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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
ROMA (ITALPRESS) - L'importanza delle professioni antiriciclaggio nella lotta alla mafia è "fondamentale. Vengo da una settimana di commemorazioni e di impegni antimafia in Sicilia, quello che emerge dalle indagini è il coinvolgimento sempre più frequente dei cosiddetti 'professionisti grigi'. Il fatto che le professioni si vogliano impegnare a fare la prima linea nell'antiriciclaggio e nella lotta alla criminalità organizzata è centrale", ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo,xi2/ads/mrv
PALERMO (ITALPRESS) - “Ci sono segnali che ci preoccupano: mai come adesso in molti territori si è diffuso il possesso di armi, persino in ambienti insospettabili. La cronaca ci consegna un pericoloso modello di comportamento anche tra i giovanissimi, come il caso di un 17enne che prima di andare in discoteca si è munito di una pistola. Si diffonde la mafiosità come stile di vita”. Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, in un passaggio della sua presentazione in aula, all'Ars, della relazione sull'attività della commissione a un anno dal suo insediamento e che restituisce uno spaccato drammatico della Sicilia. Sono state 55 le sedute tenute dalla Commissione regionale Antimafia, 14 le inchieste avviate, 70 le audizioni, 9 gli incontri con i prefetti e i comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, 302 gli incontri con gli amministratori locali, due le risoluzioni approvate e la stipula di un protocollo d'intesa con la Cesi. L'intervento del presidente Cracolici si è svolto in aula alla presenza del presidente della Regione, Renato Schifani, del presidente dell'Assemblea, Gaetano Galvagno, dei parlamentari, dei prefetti dell'Isola, del commissario dello Stato per la Regione e di una cinquantina di studenti del liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo. xd8/vbo/gtr
A cura di Daniele Biacchessi L'inchiesta sul dossieraggio sulla quale stanno indagando a vario titolo i magistrati di Perugia, la Commissione antimafia e il Copasir travolge esponenti della politica, delle istituzioni, della società civile, e fa emergere il ritorno dell'Italia delle spie e dei ricatti trasversali. Tutto ruota intorno alla figura del finanziere Pasquale Striano che risulta indagato a Perugia per accesso abusivo alle banche dati, dalle quali attingeva e comunicava le Sos, segnalazioni di operazioni sospette, ai cronisti del quotidiano il Domani che poi le hanno pubblicate. Un verminaio che riguarda una attività in gran parte illegale, secondo quanto rivelato dal Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone in Commissione Antimafia. Si è quindi appreso che dal 1 gennaio 2019 al 24 novembre 2022, Striano ha consultato 4124 SOS, su 1531 persone fisiche e 74 persone giuridiche, 1123 persone sulla banca dati Serpico e 1947 ricerche alla banca dati SDI. Ma l'elemento più preoccupante è che ha scaricato 33.528 file dalla banca dati della Direzione Nazionale Antimafia. Non solo. Il fenomeno è proseguito anche dopo la pubblicazione, il 3 agosto 2023, degli articoli che hanno rivelato l'indagine umbra. “Durante la prima fuga di notizie un quotidiano ha pubblicato un riferimento a una Sos legata a un imprenditore che, secondo le ricostruzioni del tenente Striano, avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa Guido Crosetto”, rivela Cantone. Ma quella Sos non era stata vista da Striano. C'è quindi un secondo canale informativo, che passava notizie ai cronisti, sul quale la magistratura vuole fare chiarezza. Su questo sta investigando, per ora senza indagati, la Procura di Roma. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
A cura di Daniele Biacchessi L'inchiesta sul dossieraggio sulla quale stanno indagando a vario titolo i magistrati di Perugia, la Commissione antimafia e il Copasir travolge esponenti della politica, delle istituzioni, della società civile, e fa emergere il ritorno dell'Italia delle spie e dei ricatti trasversali. Tutto ruota intorno alla figura del finanziere Pasquale Striano che risulta indagato a Perugia per accesso abusivo alle banche dati, dalle quali attingeva e comunicava le Sos, segnalazioni di operazioni sospette, ai cronisti del quotidiano il Domani che poi le hanno pubblicate. Un verminaio che riguarda una attività in gran parte illegale, secondo quanto rivelato dal Procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone in Commissione Antimafia. Si è quindi appreso che dal 1 gennaio 2019 al 24 novembre 2022, Striano ha consultato 4124 SOS, su 1531 persone fisiche e 74 persone giuridiche, 1123 persone sulla banca dati Serpico e 1947 ricerche alla banca dati SDI. Ma l'elemento più preoccupante è che ha scaricato 33.528 file dalla banca dati della Direzione Nazionale Antimafia. Non solo. Il fenomeno è proseguito anche dopo la pubblicazione, il 3 agosto 2023, degli articoli che hanno rivelato l'indagine umbra. “Durante la prima fuga di notizie un quotidiano ha pubblicato un riferimento a una Sos legata a un imprenditore che, secondo le ricostruzioni del tenente Striano, avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa Guido Crosetto”, rivela Cantone. Ma quella Sos non era stata vista da Striano. C'è quindi un secondo canale informativo, che passava notizie ai cronisti, sul quale la magistratura vuole fare chiarezza. Su questo sta investigando, per ora senza indagati, la Procura di Roma. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it
PALERMO (ITALPRESS) - "Non possiamo lasciare soli i nostri figli, in questa drammatica condizione che stanno vivendo loro e le loro famiglie". Così il presidente della Commissione Siciliana Antimafia, Antonello Cracolici, all'istituto comprensivo "Sperone - Pertini" di Palermo, per affrontare l'emergenza crack e il tema della protezione dei minori con l'obiettivo di coinvolgere le istituzioni e le realtà del territorio. xm3/vbo
PALERMO (ITALPRESS) - La lotta alla mafia si fa “proprio con eventi come questi, partendo dalle più giovani generazioni, dando segnali chiari e netti, raccontando gli eroi positivi e si fa anche e soprattutto con gli straordinari risultati delle nostre forze dell'ordine in prima linea e tagliando la cassa alla mafia e a cosa nostra”. Così la presidente della Commissione antimafia Chiara Colosimo.col3/tvi/gtr
Link a prevendita evento 24 giugno Milano:http://bitly.ws/IdFv Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4320049/advertisement
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Vi proponiamo l'ascolto del dibattito tra gli ospiti di Giovanni Floris in cui si è discusso, tra i vari temi della stretta attualità, anche del fatto del giorno: la foto tra la nuova presidente Antimafia Chiara Colosimo e l'ex terrorista di destra Luigi Ciavardini. Nel podcast ascolterete le voci di Massimo Magliaro, Elisabetta Piccolotti, Sabina Guzzanti, Mauro Mazza, Anna Falcone, Mario Sinibaldi, Marco Furfaro ed Evelina Christillin
Commissione Antimafia, eletta presidente tra le polemiche Chiara Colosimo.Dal governo 2 miliardi per l'Emilia Romagna.Russia, i partigiani anti Putin attaccano due villaggi.Morto misteriosamente il viceministro russo contrario alla guerra.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo
Nel giorno della morte di Giovanni Falcone ci prepariamo alla Commissione antimafia che ha tutti i difetti, tutti i nodi politici, tutto l'interesse per essere la peggiore Commissione antimafia mai vista. “L'antimafia potrebbe saltare un giro” diceva su queste pagine qualche giorno fa Attilio Bolzoni. Qualcuno la lesse come un provocazione, in realtà è un auspicio. #LaSveglia per La Notizia
Elezioni amministrative: come è andata? E chi vincerà i ballottaggi?Il maltempo si accanisce ancora sull'Emilia Romagna.Presidenza della commissione antimafia. La protesta dei famigliari delle vittime di terrorismo: “La candidata di Giorgia Meloni è amica di un terrorista. Inaccettabile”.Lo scippo di Renzi a Calenda.Ritirati i 660milioni per realizzare alloggi agli studenti. Ecco cosa è successo.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo
Il commento dell'ex Procuratore Antimafia Cafiero De Raho.
La macchina del giudice Livatino dovrebbe stare in una teca in piazza! GaZ ne ha parlato con Ismaele La Vardera (ex Iena), oggi vicepresidente della commissione antimafia siciliana
Che venerdì Stupefan! Abbiamo finito di registrare questo nuovo episodio proprio mentre il Presidente degli Stati Uniti d'America firmava la grazia per le oltre 6.500 persone detenute negli USA per possesso di marijuana. Ma anche se non abbiamo fatto in tempo a darvi questa notizia, vi parliamo anche degli avvenimenti che possono averla causata, come la recente ammissione della DEA che le leggi proibizioniste sulle droghe in America hanno la loro matrice in pregiudizi razziali, etnici e di classe. E se da un lato l'amministrazione più importante al mondo preposta alla lotta al narcotraffico disconosce le stesse leggi che le forniscono il mandato d'azione, dall'altro un altro organo importantissimo e nostrano, la Direzione Investigativa Antimafia, promulga un report semestrale che evidenzia l'infiltrazione della criminalità organizzata nell'imprenditoria "sana" grazie ai proventi del racket e del monopolio sul traffico di sostanze stupefacenti. Chi glielo dice alla Presidente della Commissione Antimafia di Regione Lombardia, che recentemente ha sostenuto che la legalizzazione non ha nulla a che vedere con la lotta alla mafia?Per fortuna c'è la Germania a darci qualche gioia, proseguendo imperterrita nella road map che potrebbe portarla alla piena regolamentazione della cannabis entro la fine del 2023! Chi è contrario a questo progetto sta già sollevando tutti i possibili problemi di diritto internazionale ed europeo, ma il punto non è la violazione della Germania, quanto il permanere di norme vetuste e di fatto superate da decine di Stati che hanno abbandonato l'approccio repressivo al consumo di stupefacenti. Quando ancora dovremo mantenere in vita convenzioni che violano i diritti umani al livello globale?Note dell'episodio:- L'abbandono delle opposizioni della comm. Antimafia lombardia: https://bit.ly/3rEpyGe- Il nuovo report della DIA: https://bit.ly/3RHAmxR- La relazione della DNA del 2016: https://bit.ly/3RHANZ1- L'ammissione della DEA: https://bit.ly/3CAkIz1- L'effetto domino della Germania: https://bit.ly/3ebBImO- La violazione delle convenzioni internazionali e dei regolamenti UE: https://bit.ly/3yjc3j1- Le ombre della legalizzazione, caso Uruguay: https://bit.ly/3fPe6oH- Le ombre della legalizzazione, caso Oregon: https://politi.co/3T7158m- Le ombre della legalizzazione, caso California: https://bit.ly/3edLzsh- Il Canada e la revisione del Canada Act: https://bit.ly/3fSXht3- Il sito di Radio Nolo: https://radionolo.it- La playlist Spotify di Stupefatti: https://spoti.fi/3vh3D8ZEntra in contatto con noi usando la mail stupefatticast@gmail.com, seguendo su Instagram il @stupefatti_podcast o iscrivendoti al nostro canale Telegram STUPEGRAM a questo link: !
Ezio Abbate, Claudio Fava"Centoventisei"Mondadori Editorehttps://www.mondadori.it/Un vecchio killer in disarmo, una sospettosissima moglie al nono mese di gravidanza, un balordo che vuole farsi mafioso. Accade tutto in una notte d'estate palermitana, con l'aria ferma e la città svuotata. Attorno al furto di una centoventisei si accende un crescendo di presentimenti, equivoci, rivelazioni, fughe. Sullo sfondo, l'ombra densa e a tratti grottesca di Cosa Nostra e dei suoi progetti di morte. Finché la notte si spegne in un'alba limpida e imprevedibile.Claudio Fava ed Ezio Abbate scrivono un racconto di fulminante efficacia in cui, senza mai citarla, alludono ai preparativi della strage di via D'Amelio del '92. Prendono distanza dalla cronaca degli eventi, ma mettono in scena tre personaggi nella cui vita e nella cui personalità vediamo il mondo di chi è nato sotto la mafia ed è abituato a ragionare e ad agire secondo lo schema “ubbidisco o muoio, uccido o vengo ucciso”.Ezio Abbate (Cassino, 1979), sceneggiatore, è fra i creatori delle serie tv Suburra, Curon, L'ora, Squadra mobile, Le mani dentro la città, e I diavoli. Ha scritto soggetto e sceneggiatura dei film Banat (2015, presentato alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia) e Frontiera (vincitore del David di Donatello 2019 per il miglior cortometraggio).Claudio Fava (Catania, 1957), giornalista, è inviato per i maggiori magazine italiani. Scrive per il cinema (I cento passi, David di Donatello 2001 per la migliore sceneggiatura), per la televisione (fra le altre, la serie Il capo dei capi) e per il teatro. Tra i suoi libri: Nel nome del padre (1996), Il mio nome è Caino (1997), La notte in cui Victor non cantò (1999), Teresa (2011), Mar del Plata (2013), Prima che la notte (con Michele Gambino, 2014), Il giuramento (2019) e L'isola (con Michele Gambino, 2020). Attivamente impegnato in politica, attualmente è presidente della Commissione Antimafia siciliana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
GUERRA, ULTIMI SVILUPPI, ANALISI E COMMENTI con Emanuele Valenti, Mara Morini docente di Politiche dell'Europa Orientale all'Università di Genova e Francesco Battistini inviato a Kiev del Corriere della Sera TRENTANNI FA L'ASSASSINIO DEL GIUDICE FALCONE riascoltiamo le cronache di allora e l'intervista di Lele Liguori all'autista di Falcone, Giuseppe Costanza, che sopravvisse all'attentato, e parliamo della mafia di questi trent'anni con Claudio Fava presidente della Commissione Antimafia all'Assemblea Regionale Siciliana. Giuseppe Pipitone del Fatto Quotidiano ci racconta il loro podcast sulle stragi “Mattanza. Le stragi del '92 come non ve le hanno mai raccontate” LE CITTA' AL VOTO IL 12 GIUGNO restiamo a Palermo con Gabriele Ruggieri giornalista di MeridioNews e infine un altro anniversario, UN ANNO FA LO SCHIANTO DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE sul posto per noi ci sarà Luca Parena Prisma è condotto da Lorenza Ghidini, Roberto Maggioni e Alessandro Braga. In redazione Massimo Alberti
GUERRA IN UCRAINA, ULTIMI SVILUPPI, ANALISI E COMMENTI con Andrea Sceresini in diretta da Khramatorsk , Mara Morini docente di Politiche dell'Europa Orientale all'Università di Genova, Loris Mazzetti ex capostruttura di Rai 3 (su guerra e televisione) e Andrea Di Stefano sul vertice dei ministri UE dell' energia. OLIMPIADI E RISCHIO INFILTRAZIONI CRIMINALI, COME PREVENIRE? con Alessandra Dolci responsabile della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e Rosario Pantaleo Presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano. SCIOPERO DEI METALMECCANICI MILANESI PER LA SICUREZZA SUL LAVORO ne parliamo con Elena Dorin componente della segreteria Fiom di Milano
«Davide Aiello, un deputato del Movimento 5 Stelle membro della Commissione Antimafia,» domenica «sera a Casteldaccia ha subito una dura aggressione personale, sfrontata e proterva, in piazza e davanti a vari testimoni. L’aggressore ha inteso vendicarsi per la pubblica denuncia che Davide fece a suo tempo, nel corso di un suo intervento in Parlamento, di un sistema clientelare e di scambio messo in piedi a Casteldaccia in occasione delle scorse elezioni amministrative». Così su Facebook il leader in pectore del M5S, Giuseppe Conte. «L’aggressore non solo è stato denunciato, ma ha ottenuto che adesso i riflettori sono più accesi che mai sulla denuncia fatta a suo tempo da Davide. Sono già stato a Casteldaccia, alle porte di Palermo. Ricordo bene la bruttissima alluvione che provocò lo straripamento del fiume Milicia e che si portò via due intere famiglie. Era il 3 novembre 2018 e, da Presidente del Consiglio, mi recai subito sul posto per esprimere cordoglio ai parenti sopravvissuti e per verificare i danni», ha scritto ancora Conte. «Tornerò prossimamente a Casteldaccia per mostrare solidarietà a Davide nella stessa piazza e nello stesso bar in cui è stato aggredito. Io non dimentico.Casteldaccia si aggiungerà agli altri luoghi (tra gli altri: il quartiere Borgo Vecchio di Palermo, dove i negozianti hanno denunciato il pizzo) che visiterò per dimostrare che noi resteremo sempre inflessibili e intransigenti nel difendere la legalità e nel contrastare tutti gli episodi di malaffare e i sistemi mafiosi.Davide siamo tutti con te», ha concluso.
In apertura di terza parte, la lente d'ingrandimento sull'attualità e la politica del nostro Paolo Mieli. La svolta garantista di Di Maio agita quel che resta del Movimento 5 Stelle e mette sulle barricate tutta una serie di esponenti "duri e puri", usciti negli ultimi mesi dal Movimento. Tra questi, c'è Nicola Morra, oggi nel gruppo Misto, presidente della Commissione Antimafia, nostro ospite. La Corte d'Assise di Taranto ha condannato a 22 e 20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'Ilva, tra i 47 imputati (44 persone e tre società) nel processo chiamato Ambiente Svenduto sull'inquinamento ambientale prodotto dallo stabilimento siderurgico. Rispondono di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro. La pubblica accusa aveva chiesto 28 anni per Fabio Riva e 25 anni per Nicola Riva. Ne parliamo con Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore.
Sono passati 29 anni da giorno della strage di Capaci in cui vennero uccisi dalla mafia, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. In questo 23 maggio 2021, Mood Italia Radio ha dedicato una lunga diretta per ricordare la strage, ma anche per ricordare gli altri caduti per mano mafiosa, coloro che giornalmente combattono la mafia e coloro che non si piegano alle intimidazioni mafiose e alle richieste di pizzo. Per ricordare quel tragico giorno, abbiamo avuto come nostro ospite l'On.le Claudio Fava, giornalista e Presidente della Commissione Antimafia all'Assemblea Regionale Siciliana, nonchè già deputato nazionale, che ha improntato la sua vita alla lotta alla mafia. Memoria antimafia è una produzione Mood Italia Radio, condotta da Davide La Cara e Manfredi Cascino. Regia Ninni Ricotta
IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA CHE IO PENSO LA MIA, IL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) - 23/03/2021 - Alle 15.10: Nicola Morra (senatore 5S), presidente della Commissione Antimafia...
IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA CHE IO PENSO LA MIA, IL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) – 23/03/2021 – Alle 15.10: Nicola Morra (senatore 5S), presidente della Commissione Antimafia…
IL PUNTO POLITICO – PIER LUIGI PELLEGRIN – DITE LA VOSTRA CHE IO PENSO LA MIA, IL TELEFONO LA TUA VOCE ALLO 02.66.20.35.29 (ANCHE WHATSAPP 346.64.27.756) - 23/03/2021 - Alle 15.10: Nicola Morra (senatore 5S), presidente della Commissione Antimafia...
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Facciamo il punto sulla pandemia di Covid-19. Questa settimana il numeri di contagi di coronavirus registrati nel mondo hanno superato quota 30 milioni. Sono i dati del conteggio della Johns Hopkins University di Washington sui casi individuati in tutto il mondo, aggiornato a venerdì 18 settembre 2020. Il numero di decessi ha superato quota 944mila, di cui 197mila negli Stati Uniti. Gli Usa sono il Paese più colpito con più di 6 milioni 674mila contagi. Seguono India e Brasile. Il virus torna a correre anche in Europa: nel nord-est dell'Inghilterra sono stati imposti lockdown localizzati per quasi 2 milioni di persone. In Francia i contagi giornalieri registrati giovedì hanno superato quota 10mila. Il direttore regionale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, ha dichiarato che nel Vecchio Continente si sta verificando una situazione «molto grave» in quanto i nuovi casi settimanali di coronavirus «hanno superato quelli segnalati quando la pandemia ha colpito per la prima volta a marzo». Passiamo alla politica. Il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, ha diffuso la lista dei tredici candidati ritenuti «impresentabili» per le regioni e i comuni che andranno al voto il 20 e 21 settembre, in seguito alle segnalazioni su 15 soggetti da parte della Direzione distrettuale antimafia. Gli impresentabili sono nove in Campania, tre in Puglia e uno in Valle d'Aosta. Morra ha anche fatto sapere che «non essendoci pendenze rilevanti sia per la legge Severino sia per il codice di autoregolamentazione De Luca risulta presentabile come candidato alla presidenza della giunta regionale della Campania». Domenica e lunedì si vota anche per il referendum sul taglio dei parlamentari, uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha dichiarato che voterà per il Sì perché «non compromette la funzionalità delle Camere». «Anzi, corredata con altri interventi, con un percorso riformatore che andrà integrato è completato, può essere un primo passaggio per contribuire a valorizzare anche in termini di autorevolezza dei parlamentari e dei lavori parlamentari», ha spiegato Conte. Chiudiamo con la tecnologia A partire da domenica, negli Stati Uniti non si potranno scaricare TikTok e WeChat, applicazioni di proprietà dei gruppi cinesi ByteDance e Tencent. Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato che saranno vietate «transazioni relative alle app WeChat e TikTok per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Usa» e per «proteggere gli utenti negli Usa, eliminando l'accesso a queste app e riducendone significativamente le funzionalità». Secondo l'amministrazione Trump, «il Partito comunista cinese ha dimostrato»" come l'uso di queste due app «minacci la sicurezza nazionale, la politica estera e l'economia degli Usa». «Le minacce rappresentate da WeChat e TikTok non sono identiche, ma simili. Ognuna delle due raccoglie un'ampia gamma di dati degli utenti, attività di rete, dati di localizzazione e cronologie di navigazione e ricerca incluse», si legge in una nota diffusa dal Dipartimento di Stato Usa.
"La montatura social della Meloni è stata smascherata da Report. Account falsi, automatismi e altri artifici volti a far credere di avere un consenso online che in realtà non esiste. La Meloni aveva contestato la tesi di Report che ha risposto puntualmente con un nuovo servizio. Oltre alla disonestà di tutto questo credo che chi usa certi metodi per aumentare likes e followers sia stressato da ansia da prestazione. O no?". Così su Facebook il senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra. Meloni ha affidato la replica al servizio di Report ad un tweet in cui si legge: "A Report campionato mondiale di arrampicata sugli specchi. Abbiamo già smentito tutte le false accuse dell’altra puntata. Invece di rispondere nel merito o chiedere scusa provano a confondere le acque. Che brutta fine".
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Sul fronte internazionale continua l'assalto militare turco in Siria. Sotto assedio la zona a nord del Paese occupata dalla popolazione curda che combatte l'Isis.La comunità internazionale ha espresso preoccupazione. "La Turchia funge da filtro per circa 3 milioni di profughi in arrivo da Siria e Iraq. Se Ankara apre il rubinetto dei profughi, l’effetto sull’Europa sarebbe molto molto forte”, ha detto il deputato 5 stelle, Pino Cabras, in un'intervista a Silenzi e Falsità.Timore che trova conferma nelle dichiarazioni di Recep Tayyip Erdoğan che minaccia l'Europa: "Vi manderemo 3,6 milioni di rifugiati se Bruxelles definirà come una invasione l'operazione militare lanciata nella Siria nordorientale".Il presidente turco continua a circoscrivere quella di Ankara un'operazione fonte di pace, il cui unico obiettivo è di eliminare il terrorismo.Nel frattempo, però, l'occupazione "pacifica" di Ankara ha già causato diverse vittime e sono 60mila circa gli sfollati in fuga.Iniziano a farsi sentire le reazioni dei Paesi europei che ritengono ingiustificata l'invasione della Turchia in Siria.Tra gli altri anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha convocato l'ambasciatore turco in Italia. "Chiediamo al governo turco di cessare immediatamente l'offensiva", ha spiegato Di Maio. "Come governo pensiamo che sia inaccettabile, la condanniamo. Rischia di compromettere la lotta al terrorismo. L'unica strada da seguire è quella delle Nazioni Unite". Passiamo alla politica italianaUn pilastro fondamentale per la lotta alle mafie in Italia è stato messo in discussione: l'ergastolo ostativo, il carcere a vita che non prevede benefici né sconti di pena. Si tratta di una delle tante intuizioni del magistrato Giovanni Falcone, ma secondo la Corte di Strasburgo il 41 BIS viola i diritti umani. Per questo ha invitato l'Italia a fare una riforma. Il Bel Paese ha presentato ricorso contro la sentenza del 13 giugno 2019, ma la CEDU lo ha respinto il 7 ottobre scorso."Il MoVimento 5 Stelle non condivide in alcun modo la decisione presa dalla Corte", si legge sul Blog delle Stelle.Forte è stata anche la reazione del presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra. "Oggi siamo stati sconfitti su un fronte importantissimo", ha detto durante una diretta su Facebook. "Cari giudici e giuristi di tutta Europa e del mondo se voi sapeste che cosa significa la lotta alla mafia forse uno scrupolo in più prima di emettere sentenze di tal fatto lo avreste", ha continuato il presidente della Commissione Antimafia. "Si è offesa la memoria di uomini come Falcone, Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa". Secondo Morra, l'azione di contrasto alle mafie deve essere il primo obiettivo di qualsiasi seria azione di governo. Parliamo ora di giustizia Dopo lo scandalo delle nomine al Consiglio superiore della magistratura, Antonio D'Amato e Nino Di Matteo sono stati eletti come nuovi consiglieri. D'Amato ha ottenuto 1460 voti ed è il nuovo procuratore aggiunto a Santa Maria Capua Vetere, mentre Di Matteo, magistrato che ha indagato sulla Trattativa Stato-mafia, con 1184 preferenze è sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia.I due hanno prevalso su 16 candidati in tutto. E, sono i successori di Luigi Spina e Antonio Lepre, dimessi perché coinvolti nell'inchiesta su Luca Palamara condotta dalla procura di Perugia. Dopo la pubblicazione delle intercettazioni, registrate la notte del 9 maggio scorso nel cellulare di Palamara, si sono dimessi in tutto 5 magistrati coinvolti nella faccenda. I primi due sono stati sostituiti da Giuseppe Marra e Ilaria Pepe, eletti in primavera. A dicembre si to
"Siamo stati sconfitti su un fronte importantissimo, cercheremo di capire in tutte le sedi opportune e legittimate giuridicamente come evitare effetti peggiori di questo rigetto operato dalla Cedu. Al tempo stesso faremo piena informazione perché sempre più europei capiscano che le mafie non vanno sottovalutate ma combattute". Lo ha detto il presidente della Commissione Antimafia, Nicola Morra, durante una diretta su Facebook. "Qui si è offesa la memoria di uomini come Falcone, Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa", ha proseguito Morra. "La notizia intristisce tutti coloro che ritengono che le mafie devono essere combattute con la massima fermezza e determinazione. L'azione di contrasto alle mafie deve essere il primo obiettivo di qualsiasi seria azione di governo," ha rimarcato.
«Siamo rimasti allibiti per la foto, rilanciata oggi da alcuni quotidiani e siti napoletani, che ritrae Matteo Salvini con il figlio di un notissimo boss della camorra salernitana. Sarebbe stato il giovane a postare lo scatto, accompagnato dalla scritta: 'Un caffè insieme al mio caro amico Matteo'. Il ministro del 'più selfie per tutti' ci ha abituati in 14 mesi ad ogni tipo di foto, ballo ed esibizione canora, ma, se la politica balneare al Papeete poteva farci pure sorridere, qui invece c'è da piangere perché getta ombre su una persona che è stata ministro dell'Interno fino al giuramento del nuovo esecutivo. Per questo motivo chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia». Lo hanno dichiarato gli esponenti del M5S Andrea Caso e Francesco Urraro, membri campani della Commissione parlamentare Antimafia, con la portavoce Virginia Villani della Commissione Lavoro alla Camera.
"Ministro Salvini, quando la smetterà di disprezzare il lavoro altrui (le ricordo che a differenza sua, che vive di denaro pubblico dal 1993, io non campo sulle spalle dei cittadini, anzi con le tasse che pago, contribuisco a pagarle lo stipendio) trovi il tempo di andare in Parlamento per rispondere a domande dettagliate sui suoi rapporti con il Sig. Savoini (indagato per corruzione internazionale) e in Commissione Antimafia per fornire dettagli sulle modalità attraverso le quali il Sig. Arata (arrestato per corruzione) è entrato nei giri leghisti". Lo ha scritto su Facebook l'ex deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista. "In Parlamento sarà più difficile mentire o buttarla in caciara come è abituato a fare sui social," ha concluso Di Battista.
Recessione e questione salariale. Che fine faranno con la recessione i già bassi stipendi di chi lavora in Italia? Risolvere la questione salariale è anche un modo per uscire dalla recessione? Perchè il cosiddetto reddito di cittadinanza dovrebbe spiazzare l'occupazione reale? Salari bassi, competitività, produttività: tra credenze consolidate e ideologie di ferro. Di tutto questo parlano oggi a Memos l'economista Marta Fana e il sociologo Simone Fana. Entrambi sono autori di un articolo pubblicato in questi giorni su Jacobin Italia dal titolo “Il problema del Reddito si rivela il salario”. Chiude la trasmissione il messaggio di Davide Mattiello, parlamentare del Pd nella scorsa legislatura, membro della Commissione Antimafia, oggi presidente della Fondazione “Benvenuti in Italia”. Mattiello racconta di un libro appena pubblicato e scritto da otto persone, di cui lui è uno degli autori. Il titolo: “la Repubblica d'Europa” (Add Editore, 2019).
Recessione e questione salariale. Che fine faranno con la recessione i già bassi stipendi di chi lavora in Italia? Risolvere la questione salariale è anche un modo per uscire dalla recessione? Perchè il cosiddetto reddito di cittadinanza dovrebbe spiazzare l’occupazione reale? Salari bassi, competitività, produttività: tra credenze consolidate e ideologie di ferro. Di tutto questo parlano oggi a Memos l’economista Marta Fana e il sociologo Simone Fana. Entrambi sono autori di un articolo pubblicato in questi giorni su Jacobin Italia dal titolo “Il problema del Reddito si rivela il salario”. Chiude la trasmissione il messaggio di Davide Mattiello, parlamentare del Pd nella scorsa legislatura, membro della Commissione Antimafia, oggi presidente della Fondazione “Benvenuti in Italia”. Mattiello racconta di un libro appena pubblicato e scritto da otto persone, di cui lui è uno degli autori. Il titolo: “la Repubblica d’Europa” (Add Editore, 2019).
Recessione e questione salariale. Che fine faranno con la recessione i già bassi stipendi di chi lavora in Italia? Risolvere la questione salariale è anche un modo per uscire dalla recessione? Perchè il cosiddetto reddito di cittadinanza dovrebbe spiazzare l’occupazione reale? Salari bassi, competitività, produttività: tra credenze consolidate e ideologie di ferro. Di tutto questo parlano oggi a Memos l’economista Marta Fana e il sociologo Simone Fana. Entrambi sono autori di un articolo pubblicato in questi giorni su Jacobin Italia dal titolo “Il problema del Reddito si rivela il salario”. Chiude la trasmissione il messaggio di Davide Mattiello, parlamentare del Pd nella scorsa legislatura, membro della Commissione Antimafia, oggi presidente della Fondazione “Benvenuti in Italia”. Mattiello racconta di un libro appena pubblicato e scritto da otto persone, di cui lui è uno degli autori. Il titolo: “la Repubblica d’Europa” (Add Editore, 2019).
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell'Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E' possibile un'economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all'economista dell'università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull'economia circolare.
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell’Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E’ possibile un’economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all’economista dell’università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull’economia circolare.
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell’Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E’ possibile un’economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all’economista dell’università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull’economia circolare.
Elezioni in Sicilia, un voto nazionale. Domenica 5 novembre quattro milioni e mezzo di siciliani (quasi un decimo di tutto l'elettorato italiano) sono chiamati alle urne per eleggere i deputati all'Assemblea regionale e il presidente della regione. Il menu della campagna elettorale: coalizioni di interesse (come quella di destra dove Berlusconi si lamenta del “suo” candidato presidente Musumeci), liste di impresentabili, divisioni d'ordinanza a sinistra (Pd da un lato con Micari, Mdp e Sinistra Italiana dall'altro con Fava), Grillo ambiguo sulla mafia con un'improponibile “prima la mafia aveva una sua morale”. A Memos ne abbiamo parlato con il politologo Roberto Biorcio, la senatrice di Mdp Lucrezia Ricchiuti della Commissione Antimafia e i giornalisti Lirio Abbate (Espresso) e Antonio Roccuzzo (Tg La7, storico membro della redazione de “I Siciliani” di Pippo Fava).
Elezioni in Sicilia, un voto nazionale. Domenica 5 novembre quattro milioni e mezzo di siciliani (quasi un decimo di tutto l’elettorato italiano) sono chiamati alle urne per eleggere i deputati all’Assemblea regionale e il presidente della regione. Il menu della campagna elettorale: coalizioni di interesse (come quella di destra dove Berlusconi si lamenta del “suo” candidato presidente Musumeci), liste di impresentabili, divisioni d’ordinanza a sinistra (Pd da un lato con Micari, Mdp e Sinistra Italiana dall’altro con Fava), Grillo ambiguo sulla mafia con un’improponibile “prima la mafia aveva una sua morale”. A Memos ne abbiamo parlato con il politologo Roberto Biorcio, la senatrice di Mdp Lucrezia Ricchiuti della Commissione Antimafia e i giornalisti Lirio Abbate (Espresso) e Antonio Roccuzzo (Tg La7, storico membro della redazione de “I Siciliani” di Pippo Fava).
Elezioni in Sicilia, un voto nazionale. Domenica 5 novembre quattro milioni e mezzo di siciliani (quasi un decimo di tutto l’elettorato italiano) sono chiamati alle urne per eleggere i deputati all’Assemblea regionale e il presidente della regione. Il menu della campagna elettorale: coalizioni di interesse (come quella di destra dove Berlusconi si lamenta del “suo” candidato presidente Musumeci), liste di impresentabili, divisioni d’ordinanza a sinistra (Pd da un lato con Micari, Mdp e Sinistra Italiana dall’altro con Fava), Grillo ambiguo sulla mafia con un’improponibile “prima la mafia aveva una sua morale”. A Memos ne abbiamo parlato con il politologo Roberto Biorcio, la senatrice di Mdp Lucrezia Ricchiuti della Commissione Antimafia e i giornalisti Lirio Abbate (Espresso) e Antonio Roccuzzo (Tg La7, storico membro della redazione de “I Siciliani” di Pippo Fava).
La Mafia Garganica - Seconda parte - Francesco Miglio, sindaco di Dan Severo; Antonio Gagliardi, segretario generale Flai CGIL Puglia; Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia.
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell'Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E' possibile un'economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all'economista dell'università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull'economia circolare.
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell’Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E’ possibile un’economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all’economista dell’università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull’economia circolare.
Fuoco sui rifiuti. Gli incendi nei siti di stoccaggio e le mafie. Ne abbiamo parlato con Antonio Pergolizzi, responsabile dell’Osservatorio Legalità e Ambiente di Legambiente, e Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia del consiglio regionale della Lombardia. E’ possibile un’economia senza scarti? Lo abbiamo chiesto all’economista dell’università Tor Vergata di Roma, Leonardo Becchetti, uno dei principali sostenitori in Italia delle tesi sull’economia circolare.
Paolo Borsellino. 24 anni senza risposte. On. Claudio Fava, vicepresidente Commissione Antimafia, Alessandra Camassa, Presidente del Tribunale di Marsala.
Antimafia inquinata in Sicilia. Tano Grasso, Presidente onorario federazione anti racket e antiusura - Caso Cutrò, il testimone di giustizia che minaccia di darsi fuoco. On. Davide Mattiello, relatore Commissione Antimafia.
con: Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia, Luigi DeMagistris sindaco di Napoli, Giovanni Colangelo procuratore capo di Napoli
con: Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia, Alessandra Clemente assessore comunale alle Politiche Giovanili di Napoli, Alex Zanotelli missionario comboniano abitante del Rione Sanità
con: Claudio Fava vicepresidente Commissione Antimafia, Giuseppe Sottile editorialista de ilFoglio, Mariella LoBello vicepresidente della regione Sicilia, Fabrizio Ferrandelli deputato PD regione Sicilia, Salvatore Borsellino
con: Claudio Fava vicepresidente Commissione Antimafia, Giuseppe Sottile editorialista de ilFoglio, Mariella LoBello vicepresidente della regione Sicilia, Salvatore Borsellino, Carlo Trigilia della Fondazione RES
con: Claudio Fava vicepresidente Commissione Antimafia, Giuseppe Sottile editorialista de ilFoglio, Luigi Vicinanza direttore de L'Espresso
con: Furio Colombo, Stefano Esposito senatore PD, Luigi Gaetti vicepresidente Commissione Antimafia del M5S
con: Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia, Peppino Caldarola ex direttore de L'Unità
Gli impresentabili della politica sono 17. Claudio Fava, vicepresidente Commissione Antimafia.
Davide Mattiello è un deputato eletto come indipendente nelle liste del Pd e fa parte della Commissione Antimafia. E' un parlamentare alla prima legislatura. Ha 43 anni ed è nato a Torino e in Piemonte si è svolta gran parte della sua attività politica e civile: prima nella Gioventù Operaia Cristiana, poi nell'associazione Acmos che a Torino si occupa di “inclusione democratica” e formazione, poi in Libera Piemonte di Don Ciotti e alla Fondazione Benvenuti in Italia. Ha raccolto in un libro (“L'onere della prova”, Melampo, 2015) alcune riflessioni sulla stagione delle stragi del '92-93 e documenti della Commissione Antimafia di allora, in particolare le conclusioni contenute nella relazione finale. «Oggi – racconta quella relazione del '93 - sono superate le condizioni oggettive che hanno favorito quel processo che si è definito di coabitazione. Il tragico spartiacque è costituito dalle stragi di capaci e di via D'Amelio». Per Davide Mattiello «la verità sui fatti compresi tra il 1989 e il 1994 e la capacità di assumere questa verità sul piano politico, facendola diventare spartiacque tra il mondo mafioso e il mondo democratico, è una condizione necessaria per la liberazione dell'Italia». L'intervista a Memos con il deputato Mattiello tocca anche il tema del rapporto tra mafia e politica, un rapporto che non si esaurisce con le figure criminali di Cosa Nostra ma che passa anche attraverso gli impresentabili delle liste regionali della Campania e i “personaggi dal passato e presente equivoco” denunciati dal giudice Scarpinato.
Davide Mattiello è un deputato eletto come indipendente nelle liste del Pd e fa parte della Commissione Antimafia. E' un parlamentare alla prima legislatura. Ha 43 anni ed è nato a Torino e in Piemonte si è svolta gran parte della sua attività politica e civile: prima nella Gioventù Operaia Cristiana, poi nell'associazione Acmos che a Torino si occupa di “inclusione democratica” e formazione, poi in Libera Piemonte di Don Ciotti e alla Fondazione Benvenuti in Italia. Ha raccolto in un libro (“L'onere della prova”, Melampo, 2015) alcune riflessioni sulla stagione delle stragi del '92-93 e documenti della Commissione Antimafia di allora, in particolare le conclusioni contenute nella relazione finale. «Oggi – racconta quella relazione del '93 - sono superate le condizioni oggettive che hanno favorito quel processo che si è definito di coabitazione. Il tragico spartiacque è costituito dalle stragi di capaci e di via D’Amelio». Per Davide Mattiello «la verità sui fatti compresi tra il 1989 e il 1994 e la capacità di assumere questa verità sul piano politico, facendola diventare spartiacque tra il mondo mafioso e il mondo democratico, è una condizione necessaria per la liberazione dell’Italia». L'intervista a Memos con il deputato Mattiello tocca anche il tema del rapporto tra mafia e politica, un rapporto che non si esaurisce con le figure criminali di Cosa Nostra ma che passa anche attraverso gli impresentabili delle liste regionali della Campania e i “personaggi dal passato e presente equivoco” denunciati dal giudice Scarpinato.
Davide Mattiello è un deputato eletto come indipendente nelle liste del Pd e fa parte della Commissione Antimafia. E' un parlamentare alla prima legislatura. Ha 43 anni ed è nato a Torino e in Piemonte si è svolta gran parte della sua attività politica e civile: prima nella Gioventù Operaia Cristiana, poi nell'associazione Acmos che a Torino si occupa di “inclusione democratica” e formazione, poi in Libera Piemonte di Don Ciotti e alla Fondazione Benvenuti in Italia. Ha raccolto in un libro (“L'onere della prova”, Melampo, 2015) alcune riflessioni sulla stagione delle stragi del '92-93 e documenti della Commissione Antimafia di allora, in particolare le conclusioni contenute nella relazione finale. «Oggi – racconta quella relazione del '93 - sono superate le condizioni oggettive che hanno favorito quel processo che si è definito di coabitazione. Il tragico spartiacque è costituito dalle stragi di capaci e di via D’Amelio». Per Davide Mattiello «la verità sui fatti compresi tra il 1989 e il 1994 e la capacità di assumere questa verità sul piano politico, facendola diventare spartiacque tra il mondo mafioso e il mondo democratico, è una condizione necessaria per la liberazione dell’Italia». L'intervista a Memos con il deputato Mattiello tocca anche il tema del rapporto tra mafia e politica, un rapporto che non si esaurisce con le figure criminali di Cosa Nostra ma che passa anche attraverso gli impresentabili delle liste regionali della Campania e i “personaggi dal passato e presente equivoco” denunciati dal giudice Scarpinato.
con: Rosy Bindi presidente Commissione Antimafia, Renato Brunetta capogruppo FI alla camera, Maurizio Lupi capogruppo NCD alla camera
Francesco D'Uva, on. (M5S membro della Commissione Antimafia), Francesco Forgione (ex presidente della Commissione parlamentare antimafia), Giovanni Tizian, giornalista sotto scorta, autore del libro Gotica
In Commissione antimafia di Palazzo Marino presentato il quarto rapporto del comitato di esperti del Comune di Milano: appalti e commercio al centro dell'attenzione - Oggi pomeriggio la festa del Giardino Lea Garofalo: resterà un'area verde, stralciato il progetto del parcheggio.
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L'inchiesta su Infrastrutture Lombarde che imbarazza Expo 2015 - Via d'acqua, verso il progetto definitivo - Dipendenze da internet, microfono aperto.
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