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In questo episodio vi racconto la mia esperienza con i vini dealcolati, dopo averne assaggiati più un centinaio su più anni mi sono fatto la mia idea, che condivido con voi con l'obiettivo di avere un confronto, è infatti un episodio dove sottolineo le mie impressioni specialmente per quanto riguarda la situazione di oggi, con le tecnologie attuali, che sicuramente evolveranno, con un focus sul prodotto e il pubblico verso il quale potrebbero essere rivolti.
ROMA (ITALPRESS) - La crescita dell'Italia si è fermata. Nel quarto trimestre del 2024, come in quello precedente, infatti, il Prodotto interno lordo registra una crescita congiunturale nulla, mentre sale dello 0,5% su base annuale. E' quanto emerge dalla stima provvisoria fornita dall'Istat. I dati riflettono la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell'industria e di un calo in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale e un apporto positivo della componente estera netta. "Senza nuovi impulsi favorevoli sarà molto difficile raggiungere un traguardo di incremento del PIL attorno all'1% nell'anno in corso", è il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio.gsl
In questo episodio insieme ad Alfredo Tocchini, consulente agronomo ed enologo, mettiamo a paragone tre approcci diversi di fare vino, capendone i motivi e gli obiettivi enologici.
Il Comitato italiano per la Tutela del Piede Franco ha scelto la provincia Napoli come destinazione di un tour di esplorazione e scoperta di vigne storiche prefillossera che si terrà dal 22 al 24 gennaio e che vedrà impegnati esperti, produttori e studiosi di diversi paesi, dalla Francia, alla Grecia, Turchia e Svizzera oltre a vignaioli provenienti da diverse regioni italiane.
In questo episodio con l'Onorevole Dario Nardella diamo seguito a quello che è stato il nostro viaggio a Bruxelles al Parlamento Europeo e parliamo di politiche agricole, difficoltà odierne e prospettive future, spiegando e analizzando alcuni temi di attualità come la PAC, il Mercosur e tanto altro.
Nell'estrema propaggine orientale dei Monti Lessini, tre le provincie di Vicenza e di Verona, nel cuore della Val d'Alpone, culla del Soave Classico e della Garganega, si erge una collina di origine vulcanica dalla quale prende il nome una delle aziende vitivinicole storiche dell'areale che ha fatto del suo legame profondo con queste terre il filo conduttore del suo percorso e della sua evoluzione: Ca' Rugate.
In questo episodio vi racconto nel dettaglio l'esperienza al Parlamento Europeo, alcuni argomenti trattati nel backstage, faccio un recap di come è andato il primo anno del nostro progetto vitivinicolo di Prima Domus e una piccola previsione per quelli che penso saranno i social nel 2025.
Dal mondo della ricerca arrivano le prime evidenze sugli effetti della viticoltura rigenerativa che si sta sempre più diffondendo nel mondo da un lato per recuperare e rivitalizzare i terreni impoveriti, dall'altro per contribuire alla lotta contro gli effetti del cambiamento climatico, in particolare il surriscaldamento globale.
In questo episodio vi racconto la vendemmia unica delle Cinque Terre, in particolare a Vernazza, la vendemmia di Eroico Vino, una piccola azienda familiare che produce solo 3000 bottiglie e che è portata avanti dalla famiglia Ciotoli da più di 4 generazioni.
In questo episodio insieme a Mario Pojer di Pojer e Sandri ripercorriamo una delle storie più affascinanti che abbia ascoltato, una cantina che già negli anni Settanta sperimentava tecniche che sarebbero arrivate solo decine di anni dopo da noi. Qui in versione "ristretta", andremo poi con altri episodi ad approfondire i tanti temi affrontati.
In questo episodio riapro il diario del mio viaggio, seppur breve, alla scoperta della Georgia: vi racconterò le persone che ho conosciuto, la viticoltura, gli approcci al mercato, le tipologie di vini e tanto altro.
Podere Guardia Grande è il nuovo progetto di viticoltura della famiglia Veronesi, da sempre profondamente appassionata della città di Alghero, che si posiziona sulla costa nord-occidentale della Sardegna, in una zona rimasta incontaminata e selvaggia, colorata da una terra argillosa rosso mattone. Si tratta di un tributo alla bellezza e alla ricchezza culturale della zona, ma soprattutto della volontà di produrre vini di alta qualità mossa da un grande rispetto per la natura accompagnato dal forte desiderio di riflettere l'autenticità e la straordinaria peculiarità del terroir locale.
Le temperature superiori ai 35° provocano nella vite una reazione di difesa dell'aumento della temperatura. Per contrastare l'aumento della temperatura dei tessuti della foglia, la pianta apre gli stomi per cercare di dissipare il calore attraverso l'acqua che evapora. Questo aumenta in valore assoluto il potenziale idrico fogliare, perdendo una maggior quantità d'acqua oltre un certo livello di temperatura, che dalla bibliografia e dagli studi è definito 37,5° per più di 1 giorno. Oltre un certo limite di temperatura, i tessuti della foglia non riescono più a dissipare il calore e comincia la foto-inibizione, quindi il danneggiamento delle cellule e degli strati di cellule della foglia. Un altro effetto è ovviamente quello di una perdita d'acqua molto elevata. L'effetto della temperatura aumenta di molto se la pianta è in condizione di limitazione idrica, quindi di deficit idrico. Possiamo quindi dire che, con l'aumentare del deficit idrico, aumentano i danni a carico dell'apparato fogliare dovuti all'aumento delle temperature. Anche le bacche sono soggette a questi effetti con diverse reazioni che portano comunque a un deterioramento e danneggiamento delle cellule della buccia, con ripercussioni sui principali costituenti dell'acino stesso, quali gli acidi organici, i precursori aromatici, e gli antociani. Oggi esistono rimedi naturali, come argille e altre materie prime minerali finemente triturate e irrorate sulla parete fogliare, che permettono una riduzione fino a 4-5° della temperatura. Questa tecnica può comportare una forte riduzione degli effetti sugli acidi e quindi può essere un valido aiuto alla riduzione dei danni dovuti al calore, soprattutto in quei vigneti in cui è presente anche un deficit idrico. Ne ho parlato in questo episodio con Gianluca Allegro, Università di Bologna, che al Convegno Nazionale di Viticoltura ha pesentato la ricerca triennale svolta dal suo gruppo di lavoro "Strategie di adattamento alle ondate di calore: risultati di una sperimentazione triennale condotta sulla cv Sangiovese" che aveva come obiettivo di valutare l'attitudine di diverse tecniche colturali nel contrastare l'insorgenza dei principali danni da scottature degli acini e di studiare i loro effetti sulle componenti produttive e qualitative delle uve. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/4grapes/message
La Val di Cembra con i suoi terrazzamenti e muretti a secco costruiti con la pietra porfirica è territorio estremo, di viticoltura eroica, dove a regnare è il Müller-Thurgau, vitigno in grado di leggerne e restituirne appieno l'identità.
Sono entusiasta di presentarvi nel nuovo episodio del podcast - Teodosio D'Apolito, un enologo di grande talento originario della mia splendida Puglia. Teodosio ha iniziato il suo viaggio nel mondo del vino dopo aver ottenuto la laurea in Viticoltura ed Enologia all'università di Pisa. La sua dedizione e curiosità lo hanno portato a diventare consulente enologo di diverse realtà pugliesi, pubblicando anche articoli scientifici frutto delle sue sperimentazioni nel laboratorio d'analisi agro-alimentari da lui fondato. Siamo entusiasti di annunciare un evento imperdibile per tutti gli amanti del vino. Il 17 Giugno la cantina Pliniana festeggia i suoi primi 60 anni con uno nuovo stile. Non perdere l'opportunità di scoprire le novità e assaporare i vini! Dalle ore 15, iscriviti alla masterclass guidata da Teodosio per scoprire le loro referenze più iconiche. Un'opportunità perfetta per assaporare le varie sfaccettature del Primitivo di Manduria e molto altro. Posti limitati, affrettati!
In questo episodio Dario Daielli, ex calciatore di Fiorentina e Chievo, si racconta direttamente da casa sua (perdonateci l'audio, c'era un po' di movimento con i vari cani!) spiegando il come nasce la Cantina Dainelli a Cerreto Guidi in Toscana assieme a tanti aneddoti della sua esperienza calcistica.
In questo episodio insieme a Massimiliano Biagi, direttore tecnico della Ricasoli, torniamo sul tema del cambiamento climatico, che cosa comporta al vigneto e quali sono alcuni dei metodi attuali per affrontarlo.
Dopo gli scontri di ieri davanti a La Sapienza, oggi nuova mobilitazione dei collettivi studenteschi contro la collaborazione con le università israeliane davanti al Tribunale, dove è previsto il processo per direttissima dei due studenti fermati. Con noi Giulia Calò, studentessa de La Sapienza e coordinatrice nazionale di Potere al Popolo. La produzione vinicola alla prova dei cambiamenti climatici: le ricerche del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria). In studio con noi Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia (CREA-VE). Draghi: “All'Europa serve un cambio radicale”. Il commento di Alberto Orioli, vicedirettore vicario del Sole 24 Ore.
MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) - Il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia torna a Marsala, nel trapanese. La nuova sede sarà nel “Palazzo Antonietta Genna-Spanò”, in via Frisella, in pieno centro storico. I locali sono stati concessi in comodato gratuito all'Ateneo per i prossimi 25 anni. Ad annunciarlo il rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri, nel corso di una conferenza stampa nella città Lilibetana insieme al sindaco Massimo Grillo e al professore Giorgio Scichilone, presidente del Polo Universitario di Trapani. "Il progetto dell'Ex Ipab Genna-Spanò in realtà si inquadra in un progetto più ampio di rivalutazione culturale del Polo di Marsala - spiega all'Italpress il rettore Midiri - non è soltanto un tema di riportare a casa un corso di laurea di successo come quello di Viticoltura ed Enologia ma di accompagnare questo ritorno, che dovrebbe avvenire nella primavera del 2025, anche attraverso la riproposizione di nuovi corsi di laurea espressione del territorio. Il Polo dell'Ex Ipab si presta molto bene a questa evidenza. Avvieremo già da giugno di quest'anno una nostra rettifica di bilancio per fare un primo stralcio. I lavori cominceranno con una gara intorno a settembre e noi speriamo in sei mesi di poter restituire a questa città almeno un primo lotto che permetta il rientro di Viticoltura ma avvia naturalmente un processo di reinserimento successivo di altri corsi di laurea - aggiunge Midiri -, questo perché riteniamo che Marsala si presti molto bene all'identificazione di cittadella universitaria, tra l'altro è un territorio che ha una imprenditoria molto efficace e molto effervescente che richiede dei professionisti adeguati. Non soltanto un progetto culturale di tipo accademico ma anche forte integrazione con il territorio e con le imprese locali per dare dei professionisti al territorio, competenti e capaci". xa3/vbo/gtr
MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) - Il corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia torna a Marsala, nel trapanese. La nuova sede sarà nel “Palazzo Antonietta Genna-Spanò”, in via Frisella, in pieno centro storico. I locali sono stati concessi in comodato gratuito all'Ateneo per i prossimi 25 anni. Ad annunciarlo il rettore dell'Università di Palermo, Massimo Midiri, nel corso di una conferenza stampa nella città Lilibetana insieme al sindaco Massimo Grillo e al professore Giorgio Scichilone, presidente del Polo Universitario di Trapani. "Il progetto dell'Ex Ipab Genna-Spanò in realtà si inquadra in un progetto più ampio di rivalutazione culturale del Polo di Marsala - spiega all'Italpress il rettore Midiri - non è soltanto un tema di riportare a casa un corso di laurea di successo come quello di Viticoltura ed Enologia ma di accompagnare questo ritorno, che dovrebbe avvenire nella primavera del 2025, anche attraverso la riproposizione di nuovi corsi di laurea espressione del territorio. Il Polo dell'Ex Ipab si presta molto bene a questa evidenza. Avvieremo già da giugno di quest'anno una nostra rettifica di bilancio per fare un primo stralcio. I lavori cominceranno con una gara intorno a settembre e noi speriamo in sei mesi di poter restituire a questa città almeno un primo lotto che permetta il rientro di Viticoltura ma avvia naturalmente un processo di reinserimento successivo di altri corsi di laurea - aggiunge Midiri -, questo perché riteniamo che Marsala si presti molto bene all'identificazione di cittadella universitaria, tra l'altro è un territorio che ha una imprenditoria molto efficace e molto effervescente che richiede dei professionisti adeguati. Non soltanto un progetto culturale di tipo accademico ma anche forte integrazione con il territorio e con le imprese locali per dare dei professionisti al territorio, competenti e capaci". xa3/vbo/gtr
In questo episodio una delle storie di imprenditoria vinicola più affascinanti e di ispirazione che ho mai sentito in questi anni, con Francesco Tava vediamo un'azienda nata da 0 e che si è affermata negli anni con la produzione di anfore da vino.
La viticoltura degli ultimi decenni con le sue tecniche e il suo approccio alla terra e all'ambiente ha contribuito insieme alle altre pratiche agricole intensive di stampo industriale a provocare gravi danni agli ecosistemi andando ad intaccarne la biodiversità, condizione che oggi impone la necessità di elaborare un nuovo modello di produzione che possa interrompere questo effetto domino negativo.
Dopo l'interesse riscontrato nella passata edizione, la nuova stagione si apre con la rubrica Clima e Vite, in collaborazione con l'enologo Ramon Persello, che analizza l'impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura. Ramon Persello, esperto di agrometeorologia e cambiamenti climatici, ha esaminato alcuni fenomeni basandosi sui dati raccolti da diversi centri di ricerca e osservatori specializzati, illustrando gli effetti delle mutazioni del clima dagli anni '50 ad oggi, con un particolare focus sugli ultimi tre anni. Durante la puntata si è discusso dell'innalzamento delle temperature medie annue, dell'influsso dell'alta pressione di matrice nord-africana permanente, della difficoltà di raffreddamento invernale del mare Adriatico settentrionale e della conseguente mitigazione delle pianure prossime alla costa. Giovanni Bigot, invece, ha approfondito le conseguenze del cambiamento climatico sull'ecosistema del vigneto, come l'aumento di virulenza dei patogeni nelle diverse fasi fenologiche. La peronospora, così come l'oidio, si sviluppa sulla base della disponibilità termica e idrica (quantità di pioggia, bagnatura fogliare, umidità relativa dell'aria). È stato osservato come l'innalzamento delle temperature abbia moltiplicato la virulenza del patogeno soprattutto nei momenti in cui le condizioni all'inizio (aprile-maggio) e alla fine (settembre-ottobre) della stagione non sono ottimali, determinando un aumento della gravità delle infezioni. Confrontarsi e adattarsi al clima che cambia è possibile e necessario. Se rimaniamo ancorati alle pratiche agronomiche di sempre, i costi della difesa aumenteranno così come il rischio di non ottenere uva sana, mettendo in crisi le strategie di protezione biologica, ultimamente additate come insufficienti e inefficaci solo perché non adattate al cambiamento climatico. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/4grapes/message
Insieme a Massimiliano Biagi, direttore tecnico della Ricasoli, parliamo dell'applicazione (pratica) del concetto di Agricoltura 4.0 e di come la tecnologia possa aiutare la zonazione, l'efficientamento dei costi e ridurre i trattamenti ed equilibrare le maturazioni in vigneto.
Nell'antichità si riteneva che nel nome di una persona fosse custodito il suo destino, fu Plauto a scriverne per la prima volta in una delle sue commedie sottolineando come questa corrispondenza potesse essere premonitoria. Niente di più veritiero quando si parla dei Rottensteiner, storici viticoltori della provincia di Bolzano, che, come testimoniano alcuni antichi documenti del 1530, si dedicano con continuità da oltre 500 anni alle vigne e alla terra, a quel porfido cui le loro origini sembrano essere etimologicamente e fatalmente connesse. Roter Stein significa infatti “pietra rossa”, non una coincidenza ma una continuità di senso, ad anticipare quel legame viscerale con i suoli che avrebbe caratterizzato l'impegno di intere generazioni.
PALERMO (ITALPRESS) - Numeri da record nelle iscrizioni, undici nuovi corsi di laurea fra triennale e magistrale, cinque ulteriori corsi di studio interamente in lingua inglese ma anche investimenti mirati su internazionalizzazione, innovazione, sicurezza ed edilizia: tante le novità dell'Università di Palermo per l'anno accademico 2024-25, finalizzate a proseguire su un percorso di crescita già consolidato.Secondo un report dell'ufficio statistico del Ministero dell'Università, l'Ateneo palermitano risulta quello con un miglioramento più netto in termini di immatricolati: gli 11.562 iscritti registrati a metà febbraio (+5,7% rispetto a 12 mesi fa) costituiscono un dato migliore di quello prepandemico, un risultato che per il rettore Massimo Midiri “è segno di un cambio di reputazione per il nostro ateneo. Le offerte formative del 2023 e del 2024 sono state apprezzate dalla popolazione studentesca palermitana ma non solo: stiamo recuperando posizioni nel ranking nazionale e internazionale”.In tutte le sedi della Sicilia occidentale sono previsti cinque nuovi corsi di laurea triennale, tre di magistrale a ciclo unico e altri tre di magistrale biennale. A Palermo si attiveranno i corsi triennali di Ingegneria aerospaziale (accesso libero) e di Medicina veterinaria (che finora aveva come unica sede in regione quella di Messina e che nel capoluogo metterà a disposizione 50 posti), i magistrali biennali di Statistica e data science (accesso libero) e di Scienze pedagogiche per assistenti alla comunicazione (114 posti); altra novità è costituita dall'eliminazione del numero programmato nel corso triennale in Ingegneria biomedica. Per quanto riguarda gli altri poli della Sicilia occidentale, Caltanissetta ospiterà le lauree magistrali in Medicina e chirurgia a indirizzo tecnologico (60 posti) e Farmacia (66 posti), a Trapani i corsi di Scienze gastronomiche, Scienze e tecniche psicologiche (80 posti) e Scienze della formazione primaria (100 posti) e ad Agrigento la magistrale in Educazione al patrimonio archeologico e artistico. Inoltre procede spedito il dialogo tra l'Università di Palermo e i Comuni di Marsala e San Cataldo per l'attivazione di nuovi plessi: in particolare Marsala aveva già ospitato un corso di laurea in Viticoltura, ma nel 2023 aveva dovuto rinunciare per la mancata disponibilità della sede.Per quanto riguarda i nuovi corsi in lingua inglese, questi coinvolgeranno gli studi in ambito migrazioni, data science, analisi e gestione ambientale e ingegneria chimica: il numero di iniziative al di fuori dei confini italiani sale così a 21, in linea con un numero di immatricolati con titolo estero che nell'anno corrente è cresciuto del 31%. La nuova offerta formativa, spiega Midiri, punta “a intercettare popolazioni studentesche provenienti dal Nord Africa e dalla Grecia”: ciò è possibile soprattutto per l'intensificazione dei rapporti con le Università dei paesi del Mediterraneo, in particolare per quanto riguarda la sponda sud.Innovazione ed edilizia sono tra i settori su cui l'ateneo ha investito maggiormente. 1.3 milioni di euro sono stati destinati a tredici aule didattiche allestite con tecnologie innovative, altre tre per la didattica immersiva, una per la didattica ibrida e una sala regia mobile; prevista inoltre l'attivazione di quattro control room di ateneo, nelle quali saranno però disabilitati numeri di targa e riconoscimento facciale per tutelare la privacy degli studenti, mentre l'incremento dei sistemi di videosorveglianza coinvolge in primis l'area del Policlinico. Sul rifacimento di via Archirafi è Midiri a spiegare il programma: “Per noi è un progetto bandiera, stiamo lavorando insieme al Comune per riqualificarla: si tratta di un punto strategico della cultura e della didattica palermitana, ma è una realtà ancora molto degradata. Lavoriamo per un miglioramento della viabilità e per la creazione di un mini campus: l'abbattimento dei diaframmi tra un edificio e un altro consentirà di trasformare via Archirafi in un modello di assoluta competitività e vivibilità”. La messa in sicurezza dell'area passa inoltre dalla progressiva pedonalizzazione dell'asse, con la realizzazione di un percorso tattile per ipovedenti. Tra gli altri interventi in programma ci sono il restauro dell'ex convento della Martorana (19 milioni) e il rinnovo per trent'anni del comodato d'uso dei locali del collegio San Rocco.Novità anche nel settore delle pari opportunità con il potenziamento dell'offerta formativa sui temi di inclusione e gender studies (attraverso un dottorato di ricerca in Studi di genere), in ambito sport e benessere con l'attuazione di un servizio navetta in grado di collegare direttamente il Cus e viale delle Scienze e la progettazione di nuovi campetti di padel e basket e nella collaborazione con le scuole attraverso una serie di percorsi verticali tra ateneo e istituti; sospese invece le iniziative in sinergia con le caserme, dal momento che lo stato prebellico in cui è entrata l'Italia non consentono l'uso delle strutture per scopi non militari. Infine si registra un'inversione di tendenza per quanto riguarda le assunzioni di personale tecnico-amministrativo: negli ultimi sei mesi si è registrato un incremento di 57 unità (da 1.294 a 1.351), ma l'obiettivo è superare quota 1.500 entro fine 2024. xd8/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - Numeri da record nelle iscrizioni, undici nuovi corsi di laurea fra triennale e magistrale, cinque ulteriori corsi di studio interamente in lingua inglese ma anche investimenti mirati su internazionalizzazione, innovazione, sicurezza ed edilizia: tante le novità dell'Università di Palermo per l'anno accademico 2024-25, finalizzate a proseguire su un percorso di crescita già consolidato.Secondo un report dell'ufficio statistico del Ministero dell'Università, l'Ateneo palermitano risulta quello con un miglioramento più netto in termini di immatricolati: gli 11.562 iscritti registrati a metà febbraio (+5,7% rispetto a 12 mesi fa) costituiscono un dato migliore di quello prepandemico, un risultato che per il rettore Massimo Midiri “è segno di un cambio di reputazione per il nostro ateneo. Le offerte formative del 2023 e del 2024 sono state apprezzate dalla popolazione studentesca palermitana ma non solo: stiamo recuperando posizioni nel ranking nazionale e internazionale”.In tutte le sedi della Sicilia occidentale sono previsti cinque nuovi corsi di laurea triennale, tre di magistrale a ciclo unico e altri tre di magistrale biennale. A Palermo si attiveranno i corsi triennali di Ingegneria aerospaziale (accesso libero) e di Medicina veterinaria (che finora aveva come unica sede in regione quella di Messina e che nel capoluogo metterà a disposizione 50 posti), i magistrali biennali di Statistica e data science (accesso libero) e di Scienze pedagogiche per assistenti alla comunicazione (114 posti); altra novità è costituita dall'eliminazione del numero programmato nel corso triennale in Ingegneria biomedica. Per quanto riguarda gli altri poli della Sicilia occidentale, Caltanissetta ospiterà le lauree magistrali in Medicina e chirurgia a indirizzo tecnologico (60 posti) e Farmacia (66 posti), a Trapani i corsi di Scienze gastronomiche, Scienze e tecniche psicologiche (80 posti) e Scienze della formazione primaria (100 posti) e ad Agrigento la magistrale in Educazione al patrimonio archeologico e artistico. Inoltre procede spedito il dialogo tra l'Università di Palermo e i Comuni di Marsala e San Cataldo per l'attivazione di nuovi plessi: in particolare Marsala aveva già ospitato un corso di laurea in Viticoltura, ma nel 2023 aveva dovuto rinunciare per la mancata disponibilità della sede.Per quanto riguarda i nuovi corsi in lingua inglese, questi coinvolgeranno gli studi in ambito migrazioni, data science, analisi e gestione ambientale e ingegneria chimica: il numero di iniziative al di fuori dei confini italiani sale così a 21, in linea con un numero di immatricolati con titolo estero che nell'anno corrente è cresciuto del 31%. La nuova offerta formativa, spiega Midiri, punta “a intercettare popolazioni studentesche provenienti dal Nord Africa e dalla Grecia”: ciò è possibile soprattutto per l'intensificazione dei rapporti con le Università dei paesi del Mediterraneo, in particolare per quanto riguarda la sponda sud.Innovazione ed edilizia sono tra i settori su cui l'ateneo ha investito maggiormente. 1.3 milioni di euro sono stati destinati a tredici aule didattiche allestite con tecnologie innovative, altre tre per la didattica immersiva, una per la didattica ibrida e una sala regia mobile; prevista inoltre l'attivazione di quattro control room di ateneo, nelle quali saranno però disabilitati numeri di targa e riconoscimento facciale per tutelare la privacy degli studenti, mentre l'incremento dei sistemi di videosorveglianza coinvolge in primis l'area del Policlinico. Sul rifacimento di via Archirafi è Midiri a spiegare il programma: “Per noi è un progetto bandiera, stiamo lavorando insieme al Comune per riqualificarla: si tratta di un punto strategico della cultura e della didattica palermitana, ma è una realtà ancora molto degradata. Lavoriamo per un miglioramento della viabilità e per la creazione di un mini campus: l'abbattimento dei diaframmi tra un edificio e un altro consentirà di trasformare via Archirafi in un modello di assoluta competitività e vivibilità”. La messa in sicurezza dell'area passa inoltre dalla progressiva pedonalizzazione dell'asse, con la realizzazione di un percorso tattile per ipovedenti. Tra gli altri interventi in programma ci sono il restauro dell'ex convento della Martorana (19 milioni) e il rinnovo per trent'anni del comodato d'uso dei locali del collegio San Rocco.Novità anche nel settore delle pari opportunità con il potenziamento dell'offerta formativa sui temi di inclusione e gender studies (attraverso un dottorato di ricerca in Studi di genere), in ambito sport e benessere con l'attuazione di un servizio navetta in grado di collegare direttamente il Cus e viale delle Scienze e la progettazione di nuovi campetti di padel e basket e nella collaborazione con le scuole attraverso una serie di percorsi verticali tra ateneo e istituti; sospese invece le iniziative in sinergia con le caserme, dal momento che lo stato prebellico in cui è entrata l'Italia non consentono l'uso delle strutture per scopi non militari. Infine si registra un'inversione di tendenza per quanto riguarda le assunzioni di personale tecnico-amministrativo: negli ultimi sei mesi si è registrato un incremento di 57 unità (da 1.294 a 1.351), ma l'obiettivo è superare quota 1.500 entro fine 2024. xd8/vbo/gtr
Il prossimo 24 febbraio un convegno al Teatro Civico per conoscere l'impatto del cambiamento climatico sul territorio piemontese. Tra i curatori, il rinomato produttore vinicolo Walter Massa, che nello spazio condotto da Stefano Brocks (lun-ven 16-18) evidenzia come siano in atto già alcune accortezze da parte dei produttori, per il contenimento delle emissioni.
Enzo Michelet, Sergio Tazzer"Wildbacher"Dalla Stiria degli Asburgo a vitigno di eccellenza delle colline trevigianeKellermann Editorewww.kellermanneditore.itIl Wildbacher è un vitigno a bacca nera originario della Stiria, in Austria, dove si pensa fosse coltivato sin dall'epoca celtica. È presente in Italia in una sola area, ristrettissima, in Veneto, sui colli trevigiani. La storia del Wildbacher in quei luoghi trova le sue origini nel lontano XVIII secolo, quando il conte Antonio Rambaldo di Collalto fece impiantare questo particolare vitigno nei propri possedimenti. Soltanto tre sono le aziende che ne mantengono la coltivazione e lo vinificano. Un prodotto estremamente rappresentativo di un territorio affascinante, caratterizzato dalla bellezza e dolcezza del paesaggio collinare e da una tradizione enologica di importanza internazionale. Un'eccellenza che guarda al futuro con radici che affondano e risalgono a ritroso i secoli.Sergio Tazzer è nato nel 1946 a Treviso. Giornalista, è stato direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale della TGR a Roma. Dal 1995 al 2011 ha fondato e condotto il settimanale radiofonico mitteleuropeo Est Ovest in onda su Radio 1 RAI. È medaglia “Jan Masaryk” del Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, membro onorario della Spoločnosť Milana Rastislava Štefánika, di Brezová pod Bradlom (SK).Tazzer è inoltre accademico ordinario dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino e socio corrispondente dell'Ateneo di Treviso. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell'Europa centrale e balcanica ha pubblicato negli anni molti testi e saggi di storia. Enzo Michelet, enologo e presidente dell'Unione ex Allievi della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. È fondatore di un importante studio di enologia per l'analisi, la sperimentazione e la consulenza tecnologica. Già consigliere nazionale dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani, dal 2011 è socio dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino. È autore di pubblicazioni scientifiche e di opere divulgative.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Sergio Tazzer, Enzo Michelet"Wildbacher"Dalla Stiria degli Asburgo a vitigno di eccellenza delle colline trevigianeKellermann Editorewww.kellermanneditore.itIl Wildbacher è un vitigno a bacca nera originario della Stiria, in Austria, dove si pensa fosse coltivato sin dall'epoca celtica. È presente in Italia in una sola area, ristrettissima, in Veneto, sui colli trevigiani. La storia del Wildbacher in quei luoghi trova le sue origini nel lontano XVIII secolo, quando il conte Antonio Rambaldo di Collalto fece impiantare questo particolare vitigno nei propri possedimenti. Soltanto tre sono le aziende che ne mantengono la coltivazione e lo vinificano. Un prodotto estremamente rappresentativo di un territorio affascinante, caratterizzato dalla bellezza e dolcezza del paesaggio collinare e da una tradizione enologica di importanza internazionale. Un'eccellenza che guarda al futuro con radici che affondano e risalgono a ritroso i secoli.Sergio Tazzer è nato nel 1946 a Treviso. Giornalista, è stato direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale della TGR a Roma. Dal 1995 al 2011 ha fondato e condotto il settimanale radiofonico mitteleuropeo Est Ovest in onda su Radio 1 RAI. È medaglia “Jan Masaryk” del Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, membro onorario della Spoločnosť Milana Rastislava Štefánika, di Brezová pod Bradlom (SK).Tazzer è inoltre accademico ordinario dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino e socio corrispondente dell'Ateneo di Treviso. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell'Europa centrale e balcanica ha pubblicato negli anni molti testi e saggi di storia. Enzo Michelet, enologo e presidente dell'Unione ex Allievi della Scuola di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. È fondatore di un importante studio di enologia per l'analisi, la sperimentazione e la consulenza tecnologica. Già consigliere nazionale dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani, dal 2011 è socio dell'Accademia Italiana della Vite e del Vino. È autore di pubblicazioni scientifiche e di opere divulgative.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.Questo show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Uno studio realizzato in collaborazione fra il Dipartimento di Viticoltura ed Enologia e il Dipartimento di Neurologia dell'Università della California a San Francisco, pubblicato su nature.com, ha dimostrato che il mal di testa causato dal vino rosso è dovuto alla presenza di quercetina e dei suoi glicosidi. Questi, dopo essere stati metabolizzati dal corpo, inibiscono l'enzima ALDH2, con il conseguente accumulo di acetaldeide tossica, causa del mal di testa.
Insieme a Paolo Borsa, responsabile tecnico per Syngenta, parliamo di mercati internazionali e di norme che limitano la commercializzazione del vino, in particolare con un focus sui residui di agrofarmaci, e che possono essere gestiti tramite il loro programma del Grape Quality Agreement.
Vi siete mai chiesti cosa sia la viticoltura eroica? In questa puntata, insieme al nostro esperto Sommelier Matteo scopriremo in che modo alcuni vignaioli siano riusciti ad adattarsi alle condizioni estreme della natura: dai ripidi pendii alle vette più alte, fino all'arsura dei deserti, vi racconteremo le storie di coraggiosi produttori e dei luoghi più impervi del Mondo del vino. Con il prezioso intervento di Antonio Rallo, proprietario ed enologo di Donnafugata.
Secondo Podcast insieme all'iconico viticoltore dei colli tortonesi, Walter Massa, dalla storia del Timorasso alla vendemmia meccanica, fino alle sfide future del cambiamento climatico.
In collaborazione con Vite Colte raccontiamo, assieme all'agronomo Daniele Eberle, com'è andata e come i viticoltori hanno affrontato le sfide dell'annata 2023 tra cambiamento climatico, precipitazioni e grandinate.
Angelo Costacurta"Vini Proibiti""Tazzelenghe"Kellermann Editorehttps://kellermanneditore.itMichele Borgo, Angelo Costacurta"Vini Proibiti"Cinton, Fragolino, Bacò e gli altri vitigni ribelliKellermann EditoreDiffusi soprattutto nei periodi di guerra quando per il loro basso grado alcolico diventavano quasi degli alimenti per la sussistenza, oggi vivono di un nuovo periodo di attenzione nei loro confronti.Stefano Cosma, Angelo Costacurta"Tazzelenghe"Il vino friulano "Taglia-Lingua" nato in terra longobardaKellermann EditoreUn vino di fortissima personalità, per lungo tempo dimenticato e oggi riscoperto grazie ad alcuni tenaci e sapienti produttori.Angelo Costacurta è uno dei più noti studiosi di viticoltura a livello internazionale.Dall'inizio degli anni ‘70 è stato ricercatore del Ministero dell'Agricoltura ed ha diretto la sezione di Ampelografia e Miglioramento genetico dell'Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano coordinando diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali nel settore dell'ecologia e della genetica della vite. Sempre a Conegliano ha diretto Il Centro per la ricerca per la viticoltura del C.R.A. (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura). È stato responsabile scientifico di diversi progetti regionali, nazionali e internazionali concernenti il recupero, la caratterizzazione e la selezione di risorse genetiche viticole, nonché di una linea di ricerca del progetto VIGNA (Vitis Genome Analysis).È autore di circa 280 note sperimentali su argomenti di ecologia viticola, ampelografia, caratterizzazione varietale, miglioramento genetico con metodologie tradizionali e biotecnologie.Ha insegnato Viticoltura nelle Università di Padova e di Udine. È stato vice-presidente del gruppo di esperti Sélection de la Vigne nell'O.I.V., l'Organizzazione internazionale della vite e del vino. Dal 2005 è membro dell'Accademia dei Georgofili. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
La stagione vitivinicola 2023, con un decorso quasi opposto al 2022, ci conferma che il cambiamento climatico, fenomeno che abbiamo recepito chiaramente nell'ultimo decennio, ha un impatto sulle produzioni viti-vinicole. Si è assistito ad un forte incremento delle temperature medie con bilancio termico spesso troppo elevato causa, tra l'altro, di maturazioni sbilanciate, con uve ricche in zuccheri (elevata potenzialità di alcol), ma con polifenoli immaturi e carenti in aromi. Inoltre, la vendemmia avviene sempre più frequentemente ad alte temperature che favoriscono fenomeni di ossidazione polifenolica e ulteriori perdite di aromaticità. Ricordo in estrema sintesi i fattori in gioco: - il vitigno e il terroir (temperatura durante la maturazione e stato idrico della vite); - la forma di allevamento e l'esposizione delle uve; - la gestione del vigneto nella sua interezza (approccio olistico). Spiegare con certezza quanto sta accadendo, soprattutto a carico delle uve, è particolarmente complesso e richiede un approccio multidisciplinare, che spazia dalla climatologia, alla pedologia, all'eco-fisiologia della vite, alla patologia vegetale e, infine, all'enologia. Di certo, a causa del cambiamento climatico di ogni singola annata, dobbiamo essere pronti a adattare la viticoltura, in particolare le tecniche di gestione del vigneto, e l'enologia in base ai mutevoli scenari con i quali ci confronteremo nei prossimi anni. Sulla base delle conoscenze acquisite a livello internazionale, dai vari gruppi di ricerca, sui meccanismi fisiologici che presiedono la maturazione delle uve, spicca la figura del Professor Alain Deloire, formatosi alla prestigiosa Scuola di Viticoltura di Montpellier (Francia) e docente presso l'attuale 'Institut Agro-Montpellier (France) “UMR UMR-LEPSE-ETAP 1083 Sciences pour l'Oenologie et la Viticulture”, ricercatore e docente con vaste esperienze internazionali quale, ad esempio, professore di viticoltura all'Università di Stellenbosch, Sud Africa. Le tematiche da affrontare, che ho proposto e condiviso con il prof. Deloire, ci permetteranno di acquisire nuove conoscenze su alcuni, ma fondamentali, aspetti di fisiologia della vite; eccole in estrema sintesi: 1. il trasporto degli zuccheri verso gli acini, attraverso il floema (sugar loading), come si calcola? perché è importante? che informazioni ne possiamo trarre? 2. la chiusura del floema, a livello delle bacche, potrebbe essere codificata come nuova fase fenologica? 3. i giorni che intercorrono tra la chiusura del floema e la vendemmia influenzano significativamente il futuro bouquet aromatico dei vini bianchi e rossi; come stabilire la data di vendemmia? È sufficiente la degustazione (analisi sensoriale) delle bacche? 4. sono state messe a punto delle tecniche di analisi che ci possono aiutare a seguire l'evoluzione della maturazione; in base alla sua esperienza quali consigli è in grado di fornire ai nostri Ampelonauti? 5. la variazione del colore della buccia, nei vitigni a bacca bianca, ci fornisce indicazioni in merito all'evoluzione delle uve e qualche correlazione con le famiglie aromatiche presenti? --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/4grapes/message
insieme a Federico Giotto e i suoi collaboratori della Giotto Wine Listeners, una delle società più importanti per la consulenza enologica in Italia, scopriamo nel dettaglio il significato e da dove derivano alcuni termini riferiti al vino come sapidità, mineralità e altri focus sulla produzione di vino.
Una chiacchierata informale, perdonatemi la qualità dell'audio, ma era una conversazione piena di valore e spunti per non pubblicarla, insieme a Federico Giotto e i suoi collaboratori della Giotto Wine Listeners, una delle società più importanti per la consulenza enologica in Italia, scopriamo nel dettaglio in che cosa consiste il lavoro di consulente enologo.
L' Azienda Agricola Alvio Pestarino nasce nel 1919 quando Pestarino Giovanni, in ritorno dalla guerra, acquistò una Cascina con un piccolo vigneto, in località Barcanello a Capriata d'Orba. Tre generazioni da allora si sono avvicendate nella coltivazione della vite, sino a quando negli anni novanta Alvio, nipote di Giovanni, iniziò la costruzione di una nuova cantina. Nel 2020 Alvio è mancato all'affetto dei suoi cari lasciando la moglie Daniela e i figli Andrea e Giulia. Alvio ha dato un forte impulso allo sviluppo dell'attività, coltivando una passione trasmessa anche ai figli che da anni affiancavano il padre nella gestione dell'azienda. Oggi Andrea, laureato in Viticoltura ed Enologia, e Giulia, studentessa di Ingegneria Ambientale, accompagnati dalla mamma Daniela, rappresentano la 4° generazione di questa famiglia e con orgoglio e competenza si impegnano per combinare tradizione e innovazione nella conduzione dell'azienda.
In Tour insieme al Consorzio del Salice Salentino parliamo con Clemente Zecca, nuova generazione di un'iconica cantina che imbottiglia vino dagli anni '30, che ci racconta uno spaccato di viticoltura pugliese, in particolare del Salento, con un focus sul Salice Salentino e sulle sfide future di questa zona.
L'Isola di Ischia vive una inarrestabile crescita di popolarità del suo tessuto vitivinicolo, complici i numerosi riconoscimenti conquistati nell'ambito di manifestazioni enoiche di profilo nazionale ed internazionale che hanno individuato in queste terre della viticoltura eroica uno degli areali del Belpaese naturalmente vocato a produzioni fortemente identitarie.Un successo dovuto all'impegno e alla tenacia dei produttori e in parte anche alla grande attrattività dei luoghi, meta di turisti ed enoappassionati desiderosi non solo di scoprirne il patrimonio culturale e di goderne le bellezze naturali, ma anche di apprezzarne le eccellenze enogastronomiche, completamento dell'esperienza di viaggio.
In collaborazione con il Consorzio del Gavi ho partecipato ad un Tour per visitare le cantine della zona, assaggiare i loro vini, capire le varie tipologie e le prospettive future di uno dei bianchi più importanti del Piemonte.
250 partecipanti da 17 regioni d'Italia, 30 i vini selezionati, tutti rigorosamente biologici e biodinamici, 2 i premi speciali assegnati (“Sostenibilità 2021” e “Agricoltura eroica 2023”): sono questi, in sintesi, i numeri della XXXI edizione della Rassegna degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici organizzata da Legambiente a Rispescia, in provincia Grosseto, nel cuore della Maremma luogo in cui ogni anno si svolge anche Festambiente, la manifestazione nazionale dell'associazione ambientalista. Viticoltura, agroecologia e filiera del biologico i tre grandi temi al centro della Rassega nazionale di degustazione, un appuntamento che ormai da 31 anni è un importante punto di riferimento e una leva per la transizione del settore vitivinicolo made in Italy. Proprio per questi motivi la Rassegna nazionale, che rende la Maremma per un giorno Capitale del vino biologico e biodinamico della Penisola, è stata anche inserita tra le esperienze virtuose e i progetti che Legambiente sta raccontando con la campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica. Verso il XII congresso nazionale”, un viaggio lungo l'Italia, da maggio a novembre, che accompagnerà il percorso associativo verso il XII Congresso nazionale. Per chi fosse interessato, il tutto viene raccontato sul sito cantieridellatransizione.legambiente.it
In collaborazione con Syngenta parliamo insieme a Daniele Panato, tecnico di Syngenta, di quali servizi fornisce alle aziende vitivinicole in termini di supporto in vigneto, monitoraggio e contenimento dei costi di gestione.
Nel quinto episodio della serie "L'economia a testa in giù", curata da Stefano Riela e co-condotta con Alessio Marcheggiani, incontriamo Angelo Minelli. Angelo ha trasformato la sua passione per il vino in un'attività professionale. Si laurea in Viticoltura ed Enologia all'Università degli Studi di Milano, continua con un Master in Scienze dell'Agricoltura e si forma tra i filari di Franciacorta, dove vi lavora per 11 anni. La passione per il vino lo fa approdare in Nuova Zelanda dove ha lavorato per Wine Searcher e per Caro's, una boutique vinicola neozelandese attiva dal 1995. Oggi Angelo è conferenziere, viticoltore e collabora con la Auckland University of Technology e università italiane e francesi proponendo masterclass sul vino e wine business. Nel corso della puntata, Angelo ci guida tra le caratteristiche dei vini neozelandesi, confrontandoli con quelli italiani in termini di produzione, vendita e prospettive nei mercati internazionali. Angelo ci ha infine ricordato come il vino sia anche un vettore con il quale i diversi territori e le diverse comunità possono esprimere, tramandare ed esportare la loro storia e la loro cultura. Ondazzurra ringrazia gli sponsor di questo episodio: la Camera di Commercio Italiana in Nuova Zelanda, l'istituzione al servizio delle imprese italiane in NZ e delle imprese neozelandesi interessate a fare business in Italia e in Europa https://iccnz.com e il caseificio ViaVio, formaggi artigianali di alta qualità in autentico stile italiano prodotti a Nelson https://viavio.co.nz
Estratto del convegno a Tortona dove Walter Massa, Davide Rampello, Oscar Farinetti, Tino Cornaglia, Antonio Santini e Luciano Bertello si sono confrontati sul futuro del Timorasso e del territorio di Derthona.
Attilio Scienza – professore ordinario fuori ruolo presso l'Università degli Studi di Milano, dove è stato Presidente del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia e titolare del corso di Miglioramento genetico della vite e di Viticoltura di territorio.