Podcasts about i magi

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Un libro tira l'altro
Betlemme, Cisgiordania

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Jan 5, 2025


L'intervista“I Magi e la stella, Viaggio a Betlemme” di Antonio Musarra(Il Mulino, 328 pp., € 26,00)Le recensioni“Come Praga divenne magica, il medioevo di una capitale europea” di Franco Cardini(Neri Pozza, 202 pp., € 20,00)“Praga magica” di Angelo Maria Ripellino(Einaudi, 368 pp., € 14,00)“Vienna, a passo leggero nella storia” di Franco Cardini(Il Mulino, 350 pp., € 18,00)“Vienna anno zero” di Hilde Spiel, trad. di Enrico Arosio(Keller Editore, 168 pp., € 16,50)“Leggende fatti e meraviglie di Napoli” di Alexandre Dumas, trad. di Gino Doria, postfaz. di Luigi Morrone(Quodlibet, 168 pp., € 16,50)“Verso l’India 1879” di Isabel Burton, trad. di Simone Bauzullo(Lorenzo De Medici Press, 180 pp., € 18,00)“Un turista in Africa” di Evelyn Waugh, trad. di Stefano Manferlotti(Adelphi, 196 pp., € 14,00)Il confettino“La vera storia della Befana” di Rosalba Troiano, illustr. di Giuliana Donati(Giunti, 48 pp., € 11,90)“Il patto di Capodanno” di Susan Coolidge, trad. di Raffaella Cavalieri, illust. di Lucia De Marco(Minerva, 198 pp., € 19,00)

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Sabato 28 dicembre 2024 (S. Martiri innocenti) - Latitanti!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 28, 2024 5:44


Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-18)I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più».

La Gioia del Vangelo
Santi innocenti, martiri

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Dec 28, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

La Gioia del Vangelo
Santi Innocenti, martiri

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più»

La Gioia del Vangelo
Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

La Gioia del Vangelo
Santi innocenti, martiri

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 9, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

La Gioia del Vangelo
Lunedì nell'ottava di Natale

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 8, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

La Gioia del Vangelo
Santi Innocenti

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 8, 2024 4:19


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esatezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Analisi e commenti | RRL
233 - L'insegnamento dei Re Magi nell'ora presente

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later Jan 7, 2024 8:30


Abbiamo dedicato ai Re Magi l'audio di RadioRomaLibera del 2023 e vogliamo dedicare ad essi anche quello del 2024, questa volta prendendo spunto da alcune belle pagine dello scrittore francese Ernest Hello (1828-1885). Le pagine che Hello dedica ai Re Magi si aprono con un versetto del profeta Isaia. “Surge. Illuminare Jerusalem; quia venit lumen tuum”: “Alzati, rivestiti di luce, Gerusalemme, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Isaia, 60, 1).I secoli erano passati sulle fiamme di Isaia senza spegnerle, scrive Hello. “L'eco delle sue grida risuonava ancora, almeno nel cuore della Vergine. La vaga e sorda attesa del genere umano si precisò e localizzò nei tre sovrani d'Oriente. I Magi erano i maggiori personaggi d'Oriente; non dobbiamo lasciarci ingannare dai loro nomi e prenderli per maghi. Erano invece sapienti ed erano re; perché in Oriente i sapienti erano re. La grande scienza dell'antichità, quale l'Oriente la concepiva, portava scettro e corona”.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Chi erano e dove sono finiti i Re Magi

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jan 17, 2023 8:24


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7217CHI ERANO E DOVE SONO FINITI I RE MAGIMelchiorre rappresentava la razza di Sem, Gaspare la razza di Cam, Baldassarre quella di Jafet (i tre figli di Noè saliti sull'arca con lui e le proprie mogli)di Roberto De MatteiNella festa dell'Epifania e nei giorni successivi, la liturgia della Chiesa ci ricorda la presenza dei Re Magi nella Grotta di Betlemme. I Re Magi non erano "Maghi", ma principi che vivevano in Oriente, dove studiavano i moti celesti per comprendere, attraverso i loro movimenti, le divine profezie. Questi re furono docili alla voce della grazia, che mormorava loro: "Orietur stella", si leverà una stella. Per seguire la stella che apparve loro, lasciarono la loro patria, le loro ricchezze, il loro riposo. Dio, che li aveva chiamati da terre diverse, li riunì in uno stesso viaggio come in una stessa fede. Malgrado le difficoltà materiali e morali di un viaggio di cui ignoravano la fine, non persero mai la fiducia nella stella che li guidava. I Magi, dice il padre Faber, seguivano la stella come si segue una vocazione, senza sapere chiaramente di seguire un impulso divino. Giunsero finalmente a Gerusalemme. "Ed ecco la stella, che avevano veduta in Oriente, andar loro innanzi, finché venne a fermarsi sopra il luogo dove era il bambino" (Mt, 2, 9).Entrarono nella misera Grotta di Betlemme e videro un bambino su una mangiatoia, vegliato da una giovane madre e da un uomo un poco più anziano, ma altrettanto attento e premuroso. Non ebbero un attimo di dubbio. Compresero immediatamente di trovarsi di fronte al Messia promesso, il Re dei Re, il Salvatore dell'umanità. Il carattere distintivo dei Magi fu la fede che li animava. Dopo la fede di san Pietro e di Abramo, secondo il padre Faber, mai vi fu al mondo una fede come quella dei Magi. "La fede è quella che risaltò in essi a ogni istante; è una fede che fu eroica fin dai primordi".IL PRIMO ATTO DI CULTO SOLENNE E UFFICIALE AL BAMBINO DIVINOAdorarono l'Uomo-Dio.e si prostrarono davanti alla Madre Divina. Ebbero la grazia di essere i primi, dopo Maria e Giuseppe, ad offrire sulla terra un atto di adorazione esterna al Bambino di Betlemme. Il Corpo Mistico della Chiesa, è rappresentato in questo momento dalla Sacra Famiglia, dai Magi e dai Pastori. È i Magi offrono il primo atto di culto solenne e ufficiale al Bambino Divino, che è il Capo di questo Corpo Mistico. Betlemme, dice dom Guéranger, non è soltanto il luogo della nascita del Redentore, ma è anche la culla della Chiesa. Betlemme, aggiungiamo, è anche l'atto di nascita della Civiltà cristiana, rappresentata da questi Re che rappresentano il potere secolare che si sottomette a Cristo, riconoscendolo come Signore del Cielo e della terra. Il principio della Regalità sociale di Cristo, ha la sua origine nell'adorazione dei Re Magi a Betlemme.I nomi dei Magi, secondo la tradizione della Chiesa, erano Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. Melchiorre rappresentava la razza di Sem, Gaspare la razza di Cam, Baldassarre quella di Jafet. Sono i tre rami della famiglia umana discendente da Noè. Le nazioni, scrive Ernest Hello, sono presentate nella persona dei loro rappresentanti: tutte sono chiamate dalla medesima stella. "La stessa attrazione, in ugual modo celeste e maestosa, le riunisce e le inchina nella stessa adorazione".I Magi offrirono all'Uomo-Dio l'oro, l'incenso e la mirra, che simboleggiano, secondo i Padri della Chiesa, la regalità, la divinità e l'umanità del Salvatore. A Lui erano dovuti, con l'oro, gli onori di Re; con l'incenso, il culto divino; con la mirra, la fede nella sua umanità. La lunga attesa del Messia si dissolve in quest'istante, che ha in sé tutta la fecondità dei secoli futuri.IL RITORNO A CASARitornati a casa, i Magi conservarono fedelmente la memoria di Betlemme. Vivevano ancora quando l'apostolo san Tommaso arrivò nei loro paesi. San Tommaso aveva visto Gesù risuscitato, i Magi lo avevano visto bambino nella capanna di Betlemme. Il loro incontro fu certo emozionante. I Magi dedicarono tutto il resto della loro vita alla predicazione del Vangelo. Poi tornarono a Gerusalemme per contemplare i luoghi della Passione, morte e Resurrezione di Gesù Cristo e qui morirono. Sant'Elena fece trasferire le loro spoglie a Costantinopoli, nella basilica di Santa Sofia. In seguito l'imperatore ne fece dono al vescovo Eustorgio che le portò a Milano, dove fece erigere una basilica in loro onore. Quando Federico Barbarossa prese e saccheggiò questa città, i loro resti, nel 1164, furono trasferiti a Colonia, in Germania. Reinoldo, arcivescovo di Colonia, fece fabbricare per loro il reliquiario più prezioso dell'intero mondo cristiano e su di esso fu elevato un reliquiario ancora più grande: il Duomo di Colonia. Con Gerusalemme la "Città Santa", con Roma la "Città Eterna", con Santiago di Compostela in Spagna, Colonia, grazie ai Magi, è divenuta nel corso dei secoli uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell'Occidente cristiano. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel 2005, quando, visitò la cattedrale di Colonia, e si raccolse in preghiera davanti al reliquiario che raccoglie i resti dei Magi. Benedetto, che parlava spesso dei Re Magi disse: "I Magi provenienti dall'Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella loro vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica la strada. È la grande schiera dei santi - noti o sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta facendo tuttora." (Discorso del 20 agosto 2005).Ai quei Re Magi, che venivano da Oriente, affidiamo oggi le sorti dell'Occidente, affidiamo le sorti della Cristianità, affidiamo in particolare le sorti della chiesa di Germania che sembra voler propagare un incendio alla Chiesa intera. E che Maria stella matutina, Maris stella, guidi la nostra strada, come la stella di Betlemme guidò la loro.

Analisi e commenti | RRL
185 - L'Epifania

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later Jan 7, 2023 7:45


Nella festa dell'Epifania e nei giorni successivi, la liturgia della Chiesa ci ricorda la presenza dei Re Magi nella Grotta di Betlemme. I Re Magi non erano “Maghi”, ma principi che vivevano in Oriente, dove studiavano i moti celesti per comprendere, attraverso i loro movimenti, le divine profezie. Questi re furono docili alla voce della grazia, che mormorava loro: “Orietur stella”, si leverà una stella. Per seguire la stella che apparve loro, lasciarono la loro patria, le loro ricchezze, il loro riposo. Dio, che li aveva chiamati da terre diverse, li riunì in uno stesso viaggio come in una stessa fede. Malgrado le difficoltà materiali e morali di un viaggio di cui ignoravano la fine, non persero mai la fiducia nella stella che li guidava. I Magi, dice il padre Faber, seguivano la stella come si segue una vocazione, senza sapere chiaramente di seguire un impulso divino. Giunsero finalmente a Gerusalemme. “Ed ecco la stella, che avevano veduta in Oriente, andar loro innanzi, finché venne a fermarsi sopra il luogo dove era il bambino” (Mt, 2, 9). Entrarono nella misera Grotta di Betlemme e videro un bambino su una mangiatoia, vegliato da una giovane madre e da un uomo un poco più anziano, ma altrettanto attento e premuroso. Non ebbero un attimo di dubbio. Compresero immediatamente di trovarsi di fronte al Messia promesso, il Re dei Re, il Salvatore dell'umanità. Il carattere distintivo dei Magi fu la fede che li animava. Dopo la fede di san Pietro e di Abramo, secondo il padre Faber, mai vi fu al mondo una fede come quella dei Magi. “La fede è quella che risaltò in essi a ogni istante; è una fede che fu eroica fin dai primordi”. Adorarono l'Uomo-Dio.e si prostrarono davanti alla Madre Divina. Ebbero la grazia di essere i primi, dopo Maria e Giuseppe, ad offrire sulla terra un atto di adorazione esterna al Bambino di Betlemme. Il Corpo Mistico della Chiesa, è rappresentato in questo momento dalla Sacra Famiglia, dai Magi e dai Pastori. E' i Magi offrono il primo atto di culto solenne e ufficiale al Bambino Divino, che è il Capo di questo Corpo Mistico. Betlemme, dice dom Guéranger, non è soltanto il luogo della nascita del Redentore, ma è anche la culla della Chiesa. Betlemme, aggiungiamo, è anche l'atto di nascita della Civiltà cristiana, rappresentata da questi Re che rappresentano il potere secolare che si sottomette a Cristo, riconoscendolo come Signore del Cielo e della terra. Il principio della Regalità sociale di Cristo, ha la sua origine nell'adorazione dei Re Magi a Betlemme. I nomi dei Magi, secondo la tradizione della Chiesa, erano Gaspare, Baldassarre e Melchiorre. Melchiorre rappresentava la razza di Sem, Gaspare la razza di Cam, Baldassarre quella di Jafet. Sono i tre rami della famiglia umana discendente da Noè. Le nazioni, scrive Ernest Hello, sono presentate nella persona dei loro rappresentanti: tutte sono chiamate dalla medesima stella. “La stessa attrazione, in ugual modo celeste e maestosa, le riunisce e le inchina nella stessa adorazione”. I Magi offrirono all'Uomo-Dio l'oro, l'incenso e la mirra, che simboleggiano, secondo i Padri della Chiesa, la regalità, la divinità e l'umanità del Salvatore. A Lui erano dovuti, con l'oro, gli onori di Re; con l'incenso, il culto divino; con la mirra, la fede nella sua umanità. La lunga attesa del Messia si dissolve in quest'istante, che ha in sé tutta la fecondità dei secoli futuri. Ritornati a casa, i Magi conservarono fedelmente la memoria di Betlemme. Vivevano ancora quando l'apostolo san Tommaso arrivò nei loro paesi. San Tommaso aveva visto Gesù risuscitato, i Magi lo avevano visto bambino nella capanna di Betlemme. Il loro incontro fu certo emozionante. I Magi dedicarono tutto il resto della loro vita alla predicazione del Vangelo. Poi tornarono a Gerusalemme per contemplare i luoghi della Passione, morte e Resurrezione di Gesù Cristo e qui morirono. Sant'Elena fece trasferire le loro spoglie a Costantinopoli, nella basilica di Santa Sofia. In seguito l'imperatore ne fece dono al vescovo Eustorgio che le portò a Milano, dove fece erigere una basilica in loro onore. Quando Federico Barbarossa prese e saccheggiò questa città, i loro resti, nel 1164, furono trasferiti a Colonia, in Germania. Reinoldo, arcivescovo di Colonia, fece fabbricare per loro il reliquiario più prezioso dell'intero mondo cristiano e su di esso fu elevato un reliquiario ancora più grande: il Duomo di Colonia. Con Gerusalemme la "Città Santa", con Roma la "Città Eterna", con Santiago di Compostella in Spagna, Colonia, grazie ai Magi, è divenuta nel corso dei secoli uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell'Occidente cristiano. Lo ha ricordato Benedetto XVI nel 2005, quando, visitò la cattedrale di Colonia, e si raccolse in preghiera davanti al reliquiario che raccoglie i resti dei Magi. Benedetto, che parlava spesso dei Re Magi disse: “I Magi provenienti dall'Oriente sono soltanto i primi di una lunga processione di uomini e donne che nella loro vita hanno costantemente cercato con lo sguardo la stella di Dio, che hanno cercato quel Dio che a noi, esseri umani, è vicino e ci indica la strada. È la grande schiera dei santi - noti o sconosciuti - mediante i quali il Signore, lungo la storia, ha aperto davanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato le pagine; questo, Egli sta facendo tuttora.” (Discorso del 20 agosto 2005). Ai quei Re Magi, che venivano da Oriente, affidiamo oggi le sorti dell'Occidente, affidiamo le sorti della Cristianità, affidiamo in particolare le sorti della chiesa di Germania che sembra voler propagare un incendio alla Chiesa intera. E che Maria stella matutina, Maris stella, guidi la nostra strada, coome la stella di Betlemme guidò la loro. (Roberto de Mattei)

Commento al Vangelo di don Nicola
Gesù sarà chiamato Nazareno (Mt 2,13-15.19-23)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 30, 2022 3:02


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d'Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
28 dicembre - S. Martiri innocenti

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 28, 2022 5:44


Vangelo del giornoDal Vangelo secondo Matteo (2,13-18)I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più». Commento: È in un contesto di morte e sofferenza che Gesù nasce per portare speranza, perché la vita vince contro il male, la sofferenza e il dolore.Il dramma del male è così grande da sembrare la dimostrazione della non-esistenza di Dio, invece, lasciandoci interpellare dalla notizia del Dio-con-noi possiamo attraversare il male per uscirne nuovi e vivi!Citazione del giorno: Anche nella più dolorosa delle nostre sofferenze, non siamo mai soli. La preghiera di Gesù è con noi (Papa Francesco)

L'Antica Sapienza Egizia
Cos'è lo Gnosticismo con Ezio Albrile

L'Antica Sapienza Egizia

Play Episode Listen Later Mar 31, 2022 73:25


Lo gnosticismo antico è una via di salvezza grandiosa,quanto sconosciuta. Si parte dall'inganno che forze ostili hanno tessuto intorno all'uomo: gli hanno fatto credere di essere la «misura di tutte le cose», ma in realtà è niente più che un escremento. Un'idea bassissima della materia, concepita come intrinsecamente malvagia, all'opposto un Dio, quello vero, totalmente straniato dal mondo. Il mondo esclude Dio, mentre Dio mette fine al potere che il mondo esercita sull'uomo, nell'attesa di metter fine al mondo stesso. Chi è il Salvatore e in che consiste la salvezza? Gli gnostici mettono insieme la salvezza con la deiezione nei postriboli, senza sentirsi colpevoli. I nostri discorsi ci seppelliscono in luoghi dove non siamo, eppure vi torniamo spesso per reimparare la differenza tra il vero e il falso, tra il vero Dio e gli impostori, gli Arconti.Ezio Albrile, storico e antropologo delle religioni, si è occupato in particolare dei rapporti interattivi fra cultura ellenistica e religioni dell'Iran antico (preislamico).Numerosi sono i suoi contributi riguardanti le differenti espressioni del dualismo antico (orfismo, gnosticismo, etc.). Si è occupato in particolare delle interazioni tra mondo orientale e fenomeni «misterici» come lo gnosticismo e l'ermetismo. Ha curato e tradotto diverse opere tra cui il De radiis, di al-Kindī (1994) e il Commentario di Olimpiodoro all'alchimista Zosimo (2008), e pubblicato numerose opere di saggistica, tra cui La tentazione gnostica (1995), Ermete e la stirpe dei draghi (2010), I Magi estatici (2014), L'illusione infinita. Vie gnostiche di salvezza (2017), Un Karma Occidentale? (2017), Almandal. Trattato ermetico di magia salomonica, in coll. con E. Tortelli (2018), Cos'è lo gnosticismo? (2018).#EzioAlbrile #Gnosticismo #HarmakisEdizioni #LeonardoPaoloLovari #FilosofiaAcquista il Libro: https://www.amazon.it/Cos%C3%A8-gnost...

Commento al Vangelo di don Nicola
La strage degli innocenti (Lc 2,13-18)

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 28, 2021 3:40


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:«Dall'Egitto ho chiamato mio figlio».Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:«Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più».

ITALIANO BELLO • Storie e letture in italiano
⭐ 20 dicembre - La stella cometa ⭐

ITALIANO BELLO • Storie e letture in italiano

Play Episode Listen Later Dec 19, 2021 2:28


⭐ 20 dicembre - La stella cometa ⭐ LA STORIA DEI TRE RE MAGI Una notte tre Magi, saggi astrologi di nome Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, vedono in cielo una nuova stella, molto grande e luminosa. È la stella cometa. Loro sanno cosa vuol dire: è nato un nuovo re. Così si mettono in viaggio per portargli dei ricchi doni. Ma vicino a Gerusalemme non vedono più la stella, allora chiedono informazioni al re Erode. Erode non sa niente di questo nuovo re e la notizia non gli piace per niente, perché lui vuole essere l'unico sovrano. Però dice ai Magi: «Avvisatemi quando lo trovate, perché anch'io voglio portargli dei doni!» La stella riappare e i Magi arrivano a Betlemme, dove la stella illumina una grotta. Dentro c'è Gesù Bambino. I Magi capiscono subito, nonostante il luogo semplice e povero, che quel bambino è il Re dei Re. Gli donano oro, incenso e mirra, simboli di regalità, divinità ed eternità. Quella notte i Magi sognano un angelo che gli dice di non tornare da Erode durante il viaggio di ritorno, perché lui non vuole portare dei doni al Bambino, ma vuole ucciderlo per essere l'unico re. Così i Magi tornano a casa facendo una via diversa. _______________ Apri insieme a noi le caselle del CALENDARIO DELL'AVVENTO ITALIANO, scarica gratuitamente il libro "Buon Natale! Il libro dell'Avvento", fai gli esercizi e leggi le traduzioni dei testi. Ecco i link:

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Il racconto dei Magi, una storia reale

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Jan 7, 2021 16:44


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=510IL RACCONTO DEI MAGI: UNA STORIA REALEErano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, Baldassare, che dominava sugli indiani, e Gaspare, che comandava sul paese degli arabidi Vitaliano MattioliLa festa che si occupa di questo episodio viene chiamata "Epifania", vocabolo che significa "manifestazione del Signore". In oriente viene chiamata con il vocabolo più appropriato "Teofania", manifestazione della divinità del Signore.E' in rapporto a questo significato che in quel giorno si ricordano le tre grandi manifestazioni di Cristo-Dio: l'adorazione dei Magi, il battesimo di Gesù (anche se questa festa oggi è spostata alla domenica seguente) ed il miracolo di Cana.Di queste tre manifestazioni l'episodio dell'adorazione dei magi ha finito col prevalere diventando in occidente l'unico tema della festa, come si deduce dalle omelie del papa S. Leone Magno.Per divina ispirazione i magi hanno visto in quel bambino, presentato a loro dalla madre Maria, l'atteso delle Genti ed il figlio di Dio.Con il tempo tale festa ha assunto anche una connotazione missionaria: manifestazione di Cristo-Dio al mondo pagano. I Magi sono visti dalla tradizione cristiana come la 'primitia gentium', i primi fra i pagani ad aver riconosciuto e adorato il Signore. Per questo il loro culto fu tanto fortunato, diffuso e radicato tra i convertiti dal paganesimo.Il tema dell' "Adorazione" è diventato uno dei classici nell'arte. Solo due riferimenti tra i tanti. Il primo è il già ricordato sarcofago di Adelfia, dove la scena dei magi si riscontra due volte: sul coperchio e sotto il clipeo. Qui la Madonna appare seduta in cattedra e tiene in braccio il Bambino, che si protende nell'atto di ricevere la corona d'oro gemmata offerta dal primo dei tre Magi. L'altro è il meraviglioso mosaico di S. Apollinare Nuovo in Ravenna.Anche in questo caso la data è probabilmente presa da una festività egiziana. Ci narra infatti Epifanio di Salamina (+ 403) che in Egitto nella notte tra il 5/6 gennaio si celebrava la nascita del dio Sole Aion dalla vergine Kore e contemporaneamente si celebrava la il culto del Nilo.MITO O REALTÀDiverse volte in quel giorno la gente mi domanda: "Padre, i re magi sono veramente esistiti o si tratta di una leggenda?".Vediamo prima il racconto evangelico:"Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo. All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:E tu, Betlemme, terra di Giuda,non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:da te uscirà infatti un capoche pascerà il mio popolo, Israele.Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese" (Mt., 2, 1-12).Oltre ai Vangeli 'canonici' (riconosciuti dalla Chiesa come ispirati), ne parlano anche i vangeli apocrifi.Il Protovangelo di Giacomo, probabilmente anteriore al IV secolo, (cap. 21-23); il Libro dell'infanzia del Salvatore, circa IX secolo, (cap. 89-91); il Vangelo dello Pseudo Matteo, verso il VI secolo, (cap. 16-17); il Vangelo Arabo dell'infanzia del Salvatore, circa la metà del VI secolo, (cap. 7-9); il Vangelo Armeno dell'Infanzia, fine VI secolo, (cap. V, 10) che ci riferisce anche i nomi, accettati poi normalmente nella tradizione. Riporto solo la citazione di quest'ultimo: "Un angelo del Signore si affrettò di andare al paese dei persiani per prevenire i re magi ed ordinare loro di andare ad adorare il bambino appena nato. Costoro, dopo aver camminato per nove mesi avendo per guida la stella, giunsero alla meta proprio nel momento in cui Maria era appena diventata madre. E' da sapere che in quel momento il regno persiano dominava sopra tutti i re dell'Oriente per il suo potere e le sue vittorie. I re magi erano tre fratelli: Melchiorre, che regnava sui persiani, poi Baldassare che regnava sugli indiani, ed il terzo Gaspare che dominava sul paese degli arabi".E' anche interessante che il "Libro della Caverna dei Tesori", scritto nel V secolo d.C., ma riferentesi ad un testo siriaco più antico, descrive i Magi come Caldei, re e figli di re, in numero di tre.COMINCIAMO DAL TERMINELa parola 'mago' che si usa per indicare questi personaggi non va identificata con il significato che oggi noi diamo. Il vocabolo deriva dal greco 'magoi' e sta ad indicare in primo luogo i membri di una casta sacerdotale persiana (in seguito anche babilonese) che si interessava di astronomia e astrologia. Potremo meglio nominarli: studiosi dei fenomeni celesti.Nell'antica tradizione persiana i Magi erano i più fedeli ed intimi discepoli di Zoroastro e custodi della sua dottrina. Rivestivano anche un ruolo di primo piano nella religione e vita politica.L'idea del tempo che ciclicamente si rinnova conduceva il mazdeismo (religione della Persia preislamica) alla costante attesa messianica di un 'Soccorritore divino", il ruolo del quale sarebbe stato quello di aprire ciascuna era di rinnovamento e di rigenerazione dopo la fase di decadenza che l'aveva preceduta. In tal senso il mazdeismo si collega all'attesa messianica. In questa religione si attendevano tre successive, arcane figure di salvatori e rigeneratori del tempo futuro: l'ultimo di essi, il 'Soccorritore', sarebbe nato da una vergine discendente da Zarathustra e avrebbe condotto con sé la resurrezione universale e l'immortalità degli esseri umani. Molte leggende accompagnavano il mito del 'Soccorritore', tra le quali: una stella lo avrebbe annunciato.Tenendo conto di questo contesto culturale, non fa meraviglia il comportamento dei magi nella descrizione di Matteo.Il nome generico di provenienza, Oriente, può indicare diverse regioni.La Babilonia, Mesopotamia, dove si studiava specialmente l'astronomia. Si deve tener conto infatti che in seguito alla terribile distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor nel 586, gli ebrei sopravissuti furono deportati in Babilonia, dove rimasero fino alla liberazione da parte di Ciro nel 539. L'influsso ebraico si fece sentire in quella regione, dove tra l'altro anche dopo la liberazione rimasero a vivere diverse famiglie ebraiche, e dove fu compilato il Talmud Babilonese. Sicuramente a Babilonia le attese messianico giudaiche erano conosciute.Sotto questo aspetto potrebbe trattarsi anche della Siria. Seleuco I tra il 305-280 vi aveva fondato la città di Antiochia e vi aveva concentrato numerosi giudei deportati dalla PalestinaUna terza possibilità è che i magi provenivano dalla Media. Questa si basa sullo storico greco Erodoto secondo il quale i magi appartenevano ad una delle sei tribù della Media ed esercitavano molta importanza a corte. Erano sacerdoti e venivano chiamati astrologi, indovini, filosofi.Niente di strano quindi che un gruppo di questi studiosi fosse guidato verso la Giudea da una singolare posizione delle stelle, da far presagire qualcosa di 'strano'.L'episodio dettagliato di Matteo, la domanda di Erode sul 'tempo' del sorgere della stella permettono di interpretare in forma storica e non allegorica l'esistenza dei magi e l'episodio della stella.Ancora lo Stramare ci permette una meditazione, oltre la curiosità: "Perché Matteo avrebbe usato il termine 'ab oriente', evidentemente molto generico? Senza scartare come risposta la possibilità che Matteo ignorasse effettivamente la località precisa di provenienza, rimane sempre da considerare la sua chiara intenzione di privilegiare in questo racconto l'universalità, contro il particolarismo nel quale era rinchiusa l'attesa ebraica. L'esattezza geografica, infatti, non avrebbe servito in questo caso allo scopo: la chiamata alla fede sarebbe stata estesa semplicemente ad un altro popolo ben determinato, ma non a tutti" (continua...)

Omelie di don Leonardo Maria Pompei, 2021
I Magi hanno smosso mezzo mondo per Gesù_ ed io?...

Omelie di don Leonardo Maria Pompei, 2021

Play Episode Listen Later Jan 6, 2021 14:29


In Gesù Dio si è unito a noi senza volere né potere più distaccarsene, ci ha parlato, si è avvicinato, ci ha ammaestrato, ci ha spiegato, rivelato, guidato... in Gesù Dio paga i nostri debiti, estingue i nostri conti, spezza le nostre catene, ci libera da ogni schiavitù, distrugge il giogo del male, spolverizza la sbarra dell'infernale aguzzino, apre le porte del Cielo, ci offre la chiave della felicità, ci dona l'incanto della pace, ci porta la gioia, ci ridona la vita. Tutto questo ha fatto, anzi molto di più... I Magi hanno smosso mezzo mondo per adorarlo e incontrarlo... cosa fanno oggi i battezzati? Come si preparano al Natale? Come vivono questi santi giorni di festa? Ed io, concretamente, come li ho vissuti? Omelia Solennità dell'Epifania 2021, santa Messa prefestiva

Commento al Vangelo di don Nicola
Santi innocenti martiri (Mt 2,13-18) LUNEDÌ 28 DICEMBRE

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 28, 2020 3:13


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:«Un grido è stato udito in Rama,un pianto e un lamento grande:Rachele piange i suoi figlie non vuole essere consolata,perché non sono più».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 28] Vangelo: 1 Gv 1,5 - 2,2; Sal 123; Mt 2, 13-18.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Dec 27, 2020 1:09


I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall'Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
La Speranza oltre le luci - 1° Domenica di Avvento | 29 Novembre 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Nov 30, 2020


Cosa c'è, se c'è qualcosa,  oltre  la semplice bellezza delle luci colorate e intermittenti che ci sono a Natale? C'è l'eredità di Speranza che porta Cristo, venuto per cambiare la storia del mondo.--- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 26 min. Oggi comincia l'Avvento, quel periodo di quattro settimane che ci condurrà a ricordare a Natale che Dio è realmente sceso tra noi. Chi è che di voi ha già tirato fuori le scatole con le luci di Natale? Chi userà quelle dell'anno vecchio? Chi ne ha comperate  o che deve comperarne di nuove? Chi è che non farà addobbi luminosi? In qualsiasi modo al vediate, circa le luci di Natale, che facciate il presepe o no, l'albero o no, non potrete fare a meno di essere attorniati da decorazioni luminose. A casa nostra la tradizione vuole che gli addobbi si facciano rigorosamente l'8 Dicembre con Michael Bublè in sottofondo. Io da buon italiano mi occupo del presepe, mia moglie che è anglosassone si occupa dell'albero. Sono qualcosa di “sacro? Certamente no! Sono qualcosa che a me ricorda di quando ero bambino, e il nostro presepe era enorme,  con tanto di volta stellata tirata su da mio fratello  (già all'epoca un genio del “fai da te”)  con filo di ferro e carta cielo, da cui fuoriuscivano  le lampadine a simulare le stelle  (e per fortuna non c'è mai stato un cortocircuito!) che si accendevano e si spegnevano con l'intermittenza. Il nostro albero era un po' più piccolo,  ma pieno di luci e di quelle palle di vetro antiche   al cui interno c'erano paesaggi innevati  o angeli adoranti:  e in cima una enorme stella luminosa  che da sola consumava un kilowatt! Ma, sinceramente, all'epoca,  mica capivo il perché di quelle luci: era, (anche se buona) una “tradizione”. Se leggete sul web, troverete decine di spiegazioni sul perché abbiamo questa tradizione delle luci, sia di quello che ne dicono bene sia di quelli che ne dicono male. Tranquilli, non voglio discutere sul “presepe si, albero no... tutti e due... nessuno dei due...” ma quello che mi interessa oggi è di riflettere assieme a voi di cosa c'è, se c'è, che vada oltre  la semplice bellezza  delle luci colorate e intermittenti. Cosa c'é oltre le luci? Se leggete l'Antico Testamento troverete che Dio aveva disseminato l'anno del suo popolo con decine di festività: gli Azzimi, Capanne, la Pentecoste, l'Espiazione, la Pasqua, eccetera. Tutte queste festività servivano davvero a Dio? Certamente no! Servivano a al suo popolo, per ricordargli che Dio aveva un piano, e che era un piano benevolo di salvezza. Erano un “segno”, un promemoria, qualcosa che serviva a ricordare una verità  che il popolo potrebbe aver dimenticato preso come era  nel ritmo della vita di tutti i giorni. Un attimo; non pensate che voglia dirvi che le luci di Natale  le ha stabilite Dio! Certamente no! Ma posso dirvi che la luce è una illustrazione assolutamente biblica (a seconda della versione della Bibbia che hai nelle mani, la parola “luce” c'è dalle 200 alle 280 volte) per indicare “guida, saggezza, rivelazione”. Guardate quello  che scrive Paolo agli Efesini: “Perciò anch’io, avendo udito parlare della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore per tutti i santi, non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; egli illumini gli occhi del {vostro} cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi...” (Efesini 1:15-18) Paolo ci parla di ottenere un “dono spirituale” particolare il dono di “sapienza”: questa sapienza arriverà attraverso una “luce” che “illumini” gli occhi spirituali del nostro cuore, per farci vedere una “eredità”. Ora, seguitemi bene, una eredità è qualcosa che qualcuno ha già accumulato per darla a qualcun altro nel futuro. Se tu erediti da tuo padre una somma di danaro significa che quella somma già c'è... è tua... devi solo prenderla! Paolo sta dicendo che devi semplicemente VEDERE una “eredità”  che è già tua, crederci (“la vostra fede”)  conoscerla (“spirito di sapienza”) e vederla (“illumini”). L'eredità che Paolo vuole che vediamo si chiama “speranza”, che, essendo un a eredità non è in dubbio, già c'è, già è stata stabilita. Servirà solo qualcosa che ce la faccia vedere, la illumini e la riveli. A cosa si riferiva Paolo? Quale era la luce  che avrebbe dovuto rivelare agli Efesini l'eredità futura? Non c'è evidenza che Paolo stesse pensando ad un brano specifico dell'Antico Testamento  (che lui conosceva a memoria), ma ce n'è uno che parla  di fede, speranza, e rivelazione: si trova in Isaia, al capitolo 9: leggiamolo assieme: “Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte la luce risplende. Tu moltiplichi il popolo, tu gli elargisci una gran gioia; esso si rallegra in tua presenza come uno si rallegra al tempo della mietitura, come uno esulta quando spartisce il bottino...Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del Signore degli eserciti."(Isaia 9:1-2, 5-7) Eccola l'eredità promessa: è la Speranza. Non è scritta nel brano, ma Isaia stava parlando ad un popolo diviso, lontano da Dio, assediato.. e a questo popolo che disperava, lui parla di un futuro radioso! Li porta a sperare! La luce porterà: (guardate i termini che usa Isaia  evidenziati in viola) “gran gioia,  allegria,  esultanza,  incremento,  pace infinita,  diritto,  giustizia”.. e non per un momento,  ma “ora e per sempre”! Mentre leggiamo la profezia  all'interno della Scrittura sopra,  è difficile non pensare a Colui  che la ha già adempiuta. Noi siamo benedetti di vivere nell'epoca in cui la luce in Cristo ha illuminato quell'eredità che si chiama Speranza, attraverso una luce nel cielo. “In quel periodo alcuni Magi arrivarono a Gerusalemme dall'Oriente e chiesero: 'Dov'è quello che è nato per essere re dei Giudei? Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti qui per adorarlo'... I Magi, dunque, ripresero il loro viaggio ed ecco, la stella apparve loro di nuovo e si fermò proprio sulla casa dov'era il bambino."( Matteo 2: 1b-2, 9)  E' questo che c'è dietro le luci del Natale: c'è una eredità, qualcosa che è già tuo, ti appartiene... basta che tu afferri la rivelazione che Gesù è realmente venuto, la luce che illumina quella Speranza. Dove sei tu, in questo momento? Come sei tu, in questo momento? Sono un facile profeta se dico che questo Avvento è uno di quelli più difficili che abbiamo mai vissuto dalla Seconda Guerra Mondiale in poi? Potremmo disperare,  come era disperato il popolo di Dio  al tempo di Isaia, se non fosse venuta la luce di Cristo Vorrei vedere assieme a voi un altro passo di Isaia, che Gesù stesso citerà. A sinistra c'è la versione di Isaia,  a destra quella di Gesù... poi vi spiego perché:  «Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio; io ho messo il mio Spirito su di lui, egli manifesterà la giustizia alle nazioni. Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; manifesterà la giustizia secondo verità. Egli non verrà meno e non si abbatterà finché abbia stabilito la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge». (Isaia 42: 1-4) «Ecco il mio servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra di lui, ed egli annuncerà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà e nessuno udrà la sua voce nelle piazze. Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. E nel suo nome le genti spereranno»  (Matteo 12:18-21) Avete visto la differenza? Isaia dice nel versetto 4 “e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge” (che è una frase tipicamente ebraica che significa “il mondo aspetterà”) mentre Gesù dice  “E nel suo nome le genti spereranno” Gesù ha sbagliato un versetto! Se lo ricorda male! Non penso proprio che Gesù, che ha scritto la Bibbia, si ricordi male  di ciò che ha fatto scrivere ai profeti! Gesù ha VOLUTAMENTE cambiato l'ultimo versetto, perché lui ha VOLUTAMENTE cambiato la storia del mondo venendo sulla terra. Ai tempi di Isaia c'era una attesa fiduciosa, ai tempi di Gesù c'è la Speranza dell'eredità. E poiché Gesù è sceso, l'eredità è stata stabilita, ed è certa. Ecco cosa c'è dietro le luci che ci ricordano la notte in cui è nato, e ci ricordano che Lui è la luce: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». (Giovanni 12:8) Sapete quale è il più grande problema del mondo? Non è il Covid, e nemmeno la fame, o le guerre. Il più grande problema del mondo è il fatto che le persone continuino a sperare nelle cose sbagliate; a sperare in cose che non danno alcuna eredità: il potere, il danaro, il sesso, la carriera, la famiglia, i figli, il lavoro, la squadra di calcio, lo sport, l'hobby... Intendete, alcune sono anche buone, ma non danno eredità: una delle battute del marito di mia cugina,  Antonio, con la sua saggezza di popolano romano, era:  “Ricodete, Mà: le bare nun c'hanno le saccocce (le tasche), c'hanno li manichi (le maniglie)”.  L'eredità del potere o del danaro,  o di qualsiasi altra cosa in terra, sono maniglie per trasportarti quando ormai sarà troppo tardi; il Covid è qui a dimostrarcelo. Le luci di Natale ci rammentano che dobbiamo decidere ADESSO, se inseguire luci che sono solo lampadine, o fidarci, avere fede nella luce di Cristo. Ciò comporta fare come hanno fatto i Magi, che in base ad un segno, si sono mossi e hanno cercato... pur non essendo credenti. Mentre appendi le tue luci di Natale quest'anno,  o se contempli quelle per le vie, fallo con un cuore in attesa,  avendo fede nell'eredità  che già ti è concessa se hai creduto o che è lì pronta da prendere se ancora non lo hai fatto. Ecco cosa c'è dietro le luci a Natale: la Speranza. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO GUARDA IL VIDEO IN BASSA DEFINIZIONE SU FACEBOOK---GUARDA IL VIDEO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Chi è che stai aspettando? - Epifania | 5 Gennaio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 7, 2020


Aver visto i segni di Dio, aver conosciuto Gesù, non è abbastanza. Sei pronto, sei pronta a iniziare con lui un viaggio che duri tutta la tua vita? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 35 min. Domani sarà il l'Epifania, il giorno in cui gran parte del mondo cristiano ricorda l'arrivo dei Magi a Betlemme. In realtà, per molti secoli, soprattutto nelle chiese in Oriente la notte del 5 Gennaio si festeggiava  il Natale, e a mezzogiorno del 6 il battesimo di Gesù. Nelle chiese occidentali, invece, si prese a festeggiare la rivelazione di Gesù al mondo, (Epifania in greco significa, appunto, rivelazione) con l'arrivo dei Magi. Come abbiamo più volte detto queste date sono solamente una “convenzione” che i credenti prima di noi hanno scelto; non sono le vere date, e onestamente è assolutamente ininfluente che lo siano davvero. Sono “tradizioni umane”...  ma attenzione a voler per forza affermare che sono solo tradizioni umane. Quello che i credenti di circa 200 anni dopo il primo Natale sia in Oriente che in Occidente volevano affermare è che Gesù è realmente venuto nel mondo  (il Natale) e che Gesù si è realmente rivelato al mondo (il battesimo nel Giordano e l'Epifania) Cosa c'entra questo con l'attesa del credente? Vorrei vedere assieme a voi un breve filmato: Certo, non sono proprio i Magi che ci aspettiamo, sono un po' cialtroni, sono indecisi, trattano male uno di loro... insomma... ci rassomigliano al 100%! Ma, una cosa hanno di buono che li rende assolutamente migliori di quei primi Magi: ed è contenuta nell'ultima didascalia del filmato. Il regista del film ci informa che per questi Magi cialtroni il viaggio non era finito con l'arrivo alla stalla, con l'aver visto Gesù, e con l'averlo adorato, ma ci dice che quello era solo l'inizio di un viaggio ben più lungo. Leggiamo il viaggio vero: “Gesù nacque nella cittadina di Betlemme, in Giudea, durante il regno di Erode. In quel periodo alcuni magi arrivarono a Gerusalemme dall’Oriente e chiesero: « Dov’è il re dei Giudei appena nato? Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi d’Oriente e siamo venuti qui per adorarlo ».  Il re Erode rimase turbato da queste parole, e con lui gli abitanti di Gerusalemme. Egli riunì tutti i capi religiosi. « Ci hanno mai detto i profeti dove sarebbe nato il Messia? » chiese il re. « Sì, a Betlemme », risposero, « così infatti scrisse il profeta Michea: “O piccola Betlemme, tu non sei la meno importante fra i villaggi della Giudea, perché da te sorgerà un principe, che guiderà il mio popolo Israele” ». Allora Erode chiese di parlare in privato con i magi. … Dopo questo incontro, i magi ripresero il loro viaggio. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché non si fermò proprio sul luogo dov’era il bambino, sopra Betlemme. La loro gioia non conobbe limiti! Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria, s’inginocchiarono e lo adorarono. Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:1-7, 9-11 PV) 1. Il viaggio comincia vedendo ciò che Dio fa. “Abbiamo visto la sua stella nei lontani paesi d’Oriente e siamo venuti qui per adorarlo “ (Matteo 2:2b PV). I magi hanno “visto” qualcosa d'importante... Ma non sappiamo cosa. La Bibbia ci parla  di un ἀστήρ,  “astēr”, la parola in greco  per qualsiasi cosa  che brilli nel cielo. E non sappiamo neppure  perché i Magi hanno associato quella luce con l'arrivo di un re. Possiamo fare solo supposizioni, tipo si sia trattato della congiunzione tra Giove (stella che era associata ai re) e Saturno (stella associata ad Israele) avvenuta nella costellazione dei Pesci (dove sorge il Sole): “Un re in Israele sta per sorgere”... Ma sono solo ipotesi. Qualsiasi cosa fosse, Dio si è servito dei Magi (che erano pagani) ed erano astrologi (che è una pratica pagana) per svelare al mondo il suo piano. Dio è il dio dell'impossibile,  ed è capace di sfruttare qualsiasi cosa  per attirare su di se l'attenzione del mondo. Quale è il messaggio che dobbiamo prendere? E' importante sapere cosa vediamo, o è importante vedere  cosa Dio ci vuole far sapere? I pastori, la sera del primo Natale, si dissero l'un l'altro: “Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere.” (Luca 2:15:b) Se pronto, sei pronta,  a  vedere Dio  anche quando pensi  “qui Dio non c'entra”? Dio controlla l'intero Universo,  e per lui è facile “usare” le situazioni  che sembrano distanti mille miglia  da qualcosa di “cristiano.” Può essere un sogno,  una malattia,  una guarigione,  una crisi economica,  qualcosa che ti “scuota”... Ma per vederlo, devi stare col naso all'insù, scrutare il cielo, guardarti attorno, essere attento, essere attenta ai messaggi che Dio ti manda anche attraverso cose o persone che non c'entrano niente con la Bibbia,  la chiesa  o il tuo pastore 2.  Il viaggio prosegue cercando Dio “Dov’è il re dei Giudei appena nato?” (Matteo 2:2a PV) I Magi hanno visto un “segno”  in Persia (l'attuale Iraq). Potrebbero aver detto:  “Và, che bella stella!” E basta. Se vedi il “segno”,  e anche lo capisci,  ma non fai nulla, nulla accadrà nella tua vita. Se il segno che Dio ti manda non porta a nessuna decisione personale, tu stai vanificando quel segno  che Dio ti ha mandato; lo rendi assolutamente inutile. Se non ti porta a dire:  “Vado a cercare Gesù”... che spreco! Che delusione per Dio! Che perdita per te! Se hai visto la stella,  e te ne rimani in Iraq, il tuo viaggio con Dio finisce prima di iniziare. 3. Il viaggio è guidato dalla Parola di Dio I Magi hanno visto cosa accadeva, hanno iniziato a cercare, ora si trovano nel paese giusto (Gerusalemme),  ma nel palazzo sbagliato. Io ammetto avrei fatto lo stesso: sto cercando un re, e vado nella reggia: “Dove sta il nuovo re?” E  Erode si arrabbia! Di tutte le cose sbagliate che ha fatto in vita sua Erode una ne ha fatta giusta! Si informa da chi ne sa più di lui! “Mi dite dov'è 'sto re?” E per sua fortuna, trova delle persone, che anche loro erano completamente sbagliate (i capi sacerdoti),  ma cercano nel libro giusto, nella Parola di Dio. “... così infatti scrisse il profeta Michea “O piccola Betlemme, tu non sei la meno importante fra i villaggi della Giudea, perché da te sorgerà un principe, che guiderà il mio popolo Israele” (Matteo 2:5 PV) Spesso siamo come i Magi; cerchiamo le risposte nel palazzo sbagliato dalle persone sbagliate Non sempre abbiamo la fortuna dei Magi  che quelle persone sbagliate cercano nel libro giusto la risposta alla nostra domanda. Se hai visto il segno di Dio, e sei partito alla ricerca di Gesù, fatti guidare dalla Parola! Ci sono milioni di persone che sono morte per darti la possibilità di non dover chiedere a nessuno di leggerla per te. Tu la mappa la hai a portata di mano ogni istante: usala! 4. La meta del viaggio è trovare Gesù “Entrarono nella casa dove erano il bambino e Maria” (Matteo 2:11a PV) I Magi arrivano a Betlemme,  e trovano non una reggia. Se lo sarebbero aspettati? Te lo saresti aspettato tu? Un re, in una stalla. Uno dei più grandi limiti di chi cerca Dio,  è che non vuole accettare che Gesù E' Dio! Cerca un Gesù “più potente”,  meno “umile e mansueto”,  che “metta a posto tutto il male nel mondo”  ("e fino a che non lo fa io non gli credo"),  meno “rigido verso il sesso”,  “che non vuole che dia la mia decima e le offerte”. Altri non lo accettano perché è “presuntuoso”:  “Nessuno viene al padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6b). Gran parte del mondo  vuole sentirsi dire  “qualsiasi dio tu adori, va bene, basta che lo fai in buona fede”. I Magi hanno dovuto forse  rivedere le loro aspettative e teorie: si aspettavano un re,  e trovano un bambino. Tu cosa ti aspetti? Anche tu forse hai bisogno  di “rivedere” le tu aspettative: non puoi avere un Gesù “come piace a te”,  ma devi accettarlo e divenire “come piace a lui” 5) Lo scopo del viaggio è  inginocchiarmi di fronte a Gesù. “s’inginocchiarono e lo adorarono.” (Matteo 2:11b PV) Non nel senso fisico (non solo almeno) ma nel senso di cedere la propria supremazia  la propria autorità,  la propria volontà a Gesù. Quanto gli sarà costato ai Magi inginocchiarsi davanti a un bambino? I Magi erano “pezzi da 90”,  erano persone importanti,  scienziati di fama; avevano visto i segni di Dio,  avevano cercato Dio,  avevano ascoltato la Parola di Dio,  avevano accettato Gesù così come era: “... e mò basta! Che voi de più da me?” La parola “si inginocchiarono in greco è  πίπτω,  piptō  e significa  “cadere da una posizione superiore verso una posizione inferiore”. No, che non bastava,  dovevano “cadere giù”,  non i “sapienti”,  i “saggi”, gli “scienziati”... ma persone “in ginocchio, col capo chino, lo sguardo a terra, dinanzi a un bambino  che aveva a fianco una ragazzetta adolescente. Se vuoi adorare realmente Gesù, devi rinunciare a te stesso Dio mi ha detto durante la scrittura di questo messaggio: “Quanto ci tieni a te stesso, Marco? Quanto sei fiero del tuo intelletto, del tuo saper studiare, della tua posizione sociale, del tuo lavoro,della tua famiglia?” Cosa sta dicendo a te? Quanto ti serve di cadere giù perché lo scopo del tuo viaggio sia quello giusto? “Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. (Matteo 16:24) 6. Il premio del viaggio è dare il mio meglio a Gesù. “Poi presentarono i loro doni e glieli offrirono: oro, incenso e mirra.” (Matteo 2:1-7, 9-11 PV) Ti piace fare regali? Se si, non sei come me! I doni non sono il mio “linguaggio d'amore” preferito! Ma anche io regalo talvolta qualcosa. E lo sai la cosa più bella  del fare un regalo a qualcuno? Vedere che quel regalo è gradito, usato, indossato. I Magi sapevano che avrebbero incontrato un re,  e si erano preparati dei regali degni del re c he andavano ad incontrare. Oro = si offriva ai re.  Lo offrono a Gesù, perché Gesù è re. Incenso = lo si bruciava davanti alle divinità. Lo offrono a Gesù perché Gesù è Dio Mirra = lo si usava per guarire le ferite.  Lo offrono a Gesù perché lui è il grande medico  capace di guarire e sanare le ferite e le piaghe dell'umanità,  e avrebbe sconfitto la morte. Oro al re, incenso a Dio, mirra al grande medico che avrebbe sconfitto la morte. E tu che cosa offri oggi a Gesù? Se hai viaggiato per tanto tempo pur di trovarlo, penso ti farebbe piacere sapere che ciò che gli regali sarà da lui gradito, che lo potrà usare, che lo indosserà come un anello prezioso. Se tu gli dai il meglio di te, lui potrà usarlo, e renderti un uomo, o una donna migliore, curare le tue ferite indossarlo come si indossa un anello con cui tu gli hai promesso di essere su, di essere sua. Conclusione I Magi non rimasero per sempre con Gesù,  ma tornarono in patria,  raccontando probabilmente di quell'incontro  ma non sappiamo se il loro viaggio con Gesù finì lì, oppure proseguì. Tu che mi ascolti, o mi leggi, o mi vedi a che punto sei del tuo viaggio con Gesù? Hai visto i segni? Lo stai cercando? La Parola guida i tuoi passi? Hai trovato Gesù? Ti sei inginocchiato, ti sei inginocchiata davanti a lui? Gli stai dando il meglio di te? Se la risposta è si, prosegui. Il tuo viaggio non avrà mai fine. Se la risposta è no, cosa stai aspettando? Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Le VOCI di radioromalibera.org | RRL
325 - Corrado Gnerre - I Magi non erano multiculturalisti

Le VOCI di radioromalibera.org | RRL

Play Episode Listen Later Jan 2, 2020 3:47


I Magi si mossero per andare in un luogo ben preciso, perché da quel luogo (e non altrove) si stava realizzando la salvezza per tutti i luoghi della Terra.

Apologetica | RRL
79 - I Magi non erano multiculturalisti

Apologetica | RRL

Play Episode Listen Later Jan 2, 2020 3:47


I Magi si mossero per andare in un luogo ben preciso, perché da quel luogo (e non altrove) si stava realizzando la salvezza per tutti i luoghi della Terra.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Aspettare cercando la Speranza - II° di Avvento | 8 Dicembre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


Come stai aspettando di ricordare l'arrivo di Gesù a Natale? Con il cuore freddo di uno scienziato, con quello impaurito di colui che non lo segue... o con quello umile ed aperto di chi ha fede e spera? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 30 min. Abbiamo introdotto la scorsa settimana il tema dell'Avvento, ed abbiamo acceso la prima candela, quella che rappresenta la speranza. Cosa significa “sperare”? Il dizionario Devoto lo definisce cosi: “Attesa fiduciosa di un evento desiderato perché ritenuto gradito o vantaggioso” Secondo il dizionario le caratteristiche di chi spera sono: a) l'attesa; b) a fiducia;  c) il desiderio. Non so se ci avete fatto caso, attesa, fiducia, desiderio, sono tutte cose che prevedono... che cosa? Stare ASSOLUTAMENTE FERMI! Sono azioni-non-azioni, dove l'importante è non muoversi. E per noi credenti? Abbiamo detto che l'Avvento parla della speranza. Valgono le stesse categorie quando parliamo di Gesù? Sappiamo che per noi l'attesa è terminata circa 2019 anni fa, anno più, anno meno, e che ogni anno in questo periodo festeggiamo appunto la fine dell'attesa. Ma invece cosa significava la parola speranza,  per le persone di 2019 anni fa, in Israele? Leggiamo il Salmo 25: “Fammi conoscere le tue vie, Signore; insegnami il cammino da seguire. Guidami con la tua verità, istruiscimi:sei tu il Dio che mi salva, ogni giorno sei la mia speranza.” (Salmo 25:4-5 TILC) E poi nel Salmo 37: “Spera nel SIGNORE e segui la sua via.” (Salmo 37:34a) Per gli ebrei il concetto di speranza era spessissimo associato a quello di un cammino,  una strada,  una via da percorrere e che Dio ha già stabilito. Facciamo un gioco; fondiamo le due definizioni di speranza, quella del mondo e quella della Bibbia e vediamo cosa ne esce: “Attesa fiduciosa di percorrere un cammino desiderato che Dio  ha stabilito.” Ora tu potresti giustamente chiedermi: “Ma Marco, che c'entra tutto questo con l'Avvento, col Natale, con la speranza, con l'attesa, e la fede?” Vorrei leggere assieme a voi un brano dal Vangelo di Matteo: "Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:"E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"». Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa; e, mandandoli a Betlemme, disse loro:  «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via. "(Matteo 2:1-7, 9-11) I Magi , che in alcune versioni  vengono chiamati “Uomini Sapienti”., erano una sorta di astronomi/astrologhi e provenivano probabilmente da Aleppo, in Siria,  dove c'era una famosa scuola di astrologia. Al giorno d'oggi Aleppo dista  circa 700 chilometri da Gerusalemme. Google Maps dice che una persona  impiega a piedi 136 ore:  calcolando di camminare 8 ore al giorno,  attualmente, con le strade moderne,  ci vogliono più di 17 giorni per arrivare... All'epoca  non c'erano le strade che ci sono ora,  né il Tom Tom o il Garmin.  Bisognava attraversare più stati,  e bisognava ottenere il passaggio dalle autorità  e stare attenti dai predoni. Probabilmente ci volevano circa tre mesi  per raggiungere Gerusalemme da Aleppo “in sicurezza”. (Ricordate che tipo di regali portavano e come erano vestiti!  Non passavano di certo inosservati!  Avrebbe fatto gola a chiunque  assalirli e derubarli!) Ora … chi glie lo fa fare? Perché lo fanno? Se tu sei un astronomo, cosa fai la notte invece di dormire? Guardi il cielo! Immaginatevi ora di essere astronomi e di guardare il cielo in direzione di questa costellazione. Sapete di cosa si tratta vero? E' il Gran Carro,  che si trova all'interno della Costellazione con l'Orsa Maggiore  (poco più a destra in alto c'è la Stella Polare). Immaginatevi che i Magi,  abituati a stare sempre con il naso all'insù una notte vedono questo: Molti di noi, ammesso che si sarebbero accorti, avrebbero detto: “E beh? Chissene...” I Magi invece erano “Uomini Sapienti” ovvero erano non solo astronomi ma erano anche studiosi. Di certo avevano letto la Torah (l'Antico Testamento) e queste profezie: “Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele.” (Numeri 24:17a) I Magi non erano Ebrei, e non erano neppure credenti; erano scienziati (dell'epoca)  che stavano aspettando un segno e che quando lo vedono, ragionano, agiscono, si muovono, cercano... sperano, in un certo senso, che il loro ragionamento sia giusto: “Questa è  la profezia, adesso c'è una stella nuova... ecco il segno!  Andiamo! Troviamolo!” «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo» (v.2) I Magi hanno aspettato  il momento giusto per muoversi, hanno cercato, hanno sperato hanno trovato. E lo facevano con gioia “(la stella) giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.” (v. 10) Ma, nello stesso momento dei Magi, c'erano altri  che stavano cercando un segno, e non erano di certo gioiosi: “Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere.” (v. 3) Il versetto dice  che  Erode era turbato. Lui aveva tutto il diritto di esserlo: era un re fantoccio, messo lì dai Romani. Contava meno di niente... ma era re! Ma Erode non era il solo ad essere turbato. Guardate il versetto: dice che “tutta Gerusalemme” era turbata. Gerusalemme era la capitale della Giudea, dove viveva gran parte delle persone “importanti”: i ricchi,  i sacerdoti,  gli scribi e i farisei. Era governata dai Romani, che, da buoni politici, si erano ingraziati  facendogli favori  e dandogli cariche di prestigio  agli occhi del popolo ma inutili politicamente ricchi, sacerdoti scribi e farisei. Capite bene che un “nuovo re” invece di Erode  avrebbe potuto “cambiare le carte in tavola”... c'era troppo da perdere, bisognava mantenere lo “status quo”, la situazione così come era. Anche a Gerusalemme c'erano degli “scienziati”, degli studiosi, stavolta non del cielo, ma della Bibbia: erano i capi sacerdoti e gli scribi. Anche loro “cercano” e trovano le profezie che si legano a quella stella nel cielo... che loro non hanno visto,  e neppure cercato... ma i Magi si: “Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:"E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"»” (vv. 5-6) Anche i sacerdoti e gli scribi hanno cercato, e hanno trovato... ma l'effetto non è stato “grandissima gioia”... ma piuttosto  paura per il futuro. I Magi hanno fatto un lungo cammino... sacerdoti e farisei... nemmeno un passo. Ma quella stessa sera c'erano anche altre persone che stavano aspettando e cercando: leggiamo Luca 2: “In quella stessa regione c’erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge.  E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.  L’angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà:  Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.  E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia”».... Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto e che il Signore ci ha fatto sapere».  Andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia; … E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato loro annunciato.” (Luca 2:8-12, 14-16, 20) Essere pastore  era il lavoro più comune per un ebreo, e se erano ebrei  credevano in Dio  e stavano aspettando il Messia che significa “l'Unto del Signore” colui che il Signore ha scelto. La parola “messia” in greco  (la lingua in cui è scritto il vangelo di Luca) si traduce con “Cristo”. Gli angeli annunciano ai pastori ebrei che il Cristo, il Messia  il re promesso, il Salvatore, è arrivato! Che non avevano sperato invano! Cosa fanno i pastori? Dicono “Eh beh... ciccia, noi dobbiamo badare alle pecore.”? Assolutamente no: i pastori si muovono, agiscono, rispondono. Si incamminano, vanno, cercano... trovano. E quale è l'effetto del loro muoversi del loro cercare la stalla col bimbo? “E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.” (v. 20) Non so se avete fatto caso: avevamo detto che la speranza per la Bibbia è un cammino con Dio che porta a lodare Dio. Cosa avevano fatto i Magi dopo aver cercato Gesù, dopo aver trovato Gesù? “(i Magi) Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono” (v. 11) Hanno adorato Gesù! Cosa hanno fatto i pastori, dopo aver cercato la stalla, dopo aver trovato Gesù? Hanno glorificato Dio! Cosa hanno fatto i sacerdoti e gli scribi dopo aver trovato il luogo dove sarebbe nato Gesù attraverso le profezie della Bibbia? Assolutamente nulla! Secondo voi, chi ha apprezzato di più Dio di queste tre categorie di persone? Forse chi si è prostrato e ha adorato Gesù? I Magi, gli “uomini sapienti” gli scienziati che, attraverso lo studio del cielo si erano mossi,  avevano cercato,  avevano trovato? Può essere... in fondo Dio in un certo senso li ha “usati”, si è servito di loro per rivelare suo figlio al mondo... ma... Oggi abbiamo acceso la seconda candela dell'Avvento, quella relativa alla fede. Perché si erano mossi? Cosa stavano aspettando davvero? Avevano realmente capito chi avevano trovato? C'era fede in quello che avevano fatto? Erano arrivati a Gesù attraverso l'intelligenza... ma questo non li aveva cambiati. Non erano divenuti credenti in Dio: infatti, se ne ritornano ad Aleppo in Siria e di loro non sapremo più nulla. Quanti, al giorno d'oggi, credono che Gesù è realmente esistito è realmente il Figlio di Dio è realmente risorto... ma questa rivelazione non fa alcuna differenza nella loro fede? Allora forse Dio ha gradito chi aveva capito studiando la Bibbia dove sarebbe nato Gesù, i sacerdoti e gli scribi? Avevano capito... ma non si erano mossi da Gerusalemme. Erano arrivati a capire  che Gesù era nato attraverso la lettura della Parola... ma questo non li aveva cambiati, anzi; li aveva turbati,  spaventati per quello che avrebbe significato per loro. Erano credenti, ma che razza di fede avevano? Ebrei dice: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” (Ebrei 11:1) Speranza e fede sono legate assieme, e la fede vera porta a sperare, non ad avere paura. Molti al giorno d'oggi vivono la stessa situazione. Sanno che Dio esiste,  che Gesù è venuto ma vivono la loro fede non con speranza, ma con la paura. Temono il giudizio, e la punizione, perché la loro fede è solo nella conoscenza di Gesù, non nell'affidarsi a lui e seguirlo. Chi ha gradito Dio, allora? I pastori si erano mossi dalle proprie greggi per andare ad incontrarlo, seguendo la speranza  nella promessa di Dio  di mandargli il Messia,  l'Unto, il Cristo. Non li aveva guidati la loro intelligenza e neppure la loro conoscenza della Bibbia ma la fiducia, la fede che se Dio promette qualcosa, quello avverrà. Dove sei tu,  in questo Natale? Cosa  stai aspettando? Stai aspettando di sapere tutto su Gesù sfrutti la tua intelligenza, la scienza., i libri ome hanno fatto i Magi (intendi, tutte cose più che lecite, anzi ottime) ma non sei disposto, non sei disposta a seguirlo... e te ne torni ad Aleppo...  come i Magi? Oppure stai aspettando il Natale  con paura, come i sacerdoti e gli scribi, perché sai che la conoscenza della Bibbia non ti mette al riparo dal giudizio, se la leggi e basta, e non la metti in pratica? Luca dice: “E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto.” (v. 20) Gli unici che stavano davvero aspettando, gli unici che avevano davvero sperato erano i più poveri,  i più semplici,  i più umili di tutti. Cosa stai aspettando a Natale? Sappi che Dio sta cercando cuori poveri cuori semplici cuori umili, a cui rivelarsi, e offrire “ un Salvatore, che è Cristo, il Signore” Gesù dice: “Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. ...Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.” (Matteo 11:25, 28) Se lo hai già trovato, ritorna a lodare  e glorificare Dio  per tutto quello che hai visto e udito. Se non lo hai ancora trovato, cosa stai aspettando? Lui aspetta te, questo Natale.... e sempre! Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Epifania del Signore - Anno A (Mt 2,1-12)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 31, 2019 4:59


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5892OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE - ANNO A (Mt 2,1-12)Oggi è la solennità dell'Epifania. La parola "Epifania" significa "manifestazione": in Cristo, luce del mondo, il Padre Celeste rivela ai popoli il mistero della salvezza. A Betlemme, quando Gesù nacque, accorsero gli umili pastori, avvisati dagli angeli del Cielo; ora, guidati da una stella misteriosa, giungono i Magi. La riflessione che viene spontanea è quella che Dio sceglie di preferenza gli ultimi. Prima scelse i pastori che erano le persone tra le più disprezzate dal popolo; dopo chiamò addirittura dei pagani, persone che comunque cercavano sinceramente la Verità. Tutti gli altri rimasero indifferenti a quella Nascita che segnò una svolta nella storia dell'umanità.Chi erano i Magi? [...] Antiche fonti storiche ci dicono che i Magi erano una casta di sapienti di origine persiana i quali, a motivo della loro sapienza, avevano comunque un ruolo importante nella religione e nella politica del loro antico paese. [...]I Magi furono condotti a Betlemme da una misteriosa stella sorta all'orizzonte. Secondo l'antica tradizione persiana, doveva venire in questo mondo un "Soccorritore", il quale avrebbe portato la definitiva perfezione. La sua venuta sarebbe stata indicata da un segno luminoso su nel cielo. Dio si servì di questo antico racconto, che si tramandava di generazione in generazione, per condurre quegli uomini saggi e retti a trovare finalmente la Verità che cercavano tanto ansiosamente. Il Signore, in qualche modo, si adattò alla loro mentalità e li ispirò interiormente ad intraprendere quel lungo viaggio. D'altra parte, c'è anche da dire che era ormai da secoli, dai tempi del re Ciro, che gli ebrei erano entrati in contatto con i persiani, ed era molto probabile che i Magi conoscessero le profezie riguardanti il Messia, in modo particolare quella della stella: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele» (Nm 24,17).Giunti a Gerusalemme, i Magi chiesero dov'era Colui che era nato, il re dei Giudei. Il re Erode ne rimase turbato profondamente e si informò dai capi dei sacerdoti e dagli scribi ove doveva nascere il Messia. Saputo che Egli doveva nascere a Betlemme, vi mandò allora i Magi affinché si informassero accuratamente del Bambino. Il suo intento era quello di ucciderlo, ma, pur di conoscerlo, finse di volergli rendere onore. Ignari di questo inganno, i Magi si recarono a Betlemme guidati dalla misteriosa stella. Il Vangelo dice che, al vedere la stella, i Magi «provarono una gioia grandissima». È la gioia che provano tutti quelli che, nella loro vita, trovano Gesù. Solo Lui ci può rendere felici. Tutto il resto ci lascerà sempre con il cuore arido, riarso dalla sete. I Magi trovarono Gesù «con Maria sua madre». Ed è sempre così: chi trova Maria, trova Gesù. È più facile dividere la luce dal calore, piuttosto che separare la Madre dal Figlio. Lei è la stella che guida i nostri passi incontro al Signore. Seguendo Lei non possiamo sbagliare e giungeremo al porto sospirato della salvezza.Il grande san Bernardo paragona la Madonna a una stella, e così scrive in una sua celebre Omelia: «O tu che nelle vicissitudini della vita, più che di camminare per terra hai l'impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani, se non vuoi finire travolto dall'infuriare dei flutti, non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella! Se insorgono i venti delle tentazioni, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria».I Magi allora, entrati nella casa, adorarono il Bambino Gesù e gli donarono «oro, incenso e mirra». Questi sono doni profetici. L'oro simboleggia la Regalità di Gesù, l'incenso la sua Divinità, e la mirra la sua Passione dolorosa per mezzo della quale sarebbe poi culminata la salvezza del mondo. Anche noi, in qualche modo, dobbiamo offrire a Gesù questi tre doni. L'oro simboleggerà la nostra carità; l'incenso la nostra preghiera; infine, la mirra rappresenterà l'offerta dei nostri sacrifici quotidiani, dei nostri fioretti.

Dalla Parola alla vita
Lectio Divina del 29 Dicembre 2019 a cura di don Domenico Luciani

Dalla Parola alla vita

Play Episode Listen Later Dec 25, 2019 9:47


La 5° puntata del ciclo "Pregare la Scrittura" - "Giuseppe: una paternità sublime". SANTA FAMIGLIA DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE (ANNO A) Mt 2,13-15.19-23 Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Commento al Vangelo di don Nicola
Festa Santa Famiglia DOMENICA 29 DICEMBRE

Commento al Vangelo di don Nicola

Play Episode Listen Later Dec 22, 2019 3:24


+ Dal Vangelo secondo Matteo(Mt 2,12-15.19-23)I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Querty
Peak / Donne!, e poi... - Dummy System 10

Querty

Play Episode Listen Later Aug 29, 2019 85:42


I Magi sono di nuovo al completo per parlare tutti e tre insieme di quello che potremmo chiamare il picco di stabilità emotiva e di positività raggiunto dalla serie. L'analisi di Neon Genesis Evangelion continua con gli episodi 15 e 16, "Bugie e silenzi" e "Malattia mortale, e poi...", buon ascolto!

Dummy System
Peak / Donne!, e poi... - Dummy System 10

Dummy System

Play Episode Listen Later Aug 29, 2019 85:42


I Magi sono di nuovo al completo per parlare tutti e tre insieme di quello che potremmo chiamare il picco di stabilità emotiva e di positività raggiunto dalla serie.L'analisi di Neon Genesis Evangelion continua con gli episodi 15 e 16, "Bugie e silenzi" e "Malattia mortale, e poi...", buon ascolto!

Parole nel Tempo
Se una notte, storie dalle Storie di Erodoto. Sesta puntata

Parole nel Tempo

Play Episode Listen Later May 25, 2018 18:13


SESTA PUNTATA L’Arabia e le sue straordinarie ricchezze: l’incenso e le spezie. Strane lucertole volanti. Come i cuccioli d’animali vendicano i loro padri. Sciti, sacrifici e usanze guerriere. La concia della pelle umana. Le tombe dei re Sciti, la sepoltura e la purificazione. Il popolo immortale dei Geti. Alla conquista degli Sciti, l’ultima battaglia per un coniglio.

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Se una notte, storie dalle Storie di Erodoto. Sesta puntata

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie

Play Episode Listen Later May 25, 2018 18:13


SESTA PUNTATA L’Arabia e le sue straordinarie ricchezze: l’incenso e le spezie. Strane lucertole volanti. Come i cuccioli d’animali vendicano i loro padri. Sciti, sacrifici e usanze guerriere. La concia della pelle umana. Le tombe dei re Sciti, la sepoltura e la purificazione. Il popolo immortale dei Geti. Alla conquista degli Sciti, l’ultima battaglia per un coniglio.

Parole nel Tempo
Se una notte, storie dalle Storie di Erodoto. Quinta puntata

Parole nel Tempo

Play Episode Listen Later May 9, 2018 21:19


QUINTA PUNTATA Altri re d’Egitto: Rampsinito, il suo immenso tesoro e il ladro scaltro. Cheope e le grandi Piramidi, un popolo in schiavitù, il sacrificio della prima figlia. Micerino e la sua preziosa e amata figliuola. Altri re d’Egitto. Persiani e la sconfitta dei Magi. Come Dario diventò re dei Persiani. L’immenso regno di Dario. Gli indiani, usi e costumi. I mangiatori d’uomini. I primi vegani della storia. Le formiche giganti e la caccia all’oro.

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie
Se una notte, storie dalle Storie di Erodoto. Quinta puntata

Se una notte * Storie dalle Storie di Erodoto * Viaggi e Meraviglie

Play Episode Listen Later May 9, 2018 21:19


QUINTA PUNTATA Altri re d’Egitto: Rampsinito, il suo immenso tesoro e il ladro scaltro. Cheope e le grandi Piramidi, un popolo in schiavitù, il sacrificio della prima figlia. Micerino e la sua preziosa e amata figliuola. Altri re d’Egitto. Persiani e la sconfitta dei Magi. Come Dario diventò re dei Persiani. L’immenso regno di Dario. Gli indiani, usi e costumi. I mangiatori d’uomini. I primi vegani della storia. Le formiche giganti e la caccia all’oro.