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In questa prima puntata dedicata alla casa parliamo di riqualificazione degli edifici. Quella energetica, che può far bene anche alle nostre tasche, e quella degli ambienti. Un tema di discussione in Italia, ma anche nella UE.Gli ospiti di oggi:Ermete Realacci - presidente di Fondazione SymbolaGian Piero Carezzano - Direttore generale di Abitare Società Cooperativa di abitanti a proprietà in divisaLorenzo Tavazzi - Senior Partner e Responsabile della Community Smart Building di TEHA GroupLuca Verdi - direttore del Laboratorio analisi aria e radioprotezione della Provincia autonoma di BolzanoCecilia Hugony - amministratrice delegata di TeicosSi può fare - Storie dal socialeUn posto per tuttiIl bar Blum è all'ultimo piano della Universal, qui tra artisti di passaggio e impiegati, lavorano persone con e senza disabilità. Un progetto che rende questo posto un luogo dove è bello stare.
"Intel non è giunta in Italia, ne prendiamo atto. Per altro, se leggete, Intel ha dei problemi, è l'unica azienda internazionale di semiconduttori che ha problemi" e "le cui azioni hanno perso valore in Borsa". Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al Phygital Sustainability Expo. "Nel frattempo sono giunti investimenti pari già a oltre 8 miliardi di euro sulla microelettronica. Silicon box, St microelectronics, un'altra impresa francese, un'altra impresa tedesca ieri. In totole abbiamo già superato 8 miliardi di euro di investimenti e a fine anno arriveremo a 10 miliardi". L'Intel lo scorso anno aveva fatto sapere che avrebbe messo a terra investimenti sulla catena dei semiconduttori pari a 80 miliardi di euro. Del totale, oltre 33 miliardi saranno dedicati alla costruzione di nuovi impianti nel territorio europeo. Per l'Italia sembrava concreta l'ipotesi di ospitare il primo impianto continentale di back-end per la fabbricazione di chip, per cui l'investimento previsto ruotava intorno ai 4,5 miliardi e che avrebbe generato 1.500 nuovi posti di lavoro e altri 3500 nell'indotto, probabilmente nel nord Italia. Intanto, come scrive oggi Biagio Simonetta sul Sole, Pat Gelsinger, ceo di Intel, ha un compito assolutamente difficile: convincere il mercato che il futuro della sua società non sia stato compromesso da alcune scelte di dubbio valore e dal boom dei competitor come Nvidia. E ci ha provato anche ieri, durante Computex, la fiera tecnologica in corso a Tapei (Taiwan), dove i più importanti produttori di chip al mondo si stanno sfidando a colpi di innovazione. Gelsinger sa che da inizio anno Intel ha perso il 40% del suo valore a Wall Street. Un dato significativo, soprattutto se inserito in un contesto - quello delle società dei semiconduttori - di grande crescita. Nello stesso lasso di tempo, il titolo di Nvidia ha guadagnato il 132%; quello di Arm il 65%; quello di Qualcomm il 40%; quello di AMD il 10%; quello di TSMC il 58%. Intel, che dell'industria dei semiconduttori è una delle società più importanti e longeve, non solo non segue la scia dei competitor, ma addirittura crolla. Dal palco del Computex, Gelsinger ha risposto al ceo di Nvidia: «A differenza di quanto Jensen vorrebbe far credere, la legge di Moore è viva e vegeta» sottolineando che Intel avrà un ruolo importante nella proliferazione dell AI in quanto principale fornitore di chip per PC.«Penso che sia come Internet 25 anni fa, è così grande. Lo vediamo come il carburante che spinge l industria dei semiconduttori a raggiungere 1.000 miliardi di dollari entro la fine del decennio». Intel ha presentato i suoi nuovi processori, e al pari dei rivali, da AMD a Qualcomm, ha fornito dei benchmark che hanno dimostrato che il suo nuovo silicio è significativamente migliore rispetto alle opzioni esistenti. Il problema più immediato, però, è arrivato dal mercato, dove la risposta è stata tutt'altro che calorosa. Le azioni di Intel hanno galleggiato attorno allo stesso valore di chiusura di lunedì. E questo nonostante i nuovi prodotti e le parole del ceo che sono sembrate un guanto di sfida a Nvidia. Intel ha guidato l industria dei computer per decenni, ma negli ultimi due anni i suoi ricavi sono diminuiti a causa del ritardo rispetto ai rivali sui processori per l AI. Una storia che ricorda un po la scelta (una quindicina d'anni fa) fatta per i chip dedicati al mobile. In quell'occasione Intel si fece soffiare il mercato da Qualcomm. Adesso è stata Nvidia a correre più veloce.Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore.Vino, l'Italia è il secondo operatore mondialeL'Italia è il secondo operatore mondiale per il vino (+188%) e quinto per gli spirits (+300%). Un trend dell'export registrato in due decadi sulla base di elaborazioni dell'Osservatorio Federvini, in collaborazione con Nomisma e TradeLab. È quanto emerge dall'Assemblea Generale Federvini, Federazione italiana dei produttori, esportatori e importatori di vini, acquaviti, liquori, sciroppi, aceti e affini, svoltasi oggi a Roma alla presenza di istituzioni e produttori italiani. Un comparto che vale - ricorda la Federazione - 21,5 miliardi di euro di fatturato, conta 2.600 imprese e 30.000 occupati, e rappresenta il 21% dell'export del food & beverage italiano.Ne parliamo con Piero Mastroberardino, Vice presidente Federvini.Rinnovabili in crescita, Stato e Regioni litiganoOggi è la Giornata mondiale dell'ambiente, istituita nel 1972 dalle Nazioni Unite in occasione della Conferenza di Stoccolma sull'ambiente umano, con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sulle problematiche ambientali e di promuovere azioni a favore della protezione dell'ambiente. In Italia le rinnovabili hanno raggiunto numeri record: ad aprile 2024 hanno coperto il fabbisogno di elettricità con una quota del 51,2% (contro il 36% del 2023). Intanto continuano i contrasti tra lo Stato e le Regioni stretti tra la burocrazia e il rischio speculazioni.Ne parliamo con Ermete Realacci, presidente Symbola-Fondazione per le qualità italiane.Assolombarda, Spada, 'nucleare è una battaglia che dovremmo fare tutti'Il nucleare "è una battaglia che dovremmo fare tutti. Dovrebbe esserci un grande patto tra il mondo della politica, le istituzioni, i media, tutti gli enti. Se veramente ci teniamo a avere imprese più competitive dobbiamo cercare di rendere la loro vita più semplice nei prossimi anni". Lo ha detto il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, nelle scorse settimane. "Siamo per ritornare a investire sul nucleare. Noi in Italia siamo ancora fermi al referendum", ha continuato. In Italia "si fanno battaglie ideologiche, ma ci si dimentica che sopra le nostre teste ci sono 130 centrali nucleari, dal Piemonte al Friuli. Ci vuole più pragmatismo e fiducia nell'innovazione", ha aggiunto Spada ricordando che "non bisogna abbandonare il gas, ma cercare di renderlo sempre più pulito. E puntare sul nucleare". Spada ha ricordato che "oggi in Spagna il costo dell'energia è di 13,67 euro per megawattora, mentre in Italia 86,6 euro". Sul tema è tornato oggi anche il neo presidente di Confindustria Emanuele Orsini, partecipando a un evento de Il Giornale: "L'Industria 5.0 deve essere messa a terra velocemente, per dar la possibilità da luglio di avere i consulenti che possono aiutare le imprese a farlo. La seconda cosa è cominciare alla sperimentazione del nucleare in Italia". Lo ha detto stamni a Verona il presidente di Confindustria. "Oggi - ha proseguito Orsini - si fa lo studio in Italia e le sperimentazioni in Francia. Dobbiamo mettere in condizioni l'Isi di potere dare sostegno alle nostre imprese di far sperimentazione. Quindi mettere a terra subito la parte nucleare perché saremo pronti nel 2031". Il presidente di Confidustria ha poi aggiuntoi come "sappiamo quanto la politica antindustriale sia stata al centro della Commissione uscente, per noi la Commissione entrante e il nuovo Parlamento europeo dovranno mettere al centro l'industria e le imprese, perché altrimenti non rimettiamo al centro la produttività e i consumi". "L'Europa - ha ricordato Orsini - rappresenta il 15% del Pil mondiale, e vale il 7% dell'inquinamento. Io dico attenzione: la decarbonizzazione complessiva vale 1.100 miliardi, noi dobbiamo prenderci i tempi giusti per poterla fare. Il rischio di competitività con i Paesi che non fanno i compiti a casa diventa altissimo e su questo per noi è fondamentale".Ne parliamo con Alessandro Spada, presidente di Assolombarda.
Il report “Sostenibilità è qualità” di Fondazione Symbola e Ipsos è stato presentato da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola; Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, Presidente Federdoc; Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Equalitas; Ilaria Ugenti, Service Line Leader Corporate Reputation Ipsos.
Francesco Morace e Marzia Tomasin sono gli autori di “L'Alfabeto della sostenibilità. 26 modi per essere sostenibili” pubblicato da Egea Editore. Francesco Morace è sociologo, fondatore di Future Concept Lab, consulente di aziende e istituzioni italiane e internazionali. Marzia Tomasin è fondatrice di Utopia impresa, giornalista e narratrice d'impresa. Il libro raccoglie e racconta 26 aziende italiane e non, una per ogni lettera dell'alfabeto, che hanno scelto di percorrere la strada della sostenibilità, impegnandosi attivamente in quelle tre dimensioni - ambientale, economica e sociale, che ne esprimono l'essenza. La prefazione del libro è di Enrico Giovannini, la postfazione di Ermete Realacci. www.periscritto.itwww.utopiaimpresa.it
Gianni Silvestrini, Kyoto Club ; Ermete Realacci, Fond. Symbola ; Gian Luca Pellegrini, Quattroruote .
Le sindache neo-elette / Ascoltatori: smart working e ritorno in presenza / GIAN LUCA DEMARCO, chef, corrispondente da Vilnius, in Lituania: la Lettonia torna in lockdown / ERMETE REALACCI, Presidente di Fondazione Symbola: il rapporto GreenItaly 2021 ...
Cambiamento climatico, elettrificazione e dintorni con Ermete Realacci, Pres. Fondazione Symbola
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6647NON ESISTE NESSUNA EMERGENZA CLIMATICA di Rino CammilleriIl professor Franco Battaglia, noto al pubblico conservatore per la sua lotta, ahimè senza speranza (minuscolo: senza, non contro), sulla bufala planetaria del XXI secolo (i greti: «salviamo il pianeta!»), insegna chimica fisica all'università di Modena. Dunque, sa di cosa parla. Ha di recente capeggiato un appello al Capo dello Stato, in cui un centinaio di esperti (tra cui Zichichi) chiedono a quest'ultimo di non sprecare il denaro dei contribuenti inseguendo chimere.La battaglia di Battaglia contro i mulini a vento (sia letterali che letterari) è di vecchia data. Nel suo ultimo libro scrive: «Venerdì 3 novembre 2006 fui invitato a dibattere, assieme al Ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel programma Ottoemezzo trasmesso su La7 e condotto da Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni». In tal sede sperimentò quanto Upton Sinclair, scrittore americano premio Pulitzer, ebbe a suo tempo a dire: «È difficile far capire qualcosa ad una persona quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla» (thanks a Socci). Il libro cui accennavamo è questo: L'illusione dell'energia dal sole (ed. 21° Secolo, pp. 208, €. 15), riedito in forma aggiornata e accresciuta. Negli anni scorsi il Nostro era molto presente nei talk, tanto da finire bersaglio dei comizi di Beppe Grillo quando questi era ancora «verde» e no-tutto. Accusato di essere pagato dalle multinazionali, il Nostro replicò: «Magari!». Ma qualcuno prese il discorso di Grillo molto sul serio e il bersaglio si spostò sull'auto del Nostro, che finì preda di sassate. La cosa, a sua volta, finì in tribunale, che ci mise una decina d'anni a dare ragione a Battaglia e a risarcirlo.Ora, una volta che il Grande Reset ha deciso che dobbiamo diventare tutti verdi (alcuni di bile) per salvare la Pachamama e l'orso polare, Battaglia è praticamente scomparso dagli orizzonti televisivi: chi lo vuole lo trova, sempre più di rado, come editorialista de Il Giornale e del blog Zuppa di Porro (dove anche il sottoscritto talvolta compare). Ma lo spirito battagliero (nei due sensi), grazie al cielo, è sempre lo stesso: «Il protocollo di Kyoto, ai fini della riduzione della concentrazione di CO2 in atmosfera, equivale a pretendere di far dimagrire una persona obesa negandole la bustina di zucchero nel caffè del mattino». Infatti, «dopo trilioni di dollari spesi», l'unico risultato è «che le nostre bollette elettriche di oggi sono il triplo di quelle del 2007». Andiamo coi numeri e veniamo all'argomento del libro: «Al fabbisogno mondiale d'energia il Sole contribuiva per il 6% nel 1965, per il 7% nel 1990 e quasi il 10% nel 2019. Questi 3 o 4 punti percentuali in più hanno per caso contribuito ad una qualche riduzione delle emissioni di gas-serra rispetto ai livelli del 1990, come da obiettivo di tutti i protocolli»? Per quanto riguarda noi, «il 13% dell'energia elettrica disponibile sulla rete elettrica italiana proviene dalle centrali nucleari francesi, svizzere e slovene».Per quanto riguarda, poi, i posti di lavoro «verdi» promessi dai piani mondiali post-pandemia è bene ricordare che comportano la perdita di quelli legati al petrolio. Bisognerà supportare e riqualificare lavoratori e interi settori, pena sommosse. Indovinate chi pagherà supporti e riqualificazioni. Sì, si dirà: ma vuoi mettere le c.d. fonti rinnovabili? Bella speranza (minuscolo), ma si sta «dimenticando, ad esempio, che la frazione dominante delle rinnovabili è costituita dalla fonte idroelettrica». E allora che si fa? «Per soddisfare col fotovoltaico il 10% dei consumi elettrici italiani dovremmo impegnare € 240 miliardi. Basterebbe impegnare meno di € 10 miliardi in 4 reattori nucleari e ottenere lo stesso risultato». Seh, vaglielo a dire ai no-nukes, che, sebbene siano sempre meno nel mondo, sono «pervicaci e resistenti in Italia». E in Germania, aggiungo io. Guarda caso, i soli due sconfitti europei dell'ultima guerra. La scelta no-nukes era supportata dalla promessa che i costi del fotovoltaico si sarebbero ridotti a furia di studiarci sopra. Invece, in 15 anni «si sono ridotti appena di un fattore 2». Quelli che costano meno, oggi, ce li ha tutti la Cina. E sappiamo perché.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Rino Cammilleri, nell'articolo seguente dal titolo "La battaglia di Battaglia sull'ideologia climatica" racconta che Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica all'università di Modena, torna alla carica con un libro dal titolo eloquentissimo: Non esiste alcuna emergenza climatica.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 03-07-2021:Inesausto guerriero, malgrado le molte sconfitte sul campo (mediatico, come si vedrà), il prof. Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica all'università di Modena, torna alla carica con un libro dal titolo eloquentissimo: Non esiste alcuna emergenza climatica. Perché la pretesa di governare il clima della terra è un'illusione (ed. 21° Secolo, pp. 80, €. 10). Basato non su «modelli» o «teorie» o «proiezioni», ma sui semplici fatti e perciò zeppo di grafici e tabelle, per le obiezioni scientifiche rimandiamo al testo scritto il linguaggio piano e quasi televisivo.Qui ci limiteremo a riportare qualche passo riguardante, sì, il clima, ma quello ideologico in cui tutto il dibattito (si fa per dire: la solfa gretina è unidirezionale) è immerso. Nel 2001 l'autore era coordinatore del comitato scientifico dell'Anpa (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente), all'uopo chiamato dal ministro apposito, Altero Matteoli. Lui e il ministro erano seduti al Maurizio Costanzo Show per parlare dell'allora progettato Protocollo di Kyoto. C'era anche Ermete Realacci, fondatore di Legambiente. Battaglia disse, tra le altre cose, che il Protocollo avrebbe vincolato i Paesi entusiasti, però responsabili del 55% delle emissioni, mentre gli emissori del restante 45% avrebbero potuto far quel che pareva loro, anche aumentarle. Con ciò vanificando il Protocollo-salasso per il contribuente.Realacci obiettò che, in ogni caso, il Protocollo era pur sempre un primo passo. Ecco un classico modo di controbattere le cifre con l'aria fritta. Battaglia chiosa: «Innanzitutto non si capisce quali sarebbero gli altri passi e, poi, anche montare su uno sgabello è un primo passo per raggiungere la Luna».Si consoli, Battaglia: anch'io, al Maurizio Costanzo Show, mi ritrovai seduto accanto al Realacci (presenza fissa, lui, io mai più). Auspicavo, tra le altre cose, un incremento di parcheggi in città, e lui obiettò, seccato, che ciò avrebbe incoraggiato all'uso dell'auto. Vabbè, mezzo pubblico sia, anche se una città come Milano (capitale economica) diventa ostaggio degli scioperi, i quali vengono orditi sempre di venerdì (quando fanno più danno) e pure in tempi di pandemia (con effetto-sardina, ecchissenefrega dei picchi di contagio). Ma come finì lo scontro, anzi Battaglia? Finì che il ministro si alterò (involontario calembour) col suo consulente che gli sciupava i rapporti con gli ambientalisti, definiti dall'incauto «i peggiori nemici dell'ambiente», cosa che alterò pure il conduttore.Morale, l'Italia firmò il Protocollo e Battaglia perse il posto. E pazienza se il Protocollo si proponeva di raggiungere i propri obiettivi entro il 2012, col risultato che nel 2012 le emissioni «furono di oltre il 50% in più di quelle del 1990!». Nello stesso periodo, infatti, moltissime produzioni erano state delocalizzate dove il lavoro costava meno, perciò andate ad emettere colà. «Principali emettitori sono oggi Cina, Stati Uniti e India. Se le emissioni degli Stati Uniti sono rimaste essenzialmente ferme ai livelli del 1990 (per la precisione sono aumentate del 3%), quelle di Cina e India sono aumentate, rispettivamente, del 320% e del 350%!».Nel libro Battaglia riporta solo due delle «molte petizioni che centinaia di scienziati hanno sottoscritto per avvertire i responsabili politici che non v'è alcuna emergenza climatica». Una è italiana, promossa da alcuni scienziati del clima, geologi, geofisici, climatologi. Ebbene, nel 2018 l'antica e gloriosa Accademia dei Lincei organizzò una Conferenza sul tema del clima e alcuni firmatari della petizione chiesero di poter intervenire, cosa che fu accettata dal comitato scientifico della suddetta Conferenza. Ma la cosa dispiacque a un membro dell'Accademia, uno «scienziato», cela va sans dire. Diamo la parola a Battaglia: «Costui informò alcuni organi di stampa complici dell'imbroglio emergenza-climatica, i quali si spesero scrivendo articoli denigratori nei confronti dell'Accademia. La quale decise di cancellare la Conferenza». Et voilà.
Nel giro di pochi anni è passata dalle formulazioni teoriche all'applicazione pratica in molti settori. Perché è in grado di ridurre il consumo di materiali, l'emissione di gas serra e può dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. E anche perché in alcuni casi dà vantaggi economici. Stiamo parlando dell'economia circolare, questo nuovo modello, così centrale nel processo di transizione ecologica in cui la nostra società si sta immergendo. Quali sono le sue caratteristiche, come si sta muovendo questo nuovo settore? Ne parliamo con lo storico ambientalista Ermete Realacci, presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente. E con Emanuele Bompan, autore del volume “Che cos'è l'economia circolare”, edizioni Ambiente. Conduce Stefano Minnucci.
Nel giro di pochi anni è passata dalle formulazioni teoriche all'applicazione pratica in molti settori. Perché è in grado di ridurre il consumo di materiali, l'emissione di gas serra e può dare un importante contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. E anche perché in alcuni casi dà vantaggi economici. Stiamo parlando dell'economia circolare, questo nuovo modello, così centrale nel processo di transizione ecologica in cui la nostra società si sta immergendo. Quali sono le sue caratteristiche, come si sta muovendo questo nuovo settore? Ne parliamo con lo storico ambientalista Ermete Realacci, presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente. E con Emanuele Bompan, autore del volume “Che cos'è l'economia circolare”, edizioni Ambiente. Conduce Stefano Minnucci.
Roberto Cingolani, Ministro Transizione ecologica ; Ermete Realacci, Fondazione Symbola ; Carlo Stagnaro, Ist. Bruno Leoni .
La fondazione Symbola, presieduta da Ermete Realacci, ha recentemente presentato il proprio rapporto annuale per presentare i punti di forza del nostro Paese: è l'Italia in 10 selfie, il dossier realizzato in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Transizione Ecologica.Voce: Lorenzo Angeloni, Direttore Generale della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese
La fondazione Symbola, presieduta da Ermete Realacci, ha recentemente presentato il proprio rapporto annuale per presentare i punti di forza del nostro Paese: è l’Italia in 10 selfie, il dossier realizzato in collaborazione con Unioncamere ed Assocamerestero, con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Transizione Ecologica.
Sapete che l'Enel è la prima azienda del mondo per uso delle fonti rinnovabili? E che l'Italia è prima in Europa per il riciclaggio dei rifiuti industriali e urbani? Il Paese è pronto per la transizione ecologica. La politica molto meno. Anche il Pd. L'intervista di Giuliano Giubilei ad Ermete Realacci, figura storica dell'ambientalismo italiano e presidente di Symbola.
Enzo Fortunato"Festival della TV e dei nuovi media"https://festivaldellatv.it/Festival della TV 6 settembre, ore 14:30 - DoglianiMedia For Future - D3Dal manifesto di Assisi alle politiche messe in atto da aziende private ed istituzioni per prendersi cura del nostro pianeta a come i mezzi di informazione possono contribuire ad una maggiore consapevolezza sui temi ambientali.Antonio Cianciullo, Padre Enzo Fortunato, Maura Latini, Luca Mercalli, Giovanni Parapini, Ermete Realacci con Vanessa Ricciardi.Frate francescano, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, giornalista, scrittore, tra i promotori del Manifesto di Assisi.Enzo Fortunato è giornalista, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e del mensile San Francesco. Padre spirituale dei giovani postulanti dal 1995 al 2004, è oggi frate minore conventuale di Assisi.È stato professore presso la Pontificia Università Antonianum, l'Istituto Teologico di Assisi e la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura. Ha ideato la collana Orientamenti formativi francescani edita dal Messaggero.Ha collaborato con L'Osservatore Romano e scrive per Avvenire, Corriere della Sera e Huffington Post.Nel marzo 2012 con il volume Siate amabili (Messaggero), prefazione del Cardinale Gianfranco Ravasi, riceve il premio internazionale di giornalismo “Biagio Agnes”. Ha pubblicato Vado da Francesco (Mondadori), Francesco il ribelle (Mondadori), Il Natale di Francesco (San Paolo) e, con Piero Damosso, Francesco e il Sultano. 800 anni da un incredibile incontro (San Paolo).Per la società civile ha animato insieme a Beppe Giulietti e all'Ordine dei Giornalisti il dibattito sul giornalismo contemporaneo. Ha curato e redatto il volume La carta di Assisi. Le parole non sono pietre (San Paolo), manifesto del giornalismo etico. Ideatore con Ermete Realacci, di Symbola, del Manifesto di Assisi. Un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica.Tiene seminari e conferenze in Italia e all'estero su francescanesimo e comunicazione.Delicate e significative le sue missioni per progetti umanitari e di solidarietà nella ricerca della pace e del bene comune in: Brasile, Cina, Colombia, Cuba, Egitto, Giordania, India, Iraq, Kenya, Messico, Norvegia, ONU, Palestina, Perù, Russia, Stati Uniti America, Sri Lanka, Tibet e Giappone.Come promotore di Franciscus, primo font digitale della Chiesa creato ad hoc, si guadagna il plauso delle maggiori testate nazionali e internazionali.È volto di Rai1 con la rubrica Tg1 Dialogo e voce di Rai Radio1 con In viaggio con Francesco."La carta di Assisi"Le parole non sono pietreSan Paolo Edizioni«Abbattiamo i muri dell'ignoranza», è questo l'appello lanciato dai giornalisti che nel 2017 si sono incontrati ad Assisi per la due giorni d'incontri e dibattiti sulle barriere mediatiche, le periferie dimenticate e la lotta alle mafie, ancora oggi pronte a mettere un bavaglio ai giornalisti scomodi. Più di 200 tra scrittori, teologi, religiosi, associazioni, giornalisti e cittadini a confronto hanno sottoscritto la Carta di Assisi: un decalogo sulle buone pratiche della comunicazione per contrastare la violenza verbale e scritta, soprattutto sui social network. Un manifesto nato in collaborazione tra Articolo 21 e la rivista San Francesco.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Decreto clima verso il via libera: luci e ombre. Intervista a Ermete Realacci
Decreto clima verso il via libera: luci e ombre. Intervista a Ermete Realacci (terza parte)
Decreto clima verso il via libera: luci e ombre. Intervista a Ermete Realacci (terza parte)
Al termine del secondo giro di consultazioni al Quirinale, è tempo di fare un bilancio sull'attività del governo uscente e su cosa ci può aspettare dal nuovo esecutivo. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore; Emilia Patta, giornalista del Sole 24 Ore; Roberto D'Alimonte, professore ordinario di Sistema Politico Italiano alla Luiss; Salvatore Gaziano, analista finanziario, socio e fondatore di SoldiExpert SCF. Secondo i dati diffusi da Symbola, sono 345.000 le imprese italiane che negli ultimi cinque anni hanno scommesso sulla green economy, con quasi 3 milioni di occupati nel settore, che diventeranno 3.500.000 entro il 2023, secondo il recente rapporto del Censis. Quali impegni ci si aspetta dal nuovo governo per proseguire questo trend positivo? E cosa rimane ancora da fare? Ne parliamo con Ermete Realacci, presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente. Parliamo poi con Luigi Galimberti, fondatore di Sfera Agricola, azienda che produce verdure coltivate in serre idroponiche.
Al termine del secondo giro di consultazioni al Quirinale, è tempo di fare un bilancio sull'attività del governo uscente e su cosa ci può aspettare dal nuovo esecutivo. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore del Sole 24 Ore; Emilia Patta, giornalista del Sole 24 Ore; Roberto D'Alimonte, professore ordinario di Sistema Politico Italiano alla Luiss; Salvatore Gaziano, analista finanziario, socio e fondatore di SoldiExpert SCF. Secondo i dati diffusi da Symbola, sono 345.000 le imprese italiane che negli ultimi cinque anni hanno scommesso sulla green economy, con quasi 3 milioni di occupati nel settore, che diventeranno 3.500.000 entro il 2023, secondo il recente rapporto del Censis. Quali impegni ci si aspetta dal nuovo governo per proseguire questo trend positivo? E cosa rimane ancora da fare? Ne parliamo con Ermete Realacci, presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente. Parliamo poi con Luigi Galimberti, fondatore di Sfera Agricola, azienda che produce verdure coltivate in serre idroponiche.
Quanta ricchezza produce la cultura in Italia? Perché il patrimonio storico artistico resta sempre fanalino di coda? Ne abbiamo parlato con Ermete Realacci, che ha commentato con noi il dato del rapporto Io sono cultura di Fondazione Symbola
Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola ; Giampiero Godio, Legambiente Piemonte ; Ing. Lamberto Matteocci, ISPRA.
Enrico Brivio, portavoce Commissione Europea per l'Ambiente ; Andrea Minutolo, coordinatore ufficio scientifico di Legambiente ; Ermete Realacci, presidente Commissione ambiente Camera dei Deputati e presidente onorario di Legambiente ; Nicola Pirrone, direttore Istituto Inquinamento Atmosferico.
Parte 2 - Ermete Realacci dice che anche il Papa è d'accordo con la 'sua' legge sui Piccoli Comuni, Antonio Di Pietro festeggia il suo compleanno con noi e il titolare di "Anema e Core" ci racconta di quando da lui è venuta la Boschi.....
Parte 3 - Ermete Realacci dice che anche il Papa è d'accordo con la 'sua' legge sui Piccoli Comuni, Antonio Di Pietro festeggia il suo compleanno con noi e il titolare di "Anema e Core" ci racconta di quando da lui è venuta la Boschi.....
Parte 1 - Ermete Realacci dice che anche il Papa è d'accordo con la 'sua' legge sui Piccoli Comuni, Antonio Di Pietro festeggia il suo compleanno con noi e il titolare di "Anema e Core" ci racconta di quando da lui è venuta la Boschi.....Parte 1 -
Gli ospiti di oggi: Ermete Realacci; Alessandro Sallusti; Antonio Di Pietro; Guido Lembo; Maurizio Gasparri
Parte 2 - Ermete Realacci ci regala vari 'aneddoti e chicche' su Paolo Gentiloni, il Re dei Biscotti, Paolo Gentilini, è felice di chiamarsi (quasi) come il premier e Roberta Bruzzone, che si sposerà il prossimo 30 giugno, come regalo vuole il Luminol.....
Parte 1 - Ermete Realacci ci regala vari 'aneddoti e chicche' su Paolo Gentiloni, il Re dei Biscotti, Paolo Gentilini, è felice di chiamarsi (quasi) come il premier e Roberta Bruzzone, che si sposerà il prossimo 30 giugno, come regalo vuole il Luminol.....
Parte 3 - Ermete Realacci ci regala vari 'aneddoti e chicche' su Paolo Gentiloni, il Re dei Biscotti, Paolo Gentilini, è felice di chiamarsi (quasi) come il premier e Roberta Bruzzone, che si sposerà il prossimo 30 giugno, come regalo vuole il Luminol.....
con: GianLuca Galletti Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Paolo Arrigoni capogruppo della LegaNord in Commissione Ambiente al Senato, Ernesto Pedrocchi professore emerito di Energetica al Politecnico di Milano, Ermete Realacci presidente VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici alla Camera, Antonio Navarra presidente Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici, Flavia studentessa del Liceo Scientifico Amedeo Avogadro di Roma
con: Laura Boldrini presidente della Camera dei Deputati, Ermete Realacci presidente VIII Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici alla Camera, Antonio Navarra presidente Centro Euro Mediterraneo sui cambiamenti climatici, Flavia studentessa del Liceo Scientifico Amedeo Avogadro di Roma
Zagabria: scoperti nel centro della città 400 chili di scorie nucleari. Mauro Manzin, "Il Piccolo" di Trieste, Federico Colosi, direttore relazioni esterne di Sogin, Ermete Realacci, Presidente commissione ambiente alla Camera.
A Ostia è ancora vivace la questione dei varchi di accesso alla spiaggia. Anche quest'anno è stato proclamato il miglior venditore di aspirapolvere. Ermete Realacci ha solidarizzato con una protesta davanti a Montecitorio. Giancarlo, ascoltatore, cambia vita.
Scorie nucleari: l'annosa vicenda dei siti di stoccaggio. Dr. fabio chiaravalli, direttore divisione deposito nazionale e parco tecnologico di Sogin, Alessandro Portinaro, sindaco di Trino Vercellese, Ermete Realacci, presidente commissione ambiente alla Camera.
con: Ermete Realacci del PD presidente Commissione Ambiente Camera, Gaetano Maccaferri vicepresidente Confindustria con delega semplificazione e ambiente, Paolo Arrigoni senatore capogruppo LegaNord in commissione ambiente
con: Ermete Realacci presidente Commissione ambiente della Camera, Salvatore Settis archeologo ex direttore Normale di Pisa, Giuseppe Glorioso sindaco Biancavilla
con: Ermete Realacci presidente Commissione ambiente della Camera, Enzo Melillo da Genova, Viviana Beccalossi assessore Regione Lombardia, Luca Zaia presidente Regione Veneto
con: Ermete Realacci presidente Commissione ambiente della Camera, Lorenzo Bellicini direttore CRESME, Paola Tavella
La sostenibilità può interessare anche il cinema? Ce ne parla Ermete Realacci, deputato PD. Philae sonnecchia un po' in attesa del Sole, nel frattempo l'Esa prova a a leggere i primi dati. Nell'Atlantico del Sud Matteo Miceli veleggia con le sue due galline. E' il compleanno di Intercultura
Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente alla CAmera, e Salvatore Settis, archeologo ex direttore della Normale di Pisa, si confrontano sullo Sblocca Italia
Ercole Turchi, Sindaco di Magliano romano, On. Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati.
IMMIGRAZIONE: TRAGEDIA DOPO TRAGEDIA. Valentina Aisa, giornalista del GR1, Flavio Di Giacomo, portavoce dell'OIM - ECOMAFIE: LE DISCARICHE IN MANO ALLA 'NDRANGHETA. Ermete Realacci, Presidente onorario di Legambiente.
Conferenza stampa di presentazione della campagna elettorale con Dario Franceschini ed Ermete Realacci (18 Feb 08)