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La situazione a Gaza: il blocco degli aiuti, i testimoni rimasti Questo podcast e gli altri nostri contenuti sono gratuiti anche grazie a chi ci sostiene con Will Makers. Sostienici e accedi a contenuti esclusivi su willmedia.it Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Els savis docents de "L'ofici d'educar" ens parlen sense embuts de com fomentar la vocaci
Lo scaut Antonello Simonetti della sezione ASSORAIDER di Cagliari 1, ex Presidente Capo Scaut dell'ASSORAIDER, racconta il suo percorso nello scautismo Assoraider dal suo ingresso in associazione agli incarichi nazionali, e il suo impegno nelle pubblicazioni associative. A proposito: seguite questo collegamentoQuesta piccola pubblicazione editata la prima volta nel 1965 dall'ufficio Mondiale dello Scautismo, racconta le “due vite” di Baden-Powell.La sua infanzia e la sua fascinosa carriera militare all'inizio e poi una seconda “vita“ durante la quale ha fondato e strutturato il Movimento Scaut.Era impossibile illustrare tutte il sue attività, tuttavia troverete in questa pubblicazione i momenti salienti di queste “due vite”.Una volta finita la lettura, avrete una migliore comprensione del personaggio e potrete apprezzare di più Lord Baden-Powell of Gilwell – il Fondatore del Movimento Scaut.Buon Ascolto della puntata e Buona lettura!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8180OMELIA DELL'ASCENSIONE - ANNO C (Lc 24,46-53) di Don Stefano Bimbi Celebriamo la Solennità dell'Ascensione, un momento che non è solo un "arrivederci" di Gesù al cielo, ma un passaggio decisivo che ci coinvolge direttamente. Il Vangelo di Luca che abbiamo ascoltato ci presenta un Gesù che, prima di salire al Padre, affida ai discepoli una missione e una promessa.LA MISSIONE DI CRISTO: SOFFERENZA, RISURREZIONE E PERDONOGesù inizia spiegando ai discepoli che il suo percorso - la sofferenza, la morte e la risurrezione - non è stato un caso, ma il compimento di un disegno divino. Nel suo nome, il perdono dei peccati deve essere annunciato a tutti i popoli, a partire da Gerusalemme. Questo ci ricorda che la fede non è solo un'esperienza personale, ma è anche una chiamata a far parte della missione della Chiesa di portare al mondo intero la buona notizia. Tu sei chiamato non solo a ricevere il perdono di Cristo, ma a portarlo agli altri, ovunque tu sia. Come stai vivendo la chiamata a essere testimone del perdono di Cristo nella tua vita quotidiana? C'è qualcuno nella tua cerchia - un familiare, un collega, un amico - che ha bisogno di un ascolto attento, una parola di incoraggiamento, un atto di riconciliazione? A chi puoi annunciare il Vangelo perché si converta a Cristo?San Francesco d'Assisi è un modello potente di come vivere questa missione. Non si limitò a predicare con le parole, ma con la sua vita. Fu un esempio di umiltà. A chi lo elogiava diceva di essere la persona peggiore di tutte, perché se Gesù ne avesse trovata una peggiore avrebbe scelto lei per far risaltare meglio la sua potenza. Inoltre andò incontro ai lebbrosi e ai poveri per portare il conforto di Cristo. Volle persino incontrare il sultano d'Egitto per convertirlo al Vangelo. Non riuscì a portarlo alla vera Fede, ma avendolo favorevolmente impressionato ottenne il permesso per i cristiani di visitare i luoghi santi. Da allora la Custodia francescana di Terra Santa permette la presenza cristiana nei luoghi di Gesù.TESTIMONI CON LA VITAGesù aggiunge: "Di questo voi siete testimoni". Essere testimoni non significa solo parlare di Gesù, ma vivere in modo che la nostra vita racconti la sua presenza. In un mondo che spesso ci spinge a competere, a emergere, a pensare solo a noi stessi, essere testimoni di Cristo significa scegliere la via dell'amore come donazione, dell'onestà come rispetto degli altri, della generosità verso gli altri come risposta alla generosità di Dio verso di noi. Pensa a una situazione concreta: al lavoro, quando tutti cercano di fare carriera a scapito degli altri, tu puoi scegliere di collaborare con umiltà. Oppure, sui social, dove spesso prevalgono critiche e giudizi, tu puoi condividere parole che costruiscono.Un esempio straordinario è San Giovanni Bosco, che ha dedicato la sua vita ai giovani di Torino, spesso emarginati e senza futuro. Con il suo sorriso e la sua dedizione, ha mostrato loro che Dio li amava. Ogni ragazzo che ha incontrato è diventato per lui un'occasione per testimoniare Cristo. E tu, in quali momenti della tua giornata puoi essere un testimone credibile di Gesù? Quali scelte puoi fare per far vedere che la tua fede non è solo parole, ma vita?LA FORZA DELLO SPIRITO E LA GIOIA DELLA LODEPrima di salire al cielo, Gesù promette ai discepoli la "potenza dall'alto", lo Spirito Santo, e li invita ad aspettare la Pentecoste con fiducia. E loro, dopo l'Ascensione, tornano a Gerusalemme "con grande gioia", lodando Dio. Questo ci insegna due cose: primo, che non siamo soli nella missione; secondo, che la Fede è fonte di una gioia che nessuno può toglierci. Lo Spirito Santo è la forza che trasforma le nostre paure in coraggio, le nostre incertezze in speranza. E la gioia? È il segno che Cristo è con noi, anche quando non lo vediamo.San Filippo Neri, noto come il "santo della gioia", nel XVI secolo trasformava le strade di Roma in un luogo di festa e preghiera. Organizzava pellegrinaggi, incontri e momenti di allegria per i giovani, mostrando che la fede è motivo di felicità profonda. La sua capacità di ridere e far ridere, anche in tempi difficili, ci sfida: come puoi portare la gioia del Vangelo nei tuoi ambienti, magari con un sorriso o un gesto di speranza?Quali momenti della tua giornata o della tua settimana dedichi a lodare Dio, magari attraverso la preghiera, la Messa o mettendo in pratica le opere di misericordia corporali e spirituali? Conosci le opere di misericordia corporali e spirituali? Prendi l'impegno di metterne in pratica una alla settimana e poi verifica se lo hai fatto.UNO SGUARDO AL CIELO, I PIEDI SULLA TERRAL'Ascensione non è la fine della storia di Gesù, ma l'inizio della nostra missione. Cristo sale al cielo, ma ci promette il dono dello Spirito Santo e ci invita ad essere suoi testimoni, portare il suo perdono, vivere con gioia.Il mondo ha bisogno di qualcuno che ricordi la salvezza portata da Gesù. Qualcuno che indichi le realtà del Cielo. Non dobbiamo aver paura di essere diversi, di scegliere la via di Cristo in un mondo che spesso va in un'altra direzione. Come i discepoli dobbiamo tornare alla nostra "Gerusalemme" - la famiglia, il lavoro, le amicizie - con grande gioia, sapendo che lo Spirito ci guida.Preghiamo Maria, Regina degli Apostoli, affinché ci aiuti a vivere questa missione con coraggio e amore. E ora, prenditi un momento per rileggere il brano e rispondere in silenzio alle domande proposte sopra. Chiediti infine: Cosa mi sta dicendo Gesù oggi? Come posso rispondere alla sua chiamata con la mia vita?Che lo Spirito Santo ti guidi e ti doni la gioia di essere suo testimone!
Lo scaut Michele Moscati della sezione ASSORAIDER di Taranto 2, ex Presidente Capo Scaut dell'ASSORAIDER, racconta il suo percorso nello scautismo Assoraider dal suo ingresso in associazione agli incarichi nazionali, passando per il suo servizio in sezione.
Lo scaut Salvatore Massidda, secondo Presidente Capo Scaut dell'ASSORAIDER, ripercorre il suo percorso dello scautismo e del Raiderismo, dall'idea del fondatore alla proposta di Aldo Marzot e della quarta branca Raider.
È iniziata ufficialmente la seconda settimana del processo contro il rapper P.Diddy, scelti i 12 giurati popolari è arrivato il momento di ascoltare i primi 2 testimoni…
La scaut Sandra Orebi della sezione ASSORAIDER di Roma 4, ripercorre con Alessio Decina il suo percorso scaut, da coccinella a terzo presidente WFIS, passando per gli anni di impegno a servizio dell'associazione, ricoprendo ruoli nazionali e locali. Buon ascolto!---WFIS Europa: collegamentoWFIS Mondo: collegamento
Lo scorso 25 aprile ricorreva il decimo anniversario del sisma di magnitudine 7.8 che nel 2015 colpì il Nepal, uccidendo oltre 9mila persone.
Acaba de tornar de Roma, on reconeix que s'hi quedaria a viure, i probablement hi tornarà la setmana que ve per a informar sobre el conclave. La periodista sitgetana Sandra Martínez ha cobert per iB3, la ràdio pública de les Illes Balears, la mort i les exequies del Papa Francesc. Una experiència única que ens ha volgut compartir. L'entrada Des de la columnata de Sant Pere del Vaticà, Sandra Martínez fou testimoni d’un fet històric: els funerals del Papa ha aparegut primer a Radio Maricel.
Va passar per les presons franquistes, on va ser torturada, va viure a la clandestinitat a Barcelona, i es va exiliar a Algèria i Colòmbia, abans d'una breu temporada a Cuba, ja camí de casa. Cristina Farré ha tingut una trajectòria vital atribulada que retrata a "Ho vam donar tot", la narració en primera persona d'una lluita d'esperances fallides en una revolució que no va arribar, amb el convenciment que, tanmateix, va valer la pena. Testimoni d'una època, el tardofranquisme, i de la violència a Àfrica i Sudamèrica, la Cristina va treballar de periodista i va pujar una família, mentre era fidel als seus ideals. L'entrada Cristina Farré explica una vida de lluita a “Ho vam donar tot” ha aparegut primer a Radio Maricel.
En aquest capítol, Montse Casaoliva entrevista a Sade, el pseudònim d'una dona que assumeix el rol d'esclava, com així es defineix en l'argot BDSM. L'entrada Consensuades. Capítol 10è. El testimoni de Sade ha aparegut primer a Radio Maricel.
Martina Pucciarelli"Il Dio che hai scelto per me"Harper Collinswww.harpercollins.itIl racconto di un coraggioso addio, ispirato alla vera storia dell'autrice, cresciuta nella comunità religiosa dei Testimoni di Geova.“Sei sempre stata un faro per la nostra famiglia”, le ripeteva sua madre. Alessandra, però, seconda di cinque figli, non voleva portare luce, voleva che qualcuno illuminasse la strada per lei e rispondesse alle sue domande di bambina. Cresciuta sotto la rigida disciplina dei Testimoni di Geova, ha sempre cercato di soddisfare le attese dei genitori e di non creare problemi. Così, fino a ventinove anni, non ha mai partecipato a un compleanno né spento una candelina. Non ha ascoltato la musica che ascoltavano i suoi coetanei né letto libri non approvati in comunità. E anche l'amore, quando l'ha incontrato, è stato subito sacrificato. Dopo aver sposato Federico, un uomo più grande scelto per lei all'interno dei Testimoni, Alessandra da figlia devota diventa moglie devota. Ma quando scopre di essere incinta qualcosa dentro di lei cambia. Non può più ignorare i propri desideri e per i suoi bambini vuole essere migliore: loro devono avere la libertà che a lei è sempre stata negata. Inizia così il coraggioso atto di allontanamento dalla comunità, un percorso di ricostruzione di sé stessa che stravolge il suo destino e quello delle persone che ama.Al suo esordio nella narrativa, Martina Pucciarelli scrive un romanzo potente ed emozionante, con il quale si inserisce tra le scrittrici contemporanee che hanno saputo trasformare la propria biografia in letteratura, come Tara Westover nel suo L'educazione e Deborah Feldman in Unorthodox.Il Dio che hai scelto per me è una storia intima e dolorosissima, fatta di privazioni, abusi e violenza, ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.Martina Pucciarelli. Cresciuta nella comunità religiosa dei Testimoni di Geova, nel suo romanzo autobiografico, Il Dio che hai scelto per me (Harper Collins, 2025), racconta la sua fuga grazie anche ai figli e alla psicoterapia.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lluís Puig, Patrick Lluís i Hervé Pi de l'associació Casa Macià, al micro de Miquel Rodrigues, ens presenten aquesta associació.
I a la segona part del programa anirem fins a l’Ampolla per conèixer el Club de Tenis, entitat esportiva que ha estat reconeguda pels 50 anys d'història en el marc de la segona edició de la gala 'Arrels esportives'. D’este guardó, atorgat pel Departament d’Esports de la Generalitat de Catalunya, i també del Club en general ens en parlarà el president, Enric Cabrera.
Raccontiamo i quarti degli Australian Open 2025. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il Messaggio di Oggi: “SIAMO CIRCONDATI DA TANTI TESTIMONI - UNA SCHIERA” • Ebrei 12: 1 • Apocalisse 7: 9 • Ebrei 12 :2 • Ebrei 11: 26-27 • Atti 7 :55-56 • Filippesi 3 :8 • 1 Corinzi 11 :1 • Giovanni 2 :5 • Matteo 2: 9 • Matteo 2: 11 • Matteo 2: 13-14 • Matteo 2: 20-21 • Efesini 2: 9 • Luca 1: 46-47 • Tito 2: 13 • Luca 1: 48 • Galati 1 :8 • Galati 1 :7 • Galati 1: 9 • Atti 1: 8 • Ebrei 12: 3 • 1 Pietro 2: 22 • 1 Pietro 1: 19 • Giovanni 1 :7 • Ebrei 7: 25--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7996IL SEGRETO DELLA CITTA' IN CUI NESSUNO HA MAI DIVORZIATO di Roberta Sciamplicotti Pensate a un mondo senza divorzio. Pensate a famiglie che non si separano, all'assenza di bambini feriti e di cuori lacerati.Il matrimonio è la vocazione più impegnativa che esista e il divorzio sta aumentando ovunque, ma c'è una cittadina in Europa che rappresenta un'eccezione - una notevole eccezione - a questo dato inquietante.A Siroki-Brijeg, in Bosnia-Erzegovina, non si sono mai registrati divorzi o famiglie separate tra gli oltre 26.000 abitanti!Quale sarà il segreto di questo successo?(Nota dell'autore: alcune fonti dicono che la popolazione di Siroki-Brijeg è di appena 13.000 persone, quasi al 100% cattoliche, ma a seguito di una ricerca più approfondita ritengo che il numero reale degli abitanti sia più del doppio di quanto indicato).La risposta è la bella tradizione matrimoniale di Siroki-Brijeg. La tradizione croata del matrimonio sta iniziando ad arrivare nel resto dell'Europa e negli Stati Uniti, soprattutto tra i cattolici devoti che si sono accorti delle benedizioni che offre.La popolazione di Siroki-Brijeg ha sofferto per secoli perché la sua fede cristiana è sempre stata minacciata, prima dai turchi musulmani, poi dai comunisti. Gli abitanti hanno imparato a proprie spese che la fonte della salvezza arriva attraverso la croce di Cristo, non gli aiuti umanitari, i trattati di pace o quelli sul disarmo, anche se questi possono apportare qualche beneficio.COLLEGARE INDISSOLUBILMENTE IL MATRIMONIO ALLA CROCE DI CRISTOQueste persone possiedono una saggezza che non permette loro di essere ingannate in questioni di vita o di morte, ed è per questo che hanno collegato indissolubilmente il matrimonio alla croce di Cristo, basando il matrimonio, che genera la vita umana, sulla croce, che genera la vita divina.Quando i fidanzati vanno in chiesa per sposarsi, portano con sé un crocifisso. Il sacerdote lo benedice, e invece di dire che i fidanzati hanno trovato il partner ideale con cui condivideranno la vita dice: "Avete trovato la sua croce! È una croce da amare, da prendere su di voi. Una croce che non è da scartare, ma da custodire nel cuore".Quando la coppia pronuncia i voti matrimoniali, la sposa mette la mano destra sul crocifisso, e lo sposo la mano destra sopra quella di lei. Sono uniti tra sé e uniti alla croce. Il sacerdote copre le mani degli sposi con la stola, mentre loro promettono di amarsi a vicenda nella gioia e nel dolore, proclamando fedelmente i propri voti in base ai riti della Chiesa.Poi i due baciano la croce. Se uno abbandona l'altro, abbandona Cristo sulla croce. Perde Gesù! Dopo la cerimonia, i neosposi attraversano la porta di casa per collocare il crocifisso in un posto d'onore. Diventa il punto di riferimento della loro vita, e il luogo di preghiera della famiglia. La giovane coppia crede fermamente che la famiglia nasca dalla croce.Nei momenti di difficoltà e incomprensione, che sorgono in tutti i rapporti umani, non si ricorre non all'avvocato, al terapeuta o all'astrologo, ma alla croce. Gli sposi si inginocchiano, piangono lacrime di pentimento e aprono il proprio cuore, chiedendo la forza di perdonarsi a vicenda e implorando l'aiuto del Signore. Queste pratiche pie sono state imparate fin dall'infanzia.BACIARE IL CROCIFISSO TUTTI I GIORNIAi bambini viene infatti insegnato a baciare con reverenza il crocifisso tutti i giorni e a ringraziare il Signore per la giornata trascorsa prima di andare a letto. I bambini vanno a dormire sapendo che Gesù li tiene tra le braccia e che non c'è nulla da temere. Le loro paure e le loro differenze scompaiono quando baciano Gesù sulla croce.La famiglia rimane indissolubilmente unita alla croce di Cristo. Si tratta forse di una saggezza che pochi nel nostro mondo moderno riescono a comprendere?Il Catechismo insegna che l'amore dev'essere permanente, altrimenti non è amore vero. Non è un sentimento che va e viene, ma un potere di donazione che sopravvive anche alla fine del sentimento.Nel matrimonio non possiamo dipendere dalle nostre forze umane. Se pensiamo di potere non falliremo. La tentazione invade qualsiasi matrimonio in un modo o nell'altro. Nel giorno del nostro matrimonio è difficile immaginare una situazione in cui tutto non sia perfetto. I giovani cuori sanno a malapena che si stanno imbarcando in un'avventura che raggiungerà le vette più elevate e le valli più profonde, ed è proprio nei momenti trascorsi in queste valli che servirà da parte della coppia uno sforzo eroico per rimanere in carreggiata. A volte sarà anche necessario che uno degli sposi abbia la disciplina mentale necessaria per riportare l'altro nel matrimonio.Chi sta attraversando o ha già attraversato questa situazione riconosce la necessità della grazia per perseverare nella tempesta o nel silenzio. Ci saranno giorni in cui tutto sembrerà perduto, ma allora un momento di vera grazia può rinnovare l'amore e la vitalità nel rapporto, rinnovando anche il vincolo sacramentale. Ed è in questi momenti di seria difficoltà che gli sposi possono mettere in pratica il vero senso di quelle parole, apparentemente profetiche, che ora vengono aggiunte ad alcune cerimonie di matrimonio: "Puoi baciare la croce".Nota di BastaBugie: Vincenzo Merlo nell'articolo seguente dal titolo "Martiri di Siroki Brijeg Frati Minori Francescani" racconta la storia dei martiri di Siroki-Brijeg, il paese di cui parlava l'articolo precedente.Ecco l'articolo completo pubblicato su Santiebeati.it il 20 luglio 2008:Medjugorje, piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina, è conosciuto da tanti fedeli cattolici, soprattutto italiani, per le apparizioni mariane che si susseguono dal 1981. Ai tanti pellegrini che affollano il villaggio può capitare di visitare, nelle vicinanze del paesino, il santuario di Siroki Brijeg, titolato alla Madonna Assunta in Cielo, santuario che costituisce l'autentico vessillo religioso dell'Erzegovina, riconosciuto anche al di fuori dei confini della piccola regione.Quel monastero, vero e proprio scrigno della storia e delle memorie del popolo croato di Erzegovina, fu teatro, il 7 febbraio 1945, di una delle più efferate stragi commesse dai partigiani comunisti locali, eccidio rimasto indelebile nella memoria della gente del luogo nonostante tutti i tentativi, anche violenti, delle autorità comuniste di far dimenticare l'episodio. Il complesso comprendente il santuario, il convento, una scuola e una chiesa, era stato costruito nel 1846 (durante la dominazione turca), grazie alla dedizione di dodici francescani originari dell'Erzegovina e provenienti da Kresevo, in Bosnia. Col passare degli anni, quel luogo era divenuto il simbolo cristiano più importante di tutta l'Erzegovina; per questo motivo un gruppo di partigiani comunisti decise di distruggerlo dalle fondamenta, al fine di sradicare dal cuore del popolo la fede cattolica e la benevolenza e la riconoscenza verso i frati francescani.Arrivati a Siroki Brijeg alle tre del pomeriggio del 7 febbraio 1945, i partigiani trovarono nel monastero trenta religiosi, alcuni dei quali erano professori nel ginnasio adiacente il santuario. Con minacce e bestemmie cercarono di persuadere i frati a lasciare l'abito religioso; al rifiuto di questi, presero i francescani uno ad uno, li portarono fuori dal convento e li uccisero. Testimoni oculari hanno successivamente raccontato che i frati andarono incontro alla morte pregando e cantando le litanie della Madonna. Terminata l'esecuzione i loro corpi furono cosparsi di benzina e bruciati. Non paghi di questo, i partigiani oltraggiarono e cancellarono la scritta sulla pietra invocante Dio e la Madonna, posta sopra l'ingresso del convento, e distrussero la biblioteca, contenente circa 150 mila volumi, che documentavano le tappe della storia e delle sofferenze del popolo croato di Erzegovina.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/7922OMELIA XXXIII DOMENICA T.O. - ANNO B (Mc 13,24-32) di Giacomo BiffiGESÙ CRISTO È IL TRAGUARDO FINALE DELLA STORIA INDIVIDUALE E UNIVERSALE“E di nuovo verrà nella gloria”: sono parole che ripetiamo nel Credo, a proposito del Signore Gesù. Forse le ripetiamo un po' distrattamente; eppure esprimo no un punto fondamentale della nostra fede. L'odierna pagina del Vangelo ci viene offerta proprio perché possiamo raggiungere una maggiore consapevolezza di questa verità e della sua rilevanza per la vita cristiana.Da chi la Chiesa ha saputo la notizia che il nostro Salvatore verrà ancora visibilmente sulla terra, e che con questa definitiva venuta concluderà quella vicenda di affanni e di speranza, di colpe e di dolore, di santità e di scelleratezze, che è la storia umana?L'ha saputo da Cristo stesso che ha detto (e noi l'abbiamo ascoltato): Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria.Il cristiano dunque sa che la storia non è, come può sembrare, uno svolgersi irragionevole di accadimenti senza senso e senza esito; e non è neppure, come talvolta hanno cercato di farci credere, l'adempimento di previsioni formulate dall'una o dall'altra teoria sociale; previsioni che sono tutte prima o poi destinate a essere smentite. Il cristiano sa che la storia ha una mèta, e questa mèta è il Signore Gesù. Cristo, che è il centro del tempo (tanto che dalla sua comparsa in mezzo a noi contiamo i nostri anni), sarà anche il suo finale traguardo.Per farci capire che la venuta del Signore concluderà la vicenda del mondo, il Vangelo si rifà alla prima pagina della Bibbia, là dove è descritta la creazione. Il sole, la luna, le stelle – che col loro splendore hanno contrassegnato gli inizi – con il loro oscurarsi segnaleranno la conclusione.E quanto è vero per la storia generale dell'umanità è vero anche per la storia personale di ognuno di noi: dopo i giorni dell'esistenza terrena, ci troveremo al cospetto del “Figlio dell'uomo”, cioè di Cristo, che verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, cioè per giudicare tutti coloro che sono stati, che sono e che saranno; un giudizio al quale, dunque, nessuno può sfuggire con la furbizia o la potenza dei mezzi economici e delle raccomandazioni, come troppo spesso capita nei giudizi umani.NON SPETTA A NOI CONOSCERE QUANDO AVVERRÀ LA FINE DEL MONDOOggi Gesù ci parla della fine del mondo e della distruzione imminente di Gerusalemme. A spiegare qualche espressione un po' oscura di questa pagina è utile ricordare che per i discepoli di Gesù, che hanno raccolto e riferito le sue parole (come del resto per tutti gli ebrei del suo tempo), Gerusalemme si identificava simbolicamente col mondo intero: la sua distruzione significava ai loro occhi la distruzione di tutto. Sicché nel discorso del Signore c'è come una sovrapposizione: i due preannunci appaiono mescolati.A) A Gerusalemme, per esempio, bisogna intendere riferita la profezia: Non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avverate. Difatti le legioni romane distruggeranno la Città Santa appena quarant'anni dopo questo discorso.B) È rapportabile invece alla fine del mondo l'esplicita affermazione di Gesù che nessuno ne conosce la data. Anzi, per farci capire che questo è un assoluto segreto di Dio, egli dice addirittura che né dagli angeli né da lui stesso potremmo mai venirlo a sapere:Quanto al giorno e all'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. Dove si vede quanto siano inattendibili coloro che ogni tanto si azzardano a fare delle predizioni a questo riguardo; come è, ad esempio, il caso dei Testimoni di Geova: più di una volta in questo secolo essi si sono coperti di ridicolo annunziando una catastrofe cosmica che poi naturalmente non si è verificata.LA VITA COME VIGILE ATTESA IN VISTA DELL'INCONTRO CON CRISTOÈ importante che noi, invece di perderci dietro alle morbose favole degli eretici, richiamiamo brevemente e ordinatamente, i punti essenziali dell'autentica Rivelazione di Dio.1. Tanto la storia del mondo quanto la nostra storia individuale un giorno finirà. È dunque necessario che noi organizziamo la nostra vita non come se non dovessimo mai lasciarla, ma in ordine a una preparazione; in vista cioè di entrare nel Regno dei cieli, arricchiti del bene compiuto.2. Proprio perché non conosciamo il momento né della fine del mondo né della nostra morte, dobbiamo conservarci nell'atteggiamento spirituale dell'attesa. L'invito alla vigilanza risonerà con insistenza speciale nelle prossime domeniche di Avvento.3. L'umanità nel suo insieme e ognuno di noi individualmente stiamo andando verso un incontro con Cristo. Mette conto quindi di tenerci fin d'ora in una intensa amicizia con lui; con lui che si è offerto in sacrificio per noi, riscattandoci dai nostri peccati e diventando la sorgente della nostra santificazione; con lui che sta alla destra del Padre, dove intercede per noi e donde ci invia ogni giorno la forza della sua grazia; con lui che è il Padrone al quale dovremo rendere conto di tutti i nostri atti; con lui che è Signore buono e pietoso, cui non dobbiamo cessare mai di guardare con assoluta fiducia.LA PAROLA CHE NON PASSAAbbiamo sentito Gesù proclamare solennemente: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.A questo mondo tutto, anche ciò che più sembra stabile e vigoroso, presto o tardi arriva alla fine e scompare.In questi decenni abbiamo visto – nel breve spazio della vita di un uomo – tramontare o trasformarsi radicalmente istituzioni, situazioni, convenzioni sociali, che parevano eterne. Abbiamo conosciuto personaggi che sono stati esaltati come fossero dèi e si sono presentati come artefici di giustizia e benefattori dell'umanità, e che nel giro di pochi anni sono stati gettati nel disprezzo. Abbiamo fatto esperienza di ideologie e sistemi sociali che volevano presentarsi come la soluzione di tutti i problemi e il rimedio di tutti i mali, ma che poi hanno rivelato la loro natura menzognera e sono irrimediabilmente decaduti, o stanno irrimediabilmente decadendo.Resta unico colui che solo è il Signore. Mentre tutte le infatuazioni passano, il Crocifisso, che è risorto, rimane in onore nelle nostre chiese e nei nostri cuori. Soltanto la sua parola continua a risonare identica a sé e sempre vera. Soltanto le sue promesse fondano in ogni epoca le sole speranze che non deludono.Chiediamo a Dio nostro Padre la grazia di saper corrispondere alla solidità invincibile del Regno di Cristo e del suo Vangelo con la fermezza della nostra fede e con la costanza della nostra fedeltà.
Aïda Valverde és cardiòloga a l'Hospital de Sant Camil, i amb d'altres professionals de la sanitat ha intentat ajudar a Paiporta, una de les poblacions més castigades pels aiguats de la DANA. I diem ha intentat perquè l'experiència ha estat agredolça, arran del caos organitzatiu que no ha permès aprofitar com calia totes les capacitats dels sanitaris que s'hi han desplaçat. La realitat supera, de molt, les imatges televisives, i les històries personals són d'una potència emocional immensa. Ens ho explica. L'entrada Aïda Valverde, el testimoni d’una cardiòloga enmig del desastre de la DANA i del caos organitzatiu en la gestió de l’ajuda ha aparegut primer a Radio Maricel.
El testimoni dels voluntaris que ajuden a la reconstrucció del País Valencià després de la DANA
Giorgio Ronzoni"Pellegrini di speranza"L'indulgenza, il pellegrinaggio, la portaEdizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itTre grandi realtà caratterizzano ogni giubileo: il pellegrinaggio, la porta santa e l'indulgenza. In questo libretto l'autore, parroco e teologo, spiega in profondità, con la chiarezza che lo contraddistingue, il significato esistenziale e spirituale di questi tre elementi. Un sussidio per chiunque, da solo o in comunità, voglia comprendere e vivere appieno il giubileo perché, come scrive papa Francesco: «La vita cristiana è un cammino che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza» (Spes non confundit, 5).Giorgio Ronzoni è parroco di Santa Sofia in Padova e insegna teologia pastorale presso la Facoltà teologica del Triveneto. Tra le ultime pubblicazioni con le Edizioni Messaggero segnaliamo: La gioia, Alex e il prete (2024); L'abuso spirituale. Riconoscerlo per prevenirlo (2023); I miei occhi hanno visto la salvezza (2021); Testimoni del Natale (2021); «Prendi e leggi», anzi: no! (2020); Il Padre Nostro è tradotto bene? (2019); La storia di Marco e Barnaba (2019); Il dono perfetto (2017); Le sètte «sorelle». Modalità settarie di appartenenza a gruppi, comunità e movimenti ecclesiali? (2016).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
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Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni.Atti 1:8
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dieci pannelli dedicati ai cronisti uccisi da Cosa Nostra: sono loro i protagonisti di una mostra curata dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, in collaborazione con l'Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, che ha fatto tappa a New York. Da Cosimo Cristina a Mauro De Mauro, da Giovanni Spampinato a Mario Francese. E ancora Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Maria Grazia Cutuli. A loro è stata dedicata “Testimoni della verità”, che arriva all'Istituto Italiano di Cultura dopo una tappa al Parlamento Europeo di Strasburgo. All'inaugurazione hanno partecipato tra gli altri il console generale Fabrizio Di Michele, il presidente della Commissione Antimafia dell'Assemblea regionale siciliana, Antonello Cracolici, il presidente dell'USEF Angelo Lauricella, il deputato del PD eletto nel Collegio Nord e Centro America, Christian Di Sanzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, e il vicepresidente Salvatore Li Castri, il curatore della mostra Franco Nicastro.xo9/abr/gtr (Interviste di Stefano Vaccara)
Antonella Tarpino"Memoranda"Gli antifascisti raccontati dal loro quotidianoEinaudi Editorewww.einaudi.itIl balcone da cui Duccio Galimberti pronunciò il famoso discorso del 26 luglio 1943 a Cuneo; la pietra-poesia di Primo Levi ritrovata sul bordo del divano di Nuto Revelli; la scrivania di Piero Gobetti e le parole vergate a matita da Ada per la sua morte, tra le stanze della loro casa di via Fabro a Torino; i banchi del Liceo D'Azeglio e la «banda» Monti (da Pavese a Mila, da Ginzburg a Bobbio); i vagoni merci per gli ebrei destinati ad Auschwitz alla stazione di Borgo San Dalmazzo; la Resistenza in diretta nei quadri di Adriana Filippi a Boves...Esiste una pietas reciproca e tenace che lega gli umani ai loro manufatti. Architetture, oggetti, scritti spesso sopravvivono per secoli ai loro autori o ai loro proprietari, caricandosi di una memoria emotiva pronta a essere restituita in modo immediato e tangibile a chi ne venga in contatto. Ciò vale anche per tempi relativamente recenti, che si stanno allontanando in modo inesorabile da noi con la fine degli ultimi Testimoni viventi. Sono allora sempre di piú le cose, gli oggetti e i luoghi della vita quotidiana a ricucire il filo lesionato della memoria di tanti uomini e donne che si opposero al fascismo e alla dittatura. Quella difficile scelta esistenziale ha lasciato tracce indelebili proprio nei luoghi domestici, custodi di memorie ancora presenti tutto intorno a noi. È un racconto – a tratti sussultorio – di memoria, visioni, tracce quello che si snoda tra le pagine di Memoranda, guidato dalla linea tesa di un pathos che promana quasi inaspettato da quelle schegge del tempo. Cosicché oggetti, edifici, luoghi quotidiani – ma anche le figure virtuali di cose / non cose proprie dei filmati o delle fotografie – entrano nel nostro sguardo divenendo elementi attivi di una narrazione che ci coinvolge in prima persona. Frammenti di un mondo lontano, eppure emotivamente ancora vigile, l'antifascismo e la Resistenza in azione, che ci aiutano a riscoprire quel tempo fattosi pericolosamente remoto (tanto piú per le giovani generazioni), e quei valori tuttora fondativi di fronte alle pesanti incognite che gravano sul futuro.Antonella Tarpino è nata a Ivrea. Storica e saggista, ha pubblicato Sentimenti del passato. La dimensione esistenziale del lavoro storico (La Nuova Italia 1997) e ha curato il volume Il libro della memoria. Dimore, stanze, oggetti. Dove abitano i ricordi (il Saggiatore 2022). Per Einaudi, tra i suoi libri piú recenti: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani (2008), Spaesati. Luoghi dell'Italia in abbandono tra memoria e futuro (2012), vincitore del Premio Bagutta 2013, Il paesaggio fragile. L'Italia vista dai margini (2016), vincitore del premio internazionale The Bridge Book Award 2017, Memoria imperfetta. La comunità Olivetti e il mondo nuovo (2020) e Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Season 25: EXPERT PERSONAL BRANDING Gimana cara bangun personal branding di bidang yang kita suka/jago? Apa saja manfaatnya dikenal sebagai expert? Gimana cara monetisasi personal brand kita, ngubah ilmu kita jadi uang? Semua akan terjawab dengan berbagai episodes di Season ini! Aku akan bagikan perjalanan 5+ tahun membangun personal branding sebagai expert di sini!
Testimoni e Protagonisti - Rai 1 (4/08/24)
Le tensioni in Venezuela creano ansia tra gli espatriati, preoccupati per i loro cari rimasti in patria. Ecco che cosa sta accadendo davvero nel Paese!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #maduro #presidente #elezioni #persone #paura #polemiche #proteste #social #forzedellordine #terrore #venezuela #testimoni
Sergi Curto, regidor de Festes de l'Ajuntament de Camarles i els Lligallos ens acompanya als estudis per parlar de les Festes Majors del municipi que començaran este divendres 19 de juliol amb la novetat de "Soltem la Tocina!", una nit de xalera i "bailoteo" per donar el tret de sortida a les celebracions. A més, durant els nou dies de festa, els veïns i visitants podran gaudir d'un gran programa taurí, així com de sopar i berenars populars, correfocs i la sempre esperada Festa de les Paelles.
Davvero il mondo è attraversato da misteriosi individui, vestiti in maniera lugubre, che minacciano gli ufologi e intimidiscono i testimoni della comparsa di presunte navi spaziali nei cieli del pianeta? Stiamo parlando dei famigerati Men in Black: ma si tratta solo di una divertente invenzione cinematografica o c'è una radice di verità in queste storie? Come nasce, insomma, la leggenda degli inquietanti Uomini in nero?Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri i miei corsi online:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Corrado Ajolfi"Gilda"Intrecci Edizioniwww.intrecciedizioni.itSullo sfondo di una città ormai morente, Borgonuovo Terme, ma con un passato di splendore, si muovono personaggi che con essa condividono legami inconfessabili e un comune destino. Gilda e Ulisse, ormai liberi da impegni di lavoro, entrambi ossessionati dai propri fantasmi, s'inventano scrittori e decidono di scrivere un romanzo a quattro mani ispirato alle vicende di Borgonuovo. Testimoni e attori di questa ricerca del tempo perduto sono gli amici, con i quali i due protagonisti intrattengono da tempo un'assidua frequentazione. Impostato come un diario e con un inquietante e imprevedibile finale, Gilda è soprattutto un'ironica meditazione sul trascorrere del tempo, di cui “al città che sta cadendo a pezi” è una provocatoria e malinconica, metafora.Corrado Ajolfi, scrive racconti e romanzi dal 2010. Ha pubblicato nel corso degli anni: Come germogli di talea (2011): premio speciale della critica al Pegasus di Cattolica nel 2012; Gli abiti del male (2013); e, per la nostra casa editrice L'opera postuma (2017) Gli ulivi di Trequanda (2021).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Federica Storace"Se ci fosse luce"Storie di uomini negli Anni di PiomboPrefazione di Dino FrambatiGolem Edizioniwww.golemedizioni.itGuido Rossa, Aldo Moro e Francesco Coco sono presentati come uomini, coerenti fino a fare scelte da cui dipendeva la loro vita o la loro morte. Coraggiosi, nel senso etimologico latino “Cor Habeo”, hanno avuto un cuore capace di offrirsi ad ampiezze smisurate sapendo che questa generosità li avrebbe portati a camminare sull'abisso e anche a precipitarvi. Non eroi né santi: nessun eccesso, nessuna sbavatura nelle loro vite riservate che quasi stupiscono, in questo tempo in cui tutto è esagerato, travisato, “urlato”, messo sotto i riflettori. Testimoni di ciò che significa essere cittadini di ieri e di oggi. Camminando in punta di piedi nell'intimità di tre vite e dei loro affetti più cari, Federica Storace narra gli uomini e il contesto storico in cui sono vissuti. Soprattutto la coerenza, la generosità e il rigore quotidiano, senza sconti né scorciatoie, con cui vite ordinarie, normali, sono diventate testimonianze straordinarie di onestà perché l'ultima parola non fosse lasciata al terrore e alla fine della democrazia. Vite degne di essere raccontate ancora. Da un'angolatura inusuale forse ma non meno significativa e, soprattutto, attuale.Federica Storace, insegnante genovese di Lettere e Filosofia. Impegnata da tempo nel volontariato educativo, ha pubblicato per la San Paolo nel 2007 La famiglia non è una malattia grave e per Macchione nel 2010 Banchi di squola. Nel 2017 con Anna Maria Frison per Elledici Impossibili ma non troppo… storie di cuore e fantasia. Sue poesie e racconti sono presenti in alcune Antologie pubblicate dal 2019 ad oggi. Nel 2019 per Placebook Publishing Scialla e poi splendi e per Tomolo Edigiò Il ladro di sogni e L'enigma delle parole prigioniere. Con Erga edizioni ha pubblicato nel 2020 Madri per sempre, la seconda edizione nel2023, entrambe pluripremiate, e nel 2022 Sei un essere speciale.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Nella 28° puntata di Backdoor con Marco De Benedetto abbiamo parlato di tanta attualità e ce la siamo un pò menata per un paio di pronostici azzeccati. Si è parlato di Nikola Jokic, se ancora servissero parole per descriverlo, degli aggiustamenti di Malone e di come sia cambiata la serie. Poi siamo passati ai playoff di casa nostra con una grandissima Brescia, una Virtus che ha fatto il suo, mentre Milano e Venezia meno.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.
Paolo De Chiara"Una vita contro la camorra"La storia vera e scomoda di un Testimone di GiustiziaBonfirraro Editorewww.bonfirraroeditore.itI drammatici eventi che state per leggere si sono verificati in Italia, nel Paese delle mafie. In questa terra corrotta, i “veri” testimoni di giustizia sono trascurati, ignorati da tutti. Le indignazioni sono solo una facciata, parole vuote e prive di significato. Sono solo parole sprecate, una pura apparenza, una illusione. Proclami tediosi.Questa è la vera storia di un testimone di giustizia.“In veste di dirigente, ho scoperto molte strutture autostradali al limite del collasso.” Attraverso le sue parole, si dipinge un quadro dettagliato di un percorso pericoloso, pieno di minacce, che ha coinvolto non solo i camorristi, ma anche i vertici corrotti dello Stato e spregiudicati dirigenti aziendali, interessati solo agli affari criminali. Una vita intera dedicata alla lotta contro la camorra, per debellare il male. Il protagonista di questa toccante storia ha denunciato i lavori di costruzione della passerella di Cinisello Balsamo, il crollo del casello di Cherasco, il casello di Ferentino, i ponti e i caselli di Rosignano, Senigallia e Settebagni, nonché quelli di Firenze; ha denunciato il portale crollato presso Santa Maria Capua Vetere, i lavori sull'A1, sull'A11, la gara pubblica di Locate Triulzi, gli appalti a Trento e presso il carcere di Larino.Gravi carenze strutturali che costituivano una minaccia per i cittadini italiani, ignari di un sistema che aveva causato numerose vittime negli anni passati. Nel Paese del “giorno dopo,” ci sono grida di scandalo durante i funerali, ma poi tutto passa nell'indifferenza generale.Il protagonista di questo libro ha vissuto un vero e proprio inferno. Ha denunciato un sistema corrotto, un intreccio tra la camorra, la politica e l'imprenditoria che trae profitto anche dagli appalti pubblici. Si è rivolto alle Procure italiane per smascherare le anomalie, i guadagni illeciti e i legami con le figure di spicco nel mondo aziendale e istituzionale.Paolo De ChiaraGiornalista, scrittore, sceneggiatore. È nato a Isernia, nel 1979. In Molise ha lavorato con gran parte degli organi di informazione (carta stampata e televisione), dirigendo riviste periodiche di informazione, cultura e politica. Si dedica con passione, a livello nazionale, alla diffusione della Cultura della Legalità.Nel 2012 ha pubblicato Il Coraggio di dire No. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta; nel 2013 Il Veleno del Molise. Trent'anni di omertà sui rifiuti tossici; nel 2014 Testimoni di Giustizia. Uomini e donne che hanno sfidato le mafie; nel 2018 Io ho denunciato. La drammatica vicenda di un testimone di giustizia italiano .Ha collaborato con Canal+ per la realizzazione del documentario Mafia: la trahison des femmes, Speciàl Investigation (MagnetoPresse). Il documentario è andato in onda in Francia nel 2014.Nel gennaio del 2020 ha fondato e dirige la testata giornalistica online WordNews.it.Nel settembre del 2022 ha fondato e presiede Dioghenes APS, Ass. Antimafie e Antiusura.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
ANSA - di Alessandro Cori e Stefania Passarella.I testimoni e i soccorritori a Suviana, 'fatichiamo a entrare'.
Nuovo giovedì e nuova puntata di Backdoor Call con Marco De Benedetto per parlare di grandi del gioco (e della parola). Per la seconda categoria c'è Gilbert Arenas, mentre per la prima c'è l'accoppiata James: Mike che diventerà il miglior marcatore ogni epoca e LeBron che ha superato i 40 mila punti.Siamo tutti testimoni.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Il 28 settembre 2002 una ragazza di 14 anni, Desirèe Piovanelli, scomparve, a Leno, in provincia di Brescia. Il giorno dopo il fratello ricevette un sms: «Non preoccupatevi per me, sono con Tony, voglio stare con lui». Tony era un ragazzo di Cremona che Desirée Piovanelli aveva conosciuto durante un raduno di Testimoni di Geova, di cui le rispettive famiglie facevano parte. Quel ragazzo però con la scomparsa di Desirée non c'entrava assolutamente nulla. Il messaggio era stato inviato con una scheda telefonica prepagata, acquistata ad agosto in un campeggio di Jesolo. È grazie a quella scheda telefonica che i carabinieri risalirono al nome di un ragazzo di 16 anni, vicino di casa della famiglia Piovanelli, e poi ad altri due, un sedicenne e un quindicenne. Raccontarono cosa era successo: avevano attirato Desirèe Piovanelli in una cascina diroccata, chiamata Cascina Ermengarda, e lì l'avevano uccisa. Per loro quella ragazza era un'ossessione, di cui parlavano sempre e che avevano tentato invano di frequentare. Non erano però soli quel giorno. Con loro c'era un adulto, un uomo che li aveva aiutati e incitati. L'omicidio di Desirèe Piovanelli fu compiuto da quello che i media, e molti criminologi, chiamano “branco”, un gruppo di ragazzi che si esaltano a vicenda arrivando a compiere atti che, da soli, probabilmente non commetterebbero. Ed è la storia di un adulto che invece di fermare quei ragazzi assunse il ruolo di leader del gruppo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Il 28 settembre 2002 una ragazza di 14 anni, Desirèe Piovanelli, scomparve, a Leno, in provincia di Brescia. Il giorno dopo il fratello ricevette un sms: «Non preoccupatevi per me, sono con Tony, voglio stare con lui». Tony era un ragazzo di Cremona che Desirée Piovanelli aveva conosciuto durante un raduno di Testimoni di Geova, di cui le rispettive famiglie facevano parte. Quel ragazzo però con la scomparsa di Desirée non c'entrava assolutamente nulla. Il messaggio era stato inviato con una scheda telefonica prepagata, acquistata ad agosto in un campeggio di Jesolo. È grazie a quella scheda telefonica che i carabinieri risalirono al nome di un ragazzo di 16 anni, vicino di casa della famiglia Piovanelli, e poi ad altri due, un sedicenne e un quindicenne. Raccontarono cosa era successo: avevano attirato Desirèe Piovanelli in una cascina diroccata, chiamata Cascina Ermengarda, e lì l'avevano uccisa. Per loro quella ragazza era un'ossessione, di cui parlavano sempre e che avevano tentato invano di frequentare. Non erano però soli quel giorno. Con loro c'era un adulto, un uomo che li aveva aiutati e incitati. L'omicidio di Desirèe Piovanelli fu compiuto da quello che i media, e molti criminologi, chiamano “branco”, un gruppo di ragazzi che si esaltano a vicenda arrivando a compiere atti che, da soli, probabilmente non commetterebbero. Ed è la storia di un adulto che invece di fermare quei ragazzi assunse il ruolo di leader del gruppo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Fabrizio De André è scomparso 25 anni fa, il 11 gennaio 1999. La lunga carriera, i temi universali della sua poetica e il personaggio ne spiegano la sua popolarità; e i numerosi luoghi pubblici a lui intitolati, quasi un centinaio solo in Italia, ne provano la fortuna e la memoria istituzionale. Tuttavia il segno della sua vitalità si ritrova nella forza con cui la sua opera ispira le generazioni artistiche successive che lo hanno preso come punto di riferimento. Laser va a conoscere il volto nuovo di De André così come è visto e reinterpretato dai giovani autori della canzone italiana, con l'aiuto di tre testimoni: il cantautore emergente The André, l'autrice Cristina Donà e la vocal coach Danila Satragno, già collaboratrice di De André nell'ultimo tour.
Cristina Converso"Testimoni silenziosi"Storie di alberi monumentaliBuendia Bookswww.buendiabooks.itQuando Adriano arriva nelle valli di Lanzo, trova ad attenderlo la vecchia casa di famiglia e un tiglio secolare. In quel ritorno, scopre ben più della polvere e dei ricordi d'infanzia: il taccuino di suo nonno Gilberto. Osservazioni naturalistiche, resoconti di scalate, appunti, ma anche storie e disegni, in cui ricorre il misterioso acronimo A.M. In questa cornice in cui un nipote curioso e sensibile e un nonno partigiano si ritrovano tra le pagine, tra segreti di famiglia, addii e nuovi inizi, l'autrice incastona otto racconti dedicati ad altrettanti alberi monumentali del Piemonte, uno per ogni provincia. A partire da fatti e luoghi reali, intrecciando fantasia e ricerca, un viaggio alla scoperta di presenze arboree come navi cariche di simbologia, di trame, di vite e delle molteplici relazioni tra l'animo umano e la ritualità legata alla natura: un affascinante e delicato incontro tra antropologia e letteratura.Cristina Converso è nata a Torino, dove lavora presso Arpa Piemonte. Vive in Valle di Susa, ama ogni centimetro di quella e di tutte le altre valli. Dottore forestale, ha collaborato alla pubblicazione di rapporti scientifico-divulgativi su temi ambientali. Dal 2020 è “Ambasciatrice del clima” per Plant for the Planet e collabora con l'organizzazione in qualità di blogger e formatrice sul sito in lingua italiana. Dedica il tempo libero a esplorare, leggere e scrivere; ha pubblicato alcune raccolte che trattano con delicatezza il rapporto natura-umanità e i temi ambientali. Uno dei suoi racconti è stato pubblicato in lingua araba nella rivista Al-ArabyaAl-Jadeed. Con Buendia Books ha pubblicato il racconto L'uomo nella radura (2019) e il romanzo La foresta fossile (2020), finalista al concorso nazionale Green book 2022.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Apocalisse 11:1-4
It's my 80th episode! WOOOOO! Press PLAY!
Come leggiamo in Atti 4:33 gli Apostoli rendevano testimonianza della resurrezione del Signore Gesù, ma il loro incontro con il Risorto non è stato un incontro semplice, speravano di trovare risposte invece si sono trovati di fronte a degli interessanti interrogativi. La soluzione non è avere tutte le risposte, ma farsi le giuste domande. E se ci trovassimo noi di fronte il Risorto? Saremmo disposti ad essere Suoi testimoni?