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Potreste aver fatto caso negli ultimi tempi alla presenza sui social di contenuti - anche in lingua italiana - su presunte discriminazioni su base razziale nei confronti di persone bianche. Non sono casi isolati: analizzeremo la strategia di disinformazione che si cela dietro questi messaggi, per finire con il racconto della strumentalizzazione sui social del caso di Cinzia Dal Pino, la donna di Viareggio accusata di aver investito a morte Nourdine Naziki e che per questo è diventata un'eroina delle frange più xenofobe della Rete.Scriveteci all'indirizzo segnalazioni@facta.news o segnalateci le notizie che volete verificare al numero 3421829843.Seguiteci sul nostro sito Facta.news, sui nostri profili Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e TikTokCondotto da Simone Fontana e Anna TonioloEpisodio scritto da Simone Fontana e Anna Toniolo Prodotto da Jessica Mariana MasucciLink utiliUn network internazionale di estrema destra vuole convincerci che “l'uomo bianco” è vittima di un complotto giudiziario nel Regno Unito - Facta.newsCos'è la teoria della “grande sostituzione” e com'è arrivata nel dibattito politico italiano - Facta.newsLe bufale razziste sui migranti haitiani hanno scatenato un'ondata di violenza reale - Facta.newsCinzia Dal Pino è diventata l'eroina di xenofobi e giustizieri fai da te - Facta.newsGattini per Donald Trump - Veramente CREDIT BRANI“Dynamic world” di StockStudio “Tense Detective Looped Drone” di ZakharValaha
Sembra una cosa complottista ma temo non lo sia i social ci intrappolano in bolle ideologiche e favoriscono l'estremismo, non credo ci sia un piano malefico per tutti questi risultati ma di fatto ci sono e dobbiamo andarci a patti. Ormai è abbastanza noto che i social possono creare bolle ideologiche che portano le persone a essere convinte delle cose più strane, rafforzando convinzioni e portandole all'estremo, scontrandosi a volte contro chi non la pensa come loro anche di pochissimo. Questo fenomeno è esacerbato da fattori come l'uso strumentale dei temi divisivi e la diffusione di discorsi d'odio. Tutti i miei link: https://linktr.ee/br1brownFonti:Addressing the Alt-Right Pipeline - Berkeley Political Review(PDF) Alt-right pipeline: Individual journeys to extremism onlineHatemongers ride on echo chambers to escalate hate speech diffusion | PNAS Nexus | Oxford AcademicNaspRead - A ciascuno la sua coerenza. Elettori e dimensioni della politica in EuropaTELEGRAM - INSTAGRAMSe ti va supportami https://it.tipeee.com/br1brown
Allarmanti i dati ufficiali sull'estremismo politico in Germania che è in crescita, vediamo i dettagli. Sono tre i processi a carico del gruppo dei cosiddetti "Reichsbürger", alla sbarra per aver pianificato un colpo di stato in Germania: ce ne parla Cristina Giordano, mentre a Holger Schmidt, esperto di terrorismo dell'ARD, abbiamo chiesto un analisi del fenomeno Reichsbürger. Von Luciana Caglioti.
In Rete circolano dei video di ragazzi tedeschi che cantano cori neonazisti sulle note del brano “L'amour toujours” del dj Gigi D'Agostino. La pratica dell'utilizzo di un veicolo pop per normalizzare messaggi estremisti è una strategia molto cara all'estrema destra, che nel tempo ha affilato lo strumento dell'ironia per nascondere i discorsi d'odio e "trollare" i propri nemici politici. Ma come contrastare queste dinamiche?Scriveteci all'indirizzo segnalazioni@facta.news o segnalateci le notizie che volete verificare al numero 3421829843.Seguiteci sul nostro sito Facta.news, sui nostri profili Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e TikTokCondotto da Simone Fontana e Anna Toniolo Episodio scritto da Simone Fontana e Anna Toniolo Prodotto da Jessica Mariana MasucciLink utiliDa Pepe The Frog a Gigi D'Agostino: come l'estrema destra maschera l'odio con l'ironia - Facta.newsIl creatore di Pepe la rana uccide il meme internet cooptato dai suprematisti bianchi - The GuardianCREDIT BRANI“Dynamic world” di StockStudio “Documentary” di Coma-media
Esiste un account social italiano, che opera soprattutto su X, dedito alla diffusione di notizie false e disinformazione di stampo razzista, xenofobo, omolesbobitransfobico. RadioGenoa negli anni ha incontrato un pubblico sempre più vasto, ma chi c'è dietro la tastiera? Scriveteci all'indirizzo segnalazioni@facta.news o segnalateci le notizie che volete verificare al numero 3421829843.Seguiteci sul nostro sito Facta.news, sui nostri profili Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e TikTokCondotto da Anna Toniolo e Leonardo BianchiEpisodio scritto da Anna Toniolo e Leonardo BianchiProdotto da Jessica Mariana MasucciLink utiliCos'è RadioGenoa, l'account di disinformazione xenofoba che piace a Elon Musk - Facta.news Una bufala sul governo Meloni sta facendo il giro del mondo - Pagella Politica Radio Genova raggiunge milioni di persone con la propaganda anti-immigrazione, compresi i politici - PointerIl megafono online dei video violenti: chi c'è dietro il canale X di Radio Genova? - VRT.NWSCREDIT BRANI“Dynamic world” di StockStudio “Tense Detective Looped Drone” di ZakharValaha Credit ImmagineDesigned by rawpixel.com / Freepik
LeoniFiles - Amenta, Sileoni & Stagnaro (Istituto Bruno Leoni)
La cancel culture e il politically correct tra storia, etica e dirittoNe parlano Serena Sileoni e Sebastiano Maffettone, docente di Filosofia e direttore dell'osservatorio Ethos della LUISS, in una nuova intervista LeoniFilesPreferisci seguire la puntata in video?
La diffusione dell'estrema destra in Europa e negli Stati Uniti è strettamente collegata ai temi della disinformazione e del complottismo. Analizzeremo questo ed altri aspetti con Leonardo Bianchi, giornalista e scrittore. Scriveteci all'indirizzo segnalazioni@facta.news o segnalateci le notizie che volete verificare al numero 3421829843.Seguiteci sul nostro sito Facta.news, sui nostri profili Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e TikTokCondotto da Anna TonioloEpisodio scritto da Simone Fontana, Anna TonioloProdotto da Jessica Mariana MasucciLINK UTILIPiano segreto contro la Germania → CorrectivL'estrema destra in Europa - POLITICO“Remigrazione”, il piano razzista dell'estrema destra che è finito al centro del dibattito politico europeo - Facta.newsCos'è la teoria della “grande sostituzione” - Facta.newsLe prime gocce della tempesta - Leonardo BianchiAudio iniziali 1 e 2CREDIT BRANI“Dynamic world” di StockStudio “Tense Detective Looped Drone” di ZakharValaha
Rassegna stampa quotidiana: Zuppa di Porro del 5 novembre 2023
La puntata che state per sentire non è come tutte le altre. No, davvero, e stavolta siamo tremendamente seri. A.G. Volgar, leader dei Deviate Ladies/Deviate Damaen, è un personaggio da sempre controverso che ha fatto della polemica e del ribellismo (come lui lo definisce) una bandiera.
Fa impressione l'accanimento del sistema repressivo russo contro il capo dell'opposizione Alexey Navalny, condannato a 19 anni in una colonia a regime speciale dove sta già scontando altri 11 anni di carcere per presunta frode fiscale. Navalny questa volta è accusato di aver creato una comunità estremista e di avervi partecipato, nonché di aver finanziato attività estremiste, organizzato una comunità estremista, bandi pubblici per attività estremiste e coinvolgimento di minori in attività pericolose per loro. Estremismo, ma rispetto a cosa e a chi? La discrezionalità del giudizio degli apparati giudiziari in Russia dimostra quale sia il grado di libertà di espressione politica, misurato intorno allo zero. Navalny è il maggior oppositore di Putin. Ha organizzato un corposo movimento di protesta politica e anticorruzione nelle piazze e sui social, che si è reso visibile anche sul piano culturale e sociale, ma per il regime quella rivolta pacifica, non violenta, finisce in galera oppure all'esilio. Non esiste altra soluzione. Ora l'Unione Europea chiede il rilascio immediato e incondizionato di Navalny. "Questo verdetto è politicamente motivato e dimostra la continua strumentalizzazione del sistema legale russo", dice l'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Ue, Josep Borrell. Navalny resta imprigionato, con il rischio di essere dimenticato, anche per l'inerzia di azioni diplomatiche concrete da parte della comunità internazionale, per l'assenza di politica. Le possibilità che Navalny venga sepolto nel carcere speciale e la sua voce affievolita dal silenzio generale, sono molto alte.
Fa impressione l'accanimento del sistema repressivo russo contro il capo dell'opposizione Alexey Navalny, condannato a 19 anni in una colonia a regime speciale dove sta già scontando altri 11 anni di carcere per presunta frode fiscale. Navalny questa volta è accusato di aver creato una comunità estremista e di avervi partecipato, nonché di aver finanziato attività estremiste, organizzato una comunità estremista, bandi pubblici per attività estremiste e coinvolgimento di minori in attività pericolose per loro. Estremismo, ma rispetto a cosa e a chi? La discrezionalità del giudizio degli apparati giudiziari in Russia dimostra quale sia il grado di libertà di espressione politica, misurato intorno allo zero. Navalny è il maggior oppositore di Putin. Ha organizzato un corposo movimento di protesta politica e anticorruzione nelle piazze e sui social, che si è reso visibile anche sul piano culturale e sociale, ma per il regime quella rivolta pacifica, non violenta, finisce in galera oppure all'esilio. Non esiste altra soluzione. Ora l'Unione Europea chiede il rilascio immediato e incondizionato di Navalny. "Questo verdetto è politicamente motivato e dimostra la continua strumentalizzazione del sistema legale russo", dice l'Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza dell'Ue, Josep Borrell. Navalny resta imprigionato, con il rischio di essere dimenticato, anche per l'inerzia di azioni diplomatiche concrete da parte della comunità internazionale, per l'assenza di politica. Le possibilità che Navalny venga sepolto nel carcere speciale e la sua voce affievolita dal silenzio generale, sono molto alte.
Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinLa notte tra il 7 e l'8 Dicembre 1970 l'Italia ha vissuto uno degli episodi piu' controversi e misteriosi della sua breve storia repubblicana. Un tentativo di colpo di stato di stampo fascista guidato da Junio Valerio Borghese, gia' ex comandande della X Mas, aderente al Movimento Sociale Italiano e fondatore del Fronte Nazionale. L'azione fu cancellata misteriosamente da una telefonata all'ultimo minuto con i golpisti gia' in azione. Una storia ancora oggi poco chiara, che coinvolse l'estremismo di destra, una parte dell'esercito e della polizia, cosa nostra, la loggia P2 e la CIA.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
la proposta del professor Benanti: «i social lucrano su estremismo e odio: vanno tassati come chi inquina». Oggi ho letto su un quotidiano locale la proposta del professor Benanti, padre francescano del Terzo Ordine Regolare, docente universitario alla Pontificia Università Gregoriana, all'Istituto Teologico di Assisi e al Pontificio Collegio Leoniano ad Anagni e studioso di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, di tassare i social network per la loro produzione di scorie tossiche, sia virtuali che reali. La mia osservazione si articola attorno a ciò: sebbene sia corretto affermare in generale che 'i social producono odio', è impossibile poi trovare dei parametri validi per tutti per giudicare ogni singolo caso. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/veridemocratici/message
Dopo le prime entusiasmanti settimane, la Rivoluzione francese dovette fare i conti con se stessa, e capire fin dove voleva spingersi.
Lo scontro tra Unione europea e Polonia è arrivato al punto di rottura, prima al Parlamento e ora al Consiglio europeo. Tra stato di diritto, zone LGBTQ e pacchetto per il clima, una soluzione diplomatica sembra sempre più difficileAl Parlamento europeo la spaccatura tra Polonia e il resto dell'Unione europea si è manifestata in due discorsi dai toni durissimi di Ursula von der Leyen e del Primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki. Von der Leyen, che ha parlato per prima, ha impostato il confronto in modo netto, dicendo che la decisione della Corte costituzionale polacca “mette in discussione le fondamenta dell'Unione europea,” e indicando il PiS come responsabile ultimo della rottura: “La Corte costituzionale polacca che ora mette in dubbio la validità del nostro Trattato è la stessa corte che, nel contesto dell'Articolo 7, non possiamo considerare indipendente e legittima, e così, in qualche modo, si chiude il cerchio.” Morawiecki ha risposto alle accuse mosse dalla Commissione in un discorso molto lungo, che ha sforato di più di mezz'ora il tempo concesso. Il Primo ministro polacco ha dichiarato che “le competenze comunitarie hanno chiari confini, e non possiamo rimanere zitti quando questi confini sono oltrepassati. Stiamo dicendo sì all'universalismo europeo, ma diciamo no al centralismo europeo.” Da entrambe le parti, insomma, il tono è simile: profonda frattura, ma dichiarata volontà di trovare un compromesso. Morawiecki ha anche proposto una concessione: la possibilità di abolire la sezione disciplinare della Corte suprema, con cui sono stati colpiti i giudici che non erano allineati al PiS. In questa battaglia si gioca il futuro dell'Unione europea, che deve decidere fino a che punto è disposta ad accettare derive autoritarie nei propri stati membri. Questa settimana, giovedì e venerdì, il summit dei leader dell'Unione finirà sicuramente per essere dedicato in modo sostanziale al tema dello stato di diritto — invece che al nodo digitale su mercato e servizi, o alla crisi energetica, di cui sarebbe urgente parlare. Non è chiaro in che direzione ci si muoverà: ancora pochi giorni fa Merkel aveva chiesto un ritorno al dialogo e non uno scontro diretto, ma la posizione presa dal Parlamento, che è pronto a far causa alla Commissione se non difenderà l'Europa dalla deriva polacca, fa presagire il contrario. In questo scontro la Polonia sarà sostenuta dai gruppi di estrema destra del Parlamento e dall'Ungheria, che ha già emesso un decreto in cui condanna le azioni dell'Unione, dicendo che “ignora volutamente il principio di sussidiarietà” e “cerca di privare gli stati membri dei loro diritti.” È la seconda volta che la permanenza di un paese nel blocco viene messa effettivamente in discussione negli ultimi cinque anni, ma il caso è molto diverso rispetto a quello della Brexit: in questo caso la cittadinanza polacca è largamente a favore — fino all'80% — della permanenza nell'Unione. E questo contribuisce a inquadrare la mossa del governo di Varsavia come uno arroccamento del proprio potere a scapito dell'interesse collettivo, un passo rilevante verso l'instaurazione di un governo più autoritario. Le dichiarazioni più divertenti di ieri sono arrivate proprio dalle sigle europee di estrema destra. L'Ecr, il gruppo che comprende il PiS e anche FdI, ha parlato della “guerra fredda” del Parlamento “per destabilizzare i governi conservatori”; Id, il gruppo della Lega, ha parlato addirittura di “processo staliniano.” L'ironia di accusare di comportamento dittatoriale chi sta contrastando i tentativi di sottomissione della magistratura alla politica deve essere sfuggita agli europarlamentari di estrema destra. Dall'altra parte, la posizione più dura è stata presa dal gruppo S&D, secondo cui “i voti non danno la legittimità di distruggere una democrazia.” Iratxe García, la leader del gruppo, ha evocato direttamente la questione della Polexit, che la Polonia giura di non vo
La notizia della settimana riguarda una rete di podcast degli estremisti di destra negli Stati Uniti. Già un secolo fa l'audio veniva usato per fare propaganda e diffondere messaggi d'odio. Il consiglio di ascolto è invece "Sete", serie climate fiction che racconta un futuro dove il nostro pianeta è devastato dalla siccità e gli sforzi per trovare una soluzione.
Un itinerario tra fenomeni storico-antropologici diventati veri e propri elementi di una coscienza collettiva dal carattere sfaccettato, molteplice e frammentario.Giovanni De Luna racconta La strage alla stazione di Bologna.
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3 libri per comprendere al meglio “come nasce il terrorismo” attraverso le parole di alcuni dei più grandi scrittori del “mondo islamico”. Terza puntata dedicata al Pakistan con "Il fondamentalista riluttante" di Mohsin Hamid, da cui è tratto l'omonimo film di Mira NairSeguite tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni , per articoli e podcast visitate il nostro sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo". Vuoi avere tutto in unico posto? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorni Ogni like, condivisione o supporto è ben accetto e ci aiuta a dedicarci sempre di più alla nostra passione: raccontare il Medio Oriente
Dopo il brutale omicidio di Samuel Paty, la Francia colpisce il radicalismo islamico con chiusure di moschee e associazioni. La lotta contro l'estremismo è culturale, politica o è solo una questione di sicurezza pubblica? Ne abbiamo parlato con Renzo Guolo (docente di Sociologia della religione all'Università di Padova; autore di "Jihadisti d'Italia, la radicalizzazione islamica nel nostro Paese") e Bernadette Sauvaget, giornalista di Liberation, esperta di questioni religiose.
Italienisches Ambiente in der deutschen Radiolandschaft. "Radio Colonia" sendet jeden Abend von Montag bis Freitag für Italienerinnen und Italiener in Deutschland und für Italienfans. Aktuelles aus Politik, Kultur und Gesellschaft. Wir widmen uns insbesondere der italienischen Community in Deutschland. Radio Colonia, la finestra italiana nel panorama radiofonico tedesco, va in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì per gli italiani in Germania e per tutti gli amanti del Belpaese. Al centro del programma anche l'attualità dal mondo politico, culturale e sociale tedesco, il tutto con un occhio di riguardo per la comunità italiana in Germania, per le sue storie e i suoi problemi.
- Estremismo politico e reti sociali, un legame inquietante - Londra, sempre più lontana - Il colmo dell’ipocrisia - Storia di un monologo - Chirurgia estetica ‘da selfie’, rischi e pericoli
Bentornat* a TRAPPIST, il podcast segretoIl 21 ottobre è uscita un'inchiesta di Report sulla Lega e i suoi legami con vari magnati russi negli ultimi anni: un resoconto che ricostruisce in maniera lineare vicende che, fino ad adesso, erano state solo marginalmente conosciute. Dall'Hotel Metropol e Savoini, fino ad arrivare alle dichiarazioni di Gigi Moncalvo e Konstantin Malofeev.Intanto, Conte dichiara Copasir dichiara che in nessun modo sono stati “lesi gli interessi nazionali” e che l'Italia è completamente estranea alle accuse mosse dal governo Trump in merito al Russiagate. Meno male.Leggi le note complete dell'episodio su: https://thesubmarine.it/2019/10/25/trappist-038/
Bentornat* a TRAPPIST, il podcast segretoIl 21 ottobre è uscita un’inchiesta di Report sulla Lega e i suoi legami con vari magnati russi negli ultimi anni: un resoconto che ricostruisce in maniera lineare vicende che, fino ad adesso, erano state solo marginalmente conosciute. Dall’Hotel Metropol e Savoini, fino ad arrivare alle dichiarazioni di Gigi Moncalvo e Konstantin Malofeev. Intanto, Conte dichiara Copasir dichiara che in nessun modo sono stati “lesi gli interessi nazionali” e che l’Italia è completamente estranea alle accuse mosse dal governo Trump in merito al Russiagate. Meno male.Leggi le note complete dell’episodio su: https://thesubmarine.it/2019/10/25/trappist-038/
Da dove arriva, e dove va, la Lega di Matteo Salvini? Si può considerare un partito di estrema destra, oppure è una forza moderata di centrodestra? C’è differenza tra quello che dice e quello che fa? Molte domande. Qualche risposta che va in direzioni opposte.
Carlo è un ragazzo dalle simpatie di estrema destra che si ricovera per un pesante problema di tossicodipendenza. Crede di aver risolto i suoi problemi di identità attraverso l’identificazione con “il gruppo”, un clan di amici che, nella sua mente, lo proteggono e lo sostengono. È vittima del sentimento di “delusione”: quando inizia a cercare lavoro, teme di essere giudicato per il suo passato - e per i suoi tatuaggi…
I giochi di ruolo possono trattare anche argomenti più maturi e venire utilizzati dai loro autori per veicolare anche messaggi politici, etici e sociali oppure secondo voi niente di tutto questo deve rientrare nel "gioco".Il vostro Locandiere vi dirà la sua idea ed è molto curioso di scoprire la vostra!
Il notiziario dal mondo a cura di Barbara Schiavulli
1-Dal Tibet allo Xinjiang. La sicurezza nella regione a maggioranza musulmana è tra le principali preoccupazioni di Pechino. Il piano anti-radicalismo affidato all'ex-capo del partito comunista a Lhasa (Gabriele Battaglia, Pechino).2-Watergrabbing. Una storia dell'acqua. L'inchiesta internazionale che racconta i danni dell'intervento umano in Etiopia, Sud Africa, Palestina, regione del Mekong (Emanuele Bompan).3-Togliere la terra ai bianchi per darla alla maggioranza nera. La promessa è del governo della Namibia. Ma la redistribuzione prosegue a rilento (Marta Gatti).4-Fare chiarezza in mezzo a disinformazione e strumentalizzazioni. È uscito il libro “Storia del pensiero politico islamico”. Un volume che aiuta anche a comprendere quello che sta succedendo in Medio Oriente (Massimo Campanini).5-L'Europa non è spacciata. ..La Dichiarazione di Roma potrebbe essere un nuovo punto di partenza. Ma serve una vera volontà politica (Alessandro Principe)
1-Dal Tibet allo Xinjiang. La sicurezza nella regione a maggioranza musulmana è tra le principali preoccupazioni di Pechino. Il piano anti-radicalismo affidato all'ex-capo del partito comunista a Lhasa (Gabriele Battaglia, Pechino).2-Watergrabbing. Una storia dell'acqua. L'inchiesta internazionale che racconta i danni dell'intervento umano in Etiopia, Sud Africa, Palestina, regione del Mekong (Emanuele Bompan).3-Togliere la terra ai bianchi per darla alla maggioranza nera. La promessa è del governo della Namibia. Ma la redistribuzione prosegue a rilento (Marta Gatti).4-Fare chiarezza in mezzo a disinformazione e strumentalizzazioni. È uscito il libro “Storia del pensiero politico islamico”. Un volume che aiuta anche a comprendere quello che sta succedendo in Medio Oriente (Massimo Campanini).5-L'Europa non è spacciata. ..La Dichiarazione di Roma potrebbe essere un nuovo punto di partenza. Ma serve una vera volontà politica (Alessandro Principe)