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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
“Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Perché le loro acque sgorgano dal santuario. L’acqua, sia come realtà essenziale alla vita, sia come desiderio di pienezza, è talmente importante da essere ritenuto dono di Dio, elemento di purificazione. L’acqua assume il suo pieno significato con la persona di Gesù. Se l’acqua indica il desiderio struggente che nasce dal bisogno di vita, Gesù è venuto a portare le acque vivificanti promesse dai profeti. La sua vita è scandita dal simbolo dell’acqua. Inizia la vita pubblica facendosi battezzare per indicare che ha voluto immergersi nella nostra realtà; cambia l’acqua in vino perché nella sua persona si realizzano le promesse di Dio; nel dialogo con la samaritana si presenta come acqua viva di sorgente che disseta la sete per sempre; infine dal suo costato crocifisso sgorgherà acqua e sangue, segni del battesimo e dell’eucaristia. Nel vangelo odierno ritorna il tema dell’acqua. Gesù si trova nella piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. L’attenzione di Gesù è attratta da un paralitico che da ben trentotto anni giaceva lì in attesa di una improbabile guarigione. Gesù gli dice: «Vuoi guarire?». L’umile dichiarazione della personale impotenza “un altro scende prima di me”, muove l’onnipotenza divina: Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. I segni e i miracoli dovrebbero essere alimento alla fede; i nemici del Signore, ciechi, invece ne traggono motivo di critica e di rimprovero; vigliaccamente se la prendono con il paralitico per colpire Gesù: «È un giorno di festa e non ti è lecito portare la tua barella». Nel tempio significativamente si conclude l’incontro «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». L’acqua che ci ha lavati nel Battesimo ora è irrorata dalla Riconciliazione.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
È un brano di alta teologia quello che ancora una volta leggiamo in questa domenica. L'espressione di San Giovanni: "Il Verbo fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo noi", con quelle che seguono sulla luce e sulle tenebre, sul rifiuto e sull'accoglienza, traccia tutta la storia della redenzione del Figlio di Dio, la sua apparizione nel mondo come Luce dell'umanità, l'orrendo peccato dell'uomo e la deificazione di coloro che invece l'hanno accolto nella fede e nella vita. Inizia con l'enigmatica espressione "In principio" per ricordarci che il nostro essere, e non solo la nostra storia, è indissolubilmente legata all'Autore della vita. Pare quasi che l'evangelista voglia ricondurci alle origini per ricordarci l'atto creativo di Dio, le nostre origini nell'amore e la continuità nel tempo di quell'amore, che raggiunge il suo culmine proprio con l'incarnazione del Verbo. Sarebbe triste ed imperdonabile per noi se il passare dei giorni ci distogliesse dal pensiero e dal profondo significato del Natale. È troppo coinvolgente quella storia per poterla dimenticare, legarla solo ad un breve e fugace periodo. Ciò anche perché non è finita purtroppo la lotta tra le tenebre del male e la Luce che Cristo ci vuole donare. "Venne tra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto", meritiamo ancora questo rimprovero in tempi in cui le tenebre assumono il lùgubre significato di lotte e di guerre distruttrici? O ci siamo assuefatti e rassegnati al nostro buio? Potrebbe accadere che Dio si è umiliato nella carne e noi rifiutiamo di immergerci nella divinità. Sarebbe il massimo della stoltezza. Già un profeta, rivolgendosi a Gerusalemme, città simbolo della futura chiesa, andava ripetendo: "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla su di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni". Isaia pare descriva il nostro tempo e i nostri giorni.
Il Messaggio di Oggi: "ALZATI VA A SAREPTA LI' C'È UNA VEDOVA CHE TI NUTRE" • Salmo 119: 105-112 • 1 Re 17: 9 • 1 Re 17 :4 • Luca 4: 26 • Geremia 4 :3 • 1 Re 17 :9-10 • Giovanni 4: 3-4 • Giovanni 4: 32-34 • Giovanni 4: 39 • 1 Re 17: 12-13 • Ebrei 13: 8 • Atti 2: 21 • 1 Re 17: 13 • Luca 5: 5-6 • Atti 16: 31 • Atti 16: 34 • Giovanni 9: 35-38 • 1 Re 17: 14 • Matteo 6: 33 • 1 Re 17: 15 • Giovanni 4: 28 • Giovanni 4: 39 • 1 Re 17: 16 • Matteo 10 :41-42--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.Parola del Signore
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Nel nostro monastero di Bassano Romano, celebriamo oggi la dedicazione della nostra chiesa in cui i monaci, da decenni si riuniscono sia per la celebrazione dei sacramenti, sia per la preghiera personale. Il vangelo per la solennità è quello di Zaccheo che deve scendere già dall'albero perché "oggi la salvezza è entrata nella mia casa". Noi preferiamo di inserire sul sito le letture del giorno perché pochi saranno presenti qui, nella nostra chiesa, a sentire le letture della festa. Nel vangelo del giorno, allora, Gesù risuscita il figlio di una vedova di Nàin. Stavolta, nell'episodio, così com'è raccontato, manca un'esplicita richiesta rivolta a Gesù per compiere il miracolo. Egli stesso prende l'iniziativa, sicuro dei risultati. Gesù sa guardare ai cuori delle persone e la sua compassione si muove quando riconosce cuori retti e puliti, anche se in difficoltà. Egli è venuto a guarire, a dare conforto e portare la salvezza per tutti gli uomini. I miracoli sono segni della potenza divina ma hanno sempre alla base dei sentimenti di compassione umani. E' il Divino fatto uomo, che agisce come uomo, ha gli stessi sentimenti degli uomini e prova dolore e compassione. Anche stavolta possiamo trarre un insegnamento chiaro per noi, che viviamo tempi dove si preconfezionano figure d'uomini stereotipate. La nostra vera umanità, di uomini e donne, si esprime anche nell'essere partecipi dei dolori altrui, nel cercare le strade migliori per alleviarli: ecco perché diciamo che la sequela di Cristo non solo ci prepara un posto per la Vita Eterna ma migliora proprio il nostro essere uomini.
Dal Vangelo secondo LucaUn sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C'era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all'uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.Commento di Don Fabrizio (Bab), sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba
Ennesima poesia di Simba "Nessuno vuole vedere il tuo C* da Ricch*"... Non capisco come facciate ad amarlo. #SimbaLaRue #Avvocato #Alzatiipantaloni Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Signore se tu vuoi mi puoi purificare"Guarigione di un lebbroso12 Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». 13 Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. 14 Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». 15 La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 16 Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.Guarigione di un paralitico17 Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18 Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. 19 Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 20 Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». 21 Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». 22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? 24 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». 25 Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 26 Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».Support the Show.Support the Show.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. Due gesti decisivi di Gesù di fronte all'estrema miseria umana, si intrecciano nel racconto evangelico di oggi: una donna malata, impura e una giovinetta ormai morta. La donna che soffriva d'una perdita di sangue da dodici anni, aveva un'altra più grave menomazione sociale, quella dell'impurità secondo la Legge ebraica. Era, quindi severamente vietato ogni contatto umano con lei. Ma ecco, è proprio da un contatto, quello del mantello di Gesù, che rinasce in lei la salute e la speranza di una vita normale. "E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla", non voleva che tutto si esaurisse in un atto miracoloso. Allora egli cerca la donna, la quale tremante si gettò ai suoi piedi, dicendogli "tutta la verità". Ed è proprio a questo punto che Gesù le disse: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace e sii guarita dal tuo male". Passiamo al secondo episodio. La notizia della morte della giovinetta sembra mettere fine alla speranza della guarigione. Ma Gesù, rivolgendosi al padre addolorato, gli chiede di "continuare ad aver fede". Attraverso Gesù, Dio vuole cambiare la faccia del mondo e dare una risposta insperata alle vere e tante attese degli uomini. Ma lo fa in modo semplice, attraverso un rapporto che nasce dall'amore, dalla compassione, e attende, da noi una risposta che esprima una fiducia a tutta prova. Gesù prende la fanciulla per mano, - facendo tacere tutto quel chiasso di spregevole opposizione che si era levato e si leva davanti alla silenziosa azione di Dio - e le dice semplicemente: "Alzati!" In quel gesto e in quella parola noi possiamo riconoscere l'opera di Dio dalla Creazione fino alla fine dei secoli, quando su ognuno e su tutti, sentiremo "svègliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà". Questi due racconti ci richiamano verso una fede pura e totale, fiduciosa solo nel Dio della vita. Da imperfetta come quella della donna, persino disperata come quella di Giaìro, la fede può crescere e suscitare eventi di vita. Questi nascono sempre dall'incontro tra la forza risanatrice che viene da Dio e la fiducia di chi gli si affida.
Obiettivo Leader - Il podcast italiano interamente dedicato alla leadership
In questa puntata è stato un piacere ospitare Chiara Alzati, campionessa di public speaking, Keynote speaker e ideatrice del metodo "Parlare Chiaro". Da tanti anni Chiara allena le persone a migliorare la competenza del public speaking e in questa puntata condividerà tante riflessioni utili a leader e manager per ottenere degli ottimi risultati. Buon ascolto! ---------------------- ✉️ CONTATTI E NEWSLETTER Se vuoi parlarmi del tuo team o vuoi semplicemente metterti in contatto con me aggiungimi su Linkedin oppure scrivimi all'indirizzo mail podcast@roberto-deangelis.com Se invece vuoi ricevere riflessioni e approfondimenti legati ai temi della leadership, iscriviti alla mia NEWSLETTER GRATUITA ---------------------- CHI SONO Sono Roberto De Angelis e mi occupo di formazione e coaching per manager, aziende e tutte quelle persone o contesti che hanno bisogno di migliorare le competenze legate allo sviluppo della leadership e alla gestione del team. Guarda la mia storia cliccando qui: https://roberto-deangelis.com/chi-sono/ ----------------------
Simona Mirata"Mompracem Festival"Letteratura e Arti per Bambini e Ragazzidal 2 al 5 maggio, Lugano“Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo” – scriveva così, diversi anni fa, Gianni Rodari.La seconda edizione di Mompracem Festival. Letteratura e arti per bambini e ragazzi, che si terrà dal 2 al 5 maggio 2024 all'Asilo Ciani, al Palazzo dei Congressi e allo Studio Foce di Lugano, nella Svizzera italiana, ha come sottile filo d'Arianna proprio la fiaba intesa come luogo dell'incanto che sprigiona meraviglia e libera l'immaginazione.Quattro giorni di laboratori di scrittura, di grafia, di musica e di teatro, di manipolazione e costruzione, gioco, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, mostre. Crossmedialità tutta a misura di bambini e ragazzi. Scrittori e artisti entreranno nelle aule delle scuole cittadine, in alcuni degli spazi più suggestivi della città di Lugano e avranno modo di incontrare ragazzi di età diversa ma anche quegli adulti in cui ancora sopravvive il fanciullo in grado di meravigliarsi.Ad aprire e chiudere la manifestazione due decani della letteratura per ragazzi: Roberto Piumini che oltre ad incontrare gli allievi delle scuole elementari e medie, sarà protagonista dello spettacolo tratto dal suo libro Alzati, Martin (Solferino) ballata teatrale per Martin Luther King; il palco lo condividerà con il fisarmonicista Nadio Marenco; a chiudere la rassegna, invece, sarà Giusi Quarenghi in dialogo con la giornalista Letizia Bolzani (RSI) in un incontro di grande interesse per gli insegnanti e i lettori in generale, dal titolo «La parola, la fiaba, la poesia, ovvero gli "attrezzi dell'anima" nell'immaginario della letteratura ragazzi».Alcuni allievi delle scuole elementari luganesi potranno lasciarsi stupire dall'incanto del racconto della Cicogna Nilou di Guido Conti (Nilou e le avventure del coraggioso Hadì, Ticinum editore) e altri si immergeranno nell'arcobaleno dei sogni con Paola Myriam Visconti (Dynowish. Il protettore dei sogni. Le lacrime della Luna, Giunti ed.). Per tutta la durata del festival sarà allestita una esposizione dei disegni realizzati -con varie tecniche artistiche- dagli allievi degli Istituti scolastici- In particolare: per quanto riguarda l'unicorno-dinosauro Dynowish, il disegno più originale, creativo e pertinente al tema, frutto di un incontro/laboratorio dedicato, sarà scelto da una giuria di esperti e verrà premiato insieme ad altri 2 finalisti dall'autrice stessa la sera della presentazione del libro, al termine di una challenge.Durante la manifestazione sarà possibile vedere anche il trailer del cartone animato Dynowish.Spazio anche alla piccola casa editrice ticinese GiraffeBianche, nata durante la Pandemia, da un'idea della scrittrice e poetessa Maria Rosaria Valentini, che propone storie sugli imprevisti, le imperfezioni, le diversità.L'anima della manifestazione è anche prepotentemente teatrale.La produzione Trillino Selvaggio porterà a Mompracem Gli Appendistorie di e con Silvia Coggiola e Ornella Vancheri, evento-laboratorio nel quale i bambini avranno modo di ascoltare “racconti stesi su strani stendibiancheria” e poi potranno ritagliare la stoffa della storia che più hanno amato e fissarla in un quadretto-ricordo.L'artista calligrafo Giuseppe “Gep” Caserta animerà laboratori artistici con calamo in bambù e inchiostro di china. Le opere dell'artista saranno esposte, per l'intero arco della rassegna, all'Asilo Ciani.Spazio anche alla musica con Giorgio Ubaldi che si intratterrà con allievi che si cimenteranno per una manciata d'ore in un esperimento corale con performance finale aperta al pubblico. L'Odissea -classico greco più volte rivisitato in letteratura negli ultimi anni- diventerà uno spettacolo di burattini e pupazzi a cura della Compagnia Teatro del Corvo con musica dal vivo di Steve Angarthal. Non poteva mancare un finale omaggio a Rodari e l'occasione sarà lo spettacolo teatrale Cartoline illustrate e cantate. Omaggio a Gianni Rodari a cura della Compagnia Schedía Teatro, nato da un'idea di Valerio Bongiorno, testo e regia di Riccardo Colombini, con Valerio Bongiorno, Sara Cicenia e la musica dal vivo di Gabriele Bernardi. Ancora in programma: molti altri laboratori di lettura, manipolazione, gioco che vedono coinvolte associazioni e realtà locali. Tra i tanti cuori pulsanti della manifestazione un cenno lo merita senz'altro la mostra Delle fiabe e delle sedie nel patio dell'Asilo Ciani, curata dall'artista scenografo Marco Muzzolon, installazione di 15 sedie ispirate da fiabe e racconti note al grande pubblico: il gioco starà nel riconoscere le storie, ricordarle e rileggerle una volta tornati a casa.Per tutta la durata del festival all'Asilo Ciani verranno effettuate visite guidate riservate alle scuole e anche aperte al pubblico per la mostra “Delle fiabe e delle sedie”.«Il nostro intento –afferma Simona Mirata, direttrice artistica di Mompracem- è di stupire i bambini, di attrarli con la bellezza e la potenza della lettura, di dar loro la possibilità -grazie a linguaggi differenti coniugati alla loro fantasia- di ascoltare, guardare, di divertirsi, di creare, di lasciarsi incantare dagli scrittori, dai teatranti, dai musicisti, dagli artisti che interverranno al festival- e che per mestiere e passione dedicano la loro vita a far “conoscere ai bambini il mondo” – per riprendere una celebre espressione di Rodari che era davvero il più bravo di tutti».E ancora: «Il contesto in cui nasce questo festival è di collaborazione tra diversi scrittori e intellettuali italiani e svizzeri ticinesi. Un'amicizia, un rapporto di scambio alla pari e di approfondimento, basato sulla lingua comune e che apre davvero alle possibilità di un bel glocalismo. Il desiderio, per il futuro, è di crescere insieme, di proseguire nell'offerta di qualità a un pubblico notevole, ampio, interessato».Gli eventi sono gratuiti (per alcuni è prevista la prenotazione come da indicazione).La manifestazione è promossa da Associazione Culturale ENEA e Divisione eventi e congressi - Città di Lugano e con il sostegno della Fondazione Pica Alfieri. Per dirla e chiudere con Salgari, vi aspettiamo al Mompracem festival. “Orsù, tigrotti, all'arrembaggio!”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Abbiamo dedicato ai Re Magi l'audio di RadioRomaLibera del 2023 e vogliamo dedicare ad essi anche quello del 2024, questa volta prendendo spunto da alcune belle pagine dello scrittore francese Ernest Hello (1828-1885). Le pagine che Hello dedica ai Re Magi si aprono con un versetto del profeta Isaia. “Surge. Illuminare Jerusalem; quia venit lumen tuum”: “Alzati, rivestiti di luce, Gerusalemme, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Isaia, 60, 1).I secoli erano passati sulle fiamme di Isaia senza spegnerle, scrive Hello. “L'eco delle sue grida risuonava ancora, almeno nel cuore della Vergine. La vaga e sorda attesa del genere umano si precisò e localizzò nei tre sovrani d'Oriente. I Magi erano i maggiori personaggi d'Oriente; non dobbiamo lasciarci ingannare dai loro nomi e prenderli per maghi. Erano invece sapienti ed erano re; perché in Oriente i sapienti erano re. La grande scienza dell'antichità, quale l'Oriente la concepiva, portava scettro e corona”.
Alzati gli occhi, [lo vide e] gli disse: “Zaccheo, scendi presto, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. Luca 19:5
Non sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta (Mt 12,39)Non c'è altro segno per accreditare Gesù se non la sua vita, c'è solo gente che cambia vita incontrando la sua, gente che osa vivere come lui da figli liberati e amati.Alzati, va' a Ninive la grande città (Gion 1,2)
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Signore se tu vuoi mi puoi purificare"Guarigione di un lebbroso12 Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi». 13 Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui. 14 Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi». 15 La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. 16 Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.Guarigione di un paralitico17 Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. 18 Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. 19 Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. 20 Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi». 21 Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?». 22 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? 23 Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? 24 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». 25 Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. 26 Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».Support the show
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Nel capitolo "Il Potere dell'Autocompassione", esploriamo l'importanza di trattare noi stessi con gentilezza, comprensione e compassione, soprattutto nei momenti di difficoltà o fallimento. L'autocompassione non è un segno di debolezza, ma un potente strumento che può aiutarci a far fronte alle sfide, a gestire lo stress e a migliorare il nostro benessere emotivo. Offriamo strategie pratiche e esercizi per coltivare l'autocompassione, incoraggiando il lettore a sviluppare un atteggiamento più gentile e accettante verso se stesso. Questo capitolo si rivolge a coloro che tendono ad essere duri con se stessi e fornisce gli strumenti per imparare a trattarsi con la stessa gentilezza che mostrerebbero ad un caro amico. Scopri la versione eBook di ALZATI con compreso il quaderno pratico di trasformazione. Attraverso una guida pratica, potrai metter in pratica questi concetti ed iniziare il tuo percorso per la tua realizzazione personale. Iscriviti alla newsletter dedicata alla crescita personale. È gratuita. Scoprirai strategie, tecniche e consigli pratici che ti aiuteranno nella vita di tutti i giorni. Seguimi su Instagram per avere la tua soluzione quotidiana di crescita.
Non abbiamo il quadro completo. Possiamo decidere di dubitare il passato e il futuro, o possiamo alzarci fiduciosi che Dio ha il quadro completo.
Il Messaggio di Oggi: “IL TIMORE DEL SIGNORE È IL PRINCIPIO DELLA SAPIENZA” • Esodo 1:17 17 Ma le levatrici temettero Dio, non fecero quello che il re d'Egitto aveva ordinato loro e lasciarono vivere anche i maschi. • Esodo 3:6 6 Poi aggiunse: "Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe". Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. • Esodo 3:5 5 Dio disse: "Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro". • Esodo 14:13 -14 13 E Mosè disse al popolo: "Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il SIGNORE compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest'oggi, non li rivedrete mai più. • Giosuè 2:8 8 Prima che le spie si addormentassero, Raab salí da loro sulla terrazza, • 1 Samuele 18:12 12 Saul aveva paura di Davide, perché il SIGNORE era con lui e si era ritirato da Saul; • Salmo 111:10 10 Il timor del SIGNORE è il principio della sapienza; hanno buon senso quanti lo praticano. La sua lode dura in eterno. • Salmo 118:6 6 Il SIGNORE è per me; io non temerò; che cosa può farmi l'uomo? • Salmo 118:9 9 è meglio rifugiarsi nel SIGNORE che confidare nei príncipi. • Esodo 1:17 (18-22) 17 Ma le levatrici temettero Dio, non fecero quello che il re d'Egitto aveva ordinato loro e lasciarono vivere anche i maschi. • Ezechiele 16:4-6 4 Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l'ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per pulirti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. 5 Nessuno ebbe sguardi di pietà per te, per farti una sola di queste cose, mosso a compassione di te; ma fosti gettata nell'aperta campagna, il giorno che nascesti, per il disprezzo che si aveva di te. 6 Io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue e ti dissi: "Vivi, tu che sei nel sangue!" Ti ripetei: "Vivi, tu che sei nel sangue!" • Giovanni 10: 10 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. • Isaia 53: 7 7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprí la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprí la bocca. • Giovanni 10: 11 11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. • Matteo 9: 2 2 Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: "Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati". • Matteo 9: 6 6 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati: "Alzati", disse allora al paralitico, "prendi il tuo letto e vattene a casa". • Marco 16: 20 20 E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano.] --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Questo podcast nasce dalla storia del risveglio che inizia all'interno dell'auditorium dell'Asbury University. Dei ragazzi cristiani si incontrano per pregare e improvviso lo Spirito Santo investe quel luogo e così da 114 ore ci sono ragazzi che pregano e lodano ininterrottamente all'interno dell'università del Kentucky. Questo podcast ha come obiettivo quello di smuovere qualcosa dentro di te che ascolti, ha come obiettivo quello di scomodarti e metterti in gioco. Alzati ed inizia il tuo risveglio partendo dal risvegliare te stesso.
Quaresima è salire la montagna, lasciarci condurre da Lui, in disparte e in alto, staccandoci dalla mediocrità, dalla banalità quotidiana, da una fede tiepida, da modo d'amare meschino, dalla speranza divenuta incolore e luce che si sta spegnendo. La quaresima è come un'impegnativa escursione in montagna, che chiede di mantenere lo sguardo fisso sul sentiero, marcare il passo, respirare profondamente. Salita ardua che può scoraggiare, al punto che possiamo desiderare di fermarci a metà salita, ritornare. Bisogna perseverare per poter arrivare sulla vetta e contemplare la luce che emana da Gesù trasfigurato, luce che rinnova l'incontro personale con il Maestro, rinnova il nostro innamoramento per Lui, per il suo progetto, per il Regno. La gioia dell'esperienza mistica che ne deriva ci può indurre a dire con Pietro: facciamo tre tende, restiamo qui sul monte, è così bello, gratificante, mi consola. Gesù si avvicina a noi e ci sussurra: è ora di scendere, ritornare sulla strada, nel cammino verso … per incontrare, accogliere, consolare, sostenere, includere, riconoscere, ascoltare, amare. Una voce ci indica cosa portare con noi nella discesa: «ASCOLTATELO». Ascoltare Gesù, riconoscerlo nella sua Parola, sentire la sua voce nei fratelli, nelle sorelle, nelle molteplici voci che incontriamo nel cammino, nelle voci dai toni nuovi che a volte sembrano ferire le nostre orecchie. Saperlo riconoscere per imparare ad ascoltare, rispondere, camminare insieme. Gesù si avvicina a noi e tocca le nostre paure, tentennamenti, indecisioni e ci dice: «ALZATI, NON TEMERE!». Osa metterti in piedi, muovere i primi passi, e, se sei già in cammino, rendi il tuo passo più fermo. Nella difficoltà, nel conflitto, nel fracasso, nella caduta, nella gioia del cammino, Egli ti dice: «Non temere, sono con te!». Divina Ruah, ti chiediamo di essere nostra compagna, di camminare con noi, per indicarci il sentiero da percorrere, rendere il nostro passo fermo nella salita, respirare con noi, e sulla vetta cura i nostri occhi, donaci di contemplare Gesù luce, rinnova il nostro innamoramento di Gesù, del Regno. Divina Ruah scendi con noi a valle, conduci i nostri passi all'incontro, educa le nostre orecchie all'ascolto, insegna alle nostre mani ad aprirsi e tendersi per curare e consolare, abita nel nostro cuore per rivestirlo del tuo fuoco d'amore. Amen! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/saveriane/message
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica -Sola Grazia- di Caltanissetta il 12-02-2023-Il libro di Giona -2 1-Testo biblico- Giona 1-1.3-Predicatore- Nazzareno Ulfo--Segui i nostri culti in diretta ogni domenica dalle ore 10.30- http---youtube.com-channel-UCzjnf8U86xLSIpk-4BZC0Sg-live--Ascolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata- https---www.sermoni.solagrazia.it-
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica -Sola Grazia- di Caltanissetta il 12-02-2023-Il libro di Giona -2 1-Testo biblico- Giona 1-1.3-Predicatore- Nazzareno Ulfo--Segui i nostri culti in diretta ogni domenica dalle ore 10.30- http---youtube.com-channel-UCzjnf8U86xLSIpk-4BZC0Sg-live--Ascolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata- https---www.sermoni.solagrazia.it-
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica "Sola Grazia" di Caltanissetta il 12/02/2023Il libro di Giona /2 1Testo biblico: Giona 1:1.3Predicatore: Nazzareno UlfoSegui i nostri culti in diretta ogni domenica dalle ore 10.30: http://youtube.com/channel/UCzjnf8U86xLSIpk-4BZC0Sg/liveAscolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata: https://www.sermoni.solagrazia.it/
Il public speaking è uno dei mezzi più potenti per promuovere le tue idee e influire sul comportamento delle persone.È una disciplina dalle radici arcaiche. Noi occidentali troviamo le prime tracce dell'arte oratoria nella cultura ellenico-romana.Nel XXI secolo, questo strumento continua a funzionare alla grande. E, grazie a internet, sta conoscendo una nuova fase evolutiva.Infatti, non è più necessario radunare dal vivo una platea di ascoltatori per condividere il tuo messaggio.Ti basta solo avere uno smartphone e filmare il contenuto che preferisci. Poi, sfiorando un tasto puoi inviarlo al tuo target…nelle forme e sui canali più disparati.Il fenomeno dei Video ha in pochi anni rivoluzionato il modo di comunicare degli esseri umani.Tuttavia, il semplice disporre di un'apparecchiatura dotata di videocamera NON fa di te un professionista della persuasione.Per ottenere risultati di rilievo con il video public speaking (e quindi con il video marketing) ci vogliono studio e pratica.L'unica scorciatoia consiste nel farti seguire da un coach esperto, che ti fornisca un metodo provato.Come la protagonista della Convers(az)ione di oggi, Chiara Alzati. Consulente, fondatrice della Chiara Alzati S.r.l. e corporate trainer, è la specialista numero #1 in Italia in fatto di video public speaking. Con all'attivo collaborazioni con brand del calibro di Allianz Bank, Yves Rocher e Banca Generali.Inoltre, detiene il titolo di Campionessa europea di Public Speaking.Viste queste credenziali, e il fatto che alcuni dei suoi clienti sono anche clienti di Copy Persuasivo®, il “Baffo” Andrea Lisi non poteva fare a meno di intervistarla. Obiettivo: gettare luce su alcuni “segreti” del suo mestiere.Ne è venuta fuori una delle Convers(az)ioni più dense di spunti e contenuti di sempre.Troverai quindi dritte subito applicabili alla tua comunicazione video per renderla più persuasiva e d'impatto. Da copywriter siamo i primi ad ammettere che il video è di uno strumento imprescindibile per il branding.Soprattutto per gli elementi di persuasione para-verbale e visuale che aggiunge a un discorso ben preparato, offre un eccellente aiuto per fidelizzare i clienti e conquistarne di nuovi.Se finora non hai sfruttato i video per il tuo business e hai reticenza a “metterci la faccia”, quest'episodio fa per te.Buon ascolto.*** Ti piacerebbe conoscere a fondo i “segreti” della persuasione scritta? Vorresti gestire con maggiore competenza i tuoi affari e costruire il tuo sistema di acquisizione clienti?Non devi far altro che abbonarti al Copy Persuasivo Club®.È la membership più avanzata sul copywriting in Italia. Oltre a Programmi formativi strutturati in base al tuo livello, potrai avere accesso alla consulenza del “Baffo” Andrea Lisi.Attenzione: Per Gennaio e Febbraio siamo al completo. Ma è ti ancora possibile entrare a Marzo - se richiedi ORA il tuo colloquio di selezione.Clicca qui per saperne di più: https://club.copypersuasivo.com/Ecco una piccola anteprima della puntata di oggi:[0:32] Chi è Chiara Alzati. Cosa hanno in comune il suo libro “Video Public Speaking” e “Il Piccolo Manuale della Scrittura Persuasiva”.[6:09] Come sopperire alla mancanza di idee quando sei in video.[16:04] Il ruolo della scrittura persuasiva nei video. In cosa consiste la “tecnica del maiale”.[21:21] I consigli di Chiara per passare da dipendente a professionista freelance.[28:35] Perché il gobbo uccide la tua video performance. [36:33] I problemi più gravi che un corporate trainer incontra lavorando con aziende multinazionali.[44:20] Come la transizione dettata dall'IA impatterà il tuo video marketing. [51:57] Perché una sana dose di follia è l'ingrediente magico per raggiungere risultati fenomenali.Risorse menzionate:Sito di Chiara Alzati: https://www.chiaraalzati.it Chiara Alzati su YouTube: bit.ly/3XK8eNW Libri di Chiara Alzati: amz.to/3wdoWJW ►► Hai un'azienda e vuoi smettere di stressarti 16 ore al giorno, studiare di notte libri e corsi dei “guru” e sprecare tempo con falsi clienti a caccia di sconti? Scarica la nostra Guida Salvavita per Imprenditori Imbruttiti (gratis) su:https://marketingpersuasivo.com/►►Ti piacerebbe fare del copywriting il tuo lavoro, ma non sai da dove partire? Leggi GRATIS la Guida definitiva su come diventare copywriter e renderla un'attività profittevole in meno di 1 anno:https://www.copypersuasivo.com/copywriting-come-imparare/►► Se non segui la Newsletter del “Baffo” Andrea Lisi, rimedia subito. Inserisci i tuoi dati su https://www.copypersuasivo.com/newsletter (riceverai in omaggio anche “24 Modelli Copia Incolla di Scrittura Persuasiva pronti all'uso”.)
“Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Alzati e invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo»” - Giona 1:6 Prodotto da Porte Aperte Voce Simone Morabito
Il Ringraziamento non deve essere solo una data sul calendario, deve essere un atteggiamento che risiede continuamente nella nostra anima. Avere uno spirito di gratitudine è una delle armi più potenti contro il nemico. Come superare il tuo nemico: - Prendi posizione - Alzati, guarda e preparati! - Prendi coraggio – “Non temere” - Spesso la paura paralizza anche più del pericolo stesso! - Agisci - C'è bisogno di immediatezza nell'azione da intraprendere, non c'è tempo da perdere. La vittoria ha un suono! La vittoria deve essere percepita prima che vissuta! È ora che le nostre grida di gioia precedano le cose tangibili! Come alzare il tuo ringraziamento anche durante la mezzanotte: 1. Concentrati su ciò che è eterno 2. Dichiara la vittoria di Dio 3. Crea un'atmosfera di Lode 4. Aspettati l'impossibile
Nella tempesta, come credenti abbiamo due possibilità: tacere, ed essere zavorra inutile, o proclamare Dio, e portare conforto e salvezza. Anche quando la tempesta è dentro di noi.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: XX minutiLa settimana scorsa abbiamo concluso con Giona nella città di Iafo che pagava il biglietto per salpare verso Tarsis.Abbiamo detto che Giona lo faceva per due ragioni: il timore di andare in una città di omicidi e perché trovava troppo inquietante la misericordia che Dio stava estendendo alla città di Ninive.Un breve riassunto visivo delle azioni di Giona può essere visto guardando una mappa. La città natale di Giona è Gat-Efer. Ninive è il luogo in cui Dio ha chiamato Giona a fare l'annuncio. La città portuale di Iafo (l'attuale Giaffa) è il luogo in cui Giona si reca a prendere la barca. La località dove Giona era diretto è Tarsis, probabilmente in Spagna. Giona sta letteralmente andando nella direzione opposta... il più lontano possibile.Che cosa fa il Signore a questo proposito? Il Signore manda una tempesta. Leggiamo Giona 1:4-16"Il Signore scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi. I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». Poi si dissero l'un l'altro: «Venite, tiriamo a sorte e sapremo per causa di chi ci capita questa disgrazia». Tirarono a sorte e la sorte cadde su Giona. Allora gli dissero: «Spiegaci dunque per causa di chi ci capita questa disgrazia! Qual è il tuo mestiere? Da dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?»Egli rispose loro: «Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma». Allora quegli uomini furono presi da grande spavento e gli domandarono: «Perché hai fatto questo?» Quegli uomini infatti sapevano che egli fuggiva lontano dalla presenza del Signore, perché egli li aveva messi al corrente della cosa. Poi gli dissero: «Che dobbiamo fare di te perché il mare si calmi per noi?» Il mare infatti si faceva sempre più tempestoso. Egli rispose: «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia». Tuttavia quegli uomini remavano con forza per raggiungere la riva; ma non riuscivano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. Allora gridarono al Signore e dissero: «Signore, non lasciarci perire per risparmiare la vita di quest'uomo e non accusarci del sangue innocente; poiché tu, Signore, hai fatto come ti è piaciuto». Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò. Allora quegli uomini furono presi da un grande timore del Signore; offrirono un sacrificio al Signore e fecero dei voti." (Giona 1:4-17)Quando si scatena la tempesta Giona sa perfettamente perché. Non è la prima tempesta che vediamo nelle Scritture; anzi, la Bibbia ne è piena. Il profeta Geremia ne aveva annunciata una:“Ecco, la tempesta del Signore! Il furore scoppia, la tempesta imperversa, scroscia sul capo degli empi. L'ira del Signore non si placherà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete appieno.” (Geremia 23:19-20)I marinai sono esperti di quel tratto di mare, e subito capiscono che non si tratta di una tempesta “normale”; nessuna nuvola, nessun vento, nessun temporale l'ha preceduta ed annunciata; è scoppiata così, all'improvviso.E' per questo che, invece di remare, di lascare la randa, o di fare altro per governare la nave, si mettono tutti a pregare.Si, ma quale dio pregare? Provenendo probabilmente da più parti del medio oriente ognuno ne aveva uno o più: quale era quello che si era adirato, e perché? “ È il dio del mare che è stato offeso? O il dio dei marinai? O il dio dei venti? Era il tuo dio o il mio?” Alla fine, tanto vale pregarli tutti!Ma una cosa la fanno per governare la nave: gettano il carico in mare: era una mossa disperata, perché in pratica stavano gettando in mare il motivo per cui sarebbero stati pagati una volta a Tarsis. Ma dovevano alleggerire la nave, innalzare la linea di galleggiamento per farla stare un po' più in alto nell'acqua, in modo da avere meno possibilità che le onde la sommergessero.E Giona dove è? Dov'è il profeta che sente la voce di Dio? Quello che sa esattamente qual è il Dio da pregare? Dove si trova? Cosa sta facendo? Semplicemente, dorme beato! Agli occhi del capitano che Giona non ci provi nemmeno. è un atto di assoluto egoismo e di totale disprezzo per tutti gli altri sulla nave Avrebbe dovuto essere sul ponte a pregare assieme a tutti gli altri... pregare il suo dio, non dormire beato!Guardate questi due versetti:“La parola del SIGNORE fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».” ( Giona 1:2)“Il capitano gli si avvicinò e gli disse: «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo». (Giona 1:6)In cosa si somigliano? Nella frase “ALZATI!” Capiamo che Giona è uno di quelli che preferisce NON fare... evitare, lasciare ad altri... Paolo parla di quelli come lui in Romani:“Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci?” (Romani 10:14)Giona avrebbe potuto salire sul ponte, dire a tutti :”Un attimo, è inutile che preghiate a questi dei inesistenti: ora pregherò io il vero Dio, colui che può placare la tempesta!” Che testimonianza sarebbe stata? Quanti si sarebbero convertiti? Quanti avrebbero rinunciato ai falsi dei? Perché è vero, offrono un sacrificio a Dio... ma quale Dio? Un Dio che non conoscono, perché Giona, ancora una volta, fugge.Due applicazioni per noi. La prima.Quando vediamo altri nel pericolo che invocano altri dei, preghiamo assieme a loro, indicandogli il vero Dio, oppure dormiamo? Attenzione, perché nei momenti di pericolo, noi abbiamo sì Dio... ma spesso anche noi abbiamo una serie infinita di altri piccoli dei accessori... Il danaro, la fama, il sesso, l'amico potente... tutte cose che pensiamo possano “aiutare”, se non sostituire il vero Dio.Come credenti siamo tenuti a salire sul ponte dove tutti ci vedono, e ci guardano, e a dare testimonianza di quale Dio sia in controllo di tutto.La seconda. Ve la spiego con il versetto di Romani che viene prima di quello che abbiamo letto:“...perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato...” (Romani 10:9)Se abbiamo confessato con la bocca, e creduto col cuore, allora abbiamo libero accesso all'aiuto del Padre; si chiama: preghiera. Paolo afferma:“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.” (Filippesi 4:6)Ed ecco, Giona affronta una situazione che ha bisogno di preghiera. Giona si alza e va sul ponte... Ma mentre gli altri pregano...lui no. Non c'è traccia di Giona che parla a Dio.Non cambia nulla quando non parliamo con Dio. Giona tace. La tempesta continua. Viene quindi attuata una nuova strategia. Opinabile. Tirare a sorte. Ma Dio la usa per puntare il dito su GionaE inizia l'interrogatorio dei marinai per capire perché Dio ce l'ha con Giona: “Che tipo di lavoro fai? Da dove vieni? Qual è il tuo Paese? Di quale popolo sei?". Io me l'immagino come se a Giona piovessero addosso tutte le domande assieme, urlate nella tempesta. E Giona risponde a fatica:“Sono un ebreo. Sono nato nella famiglia dell'alleanza di Dio e godo della speranza di essere adottato come figlio di Dio. Ho la legge, il culto del tempio e promesse che non sono state date a nessun'altra nazione. La mia terra è Israele, la terra promessa da Dio come suo luogo. Adoro l'Eterno, il Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terra.”I marinai erano contenti di prendere i soldi di Giona che stava scappando dal suo Dio... Ma adesso capiscono che Giona stava fuggendo da qualcosa di veramente importante, e anche se non conoscono quel suo Dio, lo temono, e lo incolpano: “Perché hai fatto questo?” gli dicono.E' la stessa frase con cui Dio si rivolge ad Eva: (letteralmente la stessa nell'originale in ebraico):“Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato»” (Genesi 3:13 CEI)Eva credeva forse che Dio non avrebbe vista? Giona credeva forse che Dio non lo avrebbe seguito? Assurdo! Irrealizzabile! Ma anche noi, talvolta... spesso... facciamo lo stesso!Se vi è di conforto (per me lo è) sappiate che siamo in buona compagnia... il grande re Davide è un nostro sodale:“Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.” (Salmo 32:5)Basterebbe che Giona si pentisse, ammettesse la colpa, pregasse chiedesse perdono, e tornasse al Signore... ma non lo fa... Nel capitolo 4 leggeremo queste parole: "O SIGNORE, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato.".(Giona 4:2)Giona aveva capito il piano di Dio; salvare Ninive... e non gli piaceva! trovava troppo inquietante il pensiero della misericordia inattesa di Dio verso i Niniviti; non la voleva, non la accettava. quindi fugge, quindi rimane in silenzio.E Giona, da credente, da figlio di Dio ribellandosi tacendo, diventa “altro”.“I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave. Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente.” (Giona 1:5)."«Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia».". (Giona 1:12)“Poi presero Giona, lo gettarono in mare e la furia del mare si calmò.” (Giona 1:15).I marinai avevano gettato la merce che ormai era zavorra per alleggerire la nave; Giona in questo momento non è più un figlio di Dio... è “zavorra”, un peso inutile, un peso di cui ci si può disfare...Mi chiedo quante volte sono stato solo zavorra perché non ho parlato con Dio, perché non ho parlato di Dio e perché ho disobbedito a Dio, e perché mi sono ostinato a non ammettere il mio errore.Credere in Cristo, si va bene, ma seduto al posto di pilotaggio, vivendo a modo mio, facendo le mie scelte, seguendo i miei desideri e non cercando il Signore in queste decisioni. Sono un cittadino del cielo. Ma mi affido al mio denaro, alla mia carriera, al mio status, al mio lavoro, alla mia conoscenza, alla mia abilità e alla mia attenzione molto mondana. Non ho parlato con Dio di tutto questo.Se faccio così, posso diventare “zavorra”. Zavorra che appesantisce la nave mia e degli altri, piuttosto che salvarla dalle onde.E questo spesso succede perché non accettiamo che la misericordia imprevista di Dio è anche per noi, quando capisco di aver smesso di parlare con Dio e di affidarmi a lui.E sarebbe bastato un “Perdonami! Ho sbagliato, avevi ragione tu, ritorno ad ascoltare e a parlare con te” e non sarei più stato zavorra.Qual è la nostra identità? Non è quella di essere un peso; anche quando attraversiamo momenti di ribellione, di interrogativi irrisolti, di dubbio.Forse è una crisi di fede. Forse siamo sopraffatti dagli eventi. Forse ci sentiamo come se le nostre parole rimbalzassero sul soffitto, e Dio ci avesse dimenticato.E non riusciamo ad accettare che la misericordia inaspettata di Dio sia anche per noi, nei dubbi, nella ribellione, nel fuggire lontano...Se, anzi, quando ci troviamo lì, continuiamo a parlare con Dio. Forse non sappiamo nemmeno cosa dobbiamo dire. Anche lì Dio, nella sua misericordia, ha coperto quella situazione.“Nello stesso modo, anche lo Spirito Santo ci aiuta giorno per giorno nei nostri problemi e nelle nostre preghiere. Perché, in realtà, noi non sappiamo neppure per che cosa pregare, né pregare nel modo giusto, ma lo Spirito Santo prega per noi con tale sentimento, che non si può esprimere a parole.” (Romani 8:26 PV)“Dio, eccomi... vorrei parlare... ma non ho le parole.” Lo Spirito di Dio dentro di noi dice: "Stai tranquillo, ci penso io".Questa è la misericordia inattesa di Dio. Questa è l'identità di essere figli... amati, ricercati, compresi, aiutati, perdonati.Giona non riuscì ad accettarla... ma noi non siamo Giona... e non vogliamo essere zavorra.E non dobbiamo fare nulla di più che parlare al nostro Dio.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
L'ospite di questa puntata è Chiara Alzati, Coach, Corporate Public Speaking Trainer, campionessa di public speaking 2020 e fondatrice della società "Chiara Alzati".Alzati è anche autrice del libro “Parlare chiaro in azienda. Manuale pratico di Public Speaking per CEO, Direttori Formazione e HR Manager”, che presenta a Tra le righe con consigli e casi pratici utili a tutti i livelli professionali.
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. Troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama, imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro è mostrare che Dio ha misericordia di tutti... anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti. Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio, Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria: Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria. Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C., un po' dopo il tempo di Giona. È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona! Nimrod era un potente cacciatore e guerriero. La città di Ninive rifletteva il suo carattere. Parlando di Ninive, Naum dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.” (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone! Un esercito potente e crudele era la loro arma. Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo nella sua città natale, Gat-Efer, ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis. Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea. Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci. Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna, è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile... e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a Iafo (l'attuale Giaffa) aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale; egli sta quasi letteralmente andando il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando: “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed Egitto, Geremia fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive; trova questa misericordia inattesa troppo inquietante e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità, o lottano con l'identità di genere, o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni, i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori, o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato, che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto, potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio, che si scagliano contro il cristianesimo e fanno del tutto per opprimere chi crede Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato" più il prefisso ἀπο apo, "via". Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo. Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso. Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata? C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare? E se non vado è perché non credo che Dio possa portare alla trasformazione e al pentimento? Oppure sono effettivamente turbato dal fatto che sia possibile una misericordia così inattesa e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio ci costringe a fermarci e a riflettere. Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa, una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta una barca per Tarsis ogni giorno. Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo. Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare. Giona sa che non può scappare da Dio; e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive, allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità. L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento è una grazia che Giona trova inquietante. E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti, è: "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. 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En el episodio de hoy platicamos con Andrea Alzati sobre su arte y nos lee un par de sus poemas. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/librostransporte/message
Ascoltiamo la Parola della XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C col nostro DonP e preghiamo insieme!Se consideri le colpe, o Signore,Signore, chi ti può resistere?Con te è il perdono, Dio d'Israele. (Cf. Sal 129,3-4)Tornato Naamàn dall'uomo di Dio, confessò il Signore.Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.Se perseveriamo, con lui anche regneremo.In ogni cosa rendete grazie:questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. (1Ts 5,18)Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero.I leoni sono miseri e affamati;a chi cerca il Signore non manca alcun bene. (Sal 33,11)Quando il Signore si sarà manifestato,noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)Non ne sono stati purificati dieci?E gli altri nove dove sono?Alzati e va'; la tua fede ti ha salvato! (Lc 17,17.19)
La percentuale di quelli che dicono “grazie” (Luca 17:12-19) Oggi si tende a prendere tutto per scontato, anzi, a pretendere! Dire ‘grazie' e ‘per favore' i genitori lo insegnano ancora ai figli e ne danno l'esempio? Amarezza, invidia, pretese, gelosia, sopraffazione e cose del genere innescano una spirale discendente che non porta a nulla di buono, sia a livello personale che sociale. La stupefacente grazia di Dio in Cristo (sempre da riscoprire per la generosità che la caratterizza) ci insegna a vedere le cose da una diversa prospettiva, cambia il nostro atteggiamento, ci porta a essere riconoscenti verso di Lui e gli altri anche nelle piccole cose e ci rafforza per “fare differenza” in questo mondo. Lo vediamo nella parabola di Gesù che troviamo in Luca 17:11-19, dove solo uno su dieci lebbrosi guariti era tornato a ringraziarlo. Vi è una “lebbra” non fisica della quale noi potremmo essere afflitti. In che modo Gesù potrebbe guarircene tanto che Egli dica anche a noi: “Alzati e va la tua fede ti ha guarito”?
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla.Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei.Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre.Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.Parola del Signore
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù risuscita il figlio di una vedova di Nàin. Stavolta, nell'episodio, così com'è raccontato, manca un'esplicita richiesta rivolta a Gesù per compiere il miracolo. Egli stesso prende l'iniziativa, sicuro dei risultati. Gesù sa guardare ai cuori delle persone e la sua compassione si muove quando riconosce cuori retti e puliti, anche se in difficoltà. Egli è venuto a guarire, a dare conforto e portare la salvezza per tutti gli uomini. I miracoli sono segni della potenza divina ma hanno sempre alla base dei sentimenti di compassione umani. E' il Divino fatto uomo, che agisce come uomo, ha gli stessi sentimenti degli uomini e prova dolore e compassione. Anche stavolta possiamo trarre un insegnamento chiaro per noi, che viviamo tempi dove si preconfezionano figure d'uomini stereotipate. La nostra vera umanità, di uomini e donne, si esprime anche nell'essere partecipi dei dolori altrui, nel cercare le strade migliori per alleviarli: ecco perché diciamo che la sequela di Cristo non solo ci prepara un posto per la Vita Eterna ma migliora proprio il nostro essere uomini.
Se il tuo telefono suona non rispondere pronto, hallo, chi parla?, ma a voce alta grida SVEGLIATI E CAMMINA.Le sorprese non finiscono qua.
Il Messaggio di Oggi: “LA FEDE TOGLIE LA PAURA - ALZATI, VA A SAREPTA”• 1 Re 17: 9• Luca 4: 25• 1 Re 17: 13-14• Matteo 6: 33• 1 Re 17: 4• 1 Re 17: 6• Filippesi 4: 19• Proverbi 3: 9• Proverbi 3: 5• Esodo 22: 29• Proverbi 11: 25• Proverbi 11: 24 (25-26)• 1 Timoteo 6: 6• Filippesi 4: 12• Matteo 6: 24• Luca 16: 13-14--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio