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Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Verbi PARASINTETICI in Italiano: Elenco, Esempi e Spiegazione

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Dec 18, 2025


Ti è mai capitato di chiederti perché diciamo "imbiancare" e non semplicemente "biancare"? O perché esiste il verbo "allargare" ma non "largare"?I verbi parasintetici sono un argomento che probabilmente non hai mai studiato a scuola, ma che usi tutti i giorni senza saperlo. Imparerai come si formano, come riconoscerli e, soprattutto, perché sono così importanti per arricchire il tuo italiano e parlare in modo più naturale e preciso. I VERBI PARASINTETICI: abbellire, irrobustire, arrossire... Che Cos'è un Verbo Parasintetico? I verbi parasintetici sono verbi che si formano aggiungendo contemporaneamente un prefisso all'inizio e un suffisso alla fine di una parola base, che può essere un nome o un aggettivo. La parola chiave è proprio "contemporaneamente": significa che né la parola con solo il prefisso, né la parola con solo il suffisso esistono in italiano. Entrambi gli elementi devono essere aggiunti insieme perché il verbo abbia senso. Facciamo un esempio pratico con il verbo "imbiancare": Partiamo dall'aggettivo "bianco" Aggiungiamo il prefisso "in-" (che diventa "im-" davanti a B) + il suffisso "-are" Otteniamo: imbiancare Ma attenzione! In italiano non esistono né "biancare" (solo suffisso) né "imbianco" come verbo (solo prefisso). Devono esserci entrambi! Ecco perché si chiama "parasintetico" – dal greco "para" (accanto) e "synthesis" (composizione): gli elementi si aggiungono insieme, accanto! Come Si Formano i Verbi Parasintetici? Pensa ai verbi parasintetici come a un panino completo: hai bisogno del pane sopra, del pane sotto e del ripieno in mezzo. Senza uno di questi elementi, non hai un panino completo! La formula è questa: PREFISSO + PAROLA BASE (nome o aggettivo) + SUFFISSO VERBALE (-are, -ire, -ificare) I Prefissi Più Comuni I prefissi più utilizzati nella formazione dei verbi parasintetici sono: a-: avvicinare, arrossare, abbellire in-/im-/il-/ir-: imbiancare, indebolire, illuminare, irrobustire (questo prefisso cambia forma come un camaleonte davanti a diverse lettere, ma rimane sempre lo stesso!) s-: spaventare, svenare, sbiancare dis-: disgelare ri-: riempire (anche se alcuni linguisti discutono ancora se sia davvero parasintetico) I Suffissi Più Frequenti I suffissi verbali che completano la formazione dei verbi parasintetici sono: -are: imbiancare, allargare, accorciare (il classico della prima coniugazione) -ire: arrossire, indebolire, impazzire (per chi preferisce la terza coniugazione) -ificare: identificare (il suffisso più elaborato della famiglia) Tipi di Verbi Parasintetici con Esempi Pratici I verbi parasintetici si possono classificare in diverse categorie in base al tipo di cambiamento o azione che indicano. Vediamoli in dettaglio con numerosi esempi! Verbi che Indicano un Cambiamento di Colore Questi verbi descrivono tutte le trasformazioni cromatiche possibili e immaginabili. Sono particolarmente utili per descrivere fenomeni naturali e cambiamenti fisici: Imbiancare (in- + bianco + -are) = diventare bianco o rendere qualcosa bianco "I miei capelli stanno iniziando a imbiancare." "Domani devo imbiancare le pareti della cucina." Arrossare/Arrossire (a- + rosso + -are/-ire) = diventare rosso "Maria arrossisce sempre quando le faccio un complimento!" Ingiallire (in- + giallo + -ire) = diventare giallo "Le pagine di questo vecchio libro sono ingiallite con il tempo." Annerire (a-/in- + nero + -ire) = diventare nero "Il fumo ha annerito il soffitto della cucina." Inverdire (in- + verde + -ire) = diventare verde "In primavera i prati inverdiscono rapidamente." Verbi che Indicano un Cambiamento di Dimensione Questi verbi sono utilissimi quando qualcosa è troppo grande, troppo piccolo, troppo lungo o troppo corto. Permettono di esprimere con precisione le modifiche dimensionali: Allargare (a- + largo + -are) = rendere più largo "Devo allargare questi pantaloni, sono troppo stretti!" Accorciare (a- + corto + -are) = rendere più corto "Il sarto ha accorciato la gonna di due centimetri." Allungare (a- + lungo + -are) = rendere più lungo "Puoi allungare il brodo con un po' d'acqua?" Rimpicciolire (ri- + piccolo + -ire) = rendere più piccolo "Questa giacca si è rimpicciolita in lavatrice!" Ingrandire (in- + grande + -ire) = rendere più grande "Potresti ingrandire questa foto? Non si vede bene." Verbi che Indicano un Cambiamento di Qualità o Stato Questa categoria comprende verbi per le trasformazioni più significative che riguardano caratteristiche fisiche, mentali o economiche: Indebolire (in- + debole + -ire) = rendere debole "L'influenza mi ha indebolito molto." Irrobustire (ir- + robusto + -ire) = rendere robusto "L'allenamento in palestra mi ha irrobustito." Abbellire (a- + bello + -ire) = rendere bello "Hanno abbellito la piazza con nuove fontane." Impazzire (in- + pazzo + -ire) = diventare pazzo "Sto impazzendo con tutti questi compiti da fare!" "I tifosi sono impazziti quando la squadra ha segnato!" Arricchire (a- + ricco + -ire) = rendere ricco "Leggere libri arricchisce la mente." "Si è arricchito vendendo immobili." Impoverire (in- + povero + -ire) = rendere povero "La crisi economica ha impoverito molte famiglie." Verbi che Indicano Movimenti o Azioni Specifiche Questi verbi descrivono azioni dinamiche che implicano spostamenti nello spazio o cambiamenti di posizione: Avvicinare (a- + vicino + -are) = rendere vicino, portare vicino "Avvicina la sedia al tavolo, per favore." Allontanare (a- + lontano + -are) = rendere lontano, portare lontano "Il cane ha allontanato il gatto dal giardino." Atterrare (a- + terra + -are) = toccare terra "L'aereo atterrerà tra dieci minuti." Affondare (a- + fondo + -are) = andare a fondo "Il Titanic affondò nell'Oceano Atlantico." Sbarcare (s- + barca + -are) = scendere dalla barca "I turisti sono sbarcati sul molo." Verbi che Indicano Emozioni o Stati Psicologici Questa categoria comprende verbi che esprimono stati emotivi intensi e le loro manifestazioni: Spaventare (s- + pavento [paura] + -are) = causare paura "Non spaventare il bambino con quelle storie!" Rattristare (r- + triste + -are) = rendere triste "Questa notizia mi ha rattristato molto." Inferocire (in- + feroce + -ire) = rendere feroce, arrabbiare molto "Il suo comportamento mi ha inferocito!" Come Riconoscere un Verbo Parasintetico Ecco il metodo infallibile per identificare un verbo parasintetico: togli mentalmente il prefisso o il suffisso dal verbo. Se la parola che rimane non esiste come verbo in italiano, hai trovato un verbo parasintetico! È come un gioco di detective linguistico. Esempio pratico: Imbiancare → Tolgo il prefisso e il suffisso → "biancare"Esiste "biancare"? NO! → È PARASINTETICO! Rileggere → Tolgo il prefisso → "leggere"Esiste "leggere"? SÌ! → NON è parasintetico Vedi? È semplicissimo! Basta applicare questa regola pratica e saprai sempre distinguere i verbi parasintetici dagli altri verbi. Curiosità Linguistiche sui Verbi Parasintetici La Forma Riflessiva Molti verbi parasintetici hanno anche una forma riflessiva. Ad esempio, "arrossare" diventa "arrossarsi", "avvicinare" diventa "avvicinarsi". La differenza è significativa: Forma transitiva: "Ho arrossato le guance del bambino" (io ho fatto diventare rosse le sue guance – quindi io → lui) Forma riflessiva: "Mi sono arrossato per l'imbarazzo" (io stesso sono diventato rosso – quindi io → io) Verbi Parasintetici Nascosti nel Linguaggio Quotidiano Alcuni verbi parasintetici sono così comuni che non ci rendiamo nemmeno conto che lo sono! Pensa a "atterrare" – lo senti ogni volta che prendi l'aereo negli annunci: "Signore e signori, stiamo per atterrare..." Eppure nessuno si è mai fermato a pensare: "Ma come mai non diciamo 'terrare'?" Perché non esiste! È un verbo parasintetico sotto copertura! Variazioni Dialettali In alcuni dialetti italiani esistono verbi parasintetici che non esistono nell'italiano standard. È come se ogni regione avesse i suoi superpoteri linguistici segreti! Questa ricchezza linguistica dimostra la creatività e la vitalità della lingua italiana in tutte le sue varianti regionali. Il Doppio Significato di "Imbiancare" Il verbo "imbiancare" è particolarmente interessante perché ha un doppio significato: Dipingere le pareti di bianco: "Domani devo imbiancare il salone." Diventare bianco (riferito ai capelli): "I miei capelli stanno iniziando a imbiancare." Questo dimostra la versatilità e la ricchezza semantica dei verbi parasintetici! Errori Comuni da Evitare Anche gli studenti avanzati commettono alcuni errori tipici quando usano i verbi parasintetici. Ecco i più comuni e come evitarli: Errore 1: Confondere Verbi Parasintetici con Verbi Prefissati Normali Questo è l'errore più frequente: Sbagliato: Pensare che "rivedere" sia parasintetico Corretto: "Rivedere" NON è parasintetico perché "vedere" esiste già come verbo! È solo un verbo con un prefisso aggiunto. È come pensare che una pizza con ingredienti extra sia un piatto completamente nuovo. No! È sempre una pizza, solo più riempita! Errore 2: Dimenticare che Servono ENTRAMBI gli Elementi Gli studenti spesso cercano di semplificare, ma l'italiano richiede sia il prefisso che il suffisso: Sbagliato: "Io bianco le pareti" Corretto: "Io imbianco le pareti" Ricorda il panino? Non puoi mangiare solo il pane o solo il ripieno! Dovete avere tutto insieme! Errore 3: Usare il Prefisso Sbagliato La creatività è bella, ma con i verbi dobbiamo essere precisi: Sbagliato: "Disbiancare" (quando si intende diventare bianco) Corretto: "Imbiancare"

Pronostici Naturali

Con il nuovo aggiornamento, ogni giornata pubblichiamo delle schedine di esempio pronte da consultare nella sezione Dashboard della piattaforma. Con la registrazione gratuita visualizzi una schedina esempio al giorno.Gli utenti con un'iscrizione attiva, oltre ad accedere a tutte le statistiche e funzionalità, visualizzano tutte le schedine esempio, ogni giorno.La nuova funzionalità è già attiva da qualche giorno e il nostro obiettivo, così come per i suggerimenti, è offrire un ulteriore spunto di confronto,  esempi concreti per stimolare analisi e confronto ed evitare di fare copia e incolla, pedissequamente. Divertiti a fare le tue analisi.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
DATIVO ETICO: Esprimere Emozioni Quando Parli

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Dec 7, 2025 30:20


Ti sei mai chiesto perché gli italiani dicono: "Ma che mi combini?" invece di "Ma che combini?"; "Mangia tutta la pasta, a mamma" invece di "Mangia tutta la pasta"Con questa guida imparerai finalmente a capire e usare il DATIVO ETICO, una struttura grammaticale colloquiale tipicamente italiana che renderà il tuo italiano molto più naturale e autentico. Il Dativo Etico in Italiano: cos'è e come funziona Cos'è il Dativo Etico? Il dativo etico è un pronome personale (mi, ti, ci, vi) che viene aggiunto a una frase NON per indicare chi riceve l'azione, ma per esprimere la partecipazione emotiva di chi parla o di chi ascolta. Esempio: "Ma che combini?" = domanda neutra "Ma che mi combini?" = domanda con coinvolgimento emotivo (sono preoccupato/a) Perché si Chiama "Dativo Etico"? DATIVO: Nella grammatica latina, il dativo era il caso usato per il complemento di termine (a chi? per chi?). In italiano, anche se non abbiamo più i casi latini, usiamo ancora questo termine per alcuni pronomi che indicano "a chi" o "per chi" avviene l'azione. ETICO: Dal greco "ethikos" (relativo al carattere, ai sentimenti), esprime proprio questo: un coinvolgimento emotivo, affettivo, psicologico. Non ha una funzione grammaticale vera e propria, ma una funzione emotiva! Ricorda: È come se aggiungessi un pezzettino di cuore alla frase! La Struttura Grammaticale Il dativo etico si forma usando questi pronomi atoni: PronomePersonaFunzioneEsempiomi1ª singolareEsprime la partecipazione emotiva di chi parlaNon mi sbagliare l'esame questa volta!ti2ª singolareCoinvolge l'interlocutore nell'azioneStavo camminando e indovina chi ti incontro?ci1ª pluraleEsprime la partecipazione emotiva di chi parla (plurale)Stacci bene!vi2ª pluraleCoinvolge gli interlocutori nell'azioneTua madre vi arriva domani? ATTENZIONE! Non esistono le forme "gli", "le" o "loro" per il dativo etico. Si usano solo questi quattro pronomi! Posizione del Pronome Modo VerbalePosizioneEsempioModi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale)Prima del verboChe mi combini?ImperativoDopo il verbo (unito)Mangiatemi tutto!InfinitoDopo il verbo (unito)Non farmi sciocchezze!GerundioDopo il verbo (unito)Studiandomi bene, otterrai buoni risultati Gli Usi Principali del Dativo Etico 1. Esprimere Preoccupazione o Interesse Affettivo Questo è l'uso più comune! Si usa per mostrare che chi parla è emotivamente coinvolto nell'azione. Esempi: "Non mi prendere freddo!" (una madre preoccupata per il figlio) "Studiatemi bene per l'esame!" (un professore che tiene ai suoi studenti) In questi casi, chi parla non riceve l'azione, ma esprime il proprio coinvolgimento emotivo. 2. Esprimere Sorpresa o Disapprovazione Il dativo etico si usa anche per esprimere stupore, meraviglia o disapprovazione: Esempi: "E adesso cosa mi hai inventato?" (cosa ti viene in mente?!) "Mi è diventato un ribelle!" (mio figlio è cambiato e io sono sorpreso) 3. Enfatizzare un Comando o una Richiesta Quando vuoi rendere un imperativo più forte o più affettuoso, aggiungi il dativo etico: Confronto: Senza dativo eticoCon dativo etico"Non prendere freddo!""Non prendermi freddo eh!" (più enfatico)"State attenti!""Statemi attenti in classe!" (più personale) 4. Esprimere Fastidio o Impazienza A volte si usa il dativo etico per esprimere irritazione: Esempi: "Non mi toccare niente!" (sono infastidito) "Che mi avete combinato?" (sono seccato) "Non mi fate rumore!" (sono impaziente) La Costruzione Affettuosa con "A Nonna", "A Mamma", "A Papà" Questa è una costruzione DOLCISSIMA e TIPICISSIMA dell'italiano colloquiale che confonde moltissimi stranieri! Avrai sicuramente sentito, specialmente dalle nonne italiane, frasi come: "Mangia, a nonna!" "Dormi, a mamma!" "Studia, a papà!" "Sta' buono, a nonno!" Cosa Significa Esattamente? Quando una nonna dice "Mangia, a nonna!", NON sta chiedendo al bambino di farla mangiare! Sta dicendo: "Mangia per far contenta la nonna" "Mangia, fallo per la nonna" "Mangia, così la nonna è felice" È un modo tenerissimo di esprimere che l'azione del bambino influenza emotivamente la nonna. È come dire: "Se tu mangi, io sono contenta. Se tu non mangi, io sono triste e preoccupata." La Struttura Formula: Imperativo/Verbo + virgola + "a" + nome familiareFraseSignificato"Dormi, a mamma!"Dormi per far stare tranquilla la mamma"Guarisci presto, a nonna!"Guarisci presto, così la nonna smette di preoccuparsi"Sta' attento, a papà!"Sta' attento, per far stare tranquillo il papà"Finisci i compiti, a zia!"Finisci i compiti, per rendere felice la zia"Non piangere, a nonno!"Non piangere, perché il nonno soffre a vederti così Perché gli Italiani (Specialmente i Nonni) lo Usano? RagioneSpiegazioneEsprimere affetto profondoÈ un modo per dire "Mi importa tantissimo di te e di quello che fai"Motivare con dolcezzaInvece di dare un ordine secco, si fa appello ai sentimenti del bambinoCreare un legame emotivoSi fa capire al bambino che le sue azioni hanno un impatto sui sentimenti della persona caraTradizione generazionaleÈ una formula che si tramanda di generazione in generazione, parte del linguaggio tipico dei nonni italiani Quando Si Usa? Questa costruzione si usa principalmente: In famiglia: specialmente con i bambini piccoli Da parte di persone anziane: nonne e nonni lo usano moltissimo! In situazioni molto affettuose: per esprimere tenerezza e preoccupazione Per incoraggiare o consolare: "Mangia, a nonna!" quando il bambino non ha appetito IMPORTANTE: Questa costruzione si usa quasi esclusivamente con: nonna/nonno, mamma/papà (anche se meno frequente), zia/zio (occasionalmente). NON si usa con amici, colleghi, o in situazioni formali. Sarebbe strano dire "Studia, al professore!" o "Lavora, al capo!". Questa è una formula riservata agli affetti familiari più stretti! Differenze Regionali RegioneFrequenza d'UsoCentro-Sud ItaliaUsatissima, parte del linguaggio quotidiano delle famiglieIsole (Sicilia, Sardegna)Molto comune, sentita come naturale e affettuosaNord ItaliaPresente, ma leggermente meno frequente Questa costruzione è ancora più comune nelle generazioni più anziane. I nonni italiani la usano tantissimo! Un Confronto Interessante TipoFraseTonoNeutro"Mangia la minestra"Ordine sempliceCon dativo etico standard"Mangiami la minestra"Io sono coinvolto emotivamenteCon "a nonna""Mangia, a nonna!"Fallo per me, per rendermi felice (il più dolce e affettuoso!) Differenze con Altri Pronomi È importante distinguere il dativo etico da altri usi dei pronomi. Vediamo alcune differenze fondamentali: Dativo Etico vs. Complemento di Termine TipoEsempioSpiegazioneTestComplemento di termine"Dammi il libro!"Il libro viene dato A ME, io lo ricevo"Dai il libro?" ✗ (manca l'informazione: a chi?)Dativo etico"Mangiami la pasta"Io non mangio, ma sono emotivamente coinvolto"Mangia la pasta" ✓ (ha senso, quindi è dativo etico) Come distinguerli? Se puoi togliere il pronome e la frase ha ancora senso logico completo, probabilmente è un dativo etico! Dativo Etico vs. Pronome Riflessivo TipoEsempioSpiegazioneRiflessivo"Mi lavo le mani"Io lavo le MIE maniDativo etico"Lavami le mani prima di mangiare!"Una mamma che dice al figlio di lavarsi le mani, con coinvolgimento emotivo Quando NON Usare il Dativo Etico SituazioneEsempio SBAGLIATOEsempio CORRETTOSituazioni molto formali"Presidente, mi ascolti attentamente""Presidente, ascolti attentamente"Testi scritti formaliDocumenti ufficiali, lettere formali, articoli scientifici con dativo eticoEvita completamente il dativo eticoCon persone sconosciute"Mi studi bene!" (a uno sconosciuto)"Studi bene!"Costruzione "a nonna/mamma" fuori famiglia"Lavora bene, al capo!"Non usare mai questa forma fuori dal contesto familiare! RICORDA: Quando la frase diventa ambigua, a volte aggiungere il pronome può creare confusione, quindi meglio essere chiari! Esempi Pratici per Esercitarti Analizza queste frasi e identifica se c'è un DATIVO ETICO (e di che tipo), oppure NO (e in quel caso, che funzione hanno i pronomi). Esempio 1: "Mi Hanno Rubato il Portafoglio!" Analisi: In questo caso "mi" è un complemento di termine: hanno rubato IL PORTAFOGLIO A ME. Io sono la persona a cui è stato rubato.Conclusione: NON è un dativo etico!Test: Se togliamo il "mi", la frase non ha senso: "Hanno rubato il portafoglio" (a chi? manca l'informazione essenziale). Esempio 2: "Non Mi Fare Sciocchezze!" Analisi: Chi parla non fa le sciocchezze, ma esprime preoccupazione per l'altra persona.Conclusione: DATIVO ETICO standard!Test: Se togliamo il "mi", la frase ha ancora senso: "Non fare sciocchezze!". Il "mi" aggiunge solo coinvolgimento emotivo. Esempio 3: "Dormi, a Mamma!" Analisi: La mamma non dorme, ma chiede al bambino di dormire per farla stare tranquilla.Conclusione: Costruzione affettuosa con "a mamma"!Significato: "Dormi, per far contenta la mamma" o "Dormi, così la mamma è serena". È tipicissima del linguaggio familiare, specialmente usata con i bambini! Esempio 4: "Studiatemi Bene Questa Lezione!" Analisi: L'insegnante non riceve lo studio, ma esprime il suo interesse e la sua preoccupazione affinché gli studenti studino bene.Conclusione: DATIVO ETICO standard!Test: Possiamo dire "Studiate bene questa lezione" e la frase ha senso completo. Esempio 5: "Mangia Tutta la Minestra, a Nonna!" Analisi: La nonna non mangia la minestra, ma sta chiedendo al nipotino di mangiarla per renderla felice.Conclusione: Costruzione dolcissima con "a nonna"!Significato: "Mangia tutta la minestra, così la nonna è contenta".

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Grammatica Italiana Livello INTERMEDIO: Cosa Studiare

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Play Episode Listen Later Nov 30, 2025


Ti è mai capitato di non sapere se usare l'imperfetto o il passato prossimo quando racconti una storia in italiano? In questa guida completa scoprirai gli argomenti grammaticali più importanti per padroneggiare il livello B1-B2, quelli che ti permetteranno di parlare italiano con maggiore precisione e sicurezza, evitando gli errori più comuni. Gli Argomenti Essenziali per il Livello B1-B2 dell'Italiano 1. Imperfetto vs Passato Prossimo: La Battaglia dei Tempi Questa è la domanda da un milione di euro per qualsiasi studente di italiano! La distinzione tra questi due tempi verbali rappresenta uno degli ostacoli più significativi nell'apprendimento della lingua italiana, ma una volta compreso il meccanismo, diventerà naturale scegliere quello corretto. Il Passato Prossimo Il passato prossimo si utilizza per indicare un'azione completata, con un inizio e una fine chiari e definiti. Quando dici "Ieri ho mangiato una pizza", stai comunicando che l'azione è stata portata a termine: la pizza è stata consumata completamente e l'evento è concluso. L'Imperfetto L'imperfetto, invece, descrive un'azione in corso, un'abitudine passata o una descrizione di stati e situazioni. Per esempio: "Da piccolo mangiavo sempre la pizza il venerdì" esprime un'abitudine ripetuta nel tempo, mentre "Mentre mangiavo, è squillato il telefono" presenta un'azione in corso che viene interrotta da un evento specifico. Esempi Pratici di Utilizzo Considera questa frase complessa: "Quando ero piccolo [descrizione dello stato], abitavo a Roma [abitudine]. Un giorno ho deciso [azione specifica e conclusa] di trasferirmi a Milano." In questo esempio, puoi osservare come l'imperfetto crei lo sfondo narrativo mentre il passato prossimo introduce l'azione che spezza questa continuità. Tempo VerbaleFunzioneEsempioPassato ProssimoAzione completata e puntuale"Ieri ho comprato un libro"ImperfettoAzione abituale"Da bambino leggevo ogni sera"ImperfettoDescrizione/stato"La casa era grande e luminosa"ImperfettoAzione in corso (sfondo)"Mentre dormivo, è arrivato Marco" 2. L'Accordo del Participio Passato: Le Regole Fondamentali Questo argomento terrorizza molti studenti, ma è più semplice di quanto tu possa pensare una volta comprese le regole di base. L'accordo del participio passato segue schemi precisi che, una volta interiorizzati, diventeranno automatici. Accordo con l'Ausiliare ESSERE Quando il verbo ausiliare è ESSERE, il participio passato si accorda sempre con il soggetto in genere e numero. Questa regola non ammette eccezioni: "Maria è andata" (femminile singolare) "I ragazzi sono partiti" (maschile plurale) "Le ragazze sono arrivate" (femminile plurale) Accordo con l'Ausiliare AVERE Con l'ausiliare AVERE, di norma il participio passato rimane invariato: "Ho mangiato", "Abbiamo studiato", "Hanno lavorato". Tuttavia, esiste un'eccezione fondamentale che riguarda i pronomi diretti. L'Eccezione con i Pronomi Diretti LO, LA, LI, LE Quando i pronomi diretti LO, LA, LI, LE precedono il verbo, il participio passato deve accordarsi con il pronome: "La pizza? L'ho mangiata!" (accordo con LA pizza, femminile singolare) "I libri? Li ho letti!" (accordo con I libri, maschile plurale) "Le scarpe? Le ho comprate!" (accordo con LE scarpe, femminile plurale) PronomeGenere/NumeroEsempioLOMaschile singolare"Il caffè? Lo ho bevuto" → "L'ho bevuto"LAFemminile singolare"La torta? La ho mangiata" → "L'ho mangiata"LIMaschile plurale"I documenti? Li ho firmati"LEFemminile plurale"Le lettere? Le ho spedite" 3. I Connettivi Complessi: Parlare Come un Madrelingua I connettivi rappresentano il segreto per sembrare fluente in italiano. Abbandonare la ripetizione continua di "e, e, e..." e passare a connettivi più sofisticati trasforma immediatamente la qualità del tuo discorso, rendendolo più elegante e strutturato. Connettivi per Aggiungere Informazioni Quando vuoi aggiungere informazioni a quanto già detto, puoi utilizzare diverse espressioni che arricchiscono il tuo discorso: Inoltre, per di più, oltretutto: "Quel film è noioso. Inoltre, è troppo lungo!" Non solo... ma anche: "Non solo è bella, ma anche intelligente" In aggiunta, peraltro: "Il ristorante ha ottimi piatti. In aggiunta, i prezzi sono ragionevoli" Connettivi per Esprimere Contrasto Per esprimere un'opposizione o contrasto tra due idee, l'italiano offre numerose possibilità: Tuttavia, però, eppure: "Studia molto, tuttavia non prende bei voti" Mentre, invece: "Io amo il caffè, mentre tu preferisci il tè" Al contrario, d'altra parte: "Pensavo fosse facile. Al contrario, si è rivelato molto complesso" Connettivi per Indicare Conseguenza Per collegare una causa al suo effetto, utilizza i connettivi di conseguenza: Perciò, quindi, dunque: "Piove, perciò prendi l'ombrello" Di conseguenza, pertanto: "Non ha studiato, di conseguenza è stato bocciato" Per questo motivo, ecco perché: "Era stanco. Per questo motivo è andato a dormire presto" FunzioneConnettivi FormaliConnettivi InformaliAggiuntaInoltre, per di più, in aggiuntaAnche, e poi, pureContrastoTuttavia, nonostante ciò, eppurePerò, ma, inveceConseguenzaPertanto, di conseguenza, dunqueQuindi, perciò, cosìCausaPoiché, dato che, in quantoPerché, siccome, visto che 4. Le Preposizioni Articolate: Quando le Preposizioni si Uniscono agli Articoli Le preposizioni articolate nascono dalla fusione tra le preposizioni semplici (di, a, da, in, su) e gli articoli determinativi. Questa combinazione è una caratteristica distintiva della lingua italiana e richiede una conoscenza approfondita per essere padroneggiata. Schema Completo delle Preposizioni Articolate +ILLOLAL'IGLILEDIdeldellodelladell'deideglidelleAalalloallaall'aiaglialleDAdaldallodalladall'daidaglidalleINnelnellonellanell'neineglinelleSUsulsullosullasull'suisuglisulle Usi Principali delle Preposizioni Articolate Ogni preposizione articolata mantiene il significato della preposizione semplice da cui deriva: DEL, DELLA, DEGLI, DELLE: esprimono possesso o appartenenza → "Il libro del professore", "La casa della nonna" AL, ALLA, AI, ALLE: indicano direzione o destinazione → "Vado al cinema", "Scrivo alla direttrice" DAL, DALLA, DAI, DALLE: esprimono provenienza o moto da luogo → "Vengo dal medico", "Torno dalla palestra" NEL, NELLA, NEI, NELLE: indicano stato in luogo chiuso → "Il gatto è nel giardino", "Viviamo nella città" SUL, SULLA, SUI, SULLE: esprimono posizione sopra → "Il libro è sul tavolo", "Cammino sulla spiaggia" Casi Particolari con i Nomi di Paesi Con i nomi di nazioni esistono regole specifiche da rispettare: Paesi singolari: "Vado in Italia", "Vivo in Francia" (senza articolo) Paesi plurali: "Vado negli Stati Uniti", "Viaggio nei Paesi Bassi" (con preposizione articolata) Paesi con articolo obbligatorio: "Vado nel Regno Unito", "Viaggio nella Repubblica Ceca" 5. Pronomi Diretti e Indiretti: Comprendere Chi Fa Cosa a Chi I pronomi sostituiscono i nomi per evitare ripetizioni e rendere il discorso più fluido. La distinzione tra pronomi diretti e indiretti è fondamentale per costruire frasi corrette in italiano. I Pronomi Diretti I pronomi diretti rispondono alle domande "che cosa?" o "chi?" e sostituiscono il complemento oggetto diretto: PersonaSingolarePlurale1ª personaMI (me)CI (noi)2ª personaTI (te)VI (voi)3ª persona maschileLO (lui/esso)LI (loro/essi)3ª persona femminileLA (lei/essa)LE (loro/esse) Esempio pratico: "Vedi Marco?" → "Sì, lo vedo" (vedo CHI? Marco = LO) I Pronomi Indiretti I pronomi indiretti rispondono alla domanda "a chi?" e sostituiscono il complemento di termine: PersonaSingolarePlurale1ª personaMI (a me)CI (a noi)2ª personaTI (a te)VI (a voi)3ª persona maschileGLI (a lui)GLI/LORO (a loro)3ª persona femminileLE (a lei)GLI/LORO (a loro) Esempio pratico: "Telefoni a Maria?" → "Sì, le telefono" (telefono A CHI? A Maria = LE) Come Distinguere Quale Pronome Usare Per capire quale pronome utilizzare, formula una domanda sulla frase: "Mangio la mela" → "Mangio che cosa?" → LA mela → "La mangio" (pronome diretto) "Parlo a Giovanni" → "Parlo a chi?" → A Giovanni → "Gli parlo" (pronome indiretto) 6. I Pronomi Combinati: Quando i Pronomi Vanno in Coppia I pronomi combinati rappresentano una delle sfide più impegnative per gli studenti di italiano. Si utilizzano quando nella stessa frase compaiono sia un pronome indiretto ("a chi") sia un pronome diretto ("che cosa"). La Formazione dei Pronomi Combinati Quando i pronomi si combinano, subiscono delle trasformazioni: MI, TI, CI, VI diventano → ME, TE, CE, VE GLI e LE (singolari) diventano entrambi → GLIE- (seguito da LO, LA, LI, LE, NE) Schema Completo dei Pronomi Combinati +LOLALILENEMIme lome lame lime leme neTIte lote late lite lete neGLI/LEglieloglielaglieliglieleglieneCIce loce lace lice lece neVIve love lave live leve ne Esempi Pratici di Utilizzo "Do il libro a Marco" → "Glielo do" (GLI = a Marco, LO = il libro) "Presto la macchina a te" → "Te la presto" "Racconto la storia a loro" → "Gliela racconto" "Compro i fiori per mia madre" → "Glieli compro" "Porto le chiavi a voi" → "Ve le porto" 7. CI e NE: Le Particelle Pronominali Multifunzione Queste due piccole parole possiedono una versatilità straordinaria nella lingua italiana. Comprendere i loro molteplici usi è essenziale per raggiungere un livello avanzato di competenza linguistica. Le Funzioni della Particella CI La particella CI può sostituire diversi elementi nella frase: Un luogo (complemento di stato o moto a luogo): "Vai a Roma?" → "Sì, ci vado domani" Un argomento introdotto da "a": "Credi ai fantasmi?" → "No, non ci credo"

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Vi siete mai chiesti perché in italiano esistono due parole diverse per dire "lui"? Perché a volte leggiamo "egli" nei libri classici e altre volte sentiamo "lui" nelle conversazioni quotidiane? Questo articolo esplorerà in profondità la differenza tra queste due forme, la loro evoluzione storica e, soprattutto, quando usare l'una o l'altra nella comunicazione moderna. Come e Quando Usare EGLI, Storia e Significato Cosa Significano "LUI" ed "EGLI"? Sia "lui" che "egli" sono pronomi personali di terza persona singolare maschile. In pratica, entrambi significano la stessa cosa: si riferiscono a una persona di sesso maschile di cui stiamo parlando. Per esempio: Giuseppe è un bravo studente. Lui studia medicina.Giuseppe è un bravo studente. Egli studia medicina. Come si può notare, il significato è identico! Ma allora perché esistono due parole diverse per esprimere lo stesso concetto? La risposta ha a che fare con la funzione grammaticale e con l'evoluzione della lingua italiana nel corso dei secoli. La Differenza Fondamentale: Funzione di SOGGETTO Ecco la prima regola cruciale da comprendere: "egli" può essere usato SOLO come soggetto della frase, mentre "lui" può essere usato sia come soggetto che in altre funzioni grammaticali. Questa è la distinzione più importante tra le due forme. Vediamo degli esempi concreti per chiarire meglio: Come Soggetto (chi compie l'azione) Lui/Egli parla italiano molto bene. ✓Lui/Egli è arrivato in ritardo. ✓ In questi casi, entrambe le forme sono grammaticalmente corrette perché funzionano come soggetto della frase. Come Complemento Oggetto Ho visto lui ieri sera. ✓Ho visto egli ieri sera. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo una Preposizione Vado al cinema con lui. ✓Vado al cinema con egli. ✗ (SBAGLIATO!) Dopo il Verbo Essere per Identificare Qualcuno Sei tu? No, sono lui! ✓Sei tu? No, sono egli! ✗ (SBAGLIATO!) In Costruzioni Enfatiche È lui che ha mangiato la torta! ✓È egli che ha mangiato la torta! ✗ (SBAGLIATO!) Quindi, è fondamentale ricordare: "egli" è molto più limitato nell'uso rispetto a "lui" e può apparire esclusivamente nella posizione di soggetto! La Storia di "LUI" ed "EGLI": Un Viaggio nel Tempo Per comprendere appieno l'uso di questi pronomi, è essenziale fare un viaggio nella storia della lingua italiana. Questo percorso storico aiuterà a capire perché esistono queste due forme e come si sono evolute nel tempo. Le Origini Latine EGLI è la forma più antica. Deriva dal latino "ille" (che significava "quello") ed è stata la forma standard per secoli nella lingua italiana scritta e formale. Nel Medioevo e nel Rinascimento, per scrivere in italiano corretto, era necessario usare "egli". I grandi maestri della letteratura italiana come Dante, Boccaccio e Ariosto utilizzavano esclusivamente questa forma nei loro scritti. LUI, invece, ha un'origine interessante: deriva dal latino "illui", che era una forma del dativo (cioè "a quello"). All'inizio, "lui" veniva usato solo dopo le preposizioni, come "con lui", "per lui", eccetera, oppure come complemento oggetto ("Ho visto lui"). Tuttavia, nel linguaggio parlato, la gente ha cominciato a usare "lui" anche come soggetto perché era più semplice e diretto. E quando la lingua parlata cambia, anche quella scritta prima o poi segue. Pietro Bembo e le Sue "Regole" Un personaggio chiave in questa storia è Pietro Bembo, un linguista del Cinquecento che ha scritto un'opera fondamentale chiamata "Prose della volgar lingua" (pubblicata nel 1525). Bembo voleva stabilire quali fossero le regole del "buon italiano" e ha deciso che i pronomi soggetto corretti dovevano essere "egli" ed "ella". L'aspetto più sorprendente? Bembo ha addirittura criticato alcuni usi di Dante e Boccaccio (i più grandi scrittori italiani!) quando loro usavano "lui" come soggetto, sostenendo che lo facevano "per distrazione" o "per inavvertenza". Ci voleva un certo coraggio per affermare che Dante sbagliava! Le prescrizioni di Bembo sono state così influenti che "egli" ed "ella" sono rimasti la forma "ufficiale" per secoli, anche quando la gente comune non li usava più nella vita quotidiana. Ancora negli anni recenti, nelle scuole elementari italiane, si insegnavano i verbi così: io sonotu seiegli è (non "lui è"!)noi siamovoi sieteessi sono (non "loro sono"!) Oggi, quando si insegna italiano agli stranieri, si usano subito "lui", "lei" e "loro", perché sono le forme che si usano realmente nella comunicazione contemporanea! "Egli" nella Letteratura Italiana Nei grandi classici della letteratura italiana, "egli", "ella", "essi" ed "esse" sono onnipresenti. Ecco alcuni esempi significativi: Ludovico Ariosto - Orlando Furioso (1516) "Egli partì pieno d'onore e gloria""Ella piangeva la sorte sua infelice" Ugo Foscolo - Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802) "Ella non mi ama e io l'adoro""Egli è troppo grande per questa terra" Alessandro Manzoni - I Promessi Sposi (prima edizione, 1827) "Egli entrò nella stanza con passo misurato""Ella rimase muta col capo chino" Alessandro Manzoni: Il Rivoluzionario dei Pronomi Manzoni merita un discorso particolare, perché è stato il primo grande scrittore a rendersi conto che "egli" ed "ella" stavano diventando antiquati e artificiali. Ha riscritto il suo capolavoro I Promessi Sposi molte volte proprio per modernizzare la lingua! Osservate questi numeri incredibili che dimostrano la sua evoluzione linguistica: Edizione del 1827: "egli" compare 862 volte, "lui" come soggetto 0 volte Edizione del 1840 (13 anni dopo): "egli" compare solo 64 volte, "lui" come soggetto compare 200 volte! Ma cosa è successo agli altri 600 "egli" circa? Semplice: Manzoni li ha eliminati, lasciando il soggetto implicito (ne parliamo tra poco!). Manzoni è stato un vero innovatore linguistico che ha anticipato i tempi! Le Forme Femminili e Plurali: "ELLA", "ESSI", "ESSE" È importante conoscere anche le altre forme che esistevano nel sistema pronominale tradizionale: ELLA È il femminile di "egli". Oggi è praticamente scomparsa dalla lingua parlata e scritta, completamente sostituita da "lei". ESSO ed ESSA Erano usati principalmente per cose inanimate (oggetti, concetti, idee), non per persone. Oggi sono quasi completamente scomparsi, sostituiti da "questo/a", "quello/a", o semplicemente omessi. Esempio antico: "Il viaggio è stato lungo. Esso mi ha stancato molto."Italiano moderno: "Il viaggio è stato lungo. Mi ha stancato molto." (senza pronome) oppure "Questo mi ha stancato molto." ESSI ed ESSE Erano i plurali di "egli/ella" e "esso/essa". Anche questi oggi sono sostituiti da "loro" quando si parla di persone, o vengono omessi quando si parla di cose. Quando Usare "EGLI" e Quando Usare "LUI": Le Regole Pratiche Ecco la parte più importante per chi studia o usa l'italiano: quando si deve usare una forma o l'altra? Vediamo le regole pratiche con esempi concreti. Usate "LUI" quando: 1. Parlate in situazioni informali o quotidiane "Paolo voleva imparare a parlare italiano come un vero madrelingua. Lui ha quindi acquistato un corso intensivo.""Dove vai?" "Vado da lui." 2. Scrivete testi moderni, email, messaggi, articoli di giornale "Il sindaco ha dichiarato che lui non si dimetterà." 3. Volete dare enfasi al soggetto o creare un contrasto "Lui, a differenza di molti suoi colleghi, non cerca scorciatoie.""Mentre loro celebrano il successo, lui rimane umile." 4. Dovete usare il pronome dopo una preposizione o in qualsiasi posizione che non sia il soggetto "Parlo con lui ogni giorno.""Questo regalo è per lui." 5. In costruzioni enfatiche con il verbo essere "È lui che ha vinto!""Sono proprio loro i responsabili!" Usate "EGLI" quando: 1. Scrivete testi molto formali (documenti ufficiali, atti legali, testi burocratici, scritti scientifici) "Egli dichiara di rinunciare ai propri diritti.""Il professore ha pubblicato una nuova ricerca. Egli sostiene che..." 2. Volete imitare uno stile letterario antico "Egli camminava solo per le vie della città deserta." 3. Fate riferimenti storici o parlate di personaggi del passato in modo formale "Garibaldi sbarcò in Sicilia nel 1860. Egli guidò le sue truppe verso nord." Attenzione! "EGLI" Oggi è Quasi in Via di Estinzione È fondamentale comprendere che nell'italiano contemporaneo, "egli" è usato sempre meno. La maggior parte degli italiani usa quasi esclusivamente "lui", anche quando scrive! "Egli" suona molto formale, letterario, e a volte può sembrare addirittura un po' strano o pomposo se usato in contesti normali. Immaginate di incontrare un amico per strada e di dirgli: "Ho visto Matteo. Egli mi ha detto che domani viene alla festa." Il vostro amico probabilmente vi guarderebbe in modo strano! È troppo formale per una conversazione normale. Il problema è che alcuni italiani pensano che "lui", "lei" e "loro" siano un po' informali per la scrittura formale. Si sentono a disagio a usare "lui" in un testo importante, ma allo stesso tempo "egli" suona troppo antico! Questo crea un certo imbarazzo: da un lato abbiamo forme che sembrano vecchie, dall'altro forme che sembrano troppo casual. Qual è la soluzione? La risposta più comune è: omettere completamente il pronome! E questo ci porta al prossimo punto fondamentale... Il "Soggetto Nullo" o "Soggetto Zero": La Soluzione Italiana Ecco una delle caratteristiche più interessanti dell'italiano: possiamo omettere completamente il pronome soggetto! I linguisti chiamano questo fenomeno "soggetto nullo" o "soggetto zero". L'italiano, come lo spagnolo e il portoghese, è una lingua "pro-drop" (dall'inglese pronoun-dropping). Questo significa che possiamo "lasciar cadere" il pronome. Al contrario, in lingue come l'inglese, il francese o il tedesco,

Altri Orienti
EP.42 - I rischi di un giornalismo “aperto al mondo”

Altri Orienti

Play Episode Listen Later Nov 17, 2025 6:39


Dong Yuyu, un giornalista cinese con una lunga carriera alle spalle, sta scontando una condanna a sette anni per spionaggio dopo essere stato sorpreso a pranzo con un diplomatico giapponese. Esempio di un giornalista capace di aprirsi al mondo, come un tempo era richiesto in Cina, la sua condanna sembra chiudere una fase storica. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Giappone nel mondo
Dicembre in Giappone: luci, silenzi e la pausa sacra dell'anno

Giappone nel mondo

Play Episode Listen Later Nov 12, 2025 14:52


Una Tokyo spenta, le strade vuote, i neon che si affievoliscono: sembra un manga distopico, ma è solo Capodanno in Giappone. Dicembre è un mese diviso in due — prima lo splendore delle Winter Illuminations, poi il silenzio quasi sacro dell'Oshogatsu.Tra festival di luci, hot pot condivisi, e treni proiettile presi d'assalto, scopriamo come il Giappone affronta l'inverno con un equilibrio perfetto tra frenesia e quiete. E perché in quei giorni sospesi tutto, davvero tutto, si ferma.Un viaggio nella stagione più intima del Sol Levante, tra un brodo d'Oden fumante e il rintocco delle campane di mezzanotte.Ascoltaci sul tuo lettore di podcast - Giappone nel mondo -Spotify: https://open.spotify.com/show/0sQVMNeMTKFivcSJkEsIr4Apple Podcasts: https://podcasts.apple.com/it/podcast/giappone-nel-mondo/id1481765190?l=en-GBYouTube: https://www.youtube.com/@plot-twisterInstagram GnM: https://www.instagram.com/giapponenelmondo/Instagram PlotTwister: https://www.instagram.com/plottwistertv/Instagram Sono in viaggio: https://www.instagram.com/sono.in.viaggio/Oshogatsu (お正月) – Capodanno giapponese, la festa più importante dell'anno.Chichibu Yomatsuri – Festival notturno del 2-3 dicembre, uno dei tre grandi matsuri dei carri del Giappone.Ako Gishisai – Cerimonia al tempio Sengakuji di Tokyo in onore dei 47 ronin.Oden (おでん) – Stufato invernale tipico dei konbini, simbolo del comfort food giapponese.Osechi Ryori – Piatti tradizionali di Capodanno, serviti in scatole jubako.Nabemono / Shabu-shabu / Sukiyaki – Piatti condivisi in pentola calda, tipici dell'inverno.Joya no Kane (除夜の鐘) – Le 108 campane che salutano il nuovo anno nei templi buddisti.Hatsumode (初詣) – Prima visita al santuario dell'anno nuovo.KFC Japan – “Kentucky for Christmas” campaign (1970s) – Esempio di marketing che ha trasformato il pollo fritto in tradizione natalizia.Dino Villani e la Colomba Motta (1930s) – Parallelo italiano di una tradizione nata da un'idea pubblicitaria.Tsukiji Market (築地市場) – Ex mercato del pesce di Tokyo, chiuso durante il periodo di Capodanno.#podcast #giappone #italia #cultura #storia #nippon #japanlovers #visitjapan #tradizionigiapponesi #tokyo #viaggigiappone #invernogiapponese #capodannogiapponese #oshogatsu #oden #travelpodcast #podcastitaliani #youtubeitalia #intervista #giapponenelmondo

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Le Differenze fra Italiano Formale e Italiano Informale

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Nov 6, 2025 26:07


La padronanza dell'italiano formale e informale rappresenta una competenza fondamentale per chiunque desideri comunicare efficacemente in contesti diversi. Se state chiacchierando con i vostri amici, probabilmente non volete parlare in modo troppo formale - sarebbe come andare in spiaggia con giacca e cravatta! Però se siete all'università e parlate con un professore, o in una riunione di lavoro con i colleghi, o in circostanze professionali, allora dovete tirare fuori il vostro italiano più elegante. Italiano FORMALE vs INFORMALE: 20 Coppie di Parole che Cambieranno il Vostro Modo di Comunicare PRIMA PARTE 1. AIUTARE / ASSISTERE La differenza tra "aiutare" e "assistere" è sostanziale nel registro comunicativo italiano. Mentre "aiutare" appartiene al linguaggio quotidiano e colloquiale, "assistere" conferisce un tono professionale e rispettoso alla conversazione. Esempio informale: "Mi puoi aiutare con questo compito?" Esempio formale: "Potrebbe assistermi con questa mansione?" Se parlate con il vostro migliore amico direte "Dai, aiutami!" Ma se siete in ufficio con il vostro capo, la formula corretta sarà: "Scusi, potrebbe assistermi?" Notate come cambia completamente l'approccio e il livello di cortesia espresso. 2. DARE / FORNIRE Il verbo "fornire" rappresenta l'alternativa formale del verbo "dare" ed è particolarmente utilizzato in contesti aziendali, accademici e istituzionali. Esempio informale: "Marco mi ha dato le informazioni" Esempio formale: "Il dottor Bianchi mi ha fornito le informazioni necessarie" Attenzione importante: il verbo "fornire" richiede spesso una preposizione specifica! Le costruzioni corrette sono: "fornire qualcosa a qualcuno" oppure "fornire qualcuno di qualcosa". Questa particolarità grammaticale è fondamentale per un uso corretto del verbo in contesti formali. 3. AVERE BISOGNO (DI) / RICHIEDERE Quando si esprime una necessità in contesto professionale, "richiedere" sostituisce efficacemente l'espressione informale "avere bisogno". Questo cambiamento lessicale trasforma radicalmente il tono della comunicazione. Esempio informale: "Ho bisogno di più tempo per finire il lavoro" Esempio formale: "Richiedo tempo aggiuntivo per completare l'incarico" Osservate la trasformazione completa della frase: Versione informale: "Ho bisogno di più tempo per finire il lavoro" Versione formale: "Richiedo tempo aggiuntivo per completare l'incarico" Notate come anche le parole circostanti cambiano: "più" diventa "aggiuntivo", "finire" diventa "completare", e "lavoro" diventa "incarico". L'intera struttura della frase si eleva a un registro professionale. 4. DIRE / INFORMARE Il verbo "informare" è la scelta ideale quando si comunica in contesti formali, sostituendo il semplice "dire" con una formula più rispettosa e professionale. Esempio informale: "Ti dirò tutto dell'evento più tardi" Esempio formale: "La informerò riguardo all'evento successivamente" Curiosità linguistica: In italiano formale usiamo spesso la formula "La informo che..." - è la nostra versione elegante di "ti dico che...". Questa costruzione è estremamente comune nella corrispondenza aziendale e nelle comunicazioni ufficiali. 5. GRATIS / OMAGGIO Quando qualcosa viene offerto senza costo, la parola "omaggio" conferisce maggiore eleganza rispetto al colloquiale "gratis". Esempio informale: "Le bevande erano gratis alla festa" Esempio formale: "Le bevande erano in omaggio all'evento" Nel linguaggio commerciale e aziendale, l'espressione "in omaggio" è preferita perché trasmette un senso di cortesia e generosità da parte dell'offerente, piuttosto che semplicemente l'assenza di un costo. 6. PENSARE / CONSIDERARE Il verbo "considerare" eleva immediatamente il registro della conversazione, trasformando un semplice pensiero in una riflessione ponderata. Esempio informale: "Penserò a quello che hai detto"

da Brand a Friend
#396 - Crea Arcipelaghi di Conoscenza

da Brand a Friend

Play Episode Listen Later Nov 2, 2025 21:30


#396 - Crea Arcipelaghi di ConoscenzaViviamo in un'epoca di abbondanza informativa ma di scarsità strutturale. Siamo sommersi da contenuti, ma privi delle strade per collegarli. Ogni autore costruisce la sua collina, la sua teoria, il suo metodo, il suo “sistema”, ma mancano le mappe, i ponti, i collegamenti che trasformano quell'insieme di voci in vera conoscenza condivisa. In questa puntata rifletto su un'idea che considero sempre più cruciale: la conoscenza non vive nei contenuti, ma nelle connessioni fra idee e punti di vista diversi. Senza infrastruttura, senza chi si prende la briga di collegare, confrontare, intrecciare, anche le migliori intuizioni diventano isole sperdute, invisibili, inaccessibili. È qui che entra in gioco la curation: non come semplice selezione, ma come arte del costruire significato.Fare curation significa creare continuità, mostrare come le idee si influenzano a vicenda, far emergere i pattern nascosti. È un lavoro di cura e di fiducia. Richiede lentezza, profondità e desiderio di far capire, non solo di apparire.E paradossalmente, proprio l'Intelligenza Artificiale, che tanti usano per generare testi a raffica, può diventare lo strumento più potente per scavare connessioni. Non per sostituirci, ma per aiutarci a vedere meglio: chi ha detto cosa, dove le teorie si sovrappongono, dove si contraddicono, come si sono evolute nel tempo. Invece di creare nuove isole di contenuto, possiamo imparare a costruire arcipelaghi di significato. A unire i punti.Riferimenti: 1. “A Gathering of Flowers: Content Curation History in Other Words” – Robin Good Un viaggio nella storia della curation come pratica editoriale e intellettuale. Perfetto per capire come è nata questa disciplina e perché la capacità di “collegare i puntini” è diventata oggi una competenza strategica.2. “The Top 20 Milestones in AI (1943 to Present)” – Rob Kelly  Una timeline evolutiva che mostra come l'AI si è sviluppata nel tempo. Esempio concreto di curation evolutiva: non crea contenuti nuovi, ma ordina e collega quelli esistenti per costruire una visione più chiara del percorso. 3. “An Uneven History of Content Strategy” – Rahel Anne Bailie Un racconto sulle origini della content strategy e sul perché la disciplina è ancora in cerca di una definizione univoca. Perfetto per chi vuole capire come le idee evolvono, si sovrappongono e vengono reinterpretate nel tempo. 4. “Techmeme” – Daily Tech DigestUno dei migliori esempi di newsradar curato: un hub quotidiano che aggrega e organizza le notizie più rilevanti del mondo tech. Un modello di riferimento per capire come costruire valore attraverso la sintesi e il contesto, non la quantità. 5. “The Great Mental Models Boxed Set” – Shane Parrish Una raccolta di mental models chiave per pensare meglio e collegare idee provenienti da discipline diverse. Esempio perfetto di pattern library applicata al pensiero critico: trasforma concetti sparsi in strumenti riutilizzabili di comprensione.Articolo originale in ingleseEsempi realiCosa puoi fare in pratica _______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Entra in contatto con me, ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good•  Musica di questa puntata:"Take It Easy" by Joakim Karud disponibile su Youtube•  Nella foto di copertina:Aerial view of Piaynemo Islands, Raja Ampat - West Papua, IndonesiaErick Morales Oyola - Unsplash• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItaliaInstagram channelMomenti di vita non in posa - cosa vedono i miei occhi:https://instagram.com/giggi_canali • Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.com - Fuoco su costruire fiducia per chi fa l'imprenditore online .

GPShow
Il modo 100% legale per arricchirsi senza pagare le tasse

GPShow

Play Episode Listen Later Oct 22, 2025 64:17


In questa diretta parliamo del modo totalmente legale per arricchirsi senza pagare le tasse.Guarda la replica del webinar “L'immobiliare intelligente" per scoprire opportunità e rischi dell'investimento immobiliare.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Guardare film con i sottotitoli: buono o no?

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Oct 19, 2025


Capire i film italiani può sembrare un'impresa impossibile, ma in realtà è una delle sfide più comuni per chi studia questa lingua. La buona notizia? Esistono tecniche precise e scientificamente provate che possono trasformare questa difficoltà in un'opportunità di apprendimento straordinaria. In questo articolo completo, esploreremo tutti gli aspetti della comprensione orale dell'italiano cinematografico, fornendovi gli strumenti necessari per superare questa barriera una volta per tutte. Perché Non Riesci a Capire i Film in Italiano? (E Come Risolvere il Problema!) Cosa Imparerete in Questo Articolo Questo articolo è strutturato per guidarvi passo dopo passo verso una comprensione fluida dell'italiano parlato nei film. Scoprirete: Il vero motivo scientifico per cui non riuscite a capire i film italiani (e non è quello che pensate!) Le tecniche di discorso connesso utilizzate dai madrelingua italiani che trasformano completamente la pronuncia delle parole Il metodo dei quattro livelli per usare i sottotitoli in modo strategico senza diventarne dipendenti Strategie avanzate per espandere il vocabolario cinematografico e non bloccarvi durante i dialoghi Esercizi pratici per allenare immediatamente il vostro orecchio all'italiano autentico Cos'è il Discorso Connesso e Perché È Così Importante Molti studenti credono che la difficoltà nel capire i film italiani derivi semplicemente dalla velocità di eloquio dei madrelingua. In realtà, questa è solo una parte del problema. Il vero ostacolo si chiama "discorso connesso" o, in termini più tecnici, "coarticolazione". Il discorso connesso è un fenomeno fonetico naturale che si verifica in tutte le lingue quando i parlanti nativi comunicano a velocità normale. Invece di pronunciare ogni parola separatamente e distintamente come si fa in classe, i madrelingua uniscono le parole tra loro, creando un flusso continuo di suoni che può sembrare completamente diverso dalla forma scritta. Questo processo avviene perché il nostro apparato fonatorio cerca naturalmente di economizzare gli sforzi articolatori, passando fluidamente da un suono all'altro senza interruzioni nette. Il risultato? Parole che si fondono, sillabe che scompaiono, vocali che si modificano e consonanti che si assimilano. Esempi Pratici di Trasformazione Fonetica Vediamo in dettaglio come funziona questo fenomeno con esempi concreti che incontrerete costantemente nei film italiani: Forma Scritta StandardCome Suona RealmenteSpiegazione del CambiamentoCome stai?Comestai?Eliminazione dello spazio sonoro tra le due paroleDevo andareDevandàFusione delle vocali finali e riduzione della "e" finaleNon lo soNonlosòUnione completa delle tre parole in un unico blocco sonoroHai capito?Aicapì?Eliminazione della "h" iniziale e riduzione vocalica finaleMa che me hai fatto?Machemmaifatto?Assimilazione multipla con elisione di diverse vocaliCi vediamo dopo pranzoCivediamdopranzoFusione completa con elisione della "o" in "vediamo" Come potete notare da questi esempi, le trasformazioni non sono casuali ma seguono pattern linguistici precisi. Una volta che avrete identificato questi schemi ricorrenti, inizierete a riconoscerli automaticamente e la vostra comprensione migliorerà drasticamente. I Principali Fenomeni di Coarticolazione in Italiano Per comprendere meglio il discorso connesso, è utile conoscere i principali tipi di trasformazioni fonetiche che avvengono nell'italiano parlato velocemente: 1. Elisione: La scomparsa completa di una vocale finale quando la parola successiva inizia con una vocale. Esempio: "l'amore" invece di "lo amore", "un'idea" invece di "una idea". 2. Assimilazione: Una consonante cambia per diventare più simile alla consonante successiva, facilitando la pronuncia. Esempio: "in banca" può suonare come "im banca". 3. Riduzione vocalica: Le vocali atone (non accentate) tendono a essere pronunciate in modo più breve e meno di...

Caffe 2.0
3517 Developers - Un esempio di vibe coding con l'AI (un QR code generator)

Caffe 2.0

Play Episode Listen Later Oct 18, 2025 7:00


Developers - Un esempio di vibe coding con l'AITanto adesso che hai l'ai ci metti meno. Col cavolo. Lo sviluppo  e l'atterraggio del software in produzione e' un contesto diverso, ignoto il piu' delle volte alla macchina.Ecco un caso concreto di vibe coding che risolve si' il problema principale, la generazione di un qrcode, ma tutto il resto no. E non e'  affatto secondario.L'unica differenza e' che nello stesso tempo hai un risultato qualitativamente superiore.… e con alcuni trucchetti da developer condivisi con voi … :) Buon ascolto !.ps:il qr code generator che non traccia nulla e nessuno e' disponibile agli iscritti del caffe20.it/membri 30 gg gratis poi da 5 euro al mese.

GPShow
Credit Lombard: come mettere a leva il tuo patrimonio

GPShow

Play Episode Listen Later Oct 13, 2025 55:29


In questa diretta parliamo di come mettere a leva il tuo patrimonioGuarda la replica del webinar “L'immobiliare intelligente" per scoprire opportunità e rischi dell'investimento immobiliare.

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Gli Aggettivi Indefiniti: una Guida Completa

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Play Episode Listen Later Oct 12, 2025 21:28


Gli aggettivi indefiniti sono aggettivi che indicano una quantità non precisa o una qualità generica di persone, animali o cose. A differenza degli aggettivi numerali che esprimono quantità precise (uno, due, tre...), gli aggettivi indefiniti esprimono quantità approssimative, indeterminate o generiche. La loro corretta comprensione e utilizzo è essenziale per comunicare in modo naturale e fluido in italiano, specialmente quando non si conosce o non si vuole specificare una quantità esatta. Aggettivi Indefiniti in Italiano (qualche, tutto, molto, qualsiasi...) Cosa Sono gli Aggettivi Indefiniti Gli aggettivi indefiniti sono parole che accompagnano il nome e ne determinano la quantità o la qualità in modo vago e impreciso. Non forniscono informazioni specifiche sul numero o sulla natura esatta dell'elemento a cui si riferiscono, ma offrono un'indicazione generale. Questi aggettivi sono particolarmente utili quando non si conosce il numero esatto di qualcosa, quando si vuole generalizzare o quando la precisione non è necessaria. La caratteristica principale degli aggettivi indefiniti è che precedono sempre il nome e concordano con esso in genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale). Questa concordanza è fondamentale per costruire frasi grammaticalmente corrette in italiano. Classificazione degli Aggettivi Indefiniti Gli aggettivi indefiniti possono essere suddivisi in diverse categorie in base al tipo di informazione che trasmettono. Questa classificazione aiuta a comprendere meglio il loro significato e il loro utilizzo appropriato. Aggettivi che Indicano Quantità Indefinita Questa categoria include gli aggettivi che esprimono una quantità generica senza specificare un numero preciso. Sono tra i più utilizzati nella lingua italiana quotidiana e permettono di comunicare in modo naturale quando l'esattezza numerica non è rilevante o non è conosciuta. Molto/a/i/e indica una grande quantità e si accorda in genere e numero con il nome a cui si riferisce. Esempio: "Ho molto lavoro oggi" (singolare maschile), "Ci sono molte persone in piazza" (plurale femminile). Poco/a/chi/che esprime una quantità scarsa o limitata. Esempio: "Ho poco tempo" (singolare maschile), "Ci sono poche sedie libere" (plurale femminile). Troppo/a/i/e indica una quantità eccessiva, superiore al necessario o al desiderato. Esempio: "C'è troppo rumore" (singolare maschile), "Hai comprato troppa frutta" (singolare femminile). Vario/a/i/e - Parecchio/a/i/e esprime una quantità considerevole, abbastanza grande ma non eccessiva. È meno comune nell'italiano parlato moderno ma ancora presente nello scritto formale. Esempio: "Ho parecchi dubbi" (plurale maschile). Tanto/a/i/e indica una grande quantità, simile a "molto" ma spesso utilizzato in contesti comparativi o esclamativi. Esempio: "Non ho tanta pazienza" (singolare femminile), "Ci sono tanti problemi" (plurale maschile). Tutto/a/i/e esprime la totalità, l'interezza di qualcosa. Richiede sempre l'articolo determinativo dopo di sé. Esempio: "Tutta la classe è presente" (singolare femminile), "Tutti gli studenti studiano" (plurale maschile). Aggettivi che Indicano Qualità Indefinita Questi aggettivi non esprimono quantità ma piuttosto una qualità generica o indeterminata dell'elemento a cui si riferiscono. Sono fondamentali per esprimere incertezza, genericità o alternative. Qualche è invariabile (non cambia mai forma) e si usa sempre con nomi singolari, anche se il significato è plurale. Indica una piccola quantità indefinita. Esempio: "Ho comprato qualche libro" (significa "alcuni libri"). Alcuno/a/i/e ha due significati opposti: al singolare (alcuno, alcuna) ha valore negativo e significa "nessuno", mentre al plurale (alcuni, alcune) indica una quantità limitata ma non precisata. Esempio: "Non ho alcun dubbio" (nessun dubbio), "Alcune persone sono arrivate" (un numero limitato di persone).

J-TACTICS's show
J-TACTICS (S08 E05)

J-TACTICS's show

Play Episode Listen Later Oct 9, 2025 104:55


Quinta puntata dell'ottava stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com dedicata alla vecchia signora bianconera.Focus sul grigio pareggio tra la squadra di Tudor e quella di Allegri, allo Stadium Juventus-Milan finisce a reti inviolate.Un primo tempo scandito da poche occasioni per entrambe le squadre, con qualche fiammata nel finale.I primi 45 minuti di Juventus-Milan, possono essere riassunti esattamente in questo modo.Una partita tattica e bloccata tra due squadre che pensano a non rischiare nulla ed eventualmente a pungere in contropiede.Esempio emblematico di tale atteggiamento si ha quando Conceicao si rende pericoloso con un assist da destra per McKennie e con David che però in area di rigore scivola goffamente, ricordandoci il famoso "Vai con il liscio" della Gialappas Band, e se la prende con i tacchetti e col campo.Per contro anche la squadra di Allegri fa pochino.Nel finale di tempo però Gimenez riesce a rendersi pericoloso con un colpo di testa su cross da sinistra di Pavlovic.Nel secondo tempo la partita vive di fiammate.La Juventus va vicina al vantaggio con Gatti il quale in area di rigore si ritrova la palla tra i piedi tutto solo davanti a Maignan che però compie un intervento miracoloso che impedisce ai bianconeri di passare in vantaggio.Dall'altra il Milan ha la possibilità di portarsi avanti con un calcio di rigore.Kelly commette fallo in area su Gimenez.Pulisic si presenta dal dischetto però calcia malissimo e manda letteralmente la palla alle stelle.Altra occasione per i rossoneri, Leao si ritrova davanti alla porta di Di Gregorio ma calcia fuori divorandosi il gol.Tudor manda in campo anche Vlahovic e Openda, i quali non incidono minimamente sul match.Altro pareggio per la Juventus, con più ombre che luci, al triplice fischio dell'arbitro i supporters bianconeri fischiano i propri beniamini che sembrano aver smarrito non solo la strada per la vittoria ma anche la grinta che avevano contraddistinto le prime giornate.Ambiente in subbuglio e Tudor già sulla graticola.Di questo e altro parleremo in questa puntata!Diteci la vostra!Ecco i link dei nostri social:CANALE TELEGRAM:https://t.me/+TYOn7FZAQwet7MAtINSTAGRAM:https://instagram.com/jtactics_?igshid=YmMyMTA2M2Y=TWITTER:https://twitter.com/RadioMDN?t=woKQltSFRUTw9qibbRZaJA&s=09

La Bibbia Oggi
La testimonianza di Fede di Paolo l'Apostolo davanti a Re Agrippa e Festo come un esempio per noi oggi (Atti 26:1-29) - Fred Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Oct 9, 2025 42:42


Predicazione espositiva del Pastore Emerito Fred Whitman di Atti capitolo 26 versetti 1 a 29. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 7 Settembre 2025.Titolo del messaggio: "La testimonianza di Fede di Paolo l'Apostolo davanti a Re Agrippa e Festo come un esempio per noi oggi"ATTI 26 V1-291 Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, stesa la mano, disse a sua difesa: 2 «Re Agrippa, io mi ritengo felice di potermi oggi discolpare davanti a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, 3 soprattutto perché tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che ci sono tra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi pazientemente. 4 Quale sia stata la mia vita fin dalla mia gioventù, che ho trascorsa a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, è noto a tutti i Giudei, 5 perché mi hanno conosciuto fin da allora e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo. 6 E ora sono chiamato in giudizio per la speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri; 7 della quale promessa le nostre dodici tribù, che servono con fervore Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. Per questa speranza, o re, sono accusato dai Giudei! 8 Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti? 9 Quanto a me, in verità pensai di dover lavorare attivamente contro il nome di Gesù il Nazareno. 10 Questo infatti feci a Gerusalemme; e avendone ricevuta l'autorizzazione dai capi dei sacerdoti, io rinchiusi nelle prigioni molti dei santi; e quando erano messi a morte, io davo il mio voto. 11 E spesso, in tutte le sinagoghe, punendoli, li costringevo a bestemmiare; e, infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitavo fin nelle città straniere. 12 Mentre mi dedicavo a queste cose e andavo a Damasco con l'autorità e l'incarico da parte dei capi dei sacerdoti, 13 a mezzogiorno vidi per strada, o re, una luce dal cielo, più splendente del sole, la quale sfolgorò intorno a me e ai miei compagni di viaggio. 14 Tutti noi cademmo a terra, e io udii una voce che mi disse in lingua ebraica: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ti è duro recalcitrare contro il pungolo". 15 Io dissi: "Chi sei, Signore?" E il Signore rispose: "Io sono Gesù, che tu perseguiti. 16 Ma àlzati e sta' in piedi, perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, 17 liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando 18 per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati". 19 Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla visione celeste; 20 ma, prima a quelli di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e fra le nazioni, ho predicato che si ravvedano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. 21 Per questo i Giudei, dopo avermi preso nel tempio, tentavano di uccidermi. 22 Ma per l'aiuto che viene da Dio sono durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, senza dire nulla al di fuori di quello che i profeti e Mosè hanno detto che doveva avvenire, cioè: 23 che il Cristo avrebbe sofferto e che egli, il primo a risuscitare dai morti, avrebbe annunciato la luce al popolo e alle nazioni».

Radio Rossonera
IL PATTO! A MILANELLO UN ACCORDO. JUVE-MILAN COME ESEMPIO | Mattino Milan

Radio Rossonera

Play Episode Listen Later Oct 2, 2025 13:34


Il patto a #milanello in vista di #juventusmilan di #seriea : l'importanza di #allegri , #modric e #rabiotDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Al via la Festa delle Comunità: lo sport diventa esempio per le nuove generazioni

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Oct 1, 2025 2:10


Dal 2 al 5 ottobre, Arsiero ospita la Festa delle Comunità, un'iniziativa promossa dalla Pastorale dell'Unità di Arsiero, Tonezza, Laghi e Pedemonte, con il sostegno del Consiglio Pastorale. L'obiettivo è chiaro: offrire ai giovani e alle famiglie un'occasione concreta per riscoprire il valore dell'impegno, della partecipazione e della bellezza dello stare insieme. Un messaggio che si fa ancora più urgente con la crescita e l'adolescenza, quando molti ragazzi sembrano smarrire il filo che li lega alla comunità.

il posto delle parole
Lauro Marchetti "Memorie di Ninfa"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025 19:48


Lauro Marchetti"Memorie di Ninfa"Allemandi Editorehttps://www.allemandi.com/libro/9788842226321“Credo che sia difficile immaginare un rapporto più illuminante e profondo di quello tra Lauro Marchetti, il Giardino di Ninfa e la nobile famiglia Caetani di Sermoneta. Conosco Lauro da tantissimi anni ma i legami più stretti avvennero quando, il 27 novembre 1976, ebbi l'onore di essere nominato dalla Principessa Lelia, dopo anni di frequentazione di Ninfa e della famiglia Howard Caetani, Consigliere della Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta, carica che ancora ricopro come membro onorario”.Comincia così la prefazione di Fulco Pratesi sul volume Memorie di Ninfa, un racconto biografico della vita avvincente di Lauro Marchetti tra viaggi, avventure ed esperienze e la cura amorevole del Giardino di Ninfa che ancora oggi viene considerato universalmente il più romantico giardino del mondo.É nella rosa dei titoli di Allemandi Editore, usciti nel 2025,  Memorie di Ninfa di Lauro Marchetti, vincitore della terza edizione del Campiello Natura – Premio Venice Gardens Foundation, il riconoscimento nato dalla sinergia tra la Fondazione Il Campiello di Confindustria Veneto e Venice Gardens Foundation, rivolto alle opere letterarie capaci di interpretare, favorire, guidare un rapporto profondo e armonioso con la natura, in nome dell'equilibrio e del rispetto, contribuendo alla sua salvaguardia, al suo ascolto e alla sua comprensione.La prefazione è a firma di Fulco Pratesi, che scrive: «Credo che sia difficile immaginare un rapporto più illuminante e profondo di quello tra Lauro Marchetti, il Giardino di Ninfa e la nobile famiglia Caetani di Sermoneta. Conosco Lauro da tantissimi anni ma i legami più stretti avvennero quando, il 27 novembre 1976, ebbi l'onore di essere nominato dalla Principessa Lelia, dopo anni di frequentazione di Ninfa e della famiglia Howard Caetani, Consigliere della Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta, carica che ancora ricopro come membro onorario».Nella commissione che ha decretato il vincitore: la Presidente Adele Re Rebaudengo (Presidente di Venice Gardens Foundation), insieme a figure di spicco del mondo della cultura e del giornalismo, come Alberta Campitelli (Storica dell'arte e dei giardini, Vicepresidente dell'Associazione Parchi e Giardini Italiani), Emanuela Rosa Clot (Direttore responsabile di Gardenia e Bell'Italia), Maria Pace Ottieri (Scrittrice e giornalista), Valentina Romano (Fondatrice e titolare della Libreria della Natura di Milano) e Anna Zegna (Presidente di Fondazione Zegna).La commissione ha spiegato le ragioni della vittoria di Memorie di Ninfa: «Un libro che racconta dalle origini la vita, l'essenza e l'anima di un giardino straordinario arrivato a noi grazie all'impegno, alla visione e alla lungimiranza della nobile stirpe dei Principi Caetani, signori di Ninfa e Sermoneta; in particolare, delle donne Caetani, Ada, Marguerite e Lelia. Esempio di un mecenatismo intelligente e consapevole, di una gestione esemplare e del riscatto di un territorio, la storia di un giardino che è un esempio di eccellenza, un racconto che è memoria di una vita e di esperienze straordinarie di cui Lauro Marchetti è stato attore, testimone e poi custode. Un libro che rappresenta un faro per tutti coloro che amano la natura e per tutti quelli che dovrebbero iniziare ad amarla, a conoscerla e a rispettarla; per tutti coloro che hanno la fortuna e la capacità di meravigliarsi e di “sentire” in profondità».Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Perché Studiare Italiano senza l’Intelligenza Artificiale È Più Efficace

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Sep 20, 2025 17:35


So che questo è esattamente il contrario di quello che tutti vi stanno dicendo di fare nel 2025, ma in questo articolo voglio parlarvi del perché l'intelligenza artificiale sta rovinando il vostro italiano, o almeno perché vi sta impedendo di diventare finalmente fluenti. Smetti di usare l'IA per imparare l'italiano I Principali Problemi dell'Apprendimento con l'IA Non ti metti in situazioni del mondo reale Praticare con l'IA è come praticare in un ambiente artificiale. È letteralmente intelligenza artificiale. Non potete simulare lo stress che potreste provare, per esempio, in un colloquio di lavoro o quando parlate in pubblico. Siete nella vostra zona di comfort. Vi sentite al sicuro. State solo parlando con uno schermo, non con una persona reale. E anche se questo può sembrare attraente, specialmente se siete timidi o nervosi nel parlare italiano, non vi state facendo alcun favore. Non vi sta aiutando. Dovete prepararvi per conversazioni del mondo reale. Dovete prepararvi per quelle situazioni stressanti, quelle situazioni dove dovete uscire dalla vostra zona di comfort. Esempio pratico: Immaginate di dover chiedere informazioni in una stazione ferroviaria affollata a Roma. Con l'IA, non sperimentate mai la confusione del rumore di fondo, l'ansia di non capire la risposta rapida di un italiano madrelingua, o la necessità di ripetere la domanda con parole diverse se non vi capiscono subito. La pressione positiva della conversazione umana Ecco perché praticare con una persona reale vi mette sotto un po' più di pressione positiva. Vi costringe a essere più intenzionali su come parlate. Vi costringe a prestare attenzione al vostro modo di parlare e a concentrarvi sul fare una buona impressione, a concentrarvi sull'usare il vocabolario corretto e la pronuncia corretta. Con l'IA, potete facilmente diventare pigri. Perché l'IA non vi giudica. Non è una persona reale. È solo uno schermo, una voce dietro uno schermo. Se volete prepararvi per il mondo reale - e ovviamente lo volete, perché è per questo che state imparando una lingua - dovete effettivamente praticarla nel mondo reale. Il problema dell'italiano "da libro di testo" Un altro grosso problema con l'IA è che vi insegna un italiano da libro di testo che nessuno usa mai. Se parlate con l'IA, per esempio ChatGPT, DeepL, qualsiasi di questi bot IA, le risposte che ricevete saranno sempre perfette, quasi troppo perfette. E indovinate un po'? Noi siamo umani. Siamo naturalmente imperfetti. E se non vi preparate per l'imperfezione, per gli errori grammaticali, per il parlare velocemente, per lo slang, per qualsiasi cosa meno che da libro di testo, qualsiasi cosa meno che perfetta, quando le incontrate davvero nel mondo reale, finite nei guai. Esempio concreto: L'IA vi dirà sempre "Come va?" in modo formale, ma un italiano potrebbe dirvi "Come butta?" o "Tutto apposto?" (scritto volutamente sbagliato invece di "a posto"). Oppure potrebbero dire "Boh, non lo so" invece della forma corretta "Non lo so", che è quello che troverete sui libri di testo. La soluzione: parlare con persone reali E ancora, la soluzione a questo è parlare con un essere umano reale. Questa è la mia filosofia. E questa è la filosofia della mia organizzazione. Lo dico sempre ai miei studenti. I miei insegnanti sono d'accordo con me su questo. La soluzione a questo problema è parlare italiano con persone reali. L'italiano è una lingua. Le lingue devono essere parlate. E devono essere parlate con persone reali. La connessione umana è una parte integrale dell'apprendimento di una lingua. Perché senza di essa, vi manca qualcosa. Vi manca un pezzo del puzzle che vi rende fluenti. L'importanza delle barriere culturali Lavoro con studenti da tutto il mondo. Lavoro con studenti dal Nord America, Sud America, Europa, Asia, Africa, ovunque tranne l'Antartide. E una delle cose che dovete sempre tenere in considerazione quando lavorate c...

Caffe 2.0
3488 Disabili Digitali - 3 modalità digitali inutilmente complesse o sbagliate

Caffe 2.0

Play Episode Listen Later Sep 17, 2025 13:37


Non abituiamoci a software complessi, con dark pattern o a messaggi di errore sbagliati.La rubrica continua con i disabili digitali che mandano segnalazioni di quotidianità digitale folle, scrivi anche tu a info@disabilidigitali.it o info@caffe20.itSegue testo genai:Introduzione Nel podcast "Caffè 2.0: Internet dalla parte di chi lavora" (con Valerio Spadaro), l'argomento centrale è la complessità digitale che affligge i cittadini, specialmente quelli con disabilità, nel contesto dei servizi pubblici. L'autore esplora le sfide quotidiane legate ai sistemi di pagamento, alle procedure burocratiche e alla mancanza di accessibilità, evidenziando come il "semplificare" non sempre sia una priorità. L'episodio si focalizza su casi concreti, come il pagamento di tasse tramite codici complessi, la difficoltà dei bollettini postali e l'importanza di un design utente-centrato. Il testo sottolinea l'urgenza di un sistema pubblico più inclusivo e di una gestione delle informazioni più intuitiva, con un invito a segnalare esperienze problematiche per migliorare la digitalizzazione.---Indice 1. Introduzione al tema dei disabili digitali 2. Complessità dei sistemi di pagamento 3. Problemi con il "C-Bill" e i bollettini postali 4. Difficoltà con i PDF e la gestione dei dati 5. Errori di sistema e messaggi non chiari 6. Proposte per un sistema più accessibile 7. Conclusione e invito alle segnalazioni---Checklist per migliorare l'accessibilità digitale[ ] Verificare che i sistemi di pagamento siano accessibili a tutti, evitando codici complessi.[ ] Garantire la possibilità di pagare online tramite bollettini postali o altre opzioni semplici.[ ] Implementare strumenti per riconoscere automaticamente dati da PDF o foto (es. codici IBAN).[ ] Semplificare i messaggi di errore, rendendoli esplicativi e meno frustranti.[ ] Assicurare che le date di scadenza siano valide (es. evitare sabato e domenica per pagamenti).[ ] Coinvolgere utenti finali nel design e nella verifica dei servizi.[ ] Promuovere la condivisione di esperienze problematiche per migliorare la digitalizzazione.---Frase celebri 1. "Queste cose dovrebbero essere considerate e non imposte al cittadino che poi per provvedere a inviare il modulo compilato deve rischiare tutte queste cose con i successivi errori." 2. "Non è tanto il discorso che tutto deve essere perfetto quanto avere un sistema di controllo sviluppato con l'aiuto di terzi che si occupano solo di questo." 3. "Quando si sviluppano servizi al pubblico utilizzati di massa, è fondamentale che i messaggi di errore siano chiari e utili, non enigmi." 4. "La soluzione a caricare PDF può avere un senso, ma bisognerebbe prevedere la possibilità di fare la foto, non solo mandare un file." 5. "Non è giusto fare finta di niente: continuare a segnalare le problematiche è il primo passo per migliorare."---Testo diviso per argomenti1. Introduzione al tema dei disabili digitali L'autore inizia con un saluto e presenta l'argomento: il problema dei disabili digitali, ovvero coloro che incontrano ostacoli nell'accesso ai servizi online. Sottolinea che non si tratta solo di tecnologia difettosa, ma di una gestione inadeguata del sistema, con errori di progettazione e mancanza di inclusione.2. Complessità dei sistemi di pagamentoI pagamenti alla pubblica amministrazione richiedono spesso codici complessi o sistemi come il "C-Bill", che non sono accessibili online.Esempio: il pagamento di tasse tramite codici che richiedono azioni ripetute, senza alternative semplici.Critica: "Dovrebbero poter essere fatti tutti con bonifico, invece qui prevedono conto corrente postale che non si può fare online".3. Problemi con il "C-Bill" e i bollettini postaliIl "C-Bill" è un sistema che non permette pagamenti online, costringendo gli utenti a usare bollettini postali.Difficoltà: la mancanza di opzioni alternative e la complessità dei passaggi per completare un pagamento.Esempio: il problema dei codici da inserire, che spesso portano a errori.4. Difficoltà con i PDF e la gestione dei datiL'uso di PDF per i pagamenti richiede la caricatura di file, senza la possibilità di fare foto o utilizzare strumenti di riconoscimento automatico.Critica: "La soluzione a caricare PDF può avere un senso, ma bisognerebbe prevedere la possibilità di fare la foto".Problema della qualità delle foto e la mancanza di opzioni più semplici.5. Errori di sistema e messaggi non chiariI messaggi di errore sono spesso ambigui o non utili, aumentando la frustrazione degli utenti.Esempio: il sistema che non permette pagamenti sabato e domenica, ma non spiega chiaramente il motivo.Critica: "Non si possono inserire pagamenti con la data di credo anche sabato e domenica... ma i messaggi non lo dicono".6. Proposte per un sistema più accessibileCoinvolgere esperti esterni nel controllo dei sistemi, con un focus sull'utente finale.Implementare controlli automatici e alert per evitare bug.Promuovere la partecipazione degli utenti nella progettazione e nella verifica dei servizi.Sottolineare che la digitalizzazione non deve costare di più, ma dovrebbe essere accessibile a tutti.7. Conclusione e invito alle segnalazioniL'autore conclude con un invito a segnalare esperienze problematiche per migliorare la digitalizzazione.Rappresentazione del sito per ricevere segnalazioni: infochioccioladisabilidigitali.it e infochiocciolacaffè20.it.Messaggio finale: "Continuate a trovarli e continuate a segnalarli, non fate finta di niente".---Note finali Il testo evidenzia l'importanza di un approccio utente-centrato nella progettazione di servizi pubblici digitali, con un focus su accessibilità, semplicità e chiarezza. L'invito alle segnalazioni riflette l'idea che la partecipazione attiva dei cittadini sia essenziale per migliorare la qualità dei sistemi.

GPShow
Come costruire un impero immobiliare a debito

GPShow

Play Episode Listen Later Sep 12, 2025 20:10


FINO A DOMENICA 14 SETTEMBRE la nostra guida “Immobiliare ai raggi X” è all'80% di SCONTO, insieme al check up e al magazine!Scopri subito l'offerta su https://www.pianofinanziario.it/guidaimmobiliare

RadioBorsa - La tua guida controcorrente per investire bene nella Borsa e nella Vita
ETF a cedola o ad accumulo? Ecco quanto pesano le tasse con un esempio pratico e concreto

RadioBorsa - La tua guida controcorrente per investire bene nella Borsa e nella Vita

Play Episode Listen Later Sep 8, 2025 7:33


ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione? È una delle domande più frequenti tra gli investitori.In questa puntata affrontiamo il tema con un esempio concreto e numeri alla mano, per capire davvero quanto può incidere, nel lungo periodo, la scelta tra incassare cedole o lasciarle reinvestite.Quali sono le differenze tra ETF a distribuzione ed ETF ad accumulazione, anche dal punto di vista fiscalePerché molti investitori preferiscono strumenti che pagano cedole, anche se non ne hanno davvero bisognoQuanto può impattare, in termini di rendimento finale, la tassazione sulle cedole reinvestitePuoi visionare il video completo del podcast sul nostro canale Youtube

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Cucina Tipica Italiana: La Storia degli Spaghetti all’Assassina

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Aug 28, 2025 14:09


Gli spaghetti all'assassina rappresentano una delle più geniali invenzioni della cucina pugliese contemporanea, un piatto che ha rivoluzionato il modo di concepire la pasta in Italia. Nati nel cuore di Bari negli anni '60, questi spaghetti dalla caratteristica bruciatura controllata sono diventati un simbolo della creatività culinaria barese, conquistando palati in tutto il mondo con la loro tecnica di cottura unica e il loro sapore inconfondibile. Gli Spaghetti all'Assassina: Il Piatto di Bari che DEVI Provare La Nascita di una Leggenda: Il Ristorante Al Sorso Preferito Il ristorante "Al Sorso Preferito" di Bari è universalmente riconosciuto come la culla degli spaghetti all'assassina. Situato nel cuore della città vecchia barese, questo locale storico ha dato i natali a quello che molti considerano il piatto più innovativo della cucina pugliese del XX secolo. Espressioni Culinarie Italiane "Dare i natali a qualcosa" = essere il luogo dove qualcosa nasce o ha origine Esempio culinario: "La Liguria ha dato i natali al pesto genovese""Nel cuore di" = al centro di, nella parte più importante Esempio culinario: "Nel cuore della Sicilia si produce il miglior olio d'oliva""Universalmente riconosciuto" = accettato da tutti Esempio culinario: "Il Parmigiano-Reggiano è universalmente riconosciuto come il re dei formaggi" Fondato negli anni '50 da Enzo Francavilla, il ristorante inizialmente serviva cucina tradizionale pugliese. Tuttavia, fu negli anni '60 che avvenne la svolta: Enzo Francavilla decise di sperimentare una nuova tecnica di cottura della pasta che avrebbe cambiato per sempre la storia della ristorazione barese. Il locale, che ancora oggi mantiene l'atmosfera autentica degli anni '60, divenne rapidamente un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. La sua posizione strategica nel borgo antico permetteva di attirare sia i baresi Doc che i turisti curiosi di scoprire le novità culinarie della città. La storia del ristorante è segnata da una filosofia precisa: innovare rispettando la tradizione. Enzo Francavilla non voleva semplicemente creare un piatto nuovo, ma desiderava elevare gli ingredienti semplici della cucina pugliese attraverso una tecnica di cottura completamente rivoluzionaria. L'Inventore: Enzo Francavilla e la Sua Rivoluzione Culinaria Enzo Francavilla è il genio culinario dietro l'invenzione degli spaghetti all'assassina. Nato a Bari nel 1935, Enzo crebbe respirando l'atmosfera della cucina tradizionale pugliese, ma fin da giovane mostrò una propensione all'innovazione che lo portò a sperimentare tecniche di cottura non convenzionali. La sua formazione culinaria avvenne principalmente nel ristorante di famiglia, dove imparò i segreti della cucina barese tradizionale. Tuttavia, Enzo non si accontentava delle ricette ereditate: passava ore a sperimentare nuove combinazioni di ingredienti e, soprattutto, nuove tecniche di cottura. L'ispirazione per gli spaghetti all'assassina arrivò, secondo le testimonianze dell'epoca, da un errore apparente. Durante una serata particolarmente affollata del 1967, Enzo si accorse che alcuni spaghetti stavano bruciando in padella. Invece di buttarli, decise di assaggiare quella pasta "rovinata" e scoprì un sapore completamente nuovo: intenso, affumicato e incredibilmente appetitoso. Costruzioni Grammaticali in Cucina Costruzione: "Invece di + infinito" Esempio culinario: "Invece di friggere le melanzane, decise di grigliarle" Uso: per esprimere un'alternativa nella preparazioneForma passiva: "venne + participio passato" Esempio culinario: "Il risotto venne mantecato alla perfezione" Uso: per dare importanza alla tecnica culinariaSuperlativo: "completamente + aggettivo" Esempio culinario: "Un gusto completamente diverso dal solito" Uso: per intensificare la descrizione dei sapori Da quel momento, Enzo iniziò a perfezionare la tecnica, trasformando quello che sembrava un errore in una metodologia culinaria ...

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Imparare l’Italiano: un’Esperienza che ti Cambia la Vita

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Aug 7, 2025 9:53


Iniziare a studiare l'italiano è come aprire la porta a un mondo ricco di cultura, storia e bellezza. Se sei uno studente straniero che ha appena iniziato questo percorso, sappi che stai intraprendendo un'avventura straordinaria che ti cambierà per sempre. L'italiano non è solo una lingua: è musica, arte, passione e tradizione millenaria. Un viaggio completo, che la mia amica Diana ha intrapreso e condiviso con noi. Cominciare a Studiare Italiano Oggi Perché l'Italiano Ti Cambierà la Vita Imparare l'italiano significa entrare in contatto con una delle culture più influenti del mondo. Quando pronuncerai le tue prime parole in italiano, non starai solo comunicando: starai abbracciando la stessa lingua che ha dato voce a Dante, Leonardo da Vinci, Federico Fellini e milioni di persone che hanno reso l'Italia famosa per la sua creatività e il suo calore umano. La lingua italiana ti aprirà porte che nemmeno immaginavi esistessero. Potrai comprendere l'opera lirica nella sua forma originale, assaporare la vera essenza della cucina italiana leggendo ricette autentiche, e soprattutto, potrai connetterti con oltre 65 milioni di madrelingua italiani e altri milioni di persone che, come te, hanno scelto di imparare questa bellissima lingua. Le Prime Espressioni che Ti Faranno Sentire Italiano Ecco alcune espressioni fondamentali che ti aiuteranno a sentirti subito parte della comunità italiana. Ogni volta che le userai, noterai come gli italiani ti accoglieranno con un sorriso più caloroso: "Prego" - Questa piccola parola magica significa "prego", "di niente" e "si accomodi" allo stesso tempo. È il passepartout della cortesia italiana. Esempio: quando qualcuno ti ringrazia, rispondi semplicemente "Prego!" e vedrai l'effetto. "Mi scusi" - Per chiedere scusa o attirare l'attenzione educatamente. Esempio: "Mi scusi, dove si trova la stazione?" ti aprirà molte conversazioni utili. "Che bello!" - L'espressione dell'ammirazione italiana per eccellenza. Gli italiani la usano per tutto ciò che li colpisce positivamente. Esempio: davanti a un tramonto, a un piatto delizioso o a una storia interessante, un sincero "Che bello!" ti farà sembrare già un vero italiano. "Non c'è problema" - L'atteggiamento rilassato e accogliente tipicamente italiano. Quando qualcuno si scusa o sembra preoccupato, questa frase dissolve ogni tensione. Frasi di Sopravvivenza per le Prime Settimane Queste frasi essenziali ti salveranno in moltissime situazioni quotidiane e ti daranno la fiducia necessaria per iniziare a comunicare da subito: "Sto imparando l'italiano" - Questa frase è il tuo superpotere! Gli italiani adorano chi sta imparando la loro lingua e diventeranno immediatamente i tuoi migliori insegnanti. Preparati a ricevere incoraggiamenti, consigli e molta pazienza. "Può ripetere, per favore?" - Non aver mai paura di chiedere di ripetere. Gli italiani apprezzeranno il tuo sforzo di capire e parleranno più lentamente per aiutarti. "Come si dice... in italiano?" - Questa domanda trasformerà ogni conversazione in una lezione di italiano gratuita. Gli italiani sono orgogliosi della loro lingua e saranno felici di insegnartela. "Grazie mille!" - Più enfatico di un semplice "grazie", questa espressione mostra il tuo entusiasmo e la tua gratitudine in modo tipicamente italiano. Espressioni che Mostrano la Tua Passione per l'Italia Queste espressioni più avanzate ti permetteranno di dimostrare il tuo vero interesse per la cultura italiana e creeranno connessioni più profonde con le persone che incontri: "Mi piace molto l'Italia" - Semplice ma efficace. Questa frase aprirà conversazioni sulla cultura, sui luoghi da visitare e sulle tradizioni locali. "La cucina italiana è fantastica" - Un complimento che non fallisce mai! Preparati a ricevere inviti a cena e ricette di famiglia tramandate da generazioni. "Che bella lingua!" - Quando esprimi ammirazione per l'italiano stesso,

Ascolto Beltrami
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Ascolto Beltrami

Play Episode Listen Later Aug 1, 2025 37:29


L'organizzazione dei contenuti non è un dettaglio. Se è importante crearne in quantità, lo è ancora di più organizzarli con criterio (dove si trova cosa).È come per una biblioteca: 30.000 volumi senza un catalogo diventano inutili.Ragionando invece sul singolo contenuto, dovremmo rispettare alcune condizioni di base.Sono importanti perché rispondono a quelle che definirei "esigenze cognitive" e se non soddisfatte allontaneranno il cliente dall'acquisto.Usa questa lista come se fosse uno strumento di check up, per verificare se i tuoi contenuti rispettano questi parametri vitali.Conoscenza di base: il cliente deve sapere alcune cose indispensabili per riconoscere il prodotto o servizio. Comprensione: non basta fornire i dati, dobbiamo spiegare e collegare le informazioni, perché alcuni concetti verranno apprezzati solo se compresi. Esempio, se produco una pizza con impasto al Kamut, dovrò spiegare in che modo quella scelta produca risultati differenti da un impasto comune.Sensibilità: a volte occorre far nascere nei clienti una nuova sensibilità, una consapevolezza che prima non c'era. Riguarda le situazioni in cui non possiamo limitarci a spiegare il meccanismo di una scelta, ma dobbiamo spingerci oltre, fino ai valori che stanno alla base. Urgenze: il calendario del cliente non prevede il momento per comprare da noi. Con la narrazione e i contenuti dobbiamo creare l'urgenza o la scadenza, così come avviene con i saldi.Sicurezze: il grande dubbio alla base di molti mancati acquisti risiede nella persona stessa. Bisogna offrire esempi, storie di successo, prove che mostrano come anche altre persone sono riuscite a ottenere risultati in un contesto simile. Esempio, potrei rimandare l'acquisto di una tenda da campeggio perché mi reputo poco esperto per il suo montaggio, ma vedendo casi simili al mio che hanno gestito con padronanza il montaggio, le cose cambierebbero eccome. Nel Minuto Bordino a fine puntata il Dott. Tito Bordino aggiunge un sesto elemento: rispondere sempre alla domanda "Perché proprio noi?". *** *** ***Scarica il corso gratuito sul Content Marketing: https://www.ascoltobeltrami.com/corsoVisita https://www.ascoltobeltrami.com/La voce di Alessio Beltrami viene utilizzata per gentile concessione della Fondazione Alessio Beltrami

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Parla Come un Vero Italiano: Evita Questi Errori

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Play Episode Listen Later Jun 23, 2025


Stai imparando l'italiano e vuoi che il tuo modo di parlare sembri davvero naturale? Allora devi assolutamente evitare quegli errori comuni che tradiscono immediatamente uno straniero. In questo articolo scoprirai i 10 errori più frequenti (+1 bonus) che impediscono a molti stranieri di parlare come dei veri italiani. Una volta che avrai imparato a riconoscerli ed evitarli, il tuo italiano apparirà molto più fluente e autentico! 10 Errori da Evitare per Suonare come i Madrelingua A proposito di errori, in questo articolo ne troverai 10 da evitare per non far arrabbiare una mamma italiana. 1. L'Uso Scorretto di "Bello" e "Quello" Prima dei Sostantivi Uno degli errori più comuni riguarda l'uso di "bello" e "quello" davanti ai sostantivi. Molti studenti dicono erroneamente: ❌ SBAGLIATO: Belli amici Quelli libri ✅ CORRETTO: Begli amici Quei libri La regola fondamentale: "bello" e "quello" usati prima di un sostantivo o un aggettivo funzionano esattamente come gli articoli determinativi. Quindi diremo: Bell'amico (come "l'amico") Begli amici (come "gli amici") Quel libro (come "il libro") Quei libri (come "i libri") Quell'albero (come "l'albero") Quegli alberi (come "gli alberi") Ricorda: "belli" e "quelli" non vanno MAI usati prima di un sostantivo! Sono forme che si usano solo quando l'aggettivo è separato dal nome. 2. Milioni e Miliardi: Una Sola "L" e la Preposizione "Di" Un errore molto comune riguarda la scrittura di "milioni" e "miliardi". Attenzione: in italiano hanno una sola "L"! ✅ CORRETTO: Un milione di euro Un miliardo di persone Regola importante: Dopo "milione" o "miliardo" non dimenticare mai la preposizione "DI"! Eccezioni da ricordare: Se dopo "milione" (o "miliardo") c'è un'altra quantità, non si usa più la preposizione: "Un milione e 520mila persone" La preposizione "DI" ritorna con "e mezzo": "Un milione e mezzo di persone", "Un milione e mezzo di euro" 3. Verbi che Richiedono l'Ausiliare "Essere" Molti studenti pensano che solo i verbi di movimento o i verbi di cambiamento di stato richiedano l'ausiliare "essere" nei tempi composti. Ma attenzione! Ci sono altri verbi importanti che utilizzano "essere": Piacere: "Quel libro non mi è piaciuto per niente" Costare: "Questa casa è costata molto" / "Questo viaggio è costato molto" Durare: "Il film è durato troppo" Mancare: "Voi mi siete mancati" Questi verbi sono spesso dimenticati dagli studenti stranieri, ma sono fondamentali per parlare correttamente l'italiano! 4. Ripetizione: Imperfetto vs Passato Prossimo Molti studenti si confondono quando devono esprimere una ripetizione nel passato. La domanda è: quando usare l'imperfetto e quando il passato prossimo? La regola è semplice ma cruciale: IMPERFETTO = ripetizione non determinata nel numero PASSATO PROSSIMO = ripetizione con un numero determinato Esempi pratici: "Da bambina mangiavo spesso i biscotti" (non sappiamo quante volte) "Da bambina ho mangiato 10 volte i biscotti" (numero preciso) "Ve l'ho ripetuto mille volte!" (numero determinato, anche se esagerato) 5. Andare vs Venire: La Differenza che Fa la Differenza Uno degli errori più difficili da correggere riguarda l'uso di "andare" e "venire". La differenza è fondamentale per suonare naturali: ANDARE = indica allontanamento rispetto a chi parla (o chi ascolta) VENIRE = indica avvicinamento verso chi parla (o chi ascolta) Esempi chiarificatori: "Tu vai a Parigi" (io non sono a Parigi) "Tu vieni a Parigi" (io sono a Parigi) "Io vado a Parigi" (chi ascolta non è a Parigi) "Io vengo a Parigi" (chi ascolta è a Parigi) Caso speciale importante: VENIRE si usa anche quando chi parla e chi ascolta si muovono INSIEME verso la stessa destinazione, anche se nessuno dei due è lì. Esempio: "Stasera vado al cinema." "Vengo anche io!" (con te,

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Come Fare la Recensione di un Libro in Italiano: Il Caso de “Il Gattopardo”

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Play Episode Listen Later Jun 13, 2025


Ti sei mai chiesto come si scrive una buona recensione di un libro in italiano? In questo articolo, lo scopriremo insieme, analizzando uno dei capolavori della letteratura italiana: "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Recensisci Come un Critico Letterario: una Guida Pronto a diventare un critico letterario? Allora, iniziamo questa avventura! 1. INIZIA CON LE INFORMAZIONI DI BASE La prima cosa da fare quando recensisci un libro è fornire le informazioni essenziali. Pensa a questo come a presentare un nuovo amico: nome, cognome e qualche dettaglio importante! Esempio con Il Gattopardo: "Il Gattopardo" è un romanzo storico scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato postumo nel 1958. L'autore, un aristocratico siciliano, morì prima di vedere il suo unico romanzo diventare uno dei libri più importanti della letteratura italiana del XX secolo. Curiosità: sapevi che il titolo si riferisce allo stemma della famiglia del protagonista, che raffigura un gattopardo (simile a un leopardo)? 2. RACCONTA BREVEMENTE LA TRAMA (SENZA SPOILER!) Riassumere la trama è come raccontare una barzelletta: devi dire abbastanza per incuriosire, ma non troppo da rovinare il finale! La trama de Il Gattopardo: Il romanzo è ambientato in Sicilia durante il Risorgimento italiano (1860-1861) e segue le vicende del Principe Don Fabrizio Salina, un aristocratico che assiste al declino della nobiltà siciliana mentre una nuova classe sociale, la borghesia, emerge. Il nipote del Principe, Tancredi, si adatta ai cambiamenti sposando Angelica, la bella figlia di un nuovo ricco. Don Fabrizio osserva con malinconia questi cambiamenti, consapevole che "tutto deve cambiare perché tutto rimanga come prima" – forse la frase più famosa del libro! Prova tu: riesci a riassumere l'ultimo libro che hai letto in 3-4 frasi? Non è facile, vero? 3. ANALIZZA LO STILE E LA LINGUA Parliamo ora dello stile dell'autore. È come descrivere il modo di vestire di qualcuno: elegante? Casual? Eccentrico? Lo stile de Il Gattopardo: Lampedusa scrive con uno stile ricco e dettagliato, quasi pittorico, che trasporta il lettore nella Sicilia del XIX secolo. La sua prosa è elegante ma accessibile, con descrizioni vivide dei paesaggi siciliani, dei sontuosi palazzi nobiliari e dei personaggi complessi. La lingua è raffinata ma non pretenziosamente accademica, con un sapiente uso di termini siciliani che aggiungono autenticità al racconto. Che tipo di stile preferisci quando leggi? Semplice e diretto o elaborato e descrittivo? 4. ESPRIMI LA TUA OPINIONE PERSONALE Ecco la parte divertente: dire cosa ne pensi! È come quando dici a un amico se ti è piaciuto il ristorante dove hai cenato ieri sera. La mia opinione su Il Gattopardo: Personalmente, trovo "Il Gattopardo" un romanzo affascinante che offre molto più di una semplice storia. È un'opera che invita alla riflessione sul cambiamento sociale e sulla resistenza umana ad esso. La figura di Don Fabrizio, orgoglioso ma consapevole dell'inevitabilità del declino della sua classe, è straordinariamente ben costruita. Ciò che mi ha colpito di più è come Lampedusa riesca a rendere universale una storia così specificamente siciliana e italiana. 5. IDENTIFICA I TEMI PRINCIPALI Ogni buon libro ha dei temi importanti. È come trovare gli ingredienti in un piatto delizioso: "Mmm, sento un po' di amore, un pizzico di morte e una spruzzata di ribellione!" I temi de Il Gattopardo: I temi centrali del romanzo sono il cambiamento sociale e la resistenza ad esso, il declino dell'aristocrazia, il passaggio di potere tra classi sociali e la natura ciclica della storia. C'è anche una profonda riflessione sulla morte e sulla mortalità, simboleggiata dalla contemplazione del Principe delle stelle e dell'eternità. La Sicilia stessa diventa un personaggio, con la sua bellezza, il suo caldo opprimente e le sue tradizioni immutabili.

il posto delle parole
Giuseppe Conte "Poesia, al cuore dell'uomo"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jun 3, 2025 19:36


Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"Seminare Idee Festivalhttps://www.seminareideefestival.it/evento_festival/poesia-al-cuore-delluomo/Seminare Idee Festival, Pratodomenica 8 Giugno 2025, ore 10:00Chiostro San Domenicoincontro con Giuseppe Conte"Poesia, al cuore dell'uomo"I primi esempi di coraggio in cui ci imbattiamo da lettori sono nel mito e nella poesia dei Greci. Pensiamo ad Achille, il giovane eroe che osa contrastare il Signore di Uomini Agamennone e accettare il proprio destino, o, caso ancora più emblematico, a un'eroina come Antigone, la figlia di Edipo che in nome della giustizia morale e dell'amore fraterno e in contrasto con la timorosa sorella Ismene, sfida Creonte, re di Tebe. Nei tempi medioevali e moderni c'è un coraggio che si manifesta di fronte al mare. Esempio principale è quello dell'Ulisse dantesco che sfida l'ignoto e l'infinito. Poi quello di Colombo, dei doppiatori di Capo Horn, degli ammutinati come Fletcher Christian, di Lord Byron con le sue celebri traversate a nuoto. Nel quotidiano esiste un coraggio nel fare il proprio dovere sino in fondo e il proprio lavoro con passione. Esiste anche un leggero coraggio nell'affrontare con humour (non sarcasmo e irrisione) i casi che ci toccano giorno dopo giorno. In una società dominata dalla tecnocrazia capitalista, esiste un coraggio nella pratica della poesia, che, umiliata e accantonata, continua a tener vivo tutto ciò che è umano, tutti i movimenti dell'anima, e continua a sognare una rivoluzione che riguardi nuove forme del vivere e nuovi assetti della società. Esiste infine il coraggio dell'esilio e del migrante, e il coraggio della speranza, come si legge in Un altro giorno verrà, del poeta palestinese Mahmud Darwish.Giuseppe Conte"Ferite e rifioriture"Lo Specchio / Mondadorihttps://www.ibs.it/ferite-rifioriture-libro-giuseppe-conte/e/9788804801283?inventoryId=796241997&queryId=71f0e56f9fea5c7008c2543a2bb5111cQuando nel 2006 apparve questa compatta e insieme articolata raccolta, la non esibita originalità del suo percorso interno valse a Giuseppe Conte la vittoria del premio Viareggio. Diverse le ragioni, a cominciare dall'ariosa, insolita e vitale apertura al canto che subito vi si impone, insieme ai diversi rivoli del pensiero che ne percorre le pagine e i capitoli, realizzando una testimonianza poetica dell'essere nel mondo nella sottile vibrazione delle emozioni che l'accompagnano. Con la fluida eleganza aperta della sua pronuncia, in quella che definisce come l'«assurda gioia di essere vivo», Conte porta sulla scena della pagina l'amore e il dolore, che sempre nell'umano vivere si insinua. "Ferite", dunque, che inevitabilmente ci colpiscono, ma anche felici riprese, e quindi autentiche "rifioriture". Il poeta ascolta la memoria, quella personale, ma anche quella storica, sempre attiva nello scorrere del tempo che inesorabilmente ci muta. La sua parola dialoga con l'esempio dei grandi autori prediletti, da Hölderlin a Baudelaire, da Ungaretti e Milosz a Kavafis e Ginsberg. Ma Conte procede muovendosi ben fedele all'amato territorio ligure, e al contempo visitando e facendosi coinvolgere da altri mondi, dall'Aquitania all'isola Maurizio, luoghi sempre in grado di offrire alla sua sensibilità nuove tracce di apertura. Dedica poi versi alla divinità ctonia, a Persefone, nel segno del mito, tema ben radicato nel cuore della sua vicenda umana e di scrittore. Il suo pensiero è sempre libero e limpido, pur nelle ombre che il vissuto ci riserva e che tanto spesso ci colgono inattese. Ed eccolo allora in un quotidiano confronto con la materia, «la madre nostra comune», nella desolazione della precarietà e dunque nella consapevolezza che «tutto scompare». Ma la mobilità del suo pensiero gli consente non di meno di cogliere l'azione dello «Spirito che ci genera / come uomini e ci dà il canto», facendo di "Ferite e rifioriture" un testo di molteplice e inesausta vitalità.Giuseppe Conte (Imperia, 1945), poeta e narratore, ha pubblicato raccolte di poesia, saggi e romanzi, sui temi della natura dell'eros e del mito. Autore di resoconti di viaggi, cultore appassionato del mito, ha tradotto poesie di Blake, Whitman, D. H. Lawrence e Shelley. Tra le raccolte di poesia: L'Oceano e il Ragazzo (BUR, 1983 e TEA, 2002); Le stagioni (BUR, 1988, Premio Montale); Ferite e rifioriture (Mondadori, 2006, Premio Viareggio); Poesie 1983-2015 (Oscar Mondadori, 2015); Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori, 2019). Tra i suoi romanzi: Il terzo ufficiale (Longanesi, 2002, Premio Hemingway); La casa delle onde (Longanesi, 2005, Selezione Premio Strega); L'adultera (Longanesi, 2008, Premio Manzoni); Il male veniva dal mare (Longanesi, 2013); Sesso e apocalisse a Istanbul (Giunti, 2018); I senza cuore (Giunti, 2019); Dante in Love (Giunti, 2021) e Il mito greco e la manutenzione dell'anima (Giunti, 2021). Il suo ultimo libro è Nessuno può uccidere Medusa (Bompiani, 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

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Parole ed Espressioni Relazionate con Ridere e Sorriso

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Play Episode Listen Later Apr 23, 2025 14:01


"Ridere è il terzo verbo più importante dopo vivere e amare." (Fabrizio Caramagna) Ecco perché in questo articolo vi presenterò le parole e le espressioni idiomatiche italiane relazionate con “ridere” e “sorriso”. RIDERE e SORRIDERE: Parole ed Espressioni Italiane Partiamo subito con le espressioni idiomatiche con RIDERE: 1. Sbellicarsi (dalle risate) Ridere a crepapelle, di gusto, in maniera irrefrenabile ed eccessiva, senza riuscire a controllarsi o fermarsi, fino a non poterne più. Esempio: Ogni volta che guardiamo un film di Checco Zalone, ci sbellichiamo dalle risate fino a piangere. 2. Scompisciarsi (dalle risate) Sinonimo del precedente, ma un po' più colloquiale. Esempio: Luca continuava a scompisciarsi dalle risate, ma nessuno riusciva a capirne il motivo. 3. Crepare dal ridere Ridere tanto fino a non poterne più, fino quasi a morire (“crepare”). Esempio: Quando Michele è caduto dalla sedia sono crepata dal ridere! 4. Ridere come un cavallo Ridere in maniera sgraziata e poco elegante, emettendo un verso che ricorda un nitrito oppure mettendo in mostra tutti i denti, soprattutto se sono grandi e lunghi. Esempio: Elena ride come un cavallo, però è così sicura di sé che non prova mai imbarazzo. 5. Far ridere Persone: parlare, agire o comportarsi in modo tanto ridicolo da provocare le risate altrui. Cose/Idee: essere talmente sciocche o di poco conto da non meritare nemmeno di essere prese in considerazione. Lavori/Compiti/Incarichi: essere molto semplici e facili. Esempi: Non continuare a dire che ti trasferirai all'estero se poi rimani sempre qui! Fai solo ridere così… Chi ha proposto di cambiare i colori del nostro celebre logo? Per favore… Accettiamo solo proposte serie, non proposte che fanno ridere! Il capo assegna sempre compiti che fanno ridere al suo dipendente preferito, mentre tutti noi dobbiamo sgobbare per fare tutto il resto! 6. Far ridere i polli (anche: Far ridere i sassi) Parlare, agire o comportarsi in modo ridicolo, tanto da far ridere anche chi non ne avrebbe voglia o chi non sarebbe in grado di farlo (come i polli… o i sassi). Esempio: Mario dice di voler diventare un esperto di finanza ma poi passa tutto il tempo sui social… Fa ridere i polli! 7. Ridere a denti stretti Ridere malvolentieri, controvoglia, forzatamente, stringendo i denti per sopportare meglio il “fastidio” di doverlo fare. Esempio: Non sopportavo le sue battute offensive, ridevo a denti stretti e speravo che quella conversazione finisse presto. 8. Ridere di cuore Ridere di gusto, con sincerità, per qualcosa che ci diverte davvero. Esempio: È sempre bello incontrare i vecchi amici dopo tempo: ci si diverte e si ride di cuore, perché ci si conosce ormai tanto bene. 9. (Ma) Non farmi ridere! Esclamazione usata nei confronti di qualcuno che dice stupidaggini, fa richieste inadeguate o racconta fatti così incredibili da non poter essere reali. Esprime incredulità, sorpresa, ma anche insofferenza e stizza. Esempio: Vuoi provare a convincermi che tu hai scritto questo libro? Ma non farmi ridere! Non sai nemmeno mettere insieme due parole senza commettere un errore grammaticale… 10. Ridere in faccia (a qualcuno) Ridere sfacciatamente e di scherno (a presa in giro), soprattutto di fronte a qualcuno che ci dice qualcosa o ci fa una proposta che ci sembra assurda o inadeguata, inappropriata. Esempio: Ci siamo trattenuti tutta la serata per evitare di ridere alle cose sciocche che diceva, ma, quando ha iniziato ad abbaiare perché era convinto di parlare con il cane, vantarsi di essere l'unica persona in grado di parlare con i cani, gli abbiamo riso in faccia. 11. Non so se ridere o piangere Usata in senso ironico nei confronti di una cosa, una proposta, un comportamento, un'azione che consideriamo poco seri, non attendibili,

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Sovra- o Sopra-? Scopri la Differenza

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Play Episode Listen Later Mar 25, 2025 8:21


Uno dei dubbi più comuni tra gli studenti di italiano riguarda l'uso di "sovra-" e "sopra-". Si dice sovraccarico o sopraccarico? Soprabito o sovrabito? Se anche tu hai avuto questo dilemma, sei nel posto giusto! Scopriamo insieme la differenza e il corretto utilizzo di questi due prefissi. Soprabito o Sovrabito? Scopri Quale Forma è Corretta La risposta è semplice: sono entrambe corrette! Tuttavia, pur avendo significati simili, vengono usate in contesti diversi. Vediamo insieme le principali differenze. L'uso di "Sovra-" Il prefisso "sovra-" è usato principalmente in contesti formali, tecnici o scientifici e ha una sfumatura di superiorità o eccesso (indica qualcosa che supera un certo limite). Esempi di parole con "sovra-" Sovraccarico: Eccesso di carico.Esempio: "Il sistema è in sovraccarico a causa dell'elevato numero di utenti." Sovrappeso: Peso superiore alla norma.Esempio: "Il medico ha diagnosticato un problema di sovrappeso in Luca." Sovrastruttura: Struttura aggiuntiva o superiore.Esempio: "La sovrastruttura dell'edificio è stata rinforzata." In questi casi, "sovra-" indica qualcosa che va oltre un certo limite, sia in senso fisico che figurato. L'uso di "Sopra-" A differenza di "sovra-", il prefisso "sopra-" è più comune e colloquiale, e viene usato per indicare posizione fisica o spaziale. Esempi di parole con "sopra-" Soprammobile: Oggetto decorativo solitamente messo su un mobile.Esempio: "Quel soprammobile è un regalo di mia nonna." Sopravveste: Indumento indossato (soprattutto nel passato) sopra altri vestiti.Esempio: "La sopravveste medievale era spesso riccamente decorata." Soprabito: Cappotto o giacca che viene indossato sopra altri vestiti.Esempio: "Oggi fa freddo, così ho deciso di uscire con il soprabito." Sopracciglia: Tratti arcuati fatti di peli e situati sopra le ciglia.Esempio: "Le mie sopracciglia sono folte." Sopraindicato: Qualcosa che è stato menzionato sopra, ad esempio in un documento.Esempio: "Bisogna consegnare i documenti all'ufficio sopraindicato." Soprannome: Nome usato "sul" nome vero.Esempio: "Il soprannome di Marco è 'pollice giallo' perché è negato con il giardinaggio." In questi casi, "sopra-" indica esclusivamente una posizione fisica o un concetto derivato da essa. Differenze e Linee Guida per l'Uso SOVRA-SOPRA-Formale, tecnico, scientificoColloquiale, di uso quotidianoIndica eccesso o superioritàIndica posizione fisica Quindi, se vuoi esprimere un concetto di superiorità o eccesso, usa "sovra-". Se invece vuoi semplicemente indicare la posizione di qualcosa rispetto a un altro oggetto, usa "sopra-". Attenzione alle Regole di Ortografia! Raddoppiamento della consonante: Quando "sovra-" o "sopra-" si uniscono a una parola che inizia per consonante, spesso causano il raddoppiamento della stessa.Esempi: "sovraccarico", "sopravvalutare". Eccezioni: Alcune parole, specialmente quelle di recente formazione, non seguono questa regola.Esempio: "sovratensione". Eliminazione della vocale: Quando il prefisso si unisce a una parola che inizia per vocale, quest'ultima viene eliminata.Esempi: "sovrabbondante", "soprabito". Scegliere tra sovra- e sopra- dipende dal contesto e dal significato che vuoi esprimere. Ora che conosci le differenze, potrai usare queste parole con sicurezza! Vuoi approfondire un altro dubbio comune tra chi studia l'italiano? Dai un'occhiata alla nostra lezione sull'uso delle espressioni "Di più vs In più"! Buono studio!

Fratelli di Crozza
Crozza Razzi "Io di pace me ne capisco assai, per esempio nel mio condominio mi fanno la guerra"

Fratelli di Crozza

Play Episode Listen Later Mar 22, 2025 7:21


Maurizio Crozza è Antonio Razzi in occasione di una puntata di Fratelli di Crozza. Guarda Fratelli di Crozza senzapubblicità qui: https://bit.ly/3gS5JXwNon perderti i migliori contenuti di Fratelli di Crozza qui su YouTube https://www.youtube.com/playlist?list=PLBIuaYmaOyi2J2hwhbgkkk8L29xdAdY1A Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

Podcast - TMW Radio
Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti: Bernabai:"Marazico incanto Pelè." Faccini:" Conti un esempio in campo e fuori." Piantanida:" L'Inter può arrivare in fondo."

Podcast - TMW Radio

Play Episode Listen Later Mar 13, 2025 21:50


Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti: Bernabai:"Marazico incanto Pelè." Faccini:" Conti un esempio in campo e fuori." Piantanida:" L'Inter può arrivare in fondo."

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In italiano esistono molti modi per esprimere l'azione di mangiare. Scopriamo insieme alcuni sinonimi e le loro sfumature di significato! Smettila di Dire "MANGIARE": Usa Queste Alternative 1. Nutrirsi Fornire al proprio organismo le sostanze nutritive necessarie per mantenere uno stato di benessere. A differenza di "mangiare", che indica semplicemente l'atto di assumere cibo, "nutrirsi" implica equilibrio e qualità dell'alimentazione. Esempio: "Se ci si nutre adeguatamente, si può aspirare a vivere una vita lunga." 2. Cibarsi Ha lo stesso significato di "mangiare", ma viene spesso usato in contesti più formali o letterari. Esempio: "Non puoi cibarti solo di patatine! Hai bisogno anche di altre sostanze!" 3. Sfamarsi Soddisfare la fame fino a sentirsi sazi. È usato anche in forma non riflessiva (sfamare) per riferirsi alla necessità di provvedere al sostentamento di qualcuno. Esempio: "Era così disperato che ha dovuto elemosinare alcuni spiccioli per sfamarsi." "Sarebbe disposto a fare qualsiasi lavoro pur di sfamare la sua famiglia." 4. Rifocillarsi Ristorarsi con cibo e bevande, spesso dopo una fatica o uno sforzo fisico. Esempio: "Dopo la lunga giornata passata a camminare, si sono rifocillati con una buona cena in trattoria." 5. Assaporare / Gustare Mangiare con calma, apprezzando il sapore di un cibo o bevanda, trattenendoli a lungo nella bocca. Esempio: "Il gelato al pistacchio mi piace tanto: ogni volta che lo mangio, lo assaporo lentamente." 6. Mangiucchiare Mangiare in piccole quantità, spesso senza appetito o per passatempo. Indica anche mangiare qualcosa tra i pasti, come merenda. Sinonimo (con questo significato): spizzicare. Esempio: "Alla festa ero arrabbiata e ho mangiucchiato solo qualcosa qua e là." 7. Piluccare Simile a "mangiucchiare", ma con un'origine particolare: inizialmente si riferiva all'azione di mangiare l'uva, un chicco alla volta. Esempio: "Enrico ha contratto un brutto virus intestinale. Non ha mangiato per giorni e oggi ha solo piluccato un po' di frutta." 8. Sgranocchiare Simile a "spizzicare", ma usato principalmente con cibi croccanti, che fanno rumore durante la masticazione. Esempio: "Perché non sgranocchiamo qualcosa prima di andare al cinema? Ti vanno delle patatine?" 9. Divorare Mangiare con ingordigia e velocità, spesso a causa di fame eccessiva. Viene dal mondo degli animali: in particolare, è usato in riferimento a quelli che si nutrono di altri animali. Esempio: "Dopo essere tornato dalla palestra, aveva così tanta fame che ha divorato un intero piatto di lasagne." 10. Ingozzarsi Riempirsi di cibo in maniera esagerata, scomposta, poco elegante e anche un po' disgustosa. Per questo, ha una connotazione negativa. Esempio: "Si è ingozzato di prosciutto finora: è per questo che non ha più fame!" 11. Rimpinzarsi / Strafogarsi / Abbuffarsi Tutti e tre questi verbi indicano il mangiare in modo eccessivo, tipico delle occasioni speciali come banchetti e matrimoni. Esempio: "Al matrimonio di Stefano e Lucia, Piero non ha mangiato quasi niente durante la giornata, ma si è solo rimpinzato di dolci alla fine." "I biscotti che avevo preparato erano così deliziosi che tutti ci si sono strafogati." "Assaggia pure questa torta, ma non abbuffarti! Dobbiamo pranzare a casa dopo!" 12. Ingurgitare Mandare giù velocemente cibo o bevande, spesso senza assaporarli. Esempio: "Quella bibita è ghiacciata: non dovresti ingurgitarla così tutta d'un fiato!" 13. Pappare Mangiare con gusto e abbondanza (colloquiale). Può essere usato anche in senso figurato: appropriarsi di qualcosa in maniera indebita Esempio: "Oggi non c'è più la torta… Te la sei già pappata tutta ieri!" "L'eredità del ricco nonno se l'è pappata tutta la governante… Adesso i...

La Bibbia Oggi
Barnaba, un grande esempio di fede e fedeltà - Fred Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Feb 27, 2025 43:19


Il Pastore Emerito Fred Whitman predica sulla figura di Barnaba del Nuovo Testamento, guardando i brani che lo menzionano. Registrato presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 23 febbraio 2025.Titolo del messaggio: "Barnaba, un grande esempio di fede e fedeltà".

Notizie a colazione
Mar 11 feb | I dati dell'Onu sulla popolazione mondiale; l'economia della Spagna come esempio per l'Ue; gli extraprofitti del gas norvegese

Notizie a colazione

Play Episode Listen Later Feb 11, 2025 13:28


Secondo i dati dell'Onu alla fine del secolo la popolazione mondiale dovrebbe iniziare a diminuire, cambiando le prospettive rispetto alla preoccupazione di una crescita costante. Ma le cose son diverse da Paese a Paese. Intanto la Spagna cresce molto più della media europea. Proviamo a capire perché, mentre dall'inizio della guerra in Ucraina la Norvegia ha moltiplicato il fatturato dell'export di gas. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Il Volo del Mattino
Le parole di Erri De Luca prendiamo esempio dai fiori

Il Volo del Mattino

Play Episode Listen Later Jan 20, 2025 2:17


Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Frasi Idiomatiche Italiane da Conoscere a Tutti i Costi!

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Jan 16, 2025 16:36


Parli l'italiano fluentemente? Non puoi davvero dirlo se non conosci queste espressioni idiomatiche! Scommettiamo che almeno una di queste sarà nuova per te. Scopriamole insieme! Le Espressioni Idiomatiche che Nessuno ti ha Spiegato Prima 1. Rimangiarsi le parole Non mantenere una promessa o non confermare ciò che si è detto.Esempio:"Se ogni volta ti rimangi le parole, nessuno ti prenderà più sul serio." 2. Sotterrare l'ascia di guerra Risolvere pacificamente un litigio.Esempio:"Marco e sua moglie hanno seppellito l'ascia di guerra per il bene dei figli." 3. Andare in rovina Può riferirsi a: Cose: crollare o decadere. Persone o famiglie: subire un crollo finanziario.Esempio:"Erano ricchissimi, ma sono andati in rovina per cattiva gestione." 4. Tenersi fuori dai guai Fare di tutto per evitare situazioni rischiose.Esempio:"Ha capito che quegli amici erano poco raccomandabili e ha deciso di allontanarsi." 5. È davvero troppo! Indica una situazione che supera i limiti.Esempio:"Dimenticare i documenti e la riunione? È davvero troppo! Sono costretta a licenziarti." 6. Sarà per un'altra volta… Si usa per rimandare un evento senza specificare una nuova data.Esempio:"Grazie per l'invito, ma siamo fuori città. Sarà per un'altra volta!" 7. Mantenere un profilo basso Rimanere discreti e riservati per non attirare l'attenzione.Esempio:"Dopo lo scandalo, Paolo ha deciso di tenere un profilo basso." 8. Partire in quarta Agire con impulsività ed entusiasmo.Esempio:"Il tirocinante ha completato il compito rapidamente. Per questo lo abbiamo assunto." 9. Avere la meglio Essere il vincitore in una situazione.Esempio:"Il nuotatore cinese ha avuto la meglio sul suo avversario danese, superando il record!" 10. Andare in fumo Detto di piani o promesse: scomparire o dissolversi.Esempio:"Il piano del truffatore è andato in fumo grazie alla polizia." 11. Tornare utile Essere conveniente o vantaggioso in una determinata situazione.Esempio:"L'inglese di Martina le tornerà utile per lavorare negli USA." 12. Fare il guastafeste Rovinare l'atmosfera con un atteggiamento negativo.Esempio:"Per favore, non fare il guastafeste e lascia che ci divertiamo." 13. Mettere una pezza (a colore) Cercare di rimediare a un errore con soluzioni poco efficaci.Esempio:"Ha provato a metterci una pezza, ma tutti ormai conoscevano la verità." 14. Far scendere dal piedistallo Ridimensionare una persona che si sente superiore.Esempio:"La direttrice ha fatto scendere la segretaria dal piedistallo con una battuta." 15. Gettare benzina sul fuoco Alimentare una discussione o una situazione già tesa.Esempio:"Invece di calmare gli animi, stai solo peggiorando le cose!" 16. Questo matrimonio non s'ha da fare Usata per dire che qualcosa non avrà luogo, nonostante i piani. È una citazione dal capolavoro della letteratura italiana "I Promessi Sposi", di Alessandro Manzoni. L'originale contiene la parola "matrimonio", ma questa può essere sostituita con qualsiasi altra cosa che non accadrà, quando la usiamo nelle conversazioni quotidiane.Esempio:"Con tutti questi ostacoli, questo viaggio non s'ha da fare!" Acquista il nostro nuovo libro: "Parole Di Casa Mia: Un Viaggio Nei Colloquialismi Italiani", e impara tutte le espressioni colloquiali per parlare come un vero madrelingua! Che ne pensi di questa lista? Conosci altre espressioni idiomatiche italiane? Lascia un commento e condividi le tue esperienze! Ma a proposito di "matrimoni che non s'han da fare", ecco a te un approfondimento sul famoso romanzo dei I Promessi Sposi. A presto!

Monologato Podcast
CATTIVO ESEMPIO FREESTYLE - PAKY

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Play Episode Listen Later Jan 14, 2025 4:13


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Chiesa Evangelica Biblica di Deruta
L’Esempio della Sofferenza del Signore

Chiesa Evangelica Biblica di Deruta

Play Episode Listen Later Dec 15, 2024 38:13


(1 Pietro 2:21-23) Due aspetti da notare nel comportamento del Signore durante le sofferenze: 1: […]

Podcast - TMW Radio
Kickoff di Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti: Garbo:" Ranieri ha normalizzato la situazione di Pellegrini." Impallomeni:"Roma ora logica e produce. Lazio, Fiorentina e Atalanta un esempio." Bonanni:" La Lazio e

Podcast - TMW Radio

Play Episode Listen Later Dec 13, 2024 24:25


Kickoff di Maracanà con Marco Piccari e Stefano Impallomeni. Ospiti: Garbo:" Ranieri ha normalizzato la situazione di Pellegrini." Impallomeni:"Roma ora logica e produce. Lazio, Fiorentina e Atalanta un esempio." Bonanni:" La Lazio esprime un calcio come quello dell'Atalanta." Ceccarini:" L'Italia deve andare al Mondiale a prescindere dal girone."

Chiesa Evangelica Biblica di Deruta
Il Motivo: l’esempio della Sofferenza del Signore

Chiesa Evangelica Biblica di Deruta

Play Episode Listen Later Nov 24, 2024 47:29


I Pietra 2:21 la Prima Parte v.21Due Verità:1. La Chiamata alla Salvezza include anche la […]

Monologato Podcast
Star di giorno, mandanti di notte: i rapper americani non sono un esempio da seguire

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Play Episode Listen Later Oct 28, 2024 9:49


La maggior parte si rivelano essenzialmente uomo di M... Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Gli Errori Più Comuni con gli Aggettivi in Italiano

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Play Episode Listen Later Sep 11, 2024 15:27


Gli aggettivi sono una parte fondamentale della lingua italiana, ma spesso anche i parlanti più esperti possono incorrere in errori. In questo articolo analizzeremo gli errori più comuni commessi da chi sta imparando l'italiano (e non solo!). Scopri come evitare questi scivoloni e migliorare il tuo uso degli aggettivi. Cos'è un Aggettivo? L'aggettivo è una parte variabile del discorso che si unisce a un nome per determinare o specificare caratteristiche o proprietà. Esempi: Un cane nero Una casa grande Una battuta divertente Molti pensano che gli aggettivi siano facili da imparare, soprattutto perché vengono introdotti fin dal livello principiante. Tuttavia, gli errori sono molto frequenti, anche tra gli italiani! Di seguito esploreremo quelli più comuni. Gli Aggettivi: Errori Comuni 1. Aggettivi in -CIA e -GIA al Plurale Ti sei mai chiesto se scrivere maglie grigie o maglie grige? Non sei solo! Questo è uno degli errori più frequenti. La regola è semplice: Se la lettera che precede -cia/-gia è una vocale (fradicia, grigia), la "i" si conserva al plurale (fradicie, grigie). Se la lettera che precede -cia/-gia è una consonante (liscia, saggia), la "i" si rimuove al plurale (lisce, sagge). Ricorda: Non andare a caso! Segui questa regola per evitare errori. 2. Errori di Concordanza La concordanza tra nome e aggettivo è essenziale, ma può causare confusione. Alcuni errori comuni includono: La casa granda (corretto: la casa grande) Il libro tristo (corretto: il libro triste) Le ragazze intelligente (corretto: le ragazze intelligenti) Altri errori includono: Aggettivi come "incinta": al plurale, diventa "incinte" (non "incinta"). Aggettivi in -ista: rimangono invariati al singolare, ma cambiano al plurale. Esempio: una donna altruista, un uomo altruista / due donne altruiste, due uomini altruisti Quando l'aggettivo si riferisce a più nomi di genere diverso, segui queste regole: Per persone, usa il plurale maschile: La mamma e il papà sono simpatici. Per cose, usa di solito il plurale maschile, ma se l'ultimo nome è femminile plurale, puoi concordare al femminile: Un armadio e due sedie neri / Un armadio e due sedie nere. 3. Aggettivi con Nomi Collettivi I nomi collettivi come "folla", "famiglia" o "squadra" richiedono che l'aggettivo sia al singolare. Esempi: Una folla furiosa Una famiglia felice 4. Errori di Ortografia Alcuni aggettivi possono creare dubbi sull'ortografia. Ecco alcune regole da tenere a mente: Con i o senza i? Ingegnoso (non ingegnioso) Cosciente (non coscente) Scemo (non sciemo) Cieco (persona che non vede) MA ceco (abitante della Repubblica Ceca) Con c o con q? Innocuo (non innoquo) Proficuo (non profiquo) Iniquo (e non inicuo) Ricorda: gli aggettivi derivati dalla parola "acqua" usano cq (esempi: acquatico, acquoso). 5. Posizione dell'Aggettivo La posizione dell'aggettivo può cambiare il significato. Ecco alcuni esempi: Un alto dirigente (dirigente con carica di livello superiore) VS un dirigente alto (di statura) Un vecchio amico (amico di lunga data) VS un amico vecchio (anziano) L'italiano è abbastanza flessibile sulla posizione dell'aggettivo, ma fai attenzione a questi casi! 6. Troppo pochi o troppi pochi? Questa distinzione è spesso fonte di errore. Ecco la regola: Troppo pochi: avverbio Troppi: aggettivo La frase corretta è: I miei libri sono troppo pochi. Oppure: I miei libri sono troppi. 7. Falsi Amici: Attenzione al Significato! Alcuni aggettivi possono sembrare legati a una parola, ma il loro significato è completamente diverso: Cinofilo: riguarda i cani, non il cinema. Fragrante: si riferisce a un profumo, non alle fragole. Accattivante: significa attraente, non cattivo. 8. Mai dire "più migliore"! "Migliore" è già un comparativo, quindi non aggiungere "più".

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Espressioni Idiomatiche Italiane con… Fiori

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Play Episode Listen Later Sep 2, 2024 12:54


I fiori non sono solo belli da vedere, ma, in italiano, sono anche protagonisti di molte espressioni idiomatiche che arricchiscono la lingua. Scopriamo insieme quelle più comuni e il loro significato. Frasi Italiane con la parola FIORE 1. Nel Fiore degli Anni Essere nel periodo di massima giovinezza e splendore (per una persona), vivere il momento di massima vitalità e bellezza. Esempio:Mi dispiace per quella coppia… Hanno perso il loro figlio, che era nel fiore degli anni, a causa di un incidente. Avrà avuto al massimo 25 anni… 2. Essere il Fiore all'Occhiello Essere particolare motivo di vanto e orgoglio, spesso riferita a una persona o un'opera eccezionale. Questo detto ha origini nell'usanza di adornare con un fiore il buco del risvolto della giacca, l'occhiello, per dare un tocco di eleganza. Esempio:Lorenzo è il fiore all'occhiello della squadra di atletica.La Gioconda è il fiore all'occhiello delle opere di Leonardo. 3. Essere un Fiore nel Deserto Essere una persona o una cosa fuori dal comune, capace di crescere e prosperare anche nelle condizioni più avverse. Un fiore nel deserto è simbolo di forza e resistenza. Esempio:Paolo non si è mai abbattuto, nonostante la vita gli abbia riservato molte brutte esperienze. È proprio un fiore nel deserto. 4. Non è Tutto Rose e Fiori Anche se una situazione è apparentemente felice e serena, può nascondere difficoltà. Spesso viene usata in forma negativa per ricordare che anche le situazioni migliori richiedono impegno. Esempio:Non devi fidarti ciecamente di chiunque! Non tutto è rose e fiori. Molte persone non vogliono vederti vincere! 5. Dormire sugli Allori Fermarsi dopo aver raggiunto un traguardo, accontentandosi del successo senza cercare di migliorare ulteriormente. Esempio:Ottimo lavoro di squadra, abbiamo vinto questa partita! Ora però non possiamo permetterci di dormire sugli allori. 6. Fare d'Ogni Erba un Fascio Generalizzare, considerare tutte le cose allo stesso livello, senza fare le necessarie distinzioni. Esempio:Solo perché un ragazzo ti ha spezzato il cuore, non significa che anche il prossimo farà lo stesso! Non fare d'ogni erba un fascio. 7. All'Acqua di Rose Riferito a qualcosa: fatto in modo superficiale e approssimativo. L'acqua di rose, infatti, è delicata ma non curativa, perciò "superficiale". Esempio:Non affidarti a quel progetto: chi se ne è occupato l'ha fatto all'acqua di rose. 8. Candido come un Giglio Essere una persona pura, innocente e dall'animo nobile, proprio come il giglio, che è simbolo di purezza. Esempio:Puoi fidarti di Giuseppe, è candido come un giglio. 9. Il Fior Fiore La parte migliore di qualcosa, il top. Esempio:Al suo matrimonio, il duca ha invitato il fior fiore della nobiltà di tutto il Paese. 10. Alto Papavero Una persona di grande importanza e potere. L'origine risale a un episodio dell'Antica Roma, in cui Tarquinio il Superbo suggerì a suo figlio, per conquistare una città, di tagliare le teste dei papaveri, ossia eliminare i personaggi più importanti e influenti. Esempio:È stato un alto papavero della finanza prima di decidere di entrare in politica. 11. A Fior di Sulla superficie di qualcosa, soprattutto usata con "pelle" e "acqua". Esempio:Oggi ho già i nervi a fior di pelle: non datemi brutte notizie perché potrei esplodere! 12. Scegliere Fior da Fiore Selezionare il meglio da un insieme di cose belle o gradevoli. Spesso usata in modo ironico. Esempio:Non puoi chiedermi di scegliere fior da fiore tra i miei cantanti preferiti, perché mi piacciono tutti allo stesso modo. 13. Fresco come una Rosa Indica una persona che appare riposata e in piena forma. Esempio:Ehi tu che sei fresco come una rosa, vieni ad aiutarci a spostare gli scatoloni per favore! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con Nord...

SBS Italian - SBS in Italiano
Crowdstrike in Australia, altro esempio di scarsa concorrenza

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Play Episode Listen Later Jul 24, 2024 14:13


Il punto sul mondo dell'economia e della finanza a cura di Massimiliano Tani.

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ESPRESSIONI per DESCRIVERE le RELAZIONI INTERPERSONALI

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Play Episode Listen Later Jul 2, 2024 17:33 Transcription Available


Abbiamo tante relazioni con le persone: il nostro partner, la nostra famiglia, i nostri colleghi, i nostri amici. Spesso, nelle conversazioni, abbiamo bisogno di descrivere il rapporto che abbiamo con queste persone.  Perciò, in questa lezione vedremo proprio tutte le espressioni italiane utili a descrivere le relazioni interpersonali, siano esse positive o negative. Parlare delle RELAZIONI con gli ALTRI in italiano COMINCIARE CON IL PIEDE SBAGLIATO Iniziare qualcosa (un'attività o una relazione) con una mossa sbagliata o un errore, che può compromettere tutto il percorso, la relazione o il raggiungimento dell'obiettivo finale. Esempio: Abbiamo cominciato con il piede sbagliato: ti prego di accettare questi fiori e di metterci una pietra sopra, affinché possiamo ricominciare da zero senza rancori! INCONTRARSI A METÀ STRADA / VENIRSI INCONTRO Raggiungere un compromesso in una relazione, trovare un accordo che vada bene per entrambe le parti. Esempio: Abbiamo discusso per ore perché le nostre idee erano in contrasto, però alla fine ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo trovato una soluzione più o meno soddisfacente. DARE (QUALCUNO) IN PASTO AI LUPI Abbandonare qualcuno in una situazione pericolosa, senza alcuna protezione o difesa, con la possibilità di essere attaccato e fare una brutta fine. Esempio: Avevate combinato quel casino insieme, ma hai preferito dare in pasto ai lupi soltanto lui, dichiarandoti innocente. Sei un pessimo amico! FARE COPPIA FISSA 1 - Avere una relazione amorosa stabile con qualcuno.  2 - Stare sempre insieme a qualcuno (pur non essendo legati sentimentalmente): farsi vedere sempre insieme o passare tanto tempo insieme (due colleghi a lavoro o due persone o in un gruppo di amici). Esempio: Marco e Giulia ormai fanno coppia fissa: li vedo sempre insieme! Ma è vero che qualche mese fa non si sopportavano? METTERSI CON (QUALCUNO) Iniziare una relazione stabile con qualcuno. Esempio: Loredana si è messa con lui perché le piaceva la sua personalità. ESSERE COME CANE E GATTO Siccome cane e gatto sono da sempre visti come acerrimi nemici, questa espressione significa essere due persone che sono troppo diverse tra loro, che perciò non vanno per niente d'accordo e litigano continuamente.  Esempio: Da piccoli, Luigi e suo fratello erano come cane e gatto e ne hanno combinate di tutti i colori, ma oggi sono inseparabili! AVERE UNA SPALLA SU CUI PIANGERE Poter contare su quella persona ogni volta che si ha il bisogno di sfogarsi o di trovare conforto e consolazione in qualcuno.  Esempio: Ti senti bene? Puoi raccontarmi cosa ti turba! Lo sai che con me avrai sempre una spalla su cui piangere! ESSERE IL BASTONE DELLA VECCHIAIA Questa frase è molto usata dagli anziani che si rivolgono ai più giovani, soprattutto se legati dal vincolo familiare (es. nonni e nipoti).  Dare sostegno o conforto a un anziano (in genere riferita a una persona più giovane). Esempio: Il direttore ha lasciato l'eredità della sua azienda al nipote più piccolo, che è stato il suo bastone della vecchiaia fino alla fine. CONOSCERE I PROPRI POLLI Conoscere bene il carattere e le abitudini di una persona (o più persone), tanto da poterne prevedere il comportamento in determinate circostanze. Solitamente usata tra persone che si conoscono molto bene e hanno un forte legame, poiché implica una conoscenza approfondita del carattere di una persona, e addirittura si può prevederne il comportamento in determinate circostanze.  Si usa il riferimento del “pollo” perché viene considerato un animale molto semplice, non sofisticato, che agisce in modo piuttosto prevedibile. Esempio: È inutile che cerchi di prendermi in giro… Conosco i miei polli! Lo so che sei stato tu a rompere il vaso perché sei sempre distratto! ALZARE DEI MURI