2016 studio album by Patty Pravo
POPULARITY
Avui hem sentit: "I masnadieri" (selecci
Annunciazione del Signore: cos'è, perché si celebra il 25 marzo e cosa sapere di questa ricorrenza molto importante.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Non ci conviene rassegnarci a un penoso e interminabile esilio. Non ci conviene restare schiavi del peccato, autocondannandoci a una vita sterile e priva di frutti, dopo aver ricevuto in dono tanti preziosi talenti. L’infelicità non ci appartiene e avvelena la nostra esistenza. L’albero che non produce frutti non deve occupare inutilmente il terreno: “Taglialo!” ci sentiremo dire autorevolmente. Ma la Santa Quaresima, che stiamo vivendo, ci invita a una scelta diversa: alla conquista di una libertà piena e gioiosa, la libertà dei risorti, la libertà della Pasqua. Questa libertà è un dono gratuito, nato dall’infinito Amore di Dio, da Colui che si rivelò a Mosè in un roveto ardente di fuoco, che non si consuma. È Lui che, con amore instancabile, guarda la nostra miseria e scende per liberarci dal potere del male, per condurci dalla terra dell’esilio a una terra bella e spaziosa, dove scorrono latte e miele, dove la vita si compie nella comunione con Dio, nostro Creatore e Padre. Così si realizza in pienezza il progetto divino di salvezza: siamo riscattati e redenti. Dalla caduta nel peccato nel paradiso terrestre all’incarnazione del Verbo, fino alla sua passione, morte e risurrezione, la storia della salvezza risuona oggi con la stessa forza di sempre: “IO SONO mi ha mandato a voi” - dice Dio a Mosè. Gesù fa eco: “Non sono venuto per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre mio che mi ha mandato”. Il profeta risponde: “Eccomi, manda me!” E Maria, la Madre, si abbandona alla volontà divina: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Ecco i segni della misericordia, le vie della nostra liberazione, la certezza che il Signore: “Perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia” (Sal 103,3-4). Proposito del giorno: L’esame di coscienza quotidiano è un’ottima pratica per la nostra conversione.
Luigi Branchetti e sua moglie Maria sono due adulti scout del Masci Umbria.Da tempo Luigi, innamorato dell'Africa da tanti anni, segue insieme alla moglie Maria, originaria dello Zambia, una serie di progetti ideati per sostenere lo sviluppo di alcune comunità locali zambiane.In questa chiacchierata andiamo alla scoperta di questi progetti e di come aiutare Luigi e Maria a continuare a portarli avanti.Buon ascolto!---Per sostenere Eccomi ed i suoi progetti: https://www.eccomi.org/sostienici/Per scoprire qualche dettaglio in più su alcuni progetti nello Zambia:https://mega.nz/folder/gVVkyR4I#hpFlyHZ6OXqj5NR_LPZdCw
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Alla chiamata del Signore i primi discepoli rispondono subito, con slancio, senza porre condizioni. Si tratta di una chiamata che esige distacco radicale della vita precedente. Dal mestiere di pescatori e venditori di pesci, i discepoli sono chiamati a diventare pescatori di uomini per conto di Gesù. Annunciare cioè con le parole e soprattutto con la vita, l'amore incondizionato e la volontà di salvezza di Dio per tutte le sue creature. Questo esige la rinuncia ai propri progetti, per seguire quelli di Dio: “Eccomi, manda me”, risponde con generosità il profeta Isaia alla chiamata di Dio. La grazia della chiamata e lo slancio iniziale non tolgono, però la fatica della perseveranza; La Parola ci dice: “Nessuno che ha messo mano all'aràto e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio”. Anche noi oggi, come allora Isaia conosciamo la fatica della perseveranza. Non basta lo slancio iniziale, dobbiamo chiedere in continuazione la grazia di Dio, per ritornare sempre a lui. Paolo ci insegna come la grazia di Dio non è stata vana in lui e non solo nel momento folgorante della conversione sulla via di Damasco, ma per tutta la sua vita. San Paolo vuole ricordarci che se vai a fare l'apostolo senza un preciso mandato, senza la sua grazia, sei condannato in partenza ad essere un falso profeta. Isaia invece ci ricorda il bisogno di essere purificati dal male e da ogni umana debolezza: per lui provvede l'Angelo del Signore con un tizzone ardente, per noi e l'infinita misericordia del Signore.
Eccomi qui a condividerti tanti spunti se sei a caccia di ispirazione per addobbare casa per Natale
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAEsodo 3 - https://www.bible.com/it/bible...1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb.2 L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava.3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!»4 Il Signore vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi».5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro».6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio.7 Il Signore disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni.8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso,in un paese nel quale scorrono il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei.9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire.10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele».11 Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall'Egitto i figli d'Israele?»12 E Dio disse: «Va', perché io sarò con te. Questo sarà il segno che sono io che ti ho mandato: quando avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, voi servirete Dio su questo monte».13 Mosè disse a Dio: «Ecco, quando sarò andato dai figli d'Israele e avrò detto loro: “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi”, se essi dicono: “Qual è il suo nome?” che cosa risponderò loro?»14 Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: “L'io sono mi ha mandato da voi”».15 Dio disse ancora a Mosè: «Dirai così ai figli d'Israele: “Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe mi ha mandato da voi”.Tale è il mio nome in eterno; così sarò invocato di generazione in generazione.16 Va', raduna gli anziani d'Israele e di' loro: “Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abraamo, d'Isacco e di Giacobbe mi è apparso, dicendo: ‘Certo, io vi ho visitati, ho visto quello che vi fanno in Egitto17 e ho detto: Io vi farò uscire dall'Egitto, dove siete maltrattati, verso il paese dei Cananei, degli Ittiti, degli Amorei, dei Ferezei, degli Ivvei e dei Gebusei, in un paese nel quale scorrono il latte e il miele'”.Episodio: Esodo 3Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 24/12/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
Dwieście trzydziesty siódmy odcinek z szybkiej serii ESPRESSO, w którym poznasz słówko ECCO, czyli "oto" po włosku.
Diario segreto di Ciompy Sellone, una ragazza timida 16 Ottobre 2024 "Eccomi qui, come ieri come oggi, a scrivere su questo diario una finta corrispondenza epistolare tra me e un amico che da anni amo chiamare Giadaun Poko, che immaginandomelo di estrema destra ho ormai imparato a chiamare Giada, perché so che lo fa incazzare quando mi rivolgo a lui con il genere femminile. Arrenditi Giada, arrenditi alla comunità queer. Come sto? Arresa dal fatto che più mi sforzo a colmare questo vuoto che sento, e di cui non riesco a trovare l'origine, e più cerco di colmarlo, più finisco per incontrare casi umani che non aiutano, anzi vanno a peggiorare la situazione. Vuoi sapere dell'ultimo Giada? Andiamo a cena fuori e poi mi porta a vedere questo spettacolo, lui la chiama performance però non ti nego che per un attimo ho pensato fosse gay, perdonami quale uomo attratto da Diletta Leotta direbbe performance? Comunque, lo spettacolo si chiamava Sancta, non saprei descrivere come mi sento in seguito a questa esperienza, non credo di aver mai visto una papessa nana fluttuare sul palco tramite un braccio meccanico mentre un gruppo di suore viene sculacciato con veemenza come nulla fosse. Me ne sono andata a metà spettacolo in preda ai conati di vomito. Mai più un figlio d'arte. Un bacio Giada dalla tua Ciompy. Link per il trailer di Sancta per farvi un'idea: https://www.youtube.com/watch?v=DWLmmDIMGaE Link per la pagina dove trovare il video della performance di Florentina Holzinger con lei appesa a dei ganci mentre se le danno di santa ragione: https://forecast-platform.com/mentor/florentina-holzinger/ Link per il video di Sancta Susanna di Paul Hindemith stra bello se avete una mezz'ora guardatevelo: https://www.youtube.com/watch?v=U7LALKkB2gE&t=1112s
Dopo la mia recensione di Crazy Pizza ho ricevuto molti commenti da parte dei lettori tra i quali pizzaioli, ravvisando opinioni nette in un senso e nell'altro. C'è stato infatti chi apprezza incondizionatamente il format di Flavio Briatore - addirittura perché da posti di lavoro! - a chi lo ha bocciato a priori senza averlo provato o perché fa del male al Mondo Pizza. In realtà c'è tanto da discutere nel mezzo, e secondo me Crazy Pizza andrebbe studiato dai pizzaioli per apprendere qualcosa e applicarla a costo zero, nel contempo continuando a fare una pizza nettamente superiore per impasto e sapore complessivo. Eccomi quindi con un nuovo video-podcast sotto forma di addendum del precedente! Powered by Lo Scassapizza
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 46 - https://www.bible.com/it/bible...1 Israele partì con tutto quello che aveva e, giunto a Beer-Sceba, offrì sacrifici al Dio d'Isacco suo padre.2 Dio parlò a Israele in visioni notturne e disse: «Giacobbe, Giacobbe!» Ed egli rispose: «Eccomi».3 Dio disse: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre. Non temere di scendere in Egitto, perché là ti farò diventare una grande nazione.4 Io scenderò con te in Egitto, te ne farò anche sicuramente risalire e Giuseppe ti chiuderà gli occhi».5 Allora Giacobbe partì da Beer-Sceba; e i figli d'Israele fecero salire Giacobbe loro padre, i loro bambini e le loro mogli sui carri che il faraone aveva mandati per trasportarli.6 Essi presero il loro bestiame e i beni che avevano acquisiti nel paese di Canaan e scesero in Egitto: Giacobbe con tutta la sua famiglia.7 Egli fece venire con sé in Egitto i suoi figli, i figli dei suoi figli, le sue figlie, le figlie dei suoi figli e tutta la sua famiglia.8 Questi sono i nomi dei figli d'Israele che vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben.9 I figli di Ruben: Chenoc, Pallu, Chesron e Carmi.10 I figli di Simeone: Iemuel, Iamin, Oad, Iachin, Soar e Saul, figlio di una Cananea.11 I figli di Levi: Gherson, Cheat e Merari.12 I figli di Giuda: Er, Onan, Sela, Perez e Zarac; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan; i figli di Perez furono: Chesron e Camul.13 I figli d'Issacar: Tola, Puva, Iob e Simron.14 I figli di Zabulon: Sered, Elon e Ialeel.15 Questi sono i figli che Lea partorì a Giacobbe a Paddan-Aram, oltre a Dina, figlia di lui. I suoi figli e le sue figlie erano in tutto trentatré persone.16 I figli di Gad: Sifion, Agghi, Suni, Esbon, Eri, Arodi e Areli.17 I figli di Ascer: Imna, Tisva, Tisvi, Beria e Serac loro sorella; i figli di Beria: Eber e Malchiel.18 Questi furono i figli di Zilpa che Labano aveva dato a sua figlia Lea; lei li partorì a Giacobbe: in tutto sedici persone.19 I figli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino.20 A Giuseppe, nel paese d'Egitto, nacquero Manasse ed Efraim, i quali Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On, gli partorì.21 I figli di Beniamino: Bela, Becher, Asbel, Ghera, Naaman, Ei, Ros, Muppim, Cuppim e Ard.22 Questi sono i figli di Rachele che nacquero a Giacobbe: in tutto quattordici persone.23 I figli di Dan: Cusim.24 I figli di Neftali: Iacseel, Guni, Ieser e Sillem.25 Questi sono i figli di Bila, che Labano aveva dato a sua figlia Rachele; lei li partorì a Giacobbe: in tutto sette persone.26 Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei.27 I figli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto era di settanta.Salmi 34 - https://www.bible.com/it/bible...Episodio: Genesi 46Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 05/11/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò? E chi andrà per noi?”. Allora io risposi: “Eccomi, manda me!”.Isaia 6:8
La premier Giorgia Meloni si affida a un video in versione 'selfie' sui suoi canali social, per annunciare di aver fatto ritorno a Palazzo Chigi dopo la pausa estiva. "Eccomi qua.
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 37 - https://www.bible.com/it/bible...1 Giacobbe abitò nel paese dove suo padre aveva soggiornato, nel paese di Canaan.2 Questa è la discendenza di Giacobbe. Giuseppe, all'età di 17 anni, pascolava il gregge con i suoi fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e con i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Giuseppe riferì al loro padre la cattiva fama che circolava sul loro conto.3 Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche.4 I suoi fratelli vedevano che il loro padre lo amava più di tutti gli altri fratelli; perciò lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente.5 Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; allora questi lo odiarono più che mai.6 Egli disse loro: «Ascoltate, vi prego, il sogno che ho fatto.7 Noi stavamo legando dei covoni in mezzo ai campi, ed ecco che il mio covone si alzò e restò diritto; i vostri covoni si radunarono intorno al mio covone e gli s'inchinarono davanti».8 Allora i suoi fratelli gli dissero: «Regnerai forse tu su di noi o ci dominerai?» E lo odiarono ancor di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.9 Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: «Ho fatto un altro sogno! Il sole, la luna e undici stelle s'inchinavano davanti a me».10 Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; suo padre lo sgridò e gli disse:«Che significa questo sogno che hai fatto? Dovremo dunque io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci fino a terra davanti a te?»11 I suoi fratelli erano invidiosi di lui, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole.12 Or i fratelli di Giuseppe erano andati a pascolare il gregge del padre a Sichem.13 Israele disse a Giuseppe: «I tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem. Vieni, ti manderò da loro». Egli rispose: «Eccomi».14 Israele gli disse: «Va' a vedere se i tuoi fratelli stanno bene e se tutto procede bene con il gregge; poi torna a dirmelo». Così lo mandò dalla valle di Ebron, e Giuseppe arrivò a Sichem.15 Mentre andava errando per i campi un uomo lo trovò; e quest'uomo lo interrogò, dicendo: «Che cerchi?»16 Egli rispose: «Cerco i miei fratelli; ti prego, dimmi dove sono a pascolare il gregge».17 Quell'uomo gli disse: «Sono partiti di qui, perché li ho uditi che dicevano: “Andiamocene a Dotan”». Giuseppe andò quindi in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.18 Essi lo videro da lontano e, prima che egli fosse vicino a loro, complottarono per ucciderlo.19 Dissero l'uno all'altro: «Ecco, il sognatore arriva!20 Forza, uccidiamolo e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una bestia feroce l'ha divorato e vedremo che ne sarà dei suoi sogni».21 Ruben udì e lo liberò dalle loro mani dicendo: «Non togliamogli la vita».Episodio: Genesi 37Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 03/09/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 31 - https://www.bible.com/it/bible...1 Giacobbe sentì che i figli di Labano dicevano: «Giacobbe ha preso tutto quello che era di nostro padre e, con quello che era di nostro padre, si è fatto tutta questa ricchezza».2 Giacobbe osservò pure il volto di Labano e vide che non era più, verso di lui, quello di prima.3 Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, dai tuoi parenti, e io sarò con te».4 Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea perché venissero ai campi, presso il suo gregge,5 e disse loro: «Io vedo che il volto di vostro padre non è più, verso di me, quello di prima; ma il Dio di mio padre è stato con me.6 Voi sapete che io ho servito vostro padre con tutte le mie forze,7 mentre vostro padre mi ha ingannato e ha mutato il mio salario dieci volte; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.8 Quando egli diceva: “I macchiati saranno il tuo salario”, tutto il gregge figliava agnelli macchiati. Quando diceva: “Gli striati saranno il tuo salario”, tutto il gregge figliava agnelli striati.9 Così Dio ha tolto il bestiame a vostro padre e lo ha dato a me.10 Una volta, quando le pecore entravano in calore, io alzai gli occhi e vidi in sogno che i maschi, che montavano le femmine, erano striati, macchiati o chiazzati.11 L'angelo di Dio mi disse nel sogno: “Giacobbe!” Io risposi: “Eccomi!”12 L'angelo disse: “Alza ora gli occhi e guarda; tutti i maschi che montano le femmine sono striati, macchiati o chiazzati, perché ho visto tutto quello che Labano ti fa.13 Io sono il Dio di Betel, dove tu versasti dell'olio su una pietra commemorativa e mi facesti un voto. Ora àlzati, parti da questo paese e torna al tuo paese natìo”».14 Rachele e Lea gli risposero: «Abbiamo forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre?15 Non ci ha forse trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di più divorato il nostro denaro?16 Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre sono nostre e dei nostri figli. Fa' dunque tutto quello che Dio ti ha detto».17 Allora Giacobbe si alzò, mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli18 e portò via tutto il suo bestiame – tutti i beni che si era procurato, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram – per andarsene da suo padre Isacco nel paese di Canaan.19 Or mentre Labano se ne era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gli idoli di suo padre.20 Giacobbe ingannò Labano l'Arameo, perché non gli disse che stava per fuggire.21 Così se ne fuggì con tutto quello che aveva; si levò, passò il fiume e si diresse verso il monte di Galaad.22 Il terzo giorno avvertirono Labano che Giacobbe era fuggito.23 Allora egli prese con sé i suoi fratelli, lo inseguì per sette giornate di cammino e lo raggiunse al monte di Galaad.24 Ma Dio venne da Labano l'Arameo, di notte, in un sogno, e gli disse: «Guàrdati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male».Episodio: Genesi 31Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 23/07/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 27 - https://www.bible.com/it/bible...1 Isacco era invecchiato e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più. Allora egli chiamò Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse: «Figlio mio!»2 Quello rispose: «Eccomi!» E Isacco: «Ecco, io sono vecchio e non so il giorno della mia morte.3 Ora prendi, ti prego, le tue armi, le tue frecce e il tuo arco, va' fuori nei campi e prendimi un po' di selvaggina.4 Poi preparami una pietanza saporita, di quelle che mi piacciono; portamela perché io la mangi e ti benedica prima che io muoia».5 Rebecca stava ad ascoltare mentre Isacco parlava a suo figlio Esaù. Ed Esaù se ne andò nei campi per cacciare della selvaggina e portarla a suo padre.6 Rebecca parlò a suo figlio Giacobbe e gli disse: «Ho udito tuo padre che parlava con tuo fratello Esaù, e gli diceva:7 “Portami un po' di selvaggina e fammi una pietanza saporita perché io la mangi e ti benedica davanti al Signore, prima che io muoia”.8 Ora, figlio mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello che ti comando.9 Va' al gregge e prendimi due buoni capretti e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono.10 Tu la porterai a tuo padre, perché la mangi e così ti benedica prima che egli muoia».11 Giacobbe disse a Rebecca sua madre: «Mio fratello Esaù è peloso, e io no.12 Può darsi che mio padre mi tasti e mi consideri un impostore e mi attirerò addosso una maledizione invece di una benedizione».13 Sua madre gli rispose: «Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci pure alla mia voce e va' a prendermi i capretti».14 Egli dunque andò a prenderli e li portò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui.15 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù, suo figlio maggiore, i quali erano in casa presso di lei, e li fece indossare a Giacobbe suo figlio minore;16 con le pelli dei capretti gli coprì le mani e il collo, che erano senza peli.17 Poi mise in mano a suo figlio Giacobbe la pietanza saporita e il pane che aveva preparato.18 Egli andò da suo padre e gli disse: «Padre mio!» Isacco rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?»19 Giacobbe disse a suo padre: «Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto. Àlzati, ti prego, mettiti a sedere e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica».20 Isacco disse a suo figlio: «Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?» E quello rispose: «Perché il Signore, il tuo Dio, l'ha fatta venire sulla mia via».21 Allora Isacco disse a Giacobbe: «Avvicìnati, figlio mio, e lascia che io ti tasti, per sapere se sei proprio mio figlio Esaù, o no».22 Giacobbe s'avvicinò a suo padre Isacco; e, come questi lo ebbe tastato, disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù».23 Non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di suo fratello Esaù, e lo benedisse.24 Disse: «Tu sei proprio mio figlio Esaù?» Egli rispose: «Sì».Episodio: Genesi 27Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 25/06/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
Scopri la Bibbia un versetto per volta con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIAGenesi 22 - https://www.bible.com/it/bible...1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi».2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va' nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».3 Abraamo si alzò la mattina di buon'ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l'olocausto, poi partì verso il luogo che Dio gli aveva indicato.4 Il terzo giorno Abraamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo.5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi torneremo da voi».6 Abraamo prese la legna per l'olocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov'è l'agnello per l'olocausto?»8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto». E proseguirono tutti e due insieme.9 Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l'altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio e lo mise sull'altare, sopra la legna.10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio.11 Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi».12 E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo».13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio.14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del Signore sarà provveduto».15 L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abraamo una seconda volta e disse:16 «Io giuro per me stesso», dice il Signore, «che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo,17 io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s'impadronirà delle città dei suoi nemici.18 Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce».19 Poi Abraamo tornò dai suoi servi. Essi si levarono e insieme andarono a Beer-Sceba. E Abraamo abitò a Beer-Sceba.20 Dopo queste cose fu riferito ad Abraamo questo: «Ecco, Milca ha partorito anch'ella dei figli a Naor, tuo fratello:21 Uz, il primogenito, Buz, suo fratello,22 Chemuel padre di Aram, Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuel».23 E Betuel generò Rebecca. Questi otto Milca partorì a Naor, fratello di Abraamo.24 E la concubina di lui, che si chiamava Reuma, partorì anch'essa Teba, Gaam, Taas e Maaca.Episodio: Genesi 22Conduttore: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro domenicale della comunità Essere Un CristianoData: 21/05/2023Lingua: ItalianaProduzione: © Essere Un Cristiano 2023
S10P06 - Biancamaria Frabotta, le cose chiare e altre storie in poesiaPLAYLIST POETICA DI BIANCAMARIA FRABOTTALE COSE CHIAREMio marito ha un cuore generosocome quel dio che dona il primo verso.La notte a sé non tira le copertesul petto non mi pungono i suoi pelie al risveglio vorrebbe unirsi al coroanonimo che sole e fame assillano.Mio marito diffida delle ore scuree al suo cospetto io mio vergogno.Mio marito diffida delle cose oscure.Così, per amor suo, io cambierò stilee per lui terrò in serbo cose chiare[Dalla raccolta Tutte le poesie. 1971-2017 (Mondadori, 2018)]LA VOLONTÀ DEI LUOGHIPrendersi per il giusto versocon cautela afferrarne il lembogià un po' scostato dalla pellee tirare, attirati l'uno dall'altragli scorticati di belle speranze.Dal regno della treccia, della frangettailluminata dall'assalto dei bacettici difendeva la complicità domesticaci insegnava a trarre vantaggio daun amore condiviso, fertile di frutti.Ma l'albero ferito ebbe l'aria di soffrirnesotto il fusto liscio spuntò un lattantedalla faccia secca. Andate via. Sparitebelle bambine arrampicate in cimaai valori d'una scala su cuigravano prematuri silenzi.O voi, o loro, balbettava.La coppia, il legno, la gobba[Dalla raccolta Tutte le poesie 1971-2017 (Mondadori, 2018)]PARLÒ PER BOCCA TUA E DISSEParlò per bocca tua e disse.Non stai morendo Bianca.E fu vero il mio nome.E fu pace dalla prima lineaai miei mozzati respirifu silenziato il silenzio.Senza il tuo amoreil suo pensare secondol'agire, mio testedi chiara visionem'avrebbe rapito, quelladruda, col passo pesantedel suo fiato. Eccomi. Eccoti.Chiama me, smunta e di pocosangue. Non posso fermarmi.Devo andare al confrontoal conforto sicuroabbandonare la guida del giudizio.Ma tu insistetti, mio maratonetasgomitando, maleducatamente.Imparate maldestri innamorati.Non ci si può limitarea guardare quello che succede.[Dalla raccolta Tutte le poesie 1971-2017 (Mondadori, 2018)]PLAYLIST MUSICALE >> https://open.spotify.com/playlist/5ghZzeQgCmHA7pGBlGrdbQ?si=0JY6f1PgSUCkFCp90Tgucw&pi=e-767CPkarRuqo1-800 Girls - U, Me and MadonnaGeorge Fitzgerald, Bonobo - OutgrownRoyksopp (ft. Pixx) - How the Flowers Grow--- Biancamaria Frabotta, Le cose chiareAir - How Does It Makes You Feel?JB Dunkel - Corporate SunsetGafacci (ft. Amaarae) - Like Water-- Biancamaria Frabotta, La volontà dei luoghiBonobo ft. Joji - From YouKamaji ft. Francesco Fisotti - OndaLNDFK ft. Jason Lindner - KTMLNDKF - Ku-- Biancamaria Frabotta, Parlò per bocca tua e disseOké - Sons of Cabiloa (King Dimitru Remix)Maria Chiara Argirò - Greenarp
Una ragazza appesa a un filo, indossa un'impeccabile tuta blu da lavoro e pulisce le grandi vetrate dell'aeroporto Haneda di Tokyo, a diverse decine di metri d'altezza.TRASCRIZIONE [ENG translation below]Eccomi qua, ancora una volta a registrare i 3 minuti grezzi seduta in aeroporto. Sono all'aeroporto Haneda di Tokyo e sono arrivata con grande anticipo perché sono venuta usando i mezzi pubblici e non è troppo complicato, ma non è nemmeno semplicissimo, soprattutto se si viaggia a ridosso dell'ora di punta.Ho evitato di viaggiare in piena ora di punta perché sarebbe stato non impossibile, ma molto, molto difficile muoversi coi bagagli, anche perché a volte il treno, mentre sei sul vagone, a un certo punto della stazione cambia nome la linea e non fa vedere tutte le fermate. Anche se ho il GPS e le app che mi mostrano esattamente dove sono, però la cosa può diventare un po' snervante, un po', sì ti viene un po' di angoscia, soprattutto se il vagone è pieno, pieno, pieno zeppo e non vedi le indicazioni che sono comunque molto chiare nei vari schermi che ci sono all'interno dei vagoni, però quando sei coperta dalle persone che ti stanno attorno e non riesci a vedere come si chiama la stazione che arriva, insomma ci si sente un po' stressati.Comunque, sono in aeroporto, è troppo presto per dare le valigie, quindi sono ancora seduta.Poco fa ho visto una ragazza appesa a dei fili che altezza di venti 30 metri non lo so, stava pulendo i vetri dell'aeroporto. Sapete che spesso gli aeroporti hanno queste grandi grandi vetrate? Lei era appesa ai fili che puliva da dentro e da fuori entrava ogni tanto dentro o fuori. Evidentemente queste finestre si aprono.Era molto carina da vedere, era molto giapponese nella sua compostezza. Usano molto le divise, divise sempre estremamente pulite, ma anche tute da lavoro sempre estremamente pulite e sembrano addirittura stirate, insomma non sono stropicciate perché tengono molto a vestirsi in un certo modo, tengono molto ad apparire ordinati, ad apparire puliti e ad apparire sempre presentabili.Anche prima, mentre ero in metropolitana, ho visto un ragazzino che aveva una tuta da lavoro, tipo quelle blu da meccanico e giuro, sembrava appena uscita dalla lavanderia, tanto era linda, pulita e ordinata.Anche qui in aeroporto, come potete sentire, voci abbastanza soffuse, non c'è quella cacofonia che si sente spesso negli aeroporti. È tutto molto tranquillo. Io ho ancora un paio d'ore di attesa prima di poter dare i bagagli e poi dovrò dire passo e chiudo per il momento, perché non credo che avrò la possibilità di registrare i 3 minuti grezzi mentre sto in volo. Comunque ci sentiamo presto.TRANSLATIONHere I am, once again recording my 3 minutes podcast sitting in the airport. I'm at Tokyo's Haneda Airport, and I arrived very early because I came using public transport and it's not too complicated, but it's not super easy either, especially if you're travelling close to rush hour.I avoided travelling in the middle of rush hour because it would have been not impossible, but very, very difficult to move with luggage, also because sometimes the train, while you are on the carriage, at a certain point in the station changes the line name and does not show all the stops. Even though I have GPS and apps that show me exactly where I am, however, it can get a little bit nerve-wracking, a little bit, yes you get a little bit of anxiety, especially if the carriage is full, full, full to the brim and you don't see the directions that are otherwise very clear in the various screens inside the carriages, however when you are covered by the people around you and you can't see what the name of the station that is coming, in short you feel a little bit stressed.Anyway, I'm at the airport, it's too early to give the bags, so I'm still waiting.A little while ago I saw a girl hanging from wires that height of 20 or 30 meters I don't know, she was cleaning the windows of the airport. You know how airports often have these big windows? She was hanging on the wires cleaning from the inside and from the outside she would occasionally go in or out. Evidently these windows open.She was very pretty to look at; she was very Japanese in her composure. They use lots of uniforms, uniforms always extremely clean, but also overalls always extremely clean and they even look like they are ironed, in short they are not wrinkled because they care a lot about dressing a certain way, they care a lot about looking neat, looking clean and looking presentable at all times.Even earlier, while I was on the subway, I saw a young man who had on overalls, like the blue mechanic ones, and I swear, it looked like it had just come out of the laundry, so neat and clean and tidy.Even here in the airport, as you can hear, quite soft voices, there is not that cacophony that you often hear in airports. Everything is very quiet. I still have a couple of hours to wait before I can give the luggage and then I will have to say over and out for the time being, because I don't think I will have a chance to record my 3 minutes podcast while I am in the air. Anyway, I'll talk to you soon.
Luca Castelletti"Fiori selvatici"Henry D. ThoreauPiano B Edizioniwww.pianobedizioni.com"Fiori selvatici" offre un'ampia selezione degli scritti più belli di Henry David Thoreau (traduzione di Luca Castelletti) ispirati agli alberi, alle piante e ai fiori incontrati durante le lunghe escursioni botaniche che impegnarono gli ultimi dieci anni della sua vita.In ogni stagione dell'anno Thoreau si metteva in cammino tra campi, boschi e paludi, esplorando e registrando tutto sui celebri Journal, i suoi diari: lo schiudersi mattutino della ninfea galleggiante, la bellezza sorprendente delle orchidee di palude, l'inafferrabile azalea selvatica, i colori fiammeggianti del fogliame autunnale della quercia scarlatta. Ripercorrere i passi di Thoreau nell'arco dell'anno a partire dal mese di marzo, con i primi germogli che fanno capolino tra la neve sciolta, è come seguire un eccellente investigatore all'opera. Ogni osservazione organizzata giorno per giorno, segue il procedere dei mesi e degli anni nonché la disposizione d'animo di Thoreau e le sue speculazioni filosofiche.Quel che ne emerge è una dettagliata visione d'insieme del mondo naturale che lo circondava e delle sue evoluzioni nel corso delle stagioni. Conoscenze botaniche e intuizioni spirituali si incontrarono per offrire a Thoreau una capacità di lettura e interpretazione più profonda del paesaggio e delle sue bellezze. La sua attenzione nei confronti dei fiori era in sintonia con la visione trascendentalista della Natura intesa come una fonte di ispirazione, una lezione vivente da cui trarre insegnamenti morali: “Eccomi, che ho tentato per quarant'anni di apprendere il linguaggio di questi campi per riuscire ad esprimere meglio me stesso”.Henry David Thoreau, filosofo, scrittore, naturalista e poeta statunitense, nasce a Concord il 12 luglio del 1817. Fu esponente di spicco della corrente del trascendentalismo e allievo e amico di Ralph Waldo Emerson. La sua opera più celebre è Walden, ovvero la vita nei boschi, resoconto biografico di un'esperienza di vita solitaria immersa nella natura, durata due anni. Il suo saggio breve Disobbedienza civile ha ispirato diversi movimenti protestatari nel corso del Ventesimo secolo, e il suo pensiero, anticipatore dell'ambientalismo, continua a esercitare una forte influenza sul mondo moderno. Thoreau muore prematuramente a Concord il 6 maggio del 1862.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Il litigio tra Fedez e Luis, analizziamo le strategie e gli errori di comunicazione. Il video di Fedez "Che fine ha fatto Luis", il video di Luis "Eccomi". La creazione di un meme. L'importanza della pazienza nella gestione delle crisi di comunicazione.
Life Journey, Fabrizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo https://www.cantonuovo.org/music/live-journey/ Abbiamo bisogno di tornare alla fiamma che arde nei nostri cuori, una fiamma che fa luce, calore... è la fiamma della passione che ti spinge a compiere il tuo destino nel solco della vita tracciato dal sacrificio e la testimonianza di vita di Gesù, il vero amore brucia, scalda, è energia vitale che da luce da calore... Una domanda che oggi possiamo farci è su cosa la nostra presenza produce, se porta il calore e la luce della fiamma di vita... dello Spirito Santo... Esodo 3 1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. 7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele... Copyright P: ℗ ©Fondazione Cantonuovo
Life Journey, Fabrizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo https://www.cantonuovo.org/music/live-journey/ Abbiamo bisogno di tornare alla fiamma che arde nei nostri cuori, una fiamma che fa luce, calore... è la fiamma della passione che ti spinge a compiere il tuo destino nel solco della vita tracciato dal sacrificio e la testimonianza di vita di Gesù, il vero amore brucia, scalda, è energia vitale che da luce da calore... Una domanda che oggi possiamo farci è su cosa la nostra presenza produce, se porta il calore e la luce della fiamma di vita... dello Spirito Santo... Esodo 3 Il pruno ardente; la chiamata di Mosè At 7:30-34 (Es 2:23-25; 6:2-8) Am 7:14-15 1 Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb. 2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio. 7 Il SIGNORE disse: «Ho visto, ho visto l'afflizione del mio popolo che è in Egitto e ho udito il grido che gli strappano i suoi oppressori; infatti conosco i suoi affanni. 8 Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei. 9 E ora, ecco, le grida dei figli d'Israele sono giunte a me; e ho anche visto l'oppressione con cui gli Egiziani li fanno soffrire. 10 Or dunque va'; io ti mando dal faraone perché tu faccia uscire dall'Egitto il mio popolo, i figli d'Israele». 11 Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire dall'Egitto i figli d'Israele?» 12 E Dio disse: «Va', perché io sarò con te. Questo sarà il segno che sono io che ti ho mandato: quando avrai fatto uscire il popolo dall'Egitto, voi servirete Dio su questo monte». Copyright P: ℗ ©Fondazione Cantonuovo
Amici Buon Lunedì! Eccomi con un fantastico consiglio di lettura per la nostra Rubrica settimanale: Il Vecchio della Montagna di Betty Bouthoul, ovvero l'appassionante biografia di Hassan I Sabbah, il Gran Maestro degli Assassini, cioè dell'Ordine Nizaro-Ismailita. Un libro che vi prenderà alla gola e vi condurrà alle più alte vette del pensiero umano... e oltre. Per dubbi o curiosità seguici sui nostri social: https://www.facebook.com/LibreriaEsotericailSigillo?locale=it_IT%2F https://www.instagram.com/libreriaesotericailsigillo/ https://www.youtube.com/channel/UC71ncDLmdQL9_Hyai2F-YRA Oppure acquista sul nostro sito www.libreriailsigillo.it La Libreria Esoterica il Sigillo è a Padova in via Beato Pellegrino 102 Esoterismo On Air è un podcast originale della Libreria Esoterica il Sigillo, la voce è di Fabio Todeschini --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/libreria-il-sigillo/message
SERIE V!? DAI! DOVE SEI???ECCOMI! Mike hasn't left the table just yet, amici. With the calcio just too tasty to pass up, Mike serves up his trademark Serie B round up to whet your appetite.Expect more small bites going forward as the boys are just too busy perusing Piazza del Duomo for the latest Versace and Armani to satisfy their runway sensibilities.
Algo de lo más importante que Fernando Saint Martin descubrió al investigar sobre la música de concierto compuesta en México en los últimos dos siglos fue que la creación artística no solo no está exenta, sino que está inevitablemente ligada a lo que acontece en todos los ámbitos de la sociedad, “no podemos estar ajenos a los cambios, movimientos y cuestionamientos sociales”, asegura el pianista y compositor mexicano con quien charlamos acerca de la serie de estreno en Descarga Cultura.UNAM 200 años de creación de música en México, de la cual ya puedes escuchar la primera entrega en descargacultura.unam.mx.También queremos conocerte y escucharte, conversemos en redes sociales.
Sarebbe bello non cadere mai... Perché non è tanto la prima caduta che fa male, ma l'ennesima caduta dopo cento cadute. Cosa fai quando cadi? Quando cadi hai tre sostegni potenti: la fede, la Parola e le preghiera. Perché sarebbe bello non cadere mai, ma quanto è più bello rialzarsi, e vincere, dopo essere caduti tante volte!---Predicatrice: Lucia Pedoto CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiOggi vorrei cominciare guardando un video insieme:Era la prima, o forse la seconda, lottava proprio per il podio, ma è caduta. Chissà quante ore, quanti giorni, quanti mesi, quanto si sarà preparata quell'atleta per poter arrivare a correre cos, a questo livello. Chissà quante volte in allenamento o durante altre gare sarà già caduta, perché gli atleti corrono e perciò cadono, Chissà quante volte avrà provato ad evitare quell'appoggio difettoso che fa sempre. Caspita corri veloce, però poi quando metti giù piede d'appoggio male perdi equilibrio; quanto ci avrà lavorato col suo allenatore su questo? Era pronta però, aveva raccolto tutte le energie in suo possesso, stava dando il 100%... Era lì, o prima o seconda... Ma niente è ricaduta sempre su quel piccolo dettaglio: un piede messo male. Pensate, il corpo la grandezza del corpo, e un piede appoggiato male in velocità. Si sarà sentita sconfortata, si sarà sentita spaventata stava, mandando all'aria tutto il lavoro di mesi per un semplice errore; aveva pochi secondi pochi centesimi di secondo per capire cosa fare Ormai era per terra; aveva solo due scelte: tante da prendere per i pochi millesimi di secondo che le restavano. Poteva smettere di gareggiare; certo avrebbe dovuto alzarsi, non poteva certo rimanere lì sdraiata per terra a fare un pisolino. Comunque doveva alzarsi e magari riprendere la corsa giusto per salvare un po' l'orgoglio, ormai l'avevano distaccata di metri e metri, e in questo sport sono molti. Avrebbe comunque perso. Però poteva rialzarsi, correre un po' lentamente, così, almeno da arrivare alla fine del traguardo; come si dice ”The Show Must Go On”, fino alla fine; ti rialzi e vai.Oppure l'altra scelta era:”Sì, sono caduta di nuovo! Sì, sempre su questo errore! Sì, di nuovo, ma non mi importa, non mi frega stavolta! Quale sarà il risultato, mi rialzo e corro di nuovo al 100%, come prima. E non penso al fatto che sono sconfortata, al fatto che ho fatto una figuraccia, al fatto che il mio allenatore, che credeva in me, potrebbe esserci rimasto male, alle mie le mie colleghe avversarie che stavo battendo, ma che mi sono camminiate sopra per un mio errore. Non mi interessa: io mi rialzo corro come si fa, con onestà e con forza.” Secondo voi cosa avrà fatto questa atleta: si è ridata da fare al massimo o ha ripreso una corsa in base a quello che poteva fare? Ormai era rimasta ultima! Lo vogliamo vedere quello che ha fatto?Sarebbe bello non cadere mai. Ma pensate che bello vincere dopo essere caduti tante volte! Ci siamo mai sentiti così come questa atleta? Sconfortati, sconfortate anche dopo tanto impegno a programmare qualcosa per poi ritrovarsi con la paura di non sapere come andrà a finire? Io no mai, assolutamente! Ovviamente, sto scherzando!Quali sono le buche su cui cadiamo? “Caspita, mi ero ripromesso che non avrei più dato uno schiaffo a mia moglie, e glielo ho dato un'altra volta!”“Ho promesso che non avrei mai più aperto il mobiletto degli alcolici, e invece sono di qua di nuovo con questo bicchiere in mano.”“Eccomi davanti l'ennesima volta a questo sito che mi ero ripromessa che non avrei più aperto. No! Di nuovo ho lasciato a metà qualcosa che a evo cominciato... come per sempre!” “La malattia è tornata! Eppure ho fatto tutto quello che mi dicevano i dottori... ma è tornata di nuovo! E adesso?”“E questo lutto, questa perdita del mio caro mi fa così male ancora dopo tutto questo tempo! E adesso?”Sconforto, depressione, preoccupazione... Sappiate che, se vi è successo, siete in ottima compagnia! Non siete soli, non siete sole! Ricordiamocelo, quando siamo proprio in quel momento del buio, quando siamo proprio in quello sconforto che non ti fa vedere nient'altro se non la caduta. E poi, ragazzi, non so per voi come sia, ma non è la prima caduta che fa male, e neanche la seconda e la terza, perché sei fresco e ti puoi alzare; è la centesima caduta che è faticosa! Devi prenderti e rialzarti...La centunesima... Quando invece dovremmo essere già abituati a cadere a rialzarc, E invece no, sono quelle lì quelle difficili, quando cadi di nuovo, quando di muovo quel piede, mentre sei in velocità, lo appoggi male, e perdi l'equilibrio.Perciò, in quel momento, quando vedi solo nero e pensi che sei caduto, che sei caduta per la centesima volta, non sei solo, no sei sola; e la Bibbia ce lo dimostra. Giobbe aveva perso tutti i figli, il bestiame le ricchezze, e in ultimo la salute. Quante volte ci facciamo un taglietto sulla mano e ci brucia da morire quando condiamo l'insalata? Lui aveva dalla pianta del piede fino alla sommità del capo un'ulcera; nudo sulla cenere si trattava com un coccio...Sarà stato sconfortato?“Tanto che preferirei soffocare, preferirei morire piuttosto che vivere in queste mie ossa” (Giobbe 7:15)“Ora mi consumo, mi hanno colto i giorni dell'afflizione. (Giobbe 29:16)E Davide? Quanti bei versetti ci ha regalato Davide di inno al Signore, di adorazione, di ringraziamento? Ma quanto è stato sconfortato e afflitto Davide? Davide era un pastorello, viveva felice con il suo gregge quando un giorno Dio ha pensato bene di mandare Samuele, di ungerlo e di dire a questo ragazzino che aveva quindici anni che sarà il nuovo re d'Israele. E da lì una schiera di persone che vorrebbe ucciderlo... Guai su guai: era sconfortato:“Io grido con la mia voce al Signore; con la mia voce supplico il Signore. Sfogo il mio pianto davanti a lui, espongo davanti a lui la mia tribolazione.” (Salmo 142: 1-2)E ancora Mosè. Era cresciuto in casa del faraone; un posto di privilegi, fino a quando uccide un egiziano perché questo egiziano bastonavano ebreo. Fugge nel deserto e va a fare il pastore. Ma che fa Dio? Lo richiama, perché era un grande corridore Mosè e non voleva interrompere la sua corsa appena dopo la caduta non poteva perché avrebbe fatto comodo a tanti. E allora Dio lo richiama e gli dice: “Ho un lavoretto facile per te: vai dal faraone e digli di liberare il mio popolo. E tu lo condurrai nella terra dove vivranno felici e beati, dove scorre latte e miele.” “Mosè rispose e disse:”Ma ecco essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: Il Signore non ti è apparso” (Esodo4:1)”Mosè disse al Signore:”Ahimè, Signore, io non sono un oratore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; poiché io sono lento di parola e di lingua” (Esodo 4:10)Mosè ha provato per un attimo a rimanere lì per terra, sdraiato dopo la sua caduta; ma poi sappiamo quello che ha fatto quando ha obbedito al Signore.E, ancora , Paolo! Paolo se fosse vissuto nella nostra epoca sarebbe il “life coach” per eccellenza! Paolo è il motivatore dei motivatori: “Correte la vostra gara! Riceverete la corona! Non vi scoraggiate! Edificatevi! State sempre aggrappati a Dio!”Ma anche lui si è sconfortato perché era di carne:“Mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, ingiurie, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole sono forte, allora sono forte.” (2 Corinzi 12:7-10)Non si sa bene cosa fosse questa spina di cui parla Paolo; potrebbe essere una metafora spirituale, o che avesse qualcosa all'orecchio o all'occhio o un altro tipo di malattia. Però aveva qualcosa che lo faceva soffrire; la sua carne umana stava soffrendo, e ha chiesto a Dio di liberarlo da quel dolore. Dopo tutto quello che stava facendo per Dio, pure questa spina! Beh, avrà avuto tutto diritto di sconfortarsi ma non è rimasto nello' sconforto; tutti sappiamo quello che ha fatto Paolo.E basta! Poi nella Bibbia non ci sono altri sconfortati: siamo io, Giobbe, Davide, Paolo... C'è qualcun altro che era sconfortato? Qualcuno di leggermente importante, citato proprio al volo della Bibbia? “Allora Gesù andò con loro in un podere chiamato Getsemani e disse ai discepoli: «Sedete qui finché io sia andato là e abbia pregato». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a essere triste e angosciato. Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate con me». E, andato un po' più avanti, si gettò con la faccia a terra, pregando e dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi».” (Matteo 26:36-39) Ho letto molte volte questa parte nella Bibbia scritta dai vari Apostoli, ma non avevo mai fatto caso che Gesù lo chiede tre volte, come Paolo; tre volte Gesù fa questa preghiera al Padre.Lo sconforto è umano, e Gesù il corridore per eccellenza, il vincitore tra i vincitori, anche lui è stato sconfortato, angosciato. E chissà Satana quanto ha gioito in quel momento dicendo : “E vai adesso se non si rialza, ce la battiamo io e te, Dio!” Invece no: si è alzato più forte di prima. Ha abbracciato la sua croce, la nostra croce e ha vinto la sua gara.Adesso direte : “E vabbè, sì Lucia. Sì, ci hai dimostrato che lo sconforto è normale; ce l'abbiamo tutti, pure Gesù. Ma a me non cambia niente, perché il mio cuore comunque è sconfortato, perché comunque i miei problemi rimangono. Io vedo solo buio!”Ma abbiamo tre alleati, tre antidoti, tre armi, chiamatele come volete; tre doni preziosi che possiamo usare quando siamo sconfortati, che sono un po' come la base del soffritto quando cucinate. Qui la maggior parte siamo donne, non so se vi piace cucinare, ma piace anche maschietti adesso cucinare; sedano, carote e cipolla, la base con cui puoi fare tutto. Il cuore sono questi tre ingredienti fondamentali del regno cristiano: Fede, Bibbia e Preghiera.Non ci serve nient'altro; la cosa che ho fatto maggiormente stanotte e nell'ultima settimana era pregare pregare pregare pregare, e dire: “Ci sei tu lassù che controlli tutto. Non lo so dove andiamo, ma va bene così: io ci sono. Io sto qui, aspetto che tu mi faccia vedere cosa dire.” Fede, Bibbia e Preghiera.FedeGiobbe, il nostro amico Giobbe, l'abbiamo lasciato che era afflitto e sofferente:“Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno … Sì ne ho parlato; ma non lo capivo; …Ti prego, ascoltami e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami! … Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere.” (Giobbe 42:2-6)"Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza.“ (Geremia 29;11)E' come quando si va in una città che non si conosce: si mette il navigatore e ci si affida, perché il navigatore sicuramente sa più di noi. Dio è il navigatore della nostra vitan; non sappiamo i nostri passi dove ci condurranno, non sappiamo neanche cosa succederà fra due minuti... Affidiamoci a lui nel buio più profondo; ovunque ci troviamo, fermiamoci e diciamo: “Signore io vengo dove vai tu!”Fidatevi, fidiamoci. La Fede è la prima cosa; senza di quella non si va da nessuna parte.ParolaL'importanza della parola. Ora è facile comunicare; abbiamo WhatsApp, Messenger, prima c'era Twitter e ora i ragazzi più giovani hanno Tik Tok. Ma all'epoca in cui pochi sapevano scrivere a malapena il nostro padre Celeste ci ha lasciato la Parola; ci ha lasciato tutto scritto. E' tutto lì: dobbiamo soltanto avere la costanza di aprire quel libro e leggere:“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12)”Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” (2 Timoteo 3:16)PreghieraeE, per terza la preghiera. La preghiera è il filo diretto con Dio. Non dovete neanche aspettare di avere campo, di avere il cellulare carico, di aver pagato il vostro abbonamento telefonico; e wireless, ma proprio la forma top, la forma 2.2 del wireless!La preghiera; fermiamoci e preghiamo sempre, perché è l'unico modo per metterci in contatto con il nostro Dio, e per sapere questo suo navigatore dove ci vuole condurre:“Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:6-7)”Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera.” (Romani 12:12)Siamo in questa gara, la dobbiamo correre, ragazzi! Lavoreremo comunque perché i nostri giorni li decide il Signore, ma a noi ci aspettala decisione di quei piccoli millesimi di secondi; i secondi in cui siamo per terra, dove non vediamo più nulla, dove sentiamo soltanto la nostra testa che ci dice che è finita, che non ce la possiamo fare ad andare avanti, non possiamo ricominciare... E' lì entriamo in gioco noi con la nostra volontà. E' lì che allora, sì, bisogna alzarsi su. Fede, Bibbia e Preghiera... e il nostro Signore non ci abbandona! Perciò, ricordiamoci: Dio è in controllo, la Parola mi conforta e mi fortifica, la Preghiera mi tiene in costante contatto con Dio. Eccoli i tre antidoti contro lo sconforto. Non perché le cose da lì in poi andranno meravigliosamente e voi salterete per i campi fischiettando; no. Ma perché avrete qualcuno potente all'ennesima potenza che andrà davanti a voi e se vuoi tribolate lui vi farà da scudo.Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Ho scoperto una cosa che non sapevo! E scommettiamo che non la sapevate nemmeno voi? [TRASCRIZIONE - ENG translation below]Eccomi qua, sono tornata! Ancora non ho la mia bella voce cristallina, però credo di riuscire a superare i 3 minuti di oggi senza dover fare ricorso alla voce artificiale. Oggi vi voglio parlare di una cosa che ho scoperto stanotte. Non riuscivo a dormire, stavo ascoltando un podcast e ho scoperto una cosa che ignoravo alla mia veneranda età. Sapete quando vi rendete conto che per tutta la vita avete creduto qualcosa e che questo qualcosa invece non è vero? Mi capitava spesso quando ero quando ero piccola, perché mio papà adorava raccontare storie ed era un grandissimo raccontatore di storie, però a volte mi raccontava storie che io poi, solo dopo molto tempo mi rendevo conto che non erano vere se non all'interno della nostra famiglia.Ricordo una volta, da bambina che non so perché, mio padre si mise a raccontare questa storia sull'albero del melograno, che è un albero che tu pianti e poi, dopo non so quanto tempo, un paio d'anni, sradichi completamente l'albero e lo ripianti a testa in giù. Io ero una bambina e a questa cosa qua ci avevo creduto e l'avevo raccontata in classe e tutti si erano messi a ridere. Vabbe' mio papà di solito faceva cose di questo tipo, però era molto una persona molto divertente.Si ma la cosa che ho scoperto stanotte ascoltando il podcast non ha assolutamente a che vedere con mio papà, è solo che mi è tornata in mente appunto perché è una di quelle cose che dice ma è così, ma veramente?Ecco, ho scoperto che il Monte Everest non si chiama così perché è la vetta più a est del mondo, ma perché è stata chiamata così da un signore inglese che è stato nell'Ottocento il primo, come si dice, misuratore ufficiale della corona, non lo so in Nepal, il signor George Everest ed è una storia molto interessante perché questo signore sapeva benissimo nell'Ottocento che quella montagna aveva già un nome aveva un nome sia in nepalese, scusate in tibetano che in cinese e il nome significava 'dea del mondo' quindi già qua ci dà un'idea, lo sapevano benissimo che era una montagna altissima.Non solo, ma io quando l'ho scoperto ho pensato "ma guarda questo questo deficiente che va lì fa cose" e invece no porello lui non c'entrava niente, non voleva che la montagna si chiamasse col suo nome, lui non c'era mai nemmeno stato sulla cima dell'Everest.Però il suo successore, che era veramente un realista più realista del re, questo misuratore perito indiano, ha insistito per mettere il nome di Everest a questa montagna, addirittura pare che questo signore indiano ignorasse l'esistenza del nome in lingua originale.E niente, vabbè, però bisogna riconoscere che Everest è un nome molto evocativo e pieno di mistero. Non avrebbe funzionato si fosse chiamato Smith.TRANSLATIONHere I am, I'm back! I still don't have my beautiful crystalline voice, but I think I can get through today's 3 minutes without having to resort to the artificial voice.Today I want to tell you about something I discovered tonight. I couldn't sleep, I was listening to a podcast and I discovered something I didn't know at my ripe old age. Do you know when you realize that all your life you have believed something and that something is not true? It often happened to me when I was little, because my dad loved to tell stories and he was a great story teller, but sometimes he told me stories that I then, only after a long time, realized that they weren't true except within the our family.I remember once, as a little girl who I don't know why, my father started telling this story about the pomegranate tree, which is a tree that you plant and then, after I don't know how long, a couple of years, you uproot it completely and plant it upside down. I was a little girl and I believed it, and I told it in class and everyone started laughing. Oh well, my dad used to do things like this, but he was a very funny person.Yes, but the thing I discovered tonight listening to the podcast has absolutely nothing to do with my dad, it's just that made me think of him precisely because it's one of those things he could have told me, but is it really so?Here, I discovered that Mount Everest is not called that because it is the easternmost peak in the world, but because it was called that by an English gentleman who was the first, as they say, official measurer of the crown - or something like that, in the 19th century in Nepal, Mr. George Everest and it's a very interesting story because this gentleman knew very well in the 19th century that that mountain already had a name, it had a name both in Nepali, I mean in Tibetan and in Chinese, and the name meant 'goddess of the world' which already gives us an idea here, they knew very well that it was a very high mountain. Not only that, but when I found out I thought "look at him [Mr Everest], this moron who goes there, does things like that" but no, poor him, he had nothing to do with it, he didn't want the mountain to be called by his name, he had never even been to the summit of Everest. But his successor, who was really a realist more realist than the king, this Indian expert measurer, insisted on giving the name of Everest to this mountain, and apparently, this Indian gentleman was even unaware of the existence of the name in the original language.Oh well, but it must be recognized that Everest is a very evocative name and full of mystery. It wouldn't have worked if he had been called Smith.
CIAO! Benvenuti sul canale podcast @italianwithgiulia! Oggi è mercoledì 18/01/2023 (diciotto gennaio duemila ventitré). Sono veramente contenta che il primo episodio della serie vi sia piaciuto! Eccomi, quindi, con il secondo podcast sulla "Storia della lingua italiana". Oggi tratteremo brevemente della storia della lingua latina e, chi lo sa? In futuro potrei raccontarvi più dettagliatamente dei nostri cari amici latini. Prima di cominciare vorrei ricordarvi che, dopo la trascrizione di ogni episodio della serie, troverete alcune parole utili per la comprensione del testo. Potete stoppare il podcast per prendere appunti… Fatto? Cominciamo! Ricordate cosa significa “lingue romanze”? Ebbene sì, la vostra lingua preferita deriva da questa grande famiglia, originatasi dal latino… Ma, il latino… Com'è nato? Non sappiamo ancora molte cose su questo argomento. Infatti, discende da una lingua che veniva parlata già 3000 anni prima della nascita di Cristo: l'indoeuropeo, la madre della maggior parte delle lingue parlate oggigiorno, come l'inglese, che deriva dalle lingue germaniche, oppure dal persiano farsi, appartenente al gruppo delle lingue indo-iraniche… Due mondi diversi, diciamo, ma con le stesse origini! Come è solito dire nella lingua italiana “quanto è piccolo il mondo”! Infatti, nel corso dei millenni, le tribù che parlavano questa lingua primordiale, immigrarono in varie parti del continente asiatico ed europeo, fino alla penisola italiana. Dalla fusione della lingua indoeuropea e le lingue autoctone, sono nate varie lingue. Da questo punto, possiamo dedurre che il latino sia una fusione fra indoeuropeo e le lingue che erano parlate nella regione del Lazio, ovvero, dove si trova Roma, la capitale… “Ave Cesare”! Parole utili: tratteremo = we're going to talk about - trattare (infinito – to talk about) stoppare = to stop (used with technology) originatasi = che si è originata (originated from/born from) latino = Latin, in this case “latino” refers to the language ARGOMENTO = topic, not argument :P lingua latina = latin language lingue romanze: eheh -> guarda il primo episodio della serie “L' italiano: la più bella storia d' amore” oggigiorno = nowadays lingue autoctone = local languages dedurre = deduce seguente link = following link Ave = salve (saluto romano) Grazie per la vostra attenzione. Potete trovarmi su INSTAGRAM, TikTok e TELEGRAM come @italianwithgiulia e sul gruppo FACEBOOK Italian with Giulia. Se avete bisogno di più materiali, iscrivetevi al canale YOUTUBE Giulia M – Italian with Giulia e al seguente link Google drive, che potete trovare nella descrizione di questo podcast - https://drive.google.com/drive/folders/1KFRnQYmB5NVAwFbkhNqHd5gRH4TkclgD Ave popolo e… Alla prossima! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/italianwithgiulia/message
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Partendo dalla prima lettura, il passo di Isaia, alla luce della figura del re Acaz, pone un grave problema di teologia della storia. Infatti il re Acaz non vuole chiedere un segno dal Signore per non metterlo alla prova. Quindi deve il cristiano pretendere che sia la fede a dettargli le risposte a problemi di tipo socio-politico o non deve piuttosto in questi casi far funzionare esclusivamente la ragione? Dio non vuole certo che l’uomo abdichi alla sua ragione, ma ci sono circostanze in cui Dio dà degli orientamenti precisi che l’uomo è tenuto a seguire e che spesso risultano, alla resa dei conti, i più adeguati, anche alla luce di strategie puramente umane. Dice il salmista nel salmo 23: “Del Signore è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti”. Quindi Dio è la risposta ultima al perché vivere, o meglio è lui che dà senso alla nostra esistenza. Cercare il suo volto è cercare risposte alle domande antropologiche di fondo, a cui nessuno è in grado di rispondere. Troppa gente nel contesto attuale sembra rifiutare di porsi domande e si arrende allo scetticismo. Mai dimenticare che siamo una domanda vivente: val la pena vivere? Gesù, il Dio-con-noi, è il luogo in cui trovare la risposta. La pagina dell’annunciazione rimane come un capolavoro che non si smette di ammirare. La venuta di Gesù nel grembo di Maria è il coronamento di un lungo itinerario di preparazione che ha attraversato l’intero primo testamento. Nel Vangelo di oggi ci sono tanti dettagli su cui riflettere però a me colpisce la piena e totale disponibilità di Maria. Infatti Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». L’ eccomi di Maria è davvero un “sia fatta la tua volontà” che recitiamo nel padre nostro e che si rinnova nella vita di ogni credente. Penso che ogni volta che si dica di sì a Dio, qualcosa cambia in noi, ma sempre in meglio. Ma anche il miglior uso che possiamo fare della nostra libertà è quello di metterla a disposizione della volontà di Dio. Scrisse il grande Dante: “E ’n la sua volontate è nostra pace”. Amen!
“«Nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto»” (Lc 1, 37-38) “Convertitevi perché il regno dei cieli è vicino!”. Risuona nel nostro spirito ancora una volta quest'esortazione di Giovanni Battista. Essa ci sprona a prender coscienza di quanto sia urgente aderire in maniera salda e totale a Cristo, preparando le sue vie, raddrizzando i suoi sentieri. Rassomiglia molto alla missione del Precursore quella della Chiesa che vive in questo nostro tempo di profondi e rapidi mutamenti sociali. Ad essa siamo tutti chiamati a prendere parte attiva: è la nuova evangelizzazione. “Evangelizzare è agire da testimoni” - ho ricordato qualche giorno fa aprendo i lavori dell'incontro postsinodale dei Presidenti delle Conferenze Episcopali d'Europa - e “l'imperativo dell'evangelizzazione è, quindi, sempre attuale”.” (San Giovanni Paolo II, omelia 6 Dicembre 1992) Da Samuele al Battesimo, passando per la Vergine Maria. Tutti chiamati ad essere dei piccoli Giovanni Battista! Come stanno insieme queste cose? Ascoltaci! … I nostri percorsi https://uncorpomihaidato.com/percorsi/ Corpo come casa, pane, Chiesa https://uncorpomihaidato.com/corpo-come-casa-pane-chiesa/ Il Battesimo https://uncorpomihaidato.com/ottavo-giorno/ … Musica del podcast "Mother of God", Debora Vezzani: https://youtu.be/g0aznkFu790 --------------------- "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce...e rinasce! Come? Cammina con noi per scoprirlo! ... Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter, richiedere una tappa del nostro tour e/o una consulenza personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message
Attenzione, dopo un anno e mezzo ritorno. Che emozione! grazie della pazienza! buon ascoltoFluidscape di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100393Artista: http://incompetech.com/
Non vivo bene questo periodo. Ho cominciato a fare ricerche e ho scoperto che il 61% degli italiani soffrono di "ansia da natale", la maggioranza uomini tra i 30 e i 40 anni. Eccomi nel target! In questa puntata cerco di approfondire lo studio, il problema e le possibili soluzioni. Ad esempio facendo regali utili o simbolici, come la campagna di Treedom "Regala un albero per il futuro" https://www.treedom.net/it/ E tu soffri d'ansia in questo periodo? ==== Non vuoi perderti nessuna puntata? Segui il canale: https://t.me/mariomoronicanale Vuoi collaborare con me o chiamarmi per un evento: mario@mariomoroni.it Buon Caffettino! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Domenica 4 dicembre la chiesa valdese di Torre Pellice organizza il concerto “Eccomi, manda me!”. Un momento di musica, incontro e amicizia dedicato a Ferruccio Corsani.Ferruccio Corsani è diplomato in Organo e composizione organistica al Conservatorio di Napoli, è stato organista e direttore della corale valdese di Torre Pellice e anche fra i curatori di varie pubblicazioni musicali, tra cui l'ultima edizione dell'Innario cristiano (Claudiana).Al concerto, che sarà anche l'occasione per festeggiare il suo compleanno, parteciperanno la Corale valdese di Torre Pellice, il Coretto valdese di Torre Pellice e i Trombettieri della Val Pellice. L'ingresso è libero.Karola Stobaeus, diacona della chiesa valdese di Torre Pellice, spiega che l'incontro nasce con l'intento di "chiacchierare intorno ai canti di Ferruccio Corsani, parlare con lui. Il brano che abbiamo scelto come titolo dell'incontro "Eccomi manda me!" è stato composto esattamente 50 anni fa, nel 1972, e cantato per la prima volta al culto di apertura del Sinodo del 1972 con accompagnamento di chitarra. Una modalità di esecuzione che fu una novità nelle abitudini consolidate delle comunità valdesi e metodiste e non mancò di suscitare anche qualche perplessità". Perplessità poi ampiamente superate, visto che il brano continua ad essere cantato con grande partecipazione da corali, coretti e gruppo di canto delle chiese e non. Appuntamento con il concerto "Eccomi manda me" alle ore 17, nel tempio valdese in via Beckwith.
✅❌Hai capito come si usano queste frasi italiane? INIZIA IL QUIZ https://bit.ly/3NjhN2y In questo podcast imparerai 10 frasi brevi che gli italiani usano ogni giorno. Le frasi e le espressioni italiane che vedremo insieme sono rivolte a studenti con un livello intermedio o avanzato. Grazie alle frasi che imparerai, potrai parlare con più facilità in italiano poiché sono frasi veramente usatissime e questo ti darà modo di parlare in italiano sempre più naturalmente e facilmente. 0:00 - INTRODUZIONE 1:46 - 1. A OCCHIO E CROCE2:22 - 2. DI GRAN LUNGA2:53 - 3. DI PUNTO IN BIANCO3:33 - 4. ECCOMI4:09 - 5. MI TOCCA4:42 - 6. NEL GIRO DI5:08 - 7. OGNI TANTO5:31 - 8. PER FILO E PER SEGNO6:14 - 9. PRIMA O POI6:48 - 10. SONO COMBATTUTO7:44 - CONCLUSIONE#1 A OCCHIO E CROCEA occhio e croce o semplicemente a occhio significa all'incirca, più o meno, su per giù. Si usa solitamente per fare un calcolo approssimativo, senza essere troppo precisi. Vediamo degli esempi: A occhio e croce alla riunione ci saranno stati cento dipendenti. A occhio e croce quell'uomo avrà quarant'anni. #2 DI GRAN LUNGA Di gran lunga significa di molto. Si trova generalmente insieme a comparativi o superlativi relativi. Come in queste frasi: Giada è di gran lunga la più intelligente della classe. Questo è di gran lunga il migliore limoncello che abbia mai assaggiato in vita mia. #3 DI PUNTO IN BIANCODi punto in bianco significa all'improvviso, tutt'a un tratto, quando una cosa succede senza preavviso, inaspettatamente. Le cose che accadono di punto in bianco solitamente ci sorprendono e ci colgono impreparati, producendo così un effetto sorpresa. Cristina se n'è andata di punto in bianco. Stavamo cenando quando di punto in bianco abbiamo sentito una scossa di terremoto. #4 ECCOMIQuando qualcuno ti chiama e vuoi dire che sei presente, che sei lì, puoi dire eccomi o anche eccomi qua. E al plurale diventa eccoci. Qualcuno sa dove è finito Giuseppe? Eccomi! Stavo finendo di preparare il pranzo. Dove sono Carlo e Lucia? Eccoci qua! abbiamo trovato molto traffico in autostrada. #5 MI TOCCAUn modo colloquiale per dire devo farlo io è mi tocca. Questa espressione si può sentire da sola o insieme a un verbo all'infinito che indica cos'è che ci tocca fare, ovvero cos'è che dobbiamo fare. Vediamo subito degli esempi: Oggi mi tocca fare la spesa. Domani mi tocca pulire la casa. #6 NEL GIRO DINel giro di significa nell'arco di, nel corso di, in, e si riferisce al tempo. Vediamo alcuni esempi: L'imbianchino ha detto che finirà il lavoro nel giro di una settimana. Finiremo il progetto nel giro di due mesi. #7 OGNI TANTOOgni tanto significa qualche volta, di tanto in tanto, talvolta. Ogni tanto vado a trovare Maura in ospedale. Dovresti fare attività fisica ogni tanto. #8 PER FILO E PER SEGNOPer filo e per segno significa minuziosamente, nei minimi particolari, precisamente, in modo accurato.Si usa per descrivere un'azione eseguita in modo preciso o un concetto spiegato in modo dettagliato. Com'è stata la festa di ieri sera? Voglio sapere tutto, per filo e per segno. La nonna è molto curiosa, mi chiede sempre di raccontarle tutto per filo e per segno. #9 PRIMA O POIPrima o poi significa a un certo punto nel tempo, una volta o l'altra. Si usa per dire che una cosa succederà, ma non si sa quando esattamente, però pensiamo che accadrà, presto o tardi. Prima o poi Giancarlo scoprirà tutta la verità. Abbi pazienza, vedrai che prima o poi passerai l'esame. #10 SONO COMBATTUTOQuando siamo indecisi su quale decisione prendere possiamo dire sono combattuto oppure al femminile sono combattuta. Quindi quando sei davanti a una scelta difficile e sei indeciso, incerto, stai esitando perché ti trovi in una situazione di incertezza, dirai sono combattuto. Devo cambiare il telefono, sono combattuto tra questo e quel modello. Carlotta è combattuta tra la rabbia e la preoccupazione.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Celebriamo oggi la memoria della B.V.M. Addolorata. Gesù è morente sulla croce. Sta vivendo nello strazio del dolore i suoi ultimi momenti di atroce passione. Sta per dire al Padre e proclamare all'intera umanità che «tutto è compiuto». A quel "compiuto" di amore infinito manca un ufficiale e solenne coinvolgimento della Madre sua, che è lì affranta, ai suoi piedi, a condividere lo stesso dolore, a dare, anche Lei, come aveva dichiarato, all'Angelo, il pieno compimento alla promessa di adempiere fino alla fine la sua missione di Madre del Verbo: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua parola». Gesù la chiama ancora «Donna» perché la identifica con la nostra umanità da salvare, ma sta per dirle «Madre» perché con la sua intima e profonda partecipazione alla sua sofferenza ella si qualifica come la corredentrice del genere umano. E come tale la «Donna» diventa «Madre» a pieno titolo: perché è la perfetta discepola, perché sta esprimendo anche Lei in pienezza la sua maternità nei confronti del Figlio, nei confronti dei figli. In quell' «ecco tuo figlio», Gesù mostra se stesso alla madre e addìta tutti noi a Lei. Sta offrendo al Padre il prezzo del nostro riscatto che egli per primo ha pagato per noi, ma che racchiude anche il dono della Madre per tutti i suoi figli. Così Maria, la Madre, entra ufficialmente nella «Casa». Non è soltanto la casa del discepolo ad accoglierla, ma la Chiesa tutta diventa la casa di Maria. La sua maternità diventa universale e così Lei entra nel nostro mondo e allo stesso tempo assume il suo ruolo, quello di essere la genitrice di tutti i figli che vogliono conformarsi a Cristo. Oggi Egli, guardando ancora con infinito amore la Madre sua, ripete a tutti noi, alla sua Chiesa, a tutti i sofferenti, alle mamme affrante come lei per la perdita dei propri figli: «Ecco la tua madre!». Pare voglia ripetere a tutti: il dolore offerto per amore ormai è soltanto motivo di redenzione e di salvezza perché non conduce più alla morte, ma al riscatto, alla risurrezione, alla vita nuova in Cristo.
Roberto Cutaia, Matteo Albergante"Anna M. Cànopi. Madre per sempre. Badessa, mistica e poetessaLa fontana di Siloehttps://www.fontanadisiloe.it/Viaggio nella notteQuesta notteal chiarore della lunavoglio viaggiare,andare lontano lontanodove qualcuno s'è smarritoe non è cercato da nessuno.Camminerò senza posafino a quando non l'avrò trovato,lo prenderò per manoper ricondurlo, Signore,alla tua santa dimoradove il miracolo dell'amorefa di tutti un cuore solo.Madre Anna M. Cànopi, ottobre 2018Il 21 aprile 2019, giorno del transito di san Benedetto, madre Anna Maria Cànopi, badessa del monastero Mater Ecclesie di Isola di San Giulio, ha lasciato questo mondo per salire in Paradiso. Queste pagine evocano la bellezza di una vita, la sua, fatta di preghiera e di studio e trascorsa «nell'infaticabile opera di annuncio» (F. G. Brambilla). Dalle parole di chi l'ha conosciuta e amata (oblati benedettini, religiosi, giornalisti, scrittori e tanti altri) emerge come la Madre con le «sue» monache abbia trasformato la piccola isola in un centro vivo e pulsante di spiritualità, rendendo attuale l'antica Regola benedettina: gli uomini e le donne del nostro tempo sono invitati a rivolgere lo sguardo al Cielo e a pronunciare quell'«Eccomi», quel «Sì» alla Parola che chiama, immersi in un lavoro e in una carità operosi. «Se molti sono stati tanto toccati dal contatto con una monaca vissuta sempre nella clausura su di una piccola isola, senza inseguire le mode di una visibilità mediatica, significa che i testimoni dell'Amore esistono ancora. In mezzo a noi si possono infatti incontrare persone capaci di toccare il cuore con uno sguardo, con una parola, per donare pace, consolazione, sostegno senza nulla aspettarsi in cambio che non sia la gioia di aver donato quello che gratuitamente si attinge ogni giorno dal mistero di Cristo che è vivo, ieri, oggi e sempre» (Le monache Benedettine dell'abbazia Mater Ecclesie).Roberto Cutaia (1967) è insegnante di religione cattolica, giornalista e scrittore. Collabora con testate quali «L'Osservatore Romano», «Avvenire», «Studi Cattolici» e «Civiltà Cattolica». Dal 2020 è Segretario nazionale degli Ascritti Rosminiani. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Giacomo Biffi. Il Cardinale dal profumo di Cristo (Lateran University Press, 2016) e Antonio Riboldi. «Aprirò nel deserto una strada»: da «don terremoto» a Vescovo di Acerra (Edizioni Rosminiane, 2018). Insieme a Matteo Albergante ha curato Il silenzio si fa preghiera. Omaggio a Madre Anna Maria Canopi (Paoline Editoriale Libri, 2020) e Il cuore parla al cuore. Trenta voci per il cardinale Renato Corti (Edizioni Rosminiane, 2021).Matteo Albergante (1987), dopo le lauree in Lettere antiche e moderne, ha conseguito un master in Didattica e competenze nelle scienze letterarie. Attualmente è insegnante di italiano, storia e geo-storia negli istituti superiori. Giornalista pubblicista, collabora con quotidiani locali nelle sezioni cultura e spettacolo.IL. POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Eccomi di nuovo con un nuovo episodio finalmente
Oggi vogliamo ricordare una piccola sorella del Vangelo, Luisa Dell'Orto, uccisa l'altro ieri a Port au Prince, ad Haiti, da tre banditi, con cinque colpi di pistola per strada, senza che le avessero rubato niente. Un atto di violenza in una delle tante baraccopoli della città, la Cité Okay, dove si affolla la gente in una capitale disastrata dopo il sisma del 2010. Ricordo che anche noi recammo aiuti nell'isola e allora nacque una Comunità e il sostegno per una casa per bambini. Questo assassinio vigliacco di una donna sola, indifesa, di 65 anni, mostra cos'è la violenza diffusa delle bande ad Haiti e oggi nel mondo intero. Un nuovo volto del male terribile, della guerra, che inquina interi paesi. Questa è anche Haiti, Haiti che ha sofferto il terremoto, il colera, vicende politiche conflittuali, miseria, assassinii, si parla di 10mila morti. Un paese in cui le istituzioni non controllano più niente, un paese immiserito e in preda alla violenza, di fronte a cui il mondo si è voltato dall'altra parte. Di fronte alla violenza e alla prepotenza delle armi il Signore dice: "Chi manderò? Chi andrà per me?". Una volta rispose il profeta Isaia, oggi piccola sorella ha risposto da sola:"Eccomi, manda me!" ed è andata da sola tra i bambini, la povera gente, i lupi, nel cuore di un mondo violento. https://www.santegidio.org/
J.Juul , eccomi tu chi sei è la recensione educativa di oggi nella puntata infatti analizzo il modo educativo il testo. Vi consiglio la lettura sopratutto ai genitori ma anche a coloro che sono curiosi.Eccomi tu chi seihttps://amzn.to/3DXSwGe
La preghiera, nonostante tutto, rimane un mistero. Un Dio onnipotente che cerca il contatto con la sua creatura per ascoltarlo ed esaudirlo... ma secondo il Suo piano eterno. Da dove cominciare l'avventura della preghiera a Dio, dunque? Inizia dal fermarti, dal riconoscere chi è Dio, e dal conoscere chi sei tu per lui. ---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 8 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 32 minutiAlcune settimane sono uscita fuori con il mio cane Artie per la sua passeggiata serale. Da qualche tempo avevo sentore di un animale selvatico sconosciuto che viveva nella proprietà - l'avevo sentito, intravisto, ma non avevo idea di cosa fosse. Quella sera in particolare scelse di correre proprio davanti a noi e di sparire nella zona del fabbricato vicino con Artie sulle sue tracce. Non potevo seguirlo, non potevo essere sicura che non stesse seguendo "la bestia" verso il pericolo, e lui non rispondeva al mio comando di "ritornare". Era sparito da un bel po' e, in preda alla disperazione, alla fine ho detto: 'riportalo indietro, Signore', e in pochi secondi era lì davanti a me.Ho un'amica che è di etnia indiana che è stata cresciuta come indù. È diventata cristiana da giovane, il che ha causato una profonda spaccatura con la sua famiglia. Forse non lo sapete, ma è abbastanza comune per le famiglie di quella comunità combinare i matrimoni delle loro figlie, scegliendo un partner adatto per loro, e per lo più funziona, indipendentemente da ciò che possiamo pensare. È una cosa importante e la famiglia della mia amica non poteva più farlo a causa della sua scelta di fede che, per quanto li riguardava, si aggiungeva solo alla vergogna che sentivano. Conosco la mia amica da 40 anni e il suo unico desiderio profondo e la sua preghiera costante in tutto questo tempo è stata quella di sposarsi, ormai troppo tardi per avere dei figli che avrebbero potuto aiutare a sanare la frattura familiare, ma almeno avrebbe avuto una compagnia e non si sarebbe sentita così isolata, o sola. Ci sono stati momenti, nel corso degli anni, in cui tutto quello che potevo fare era sedermi e piangere con lei per quel dolore e quel desiderio.Allora, com'è che questo Dio amorevole, compassionevole, misericordioso e giusto in cui crediamo, sembra prestare più attenzione al mio stupido cane, che alla mia cara amica che ha sacrificato così tanto per seguirlo?Cosa lo spinge a rispondere in un batter d'occhio a una stupida preghiera che riguardava più che altro la mia comodità, ma a rimanere in silenzio di fronte all'infelicità di una persona?Gente, benvenuti nel mistero della preghiera. In questa nuova serie spero che insieme potremo trovare alcune risposte e alcuni strumenti utili che rinnovino la nostra vita di preghiera e ci arricchiscano. Nelle prossime settimane daremo uno sguardo a cos'è la preghiera, allo scopo della preghiera e a come rispondere quando la preghiera non riceve risposta. Gran parte dell'insegnamento si basa sul movimento di preghiera 24/7 e in particolare sui libri di Pete Greig e sull'insegnamento di Tyler Staton che, se siete in grado di leggere e comprendere l'inglese, vi raccomando - purtroppo non sono tradotti in italiano.Nelle prossime settimane ci saranno delle idee da mettere in pratica e ci saranno un po' di compiti a casa! Quindi venite con me a partecipare in quest'avventura.Prima di tutto affrontiamo alcune idee sbagliate sulla preghiera.Due cose che non è la preghiera! Un codice da decifrare e il genio della lampada1) Un codice da decifrareLa preghiera non è un codice che dobbiamo decifrare. Non ci sono parole o frasi specifiche che, se le diciamo nel modo giusto, apriranno la linea diretta di comunicazione. Non c'è un modo "giusto" o "migliore" di pregare. Ognuno di noi ha una relazione personale unica con Dio, è stato cresciuto in tradizioni diverse, ha avuto esperienze di vita diverse e la nostra vita di preghiera rifletterà questo. La preghiera non inizia con la competenza, ma con un mal d'orecchio - un dolore all'orecchio del cuore, come diceva San Benedetto. Quindi...“Prega come puoi, e non cercare di pregare come non puoi.” (Dom John Chapman)2 ) Il genio della LampadaIn secondo luogo la preghiera non è una lampada magica che esaudisce i desideri. Dio è Jehovah Jireh, non Jehovah Genio. Il dio che provvede non è lo stesso di un dio che mi dà tutto quello che voglio. Sono andata a spulciare su alcuni siti 'cristiani' le richieste di preghiera (fidatevi che vi sto salvando qui) ed ecco alcune delle più interessanti. “Per favore Dio fammi diventare più alto.”“Oh, Dio, per favore fai che io abbia un buon punteggio all'esame di domani, anche se non ho studiato.”“Caro Dio, ti prego, fa' che i denti anteriori di mia figlia ricrescano in tempo per la sua foto scolastica.”Non voglio sembrare frivola, dopo tutto queste preghiere potrebbero coprire una grande quantità di dolore inespresso, e sono sicura che tutti noi siamo stati in situazioni che non sono davvero di vita o di morte, eppure ci sentiamo così e quindi non possiamo fare a meno di chiedere a Dio di darci quello che vogliamo (e poi, non sarebbe la prima volta che ho pregato per una partita di cricket!).Ma quello che non riescono a vedere entrambi questi approcci alla preghiera è che la preghiera non riguarda noi, quello che vogliamo, o anche quello che pensiamo che Dio voglia per noi; riguarda solo lui e chi è. La preghiera non comincia con noi, comincia con Dio e non comincia con le parole, comincia con il silenzio."Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio." ( Salmo 46:10a)I tre aspetti chiave della preghiera sonoFermarsiConoscere DioConoscere te stessoFermarsiFermarsi sembra semplice eppure mi chiedo se puoi dire quando hai sperimentato per l'ultima volta una vera calma senza alcuna distrazione. Nel 2007 il dottor Michael Zigarelli ha pubblicato i risultati di uno studio di 5 anni condotto su più di 20.000 cristiani di 139 paesi su cosa impedisse loro di sviluppare la relazione con Dio. Ha scoperto che 6 cristiani su 10 dicono che è "spesso" o "sempre" vero che "gli impegni della vita mi impediscono di sviluppare la mia relazione con Dio". A proposito, il sottotitolo di questo studio era "Troppo indaffarato per Dio". Non si può negare che la vita moderna sia frenetica e caotica. Lo psichiatra Carl Jung ha detto: "La fretta non è del diavolo, è il diavolo". Ed è così che il teologo Richard Foster lo dice:"Il nostro avversario è specializzato in tre cose: rumore, fretta e folla. Se riesce a tenerci impegnati in "molte cose" e “troppe cose”, sarà soddisfatto." (Celebration of Discipline, Richard J. Foster)Allora cosa ci trattiene dal fermarci? Ci sono esigenze molto reali che richiedono il nostro tempo e contano davvero: il nostro lavoro, il dare da mangiare ai bambini, il prendersi cura dei membri della famiglia, forse anche il pulire la casa, ma come fa notare Tyler Staton, Davide scrisse la frase " ‘Fermati' quando era il capo di una nazione in un mondo di guerra tribale. Eppure dava ancora la priorità e praticava l'essere fermi perché sapeva che è l'unico posto da cui possiamo vedere la realtà come la vede Dio. Quindi come ci impegniamo con il fermarci? Ecco il tuo compito per la prossima settimana.Trova un momento e un luogo in cui puoi stare da solo/sola; imposta un timer per 2 minuti. Siediti dritto con i due piedi ben piantati a terra, le mani aperte sulle ginocchia. Chiudi gli occhi. Inspira profondamente ed espira lentamente per tre volte. Prega qualcosa di semplice come: "Eccomi, Signore" o "Vieni, Spirito Santo" o "Signore, abbi pietà".Lo scopo del fermarsi è il consenso; consentire all'opera dello Spirito di Dio, che è più profondo della comprensione o delle parole. Pratica questo silenzio come un'offerta sacrificale a Dio.Conoscere Dio“Quando io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?” (Salmo 8:3-4) La preghiera è l'atto di vedere la realtà dal punto di vista di Dio. Tu, io, la Terra, non siamo dei puntini che scompaiono secondo Dio, siamo proprio noi che Lui ama più di ogni altra cosa. Se non altro, la preghiera dovrebbe darci lo spazio semplicemente per lasciarci amare da Dio. Fermati e riconosci che io sono Dio. Per citare ancora Tyler Staton, "Fermarsi è lo spazio calmo dove Dio migra dalla periferia al centro, e la preghiera si riversa senza sforzo da una vita con Dio al centro".Una delle mie funzioni preferite in chiesa ogni anno è il mercoledì delle ceneri. So che non è una tradizione che voi osservate, ma io amo andare a ricevere la mia croce di cenere perché mi ricorda che mentre io posso considerarmi piccolo, fugace, insignificante, Dio mi guarda e mi dice che 'sono rispecchiata nel “la pupilla dell'occhio'suo."La grande bugia è stata che se avessimo mangiato la mela, "non morirete", e questo ha afflitto gli esseri umani da allora. Sapete che si stima che una donna media nella sua vita spenderà 209.000 euro in trattamenti di bellezza, e quando alle donne è stato chiesto perché lo fanno, la seconda risposta più comune è stata 'per rimanere giovani'. E gli uomini non sono molto indietro, l'uomo medio spende 117.000 euro. E poi, a quanto pare, più della metà di noi eviterà ogni discorso sulla morte e sul morire, se possibile. È l'unica cosa sicura della vita, ma sembra che non riusciamo ad affrontarla. Ma cosa c'entra questa svolta apparentemente infelice con la preghiera?"Alleluia. Anima mia, loda il Signore. Io loderò il Signore finché vivrò, salmeggerò al mio Dio finché esisterò. Non confidate nei prìncipi, né in alcun figlio d'uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. (Salmo 146:1-4)Nel mezzo di una preghiera di lode Davide si prende del tempo per ricordare alla gente e a se stesso la mortalità. Perché quando ricordiamo la nostra mortalità recuperiamo chi siamo. Siamo semplici mortali, ma siamo amati dal Dio eterno che ci dà la vita in abbondanza. Quando vediamo quanto siamo fugaci e quanto è grande Dio, vediamo quanto profondamente siamo importanti per lui. Siamo profondamente importanti! Il creatore del mondo ha tempo per noi, è interessato a noi e ci presta attenzione. Vede quando riportare il cane indietro porterà ad una rinnovata comprensione della fiducia; se può fare questo, allora farà questo per cui mi sono agitata tutto il pomeriggio. Cammina con te attraverso la profonda valle del dolore e ti aiuta a trovare momenti in cui puoi ridere e sentirti dire: "Suppongo che i mariti non siano tutto quello che dicono di essere".Fermati, riconosci Dio, conosci te stesso. Ma David non lo lascia lì.«Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra».Essere glorificato significa che la presenza di Dio diventa realtà. E per citare un'ultima volta Tyler Staton, "Fermati, e prega e il mondo intorno a te si rinnovi". Perché quando ci fermiamo, siamo riempiti dallo Spirito che trabocca per avere un'impatto su coloro che ci circondano. Se abbiamo imparato a fermarci abbiamo imparato a non avere fretta, il che significa che osserviamo. Vediamo l'anziana signora che si sente sola, individuiamo il giovane che sembra essere preoccupato, ci chiediamo cosa possiamo fare per porre fine alle crisi climatiche. Fermati, riconosci Dio, conosci te stesso ed egli sarà esaltato.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKVIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM A BREVE---VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE
✺ Abbonati per puntate esclusive: anchor.fm/radiokometa/subscribe ✺ Eccomi quì a presentarvi un ragazzo dal cuore grande, un fantastico Artista della musica e non solo.. anche un fantastico Chef! Il suo nome è Francesco Coco, detto Ciccio. In questa puntata Parallel Release ci delizia con la sua voce e la sua chitarra, in una serata di musica stravagante. Seguitelo sui social come @parallel_release_ e con il suo progetto dell'orto fantastico insieme a Martina, sono @peopledowntoearth2
l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei.
Dal Vangelo di oggi : “Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola»”. (Lc 1: 38)Celebriamo la festa degli inizi. Sì, perché credo che l'annunciazione dell'angelo a Maria segna una svolta nella storia di salvezza così come la conosciamo nel cristianesimo. È bello notare che Dio entra nel mondo facendo leva sulle disponibilità e le libertà delle persone. Non agisce da solo o per magia. Ecco perché il Sì di Maria va preso in considerazione con tutta la sua fragilità. Infatti il suo eccomi è pronunciato nonostante la paura, le domande, l'incomprensione del Mistero che le si poneva innanzi. Sembra che il Vangelo voglia suggerirci un segreto: l'unico modo affinchè arrivi un senso nella nostra vita è accogliere la vita così come il Signore ce la pone dinanzi, facendo spazio con tutto noi stessi agli eventi anche quando ci spaventano o ci gettano in confusione. La fede di Maria è fede in un'opera di Dio che le è ancora misteriosa. Sembra che l'atteggiamento della sua fede suggerisca che Ella si fidi di Dio nonostante tutto. Ella coltiva una fiducia che è più grande delle evidenze che deve affrontare. È in questo abbandono fiducioso che si trova l'inizio della redenzione così come la conosciamo. Oggi è il giorno giusto per chiedere al Signore la Grazia di saper dire Eccomi anche noi a tutto quello che in questo momento la vita ci sta mettendo dinanzi, e così scoprire che anche nel grembo della nostra vita il Verbo è tornato a farsi carne. Buona festa dell'annunciazioneCon stima dL
Cult Fiction presenta: Belfast. Si tratta del film del regista nord-irlandese Kenneth Branagh, meritevole di ben sette candidature agli Oscar 2022! L'autobiografia del regista è raccontata nei toni bianco e nero, per trattare del conflitto nord-irlandese di fine anni '60. Il tema forte del conflitto religioso tra Cattolici e Protestanti viene narrato dall'innocenza di Buddy, bambino di nove anni che vive con la sua famiglia: la mamma, il fratello maggiore e i suoi nonni paterni, ai quali è molto legato. La stessa strada abitata da Buddy, verrà attaccata da un gruppo di lealisti protestanti, dando inizio alla vicenda. Il film è più che meritevole delle sette nomination. Durante tutto il racconto, trascina dietro di sé una forte attenzione al dettaglio. Il bianco e nero innalza la serietà della vicenda, raccontata però in veste di commedia, dovuto dallo sguardo ingenuo del protagonista. Aspettiamo la notte tra il 27 e il 28 marzo per sapere il verdetto! Quicksand Le sabbie mobili ci trascinano dentro la storia cruda e drammatica di Maja Norberg e la sparatoria avvenuta nella sua classe, della quale è la protagonista. Basata sull'omonimo libro Sabbie mobili di Malin Persson Giolito e uscita su Netflix nel 2019, la serie traccia in sei puntate come si è arrivati al processo per omicidio della protagonista, accusata di aver ucciso i suoi compagni di classe durante una sparatoria. Pian piano iniziamo a capire il perché: il come è ben spiegato fin dalla prima puntata. Ma la curiosità aumenta quando non riusciamo a comprendere quali siano stati i motivi che hanno Maja a compiere l'omicidio. Sempre che sia stata lei a farlo. Inaspettatamente, la serie svedese Quicksand è un gioiellino da guardare tutto d'un fiato. Agghiacciante in tanti aspetti, meritevole di binge-watching. La fine del mondo Nel 2013, Edgar Wright, regista che conosciamo Last Night in Soho, ci ha regalato una piccola perla comica lontana dal film di Anya Taylor-Joy. In tema Saint Patrick, i protagonisti de La fine del mondo riprovano a percorrere il Miglio Dorato, un tour dei pub nel Newton Haven. Nel 1990 non riuscirono a concludere la missione, per questo ci riprovano. Ma andrà come previsto? Recuperate il nostro raccontino per saperne di più! Ospite: Sergio Falchi Ospite di questa puntata è il regista Sergio Falchi, nato a Nuoro, laureato in ecologia e biologia proprio all'Università degli Studi di Cagliari, si è poi specializzato in fotografia e scrittura creativa. Dopo il premiato cortometraggio Eccomi, prodotto con un micro-budget. Il secondo cortometraggio di Falchi, Senza te è in postproduzione, e sta lavorando al suo terzo (dramma di formazione scritto in inglese) e ad quarto progetto che sarà ambientato nel Regno Unito. Per saperne di più su questo talento made in Sardinia, vi consigliamo di aspettare l'intervista integrale!
Moon Safari, esplorazioni musicali e poetiche al chiaro di lunaDi e con Claudio PetronellaIn onda su RBE Radio Beckwith e su Radio CapodistriaStagione 9 - Puntata 5La musica di Moon Safari incontra la poesia di Patrizia Cavalli.www.rbe.it/trasmissioni/moon-safari- PLAYLIST MUSICALEChanca Via Circuito, El Buho - El Mago GeorgesBarda, Lobo - Romper la ImagenBonobo (ft. Bajka) - Days to ComeBonobo - RosewoodYasper - Move togetherHVOB - Shinichi- poesia: Patrizia Cavalli, Il cuore non è mai al sicuroThe Cinematic Orchestra - Channel 1 SuiteQuantic (ft. Alice Russell) - Now or NeverBoards of Canada - In a Beautiful Place Out in the Country- poesia: Patrizia Cavalli, Questa notte perfettaEmancipator (ft. Cloudchord) - Lemon LimeParra for Cuva (Max Cooper remix) - Planet and Body- poesia: Patrizia Cavalli, Se posso perdonareDauwd - LydiaLINK > https://open.spotify.com/playlist/0J3ZS9kQkRumnHp1v8nTsE?si=Da6gZD4uSUa7MyZ2sQKcpQ&utm_source=native-share-menu- PLAYLIST POESIEPatrizia Cavalli - Il cuore non è mai al sicuroIl cuore non è mai al sicuro e dunque,fosse pure in silenzio, non vantartidella vittoria o dell'indifferenza.Rendi comunque onore a ciò che hai amatoanche quando ti sembra di non amarlo più.Te ne stai lì tranquilla? Ti senti soddisfatta?Potresti finalmente dopo annid'ingloriosa incertezza, di smanie e umiliazioni,rovesciare le parti, essere tuche umili e che comandi? No, non farlo,fingi piuttosto, fingi l'amore che sentivivero, fingi perfettamente e vincila natura. L'amore stancoforse è l'unico perfettoDalla raccolta "Datura" (Einaudi, 2013)Patrizia Cavalli - Questa notte perfettaQuesta notte perfetta, questa ora così dolce,il silenzio, e nessuno che disturbiin questa casa esposta solo al mare e al cielonella temperatura giusta della carne,io senza carne qui di fronte a tementre mi annoio e mentre tu ti annoi e crediche rompere il silenzio rompa la noiache invece ogni parola accresce. E adesso?Annoiarsi da soli forse è un lusso,ma annoiarsi in due è disperazione– non è noia che placida risieda,ma attivamente lavora nel mio sanguee mi fa scarsa e debole, mi estingue.Dalla raccolta "Datura" (Einaudi, 2013)Patrizia Cavalli - Se posso perdonareSe posso perdonare, allora devoriuscire a perdonare anche me stessae smetterla di starmi a giudicareper come sono o come dovrei essere.Qui non si tratta di consapevolezzama è la superbia che mi tiene strettain una stolta morsa che mi danna.Eccomi infatti qui dannata a chiedermiche cosa fare per essere perfetta.Tenersi all'apparenza, forse descriveresoltanto cose in mutua tenerezza.Dalla raccolta "Vita meravigliosa" (Einaudi, 2020)
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal libro del profeta Isaìa +Così dice il Signore:«Grida a squarciagola, non avere riguardo;alza la voce come il corno,dichiara al mio popolo i suoi delitti,alla casa di Giacobbe i suoi peccati.Mi cercano ogni giorno,bramano di conoscere le mie vie,come un popolo che pratichi la giustiziae non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;mi chiedono giudizi giusti,bramano la vicinanza di Dio:"Perché digiunare, se tu non lo vedi,mortificarci, se tu non lo sai?".Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,angariate tutti i vostri operai.Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchie colpendo con pugni iniqui.Non digiunate più come fate oggi,così da fare udire in alto il vostro chiasso.È forse come questo il digiuno che bramo,il giorno in cui l'uomo si mortifica?Piegare come un giunco il proprio capo,usare sacco e cenere per letto,forse questo vorresti chiamare digiunoe giorno gradito al Signore?Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:sciogliere le catene inique,togliere i legami del giogo,rimandare liberi gli oppressie spezzare ogni giogo?Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato,nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto,nel vestire uno che vedi nudo,senza trascurare i tuoi parenti?Allora la tua luce sorgerà come l'aurora,la tua ferita si rimarginerà presto.Davanti a te camminerà la tua giustizia,la gloria del Signore ti seguirà.Allora invocherai e il Signore ti risponderà,implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!"».Amen.Parola del Signore.