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Giovanni Zagni, Michel Pretalli"Storie false"Dai faraoni alle bufale onlineMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itDai messaggi per il faraone Akhenaton ai Protocolli dei Savi di Sion, un viaggio nelle storie false che hanno influenzato la Storia, quella vera. A volte diffuse in buona fede e con ingenuità, altre volte con secondi fini a sfondo politico e ideologico, le bufale orientano popoli e nazioni da ben prima di essere chiamate fake news.Una divertente raccolta di fatti universalmente conosciuti, come la Donazione di Costantino, e di vicende meno note, come le bizzarre opinioni di Jean Hardouin, secondo cui gran parte delle opere artistiche dell'antichità non fosse autentica, o la diceria per cui la morte di Napoleone avrebbe causato un crollo della Borsa di Londra nel 1814.Nell'ultima parte del libro i lettori troveranno una breve guida al fact-checking, con le indicazioni fondamentali per orientarsi nel mondo dell'informazione di oggi."Falsi racconti hanno sollevato le folle. Le notizie false, in tutta la molteplicità delle loro forme – semplici dicerie, imposture, leggende -, hanno riempito la vita dell' umanità. Come nascono? da quali elementi traggono la loro consistenza? come si propagano, guadagnando in ampiezza a mano a mano che passano di bocca in bocca o di scritto in scritto? Nessun interrogativo più di questi merita d'appassionare chiunque ami riflettere sulla storia.""Il più delle volte la finta notizia giornalistica è semplicemente un oggetto costruito, è forgiata da una mano operaia con un determinato obbiettivo, per influenzare l'opinione pubblica, per obbedire a una parola d'ordine""Perché la leggenda nasca, sarà ormai sufficiente un avvenimento fortuito: una percezione inesatta, o meglio ancora una percezione inesattamente interpretata.""Una notizia falsa nasce sempre da rappresentazioni collettive che preesistono alla sua nascita; essa non è casuale se non in apparenza, o, più precisamente, tutto ciò che v'è di fortuito in essa è l'incidente iniziale, assolutamente casuale, che scatena il lavorio delle capacità d'immaginazione, ma questa messa in moto non ha luogo se non perché le immaginazioni sono già pronte e in silenzioso fermento. Un avvenimento, una percezione distorta per esempio, la quale non andasse nel senso in cui già propendono gli spiriti di tutti, tutt'al più potrebbe costituire l'origine d'un errore individuale, ma non una falsa notizia popolare e ampiamente diffusa. Se ho l'ardire d'utilizzare un termine cui i sociologi hanno dato un valore secondo me troppo metafisico, ma che è comodo e dopo tutto ricco di senso, la falsa notizia è lo specchio in cui «la coscienza collettiva» contempla le sue fattezze."Marc BlochMichel Pretalli è professore ordinario di italianistica presso l'Université de Franche-Comté.Giovanni Zagni, giornalista, è direttore dei progetti di fact-checking “Pagella Politica” e “Facta”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
✨ In questo episodio esclusivo, esploriamo il potenziale rivoluzionario dell'ozonoterapia nel trattamento delle malattie autoimmuni e in ambito medico moderno. Con il Dr. Michele Bonaccorso, esperto nel settore, affrontiamo: ✅ Come funziona l'ozono nel corpo umano ✅ Le applicazioni cliniche nell'autoimmunità e nella gestione del dolore cronico ✅ I benefici scientificamente supportati e i limiti di questa terapia innovativa ✅ Protocolli pratici e precauzioni per i pazienti
Da dieta trendy a medicina del futuro! Il tuo ciccino l'ha testata e ti racconta tutto quello che Big Food non vuole farti sapere!
Observing the cultural protocols of Aboriginal and Torres Strait Islander peoples is an important step towards understanding and respecting the First Australians and the land we all live on. - In Australia, l'osservanza degli usi e costumi dei popoli Aborigeni e delle Isole dello Stretto di Torres costituisce un passo importante verso la comprensione ed il rispetto nei confronti dei Proprietari Tradizionali della terra in cui viviamo.
INFORMATION TECHNOLOGY FORUM 2024 | Talk Show | IT & Cybersecurity | in collaborazione con Consys.it |"IT & CYBERSECURITY: IN CHE MODO LE NUOVE TECNOLOGIE STANNO RIDISEGNANDO GLI SCENARI DELLA SICUREZZA INFORMATICA"In questa sessione esploreremo il profondo impatto delle nuove tecnologie sulla sicurezza informatica e in che modo CIO e CISO possono emergere come leader nel ridisegnare gli scenari della sicurezza.Analizzeremo le strategie per la creazione di una cultura aziendale orientata alla sicurezza informatica, mettendo in evidenza l'importanza di un coinvolgimento tutti i dipendenti nelle pratiche di sicurezza. Inoltre, esamineremo criticamente il ruolo cruciale di una leadership forte nel promuovere e implementare protocolli di sicurezza efficaci.L'obiettivo è contribuire a una migliore comprensione di come le aziende possono adeguarsi e prosperare nel panorama sempre più complesso delle minacce informatiche.Conduce: Sabrina Speroni, Marketing & Communication Manager / Consys.itIntervengono:Stefano Caioli, Information and Communication Technology Manager / Toscana Aeroporti.Luciano Cioccolanti, Customer Security Director / Ericsson.Matteo Ganzaroli, Global Head IT Applications Director / Archroma.Yessica Rada, Chief Compliance Officer & DPO / Global Starnet Limited.Riccardo Salierno, Group Chief Information Officer / Gruppo Sapio.Per collaborare come Speaker e Partner agli eventi di Comunicazione Italiana: marketing@comunicazioneitaliana.it
Il telefonino si scarica troppo velocemente? Non è detto che dipenda dall’età delle batterie: potrebbe dipendere dai protocolli che utilizziamo per navigare in rete. Infatti, uno studio dell’Università di Pisa e dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR, pubblicato sulla rivista Pervasive and Mobile Computing, ha mostrato che i più recenti protocolli HTTP alla base della trasmissione dati sul Web, possono consumare più energia. Il tema va al di là del fastidio di dover ricaricare il cellulare un po’ più spesso. I dispositivi alimentati a batteria sono ormai miliardi e spesso la durata della batteria stabilisce anche la durata del dispositivo. Risparmiare energia, usando di volta in volta il protocollo più adatto, può voler dire allungare la vita di miliardi di dispositivi che fanno parte della cosiddetta Internet of Things. Ne parliamo con Alessio Vecchio, professore al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione dell’Ateneo pisano.
La storia di un produttore di elettrodomestici che fa causa a uno sviluppatore per aver fatto reverse engineering delle loro API per integrare gli elettrodomestici in HA ci deve far pensare a quanto sia meglio avere protocolli aperti per vendere di più e per evitare che dispositivi costosi siano da buttare per colpa del software. La storia, per esteso su GitHub Un riassunto su Youtube Shelly 1 Mini Gen 3 su Amazon, su Shelly Cloud e su Shelly Italia Da qualche giorno il sito del podcast è sotto attacco, un attacco strano. Lo user agent di facebook ha scaricato tutto il contenuto del sito più di 100 volte, facendo un'enormità di traffico. Insieme a Gianluca, il gestore di Thirdeye, il servizio di hosting a cui mi appoggio per il sito, abbiamo mitigato la cosa, anzi, ha fatto tutto lui e adesso tutto questo traffico non impatta più sui suoi sistemi. Bene, se l'organizzatore di questa roba sta ascoltando la puntata, magari mi scriva, i mezzi per contattarmi ci sono, giusto per capire perché. Se invece è un caso, pazienza, l'abbiamo gestita. Un grazie enorme a Gianluca, che si è accorto di questa roba e ha lavorato mezza giornata per sistemarla. Pillole di Bit (https://www.pilloledib.it/) è un podcast indipendente realizzato da Francesco Tucci, se vuoi metterti con contatto con me puoi scegliere tra diverse piattaforme: - Telegram (o anche solo il canale dedicato solo ai commenti delle puntate) - TikTok (per ora è un esperimento) - Twitter - BlueSky - Il mio blog personale ilTucci.com - Il mio canale telegram personale Le Cose - Mastodon personale - Mastodon del podcast - la mail (se mi vuoi scrivere in modo diretto e vuoi avere più spazio per il tuo messaggio) Rispondo sempre Se questo podcast ti piace, puoi contribuire alla sue realizzazione! Con una donazione diretta: - Singola con Satispay - Singola o ricorrente con Paypal Usando i link sponsorizzati - Con un acquisto su Amazon (accedi a questo link e metti le cose che vuoi nel carrello) - Attivando uno dei servizi di Ehiweb Se hai donato più di 5€ ricordati di compilare il form per ricevere i gadget! Il sito è gentilmente hostato da ThirdEye (scrivete a domini AT thirdeye.it), un ottimo servizio che vi consiglio caldamente e il podcast è montato con gioia con PODucer, un software per Mac di Alex Raccuglia
Le VPN: Virtual Private Networks, o Reti Private Virtuali per gli amanti autarchici della bella lingua italiana.Dopo la pandemia tutti gli YouTuber si sono improvvisamente trasformati in esperti di cybersecurity.Ora sembra che una VPN sia il Santo Graal, la cura per tutti i mali digitali."Metti su una VPN e voilà, sei invincibile come Iron Man!"Ma in quale mondo vivono? Una VPN è carina e tutto il resto, ma pensare che risolva tutti i problemi è come credere che mettere un cerotto su una gamba rotta sia una cura definitiva.Tutti i miei link: https://linktr.ee/br1brownTELEGRAM INSTAGRAM Se ti va supportami https://it.tipeee.com/br1brown
A cura di Daniele Biacchessi Siamo alle prime fasi dell'inchiesta dei magistrati sulla strage di cinque operai alla stazione di Brandizzo, ma già ci sono i primi indagati. Il primo nome è quello di Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco (Torino), addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime: avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare i lavori in attesa del passaggio del treno. Il secondo indagato è Andrea Girardin Gibin, 52 anni, di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Gibin è salvo per miracolo, perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi rapidamente sul secondo binario. I reati sono omicidio e disastro “con dolo eventuale”, dunque doloso, volontario, ben più grave dei reati colposi per cui nelle prime ore era stato aperto il fascicolo della procura di Ivrea. Di certo, il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare un lavoro così delicato in una sede pericolosa come quella dei binari ferroviari. Nessun nulla osta, nessuna autorizzazione, con l'aggravante che i lavori sul binario 1 della linea Milano-Torino si sono svolti sotto lo sguardo diretto di uno dei responsabili formali del rilascio autorizzativo.. Si tratterebbe in particolare delle procedure relative alle mancate comunicazioni che hanno portato la squadra di operai a intervenire sui binari nonostante non fosse arrivato il nulla osta all'avvio del cantiere e ci fosse ancora il semaforo verde per i treni in transito, visto che la circolazione non era stata bloccata. Una strage di lavoratori, l'ennesima, che non sarebbe accaduta se tutti i passaggi burocratici, logistici e amministrativi fossero messi in campo in modo regolare dai responsabili. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
A cura di Daniele Biacchessi Siamo alle prime fasi dell'inchiesta dei magistrati sulla strage di cinque operai alla stazione di Brandizzo, ma già ci sono i primi indagati. Il primo nome è quello di Antonio Massa, 46 anni, di Grugliasco (Torino), addetto di Rfi al cantiere in cui lavoravano le vittime: avrebbe dovuto impedire agli operai di iniziare i lavori in attesa del passaggio del treno. Il secondo indagato è Andrea Girardin Gibin, 52 anni, di Borgo Vercelli, capocantiere della Sigifer e collega delle cinque vittime. Gibin è salvo per miracolo, perché ha intravisto i fari del treno in arrivo ed è riuscito a spostarsi rapidamente sul secondo binario. I reati sono omicidio e disastro “con dolo eventuale”, dunque doloso, volontario, ben più grave dei reati colposi per cui nelle prime ore era stato aperto il fascicolo della procura di Ivrea. Di certo, il meccanismo di garanzia non era sufficiente a tutelare un lavoro così delicato in una sede pericolosa come quella dei binari ferroviari. Nessun nulla osta, nessuna autorizzazione, con l'aggravante che i lavori sul binario 1 della linea Milano-Torino si sono svolti sotto lo sguardo diretto di uno dei responsabili formali del rilascio autorizzativo.. Si tratterebbe in particolare delle procedure relative alle mancate comunicazioni che hanno portato la squadra di operai a intervenire sui binari nonostante non fosse arrivato il nulla osta all'avvio del cantiere e ci fosse ancora il semaforo verde per i treni in transito, visto che la circolazione non era stata bloccata. Una strage di lavoratori, l'ennesima, che non sarebbe accaduta se tutti i passaggi burocratici, logistici e amministrativi fossero messi in campo in modo regolare dai responsabili. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
VIDEO: L'efficace propaganda del regime nazista ➜ https://www.youtube.com/watch?v=5E0qCFor2UATESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7481LA PROPAGANDA NAZISTA AL CINEMA CONVINSE I MEDICI AD APPLICARE I PROTOCOLLI di Luisella ScrosatiDomenica scorsa, ci interrogavamo su quali dinamiche permettano ad un sistema totalitario di svilupparsi. Ma bisogna anche chiedersi come è stato possibile evitare una reazione difensiva della società. La messa in opera, da parte del Reich, del sistema di uccisione medica diretta è un ottimo esempio di come poter arrivare a distruggere il corpo sociale, non solo con l'intento di salvarlo da presunti mali peggiori, ma evitando una reazione, per così dire, "immunitaria". Perché probabilmente tutti inorridiremmo al pensiero che dei militari possano situarsi lungo le strade e iniziare a sparare a quanti ritengono non essere degni di vivere.L'IMPORTANZA DEI MEDIA NELLA PROPAGANDA NAZISTAEppure, la storia e il presente mostrano ad abundantiam che è sufficiente qualche accortezza per poter arrivare allo stesso obiettivo e ottenere persino il consenso delle persone. I nazisti sfruttarono il grande mezzo di persuasione di massa dell'epoca: il cinema. Vennero realizzati numerosi film-documentari per mostrare come le tare ereditarie avrebbero potuto nuocere alla sopravvivenza della società: non vi era dubbio che la scientificità della legge della selezione naturale era in grado di predire con certezza quale sarebbe stata la sorte di un popolo, se non avesse provveduto con "metodi umani" a recuperare la salute del corpo sociale. La medicina era lì, bontà sua, per sostenere e realizzare la prevenzione.Das Erbe (L'eredità - 1935), Opfer der Vergangenheit (Vittima del passato - 1937), Ich Klage an (Io accuso - 1941) furono proiettati in migliaia di cinematografi della Germania, con lo scopo di acclimatare il popolo tedesco alla necessità e bontà dell'eutanasia. Era soprattutto il tema della scientificità e della compassione che venivano toccati. Di particolare interesse è il fatto che in Ich Klage an l'eutanasia esplicita veniva presentata per la prima volta al pubblico come l'atto di pietà di un medico, il prof. Thomas Heyt, verso la propria moglie, che lo prega di mettere fine alle proprie sofferenze. L'enfasi era posta sulla libera scelta della donna, ma già si intuiva che vi erano persone incapaci, verso cui lo Stato avrebbe dovuto esercitare la propria "responsabilità".Diversi tra i medici ex-nazisti intervistati da Robert J. Lifton potevano dire, dopo quarant'anni, che il film esercitava su di loro ancora una certa influenza e che era stato la ragione di continue e vivaci discussioni tra colleghi. Il film fu in sostanza la finestra di Overton dell'epoca, che riscontrò il successo auspicato: «La risposta di questi medici fu confermata dalla relazione conclusiva di una ricerca condotta dal Servizio di Sicurezza (Sicherheitsdienst, o SD) delle SS, il quale affermò che il film aveva "suscitato grande interesse" nell'intero Reich ed era stato "favorevolmente accolto e discusso", e che la maggioranza della popolazione tedesca accettava in linea di principio il ragionamento, con qualche riserva concernente possibili abusi e questioni di consenso» (R. J. Lifton, I medici nazisti. Storia degli scienziati che divennero i torturatori di Hitler, BUR, Milano 2022, p. 77).IL MEDICO PUÒ UCCIDEREIn sostanza, era passata l'idea che il medico potesse uccidere. A rendere titubanti le persone era semplicemente la possibilità che si commettessero "abusi"; mentre tra i medici la preoccupazione era relativa all'esattezza della diagnosi. Per tranquillizzare tutti, la parola d'ordine fu: "più Scienza". Si optò infatti per la «convocazione di una commissione medica in presenza del medico di famiglia per dichiarare un paziente incurabile; ossia, affidando la decisione a medici» (ivi). La presenza dei sacerdoti della scienza medica era sufficiente per far obliare che, con o senza consenso del paziente, si stava affermando che era lecito uccidere innocenti.Sappiamo come andò a finire, arrivando persino all'uccisione dei bambini. Ma a gettare ancora più luce sulla vicenda è la descrizione di quella che Lifton chiama la situazione medica del "come se": «Tutti procedevano come se quei bambini fossero effettivamente destinati a ricevere i doni della scienza medica, come se dovessero essere guariti invece che uccisi». Questa falsificazione serviva a celare il tutto agli occhi delle famiglie e della società, ma anche e soprattutto «a soddisfare i bisogni psicologici degli assassini esprimendo letteralmente il rovesciamento nazista di terapia e uccisione» (p. 84). I medici riferivano ai genitori che era necessario un intervento chirurgico delicato o che dovevano essere usate terapie straordinarie, per poter così usare dosi elevate di luminal (un barbiturico) per sedare i bambini. Nella sua deposizione in tribunale, il dott. Hans Heinze (1895-1983) ancora sosteneva che non erano del tutto menzogne: «"Un bambino molto eccitabile... completamente idiota... non poteva essere mantenuto tranquillo con la dose normale di sedativi", cosicché "si doveva... usarne una dose molto forte per... evitare che il bambino provocasse danni a se stesso attraverso la sua irrequietezza". Al tempo stesso, "noi medici sappiamo che una tale dose eccessiva di un sedativo, nel caso dei bambini, di solito luminal... potrebbe causare la polmonite... e che questa è virtualmente incurabile"» (p. 84).LA BUROCRATIZZAZIONE COME SCUSANTEEra una giustificazione necessaria per persuadere gli altri, ma anche per mettere a tacere quella parte di sé che ben sapeva cosa stava facendo: uccidere. Un altro modo per ridurre al minimo la possibilità di rimorsi e ravvedimenti era la complessa struttura medico-burocratica, la quale faceva sì che la responsabilità fosse distribuita su così tante persone, da risultarne, per così dire, diluita: le levatrici e i medici di famiglia o degli istituti dovevano "solo" segnalare, i direttori degli istituti dovevano "solo" controllare le segnalazioni, gli esperti "solo" fornire opinioni, i funzionari del Ministero della Sanità "solo" occuparsi dei moduli, i medici dovevano "solo" prescrivere il luminal e farlo assumere al bambino (o iniettarlo). «In nessun punto della lunga sequenza (...) c'era un senso di responsabilità personale, o addirittura di coinvolgimento, nell'assassinio di un essere umano. Ogni partecipante poteva sentirsi ridotto al rango di non più di una piccola rotella in una grande macchina medica che aveva la sanzione ufficiale dello Stato» (p. 85).In questa burocratizzazione, c'era spazio per puntare il dito sulla responsabilità altrui. I medici più prossimi all'atto omicida si difendevano dicendo che non avevano alcuna autorità di mettere in questione le decisioni politiche né il giudizio del comitato dei tre esperti. Uno di loro riferiva che «questi bambini erano già condannati a morte sui loro rapporti di trasferimento» verso le strutture che praticavano l'eutanasia. I tre esperti, a loro volta, dovevano dare il loro parere senza nemmeno vedere il bambino, ma solo sulla base di un questionario distribuito dal Ministero della Sanità, compilato dalle levatrici e da altri medici. Il parere degli esperti era quanto di più burocratico si possa immaginare: un segno + significava che si doveva procedere al "trattamento" o, al contrario, un segno -. Dal canto loro gli amministratori del programma eutanasico sui bambini ribadivano con forza che i medici non erano tenuti ad attuare per forza l'eutanasia nei casi specifici: avevano la facoltà di, ma non l'obbligo.Il dottor F., intervistato da Lifton, poteva confermare che «non c'era né un comando diretto ("Se avessi ricevuto l'ordine di uccidere... non so, ma [penso che] avrei rifiutato... ma certamente non ci davano ordini del genere") né un omicidio manifesto ("Voglio dire che se avessimo mandato un'infermiera da un letto all'altro a sparare a questi bambini... la cosa non avrebbe funzionato"). Di conseguenza, "non c'era uccisione, parlando in senso rigoroso... Si pensava che questo non fosse 'uccidere' [ma] 'mettere a dormire'"» (pp. 88-89).
ERAS® è l'acronimo di Enhanced Recovery After Surgery (Recupero ottimizzato dopo l'intervento chirurgico) e si riferisce al coinvolgimento attivo del paziente chirurgico in un percorso di assistenza perioperatorio multidisciplinare e multiprofessionale, volto a promuovere il migliore e il più precoce recupero possibile da interventi di chirurgia maggiore. ERAS rappresenta un cambiamento di paradigma nell'assistenza perioperatoria in vari modi. L'assistenza perioperatoria tradizionale consiste in una variegata realtà di prassi e protocolli locali. C'era e c'è ancora una grande discrepanza tra le prassi effettive e ciò che è già noto essere la best practice, sulla base della letteratura. I primi fautori dell'ERAS hanno riesaminato le prassi tradizionali, sostituendole, quando necessario, con le migliori pratiche basate sull'evidenza. Hanno esteso il campo di applicazione dell'approccio ERAS a tutte le tappe del percorso del paziente attraverso il processo chirurgico e anestesiologico. E hanno fornito una guida a tutte le persone coinvolte nel percorso, dal paziente al team amministrativo, infermieristico, chirurgico e anestesiologico, aiutandole a lavorare in maniera coordinata e focalizzata ad ottenere dal paziente la migliore performance perioperatoria. Il primo banco di prova della filosofia ERAS sono state le linee guida sulla chirurgia e anestesia colorettale, pubblicate nel 2005. Le successive linee guida del 2012 hanno suddiviso la materia in chirurgia colica e in chirurgia rettale, successivamente le due modalità chirurgiche sono state riunite nell'ultima linea guida pubblicata nel 2018. Attualmente le linee guida spaziano dalla chirurgia colo-rettale elettiva, alla chirurgia bariatrica, alla protesica ortopedica, fino al parto cesareo, a sottointendere che non c'è branca della chirurgia che non possa giovarsi dell'approccio ERAS®. Una parte fondamentale del protocollo ERAS è sicuramente legata alla tecnica chirurgica. L'ERAS privilegia le tecniche chirurgiche mininvasive, laparoscopiche, robotiche. Dal punto di vista anestesiologico se si segue il protocollo ERAS bisogna applicare tutta una serie di attenzioni, un oculata scelta dei monitoraggi e dei farmaci intraoperatori e per la gestione del dolore e della nausea post-operatori, il tutto volto a promuovere il migliore e il più precoce recupero possibile dall'intervento chirurgico.
Episodio d'archivio. 2/03006.
31 marzo 2023 - Francesco Germinario
a cura di Gino Rubini Di cosa parliamo in questa puntata: – Continua l'ecatombe di lavoratori. Nel frattempo il Ministero del Lavoro vara due protocolli … della vergogna – Le presentazioni del Convegno CIIP “Dallo stress lavoro correlato alla prevenzione dei rischi psicosociali”. – Fondazione GIMBE . Piano di rilancio del […]
In questo quinto episodio di "Una sanzione a settimana" commentiamo un caso dove il Garante analizza le modalità utilizzate per garantire il trasferimento dei dati dagli utenti all'area riservata di un sito web di una azienda e, soprattutto, la mancanza dell'utilizzo di protocolli di comunicazione sicuri, in particolare https.
Marco Buticchi"Il serpente e il faraone"Longanesi Editorehttps://www.longanesi.it/Dalle sabbie dell'Egitto del faraone eretico Akhenaton sino ai tragici eventi del Novecento, una storia il cui filo rosso ha inizio nella tomba di un re bambino vissuto quasi tremila e cinquecento anni fa. 4 novembre 1922: nella Valle dei Re, viene scoperta la tomba di Tutankhamon. La febbre dell'antico Egitto infiamma il mondo intero. L'egittologo Howard Carter e il suo finanziatore, il conte di Carnarvon, si trovano d'improvviso al centro dell'attenzione e, accanto alla curiosità di scoprire i segreti di una civiltà così lontana e misteriosa, si scatenano ben presto invidie, voci malevole e leggende di maledizioni.In Europa, intanto, nonostante il primo conflitto mondiale sia da poco terminato, sembra si corra incontro a una nuova, terribile guerra. A ravvivare le braci è, in particolare, il crescente antisemitismo, alimentato anche dal servizio segreto zarista, l'Ochrana, che fa redigere un falso documento – i Protocolli dei Savi anziani di Sion – per gettare discredito sulla finanza ebraica. Ma quando le manovre occulte di queste forze eversive sembrano a un punto morto, la scoperta del sepolcro del faraone bambino giunge come una provvidenziale soluzione. Non soltanto per via dei favolosi tesori che contiene, ma anche per i papiri perduti, quei papiri che – a detta dei responsabili della spedizione archeologica, Carnarvon e Carter – «sarebbero stati in grado di stravolgere i fondamenti delle religioni».1341 a.C.: Nasce Tutankhamon, figlio di Akhenaton, il faraone eretico. Crescere a corte per il piccolo erede al trono è un continuo districarsi tra insidie e congiure, ma il peggio accade quando suo padre è costretto a scomparire. Nei pochi anni che gli restano, Tut custodirà gelosamente i papiri segreti che narrano il vero destino del faraone Akhenaton e del fratellastro, l'ebreo Mosè. Una verità preziosa, ma scomoda per il giovanissimo sovrano, suo malgrado al centro di spietate manovre e cospirazioni. Una cavalcata inarrestabile dalle sabbie dei deserti degli antichi egizi alle colline del Mediterraneo alla ricerca del più prezioso tesoro di ogni tempo. Un fiume tumultuoso che corre senza sosta dai fasti dei faraoni alle radici del male del secolo scorso.Marco Buticchi, il maestro italiano dell'avventura, è nato alla Spezia nel 1957 e ha viaggiato moltissimo per lavoro, nutrendo così anche la sua curiosità, il suo gusto per l'avventura e la sua attenzione per la storia e il particolare fascino dei tanti luoghi che ha visitato. È il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana «I maestri dell'avventura» (accanto a Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O'Brian), in cui sono apparsi con grande successo di pubblico e di critica Le Pietre della Luna (1997), Menorah (1998), Profezia (2000), La nave d'oro (2003), L'anello dei re (2005), Il vento dei demoni (2007), Il respiro del deserto (2009), La voce del destino (2011), La stella di pietra (2013), Il segno dell'aquila (2015), La luce dell'impero (2017), Il segreto del faraone nero (2018), Stirpe di navigatori (2019) e L'ombra di Iside (2020), disponibili anche in edizione TEA, oltre a Scusi bagnino, l'ombrellone non funziona (2006) e a Casa di mare (2016), un appassionato ritratto del padre, Albino Buticchi. Nel dicembre 2008 Marco Buticchi è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusione della lingua e della letteratura italiana anche all'estero.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Per evitare il rischio di furti d'identità e assicurare un'adeguata tutela dei dati personali, l'interazione degli utenti con un sito web ai fini della trasmissione di dati personali deve essere protetta mediante protocolli crittografici, come quello “https”. Il monito proviene dal Garante privacy, in occasione dell'emanazione del provvedimento del 6 ottobre scorso, con cui è stata sanzionata un'Azienda fornitrice di servizi idrici per 15.000 euro, per non aver protetto in modo adeguato i dati dei clienti registrati sull'area riservata del proprio website.>> Leggi anche l'articolo: https://bit.ly/3fLvn2o>> Scopri tutti i podcast di Altalex: https://bit.ly/2NpEc3w
La percentuale di quanti si trovano in rianimazione causa Covid è bassa. Ad affermarlo, Antonino Giarratano presidente nazionale della Siaarti - Società italiana di anestesia, rianimazione e terapia intensiva facendo trapelare la necessità di dover rivedere i criteri di conteggio e valutazione dei pazienti che affollano le terapie intensive per colpa della nuova variante Omicron. Ne parliamo con lui in apertura di programma. Diamo poi spazio alla situazione politica con le dimissioni del premier Draghi e ci spostiamo in provincia di Benevento, a Telese Terme, dove è stato pubblicato un bando per un direttore di biblioteca che lavori senza compenso
A cura di Daniele Biacchessi Svezia e Finlandia compiono un nuovo e ulteriore passo verso la piena adesione alla Nato. Ieri sono stati siglati i protocolli di accesso relativi al processo di ratificazione da parte degli alleati della Nato, che presto sarà composta da 32 membri. Il segretario dell'Alleanza Atlantica Stoltenberg parla di una giornata storica. "Insieme saremo più forti e le nostre popolazioni più sicure", dice Stoltenberg. Ma sarà proprio così? È indubbio che, con l'ingresso di Svezia e Finlandia, la Nato si allarga non solo sul piano militare, ma aumenta il suo peso politico in Europa e nel mondo. I confini si espandono fino a ridosso della Russia. Mosca proseguirà certamente la sua offensiva, anche dopo l'occupazione definitiva dell'intero Donbass, dopo la presa del Lugansk e l'imminente assalto al Donetsk. Il rischio di incidenti, di scontri, di provocazioni ai confini diventa altissimo. Con l'Alleanza Atlantica 4.0, e una Russia più allargata, protesa cioè verso l'Ucraina, non esisteranno più zone cuscinetto tra Nato e Russia e bastarà niente per rendere ancora più cruento e imprevedibile il conflitto. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Svezia e Finlandia compiono un nuovo e ulteriore passo verso la piena adesione alla Nato. Ieri sono stati siglati i protocolli di accesso relativi al processo di ratificazione da parte degli alleati della Nato, che presto sarà composta da 32 membri. Il segretario dell'Alleanza Atlantica Stoltenberg parla di una giornata storica. "Insieme saremo più forti e le nostre popolazioni più sicure", dice Stoltenberg. Ma sarà proprio così? È indubbio che, con l'ingresso di Svezia e Finlandia, la Nato si allarga non solo sul piano militare, ma aumenta il suo peso politico in Europa e nel mondo. I confini si espandono fino a ridosso della Russia. Mosca proseguirà certamente la sua offensiva, anche dopo l'occupazione definitiva dell'intero Donbass, dopo la presa del Lugansk e l'imminente assalto al Donetsk. Il rischio di incidenti, di scontri, di provocazioni ai confini diventa altissimo. Con l'Alleanza Atlantica 4.0, e una Russia più allargata, protesa cioè verso l'Ucraina, non esisteranno più zone cuscinetto tra Nato e Russia e bastarà niente per rendere ancora più cruento e imprevedibile il conflitto. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Svezia e Finlandia compiono un nuovo e ulteriore passo verso la piena adesione alla Nato. Ieri sono stati siglati i protocolli di accesso relativi al processo di ratificazione da parte degli alleati della Nato, che presto sarà composta da 32 membri. Il segretario dell'Alleanza Atlantica Stoltenberg parla di una giornata storica. "Insieme saremo più forti e le nostre popolazioni più sicure", dice Stoltenberg. Ma sarà proprio così? È indubbio che, con l'ingresso di Svezia e Finlandia, la Nato si allarga non solo sul piano militare, ma aumenta il suo peso politico in Europa e nel mondo. I confini si espandono fino a ridosso della Russia. Mosca proseguirà certamente la sua offensiva, anche dopo l'occupazione definitiva dell'intero Donbass, dopo la presa del Lugansk e l'imminente assalto al Donetsk. Il rischio di incidenti, di scontri, di provocazioni ai confini diventa altissimo. Con l'Alleanza Atlantica 4.0, e una Russia più allargata, protesa cioè verso l'Ucraina, non esisteranno più zone cuscinetto tra Nato e Russia e bastarà niente per rendere ancora più cruento e imprevedibile il conflitto. Credits: Agenzia Fotogramma
✋ Intervista con Marco Mari, Presidente di GBC Italia
Un corso completo su: - Indagini e alibi;- Protocolli scientifici;- Storia delle investigazionie molto altro ancora!Buono Studio!
- Trigger Warning: Suicidio - Fa davvero caldo e vi spiego velocemente il perché aggiungendoci anche la siccità nel Nord Italia, la storia drammatica di Cloe Bianco dà molto da pensare a noi e ai giornali italiani specialmente nel mese del Pride, mentre vi spiego in maniera facile cos'é il Protocollo nord-irlandese post-Brexit e perché ci stanno litigando sopra. La Fed statunitense ha alzato i tassi di interesse, un team di scienziati ha trovato luogo e data di nascita della peste nera, e il governo ha deciso cosa fare delle mascherine sui mezzi pubblici. Buona giornata! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vitamine-factanza/message
Questa è la storia di una bufala colossale, quella di un presunto documento segreto di fine ottocento, che avrebbe voluto dimostrare il tentativo del popolo ebraico di conquistare il mondo. In realtà è stato il pretesto che è servito alla Russia e alla Germania nazista per compiere le loro persecuzioni...Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoro Scopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito: https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainaviganti e partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/ Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClub Pagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.Polidoro Twitter: https://twitter.com/massimopolidoro Sito e blog: http://www.massimopolidoro.com Iscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
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«La fondazione Hume certifica - in uno studio del ricercatore Mario Menichella - che le terapie domiciliari abbattono drasticamente la mortalità e l'ospedalizzazione da Covid19. Sempre più medici di base hanno iniziato a curare pazienti positivi al virus con risultati stupefacenti. Da 18 mesi, chiedono al Ministro Speranza di studiare e validare i protocolli per curare la malattia nella fase precoce, superando l'ormai tristemente nota ricetta della "tachipirina e vigile attesa"». Lo ha scritto in un post su Facebook la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha poi attaccato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, accusandolo di aver «sempre fatto orecchie da mercante, chiudendo gli occhi di fronte alle evidenze cliniche messe sulla sua scrivania dai medici». «Tutto ciò è letteralmente inaudito: mi domando come faccia a dormire sereno la notte. La strategia di questo Governo è combattere il Covid o continuare a calpestare le libertà e i diritti dei cittadini come nessun altro Stato occidentale si è sognato di fare?» ha concluso.
Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nel suo intervento al meeting di Rimini, attacca i sindacati sulla gestione del Covid: " Abbiamo fallito, ma i sindacati hanno fatto un errore. Potevamo costruire quello che i nostri padri hanno fatto con la polio, non abbiamo tempo da perdere".
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6672DRAGHI ISTIGA ALL'ODIO CONTRO I NON VACCINATI di Paolo GulisanoCon il proclama di Draghi del 22 Luglio è iniziata la terza fase della pandemia. La prima scattò con lo stato di emergenza del 2020, con la strategia delle chiusure, e soprattutto con la narrazione di un virus mostruoso, invincibile, davanti al quale non c'era alcuna possibilità di cura. La seconda fase è iniziata il 27 dicembre 2020, con l'avvento del vaccino, sola ed unica salvezza, "Luce e speranza" come l'ebbe a definirlo papa Bergoglio nell'omelia di Natale.Sono passati sette mesi, ed è ormai sempre più evidente che il vaccino non è il Messia annunciato, che la sua efficacia anche nei confronti delle varianti del virus (che si sviluppano continuamente) è limitata (in Israele oggi è stimata intorno al 39 per cento), che non impedisce nuovi contagi. Secondo criteri strettamente scientifici, sarebbe dunque opportuna una revisione delle strategie di prevenzione e di cura.Draghi invece ha inaugurato la terza fase facendo ricorso a tutti gli stereotipi propagandistici dell'antiscienza. Ha ribadito - affermando palesemente il falso - che chi si ammala muore. Fin dagli inizi dell'epidemia il tasso di letalità del Covid è del 3 per cento. Ovvero, su 100 persone che si ammalano, tre muoiono e 97 guariscono. Ha sostanzialmente affermato - mentendo sapendo di mentire - che contagiarsi significa ammalarsi, che ammalarsi significa automaticamente morire. Una equazione che è di fatto una fake, a scopo unicamente propagandistico.LA TERZA FASE DELL'EPIDEMIAIl banchiere prestato alla politica arriva poi ad un'altra equazione surreale: sono le persone non vaccinate che diffondono il virus, che muoiono e fanno morire gli altri. Un'altra sciocchezza espressione di antiscienza. Se una persona è vaccinata, come può ammalarsi entrando in contatto con un non vaccinato? Nessuno riflette sul fatto che se fosse vera l'intemerata di Draghi sarebbe la conferma che i vaccini non funzionano? Se il vaccino fosse davvero il dio liberatore i vaccinati dovrebbero vivere felici e contenti, e compiangere i poveretti che non l'hanno ricevuto, e invece vengono istigati all'odio. Questo infatti è il problema del tempo presente.La terza fase della gestione dell'epidemia è quella dell'odio, della feroce intolleranza nei confronti dei non vaccinati, che diventano non solo dei cittadini di serie B, discriminati derisi e perseguitati, ma addirittura additati come eventuali responsabili del permanere dell'emergenza pandemica. Qualcuno si è già risentito per il paragone fatto con le Leggi Razziali del 1938, ma è innegabile che ormai i non vaccinati siano oggetto di un odio paragonabile solo con quello provocato e indotto dai falsi Protocolli dei Savi di Sion e delle stelle gialle da portare sui vestiti.Pur di colpire, piegare, spaventare, umiliare i non vaccinati si vorrebbe arrivare addirittura a cancellare la deontologia medica, quella nata oltre tremila anni fa col Giuramento di Ippocrate, e che prevede che il medico si debba prendere cura di ogni persona, indipendentemente da etnia, convinzioni personali o altro. È stato mostruoso ascoltare medici affermare che un non vaccinato, se si ammala di Covid, dovrebbe pagarsi le cure da solo. Così impara. Una sorta di vendetta sul malato, un "peggio per te" che è incompatibile con l'etica medica.IL NON VACCINATO È IL CAPRO ESPIATORIOPeraltro, se si dovesse applicare coerentemente questo principio, bisognerebbe abbandonare al loro destino anche altre categorie di malati. Ad esempio, un fumatore che per anni ha consumato pacchetti di sigarette che senza alcuna possibilità di equivoco riportavano la scritta "nuoce gravemente alla salute", dovrebbe pagarsi da solo le cure per i tumori ai polmoni o per le malattie cardiovascolari. E i malati di AIDS o di Epatiti A B e C conseguenza delle loro scelte in merito al comportamento sessuale dovrebbero anch'essi pagarsi le cure. E magari anche i diabetici che non hanno voluto mettersi a dieta. E non si finirebbe più, fino ad arrivare alla totale eliminazione della Medicina intesa come la professione del prendersi cura di ogni persona. Un vero delirio. Eppure queste espressioni di odio, di rabbia, di intolleranza, di cattiveria gratuita, stanno prendendo sempre più piede, sostenute da politici, da sedicenti medici virologi, dalle istituzioni.Il non vaccinato deve diventare un capro espiatorio, deve suscitare quella stessa rabbia cieca dei presunti untori di manzoniana memoria, deve nascondere tutti i limiti e i mancati successi delle campagne vaccinali che - ribadiamo - da sole non potranno mai sconfiggere il Covid. Ne usciremo solo con le cure, e la giusta protesta contro i lasciapassare di regime lo deve instancabilmente ricordare al regime e all'opinione pubblica.Se la pandemia non è ancora finita, è solo perché siamo ancora alla Tachipirina e vigile attesa dopo più di un anno. Con le cure si può salvare, i vaccinati come i non vaccinati. Questa evidenza potrà impedire che divampi una guerra civile tra vaccinati e non vaccinati, con questi ultimi in minoranza a subire le aggressioni dei primi, con l'avallo e il sostegno della macchina di Governo. E magari con la benedizione di una certa parte di Chiesa che nei confronti dei non vaccinati non sembra far valere lo slogan "fratelli tutti". In questa fase storica, chiunque non impedisca la discriminazione e la persecuzione si assume una gravissima responsabilità.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Draghi mente e terrorizza. E tutti a vaccinarsi" rivela il boom di prenotazioni dopo che nella conferenza stampa di giovedì sera il presidente del Consiglio aveva criminalizzato i non vaccinati ricattandoli anche con il Green pass. Menzogne gravi quelle di Draghi, pericolose anche per la salute pubblica.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 24 luglio 2021:Sarà sicuramente soddisfatto il presidente del Consiglio Mario Draghi: dopo la conferenza stampa di giovedì, in cui ha sparso terrore a piene mani, ieri si è registrato il boom di prenotazioni per la vaccinazione. «Oggi abbiamo registrato un incremento delle prenotazioni che va da un +15% a +200% a seconda delle regioni» ha detto trionfante il generale Figliuolo. Era esattamente l'obiettivo del presidente del Consiglio, il quale non avendo il coraggio di imporre l'obbligo vaccinale per legge (sapendo che non può farlo), cerca di raggiungerlo spaventando e alimentando la campagna d'odio contro chi non si vaccina.Così è stato anche nella conferenza stampa di giovedì sera, nella quale ha fatto affermazioni gravissime sia perché ha criminalizzato i non vaccinati sia perché ha detto delle menzogne che costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica. Due passaggi in particolare meritano attenzione: il primo è quando ha spiegato che il Green pass «è uno strumento per consentire agli italiani di continuare le proprie attività con la garanzia di non trovarsi fra persone contagiose». Clamoroso abbaglio: la doppia vaccinazione non offre affatto la garanzia di non essere contagiosi. Anzi, c'è il rischio di trasmettere una percezione di sicurezza che è falsa e quindi foriera di altri disastri. Non dice nulla che i paesi che hanno il maggior numero di vaccinati - Israele e Inghilterra - sono quelli che stanno avendo anche il boom di contagi? Cosa dirà Draghi a quanti, fidandosi delle sue parole, abbandoneranno la prudenza e si contageranno, con tutte le conseguenze del caso? E anche se in generale è vero che in caso di contagio il vaccino dovrebbe garantire sintomi più lievi, ciò non è vero in tutti i casi e nelle terapie intensive ci sono anche persone che hanno avuto una doppia vaccinazione.Ma le parole più pesanti (e sbagliate) Draghi le ha pronunciate per separare i buoni dai cattivi: «L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire: non ti vaccini, ti ammali, contagi, qualcuno muore». Non è assolutamente vero che se ti ammali senza essere vaccinato muori: al 20 dicembre 2020, cioè prima che iniziasse l'inoculazione del vaccino, i dati ufficiali dicevano che in totale in Italia avevano contratto il Covid 1.953.185 persone: di questi erano morti 68.799 persone, mentre 1.261.626 risultavano dimesse guarite. Vale a dire che i deceduti rappresentavano il 3,5% del totale delle persone contagiate e il 5,2% di quanti si sono ammalati.Affermare perciò un automatismo tra rifiuto del vaccino, malattia e morte è una clamorosa menzogna, così come imputare ai non vaccinati la morte di altre persone (vaccinate?). Serve solo ad aizzare l'odio di una parte di cittadini contro gli altri per giustificare il proprio potere. Del resto, dopo aver costantemente raccontato che il vaccino corrisponde alla libertà, che basta vaccinarsi tutti per tornare alla normalità, come spiegherà Draghi tra pochi mesi che bisogna ricominciare tutto da capo? Sì, perché come abbiamo già scritto, il Green pass vale per 270 giorni dopo la seconda dose, e quindi a Natale saranno tre milioni i vaccinati che avranno scaduto il lasciapassare e si ritroveranno impossibilitati a muoversi liberamente, come dei non vaccinati qualsiasi. Come spiegherà Draghi che ci vuole la terza dose, e poi la quarta e così via? Riuscirà a far ricadere ancora la colpa sui non vaccinati? Chissà, forse il giochetto riuscirà ancora se è vero che ieri così in tanti si sono precipitati a prenotare il vaccino dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio.Ma quelle di Draghi sono affermazioni che vanno ad arricchire un bestiario vaccinista in questi giorni particolarmente ricco, e che lascia sconcertati per i deliri che vengono propinati.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6647NON ESISTE NESSUNA EMERGENZA CLIMATICA di Rino CammilleriIl professor Franco Battaglia, noto al pubblico conservatore per la sua lotta, ahimè senza speranza (minuscolo: senza, non contro), sulla bufala planetaria del XXI secolo (i greti: «salviamo il pianeta!»), insegna chimica fisica all'università di Modena. Dunque, sa di cosa parla. Ha di recente capeggiato un appello al Capo dello Stato, in cui un centinaio di esperti (tra cui Zichichi) chiedono a quest'ultimo di non sprecare il denaro dei contribuenti inseguendo chimere.La battaglia di Battaglia contro i mulini a vento (sia letterali che letterari) è di vecchia data. Nel suo ultimo libro scrive: «Venerdì 3 novembre 2006 fui invitato a dibattere, assieme al Ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel programma Ottoemezzo trasmesso su La7 e condotto da Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni». In tal sede sperimentò quanto Upton Sinclair, scrittore americano premio Pulitzer, ebbe a suo tempo a dire: «È difficile far capire qualcosa ad una persona quando il suo stipendio dipende dal fatto di non capirla» (thanks a Socci). Il libro cui accennavamo è questo: L'illusione dell'energia dal sole (ed. 21° Secolo, pp. 208, €. 15), riedito in forma aggiornata e accresciuta. Negli anni scorsi il Nostro era molto presente nei talk, tanto da finire bersaglio dei comizi di Beppe Grillo quando questi era ancora «verde» e no-tutto. Accusato di essere pagato dalle multinazionali, il Nostro replicò: «Magari!». Ma qualcuno prese il discorso di Grillo molto sul serio e il bersaglio si spostò sull'auto del Nostro, che finì preda di sassate. La cosa, a sua volta, finì in tribunale, che ci mise una decina d'anni a dare ragione a Battaglia e a risarcirlo.Ora, una volta che il Grande Reset ha deciso che dobbiamo diventare tutti verdi (alcuni di bile) per salvare la Pachamama e l'orso polare, Battaglia è praticamente scomparso dagli orizzonti televisivi: chi lo vuole lo trova, sempre più di rado, come editorialista de Il Giornale e del blog Zuppa di Porro (dove anche il sottoscritto talvolta compare). Ma lo spirito battagliero (nei due sensi), grazie al cielo, è sempre lo stesso: «Il protocollo di Kyoto, ai fini della riduzione della concentrazione di CO2 in atmosfera, equivale a pretendere di far dimagrire una persona obesa negandole la bustina di zucchero nel caffè del mattino». Infatti, «dopo trilioni di dollari spesi», l'unico risultato è «che le nostre bollette elettriche di oggi sono il triplo di quelle del 2007». Andiamo coi numeri e veniamo all'argomento del libro: «Al fabbisogno mondiale d'energia il Sole contribuiva per il 6% nel 1965, per il 7% nel 1990 e quasi il 10% nel 2019. Questi 3 o 4 punti percentuali in più hanno per caso contribuito ad una qualche riduzione delle emissioni di gas-serra rispetto ai livelli del 1990, come da obiettivo di tutti i protocolli»? Per quanto riguarda noi, «il 13% dell'energia elettrica disponibile sulla rete elettrica italiana proviene dalle centrali nucleari francesi, svizzere e slovene».Per quanto riguarda, poi, i posti di lavoro «verdi» promessi dai piani mondiali post-pandemia è bene ricordare che comportano la perdita di quelli legati al petrolio. Bisognerà supportare e riqualificare lavoratori e interi settori, pena sommosse. Indovinate chi pagherà supporti e riqualificazioni. Sì, si dirà: ma vuoi mettere le c.d. fonti rinnovabili? Bella speranza (minuscolo), ma si sta «dimenticando, ad esempio, che la frazione dominante delle rinnovabili è costituita dalla fonte idroelettrica». E allora che si fa? «Per soddisfare col fotovoltaico il 10% dei consumi elettrici italiani dovremmo impegnare € 240 miliardi. Basterebbe impegnare meno di € 10 miliardi in 4 reattori nucleari e ottenere lo stesso risultato». Seh, vaglielo a dire ai no-nukes, che, sebbene siano sempre meno nel mondo, sono «pervicaci e resistenti in Italia». E in Germania, aggiungo io. Guarda caso, i soli due sconfitti europei dell'ultima guerra. La scelta no-nukes era supportata dalla promessa che i costi del fotovoltaico si sarebbero ridotti a furia di studiarci sopra. Invece, in 15 anni «si sono ridotti appena di un fattore 2». Quelli che costano meno, oggi, ce li ha tutti la Cina. E sappiamo perché.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Rino Cammilleri, nell'articolo seguente dal titolo "La battaglia di Battaglia sull'ideologia climatica" racconta che Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica all'università di Modena, torna alla carica con un libro dal titolo eloquentissimo: Non esiste alcuna emergenza climatica.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 03-07-2021:Inesausto guerriero, malgrado le molte sconfitte sul campo (mediatico, come si vedrà), il prof. Franco Battaglia, docente di Chimica Fisica all'università di Modena, torna alla carica con un libro dal titolo eloquentissimo: Non esiste alcuna emergenza climatica. Perché la pretesa di governare il clima della terra è un'illusione (ed. 21° Secolo, pp. 80, €. 10). Basato non su «modelli» o «teorie» o «proiezioni», ma sui semplici fatti e perciò zeppo di grafici e tabelle, per le obiezioni scientifiche rimandiamo al testo scritto il linguaggio piano e quasi televisivo.Qui ci limiteremo a riportare qualche passo riguardante, sì, il clima, ma quello ideologico in cui tutto il dibattito (si fa per dire: la solfa gretina è unidirezionale) è immerso. Nel 2001 l'autore era coordinatore del comitato scientifico dell'Anpa (Agenzia Nazionale Protezione Ambiente), all'uopo chiamato dal ministro apposito, Altero Matteoli. Lui e il ministro erano seduti al Maurizio Costanzo Show per parlare dell'allora progettato Protocollo di Kyoto. C'era anche Ermete Realacci, fondatore di Legambiente. Battaglia disse, tra le altre cose, che il Protocollo avrebbe vincolato i Paesi entusiasti, però responsabili del 55% delle emissioni, mentre gli emissori del restante 45% avrebbero potuto far quel che pareva loro, anche aumentarle. Con ciò vanificando il Protocollo-salasso per il contribuente.Realacci obiettò che, in ogni caso, il Protocollo era pur sempre un primo passo. Ecco un classico modo di controbattere le cifre con l'aria fritta. Battaglia chiosa: «Innanzitutto non si capisce quali sarebbero gli altri passi e, poi, anche montare su uno sgabello è un primo passo per raggiungere la Luna».Si consoli, Battaglia: anch'io, al Maurizio Costanzo Show, mi ritrovai seduto accanto al Realacci (presenza fissa, lui, io mai più). Auspicavo, tra le altre cose, un incremento di parcheggi in città, e lui obiettò, seccato, che ciò avrebbe incoraggiato all'uso dell'auto. Vabbè, mezzo pubblico sia, anche se una città come Milano (capitale economica) diventa ostaggio degli scioperi, i quali vengono orditi sempre di venerdì (quando fanno più danno) e pure in tempi di pandemia (con effetto-sardina, ecchissenefrega dei picchi di contagio). Ma come finì lo scontro, anzi Battaglia? Finì che il ministro si alterò (involontario calembour) col suo consulente che gli sciupava i rapporti con gli ambientalisti, definiti dall'incauto «i peggiori nemici dell'ambiente», cosa che alterò pure il conduttore.Morale, l'Italia firmò il Protocollo e Battaglia perse il posto. E pazienza se il Protocollo si proponeva di raggiungere i propri obiettivi entro il 2012, col risultato che nel 2012 le emissioni «furono di oltre il 50% in più di quelle del 1990!». Nello stesso periodo, infatti, moltissime produzioni erano state delocalizzate dove il lavoro costava meno, perciò andate ad emettere colà. «Principali emettitori sono oggi Cina, Stati Uniti e India. Se le emissioni degli Stati Uniti sono rimaste essenzialmente ferme ai livelli del 1990 (per la precisione sono aumentate del 3%), quelle di Cina e India sono aumentate, rispettivamente, del 320% e del 350%!».Nel libro Battaglia riporta solo due delle «molte petizioni che centinaia di scienziati hanno sottoscritto per avvertire i responsabili politici che non v'è alcuna emergenza climatica». Una è italiana, promossa da alcuni scienziati del clima, geologi, geofisici, climatologi. Ebbene, nel 2018 l'antica e gloriosa Accademia dei Lincei organizzò una Conferenza sul tema del clima e alcuni firmatari della petizione chiesero di poter intervenire, cosa che fu accettata dal comitato scientifico della suddetta Conferenza. Ma la cosa dispiacque a un membro dell'Accademia, uno «scienziato», cela va sans dire. Diamo la parola a Battaglia: «Costui informò alcuni organi di stampa complici dell'imbroglio emergenza-climatica, i quali si spesero scrivendo articoli denigratori nei confronti dell'Accademia. La quale decise di cancellare la Conferenza». Et voilà.
Oggi a CovidNews parliamo di un articolo che ci spiega cosa sono gli autoanticorpi da COVID-19 e del cambio di protocollo vaccinale in Italia.
Prima ora - Audio Whatsapp degli ascoltatori. - Antonio Bravetti in collegamento da villa Pamphili a Roma per il Global Health Summit. - Amazon, scoperta una fabbrica di false recensioni da oltre 200mila persone. Ne parliamo con Andrea Boscaro, esperto di marketing digitale. - Protocolli e Covid manager per i matrimoni: il sondaggio di Lorenzo Briotti. Seconda ora - RadioTraffic: la viabilità con Marco Casa. - Verso che fase della pandemia ci avviamo? Ospite, Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza. Terza ora - Borse e Mercati con Ettore Livini: rivolta dei minatori australiani per il divieto di bere birra nei posti di lavoro. - Riapertura delle piscine al chiuso dal primo luglio: il mondo dello sport protesta. Al telefono, Luca Sacchi, ex nuotatore, voce Rai per il nuoto e gestore di piscina a Settimo Milanese, anche lui molto critico sulla decisione. - Maurizio Crosetti per il "raggio di sole" della settimana: il ritorno del pubblico allo stadio di Reggio Emilia durante la finale di coppa Italia Juve-Atalanta.
In questo episodio la notizia del protocollo per il recupero di beni abbandonati siglato ieri da Itea Spa e Consolida, l'accordo tra UE e Gran Bretagna sulla Brexit e il commento di Coldiretti T-AA sui contributi per i contributi volti valorizzare anche i paesi di montagna.
Con Daniele Menarini condirettore del magazine Correre e con Tito Tiberti Team Manager della Nazionale di Atletica facciamo il punto sul calendario delle gare su strada: tra limitazioni, cancellazioni e protocolli di sicurezza. Breve calendario 2 maggio - Scarpadoro Vigevano (Mezza maratona + 10k)16 maggio - Milano Marathon (Relay + 10k)30 maggio - Brescia Marathon13 giugno - La Giulietta e Romeo Half Marathon26 giugno - Moonlight Half Marathon Jesolo5 settembre - Cortina-Dobbiaco (30k)12 settembre - Bibione Half Marathon19 settembre - Maratona di Roma26 settembre - Padova Marathon3 ottobre - Maratonina Internazionale “Città di Udine"17 ottobre - Roma Ostia (21k)17 ottobre - Parma Marathon 24 ottobre - Venice Marathon31 ottobre - Mytho Marathon (42k, 21, staffetta)14 novembre - Maratona di Ravenna21 novembre - Verona Marathon28 novembre - Firenze Marathon12 dicembre - Maratona di Reggio Emilia19 dicembre - Pisa Marathon Maratone estere 26 settembre - Berlin Marathon3 ottobre - London Marathon10 ottobre - Chicago Marathon11 ottobre - Boston Marathon17 ottobre - Paris Marathon17 ottobre - Amsterdam Marathon17 ottobre - Tokio Marathon7 novembre - New York City Marathon
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, anche a Trieste, promossa dall'Associazione Donatori Volontari Polizia di Stato Donatorinati, si è tenuta la raccolta straordinaria di sangue “La donazione si tinge di rosa”. L'iniziativa si è svolta nella mattinata di lunedì, 8 marzo, in piazza Unità, nei pressi della Prefettura, nel rispetto della normativa antipandemica. Presente all'iniziativa anche il personale della Questura per ribadire la vicinanza non soltanto all'Associazione, ma alla cittadinanza, in particolare ai donatori di sangue, in un periodo certamente critico dal punto di vista sanitario. Sorta 18 anni fa, l'Associazione Donatorinati ha sottoscritto importanti Protocolli d'intesa con il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e intraprese importanti partnership con il mondo del volontariato e della ricerca. Presente in 14 regioni, vanta oltre 14 mila tra volontari e donatori ed è attiva affinchè sia mantenuta sempre alta la guardia rispetto a una problematica – la donazione di sangue – che in certi periodi dell'anno raggiunge livelli di emergenza. Ad approfondire l'iniziativa ai microfoni di Radio Punto Zero il Vice Questore Dott.ssa Valentina Cubesi:
i "Protocolli " dopo due secoli ancora oggi principale argomento degli antisemiti --- Send in a voice message: https://anchor.fm/giorgio-ajo/message
A capo del progetto Coast in Sud Africa, per la produzione di armi chimiche, c'è Wouter Basson, uomo con pochi scrupoli e molti mezzi. Le armi da lui progettate verranno impiegate sulla popolazione civile sudafricana nel quadro del regime di apartheid. Seguici anche su: YOUTUBE https://youtube.com/channel/UCSccnE9-Y9PfJC2thw-vgtg FACEBOOK https://facebook.com/mentecast/ INSTAGRAM https://instagram.com/mentecast SPOTIFY https://open.spotify.com/show/6rEXAE1nfxmfdzY9dtFYO7 iTUNES https://podcasts.apple.com/it/podcast/mentecast/id1458522809? SOUNDCLOUD https://soundcloud.com/user-613167048 TWITTER https://twitter.com/mentecast FONTI Oxford Academic - Journal of International Criminal Joustice https://academic.oup.com/jicj/article/13/5/933/2411996 Armi chimiche e biologiche: lezioni dal Sud Africa - Chandré Gould, Marc Hecker https://www.cairn.info/revue-politique-etrangere-2005-1-page-109.htm Intervista a Daan Goosen https://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/plague/sa/goosen.html il CDC di Atlanta invia campioni di patogeni in Sud Africa https://www.airuniversity.af.edu/Portals/10/CSDS/Books/therollbackofsoafricachembio2.pdf The New Yorker - prodotti all'antrace, attentato a Mandela e processo https://www.newyorker.com/news/news-desk/doctor-death-redux https://www.newyorker.com/magazine/2001/01/15/the-poison-keeper PBS https://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/shows/plague/sa/ Il ruolo del Sud Africa nell'epidemia di colera in Rhodesia https://www.jstor.org/stable/3993569?seq=1 Basson e i viaggi in Israele https://www.washingtonpost.com/archive/politics/2003/04/21/biotoxins-fall-into-private-hands/6e72130d-17e3-4be7-ade9-c7959596f69e/ Israele e l'apartheid https://www.amnesty.org/en/latest/news/2021/01/denying-covid19-vaccines-to-palestinians-exposes-israels-institutionalized-discrimination/ https://www.theguardian.com/world/2021/jan/03/palestinians-excluded-from-israeli-covid-vaccine-rollout-as-jabs-go-to-settlers https://science.thewire.in/health/israel-is-demonstrating-medical-apartheid-not-vaccine-leadership/ L'attentato alla vita del reverendo Frank Chikane https://www.iol.co.za/travel/south-africa/clothes-poisoned-in-attempt-to-kill-chikane-53104 La morte di Samora Machel https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/01436597.2017.1323550? https://www.herald.co.zw/did-machel-pay-the-price-for-confronting-apartheid/ http://panafricannews.blogspot.com/2010/10/day-botha-killed-samora-machel-of.html La Libia https://mg.co.za/article/2001-08-10-a-libyan-connection/ https://www.news24.com/news24/basson-i-cooked-for-madiba-20010801 Accuse a carico di Basson e processo https://www.theguardian.com/theguardian/1999/oct/05/features11.g21 https://www.theguardian.com/education/2002/apr/11/research.highereducation https://www.theguardian.com/world/2002/apr/12/research.internationaleducationnews Conferenze tenute da Basson https://mg.co.za/article/2013-05-17-00-blame-the-russians-says-basson/ https://www.theguardian.com/world/2013/jan/30/southafrica-wouter-basson-drdeath Sound Africa - Examining Doctor Death https://soundcloud.com/soundafrica/examining-dr-death Le droghe di Basson https://www.vice.com/en/article/ppmw4m/wouter-basson-dr-death-south-africa-ecstasy-957 La letalità del botulino https://toxedfoundation.org/botulinum-toxin-and-botox/ Protocolli di Ginevra del 1925 https://en.wikipedia.org/wiki/Geneva_Protocol Project Coast https://en.wikipedia.org/wiki/Project_Coast Project Barnacle https://en.wikipedia.org/wiki/Civil_Cooperation_Bureau
Divulgazione dei Protocolli ed uso che si è fatto di essi nel secolo passato ed ancora oggi. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/giorgio-ajo/message
L'evoluzione del pensiero della Chiesa ed i precedenti che portano alla stesura dei "Protocolli " --- Send in a voice message: https://anchor.fm/giorgio-ajo/message
Oggi, nella giornata della memoria, vi presento un testo chiave riguardante i famosi "Protocolli dei Savi di Sion": "Il Manoscritto Inesistente" di Cesare G. De Michelis. Se avete dubbi o domande scriveteci sui nostri social o acquistate sul nostro sito www.libreriailsigillo.it --- Send in a voice message: https://anchor.fm/libreria-il-sigillo/message
Non tutti sanno che c'è una grossa differenza tra internet ed il web, ma forse ancora più importante è il sapere cos'è effettivamente internet, tra nuvolette e video di gattini ci sono un paio di cose che permettono a tutto di rimanere in piedi.
Maurizio Crozza veste i panni di Vincenzo De Luca durante una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui: https://it.dplay.com/passa-a-plus/?utm_source=podcast&utm_medium=crozza Support the show: https://it.dplay.com/nove/fratelli-di-crozza/ See omnystudio.com/listener for privacy information.
Diverse partite commentate e spieghiamo i protocolli di Eurolega per aggirare il problema legato al Covid.
In questa puntata Stefano e Gigi parlano del caos di Juventus-Napoli, della gestione dell'emergenza COVID e delle partite che si sono giocate nello scorso weekend. Un'altra vittoria per il Milan, un turbolento pareggio tra Lazio ed Inter, l'ennesima lezione di calcio dell'Atalanta. Nel finale, il secondo episodio di "maschiacce", con la prima storica partita di Serie A femminile giocata a San Siro.
La pandemia si sta sviluppando a ritmi sostenuti in tutto il mondo, le informazioni che appaiono sui media a proposito di cambiamenti del virus, vaccini ed altre soluzioni, sono controverse. In questa puntata, con Aureliano Stingi, Domenico Somma, Thomas e Gianluca, un aggiornamento sulle ultime ricerche scientifiche, sui vaccini in corso di sperimentazione e sui possibili scenari di riapertura delle scuole...con un po' di economia nel finale.Con chi abbiamo parlato oggi:- Aureliano Stingi: biotecnologo molecolare, attualmente dottorando presso università di Ginevra (CH), si occupa di cancer biology e cell biology. Su Twitter è @AurelianoStingi;- Domenico Somma: Research Associate di immunologia molecolare, III Institute, Glasgow (https://www.gla.ac.uk/researchinstitutes/iii/staff/domenicosomma/). Su Twitter è @Doom3Gloom.#CrossWordsRegia di Emanuele Cammarata https://www.facebook.com/crosswordsCW/https://www.instagram.com/cross__words/https://twitter.com/CrossWordsCWhttps://t.me/cross_wordscrosswords.yt@gmail.com
Ideata e realizzata dal collega Andrea Butera, ecco Intact-Tooth. Una App per identificare lo stato di salute dello smalto, fornire indicazioni ai pazienti e raccogliere dati importanti con finalità di ricerca scientifica. Una risorsa preziosa per la pratica clinica e per supportare il necessario e costante studio della gestione dello smalto. L'articolo del blog: https://www.tartaronline.com/intact-tooth-una-app-per-igienisti-dentali/ Iscriviti alla Newsletter: https://www.tartaronline.com/newsletter/ Tartaronline Podcast è la raccolta degli audio-articoli della piattaforma tartaronline.com raccontati direttamente dalla voce degli autori.
Con Il top coach SBB Matteo Brunetti scopri i protocolli di forza più congeniali ed efficienti.
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La Schedule 2020 c'è, ora resta da vedere se ci sarà anche una stagione. Commentiamo il calendario dei Packers, anche alla luce di quanto dichiarato da Anthony Fauci in una intervista con Peter King, per poi passare ad uno sguardo al roster.
Skill On Air con Paolo Zanetto, fondatore di Cattaneo Zanetto & Co., sul ruolo dell’impresa e le modalità di gestione della crisi economica causata dall’emergenza Covid19, tra il ribaltamento delle sfere di influenza internazionali e la ritrovata centralità dello Stato nell’economia del Paese
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6112LA CEI TRADITA DA CONTE: NIENTE MESSE NEMMENO NELLA (FINTA) FASE DUE vdi Riccardo CascioliUno schiaffone così, duro, condito da una sottile presa in giro, da parte del "devoto" presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il cardinale Gualtiero Bassetti non se lo sarebbe mai aspettato. Il "no alle Messe" tra i provvedimenti della cosiddetta fase 2 è stata una doccia gelata per il presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), dopo che lo stesso Bassetti, non più di tre giorni fa, aveva annunciato trionfante «È ora di tornare a Messa»: era sicuro che il 10 maggio avrebbe visto, seppur con forti limitazioni, la ripresa delle Messe con popolo.Negli ultimi giorni, i segnali in tal senso si erano moltiplicati: nell'intervista pubblicata da Avvenire il 23 aprile, il ministro dell'Interno Lamorgese esprimeva tutta la sua attenzione per il «tema dell'esercizio della libertà di culto» e assicurava che «in considerazione di un quadro sanitario in parziale miglioramento, sono allo studio del governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto». E ieri il vice-presidente della CEI, monsignor Mario Meini, sempre ad Avvenire si mostrava fiducioso pur avvertendo che ci sarebbero state molte restrizioni per garantire la massima sicurezza dal punto di vista sanitario. Vale a dire che la CEI aveva concesso moltissimo al governo in cambio della possibilità di dire che si riaprivano le Messe al popolo (in realtà a una sua rappresentanza).E invece ieri nel tardo pomeriggio, mentre veniva annunciata la conferenza stampa di Conte per presentare il nuovo decreto che regola la fase 2, trapelava l'indiscrezione del no alle Messe, confermato poi dallo stesso presidente del Consiglio. Funerali solo con i parenti stretti fino a un massimo di 15 persone, «preferibilmente tenuti all'aperto», e per il momento niente Messe. La valutazione sulla possibilità di riprendere le «cerimonie religiose» (questa l'espressione usata da Conte) verrà fatta più avanti senza una scadenza precisa. Con i beffardi ringraziamenti di Conte alla CEI per la fattiva collaborazione prestata in questo periodo, a dare l'impressione che il «no alle Messe» fosse frutto di un accordo.LA REAZIONE DELLA CEIE invece no: neanche mezz'ora dalla fine della conferenza stampa e con una tempestività senza precedenti, la CEI rendeva noto un comunicato dai toni inusualmente forti, da amante tradita. Ma come? Abbiamo «accettato con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative per fare fronte all'emergenza sanitaria»; «abbiamo avviato una interlocuzione continua e disponibile» con il ministro dell'Interno e con il presidente del Consiglio, a cui però abbiamo detto «in maniera esplicita che la Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale»; abbiamo presentato «Orientamenti e Protocolli con cui affrontare una fase transitoria nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie»; e voi ci trattate così?Eh no, dice la CEI: «I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l'esercizio della libertà di culto».Finalmente un sussulto di dignità, verrebbe da dire. L'avessero detto due mesi fa non saremmo a questo punto, anche perché le condizioni di sicurezza che si potrebbero applicare nella fase 2 si potevano tranquillamente applicare fin dall'inizio senza arrivare alla sospensione delle Messe. Peraltro le condizioni veramente necessarie per la celebrazione delle Messe mantenendo la sicurezza, non sono così complicate, come dimostrano le indicazioni presentate all'arcivescovado di Milano dal nostro epidemiologo Paolo Gulisano, sulla base delle conoscenze sul Covid-19 fin qui acquisite.LE NUOVE (FINTE) PROMESSE DI CONTEConte ha subito replicato al comunicato della CEI, affermando in una nota che «prende atto» della protesta e promette che «già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza». Un modo per prendere tempo, anche perché dalla conferenza stampa di ieri sera è parso evidente che a decidere veramente sulle misure da prendere non sono i ministri o il presidente del Consiglio, ma il Comitato tecnico-scientifico. E qui si evidenzia un errore clamoroso fatto dalla CEI: ovvero non avere insistito per avere un suo rappresentante in seno a questo Comitato e aver privilegiato la via politica pensando di poter contare sull'amicizia con il presidente del Consiglio. Calcolo evidentemente sbagliato. Ma la cosa peggiore è stato l'atteggiamento avuto fin dall'inizio nei confronti del governo: sottomesso e con lo zucchetto in mano a mendicare qualche concessione. Da servi si sono comportati, da servi vengono ora trattati.La CEI sente anche il fiato sul collo della base: laici, preti e anche vescovi, già insoddisfatti per la resa senza condizioni nella fase 1, adesso sono già sul piede di guerra nei confronti di una presidenza della Conferenza Episcopale che agisce in modo verticistico e completamente staccata dal popolo che dovrebbe rappresentare (altro che sinodalità!).Per questo deve anche provare a fare la voce grossa con il governo. La prima strada è un sottile ricatto. «Dovrebbe essere chiaro a tutti - conclude il comunicato CEI - che l'impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale». Come a dire: se volete che continuiamo ad aiutarvi nell'assistenza ai poveri, ridateci le Messe, anche perché senza popolo in chiesa non arrivano neanche i soldi.E SE IL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO NON SI LASCIA COMMUOVERE?Nel comunicato viene finalmente affermato un principio importante, che la Bussola ha sempre sostenuto fin dal principio, ma che finora la CEI aveva sempre ignorato: «Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità - dare indicazioni precise di carattere sanitario - e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia». In altre parole: il governo deve dirci la distanza da tenere tra le persone e che condizioni sono necessarie, poi all'interno della chiesa, con le persone che sono dentro, decidiamo noi cosa fare. È ciò che in fondo prevede la Costituzione.Se la CEI vuole essere credibile deve dunque dare seguito a queste parole. Le Messe sono possibili fin da subito, nel rispetto delle condizioni di distanziamento sociale poste dal governo. Basta seguire le disposizioni cui abbiamo già fatto riferimento. Vuol dire chiamare alla rivolta? No. Sarebbe semplicemente una riaffermazione della propria libertà e della propria sovranità, che il governo tecnocratico sta calpestando insieme alla Costituzione. E il popolo certamente seguirebbe.Avranno i vescovi il coraggio di andare fino in fondo? Speriamo di sì, ma temiamo di no; temiamo cioè che alla fine nella CEI prevalga il solito mercanteggiamento politico alla ricerca di un compromesso. L'unica possibilità è un forte movimento dal basso, laici e preti che facciano pressione sui rispettivi vescovi per difendere la libertà religiosa, mai così a rischio prima in Italia.Nota di BastaBugie: nel sito della Cei, a poca distanza dalla conferenza stampa di Conte che negava il diritto di andare alla Messa, compariva il seguente comunicato dal titolo "DPCM, la posizione della CEI" nel quale si afferma che i Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l'esercizio della libertà di culto. In sintesi la Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale con la possibilità di celebrare la Messa con il popolo.Ecco il comunicato completo pubblicato il 26 aprile 2020:"Sono allo studio del Governo nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto". Le parole del ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nell'intervista rilasciata lo scorso giovedì 23 aprile ad Avvenire arrivavano dopo un'interlocuzione continua e disponibile tra la Segreteria Generale della CEI, il Ministero e la stessa Presidenza del Consiglio.Un'interlocuzione nella quale la Chiesa ha accettato, con sofferenza e senso di responsabilità, le limitazioni governative assunte per far fronte all'emergenza sanitaria. Un'interlocuzione nel corso della quale più volte si è sottolineato in maniera esplicita che - nel momento in cui vengano ridotte le limitazioni assunte per far fronte alla pandemia - la Chiesa esige di poter riprendere la sua azione pastorale.Ora, dopo queste settimane di negoziato che hanno visto la CEI presentare Orientamenti e Protocolli con cui affrontare una fase transitoria nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie, il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri varato questa sera esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la Messa con il popolo.Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità - dare indicazioni precise di carattere sanitario - e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia.I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l'esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l'impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale.
NOVITÀ E PROTOCOLLI PER FAR RIPARTIRE LA GIUSTIZIA – MODIFICA REGOLAMENTO ELENCO DIFENSORI DI UFFICIO – #SVEGLIATIAVVOCATURALe interviste esclusive di questa puntata:Da “Nessun di muova” a “Eppur si muove”: Novità e protocolli per far ripartire la giustiziaAvv. Simona GrabbiPresidente del COA di TorinoIntervista a cura di: Avv. Milena MirandaModifica Regolamento Elenco Difensori di UfficioAvv. Giuseppe GalloForo di LecceA cura di: Avv. Giuseppe GalloCon la conduzione di:Avv. Angelo Marzo e Avv. Pino GalloRegia:Ornella Sala
Nuova puntata in diretta di IdS. Oggi abbiamo parlato di come scrivere e pensare i protocolli per riaprire e ripartire e di come modificare la propria offerta commerciale per essere davanti alla concorrenza. Il link della diretta di settimana prossima lo trovate sul canale Telegram al quale potete iscrivervi quihttps://t.me/imprenditoridisuccessoPer contattarci potete utilizzaretelegram.me/francescosmorgonitelegram.me/paolopugniper scrivercifrancesco.smorgoni@puntoexe.netpaolo.pugni@pugnimalago.it
Boeing ancora sotto accusa per i suoi scarsi protocolli di certificazione. --- Boeing faces new whistleblower complaint as former engineer says faulty 787 Dreamliner systems could leave passengers without oxygen in emergencies - Business Insider
In podcast analizziamo gli 8 punti principali dei protocolli di Convalescenza Rapida ERAS, vera rivoluzione del trattamento peri-operatotorio. Da alcuni anni, l’evidenza scientifica ha sgretolato questi dogmi chirurgici che sembravano immutabili. Si è capito, infatti, che meno tubi & drenaggi, miglior alimentazione, ritorno precoce alle attività di tutti i giorni sono fattori favorevoli a una convalescenza rapida e con meno complicazioni.Inoltre l’applicazione di questi protocolli non costa un centesimo anzi, grazie ai migliori risultati, si risparmiano migliaia di euro e si migliora la gestione dei posti letto.
Questa volta abbiamo una puntata indigesta. Si parla dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion e del loro contenuto mendace.Gruppo Telegram del Salotto del Terrore:https://t.me/salottodelterrorePotrai interagire con noi e con gli utenti del gruppo sulle tematiche del podcastInstagram: @massimo_maydeweb: http://www.massimomayde.it
Le storie sono armi potenti. E non importa se tutti sanno che non sono vere. I loro effetti lo sono, eccome.Qui si parla di sostituzione etnica, “white genocide”, piano Kalergi, George Soros e Protocolli dei Savi di Sion.Scritto da: Fabio GhelliProdotto da: Federico Bogazzi e Fabio GhelliMusiche: Hobocombo (www.hobocombo.bandcamp.com)Himmelsrandt (www.himmelsrandt.bandcamp.com)
La Blockchain può essere un strumento da mettere a disposizione della Sanità per verificare l’identità del paziente, tenere traccia delle prescrizioni, controllare e verificare la corretta applicazione dei protocolli e molto altro ancora. Ma in che modo può essere resa disponibile per la Sanità? E a che punto siamo per una sua introduzione nelle ricerche scientifiche, piuttosto che in una sua implementazione di massa?Tutte queste e molte altre domande le abbiamo fatte a Massimiliano Barawitzka, Healthcare Communication Expert e partner di The Blockchain Council ( https://www.linkedin.com/in/maxbarawitzka/ ).Scopri il progetto, partecipa alla community e scopri i contenuti extra su http://fintech24.it
In questa buongiornissima puntata Giacomo, Luca e Stefano gustano il piacere della tecnologia che più caratterizza il Terzo Millennio: internet. Un mondo complesso quanto affascinante, con fiumi di dati, montagne di router, mari di protocolli e nuvole di cloud. Sigla: Lemon Fight - Stronger (feat. Jessica Reynoso) [Champion Remix] | NCS Release Music di NoCopyrightSounds. Guarda: youtu.be/yZfyQ0MAMmo Scarica Gratis / Streamma: ncs.io/StrongerChampionRemixYO
Il protocollo operativo ideato da Nojima et al. per la pianificazione della posizione delle miniviti e della vita di espansione nel MARPE (espansione rapida assistita da mini viti).Preparazione sui modelli, operazioni e consigli sulla CBCT, scelta della linghezza della minivite.Il secondo studio mette a confronto due tecniche chirurgiche per lo scappucciamento dei canini inclusi: la tecnica classica e la tecnica a opercolo.Vengono presi in considerazione i tempi chirurgici, le complicanze postoperatorie e le percezioni dei pazienti e messe a confronto tra loro.PRIMO ARTICOLO:Lincoln Issamu Nojima, Matilde da Cunha Gonçalves Nojima, Amanda Carneiro da Cunha, Natan Oliveira Guss, Eduardo Franzotti Sant’AnnaMini-implant selection protocol applied to MARPEDental Press J. Orthod. vol.23 no. Sept./Oct. 2018LINK:http://dx.doi.org/10.1590/2177-6709.23.5.093-101.sarSECONDO ARTICOLO:Margitha Björksved, Kristina Arnrup, Rune Lindsten, Anders Magnusson, Anna Lena Sundell, Annika Gustafsson, Farhan BazarganiClosed vs open surgical exposure of palatally displaced canines: surgery time, postoperative complications, and patients’ perceptions: a multicentre, randomized, controlled trialEuropean Journal of Orthodontics, Volume 40, Issue 6, 30 November 2018, LINK:https://doi.org/10.1093/ejo/cjy070*****AutoriDr.ssa Thea TrombyDr. Tito Mattia Bordinohttps://ortodonziapodcast.com
Il protocollo operativo ideato da Nojima et al. per la pianificazione della posizione delle miniviti e della vita di espansione nel MARPE (espansione rapida assistita da mini viti).Preparazione sui modelli, operazioni e consigli sulla CBCT, scelta della linghezza della minivite.Il secondo studio mette a confronto due tecniche chirurgiche per lo scappucciamento dei canini inclusi: la tecnica classica e la tecnica a opercolo.Vengono presi in considerazione i tempi chirurgici, le complicanze postoperatorie e le percezioni dei pazienti e messe a confronto tra loro.PRIMO ARTICOLO:Lincoln Issamu Nojima, Matilde da Cunha Gonçalves Nojima, Amanda Carneiro da Cunha, Natan Oliveira Guss, Eduardo Franzotti Sant’AnnaMini-implant selection protocol applied to MARPEDental Press J. Orthod. vol.23 no. Sept./Oct. 2018LINK:http://dx.doi.org/10.1590/2177-6709.23.5.093-101.sarSECONDO ARTICOLO:Margitha Björksved, Kristina Arnrup, Rune Lindsten, Anders Magnusson, Anna Lena Sundell, Annika Gustafsson, Farhan BazarganiClosed vs open surgical exposure of palatally displaced canines: surgery time, postoperative complications, and patients’ perceptions: a multicentre, randomized, controlled trialEuropean Journal of Orthodontics, Volume 40, Issue 6, 30 November 2018, LINK:https://doi.org/10.1093/ejo/cjy070*****AutoriDr.ssa Thea TrombyDr. Tito Mattia Bordinohttps://ortodonziapodcast.com
Nei cicli di descongelazione di embrioni sembra, secondo dati preliminari, che i risultati sono migliori con un protocollo largo utilizzando un analogo della GnRH prima dell' estrogeno.https://fivmadridin.wordpress.comTraduzione:Elisabetta Ricciarelli Musica:Emilio Estebanhttps://open.spotify.com/track/3FMPu7HNk6SRRNM7N7mN2A?si=mEK3WSCs
Nei cicli di descongelazione di embrioni sembra, secondo dati preliminari, che i risultati sono migliori con un protocollo largo utilizzando un analogo della GnRH prima dell' estrogeno.https://fivmadridin.wordpress.comTraduzione:Elisabetta Ricciarelli Musica:Emilio Estebanhttps://open.spotify.com/track/3FMPu7HNk6SRRNM7N7mN2A?si=mEK3WSCs
Nel corso di questa puntata, Paolo Patierno ci parlerà dei principali protocolli che ad oggi sono adottati nel mondo dell'Internet of Things e che costituiscono a tutti gli effetti una vera torre di Babele. Dai protocolli proprietari ai protocolli standard con i loro vantaggi e svantaggi, fino a confrontare i quattro protocolli più conosciuti come HTTP, CoAP, MQTT ed AMQP dal punto di vista dell'architettura, dei pattern e delle loro relative implementazioni.
Con i nuovi protocolli l'incidenza della sindrome da iperstimolazione ovarica è scesa ai minimi storici.Grazie: Tania Sanfilippo (Traduzione) e Emilio Esteban (musica)
Con i nuovi protocolli l'incidenza della sindrome da iperstimolazione ovarica è scesa ai minimi storici.Grazie: Tania Sanfilippo (Traduzione) e Emilio Esteban (musica)