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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 7] Commento: Ne' fame, ne' sete...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later May 6, 2025 2:02


“Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò…”. Il Signore, buon pastore, non può respingere le sue pecore che, disperse per i pascoli, sono richiamate ad entrare nell’unico ovile che protegge e rassicura… Il Signore, pane di vita, non può sottrarsi alla mensa alla quale accorriamo affamati… Se anche siamo scomposti e maldestri, abbiamo in noi la grazia della fede, dono che sostiene la nostra preghiera, che ci fa comprendere che il Signore è seduto accanto a noi, per volontà del Padre e per suo desiderio ardente. Lo Spirito ci comunica queste verità, ci conduce come Chiesa attraverso situazioni che non possono trovarci silenti e privi di bene: come vera famiglia radicata in Cristo, siamo chiamati ad andare di paese in paese per diffondere la sua parola, a prostrarci cantando inni al Signore, ad esortare per vedere e lodare insieme il suo mirabile agire sugli uomini. Siamo eredi di una forza di amore e di donazione che ci rende vivi: “Dio ci ha salvati mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna”. Tutto è divenuto prezioso per il dono che Cristo ha fatto di sé, e tutto possiamo rendere prezioso se anche noi ci doniamo come carne che si consuma per nutrire la Chiesa. Vi fu grande gioia nell’ascoltare la voce dello Spirito, e ancora oggi può esserci se rispondiamo ai richiami che ci invitano a superare il nostro limite, se, come i discepoli di un tempo, vediamo il Signore che colma il cuore di gioia. Dio Padre ci ha consegnato a Cristo, che, con il suo braccio legato al nostro, ci strattona nella corsa sulla pista della croce… “Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno”.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Stiamo vivendo il tempo di Pasqua, tempo di grande gioia: gioia perché il Signore è risorto, non solo è risorto… ma perché è presente, è vivo in mezzo a noi. La Chiesa vive, noi che siamo la Chiesa viviamo della fede in Gesù risorto. Non è soltanto la comunità di quelli che condividono gli insegnamenti dottrinali di Gesù o gli insegnamenti morali di Gesù, che ammirano gli esempi di Gesù. La Chiesa tutta crede che Dio Padre ha risuscitato Gesù, e lo ha fatto “capo e Signore”. Ma come possiamo riconoscerlo, Gesù? Come possiamo sentire la sua presenza, sentire la forza del suo Spirito nella nostra vita? Come possiamo testimoniarlo? Alcune domande che è lecito fare. E la risposta, mi pare, una precisa risposta ce la dà proprio il Vangelo di oggi: lo fa con l’affermazione stupita, meravigliata del discepolo che Gesù amava, Giovanni: «È il Signore!». Il Vangelo che oggi ascoltiamo ci presenta sette discepoli: tutti insieme vanno a pescare, vanno sul mare di Tiberìade. Niente di nuovo, si direbbe: fanno quello che hanno fatto tante volte, quello che hanno fatto prima di aver incontrato Gesù. Compiono un gesto per loro usuale, quotidiano, gesto in cui mettevano tutta l’esperienza, tutta la loro passione di tanti anni. Tante volte avranno sperimentato la gioia di una pesca abbondante. Ora, questa notte, provano delusione, perché questa volta la rete è vuota. Non hanno preso nulla. I discepoli hanno lavorato, faticato tutta la notte: questo vale per tutti i discepoli, pensando sia alla fatica fisica, sia a quella spirituale, la fatica che accompagna le nostre opere e i nostri giorni. Non solo c’è la fatica, ma anche il senso di delusione: alla fatica, all’impegno, non corrisponde un risultato. In quella notte non presero proprio nulla. E nel pieno della delusione e della stanchezza compare una voce, voce che sembra conosciuta, una parola che invita a riprovare, che intende risvegliare i loro animi, risvegliare a una fedeltà, a una fiducia, a un’apertura alla promessa di Gesù, del Signore che dice: «Buttate ancora le reti, riprovate ancora». I discepoli potevano cedere, cedere alla stanchezza, cedere alla delusione. Invece obbediscono, si fidano della parola che viene pronunciata, la parola sulla loro vita: gettano ancora una volta la rete. Si fidano, si abbandonano alla parola del Signore. Ed ecco, il miracolo si compie. E nel segno del miracolo sentono la presenza del Signore, del Risorto che non abbandona i suoi discepoli ma sempre li accompagna, che è sempre con loro nel loro cammino di vita e di fede. Le reti sono piene di pesci e reggono, non si spezzano; i cuori sono ripieni di gioia e di meraviglia, e reggono anche essi, reggono l’impatto di un incontro non programmato con Gesù eppure atteso: tutti volevano rivederlo, risentirlo, toccarlo di nuovo, mangiare ancora con lui… E lui, il Signore, asseconda, esaudisce ancora quell’attesa del cuore, dell’anima… Ed ancora prepara loro da mangiare, spezza ancora il pane per loro, lo distribuisce. Questo nel Vangelo. Ma noi crediamo che la stessa cosa avviene anche per noi: noi crediamo che anche per noi, durante la Messa, durante la Celebrazione Eucaristica domenicale, alla quale arrivano tanti • anche noi, qualche volta stanchi, delusi per le nostre reti vuote, per non aver prodotto, combinato molto in questi giorni • ecco, nonostante questo, sulla sponda del lago c’è sempre qualcuno che ci aspetta, c’è sempre qualcuno che ha qualcosa per noi, che ci sfama, che ci incoraggia, che ci sostiene, che ci dà forza… E questo qualcuno è Gesù, che ancora spezza il pane per noi, che per chi parteciperà alla Messa lo spezzerà ancora per noi. Chiediamo che questa esperienza • l’esperienza della benedizione di Dio, la benedizione sulla nostra vita • la vita che sempre si rinnova e ci rinnova, ci rinnovi alla speranza, a quel coraggio che fanno di noi uomini poveri ma ricchi di Lui, e testimoni del Vangelo.

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 23-2-2025- Servizio di culto evang. riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Feb 21, 2025 54:37


Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà – la preghiera che trasforma il mondo (Matteo 6:10)Testo della predicazione"Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà" è ciò che Gesù insegna a chiedere a Dio Padre nella preghiera modello del Padre Nostro. Che cosa vuol dire? Questo ci indica una priorità, fra le prime cose prima di qualsiasi altra nostra richiesta. La volontà di Dio certamente si compirà, ma questa preghiera chiede di esserne consapevolmente coinvolti, nel tempo e nell'eternità - per cominciare a trasformare il mondo. Ne siamo consapevoli? È quanto esamineremo oggi.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia VII Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 6,27-38)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Feb 18, 2025 8:44


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8067OMELIA VII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 6,27-38) di Giacomo Biffi In questa pagina del Vangelo di Luca Gesù delinea la figura ideale del suo discepolo in alcuni tratti tipici e particolarmente rilevanti. Viene così configurato un tipo d'uomo del tutto originale, che si comporta in maniera che spesso agli occhi del mondo apparirà incomprensibile.Il cristiano, secondo questa descrizione, è uno che non risponde al male col male, non reagisce alla violenza con la violenza, non coltiva lo spirito di vendetta ma cerca di esercitare sempre, con chi l'ha trattato ingiustamente, la legge del perdono.San Paolo enuncia lo stesso concetto quando esorta: Non lascarti vincere dal male, ma vinci il male col bene (Rm 12,21).Per imprimerci bene questo insegnamento difficile, il nostro Maestro si esprime paradossalmente, cioè con frasi che, più che essere prese alla lettera, vanno capite nel loro significato sostanziale.Dice ad esempio: A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra (Lc 6,29). È un'espressione famosa, sulla quale si è fatto qualche volta dell'ironia. Qualche altra volta è stata invece travisata, facendone contro ogni buon senso un principio di comportamento per le stesse pubbliche autorità, a tutto vantaggio dei prepotenti agguerriti e a tutto svantaggio degli onesti indifesi.È molto istruttivo rileggere il commento che su di essa fa san Tommaso d'Aquino, uno dei più grandi teologi della storia: «Dobbiamo intendere la Scrittura alla luce dell'esempio di Cristo e dei santi. Gesù non porse l'altra guancia allorché fu schiaffeggiato in casa di Anna, così come non la porse san Paolo quando, come raccontano gli Atti degli Apostoli, fu bastonato a Filippi. Non bisogna pertanto ritenere che Cristo abbia comandato alla lettera di presentare l'altra guancia a chi te ne ha già percossa una; occorre invece intendere le parole del Signore come riferite alla disposizione interiore; in altri termini, quando è necessario, dobbiamo essere disposti a che il nostro animo non muova ad ira contro chi ci percuote, e pronti a sopportare qualcosa di analogo e anche di più. Come appunto fece il Signore quando consegnò il proprio corpo alla morte» (In Ev. Ioannis espositio et lectura, 18,37).L'AMORE MISERICORDIOSO DI DIO VERSO DI NOI FONDA LA NOSTRA MISERICORDIA VERSO GLI ALTRIPossiamo individuare la fonte della norma di comportamento assegnataci nel fatto che noi siamo figli di Dio. Questo è il grande annuncio che il Signore è venuto a portarci, anzi questa è la stupenda ricchezza che ci è stata ottenuta dalla sua azione redentrice. Ora, è giusto e bello che i figli assomiglino al padre e si adoperino a conformarsi ai suoi esempi: proporci di imitare Dio nostro Padre nella sua attitudine ad amare e a donarsi, questo è il traguardo altissimo e affascinante che ci viene sorprendentemente indicato nella legge della Nuova Alleanza.Dio ci ha fatti oggetto della sua benevolenza quando eravamo ancora ostili a lui e ribelli, al punto da sacrificare per l'umanità peccatrice il suo unico Figlio. Perciò ci viene ordinato: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano (Lc 6,27); che è una cosa bellissima, facile da dire ma difficilissima da mettere in pratica.Benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano (Lc 6,28). Gesù non si è limitato a suggerircelo a parole, ce lo ha insegnato con la vita. Già confitto alla croce, ha invocato sui suoi uccisori la misericordia di Dio: Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34). A sua imitazione Stefano, il primo martire, mentre moriva sotto i colpi di pietra aveva la forza di supplicare perché il peccato dei suoi assassini non venisse loro imputato (cf. At 7,60), dimostrando così di aver imparato bene la lezione del suo Redentore.L'amore più arduo da esercitare è proprio l'amore misericordioso, cioè l'amore che sa raggiungere anche i colpevoli e coloro che, sbagliando, si sono messi contro la verità, contro la Chiesa, contro di noi. Ma appunto di questo amore il Creatore ci ha dato l'esempio; e ce lo dà continuamente, sopportando la malvagità e le offese che a lui sciaguratamente sono rivolte. Perciò ci viene raccomandato: Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro (Lc 6,36).IL DOVERE DI NON GIUDICARE LA COSCIENZA DI NESSUNO, CHE SOLO DIO PUÒ SCRUTARESenza dubbio la comprensione verso i nostri nemici non deve significare assenza di reazione nei confronti del male, della menzogna, del travisamento della realtà delle cose.A questo proposito mette conto di rileggere quanto è stato insegnato dal Concilio Vaticano II: «Certamente l'amore e l'amabilità [verso i nemici] non devono in alcun modo renderci indifferenti verso la verità e il bene. Anzi lo stesso amore spinge i discepoli di Cristo a annunziare a tutti gli uomini la verità che salva. Ma occorre distinguere tra l'errore, sempre da rifiutarsi, e l'errante, che conserva sempre la dignità di persona anche quando è macchiato da false o meno accurate nozioni religiose. Solo Dio è giudice e scrutatore dei cuori, perciò ci vieta di giudicare la colpevolezza interiore di chiunque» (Gaudium et spes, 28). Non giudicate è in effetti uno dei precetti più caratteristici e importanti di tutto il Vangelo.Ogni uomo è per gli altri uomini un mistero insondabile: che cosa ci sia nel suo cuore, da che cosa siano condizionati i suoi pensieri, in che misura gli accadimenti e i suoi dati fisici e psichici determinino le sue deliberazioni, tutto questo non è consentito a noi di sapere. Resta il segreto di Dio.Noi possiamo e dobbiamo valutare l'oggettività degli atti, ma non le intenzioni profonde e le responsabilità personali. Sarebbe ugualmente sbagliato sia non distinguere più tra bene e male, ritenendo che le azioni siano sottratte alla valutazione della morale oggettiva, sia pretendere di sostituirci al Signore nel giudicare il mondo intimo e segreto del soggetto che agisce.Gesù infine ci ricorda che a coloro che si impegnano a praticare il comando dell'amore, della misericordia, della generosità verso tutti, è riservata una ricompensa munifica: Una buona misura, pigiata, scossa, traboccante vi sarà versata nel grembo (Lc 6,38).Date e vi sarà dato (Lc 6,38): per quanto largamente possiamo donare a Dio in questa vita, più largamente sarà donato a noi da Dio nella vita eterna. Dio è più grande del nostro cuore (1 Gv 3,20) e sarà per noi un premio molto eccedente la magnanimità con cui l'avremo saputo amare.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 19] Commento: Cristo, segno della potenza di Dio Padre.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jan 18, 2025 2:14


Il popolo d'Israele non è più lasciato nell'abbandono a motivo delle sue colpe e infedeltà: l'amore di Dio lo riprende e si compiace in lui. Ora un vincolo sponsale lega Dio con il suo popolo. Questo vincolo diventerà perfetto e indissolubile quando l'umanità sarà congiunta con Gesù, il Figlio di Dio, lo Sposo della Chiesa. C'è un solo Spirito, che tiene unita tutta la comunità cristiana. Dall'unico Spirito derivano i vari doni, o, come dice San Paolo, i vari carismi e grazie: chi ne ha l'una, chi ne ha l'altra. Ma sono doni che vanno spesi per l'utilità comune, per il bene di tutti. Con la presenza alle nozze di Cana, Gesù prefigura la sua presenza nelle nozze cristiane con il sacramento che santifica l'amore. Il miracolo trasforma l'acqua in vino: la legge con i suoi riti di purificazione, è sostituita dal vino del nuovo Testamento. Il miracolo di Cana è il primo segno che inizia la manifestazione di una realtà, la gloria di Gesù, e pròvoca l'adesione di fede dei discepoli. Il segno rivelativo massimo di questa gloria si ha nell'esaltazione della croce, intimamente legata all'evento della risurrezione; è lì che Cristo manifesta la pienezza del suo amore per gli uomini e l'integrità della sua docilità al volere del Padre; è lì che si compie la sua ora verso cui è tesa l'intera sua vita. L'ora infatti è il tempo del compimento del grande disegno del Padre, la salvezza degli uomini mediante il sacrificio del Figlio. In questo contesto qual è il senso dell'intervento della Madonna? Non è soltanto un atto materno di premura in favore di una coppia in difficoltà, ben di più, è l'espressione del rapporto che lega Maria a Gesù nell'opera redentiva. Attraverso l'opera premurosa di Maria, Gesù continua a distribuire oggi il buon vino della nuova e definitiva alleanza che è l'amore. A noi spetta il compito di accogliere docilmente il dono secondo il monito di Maria: “Fate quello che vi dirà”.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Ss. Nome di Gesù di Venerdì 3 Gennaio 2025 (Fil 2, 5-11) - Apostola Elena

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jan 2, 2025 6:21


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi +Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.Parola del Signore.

Adorazioni eucaristiche di don Leonardo Maria Pompei

Ora santa di giovedì 7 novembre 2020 sul primo capitolo della lettera di san Paolo a Tito:Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce alla pietà ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore. Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato. Il vescovo, come amministratore di Dio, dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono. Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare. Uno dei loro, proprio un loro profeta, già aveva detto: "I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri”. Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché rimangano nella sana dottrina e non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità. Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza. Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 14] Commento: Ti saluto, o croce santa!

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 13, 2024 1:50


È il canto pasquale del Venerdì santo che accompagna i fedeli mentre fanno l'adorazione della croce. Il saluto oggi diventa una festività, una esaltazione che riguarda in primo luogo Colui che umiliandosi per noi si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Dio stesso lo ha poi esaltato perché ogni ginocchio si pieghi in cielo e in terra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore. Celebriamo quindi la gloria di Dio Padre, la nostra liberazione e tutto quel grandioso evento salvifico che noi chiamiamo redenzione, salvezza, riscatto. Tutto ciò ci infonde un salutare pensiero: anche noi indissolubilmente legati alla croce, alla sofferenza, frutto del peccato, veniamo esaltati perché redenti, perché anche noi candidati alla risurrezione con Cristo. Abbiamo la grande occasione di recuperare appieno la fiducia nella salvezza e superare finalmente quell'angoscia che ci opprime quando sperimentiamo invece le amare delusioni che ci propiniamo vicendevolmente noi poveri mortali. Quella croce, prima riservata come umiliante condanna degli schiavi, e noi tutti lo eravamo, segno di ignominia, ora è diventato segno di una definitiva vittoria. Per questo S. Giovanni ci ricorda che "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui". Quindi è un mistero di amore quello che oggi volgiamo celebrare con l'esaltazione della santa croce. È il giorno della gratitudine, che dobbiamo esprimere con tutta la nostra vita, ma anche semplicemente impegnandoci a fare bene, con attenzione e devozione il segno della croce.

Conversa de amigos com Pe. Tony Batista
Escolhe pois a vida: lançando luzes de fé sobre a problematica do suicídio - Padre Tony Batista

Conversa de amigos com Pe. Tony Batista

Play Episode Listen Later Sep 5, 2024 7:53


Amigos, nesta quinta-feira (05), eu convido vocês para uma conversa muito especial no nosso Conversa de Amigos**. O tema de hoje é delicado, mas essencial: "Escolhe, pois, a vida: lançando luzes de fé sobre a problemática do suicídio".Vamos juntos refletir, à luz da fé, sobre esse desafio tão presente em nossa sociedade. Quero compartilhar palavras de esperança e acolhimento, trazendo conforto para aqueles que estão passando por momentos difíceis e orientação para quem deseja ajudar.Conto com a presença de cada um de vocês! Vamos levar essa mensagem de vida e esperança ao maior número de pessoas possível. Até lá!

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 6] Commento: E li condusse in disparte, su un alto monte.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Aug 5, 2024 5:12


La Festa della Trasfigurazione, trasfigurazione del Signore. La manifestazione particolare della sua vera identità, identità divina, identità gloriosa, identità che Gesù, anzi che Dio stesso concede oggi ai discepoli, ai tre discepoli più vicini a lui, gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, e grazie a loro anche a noi... Una celebrazione allora che ha come suo fondamento un avvenimento storico, una cosa realmente accaduta, un miracolo della vita pubblica di Gesù, prima della sua Pasqua, prima della sua morte e della risurrezione gloriosa, prima di questi ma che racchiude in sé significati profondi, significati che vanno al di là di questa sua morte e della risurrezione, perché il Signore si mostra, si fa vedere così come è veramente, glorioso. Un punto fondamentale di questo evento, un punto che la caratterizza questa festa, che la caratterizza in modo particolare, univoco è la Teofania. Che cosa significa questa parola? Teofania è la manifestazione, manifestazione di Dio, ma una manifestazione solenne, grande... Nell'Antico Testamento abbiamo molti esempi, molti casi delle manifestazioni di Dio. Dio appariva spesso al popolo eletto. Lo sapevano vedere, riconoscere gli israeliti, forse più di noi... Uno dei segni della sua presenza, di Dio, era la nube, la nube che sia alzava sopra la tenda, nel deserto. O roveto ardente, o terremoto, o la vittoria miracolosa sui nemici... Erano tutte le manifestazioni, teofanie appunto di Dio che voleva essere vicino all'uomo, vicino a noi. Ma tutte queste manifestazioni veterotestamentarie erano solo un anticipo, una preparazione alla manifestazione definitiva, alla manifestazione massima, la manifestazione della redenzione, della venuta del Signore Gesù Cristo, nato, vissuto tra noi, morto e risuscitato; Gesù, Uomo – Dio. Anche se noi aspettiamo ancora un'altra manifestazione del Signore, l'ultima manifestazione di Gesù, quella della fine dei tempi. Quando ritornerà il Signore con le schiere degli angeli, quando dividerà i buoni dai cattivi. La manifestazione dunque... la teofania sul Monte, la conferma da parte di Dio Padre, della missione del Cristo della missione che Gesù ha da compiere nel mondo... "Questi è il mio figlio prediletto, ascoltatelo" è il massimo della Teofania. Dio Padre, in presenza dei profeti antichi, di Mosé, di Elia, dei profeti, coloro che hanno preparato la venuta del Messia; in presenza poi dei discepoli, degli Apostoli, dei testimoni prescelti... ecco Dio Padre proclama Cristo suo Figlio, anzi, Figlio prediletto, in cui egli si compiace... Nel brano di oggi c'è però un'altra parola che non vorrei ci sfuggisse. Questo è il Figlio prediletto, dice, ma dice anche: "Ascoltatelo". Il Padre ci dà un ordine preciso, l'ordine di ascoltare il messaggio del Figlio, di ascoltare Gesù. Anche la Madonna Ss.ma alle nozze di Cana, lei che "ascoltava, meditava e portava le parole di Dio nel proprio cuore, dice ai servi: ascoltatelo, "fate quello che vi dirà". Che significa dunque ascoltare Gesù? Ascoltare... non sentire...! Ascoltare è compiere i suoi comandamenti e particolarmente il primo dei comandamenti, quello dell'Amore. Ascoltare il Signore è comportarsi come egli si è comportato, come lui è vissuto sulla terra, vivere dall'esempio che Gesù ci ha lasciato... E lui ha trascorso tutta la sua vita facendo la volontà di Dio, facendo del bene a tutti, aiutando i bisognosi, sanando i malati, predicando la Buona Novella del Regno di Dio. Tanti parteciperanno all'Eucaristia oggi. L'Eucaristia è la manifestazione, la nostra teofania di Dio. Non le accompagnano né terremoti, né nubi o saette. Qui però abbiamo tra noi, nelle nostre mani Dio stesso, Dio che si lascia pregare, sentire, toccare, gustare, perfino mangiare... Dio che mangiato nel pane inizia in noi l'opera sua, inizia in noi la nostra trasfigurazione, entra dentro di noi e ci trasfigura, trasforma dal di dentro, quasi dall'interno... Ecco la festa della trasfigurazione, di Dio, di Gesù, ma anche la festa della nostra trasfigurazione, la profezia di ciò che dobbiamo diventare noi. E quando scenderemo dal monte, quando torneremo a casa nostra, ai nostri impegni, dopo l'Eucaristia, possiamo continuare ad essere trasfigurati, luminosi, bianchi, per contagiare con la nostra esperienza, con il nostro esempio anche gli altri. Il Signore ce lo conceda.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 20] Commento: Gesù "servo" e "prediletto" di Dio.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 19, 2024 2:11


Si alternano nel Vangelo, nei confronti del Cristo e del suo annunzio, momenti di sdegnoso rifiuto ed altri di corale e simpatica accoglienza. Resta per noi misterioso come avvenga che le volontà degli uomini dinanzi alla stessa verità, dinanzi alla stessa persona, dinanzi al figlio di Dio incarnato, abbiano comportamenti così diversi e talvolta contrastanti. Molti lo seguono, alcuni cercano addirittura di toglierlo di mezzo. Gesù non si arresta alle minacce degli uomini, rimane perseverante a compiere la sua missione di sanare e guarire. Egli, quell'umile "servo" di cui parla Isaia nelle sue profezie, deve annunciare il diritto e la giustizia alle genti. Gode delle compiacenze del Padre ed è stato da Lui prescelto per essere luce delle nazioni, deve annunciare a tutti la verità incontestabile che sgorga dallo stesso Spirito, ma, come è sempre lo stile di Dio nei nostri confronti, "Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce". Il parlare divino non è mai violento, ma assomiglia al "mormorio di un vento leggero". Sono le sue amorevoli carezze che sono percettibili soltanto da chi ha il cuore semplice e puro, dove anche i sussurri giungono chiari e trovano accoglienza. Il suo nome diventerà motivo di salvezza per tutti; nel suo nome spereranno le genti. Così canterà San Paolo scrivendo ai Filippesi: "nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre". È l'esplosione della fede e l'affermazione del Regno di Dio sulla terra. Il "servo" patisce la sua passione, subirà la condanna degli uomini che tenteranno di "toglierlo di mezzo" definitivamente, ma in quel gesto insane il Signore troverà la via della vittoria finale e il motivo del nostro definitivo riscatto nel trionfo della risurrezione.

La Bibbia Oggi
Tre evidenze della nostra nuova vita (Colossesi 3:12-17) - Daniel Ransom

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Jun 24, 2024 48:14


Predicazione espositiva del Pastore Daniel Ransom di Colossesi capitolo 3 versetti  12 a 17. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 23 Giugno 2024.Titolo del messaggio: "Tre evidenze della nostra nuova vita"COLOSSESI 3 V12-1712 Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. 13 Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. 14 Al di sopra di tutte queste cose vestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. 15 E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. 16 La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. 17 Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di lui.

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 20 Giu 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later Jun 20, 2024 3:18


Dal Vangelo secondo MatteoMt 6,7-15 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».La preghiera è un dialogo tra l'uomo e Dio, un momento intimo nel quale il Creatore vuole toccare e parlare al cuore della sua creatura. È atteggiamento che fa spazio all'azione di Dio e rende l'orante disponibile alla conversione. Oggi infatti, Gesù vuole insegnare ai suoi discepoli come pregare, descrivendo allo stesso momento in che cosa consiste l'essere cristiano. In effetti, è Dio Padre che dispone i cuori dei suoi figli alla preghiera. Perciò nel “Padre nostro” noi ci rendiamo orgogliosamente conto di essere figli amati e compresi. Ecco perché Gesù dice prima di tutto di chiamare Dio Padre perché ama, protegge e perdona. La consapevolezza di questo rapporto Padre-Figlio, oltre a rivelare l'originalità della fede cristiana ci proibisce anche di pensare di dovere convincere Dio con tante parole. Sapere quindi che Dio è nostro Padre porta noi figli alla fiducia in Lui, all'ottimismo, al senso della provvidenza e all'amore degli altri figli dello stesso Padre che sono nostri fratelli e sorelle peccatori come noi. Disponi i nostri cuori all'incontro quotidiano con te Signore nella preghiera. Dall'assiduità nell'ascolto di ciò che tu ci dici in segreto potremo convertirci e perdonarci a vicenda a tua imitazione. Con affetto. Buongiorno!d. Arthur

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#120 - Non esser preso di sorpresa al Suo ritorno - Marco 13:28-37

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jun 14, 2024 6:55


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non esser preso di sorpresa al Suo ritorno28 Ora, ecco una lezione da imparare dallʼalbero del fico. Quando i suoi rami si fanno teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che lʼestate è vicina. 29 Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose di cui vi ho parlato, potrete essere certi che il mio ritorno è vicinissimo, proprio alle porte.30 Sì, questi sono gli eventi che segneranno la fine di questa generazione. 31 Il cielo e la terra scompariranno, ma le mie parole resteranno per sempre.32 Tuttavia, nessuno sa quando verrà quel giorno e quellʼora, non lo sanno gli angeli del cielo, e neppure io, soltanto Dio Padre lo sa. 33 E poiché non sapete quando sarà il momento, state allʼerta (pronti per il mio ritorno).34 Il mio arrivo può essere paragonato a quello di un uomo partito per un viaggio in un altro paese. Ai suoi dipendenti ha affidato del lavoro da svolgere mentre è lontano, e ha detto al custode di stare pronto per il suo ritorno.35-37 Ebbene, tenete gli occhi bene aperti, perché non sapete quando verrò: se di sera, a mezzanotte, alle prime ore dellʼalba o a mattina inoltrata. Che non vi trovi addormentati! Siate pronti per il mio ritorno! Questo è ciò che raccomando a voi e a tutti gli altri».Support the Show.Support the Show.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 7] Commento: "Uno dei soldati gli colpì il costato e subito ne uscì sangue e acqua".

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jun 6, 2024 2:04


L'amore di Dio attraversa tutta la creazione, "eterna è la sua misericordia", ma si fa redenzione, manifestazione d'amore per tutti gli uomini, quando il Figlio di Dio si consegna volontariamente alla morte. "Il mistero, nascosto da secoli nella mente di Dio," viene ora rivelato, - dice San Paolo. Tutti i popoli "sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità con Israele, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa". Tutto l'evento "Cristo" è questo amore che sta di là da ogni immaginazione umana e che Dio Padre ha reso disponibile. "L'ampiezza della carità è tale che si estende fino ai nemici. La lunghezza nel tempo è tale che non viene mai meno, ma incomincia quaggiù e si conclude nella gloria. Non proviene da noi neppure il fatto che amiamo Dio, ma è lo Spirito di Gesù che ci attrae, trovandoci disponibili. Quanto il Padre ci abbia amato in Cristo e quanto grande sia stato l'amore di Cristo per noi appare nella sua forma estrema sulla croce, da quel cuore squarciato dalla lancia del soldato. Non si tratta di un semplice particolare, l'evangelista sottolinea solennemente che quel sangue simboleggia il sacrificio di Cristo, l'acqua è indice dello Spirito che Gesù aveva promesso di effondere. Dal cuore trafitto di Gesù nasce la Chiesa. La solennità del Sacro Cuore è la sintesi di tutto il disegno salvifico: proclama Dio che si manifesta amore crocifisso per l'uomo. "Cristo nostro Signore innalzato sulla croce nel suo amore senza limiti donò la vita per noi e dalla ferita del suo fianco effuse sangue e acqua, simbolo dei sacramenti della Chiesa, perché tutti gli uomini, attirati al cuore del Salvatore, attingessero con gioia alla fonte perenne della salvezza".

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 24 Aprile 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later Apr 24, 2024 2:32


Dal Vangelo secondo Giovanni, Gv 12,44-50In quel tempo, Gesù esclamò: «Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».Con una molteplicità di segni Gesù ha manifestato la sua divinità, ma i giudei si rifiutano di credere. Per cui questo brano rappresenta una sorta di sintesi e allo tempo, è un ultimo appello per chi tarda a leggere i segni dei tempi. Infatti, noi che cerchiamo certezze e garanzie o siamo ancora diffidenti e dubbiosi, dovremmo sentirci richiamati dal più profondo di noi stessi. Il cammino comincia proprio dall'ascolto e dalla messa in pratica della Parola del Messia. Stando dunque a queste parole e alle sue opere, la fede non consiste nel fare qualcosa in nome di Dio o per conto suo, ma nel riconoscere Gesù come Colui che viene in nome di Dio e consegna al mondo parole che vengono dal Padre. Chiediamoci cosa ci blocca e ci impedisce di crescere nella conoscenza di Gesù e quindi di Dio Padre che Egli rivela.Don Arth.

Dal Vangelo di oggi
Dal Vangelo di oggi - 18 Aprile 2024

Dal Vangelo di oggi

Play Episode Listen Later Apr 18, 2024 2:24


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. L'opera del Padre precede sempre quella del Figlio che Egli ha inviato. È Dio Padre che prende l'iniziativa e ci attira a Lui. L'uomo deve soltanto rispondere favorevolmente e imparare ascoltando il Padre mediante il Figlio. Infatti, per riconoscere l'inviato di Dio bisogna stare dalla parte di Dio e dargli credito. Solo una maggiore confidenza con Dio permette di comprendere le sue vie. Solo chi si pone davvero in ascolto, lasciandosi istruire nell'intimo dallo Spirito, può conoscere la volontà di Dio fidandosi del Figlio che solo ha visto il Padre. Chi si fida del Figlio ne dà una vera testimonianza e custodisce quella intimità con Lui condividendo il Pane della vita nella messa quotidiana. Quest'oggi, Gesù ci invita a stare continuamente in ascolto perché Dio ha tante cose da dire e da insegnare. È questa la condizione per riconoscere l'Eucaristia come segno reale di quel Dio che accompagna la storia e ci attira a Lui col fascino del suo insegnamento. Buongiorno.Don Arthur.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelie Pasqua di risurrezione - Anno B

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Mar 26, 2024 13:28


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7727OMELIE PASQUA DI RISURREZIONE - ANNO BVeglia Pasquale e Messa del giornodi Giacomo Biffi1) VEGLIA PASQUALEIl trionfo di Cristo sulla malvagità umanaQuesta è la notte dell'evento più determinante dell'intera storia umana.È la notte del "passaggio" del nostro Capo - il Figlio di Dio fatto uomo - dalla morte alla vita, dall'umiliazione alla vittoria, dalla tomba al Regno. È la notte del rinnovamento dell'universo - decaduto e contaminato fin dall'origine - che si riconcilia con il suo Creatore e riceve le premesse della gloria futura.Ed è altresì la notte della nostra personale rinascita dall'acqua e dallo Spirito Santo: noi tutti riviviamo questa nostra fortuna con animo grato, attraverso le letture e le preghiere di questa veglia, e più ancora attraverso la commossa attenzione che presteremo all'esperienza battesimale di alcuni nostri fratelli.UN ALTO GRIDOGesù sulla croce davanti a tutti si era congedato dalla vita terrena con un "alto grido" (cf Mt 27,50); voce di tutta l'angoscia umana ed espressione del veemente appello dei figli di Adamo a Dio Padre che sembra averli abbandonati.Risorge invece nell'oscurità e nel silenzio: non ci sono testimoni dell'ora in cui egli "mise il potente anèlito della seconda vita".Ma la sorprendente notizia che il profeta di Nazaret si è ridestato, trapela, si diffonde e a poco a poco si impone.Dapprima c'è lo sconcerto e l'ansia strana davanti al sepolcro vuoto, coi lini funebri ripiegati con ordine. Poi l'inquietudine diventa bisbiglio di donne che, "piene di timore e di spavento" (cf Mc 16,8) raccontano di aver ricevuto il giubilante messaggio di un angelo. Infine è Gesù stesso vivo e splendente - con la verità e l'integrità del suo essere, autenticato dalle cicatrici delle sue piaghe - a mostrarsi e a parlare a Maria di Magdala, a Pietro, a Giacomo, ai due viandanti di Emmaus, agli apostoli e a più di cinquecento discepoli."Il Signore è risorto"; l'annuncio di quei giorni non si è più spento: si è diffuso di cuore in cuore, di generazione in generazione, ha attraversato i secoli, ha varcato gli oceani. E noi questa notte l'abbiamo ancora una volta proclamato con la gioiosa consapevolezza che questa risurrezione è anche principio della nostra, che il trionfo di Cristo sulla morte è primizia e causa del nostro trionfo, che il suo risveglio a un'esistenza trasfigurata e imperitura è premessa della nostra interiore giustificazione e del nostro possesso dell'eredità di Dio.LA VERA LIBERTA'Un giorno Gesù aveva chiesto agli incauti figli di Zebedeo, che speravano di fare con lui una bella carriera nel mondo: "Potete bere il calice che io bevo e ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?" (Mc 10,38), rivelando così che il suo più vero battesimo sarebbe stato proprio la sua vicenda pasquale di passione, di morte e di risurrezione.La vita cristiana, che comincia dal lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo (cf Tt 3,5), è dunque sostanzialmente un inserimento nel "battesimo" di Cristo, cioè nella sua Pasqua.Il "Primogenito dei risorti" ha voluto che fossimo tutti coinvolti in quel suo felice "passaggio". Egli, ormai libero da ogni miseria e da ogni condizionamento terrestre, ha disposto che per mezzo del battesimo noi potessimo camminare nel mondo godendo di una libertà che è riverbero della sua:a) libertà dal buio dell'errore e dalle nebbie del dubbio,b) libertà dalla paura di una fine annientatrice,c) libertà dalle colpe commesse,d) libertà dalla nostra debolezza congenita di fronte alle forze del male.San Paolo ce lo ha insegnato poco fa con molta chiarezza: "Per mezzo del battesimo siamo sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova" (Rm 6,4). Dunque "anche noi condiseriamoci morti al peccato, ma viventi per Dio in Cristo Gesù" (Rm 6,12).In questa lunga veglia - scandita dal succedersi di molte significative pagine del Libro di Dio, dai nostri salmi responsoriali, dalle orazioni del vescovo - noi abbiamo celebrato appunto la nostra libertà: nessun uomo è più libero di chi è stato riscattato dal sacrificio di Cristo, di chi è stato integralmente riplasmato dalla sua risurrezione, di chi si lascia ogni giorno guidare dalla luce e dall'energia dello Spirito inviatoci dal Signore che siede alla destra del padre.Le più vere oppressioni non stanno fuori di noi. Le radici di ogni alienazione sono nel nostro mondo interiore. Su quelle radici lo Spirito, che ci è elargito nel battesimo, fa scendere la sua affilatissima scure per abbattere tutte le possibili tirannìe che ne possono derivare: quella dei sensi, che incatena al piacere sregolato e senza finalità; quella dell'avidità per i beni economici, che induce troppe volte all'imbroglio, al sopruso, alla durezza di cuore; quella dell'aspirazione al potere e dell'orgoglio, che spinge a sostituirsi a Dio e a spadroneggiare sugli altri.Questa della Pasqua è la sola festa incontestabile e universale della liberazione dell'uomo.Il Signore ci aiuti a non perdere mai questa certezza: una liberazione che non nasca dalla purificazione della coscienza - compiuta nel fuoco dello Spirito (cf Mt 3,11) - non approda mai a una piena e non illusoria libertà.Solo chi è purificato e liberato nell'intimo, in virtù della rinascita battesimale e della vita di grazia che dal battesimo si sviluppa, porta in sé un vigore che da nessuna coazione esterna può venire mai soffocata; un vigore che consente all'uomo di spendersi coraggiosamente per ogni giusta causa a favore della verità, della giustizia, dell'autentico bene dell'uomo.2) MESSA DEL GIORNO DI PASQUACome Cristo, anche la Chiesa non può restare sepolta"Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci e in esso esultiamo".Chi ha la fortuna di celebrare la Pasqua, e di celebrarla non come un appuntamento immancabile del calendario di cui non si coglie più il senso e l'origine; chi ha la fortuna di celebrare la pasqua nella sua verità sostanziale, come la vittoria del Figlio di Dio, morto in croce per noi, che risorge; chi ha la fortuna di celebrare la Pasqua come il riconoscimento che c'è ed è vivo un Signore dell'universo e dei cuori, riscopre che nel mondo - oltre la dura scorza delle nostre paure e delle nostre tristezze - c'è una sorgente inesauribile di speranza e di gioia.Pasqua è l'inizio del Regno di vita e di libertà, instaurato con il sacrificio e la gloria di Cristo. Al tempo stesso è la festa del nostro ingresso in questo Regno, mediante la rinascita battesimale che ci ha fatti "uomini nuovi". Perché il destino del Signore è anche il nostro.Anche la comunità ecclesiale come tale è chiamata costantemente a risorgere e a vincere le potenze mondane, le quali a ogni epoca cercano, con vario metodo e vario successo, di racchiuderla nello spazio irrespirabile di una tomba.IL DEFUNTO DEVE RESTARE DEFUNTOVedete con quanta cura le autorità di Gerusalemme si preoccupano di estromettere definitivamente Gesù dalla loro esistenza.Non contenti di averlo condotto a una morte atroce, "andarono - dice il vangelo di Matteo - e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi le guardie (Mt 27,66).Per una sepoltura dignitosa non hanno lesinato i permessi: hanno consentito che fosse un sepolcro nuovo, di lusso, circondato da un giardino (Gv 19,41). Tutti gli onori funebri dunque sono concessi; purché quel defunto resti defunto e non torni a inquietare con la sua parola di fuoco: "assicurarono il sepolcro", con una sollecitudine che tocca la comicità.Ma, a ben guardare, così avviene anche alla Chiesa, che è il "Cristo totale" che cammina nella storia.Molti ossequi, purché non disturbi e non interferisca con la sua pretesa di dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; molta attenzione e molta stima, se si limita a custodire il patrimonio artistico dei suoi templi e si accontenta di organizzare dei bei concerti di musica sacra. Tutto a condizione che il suo insegnamento non susciti contrasti e la sua azione non incida più.Ci sono epoche e luoghi in cui alla Chiesa è fatto persino divieto di esistere; o, tollerandone l'esistenza, la si opprime con persecuzioni aperte che arrivano anche a imprigionare e a uccidere.Il nostro secolo ha conosciuto - forse con un'abbondanza senza precedenti - queste situazioni di ostilità violenta nei confronti delle comunità cristiane, nei paesi dell'Est - noi lo sappiamo, anche se pare che ci siamo affrettati tutti a dimenticarlo - questa stagione dei martiri è finita da poco.E ci sono epoche e luoghi dove, senza leggi esplicitamente vessatorie, si arriva "culturalmente" a soffocare il "Christus hodie" (il "Cristo totale", che è la Chiesa) con la riduzione progressiva della sua voce nella società e nei mezzi di comunicazione (quasi interamente appaltati agli imbonitori di frivolezze e ai maestri del niente), con l'alterazione della verità storica e la tendenziosità dell'informazione, con le complicazioni burocratiche e i capestri finanziari che non consentono più di vivere alle istituzioni cattoliche. Eccetera.Il sinedrio e gli scribi di turno sono sempre irritati verso il Signore Gesù che non si rassegna a restare quieto e inerte nel suo bel sepolcro. Ma questo Crocifisso, che nessuna tomba riesce più a rinserrare, non è fatto per lasciare tranquilli coloro che pensano di aver risolto col suo seppellimento i problemi della loro licenza di sragionare.L'UNICO SALVATORE DEL MONDO

La Bibbia Oggi
Conforto per chi è stanco (2 Tessalonicesi 1) - Travis Gravley

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Mar 11, 2024 33:35


Predicazione espositiva dell'ospite Travis Gravley 2 Tessalonicesi capitolo 1 versetti da 1 a 12. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 10 Marzo 2024.Titolo del messaggio: "Conforto per chi è stanco"2 TESSALONICESI 1 V1-121 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signore Gesù Cristo, 2 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo.3 Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli, com'è giusto, perché la vostra fede cresce in modo eccellente, e l'amore di ciascuno di voi tutti per gli altri abbonda sempre di più; 4 in modo che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, a motivo della vostra costanza e fede in tutte le vostre persecuzioni e nelle afflizioni che sopportate. 5 Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, perché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche soffrite. 6 Poiché è giusto da parte di Dio rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; 7 e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 8 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù. 9 Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, 10 quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché la nostra testimonianza in mezzo a voi è stata creduta.11 Ed è anche a quel fine che preghiamo continuamente per voi, affinché il nostro Dio vi ritenga degni della vocazione e compia con potenza ogni vostro buon desiderio e l'opera della vostra fede, 12 in modo che il nome del nostro Signore Gesù sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e Signore Gesù Cristo.

La Bibbia Oggi
Quattro risultati straordinari dell'umiliazione di Gesù Cristo (Filippesi 2:9-11) - Jonathan Whitman

La Bibbia Oggi

Play Episode Listen Later Jan 17, 2024 46:40


Predicazione espositiva del Pastore Jonathan Whitman di Filippesi capitolo 2 versetti da 9 a 11. Registrata presso il Centro Evangelico Battista di Perugia il 14 Gennaio 2024.Titolo del messaggio: "Quattro risultati straordinari dell'umiliazione di Gesù Cristo"FILIPPESI 2 V9-119 Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, 10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Per difendere le donne dobbiamo tornare al patriarcato

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Dec 5, 2023 9:29


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/edizioni.php?id=850PER DIFENDERE LE DONNE DOBBIAMO TORNARE AL PATRIARCATOL'assassino di Giulia Cecchettin non è figlio del patriarcato, ma del '68, relativista e femminista che oggi permea la società (se invece la moglie rispetta il marito, non viene uccisa, ma è amata, rispettata e difesa)di Roberto De MatteiDopo l'omicidio di una giovane donna, Giulia Cecchettin, avvenuto lo scorso 11 novembre, l'Italia ha scoperto di essere minacciata dal patriarcato, Il titolo di un dossier del quotidiano "La Repubblica" del 24 novembre è eloquente: "Femminicidi fermiamo la strage". La tesi, che è la stessa diffusa dai mass-media, dai social e da ogni tipo di influencer è che esiste una strage di femminicidi e la responsabilità va attribuita alla cultura del "patriarcato", ancora dominante. Bisogna combattere il patriarcato per fermare la violenza contro le donne.Il patriarcato era un sistema sociale che sanciva l'autorità dell'uomo e la divisione dei ruoli all'interno della famiglia. L'autorità paterna è stata sempre considerata, ad eccezione del tempo presente, come uno degli elementi invariabili dell'ordine sociale, necessaria a tutti i popoli e in tutti i tempi. Per secoli, il padre ha esercitato nella famiglia il ruolo che il sovrano esercitava nella società politica (la stessa parola patria deriva da padre) e che il Papa, il "Santo Padre" esercita nella Chiesa. Ancora cinquant'anni fa era questo il modello familiare italiano: il padre doveva guidare la famiglia e provvedere al suo mantenimento economico, la madre si occupava della casa e dell'educazione dei figli, che erano numerosi. Il nucleo familiare comprendeva spesso anche i nonni, depositari di una tradizione che si trasmetteva di generazione in generazione.Questo sistema sociale è stato distrutto dalla rivoluzione culturale del Sessantotto, e da ciò che ad essa è seguito: leggi come il divorzio, l'aborto, e, in Italia, soprattutto la legge sul nuovo diritto di famiglia del 22 aprile 1975, che ha decapitato l'autorità paterna, abolendo la preminenza giuridica del padre contribuendo alla scomparsa dell'autorità e dell'identità nelle famiglie italiane.LA DISTRUZIONE DELLA FAMIGLIATra gli ideologi del ‘68, ricordiamo anche i teorici della "antipsichiatria", come David Cooper, autore di un libro più volte ristampato da Einaudi, dal titolo significativo La morte della famiglia. Questa era la convinzione che iniziò a diffondersi alla fine degli anni Sessanta del Novecento: l'estinzione, prossima e inevitabile, dell'istituto famigliare. In quel saggio, Cooper proponeva di cancellare il ruolo paterno sostituendolo con quello fraterno, auspicando quindi una paradossale società di fratelli senza padre, anzi di fratelli perché assassini del Padre: come era successo nel 1793 con l'assassinio del Re di Francia, come auspicava Nietzsche profetizzando l'assassinio di Dio Padre.Il processo di democratizzazione della Chiesa, della società e della famiglia è un tutt'uno. La distruzione della famiglia doveva far leva particolarmente sulla "liberazione" della donna. Il femminismo ha preteso di abolire la distinzione dei ruoli maschile e femminile, distruggendo la vocazione naturale alla maternità e alla femminilità. La rivendicazione del "diritto" di aborto e di contraccezione è stata avanzata come diritto della donna ad autodeterminare il proprio corpo e la propria sessualità, liberandosi dall'autorità maschile e dal "peso" della maternità. Alla mascolinizzazione della donna ha corrisposto la devirilizzazione dell'uomo, promossa a tutto spiano dalla moda, dalla pubblicità e dalla musica. La teoria del gender è un punto di arrivo, ma gli slogan contro la cultura del patriarcato che oggi risuonano, hanno la loro origine in manifestazioni femministe come quella che si svolse a Roma il 6 dicembre 1975, animata da circa ventimila donne, che ritmavano slogan come questo: "Non più mogli, madri, figlie! Distruggiamo le famiglie!".E la famiglia è stata distrutta. Si è dissolta l'autorità del padre, si sono soppressi i ruoli di genere e tutti i componenti della famiglia, padre, madre e figli, soffrono una profonda crisi di identità. La famiglia patriarcale non esiste più in Italia, salvo poche isole felici. E in queste poche isole che più che patriarcali dovremmo definire naturali, la moglie rispetta il marito e i figli rispettano i genitori, e la donna non viene uccisa, ma è amata e rispettata. L'assassino di Giulia Cecchettin non è figlio della cultura del patriarcato, ma della cultura sessantottina, relativista e femminista che oggi permea la società intera e di cui tutti sono responsabili e vittime allo stesso tempo.UNA SOCIETÀ DI SINGLEMa la crisi della famiglia va oltre la fine della famiglia patriarcale. L'Italia si avvia ad essere una società di "single", senza più famiglie. Secondo l'ultimo rapporto del CENSIS sulla situazione sociale del paese, nel 2040 solo una coppia su 4, cioè il 25,8% del totale, avrà figli e le famiglie composte da una sola persona saranno il 37%. Il 34% degli italiani saranno anziani e soli. Ciò perché oggi è in crisi non solo la famiglia, ma l'esistenza stessa di una coppia. Non solo ci si sposa sempre di meno, e si mettono al mondo meno figli, ma si convive anche di meno, perché si rifugge dall'idea di avere una qualsiasi responsabilità verso un partner o compagno, che si ha paura di avere troppo a lungo vicino.Il cosiddetto femminicidio non è frutto della vecchia cultura patriarcale, ma della nuova cultura anti-patriarcale, che confonde le idee, fragilizza i sentimenti, destabilizza la psiche, privata di quel sostegno naturale che, fin dalla nascita, offriva la famiglia, con suoi punti di sicurezza, paterni e materni. L'uomo è solo con i suoi incubi, le sue paure, le sue angosce, sull'orlo di un abisso: l'abisso del vuoto in cui si precipita quando si rinuncia ad essere ciò che si è, quando si abbandona la propria natura immutabile e permanente di uomo, di donna, di padre, di madre, di figlio. E se tutti parlano di femminicidio, nessuno parla di un crimine ben più esteso e diffuso: quello di infanticidio, commesso ogni in giorno in Italia, in Europa e nel mondo, da padri e madri che esercitano la massima delle violenze contro il proprio figlio innocente, prima ancora che egli veda la luce.Una società che uccide i suoi figli è condannata a morte e l'alito della morte, sotto ogni forma, non solo quella del femminicidio, si fa sentire sempre di più. La vita, la restaurazione della società, è possibile solo riconquistando il modello naturale e divino della famiglia. Per fermare la follia che distrugge la nostra società bisogna tornare, con l'aiuto di Dio, al modello di famiglia patriarcale, fondata sull'autorità del padre, capo della famiglia e sulla santità della madre, che ne costituisce il cuore: uniti entrambi nel compito di procreare ed educare dei figli per farne dei cittadini del cielo. L'alternativa è l'inferno, che già inizia su questa terra.

Chiesa Pienovangelo
Filippesi / La Gloria di Cristo - Noemi Viale

Chiesa Pienovangelo

Play Episode Listen Later Jun 28, 2023


Filippesi 2:9-11 - Per la Sua ubbidienza nel farsi uomo, per il Suo servizio, per la Sua umiltà e per la Sua ubbidienza completa al Padre nel fare tutto ciò che era stato predetto e che Egli ha compiuto, Gesù è innalzato. Lui è approvato da Dio Padre e glorificato al di sopra di tutti perché Dio. Ognuno si piegherà a Lui.

Celebration Italia con John Tufaro
Dio il Padre perfetto | Pastore Giacomo Bleve | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later Jun 19, 2023 37:16


L'idea della persona di DIO porta alle persone idee e aspettative diverse. Se vuoi conoscere Dio, non hai bisogno di guardare oltre Cristo stesso. Facciamo un grande sforzo per comprendere il ruolo di DIO PADRE e  potete essere certi che il diavolo farà tutto il possibile per distruggere la paternità. Gesù ci ha mostrato la VICINANZA del nostro Padre celeste La vicinanza denota un Padre “presente”, un padre che comprende le nostre prove e i nostri trionfi. Gesù ci ha mostrato un PADRE che è vicino. Un padre sempre presente. Gesù ci ha mostrato l'ACCESSIBILITÀ del nostro Padre celeste Gesù ci stava “mostrando” il padre in un modo che, forse, non era mai stato concepito prima! Gesù stava affermando che da questo momento in poi possiamo avere un accesso continuo al padre. La stessa incarnazione di Gesù ci dimostra il desiderio di Dio di avere accesso/comunione con l'uomo. Gesù ci ha mostrato l'INTIMITÀ del nostro Padre celeste Dio non richiede un test del DNA per determinare se siamo suoi figli o no, ma semplicemente ci CHIAMA suoi figli. I suoi diritti paterni, ci sono stati concessi attraverso il sacrificio del suo unigenito FIGLIO. Alziamoci al di sopra del nostro passato per correre verso il nostro eterno padre! Indipendentemente dalla tua esperienza personale, Dio vuole mostrarti il SUO AMORE, LA SUA ACCESSIBILITÀ e LA SUA VICINANZA

Equipaggiati
#120 - Non esser preso di sorpresa al Suo ritorno - Marco 13:28-37

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jun 16, 2023 2:14


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non esser preso di sorpresa al Suo ritorno28 Ora, ecco una lezione da imparare dallʼalbero del fico. Quando i suoi rami si fanno teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che lʼestate è vicina. 29 Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose di cui vi ho parlato, potrete essere certi che il mio ritorno è vicinissimo, proprio alle porte.30 Sì, questi sono gli eventi che segneranno la fine di questa generazione. 31 Il cielo e la terra scompariranno, ma le mie parole resteranno per sempre.32 Tuttavia, nessuno sa quando verrà quel giorno e quellʼora, non lo sanno gli angeli del cielo, e neppure io, soltanto Dio Padre lo sa. 33 E poiché non sapete quando sarà il momento, state allʼerta (pronti per il mio ritorno).34 Il mio arrivo può essere paragonato a quello di un uomo partito per un viaggio in un altro paese. Ai suoi dipendenti ha affidato del lavoro da svolgere mentre è lontano, e ha detto al custode di stare pronto per il suo ritorno.35-37 Ebbene, tenete gli occhi bene aperti, perché non sapete quando verrò: se di sera, a mezzanotte, alle prime ore dellʼalba o a mattina inoltrata. Che non vi trovi addormentati! Siate pronti per il mio ritorno! Questo è ciò che raccomando a voi e a tutti gli altri».Support the show

Missionarie di Maria Saveriane
Il potere dell'Amore

Missionarie di Maria Saveriane

Play Episode Listen Later Jun 3, 2023 5:34


Il brano che la liturgia ci propone per questa domenica è inserito nel capitolo 3, dedicato in particolare al dialogo tra Gesù e Nicodemo. Ora, Gesù continua con il dialogo (vv. 16-18) e alla radice del disegno della salvezza di cui sta parlando c'è la presenza di Dio Padre.   Ha tanto amato. L'agape, a differenza dell'amore passionale ed egocentrico, è un amore di predilezione che vuole il bene altrui, e la sua sorgente è in Dio che ama per primo (1Gv 4,19). Questa agape è Dio, è nel Padre, è la natura stessa di Dio (1Gv 4,7.16). L'agape è pure nel Figlio (Rm 8,35-39) che ama il Padre come è amato lui (Ef 1,6), e come lui anche il Figlio ama gli uomini (Gv 13, 1; 14,21). L'agape è anche dono dello Spirito Santo (Rm 15,30) effuso nel cuore dei credenti. Da qui sappiamo perché Dio ama il mondo in modo così totale e gratuito. Il “mondo” in Giovanni, significa gli uomini nel loro insieme, come pure gli uomini in quanto si oppongono alla luce divina. In quel dialogo notturno Gesù comunica ciò che è essenziale della fede e dice che: Dio ha tanto amato il mondo... Noi crediamo che è realtà, una certezza, perché il Signore stesso ce lo assicura in Isaia e in tanti altri parti della sacra scrittura: “Tu mi appartieni... tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (43,4). Da dare il Figlio. Questo mondo Dio lo ama, al punto da mandare il suo Figlio: Dio Padre dona quanto ha di più prezioso, per farci toccare con mano fino a che punto ci ama. Questo amore di Dio entra nella storia e si fa storia di questo mondo; Dio penetra nel profondo della natura umana, Lui stesso si fa uomo (Gv 1,14). Questo è il progetto, il quale si è realizzato attraverso l'invio del Figlio nel mondo e al quale è necessario dare una risposta nella fede da parte dell'uomo per sperimentare la vita di Dio.   Perché chiunque crede in lui... Come a Nicodemo anche oggi l'invito è rivolto a noi a entrare in questo cammino di conversione con la grazia dello Spirito Santo che dona la fede. E' proprio con la fede l'uomo può accogliere o rifiutare questo amore di Dio; accogliere o meno la persona di Gesù, sciegliere per la vita o per la morte, optare per la luce o per le tenebre. La luce di Gesù è così penetrante che abbatte ogni sicurezza umana e ogni orgoglio, anche il piu nascosto. E chi si lascia illuminare da questa luce, accetta la persona di Gesù e fa spazio a un amore che lo trascende trova e “possiede la vita”, “tesoro prezioso” che nessuno riesce a darsi da solo.   Perché il mondo si salvi... La missione di Gesù è quella di portare agli uomini la “vita eterna”, cioé, non la “morte-perdizione” ma la salvezza grazie alla vita, alla morte e alla resurrezione di Gesù. Egli è venuto in mezzo a noi con una sola forza, quella dell'Amore-Crocifisso che è l'essenza dell'amore divino. La morte in croce di Cristo, secondo Giovanni, rivela allo stesso tempo chi è Dio per noi e chi siamo noi per lui. E' il Cristo, volto di Dio Padre, che seduce, che affascina, che convince il mondo e i peccatori. E' il “potere dell'amore” capace di aprire nuove finestre di dialogo con il mondo e la società. E' necessario convincerci che l'amore è l'unica verità di Dio dell'uomo di cui il mondo ha tanto bisogno, perche questo Amore non condanna ma perdona, non rifiuta ma abbraccia e accoglie, non chiude ma apre e libera, mai si stanca ma permette di sperare verso e contro tutto, sempre in favore del peccatore.       --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/saveriane/message

Lode e adorazione
Nel Luogo Interno 1

Lode e adorazione

Play Episode Listen Later May 30, 2023 11:39


Life Journey, Fabrizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo https://www.cantonuovo.org/music/live-journey/   La Nuova Via Vivente... nel luogo interno: la nostra l'interiorità Gesù ci ha offerto la più grande opportunità della vita: poter avere un rapporto intimo, interiore, incessante con Dio che è egli stesso. È nel nostro luogo interno che abbiamo relazione con Dio, dove è possibile orientare la nostra volontà verso il vero Bene, verso cui è Eterno. La nostra coscienza illuminata dalla dalla Sua Parola che è Verità (Giovanni 4:24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità) può determinare una volontà orientata al vero Bene. È nel nostro luogo interiore che accediamo alla dimensione Eterna dello Spirito Santo e della nostra identità personale essendo fatti ad immagine sua, la nostra essenza non condizionata dal tempo, dove avviene il riconoscimento di sè stessi e della propria storia alla luce della Parola che è Dio e dell'atro. Dio  è "Padre" ci chiama ad avere con Lui una relazione filiale ed autentica e soltanto così possiamo orientare la nostra volontà secondo la Sua, soltanto così potremo andare oltre gli egoismi e i limiti di una vita carnale. Fare la Sua volontà non è un limite, piuttosto apre l'orizzonte della vita. Il male deriva dall'allontanamento da Dio. Più ci allontaniamo dal Vero Bene, da Dio, più acconsentiamo alla nostra volontà  a mettere in azione ciò che è male, acconsentire ogni istanza viziata come se fosse naturale e quindi bene. Questa si chiama perversione. Torniamo a Lui con tutto il cuore e le nostre forze e Lui ci illuminerà, ci darà il Suo Spirito nella realtà della Vita Eterna. (Ebrei 4:16) Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno. Così porteremo frutto: (Gv.15,5) "Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla." Proviamo a riflettere su ciò che pensiamo quando pensiamo a Dio...

Lode e adorazione
Nel Luogo Interno 2

Lode e adorazione

Play Episode Listen Later May 30, 2023 9:04


Life Journey, Fabrizio Tiezzi, Fondazione Cantonuovo https://www.cantonuovo.org/music/live-journey/   La Nuova Via Vivente... nel luogo interno: la nostra l'interiorità Gesù ci ha offerto la più grande opportunità della vita: poter avere un rapporto intimo, interiore, incessante con Dio che è egli stesso. È nel nostro luogo interno che abbiamo relazione con Dio, dove è possibile orientare la nostra volontà verso il vero Bene, verso cui è Eterno. La nostra coscienza illuminata dalla dalla Sua Parola che è Verità (Giovanni 4:24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità) può determinare una volontà orientata al vero Bene. È nel nostro luogo interiore che accediamo alla dimensione Eterna dello Spirito Santo e della nostra identità personale essendo fatti ad immagine sua, la nostra essenza non condizionata dal tempo, dove avviene il riconoscimento di sè stessi e della propria storia alla luce della Parola che è Dio e dell'atro. Dio  è "Padre" ci chiama ad avere con Lui una relazione filiale ed autentica e soltanto così possiamo orientare la nostra volontà secondo la Sua, soltanto così potremo andare oltre gli egoismi e i limiti di una vita carnale. Fare la Sua volontà non è un limite, piuttosto apre l'orizzonte della vita. Il male deriva dall'allontanamento da Dio. Più ci allontaniamo dal Vero Bene, da Dio, più acconsentiamo alla nostra volontà  a mettere in azione ciò che è male, acconsentire ogni istanza viziata come se fosse naturale e quindi bene. Questa si chiama perversione. Torniamo a Lui con tutto il cuore e le nostre forze e Lui ci illuminerà, ci darà il Suo Spirito nella realtà della Vita Eterna. (Ebrei 4:16) Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno. Così porteremo frutto: (Gv.15,5) "Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla." Proviamo a riflettere su ciò che pensiamo quando pensiamo a Dio...

O Poder da Oração
12° dia de 1 Mês com Maria - O Ódio (Padre Stefano Maria Manelli) 12-05-2023

O Poder da Oração

Play Episode Listen Later May 14, 2023 16:53


12° dia de 1 Mês com Maria - O Ódio (Padre Stefano Maria Manelli) 12-05-2023

Un CORPO mi hai dato - Il PODCAST
Ep. 25: Nella più PIENA BELLEZZA!

Un CORPO mi hai dato - Il PODCAST

Play Episode Listen Later May 13, 2023 56:32


"Non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata." (Is 55, 11) C'è una Parola che abbiamo ricevuto, un annuncio che ha raggiunto il nostro cuore, una Novità che ha fatto irruzione nella nostra tiepida vita... Ma noi perdiamo ancora tempo nell'incredulità, continuiamo a non comprendere come possa essere possibile, restiamo fermi alla conoscenza umana. Ecco che allora ci viene in aiuto un Figlio, in carne e ossa, mandato direttamente da Dio Padre per dirci: è tutto vero, sono Io, toccami, non sei stato ingannato, puoi crederci! È tempo di assaporare il compimento, di gustare le promesse mantenute, di veder operare quella Parola che non può ritornare a Lui senza prima aver compiuto TUTTA LA VERITÀ! In poche parole: è tempo di PIENA BELLEZZA! Ascoltaci! … Le quinte tappe dei percorsi https://uncorpomihaidato.com/tu-mi-hai-fatto-come-un-prodigio-pag/ https://uncorpomihaidato.com/sono-un-prodigio-sono-membra-sono-corpo/ https://uncorpomihaidato.com/la-speranza-scritta-in-te/ I percorsi di “Un corpo mi hai dato” https://uncorpomihaidato.com/percorsi/ L'ottava tappa di “Tra le braccia” https://uncorpomihaidato.com/il-volto-di-dio/ Con gli occhiali dell'amore https://uncorpomihaidato.com/con-gli-occhiali-dellamore/ Con-corporei e con-sanguinei con Cristo! https://youtu.be/i7R7ha9MAEY La scienza https://youtube.com/live/mOeXZ1eM1Xo?feature=share Il corpo come casa, pane, Chiesa! https://uncorpomihaidato.com/corpo-come-casa-pane-chiesa/ La pesca miracolosa  https://uncorpomihaidato.com/le-3-immagini-del-corpo/ La preghiera di memoriale https://uncorpomihaidato.com/gesu-cristo-e-lo-stesso-ieri-oggi-e-sempre/ Aiutaci! ⁠https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/⁠⁠ … Musica del podcast "Mother of God", Debora Vezzani: https://youtu.be/g0aznkFu790 --------------------- "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce...e rinasce! Come? Cammina con noi per scoprirlo! ... Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter, richiedere una tappa del nostro tour e/o una consulenza personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 8-1-2023 Servizio di culto evangelico-riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Jan 6, 2023 53:43


Nella seconda domenica dell'anno, la tradizione liturgica cristiana celebra il battesimo del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Si potrebbe dire che, storicamente, questo sia stato il momento ufficiale del "lancio", dell'inizio, dell'inagurazione ufficiale del ministero pubblico di Gesù. Proclamato da Giovanni Battista, ultimo dei profeti, confermato dalla voce stessa di Dio Padre e nella potenza dello Spirito Santo, Gesù in quel giorno comincia a svolgere la sua efficace missione in questo mondo come Salvatore e Signore. Essa si è estesa immutata fino al giorno d'oggi. Se siamo qui ora a celebrarla vuol dire che essa ci ha personalmente raggiunto. Per questo lodiamo e ringraziamo Dio nell'ambito del nostro servizio di culto. Prepariamocene. https://www.tempodiriforma.it/wp/un-salvatore-unico-nel-suo-genere-isaia-421-9/

Un CORPO mi hai dato - Il PODCAST
Ep. 5: SALDI nel SUO SGUARDO

Un CORPO mi hai dato - Il PODCAST

Play Episode Listen Later Oct 12, 2022 33:55


“Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18, 8) Il Dio Creatore, l'unico da servire, ha deciso di scendere nel tuo corpo per costruire la Sua Dimora. Ha scelto te per continuare la Sua opera di Creazione! Ha uno sguardo d'Amore su di te che non puoi nemmeno immaginare! Ti ha chiesto di mollare tutto per seguirlo, ti chiede ogni giorno totale fiducia, si fa piccolo in te per mettersi in ascolto del tuo grido… E tu? Ci stai o hai paura di disturbarlo? Ascoltaci! Iniziamo a entrare in punta di piedi nella seconda tappa del nostro percorso “Tra le braccia” di Dio Padre! … Radio Maria https://radiomaria.it/ Che cos'è la gioia cristiana? https://youtu.be/I7tcdGoVbgE I contenuti del percorso https://uncorpomihaidato.com/tra-le-braccia/ ... Musica del podcast "Mother of God", Debora Vezzani: https://youtu.be/g0aznkFu790 --------------------- "Un corpo mi hai dato" è un progetto di evangelizzazione nato per rispondere alla domanda "Come il corpo ti parla di Dio nella tua vita?". Corpo come casa che ogni giorno sei chiamato ad abitare in pienezza e nella tua unicità di figlio amato dal Padre. Corpo come pane spezzato per condividere l'Amore sperimentato con i fratelli in Gesù. Corpo come Corpo di Cristo, la Chiesa, come famiglia dove nutrirsi del Pane della Vita. Un corpo che nasce, cresce...e rinasce! Come? Cammina con noi per scoprirlo! ... Vuoi conoscerci meglio e andare dietro le quinte, per vedere come siamo arrivati fin qui oggi? https://uncorpomihaidato.com/scoprici/ Per iscriverti alla newsletter, richiedere una tappa del nostro tour e/o una consulenza personale: https://uncorpomihaidato.com/contattaci/ Per aiutarci a portare avanti questa missione: https://uncorpomihaidato.com/aiutaci/ E per tutto il resto: SITO INTERNET https://uncorpomihaidato.com YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC1l5PfLcyIGWqSj7RVOexwg/ TELEGRAM: https://t.me/uncorpomihaidato INSTAGRAM: https://www.instagram.com/uncorpomihaidato/ FACEBOOK: https://www.facebook.com/Un-corpo-mi-hai-dato-107774998588245 GRAZIE DI CUORE! A presto! Emanuele&Marianna&co. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/emanuelemarianna/message

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 14] Commento: Ti saluto, o croce santa!

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 13, 2022 1:50


È il canto pasquale del Venerdì santo che accompagna i fedeli mentre fanno l'adorazione della croce. Il saluto oggi diventa una festività, una esaltazione che riguarda in primo luogo Colui che umiliandosi per noi si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Dio stesso lo ha poi esaltato perché ogni ginocchio si pieghi in cielo e in terra e ogni lingua proclami che Gesù è il Signore. Celebriamo quindi la gloria di Dio Padre, la nostra liberazione e tutto quel grandioso evento salvifico che noi chiamiamo redenzione, salvezza, riscatto. Tutto ciò ci infonde un salutare pensiero: anche noi indissolubilmente legati alla croce, alla sofferenza, frutto del peccato, veniamo esaltati perché redenti, perché anche noi candidati alla risurrezione con Cristo. Abbiamo la grande occasione di recuperare appieno la fiducia nella salvezza e superare finalmente quell'angoscia che ci opprime quando sperimentiamo invece le amare delusioni che ci propiniamo vicendevolmente noi poveri mortali. Quella croce, prima riservata come umiliante condanna degli schiavi, e noi tutti lo eravamo, segno di ignominia, ora è diventato segno di una definitiva vittoria. Per questo S. Giovanni ci ricorda che "Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui". Quindi è un mistero di amore quello che oggi volgiamo celebrare con l'esaltazione della santa croce. È il giorno della gratitudine, che dobbiamo esprimere con tutta la nostra vita, ma anche semplicemente impegnandoci a fare bene, con attenzione e devozione il segno della croce.

Radio HM
Ventiquattresima domenica del Tempo ordinario - Ciclo C

Radio HM

Play Episode Listen Later Sep 11, 2022 13:35


Il figlio prodigo Don Francisco Fernández Carvajal ci ricorda che è la misericordia di Dio Padre, non i nostri meriti, che ci ridona la grazia quando torniamo a Lui nel sacramento della penitenza.

Meditazioni e lezioni per giovani
Trasfigurazione 3/3: L'amore di Dio Padre

Meditazioni e lezioni per giovani

Play Episode Listen Later Aug 6, 2022 31:01


Meditazioni e lezioni per giovani

La misericordia di Dio Padre

Passo dopo passo alla lettura della Bibbia

Scopri dalla Bibbia Daniele al capitolo 7con semplici commenti dell'insegnante Egidio Annunziata.Passo dopo passo alla lettura della Bibbiaè il programma che ti permette di approfondirela Bibbia leggendola un versetto per voltacon semplici commentidell'insegnante Egidio Annunziata.LETTURA DELLA SACRA BIBBIADaniele 7 (Antico Testamento, Libro Profetico) - https://www.bible.com/it/bible/122/Dan.7.NR061 Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto.2 Daniele disse: «Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i quattro venti del cielo.3 Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall'altra.4 La prima era simile a un leone e aveva ali d'aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano.5 Poi vidi una seconda bestia, simile a un orso; essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le fu detto: “Àlzati, mangia molta carne!”6 Dopo questo, io guardavo e vidi un'altra bestia, simile a un leopardo con quattro ali d'uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio.7 Io continuavo a guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte.Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna.8 Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte.Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti.9 Io continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano simili a lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente.10 Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti.11 Io guardavo ancora, a motivo delle parole arroganti che il corno pronunciava; guardai fino a quando la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per essere arso.12 Le altre bestie furono private del loro potere; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato.13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo. Egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui;14 gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero.Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.15 Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me e le visioni della mia mente mi spaventarono.16 Mi avvicinai a uno dei presenti e gli chiesi il vero senso di ciò che avevo visto. Egli mi rispose e mi diede l'interpretazione delle visioni:17 “Queste quattro grandi bestie sono quattro re che sorgeranno dalla terra;18 poi i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente”.19 Allora volli conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile,che aveva denti di ferro e unghie di bronzo, che divorava, sbranava e calpestava il resto con le zampe.20 Chiesi pure spiegazioni delle dieci corna che aveva sul capo, del corno che spuntava e davanti al quale ne erano cadute tre;quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti, e appariva maggiore delle altre corna.21 Io vidi quel corno fare guerra ai santi e avere il sopravvento,22 finché non giunse il vegliardo. Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno.23 Ed egli mi disse: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà.24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re.25 Egli parlerà contro l'Altissimo, affliggerà i santi dell'Altissimo e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo.26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre.27 Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno”.28 Qui finisce il racconto. Quanto a me, Daniele, fui molto spaventato dai miei pensieri e il mio volto cambiò colore. Ma conservai tutto questo nel mio cuore».1 Corinzi 15 (Nuovo Testamento, Lettera Apostolica) - https://www.bible.com/it/bible/122/1CO.15.NR0624 poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza.25 Poiché bisogna che egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi.26 L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte.27 Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa ne è eccettuato.28 Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.1 Tessalonicesi 1 (Nuovo Testamento, Lettera Apostolica) - https://www.bible.com/it/bible/122/1Th.1.NR0610 e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesú che ci libera dall'ira imminente.1 Tessalonicesi 5 (Nuovo Testamento, Lettera Apostolica) - https://www.bible.com/it/bible/122/1Th.5.NR069 Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo,10 il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.11 Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.Apocalisse 12 (Nuovo Testamento) - https://www.bible.com/it/bible/122/Rev.12.NR066 Ma la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, per esservi nutrita per milleduecentosessanta giorni.Apocalisse 11 (Nuovo Testamento) - https://www.bible.com/it/bible/122/Rev.11.NR062 ma il cortile esterno del tempio lascialo da parte, e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi.Apocalisse 13 (Nuovo Testamento) - https://www.bible.com/it/bible/122/Rev.13.NR065 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi.Episodio: Daniele 7Insegnante: Egidio AnnunziataLuogo: Nocera Inferiore, Salerno - ItalyEvento: Incontro LiveData: domenica 18 Aprile 2021Lingua: ItalianaProduzione: Essere Un CristianoWeb: http://www.essereuncristiano.it/Youtube: https://www.youtube.com/c/essereuncristiano

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 19-6-2022 - Servizio di culto evangelico-riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Jun 12, 2022 58:42


Gesù “dalla parte sbagliata del lago”? (Luca 8:26-39) Trasgressivo o conformista? Beh, dipende. Si può essere pure conformisti della trasgressione. In ogni caso dipende da che cosa si trasgredisce e a che cosa ci si conforma. Il Signore Gesù, come ci mostrano i vangeli, spesso trasgrediva le convenzioni sociali del suo tempo e non raramente era occasione di scandalo. È chiaro, però, che si conformava sempre alla volontà di Dio Padre anche se questo andava contro le convenzioni. Lo vediamo nell'episodio dei vangeli di oggi (Luca 8:26-39) in cui Egli si reca deliberatamente “dalla parte sbagliata” del lago di Galilea e “si intromette”, incidendovi, in una società sottoposta alla pesante influenza di forze demoniache. Che cosa ci insegna?

Trasmissione Radio
Meraviglioso! con DonP(223)

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later Jun 11, 2022 17:27


Nella festa della SS. Trinità ascoltiamo LA PAROLA con il nostro DonP! Buon ascolto e preghiamo insieme!Sia benedetto Dio Padre, e l'unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo:perché grande è il suo amore per noi.Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,a Dio, che è, che era e che viene. (Cf. Ap 1,8)Tutto quello che il Padre possiede, è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.Voi siete figli di Dio:egli ha mandato nei nostri cuorilo Spirito del suo Figlio, il quale grida: «Abbà! Padre!». (Cf. Gal 4,6)Quando verrà lo Spirito della verità,vi guiderà alla verità tutta intera. (Cf. Gv 16,13)

Celebration Italia con John Tufaro
Qual è il proposito di Dio per me? | Pastore John Tufaro | Celebration Italia

Celebration Italia con John Tufaro

Play Episode Listen Later May 30, 2022 47:36


Ci siamo tutti chiesti, qual è il mio scopo? Qual è il punto di tutto questo? Non possiamo pensare allo scopo, senza prima capire che DIO HA uno scopo per tutti noi!! Le parole “segrete” qui sono: cerca e trova Dio Padre! (non una carriera o un successo) Quando troverai Dio padre, attingerai ai suoi "piani per te". Conoscere Gesù è l'inizio di tutto Spesso pensiamo allo scopo da un punto di vista individuale, ma lo scopo è principalmente per un uso collettivo Quando perdi te stesso inizi a vivere! Quando segui Gesù, ti darà una causa, sogni e meraviglie! Quando trovi il tuo PERCHE', troverai la tua STRADA 1) Metti la preghiera al primo posto - Se ti senti senza scopo, significa che dovresti "ascoltare" Dio di più, nella preghiera 2) Fatti radici nella parola di Dio: ora non troverai versetti che ti dicono di essere un pittore/cantante/star dell'NBA. Ma imparerai il CUORE di Dio!! 3) Lavora sui tuoi doni e passioni 4) Porta gli altri nella tua vita, che possono parlare in essa 5) Non si tratta di te, si tratta di uno scopo superiore Il più grande scopo che Dio ha per te è conoscerlo!

Meditazioni di don Giulio Maspero
Il Buon Pastore, la festa della mamma e Dio Padre

Meditazioni di don Giulio Maspero

Play Episode Listen Later May 13, 2022 29:58


Meditazioni anchor.fm/giulio-maspero

Vera Vita
140: 27 - In che cosa consiste l'innalzamento di Cristo?

Vera Vita

Play Episode Listen Later May 5, 2022 3:09


Tanti credono in molte cose, ma purtroppo pochi hanno una fede basata sulla Parola di Dio. Questo catechismo ti aiuterà ad avere una fede solida. Questo è domanda e risposta n. 27 della serie di domande e risposte brevi dal catechismo battista del 1693 - versione di Charles Spurgeon.Domanda: In che cosa consiste l'innalzamento di Cristo?Risposta: L'innalzamento di Cristo consiste nel fatto che egli risuscitò dalla morte il terzo giorno, che ascese al cielo e siede alla destra di Dio Padre e ritornerà per giudicare il mondo nell'ultimo giorno.Versetti:1 Corinzi 15:4 - che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture;Marco 16:19 - Il Signore Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.Atti 17:31 - perché ha fissato un giorno nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo che egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti risuscitandolo dai morti».Link:Ebook - Fede RiformataConfessione di Fede BattistaVerità & Vita PodcastLibretto gratis - Mi ConnettoLibretto gratis - Riforma 500Libretto gratis - LiberoSpeakpipe - Lasciaci una domanda o commento Catechismo PlaylistSe ti piace il podcast, lasciaci una recensione da 5 stelle e così facendo aiuterai altre persone a trovarci. Grazie!

Bella, prof!
Il Mistero della Pasqua secondo San Paolo (Fil 2, 6-11)

Bella, prof!

Play Episode Listen Later Apr 10, 2022 20:44


In un passo denso e straordinario, Paolo riassume il contenuto e il senso della fede cristiana racchiusa nel Mistero Pasquale: "Signore è Gesù Cristo!". In Fil 2, 6-11 troviamo quello che rimane il più antico, bello e profondo inno che sia mai stato dedicato a Cristo. Tutto nasce da una domanda: che cosa può porre fine a ogni contrasto e rivalità? La risposta pesa e libera nello stesso tempo: "abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù...". "...il quale, pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro gelosola sua uguaglianza con Dio;ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servoe divenendo simile agli uomini;apparso in forma umana,umiliò se stessofacendosi obbediente fino alla mortee alla morte di croce.Per questo Dio l'ha esaltatoe gli ha dato il nomeche è al di sopra di ogni altro nome;perché nel nome di Gesùogni ginocchio si pieghinei cieli, sulla terra e sotto terra;e ogni lingua proclamiche Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre."(Fil 2, 6-11)Se ti interessano i miei video, sostieni il canale mettendo un "mi piace" e iscrivendoti.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Mercoledì 16 Febbraio 2022 (Gc 1, 19-27)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Feb 15, 2022 6:34


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla lettera di san Giacomo apostolo +Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira. Infatti l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.Parola di Dio.Parola del Signore.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Lunedì 7 Giugno 2021 (2 Cor 1, 1-7)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jun 6, 2021 6:41


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi +Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello Timòteo, alla Chiesa di Dio che è a Corinto e a tutti i santi dell'intera Acàia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione! Egli ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione con la consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio. Poiché, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale vi dà forza nel sopportare le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è salda: sappiamo che, come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione.Parola di Dio.Parola del Signore.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Venerdì 13 Novembre 2020 (2Gv 1,3-9)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Nov 12, 2020 5:44


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo +Io, il Presbìtero, alla Signora eletta da Dio e ai suoi figli, che amo nella verità: grazia, misericordia e pace saranno con noi da parte di Dio Padre e da parte di Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nell'amore. Mi sono molto rallegrato di aver trovato alcuni tuoi figli che camminano nella verità, secondo il comandamento che abbiamo ricevuto dal Padre.E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Questo è l'amore: camminare secondo i suoi comandamenti. Il comandamento che avete appreso da principio è questo: camminate nell'amore.Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l'anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.Amen.Parola del Signore.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Martedì 3 Novembre 2020 (Fil 2, 5-11) - Apostola Catherine

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Nov 2, 2020 7:08


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési +Fratelli,abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:egli, pur essendo nella condizione di Dio,non ritenne un privilegiol'essere come Dio,ma svuotò se stessoassumendo una condizione di servo,diventando simile agli uomini.Dall'aspetto riconosciuto come uomo,umiliò se stessofacendosi obbediente fino alla mortee a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nomeche è al di sopra di ogni nome,perché nel nome di Gesùogni ginocchio si pieghinei cieli, sulla terra e sotto terra,e ogni lingua proclami:«Gesù Cristo è Signore!»,a gloria di Dio Padre.Amen.Parola del Signore.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla seconda lettera di san Paolo apostolo di Mercoledì 3 Giugno 2020 (2 Tm 1, 1-3.6-12)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jun 2, 2020 6:56


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo +Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro.Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno.Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo, per il quale io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro.È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti in chi ho posto la mia fede e sono convinto che egli è capace di custodire fino a quel giorno ciò che mi è stato affidato.Parola del Signore.Parola del Signore.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla lettera di San Giacomo apostolo di Mercoledì 19 Febbraio 2020 (Gc 1, 19-27)

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Feb 18, 2020 6:47


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dalla lettera di san Giacomo apostolo +Lo sapete, fratelli miei carissimi: ognuno sia pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all'ira. Infatti l'ira dell'uomo non compie ciò che è giusto davanti a Dio. Perciò liberatevi da ogni impurità e da ogni eccesso di malizia, accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza.Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi; perché, se uno ascolta la Parola e non la mette in pratica, costui somiglia a un uomo che guarda il proprio volto allo specchio: appena si è guardato, se ne va, e subito dimentica come era. Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. Religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze e non lasciarsi contaminare da questo mondo.Parola di Dio.Parola del Signore.