSERS SÅNG/ Richard Wagner Lauritz Melchior, tenor. John Barbirolli, dir. London Symphony Orchestra. Inspelad England 29-05-1930     Winterstürme ur Valkyrian Wagner Stig Fogh Andersen, tenor. Ruse Filharmoniska orkester. Niels Borksand, dirigent. Stig Andersen-Wagner-Ring-Live in Ruse CLASSICO, CLASSCD 755     Ur filmen Juan efter Mozarts opera Don Giovanni Mozart Regi: Kasper Holten Concerto Copenhagen. Lars Ulrik Mortensen, dirigent. Christopher Maltman (Don Juan), Mikael Petrenko (Leporello), Maria Bengsson (Donna Anna), Elizabeth Futral (Elvira), Katja Dragojevic (Zerlina), Audun Ivers (Masetto) og den danske tenor Peter Lodahl som Don Otavio.

Commenti al Vangelo
Attualizzazione del Vangelo del 20 Aprile 2014 a cura di don Domenico Luciani

Commenti al Vangelo

Play Episode Listen Later Apr 16, 2014 11:10


La 20° puntata del ciclo "Dalla vita alla Parola viva" - "Nel dolore e nella sofferenza l'anticipo di una vita nuova". DOMENICA DI PASQUA - RISURREZIONE DEL SIGNORE (ANNO A)Gv 20,1-9Egli doveva risuscitare dai morti. Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.