Podcasts about piero fassino

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Breaking News Italia - Ultime Notizie
Piero Fassino, Pensione D'Oro: Ecco Quanto Percepisce Il Deputato!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Jan 27, 2025 3:21


Piero Fassino, Pensione D'Oro: Ecco Quanto Percepisce Il Deputato!Piero Fassino mostra il cedolino del suo stipendio da deputato. Ecco di che cifre si parla!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #ellyschlein #lusso #partitodemocratico #patrimonio #pd #pensione #pierofassino #politica #profumo #soldi #stipendio #villa #casa #piscina

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il caso Fassino | 04/05/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 4, 2024 2:27


A cura di Ferruccio Bovio Diciamo subito che, se dovessimo immaginare  un personaggio politico impegnato in un'azione illecita, Piero Fassino è proprio uno degli ultimi che ci verrebbero in mente. A parte il fatto che del malandrino non ha proprio il cosiddetto “physique du role”, a favore del parlamentare piemontese parlano ben oltre cinquant'anni di vita pubblica, vissuti quasi tutti ai massimi livelli del potere, senza che su di lui siano mai state proiettate ombre che potessero realmente offuscarne l'immagine di uomo corretto e affidabile. Eppure, i vigilantes di un duty free dell'aeroporto di Fiumicino si dicono assolutamente convinti di averlo colto, lo scorso 15 aprile (mentre era in attesa di prendere un volo per Strasburgo), con in tasca una boccetta di profumo Chanel del valore di cento euro. Anzi, per gli addetti al controllo sui furti del Terminal in questione, non si tratterebbe neanche del primo episodio sospetto, visto che, già da qualche mese, lo consideravano una sorta di “sorvegliato speciale”. E che le loro affermazioni non siano del tutto prive di fondamento è confermato dall'avvenuta iscrizione dell'ex sindaco di Torino sul registro degli indagati, da parte della Procura di Civitavecchia, che ha esaminato il fascicolo contenente sei testimonianze, oltre al video in cui è riportato ogni movimento effettuato dal Fassino in quei, per lui, sciaguratissimi minuti. Ovviamente, il diretto interessato nega ogni addebito, sostenendo di avere messo, momentaneamente, il profumo nella giacca perché aveva entrambe le mani occupate: una con telefono e l'altra con la valigia. E noi siamo, sinceramente, portati a credergli: ci è difficile, infatti, immaginare che un uomo che, nel corso della sua carriera, è stato anche ministro (e che, quindi, ha avuto senz'altro modo di gestire importanti somme di denaro), si riveli poi così incauto da scivolare su una buccia di banana da cento euro... come uno di quei minorenni che rubano una maglietta al centro commerciale... Tuttavia, non vi nascondiamo che siamo rimasti un tantino perplessi dinanzi alle prime dichiarazioni dell'avvocato che di Fassino ha assunto la difesa, il quale si è limitato a sottolineare come il tentato furto sia un tipo di reato per cui si procede solo con una querela di parte e come, in tal senso (almeno per il momento), non sia ancora pervenuta al suo cliente alcuna notifica. Un approccio molto cauto... che sembra quasi basarsi più sulla speranza di poter chiudere l'imbarazzante vicenda grazie ad un velo pietoso generosamente steso dal duty free, piuttosto che attraverso il pieno riconoscimento di una innocenza assoluta. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Il caso Fassino | 04/05/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later May 4, 2024 2:27


A cura di Ferruccio Bovio Diciamo subito che, se dovessimo immaginare  un personaggio politico impegnato in un'azione illecita, Piero Fassino è proprio uno degli ultimi che ci verrebbero in mente. A parte il fatto che del malandrino non ha proprio il cosiddetto “physique du role”, a favore del parlamentare piemontese parlano ben oltre cinquant'anni di vita pubblica, vissuti quasi tutti ai massimi livelli del potere, senza che su di lui siano mai state proiettate ombre che potessero realmente offuscarne l'immagine di uomo corretto e affidabile. Eppure, i vigilantes di un duty free dell'aeroporto di Fiumicino si dicono assolutamente convinti di averlo colto, lo scorso 15 aprile (mentre era in attesa di prendere un volo per Strasburgo), con in tasca una boccetta di profumo Chanel del valore di cento euro. Anzi, per gli addetti al controllo sui furti del Terminal in questione, non si tratterebbe neanche del primo episodio sospetto, visto che, già da qualche mese, lo consideravano una sorta di “sorvegliato speciale”. E che le loro affermazioni non siano del tutto prive di fondamento è confermato dall'avvenuta iscrizione dell'ex sindaco di Torino sul registro degli indagati, da parte della Procura di Civitavecchia, che ha esaminato il fascicolo contenente sei testimonianze, oltre al video in cui è riportato ogni movimento effettuato dal Fassino in quei, per lui, sciaguratissimi minuti. Ovviamente, il diretto interessato nega ogni addebito, sostenendo di avere messo, momentaneamente, il profumo nella giacca perché aveva entrambe le mani occupate: una con telefono e l'altra con la valigia. E noi siamo, sinceramente, portati a credergli: ci è difficile, infatti, immaginare che un uomo che, nel corso della sua carriera, è stato anche ministro (e che, quindi, ha avuto senz'altro modo di gestire importanti somme di denaro), si riveli poi così incauto da scivolare su una buccia di banana da cento euro... come uno di quei minorenni che rubano una maglietta al centro commerciale... Tuttavia, non vi nascondiamo che siamo rimasti un tantino perplessi dinanzi alle prime dichiarazioni dell'avvocato che di Fassino ha assunto la difesa, il quale si è limitato a sottolineare come il tentato furto sia un tipo di reato per cui si procede solo con una querela di parte e come, in tal senso (almeno per il momento), non sia ancora pervenuta al suo cliente alcuna notifica. Un approccio molto cauto... che sembra quasi basarsi più sulla speranza di poter chiudere l'imbarazzante vicenda grazie ad un velo pietoso generosamente steso dal duty free, piuttosto che attraverso il pieno riconoscimento di una innocenza assoluta. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Fassino Ne Ha Combinata Un'Altra: Scoperto Ennesimo Furto!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Apr 29, 2024 2:40


Piero Fassino ne ha combinata un'altra: avrebbe eseguito un altro furto, prima della vicenda del duty free. Ecco che cosa ha fatto!

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Fassino Risponde Alle Accuse: Il PD Mette Le Mani Avanti!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Apr 26, 2024 2:41


Fassino Risponde Alle Accuse: Il PD Mette Le Mani Avanti!Dopo la recente vicenda che ha coinvolto Piero Fassino, quest'ultimo ha finalmente risposto alle accuse. Ecco che cosa ha detto!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #accuse #pierofassino #pd #partitodemocratico #aeroporto #dutyfree #profumo #furto

Breaking News Italia - Ultime Notizie
Piero Fassino, Furto All'Aeroporto: Ecco Spiegata Tutta La Vicenda!

Breaking News Italia - Ultime Notizie

Play Episode Listen Later Apr 25, 2024 2:39


Piero Fassino, deputato del Pd, è stato recentemente accusato di aver derubato un duty free di un aeroporto. Ecco che cosa è successo!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #aeroporto #pierofassino #furto #spiegata #vicenda #dutyfree

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Lo scempio è sotto gli occhi del mondo, altro che Sanremo

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Feb 12, 2024 1:56


La precipitevolezza con cui la politica italiana affronta le guerre in giro per il mondo, sempre preoccupata di coglierne l'opportunità del momento come se non avessero un prima e un dopo ha spinto l'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio a inserirsi nella cagnara per le parole del cantante Ghali durante la serata finale di Sanremo. Il dirigente di viale Mazzini ha voluto esprimere solidarietà per il popolo di Israele dopo che l'ambasciatore israeliano Alan Bar ha lamentato l'inopportunità della frase di Ghali “stop al genocidio”. Per Bar chiedere di smetterla di ammazzare donne e bambini che sono la stragrande maggioranza dei 28mila finora uccisi a gaza sarebbe un “diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile”. Sono d'accordo con lui anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, il dem Piero Fassino. Così è toccato a un cantante osservare che il profumo di genocidio contestato al governo di Netanyahu è roba che viene ben prima del 7 ottobre (“fin da quando ero bambino”): «la gente ha sempre più paura di dire “stop alla guerra” o “stop al genocidio”, perché sente di perdere qualcosa se dice “viva la pace”: è assurdo», dice Ghali. Intanto accade che Netanyahu strozzi nella morsa di Rafah circa 600mila minori palestinesi che si trovano accampati con le loro famiglie sfollate nelle tendopoli. Una tragedia umanitaria che secondo il Washington Post farebbe inorridire perfino il presidente Usa Joe Biden per la sua “esagerata” risposta a Gaza dopo il 7 ottobre. Lo scempio è sotto gli occhi del mondo, altro che Sanremo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Fassino, lo stipendio d'oro e la busta paga mostrata alla Camera dei Deputati | 03/08/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Aug 3, 2023 2:13


A cura di Daniele Biacchessi Nel bel mezzo della discussione sulla sospensione del reddito di cittadinanza, con le manifestazioni di protesta degli esclusi in varie piazze italiane, della volata de prezzi e del caro vita, non è una bella immagine quella di Piero Fassino che, per la prima volta nell'aula della Camera dei Deputati, agita con orgoglio la sua busta paga. "4718 euro al mese netti sono una buona indennità ma non sono uno stipendio d'oro“, dice l'esponente del Partito Democratico, sventolando il cedolino, prima di esprimere il suo voto contrario all'ordine del giorno che impegna il collegio dei questori a mantenere per tutti i beneficiari, deputati ed ex deputati, la vigente normativa di calcolo su base contributiva per il calcolo delle indennità di fine mandato spettanti. Insomma, e deputati esigono un aumento di stipendio e lo vogliono subito: chiedono almeno mille euro in più tra indennità e diaria come ricevono i senatori. Ma le cose non sono così come descritte da Piero Fassino. Alla Camera, l'indennità è pari a 5 mila euro se non si hanno altri introiti lavorativi, alla quale si deve aggiungere la voce “diaria” pari a 3.500 euro non tassati, più mille euro al mese circa di spese di viaggio e cento euro di spese telefoniche. Al Senato invece a queste voci se ne aggiunge un'altra di circa 1.500 euro per rimborsi vari e l'indennità netta è superiore di circa 500 euro. La segretaria del Pd Elly Schlein prende le distanze da Fassino che rimane il solo a difendere una classe politica che si aumenta lo stipendio, dimostrando la distanza siderale che la separa dal suo elettorato.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Fassino, lo stipendio d'oro e la busta paga mostrata alla Camera dei Deputati | 03/08/2023 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Aug 3, 2023 2:13


A cura di Daniele Biacchessi Nel bel mezzo della discussione sulla sospensione del reddito di cittadinanza, con le manifestazioni di protesta degli esclusi in varie piazze italiane, della volata de prezzi e del caro vita, non è una bella immagine quella di Piero Fassino che, per la prima volta nell'aula della Camera dei Deputati, agita con orgoglio la sua busta paga. "4718 euro al mese netti sono una buona indennità ma non sono uno stipendio d'oro“, dice l'esponente del Partito Democratico, sventolando il cedolino, prima di esprimere il suo voto contrario all'ordine del giorno che impegna il collegio dei questori a mantenere per tutti i beneficiari, deputati ed ex deputati, la vigente normativa di calcolo su base contributiva per il calcolo delle indennità di fine mandato spettanti. Insomma, e deputati esigono un aumento di stipendio e lo vogliono subito: chiedono almeno mille euro in più tra indennità e diaria come ricevono i senatori. Ma le cose non sono così come descritte da Piero Fassino. Alla Camera, l'indennità è pari a 5 mila euro se non si hanno altri introiti lavorativi, alla quale si deve aggiungere la voce “diaria” pari a 3.500 euro non tassati, più mille euro al mese circa di spese di viaggio e cento euro di spese telefoniche. Al Senato invece a queste voci se ne aggiunge un'altra di circa 1.500 euro per rimborsi vari e l'indennità netta è superiore di circa 500 euro. La segretaria del Pd Elly Schlein prende le distanze da Fassino che rimane il solo a difendere una classe politica che si aumenta lo stipendio, dimostrando la distanza siderale che la separa dal suo elettorato.

BASTA BUGIE - Politica
Elly Schlein, il nuovo segretario del PD è lesbica e piace anche a Soros

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Feb 28, 2023 8:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7329ELLY SCHLEIN, IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD E' LESBICA E PIACE ANCHE A SOROS di Giuliano Guzzo«Ora uniti per tornare a vincere. Saremo un problema per il governo Meloni. Il naufragio di migranti in Calabria pesa sulla coscienza dell'esecutivo». Le prime parole di Elly Schlein, neoeletta segretaria del Pd, sono battagliere e ne riflettono bene la tempra. Del resto, se battagliera non fosse questa trentasettenne non sarebbe arrivata dov'è, riuscendo - grazie al 53,8% dei consensi - a conquistare il principale partito progressista italiano, che pure da mesi veniva saldamente dato in mano al superfavorito Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna il quale, a questo punto, può tornare a fare il suo lavoro.Invece per Elly Schlein [...] ora cambia tutto e non solo per lei, motivo per cui vale la pena conoscerla più da vicino. Nata a Lugano nel 1985, figlia di due docenti universitari - il padre è americano di origine ebraica aschenazita, la madre italiana -, l'enfant prodige del progressismo italiano è cresciuta a pane e politica, inanellando da subito esperienze ai massimi livelli. Basti dire che, a suo tempo, volò a Chicago per sostenere le campagne elettorali di Barack Obama. Poi sono arrivati l'Europarlamento e la vicepresidenza della Regione Emilia Romagna.Ma Elly Schlein, il cui trionfo è avvenuto soprattutto grazie ai non iscritti al Pd (presagio, quello dell'onda esterna che aveva lo stesso Bonaccini, già forse intimorito dal fatale appoggio di Piero Fassino), ha coltivato la passione politica, con militanza attiva ed esperienze, si accennava, anche molto prestigiose, sin dagli anni dell'università. Vuoi per il suo bruciare le tappe, vuoi per il suo bagaglio ideologico - di cui diremo subito - la neosegretaria Pd, oltre che idola di giovani venuti su col Woke nel biberon, è una dagli appoggi così potenti che c'è da domandarsi se il suo successo, in fondo, sia così casuale. Quali appoggi? C'è l'imbarazzo della scelta. Un documento della Open Society, società del finanziere supermiliardario George Soros, la indicava tra «gli alleati affidabili» già nel 2014, al suo primo mandato all'Europarlamento.FEMMINISTA, AMBIENTALISTA, PROGRESSISTAInsieme a lei, tra gli «alleati affidabili», ha fatto notare su Facebook la scrittrice femminista Marina Terragni, c'erano pure Antonio Panzeri e Antonio Cozzolino…Ma non divaghiamo e torniamo alla neoeletta segretaria del Pd. Che, dicevamo, da anni gode di sostegni potenti. Ancora nel settembre 2020, per dire, L'Espresso - che della sinistra italica non sarà la Bibbia, ma giù di lì - le aveva dedicato una intera copertina incoronandola come «femminista, ambientalista, progressista, di governo»: più che un titolo, un'investitura. Giusto pochi mesi prima, era invece stata Daria Bignardi, su La7, ad ospitarla dandole modo di dichiarare pubblicamente il suo orientamento sessuale fluido: «Ho amato molti uomini e donne. Ora sono felice con una ragazza».Questa dichiarazione ci consente di iniziare ad introdurre il profilo ideologico di Elly Schlein, che è quello di una paladina del mondo Lgbt, peraltro su posizioni fieramente abortiste. Prova ne sia il tono "allarmato" con cui la neosegretaria - che alcune fonti, a proposito di endorsement di peso, hanno descritto come assai gradita anche a Romano Prodi, benché il suo ufficio stampa abbia poi smentito - aveva commentato la decisione della Corte Suprema Usa di revocare la sentenza Roe vs Wade del 1973, che aveva definito «un salto indietro di 50 anni, un terrificante salto nel buio in cui si cancellano i diritti delle donne a scegliere sul proprio corpo».LA NUOVA ANTI-MELONIToni tanto duri, va da sé, non sono affatto casuali. Al contrario, riflettono appieno quanto per la nuova «anti-Meloni», contino i temi etici, e cioè tantissimo. Non a caso ha ottenuto anche l'appoggio di Alessandro Zan, di Laura Boldrini, perfino di nomi nobili - come Beatrice Borromeo - insomma di tutto l'establishment della sinistra Ztl ed ultra radical. Ergo, con Elly Schlein il Pd diventa - definitivamente, dato che un po' lo era già - il Partito di Davos. Da Gramsci a Greta, dalla Festa dell'Unità al Gay Pride, dall'articolo 18 all'asterisco, sì completa così quello che - attualizzando Augusto del Noce - potremmo definire il suicidio della rivoluzionə. D'accordo, ma al vecchio elettore ex comunista, ora, che resta?Lo stesso militante di Capalbio - tutto cashmere, babbucce ed evve moscia - è ora scalzato dal metrosexual di City Life: figurarsi lo spaesamento dell'iscritto proletario al Pci. L'affermazione di Elly Schlein, che farà senz'altro felice Matteo Renzi - che pronosticava che un suo successo gli avrebbe portato «metà Pd» -, segnerà dunque il definitivo pensionamento dei Peppone superstiti; proprio loro, che hanno per decenni animato le Case del Popolo, ora si ritrovano senza più averne una. È il triste ma inevitabile epilogo d'un mondo che, a forza di strizzar l'occhio a eutanasia e ius soli, si trova ora una segretari* che ha preso la «cittadinanza politica» - la tessera - l'altro giorno e si accinge a praticare al suo partito la sospirata "dolce morte".Nota di BastaBugie: Elly Schlein nasce a Sorengo, vicino Lugano in Svizzera. Suo padre, Melvin Schlein, politologo e accademico statunitense di origini ebraiche è professore emerito di Scienze politiche e Storia alla Franklin University in Svizzera. L'attività politica della Schlein ha inizio a partire dal 2008, quando partecipa come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi. Scala negli anni le vette della politica, arrivando a ricoprire nel 2014 il ruolo di europarlamentare del PD e, dopo una latitanza di sette anni dal partito per dissensi con i suoi vertici, torna infine alla carica il 4 dicembre 2022 candidandosi per la Segreteria del PD, lasciata vacante da Enrico Letta all'indomani delle elezioni. (Fabio Fuiano, Corrispondenza Romana, 22 febbraio 2023)Elly Schlein è dichiaratamente e orgogliosamente gay, sull'aborto è disposta a spostare i paletti ancora più in là, ha dichiarato in più occasioni che la 194 implica per le donne un diritto ad abortire, è dell'idea che lo Stato dovrebbe garantirlo anche negando l'obiezione di coscienza dei medici. È ecologista radicale ed è a favore di tutte le transizioni, che sono oggi sul tappeto. Ai tempi del Covid si era allineata al pensiero unico. Se vogliamo quindi porla sulla postmodernità liquida, la Schlein è molto più avanti di Letta o Bonaccini, nonostante loro non fossero granché indietro. [...] Tra l'altro sembra in grado di risvegliare un Partito Democratico morente. Con Bonaccini avrebbe forse continuato a morire, con la Schlein potrebbe riprendersi dal coma. (Stefano Fontana, La nuova Bussola Quotidiana, 28 febbraio 2023)

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Qatar-gate. L'immunità parlamentare Ue e quella italiana | 12/12/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 12, 2022 2:38


A cura di Daniele Biacchessi Due istituzioni parlamentari, due pesi, due misure diverse. Nell'indagine sulle presunte tangenti e regalie provenienti dal Qatar, una come Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento Europeo, è stata arrestata in flagranza di reato con sacchi di denaro nella propria abitazione, sospesa immediatamente dalla sua funzione, senza applicare per lei la richiesta di immunità con i relativi protocolli, procedure della Giunta di autorizzazione. Nel nuovo Parlamento italiano, 40 eletti, tra deputati e senatori, hanno ancora pendenze con la giustizia. In particolare sono 29 nel centrodestra, 5 nel Partito Democratico, 4 in Italia Viva e 2 nel Movimento 5 stelle: tra i nomi spiccano quelli di Silvio Berlusconi, Claudio Lotito, Roberto Calderoli, Umberto Bossi, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Chiara Appendino, Piero Fassino e molti altri. Si tratta di vicende diverse, reati di vario tipo, posizioni giudiziarie alcune definite in via definitiva, altre ancora in corso. L'ordinamento europeo fa riferimento all'articolo 9 del Protocollo sui privilegi e le immunità dell'Unione del 2014, il quale recita che per la durata delle sessioni i membri beneficiano, sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato. Ma l'arresto della Kaili è avvenuto in Belgio, non in Grecia, dove l'immunità vige solo per delitti puniti con pene detentive inferiori ai cinque anni. E dunque si applica la seconda disposizione relativa agli “eurodeputati sul territorio di ogni altro stato membro”, i quali non possono essere detenuti né oggetto di “procedimenti giudiziari”, a meno che non siano colti in “flagranza di delitto”. Questa clausola in Italia non esiste. L'ordinamento italiano, ai sensi dell'art. 68 della Costituzione, prevede l'autorizzazione della Camera, non solo per l'arresto (salvo casi di flagranza), ma anche per le attività investigative come le intercettazioni o le perquisizioni personali e domiciliari, le cui norme potrebbero essere cambiate dalla prossima riforma annunciata dal ministro Guardasigilli Carlo Nordio. Invece le autorità belghe hanno raccolto sufficienti elementi per poter procedere all'arresto senza dover richiedere l'autorizzazione. La chiederanno se e quando decideranno di rinviare a giudizio l'eurodeputata Kaili.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Qatar-gate. L'immunità parlamentare Ue e quella italiana | 12/12/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Dec 12, 2022 2:38


A cura di Daniele Biacchessi Due istituzioni parlamentari, due pesi, due misure diverse. Nell'indagine sulle presunte tangenti e regalie provenienti dal Qatar, una come Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento Europeo, è stata arrestata in flagranza di reato con sacchi di denaro nella propria abitazione, sospesa immediatamente dalla sua funzione, senza applicare per lei la richiesta di immunità con i relativi protocolli, procedure della Giunta di autorizzazione. Nel nuovo Parlamento italiano, 40 eletti, tra deputati e senatori, hanno ancora pendenze con la giustizia. In particolare sono 29 nel centrodestra, 5 nel Partito Democratico, 4 in Italia Viva e 2 nel Movimento 5 stelle: tra i nomi spiccano quelli di Silvio Berlusconi, Claudio Lotito, Roberto Calderoli, Umberto Bossi, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Chiara Appendino, Piero Fassino e molti altri. Si tratta di vicende diverse, reati di vario tipo, posizioni giudiziarie alcune definite in via definitiva, altre ancora in corso. L'ordinamento europeo fa riferimento all'articolo 9 del Protocollo sui privilegi e le immunità dell'Unione del 2014, il quale recita che per la durata delle sessioni i membri beneficiano, sul territorio nazionale, delle immunità riconosciute ai membri del Parlamento del loro Stato. Ma l'arresto della Kaili è avvenuto in Belgio, non in Grecia, dove l'immunità vige solo per delitti puniti con pene detentive inferiori ai cinque anni. E dunque si applica la seconda disposizione relativa agli “eurodeputati sul territorio di ogni altro stato membro”, i quali non possono essere detenuti né oggetto di “procedimenti giudiziari”, a meno che non siano colti in “flagranza di delitto”. Questa clausola in Italia non esiste. L'ordinamento italiano, ai sensi dell'art. 68 della Costituzione, prevede l'autorizzazione della Camera, non solo per l'arresto (salvo casi di flagranza), ma anche per le attività investigative come le intercettazioni o le perquisizioni personali e domiciliari, le cui norme potrebbero essere cambiate dalla prossima riforma annunciata dal ministro Guardasigilli Carlo Nordio. Invece le autorità belghe hanno raccolto sufficienti elementi per poter procedere all'arresto senza dover richiedere l'autorizzazione. La chiederanno se e quando decideranno di rinviare a giudizio l'eurodeputata Kaili.

In Prima gli Italiani
S03E01 - Piccola Mastella senza cielo

In Prima gli Italiani

Play Episode Listen Later Sep 1, 2022 53:45


25/08/2022 - 31/08/2022. In questa puntata: Meloni musa ispiratrice, Matteo Salvini (e Stanis La Rochelle) vs La Droga, l'attesa candidatura di Claudio Lotito, che partito votano i tifosi italiani?, la nuovo foto profilo di Piero Fassino, speciale Corriere (Vladimir Ilic Uljanov Letta secondo Mieli, Cazzullo in Autogrill, Roncone e l'amore libero), i casi Spalletti, Nedved e tanto, tantissimo altro!

24 Mattino estate
Berlusconi-Fassino e la flat tax che infiamma il dibattito

24 Mattino estate

Play Episode Listen Later Aug 9, 2022


Aliquota unica sì o no e come finanziare questo taglio fiscale? Le tasse sono uno dei pilastri attorno ai quali si costruiscono i programmi e i confronti politici. Anche di questo vogliamo parlare con Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, e Piero Fassino, deputato del Pd e presidente della Commissione Affari esteri della Camera. La domanda di cambiamento esiste e passa attraverso una migliore formazione, più servizi all'infanzia, occupazione di qualità per i giovani e inversione della denatalità. Il prof. Alessandro Rosina, che insegna Demografia e Statistica sociale all'Università Cattolica di Milano, porta queste istanze all'attenzione dell'agone politico.

Stroncature
Il ritorno della storia e il futuro dell'Unione" con Piero Fassino e Thomas Erndl

Stroncature

Play Episode Listen Later Mar 7, 2022 31:03


Le rubriche di Radio Immagina
"Da Putin un atto gravissimo che viola tutto". A colloquio con Piero Fassino

Le rubriche di Radio Immagina

Play Episode Listen Later Feb 22, 2022 22:39


Intervista di Giuliano Giubilei a Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera. "Quello compiuto da Putin è un atto gravissimo che viola tutto", afferma l'esponente dem. "Viola l'integrità territoriale dell'Ucraina e gli accordi di Minsk, ma anche gli stessi accordi di Helsinki del 1975 sottoscritti anche da Mosca che garantivano, tra l'altro, anche l'intangibilità dei confini. Una decisone che non ha alcuna giustificazione: l'Ucraina non ha mai minacciato la Russia, semmai è successo il contrario e l'Occidente non ha mai accerchiato la Russia". Quanto allo scenario relativo ai prossimi giorni, l'esponente dem sottolinea: "I russi si fermeranno nel Donbass o andranno avanti e io non credo che sia possibile un'avanzata, sarebbe davvero molto difficile e in ogni caso dobbiamo fare il possibile per scongiurare questa possibilità. Il disegno di Putin - aggiunge - è quello ricostruire una zona di influenza, un anello di sicurezza tra i Paesi Nato e i confini russi, una riedizione della teoria delle sfere di influenza che oggi non ha più senso". “Giusto ciò che dice il cancelliere Sholz: la sicurezza europea non va costruita contro i russi ma insieme ai russi. Allora si metta mano a una revisione degli accordi di Helsinki. Sono vecchi? Bene, allora si riscrivano – aggiunge - mettendo tutti intorno a un tavolo per una Helsinki 2 e troviamo regole che garantiscano tutti, Russia compresa”. Infine un passaggio sulle sanzioni: “E' ovvio che ci siano – evidenzia – ma è altrettanto ovvio aspettarsi sensibilità diverse tra Stati Uniti ed Europa, che vive la guerra sul suo territorio ed è più esposta agli effetti delle sanzioni. Comunque il principio è che il gas è importante, ma i valori vengono prima del gas. Sanzioni sì, ma bisogna tenere aperta la porta al dialogo - conclude -. Ed è importante che Draghi abbia confermato la sua visita a Mosca".

Vento Internazionale
Intervista a Piero Fassino - Vento Internazionale - 31/01/2022

Vento Internazionale

Play Episode Listen Later Jan 31, 2022 16:09


Il punto sui progetti europei delle piccole e medie aziende. “La crisi ucraina” , Giuliano Giubilei intervista Piero Fassino, Deputato del Partito Democratico.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 21/10/2021 - Draghi alle Camere

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Oct 21, 2021 21:48


Gavino Moretti, corrispondente Rai Bruxelles ; Piero Fassino, PD ; Riccardo Di Stefano, Confindustria Giovani Imprenditori .

Rai Podcast Radio1
RADIO ANCH'IO del 21/10/2021 - Draghi alle Camere

Rai Podcast Radio1

Play Episode Listen Later Oct 21, 2021 21:48


Gavino Moretti, corrispondente Rai Bruxelles ; Piero Fassino, PD ; Riccardo Di Stefano, Confindustria Giovani Imprenditori .

Le rubriche di Radio Immagina
Festa dell'Unità - La nostra Europa, il nostro futuro

Le rubriche di Radio Immagina

Play Episode Listen Later Sep 7, 2021 57:05


Alessandro Alfieri, Simona Bonafè, Piero De Luca, Piero Fassino, Sergej Stanišev. Modera Mara Montanari.

Ma cos'è questa estate
Afghanistan fra G7 e accoglienza in Italia: il punto

Ma cos'è questa estate

Play Episode Listen Later Aug 24, 2021


Oggi si tiene il G7 straordinario per discutere della situazione in Afghanistan. Come si muoveranno gli stati e, nello specifico, l'Italia? Ne parliamo con Alessandro Politi, direttore della NATO Defense College Foundation, e con Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri alla Camera dei Deputati. Intanto cerchiamo di raccontare com'è la realtà di questi giorni a Kabul insieme a Gina Portella, medico anestesista-rianimatore, coordinatrice della divisione medica di Emergency. In un momento così delicato riguardo i diritti umani, finalmente è arrivata un'ottima notizia: è stata liberata Ikram Nazi, studentessa italo-marocchina, che era stata sequestrata in Marocco. Ne parliamo con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Parliamo dell'inizio delle Paralimpiadi con il nostro Dario Ricci e con Paola Fantato, grande ex atleta paralimpica e membro di giunta del Comitato Italiano Paralimpico.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 23/08/2021 - Afghanistan

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Aug 23, 2021 24:27


Mario Del Pero, Istituto SciencesPo Parigi ; Lucia Goracci, corrispondente Rai Istanbul ; Claudio Bertolotti, Ispi ; Piero Fassino, PD .

afghanistan cultura pd notizie ispi piero fassino lucia goracci
Zuppa di Porro
Repubblica processa gli Italibani (ma dimentica Strada)

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Aug 19, 2021 16:01


00:00 Sulla questione Afghanistan tutte chiacchiere e distintivo, soprattutto leggendo l'intervista di ieri a Piero Fassino su Avvenire. 02:30 I curdi resistono ai talebani. 03:35 Francesco Merlo su Repubblica più […]

Ora di punta
La sfida dell'Europa nel dopo Covid - Con Piero Fassino e Constanze Reuscher

Ora di punta

Play Episode Listen Later May 7, 2021 26:23


Ospiti della puntata: Piero Fassino, presidente Commissione Affari Esteri alla Camera dei Deputati; Constanze Reuscher, giornalista e volto della trasmissione televisiva Propaganda Live. Conduce Cristiano Bucchi.

Ora di punta
La sfida dell'Europa nel dopo Covid - Con Piero Fassino e Constanze Reuscher

Ora di punta

Play Episode Listen Later May 7, 2021 26:23


Ospiti della puntata: Piero Fassino, presidente Commissione Affari Esteri alla Camera dei Deputati; Constanze Reuscher, giornalista e volto della trasmissione televisiva Propaganda Live. Conduce Cristiano Bucchi.

il posto delle parole
Piero Fassino "Dalla rivoluzione alla democrazia"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 15, 2021 33:00


Piero Fassino"Dalla rivoluzione alla democrazia"Il cammino del Partito comunista italiano 1921-1991Donzelli Editorehttps://www.donzelli.it/«Il Pci ha saputo leggere e interpretare per decenni domande di libertà, uguaglianza, riscatto sociale, facendole vivere in battaglie democratiche in cui si sono riconosciuti milioni di italiani. Alla fine del secolo il suo tempo si è consumato, ed è stato atto di lucida saggezza andare oltre per costruire un futuro nuovo. È un cammino che deve continuare».Il Partito comunista italiano nasce il 21 gennaio 1921 con il Congresso di Livorno e cessa la sua attività il 3 febbraio 1991. Settanta anni nei quali il Pci è stato protagonista di ogni passaggio della vita politica e sociale dell'Italia. Nato sull'onda della Rivoluzione d'ottobre per realizzare una società sovietica anche in Italia, nell'arco di pochi anni è investito dalla bufera del fascismo. Costretto alla clandestinità, è il principale animatore prima del contrasto alla dittatura, poi della Resistenza. Matura così, nella lotta per la democrazia e la libertà, un'evoluzione culturale e politica che lo porta a essere partecipe essenziale della costruzione della Repubblica e della scrittura della Costituzione. Divenuto il più importante partito comunista dell'Occidente, forte del pensiero di Antonio Gramsci, intraprende un cammino politico che – prima con la «via italiana al socialismo» elaborata da Togliatti, poi con il «compromesso storico» proposto da Enrico Berlinguer – assume la democrazia come il regime politico entro cui far valere i valori e le lotte di emancipazione e giustizia, sottoponendo a dura critica il socialismo sovietico e ricollocandosi come uno dei principali partiti della sinistra democratica europea. Baluardo nella difesa della democrazia contro lo stragismo nero e il terrorismo rosso, acquisisce crescente consenso nella società fino a raccogliere oltre il 30 per cento dei voti degli italiani e a essere partecipe di una larga intesa democratica per il governo del paese. Un cammino che, di fronte alla caduta del Muro di Berlino e alla dissoluzione del campo sovietico, cui ¬Piero Fassino – protagonista, fin dagli anni della Fgci torinese nel '68, della vicenda del Pci prima, del Pds e del Pd poi – ripercorre la lunga «traversata del deserto» dalla rivoluzione alla democrazia: un passaggio complesso, decisivo per la politica italiana che, se produsse lacerazioni non ricomposte a sinistra, consentì però l'avvio di una nuova stagione di impegno per dare all'Italia un partito progressista nell'alveo del riformismo socialista europeo.Piero Fassino (Avigliana, 1949) è uno dei dirigenti del Pci che condivise e gestì la svolta di Achille Occhetto. Deputato, ministro, segretario dei Ds, fondatore del Pd, inviato europeo, sindaco di Torino, attualmente è presidente della Commissione Esteri della Camera dei deputati.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Ora di punta
La finestra sul mondo di Radio Immagina, con Piero Fassino

Ora di punta

Play Episode Listen Later Apr 13, 2021 20:18


Notizie, approfondimenti, contributi sull'attualità politica e non solo. Con il presidente della commissione Esteri alla Camera Piero Fassino parliamo di Iran, Israele, Turchia, Libia, rapporti atlantici e Birmania. Conduce Stefano Cagelli

Ora di punta
La finestra sul mondo di Radio Immagina, con Piero Fassino

Ora di punta

Play Episode Listen Later Apr 13, 2021 20:18


Notizie, approfondimenti, contributi sull'attualità politica e non solo. Con il presidente della commissione Esteri alla Camera Piero Fassino parliamo di Iran, Israele, Turchia, Libia, rapporti atlantici e Birmania. Conduce Stefano Cagelli

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 06/04/2021 - del 6/4/2021

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Apr 6, 2021 82:11


Gli ospiti di oggi sono Fabrizio Pregliasco, Piero Fassino, Fausto Risini sindaco di Città della Pieve, Gene Gnocchi e Nicola Piepoli!

No Politics
No Politics s3e16 Intervista al deputato Piero Fassino

No Politics

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021 94:07


condotto da Riccardo, Emanuele, Paolo e Gian Pietro

No Politics
No Politics s3e16 Intervista al deputato Piero Fassino

No Politics

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021 94:07


condotto da Riccardo, Emanuele, Paolo e Gian Pietro

No Politics
No Politics s3e16 Intervista al deputato Piero Fassino

No Politics

Play Episode Listen Later Mar 2, 2021 94:07


condotto da Riccardo, Emanuele, Paolo e Gian Pietro

Le rubriche di Radio Immagina
'Un libro, il dialogo, la politica', rubrica di Michele Fina con Dario Franceschini e Piero Fassino

Le rubriche di Radio Immagina

Play Episode Listen Later Feb 22, 2021 44:12


Si discute del libro “Dalla rivoluzione alla democrazia. Il cammino del Partito Comunista Italiano. 1921-1991”, di Piero Fassino. Con Dario Franceschini. Rubrica a cura di Michele Fina

Nessun luogo è lontano
Myanmar: dopo il colpo di stato, le proteste. Come finirà?

Nessun luogo è lontano

Play Episode Listen Later Feb 9, 2021


Migliaia di persone stanno manifestando in Myanmar contro il colpo di stato militare che la scorsa settimana aveva portato all'arresto di Aung San Suu Kyi, la principale leader politica del paese, e di gran parte dei membri del suo governo. Ne abbiamo parlato con Piero Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera, già inviato speciale della Ue per la Birmania (2007-11), Beatrice Bridi, imprenditrice in Myanmar, e Ma Thida e Dax Do, entrami attivisti.

Ora di punta
Ora di punta del 02/02/2021

Ora di punta

Play Episode Listen Later Feb 2, 2021 74:33


Ospiti del giorno: Debora Serracchiani, Piero Fassino, Antonio Ferrari, Chiara Saraceno, Massimo Livi Bacci

punta ospiti piero fassino
Ora di punta
Ora di punta del 02/02/2021

Ora di punta

Play Episode Listen Later Feb 2, 2021 74:33


Ospiti del giorno: Debora Serracchiani, Piero Fassino, Antonio Ferrari, Chiara Saraceno, Massimo Livi Bacci

punta ospiti piero fassino
Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 07/12/2018 - Manifestazione No TAV a Torino

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Dec 7, 2018 21:16


Piero Fassino, PD ; Fabio Versaci, presidente Consiglio comunale Torino ; Sandro Piano, sindaco di Susa ; Giovanna Giordano, portavoce comitato Si' Torino va avanti .

Dominio pubblico
Puntata 4- La statura di Brunetta, Fassino ed altre orazioni funebri

Dominio pubblico

Play Episode Listen Later Dec 3, 2018 42:09


Citazioni felici e, più spesso, infelici degli uomini che hanno scritto la storia delle ultime due repubbliche. Deliziatevi con la poco fastidiosa voce di Piero Fassino, crogiolatevi nelle parole di colui che fu Cavaliere, assopitevi cullati dalle parole del guatemalteco più bello, bello.

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 05/10/2018 - del 5/10/2018

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Oct 5, 2018 81:03


Ospite in studio Piero Angela. Al telefono Cirino Pomicino e Piero Fassino !!!

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 09/05/2018 - Attualità politica

Radio anch'io

Play Episode Listen Later May 9, 2018 21:21


Gianluigi Paragone, giornalista, Sen. M5S ; On. Piero Fassino, responsabile esteri PD ; Antonio Polito, vicedirettore de Il Corriere della Sera ; Antonio Tajani, presidente PE.

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/04/2018 - del 26/4/2018

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Apr 26, 2018 80:07


Mario Giordano dice che non è vero che il suo programma a Mediaset è stato chiuso per motivi politici, Piero Fassino dice che un "no" a prescindere ai 5S non porta a nulla e a Beppe Sala non dispiacerebbe se la sua Inter battesse la Juve e gli facesse perdere lo scudetto.....

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/04/2018

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Apr 25, 2018 90:00


Gli ospiti di oggi: Mario Giordano; Piero Fassino; Raffaella Fico; Beppe Sala

Zapping Radio 1
ZAPPING RADIO1 del 24/04/2018

Zapping Radio 1

Play Episode Listen Later Apr 24, 2018 67:00


Governo, incarico a Fico. Il Pd apre al dialogo con i 5 stelle. Intervista a Piero Fassino, deputato del Pd, già segretario Ds e sindaco di Torino. Elezioni regionali in FVG, candidati e programmi. Interviene Sergio Cecotti, candidato del Patto pe...

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 07/03/2018 - Renzi e il futuro del PD

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Mar 7, 2018 21:10


On. Piero Fassino, PD, presidente Anci ; Marco Damilano, direttore de L'Espresso.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 04/01/2018 - Radicali e coalizioni elettorali

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jan 4, 2018 20:56


Benedetto Della Vedova, guida la formazione +Europa ; Piero Fassino, PD ; Maurizio Crippa, vicedirettore de Il Foglio ; Alessandro Trocino, giornalista de Il Corriere della Sera.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 04/01/2018 - Liste civetta e frammentazione della politica

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Jan 4, 2018 29:25


Piero Fassino, PD ; Massimo Teodori, storico ; Lorenzo De Sio, politologo insegna alla Luiss ; Gaetano Quagliariello, presidente di Idea ; Antonio Noto, direttore dell'Istituto Noto Sondaggi.

Zapping Radio 1
ZAPPING RADIO 1 del 21/12/2017

Zapping Radio 1

Play Episode Listen Later Dec 21, 2017 48:00


Il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico si preparano alle prossime elezioni politiche: scenari, strategie e alleanze. Ne parliamo con Alessandro Di Battista, deputato del M5S e Piero Fassino, direzione nazionale del Pd.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 12/12/2017 - Scissione a sinistra

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Dec 12, 2017 19:48


Claudi Tito, capo del'ufficio centrale di Repubblica ; Fabrizio Cicchitto, presidente Commisiione Esteri e membro della segreteria Ap ; Piero Fassino, PD.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 12/12/2017 - Scissione a sinistra

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Dec 12, 2017 19:48


Claudio Tito, capo del'ufficio centrale di Repubblica ; Fabrizio Cicchitto, presidente Commisiione Esteri e membro della segreteria Ap ; Piero Fassino, PD.

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/10/2017 - PARTE 3

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Oct 26, 2017 28:52


Parte 3 - Piero Fassino da' 7 al 'Rosatellum' e dice che Renzi pensò anche a lui per il Quirinale e Dario Ginefra, ieri in volo con Lotito, ci racconta della telefonata incriminata riguardo la sua presenza alla Sinagoga.....

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/10/2017 - PARTE 2

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Oct 26, 2017 25:07


Parte 2 - Piero Fassino da' 7 al 'Rosatellum' e dice che Renzi pensò anche a lui per il Quirinale e Dario Ginefra, ieri in volo con Lotito, ci racconta della telefonata incriminata riguardo la sua presenza alla Sinagoga.....

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/10/2017 - PARTE 1

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Oct 26, 2017 23:28


Parte 1 - Piero Fassino da' 7 al 'Rosatellum' e dice che Renzi pensò anche a lui per il Quirinale e Dario Ginefra, ieri in volo con Lotito, ci racconta della telefonata incriminata riguardo la sua presenza alla Sinagoga.....

Un giorno da pecora
UN GIORNO DA PECORA del 26/10/2017

Un giorno da pecora

Play Episode Listen Later Oct 25, 2017 30:00


Gli ospiti di oggi: Piero Fassino; Dario Ginefra; Alba Parietti

gli pecora piero fassino
Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 21/09/2017 - Referendum su autonomia Lombardia e Veneto

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Sep 21, 2017 18:51


Luca Zaia, presidente del Veneto; Ugo Rossi, presidente della provincia autonoma di Trento; Piero Fassino, dirigente del PD; Marcello Fede, professore di sociologia dei fenomeni politici a La Sapienza di Roma.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 21/09/2017 - Referendum su autonomia Lombardia e Veneto - Sfruttamento lavoro in Toscana

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Sep 21, 2017 29:24


Piero Fassino, dirigente del PD; Luigi Vicinanza, direttore de Il Tirreno; Federico Lucchesi, lavoratrice discriminata, Stefano Nicoli, segretario organizzativo Filcams Cgil Toscana; Elia Buffa, centro sociale Casa Rossa Montignoso.

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 14/09/2016 - parte 3 - EUROPA: unione o disunione

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Sep 14, 2016 24:41


con: PIER VIRGILIO DASTOLI (presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo e membro del Gruppo Spinelli), ALBERTO ROMAGNOLI (corrispondente Rai da Bruxelles), PIERO FASSINO (presidente ANCI), TOMASZ ORLOWSKI (ambasciatore polacco in Italia)

Radio anch'io
RADIO ANCH'IO del 03/09/2014 - Seconda parte - Sblocca Italia, edilizia

Radio anch'io

Play Episode Listen Later Sep 3, 2014 24:15


Seconda parte - Sblocca Italia, edilizia. Ospiti: Paolo Buzzetti - presidente ANCE, Piero Fassino - sindaco di Torino e presidente ANCI, Mirko Mion - presidente AGEFIS, in studio Paolo Berdini.

BASTA BUGIE - Comunismo
L'inferno del Forteto che neppure Renzi chiude

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Jul 11, 2014 12:01


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3339L'INFERNO DEL ''FORTETO'' CHE NEMMENO RENZI CHIUDE: STUPRI, BOTTE E RAPPORTI OMOSESSUALI di Luigi SantambrogioVentitré rinvii a giudizio, un processo in corso con accuse terribili che vanno dagli abusi sessuali sui bambini allo sfruttamento minorile, malversazione e appropriazione indebita di soldi pubblici. Basterebbe anche la metà di queste nefandezze a togliere dalla circolazione i sospettati di tali crimini almeno fino al giorno in cui la magistratura ristabilisca giustizia e verità. E invece no, quello che dovrebbe essere la regola nelle procedure giudiziarie e amministrative non vale invece per la cooperativa sociale "Il Forteto". Una comunità per minori disagiati associata a un'azienda agricola, entrambe fondate da Rodolfo Fiesoli, conosciuto come il "Profeta", celebrato guru di teorie educative fondate sulla pedofilia e l'esercizio imposto dell'omosessualità.VIOLENZE E ABUSI SUI RAGAZZINIViolenze e abusi sui ragazzini, irregolarità nella gestione, intimidazioni ai soci e operazioni finanziarie spericolate: per trent'anni tutto questo è andato avanti in serena e imperturbabile allegria grazie alle coperture politiche della sinistra e al padrinaggio affaristico della potente Lega delle Cooperative. Per loro "Il Forteto" rappresentava una sorta di santuario, il luogo dei miracoli dove il "Profeta" esercitava le sue magnifiche e progressive teorie di liberazione sessuale. Un esempio virtuoso di welfare d'avanguardia radicale e di sinistra Doc.Leader di partito e nomi illustri del Pci-Ds-Pd facevano a gara a recarsi a Vicchio, nel cuore del Mugello, a visitare le mirabolanti opere del "Profeta" Fiesoli, fino a quando la magistratura non decise di andare a vedere il lato oscuro della coop, cosa realmente succedeva negli scantinati più segreti della comunità. E si trovarono a fare i conti con un inferno popolato di ossessioni sessuali, ragazzini ridotti in schiavitù, obbligo a sottostare a rapporti omosessuali e pestaggi, ma mai in volto: a scuola gli insegnanti avrebbero potuto insospettirsi. Il momento peggiore, ha raccontato agli investigatori, una delle vittime era l'essere spediti al "forno", cioè la stanza delle punizioni, da dove spesso, provenivano le urla delle vittime. Nessuno degli altri ospiti poteva provare a difendere il malcapitato, altrimenti, sarebbe stato sicuramente il prossimo. La sveglia per i ragazzi suonava alle quattro del mattino, ogni telefonata degli stessi veniva trasmessa da un altoparlante così che potesse essere ascoltata da tutti. Insomma, un lager. Nulla a che vedere con quel paradiso tra le colline toscane che appare nelle foto.GLI SCANDALOSI RACCONTI DELLE VITTIMEC'è da rabbrividire a leggere i racconti messi a verbale durante gli interrogatori dei ragazzi che furono ospiti della comunità o affidati ad adulti del giro di Fiesoli. Ecco qualche stralcio. "La vita prima di tutto era lavoro, lavoro, lavoro, lavoro" (F. B., nato al "Forteto" nel '78). "Tante volte mi alzavo alle 4 e andavo con il mio padre affidatario invece di andare a scuola... Questo dito me lo sono smozzato a 7-8 anni, perché pigiavo i tasti della sponda di un camion che mi diceva lui di pigiare e allora mi amputai mezza falange" (M. G., nato nel 1984, arrivato al "Forteto" a 5 anni). Ancora M. G.: "Portavi la colazione a Rodolfo (Fiesoli) e... mani nelle mutande, baci sul collo anche davanti alla mia madre affidataria. Cioè, mi ci portava lei: ma lasciati andare! Rodolfo lo fa con tutti, è normale, ti leva questa materialità". M. C., affidata a 8 anni nel 1983, racconta che il suo genitore affidatario aveva adottato una bambina down: "Era più piccola di me. Io dormivo nel letto a castello sopra e la sera, quando lui veniva a darle la buona notte, sentivo dei versi strani. Una sera mi affacciai di sotto e vidi che le aveva levato i lenzuoli e la stava masturbando".S. P. ricorda "il figlio di un giudice, disabile, che mangiava un mix di fieno che si dà ai ruminanti... Fiesoli gli serviva il piatto di silomais, lui lo mangiava, vomitava e si doveva rimangiare questo vomito". Basta così. Ma è solo una piccola parte dell'infinita galleria degli orrori rimasta fino a pochi mesi fa ben nascosta grazie a complicità politiche e non solo. Poi, grazie anche alle denunce di alcuni ex soci e le truffe ai danni della Regione operate dalla cooperativa, le grida che arrivavano dal Mugello trovarono finalmente una risposta. Il caso "Forteto" si fa sentire anche a Roma: nel 2013 il governo (Letta premier) volle vederci chiaro dato che la cooperativa del "Profeta" godeva di un flusso ininterrotto di soldi pubblici (dalla Regione Toscana ai Fondi europei). Al Mugello arrivano gli ispettori ministeriali: per quasi sei mesi ascoltano i lavoratori, esaminano le carte, rifanno conti, spulciano i bilanci. Alla fine il verdetto non lascia dubbi: la cooperativa va subito commissariata e i dirigenti sostituiti. La magistratura intanto rinvia a giudizio la pattuglia dei dirigenti e lo stesso Fiesoli, già arrestato e in carcere con accuse gravissime.IL PROCESSO PENALE VA AVANTI, MA RENZI NON PROCEDE AL COMMISSARIAMENTOGiustizia è fatta? Mica tanto, comunque solo a metà. Nonostante il rapporto che svela le magagne amministrative, il nuovo governo guidato da Renzi boccia (la notizia è di due giorni fa) la richiesta dei suoi stessi ispettori: il processo penale va avanti, ma non ci sarà alcun commissariamento, non ce n'è più bisogno. Da non credere. Una decisione davvero sorprendente che si spiega solo con una ragione: il "Profeta" conta ancora coperture politiche importanti e tanti amici a sinistra, pure nel governo del toscano Matteo Renzi. Il rottamatore, infatti, quando ancora era sindaco di Firenze ospitò Fiesoli offrendogli Palazzo Vecchio per un convegno pochi giorni prima che il guru venisse arrestato. Non solo: oggi nel governo c'è anche Giuliano Poletti, ex vicepresidente nazionale di Legacoop, la centrale delle coop rosse (tra i suoi soci c'è pure il "Forteto") diventato ministro allo Sviluppo economico. A lui compete la vigilanza sulle attività delle cooperativa e da lui, appunto, è arrivato lo stop al commissariamento. Solo coincidenze? Nessuno ci crede: si tratta piuttosto di un'altra crudele beffa ai danni delle vittime e delle loro famiglie.Eppure, nella relazione presentata al governo, gli ispettori avevano evidenziato gravi irregolarità nelle buste paga e nei contratti, soci costretti a «sottoscrivere inconsapevolmente strumenti finanziari», e poi «un atteggiamento discriminatorio e di mobbing verso i soci usciti dalla coop» dopo l'emergere degli scandali. Inoltre, «la coop non informa i soci lavoratori del contratto di lavoro, non consegna loro Cud e buste paga, né paga gli straordinari e il lavoro festivo». Tutto inutile, questo non basta a convincere il governo di Renzi a intervenire, anzi: il ministro Poletti fa carta straccia delle denunce, riconfermando la piena legittimità del consiglio di amministrazione ancora in carica. Adesso alcuni dipendenti del Forteto dovranno deporre al processo, ma senza un cambio del gruppo dirigente saranno certamente sotto il ricatto dei vecchi amministratori. Un colpo di spugna vergognoso quello del governo Renzi che marca la contiguità con quei settori del Pd toscano che da troppo tempo, e per motivi oscuri, fungono da garanti alle irregolarità, non solo amministrative, del "Forteto". Una pesante cortina fumogena stesa su una storia infinita di abusi, punizioni corporali, stupri psicologici e schiavitù fisiche su bambini e adolescenti. Con i Tribunali dei minori che hanno continuato ad affidare ragazzi alla comunità-lager, infischiandosene di quel che succede.I POLITICI DI SINISTRA COPRONO I COLPEVOLI: ROSY BINDI, SUSANNA CAMUSSO, LIVIA TURCO, ANTONIO DI PIETRO, PIERO FASSINO, GIULIANO PISAPIAIstrionico, imbonitore, il "Profeta" è un abile manovratore, con agganci di ferro nell'establishment di sinistra e capace di accreditarsi ovunque. Big e leader di Botteghe Oscure, presidenti di Provincia, sindaci e assessori di sinistra fanno a gara ad arrivare al Mugello per baciargli la pantofola e, pur consapevoli delle condanne per abusi a carico dei gestori, continuano a frequentare e a sponsorizzare la struttura. Se le prime condanne a carico di Fiesoli risalgono al 1985 come possiamo giustificare coloro che come Rosy Bindi, Susanna Camusso, Livia Turco, Antonio Di Pietro, Piero Fassino, tra gli altri, continuano a passare per il "Forteto" e a proteggere la dirigenza negli anni a venire? Nel gruppone dei supporter c'è anche l'attuale sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, che, nonostante fosse stato difensore del Fiesoli nel processo conclusosi con una condanna per pedofilia, alla fine degli Anni '90 entrerà a far parte del comitato scientifico della Fondazione. Antonio di Pietro, invece, si distingue per aver scritto la prefazione al libro Il Forteto nel 1998 descrivendo la struttura come un vero paradiso terrestre. Un bel parterre de roi, con tutti i grandi nomi della sinistra italiana. Ma la compagnia di giro gode anche del sostegno culturale ed editoriale: tante le pubblicazioni e i libri agiografici, come quelli editi dall'importante casa editrice Il Mulino, mentre i giornali nazionali, tranne alcune eccezioni, hanno continuato fino a ieri a mantenere un silenzio vergognoso.