Podcasts about d'israele

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L'Asse nella Manica's Show
Podcast "offerto" dall'illegittimo Stato d'Israele

L'Asse nella Manica's Show

Play Episode Listen Later May 14, 2021 46:29


Una puntata straziante! Il confitto israelo-palestinese è un punto focale di questa episodio in quanto dobbiamo leccarli anche noi ogni tanto i nasi. Difatti, difendiamo lo Stato di Israele dalle importanti accuse provenienti da Twitter e dal capo di Hamas:" Chef Rubio". Continuiamo approfondendo il concetto di censura che forse Meloni-Chan non ha ben inteso e che confonde con "libera scelta" però almeno la sua dose di lagna l'ha avuta. Inoltre, Renzi ci spiega come è possibile governare il mondo anche senza essere E***i. Infine, la scoperta più importante del secolo che non solo cambierà i libri di storia ma anche molte posizioni ideologiche. Il tema? lo scoprirete soltanto ascoltando l'episodio --- Send in a voice message: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/message

Pillole di teologia
Pillole di teologia S01 E27 - Il popolo d'Israele

Pillole di teologia

Play Episode Listen Later Sep 3, 2020 16:39


Nel libro dell'Esodo, al capitolo 3, Mosè ha la celebre visione del roveto ardente. In quell'occasione Dio gli affida l'incarico di far uscire "il mio popolo, i figli d'Israele, dall'Egitto".Si tratta della prima volta che troviamo insieme queste parole, dette da Dio: popolo, mio, figli d'Israele. Israele è anche l'altro nome di Giacobbe, il patriarca che scende in Egitto con la sua numerosa famiglia che diventerà poi un popolo oppresso dal faraone. La voce dal roveto ardente dichiara che la famiglia di Giacobbe è il popolo di Dio. Ecco perché il libro dell'Esodo è una delle più importanti descrizioni dell'identità di Israele.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 11] Vangelo: Prv 2, 1-9; Sal 33; Ef 4, 1-6; Mt 19,27-29.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 10, 2020 0:44


In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 11] Commento: La vite e i tralci...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 10, 2020 2:56


Ci fa da guida in questo giorno particolarmente solenne per noi monaci e per tutta la chiesa, la splendida immagine evangelica della vite e dei tralci. La leggiamo nel contesto monastico e ci lasciamo guidare dallo stesso Patriarca S. Benedetto. Egli con un linguaggio altamente teologico e biblico vede la vita del monaci come un faticoso e gioioso "ritorno" a Dio, da cui ci eravamo allontananti per la disobbedienza. Il ritorno, come accadde al popolo d'Israele, implica una liberazione dalla schiavitù, un passaggio attraverso le acque del mare rosso, un lungo percorso nel deserto e l'approdo finale nella terra promessa. È un cammino di conversione e di salvezza, è un prodigioso innesto alla vite nuova che è Cristo. È la splendida esperienza di veder rinverdita l'esistenza, è ancora una gioiosa corsa verso Cristo con "il cuore dilatato". La vita del monaco, ma ciò vale anche per ogni cristiano, mediante l'ascolto, la preghiera, la lettura sapienziale della parola di Dio, la ricerca incessante della perfezione e la sequela di Gesù, è proposta e vissuta come una gioiosa esperienza pasquale. Ciò scaturisce come naturale esigenza dell'innesto alla vite: per essere con Cristo dobbiamo essere disposti a seguirlo coraggiosamente ovunque, fino alla croce, fino al sepolcro per avere così la certezza che l'innesto ha prodotto il suo splendido frutto, la vita nuova in Cristo, la nostra personale risurrezione. In questa prospettiva la preghiera e il lavoro, che scandiscono essenzialmente la vita del monaco, ma che ogni cristiano in situazioni diverse sperimenta quotidianamente, diventano motivi di fecondità e di gioia. La sua Regola, non solo ha ispirato ed ispira ancora la vita di migliaia di monaci in ogni parte del mondo, ma ha fatto il suo ingresso in ogni ambiente, nelle famiglie, nelle caserme, ultimamente nelle fabbriche e ovunque si trovano adunate persone che cercano un sano equilibrio nelle mutue relazioni e una vera santificazione del lavoro; per questo le Abbazie e i Monasteri a loro volta si stanno aprendo sempre più all'accoglienza per operare un nuovo e vitale innesto tra la vita del mondo e quella dei consacrati. Per ricordare e rinsaldare questo innesto, già operato gloriosamente nei secoli passati, S. Benedetto è stato proclamato meritatamente Patrono d'Europa. Anche questo è un innesto che deve però trovare ancora la piena realizzazione in altre realtà della vita sociale. Molti, pare, vogliano ignorare le radici storiche e religiose che hanno evangelizzato e civilizzato la nostra Europa. Speriamo di non dover costatare che il distacco dalla vite feconda non riduca i tralci alla essiccazione e alla sterilità.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 10] Vangelo: Os 14, 2-10; Sal 50; Mt 10, 16-23.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 9, 2020 1:11


In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 8] Vangelo: Os 10, 1-3. 7-8. 12; Sal 104; Mt 10, 1-7.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 0:56


In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 8] Commento: Strada facendo predicate.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 2:39


Il regno di Dio deve coinvolgere l'intera umanità, iniziando dalle pecore disperse d'Israele. Gesù percorrva le strade della Palestina annunciando la "novità" del suo vangelo. Egli ha chiamato a sé i Dodici, affinché condividano con lui l'intimità dei giorni, ascoltino la sua predicazione, vedano le sue opere, imparino a conoscerlo e ad amarlo. Dovranno poi essere loro a continuare la sua missione nel mondo; dovranno andare come pecore in mezzo ai lupi, dovranno affrontare contrarietà e persecuzioni per il suo nome. Per questo oggi sentiamo Gesù che consegna, che trasferisce agli apostoli i suoi stessi poteri per dare a loro forza soprannaturale e la testimonianza. "Gesù diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità". Appare evidente che il Signore guarda il nostro mondo e il nostro spirito e ne scruta i mali più minacciosi e profondi; appare che egli viene a noi come medico e già molte volte ha guarito ogni sorta di malattie, viene come liberatore e redentore dell'uomo e per questo lo libera da ogni influsso del maligno. Strada facendo anche i suoi discepoli dovranno ripetere gli stessi segni per annunciare che è giunto a noi il Regno di Dio. L'annuncio e la testimonianza diventano così i segni di Dio per noi e gli strumenti umano-divini della Chiesa. Il mandato dato agli Apostoli, si estenderà poi ai loro successori, a tutti i credenti e ai battezzati in Cristo. I seguaci scopriranno che, ìnsito nella stessa vocazione cristiana, si racchiude il sacrosanto dovere di trasmettere la fede e tutti i benefici ricevuti da Dio. Veniamo così a sapere che non ci è lecito trattenere egoisticamente per noi i doni e i talenti che il Signore ci ha affidato: sono beni che di loro natura sono destinati ad estendersi, espandersi e crescere di generazione in generazione. Forse per troppo tempo questi doni e questo mandato sono rimasti monopolizzati da pochi prescelti. La Chiesa, nel Concilio Vaticano II, ha riaffermato con forza il ruolo dei laici come testimoni della fede e missionari del Vangelo di Cristo. Così la missionarietà della Chiesa ha avuto un nuovo impulso e un nuovo vigore, ma soprattutto a guadagnarne sono stati gli stessi fedeli che hanno potuto così crescere nell'appartenenza e nell'impegno e hanno potuto sperimentare che questa è opera disinteressata ed evidente manifestazione della grazia divina.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo | 12 Aprile 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Apr 12, 2020


Cosa sarebbe accaduto se la tomba non fosse stata vuota? Ma, la tomba era vuota, e il Signore è veramente risorto! --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 10 minuti  Tempo di ascolto audio/visione video: 28 min. Quella che stiamo vivendo in questi giorni è una Pasqua anomala. Normalmente siamo abituati a pensare a Pasqua come uno dei momenti più belli dell'anno, soprattutto quando “cade alta” ovvero ricorre nel mese di aprile inoltrato. La natura è tutta un'esplosione, noi abbiamo voglia di ritornare sotto il sole, di prendere aria, di camminare, di correre,  di tornare a vivere all'aperto dopo il lungo inverno... E invece, anche se per il nostro bene, dobbiamo “stare chiusi”, dobbiamo rispettare il “lockdown”, che tradotto in italiano significa “confinamento”. Ci sono state imposte delle “regole” dei “confini” da non oltrepassare... per il nostro bene, è vero... Ma quanto è pesante dover obbedire! E non puoi fare questo, e non puoi fare quello, e non puoi uscire di casa quanto vuoi, e non puoi andare a passeggiare dove vuoi... Per molti, significa anche, non lavorare, perdere del proprio, restare senza risorse... Abbiamo dei confini, messi per il nostro bene, ma che spesso ci provocano dolore, angoscia e perdita, sia della nostra libertà che delle nostre finanze. Ma stiamo facendo tutto questo  con un fine superiore: salvare migliaia di vite umane, e poter tornare ad una vita serena e normale come era prima. Sapete,  questa situazione è molto simile  a quella che ogni anno capitava a cavallo tra il mese di marzo e quello di aprile in un paese del Mediterraneo circa 3.500 anni fa. Vorrei leggere assiema a voi Deuteronomio 16, dal versetto 1 al versetto 8  «1 Osserva il mese di Abib [marzo/aprile] e celebra la Pasqua in onore del Signore tuo Dio, poiché nel mese di Abib, il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto uscire dall’Egitto, durante la notte. 2 Celebrerai la Pasqua al Signore tuo Dio, sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il Signore avrà scelto come dimora del suo nome. 3 Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette giorni le mangerai con pane azzimo, pane d’afflizione, poiché uscisti in fretta dal paese d’Egitto, affinché per tutta la vita ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d’Egitto. 4 Non si veda lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e della carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne conservi durante la notte fino al mattino. 5 Non potrai sacrificare l’agnello pasquale in una qualsiasi delle città che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 6 Sacrificherai l’agnello pasquale soltanto nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto come dimora del suo nome; lo sacrificherai la sera, al tramontar del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto. 7 Farai cuocere la vittima e la mangerai nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto; la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. 8 Per sei giorni mangerai pane azzimo, e il settimo giorno vi sarà una solenne assemblea, in onore del Signore tuo Dio; non farai nessun lavoro. (Deuteronomio 16:1-8) Avete fatto caso al tipo di regole che gli ebrei dovevano rispettare per celebrare la Pasqua degnamente? Non vi suonano “familiari”? Ci sono quattro cose che gli ebrei DEVONO fare e quattro che NON DEVONO fare. Devono sacrificare le loro migliori bestie (v. 2) "sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti". Cosa significa questo? Che gli ebrei, per poter celebrare la Pasqua dovevano “rimetterci” di tasca propria, perché dovevano sacrificare le migliori bestie dei loro greggi. E quando non offrivano le bestie migliori Dio non la prendeva per niente bene: “Quando offrite in sacrificio una bestia cieca, non è forse male? Quando ne offrite una zoppa o malata, non è forse male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Ti accoglierà forse con favore?», dice il SIGNORE degli eserciti.” (Malachia 1:8) Devono fare i sacrifici dove dice Dio (v.2)  “nel luogo che il Signore avrà scelto”. Devono sacrificare all'ora che dice Dio (v. 5) “lo sacrificherai la sera, al tramontar del sole”. Devono mangiare dove dice Dio (v.7) “la mangerai nel luogo che il Signore, il tuo Dio, avrà scelto.” E' un po' quello che stiamo vivendo noi, vero? Ci stiamo “rimettendo” del nostro, non andando al lavoro, dobbiamo stare dove ci viene detto, dobbiamo uscire poco e muoverci solo dove ci viene detto (supermercato e farmacia... e pochi altri posti) Poi c'è il capitolo delle cose che NON DEVONO fare: Non devono mangiare lievito (v. 3 e 4) “Non mangerai con queste offerte pane lievitato...Non si veda lievito presso di te.” Non devono conservare il cibo (v. 4) “la carne che avrai sacrificata la sera del primo giorno, nulla se ne conservi durante la notte fino al mattino.” Non possono scegliere dove sacrificare (v.5)  “Non potrai sacrificare l’agnello pasquale in una qualsiasi delle città.” Non possono lavorare il settimo giorno (v.8) “non farai nessun lavoro.” In questo noi siamo ancora liberi, non dobbiamo non mangiare determinati alimenti ma ci viene detto di non fare scorte alimentari, e non possiamo scegliere di prenderle dal negozio che vogliamo  ma da quello sotto casa e, infine, non possiamo lavorare. Se ti sembrano tanti un paio di mesi di regole, di distanziamento sociale, sappi che gli ebrei lo hanno fatto per circa 1500 anni, ed alcuni ancora lo fanno! Dio aveva salvato il suo popolo, lo aveva fatto in una notte in cui era stato risparmiato e l'angelo era passato oltre le porte dove era stato messo il sangue  di un agnello sacrificato. Ma gli aveva dato dei limiti, vivevano in un eterno lockdown,  un confinamento fatto di regole  talvolta facilmente comprensibili altre volte meno, ma che tutte stavano a ricordare che Dio era Dio, e bisognava rispettare le sue regole, altrimenti... Perché c'era questo lockdown, questo confinamento? Perché nel mondo c'era un virus mortale, che non uccideva solo il corpo,  ma uccideva l'anima: si chiamava “disobbedienza”, si chiamava “ribellione”, si chiamava “io no ho bisogno di te”, “io so cosa è bene e cosa è male”... si chiamava, e si chiama ancora, peccato. Dio è un padre, e come tale amava i suoi figli, e per evitare che potessero essere contagiati da quel virus terribile, li aveva riempiti di regole... Ma lui lo sapeva: i suoi figli non avevano bisogno di regole, perché non le avrebbero rispettate ma di amore. Non avevano bisogno di giustizia perché non erano giusti, ma di misericordia. Non avevano bisogno di una medicina per mandare via la febbre quando arrivava ma di un vaccino che li avrebbe resi immuni, e per sempre! Vivere in un recinto, vivere reclusi vivere in lockdown, in confinamento è possibile si... ma per quanto? Dio lo sapeva, e stava chiedendo al suo popolo di obbedire a quelle regole perché aveva in mente qualcosa che avrebbe spazzato via una volta e per tutte  il confinamento, le regole, la separazione, il virus. "Ecco, i giorni vengono", dice il SIGNORE, "in cui io farò un nuovo patto con la casa d'Israele e con la casa di Giuda... io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo.” (Geremia 31:31-33) Venerdì, per chi ci ha seguito, abbiamo parlato di cosa sarebbe avvenuto se Gesù non fosse morto il Venerdì Santo. E abbiamo detto  che la separazione  tra noi e Dio rappresentata dalla cortina nel tempio sarebbe rimasta, e saremmo stato per sempre separati da Dio e bisognosi di un “sacerdote”  che intercedesse per noi. Che non ci sarebbe stata la resurrezione che lo Spirito Santo non sarebbe arrivato... Ti faccio anche oggi la medesima domanda: e se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo? Se quella mattina le donne fossero andate al sepolcro avessero trovato un cadavere, cambiato le fasce e cosparso il corpo di essenze? Gesù dice: "Chiunque pecca è schiavo del peccato", rispose Gesù,” e uno schiavo non ha un posto permanente in una famiglia, ma il figlio sì! Perciò, se il Figlio vi libera, voi sarete veramente liberi.” (Giovanni 8:34-36 PV) Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo, ma fossimo ancora legati alla Pascha ebraica noi vivremmo ancora  nel lockdown, nel confinamento delle regole, dovremmo ancora sacrificare sugli altari, rispettare tempi e modi di come offrire, e sperare di essere graditi. Gesù ha anche detto: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà, e chiunque vive e crede in me, non morirà mai.” (Giovanni 11:25-26) Se non ci fosse stata la Pasqua di Cristo il virus, nonostante le precauzioni e il confinamento sarebbe ancora invincibile. E Gesù ha anche detto: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, bensì i malati.” (Luca 5:31) Se quella Pasqua avesse visto una tomba piena, non avremmo né ospedali, né dottori capaci di curare la nostra malattia. E infine Gesù ha detto: “Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.” (Giovanni 12:46) Se nella tomba quella domenica mattina ci fosse stato ancora un corpo la nostra notte sarebbe perenne. Ma la tomba, ringraziando la potenza di Dio, era vuota: “Pietro e l'altro discepolo uscirono dunque e si avviarono al sepolcro. I due correvano assieme, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse primo al sepolcro; e, chinatosi, vide le fasce per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:3-8) Le regole che Dio aveva dato per il lockdown, per il confinamento, perché il virus letale della morte dell'anima non infettasse il tuo popolo sono cessate. Tutti noi stiamo attendendo che ci venga detto  quando potremo uscire di casa, quando potremo tornare a vivere normalmente, quando potremo festeggiare, abbracciarci, ballare, sorridere, e vivere di nuovo. Eccolo il giorno in cui possiamo! Anche se siamo a casa, anche se attendiamo che passi il Covid-19, eccolo il giorno in cui possiamo festeggiare, eccolo il giorno dove possiamo abbracciarci come una grande famiglia in Cristo, eccolo il giorno dove possiamo ballare sorridere, e accettare la nuova vita in Cristo! Paolo dice: “Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole e ti ho soccorso nel giorno della salvezza»[1]. Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!” (2 Corinzi 6:1-2) Come arrivo oggi a quella tomba? Con il bagaglio delle mie paure per il virus che mi tiene in casa, che mi tiene lontano dal lavoro, che ha fatto ammalare un mio caro? Stai anche tu sperando in una cura, in un vaccino che sconfigga il male? Rilassati, la cura è già arrivata, il vaccino è già disponibile, e non ti serve più il confinamento, se... E' rimasta un'unica regola, che comprende tutte le regole che devi seguire: è la regola dell'amare: “Gesù gli disse: «“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: “Ama il tuo prossimo come te stesso” Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti».”(Matteo 22:37-40) Vivere una vita amando, è possibile. Vivere una vita senza paure, è possibile. Vivere una vita  sapendo che la vera vita è altrove, è possibile … se... “Allora entrò anche l'altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette.” (Giovanni 20:8) Se entri anche tu nel sepolcro, vedi, e credi. Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Maria Teresa Graziano - Geremia 31

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Mar 6, 2020 22:03


31 Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,«in cui io farò un nuovo pattocon la casa d'Israele e con la casa di Giuda;32 non come il patto che feci con i loro padriil giorno che li presi per manoper condurli fuori dal paese d'Egitto:patto che essi violarono,sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE;33 «ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,dopo quei giorni», dice il SIGNORE:«io metterò la mia legge nell'intimo loro,la scriverò sul loro cuore,e io sarò loro Dio,ed essi saranno mio popolo.34 Nessuno istruirà più il suo compagnoo il proprio fratello, dicendo:"Conoscete il SIGNORE!",poiché tutti mi conosceranno,dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.«Poiché io perdonerò la loro iniquità,non mi ricorderò del loro peccato».

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Vuvuzelas di Dio: incontrare Dio al suono della tromba | 23 Febbraio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 24, 2020


Il ritorno di Gesù ACCADRA'! Ma nessuno sa quando! Meglio essere pronti , celebrando ora quello che avverrà quel giorno. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di ascolto audio/visione video: 40 min. Messaggio di Mario Forieri “Parla ai figli d'Israele e di' loro: Ecco le feste dell'Eterno che voi proclamerete come sante convocazioni. Le feste sono queste: Si lavorerà per sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è il sabato consacrato all'Eterno in tutti i luoghi dove abiterete. Queste sono le feste dell'Eterno, le sante convocazioni che proclamerete nei loro tempi stabiliti.” (Levitico 23 :2-4) “Parla ai figli d'Israele e di' loro: Nel settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, una celebrazione festiva annunciata a suon di tromba, una santa convocazione. Non farete in essa alcun lavoro servile e offrirete all'Eterno dei sacrifici fatti col fuoco.” (Levitico 23:24-25) “Il terzo giorno, come fu mattino, ci furono tuoni, lampi, una fitta nuvola sul monte e si udì un fortissimo suono di tromba. Tutto il popolo che era nell’accampamento tremò. Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento per condurlo a incontrare Dio; e si fermarono ai piedi del monte.” (Esodo 19:16 -17) “Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.  Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;  perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo;  poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. (1 Tessalonicesi 4:16-17) “Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo], ma tutti saremo trasformati,  in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati.  Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta immortalità.” (1 Corinzi 15: 51-52) “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi.” (Giovanni 14:2) “Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!» Amen! Vieni, Signore Gesù!” (Apocalisse 22 :20) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Adorare è...rimanere sotto il Trono del Padre | 16 Febbraio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 22, 2020


Dio non gioca mai a nascondino coi suoi figli e le sue figlie, ma ti chiede di riallineare la tua vita con Lui per poterti dare le Sue benedizioni. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 32 min. Vi ricordate dei giochi che facevate quando eravate bambini? Se avete dai quaranta anni in su, eravate come me, abituati a giocare “col niente”! Quando ero bambino non c'erano gli smartphone, e neppure la Play Station. La cosa più tecnologica con cui giocavo erano i trenini o l'allegro chirurgo! E' per questo che eravamo abituati a giocare “col niente”, semplicemente con i posti dove vivevamo, le strade, le campagne, le case diventavano i nostri “giocattoli preferiti”! Penso che il gioco che meglio spieghi il concetto di “giocare col niente” sia il “nascondino”. Cosa serve per il “nascondino”? Almeno tre persone, un posto abbastanza grande (un giardino, una casa), … e un po' di tecnica acquisita con l'esperienza. Per esempio, giocando a nascondino, col tempo avevo imparato  che il nascondiglio ideale doveva essere buio e doveva essere angusto, stretto, piccolo. Sapete quale era  il mio nascondiglio preferito? Ve lo mostro: Ero molto piccolo, e riuscivo ad entrare dentro la macchina da cucire di mia madre; potevo restare per ore là  senza che nessuno mi trovasse. L'altra cosa che avevo imparato è che non dovevo muovermi! Dovevo stare assolutamente fermo. Cosa c'entra tutto questo con l'adorazione? La scorsa settimana abbiamo detto che “adorare”  è scoprire che Dio mi cerca, e con l'adorazione io lo abbraccio per farlo esultare con canti di gioia. Oggi  voglio sfidarvi a vedere l'adorazione come qualcosa di più di accorgersi di Dio e di abbracciarlo. Il salmo 22 dice: “Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi,e anche di notte, senza interruzione. Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:2-3) La parola che viene tradotta con “siedi” in ebraico è “יָשַׁב " “ yâšaḇ” , che è un termine che normalmente  veniva riferito a chi sedeva  non su di una sedia, ma su di un trono. Infatti un'altra versione traduce così: “Eppure tu sei il Santo,tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.” (Salmo 22: 3 CEI 2008) Davide stava parlando di Dio, del suo Signore, del suo RE che siede su un trono, e dice che siede circondato dalle “lodi”, ovvero da persone che adorano. Isaia al capitolo 6 usa più o meno la stessa immagine,  ma ci da più dettagli  di come e dove siede Dio: “Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.” (Isaia 6:1) Che strano! Sia Davide che Isaia raccontano di una situazione di crisi, Davide inseguito da Saul per ucciderlo Isaia senza più un re che governi, ma tutt'e due hanno la visione di Dio seduto sul trono! Ma, attenzione, con una differenza sostanziale:  Davide si lamenta che Dio è lontano, Isaia invece vede Dio seduto (in Cielo) e i lembi del suo mantello arrivare fino a dentro il Tempio (in terra) e riempirlo. Cosa significa questo? Significa due cose fondamentali: 1. nei momenti di crisi, Dio continua ad essere RE (come afferma Davide) 2. nei momenti di crisi, il suo mantello riempie il Tempio (come dice Isaia). L'abbiamo detto tante volte: dov'era la presenza di Dio prima di Gesù? Nel Tempio! Ma, un attimo, il Tempio non c'è più, è stato distrutto dai Romani nel 70 DC! Dov'è allora Dio, adesso?  “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3:16) Quale tempio, allora, riempiono i lembi del mantello di Dio  nei periodi di crisi? Certo, stanno riempiendo ancora il Tempio di Dio; solo che stavolta non è un luogo fatto di colonne e travi di legno, ma un corpo fatto di carne e sangue. Tu ed io siamo il Tempio di Dio. Perché il lembi del mantello? Cosa stanno a significare? Vi ricordate la guarigione della donna col flusso di sangue? Cosa disse la donna? “Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva.” (Marco 5:28) Gli Ebrei sapevano di non poter stare alla presenza di Dio; solo il Sommo Sacerdote, una volta all'anno, dopo aver fatto tutte le possibili e immaginabili purificazioni, poteva entrare nel “Luogo Santissimo”, dove era l'Arca del Patto con dentro le Tavole della Legge, i Dieci Comandamenti, che pensavano fosse il posto dove Dio poggiava i suoi piedi.  Per questo si immaginavano di poter ricevere benedizione e Grazia solamente toccando una minima parte di stoffa che fosse a contatto con il corpo del Signore. La vedova credeva in questo, e la vedova aveva ragione, perché fu guarita dall'aver toccato il lembo della veste di Gesù Dio stava dicendo ad Isaia in visione: “Guarda, io sono sopra di voi, la mia benedizione e la mia grazia sarà efficace per voi che mi adorate, nel tempio.” Però... c'è un problema. La visione di Isaia è chiara: i lembi del mantello di Dio  scendono nel tempio... da sopra a sotto. Questo significa che il tempio  deve “stare sotto” “essere allineato” con Dio. E' molto più probabile  che possa mangiare e far festa con il Re  se sto già sedendo ai suoi piedi. E' molto più probabile che mi bagni  se sto in mezzo ad un fiume,  piuttosto che in mezzo al deserto. La Grazia di Dio  è cibo per le nostre anime affamate; la Grazia di Dio  è acqua fresca per la nostra sete di giustizia. ...ed adorare Dio mi pone nel bel mezzo  del fiume che è la Grazia di Dio. Davide ha detto: “Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:3) Se sto lodando Dio, se lo sto adorando questo significa che sono “sotto di lui” e che la sua Grazia (i lembi del suo mantello) possono riempire il tempio, ovvero me stesso, proprio nel momento del bisogno, così come  era Davide inseguito da Saul. C'è un problema: parlo per me... voi sicuramente siete differenti. L'ultima cosa che mi sento di fare quando ho un problema grave, quando sono nel bisogno è di “adorare”. Magari mi lamento, prego, supplico, urlo... ma “adorare”, mettere a disposizione la mia vita allinearmi con Dio e con la sua volontà... beh, quello è un po' più difficile. Non alzate le mani,  ma quanti di voi, quando hanno avuto una brutta notizia o un periodo difficile, invece di adorare, hanno cercato “gratificazione” in qualcos'altro? Cibo... dormire... alcool... sesso... pornografia... droga... così, tanto per non pensarci. Lo scrittore di Ebrei dice invece: “Perciò, avviciniamoci con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare la grazia, quando ne abbiamo bisogno” (Ebrei 4:16 PV) C'è un versetto nel salmo 89  che ci aiuta a capire  il ruolo che gioca l'adorazione nella vita del credente: “Felice il popolo che ti sa acclamare:camminerà alla luce della tua presenza, Signore.” (Salmo 89:15 TILC)  Qui “acclamare” è in ebraco  "תְּרוּעָה", “ṯerû‘â” che significa “fare un rumore assordante”  Cosa significa “acclamare”? Non è una parola che usiamo spesso, vero? Viene dal latino “clamare” = gridare + “ad” = a, verso",  e significa “gridare ad alta voce con gioia”. Pensate a quello che accade quando ai concerti entra la rock star  o allo stadio entra il bomber. Il salmista lega il fatto di “acclamare” che è un modo di dire  “adorare Dio”, con la felicità. Sapete vero,  come viene tradotta la parola “felice” nel Nuovo Testamento? Benedetto! Il salmo dice che se vuoi essere benedetto, se vuoi essere benedetta,  devi acclamare, adorare Dio. E se acclami, adori Dio, dice il salmo camminerai alla luce della Sua presenza  Come vivi la tua vita? Stai camminando alla luce della sua presenza? Se la risposta è no, probabilmente non sei “sotto il trono”, probabilmente il “lembi del suo mantello  non riempiono il “tempio”  che sono il tuo corpo e la tua mente. Probabilmente devi “riallinearti” per ottenere benedizioni, Grazia e guida. Devi, semplicemente, tornare ad adorare Dio; con la tua voce,  con la tua obbedienza ai suoi comandamenti con la tua testimonianza di credente. Cosa c'entra tutto questo col nascondino? Vi ricordate le caratteristiche  del nascondiglio ideale? Doveva essere buio, doveva essere angusto, stretto, piccolo. Anche qui parlo per me, voi sicuramente siete diversi: io ho giocato spesso a “nascondino” con Dio... proprio nei momenti più difficili, in quelli dove avrei avuto più bisogno di lui... trovando un posto buio, stretto, dove rimanere da solo. Mi ci rinchiudevo da solo. Qualche anno scrissi questa testimonianza parlando di un periodo specifico dove ho giocato a “nascondino con Dio”. --- Ognuno di noi passa momenti nella vita dove sembra che Dio si nasconda, dove ci troviamo nel buio, stretti dalle situazioni. Quest'anno compio venti (ormai sono ventotto, quasi ventinove!!!) anni di servizio al Signore, e prima di diventare pastore di questa comunità, sono stato coinvolto a vario titolo con almeno altre quattro comunità. In ognuna ho cercato di mettere a disposizione i miei doni e i miei talenti, ma questo spesso non è sufficiente a far si che le cose filino lisce al 100%. Ad un certo punto della mia vita di credente mi sono trovato ad essere coinvolto, molto coinvolto come anziano nella conduzione di una  chiesa abbastanza grande. Molto coinvolto... molto giovane... e molto inesperto! Ho cominciato a capire che, sebbene amassi le persone con cui conducevo la comunità, e sebbene loro amassero me, la visione di come portare avanti la chiesa era completamente differente. Non volevo andare via, perché volevo “dare” ancora ( e anche perché non c'era un gran che da scegliere in zona a quell'epoca...) ma non potevo neppure restare come anziano! Mi sentivo in trappola, stretto da due lati:  la voglia di andare e mettere dietro le spalle i conflitti,  e quella di restare per poter continuare a dare e ricevere. Pensai che la soluzione migliore fosse quella di abbandonare la conduzione della chiesa e l'anzianato, e rimanere come semplice membro. Non fu una buona soluzione. Ricordo che in quei giorni non avevo una gran voglia di “adorare” il Signore; cantavo poco in chiesa la domenica, e lo lodavo forse ancora meno durante le mie giornate (o forse non lo lodavo per niente). Ma, una cosa l'avevo decisa: avrei continuato a servire il Signore lì, senza mormorare né parlare dietro le spalle, perché quello sarebbe stata disobbedienza al Signore, che dice:  “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro”, ( Ebrei 13:17) Io avevo deciso di ritornare ad essere un semplice membro di chiesa che doveva obbedienza e sottomissione agli anziani.  Ricordo che non fu facile, né breve... ma ora, guardando indietro, so che se non avessi preso quella decisione, con tutta probabilità, a distanza di anni, non sarei stato chiamato a piantare una chiesa nella mia città natale. La mia “carriera” di servitore per il Signore si sarebbe interrotta lì. Avevo pensato che non stessi adorando Dio, in quel periodo... ed invece gli stavo dando un tipo di adorazione differente:  non con la mia voce, non con le mie lodi,  ma “allineando” la mia vita con il Suo volere, obbedendo alle sue leggi, evitando di peccare contro altri. Ero stato nel buio, ero stato “stretto”, ma da buon giocatore di “nascondino” avevo deciso di “non muovermi”, di fidarmi della promessa che il Signore mi aveva fatto tramite una telefonata di una credente dal Canada, proprio nell'attimo esatto che avevo detto “basta, io non ci vado più in chiesa!”. Una telefonata arrivata dopo nemmeno due minuti dal mio “basta, me ne vado” che diceva :”Stavamo pregando col mio piccolo gruppo ed ho sentito forte che Dio mi chiedeva di dirti che lui ha in serbo per te e per l'opera a Montefiascone delle benedizioni che non  puoi minimamente immaginare”.  Ero stato nel buio, ero stato sotto pressione, ma ora vedo che in tutto quel periodo, Dio non stava giocando a nascondino con me: lui era lì, era sopra il tempio che io avevo deciso di costruire attraverso la mia obbedienza alle sue leggi.  L'oscurità che avevo provato erano una piega del suo mantello. La pressione che avevo sentito erano le sue mani che mi mi tenevano stretto al suo fianco. Era lui che mi aveva nascosto, per non farmi trovare dallo scoraggiamento, e per impedirmi di finire il mio servizio a Lui. Avevo sperimentato, senza esserne consapevole, quello che sta scritto nel salmo 91: “Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2)  Tutto questo, perché avevo allineato la mia vita alla sua Parola,  il mio comportamento al suo volere.  Perché lo avevo adorato, senza canti e senza lodi, ma con la mia vita.  Ed oggi posso vedere il frutto di quell'adorazione. --- Vorrei ascoltare assieme a voi una canzone. --- "Nascondino" di Scott Alan Hansen Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te.Occhi chiusi, tu contavi, mi nascondevo bene da te."Pronto o no, io vengo!" (dicevi) "E ti vedo, sai!Ti faccio tana; sei lì dietro quelle foglie grandi. Arrenditi ormai." Mi ricordo nel primo giardino l'uomo giocava a nascondino con Dio.Occhi aperti, ma cuore caduto cercava un posto nascosto dal cielo."Pronto o no, io vengo!" (disse Dio) "Uomo dove sei?Non ti nascondere dall'amore che ti può salvare."Perché fuggi da me?" Nascondino, Nascondino. Il tempo passa, siamo ormai grandi,giochiamo ancora a nascondino con Dio.Ci copriamo con scuse vane, mascherando i dolori e le paure."Pronti o no, io vengo!" (dice Lui). Il crocifisso Re."Fate di me il vostro nascondiglio.Arrendetevi a me." Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te. --- Conclusione Forse in questo momento ti stai trovando in una situazione  dove sembra che Dio stia giocando “a nascondino” con te. Forse sei nel buio, e sei sotto pressione. Non cercare un posto buio e stretto, ma cerca il Trono di Dio  e metti la tua vita sotto di esso. Adora Dio!  Adora Dio con la tua vita!  Adoralo con l'obbedienza alla sua Parola e alle sue leggi! Vieni ad immergerti nel fiume della sua grazia! Allinea la tua vita sotto il suo trono! Dagli il benvenuto, e fallo partecipe dei tuoi problemi! Gesù ha detto in Giovanni 4:23: “...il Padre cerca tali adoratori.” (Giovanni 4:23b) Usa l'altro trucco del “nascondino” Fermati!  Fatti trovare da lui! Adoralo con la tua vita! Lui sta cercando di te...per poterti inondare di benedizioni! Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- VIDEO DEL MESSAGGIO A BREVE (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Gregorio Plescan - Giudici 17

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Feb 7, 2020 16:10


Nella zona montuosa della tribù di Efraim viveva un uomo, che si chiamava Mica. Un giorno egli disse a sua madre: Ti ricordi di quando ti sono state rubate 1.100 monete d'argento? Allora tu avevi pronunziato una maledizione contro il ladro e l'avevi ripetuta davanti a me. Ecco, quei soldi li ho io. Ero stato io a prenderteli. La madre allora gli disse: Figlio mio, il Signore ti benedica!Egli restituì tutto il denaro a sua madre, e sua madre gli disse: Per il tuo bene, ho deciso di consacrare questo denaro al Signore, figlio mio. Con esso farò costruire per te una statua ricoperta d'argento. In questo modo ti lascio il denaro. Ella prese da quel denaro 200 monete d'argento e le consegnò a un fabbro. Egli fece una statua ricoperta d'argento, che fu sistemata nella casa di Mica. Mica aveva un santuario: siccome a quel tempo il popolo d'Israele non aveva ancora un re, tutti facevano come volevano. In quei giorni, c'era un giovane levita della tribù di Giuda, che emigrò in cerca di un altro posto. Lungo il viaggio giunse alla casa di Mica. Mica gli domandò da dove veniva. Egli rispose: vengo dalla Giudea, da Betlemme, e cerco un posto dove stabilirmi.Mica aggiunse: Resta qui con me. Sarai il mio consigliere e il mio sacerdote. Io ti darò dieci monete d'argento all'anno, ti manterrò e ti darò anche dei vestiti. Il giovane levita accettò e restò con Mica. Egli lo trattò come un figlio e gli diede l'incarico di sacerdote. Mica concluse: 'Ora che ho un sacerdote, il Signore mi farà andar tutto bene.

Dalla Parola alla vita
Lectio Divina del 2 Febbraio 2020 a cura di don Domenico Luciani

Dalla Parola alla vita

Play Episode Listen Later Jan 27, 2020 14:43


La 10° puntata del ciclo "Pregare la Scrittura" - "Gesù Luce del mondo". PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Lc 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza. Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore- come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» - e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione - e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Culti su Radio Beckwith
Culto evangelico - Gregorio Plescan - Giudici 6

Culti su Radio Beckwith

Play Episode Listen Later Jan 23, 2020 18:05


Gli Israeliti andarono contro la volontà del Signore, ed Egli li fece cadere sotto il potere del popolo di Madian. Per sette anni i Madianiti oppressero con mano pesante il popolo d'Israele.Gli Israeliti si rifugiarono sui monti, in grotte e caverne, tra rocce inaccessibili. Ma ogni volta che scendevano a seminare i loro campi, venivano e li invadevano. Allora il popolo d'Israele cercò l'aiuto del Signore. L'angelo del Signore venne nel villaggio di Ofra e si sedette sotto un grande albero. Gedeone stava battendo il grano di nascosto dentro a un tino, per non farsi scoprire. L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: Tu sei un uomo forte e valoroso: il Signore è con te. Gedeone rispose: Lascia che ti domandi: Il Signore è davvero dalla nostra parte? Com'è possibile allora che ci sia capitato tutto questo? Dove sono andate a finire tutte le sue meravigliose imprese? I nostri padri ce le raccontavano sempre e ci ricordavano che è stato il Signore a farci uscire dall'Egitto. Ora invece, il Signore ci ha abbandonati. Il Signore gli ordinò: Va'! Mostra la tua forza. Io ti mando a liberare Israele. Gedeone rispose: Ma, Signore, come potrò io salvare Israele? La mia famiglia è la meno importante della tribù, e nella mia famiglia io sono l'ultimo. Il Signore gli disse: Io sarò con te. Gedeone rispose: dammi una prova che sei davvero il Signore. Io stenderò il manto di una pecora in terra dentro il cortile. Se domattina solo il manto sarà bagnato di rugiada e il terreno attorno resterà asciutto, allora sarò sicuro che tu hai deciso di salvare Israele per mezzo mio. Avvenne proprio così. Poi Gedeone disse a Dio: Lascia che parli ancora una volta, e non adirarti contro di me. Voglio avere un'altra prova: questa volta la lana deve restare asciutta e la rugiada deve essere tutto attorno. La notte seguente Dio fece esattamente così. Al mattino la lana era asciutta, mentre tutto il terreno era bagnato di rugiada.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Guarigione Divina VS Sapienza senza potenza | 12 Gennaio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 13, 2020


Hai mai provato ad "alzare l'asticella" della tua fede, e pregare non solo per la salvezza... ma anche per la guarigione? Gesù ti ha chiesto di farlo, se credi in Lui!--- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di ascolto audio/visione video: 35 min. Messaggio di Mario Forieri “Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro»." (2 Re 5:1-10) “Il sacerdote offrirà l'olocausto e l'oblazione sull'altare; farà per quel tale l'espiazione, ed egli sarà puro.” (Levitico 14:20) “Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.” (Numeri 21:9) “E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualche veleno, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno». Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano.” (Marco 16:15-20) “Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.” (Isaia 53:4-5) “Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati,  affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie».” (Matteo 8:16-17) “Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.” (1 Pietro 2:24) (Immagine base del pannello: "Healing Touch" di Mary Southard" - usata con permesso) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Dio è colui che guarisce | 3 Novembre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


La croce di Cristo è l'accesso ad un grande supermercato sui cui scaffali ci sono migliaia di benedizioni: una di queste è la guarigione. Sei pronto, sei pronta ad avere fede in un Dio che ti offre di guarire se ti affidi a Lui solamente? (Messaggio di Mario Forieri) --- PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO CLICCA SUL TITOLO “Naaman, capo dell'esercito del re di Siria, era un uomo tenuto in grande stima e onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui il SIGNORE aveva reso vittoriosa la Siria; ma quest'uomo, forte e coraggioso, era lebbroso. Alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avevano portato prigioniera dal paese d'Israele una ragazza che era passata al servizio della moglie di Naaman. La ragazza disse alla sua padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che sta a Samaria! Egli lo libererebbe dalla sua lebbra!» Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: «Quella ragazza del paese d'Israele ha detto così e così». Il re di Siria gli disse: «Ebbene, va'; io manderò una lettera al re d'Israele». Egli dunque partì, prese con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro, e dieci cambi di vestiario; e portò al re d'Israele la lettera, che diceva: «Quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servitore, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra». Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me». Quando Eliseo, l'uomo di Dio, udì che il re si era stracciato le vesti, gli mandò a dire: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga pure da me, e vedrà che c'è un profeta in Israele». Naaman dunque venne con i suoi cavalli e i suoi carri, e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: «Ecco, io pensavo: egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome del SIGNORE, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. I fiumi di Damasco, l'Abana e il Parpar, non sono forse migliori di tutte le acque d'Israele? Non potrei lavarmi in quelli ed essere guarito?» E, voltatosi, se n'andava infuriato. Ma i suoi servitori si avvicinarono a lui e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una cosa difficile, tu non l'avresti fatta? Quanto più ora che egli ti ha detto: "Làvati, e sarai guarito"?» Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell'uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne di un bambino; egli era guarito. Poi tornò con tutto il suo sèguito dall'uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: «Ecco, io riconosco adesso che non c'è nessun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele.  E ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo». Ma Eliseo rispose: «Com'è vero che vive il SIGNORE di cui sono servo, io non accetterò nulla». Naaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.  Allora Naaman disse: «Poiché non vuoi, permetti almeno che io, tuo servo, mi faccia dare tanta terra quanta ne porteranno due muli; poiché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifici ad altri dèi, ma solo al SIGNORE. Tuttavia il SIGNORE voglia perdonare una cosa al tuo servo: quando il re, mio signore, entra nella casa di Rimmon per adorare, e si appoggia al mio braccio, anch'io mi prostro nel tempio di Rimmon. Voglia il SIGNORE perdonare a me, tuo servo, quando io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!» Eliseo gli disse: «Va' in pace!»” (2 Re 5:1-19) “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo.” (Romani 10:7) “C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore:  la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà; se egli ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Confessate dunque i vostri peccati  gli uni agli altri, pregate gli uni per gli altri affinché siate guariti; la preghiera del giusto ha una grande efficacia.” (Giacomo 5: 14-16) “Qual è l’uomo tra di voi, il quale, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure, se gli chiede un pesce, gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!” (Matteo 7: 9-11) “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno.” (Ebrei 13:8) “In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io, e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre [mio].” (Giovanni 14 :12) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Il serpente di bronzo - Dove trovi l'antidoto al male del mondo? | 6 Ottobre 2019 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Jan 1, 2020


Quale è la cura al male che trovo nel mondo? E' fissare la croce dove Cristo a pagato, una volta e per sempre i peccati di chi si affida a lui. (Messaggio di Mario Forieri) --- PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO CLICCA SUL TITOLO ”Il re cananeo di Arad, che abitava nella regione meridionale, avendo udito che Israele veniva per la via di Atarim, combattè contro Israele e fece alcuni prigionieri. Allora Israele fece un voto al Signore e disse: «Se tu dai nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio». Il Signore ascoltò la voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; Israele votò allo  sterminio i Cananei e le loro città e a quel luogo fu messo il nome di Corma[a Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il viaggio il popolo si perse d’animo. Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». Allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Poi i figli d’Israele partirono e si accamparono a Obot; e, dopo essere partiti da Obot, si accamparono a Iie-Abarim nel deserto che è di fronte a Moab dal lato dove sorge il sole.” (Numeri 21:1-11)  “Mosè fece allora un serpente di bronzo e lo mise sopra un'asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, viveva.” (Numeri 21:9)  “E come Mosé innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna.” (Giovanni 3:14) “Ora, [tutte] queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche.” (1 Corinzi 10:11) “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui.” (2 Corinzi 5: 21) “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi poiché sta scritto: 'Maledetto chiunque è appeso al legno'.” (Galati 3: 13 “Parla ad Aaronne e ai suoi figli e di’ loro: “Voi benedirete così i figli d’Israele; direte loro: ‘Il Signore ti benedica e ti protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! Il Signore rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’.” (Numeri 6 :23 26) “ (Re Ezekia) Rimosse gli alti luoghi, frantumò le colonne sacre, abbatté l'Ascerah e fece a pezzi il serpente di bronzo che Mosè aveva fatto, perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso e lo chiamò Nehushtan. “ (2 Re 18:1-4 ) “Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me." (Giovanni 12:32) GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

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Culto evangelico - Claudio Tron e Laura Pons - Ezechiele 34

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Play Episode Listen Later May 7, 2019 22:10


11 Poiché così dice il Signore, l'Eterno: «Ecco, io stesso andrò in cerca delle mie pecore e ne avrò cura. 12 Come un pastore ha cura del suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io avrò cura delle mie pecore e le strapperò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di dense tenebre. 13 Le farò uscire di tra i popoli e le radunerò da vari paesi; le ricondurrò sul loro suolo e le pascerò sui monti d'Israele, lungo i corsi d'acqua e in tutti i luoghi abitati del paese. 14 Le pascerò in buoni pascoli e il loro ovile sarà sugli alti monti d'Israele; là riposeranno in un buon ovile e pascoleranno in ricchi pascoli sui monti d'Israele. 15 Io stesso pascerò le mie pecore e le farò riposare», dice il Signore, l'Eterno. 16 «Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata ma distruggerò la grassa e la forte; le pascerò con giustizia.

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Culto evangelico - Gregorio Plescan - Giovanni 3

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Play Episode Listen Later Mar 14, 2019 20:30


1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza.

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Culto evangelico - Sophie Langeneck - Giovanni 3

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Play Episode Listen Later Feb 1, 2019 15:53


1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, uno dei capi dei Giudei. 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse: «Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio». 4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 7 Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 8 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Nicodemo replicò e gli disse: «Come possono avvenire queste cose?» 10 Gesù gli rispose: «Tu sei maestro d'Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico che noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo di ciò che abbiamo visto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 13 Nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figlio dell'uomo.(Nu 21:4-9; Gv 12:32-33) 1Gv 4:9-10 (Gv 6:40; 3:36)14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, 15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

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Culto evangelico - Giuseppe Ficara - Giosuè 3

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Play Episode Listen Later Jan 21, 2019 22:31


5 Giosuè disse al popolo: «Santificatevi, poiché domani il SIGNORE farà meraviglie in mezzo a voi». 6 Poi Giosuè disse ai sacerdoti: «Prendete in spalla l'arca del patto e passate davanti al popolo». Ed essi presero in spalla l'arca del patto e camminarono davanti al popolo.7 Il SIGNORE disse a Giosuè: «Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che come fui con Mosè così sarò con te. 8 Tu darai ai sacerdoti, che portano l'arca del patto, quest'ordine: "Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete nel Giordano"».9 Giosuè disse ai figli d'Israele: «Avvicinatevi e ascoltate le parole del SIGNORE vostro Dio». 10 Poi Giosuè disse: «Da questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi, e che egli scaccerà certamente davanti a voi i Cananei, gli Ittiti, gli Ivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei: 11 ecco, l'arca del patto del Signore di tutta la terra sta per passare davanti a voi per entrare nel Giordano. 12 Prendete dunque dodici uomini fra le tribù d'Israele, uno per tribù. 13 E non appena i sacerdoti che portano l'arca di DIO, Signore di tutta la terra, avranno posato le piante dei piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, quelle che scendono dalla parte superiore, saranno tagliate e si fermeranno in un mucchio».14 Il popolo, partito dalle sue tende per oltrepassare il Giordano, aveva davanti a sé i sacerdoti che portavano l'arca del patto. 15 Appena quelli che portavano l'arca giunsero al Giordano e tuffarono i piedi nell'acqua della riva (il Giordano straripa dappertutto durante tutto il tempo della mietitura), 16 le acque che scendevano dalla parte superiore si fermarono e si elevarono in un mucchio a una grandissima distanza, fino alla città di Adam che è vicino a Sartan; e quelle che scendevano verso il mare della pianura, il mar Salato, furono interamente separate da esse; e il popolo passò di fronte a Gerico. 17 I sacerdoti che portavano l'arca del patto del SIGNORE stettero fermi sull'asciutto, in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutta la nazione ebbe finito di oltrepassare il Giordano.

Commento al Vangelo del giorno
5 Gennaio. Tempo di Natale

Commento al Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jan 4, 2019 10:57


Dal Vangelo secondo Giovanni 1, 43-51In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».

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Culto evangelico - Davide Ollearo - Michea 5

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Play Episode Listen Later Dec 3, 2018 23:22


1 «Ma da te, o Betlemme, Efrata,piccola per essere tra le migliaia di Giuda,da te mi usciràcolui che sarà dominatore in Israele,le cui origini risalgono ai tempi antichi,ai giorni eterni.2 Perciò egli li darà in mano ai loro nemici,fino al tempo in cui colei che deve partorire partorirà;e il resto dei suoi fratellitornerà a raggiungere i figli d'Israele».3 Egli starà là e pascolerà il suo gregge con la forza del SIGNORE,con la maestà del nome del SIGNORE, suo Dio.E quelli abiteranno in pace,perché allora egli sarà grande fino all'estremità della terra.4 Sarà lui che porterà la pace.

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Culto evangelico - Sergio Manna - Esodo 3

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Play Episode Listen Later Nov 19, 2018 22:33


1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio.7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei. 9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. 10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele».11 Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall'Egitto i figli d'Israele?» 12 E Dio disse: «Va', perché io sarò con te. Questo sarà il segno che sono io che ti ho mandato: quando avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, voi servirete Dio su questo monte».La missione di Mosè13 Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d'Israele e avrò detto loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi", se essi dicono: "Qual è il suo nome?" che cosa risponderò loro?» 14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"». 15 Dio disse ancora a Mosè: «Dirai così ai figli d'Israele: "Il SIGNORE, il Dio dei vostri padri, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi". Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione.

Esteri
Esteri di mar 18/09

Esteri

Play Episode Listen Later Sep 17, 2018 26:11


1-Siria. Il coinvolgimento d'Israele nell'abbattimento di un aereo russo conferma la complessità della crisi in Medio Oriente. Formalmente Putin e Netanyahu rimangono in ottimi rapporti (Chawki Senouci).2-La Cina risponde ai dazi americani. Pechino introdurrà tariffe per 60 miliardi di dollari. Trump: “i cinesi vogliono influenzare le elezioni di midterm” (Gabriele Battaglia).3-Germania. Silurato a metà. Perde il posto il capo dei servizi segreti. Evitata una crisi di governo. Hans-Georg Massen andrà però a lavorare al ministero degli interni (Flavia Mosca Goretta).4-Un altro passaggio di proprietà per l'editoria negli Stati Uniti. La nuova era della rivista Time e il futuro della libertà di stampa (Roberto Festa).5-Prime candidature per le elezioni europee della prossima primavera. La strategia dei partiti tradizionali influenzata dall'avanzata dei populisti in molti paesi (Alessandro Principe).6-Terre agricole. L'insicurezza dei coltivatori del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (Marta Gatti)

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Culto evangelico - Ruggero Marchetti - Isaia 49

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Play Episode Listen Later Dec 18, 2017 18:48


Isaia 49:5-95 Ora parla il SIGNOREche mi ha formato fin dal grembo materno per essere suo servo,per ricondurgli Giacobbe,per raccogliere intorno a lui Israele;io sono onorato agli occhi del SIGNORE,il mio Dio è la mia forza.6 Egli dice: «È troppo poco che tu sia mio servoper rialzare le tribù di Giacobbee per ricondurre gli scampati d'Israele;voglio fare di te la luce delle nazioni,lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra».7 Così parla il SIGNORE, il Redentore, il Santo d'Israele,a colui che è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione,schiavo dei potenti:«Dei re lo vedranno e si alzeranno;dei prìncipi pure e si prostreranno,a causa del SIGNORE che è fedele,del Santo d'Israele che ti ha scelto».8 Così parla il SIGNORE:«Nel tempo della grazia io ti esaudirò,nel giorno della salvezza ti aiuterò;ti preserverò e farò di te l'alleanza del popolo,per rialzare il paese,per rimetterli in possesso delle eredità devastate,9 per dire ai prigionieri: "Uscite",e a quelli che sono nelle tenebre: "Mostratevi!"Essi pasceranno lungo le viee troveranno il loro pascolo su tutte le alture;

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Culto evangelico - Donato Mazzarella - Ezechiele 33

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Play Episode Listen Later Nov 6, 2017 17:23


Ezechiele 33:10-1110 Tu, figlio d'uomo, di' alla casa d'Israele: "Voi dite così: 'Le nostre trasgressioni e i nostri peccati sono su di noi, e a motivo di essi noi languiamo: come potremmo vivere?'". 11 Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice il Signore, DIO, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?"

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Culto evangelico - Gianni Genre - Ecclesiaste 1

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Play Episode Listen Later Oct 17, 2017 24:34


Ecclesiaste 1:1-181 Parole dell'Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme.2 Vanità delle vanità, dice l'Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità.3 Che profitto ha l'uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? 4 Una generazione se ne va, un'altra viene, e la terra sussiste per sempre. 5 Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. 6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. 7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. 8 Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l'uomo possa dire; l'occhio non si sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di udire. 9 Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole. 10 C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 11 Non rimane memoria delle cose d'altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.Vanità della saggezza umana12 Io, l'Ecclesiaste, sono stato re d'Israele a Gerusalemme, 13 e ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini perché vi si affatichino. 14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. 15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato. 16 Io ho detto, parlando in cuor mio: «Ecco io ho acquistato maggiore saggezza di tutti quelli che hanno regnato prima di me a Gerusalemme; sì, il mio cuore ha posseduto molta saggezza e molta scienza». 17 Ho applicato il cuore a conoscere la saggezza, e a conoscere la follia e la stoltezza; ho riconosciuto che anche questo è un correre dietro al vento. 18 Infatti, dov'è molta saggezza c'è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore.

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Culto Evangelico - Davide Ollearo - Atti 10

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Play Episode Listen Later Jun 19, 2017 30:42


Atti 10 V.V 1-81 Vi era in Cesarea un uomo di nome Cornelio, centurione della coorte detta «Italica». 2 Quest'uomo era pio e timorato di Dio con tutta la sua famiglia, faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio assiduamente.3 Egli vide chiaramente in visione, verso l'ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: «Cornelio!» 4 Egli, guardandolo fisso e preso da spavento, rispose: «Che c'è, Signore?» E l'angelo gli disse: «Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite, come una ricordanza, davanti a Dio. 5 E ora manda degli uomini a Ioppe, e fa' venire un certo Simone, detto anche Pietro. 6 Egli è ospite di un tal Simone, conciatore di pelli, la cui casa è vicino al mare».7 Appena l'angelo che gli parlava se ne fu andato, Cornelio chiamò due dei suoi domestici, e un pio soldato fra i suoi attendenti 8 e, dopo aver raccontato loro ogni cosa, li mandò a Ioppe.17-2117 Mentre Pietro, dentro di sé, si domandava che cosa significasse la visione, ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di Simone, si fermarono alla porta. 18 Avendo chiamato, chiesero se Simone, detto anche Pietro, alloggiasse lì.19 Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: «Ecco tre uomini che ti cercano. 20 Àlzati dunque, scendi e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io». 21 Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: «Eccomi, sono io quello che cercate; qual è il motivo per cui siete qui?»34-3634 Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: «In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; 35 ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. 36 Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti.

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Culto Evangelico - Dario Tron - Ezechiele 34, Giovanni 10

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Play Episode Listen Later May 2, 2017 24:18


Ezechiele 34, V.V. 11-13 e 3111 «Infatti così dice il Signore, DIO: "Eccomi! io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca di loro. 12 Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore e le ricondurrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre; 13 le farò uscire dai popoli, le radunerò dai diversi paesi e le ricondurrò sul loro suolo; le pascerò sui monti d'Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese. 14 Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti monti d'Israele; esse riposeranno là in buoni ovili e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d'Israele. 15 Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare", dice il Signore, DIO. 16 "Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, rafforzerò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte: io le pascerò con giustizia.31 "Voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini. Io sono il vostro Dio", dice il Signore, DIO».Giovanni 10, V.V. 11-1611 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), 13 perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.

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Culto Evangelico - Erika Tomassone - Esodo 3, V.V. 1-10

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Play Episode Listen Later Feb 6, 2017 19:30


Esodo 3, V.V. 1-101 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio.7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei. 9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. 10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele».

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Culto Evangelico - Eugenia Ferreri - Geremia 31, V.V. 31-34

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Play Episode Listen Later Dec 16, 2016 21:08


Geremia 31, V.V. 31-3431 Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE,«in cui io farò un nuovo pattocon la casa d'Israele e con la casa di Giuda;32 non come il patto che feci con i loro padriil giorno che li presi per manoper condurli fuori dal paese d'Egitto:patto che essi violarono,sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE;33 «ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,dopo quei giorni», dice il SIGNORE:«io metterò la mia legge nell'intimo loro,la scriverò sul loro cuore,e io sarò loro Dio,ed essi saranno mio popolo.34 Nessuno istruirà più il suo compagnoo il proprio fratello, dicendo:"Conoscete il SIGNORE!",poiché tutti mi conosceranno,dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.«Poiché io perdonerò la loro iniquità,non mi ricorderò del loro peccato».

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Culto Evangelico - Davide Ollearo - Amos 7, V.V. 10-17

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Play Episode Listen Later Oct 18, 2016 28:33


Amos 7 V.V., 10 1710 Allora Amasia, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboamo, re d'Israele: «Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d'Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole. 11 Amos, infatti, ha detto: "Geroboamo morirà di spada e Israele sarà condotto in esilio lontano dal suo paese"». 12 Poi Amasia disse ad Amos: «Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia il tuo pane laggiù e là profetizza; 13 ma a Betel non profetizzare più, perché è santuario del re e residenza reale».14 Allora Amos rispose: «Io non sono profeta, né figlio di profeta; sono un mandriano e coltivo i sicomori. 15 Il SIGNORE mi prese mentre ero dietro al gregge e mi disse: "Va', profetizza al mio popolo, a Israele".16 Ora ascolta la parola del SIGNORE. Tu dici: "Non profetizzare contro Israele e non predicare contro la casa d'Isacco!" 17 Ebbene, così dice il SIGNORE: "Tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figli e le tue figlie saranno uccisi con la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, tu stesso morirai su terra impura e Israele sarà certamente condotto in esilio, lontano dal suo paese"».

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Culto Evangelico - Stefano D'Amore - Romani 9

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Play Episode Listen Later Apr 20, 2016 25:45


Romani 9, V.V 1-161 Dico la verità in Cristo, non mento - poiché la mia coscienza me lo conferma per mezzo dello Spirito Santo - 2 ho una grande tristezza e una sofferenza continua nel mio cuore; 3 perché io stesso vorrei essere anatema, separato da Cristo, per amore dei miei fratelli, miei parenti secondo la carne, 4 cioè gli Israeliti, ai quali appartengono l'adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse; 5 ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen! 6 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; infatti non tutti i discendenti d'Israele sono Israele; 7 né per il fatto di essere stirpe d'Abraamo, sono tutti figli d'Abraamo; anzi: «È in Isacco che ti sarà riconosciuta una discendenza». 8 Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza. 9 Infatti, questa è la parola della promessa: «In questo tempo verrò, e Sara avrà un figlio». 10 Ma c'è di più! Anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quand'ebbe concepito figli da un solo uomo, da Isacco nostro padre; 11 poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, 12 che dipende non da opere, ma da colui che chiama), le fu detto:«Il maggiore servirà il minore»; 13 com'è scritto: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù». 14 Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo! 15 Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». 16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia.

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Culto del 17 febbraio a Torre Pellice. Predicazione del pastore Francesco Sciotto

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Play Episode Listen Later Feb 18, 2016 16:40


Predicazione del pastore Francesco Sciotto al culto del 17 febbraio 2016 presso la Chiesa valdese di Torre Pellice.Esodo 16,1-211 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE».9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 11 E il SIGNORE disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"».17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.

Storie di Viaggi Infiniti Ed. Coraggiosi
Il coraggio che conquista

Storie di Viaggi Infiniti Ed. Coraggiosi

Play Episode Listen Later Nov 4, 2015 59:34


Il nostro viaggio ci porta a scoprire la Storia di Abigail. Una donna saggia che con il suo coraggio conquistò il cuore di Davide, futuro re d'Israele!