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Carabiniere salva "a cingiacollo" un'anziana donna in Toscana. Ci spiega tutto Daniele Di Ianni.
ROMA (ITALPRESS) - Positivi i primi risultati della campagna nazionale contro le truffe agli anziani, lanciata dall'Arma dei Carabinieri il 10 luglio scorso, che ha visto protagonista - quale testimonial - il celebre attore Lino Banfi, il "Nonno d'Italia". Il video, divenuto in poco tempo virale, si legge in una nota del Comando Generale, ha consentito all'Arma di "entrare nelle case degli italiani" per fornire rassicurazione sociale, vicinanza e rafforzare ulteriormente il secolare rapporto di fiducia tra l'Istituzione ed il cittadino. L'iniziativa, nata per contrastare un fenomeno in preoccupante crescita, ha già raccolto significativi risultati a pochi mesi dal suo avvio. La popolazione over comincia a riconoscere gli inganni, sottolinea la nota. Infatti, i dati forniti dai Comandi dell'Arma dislocati in tutta Italia mostrano una concreta crescita delle segnalazioni telefoniche alle centrali operative da parte degli anziani. Sono circa 7.000 le segnalazioni telefoniche ricevute dalle Compagnie operative sul territorio, di cui circa 2.500 dall'inizio della campagna. Le segnalazioni, unite alle attività investigative condotte dai reparti dell'Arma, hanno consentito da inizio anno di denunciare oltre 40.000 persone per truffe o frodi informatiche e trarre in arresto oltre 1.400 persone. Tra i raggiri messi in atto dai criminali, prosegue la nota, risulta diffusa la "truffa del finto Carabiniere". Spacciandosi al telefono per personale o collaboratori dell'Arma i malfattori ingannano anziani, costretti a consegnare denaro e oggetti preziosi. Per questa tipologia di truffa da inizio anno sono state arrestate circa 200 persone e ne sono state deferite quasi 3.000. Il modus operandi diffuso in tutta Italia presenta modalità analoghe su tutto il territorio, evidenzia la nota. Le vittime sono scelte a caso, con telefonate randomiche e poi contattate dai finti militari dell'Arma. I truffatori raggirano gli anziani inventando presunti sinistri stradali subiti da congiunti: figli, nipoti, convincendoli a sborsare somme di denaro, ma anche gioielli e orologi per ottenere la scarcerazione dei parenti. Oppure presentandosi direttamente a casa delle vittime con distintivi contraffatti, indossando cappelli da baseball o pettorine con la scritta "Carabinieri" per estorcere, anche armati, soldi in contanti e oggetti in oro approfittando del loro stato di solitudine. La costante attività informativa e di prossimità, portata avanti dai Reparti dell'Arma Territoriale, con particolare riferimento alle Stazioni Carabinieri che vivono quotidianamente le comunità, rappresentando punti di riferimento presenti e affidabili, continua. Tra le attività peculiari dei Comandanti di Stazione, infatti, si ricordano: gli incontri formativi con la cittadinanza, circostanza utile anche alla distribuzione di un opuscolo informativo sui consigli utili per prevenire il fenomeno criminoso; la condivisione di informazioni con i direttori degli istituti di credito e degli uffici postali; la collaborazione con le parrocchie, gli organi di informazione, le associazioni e le istituzioni locali per sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno delle truffe a danno delle fasce deboli.vbo/gtr(Fonte video: ufficio stampa Carabinieri)
Con questa puntata tocchiamo un tema sempre legato alla seconda Guerra Mondiale ma diverso. Abbiamo intitolato la puntata “Episodio 85. I Carabinieri al Nord resistenti, forza dell'ordine nemici della RSI”. Si tratta cioè di spiegare la complessità dell'operato dei Carabinieri rimasti in Nord Italia durante la vita dell'effimera Repubblica Sociale Italiana … é una puntata particolare legata ad grosso progetto in itinere. Cosa fecero i Carabinieri in servizio nel Nord Italia sotto il governo fantoccio della Repubblica Sociale Italiana? che pressioni vissero? come si disimpegnarono nel servizio? Non potremo rispondere a tutte le domande aperte ma certamente daremo un inquadramento della vicenda in generale e un paio di esempi utili per comprendere risposte di uomini di età diversa responsabili delle proprie azioni e consapevoli dei rischi che avrebbero occorso... Se avete voglia di collaborare al podcast, al blog, ad uno dei canali social dove siamo presenti, mandateci un messaggio diretto e ne parliamo insieme. Aspettiamo un vostro commento… cosa ne dite? Questo episodio vi è piaciuto? Avete curiosità? Nel frattempo, rimanete con noi e seguiteci. Dove? Su Instagram per i più social, ma vi ricordo che abbiamo un canale YouTube, approfittatene. E se volete un riepilogo di tutte le attività, vi dobbiamo inviare a iscrivervi alla nostra newsletter. Tutti i link qui! Continuate a seguirci! Le foto sono prese principalmente internet. In particolare il tenente Giarnieri dal volume I Carabinieri nella Resistenza e nella Guerra di Liberazione, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1978; la foto di destra con il Carabiniere al centro dal sito https://resistenzamappe.it/parma/pr_repressione/palazzo_rangoni#palazzo_rangoni-1, quella in basso dal sito https://www.deportatibrescia.it/formazione/guardia-nazionale-repubblicana-gnr/.
Il lavoro d'archivio premia sempre ... direbbe un caro amico. Ebbene questa volta la puntata è completamente diversa, focalizzata su di un piccolo campione di militari dell'Arma dei Carabinieri Reali presenti in servizio o originari della zona compresa tra le Marche e la Romagna, in quella che era la circoscrizione della legione Carabinieri Reali di Bologna. Abbiamo deciso di offrire una riflessione che prende spunto da un convegno a cui abbiamo avuto il grande privilegio di partecipare tra la fine di marzo e il 1° aprile 2023. Si tratta di una sintesi piuttosto asciutta ma crediamo efficace per dare un'idea della complessità vissuta dai militari dell'Arma che si trovarono nel Centro - Nord Italia dal settembre 1943 sino alla Liberazione. Abbiamo individuato una decina di Carabinieri che ebbero comportamenti diversi tra loro ma tutti molto interessanti. Da una prima analisi abbastanza asciutta possiamo affermare che dei dieci militari, due fecero parte di bande di partigiani (in un GAP e nel 1° battaglione Mario formazione Marche), tre carabinieri più giovani di età (diciannovenni) cercarono di sottrarsi al servizio raggiungendo i propri familiari, mentre un quarto anch'egli abbastanza giovane riprese il servizio di tipo logistico che già svolgeva prima dell'armistizio per evitare rappresaglie alla famiglia. Inoltre, il trentacinquenne Carabiniere ennese, secondo i documenti consultati, aderì con convinzione alla RSI; il solo graduato (un appuntato) riuscì a farsi congedare già nella GNR, mentre i due sottufficiali riuscirono a darsi da fare, con non pochi rischi e timori di rappresaglie, svolgendo un servizio d'istituto che fosse in grado di soddisfare i bisogni della popolazione rimasta in zona e cercando di non adempiere alle richieste delle autorità tedesche o, peggio ancora, degli organi amministrativi (in primo luogo Questura e Prefettura) repubblichini. Noi vi ringraziamo per l'ascolto e vi invitiamo a darci un punteggio, un voto. Ad esempio su Apple Podcast. Con il vostro Iphone esiste una applicazione che si chiama proprio così. Scrivete poi La Storia dei Carabinieri, così ci troverete. "Scrollate" dopo aver ascoltato questo episodio (ma anche gli altri, dai) e arriverete alla parte “ratings & reviews” dove potete valutare lo show (cinque stelline ci farebbero molto piacere) e lasciare qualche commento sul nostro lavoro che è molto importante per noi. Vi ricordiamo che il tempo, lo studio, la stesura degli script, l'editing e tutto il resto è una attività di volontariato che svolgiamo gratuitamente. La copertina è stata realizzata attraverso la composizione di immagini reperite liberamente su internet.
Un immigrato ha compiuto un terribile atto: ha tolto la vita ad un carabiniere. Ecco chi era Fabio Piga!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #carabiniere #fabiopiga #fabione #immigrato #toglie #vita
Una rissa sul lungomare porta all'aggressione di due carabinieri. L'uso del taser scatena polemiche online, mentre il sindaco difende l'operato delle forze dell'ordine.#Vieste #Carabinieri #Taser #Rissa #SicurezzaPubblica #Aggressione #PolemicaWeb #SupportoForzeOrdine #LegittimitàDifesa #RispettoIstituzioni
Si Finge Carabiniere: Truffa Ai Danni Di Una Anziana!Un finto Carabiniere ha truffato una signora anziana, sottraendole una quantità ingente di denaro. Ecco che cosa è accaduto!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #anziana #carabiniere #finge #denaro #truffa #signora
#SandraMilo #addio #funerali; #Africa #GiorgiaMeloni 5,5 #miliardi @FrancescoBechis ; #Scuola #Maturità come cambia l' #esame @LorenzaLoiacono ; #Carabiniere #Mattarella risposta #marcia #palestinese @ValeriaDiCorrado ; #Cinema #Film #Beningni @GloriaSatta ;
La protesta dei trattori mette in difficoltà il governo?Il carabiniere a cui non piace Mattarella
Riapriamo le gabbie, attention please. Grave editoriale del conduttore sul Carabiniere milanese. Ludovico Vicino di Pro Italia raccoglie fondi per Fleximan. E Parenzo si indigna. Ma lo scontro si accende con Giorgio Celsi, infermiere antibortista. Lui paragona l'Olocausto... agli aborti.Alex Criminal ha compiuto reati. E ha un piccolo cane molto carinSara Diamante è al top nelle visualizzazioni di video... porno. E lei diversifica, tanto.
PALERMO (ITALPRESS) - Ad evitare la tragedia è stato l'intervento di un carabiniere, libero dal servizio, che ha salvato un uomo che aveva intenzione di gettarsi dal cavalcavia della circonvallazione di Palermo, in direzione via Belgio. Il militare, alla guida della propria auto, come spiega nel video, ha notato una persona che si sporgeva dal guard rail con l'intenzione di gettarsi nel sottopasso, qualche istante e l'intuito del sottoufficiale l'ha portato ad agire senza alcuna esitazione. Il Maresciallo capo, Ivan Sarvallo, ha fermato la sua auto ed ha raggiunto l'uomo, il dialogo e la fiducia ed in pochi minuti il militare è riuscito a tranquillizzare il malcapitato, portandolo in sicurezza. Sul posto è intervenuta anche un'ambulanza del 118 che ha proceduto alle prime cure e al trasporto dell'uomo al pronto soccorso. vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - Ad evitare la tragedia è stato l'intervento di un carabiniere, libero dal servizio, che ha salvato un uomo che aveva intenzione di gettarsi dal cavalcavia della circonvallazione di Palermo, in direzione via Belgio. Il militare, alla guida della propria auto, come spiega nel video, ha notato una persona che si sporgeva dal guard rail con l'intenzione di gettarsi nel sottopasso, qualche istante e l'intuito del sottoufficiale l'ha portato ad agire senza alcuna esitazione. Il Maresciallo capo, Ivan Sarvallo, ha fermato la sua auto ed ha raggiunto l'uomo, il dialogo e la fiducia ed in pochi minuti il militare è riuscito a tranquillizzare il malcapitato, portandolo in sicurezza. Sul posto è intervenuta anche un'ambulanza del 118 che ha proceduto alle prime cure e al trasporto dell'uomo al pronto soccorso. vbo/gtr
La morte di Santino Tuzi spinge sua figlia Maria a interrogarsi sulle ragioni della tragedia inaspettata. Convinta che le motivazioni ufficiali del presunto suicidio (“pene d'amore”) siano irricevibili, si avvicina a Guglielmo Mollicone, che non ha mai smesso di chiedere giustizia per Serena, e lo affianca nella ricerca della verità. Nel frattempo le indagini mettono in evidenza una serie di inquietanti episodi avvenuti nella caserma di Arce.See Privacy Policy at https://art19.com/privacy and California Privacy Notice at https://art19.com/privacy#do-not-sell-my-info.
Care amiche, cari amici questa volta potete ascoltare un episodio extra, un episodio BONUS offerto da Storia dei Carabinieri. In occasione della ricorrenza degli 80 anni dal disarmo, dalla cattura e dall'internamento dei Carabinieri di Roma (7 ottobre 1943), siamo lieti di offrirvi la registrazione dell'incontro tenutosi il 6 ottobre 2023 presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma. L'incontro organizzato dall'ANPI, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, ha visto partecipare: il presidente provinciale ANPI Fabrizio De Sanctis (anche nella segreteria nazionale ANPI), la professoressa Anna Maria Casavola, dell'Associazione Nazionale Ex Internati e responsabile del periodico Noi del Lager, autrice del volume che nel 2008 ha fatto luce in maniera diretta sull'episodio; il Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Ex Deportati, Aldo Pavia, il tenente colonnello Raffaele Gesmundo, in servizio presso la Direzione dei Beni Storici e Documentali del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, con la testimonianza di Abramo Rossi, all'epoca giovane Carabiniere poi deportato in Germania. Modera Valerio Bruni, presidenza ANPI provinciale di Roma. Letture selezionate a cura di Ilaria Patamia. 7 ottobre 1943, la deportazione dei Carabinieri di Roma Casa della Memoria e della Storia, ANPI, ANED, ANEI e Direzione dei beni storici dell'Arma dei Carabinieri (Roma, 6 ottobre 2023). Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! Registrazione, editing e sound design di Flavio Carbone per Storia dei Carabinieri. Alla prossima! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantaquattresino (74°) episodio della serie “normale”. State ascoltando una puntata della quarta stagione del podcast di Storia dell'Arma dei Carabinieri. Ricordare la figura del Vice Brigadiere dei Carabinieri Reali Salvo D'Acquisto è sempre molto difficile. Ciò che egli fece in quel lontanissimo 23 settembre 1943 trascende i valori che l'Arma dei Carabinieri porta nel suo DNA sin dalla fondazione per assurgere ad un livello superiore. Dunque, ci è parso opportuno partire dal riconoscimento che l'Italia ha voluto concedere “alla memoria” di un Carabiniere ventitreenne: la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Ecco la motivazione: Esempio luminoso d'altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma. Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943 Suggerirei a chi ascolta questo episodio di provare a leggere la motivazione a voce alta, riascoltando la propria voce. Certamente si individua immediatamente il peso della retorica ma la motivazione, sfrondata da questa, appare potente. Dunque cosa successe nell'arco di meno di ventiquattr'ore tra la sera del 22 e quel terribile 23 settembre 1943 ce lo raccontano i testimoni e i documenti che gli studiosi hanno potuto analizzare. Ma vi lasciamo ascoltare l'episodio... Per approfondire: I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980; Arnaldo Ferrara, Storia documentale dell'Arma dei Carabinieri. Dal secondo conflitto mondiale alla nascita della Repubblica, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 2014; Maria Grazia Fida, Oltre la storia. L'eroe dell'amore. Vita e morte del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, Piacenza, Berti editore, 2011;Rita Pomponio, Salvo D'Acquisto. Il martire in divisa, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2008 (ora stampato nuovamente da Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, Roma, 2020); Marino Codi, Salvo D'Acquisto. Storia di una vita donata, Torino, Elle Di Ci, 1993; Giuseppe Rimbotti, Salvo D'Acquisto. Un carabiniere da non dimenticare, Milano, Edizioni Paoline, 1992; Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
Davide Perasso, nato a Genova, cresciuto ad Asti, si trasferisce appena ventenne come Carabiniere in Alto Adige, a Bressanone. Dopo una brillante carriera nell'Arma oggi è tenente colonello. In precedenza ha ricoperto incarichi presso le Compagnie di Bressanone e Brunico, prima di giungere al Comando Provinciale. Il suo successo investivigativo più noto, nel 2011, è la cattura di Max Leitner, evaso dal carcere di Asti. Nel 2016 assume il comando del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Trento. A sorpresa si candida come il candidato di punta di lingua italiana del Team K alle Provinciali. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/saltobz/message
Presso il Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri, il 2 marzo 2017 si è tenuto il salotto letterario, un esperimento dedicato alla lettura e al commento di alcuni passi del Galateo del Carabiniere, opera di Gian Carlo Grossardi, un ufficiale dei fine Ottocento. L'evento è stato introdotto dal colonnello Alessandro Della Nebbia, al tempo Direttore del Museo e Capo Ufficio Storico, moderato dal colonnello Roberto Riccardi, al tempo Capo Ufficio Stampa del Comando Generale. Il tenente colonnello Flavio Carbone, all'epoca effettivo all'Ufficio Storico e il dottor Emanuele Martinez, storico dell'arte hanno commentato i selezionati brani letti dal maresciallo capo Vincenzo Longobardi. Segnaliamo che l'episodio 28 della nostra serie ordinaria è dedicato all'opera, mentre un'apposita playlist è stata creata sul canale YouTube; si tratta di 25 episodi letti da autori diversi che ripropongono il testo nella sua interezza. Con l'auguro di un buon ascolto! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
Nel parco Verde di Caivano, durante un incontro sulla legalità. La speranza dopo gli anni bui
A finire in manette, e passare due notti in cella, è stato un cittadino scledense di origini nordafricane. Si era impadronito di una mountain bike a impulso elettrico del valore di oltre 3 mila euro, sottraendola dal parcheggio del supermercato Conad locale. I Carabinieri lo hanno individuato e messo alle strette, suscitando la reazione del ladro prima di arrestarlo
3 anni di podcasting Care amiche, cari amici, questa volta non parliamo di Carabinieri coraggiosi o di storia dell'Istituzione. No, questa volta tocca parlare di un tema completamente diverso: parliamo dei 3 anni di Storia dei Carabinieri, parliamo del podcast. Ogni anniversario rappresenta un momento propizio per fare una piccola pausa e qualche riflessione. C'è sempre un po' di introspezione e qui voglio condividere alcune idee; una prima considerazione che voglio condividere con voi è il pensiero che mi ha fatto iniziare questo progetto oramai qualche tempo fa: il desiderio di raccontare una storia sconosciuta, fatta di uomini (e più recentemente donne). Questi uomini hanno percorso nell'uniforme da Carabiniere tutta la storia nazionale a partire da quella Restaurazione avviata con la fine della stella radiosa di Napoleone. Si tratta in buona sostanza di una storia che si racconta molto poco, anche all'interno dell'Arma dei Carabinieri, e che questo tentativo vuole o pretende di poterla diffondere, far crescere, scoprendo i tanti lati meno noti di quelle vicende che videro i Carabinieri protagonisti. Dunque nel celebrare i tre anni di vita del progetto, che però ha radici molto più lontane, ho chiesto a qualche ascoltatore del podcast di lasciarmi un pensiero, una riflessione, un vocale (cioè un messaggio vocale). Inizierei da un ragazzo che si è molto entusiasmato di fronte alla mia richiesta: Giuseppe, un aspirante Carabiniere che si è imbattuto nel podcast su Instagram. Giuseppe ha fatto anche una piccola recensione e lo ascoltiamo dalla bella voce giovane, Giuseppe in bocca al lupo per il tuo futuro! (Viva il lupo). Vedete, dedicarsi ad un podcast non è cosa facile e porta via del tempo: deve essere una passione ed un piacere. Ci sono tanti bravi e volenterosi che iniziano un progetto ma dopo alcuni episodi buttano giù tutto. Il tempo è galantuomo ci ricorda addirittura Voltaire quando vuole sottolineare che il tempo riesce a restituire ciò che è dovuto a tutti, meriti e demeriti, ovviamente. E proprio pochi giorni fa, ho letto un post su Instagram di una podcaster, una di quelle brave sapete, La Fizza. Abbiamo storie e passioni diverse ma il magico potere del podcast riesce a far divertire tutti noi (ci siamo fatti una chiacchierata insieme nel suo podcast “Sorriso Sospeso”, la trovate pubblicata il 28 aprile come puntata extra il Carabiniere podcaster). Insomma, La Fizza si domandava “vale la pena?”. Tanti follone le hanno risposto. Anche io (stavolta al singolare), come Storia dei Carabinieri mi sono avventurato con una piccola riflessione: “Vale sempre la pena!!! Il confronto con le interviste è molto stimolante, gli episodi normali aiutano tante persone… anche se non ne hai la percezione … la restituzione con un grazie, UN SOLO GRAZIE, non ha prezzo! Ci sono tante parole belle che ho sentito nei vocali di chi ha partecipato a questa piccola festa dei 3 anni. Forse un passo tra tutti è quello di Emanuele che ringrazio tanto per la sua riflessione, quando parla di comunità, fatta di persone, di donne e uomini, giovani e meno giovani, incuriositi ma forse anche appassionati da questo piccolo progetto. Grazie a Giuseppe, ad Alessandro Maria ed Emiliano, a Matteo, a Biagio, a Maria Gabriella, a Letizia e ad Emanuele per aver donato la voce per comporre questo episodio. Grazie a tutti i podcaster e gli amici che ho incontrato in questo bel viaggio di saperi, grazie a voi che ascoltate questo podcast e che lo aiutate a crescere condividendo con i vostri amici i nostri episodi. La prossima volta tocca a voi, sappiatelo. Vogliamo ascoltare anche le vostre voci. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message
La storia di Ilaria, la pendolare in tenda. Pianti su pianti.Il Pastore Carollo non ci sta: il Carabiniere non doveva sposarsi in alta uniforme.Caterina va... in città. Ma deve visionare meglio Parenzo.Ciro Vesuvio e il progetto di Hitler. Ci marchiano il sangue. #sapevateloBenedetta dal Regno di Agartha e le sue teorie. Esseri malevoli, rettiliani e i tunnel.Fetish nora e lo sniffing, snapping, footjob. Annarita Briganti non ci sta.
Nuovo appuntamento con il sabato di «Corriere Daily»: l'editorialista torna sugli argomenti di cui ha scritto durante la settimana nella sua rubrica «Il Caffè», integrandoli con i commenti nel frattempo ricevuti dai lettori.Per altri approfondimenti:Carabiniere sposa il compagno: cerimonia in alta uniforme e con il picchetto d'onoreIlaria Lamera, la studentessa che ha lanciato la protesta in tenda: “Io posso permettermi un affitto, lotto per gli altri”Barlassina, pensionato ripara da solo una buca in strada: multa da 882 euro e ordine di ripararla
Scopri il carabiniere podcaster Flavio Carbone e i suoi podcast "Storia dei carabinieri" e "Testimoni della storia" in questo EXTRA SORRISO, l'episodio speciale di Sorriso sospeso. Ascolta questa piacevole e lunga chiacchierata alla scoperta di questo appassionato di storia e non solo. Facci sapere se ti è piaciuto l'episodio nel box sotto o sui social. Contatti Flavio Carbone: http://linktr.ee/storiadeicara... Testimoni della storia su spotify https://open.spotify.com/show/... ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Io sono Maria Cangiano, ma tu chiamami Fizza...puoi trovarmi su Instagram come La Fizza. Posso aiutarti a fare il tuo primo podcast, se vuoi puoi prenotare una call conoscitiva gratuita qui https://calendly.com/mariacang... Se vuoi offrirmi un caffè puoi farlo su https://www.buymeacoffee.com/m... Tutti i miei link e altri social https://linktr.ee/lafizzaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/sorriso-sospeso--5484895/support. Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Diamo un rapido sguardo alla situazione delle forze di polizia in Italia, chi sono? Quante sono? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Cosa è successo nell'ultima puntata di Easy Italian? - https://www.youtube.com/watch?v=tuW2Q_U5HHQ E se succede qualcosa in Italia, che numero si chiama? Oggi diamo i numeri!!! I numeri sembrano tanti, che confusione! Proviamo a fare un po' di chiarimento: Il “112” è il numero telefonico di riferimento per tutti i casi di richiesta di soccorso sanitario a persone vittime di malori o incidenti di qualsiasi natura. Ci sono altri numeri ma vangono tutti convogliati nella stessa stazione operativa. Tornando a noi, abbiamo parlato dei vari corpi di polizia in Italia. Anche qui c'è un po' di confusione. Abbiamo: la Polizia di Stato l'Arma dei Carabinieri la Guardia di finanza la Polizia penitenziaria il Corpo forestale dello Stato Ma che differenza c'è tra Polizia e Arma dei Carabienieri? La Polizia di Stato è un'arma civile, mentre il Carabiniere è un militare che fa parte della Quarta Forza Armata dello Stato Italiano, le altre sono l'Esercito, la Marina e l'Aereonautica. Piccola curiosità, perché i Carabinieri si chiamano così? Nel 1814 Vittorio Emanuele I, re di Piemonte e Sardegna, creò il Corpo dei carabinieri reali con il compito di tutelare l'ordine pubblico. I membri del corpo erano armati con un fucile leggero e maneggevole: la carabina. Proprio dall'uso di quest'arma deriva il nome "carabinieri". Poi abbiamo parlato dei "pendolari", ma chi sono? Chi lavora in un luogo diverso da quello dove abita e si deve spostare quotidianamente con mezzi di trasporto, spec. pubblici: un treno pieno di pendolari. Trascrizione Matteo: [0:25] Buongiorno. Raffaele: [0:26] Buongiorno Matteo. Come va? Matteo: [0:28] Bene, bene. Come va? Raffaele: [0:32] Qui ha appena smesso di grandinare... Matteo: [0:34] Eh, addirittura! ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership
Oggi parleremo del libro curato da Mirella Migliucci intitolato Schegge di buio - Scaglie di luce, Roma, stampato in proprio, 2010, 127 pp. Mirella, o meglio Maria Antonietta Migliucci è una delle figlie di Mario, sottufficiale dei Carabinieri catturato a Roma il 7 ottobre 1943 e deportato in Germania e di Concettina (Immacolata Panico), che ha deciso di presentare “una storia autentica: un documento che solo io posso rendere noto”, riferendosi all'esperienza del padre, all'epoca brigadiere a cavallo dei Carabinieri Reali, internato militare italiano (IMI) in Germania. Mirella riporta la trascrizione, condotta insieme alla nipote Adriana, nostra amica del podcast @stesidalletesi (qui il sito internet) del diario tenuto religiosamente dal padre, brigadiere dei Carabinieri Reali Mario Migliucci. Il libro è diviso in tre capitoli principali: il primo scritto dai discendenti sulla vita di Mario Migliucci sino alla cattura il 7 ottobre 1943 per mano tedesca all'interno della sua caserma dove prestava servizio come Carabiniere a cavallo, nel prestigioso quartiere dei Parioli a Roma; la seconda parte è il diario della prigionia vero e proprio, mentre la terza comprende una lettera e una cartolina spedita dalla Germania, nonché una sintesi dei successivi movimenti e cambi di destinazione sino al viaggio finale il 27 ottobre 1994. Il testo si chiude con una piccola appendice che presenta la copia anastatica di un documento sanitario del 19 giugno 1945 e del foglietto sul quale Mario aveva tenuto traccia dei suoi movimenti durante il rientro in Italia. Conclude questa piccola parte anche una copia del certificato di tiratore scelto conseguito nel 1937 e una cartina con l'avanzata degli Alleati in Europa. Grazie per l'attenzione! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
L'associazionismo dei militari congedati e pensionati nasce, al pari di quello di altre categorie, allo scopo di sostenere gli associati e di garantire loro dei benefici, nonché il sostentamento dei propri cari in caso di morte. Si trattava delle società di mutuo soccorso. Anche i Carabinieri (congedati e pensionati) si diedero da fare su base locale, talvolta riuscendo ad espandersi anche a livello regionale dalla seconda metà dell'Ottocento sino al primo Dopoguerra. L'episodio, si concentra sulla nascita della federazione del Carabinieri Reale nel 1925 con lo scopo di aggregare sotto un'unica direzione le spinte associative pre-esistenti sin dalla fine del XIX secolo. Evidentemente non fu cosa facile, ma si riuscì. La federazione passò attraverso 3 presidenze, la prima del generale Luigi Morcaldi che cessò con la sua morte; la seconda piuttosto breve (due anni circa) nelle mani di Balduino Caprini e la terza, dalla fine del 1934, sapientemente guidata da Amedeo Ademollo. Questi fu nominato commissario straordinario; probabilmente sarebbe dovuto rimanere in carica poco tempo ma non fu così. Non solo portò avanti l'associazione con nuovo statuto e nome di Associazione Nazionale del Carabiniere Reale in Congedo (1935), ma la guidò nel corso del secondo Conflitto Mondiale traghettandola nella Repubblica Italiana. Fonti consultate: Niccolà Mirenna, L'associazione nazionale Carabinieri e la sua storia, Roma, Stilgrafica, s.d. [ma 2006]; Laura Secchi, Il vessillo della Regina, in Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri, a. I - 2016, n. 1 gennaio-febbraio, pp. 46-47. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
In questa nuova puntata vogliamo presentarvi un pò l'immagine dell'Arma e come questa stessa si è presentata agli Italiani del periodo. Parleremo dunque del Museo Storico, del Monumento al Carabiniere, accenneremo al Calendario storico e, infine, lasceremo qualche parola a proposito del carosello storico. La situazione politica all'inizio degli anni Trenta era piuttosto chiara con il fascismo che era saldamente al potere e aveva cancellato quasi ogni forma di resistenza attraverso le cosiddette leggi fascistissime che avevano cancellato i diritti fondamentali garantiti dallo Statuto Albertino. In questo periodo, dunque, l'Arma dei Carabinieri Reali si presenta ai cittadini anche attraverso un'operazione di avvicinamento alla popolazione grazie a diverse iniziative che trovarono l'interesse e l'attenzione del pubblico dell'epoca. Il Museo Storico, ad esempio, nacque per iniziativa di un ufficiale, Vittorio Gorini, che pubblicò un articolo dedicato al tema nel 1908, realizzando poi il suo pensiero solo dopo la Grande Guerra. Il Carosello Storico fu presentato al grande pubblico nel luglio 1932 ottenendo subito un grande successo. Doveva essere affascinante osservare quei militari dell'Arma montati che facevano le evoluzioni a cavallo indossando divise storiche. Nell'ottobre dello stesso anno fu inaugurato il Monumento Nazionale al Carabiniere Reale a Torino, nel corso di una austera cerimonia. Si noti che l'iniziativa fu avviata da due donne, la principessa Laetizia di Savoia ma soprattutto Ildegarde Occella, presidentessa dell'Istituto Nazionale per le Biblioteche dei Soldati che si fece promotrice dell'iniziativa dando vita a un comitato che raccolse denaro ben superiore all'iniziativa stessa. Infine, il calendario, anche questo storico, che avviato per iniziativa privata negli anni 30 passò al Museo Storico che utilizzò tale prodotto editoriale per autofinanziarsi grazie ai proventi della vendita. Sul calendario si potrebbe dire tantissimo ma abbiamo deciso di non sbilanciare la narrazione a favore di questo e lasciamo dunque spazio degli ascoltatori alla ricerca di opere a stampa dedicate al tema che sono ancora reperibili sebbene fuori catalogo. Se vi è piaciuto l'episodio non vi dimenticate di votare il nostro podcast andando su Spotify e selezionandolo. Potrete attribuire un voto che ci aiuta tanto a farci emergere tra tutti. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
La procura di Roma ha scelto la via del rinvio a giudizio per due dipendenti Onu, in merito alla vicenda della morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del Carabiniere Vittorio Iacovacci, avvenuta in Congo il 22 febbraio 2021.
Una tentata truffa è stata smascherata nelle tarda mattinata di ieri, 10 novembre, grazie alla scaltrezza della vittima. Il malfattore ha chiesto alla signora oggetti di valore per il rilascio di un parente in stato di fermo
Questa piccola storia, la terza della serie, è dedicata all'Aiutante di Battaglia dei Carabinieri Reali Giuseppe Enrico Tempini classe 1889 da Erbusco, piccolo centro della bassa bresciana. Giuseppe Tempini si arruolò anticipatamente rispetto la leva militare e scelse di entrare nei Carabinieri. Non era molto alto (1.66 mt), di professione muratore, sapeva leggere e scrivere, doti che offrivano opportunità insperate per un giovane destinato inizialmente a una vita piena di fatica e di privazioni. Diventato Carabiniere dopo il corso presso la legione Allievi Carabinieri Reali di Roma, fu destinato alla legione di Milano. Prese parte (non sappiamo se volontariamente o meno) alla guerra Italo-turca e quando sembrava che la rafferma stesse per terminare, Tempini fu fagocitato dall'esperienza della Guerra Mondiale tanto da scegliere successivamente di entrare nei "corpi speciali" di allora, il XXIX reparto d'assalto "fiamme verdi"; non era facile per un Carabiniere essere accettato da quei "fegatacci" dei reparti speciali e per questo si doveva dimostrare di essere ancora più tosti. Inizialmente divenuto vicebrigadiere dopo un anno ottenne il grado di brigadiere e poi fu promosso Aiutante di Battaglia per meriti di guerra. Cosa fece? Ascoltate l'episodio! Anche dopo la guerra si dovette distinguere in situazioni difficili di ordine pubblico ma poi ritornò a fare il Carabiniere della "Territoriale" di quelli che pattugliavano i piccoli centri ed erano in grado di scoprire rapidamente gli autori dei crimini più importanti, cosa che fece in più occasioni, il più famoso dei quali passò alla storia come il giallo di Vedano. Teoricamente congedato prima dello scoppio di un nuovo conflitto, la seconda Guerra Mondiale, fu richiamato in servizio e, all'8 settembre 1943, rimase in uniforme per garantire quella sicurezza pubblica sempre più precaria che fascisti e tedeschi volevano violare continuamente. Fu ucciso il 3 maggio 1945, da comandante di Stazione Carabinieri Reali di Lissone (all'epoca in provincia di Milano), dopo che il CLN locale lo aveva autorizzato a ricostituire il piccolo comando dell'Arma in attesa di una situazione più stabile. Un delinquente si volle vendicare, mascherando la sua come una azione di un partigiano, per la denuncia che aveva subìto quando Tempini lo scoprì coinvolto nella macellazione clandestina di animali. La giustizia fece il suo corso e, dopo essere stato rimpatriato dalla Francia ove era fuggito, l'omicida fu condannato a una pena esemplare. Noi di Storia dei Carabinieri siamo convinti che sia importante raccontare vicende come queste, allo scopo di far conoscere il ruolo, spesso silenzioso, che i Carabinieri ebbero nel corso della nostra storia nazionale. Si ringrazia Matteo Paderni, ideatore del profilo Instagram regio_esercito per aver supportato questa iniziativa e aver voluto registrare parte dell'episodio. Storia dei Carabinieri suggerisce a tutti gli ascoltatori di seguire su Instagram il profilo regio_esercito che posta regolarmente immagini fotografiche delle Forze Armate italiane durante il regno d'Italia. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
Questo episodio extra, il numero 006, completa la miniserie iniziata con l'episodio extra 005 e dedicata all'ultimo discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa tenuto in uniforme da Carabiniere il 5 maggio 1982. I due episodi sono stati realizzati in occasione del quarantennale della ricorrenza dell'omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri e prefetto di Palermo ucciso il 3 settembre 1982 insieme alla moglie, Emanuela Setti Carraro e alla Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Domenico Russo, scorta del prefetto. L'episodio di oggi rappresenta il momento più alto di questa piccola iniziativa "Per non dimenticare". In questo caso, è possibile ascoltare il discorso dalla voce ancora viva e tuonante del generale. Si tratta senza dubbio di una testimonianza eccezionale per la quale abbiamo dedicato il precedente episodio extra per leggere e interpretare, se possibile, il testo di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Come già ricordato nel precedente episodio extra, il testo completo della trascrizione è reperibile sul sito dell'Arma dei Carabinieri. In particolare si rinvia al saggio di Flavio Carbone “Il discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n. 2 (aprile-giugno) 2018, pp. 137-168, consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri. Resta sempre possibile scaricare l'intero numero della rivista in formato Adobe Acrobat attraverso questo link. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
Dietro la morte del maresciallo dei carabinieri nel veneziano, secondo quanto emerso dall'autopsia effettuata a Cuba ci sarebbe una "sepsi da broncopolmonite da germe sconosciuto e danni multipli agli organi". La famiglia chiede una nuova autopsia in Italia.
Il 50enne deceduto a Cuba nella notte tra il 20 e 21 agosto è il primo caso riscontrato. Il numero di contagi è aumentato in una settimana di 52 unità raggiungendo quota 714, il Veneto è al quarto posto della graduatoria nazionale con 48 casi accertati
Una 79enne ha urtato due auto in sosta e investito un pedone intento ad attraversare le strisce pedonali. Miracolosamente nessuno è rimasto ferito. Gli incidenti sono avvenuti in via Montegrappa, via Stazione e via Marchetti
Adelino Fregnan è uno dei fondatori originari dell'associazione dei Carabinieri in Australia, che festeggia i 50 anni dalla sua fondazione.
L'episodio è dedicato a quello che i Carabinieri fecero all'estero. In linea generale, su tutti i fronti, le sezioni e i plotoni di Carabinieri con funzioni di polizia militare seguirono i contingenti dell'Esercito sia in Europa, sia in Medio ed Estremo Oriente, raggiungendo località sconosciute ai più in quegli anni, come Vladivostok o Pechino. Per rimanere in Europa, si può considerare al ruolo dei Carabinieri in un fronte oggi poco ricordato, l'Albania, dove un corpo di spedizione italiano garantì durante l'intero arco del conflitto il possesso del porto di Valona e il controllo del Canale d'Otranto. Lì, i militari dell'Arma, oltre alle tante attribuzioni, addestrarono una gendarmeria locale riuscendo a trasformare i malandati e, in certi casi, inetti gendarmi ottomani presenti sul territorio, in una forza dell'ordine che ricalcava il modello dell'Arma. Anche in questo caso dunque i Carabinieri non furono impiegati solo in qualità di polizia militare, ma più propriamente di forza dell'ordine attraverso un'attività che si potrebbe definire di nation building condotta attraverso la ricostituzione di forze di polizia efficienti. Sicuramente, il Carabiniere più conosciuto per il ruolo svolto all'estero durante il primo Conflitto Mondiale fu il maggiore Cosma Manera. Con pochi uomini, ampia autonomia e superando difficoltà incredibili riuscì a individuare e recuperare in tutta la Russia devastata dalla rivoluzione e dalla guerra civile numerosi cittadini di quelle che poi furono riconosciute come le terre redente secondo la narrazione risorgimentale. Tali uomini in servizio nell'esercito austro-ungarico furono catturati dai russi durante i combattimenti sul fronte orientale e quindi con il collasso dell'impero zarista si adattarono anche a svolgere umilissime funzioni pur di sopravvivere. Manera e i suoi uomini individuarono molti di questi e a portarli a Vladivostock dove furono armati ed equipaggiati e, su base volontaria, addestrati per un possibile impiego bellico in Estremo Oriente. Infine, questi uomini ritornarono alle loro case al termine dell'esigenza di mobilitazione dall'altra parte del mondo Su Manera vi rimandiamo al volume scritto da Paolo Formiconi di cui abbiamo parlato nel corso dell'intervista n. 4 dedicata al volume da lui scritto intitolato per l'appunto “Gli Italiani in Siberia”. Votate il nostro podcast su Spotify! Abbiamo bisogno del vostro aiuto! Grazie! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
L'episodio rientra nel progetto "speciale" intitolato “piccole storie” e dedicato a raccontare le vicende dei Carabinieri, spesso quelli più modesti e silenziosi che hanno prestato servizio nell'Arma. La piccola storia di oggi è dedicata alle vicende del Carabiniere Giovanni Bossignone. L'episodio è realizzato in collaborazione con Riccardo Amisano, curatore del profilo Instagram Fante del Grappa che noi di Storia dei Carabinieri (qui il profilo Instagram) vi consigliamo di seguire e che ringraziamo per la fiducia accordataci. Infatti è proprio grazie alla sua disponibilità e cortesia che possiamo realizzare insieme il secondo episodio della serie. Anche in questo caso, tutto nasce da un documento… eh già i documenti questi “pezzi di carta” spesso dimenticati (per fortuna) in qualche cantina o ancora meglio in qualche vecchio mobile. Se ascoltate questa storia e scoprite di avere documenti di qualche avo Carabiniere inviateci un messaggio diretto via posta elettronica (link in bio) e valuteremo insieme la possibile collaborazione. Questa storia inizia (e finisce) a Camagna Monferrato, comune in provincia di Alessandria dove nasce Giovanni Bossignone il 26 giugno 1897. Il resto della storia la potrete ascoltare nel nostro episodio. Concludiamo suggerendovi di seguire su Instagram i due profili Instagram fante_del_grappa e storiadeicarabinieri e di ascoltare questo e gli altri episodi del podcast sulla storia dell'Arma. Ancora un ringraziamento a Riccardo Amisano e un saluto alla prossima puntata della serie speciale... --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message
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00:00 Il giovane carabiniere ucciso anche perché nel nostro Paese le forze dell'ordine non posso rispondere col fuoco. 04:28 Carabiniere ucciso, le reazioni. Saviano – al solito – straparla, mentre […]