POPULARITY
*Accadde il 29 marzo* Il 29 marzo 1946 è una data storica per l'Italia e il mondo intero, poiché Piaggio ha presentato la prima Vespa, un simbolo di stile e innovazione che ha rivoluzionato la mobilità urbana. Inizialmente pensata per rispondere alle esigenze di trasporto post-belliche, la Vespa è diventata un'icona culturale e un emblema dell'Italia nel mondo. Parlare di questo evento mi fornisce l'occasione perfetta per esplorare anche alcuni aspetti linguistici legati a questa pietra miliare della storia italiana. Quando parliamo di una VESPA non parliamo dell'insetto dall'aspetto simile all'ape (tra l'altro la stessa Piaggio ha lanciato anche l'ape, ma ne parleremo un'altra volta) ma parliamo di un motociclo. Un motorino, si dice oggi informalmente, nel senso che le moto di piccola cilindrata si chiamano normalmente così: motorini. Tra l'altro esiste anche il cosiddetto "vespone", che ha una cilindrata più grande,pari a 125 cc, e non 50 cc come la
Il Connubio tra storia e lingua italiana continua.
Un tempo a Napoli è stato BANDITO il bacio in pubblico. PENA DI MORTE
L'incontro tra Trump e Zèlensky, usando tutte le espressioni imparate nei primi due mesi nella rubrica "Accade il". Per ascoltare tutti gli episodi pubblicati: Italianosemplicemente.com/chi-siamo
Un viaggio nella storia italiana.
Prendo spunto da un evento per spiegarvi qualcosa di utile e interessante
Un evento e una spiegazione. Così si conosce l'Italia.
Qualcosa di interessante legato alla cultura italiana e qualche parola da imparare.
Parliamo di tangenti e di polis.
Partiamo da Guttuso. Poi andiamo su qualche Parolina interessante.
Solo due anni fa. Impariamo qualcosa sulla latitanza.
Curiosità di fatti e termini particolari.
Curiosità di fatti e termini particolari.
Parliamo delle parolacce presenti nelle canzoni di De André
La parola Moto ha più di un significato. Vediamo cosa ha a che fare con il 12 gennaio.
Stavolta parliamo di un aggettivo: martoriato. È quanto accaduto il 13 gennaio 1915 che mi ha dato l'occasione di fare un approfondimento.
Impariamo qualcosa di nuovo sull'Italia
Andiamo molto indietro nel tempo, per spiegare quando non si può più tornare indietro.
Programma settimanale 7-11 gennaio 2025 Lunedì: Accadde il 6 gennaio (solo sul gruppo whatsapp dell'associazione Italiano Semplicemente) Martedì: ascolto e trascrizione del notiziario del giorno. Accadde il 7 gennaio (solo sul gruppo whatsapp dell'associazione Italiano Semplicemente) Mercoledì: un nuovo episodio del linguaggio del calcio Giovedì: mettercisi Venerdì: il retroscena Sabato: lettura del sabato e commento sul gruppo WhatsApp Nota: Le attività si svolgono all'interno del gruppo WhatsApp dell'Associazione Italiano Semplicemente. Gli episodi sono pubblicati sul sito e parte di essi sono disponibili solo per i membri dell'associazione. Per iscrizioni: italianosemplicemente.com/chi-siamo
Accadde il 7 gennaio Il 7 gennaio 1797 nacque la bandiera tricolore italiana, adottata come simbolo della Repubblica Cispadana a Reggio Emilia. Questo stato, situato "al di qua del Po", prende il nome dal latino cis (al di qua) e Padanus (relativo al fiume Po). Oggi il termine "cispadano" è usato anche in senso ironico, ad esempio nell'espressione "parlare cispadano", per indicare un italiano fortemente influenzato dai dialetti settentrionali.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non coprire la lampada accesa11 Questo è il significato della storia: il seme è il messaggio di Dio agli uomini. 12 Il sentiero su cui cadono alcuni semi rappresenta il cuore duro di quelli che ascoltano le parole di Dio, ma poi viene il diavolo e porta via quelle parole, impedendo loro di credere e di essere salvati. 13 Il terreno roccioso rappresenta quelli che ascoltano con gioia il messaggio, che però non penetra fino in fondo al loro cuore, non mette radici, né cresce in loro. Queste persone sanno che il messaggio è vero, e per un poʼ credono; ma quando giunge il momento della prova, allora perdono ogni interesse.14 I semi fra le spine rappresentano quelli che ascoltano e credono alle parole di Dio, ma, dopo un poʼ, si lasciano soffocare dalle preoccupazioni, dalle ricchezze, dalle responsabilità o dai piaceri della vita. E così non sono mai capaci di aiutare nessun altro a credere nel Vangelo.15 Ma il terreno fertile rappresenta la gente dal cuore buono e onesto. Queste persone ascoltano le parole di Dio, vi si aggrappano e con la loro perseveranza producono un abbondante raccolto».16 Unʼaltra volta Gesù chiese: «Si è mai sentito di qualcuno che accende una lampada e poi la copre, perché non risplenda? No, anzi, le lampade vengono messe bene in vista, dove tutti possano vedere la luce. 17 Così un giorno tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce e reso palese.18 Perciò attenzione a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato ancor di più; e chi non ha, sarà privato perfino di quel poco che pensa di avere».19 Accadde una volta che la madre e i fratelli di Gesù vennero per vederlo, ma causa la folla, non riuscivano ad entrare nella casa dove lui stava insegnando. 20 Quando Gesù fu avvertito che stavano fuori e volevano vederlo, 21 disse: «Mia madre e i miei fratelli sono tutti quelli che ascoltano il messaggio di Dio e lo mettono in pratica!»Support the Show.Support the Show.
Nella puntata di oggi torniamo a parlare di cinema classico, analizzando tre film di Frank Capra, il cantore indiscusso dell'American Way of Life. Nello specifico, esaminiamo: Accadde una Notte (1934) É arrivata la felicità (1936) Mr Smith va a Washington (1939)
Tiziana Lupi"Il Nobel mancato"Vincenzo Tiberio. L'italiano che scoprì gli antibioticiMinerva Edizioniwww.minervaedizioni.itPrefazione dell'Ammiraglio Ispettore Capo Antonio Dondolini Poli, Ispettorato Di Sanità Della Marina MilitarePostfazione di Anna Zuppa Covelli e Giulio CaponeUn uomo, l'amore, la scienza: in queste poche parole è racchiusa la storia di Vincenzo Tiberio, il medico italiano che primo fra tutti, ben trentatré anni prima di Fleming, scoprì l'importanza di alcune muffe e sperimentò il loro potere antibiotico. Accadde, come spesso avviene nelle scoperte importanti, quasi per caso: l'intuito di Tiberio fece il resto. I suoi studi, pubblicati nel 1895 negli “Annali d'Igiene Sperimentale” con il titolo Sugli estratti di alcune muffe, rimasero però in un cassetto perché Tiberio, a causa di un amore apparentemente impossibile, abbandonò la carriera universitaria per quella militare, vincendo il concorso per Ufficiale medico della Regia Marina.Questo libro è il racconto della sua vicenda di uomo, di studioso e di militare tratto dai diari gelosamente custoditi dai suoi nipoti che hanno deciso di metterli a disposizione dell'autrice perché venga finalmente riconosciuto a Vincenzo Tiberio il posto che merita nell'albo d'oro dei grandi scienziati del nostro tempo: quello dell'italiano che scoprì gli antibiotici.Tiziana Lupi. Giornalista, è autrice di documentari a carattere storico e religioso. Ha lavorato per diversi programmi Rai e Mediaset e ha scritto alcune puntate della fortunata serie tv Don Matteo. Ha scritto il libro Il nostro papa. La prima biografia illustrata di Francesco (Mondadori), da cui è stato tratto l'omonimo docufilm di cui ha curato la regia con Marco Spagnoli. È curatrice del libro di Papa Francesco La mia idea di arte (Mondadori-Musei Vaticani) e autrice dell'omonimo documentario, diretto da Claudio Rossi Massimi. Ha scritto (insieme a Lucia Macale) il libro Il comitato sai che fa? Metamorfosi dell'autore televisivo (Grafica Santhiatese). Ha scritto con Alessandro Greco e Beatrice Bocci il libro Ho scelto Gesù. Un'infinita storia d'amore (Rai Libri). Ha scritto e diretto per Rai Documentari (con Marco Spagnoli) il documentario L'arte della guerra. Scrive sul quotidiano “Avvenire”, sui settimanali “TV Sorrisi e Canzoni” e “Telepiù” e per l'agenzia di stampa “Italpress”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Il 7 aprile del 1994, 30 anni fa, cominciava il genocidio in Ruanda, che probabilmente è il peggior massacro dei nostri tempi, dalla Seconda guerra mondiale. A Globo ricostruiamo cosa successe, ma soprattutto racconteremo che paese è diventato il Ruanda in questi 30 anni, la complicatissima riconciliazione, e le sue enormi contraddizioni. La Famiglia, una storia ruandese raccolta da Pietro Veronese Ascolta la puntata di Timbuctù che parla di “La Famiglia” Questo e gli altri podcast gratuiti del Post sono possibili grazie a chi si abbona al Post e ne sostiene il lavoro. Se vuoi fare la tua parte, abbonati al Post. I consigli di Pietro Veronese – “Rwanda. Istruzioni per un genocidio” di Daniele Scaglione – Il podcast “La Famiglia” di Daniele Scaglione – Il film “Accadde in aprile” – “Shake Hands With The Devil” di Roméo Dallaire Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
È un giorno solenne e santo quello che celebriamo oggi. Diventiamo i commensali di Dio, ci viene dato come bevanda e come cibo il suo sangue e la sua carne. È il sangue e la carne dell'uomo Dio, prima martirizzato nella crudeltà di una orribile passione, poi racchiusa in un calice e in piccole ostie per assumerli come germe di vita nuova. Così siamo rigenerati nel corpo e nello spirito, diventiamo nuove creature, riscopriamo la nostra fratellanza, diventiamo uno in Cristo, diventiamo templi sacri, in cui inàbita la divinità. Non più schiavi ma liberi, con una somiglianza soprannaturale con il nostro creatore e signore. La sfida che satana lanciò sin dal principio ai nostri progenitori: "sarete come Dio", ora trova il suo vero compimento. Accadde in un ultima cena, mentre si celebrava la nuova Pasqua. Gesù è prostrato come uno schiavo dinanzi ai suoi, vuole loro lavare i piedi. Vuole dare loro una lezione di umiltà, vuole dire loro che l'amore vero esige l'immolazione volontaria per gli altri, vuole spegnere ogni benché minima ombra di potere, vuole dire agli apostoli e ai futuri ministri dell'Eucaristia che per ripetere validamente quell'eterno sacrificio, devono mettere a disposizione di tutti la propria vita, diventare vittime con la Vittima. Solo così quel sacrificio potrà diventare un memoriale, potrà ripetersi nei secoli sugli altari del mondo per sfamare gli affamati di ogni tempo e dissetare le brame dei viventi. "Fate questo in memoria di me" non significa soltanto ricevere una dignità e un mandato, significa soprattutto assimilarsi a Cristo, assumerne le sembianze, ripeterne i gesti e le sue parole, offrirsi ogni giorno come vittima, essere il cibo di tutti, lasciarsi dilaniare nella carne e nello spirito, essere sacerdoti del Dio altissimo, capaci di generare Cristo con un limpido amore alla Madre sua e nostra. Così eucaristia e sacerdozio si fondono nel mistero, si realizzano e si perpetuano nella storia. Così il Vivente entra nel mondo, si dona, si lascia divorare, s'immola, guarisce, risana, redime e salva. Oggi è le festa dei sacerdoti, oggi più che mai contempliamo l'amore di Dio, la grande missione che ci ha affidato, la potenza che egli ha voluto conferire alle nostre parole, ma ci troviamo anche prostrati nella consapevolezza dei limiti e delle debolezze, che ci accompagnano anche quando saliamo tremanti sui pulpiti e sugli altari. È lì che guardandoci allo specchio ci convinciamo che i primi affamati siamo noi, è lì che verrebbe la voglia di scendere e di smettere le nostre messe, ma è ancora lì che troviamo i motivi veri di una interiore e totale purificazione: ci purifica lo sguardo misericordioso di Dio e quello altrettanto benevolo dei fratelli; così ci troviamo accomunati a sperimentare il nostro sacerdozio: "il mio e vostro sacrificio".
Kodi - 3 tuffi nel passato con la tv solo wifiStar Trek, Accadde Una Notte, Top Gear.Dal passato tornano tre episodi con:lezione sulla democrazia e il poterelezione sui rapporti tra uomini e donne, poveri e ricchi, dal 1934lezione sulle auto di ieri, al tempo dei nokia (grossi)Quando la tecnologia ti amplia la conoscenza…https://it.wikipedia.org/wiki/Accadde_una_notteBuon ascolto ... caffe20.it/membri 30 gg gratis poi da 4 euro al mesericevi un riassunto settimanale sul canale whatsapp https://whatsapp.com/channel/0029Va9YOyX1CYoMYsU8FV0E
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Quando viene dicembre...beh, anni fa significava una sola cosa: Disney. Oltre ai cartoni animati, la Disney ha intrattenuto il suo pubblico attraverso film con attori in carne e ossa. Dalle trasposizioni di classici della letteratura a storie ricche di fantasia e divertimento, per poi passare a curiosi esperimenti e infine giungiamo ai famigerati rifacimenti. Un Cinema Disneyano tutto da (ri)scoprire, insomma. In un'epoca fatta di tante videocassette e con la Disney in crisi d'identità, i rifacimenti erano lì in agguato ma non sempre erano inferiori o peggiori agli originali. Qui abbiamo un raro esempio di, secondo me, rifacimento valido quanto il titolo originale. Perciò ecco per voi l'occasione ideale per riscoprire "Tutto accadde un venerdì" del 1976 e "Quel pazzo venerdì" del 2003. Altre epoche, altri Cinema ma stessi valori. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message
PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali
Accadde tutto nel 1990 (nel '92 in Italia). Una giornata di pioggia, un bambino con un impermeabile giallo, una barchetta di carta e un pagliaccio demoniaco nascosto in un tombino. Qualcosa di incredibile per noi ma ordinaria amministrazione per la produzione letteraria di Stephen King, autore di quel gioiellino che è "IT". Tale fu il successo del romanzo che subito cercarono di adattare il racconto per il piccolo schermo con una miniserie in due puntate che sconvolse almeno una generazione di spettatori. E ora che siamo adulti, quella storia ha un altro significato per noi. Sempre tenebroso ma anche più profondo. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/madmike3/message
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non coprire la lampada accesa11 Questo è il significato della storia: il seme è il messaggio di Dio agli uomini. 12 Il sentiero su cui cadono alcuni semi rappresenta il cuore duro di quelli che ascoltano le parole di Dio, ma poi viene il diavolo e porta via quelle parole, impedendo loro di credere e di essere salvati. 13 Il terreno roccioso rappresenta quelli che ascoltano con gioia il messaggio, che però non penetra fino in fondo al loro cuore, non mette radici, né cresce in loro. Queste persone sanno che il messaggio è vero, e per un poʼ credono; ma quando giunge il momento della prova, allora perdono ogni interesse.14 I semi fra le spine rappresentano quelli che ascoltano e credono alle parole di Dio, ma, dopo un poʼ, si lasciano soffocare dalle preoccupazioni, dalle ricchezze, dalle responsabilità o dai piaceri della vita. E così non sono mai capaci di aiutare nessun altro a credere nel Vangelo.15 Ma il terreno fertile rappresenta la gente dal cuore buono e onesto. Queste persone ascoltano le parole di Dio, vi si aggrappano e con la loro perseveranza producono un abbondante raccolto».16 Unʼaltra volta Gesù chiese: «Si è mai sentito di qualcuno che accende una lampada e poi la copre, perché non risplenda? No, anzi, le lampade vengono messe bene in vista, dove tutti possano vedere la luce. 17 Così un giorno tutto ciò che ora è nascosto sarà portato alla luce e reso palese.18 Perciò attenzione a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato ancor di più; e chi non ha, sarà privato perfino di quel poco che pensa di avere».19 Accadde una volta che la madre e i fratelli di Gesù vennero per vederlo, ma causa la folla, non riuscivano ad entrare nella casa dove lui stava insegnando. 20 Quando Gesù fu avvertito che stavano fuori e volevano vederlo, 21 disse: «Mia madre e i miei fratelli sono tutti quelli che ascoltano il messaggio di Dio e lo mettono in pratica!»Support the show
Quella del disastro del Seveso è una puntata speciale, disponibile solo sull'app del Post per le persone abbonate: un modo per ringraziarle per la loro partecipazione al progetto del Post e per permettere che il Post possa continuare a fare il suo giornalismo in modo gratuito per tutte e tutti. Se vuoi ascoltarla puoi abbonarti qui.Tra il comune di Meda e quello di Seveso, nella provincia di Monza e Brianza, oggi c'è un grande parco, un'area protetta: si chiama Bosco delle Querce. Fu realizzato all'inizio degli anni Ottanta: prima, in quell'area, c'erano case e laboratori artigiani, strade, negozi, cortili. Poi tutto fu raso al suolo. Accadde dopo che, il 10 luglio 1976, una nube contenente una sostanza tossica fuoriuscì da uno dei reattori di una fabbrica di Meda, l'Icmesa: Industrie Chimiche Meda Società Azionaria. Quella nube conteneva TCDD, diossina, una sostanza di cui si sapeva allora molto poco e soprattutto di cui non si conoscevano gli effetti che avrebbe avuto su donne e uomini che erano stati esposti.Il vento spinse la nube verso Seveso, la diossina si posò proprio nell'area in cui oggi c'è il Bosco delle Querce.La storia di come a un'intera comunità per giorni venne nascosto che cosa era accaduto e di come decine di famiglie vennero poi, forse tardivamente, evacuate è raccontata nelle due puntate speciali di Indagini – Altre Indagini – disponibili dal 10 luglio per le abbonate e gli abbonati del Post. Altre Indagini racconta delle conseguenze immediate che ebbe quella nube tossica, di come i media ne parlarono e di come l'affrontarono le popolazioni di Meda e Seveso. E degli affetti che ebbe poi nel lungo periodo.Racconta anche di come quell'evento cambiò l'Italia e l'Europa che furono costrette a stabilire nuove, rigide regole per le fabbriche che lavoravano sostanze pericolose. E racconta di come da ciò che accadde nacquero importanti discussioni e molte polemiche sull'interruzione di gravidanza, allora non permessa in Italia. Come andava affrontata la possibilità che nascessero bambini malformati dalle future madri che erano state esposte alla diossina?Altre Indagini racconta anche di come venne poi smaltito tutto ciò che era stato contaminato, di come 41 fusti di materiale tossico partirono dall'Italia e poi sparirono, per riapparire tre anni dopo. E di come si decise alla fine di sotterrare tutto, a 50 metri di profondità in due enormi vasche, una da 200 mila e l'altra 80 mila metri cubi. Sono le due vasche che si trovano sotto il bosco delle querce. Sopra c'è il verde, gli alberi, un parco meraviglioso. Sotto ci sono i resti di case, mobili, vestiti, oggetti, ruspe, divise, mezzi di trasporto, ciò che rimane di migliaia di animali morti.Indagini è un podcast del Post, scritto e raccontato da Stefano Nazzi
VIDEO: I castighi di Dio ➜ https://www.youtube.com/watch?v=ehyTtby2rAITESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7404L'UMANITA' MERITA I CASTIGHI DI DIO di Roberto De MatteiIl padre Francescano Stefano Cecchin, presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, in una intervista pubblicata il 30 aprile da "Alfa&Omega" ha fatto una sconsiderata affermazione, che non può essere tenuta sotto silenzio.Dopo aver rivendicato l'autorità e la competenza dell'organismo che presiede, padre Cecchin ha testualmente dichiarato che un criterio per discernere la autenticità delle apparizioni mariane è questo: "le apparizioni che parlano di castighi di Dio sono assolutamente false".C'è da augurarsi che padre Cecchin corregga al più presto questa dichiarazione, perché se c'è qualcosa di assolutamente falso, e in contraddizione con l'insegnamento e la pratica della Chiesa cattolica sono proprio le sue parole.Non c'è bisogno di ricorrere alla Sacra Scrittura, e all'insegnamento dei Padri della Chiesa, di San Tommaso e dei Santi. [...] Mi limito a citare il Magistero di un Papa contemporaneo, Benedetto XVI.Nell'omelia tenuta il 5 ottobre 2008 per l'apertura del XII Sinodo dei Vescovi, papa Benedetto non esita a pronunciare la parola castigo, riferendola alle nazioni e alla Chiesa stessa. "Se guardiamo la storia, siamo costretti a registrare non di rado la freddezza e la ribellione di cristiani incoerenti. In conseguenza di ciò, Dio, pur non venendo mai meno alla sua promessa di salvezza, ha dovuto spesso ricorrere al castigo. E' spontaneo pensare, in questo contesto, al primo annuncio del Vangelo, da cui scaturirono comunità cristiane inizialmente fiorenti, che sono poi scomparse e sono oggi ricordate solo nei libri di storia. Non potrebbe avvenire la stessa cosa in questa nostra epoca? Nazioni un tempo ricche di fede e di vocazioni ora vanno smarrendo la propria identità, sotto l'influenza deleteria e distruttiva di una certa cultura moderna".Queste nazioni, dice il Papa, potrebbero essere castigate, come accadde alle comunità cristiane un tempo fiorenti e oggi dimenticate. Accadde a Cartagine, devastata dai Vandali e poi sommersa dall'Islam. Il Cristianesimo fu cancellato da quella terra. E cosa attende le nazioni europee che iscrivono i vizi di Cartagine, come la sodomia, nelle loro leggi? "Non potrebbe avvenire la stessa cosa in questa nostra epoca"? Questa domanda drammatica di Benedetto XVI interpella ognuno di noi.In un altro discorso, l'udienza generale del 18 maggio 2011, Benedetto XVI ha parlato della preghiera di intercessione di Abramo per Sodoma e Gomorra, le due città bibliche punite da Dio a causa dei loro peccati, perché Abramo non poté trovare in esse neppure dieci giusti, che ne meritassero la salvezza.Il Signore voleva questo: un numero anche minimo di giusti per salvare la città. "Ma - afferma il Papa - neppure dieci giusti si trovavano in Sodoma e Gomorra, e le città vennero distrutte. Una distruzione paradossalmente testimoniata come necessaria proprio dalla preghiera d'intercessione di Abramo. Perché proprio quella preghiera ha rivelato la volontà salvifica di Dio: il Signore era disposto a perdonare, desiderava farlo, ma le città erano chiuse in un male totalizzante e paralizzante, senza neppure pochi innocenti da cui partire per trasformare il male in bene. Perché è proprio questo il cammino della salvezza che anche Abramo chiedeva: essere salvati non vuol dire semplicemente sfuggire alla punizione, ma essere liberati dal male che ci abita. Non è il castigo che deve essere eliminato, ma il peccato, quel rifiuto di Dio e dell'amore che porta già in sé il castigo. Dirà il profeta Geremia al popolo ribelle: «La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Renditi conto e prova quanto è triste e amaro abbandonare il Signore, tuo Dio» (Ger 2,19)".Il Papa ricorda dunque che "non è il castigo che deve essere eliminato, ma il peccato, quel rifiuto di Dio e dell'amore che porta già in sé il castigo". Il peccato porta con sé, come conseguenza, il castigo, sia sul piano individuale che su quello collettivo.La prospettiva di un grande castigo per l'umanità, se non si fosse convertita, costituisce il nucleo del "segreto" di Fatima del 1917. Nelle parole di Benedetto XVI risuona l'eco di quel messaggio che proprio l'allora cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Fede, presentò e commentò il 26 giugno del 2000.A Fatima la Madonna avvertì i tre pastorelli che "Dio sta per castigare il mondo per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre (...) i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Infine il mio Cuore Immacolato trionferà".Il Messaggio di Fatima, ufficialmente divulgato dalla Santa Sede, ci ricorda come la spada di Damocle di un terribile castigo incombe sull'umanità. La Pontificia Accademia Mariana, presieduta dal padre Stefano Cecchin, oggi avrebbe il dovere di ricordare ai fedeli la scelta radicale davanti a cui il messaggio di Fatima pone la società intera e ognuno di noi, tra la conversione e il castigo, individuale e collettivo.Se il mondo non si pente, e soprattutto se gli uomini di Chiesa tacciono, i castighi sono destinati ad aggravarsi sempre di più, fino ad arrivare all'annientamento di nazioni intere, come la Madonna ha annunciato a Fatima. E Fatima non è una rivelazione dubbia o discutibile, ma un annuncio divino, riconosciuto da ben sette Papi che si sono succeduti nell'ultimo secolo.Chi afferma che Dio non castiga, nel tempo e nell'eternità, è uno stolto e un insipiente, perché è privo di quel timore di Dio che è l'inizio della Sapienza ed è la prima condizione per la nostra salvezza.
Accadde nella stagione 1999-2000, al Venezia.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/4627107/advertisement
Accadde un giorno che un contadino, mentre tornava dai campi, vide un'aquila che era rimasta intrappolata in una rete. L'uomo ebbe pietà di quella poveretta, che tentava in ogni modo di liberarsi inutilmente dalla rete. Anzi, più si dimenava e più la rete stringeva la sua morsa nelle sue maglie fitte, e più ancora l'aquila si feriva. Il contadino decise di darle una mano, di restituirle la libertà. Sfilò il suo coltello, che di solito usava per gli innesti delle piante da frutto, affilatissimo, e tagliò la rete. Continue reading
Terza e ultima parte della storia e delle vicende legate alla piazza centrale di Magenta Testo: https://bit.ly/3Zn9iZgVoce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani
In una delle tante di queste giornate d'attesa, d'improvviso, un generale greco, il re di Itaca Ulisse, conosciuto uomo astuto e sapiente, ebbe un'idea straordinaria. Accadde mentre attraversava, avvinto dai pensieri, il campo greco. Era il primo mattino, e come sempre si stava in attesa dell'inutile battaglia del giorno. Continue reading
Messa in voce di Gaetano Marino In una delle tante di queste giornate d'attesa, d'improvviso, un generale greco, il re di Itaca Ulisse, conosciuto uomo astuto e sapiente, ebbe un'idea straordinaria. Accadde mentre attraversava, avvinto dai pensieri, il campo greco. Era il primo mattino, e come sempre si stava in attesa dell'inutile battaglia del giorno.
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Messa in voce di Gaetano Marino In una delle tante di queste giornate d'attesa, d'improvviso, un generale greco, il re di Itaca Ulisse, conosciuto uomo astuto e sapiente, ebbe un'idea straordinaria. Accadde mentre attraversava, avvinto dai pensieri, il campo greco. Era il primo mattino, e come sempre si stava in attesa dell'inutile battaglia del giorno.
Ai microfoni di Sveja Alessandro Bernardini.Oggi partiamo con la consueta rubrica “Accadde oggi”: cosa è successo a Roma negli anni il 12 gennaio?Si parla di mobilità, incidenti stradali e di morte, una costante sulle strade capitoline.È già polemica tra i candidati alle regionali.Striscioni contro i giornalisti di Fanpage e Roma Today dopo gli scontri di Arezzo.E ancora, fari accessi sul caso Cospito, domenica prossima se ne parla a ESC.30 famiglie corrono il rischio di trovarsi in strada, si resiste in Via Volonté.Tor Bella Monaca: 1000 in corteo contro l'illegalità.E ancora mobilità: l'assessore Patanè, Roma a 30 km/h nei prossimi 10 anni.I romani chiusi in auto 107 ore all'anno.Si parla ancora di Tor Bella Monaca, stavolta però si fa teatro.
Parole di Storie - Storie di Paura, dal classico alla notte di Halloween
Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino [...] Accadde una notte che li sorprese Apollo, un dio vanitoso, arrogante e geloso, ma soprattutto, dispettoso. Apollo vide la sorella Artemide che se ne andava per il mare aperto dirigendosi verso un'isola. Il dio la seguì e quando giunse sull'isola, si nascose in un anfratto di roccia, in attesa. Poi vide giungere dal mare un uomo, che nuotava proprio verso quell'isola. Quando giunse sulla spiaggia, Artemide gli corse incontro, si abbracciarono e subito una nuvola di lucciole li avvolse; poi scomparvero. [...]
Seconda parte della storia e delle vicende legate alla piazza centrale di Magenta Testo: https://bit.ly/3FwXevYVoce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani
Benvenuti nella raccolta in formato Podcast delle puntate di #CloseUp, a cura di Matteo Righi, aka Houssy. #CloseUp è la rubrica di recensioni cinematografiche in onda su Radio Italia Anni 60 Emilia-Romagna.
Prima parte degli articoli firmati da Alessandro Colombo - pubblicati su MAGENTA NOSTRA nel 2001 - che ripercorrono la storia della piazza centrale della città.Testo: https://bit.ly/3EotlgNVoce narrante Laura Invernizzi col contributo di Alberto Pandiani
Benvenuti nella raccolta in formato Podcast delle puntate di #CloseUp, a cura di Matteo Righi, aka Houssy. #CloseUp è la rubrica di recensioni cinematografiche in onda su Radio Italia Anni 60 Emilia-Romagna.
Riparte la produzione di Radio Bucaneve anzi la seconda stagione di Radio BucaneveCome indicato nella trasmissione aspetto una tua indicazione su giorno e orario migliore per trasmettereLa scaletta della trasmissione- Inizio trasmissione (00.00)- Sigla di apertura (00.05)- Accadde oggi (00.38)- Perché ripartire con Radio Bucaneve? (01.40)- Sigla di chiusura (06.34)- Fine trasmissione (07.08)Un saluto
[...] Accadde una notte che li sorprese Apollo, un dio vanitoso, arrogante e geloso, ma soprattutto, dispettoso. Apollo vide la sorella Artemide che se ne andava per il mare aperto dirigendosi verso un'isola. Il dio la seguì e quando giunse sull'isola, si nascose in un anfratto di roccia, in attesa. Poi vide giungere dal mare un uomo, che nuotava proprio verso quell'isola. Quando giunse sulla spiaggia, Artemide gli corse incontro, si abbracciarono e subito una nuvola di lucciole li avvolse; poi scomparvero. [...] Continue reading
[...] Accadde una notte che li sorprese Apollo, un dio vanitoso, arrogante e geloso, ma soprattutto, dispettoso. Apollo vide la sorella Artemide che se ne andava per il mare aperto dirigendosi verso un'isola. Il dio la seguì e quando giunse sull'isola, si nascose in un anfratto di roccia, in attesa. Poi vide giungere dal mare un uomo, che nuotava proprio verso quell'isola. Quando giunse sulla spiaggia, Artemide gli corse incontro, si abbracciarono e subito una nuvola di lucciole li avvolse; poi scomparvero. [...] Continue reading
[...] Accadde una notte che li sorprese Apollo, un dio vanitoso, arrogante e geloso, ma soprattutto, dispettoso. Apollo vide la sorella Artemide che se ne andava per il mare aperto dirigendosi verso un'isola. Il dio la seguì e quando giunse sull'isola, si nascose in un anfratto di roccia, in attesa. Poi vide giungere dal mare un uomo, che nuotava proprio verso quell'isola. Quando giunse sulla spiaggia, Artemide gli corse incontro, si abbracciarono e subito una nuvola di lucciole li avvolse; poi scomparvero. [...] Continue reading
Incontriamo un passeggero che rievoca i tempi della leva obbligatoria, e in particolare di un giorno del novembre del 1971 quando un'esercitazione finì in tragedia.