Podcasts about dell'arma

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Best podcasts about dell'arma

Latest podcast episodes about dell'arma

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Furto aggravato, stupefacenti e guida in stato di ebrezza: due denunce e un segnalato

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Feb 17, 2024 1:17


Prosegue nell'alto vicentino l'attività dell'Arma che negli ultimi giorni, nell'ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio, ha denunciato in stato di libertà due persone mentre una terza è stata segnalata quale assuntrice di stupefacenti.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
Perfino i militari fuori dalla Costituzione. Poveri noi.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Jan 30, 2024 2:01


Ieri mattina molto presto mi hanno girato un video che sarebbe stato sconcertante solo un anno e tre mesi fa, prima che un generale dei carabinieri omofobo e razzista diventasse un circo Barnum sempre in tournée per guadagnare una candidatura politica e prima di avere ministri che si indignano per dei ragazzi in mezzo alla strada che rallentano auto dirette verso il dirupo. Nel video c'è un carabiniere che durante la manifestazione di sabato a Milano in difesa della Palestina si rivolge a Franca Caffa, storica esponente del comitato di quartiere Molise-Calvairate-Ponti ed ex consigliera comunale. L'uomo dell'Arma altezzoso spiega a Caffa che Sergio Mattarella “non è il suo presidente” perché “non l'ha votato” Caffa rimane stordita dalla stupidità e dall'illegalità della risposta, osservando il militare compiaciuto che con sguardo satollo si gira verso la telecamera. Il poveretto ha dimostrato in una manciata di secondi di ignorare le regole basilari della Repubblica che dovrebbe difendere (Mattarella non l'ha votato nessuno al di fuori del Parlamento, chissà come ci rimarrà male oggi che l'ha scoperto) e di non avere nemmeno letto il giuramento che ha pronunciato prima di indossare la divisa, visto che Mattarella è il suo più alto comandante in quanto capo delle Forze armate. È lo specchio dei tempi: gente che non sa nemmeno le due cose che dovrebbe sapere per svolgere il proprio mestiere ma si atteggia da profeta. Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri fa sapere di avere già trasferito il militare in attesa di provvedimenti mentre la Procura aprirà un fascicolo. Perfino i militari fuori dalla Costituzione. Poveri noi. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

il posto delle parole
Andrea Vitali "Sua eccellenza perde un pezzo"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 15, 2024 23:58


Andrea Vitali"Sua eccellenza perde un pezzo"I casi del Maresciallo Ernesto MaccadòGarzanti Editorewww.garzanti.itI fratelli Venerando e Gualtiero Scaccola sono titolari dell'omonima forneria a Bellano. Tirati su a pedate dal padre panettiere, conoscono solo il piccolo mondo del forno e dell'abitazione al piano di sopra. Si alternano in negozio con un sincronismo perfetto, che però inizia a cedere la mattina del 7 aprile 1930. Quel giorno, infatti, bussa alla porta del loro tran tran la lettera in cui il segretario del sindacato panettieri di Como chiede una mano per l'idea che gli è venuta: organizzare una gita in battello degli iscritti comaschi in quel di Bellano per celebrare l'anniversario della fondazione di Roma. E il mondo degli Scaccola sembra andare a gambe all'aria. Passare la missiva, con le relative incombenze, al segretario comunale, non li mette al riparo. Perché quello che si insinua nella loro quiete attraversa con la forza di un'onda irresistibile il cuore di Gualtiero, che ora smania per avere dalla vita tutto ciò che il lavoro gli ha impedito di godere. Ma in quella tiepida primavera sembra abbia iniziato a palpitare anche il cuore del carabiniere Beola, da qualche tempo osservato speciale del maresciallo Maccadò, preoccupato che il giovane non commetta sciocchezze violando il regolamento dell'Arma. Anche il maresciallo però dovrebbe stare attento, perché indispettire la moglie Maristella potrebbe rendergli la vita difficile. E finalmente arriva il gran giorno dei panettieri a Bellano, impreziosito dal Federale di Como in persona, che vorrebbe saperne di più di quel paese turbolento dove non si riesce a tenere in piedi una sezione del Partito neanche a piangere. Ma niente, dev'esserci qualcosa nell'aria che fa andare tutto storto, perché sul più bello un furto, che parrebbe inspiegabile, finisce per agitare acque già fin troppo mosse.In Sua Eccellenza perde un pezzo, le inquietudini della Bellano di Andrea Vitali si mescolano con le morbidezze del paesaggio lacustre, creando quella magica combinazione che ha conquistato il maresciallo Ernesto Maccadò e affascina da sempre i suoi lettori.Andrea Vitali è nato a Bellano nel 1956. Medico di professione, ha esordito nel 1989 con il romanzo Il procuratore, che si è aggiudicato l'anno seguente il premio Montblanc per il romanzo giovane. Nel 1996 ha vinto il premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti. Approdato alla Garzanti nel 2003 con Una finestra vistalago (premio Grinzane Cavour 2004, sezione narrativa, e premio Bruno Gioffrè 2004), ha continuato a riscuotere ampio consenso di pubblico e di critica con i romanzi che si sono succeduti, costantemente presenti nelle classifiche dei libri più venduti, ottenendo, tra gli altri, il premio Bancarella nel 2006 (La figlia del podestà), il premio Ernest Hemingway.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/show/tracce-di-il-posto-delle-parole_1/support.

Ultim'ora
Messina Denaro un anno dopo / Intervista al tenente colonnello del Ros

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 13, 2024 4:18


Parasiliti Molica: "La cattura del boss un doppio colpo a Cosa Nostra"PALERMO (ITALPRESS) - "Per me, come per tutti i colleghi che per tanti anni hanno lavorato a questo obiettivo così complesso, così difficile, a tratti quasi irraggiungibile, è stato un giorno importante perché ha avuto un impatto emotivo molto forte, perché era la conclusione di tanti anni di sacrificio e di impegno". Lo dice in un'intervista all'Italpress il tenente colonnello del Ros dei Carabinieri, Antonello Parasiliti Molica, ricordando l'operazione che il 16 gennaio 2023 portò all'arresto del superboss Matteo Messina Denaro. "Adesso le indagini sono indirizzate sui nuovi assetti di Cosa Nostra", spiega l'ufficiale dell'Arma.xd6/sat/gtr

Ultim'ora
Messina Denaro un anno dopo / Intervista al tenente colonnello del Ros

Ultim'ora

Play Episode Listen Later Jan 13, 2024 4:18


Parasiliti Molica: "La cattura del boss un doppio colpo a Cosa Nostra"PALERMO (ITALPRESS) - "Per me, come per tutti i colleghi che per tanti anni hanno lavorato a questo obiettivo così complesso, così difficile, a tratti quasi irraggiungibile, è stato un giorno importante perché ha avuto un impatto emotivo molto forte, perché era la conclusione di tanti anni di sacrificio e di impegno". Lo dice in un'intervista all'Italpress il tenente colonnello del Ros dei Carabinieri, Antonello Parasiliti Molica, ricordando l'operazione che il 16 gennaio 2023 portò all'arresto del superboss Matteo Messina Denaro. "Adesso le indagini sono indirizzate sui nuovi assetti di Cosa Nostra", spiega l'ufficiale dell'Arma.xd6/sat/gtr

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Acca Larentia, il passato che non passa mai | 09/01/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Jan 9, 2024 2:38


Fa freddo in quel tardo pomeriggio del 7 gennaio 1978. Quindici militanti escono dalla sede missina in via Acca Larentia, nel quartiere del Tuscolano, a Roma. Franco Bigonzetti, 19 anni, chiude la luce della sezione e si lascia alle spalle la porta blindata. Nella via l'illuminazione è scarsa, ci sono solo le luci fioche dei lampioni e qualche ombra. Una donna cammina con passo deciso verso la palazzina. Girato l'angolo di via Evado aziona una Skorpion calibro 7.65. I proiettili rimbalzano dappertutto. Bigonzetti viene colpito alla testa e cade davanti al portone della sezione. Dall'altra parte della strada avanzano altri due killer: Vincenzo Segneri viene ferito. Per Francesco Ciavatta, 18 anni, c'è una pioggia di piombo. Muore al San Giovanni dopo pochi minuti. Gli assassini raggiungono una Renault 4 rossa e lasciano al suo interno alcune armi, tranne la mitraglietta Skorpion. Poi si dileguano a piedi. La notizia del duplice omicidio compie il giro della città e in pochi minuti al Tuscolano arrivano migliaia di giovani di destra pronti alla vendetta. Davanti al sangue di Bigonzetti la tensione è forte e basta la presenza di Carlo Ceccherini, giornalista del telegiornale e del suo operatore di ripresa, per scatenare i tumulti. In pochi minuti via Acca Larentia viene invasa da ragazzi armati di bastoni e pistole che inseguono poliziotti, mentre i carabinieri lanciano i lacrimogeni. Infuria la battaglia e a un ufficiale dell'Arma, Edoardo Sivori partono alcuni colpi che tolgono la vita a Stefano Recchioni. Verso sera giunge la rivendicazione del duplice omicidio dei missini: Nuclei armati per il contropotere territoriale. Ogni anno, da quel lontano 1978, davanti ad Acca Larentia si tiene la commemorazione, sempre tollerata dalle autorità. E da sempre va in scena la stessa ritualità con labari, cori fascisti e saluti romani. Nonostante le leggi e le parti della nostra Costituzione che vietano ogni forma di apologia del fascismo, quel rito è autorizzato da Prefettura, Questura, sotto ogni esecutivo, di ogni colore. E' la vera anomalia italiana. E' il passato che non passa mai. "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Storia dei Carabinieri
Episodio 77. La Seconda Guerra Mondiale. La Resistenza dei Carabinieri. Filippo Caruso e la sua Banda

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Dec 6, 2023 19:37


Come sapete bene ascoltando questo podcast, abbiamo già parlato dei Carabinieri a Roma, sia nella difesa della Capitale (episodio 72), sia nelle settimane difficili comprese tra la fine dei combattimenti e la cattura e l'internamento dei Carabinieri di Roma (episodi 73 e 75). Ora è giunto il momento di toccare un tema strettamente collegato, ovvero cosa fecero quei Carabinieri che fortunosamente riuscirono a sottrarsi alla cattura e a dileguarsi. Molti di questi rimasero nascosti grazie alla rete di solidarietà composta da semplici cittadini, da amici, colleghi e superiori che erano già riusciti a trovare un modo per combattere l'occupazione tedesca. La maggior parte dei Carabinieri si riunì nella lotta all'interno di un'unità molto particolare, la Banda Caruso, dal nome del suo comandante, il Generale Filippo Caruso. Ecco dunque di cosa parleremo brevemente in questa puntata. Un autorevole storico della Resistenza, partigiano anch'egli ricordò le vicende dei Carabinieri in poche righe: "Il 7 ottobre sono catturati nelle caserme di Roma e deportati in Germania 1.500 carabinieri, rei soltanto di «delitto di pensiero», cioè di conservarsi nel loro intimo fedeli al giuramento prestato al re. Il 16 ottobre sono catturati in ghetto, e deportati in Germani 2.091 ebrei, rei soltanto di esser nati da un seme diverso da quello delle SS naziste" (Battaglia, 1964, 237). Il 7 ottobre 1943 rappresentò lo spartiacque tra quella fase attendista e guardinga che l'Arma dei Carabinieri Reali, senza più un Comando Generale motore dell'Istituzione, visse e quella più attiva della Resistenza non solo al tedesco, ma soprattutto a quegli italiani che avevano aderito al progetto fratricida fascista repubblichino, complice ed esecutore ancora più feroce dello stesso occupante. La nomina di Archimede Mischi (1° ottobre) a comandante generale dell'Arma e la cancellazione di quell'aggettivo “Reali”, che tanto stava a cuore agli stessi militari, rappresentavano segnali nefasti per tutto l'organismo militare. Lo spartiacque, si è detto, fu il 7 ottobre 1943 perché chiarì definitivamente per tutti i militari dell'Arma quali fossero le reali intenzioni dell'occupante tedesco e del fedele e solerte gregario repubblichino. Buon ascolto! Fonti consultate: Romano Battaglia, Storia della Resistenza italiana, Torino, Einaudi, 1964; Flavio Carbone, La partecipazione dei Carabinieri al Fronte Clandestino di Resistenza. Roma 1943, in Flavio Carbone (a cura di), Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Numero Speciale “I Carabinieri del 1943”, a. LXX (2023), pp. 229-234; Annamaria Casavola, La deportazione rimossa dei Carabinieri romani. 7 ottobre 1943, in Flavio Carbone (a cura di), Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Numero Speciale “I Carabinieri del 1943”, a. LXX (2023), pp. 187-205; Anna Maria Casavola, 7 ottobre 1943. La deportazione dei Carabinieri romani nei Lager nazisti, Roma, Edizioni Studium, 2008; I Carabinieri 1814 –1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980; Massimiliano Sole, I piani nazisti per la deportazione dei Carabinieri di Roma nei telegrammi intercettati dagli alleati, in Flavio Carbone (a cura di), Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, Numero Speciale “I Carabinieri del 1943”, a. LXX (2023), pp. 207-219. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Ecovicentino.it - AudioNotizie
I consigli dei Carabinieri per difendersi dalle truffe on line

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Nov 30, 2023 1:16


Sono sempre più numerose le truffe on line che vedono come vittime non solo persone fragili o anziani, ma compratori/venditori di tutte le età e categorie sociali. Nel sito internet dell'Arma dei Carabinieri, nella sezione “in vostro aiuto”, sono presenti consigli utili per non rimanere intrappolati nella rete delle truffe on line.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Uomini oltre la divisa: Burello va in pensione, la gratitudine è di tutto il paese

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Nov 29, 2023 2:02


Cambia davvero un'epoca. In poco più di un anno tre pilastri dello stato sul territorio, i comandanti delle stazioni di Piovene Rocchette, Valdastico ed Arsiero hanno salutato il loro incarico. Ha così avuto un sapore del tutto particolare la celebrazione della Virgo Fidelis - patrona dell'Arma per promulga papale del 1949 - di quest'anno ad Arsiero, l'occasione per il paese e per la valle tutta di dare il suo saluto a chi ha lungamente guidato le due stazioni valligiane dei Carabinieri. E se a Valdastico il luogotenente Bruno Granello ha già ceduto il posto al suo successore, il 39enne piovenese Daniele Toniolo, ad Arsiero l'addio formale a Claudio Burello è fissato per il 31 dicembre prossimo dopo oltre 21 anni di attività in paese.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Carabinieri e autorità locali al Duomo per la festa della patrona dell'Arma Virgo Fidelis

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Nov 21, 2023 1:33


Storia dei Carabinieri
Extra 015. 7 ottobre 1943, la deportazione dei Carabinieri di Roma. Casa della Memoria e della Storia (Roma, 6 ottobre 2023)

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Nov 15, 2023 133:55


Care amiche, cari amici questa volta potete ascoltare un episodio extra, un episodio BONUS offerto da Storia dei Carabinieri. In occasione della ricorrenza degli 80 anni dal disarmo, dalla cattura e dall'internamento dei Carabinieri di Roma (7 ottobre 1943), siamo lieti di offrirvi la registrazione dell'incontro tenutosi il 6 ottobre 2023 presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma. L'incontro organizzato dall'ANPI, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, ha visto partecipare: il presidente provinciale ANPI Fabrizio De Sanctis (anche nella segreteria nazionale ANPI), la professoressa Anna Maria Casavola, dell'Associazione Nazionale Ex Internati e responsabile del periodico Noi del Lager, autrice del volume che nel 2008 ha fatto luce in maniera diretta sull'episodio; il Presidente Nazionale dell'Associazione Nazionale Ex Deportati, Aldo Pavia, il tenente colonnello Raffaele Gesmundo, in servizio presso la Direzione dei Beni Storici e Documentali del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, con la testimonianza di Abramo Rossi, all'epoca giovane Carabiniere poi deportato in Germania. Modera Valerio Bruni, presidenza ANPI provinciale di Roma. Letture selezionate a cura di Ilaria Patamia. 7 ottobre 1943, la deportazione dei Carabinieri di Roma Casa della Memoria e della Storia, ANPI, ANED, ANEI e Direzione dei beni storici dell'Arma dei Carabinieri (Roma, 6 ottobre 2023). Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! Registrazione, editing e sound design di Flavio Carbone per Storia dei Carabinieri. Alla prossima! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

il posto delle parole
Carmelo Burgio "Nassiriyah. Dall'attentato alla ricerca della verità"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Nov 13, 2023 37:41


Carmelo Burgio"Nassiriyah. Dall'attentato alla ricerca della verità"Vallecchi Firenzewww.vallecchi-firenze.itIraq, città di Nassiriyah, 12 novembre 2003, 10.40 del mattino (ore locale), un camion cisterna lanciato a tutta velocità esplode davanti all'ingresso della base militare Maestrale, sede della MSU italiana dei Carabinieri. L'attentato, rinominato subito dai mass media Strage di Nassiriyah provoca 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni: l'esplosione è così violenta da distruggere completamente la base Maestrale riducendola a un rudere di cemento. Anche il complesso Libeccio, distante qualche centinaio di metri, viene investito. A vent'anni dalla tragedia, il generale Carmelo Burgio racconta la sua verità sull'attentato. Proprio in quei giorni fatali l'autore assumeva il comando della missione al posto del suo predecessore che terminava il mandato. Nassiriyah ricostruisce l'attacco terroristico del 12 novembre, i mesi immediatamente successivi dedicati alla ricostruzione del reparto e la lunga vicenda giudiziaria, volta a individuare le responsabilità penali e civili dei comandanti sul terreno. Una testimonianza diretta e personale di un evento drammatico che ha segnato la storia dell'Italia e dell'Arma dei Carabinieri.Carmelo Burgio Gen. di Corpo d'Armata (ris) nei Carabinieri, ha prestato servizio soprattutto nell'Arma Territoriale – in Sardegna, Sicilia e Campania – e in reparti paracadutisti. Ha all'attivo oltre 700 lanci, e ha concluso la carriera reggendo, in successione, le Scuole dell'Arma e i comandi Interregionali Culqualber (Calabria e Sicilia) e Podgora (Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria). Ha partecipato alle missioni in Libano, Bosnia-Erzegovina, Albania, Iraq e Afghanistan ed è decorato – fra l'altro – di Croce di Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, Medaglia di Bronzo al Valore dell'Arma, Croce d'Oro al Merito dell'Arma, due Croci di Bronzo al Merito dell'Esercito e Legion of Merit USA. Conferenziere, scrive per varie riviste di storia militare. Ha dato alle stampe alcune opere a carattere storico e GIS - La vera storia del Gruppo d'Intervento Speciale, I ragazzi del Tuscania. 1980-2010, le missioni in Libano - Bosnia - Albania - Iraq - Afghanistan nei ricordi di un carabiniere paracadutista e I Carabinieri in Afghanistan.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Storia dei Carabinieri
Episodio 74. La Seconda Guerra Mondiale. Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto MOVM

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Oct 25, 2023 9:26


Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantaquattresino (74°) episodio della serie “normale”. State ascoltando una puntata della quarta stagione del podcast di Storia dell'Arma dei Carabinieri. Ricordare la figura del Vice Brigadiere dei Carabinieri Reali Salvo D'Acquisto è sempre molto difficile. Ciò che egli fece in quel lontanissimo 23 settembre 1943 trascende i valori che l'Arma dei Carabinieri porta nel suo DNA sin dalla fondazione per assurgere ad un livello superiore. Dunque, ci è parso opportuno partire dal riconoscimento che l'Italia ha voluto concedere “alla memoria” di un Carabiniere ventitreenne: la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Ecco la motivazione: Esempio luminoso d'altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme con 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell'Arma. Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943   Suggerirei a chi ascolta questo episodio di provare a leggere la motivazione a voce alta, riascoltando la propria voce. Certamente si individua immediatamente il peso della retorica ma la motivazione, sfrondata da questa, appare potente. Dunque cosa successe nell'arco di meno di ventiquattr'ore tra la sera del 22 e quel terribile 23 settembre 1943 ce lo raccontano i testimoni e i documenti che gli studiosi hanno potuto analizzare. Ma vi lasciamo ascoltare l'episodio... Per approfondire: I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980; Arnaldo Ferrara, Storia documentale dell'Arma dei Carabinieri. Dal secondo conflitto mondiale alla nascita della Repubblica, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 2014; Maria Grazia Fida, Oltre la storia. L'eroe dell'amore. Vita e morte del vice brigadiere Salvo D'Acquisto, Piacenza, Berti editore, 2011;Rita Pomponio, Salvo D'Acquisto. Il martire in divisa, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2008 (ora stampato nuovamente da Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, Roma, 2020); Marino Codi, Salvo D'Acquisto. Storia di una vita donata, Torino, Elle Di Ci, 1993; Giuseppe Rimbotti, Salvo D'Acquisto. Un carabiniere da non dimenticare, Milano, Edizioni Paoline, 1992; Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 73. Seconda Guerra Mondiale. Il ruolo dei Carabinieri dall'8 settembre all'inizio dell'ottobre 1943

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Oct 11, 2023 14:30


Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantatreesimo (73°) episodio della serie “normale”. Quale fu il ruolo dei Carabinieri dalla difesa di Roma all'inizio dell'ottobre 1943? E, in particolare quale fu il ruolo dell'Arma a Roma, in una delle fasi più complicate della vita della capitale del regno. Proviamo a parlarne (brevemente) in questa puntata. La ricorrenza degli 80 dai tragici fatti dell'8 settembre 1943 ha riportato alla memoria di molti cosa accadde in quei giorni. Ecco, ci sembra doveroso fare un piccolo approfondimento su quale fu il ruolo dei Carabinieri dalla difesa di Roma all'inizio dell'ottobre di quel terribile anno. Per mantenere l'episodio nei limiti di durata che questa stagione si è prefissa saremo costretti ad apparire piuttosto schematici dunque chi ci ascolta ci scusi, cercheremo di dare qualche consiglio di lettura e possibili approfondimenti più avanti anche su altre piattaforme, magari una più social del “semplice” podcast. Possiamo partire dal 9 settembre quando le unità tedesche in Italia si posizionano e cercano di conquistare i gangli vitali del nostro Paese. Dico cercano perché in effetti ci riescono nonostante in alcune parti d'Italia reparti dell'Esercito, il principale protagonista, combattano guidati dai loro ufficiali, mentre intorno tutto si liquefa come neve al sole. Nel frattempo, i Carabinieri. Lo avevamo già ricordato in una puntata precedente, i Carabinieri seguono le vicende dei reparti presso i quali prestavano servizio di polizia militare se inseriti nelle unità delle Forze Armate o sono considerati, grosso modo, forza dell'ordine e quindi inizialmente l'occhio dei tedeschi è rivolto “allo sfruttamento di questa risorsa che contano di tenere alle proprie dipendenze”. Dunque Roma. A Roma si combatte. In particolare, si combatte nella zona Sud della capitale tenuta dalla divisione Granatieri di Sardegna sotto gli ordini del generale Solinas e riesce a tenere testa ai nemici ma è quella che risponde meglio. In altre parti intorno alla capitale l'impegno dei reparti italiani e diverso con alcuni che rimangono e si battono e molti altri si danno alla fuga, sull'esempio dei propri ufficiali. Dunque questo aspetto mi pare importante. Dove gli ufficiali combattono le unità sono attive e tenaci, dove questi fuggono tutti si dileguano. Per quanto riguarda l'Arma nella capitale, dal 9 all'11 settembre abbiamo due elementi da considerare: la partecipazione di un battaglione allievi Carabinieri alla difesa della capitale alla Magliana e la lotta che i Carabinieri dell'Arma territoriale oppongono alle truppe tedesche all'interno della città. Nel frattempo, in quel periodo di circa un mese dal 9/10 settembre al 7 ottobre circa in altre parti d'Italia si combatté. Mi sembra importante citare l'episodio della Stazione Carabinieri Reali Napoli Porto. I Carabinieri di quel comando difesero, inizialmente con un'unità di fanteria, poi da soli il palazzo dei telefoni di Napoli che avrebbe garantito i collegamenti telefonici e telegrafici con il resto d'Italia. La sorpresa pensata dai tedeschi non ebbe effetto e nello scontro ebbero la peggio. Terminata la prima fase della resistenza armata a Napoli i tedeschi occupata militarmente la città catturarono i componenti della stazione che il 12 settembre fu trucidata insieme a due civili a Teverola, una località in provincia di Caserta. Questo comportamento barbaro e in disprezzo delle norme e degli usi di guerra non riuscì a creare quel clima di paura con il quale i tedeschi intendevano esercitare il controllo del territorio italiano. Infatti dal 24 al 30 settembre, tutta la città di Napoli si sollevò e trovò proprio nei Carabinieri quel reticolo necessario ad allargare rapidissimamente a tutti i quartieri l'insurrezione. Valutate il nostro podcast su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A presto! #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 72. La Seconda Guerra Mondiale. I Carabinieri all'8 settembre

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Sep 27, 2023 12:05


Dunque partiamo dall'8 settembre 1943. O forse dovremmo consigliarvi prima di ascoltare almeno le due puntate precedenti (70 e 71) dedicate alla morte del Comandante Generale, al cosiddetto arresto di Mussolini e alla situazione generale dell'Italia in un periodo davvero drammatico. Se mi permettere una battuta triste: il peggio deve ancora venire.   Il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali. La perdita delle due più importanti figure dell'Arma di quel periodo, il comandante generale proveniente dai Carabinieri e il suo capo di stato maggiore, una fine mente dotata di grandi capacità, mette in crisi il piccolo centro nevralgico dei Carabinieri. Il generale Angelo Cerica subentra ad Hazon e svolge il ruolo di Comandante sino all'8/9 settembre 1943. La dichiarazione d'armistizio lo coglie a Roma ed egli, dopo aver esortato gli ufficiali e i sottufficiali della legione allievi Carabinieri a difendere la capitale, si sottrasse alla cattura e si nascose in Abruzzo, venendogli poi riconosciuta la qualifica di “partigiano isolato”. Il nuovo capo di stato maggiore, il colonnello Dino Tabellini, assunse l'incarico qualche tempo dopo la morte di Barengo ed era presente a Roma quando fu diramato il proclama di Badoglio. Ebbe un ruolo anche nei mesi successivi al quella data. Il Comando Generale fu dichiarato sciolto, a voce, dallo stesso Comandante Generale anche se poi Tabellini ne dispose il riavvio, consentendo poi lo spostamento del medesimo al Nord dove fu poi assorbito definitivamente dal comando generale della Guardia Nazionale Repubblicana, ibrido malformato della Repubblica Sociale Italiana. Diversa fu la situazione per l'Arma territoriale, le Stazioni Carabinieri e i comandi superiori fino alla legione. Questi reparti dei Carabinieri ebbero vita distinta rispetto a quella dei reparti mobilitati, battaglioni e sezioni Carabinieri Reali mobilitati. Diverse furono le vicende per i Carabinieri che si trovavano all'estero, specialmente nei Balcani. Ci trovate anche su YouTube dove abbiamo caricato sul nostro canale qualche episodio dedicato all'8 settembre a Roma. Per approfondire: I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980; Il Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri (vari articoli). Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Insulti, umiliazioni, minacce e botte continue sul padre 99enne: arrestato un bassanese

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Play Episode Listen Later Aug 31, 2023 1:54


Andavano avanti da un mese le indagini di carabinieri e polizia, su segnalazione di una vicina. Utilizzate anche le intercettazioni ambientali: lo scorso 25 agosto oltre alla violenza verbale i militari dell'Arma hanno capito che era in atto un'aggressione fisica e sono intervenuti d'urgenza, arrestando in flagranza il figlio 58enne, pregiudicato

Storia dei Carabinieri
Episodio 70. La Seconda Guerra Mondiale. La morte del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali e la custodia di Mussolini

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 30, 2023 18:22


Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantesimo (70°) episodio della serie “normale”. Con questo episodio tocchiamo il tema del luglio 1943: la morte del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali e la custodia di Mussolini con alcuni focus importanti relativi al ruolo dell'Arma dei Carabinieri e dei suoi componenti. Iniziamo subito con il ricordare che il ruolo che i Carabinieri Reali ricoprirono in prima battuta fu determinante per le vicende politiche del nostro Paese tra il luglio e il settembre 1943. In particolare ci sono due elementi che costituiscono l'essenza dell'episodio:  la morte del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali, generale di corpo d'armata Azolino Hazon e del Capo di Stato Maggiore del Comando Generale, colonnello Ulderico Barengo, avvenuta durante il bombardamento alleato di San Lorenzo il 19 luglio 1943, nonché il cosiddetto “arresto” e la conseguente custodia di Mussolini. Abbiamo scelto un ordine cronologico utile a far comprendere meglio come gli eventi sono concatenati. Nel febbraio 1943, una nuova norma consente ai generali dei Carabinieri di raggiungere il grado di generale di corpo d'armata; si consente così a questi di accedere al gradino più alto: Comandante Generale. In effetti, il generale Azolino Hazon è colui che ne beneficia ma muore con il colonnello Barengo nel bombardamento di San Lorenzo nel luglio successivo, pochi giorni prima del Gran Consiglio del fascismo che sfiducia Mussolini e che darà il via al sovrano, Egli è dimesso dall'incarico di presidente del consiglio e gli subentra il maresciallo d?Italia Pietro Badoglio. Ai Carabinieri il compito più delicato e più complesso di quelle ore: "arrestare" Mussolini e tenerlo in custodia. I militari dell'Arma riescono a rispettare gli ordini sino al 12 settembre 1943, quando i paracadutisti tedeschi lo liberano dal luogo più remoto ove potesse essere custodito: l'albergo a Campo Imperatore. Finisce la vicenda della custodia di Mussolini e inizia la tragedia della Repubblica Sociale Italiana, uno stato fantoccio composto da italiani solerti esecutori della volontà tedesca che portò all'uccisione di tanti altri italiani. Iniziava in quelle ore la Guerra civile in Italia che terminò il 25 aprile 1945, diciassette mesi dopo. Per approfondire: De Felice Renzo, Mussolini e il Fascismo - La guerra civile 1943 - 1945, Einaudi 1997-1998 I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980. Dal Gran Consiglio al Gran Sasso in Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri, n. 4/2022, pp. 16-38. Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 68. La Seconda Guerra Mondiale. I Carabinieri nei Balcani e in Grecia

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 2, 2023 11:49


La puntata tocca il tema dei Carabinieri Reali nel corso delle operazioni nei Balcani e in Grecia. Deve essere chiaro che la narrazione degli atti di valore dei Carabinieri non intende in nessun modo appoggiare, condividere o dare sostegno alle guerre fasciste. In questo episodio vogliamo far conoscere il ruolo dei Carabinieri e l'importanza che questi ebbero nel controllo di un territorio ove i partigiani locali combattevano l'occupazione italiana. Anche in questa regione così complessa i Carabinieri seppero distinguersi dal punto di vista militare. Così ci è sembrato utile e importante raccontare alcune vicende poco note. Il sogno di Mussolini per una guerra parallela in modo da mantenere un certo prestigio con il malfidato alleato tedesco svanì miseramente con la sola aggressione alla Grecia del 28 ottobre 1940. La scelta sbagliata dei tempi, l'eroismo di soldati, alpini e Carabinieri non poté nulla contro le condizioni meteorologiche e una orografia che condannava gli attaccanti italiani che avevano tentato una guerra di rapido corso dall'Albania fallendo senza appello. Sul fronte greco-albanese operarono nel corso di tutte le operazioni comprese quelle di occupazione della Grecia, 14 battaglioni, 96 sezioni e 35 nuclei Carabinieri addetti alle IX e all'XI Armata nonché il Comando Superiore Carabinieri Reali d'Albania il cui comandante era l'esperto generale di divisione Crispino Agostinucci. Secondo i dati dell'Arma vi erano oltre 6.000 impegnati nelle varie attività comprendendo sia le truppe dislocate in Albania sia quelle in Grecia. Per quanto riguarda la Grecia, l'assenza di un fenomeno partigiano che si sviluppò unicamente all'indomani dell'8 settembre 1943, consentì un regime di occupazione che ebbe meno efferatezza sul piano militare anche se non fu da meno per la depredazione dei beni primari condotta da italiani e tedeschi. Molti Carabinieri si distinsero dimostrando il valore ma non ebbero un esito favorevole. Alcuni morirono durante le operazioni belliche, i più nel corso dell'occupazione. Molti caddero con le armi in pugno attaccati durante i servizi di scorta alle autocolonne o nei piccoli distaccamenti sparsi in un territorio aspro e difficile. Per approfondire: Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, Torino, Einaudi 2005. I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980. Giorgio Galli, I Carabinieri di “Gerolamo”, Notiziario Storico dell'Arma dei Carabinieri n. 2/2016, pp. 32-37. Vi chiediamo di valutare il nostro podcast (non il singolo episodio), su Spotify o anche su Apple podcast se siete possessori di un melafonino. A voi costa pochissimo ma per noi che investiamo tanto tempo in questo progetto è molto importante. Se volete aiutarci ancora iscrivetevi alla nostra newsletter. #linkinbio! --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Daily Five
Patrick Zaki libero. Cosa c'è dietro? Stop a carne coltivata. Fabrizio Corona di nuovo nei guai

Daily Five

Play Episode Listen Later Jul 20, 2023 18:10


Patrick Zaki torna libero per grazia concessa dal dittatore egiziano.Cosa c'è dietro la liberazione del giovane ricercatore? Cosa ha offerto il governo Meloni?Dal Senato il definitivo stop alla carne coltivata in Italia. File segreti dell'Arma sull'arresto di Matteo Messina Denaro rubati e consegnati a Fabrizio Corona per fabbricare un finto scoop.Arrestati un carabiniere e un consigliere comunale. Indagato l'ex re dei paparazzi.Per scriverci: dailyfive@cncmedia.itSeguici su Instagram:@emiliomola1@cnc_mediaDaily Five, ogni giorno dal lunedì al venerdì alle 17:00 con Emilio Mola.Una produzione CNC MediaDirezione creativa e post produzione Likeabee Creative CompanyMusica Giovanni Ursoleo

il posto delle parole
Ettore Neri "L'inchiesta di San Lorenzo"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jul 14, 2023 16:59


Ettore Neri"L'inchiesta di San Lorenzo"SEM Librihttps://semlibri.comQuando le fiamme smettono di bruciare, i resti del bosco carbonizzato restituiscono un cadavere. È quello di Ermete Rosi, un professore universitario all'apparenza senza nemici e con la passione per la bicicletta. Il macabro ritrovamento manda in frantumi la placida tranquillità delle terre che si allungano tra il mar Tirreno e i monti Apuani. Se il rogo è stato domato, un denso fumo continua ad avvolgere il mistero della morte di Rosi. È stato un incidente oppure si tratta di omicidio? Nessuno ha visto niente, le testimonianze non rivelano possibili moventi per giustificare un delitto e non emergono indizi significativi. A occuparsi del caso è il trentacinquenne Nicodemo Gatti, un maresciallo dell'Arma poco socievole e dal carattere spigoloso. Gatti ha un fiuto da segugio di razza che mal si concilia con certe intemperanze legate a una vita sentimentale fin troppo complicata. Non è certo di sapere cosa sia l'amore, ma conosce fin troppo bene l'innamoramento che spesso lo porta a perdere il controllo. E infatti da qualche mese gli è stato assegnato il comando della Stazione dei carabinieri di Seravezza. Il nuovo incarico assomiglia tanto a un trasferimento punitivo. La morte di Ermete Rosi, però, cambia tutto. Comincia così un'indagine nelle pieghe di quella Versilia interna che ha poco a che fare con il mondo patinato ed effervescente della Riviera. Una terra aspra, popolata da personaggi intensi e sinceri, a volte ambigui e incoerenti, sempre alle prese con le proprie debolezze, stranezze, inquietudini. “L'inchiesta di San Lorenzo” mostra le mille sfumature della commedia umana che va in scena nella provincia profonda, avvolta dalla coltre di un enigma fittissimo che, diradandosi, svelerà una soluzione sorprendente e inattesa."Sono nato a Seravezza nel 1961, ho conseguito il diploma di maturità scientifica nel 1980 e frequentato la facoltà di Lettere e Filosofia all'Università di Pisa. Ho tre figli. Convivo con Rita e ormai da qualche anno abitiamo nella frazione di Solaio.Dal 1980 al 2005 sono stato socio e poi titolare unico di un'azienda artigianale per la lavorazione e trasformazione dei marmi. Nel 2005 ho avviato una nuova attività di commercio e servizi sempre nel settore dei materiali lapidei.Fin da molto giovane mi sono appassionato alla politica e alla partecipazione attiva alla vita sociale e civile del nostro Paese.Dal 1979 al 1980 sono stato Presidente del Consiglio Circoscrizionale 1 di Seravezza. Dal 1980 al 1985 sono stato Assessore ai servizi sociali, decentramento e igiene del territorio nel Comune di Seravezza. Dal 1985 al 1990 sono stato Consigliere Comunale a Seravezza e Assessore alla Comunità Montana dell'Alta Versilia.Nel 2004 mi sono iscritto ai DS; nel 2007 sono stato membro dell'Assemblea Costituente e dell'Assemblea Nazionale del PD. Attualmente sono membro della Direzione regionale toscana PD.Sono stato Sindaco di Seravezza dal 2006 al 2016.Ho scritto e pubblicato due libri di narrativa: “Vite Difficili” (1997) e “Ocra” (2003) e due saggi politici “L'Italia, il PD e la Sinistra” (2014) e “Città Versilia”( 2015)."http://www.ettoreneri.net/IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement

Storia dei Carabinieri
Episodio 66. I Carabinieri nelle operazioni in Africa Orientale Italiana (Cheren, Amba Alagi, Culquaber)

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jul 5, 2023 15:59


Care amiche, cari amici, benvenuti ad una nuova puntata del nostro podcast. L'episodio è dedicato al ruolo e alle attività condotte dai Carabinieri nelle operazioni in Africa Orientale Italiana (Cheren, Amba Alagi, Culquaber). Nell'epica dell'Arma in particolare Culquaber rappresenta un momento molto importante e quasi trascendentale che non poteva mancare in questa nostra chiacchierata. Dunque cercheremo di spiegare un po' la situazione generale in AOI e quindi quello che fu il ruolo dei militari dell'Arma. Vi ricordo che questo è l'episodio numero 66 e siamo nella quarta stagione. Alcuni spunti che troverete nell'episodio. Uno stralcio del Bollettino delle Forze Armate n.539 del Quartier Generale delle Forze Armate datato 23 novembre 1941 così recita: “In Africa Orientale, nel pomeriggio del 21 novembre, gli indomiti reparti di Culqualber-Fercaber, dopo aver continuato a combattere anche con le baionette e le bombe a mano, sono stati infine sopraffatti dalla schiacciante superiorità numerica avversaria. Nell'epica difesa si è gloriosamente distinto, simbolo del valore dei reparti nazionali, il Battaglione Carabinieri Reali [sic!], il quale, esaurite le munizioni, ha rinnovato sino all'ultimo i suoi travolgenti contrattacchi all'arma bianca. Quasi tutti i Carabinieri sono caduti”. Per i fatti di Culquaber alla bandiera fu conferita la medaglia d'oro al valor militare con DPR 7 aprile 1949 con la seguente motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rafforzare un caposaldo di vitale importanza vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l'impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell'intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l'ultima volta in terra d'Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e là contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa ed impari lotta corpo a corpo nella quale comandante e carabinieri, fusi in un solo eroico blocco simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell'Arma. Culquaber (A.O.), agosto-novembre 1941 (per il 1° Gruppo Carabinieri Reali mobilitato in Africa Orientale)». Ma il 21 novembre è importante anche dal punto di vista religioso. Infatti, L'11 novembre 1949 Papa Pio XII, accogliendo l'istanza avanzata dall'Ordinario Militare per l'Italia, Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, promulgò un Breve Apostolico sul postulato mariano dell'Arma dei Carabinieri, indicando quale patrona dell'Arma la VIRGO FIDELIS, individuando proprio nel 21 novembre la data della celebrazione, in cui cade la festa religiosa della Presentazione di Maria Vergine, ma anche l'anniversario di Culqualber. Fonti consultate: Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, Torino, Einaudi 2005. I Carabinieri 1814 – 1980, Roma, Ente Editoriale per l'Arma dei Carabinieri, 1980. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
I Carabinieri nella Francia occupata. La difesa degli Ebrei

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 21, 2023 15:20


Episodio 64. I Carabinieri nella Francia occupata. La difesa degli Ebrei Care amiche, cari amici, in questo episodio cerchiamo di andare a fondo di una questione che solo negli ultimi anni in Italia ha avuto maggiore attenzione, forse quella che si sarebbero aspettati tanti testimoni silenti di questa vicenda. Oggi parliamo del ruolo dei Carabinieri nella Francia occupata e in particolare a difesa degli Ebrei. Questa sembra una storia incredibile ma ha una sua ratio. La guerra resta una cosa terribile e i comportamenti degli essere umani cambiano, in genere in peggio. Questa ci sembra una bella storia che invece vogliamo condividere con voi.  Angelo Donati un banchiere italo-francese scrisse al Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri Reali il 21 aprile 1946 precisando “Verranno resi noti documenti trovati negli archivi della Gestapo di Parigi, che provano che le autorità italiane si sono opposte alle misure razziali tedesche […] fra i nomi citati vi saranno quelli di tre ufficiali dell'Arma dei carabinieri: colonnello Mario Bodo, capitano Claudio Salvi, capitano Massimo Tosti, ai quali sarà reso un riconoscente omaggio”. Sono parole chiare e nette che non necessitano di commenti. Perché ricordarlo ancora dunque? Perché ci sono parti di questa storia che non sono state raccontate e che, oramai, sarà ben difficile riuscire a raccontare in modo dettagliato e puntuale. Resterà nella memoria collettiva di chi ha vissuto quei terribili momenti il pensiero che soldati occupanti di un Paese straniero hanno salvato la vita a cittadini di quel Paese a cui i poliziotti, i gendarmi e i fascisti di quella nazione volevano toglierla consegnandoli ai tedeschi. Sembra una vicenda molto strana, ma in questa storia così particolare, vi furono tanti Carabinieri che, forti della loro esperienza di forza dell'ordine e di polizia militare seppero opporsi decisamente ai tentativi francesi di portare alla morte persone innocenti. In questo senso, ci sembra che la storia di Massimo Tosti rappresenti una delle tante storie che questa volta possiamo raccontare. In conclusione, vi ringraziamo molto per l'attenzione e ci auguriamo di potervi ritrovare all'ascolto delle prossime puntate. Se avete voglia di collaborare al podcast, al blog, ad uno dei canali social dove siamo presenti, mandateci un messaggio diretto e ne parliamo insieme. Che cosa ne pensate? Vi è piaciuto questo episodio? Avete curiosità? Aspettiamo un vostro commento. Su Spotify o su Apple Podcasts potete valutare il nostro podcast. Non aspettate! Correte subito a mettere le stelline! Grazie! Fonti consultate: Giuseppe Altamore, A testa alta. Massimo Tosti il carabiniere che salvò 4000 ebrei, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 2020 --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 64. La seconda Guerra Mondiale. I Carabinieri nella campagna delle Alpi

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 7, 2023 12:37


Secondo i volumi ufficiali di Storia dell'Arma, si inizia con i numeri. Dunque, “L'Arma dei Carabinieri partecipò alle operazioni belliche della seconda Guerra Mondiale con 36 battaglioni, 1 battaglione paracadutisti, 1 squadrone a cavallo, 1 gruppo autonomo, 19 compagnie autonome, 1 nucleo per la base tradotte, 410 sezioni (miste, alpine, per l'aeronautica, celeri e motorizzate), nuclei per i vari uffici postali, nonché con Comando Carabinieri presso i Gruppi di Armate, Armate, Corpi d'Armata, Intendenze, basi navali ed aeree, Divisioni e Brigate. I reparti, posti tempestivamente in approntamento secondo i progetti di mobilitazione e le richieste dello S.M.E., entrarono progressivamente nella campagna, a cominciare dal 10 giugno 1940. Seguendo le varie unità dell'Esercito e delle altre Forze Armate alle quali erano addetti, svolsero la loro opera su tutti i fronti e settori ai quali si estese l'azione bellica, compiendo servizi di polizia militare sia sui campi di battaglia che nelle retrovie e nei territori occupati, servizi speciali, a seconda delle necessità contingenti, servizi ordinari di polizia giudiziaria, di ordine pubblico, di sicurezza e di assistenza alle popolazioni civili dei territori nazionali e di quelli occupati, nonché azioni tattiche vere e proprie, a fianco della altre Armi” (Carabinieri 1814-1980, p. 458). Sempre i testi ufficiali indicano che “Per quanto riguarda le operazioni belliche vere e proprie, le due Armate dislocate sul fronte occidentale sostennero, dal 21 al 24 giugno 1940, quella che fu chiamata la «battaglia delle Alpi». Spettarono alle Sezioni e ai nuclei dell'Arma i compiti specifici di polizia, specie nelle retrovie. Particolarmente efficiente fu, da parte dei Carabinieri, il servizio informativo sulle difese avversarie e quello di guida e di scorta nella zona di frontiera e nell'intero teatro delle operazioni. Nello stesso anno venne mobilitato a Torino un «Reggimento Carabinieri Mobilitato», che non prese parte però all'operazione sul fronte occidentale e venne successivamente trasferito in Albania, ove venne sciolto ed i suoi Battaglioni impiegati in modo autonomo”. Rochat e Massobrio così si pronunciano: “In realtà il problema è squisitamente politico: la preparazione militare di uno stato non può essere misurata in valori assoluti, ma soltanto in relazione agli avversari e agli obiettivi bellici, e non è responsabilità dei soli generali, ma risultato di scelte di fondo della politica nazionale”. È evidente che l'Italia fascista era in forte ritardo nella sua preparazione militare e che anche in comparazione con la sola Francia vi era una evidente inferiorità in approvvigionamenti di mezzi, armi e munizioni. Dunque se anche tale sforzo francese non impedì il collasso del suo esercito di fronte a quello tedesco meglio organizzato ed efficiente è anche vero che in termini comparati il potenziale bellico italiano in quegli anni era cresciuto in modo marginale depauperato anche dalle campagne d'Etiopia e di Spagna che avevano drenato denaro e risorse riducendo le reali capacità operative delle Forze Armate italiane. Fonti consultate: Giorgio Rochat – Giulio Massobrio, Breve storia dell'Esercito italiano dal 1861 al 1943, Torino, Einaudi 1978. Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, Torino, Einaudi 2005. Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, Direzione dei Beni Storici e Documentali.   Credits per l'immagine di base della copertina: attribuzione: Goran tek-en (CC BY-SA 4.0) --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

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Ordigni della Grande Guerra in auto: i Carabinieri arrestano un 21enne

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Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 1:23


Girava indisturbato con l'amico per il centro di Cogollo del Cengio con in auto tre ordigni risalenti alla Grande Guerra: con l'accusa di detenzione illegale di ordigni da guerra i Carabinieri di Piovene Rocchette hanno arrestato un ragazzo di 21 anni. Nell'ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio disposti dalla Compagnia Carabinieri di Schio, la scorsa notte, nel perlustrare il centro abitato del paese ai piedi del Costo, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Piovene Rocchette ha infatti notato e sottoposto a controllo un'Alfa Romeo Giulietta con a bordo due giovani residenti nel vicentino. Durante il controllo, i militari hanno rinvenuto, nella disponibilità del conducente, una modica quantità di stupefacente del tipo marijuana, per la quale è stato subito previsto il sequestro amministrativo. Un'ispezione che però ha portato anche ad un'altra scoperta: all'interno del bagagliaio della vettura, gli uomini dell'Arma hanno trovato ben tre ordigni bellici - due bombe a mano e una bomba da fucile, tutte apparentemente integre - risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Per il 21 della zona è quindi scattato l'arresto con ritiro della patente per 30 giorni in quanto assuntore di stupefacenti.

Storia dei Carabinieri
Extra 11. 3 anni di podcasting

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 31, 2023 20:05


3 anni di podcasting Care amiche, cari amici, questa volta non parliamo di Carabinieri coraggiosi o di storia dell'Istituzione. No, questa volta tocca parlare di un tema completamente diverso: parliamo dei 3 anni di Storia dei Carabinieri, parliamo del podcast. Ogni anniversario rappresenta un momento propizio per fare una piccola pausa e qualche riflessione. C'è sempre un po' di introspezione e qui voglio condividere alcune idee; una prima considerazione che voglio condividere con voi è il pensiero che mi ha fatto iniziare questo progetto oramai qualche tempo fa: il desiderio di raccontare una storia sconosciuta, fatta di uomini (e più recentemente donne). Questi uomini hanno percorso nell'uniforme da Carabiniere tutta la storia nazionale a partire da quella Restaurazione avviata con la fine della stella radiosa di Napoleone. Si tratta in buona sostanza di una storia che si racconta molto poco, anche all'interno dell'Arma dei Carabinieri, e che questo tentativo vuole o pretende di poterla diffondere, far crescere, scoprendo i tanti lati meno noti di quelle vicende che videro i Carabinieri protagonisti. Dunque nel celebrare i tre anni di vita del progetto, che però ha radici molto più lontane, ho chiesto a qualche ascoltatore del podcast di lasciarmi un pensiero, una riflessione, un vocale (cioè un messaggio vocale). Inizierei da un ragazzo che si è molto entusiasmato di fronte alla mia richiesta: Giuseppe, un aspirante Carabiniere che si è imbattuto nel podcast su Instagram. Giuseppe ha fatto anche una piccola recensione e lo ascoltiamo dalla bella voce giovane, Giuseppe in bocca al lupo per il tuo futuro! (Viva il lupo). Vedete, dedicarsi ad un podcast non è cosa facile e porta via del tempo: deve essere una passione ed un piacere. Ci sono tanti bravi e volenterosi che iniziano un progetto ma dopo alcuni episodi buttano giù tutto. Il tempo è galantuomo ci ricorda addirittura Voltaire quando vuole sottolineare che il tempo riesce a restituire ciò che è dovuto a tutti, meriti e demeriti, ovviamente. E proprio pochi giorni fa, ho letto un post su Instagram di una podcaster, una di quelle brave sapete, La Fizza. Abbiamo storie e passioni diverse ma il magico potere del podcast riesce a far divertire tutti noi (ci siamo fatti una chiacchierata insieme nel suo podcast “Sorriso Sospeso”, la trovate pubblicata il 28 aprile come puntata extra il Carabiniere podcaster). Insomma, La Fizza si domandava “vale la pena?”. Tanti follone le hanno risposto. Anche io (stavolta al singolare), come Storia dei Carabinieri mi sono avventurato con una piccola riflessione: “Vale sempre la pena!!! Il confronto con le interviste è molto stimolante, gli episodi normali aiutano tante persone… anche se non ne hai la percezione … la restituzione con un grazie, UN SOLO GRAZIE, non ha prezzo! Ci sono tante parole belle che ho sentito nei vocali di chi ha partecipato a questa piccola festa dei 3 anni. Forse un passo tra tutti è quello di Emanuele che ringrazio tanto per la sua riflessione, quando parla di comunità, fatta di persone, di donne e uomini, giovani e meno giovani, incuriositi ma forse anche appassionati da questo piccolo progetto. Grazie a Giuseppe, ad Alessandro Maria ed Emiliano, a Matteo, a Biagio, a Maria Gabriella, a Letizia e ad Emanuele per aver donato la voce per comporre questo episodio. Grazie a tutti i podcaster e gli amici che ho incontrato in questo bel viaggio di saperi, grazie a voi che ascoltate questo podcast e che lo aiutate a crescere condividendo con i vostri amici i nostri episodi. La prossima volta tocca a voi, sappiatelo. Vogliamo ascoltare anche le vostre voci. Buon ascolto!   --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 63. L'erosione del controllo del territorio. L'OVRA, la MVSN e gli altri

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 24, 2023 14:19


In questo episodio 63 cerchiamo di capire e spiegare il ruolo dei Carabinieri nel controllo del territorio durante gli anni trenta e dopo l'importante fase di consolidamento del regime fascista. Il ruolo dell'Arma dei Carabinieri Reali fu limitato al controllo delle zone rurali, con funzioni di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, e ancora con l'impiego in ordine pubblico dove però la situazione rimaneva piuttosto tranquilla tenuto conto dell'apparato di regime che la contornava. Le attività di polizia politica rimasero nelle mani dell'OVRA e da chi ebbe un ruolo nella gestione della pubblica sicurezza tout court e quindi principalmente Arturo Bocchini, il capo della polizia dal 1926 al 1940, mentre parzialmente vi fu un ruolo degli Uffici Politici Investigativi della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Durante il periodo 1933 - 1935, ad esempio, presso l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Sicilia, un tenente colonnello dei Carabinieri Reali, Filippo Caruso, fu encomiato per ben tre volte con queste motivazioni: - “Intervenuto quale elemento coordinatore, in indagini di natura molto elaborata e complessa, assicurò ad esse mediante la sua efficace collaborazione lo sviluppo necessario per conseguire brillante risultato concretatosi con la denunzia di bene 115 persone associate per delinquere singolarmente responsabili di vari delitti contro la persona ed il patrimonio”. Salemi – Vita (Trapani), ottobre 1933 – marzo 1934. - “Addetto all'ispettorato Generale di pubblica sicurezza per la Sicilia fu prezioso elemento coordinatore in indagini di natura molto elaborata e complessa e superando con intelligente attività e con alto spirito di sacrificio le difficoltà dell'ambiente, assicurò col suo personale impulso brillanti risultati nei molteplici e delicati servizi per la repressione della delinquenza nell'Isola”. Sicilia, settembre 1933 gennaio 1935. - “Ufficiale superiore presso l'Ispettorato Generale di P.S. per la repressione della delinquenza in Sicilia, coordinò e diresse con singolare perizia l'azione dei dipendenti, riuscendo ad identificare, dopo oltre otto mesi di paziente lavoro d'investigazione, una pericolosa organizzazione di abigeatori che agiva in tre province dell'Isola composta di ben 225 persone, in maggior parte arrestate, addividendo [addivenendo] al sequestro di ingente refurtiva”. Provincia di Agrigento, Trapani, Palermo, maggio 1934 – gennaio 1935. Filippo Caruso rappresenta uno dei militari più conosciuti tra quelli che si distinsero negli anni successivi durante la difficile occupazione tedesca di Roma dove egli diede vita, con l'appoggio di militari dell'Arma, alla cosiddetta “Banda Caruso” che tanto diede filo da torcere agli occupanti fino alla liberazione della capitale del nostro Paese. Dalla semplice lettura delle motivazioni, emerge che il ruolo dei militari dell'Arma all'interno dell'Ispettorato fu orientato verso la polizia giudiziaria e verso il controllo del territorio che la propaganda fascista aveva dichiarato libero ma che, invece, continuava a vedere i mafiosi farla da padroni. Buon ascolto! Fonti consultate: Domizia Carafòli – Gustavo Bocchini Padiglione, Il Viceduce. Arturo Bocchini capo della polizia fascista, Milano, Mursia, 2003; Giovanna Tosatti, La repressione del dissenso politico tra l'età liberale e il fascismo. L'organizzazione della polizia, in Studi Storici, 1997, n.1; Alberto Aquarone, La milizia volontaria nello stato fascista, in Alberto Aquarone, Maurizio Vernassa, Il regime fascista, Bologna, Il Mulino, 1974; Alberto Aquarone, L'organizzazione dello Stato totalitario, Torino, Einaudi, 2003; Vittorio Coco, Polizie speciali. Dal fascismo alla repubblica, Bari, Laterza, 2017.   Credits per l'immagine di Giuseppe Gueli: Bundesarchiv, Bild 101I-567-1503A-04 / Toni Schneiders / CC-BY-SA 3.0   --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

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Sequestrati oltre cinque chili di marijuana: erano nel vano macchina di un ascensore condominiale

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Play Episode Listen Later May 22, 2023 0:42


I carabinieri hanno sequestrato 5,6 chili di marijuana dopo la segnalazione di un privato cittadino: erano dentro un contenitore di plastica chiuso con un lucchetto. Il tutto è stato sequestrato ed ora oggetto di apposite indagini da parte degli investigatori dell'Arma.

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Raggiri on line, a Schio truffati ma anche truffatori: tre le indagini concluse dai Carabinieri

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Play Episode Listen Later May 17, 2023 1:50


Smartphone di ultima tecnologia, polizze assicurative vantaggiose ma di fatto "fantasma", e rate di auto con noleggio a lungo termine fittizie. Sono questi i tre casi di truffa nel web di cui si sono occupati i militari dell'Arma scledense di recente, arrivando a identificare e denunciare in tutto 4 persone. Tra loto un giovane 21enne altovicentino

Storia dei Carabinieri
Episodio 58. Il servizio di controspionaggio e i Carabinieri

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Mar 15, 2023 10:41


Care amiche, cari amici, bentornati in Storia dei Carabinieri, il podcast ci siamo ripartiamo e diamo vita alla quarta stagione! Con l'episodio 58 si avvia ufficialmente la quarta stagione del podcast avviato nell'oramai lontano maggio 2020. Siamo quasi a 3 anni di registrazioni, di pubblicazioni e di impegno. Abbiamo terminato la stagione precedente con un ultimo episodio (57) alla “federazione del Carabiniere Reale”. Dunque una quarta stagione che inizia all'insegna dell'intelligence e dei Carabinieri in servizio nel SIM! Bisogna ricordare che i Carabinieri hanno sempre avuto un ruolo importante nel servizio di Intelligence. Non lo diciamo noi, ce lo ricorda molte volte l'opera avviata oramai tanti anni fa di Maria Gabriella Pasqualini. Una delle figure più importanti per il servizio di intelligence tra la metà degli anni Venti e la seconda Guerra Mondiale è il tenente colonnello Manfredi Talamo, poi martire delle Fosse Ardeatine e Medaglia d'Oro al Valor Militare. L'organizzazione del SIM tra il 1935 e il 1940 fu piuttosto stabile e prevedeva un servizio strutturato su di un ente centrale che svolgeva le funzioni di comando e di controllo sui reparti dipendenti. Tra questi reparti vi erano i centri controspionaggio (Centri CS) composti dai militari dell'Arma dei Carabinieri Reali. Talamo fu capo del Centro CS di Roma e riuscì a penetrare numerose legazioni di vari Paesi. Catturato dai tedeschi dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, fu torturato e quindi ucciso alle Fosse Ardeatine. Morì a 49 anni un ufficiale dell'Arma dei Carabinieri Reali, morì un marito e un padre di ben quattro figli, lasciando la famiglia priva del principale sostentamento in uno dei momenti più bui della storia del nostro Paese. Fonti: Maria Gabriella Pasqualini, Giampiero Rugarli, L'arma e l'Intelligence, Roma 2014, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna; Maria Gabriella Pasqualini, Carte segrete dell'intelligence italiana 1919-1939, Roma, 2007, tipografia del R.U.D.; Mimmo Franzinelli, Guerra di Spie. I servizi segreti fascisti, nazisti e alleati 1939-1943, Milano 2004, Mondadori. Votateci su #spotify e su #applepodcast --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 55. L'immagine dell'Arma nel Ventennio: il Museo Storico, il Monumento al Carabiniere, il Calendario storico, il carosello storico

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Nov 16, 2022 16:52


In questa nuova puntata vogliamo presentarvi un pò l'immagine dell'Arma e come questa stessa si è presentata agli Italiani del periodo. Parleremo dunque del Museo Storico, del Monumento al Carabiniere, accenneremo al Calendario storico e, infine, lasceremo qualche parola a proposito del carosello storico. La situazione politica all'inizio degli anni Trenta era piuttosto chiara con il fascismo che era saldamente al potere e aveva cancellato quasi ogni forma di resistenza attraverso le cosiddette leggi fascistissime che avevano cancellato i diritti fondamentali garantiti dallo Statuto Albertino. In questo periodo, dunque, l'Arma dei Carabinieri Reali si presenta ai cittadini anche attraverso un'operazione di avvicinamento alla popolazione grazie a diverse iniziative che trovarono l'interesse e l'attenzione del pubblico dell'epoca. Il Museo Storico, ad esempio, nacque per iniziativa di un ufficiale, Vittorio Gorini, che pubblicò un articolo dedicato al tema nel 1908, realizzando poi il suo pensiero solo dopo la Grande Guerra. Il Carosello Storico fu presentato al grande pubblico nel luglio 1932 ottenendo subito un grande successo. Doveva essere affascinante osservare quei militari dell'Arma montati che facevano le evoluzioni a cavallo indossando divise storiche. Nell'ottobre dello stesso anno fu inaugurato il Monumento Nazionale al Carabiniere Reale a Torino, nel corso di una austera cerimonia. Si noti che l'iniziativa fu avviata da due donne, la principessa Laetizia di Savoia ma soprattutto Ildegarde Occella, presidentessa dell'Istituto Nazionale per le Biblioteche dei Soldati che si fece promotrice dell'iniziativa dando vita a un comitato che raccolse denaro ben superiore all'iniziativa stessa. Infine, il calendario, anche questo storico, che avviato per iniziativa privata negli anni 30 passò al Museo Storico che utilizzò tale prodotto editoriale per autofinanziarsi grazie ai proventi della vendita. Sul calendario si potrebbe dire tantissimo ma abbiamo deciso di non sbilanciare la narrazione a favore di questo e lasciamo dunque spazio degli ascoltatori alla ricerca di opere a stampa dedicate al tema che sono ancora reperibili sebbene fuori catalogo. Se vi è piaciuto l'episodio non vi dimenticate di votare il nostro podcast andando su Spotify e selezionandolo. Potrete attribuire un voto che ci aiuta tanto a farci emergere tra tutti. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 54. Le missioni all'estero del fascismo (San Marino e Saar)

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Nov 2, 2022 16:18


Con questo episodio vogliamo parlarvi delle missioni all'estero svolte dall'Arma durante il fascismo e in particolare la presenza dei Carabinieri a San Marino e nella Saar. In questa chiacchierata non parleremo delle operazioni belliche ma di quelle che oggigiorno si definiscono peace-keeping operations. Negli episodi precedenti abbiamo tratteggiato la situazione delle Forze dell'Ordine e il rapporto dell'Arma con il fascismo. Siamo consapevoli che è poca cosa ma abbiamo ritenuto necessario non appesantire troppo gli episodi con troppe informazioni. Idealmente, contiamo di ritornare sull'argomento più avanti e analizzare magari aspetti più puntuali dando una visione più chiara di quanto fatto. Parliamo invece di due missioni di peace-keeping (secondo l'accezione moderna) tenutesi nel corso del ventennio fascista e legate l'una alla presenza di un contingente di Carabinieri nella piccola Repubblica di San Marino e l'altro alla partecipazione italiana alla missione di osservazione legata al plebiscito tenutosi nella Saar tra la fine del 1934 e l'inizio 1935. Partiamo dunque dalla presenza di un piccolo contingente di venti Carabinieri della legione di Bologna sul Monte Titano iniziata nel 1921, su richiesta delle locali autorità di quella repubblica allo scopo di garantire un controllo del territorio più adeguato alla situazione politica e sociale del momento che vide anche San Marino contesa da gruppi estremisti. Inizialmente distaccati per sei mesi, la presenza del contingente fu prorogata senza fine nel settembre 1923, su richiesta dei vertici sanmarinesi. La missione terminò nel 1936 con soddisfazione delle due parti e la concessione di una medaglia d'oro al valor militare di prima classe alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri Reali. Se spostiamo poi la nostra attenzione alla presenza dei Carabinieri nella Saar, scopriremo che anche in quella terra di lingua tedesca i militari dell'Arma poterono svolgere un servizio che destò ammirazione e rispetto sia da parte degli abitanti di quella regione, sia da parte degli altri militari del contingente internazionale che vigilò sul plebiscito tra il 1934 e il 1935. A questo proposito, la Società delle Nazioni determinò di costituire un Corpo Internazionale per la Saar il cui compito principale doveva essere quello di garantire delle libere e pacifiche consultazioni referendarie. Il contingente era formato da militari di vari Paesi: Gran Bretagna, Italia, Olanda, Svezia. L'Italia costituì il proprio contingente nazionale su: un Reggimento Speciale per il servizio nella Saar costituito dal 1° battaglione del 1° reggimento e 2° battaglione del 2° Reggimento della brigata Granatieri di Sardegna, nonché bandiera e musica del 1° reggimento; un battaglione Carabinieri Reali di formazione; infine il 2° squadrone del 19° Reggimento Cavalleria Guide che, proprio a partire dal 1934, aveva iniziato la propria meccanizzazione e che inviò nella Saar uno squadrone su carri veloci. Il contingente ebbe un proprio supporto logistico relativamente al servizio sanitario, ai trasporti ed alle comunicazioni radio. Complessivamente, il Contingente internazionale era composto da circa 3300 militari: 1500 britannici, 1300 italiani, 250 olandesi e pari numero svedesi. l'opera dei carabinieri durante i pochi mesi di permanenza nel bacino carbonifero si distinse soprattutto per la grande capacità del personale di raccogliere i dati informativi ed elaborarli, offrendo non solo una presenza tangibile e concreta per garantire il regolare svolgimento del plebiscito, ma anche un contributo alla conoscenza diretta dell'evoluzione sociale, politica ed economica della regione della Saar, nonché di tutta la Germania oramai saldamente nelle mani del partito nazionalsocialista. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 53. L'Arma alla fine degli anni Venti

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Oct 19, 2022 12:55


La nostra chiacchierata ci porta a presentare una sorta di fotografia dell'Arma dei Carabinieri alla fine degli anni Venti dopo che la scorsa volta abbiamo parlato del rapporto tra i Carabinieri e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Per necessità dovremo parlare sia della MVSN, sia della polizia con la costituzione del corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza e poi di lì a poco dell'OVRA il cui acronimo non è stato mai sciolto ufficialmente ma che si potrebbe indicare convenzionalmente come Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell'Antifascismo. Aquarone chiarisce molto bene in uno dei suoi studi più approfonditi la situazione della repressione dell'antifascismo attraverso la sovrapposizione di funzioni che si ebbe durante il periodo tra polizia, OVRA, Milizia e quindi anche aggiungendo i Carabinieri. In particolare, lo abbiamo già ricordato nell'episodio 52, i rapporti tra Milizia e Carabinieri soprattutto in periferia non furono eccellenti tanto che il comandante generale della milizia, il generale Gandolfo, dovette emanare una circolare riservatissima per segnalare l'importanza di evitare dissidi e di mantenere buoni rapporti sia con l'autorità politica, sia con l'Arma dei Carabinieri a testimonianza della situazione difficile che si viveva. Furono anni difficili anche per i Carabinieri. Per approfondire: Alberto Aquarone, L'organizzazione dello Stato totalitario, Torino, Einaudi, 2003 Renzo De Felice, Mussolini L'alleato, I. L'Italia in guerra 1940-1943. Tomo 1. Dalla guerra «breve» alla guerra lunga, Torino, Einaudi, 1990 Giorgio Rochat, L'esercito e il fascismo, in Guido Quazza (a cura di), Fascismo e società italiana, Torino, Einaudi, 1973 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Una storia piccola 003. L'Aiutante di Battaglia Giuseppe Tempini

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Oct 12, 2022 21:32


Questa piccola storia, la terza della serie, è dedicata all'Aiutante di Battaglia dei Carabinieri Reali Giuseppe Enrico Tempini classe 1889 da Erbusco, piccolo centro della bassa bresciana. Giuseppe Tempini si arruolò anticipatamente rispetto la leva militare e scelse di entrare nei Carabinieri. Non era molto alto (1.66 mt), di professione muratore, sapeva leggere e scrivere, doti che offrivano opportunità insperate per un giovane destinato inizialmente a una vita piena di fatica e di privazioni. Diventato Carabiniere dopo il corso presso la legione Allievi Carabinieri Reali di Roma, fu destinato alla legione di Milano. Prese parte (non sappiamo se volontariamente o meno) alla guerra Italo-turca e quando sembrava che la rafferma stesse per terminare, Tempini fu fagocitato dall'esperienza della Guerra Mondiale tanto da scegliere successivamente di entrare nei "corpi speciali" di allora, il XXIX reparto d'assalto "fiamme verdi"; non era facile per un Carabiniere essere accettato da quei "fegatacci" dei reparti speciali e per questo si doveva dimostrare di essere ancora più tosti. Inizialmente divenuto vicebrigadiere dopo un anno ottenne il grado di brigadiere e poi fu promosso Aiutante di Battaglia per meriti di guerra. Cosa fece? Ascoltate l'episodio! Anche dopo la guerra si dovette distinguere in situazioni difficili di ordine pubblico ma poi ritornò a fare il Carabiniere della "Territoriale" di quelli che pattugliavano i piccoli centri ed erano in grado di scoprire rapidamente gli autori dei crimini più importanti, cosa che fece in più occasioni, il più famoso dei quali passò alla storia come il giallo di Vedano. Teoricamente congedato prima dello scoppio di un nuovo conflitto, la seconda Guerra Mondiale, fu richiamato in servizio e, all'8 settembre 1943, rimase in uniforme per garantire quella sicurezza pubblica sempre più precaria che fascisti e tedeschi volevano violare continuamente. Fu ucciso il 3 maggio 1945, da comandante di Stazione Carabinieri Reali di Lissone (all'epoca in provincia di Milano), dopo che il CLN locale lo aveva autorizzato a ricostituire il piccolo comando dell'Arma in attesa di una situazione più stabile. Un delinquente si volle vendicare, mascherando la sua come una azione di un partigiano, per la denuncia che aveva subìto quando Tempini lo scoprì coinvolto nella macellazione clandestina di animali. La giustizia fece il suo corso e, dopo essere stato rimpatriato dalla Francia ove era fuggito, l'omicida fu condannato a una pena esemplare. Noi di Storia dei Carabinieri siamo convinti che sia importante raccontare vicende come queste, allo scopo di far conoscere il ruolo, spesso silenzioso, che i Carabinieri ebbero nel corso della nostra storia nazionale. Si ringrazia Matteo Paderni, ideatore del profilo Instagram regio_esercito per aver supportato questa iniziativa e aver voluto registrare parte dell'episodio. Storia dei Carabinieri suggerisce a tutti gli ascoltatori di seguire su Instagram il profilo regio_esercito che posta regolarmente immagini fotografiche delle Forze Armate italiane durante il regno d'Italia. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 51. L'ascesa del fascismo e il ruolo dell'Arma tra il 1923 e il 1926

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Sep 21, 2022 11:05


Cosa successe tra il 1923 e il 1926? Il fascismo giunto al potere sciolse immediatamente la Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza e istituzionalizzò il ruolo delle squadracce fasciste con la costituzione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN). A fianco a queste e dopo pochi mesi fu decisa la ricostituzione di una forza di polizia agli ordini diretti del potere politico tramite il ministro dell'Interno: nacque così il corpo degli Agenti di Pubblica Sicurezza che affiancò il già preesistente ruolo dei funzionari (civili) di pubblica sicurezza. In questo modo Mussolini, attraverso la fedeltà del Direttore Generale di Pubblica Sicurezza, nel frattempo nominato anche Capo della Polizia (o più semplicemente "il Capo" secondo l'abitudine del tempo), Arturo Bocchini poté affidarsi quasi interamente a questo nuovo organismo diretto e controllato da un vertice che ebbe accesso a fondi e possibilità tecniche non paragonabili ai ben più miseri stanziamenti assegnati ai Carabinieri, nonostante il Comandante Generale fosse diretta emanazione della migliore élite militare del tempo. In definitiva, l'Arma pagò la sua vicinanza al Capo dello Stato e l'appartenenza all'Esercito quale prima Arma con minori finanziamenti e una posizione davvero secondaria all'interno dell'apparato repressivo del fascismo in Italia dove il “Capo”, Bocchini, ebbe al contrario un ruolo da comprimario insieme a Mussolini. Era nata la dittatura. Vi chiediamo di premiare il podcast con le stelline su #Spotify. è sufficiente andare sulla pagina del podcast e cliccare sulle stelline, valutando lo show. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 50. La situazione delle Forze dell'Ordine tra il 1919 e il 1923

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Sep 7, 2022 16:33


La situazione delle Forze dell'Ordine tra il 1919 e il 1923 è un argomento poco noto e piuttosto negletto. In sostanza il governo Nitti nel 1919 decise per una forte riorganizzazione almeno della forze dell'ordine direttamente dipendenti dal ministero dell'Interno portando alla soppressione del corpo delle Guardie di Città e alla costituzione di 2 nuovi organismi: il corpo della Regia Guardia per la Pubblica Sicurezza e il corpo degli Agenti d'Investigazione. Il Comandante Generale dell'epoca, il tenente generale Luigi Cauvin, uno dei pochi proveniente dall'Arma dall'Unità d'Italia e fino al 1943, rappresentò i rischi per l'Arma dei Carabinieri Reali che avrebbero rappresentato i due nuovi corpi ma non ottenne l'attenzione che aspettava. A tal punto egli diede le dimissioni nel 1919, lasciando la carica al parigrado Petitti di Roreto, un ufficiale di lunga tradizione militare che tuttavia lo mantenne fino al 1921. La riforma fu attuata e come era stato previsto fu un dissanguamento dell'Arma che si vide privare di numerosi sottufficiali anziani ed esperti che andarono soprattutto a rinforzare il corpo degli agenti d'investigazione, corpo ancillare a quello dei funzionari di pubblica sicurezza, che aveva però numerosi benefit rispetto all'Arma, uno tra tutti l'uso istituzionale dell'abito borghese e l'assenza degli obblighi di pernottamento in caserma e di limitazione anagrafiche per il matrimonio. Nel contempo, il fenomeno squadristico prese piede creando tensioni e aggredendo fisicamente gli oppositori politici alcuni dei quali furono pure uccisi. In questo frangente la situazione delle forze dell'ordine pagò anche l'indecisione del potere politico che non seppe o non volle dare chiare indicazioni su come agire di fronte a tali azioni criminali. Tuttavia la cosiddetta "marcia su Roma" del 28 ottobre 1922 rappresentò la vera e propria presa del potere del fascismo e la fine dell'età liberale. Allo scopo di sistemare al meglio le forze dell'ordine e non potendo riversare la rabbia sull'Arma dei Carabinieri che era pur sempre inquadrata nell'Esercito e dipendente dal ministero della Guerra, i fascisti rapidamente cancellarono non solo la Guardia Regia che pure aveva creato problemi a tutti gli schieramenti politici ma anche il corpo degli agenti di investigazione che transitò nell'Arma con il nome di "Ruolo Specializzato". In questo senso, dal 1923 al 1925, l'Arma dei Carabinieri Reali rappresentò l'unica forza armata in servizio permanente di Pubblica Sicurezza. In realtà, nei primi giorni di gennaio 1923 fu subito costituita la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, un organismo politico di polizia che intendeva racchiudere il fenomeno dello squadrismo attraverso la sua istituzionalizzazione. Se l'episodio vi è piaciuto, votate il nostro #podcast su Spotify. Vi aspettiamo! Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

MELOG Il piacere del dubbio

Le vittime del bullismo, che per disperazione e fragiità arrivano a compiere gesti estremi, sono da paragonarsi a dei conigli? I genitori devono solo preoccuparsi di formare dei "leoni" per risolvere il problema? Questa la soluzione paventata da un esponente dell'Arma dei Carabinieri sui social. Intervengono la psicologa Maura Manca e l'esperto di cyberbullismo Matteo Flora.

questa leoni carabinieri intervengono matteo flora conigli dell'arma
Storia dei Carabinieri
Extra 006. In memoria del generale Dalla Chiesa. Il suo testamento spirituale

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 31, 2022 12:16


Questo episodio extra, il numero 006, completa la miniserie iniziata con l'episodio extra 005 e dedicata all'ultimo discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa tenuto in uniforme da Carabiniere il 5 maggio 1982. I due episodi sono stati realizzati in occasione del quarantennale della ricorrenza dell'omicidio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri e prefetto di Palermo ucciso il 3 settembre 1982 insieme alla moglie, Emanuela Setti Carraro e alla Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Domenico Russo, scorta del prefetto. L'episodio di oggi rappresenta il momento più alto di questa piccola iniziativa "Per non dimenticare". In questo caso, è possibile ascoltare il discorso dalla voce ancora viva e tuonante del generale. Si tratta senza dubbio di una testimonianza eccezionale per la quale abbiamo dedicato il precedente episodio extra per leggere e interpretare, se possibile, il testo di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Come già ricordato nel precedente episodio extra, il testo completo della trascrizione è reperibile sul sito dell'Arma dei Carabinieri. In particolare si rinvia al saggio di Flavio Carbone “Il discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n. 2 (aprile-giugno) 2018, pp. 137-168, consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri. Resta sempre possibile scaricare l'intero numero della rivista in formato Adobe Acrobat attraverso questo link. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 49. I Carabinieri nel cosiddetto "Biennio rosso"

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 24, 2022 8:24


Nei due anni successivi alla firma dell'armistizio, l'impatto della trasformazione sociale, politica ed economica fu molto forte in tutto il Paese e ciò diede vita ad un periodo di instabilità definito dai giornalisti il “biennio rosso”. Durante tale periodo, si ebbero richieste di riconoscimenti economici fino a quel momento negati che diedero il via anche a scontri tra operai e contadini da una parte, imprenditori e proprietari terrieri dall'altra. Tali scontri sfociarono talvolta in azioni violente da ambo le parti che, però, vedevano nel mezzo della lotta i Carabinieri e le altre forze dell'ordine. Vi furono scioperi e atti di violenza anche contro le forze dell'ordine. Ciò portò a una difficile gestione dell'ordine pubblico in numerose città della Penisola, sia per le rivendicazioni economiche e sociali di cui si è detto, sia in conseguenza dell'azione dei nazionalisti e di altre frange estremiste di destra tra cui i fascisti in conseguenza della sigla del trattato di Versailles. Si pensi che, nel 1920, a Milano, nel corso di un tentato moto rivoluzionario i rivoltosi assaltarono una vettura pubblica che conduceva da Monza al capoluogo il brigadiere Giuseppe Ugolini, uccidendolo orrendamente dopo che aveva reagito al tentativo di essere disarmato. Tuttavia, i fascisti non rinunciarono ai oro piani di azione nonostante la situazione politica in Italia si fosse lentamente stabilizzata con una violenza oramai in mano proprio alle “camicie nere”. Celebrata la cosiddetta “marcia su Roma”, con il conseguente incarico governativo attribuito a Mussolini, i fascisti vollero dare subito il messaggio di prepotenza che caratterizzò questa loro fase politica, inserendo proprio le camice nere a fianco delle forze dell'ordine. In questo senso ma ne parleremo nel prossimo episodio, fu soppressa la regia guardia per la pubblica sicurezza e anche il corpo degli agenti di investigazione attribuendo molte competenze alla neonata milizia volontaria per la sicurezza nazionale e lasciando i Carabinieri, saldamente all'interno dell'Esercito, con le incombenze che i testi normativi avevano loro attribuito sin dalla fondazione. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La fine della Grande Guerra e i Carabinieri” di Flavio Carbone. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Eccoci giunti alla fine dell'episodio numero 49 del podcast “Storia dei Carabinieri”. Vi chiediamo di premiare il podcast con le stelline su #Spotify. Basta andare sulla pagina del podcast e cliccare sulle stelline, valutando lo show. A voi costa poco, ma è tanto per noi che investiamo risorse e tempo nel progetto. Grazie mille! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Extra 005. In memoria del generale Dalla Chiesa. L'ultimo discorso in uniforme

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 17, 2022 22:02


Questo episodio extra (chiamiamolo anche episodio Bonus), il numero 5 della serie, è dedicato ad un uomo e a tutti i suoi oscuri collaboratori che hanno svolto silenziosamente il proprio dovere. L'episodio vuole ricordare la figura del generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso vigliaccamente il 3 settembre 1982 a bordo dell'autobianchi A112 della moglie e con la moglie, Emanuela Setti Carraro, insieme alla Guardia Scelta di Pubblica Sicurezza Domenico Russo, assegnato di scorta al prefetto Dalla Chiesa a Palermo. Le vicende sono note e noi non le ripercorreremo. Ci sono numerosi approfondimenti sulla vita e sull'operato di un personaggio così carismatico e importante allo stesso tempo come Carlo Alberto Dalla Chiesa. Questa puntata è dedicata all'ultimo discorso che egli tenne, in qualità di ufficiale dei Carabinieri, ma forse ancora di più in qualità di Vice Comandante Generale il 5 maggio 1982, quando aveva già assunto le funzioni di prefetto di Palermo ma era tornato a Roma per il saluto all'Arma, a quella Istituzione che aveva servito fedelmente per tutta la sua vita. Il suo fu un discorso che veniva dal cuore e che in questo episodio Storia dei Carabinieri ha provato a presentare analizzando alcune questioni. Egli ha guardato al suo passato e ai suoi collaboratori nonché all'esperienze che visse nell'Arma. Va ricordato che si tratta di un discorso letto (come egli stesso cita) per la prima volta seguendo appunti scritti nel 1982, quarant'anni fa, e dunque ciò che egli disse appare forse ancora più importante. In questo senso, si è voluto offrire all'ascoltatore una sintesi della interpretazione più ampia che è apparsa altrove e che ha costituito un momento di riflessione offerto nelle pagine della rivista scientifica dell'Arma dei Carabinieri. In questo senso, noi di Storia dei Carabinieri, ci auguriamo di aver contributo a far conoscere qualcosa di meno noto, qualcosa che molti militari dell'Arma portano con se, quel senso delle Istituzioni che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa condivise con il suo ultimo discorso. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal contributo apparso sulla Rassegna dell'Arma dei Carabinieri. In particolare, si tratta del saggio di Flavio Carbone “Il discorso del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”, in Rassegna dell'Arma dei Carabinieri, n. 2 (aprile-giugno) 2018, pp. 137-168. Il testo è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri, mentre qui si può scaricare il numero della rivista in formato Adobe Acrobat. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 48. La Grande Guerra dei Carabinieri. La fine della guerra e i Carabinieri

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Aug 10, 2022 11:09


L'episodio è dedicato alla fine della Grande Guerra e alle conseguenze di questa sui Carabinieri. Lo scorso episodio è stato dedicato invece alla Banda dell'Arma (n. 47). La tenuta del Piave dopo le operazioni di ripiegamento in seguito alla penetrazione austro-tedesca a Caporetto, le operazioni contro le teste di ponte nemiche, le azioni degli arditi riuscirono a garantire quella solidità morale tanto necessaria in quei giorni difficili. Il ruolo dei Carabinieri continuava ad essere quello di sempre: forza dell'ordine al servizio del Paese e in mezzo ai suoi cittadini, “nella trincea e nella strada”, secondo le parole di D'Annunzio. L'armistizio, che rappresentò la resa incondizionata da parte dell'ormai antico nemico, fu firmato alle ore 15.00 del 3 novembre 1918 a Villa Giusti, alle porte di Padova. Naturalmente, la firma dell'armistizio non significò la fine delle attività dell'Arma. Nuovi compiti si sommarono a quelli preesistenti. Iniziò la smobilitazione, mentre i Carabinieri presidiarono i nuovi territori, le province di nuova annessione e le zone occupate per effetto dell'armistizio. E poi la sicurezza dei trasporti ferroviari, la vigilanza sui beni di proprietà dell'amministrazione militare e le investigazioni condotte in caso di furti o sottrazioni. Insomma gli impegni non diminuirono affatto. Inoltre, furono anni di riorganizzazioni con la creazione di un nuovo livello gerarchico, i comandi di gruppi di legioni, l'istituzione di nuove legioni e nuove divisioni Carabinieri (antesignane degli attuali comandi provinciali), nuove norme in materia di avanzamento e di miglioramenti economici. Insomma, la prima Guerra Mondiale aveva portato numerosi cambiamenti in un'Arma che seguiva da vicino le trasformazioni della società. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La fine della Grande Guerra e i Carabinieri” di Flavio Carbone. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Vi aspettiamo per i prossimi episodi. Buon ascolto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Episodio 47. La Grande Guerra dei Carabinieri. La Banda dell'Arma

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jul 27, 2022 10:20


Questo episodio è dedicato ad un argomento davvero poco conosciuto anche all'interno della stessa Arma dei Carabinieri. Si parlerà della Banda dell'Arma nel corso del primo Conflitto Mondiale, dopo che si è trattato dei Carabinieri all'estero nell'episodio 46. La musica che avete ascoltato registrata in tutti gli episodi è tratta dalla produzione e dalla esecuzione della Banda. Inizialmente si trattava della musica della legione allievi Carabinieri ma nel tempo ha cambiato nome e fisionomia. Allo scoppio della Grande Guerra si aveva a che fare con un complesso bandistico di tutto rispetto ma, vale la pena di ricordarlo, inserito all'interno di una organizzazione militare. Con la mobilitazione e la costituzione del reggimento Carabinieri mobilitato, dalla legione allievi partì anche la banda e la bandiera di guerra per raggiungere il fronte. Così i militari della banda furono presenti in prima linea e nelle immediate retrovie tanto che lo stesso maestro Luigi Cajoli rimase ferito alla gamba da una scheggia di shrapnel mentre prendeva parte alle operazioni di soccorso di alcuni Carabinieri e soldati feriti. Vista l'inutilità di mantenere i musicisti al fronte, questi professionisti della musica furono destinati a svolgere un altro ruolo: divennero gli ambasciatori musicali del nostro Paese durante il primo conflitto mondiale viaggiando in Francia e nel Regno Unito per far conoscere la ai cittadini dei due Paesi alleati il ruolo dell'Italia e diffondere la cultura musicale italiana. Le foto e le incredibili riprese video del tempo mostrano quanto il successo fu davvero incredibile e quanta partecipazione di cittadini ci fu per ammirare e soprattutto ascoltare le esibizioni musicali di quel complesso bandistico che nel 1916 avviò la prima della lunga serie di tournée in giro per il mondo. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Musica e l'Arma”, Roma, 2017, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare, si tratta del paragrafo “La banda all'estero (1916-1947) di Laura Secchi. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Nel prossimo episodio parleremo del ruolo della fine della prima Guerra Mondiale e del lascito ai Carabinieri. Infine, vi invitiamo a valutare il podcast su Spotify attribuendo al podcast (non ai singoli episodi) un punteggio selezionando le stelline. Vi ringraziamo per la fiducia accordataci. A presto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 46. La Grande Guerra dei Carabinieri. I Carabinieri all'estero

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jul 13, 2022 11:05


L'episodio è dedicato a quello che i Carabinieri fecero all'estero. In linea generale, su tutti i fronti, le sezioni e i plotoni di Carabinieri con funzioni di polizia militare seguirono i contingenti dell'Esercito sia in Europa, sia in Medio ed Estremo Oriente, raggiungendo località sconosciute ai più in quegli anni, come Vladivostok o Pechino. Per rimanere in Europa, si può considerare al ruolo dei Carabinieri in un fronte oggi poco ricordato, l'Albania, dove un corpo di spedizione italiano garantì durante l'intero arco del conflitto il possesso del porto di Valona e il controllo del Canale d'Otranto. Lì, i militari dell'Arma, oltre alle tante attribuzioni, addestrarono una gendarmeria locale riuscendo a trasformare i malandati e, in certi casi, inetti gendarmi ottomani presenti sul territorio, in una forza dell'ordine che ricalcava il modello dell'Arma. Anche in questo caso dunque i Carabinieri non furono impiegati solo in qualità di polizia militare, ma più propriamente di forza dell'ordine attraverso un'attività che si potrebbe definire di nation building condotta attraverso la ricostituzione di forze di polizia efficienti. Sicuramente, il Carabiniere più conosciuto per il ruolo svolto all'estero durante il primo Conflitto Mondiale fu il maggiore Cosma Manera. Con pochi uomini, ampia autonomia e superando difficoltà incredibili riuscì a individuare e recuperare in tutta la Russia devastata dalla rivoluzione e dalla guerra civile numerosi cittadini di quelle che poi furono riconosciute come le terre redente secondo la narrazione risorgimentale. Tali uomini in servizio nell'esercito austro-ungarico furono catturati dai russi durante i combattimenti sul fronte orientale e quindi con il collasso dell'impero zarista si adattarono anche a svolgere umilissime funzioni pur di sopravvivere. Manera e i suoi uomini individuarono molti di questi e a portarli a Vladivostock dove furono armati ed equipaggiati e, su base volontaria, addestrati per un possibile impiego bellico in Estremo Oriente. Infine, questi uomini ritornarono alle loro case al termine dell'esigenza di mobilitazione dall'altra parte del mondo Su Manera vi rimandiamo al volume scritto da Paolo Formiconi di cui abbiamo parlato nel corso dell'intervista n. 4 dedicata al volume da lui scritto intitolato per l'appunto “Gli Italiani in Siberia”. Votate il nostro podcast su Spotify! Abbiamo bisogno del vostro aiuto! Grazie! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 45. La Grande Guerra dei Carabinieri. I pionieri del volo

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 29, 2022 9:40


L'episodio è incentrato sul ruolo dei Carabinieri nella giovanissima aviazione italiana del primo Conflitto Mondiale. Per un breve approfondimento su quest'ultima vi rimandiamo al capitoletto trattato magistralmente dal Generale Ispettore Capo Basilio Di Martino presente nel volume citato a fine episodio. I Carabinieri nelle operazioni aeree; inizialmente esclusi molto probabilmente per timore di vedere depauperati i reparti di polizia militare, perennemente carenti di personale a partire dal 1916 fu possibile ammettere ai corsi piloti nuovi volontari tra cui proprio numerosi Carabinieri che accorsero con il sogno di diventare piloti. Ciò forse anche per la rapida evoluzione del conflitto, l'esigenza di disporre di nuovi velivoli e di avere nuove professionalità che stimolò la produzione industriale e richiese il rapido reclutamento di centinaia di uomini entusiasti di vivere l'esperienza del volo. Secondo alcuni testi che stiamo approfondendo complessivamente 173 Carabinieri (tra cui 4 Carabinieri Guardie del Re) entrarono nella “cavalleria del cielo”, nuova protagonista della “guerra moderna”, mantenendo tuttavia sulla giubba da aviatori gli alamari dell'Arma. L'accesso alla nuova Arma ebbe un altro effetto: quello di offrire una rapida ascesa sociale. Per l'Arma dei Carabinieri, si possono citare i casi del tenente Ernesto Cabruna, del tenente Demetrio Artuso, del sottotenente Annibale Comazzi, del sottotenente Luigi Monnier, del maresciallo d'alloggio maggiore Giuseppe Putzu, del maresciallo d'alloggio Giuseppe Marini e di altri militari ancora. Tra tutti i piloti, il più noto fu senza dubbio il brigadiere, poi promosso tenente per merito di guerra, Ernesto Cabruna, Medaglia d'Oro al Valor Militare, che nel dopoguerra continuò la sua carriera nelle fila della neonata Regia Aeronautica. Alla sua impresa più famosa, quella del 29 marzo 1918, in cui affrontò da solo una formazione aerea nemica abbattendone il capo squadriglia e mettendone in fuga gli altri 10 componenti, fu dedicata una copertina della “Domenica del Corriere” realizzata da Achille Beltrame. In anni più recenti, un'attività di cooperazione interforze tra Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri ha consentito il restauro dello SPAD VII appartenuto all'asso dei Carabinieri, Ernesto Cabruna, ed attualmente esposto in un'apposita area all'interno della Scuola Ufficiali Carabinieri a Roma, a testimonianza del saldo legame tra le due Istituzioni militari a 100 anni dalla fine del conflitto. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “I Carabinieri pionieri del volo” di Flavio Carbone. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Vi aspettiamo su Instagram. Qui il link al nostro profilo! A presto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 44. La Grande Guerra dei Carabinieri. Il servizio informativo e i Carabinieri

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 15, 2022 13:03


Secondo gli studi condotti da MGP alias Maria Gabriella Pasqualini, alla vigilia del primo conflitto mondiale il sistema informativo italiano era abbastanza ‘affollato', almeno per quanto riguardava l'aspetto operativo militare, con scarso collegamento fra i diversi uffici, secondo la testimonianza di alcuni protagonisti del periodo. Dall'Unità d'Italia, grazie alla vision di generali come Enrico Cosenz, Tancredi Saletta e soprattutto Alberto Pollio la filosofia della raccolta informativa e un primo coordinamento delle informazioni militari avevano fatto notevoli progressi. Si era però ancora agli albori di uno spionaggio istituzionalmente organico e di un controspionaggio molto articolato, soprattutto in periodo bellico, considerando che era diffuso un certo scetticismo tra i ranghi militari sulla affidabilità di questi uffici ‘specializzati'. I Carabinieri Reali avevano provveduto, fin dalle origini, alla raccolta informativa militare e non. L'Arma, prima arma del Regio Esercito nel quale era incardinata, si era occupata da sempre, oltre agli altri compiti d'istituto, di polizia militare, di controspionaggio, di controllo dei confini e di sorveglianza degli elementi stranieri presenti sul territorio italiano. Tra gli ufficiali dei Carabinieri attivi nel periodo nel settore del controspionaggio si possono ricordare due maggiori dei Carabinieri Reali, Giulio Blais (veterano dell'Ufficio ‘I') e Giuseppe Schiavetti, oltre a numerosi sottufficiali e Carabinieri. Ci si occupava di controspionaggio (principalmente affidato ai Carabinieri), di monitorare lo spirito delle truppe e di provvedere a una accorta propaganda interna e esterna, ivi compreso il concorso a quella che viene chiamata contro propaganda o disinformazione. I Carabinieri continuava ad avere anche il compito di sorveglianza delle frontiere (insieme alla Guardia di Finanza), e quello delicato dei rapporti con i servizi informativi degli eserciti alleati. All'Arma anche la polizia militare nell'ambito dell'Ufficio I. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “Il servizio informativo e i Carabinieri” di Maria Gabriella Pasqualini. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Entrate a far parte della community su Telegram. Link in bio. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Piccole storie 002. Una piccola storia. Il Carabiniere Giovanni Bossignone

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 8, 2022 21:07


L'episodio rientra nel progetto "speciale" intitolato “piccole storie” e dedicato a raccontare le vicende dei Carabinieri, spesso quelli più modesti e silenziosi che hanno prestato servizio nell'Arma. La piccola storia di oggi è dedicata alle vicende del Carabiniere Giovanni Bossignone. L'episodio è realizzato in collaborazione con Riccardo Amisano, curatore del profilo Instagram Fante del Grappa che noi di Storia dei Carabinieri (qui il profilo Instagram) vi consigliamo di seguire e che ringraziamo per la fiducia accordataci. Infatti è proprio grazie alla sua disponibilità e cortesia che possiamo realizzare insieme il secondo episodio della serie. Anche in questo caso, tutto nasce da un documento… eh già i documenti questi “pezzi di carta” spesso dimenticati (per fortuna) in qualche cantina o ancora meglio in qualche vecchio mobile. Se ascoltate questa storia e scoprite di avere documenti di qualche avo Carabiniere inviateci un messaggio diretto via posta elettronica (link in bio) e valuteremo insieme la possibile collaborazione. Questa storia inizia (e finisce) a Camagna Monferrato, comune in provincia di Alessandria dove nasce Giovanni Bossignone il 26 giugno 1897. Il resto della storia la potrete ascoltare nel nostro episodio. Concludiamo suggerendovi di seguire su Instagram i due profili Instagram fante_del_grappa e storiadeicarabinieri e di ascoltare questo e gli altri episodi del podcast sulla storia dell'Arma. Ancora un ringraziamento a Riccardo Amisano e un saluto alla prossima puntata della serie speciale... --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

Storia dei Carabinieri
Episodio 43. La Grande Guerra dei Carabinieri. I Carabinieri tra la gente

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later Jun 1, 2022 13:07


L'episodio affronta il ruolo dei Carabinieri a favore della popolazione nel corso del primo Conflitto Mondiale. Oltre al servizio svolto al fronte, i Carabinieri continuarono ad assolvere quello di sicurezza e ordine pubblico, il servizio d'istituto a favore dei cittadini. Tuttavia, furono attribuiti ai militari dell'Arma nuovi compiti connessi con la situazione bellica che andarono a sommarsi con quanto già era loro assegnato, aggravando una situazione in cui il deficit di personale e il richiamo della classi più anziane per il servizio sul territorio limitava l'azione dell'Arma. D'altro canto, furono sempre i Carabinieri a svolgere numerosi servizi anche al di fuori delle normali attribuzioni come nel caso del soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto della Marsica del 1915 o nel ripristino dei servizi pubblici essenziali come durante il periodo di governo della città di Gorizia lasciata solo con lo sfondamento di Caporetto. La tutela dei cittadini, da sempre caratteristica dei compiti tradizionali dell'Arma, arrivò spesso ad atti di estremo coraggio anche al di fuori delle trincee. Emblematico il comportamento del brigadiere Martino Veduti il quale, di servizio di vigilanza a una polveriera nel comune di Lugo di Romagna, la notte del 14 agosto 1918, “accortosi che una bomba con miccia accesa era stata collocata a scopo di attentato nelle immediate vicinanze di grosso deposito di esplosivo, percepita rapidamente la gravissima situazione, senza esitare, noncurante dell'incombente sicuro pericolo per la sua esistenza, con saldo animo, nobile esempio di eccezionali virtù militari e di sublime attaccamento al dovere, afferrò l'ordigno e, non riuscendo a svellere colle mani il brevissimo tratto di miccia ancora incombusta, la strappò coi denti, sventando così la imminente esplosione” Lugo (Ravenna), 14 agosto 1918” secondo quanto attestato dalla motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Il legame tra l'Arma dei Carabinieri e la gente si consolidò nell'elemento simbolico della bandiera nazionale donata dai comuni alle Stazioni. Fu infatti proprio durante il primo conflitto mondiale che prese il via quest'iniziativa, destinata a divenire una tradizione perpetuata sino ai giorni nostri. Fu il sindaco di un piccolo centro ligure, Castelnuovo Magra, a far dono del tricolore alla locale Stazione dell'Arma tenuto conto che tali piccoli comandi sino a tale momento non avevano l'autorizzazione a inalberare la bandiera nazionale. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “Carabinieri tra la gente” di Laura Secchi. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. Premiate il podcast con le stelline su #Spotify. Basta andare sulla pagina del podcast e cliccare sulle stelline, valutando lo show. Grazie! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

il posto delle parole
Emilio Limone "Sfogliando una fiamma"

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Play Episode Listen Later May 28, 2022 32:11


Emilio Limone"Sfogliando una fiamma"Storia letteraria dei CarabinieriIanieri Edizionihttps://www.ianieriedizioni.com/L'Arma dei Carabinieri, un'istituzione con più di duecento anni di storia, ha sempre avuto un ruolo importante, in ogni piccolo o grande evento della storia italiana, dalle vicende preunitarie ai fatti quotidiani dei nostri giorni, passando per battaglie e celebrazioni, re e presidenti, tragedie e conquiste. Tutto all'insegna di uno stile diventato, negli anni, proverbiale. La figura del carabiniere rappresenta una ricca fonte da cui la letteratura ha spesso attinto per rappresentare le garanzie di ordine e legalità, umanità e giustizia. Una delle prime note apparizioni dell'Arma nella letteratura giunge dalla penna di Giovanni Verga, l'indiscutibile ribalta arriva invece con Carlo Collodi con i militi austeri che arrestano Pinocchio. I custodi del re e della legge omaggiati da Costantino Nigra, il capitano Bellodi de Il giorno della civetta, i marescialli protagonisti dei romanzi di Mario Soldati, Magdalen Nabb ed Andrea Vitali; i personaggi descritti nelle storie di Gianrico Carofiglio, Carlo Lucarelli e Roberto Riccardi, i carabinieri realmente vissuti cui sono stati dedicati libri e racconti.Il libro è un percorso letterario, una ricostruzione dedicata alle comparizioni dei carabinieri nella letteratura dall'Ottocento ad oggi, una descrizione dei protagonisti nati dalla fantasia dello scrittore e in chiusura uno spazio per gli eroi in uniforme che nei decenni hanno lasciato una traccia indelebile nella storia d'Italia e nei libri.Emilio Limone, nato ad Avellino nel 1986, è Maresciallo dei Carabinieri. Giornalista pubblicista, appassionato di storia e letteratura, ha ottenuto diversi riconoscimenti nell'ambito di concorsi per racconti brevi. Nel 2014 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie Le poche righe sopravvissute.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Storia dei Carabinieri
Episodio 42. La Grande Guerra dei Carabinieri. I Corazzieri in guerra.

Storia dei Carabinieri

Play Episode Listen Later May 18, 2022 11:09


Questo episodio è dedicato al ruolo dei Corazzieri al fronte a tutela del sovrano e dei suoi accantonamenti. Nonostante tutte le previsioni e la buona volontà, al fronte i Corazzieri (o meglio i Carabinieri Guardie del Re) dovettero subire delusioni e frustrazioni. Nonostante l'uniforme grigio-verde adottata dal reparto, infatti, i corazzieri sono facilmente riconoscibili per i fregi ed i distintivi e soprattutto per la loro statura, inusuale per un corpo a cavallo. “La loro presenza frustrerebbe di per sé tutto lo studio messo per celare la residenza del Comandante Supremo”. Con queste parole è spiegata la decisione che limita il servizio a Villa Italia ad otto soli corazzieri, soltanto all'interno del perimetro e soltanto tra le 20 e le 4 della notte. Durante la guerra l'inazione e la frustrazione spinsero ben sette ufficiali a lasciare lo squadrone per rientrare in cavalleria, da cui provenivano, o nelle file dell'Arma. Un brigadiere ed un corazziere presero la via del cielo e diventano piloti. Il primo è Albino Mocellin che, dopo molte missioni su un aereo da bombardamento, cadde in combattimento in Albania nell'ottobre del 1916. Il secondo è il corazziere Italo Urbinati che prestò dapprima servizio in una squadriglia da bombardamento della Regia Marina, operando sull'Istria e sulla Dalmazia, per passare poi come istruttore di volo notturno e venire abbattuto il 2 novembre 1917, morendo il giorno successivo, mentre bombardava a bassa quota il nemico che avanza verso Motta di Livenza. Entrambi furono decorati di medaglia d'argento al valor militare. per quanto possibile, i Corazzieri chiesero ed ottennero di cambiare vita se si può dire transitando in realtà dove il confronto con il nemico era all'ordine del giorno. Altri rimasero a svolgere il ruolo che loro era assegnato in linea con la tutela del sovrano (per quanto possibile) e la sicurezza dei palazzi reali. Il testo di questo episodio è stato estratto e rielaborato dal volume a cura di Flavio Carbone “La Grande Guerra dei Carabinieri”, Roma, 2020, Ministero della Difesa - Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri - Ufficio Storico. In particolare si tratta del paragrafo “La tutela del sovrano: i Corazzieri al fronte” di Piero Crociani. Il volume è consultabile on line sul sito dell'Arma dei Carabinieri e su quello del Ministero della Difesa. In chiusura, vi chiediamo di premiare il podcast con le stelline su #Spotify. Per votare il podcast è sufficiente andare sulla pagina di Storia dei Carabbinieri e cliccare sulle stelline, valutando lo show. A presto! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/storiadeicarabinieri/message

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Chicca Maralfa "Lo strano delitto delle sorelle Bedin"

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Play Episode Listen Later May 13, 2022 17:05


Chicca Maralfa"Lo strano delitto delle sorelle sorelle Bedin"Newton Compton Editorehttps://www.newtoncompton.com/La prima indagine di Gaetano RavidàDopo il fallimento del suo matrimonio, il luogotenente Gaetano Ravidà, stimatissimo investigatore dell'Arma, ha lasciato la Puglia e si è trasferito al nord. Ad accoglierlo la Stazione dei Carabinieri di Asiago, nell'altopiano vicentino, teatro delle più sanguinose battaglie della Grande Guerra. Sul paese, all'apparenza tranquillo, si allunga in realtà l'ombra di un vecchio caso mai risolto, risalente a sette anni prima: l'efferato omicidio delle sorelle Bedin, archiviato di recente. Qualcuno, tappezzando i muri di poesie enigmatiche, sembra però sollecitare la riapertura delle indagini su una vicenda che chiede giustizia. Ma non sarà solo un caso di cronaca del passato a mettere alla prova le abilità investigative di Ravidà. Nel giorno della Grande Rogazione, una processione che ogni anno si snoda per trentatré chilometri attraverso i sentieri di montagna e che coinvolge tutta la popolazione della zona, un altro brutale delitto scuoterà la quiete dell'altopiano, trasformandola in tempesta.Un vecchio delitto mai risoltoUn omicidio che sconvolge la quiete di un paese di montagna«Le pagine di questo romanzo hanno un ritmo scattante e la prosa è ricca di intuizioni. Una storia ben riuscita, nella quale sembra di ascoltare le vicende dalla viva voce dei suoi protagonisti. Ed è bello restare un po' con loro, anche dopo aver finito il libro.»la RepubblicaHanno scritto dei suoi romanzi:«Raramente capita di imbattersi in una penna così decisa e fulminea, priva di retorica e indulgenza e al contempo ricca di umanità, quale è quella di questa autrice.»Thriller Nord«Maralfa ha la mano felice nell'aggiornare e impastare il magma pulp delle passioni.»La Gazzetta del MezzogiornoChicca MaralfaÈ nata e vive a Bari. Giornalista professionista, è responsabile dell'ufficio stampa dell'Unioncamere Puglia e della Camera di Commercio di Bari. Ha collaborato stabilmente per anni con la «Gazzetta del Mezzogiorno», scrivendo di cultura e di attualità, e con i periodici specializzati «Ciao 200» e «Music». Per Antenna Sud e Rete4 (nella trasmissione di Alessandro Cecchi Paone, Giorno per giorno) si è occupata di cronaca bianca e nera. Ha esordito nella narrativa nel 2018 con la commedia nera Festa al trullo, e nel 2021 ha pubblicato il suo primo giallo, Il segreto di Mr Willer, finalista a vari premi letterari.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Racconti di Storia Podcast
UNO BIANCA - La Strage Del PILASTRO

Racconti di Storia Podcast

Play Episode Listen Later Feb 7, 2022 47:23


Racconto di FEDERICO BETTUZZI e GIOVANNI ZORZIIl 4 gennaio 1991, intorno alle 22:00, nel quartiere Pilastro di Bologna, una pattuglia dell'Arma dei Carabinieri venne trucidata dalla banda dei fratelli SAVI. Ne parliamo con il giornalista FEDERICO BETTUZZI in questa live.Guarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/_laBofbWm70Il Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritalianoDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.