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Questo è un lavoro scartato e ne contiene un altro: anch'esso archiviato con un - bello - e niente più. Ho deciso di proporre questi lavori a te, a voi, che mi e ci ascoltate da quando questo podcast era solo una puntata una scommessa. Racconterò una montagna fatta di sensazioni, emozioni, profumi, odori e immagini. La montagna per come ho imparato a conoscerla. Ma non solo: ho voluto aggiungere una parte dedicata a un piccolo immenso compagno di viaggio. Si chiamava Radicchio. Era un criceto. Ce l'hanno portato degli amici con cui condividiamo le montagne. E' tornato “a baita” e ci manca molto. Potresti chiederti il perché. Perché dagli animali si impara molto e da lui abbiamo imparato tantissimo. Buon ascolto!Scritto e registrato da Sebastiano FrolloMontaggio di Sebastiano FrolloContatti: andataeritorno.podcast@gmail.com Il nostro sitoIscriviti alla newsletterLa nostra pagina InstagramIl nostro profilo LinkedInMusic by Epidemic Sound
Il Messaggio di Oggi: “RIPOSA ALL'OMBRA DELL'ONNIPOTENTE” • Salmo 91: 1 • Genesi 17: 1-2 • Genesi 17 :7-9 • Genesi 12: 1-3 • Genesi 15: 18-21 • Genesi 17 :2-3 • Salmo 91: 2-4 • Giovanni 10 :9 • Giosuè 5: 14-15 • 1 Pietro 2: 2 • Giovanni 10 :9-10 • Giovanni 6: 68 • Giovanni 10: 11 • Ebrei 13: 20 • Matteo 26: 28 • Giovanni 1: 29 • 1 Corinzi 2 2 • 1 Pietro 5 :4 • 1 Tessalonicesi 4: 17 • Matteo 24: 14 • 1 Timoteo 1: 15--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Giovanni 14:27 - La pace è una promessa di Dio per il mondo. Viviamo un concetto di pace che spesso è troppo fragile. Dio riempie il nostro bisogno eterno di pace. Gesù è la nostra pace definitiva.
Prima pausa Nazionali della stagione: mentre il #Milan è a riposo fino a lunedì come da ordini del nuovo tecnico #Fonseca, l'#Italia intera si prepara ad un weekend di aste del #FantacalcioDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Franco Mastrogiovanni viene sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio e ricoverato nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell'Ospedale di Vallo della Lucania. Nonostante sia tranquillo, viene sedato e poi legato al letto, ai polsi e alle caviglie. In questo secondo episodio di “Come una marea” scopriamo come inizia un calvario lungo oltre 80 ore nel quale Mastrogiovanni non può mangiare e bere, non può lavarsi e non può muoversi liberamente. Un calvario che viene nascosto anche alla nipote di Mastrogiovanni che si reca all'Ospedale per incontrarlo ma un medico le impedisce di entrare in reparto dicendole che lo zio “riposa serenamente”.
Il mio nuovo remix è fuori! Un tributo ad uno dei più grandi artisti italiani di tutti i tempi: Pino D'Angiò. Riposa in pace! Un mashup che unisce il classico senza tempo "Ma quale idea" di Pino D'Angiò con la super hit del 1997 "Gettin' Jiggy Wit It" di Will Smith! Enjoy & Share Free download link premendo il tasto BUY
Si sono svolti a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, i funerali di Saman.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
Il Messaggio di Oggi: “CHI ABITA AL RIPARO DELL'ALTISSIMO, RIPOSA” • Salmo 91: 1-2 • Giovanni 4: 42 • Genesi 17: 1 • Esodo 6: 2-3 • Isaia 13: 4-5 • Rut 1: 18 • Rut 1: 16-17 • 1 Pietro 2: 9-10 • 1 Corinzi 3: 16 • Rut 4: 13 • Rut 4: 22 • Matteo 1: 1 • Colossesi 1: 27-28 • Salmo 91: 1-2 • Salmo 91 :9 • Salmo 91: 7 (8-16) --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Umberto Pasquetto Jambo Lo annuncianola moglie Lella, la figlia Alberta con Alex e la piccola Vittoria,i fratelli, i cognati, i nipoti e l'amico di sempre Beppe.Il funerale avrà luogo martedì 21 novembre alle ore 10nella chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo di Zanè.Jambo proseguirà per la cremazione.Lo ricorda con commozione il sindaco di Thiene (ex ex deejay) Giampi Michelusi: “Thiene perde oggi un pezzo prezioso della sua storia e della sua identità radiofonica. Oggi perdiamo Jambo, uno degli ideatori e voce radiofonica di Radio Thiene (RTH). Jambo ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore della comunità. Riposa in pace amico mio .
L'hockey italiano piange la prematura scomparsa di Michele Basso, giocatore dell'Asiago Hockey fino alla stagione 2015/16. Il giovane atleta ci ha lasciato dopo una lunga battaglia contro una terribile malattia.La FISG e tutta la comunità hockeystica italiana si stringono in un sincero abbraccio al fratello Nicola, team leader della Nazionale italiana, e a tutta la famiglia Basso. L'HC Asiago Junior e l'Asiago Hockey 1935 si stringono in un abbraccio alla famiglia Basso per la morte del loro atleta Michele. Dopo una lunga e sofferta malattia anche un hockeysta come Michele ha dovuto arrendersi. Riposa in pace. Ci ha lasciato oggi Michele Basso, giovane asiaghese, atleta dell'Asiago Hockey. Aveva 26 anni. Dalla nostra redazione, a papà Riccardo, mamma Elena, al Fratello Nicola e a Valentina, un forte abbraccio. Ha smesso di battere ieri il cuore di Michele Basso, 26 anni compiuti lo scorso 31 maggio. Era da tempo che lottava contro la malattia, un sarcoma alle ossa.Gli studiIl giovane, cresciuto nelle terre dell'Altopiano di Asiago, era molto conosciuto nella comunità che lo ricorda come un bravo ragazzo, gentile e solare. Michele aveva frequentato l'istituto professionale nella scuola superiore asiaghese «Mario Rigoni Stern». Quindi aveva intrapreso la carriera universitaria nell'ateneo di Padova, dove nel 2021 aveva conseguito la laurea triennale in tecniche audio protesiche, con una tesi che si prefissava di analizzare «la soddisfazione percepita dall'utilizzatore dell'ausilio acustico nella pratica quotidiana». Nello stesso anno era poi riuscito ad iscriversi nell'albo ufficiale in tecniche audio protesiche dell'ordine di Belluno, Treviso e Vicenza. Il lavoro di audioprotesistaDurante gli anni dell'università, però, aveva già iniziato a lavorare nel team di Elettrosonor, nei centri sordità presenti ad Asiago, Santorso e Vicenza. Il suo ruolo di audioprotesista era quello di prestare attenzione alle esigenze dei suoi clienti, adattando l'ausilio acustico più idoneo e fornendo una riabilitazione personalizzata. Un lavoro che amava e che svolgeva con grande professionalità e dedizione. Durante gli anni dell'adolescenza, nel tempo libero si era dedicato all'hockey su ghiaccio. Un'attività sportiva importante per la montagna asiaghese. Proprio dalla sua squadra ieri sono arrivate le prime condoglianze alla famiglia tramite la loro pagina Facebook: «L'Asiago Hockey 1935 e l'HC Asiago Junior 1935 si stringono in un abbraccio alla famiglia Basso per la morte del loro atleta Michele. Dopo una lunga e sofferta malattia anche un hockeysta come Michele ha dovuto arrendersi. Riposa in pace».La collaborazione con la ProlocoCentinaia poi i commenti alla notizia, che esprimono la massima vicinanza ai suoi familiari e agli amici. La stessa che ha voluto condividere anche il primo cittadino di Asiago, Roberto Rigoni Stern: «Questa è una notizia molto triste, che colpisce nel profondo la nostra comunità e per questo esprimo sentimenti di vicinanza alla famiglia, per la perdita di questo ragazzo. Un giovane d'oro, che ha lavorato nel nostro teatro ed aveva collaborato spesso nella nostra Proloco. Sono vicende umane che lasciano senza parole e fanno ricordare il valore della vita». «Si tratta di una scomparsa che ci tocca da vicino, il fratello Nicola - ha concluso il sindaco - mi ha accompagnato anche nel precedente mandato come consigliere comunale di maggioranza. Il mio pensiero va a lui, alla mamma Elena e al papà Riccardo».Lo strazio della fidanzataIeri alcune parole di ricordo sono comparse anche nel profilo della sua fidanzata Valentina, con cui ha condiviso 8 anni: «Ciao angelo mio… ti porterò per sempre con me, nel mio cuore. Quando vedrò il sole saprò che mi stai sorridendo anche da lassù. Tua Vale». Lei compare anche in numerose foto e video del profilo Instagram di Michele, dove il giovane la ringrazia per la sua vicinanza durante questo difficile percorso. Nella descrizione di uno di questi post si legge la forza d'animo del ventiseienne, una caratteristica che lo ha accompagnato fino alla fine dei suoi giorni: «Ogni giorno va vissuto al meglio.
INTER NEWS - Le probabili formazioni di Spezia-Inter: Inzaghi si affida ai titolarissimi. Lukaku preferito a Dzeko, Dimarco torna convocatoQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
Come al solito... Riposa in pace campione... Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Fonte: “Veleni. Tutti i segreti dall'entità ad oggi”, di Pedro Palao Pons, De Vecchi Editore. #marais #cleopatra #parigi #bibliotecanaionale --- Send in a voice message: https://anchor.fm/le-strade-di-parigi/message
Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Questa meditazione sul conoscere e osservare è stata insegnata da Ajahn Amaro, abate del Monastero Theravada della Foresta di Amaravati, in Inghilterra. Ci permette di stabilizzarci nel corpo, trovare il flusso del respiro, assaporare la pace della coscienza. Grazie ad Ajahn Amaro per questa bella meditazione! Meditazione sul conoscere e osservare Traduzione dal libro di Ajahn Amaro, “Finding the missing peace”, disponibile sul sito del Monastero Amaravati. Assistere al Corpo Porta l'attenzione nel corpo. Osserva la tua postura, come si sente il corpo. Da questo punto di partenza, lascia che il corpo si distenda verso l'alto, lascia che la colonna vertebrale si raddrizzi; questo aiuterà a conferire alla mente una qualità di attenzione, di prontezza. Con la colonna vertebrale come colonna centrale – come asse del corpo – lascia che il resto del corpo si ammorbidisca e si rilassi attorno ad essa. Fai amicizia con il tuo corpo, permettigli di essere a suo agio e di sistemarsi. Nota se c'è qualche tensione nei muscoli del viso... le spalle... lo stomaco. Ovunque trovi tensione, rilassati dolcemente. Lascia che i muscoli intorno agli occhi e alla bocca si ammorbidiscano; lascia che le spalle si abbassino un po'. Lascia che la pancia si allenti e si allarghi... completamente a proprio agio. “Percepisci il corpo nello spazio della tua consapevolezza. Riposa all'interno della facoltà del sapere che opera continuamente, concentrandosi sul corpo. Restringere l'Attenzione al Respiro Una volta che il corpo si è ben stabilizzato e la postura è ferma e stabile, restringi l'attenzione per portarla sul respiro. Non cambiare il respiro per renderlo più lungo o più profondo, non controllarlo in alcun modo… semplicemente sentire il corpo respirare, lascia che questo semplice ritmo sia il centro stesso della tua attenzione, come se la mente fosse un grande campo aperto, un grande spazio. Traccia lo schema delle sensazioni che produce il respiro. Trova il centro del respiro, sentendolo come il centro di un mandala o di un fiore. Senti il corpo respirare. Segui ogni inspirazione dall'inizio alla fine... ogni espirazione dall'inizio alla fine. Lavorare con le distrazioni Se la mente ode un suono, ci salta sopra e si lascia trasportare, o è impigliata in un ricordo vagante… un'idea... un'eco del giorno che hai appena passato... tutto ciò che distoglie l'attenzione dal focus sul respiro. Tratta la mente con un atteggiamento gentile e gentile. Coopera, collabora con la mente. Non lottare contro di esso né combattilo. Non appena noti che la mente si è allontanata ed è fuggita, allenta consapevolmente e delicatamente la presa su qualunque cosa la mente si sia aggrappata. Rilassati e lascia perdere. Torna di nuovo al centro. I suoni, i pensieri e le sensazioni del corpo: lasciali stare intorno alla periferia. Lascia che il respiro, il grappolo di sentimenti, sia al centro della tua attenzione, il punto focale. Rivolgi lentamente l'attenzione per rimanere sempre più fermamente sul momento presente. Lascia che i pensieri accadano qui e ora. Lasciali andare e venire. Per il momento, lascia che l'attenzione riposi sul respiro. Lasciar andare il respiro e riposare nella conoscenza Se senti che la mente sia diventata un po' più stabile, riposando comoda nel momento presente, in modo da essere consapevole dei suoni che senti e delle sensazioni che sorgono – i diversi filoni di pensiero – a quel punto puoi lasciare passare alla sensazione del respiro come punto focale. Lascia andare il grappolo di sensazioni che accompagnano il respiro come centro dello spazio della consapevolezza. Sperimenta il campo aperto della mente, lasciando andare il respiro come focus particolare. Fai un passo indietro e lascia che il respiro sia un altro oggetto... un altro modello di esperienza... che prende forma nel campo della mente. Nota il peso del tuo corpo a terra, i suoni delle macchine, degli uccelli e delle persone, pensieri e stati d'animo diversi, qualunque sensazione nasca, come stanchezza o ispirazione, ricordi o piani, come appaiono nel campo della mente. Lascia che il cuore riposi nella qualità del sapere, del semplice osservare. Senti il flusso degli schemi dell'esperienza. Lascia andare il contenuto; lascia perdere le storie. Osserva soltanto tutto… conosci tutto come modello della natura che prende forma, sorge, cambia, svanisce. Sii solo quel sapere spazioso che abbraccia tutto, accoglie tutto dentro, come se il cuore respirasse in ogni momento. . . sapendolo... lasciandolo andare... ed espirandolo. Riflettere sulla natura dell'esperienza Per fornire una piccola leva su pensieri, percezioni e sentimenti, usa una riflessione come "Sta cambiando, lascialo andare". Oppure: “Questo è davvero mio? Lascialo andare". Mentre vedi e riconosci gli schemi della natura, lasciali andare. Mentre sviluppi questo modo di conoscere, osserva l'effetto che ha sul cuore, l'effetto dell'abbandono, del rilascio. Ristabilire l'attenzione Se trovi che la mente si perde facilmente e si lascia trasportare, trascinata dalla corrente, ristabilisci l'attenzione sul respiro per un momento o due. Torna al corpo e controlla la tua postura. Lascia che il corpo si rilassi e si raddrizzi. Riporta l'attenzione sul presente. Quando la mente si stabilizza di nuovo, lascia andare il respiro o il corpo come centro dell'attenzione. Questa pratica sta guidando la mente e il cuore verso l'essere stabilizzati in questa qualità di conoscenza, assorbendo lo schema di ogni momento... non afferrando la presa... non allontanandosi. Coltivare l'intuizione Man mano che impari a lasciar andare, inizia a osservare se l'esperienza di un pensiero, che percepiamo come "dentro" di noi stessi, differisce davvero dall'esperienza di un suono, che abitualmente percepiamo come "fuori". Esamina la sensazione di dell'essenza di “mio”, “qui”, “lì”. Osservali come semplici schemi. A chi appartengono queste sensazioni? Cos'è che li possiede? Mentre lasci andare, mentre il cuore si rilascia, osserva com'è quella sensazione. Osserva la sensazione di non aggrapparsi nemmeno a un senso di "io", “mio”, “me. Soltanto un sapere semplice, puro, aperto… consapevole di tutto. Sintonizzati su quella sensazione. Lascia andare tutto. Riferimenti Meditazione sul conoscere e osservare registrata nel gruppo di meditazione di Terrapura il 29 ottobre 2021. Foto di copertina di Florian Hahn
Abacuc 2:3 - È difficile aspettare ma l'attesa nella quale Dio ci mette non è mai a vuoto. Aspettare ci fa crescere nelle verità stabili che Gesù ci ha dato. Dio non è mai in ritardo. Riposa nell'attesa. Dio può essere silenzioso ma non è mai assente. Al tempo giusto Dio può fare qualsiasi cosa in un istante.
Superlega durata 48 ore , ed entrata nel Guinness World Record per la sua longevità: 19/04/2021- 21/04/2021 Riposa in Pace
C'è un uomo in una stanza buia, nel manicomio di Rieti. È seduto, e batte ripetutamente il palmo della mano destra sulla gamba destra. Lo fa da anni. Dicono che la stoffa dei pantaloni si è consumata, a forza di quel gesto. Forse gli serve solo a far passare il tempo, a far passare la monotonia di quel luogo; forse si immagina di prepararsi a un nuovo assalto, contro le trincee nemiche come nella prima guerra mondiale. Il 17 Marzo 1942 quella mano smette di battere su quella gamba. Quello di Rieti non era il primo manicomio che lo imprigionava. Prima era stato a Montefiascone, e prima ancora a Camerino, dove viveva nel 1924. Qualcuno diceva che era pazzo. E forse era vero, perché ne avrebbe avuto motivo: il 31 Ottobre 1922, pochi giorni dopo la Marcia su Roma, era stato aggredito da alcuni fascisti armati di mazze che, colpendolo ripetutamente sulla testa, gli avevano provocato una commozione cerebrale, oltre ad una ferita alla regione parietale destra. Non si sarebbe più ripreso dall'aggressione subita. O forse era più semplicemente un modo per farlo sparire dalla circolazione, visto che suo fratello Epaminonda, medico cardiologo negli Stati Uniti, aveva tentato invano di farlo espatriare per poterlo curare. Richiesta che il regime fascista aveva sempre respinto. Il suo funerale per ordine della questura, che temeva il verificarsi di disordini, si svolge in forma privata. Riposa nel cimitero monumentale di Rieti. Il ribelle spento di oggi è Argo Secondari, capo degli Arditi del Popolo, che muore in quel manicomio, dopo 18 anni di prigionia, a 46 anni.
La rappresentazione di Marte significa Guerra. L'Ares ludovisi invece è a riposo, e irradia una bellezza che va oltre le armi per essere una delle più belle rappresentzioni del mondo antico. Tutte le immagini su https://quellodiarte.com/2021/02/23/marte-riposa/Vuoi richiedere una puntata di MONO della tua opera d'arte preferita? Richiedila cliccando il seguente link: https://quellodiarte.com/2021/01/11/arte-monografie-on-demand/Se vuoi scrivere a Quello di Arte l'email è quellodiarte@gmail.comPlaylistMichelangelo Mammoliti, Mono, 2020
Gesù non ti chiede solo di dare a Dio cuore ed anima, ma anche quello che cuore ed anima controlla: la tua mente. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 30 minuti Siamo alla terza parte della nostra puntata “all in”, dove Gesù ci dice che il primo e più grande comandamento, è mettere sul piatto tutto per Dio. Abbiamo visto come Dio chieda di puntare “tutto il cuore”, nel senso ebraico del termine ovvero l'intelligenza, il ragionamento, i pensieri, la logica, tutta l'anima, sempre nel senso ebraico ovvero corpo, vita ed anima e di metterle a disposizione di Dio. Oggi vediamo la terza puntata “all in” che ci chiede di fare Gesù. «Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30). Parliamo oggi della mente. Non so se vi ricordate, nella prima predicazione vi avevo fatto vedere questa diapositiva: “Tu amerai dunque il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze.” (Deuteronomio 6:5) «Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua, con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”..» (Marco 12:30). Gesù stava citando un passo di Deuteronomio e avevamo visto che tra l'originale e la versione riportata da Marco, Matteo e Luca sembra che Gesù abbia “aggiunto” una cosa, “mente”. Premetto che Gesù può fare quello che gli pare e piace, visto che è lui che ha scritto la Bibbia, e può permettersi di aggiungere o togliere ciò che vuole anche stavolta dobbiamo parlare delle parole che ha usato Gesù in origine. Su questo versetto gli studiosi della Bibbia sono divisi cercando di interpretare cosa volesse davvero significare Gesù. Alcuni dicono che Gesù non abbia aggiunto “mente” ma che sia stato aggiunto da Matteo, Marco e Luca per meglio spiegare “cuore” che, come abbiamo visto nel primo messaggio ha poco a che fare col sentimento ma ha tutto a che fare col ragionamento. Altri invece dicono che Gesù ha deliberatamente aggiunto “mente”; io sono di questo avviso per due motivi. Il primo è perché TUTTI e tre gli evangelisti Matteo, Marco e Luca lo hanno messo; pare strano che tutti e tre abbiano deciso di “spiegare di più” di quello che voleva dire Gesù. Il secondo è perché tutti e tre mettono “mente” lontano da “cuore”: se avessero voluto “spiegare meglio” li avrebbero messi vicini : “tutto il tuo cuore e tutta la tua mente”. Allora, perché Gesù ha “aggiunto “mente”? Vediamo le prime due cose che ha elencato Gesù: il cuore, ma anche la comprensione, la capacità di agire, la strategia ed il coraggio; e poi l'anima, ma anche il corpo e la vita. La parola “mente” nel testo in greco è διάνοια – dianoia, è una parola composta da “noia”, che non significa annoiarsi davanti alla TV, ma “intelletto- ragionamento” e “dia” che è una preposizione usata per indicare qualcosa che compie una azione. Mi spiego meglio, “noia” l'intelletto, è qualcosa che rimane confinato nella nostra scatola cranica (per gli ebrei era nel cuore); “dianoia” è quando l'intelletto mette in moto una azione. Possiamo definirla “mente attiva”. Anche stavolta vorrei spiegarvelo banalizzando il concetto con un esempio. Io ho un martello e un tavolo; chiedo ad uno di voi di fare da “cavia”. Quello che farò è chiedergli di mettere la mano sulla tavola e poi io tirerò una martellata sulla tavola, ma prima di farlo dirò “SPOSTA!!!”. Pronti? (Tira una martellata sul tavolo, e appena prima grida “sposta”) Questo è “dianoia”: se la cavia avesse avuto solo “noia – mente” avrebbe capito che stava per arrivare una martellata sulla sua mano, avrebbe capito che gli chiedevo di spostarla, ma l'avrebbe lasciata lì. Ma visto che ha “dianoia”, la sua “mente attiva” ha capito il pericolo, ha capito l'istruzione “SPOSTA!!!” è ha tramutato il pensiero in una azione. Quello che Gesù ti sta chiedendo non è solamente quello di mettere sul piatto della tua vita, di dare a Dio tutto il cuore/strategia/coraggio e tutta la tua anima/corpo/vita/, ma anche tutta la tua mente attiva, quella che trasforma il pensiero in azione. La mente attiva è quella che fa la differenza tra un buon proposito e una buona azione. Però, attenzione, la mente attiva non è che ci consiglia sempre le cose buone: Paolo scrive in Efesini: “...non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l’intelligenza (dianoia) ottenebrata, estranei alla vita di Dio...” (Efesini 4:17-18 a) Per cui, la mente attiva, quella che mi fa agire, può spingermi a fare sia cose buone sia cattive. Perché? Paolo usa una parola specifica “ottenebrata”: è una parola molto bella in italiano, ma un po' difficile, poco usata. In greco è σκότος – skotos , che significa molto semplicemente “mettere nell'ombra”. Quello che sta dicendo Paolo è che la mente deve essere illuminata da Dio, ma c'è qualcosa che si mette di mezzo e crea un'ombra, un alone oscuro. La volontà di Dio è chiara: fa dire a Geremia: “...ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:33) La parola che è usata per cuore già la abbiamo vista nel primo messaggio: è לֵב lêḇ , che significa si cuore, ma nel senso ebraico della parola, ovvero anche volontà/intelletto... E' la “mente attiva” di cui stiamo parlando, una mente che non solo capisce, non solo analizza, ma che agisce di conseguenza. Dio dice che vuole scrivere le sue leggi “nel nostro cuore/volontà/intelletto”; vuole che esse siano una “lampada” che guidi la “mente attiva”. “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero.” (Salmo 119:105) ...dice Davide. Le leggi di Dio sono scritte a chiare lettere nella Parola di Dio, nella Bibbia: seguile e la tua mente attiva avrà la luce per agire. Perché Gesù ha aggiunto “la mente”? Perché la mente attiva controlla le due cose che abbiamo letto prima nel versetto di Deuteronomio; ha detto che dobbiamo offrire a Dio cuore/strategia/coraggio/anima/corpo/vita. La mente attiva da una giustificazione alle azioni: nel caso della martellata la giustificazione per spostare la mano è la necessità di evitare una frattura del metacarpo! Nel XVI secolo Thomas Crammer, l'arcivescovo Canterbury , che fu uno dei leader della Riforma inglese, scrisse: "Ciò che il cuore ama, la volontà sceglie e la mente giustifica. Il cuore ama la verità. La volontà cerca la verità. La mente giustifica la verità. Il cuore ama i pettegolezzi. La volontà incoraggia i pettegolezzi. La mente giustifica i pettegolezzi. Il cuore ama servire. La volontà cerca modi per servire. La mente giustifica una vita di servizio.. Il cuore ama essere egoista. La volontà vive egoisticamente. La mente giustifica una vita egoistica.” Gesù ha aggiunto la mente perché vuole che tu dia autorità a Dio di decidere quale azione far fare a cuore ed anima. Tu potresti dirmi: “Ma Marco, tu mi stai dicendo che Dio vuole essere “in controllo” di tutto me stesso?” la risposta è: si! Il grande re Salomone afferma: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.” (Proverbi 3:5) Se non dai ANCHE la tua mente attiva a Dio la mente attiva non troverà giustificazioni per dare a Dio cuore, anima, corpo, vita, e non ti spingerà ad AGIRE secondo la volontà di Dio. Così avrai soltanto la conoscenza delle leggi di Dio ma non le praticherai; e, come dice Paolo, la conoscenza non salva, ma “gonfia” (1 Corinzi 8:1) Se Dio non ha anche la tua mente, essa continuerà a sussurrarti: “Ma chi te lo fa fare? Ma fai come tutti gli altri! Vivi e godi senza regole! Si campa una volta sola!” Eccetera. Come? Come faccio, allora, a dare a Dio la mia mente? Ci soni cinque passi da fare. 1. Chiedi al Signore di proteggere la tua mente. La prima cosa, è anche la più ovvia: chiedi. Chiedi a Dio di proteggere la tua mente. Hai mai pregato il Signore di proteggerti da una malattia? Sai che puoi farlo anche per la tua mente? 2. Riconosci le ombre Paolo parlava di menti “ottenebrate”, menti nell'ombra. Quali sono i pensieri che ti disturbano? Quelli che ti fanno salire la pressione e girare lo stomaco? Uno dei sistemi più semplici è: “ Se non mi recano pace, non vengono da Dio” Meglio evitali. 3. Vigila sulla tua mente Tutto ciò che vedi, senti e guardi, ha un impatto sulla tua mente; vigilare può voler dire cambiare canale, cambiare discorso, cambiare amicizie. Ma ne vale la pena per preservare la tua mente per Dio Paolo afferma: “Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.” (Colossesi 1:2-3) 4. Riposa in Cristo Più la tua mente sta nell'ombra, più ti verrà in mente di “non essere giusto/giusta”. Quella è la voce di uno che si chiama “l'accusatore dei fratelli”, satana. Riposa nella certezza che: “Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte.” (Romani 8:1-2) 5. Ripeti i passi da 1 a 4 ogni giorno Dare la tua mente a Dio non è come il battesimo o accettare il Signore che si fa una volta nella vita e basta quella; è un'azione costante nel tempo, che va rinnovata ogni giorno. Conclusione Il terzo passo per adempiere al Grande Comandamento è di affidare tutti i tuoi pensieri a Dio, e lasciare che sia lui ad illuminarli, guidarli, orientarli e deciderli. La differenza che c'è tra un buon proposito di vita e una buona vita in Cristo sta nel dare il controllo dei tuoi pensieri a Dio. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
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"LA BIBBIA
"Ricordare" viene dal latino "Re-cordis": ripassare dalle parti del cuore. Dario Piombino Mascali racconta come ogni paese nel mondo onora e ricorda i bambini venuti meno prematuramente spiegando il perché della pratica della mummificazione e riallacciandosi alla storia di Rosalia Lombardo, la bambina che da cento anni è esposta nelle catacombe dei Cappuccini di Palermo. Un tema delicato e toccante, affrontato con profondità e tenerezza. Buon ascolto.
Nell'era della morte del teatro, se ne va l'istituzione. Riposa in pace Maestro. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Nell'era della morte del teatro, se ne va l'istituzione. Riposa in pace Maestro.
Fermatevi, e riconoscete che Io sono Dio. Salmo 46:10
Riposa: il campo che ha riposato ogni tanto da un raccolto abbondante
Join your host Duncan Under The Stairs discussing all things Horror on The Podcast Under the Stairs. On this special bonus episode Duncan brings you a mix tape of some of his favourite tracks from one of the greatest film composers of all time. Ennio Morricone sadly passed away on the 6th of July 2020 and this episode features some of my favourite score from the Maestro. 1. Death Theme - The Untouchables 2. Where - Mission to Mars 3. L'arena - The Mercenary 4. Valzer 2 - Short Night of Glass Dolls 5. Red Rock 2 - The H8teful Eight 6. Orca Theme - ORCA 7. Frantic Theme - Frantic 8. The Ecstasy of Gold - The Good, The Bad & The Ugly 9. Man With A Harmonica - Once Upon a Time in the West 10. Navajo Joe - Navajo Joe 11. Main Titles - A Sky Full of Stars for a Roof 12. Main Theme - The Cat O'Nine Tails 13. Theme - Spasmo 14. Days of Heaven Theme - Days of Heaven 15. Sterilization - The Thing 16. Lily and Frank - In the Line of Fire 17. A Fistful of Dollars Theme - A Fistful of Dollars 18. Un Uomo Si E' Dimesso - Black Belly of the Tarantula 19. Violenza Inattesa - The Bird with the Crystal Plumage BUY OFFICIAL TPUTS MERCH FROM tputscast.bigcartel.com Check out the show on iTunes, TuneIn & on Stitcher Radio. Please leave us feedback on iTunes, podcastunderthestairs@gmail.com and follow us on Facebook & Twitter and on the Flick App: flick.group/tputscast
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Riposa in Pace Maestro.
Pensieri e riflessioni di poco contopartorite da una mente semplice e malata di uno scrittore ignorante...alcuni direbbero “questo è un caga dubbi”ma in realtà sono solo vittima dei miei pregiudizi...Cercherò di comunicaree ti offrirò l'occasionedi aprire qualche porta…L’essere come individuo è solola sua esistenza può dar vita a molteplici rinascite e vite del proprio io;singolo ma molteplice."Luoghi che apparentemente possono sembrare senza sensoin "noi" prendono vitaperché solo a pochiè data la conoscenzadei sentimentiche stannoall'internodella propria coscienza…""l'oscurità mi attenderiscopro me stesso guardando i miei spettrii miei specchi riflettono la mia vera immaginemi guardo dritto negli occhi e mi chiedo,è ora di tornare?Ricordi dal sapore amarol'anima neravuole tornare al suo postovuole restarerisalecome un' inchiostro macchia le viscere,è indelebile.Riposa dentro e vive fuori,attraverserà l'epidermidelascerà le sue tracceperché inesorabile sarà il suo ricordo."“Viviamo a pezziogni tanto riusciamo a farli combaciarealtre invecenon c’è verso,non si incontrano,non si innescano,non si esaltano...Poi all’improvvisoci sentiamo come ombreinseguiamo la lucealla ricerca del giornocibandoci della nottepoiché non vi è riflessosenza ombrae non vi è ombrasenza luce...”"sono il risultatodi una bellae sanaindigestione d'anima"
https://premium.badtaste.it ➡ Sostieni BadTaste.it: diventa nostro sottoscrittore e ottieni la tua t-shirt esclusiva disegnata da Mirka Andolfo! Claudio Scaccabarozzi ha recensito per voi “Riposa in pace”, trentaduesimo e ultimo volume saldaPress di “The Walking Dead”, la serie scritta da Robert Kirkman e disegnata da Charlie Adlard.
L'INTIMITA' CON CRISTO NELLA CHIESA CI GUARISCE DAL DEMONE DELL'IPOCRISIA Ingannati dal demonio "facciamo tutto per essere ammirati", cioè non facciamo nulla gratuitamente, perché non abbiamo ancora conosciuto la gratuità. Viviamo nella legge della menzogna, per questo tutto ciò che diciamo e facciamo è artificiale; le relazioni, anche quelle più intime, soffrono la superficialità e l'estemporaneità delle passioni, dei sentimenti, e non hanno radici solide. Non siamo "maestri", né "padri" e nemmeno "guide" perché non abbiamo l'esperienza dell'essere discepoli, figli e parte di un popolo che ha bisogno di un Pastore buono che lo conduca! Pensiamo ancora di aver scelto noi Dio, non abbiamo la consapevolezza di essere stati scelti da Lui gratuitamente e immeritatamente. Per questo è tutto uno sforzo, pieno di nevrosi, crisi, stanchezza. Sino a che non accetteremo questa realtà, galleggeremo sui giorni senza lasciare traccia, come maschere obbligate a recitare a soggetto. Ingannati dal demonio sulla nostra identità, su Dio e sulla nostra storia, come gli scribi e i farisei, "leghiamo pesanti fardelli, difficili da portare, e li poniamo sulle spalle della gente": dobbiamo fare i "maestri", i "padri" e le "guide"; ma è tutta apparenza, perché chi lo è ha sperimentato per primo quello che trasmette, e non impone nulla! Imponiamo e obblighiamo noi che esigiamo d'essere obbediti, e quindi considerati per quello che ci illudiamo di essere. Infatti, i pesi che carichiamo sugli altri, "non vogliamo muoverli neppure con un dito". Sì, ci siamo "seduti sulla cattedra" dell'uomo più umile della terra, profanandola con la nostra arroganza. Mosé non diceva una parola una che fosse sua; ascoltava e trasmetteva le parole che Dio gli annunciava, restando uno del Popolo, considerandosi l'ultimo di tutti, il peggiore; era, infatti, un fuggitivo, un assassino, e lo sapeva bene. E' la stessa verità che tutti ci definisce, quella che il demonio ci ha occultato, incatenandoci alla schiavitù e alla paura. Ma oggi Cristo viene di nuovo a liberarci! Coraggio, sei un ipocrita, ma io ti amo. Hai vissuto come una sanguisuga parassita, succhiando vita laddove non ce n'era; non sei riuscito a rianimare l'uomo vecchio, corrotto e moribondo dalla nascita. Ora sei umiliato, e non lo sopporti vero? Bene, è il momento favorevole! Convertiti, convertiamoci! Non siamo Dio, tanto meno "maestri, padri e guide". Accettiamolo, e iniziamo, una volta per tutte, a seguire davvero il Signore; impariamo ad essere "discepoli, figli e pecore del suo gregge". Così ha fatto Mosè, che sapeva d'essere indegno e inadeguato per la missione che gli era affidata, e proprio per questo ha visto Dio con occhio puro e ha ricevuto dalle sue mani la Parola di vita. L'umiltà di chi sa di essere l'ultimo peccatore apre il Cielo: infatti, "colui a cui è dato di vedere la verità su se stesso è più grande di colui a cui è stato concesso di vedere gli angeli" (Isacco della Stella). Nella Chiesa ci è proprio dato di vedere chi siamo e chi è Dio! In essa possiamo così riposare finalmente da tanta fatica per dimostrare quello che non siamo. Camminando in essa possiamo scendere dalle nuvole e dalle cattedre dove abbiamo usurpato il posto di Dio, e ascoltare per imparare, mettendoci a fianco, anzi dietro a tutti quelli che abbiamo fatto soffrire con i nostri moralismi, con le leggi, le regole, gli schemi, i lacci e i ricatti affettivi. E' il posto migliore, quello della libertà, della verità, della pace, del bambino che tutto lo deve ricevere, perché di nulla è capace. E' il posto dove Mosé ha ascoltato la voce di Dio che gli parlava dal roveto ardente; si è tolto i sandali, segno di impurezza, perché era un luogo santo. L'ultimo posto dell'umiliazione, infatti, è l'unico puro, dove dobbiamo toglierci i sandali della superbia che vuol dirigere la propria vita; qui, nel silenzio del mondo, nell'irrilevanza umana, parla Dio. E rivela la verità della sua identità: Io sono colui che sono; e tu sei solo perché io sono. Io sono Dio, tu no. Solo da qui si può seguire il Signore con semplicità e purezza di cuore, senza doppie intenzioni di successo e prestigio. Seguirlo solo perché Lui mi ama, e questo è tutto. Seguirlo perché mi ha perdonato, salvato, ricreato, e dove andare lontano da Lui? Sì, siamo figli dell'unico Padre che non delude mai; siamo "discepoli" dell'unico "Maestro" che insegna consegnando la propria vita gratuitamente; siamo "pecore" ritrovate del gregge - la Chiesa, la nostra comunità concreta - che l'unico Pastore "guida" ai pascoli della vita eterna. Riposa, e lasciati amare! Riposa e vedrai che ritroveranno in te la speranza tutti quelli che, a causa dei tuoi ipocriti moralismi, l'avevano perduta. Riposa e fai la volontà di Dio come Mosè, obbedendo alla sua Parola e stringendo il bastone della Croce. Allora vedrai il mare aprirsi dinanzi a te, e potrai condurre alla libertà la tua famiglia, e tutte le persone che Dio ha legato al tuo ultimo posto, al tuo "servizio" di annunciatore e testimone del suo amore.
Ingannati dal demonio "facciamo tutto per essere ammirati", cioè non facciamo nulla gratuitamente, perché non abbiamo ancora conosciuto la gratuità. Viviamo nella legge della menzogna, per questo tutto ciò che diciamo e facciamo è artificiale; le relazioni, anche quelle più intime, soffrono la superficialità e l'estemporaneità delle passioni, dei sentimenti, e non hanno radici solide. Non siamo "maestri", né "padri" e nemmeno "guide" perché non abbiamo l'esperienza dell'essere discepoli, figli e parte di un popolo che ha bisogno di un Pastore buono che lo conduca! Pensiamo ancora di aver scelto noi Dio, non abbiamo la consapevolezza di essere stati scelti da Lui gratuitamente e immeritatamente. Per questo è tutto uno sforzo, pieno di nevrosi, crisi, stanchezza. Sino a che non accetteremo questa realtà, galleggeremo sui giorni senza lasciare traccia, come maschere obbligate a recitare a soggetto. Ingannati dal demonio sulla nostra identità, su Dio e sulla nostra storia, come gli scribi e i farisei, "leghiamo pesanti fardelli, difficili da portare, e li poniamo sulle spalle della gente": dobbiamo fare i "maestri", i "padri" e le "guide"; ma è tutta apparenza, perché chi lo è ha sperimentato per primo quello che trasmette, e non impone nulla! Imponiamo e obblighiamo noi che esigiamo d'essere obbediti, e quindi considerati per quello che ci illudiamo di essere. Infatti, i pesi che carichiamo sugli altri, "non vogliamo muoverli neppure con un dito". Sì, ci siamo "seduti sulla cattedra" dell'uomo più umile della terra, profanandola con la nostra arroganza. Mosé non diceva una parola una che fosse sua; ascoltava e trasmetteva le parole che Dio gli annunciava, restando uno del Popolo, considerandosi l'ultimo di tutti, il peggiore; era, infatti, un fuggitivo, un assassino, e lo sapeva bene. E' la stessa verità che tutti ci definisce, quella che il demonio ci ha occultato, incatenandoci alla schiavitù e alla paura. Ma oggi Cristo viene di nuovo a liberarci! Coraggio, sei un ipocrita, ma io ti amo. Hai vissuto come una sanguisuga parassita, succhiando vita laddove non ce n'era; non sei riuscito a rianimare l'uomo vecchio, corrotto e moribondo dalla nascita. Ora sei umiliato, e non lo sopporti vero? Bene, è il momento favorevole! Convertiti, convertiamoci! Non siamo Dio, tanto meno "maestri, padri e guide". Accettiamolo, e iniziamo, una volta per tutte, a seguire davvero il Signore; impariamo ad essere "discepoli, figli e pecore del suo gregge". Così ha fatto Mosè, che sapeva d'essere indegno e inadeguato per la missione che gli era affidata, e proprio per questo ha visto Dio con occhio puro e ha ricevuto dalle sue mani la Parola di vita. L'umiltà di chi sa di essere l'ultimo peccatore apre il Cielo: infatti, "colui a cui è dato di vedere la verità su se stesso è più grande di colui a cui è stato concesso di vedere gli angeli" (Isacco della Stella). Nella Chiesa ci è proprio dato di vedere chi siamo e chi è Dio! In essa possiamo così riposare finalmente da tanta fatica per dimostrare quello che non siamo. Camminando in essa possiamo scendere dalle nuvole e dalle cattedre dove abbiamo usurpato il posto di Dio, e ascoltare per imparare, mettendoci a fianco, anzi dietro a tutti quelli che abbiamo fatto soffrire con i nostri moralismi, con le leggi, le regole, gli schemi, i lacci e i ricatti affettivi. E' il posto migliore, quello della libertà, della verità, della pace, del bambino che tutto lo deve ricevere, perché di nulla è capace. E' il posto dove Mosé ha ascoltato la voce di Dio che gli parlava dal roveto ardente; si è tolto i sandali, segno di impurezza, perché era un luogo santo. L'ultimo posto dell'umiliazione, infatti, è l'unico puro, dove dobbiamo toglierci i sandali della superbia che vuol dirigere la propria vita; qui, nel silenzio del mondo, nell'irrilevanza umana, parla Dio. E rivela la verità della sua identità: Io sono colui che sono; e tu sei solo perché io sono. Io sono Dio, tu no. Solo da qui si può seguire il Signore con semplicità e purezza di cuore, senza doppie intenzioni di successo e prestigio. Seguirlo solo perché Lui mi ama, e questo è tutto. Seguirlo perché mi ha perdonato, salvato, ricreato, e dove andare lontano da Lui? Sì, siamo figli dell'unico Padre che non delude mai; siamo "discepoli" dell'unico "Maestro" che insegna consegnando la propria vita gratuitamente; siamo "pecore" ritrovate del gregge - la Chiesa, la nostra comunità concreta - che l'unico Pastore "guida" ai pascoli della vita eterna. Riposa, e lasciati amare! Riposa e vedrai che ritroveranno in te la speranza tutti quelli che, a causa dei tuoi ipocriti moralismi, l'avevano perduta. Riposa e fai la volontà di Dio come Mosè, obbedendo alla sua Parola e stringendo il bastone della Croce. Allora vedrai il mare aprirsi dinanzi a te, e potrai condurre alla libertà la tua famiglia, e tutte le persone che Dio ha legato al tuo ultimo posto, al tuo "servizio" di annunciatore e testimone del suo amore.
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