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piazzale loreto

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il posto delle parole
Giovanni De Luna "Una domenica d'aprile"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 24, 2025 22:48


Giovanni De Luna"Un domenica d'aprile"Piazzale Loreto 1945: una fine, un inizioMondadori Editorewww.mondadori.itTutti i cittadini italiani sanno cosa è accaduto a piazzale Loreto, a Milano, nell'aprile del 1945: l'esposizione del cadavere di Mussolini appeso a testa in giù resta come simbolo della fine di un regime e di una guerra, entrambi catastrofici per l'Italia. Ma quel momento e quel luogo non sono solo un simbolo, o un episodio risaputo, e a ottant'anni esatti di distanza Giovanni De Luna riesce a darcene dimostrazione, con una ricostruzione ravvicinata che è insieme un'interpretazione originale. Una ricostruzione ravvicinata, perché il fuoco si stringe sulla città di Milano, il luogo dove era stato fondato il primo Fascio di combattimento nel 1919, dove erano stati fucilati e insepolti i quindici martiri partigiani dell'agosto 1944, dove Mussolini fece il suo ultimo bagno di folla ancora nel dicembre di quell'anno. E perché quella giornata, una domenica d'aprile di festa e di orrore, viene raccontata ora per ora attraverso una miriade di testimonianze "dal basso": diari, fotografie, lettere, ricordi di gente comune. E insieme un'interpretazione originale, perché a piazzale Loreto accadono avvenimenti che esigono di essere compresi, se non giudicati. La folla che fa scempio del cadavere del Duce è la stessa che lo applaudiva al Teatro alla Scala solo qualche mese prima? Come è possibile che si festeggi la fine di un regime violento abbandonandosi alla violenza? Cosa lascia in eredità quel giorno alla rinata Italia? «Pochi giorni dopo, della folla di piazzale Loreto non restavano tracce evidenti se non nella memoria di chi c'era stato. Si respirava ormai un'altra aria. Ancora qualche anno e, come in un gigantesco processo di rimozione collettiva, il ricordo di quella domenica di aprile sembrava già come si fosse inabissato.» Ma rimuovere il passato non è mai senza conseguenze e guardare in faccia la folla di piazzale Loreto resta fondamentale anche nell'Italia di oggi.Giovanni De Luna è stato ordinario di Storia contemporanea all'Università di Torino e ha pubblicato, tra i suoi libri più recenti, La passione e la ragione. Il mestiere dello storico contemporaneo (Bruno Mondadori), La Resistenza perfetta (Feltrinelli 2015). La Repubblica inquieta (Feltrinelli 2017). Con Aldo Agosti, Juventus, storia di una passione italiana, Utet, 2019. Editorialista de La stampa, è autore di fortunate trasmissioni radiofoniche e televisive. È tra i volti di Rai storia ed è membro del Comitato scientifico della Fondazione Feltrinelli.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Gli speciali di Radio Popolare
Speciale 25 aprile - 21/04/2025

Gli speciali di Radio Popolare

Play Episode Listen Later Apr 21, 2025 26:25


Intervista di Chawki Senouci a Paolo Maggioni autore del libro “Una Domenica Senza Fine” (SEM Libri). Domenica 29 aprile 1945 si compie la Storia in piazzale Loreto dove sono esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci e di alcuni gerarchi. Nella stessa giornata un gruppo di anarchici guidati dal comandante “Carnera”, un repubblicano anarchico antifranchista, attraversa Milano in direzione opposta per cominciare un'altra rivoluzione. Nell'intervista a Paolo Maggioni si è parlato della missione segreta del Comandante anarchico Carnera (nella vita reale si chiama Laureano Cerrada Santos) e dei luoghi e personaggi che hanno segnato quella lunga giornata: le donne e gli uomini che hanno sconfitto il fascismo, Il Duomo di Milano, Palazzo Marino, Il quartiere Affori, Marta Ripoldi, tranviera e staffetta partigiana, il radiofonico Daniele Colpani diventato la voce del fascismo, Piazzale Loreto.

Un libro tira l'altro
Tra resurrezione e liberazione

Un libro tira l'altro

Play Episode Listen Later Apr 20, 2025


Nella prima parte della trasmissione con don Paolo Alliata, sacerdote, biblista e scrittore autore del libro, L’amore trova il mondo - Scorci di colore sulla vita di Gesù (San Paolo), ripercorriamo la vita di Gesù attraverso la letteratura. Inoltre, un cenno ai riti pasquali con il libro di Giulia Orofino, Norberto Valli, Nicola Tangari, Exultet Le immagini, la liturgia, il canto (Cantagalli). Nella seconda parte celebriamo la Liberazione, nel suo ottantesimo anniversario, con i seguenti libri:- Sergio Mattarella, La nostra libertà, Interlinea- Antonio Carioti, 40 giorni nella vita di Mussolini, Solferino editore- Achille Marazza, Milano 25 aprile 1945, Interlinea- Dino Messina, Piazzale Loreto, Solferino- Giovanni De Luna, Una domenica d'aprile, Utet- Ugo Savoia, Il corpo di Mussolini. Odissea di un cadavere, Neri Pozza- Thea Rimini, Personaggi resistenti, Treccani libri- Alessandro Luigi Perna, La Liberazione d'Italia. 80°, Rodolfo Namias Editore- Tito Livraghi, Guerra e Pace – Milano 1940-1945, Meravigli.Il tema dell'antisemitismo tra Shoah e 7 ottobre con due libri: - Hora Aboav ed Annalisa Comes, La notte dei ricordi, (Castelvecchi), il dialogo tra una maestra ed un'allieva dopo il 7 ottobre del 2023 e nel Confettino di questa settimana, il libro di Alessandro Ferrari, Carlo Angela ed il segreto dei matti per De Agostini, che ricorda il padre di Piero Angela, giusto tra le Nazioni.

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli
La destra non è fascista. Però un consigliere FdI vuole una via per Mussolini

Il #Buongiorno di Giulio Cavalli

Play Episode Listen Later Apr 11, 2025 1:55


Il fascismo non esiste, ci dicono. È finito nel 1945, lo ricordiamo il 25 aprile e lo mettiamo a dormire per il resto dell'anno. E se qualcuno lo vede ancora, è perché è troppo ideologico. Peccato che a San Donà, mentre il sindaco cerca di raffreddare il dibattito, un consigliere di Fratelli d'Italia proponga candidamente una via per Benito Mussolini. Perché, dice, “fu un grande statista”. Siamo al paradosso: mentre il fascismo è liquidato come ossessione della sinistra, le strade italiane rischiano di diventare vetrine per la nostalgia nera. Non bastano Ramelli, Gentile, Almirante. Ora si alza l'asticella: Mussolini. E non si tratta di un rigurgito solitario. È il segnale di un'egemonia culturale che marcia sulle gambe della toponomastica, tra revisionismo e normalizzazione. Il sindaco prende le distanze. Ma il danno è fatto. Perché la proposta c'è stata, ha trovato spazio, è entrata nel dibattito pubblico. E soprattutto conferma che questa destra non perde occasione per intonare panegirici sul “grande statista” della dittatura. Intanto Gabriele De Rosa, anche lui di Fratelli d'Italia, rivendica la linea: “Il fascismo va storicizzato”. Come se non fosse stato già giudicato dalla storia, dalla Costituzione, dai corpi dei partigiani uccisi, dai campi di prigionia, dalle leggi razziali, dai roghi dei libri, dai corpi appesi a Piazzale Loreto. Il fascismo non esiste, ma torna in forma di statua, targa, via. A piccoli passi. Perché l'ideologia, quando la neghi troppo, finisce che prende forma nei nomi delle strade. E se ci abiti accanto, diventa normalità. Finché un giorno smetti perfino di chiederti se sia giusto. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.

il posto delle parole
Francesca Avanzini "Non lontano da qui"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 2, 2025 18:41


Francesca Avanzini"Non lontano da qui"Edizioni Lapiswww.edizionilapis.itUn romanzo che intreccia passato e presente per raccontare la Resistenza e il valore della memoria. Mino ha tredici anni e fatica ad accettare la morte della nonna Celina, medico in prima linea nelle missioni umanitarie. Il suo ricordo è ancora vivo, ma il dolore lo tiene prigioniero. Luce, nuova arrivata in classe, porta con sé la sua unicità: vestiti larghi e colorati, un taccuino di poesie e un grande amore per la natura. Tutta questa stranezza viene subito presa di mira dalle compagne ma, anche grazie a Mino, le frecciatine svaniscono e Luce comincia a orientarsi in quel nuovo mondo. Le strade dei due ragazzi si incrociano a più riprese e giorno dopo giorno Mino e Luce rafforzano il loro legame trovando parole, gesti e momenti per aprirsi e conoscersi.Sarà la professoressa Saracchi a dare loro una direzione con un compito speciale: scoprire la storia del quartiere, andando oltre i libri e parlando con la gente.Proprio durante questo lavoro Mino si imbatte in una targa commemorativa su un palazzo vicino casa. Il nome inciso è quello di Salvatore Principato, maestro elementare e antifascista, ucciso dai fascisti nella strage di Piazzale Loreto nel 1944.Per saperne di più, il ragazzo si rivolge a Leandro, il libraio-cartolaio della zona, custode di storie e memoria. Sarà lui a raccontargli la vicenda di Principato. Per Mino questa scoperta diventa più di un semplice compito: scavando nel passato del maestro, si interroga sulle scelte della nonna e sul perché alcune persone siano disposte a rischiare tutto per i propri ideali. Attraverso il racconto di Leandro, comprende che la Storia non è solo qualcosa da studiare, non solo un insieme di date e avvenimenti lontani, ma una bussola per capire sé stessi e il mondo, ponendoci domande profonde sulle scelte, sul coraggio e sulle ingiustizie di ieri e di oggi.Salvatore Principato (1892-1944) è stato un maestro elementare e partigiano italiano, attivo nella Resistenza contro il nazifascismo. Nato in Sicilia, si trasferì a Milano, dove si dedicò all'insegnamento e all'impegno politico. Convinto antifascista, fu sorvegliato speciale per la sua attività di diffusione della stampa clandestina socialista.Durante l'occupazione nazifascista, aderì alla Resistenza milanese con il nome di battaglia “Socrate”. Arrestato dai fascisti, fu fucilato il 10 agosto 1944 insieme ad altri quattordici partigiani nella strage di Piazzale Loreto, un atto di rappresaglia contro il movimento di liberazione. Dopo la sua morte, la moglie Marcella Chiorri e la figlia Titti continuarono l'attività partigiana fino alla caduta del regime, portando avanti il suo impegno per la giustizia e la libertà.La sua storia è un simbolo di coraggio e dedizione ai valori democratici, e il suo sacrificio rimane una testimonianza fondamentale della lotta per la libertà in Italia.Francesca Avanzini è nata e cresciuta a Milano. Laureata in Lettere moderne all'Università di Pavia, ha studiato e lavorato a Parigi, città alla quale è rimasta molto legata. Oggi vive a Milano con la sua famiglia e si occupa di progetti digitali per la scuola.Appassionata di cinema, cucina e lettura ad alta voce, ama scrivere e camminare. Non lontano da qui è il suo primo romanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Lettera al ministro Giuseppe Valditara | 28/11/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Nov 28, 2024 2:06


Buongiorno, ministro Valditara, Le scrivo queste mie poche righe perché desidero informarLa di un fatto, avvenuto in un liceo italiano, di cui - voglio sperare – Lei fosse del tutto ignaro. Mi è, infatti, appena capitato di leggere – prima sulla bacheca di un mio contatto facebook e, subito dopo, su un'importante testata giornalistica – che una scrittrice della quale riconosco di non avere mai letto niente, ma che – almeno a giudicare dal cognome - dovrebbe essere infaustamente mia concittadina, è stata invitata in un una delle patrie aule scolastiche per parlare di Medio Oriente e di Gaza in particolare. La donna si chiama Cecilia Parodi e, al di là dei suoi eventuali meriti letterari, deve la sua notorietà anche – se non soprattutto – alla denuncia, presentata nei suoi confronti, dalla senatrice Liliana Segre per “istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa". Che cosa può mai aver detto o fatto di tanto grave Cecilia Parodi per indurre un'anziana signora (in genere piuttosto refrattaria ai coinvolgimenti polemici) ad adire le vie legali? Per comprenderlo è sufficiente andare a rileggere alcune dichiarazioni rilasciate dalla Parodi stessa, come quella in cui affermava testualmente “odio tutti gli ebrei, odio tutti, tutti gli israeliani dal primo all'ultimo, odio tutti quelli che li difendono, tutti i giornalisti, tutti appesi per i piedi, non basta Piazzale Loreto, ci vuole Piazza Tienanmen per appendervi tutti, io ve lo giuro, io sarò in prima fila per sputarvi addosso”. Certo, Lei, signor Ministro, potrà rispondermi che, in fondo, rispetto a tutte le fandonie che - anche a livello di Nazioni Unite – vengono continuamente diffuse in tema di sionismo e di antisionismo, l'episodio di cui Le sto dando notizia è praticamente soltanto una goccia nel mare...Tuttavia, non posso fare a meno di esprimerLe la mia più profonda amarezza nel constatare come ormai, anche nel mondo della scuola, stiano, evidentemente, affacciandosi presidi e professori che non fanno neanche più, ipocritamente, finta di opporsi alla diffusione del veleno antisemita. Distinti saluti, Ferruccio Bovio "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Lettera al ministro Giuseppe Valditara | 28/11/2024 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Nov 28, 2024 2:06


Buongiorno, ministro Valditara, Le scrivo queste mie poche righe perché desidero informarLa di un fatto, avvenuto in un liceo italiano, di cui - voglio sperare – Lei fosse del tutto ignaro. Mi è, infatti, appena capitato di leggere – prima sulla bacheca di un mio contatto facebook e, subito dopo, su un'importante testata giornalistica – che una scrittrice della quale riconosco di non avere mai letto niente, ma che – almeno a giudicare dal cognome - dovrebbe essere infaustamente mia concittadina, è stata invitata in un una delle patrie aule scolastiche per parlare di Medio Oriente e di Gaza in particolare. La donna si chiama Cecilia Parodi e, al di là dei suoi eventuali meriti letterari, deve la sua notorietà anche – se non soprattutto – alla denuncia, presentata nei suoi confronti, dalla senatrice Liliana Segre per “istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa". Che cosa può mai aver detto o fatto di tanto grave Cecilia Parodi per indurre un'anziana signora (in genere piuttosto refrattaria ai coinvolgimenti polemici) ad adire le vie legali? Per comprenderlo è sufficiente andare a rileggere alcune dichiarazioni rilasciate dalla Parodi stessa, come quella in cui affermava testualmente “odio tutti gli ebrei, odio tutti, tutti gli israeliani dal primo all'ultimo, odio tutti quelli che li difendono, tutti i giornalisti, tutti appesi per i piedi, non basta Piazzale Loreto, ci vuole Piazza Tienanmen per appendervi tutti, io ve lo giuro, io sarò in prima fila per sputarvi addosso”. Certo, Lei, signor Ministro, potrà rispondermi che, in fondo, rispetto a tutte le fandonie che - anche a livello di Nazioni Unite – vengono continuamente diffuse in tema di sionismo e di antisionismo, l'episodio di cui Le sto dando notizia è praticamente soltanto una goccia nel mare...Tuttavia, non posso fare a meno di esprimerLe la mia più profonda amarezza nel constatare come ormai, anche nel mondo della scuola, stiano, evidentemente, affacciandosi presidi e professori che non fanno neanche più, ipocritamente, finta di opporsi alla diffusione del veleno antisemita. Distinti saluti, Ferruccio Bovio "Il Corsivo" a cura di Daniele Biacchessi non è un editoriale, ma un approfondimento sui fatti di maggiore interesse che i quotidiani spesso non raccontano. Un servizio in punta di penna che analizza con un occhio esperto quell'angolo nascosto delle notizie di politica, economia e cronaca. ___________________________________________________ Ascolta altre produzioni di Giornale Radio sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornale_radio_fm/?hl=it

Zuppa di Porro
Dico no a questa “piazzale Loreto” sul corpo di Sinwar

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Oct 18, 2024 16:18


La morte del macellaio Sinwar, Bibi fa il lavoro sporco per tutto il mondo libero. Ma attenzione: gli occidentali non esultano per un morto. Una “Piazzale Loreto” per Sinwar mi fa orrore. Finanziaria, si litiga sulla sanità. Le detrazioni sono diventate opzionali per la classe media. Bravi Mascheroni e Damato con questa mitizzazione di Berlinguer. Sinistra fuori dall’Europa […]

History on Fire
[RERUN] EPISODE 69: Capturing Mussolini

History on Fire

Play Episode Listen Later Jun 17, 2024 117:49


“He must be handed over to a tribunal of the people so it can judge him quickly. We want this, even though we think an execution platoon is too much of an honor for this man. He would deserve to be killed like a mangy dog.” — Future Italian President Sandro Pertini about Benito Mussolini “The world unfortunately continues to be a battlefield where different egos clash, repeating the mistakes of the past.” — Federigo Giordano “Death to the Nazi-Fascists.” — The closing quote of most letters written by Federigo Giordano during WWII I am not done with stories of resistance from Italy during WW II. Today, I'll tell the story of a friend, one of the very last partisan commanders to still be alive—Federigo Giordano (battle name “Gek.”) His name is still recognized in some towns in Northern Italy since he was the one to lead his men to liberate them from Fascists and Nazis. In this episode we'll tackle the growth of racism within Fascist ideology, becoming a partisan in the mountains of Northern Italy, rejecting the Alexander Proclamation, saving American aviators, participating in the capture of Benito Mussolini, Mussolini ‘hanging' in Piazzale Loreto, drunk Nazis in one room while partisans hide in the attic, having to explain to a 90+ year old lady why you killed her sister over 70 years earlier, and much more.

Artribune
UrbanisMI - La rigenerazione di Loreto a Milano

Artribune

Play Episode Listen Later Apr 6, 2024 14:17


A piazzale Loreto c'è un palazzo che segna l'ora. È il cosiddetto palazzo di fuoco, edificio per uffici, posto tra viale Monza e via Padova, costruito sul finire degli anni Sessanta da Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi. La facciata di otto piani, in vetro e alluminio, illuminata di notte da suggestive fasce di colori, gli valse il soprannome; sul tetto, un grande orologio luminoso e un alto pennone con una stella scintillante e scenografica coronavano il tutto. Negli anni Ottanta queste due installazioni vennero rimosse e sostituite con un più tradizionale ledwall pubblicitario, mentre solo il recente intervento di riqualificazione, realizzato su progetto dello studio GBPA Architects, ha permesso all'edificio di ritrovare la sua iconica facciata con luci led colorate che, in chiave contemporanea, lanciano messaggi come un tempo. Annunciano la data e l'ora in uno spazio urbano che non è solo uno dei punti di maggior transito della città, ma crocevia di vicende che coinvolgono storia, memoria, politica, orrore. Un luogo che facciamo fatica a non associare agli avvenimenti di cui è stato teatro; alle ore 5:45 del 10 agosto 1944, alle 3:40 del 29 aprile 1945: giorni e precisi istanti di cui, ancora oggi, segna il ricordo.Argomenti trattati: Piazzale Loreto, il Palazzo di Fuoco; Chiesa della Moadonna di Loreto; l'Albergo Loreto e Hotel Titanus-Loreto; Cinema Teatro Loreto; Loreto Open Community; Co-Inventing Doria; Dropcity; recupero edilizio di via Scarlatti; residenze Garofalo-Paisiello; Ampere Living 30; Vittor Pisani 19 e VP22 The Hidden Woods; torre MI.C.Fonti: ilgiornaledelricordo.it; fondazionefeltrinelli.it; blog.urbanfile.orgDalla Milano storicamente avvolta nei toni grigi del suo passato industriale, emerge una nuova città che sta ridipingendo la sua identità urbana di verde, colore della sostenibilità e dell'innovazione a beneficio della collettività. Scritta e narrata da Maria Chiara Virgili, UrbanisMi è la serie di episodi di Artribune che dà voce alla rigenerazione urbana di Milano. Ascolta la città del futuro, un quartiere alla volta!Free Copyright Music: Deep in the dell, Silver sparkles, Always on a journey e Smooth City Living by Geoffharvey via Pixabay; No.10 A New Beginning by Esther Abrami via YouTube Audio Library; Two of Us e Sangria by Saidbysed via YouTube Audio Library; Take Me Down To The Fashion Show by NoMBe via YouTube Audio Library; Confident Kurt by TrackTribe via YouTube Audio Library

Prisma
Prisma di venerdì 10/11/2023

Prisma

Play Episode Listen Later Nov 10, 2023 66:29


L'ASSEDIO A GAZA IN MO Ori Givati, Advocacy Director del movimento di ex militari israeliani Breaking the Silence Vittorio Da Rold, giornalista, redazione esteri de Il Domani UN ATTENTATO PIOMBA SULL'ACCORDO PER IL GOVERNO SPAGNOLO Miguel Mora Diaz, direttore di Contexto Y Action, settimanale di informazione digitale indipendente già corrispondente dall'Italia e dalla Francia per El Pais, COME NON PARLARE DI STUPRI IN TELEVISIONE Valentina Mira, giornalista e scrittrice. "X", il libro pubblicato per Fandango nel 2021, in cui affronta il tema della violenza sessuale e di genere attraverso il racconto di quella subita da lei stessa. COME CAMBIERA' PIAZZALE LORETO. UN INCONTRO A MILANO Guido Cavalca ricercatore universitario, attivista del comitato Abitare in Via Padova In studio Lorenza Ghidini, in redazione Massimo Alberti

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Che clima fa
88 - Drill, baby, drill

Che clima fa

Play Episode Listen Later Oct 22, 2023 21:02


ExxonMobil, il gigante petrolifero, è ora il principale estrattore di fracking negli USA. Nato dalla Standard Oil, acquisì Mobil nel 1999. L'acquisto di Pioneer lo consolida come leader nel Permian Basin. I democratici vedono queste fusioni come minacce alla democrazia e all'ambiente. Investigazioni indipendenti hanno dimostrato che le compagnie petrolifere hanno diffuso disinformazione sul cambiamento climatico. Exxon ha ostacolato accordi ambientali, ma sotto Rex Tillerson ha riconosciuto l'impatto umano. Trump lo scelse come Segretario di Stato e ritirò gli USA dall'Accordo di Parigi. Dopo la pandemia, le compagnie petrolifere vedono profitti crescenti, spingendole ad aumentare l'esplorazione e la vendita di idrocarburi.https://www.nytimes.com/2023/10/18/opinion/exxon-pioneer-climate-change.htmlChris McFarlane, consulente globale per l'ambiente presso Starbucks, ha sottolineato l'importanza di motivare cambiamenti di comportamento su larga scala, non solo tra gli appassionati del settore. Starbucks ha sperimentato dei contenitori di vuoto a rendere per i suoi celebri caffé. Com'è andata? Quali sono gli insegnamenti?https://www.renewablematter.eu/articoli/article/cosa-ha-imparato-starbucks-sperimentando-le-tazze-riutilizzabili Dal prossimo anno, inizieranno lavori di riqualificazione della grande piazza e snodo del traffico milanese Piazzale Loreto. Questo modello prevede miglioramenti alla circolazione e spazi pedonali in cambio dello sfruttamento commerciale dell'area, portando a una gentrificazione della città. Sebbene la mobilità migliori leggermente, non si prevede una rivoluzione. I dati del progetto indicano una riduzione della superficie dedicata alle auto dal 41% al 31%, ma solo un modesto calo del 5% dei veicoli in entrata. Questo suggerisce una visione a lungo termine che non mira a ridurre significativamente le auto. Tuttavia, durante i lavori, si consentirà il passaggio delle biciclette. Il cambiamento potrebbe suscitare lamentele, ma alcuni potrebbero sperimentare la bicicletta come alternativa ai mezzi tradizionali.https://www.linkiesta.it/2023/10/piazzale-loreto-milano-riqualificazione-progetto-cantieri-fine-lavori-ciclabili-auto/Gruppo WA per ricevere SOLO le notifiche delle nuove puntate - https://chat.whatsapp.com/Fa6acDr4ddcFOWj5FShv9RLinkedIn Page: https://www.linkedin.com/company/19026854

Salvatore racconta
068 - 10 cose che non sai di Milano

Salvatore racconta

Play Episode Listen Later Jun 25, 2022 18:22


Dalla cotoletta all'organo di Baggio, dall'accademia di Brera ai cadaveri a Piazzale Loreto.10 cose per scoprire Milano che probabilmente ancora non conosci. Come sempre, in italiano semplice ma non banale.Per informazioni e materiali, visita salvatoreracconta.comTesto e voce di Salvatore GrecoSullo sfondo:Ordinary Days – Tokio Music WalkerAs I figure-Latinesque – Kevin Mc Leod – Creative Commons CC BY 4.0 Soothie – Oak Studios – Licenza Creative Commons CC BY 4.0Woods – Oak Studios – Licenza Creative Commons CC BY 4.0Freedom – Oak Studios – Licenza Creative Commons CC BY 4.0

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Letta del Pd contestato a Milano per il 25 aprile | 26/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 26, 2022 2:19


A cura di Daniele Biacchessi Alla fine è accaduto ciò che era prevedibile. A Milano, medaglia d'oro della Resistenza durante gli anni dell'occupazione nazista e della dittatura fascista, un piccolo gruppo di manifestanti ha contestato il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e gli appartenenti della Brigata Ebraica. "Letta servo della Nato, fuori i servizi della Nato dal corteo", hanno gridato i militanti dei Carc contro lo spezzone del corteo dei democratici. Nulla di particolarmente violento, ma qualcosa di certamente simbolico. L'Anpi ha duramente criticato le contestazioni. È accaduto nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia del 25 aprile ad Acerra, in Campania, cita la canzone "Bella Ciao" a proposito dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin. E mentre Liliana Segre, dal palco di Marzabotto, parlava di una "Resistenza necessaria". Le tensioni, le divisioni, le polemiche, non hanno però impedito a migliaia di persone in tutta Italia di fare memoria. Già, la memoria. Nella puntata di ieri del "Timone" sono intervenuti insieme Sergio Fogagnolo, figlio di uno dei quindici antifascisti fucilati a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944, e Gianluca Luccarini, presidente dei familiari delle vittime della strage di Montesole-Marzabotto, il cui ramo della famiglia è stata sterminata dai nazifascisti. Nelle parole della loro testimonianza a Giornale Radio, è concentrato il senso alto del 25 aprile: l'eredità morale, spirituale e politica della Resistenza che vale ancora oggi, a 77 anni della fine della seconda guerra mondiale e nel mezzo di un conflitto tra Russia e Ucraina ancora tutto da terminare. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Letta del Pd contestato a Milano per il 25 aprile | 26/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 26, 2022 2:19


A cura di Daniele Biacchessi Alla fine è accaduto ciò che era prevedibile. A Milano, medaglia d'oro della Resistenza durante gli anni dell'occupazione nazista e della dittatura fascista, un piccolo gruppo di manifestanti ha contestato il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e gli appartenenti della Brigata Ebraica. "Letta servo della Nato, fuori i servizi della Nato dal corteo", hanno gridato i militanti dei Carc contro lo spezzone del corteo dei democratici. Nulla di particolarmente violento, ma qualcosa di certamente simbolico. L'Anpi ha duramente criticato le contestazioni. È accaduto nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia del 25 aprile ad Acerra, in Campania, cita la canzone "Bella Ciao" a proposito dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin. E mentre Liliana Segre, dal palco di Marzabotto, parlava di una "Resistenza necessaria". Le tensioni, le divisioni, le polemiche, non hanno però impedito a migliaia di persone in tutta Italia di fare memoria. Già, la memoria. Nella puntata di ieri del "Timone" sono intervenuti insieme Sergio Fogagnolo, figlio di uno dei quindici antifascisti fucilati a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944, e Gianluca Luccarini, presidente dei familiari delle vittime della strage di Montesole-Marzabotto, il cui ramo della famiglia è stata sterminata dai nazifascisti. Nelle parole della loro testimonianza a Giornale Radio, è concentrato il senso alto del 25 aprile: l'eredità morale, spirituale e politica della Resistenza che vale ancora oggi, a 77 anni della fine della seconda guerra mondiale e nel mezzo di un conflitto tra Russia e Ucraina ancora tutto da terminare. Credits: Agenzia Fotogramma

Il Corsivo di Daniele Biacchessi
Letta del Pd contestato a Milano per il 25 aprile | 26/04/2022 | Il Corsivo

Il Corsivo di Daniele Biacchessi

Play Episode Listen Later Apr 26, 2022 2:19


A cura di Daniele Biacchessi Alla fine è accaduto ciò che era prevedibile. A Milano, medaglia d'oro della Resistenza durante gli anni dell'occupazione nazista e della dittatura fascista, un piccolo gruppo di manifestanti ha contestato il segretario del Partito Democratico Enrico Letta e gli appartenenti della Brigata Ebraica. "Letta servo della Nato, fuori i servizi della Nato dal corteo", hanno gridato i militanti dei Carc contro lo spezzone del corteo dei democratici. Nulla di particolarmente violento, ma qualcosa di certamente simbolico. L'Anpi ha duramente criticato le contestazioni. È accaduto nel giorno in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia del 25 aprile ad Acerra, in Campania, cita la canzone "Bella Ciao" a proposito dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin. E mentre Liliana Segre, dal palco di Marzabotto, parlava di una "Resistenza necessaria". Le tensioni, le divisioni, le polemiche, non hanno però impedito a migliaia di persone in tutta Italia di fare memoria. Già, la memoria. Nella puntata di ieri del "Timone" sono intervenuti insieme Sergio Fogagnolo, figlio di uno dei quindici antifascisti fucilati a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944, e Gianluca Luccarini, presidente dei familiari delle vittime della strage di Montesole-Marzabotto, il cui ramo della famiglia è stata sterminata dai nazifascisti. Nelle parole della loro testimonianza a Giornale Radio, è concentrato il senso alto del 25 aprile: l'eredità morale, spirituale e politica della Resistenza che vale ancora oggi, a 77 anni della fine della seconda guerra mondiale e nel mezzo di un conflitto tra Russia e Ucraina ancora tutto da terminare. Credits: Agenzia Fotogramma

Il ricatto di Putin
Non manipolare - Fulvio Giuliani

Il ricatto di Putin

Play Episode Listen Later Apr 25, 2022 3:56


Di quei mesi da incubo, vissuti dall'Italia dopo la caduta del fascismo il 25 luglio 1943, l'armistizio siglato con gli Alleati – annunciato e gestito nel modo peggiore possibile l'8 settembre successivo – fino alla “macelleria messicana” di Piazzale Loreto, abbiamo avuto per anni una lettura parziale e di comodo.

Book Club from Hell
#7 Doctrine of Fascism by Benito Mussolini

Book Club from Hell

Play Episode Listen Later Mar 2, 2022 82:01


Benito Mussolini, il Duce, was The Father of Fascism. Formerly an Italian socialist, Mussolini founded Italian fascism as a reaction to the failures he perceived in communism and socialism. Under his authoritarian leadership, Italy was one of the two primary Axis powers in Europe during World War II, alongside Nazi Germany under the leadership of Adolf Hitler. He was the Duce of Fascism (1919) and the Duce of the Italian Social Republic (1943) until his untimely death in 1945 at the hands of Italian resistance fighters. His corpse was hung from a gas station and stoned in Piazzale Loreto, Milan.

Le interviste di Radio Number One
Come sarà Piazzale Loreto nel 2026? Ce lo racconta Simona Portigliotti

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Sep 9, 2021 4:33


Nel primo pomeriggio di mercoledì 8 settembre, il nostro Claudio Chiari ha intervistato il direttore marketing di Nhood Simona Portigliotti, che ci ha raccontato come sarà il nuovo Piazzale Loreto di Milano. «La piazza restituirà 10.000 mq di spazio verde pubblico, con ben 500 alberi che verranno piantati e contribuiranno alla riduzione dell'inquinamento e delle isole di calore», spiega la Portigliotti. La ‘rigenerazione' dell'area avverrà nell'ambito del progetto LOC (Loreto Open Community, ndr), vincitore del contest internazionale Reinventing Cities promosso dal Comune di Milano.

Almanacco di bellezza - Intesa Sanpaolo On Air
Almanacco di bellezza del 10 agosto

Almanacco di bellezza - Intesa Sanpaolo On Air

Play Episode Listen Later Aug 10, 2021 26:41


1944 Eccidio di 15 partigiani a Piazzale Loreto, dai militi della Legione Autonoma Ettore Muti 1519 Cinque navi guidate da Ferdinando Magellano partono da Siviglia per circumnavigare il globo

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Walesa, l'uomo della speranza (2013) - Walesa era un collaboratore del regime comunista

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jul 16, 2021 16:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4600WALESA ERA UN COLLABORATORE DEL REGIME COMUNISTAParliamo oggi di Polonia. E lo facciamo con Roberto Marchesini, che ci propone un'approfondita analisi su questo Paese, che ha attraversato periodi storici molto complessi, alcuni dei quali ancora oggi controversi. [...]Nel 1980 nasce il sindacato indipendente Solidarnosc. Quali scopo si prefiggeva e quale ruolo ebbe nella caduta del comunismo?Il sindacato indipendente nacque con lo scopo di tutelare le condizioni di vita degli operai polacchi. Per noi che siamo sempre vissuti in occidente fa un po' ridere pensare che gli operai debbano essere protetti da un regime sovietico, eppure è così: furono gli operai coloro ai quali il regime polacco chiese il maggior contributo di sangue. Ripeto: il sindacato indipendente nacque con lo scopo di tutelare le condizioni di vita degli operai polacchi, e non con quello di far cadere il regime. Queste persone erano nate e cresciute con il comunismo, non avevano nemmeno idea che potesse esistere un mondo diverso da quello. Per convincersene basta dare un'occhiata ai famosi 21 punti di Danzica, scritti su un foglio di compensato in occasione del celebre sciopero dei cantieri navali del 1980: "Aumento del salario base di ogni lavoratore di duemila zloty al mese per compensare l'aumento del prezzo della carne", "Scala mobile dei salari", "Realizzazione di un approvvigionamento pieno del mercato interno di articoli alimentari e limitazione delle esposizioni ai surplus"... Stupisce la semplicità delle richieste degli scioperanti: Solidarnosc non chiedeva la democrazia o la fine del regime, ma un trattamento più equo per gli operai.Solidarnosc divenne più di un sindacato: radunò un popolo (arrivò a circa diecimila iscritti), lo formò (anche grazie alla cosiddetta "università volante", con lezioni di storia, politica, economia e filosofia, ad esempio, nei fienili durante il pellegrinaggio a Czestochowa...). Ma tutto questo, ovviamente, non bastò a far crollare un sanguinario regime sovietico.Solidarnosc offrì un imponente tributo di sangue e dolore, ma nemmeno questo bastò a farla finita con il comunismo.Nel 1981 fu istituita la legge marziale, che restò in vigore fino al 1983. Durante questo periodo il regime offrì la possibilità a numerosi attivisti (soprattutto i leader) di Solidarnosc di uscire dal carcere, a condizione di lasciare il paese di di non mettervi più piede. Molti accettarono.Fino a quel momento, evidentemente, il regime era sicuro di schiacciare quel movimento popolare che destava attenzione in tutto il mondo.Poi qualcosa cambiò. Solidarnosc, decapitato e braccato, ebbe un ruolo nella caduta del comunismo pur non avendone l'intenzione? L'Occidente ne è convinto. È la solita versione della storia for dummies, nella quale i buoni vincono, i cattivi perdono e il bene trionfa. Io non la penso così. Probabilmente non la pensava così nemmeno Giovanni Paolo II, che disse a Messori: "Sarebbe [...] semplicistico dire che è stata la Divina Provvidenza a far cadere il comunismo. Il comunismo come sistema è, in un certo senso, caduto da solo. È caduto in conseguenza dei propri errori e abusi. Ha dimostrato di essere una medicina più pericolosa e, all'atto pratico, più dannosa della malattia stessa. Non ha attuato una vera riforma sociale, anche se era divenuto per il mondo una potente minaccia e una sfida. Ma è caduto da solo, per la propria immanente debolezza".Il comunismo è caduto da solo. Cosa accadde in realtà è difficile dirlo, ma è plausibile un'altra versione della storia, meno manichea e più realistica.Siamo rimasti ad un sindacato decapitato durante le leggi marziali. Gradualmente, a prendere la guida del movimento, si pose il KOR (Komitet Obrony Robotnikow, Comitato per la Difesa degli Operai), fondato nel 1976 da Antoni Macierewicz. Il KOR ebbe un ruolo straordinario nella difesa degli operai, soprattutto nei processi (politici) che il regime intentò nei confronti di alcuni di essi. Spiccarono per attivismo il fratelli Kazcynski, Lech e Jaroslaw, entrambi uomini di legge, che ritroveremo protagonisti nel nuovo millennio. Al KOR aderirono però anche personaggi discutibili, tra i quali il cosiddetto Commando, composto da due comunisti ucraini che si erano distinti per il tentativo di dare vita ad un '68 polacco: Jacez Kuron e Adam Michnik.Strana storia quella del '68, "spontaneamente sorto", per motivi completamente diversi, negli USA e in Europa. Ancora più difficile credere che un movimento simile sia sorto spontaneamente in Polonia, allora completamente isolata dal resto del mondo e con condizioni socio-economiche opposte a quelle che, secondo il mainstream, portò al '68 occidentale. Kuron fu il fondatore dei cosiddetti Scout comunisti, associazione per l'indottrinamento della gioventù polacca; e Michnik, il padre e il fratello del quale si distinsero per ortodossia comunista e ardore anti-polacco, è ora direttore del più importante quotidiano polacco: Gazeta Wyborcza (ex foglio di Solidarnosc al quale, in seguito, il sindacato vietò di fregiarsi del simbolo del sindacato). Gazeta Wyborcza è un quotidiano radicale portabandiera del gender, dell'abortismo, dell'europeismo e difensore di tutti coloro i quali ebbero un ruolo nel regime comunista.Per tutti gli anni Ottanta gli operai continuarono le loro lotte, e gli attivisti di base subivano pestaggi, incarcerazioni, trattamenti psichiatrici e talvolta la morte. Ad un certo punto, come un fulmine a ciel sereno, ecco la cosiddetta "tavola rotonda": Solidarnosc e il regime seduti attorno ad un tavolo a parlare pacificamente, con i comunisti decisi a passare lo scettro alla società civile polacca e a farla finita con il comunismo. Questa versione è credibile? Lo dubito. Forse non ricordiamo cos'era il comunismo, quanto feroce fosse, quanta poca considerazione avesse dell'opinione dei popoli che sottomise... "L'opposizione ce la facciamo noi", disse una volta Lenin; ricordiamo quello che ha detto Giovanni Paolo II: "Il comunismo è caduto da solo"...Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il potere è passato gradualmente dalla vecchia nomenklatura sovietica ad una oligarchia legata alla prima talvolta in modo diretto e filiale; la magistratura è ancora quella comunista, così come i vertici militari, gli uomini dei media; le chiavi economiche del paese sono rimaste in mano a pochi noti... E i collaboratori? Gli uomini dei servizi segreti? Coloro i quali si sono macchiati di crimini orrendi? Sono scomparsi nel nulla? Fingiamo di sì. Fingiamo che, dopo l'89, queste persone non siano mai esistite; che tutto ciò che era prima sia svanito nel nulla con un colpo di penna.Kaczynski ha tentato una pacificazione nazionale: ha istituito l'Istituto per la Memoria Nazionale per favorire gli studi storici sul recente passato della Polonia; ha proposto la "lustracja", ossia alzare un velo sulla rete di collaboratori del regime. Non è riuscito a farlo, qualcosa di molto potente glie l'ha impedito, compresi gli strepiti e gli strilli ("Caccia alle streghe!!!") dei media occidentali (compresi quelli dell'Italia, paese che il proprio dittatore lo appese a testa in giù a Piazzale Loreto...). Come in Italia, e penso al Risorgimento, alla "lotta partigiana" e al 25 aprile, c'è una versione ufficiale che non può essere messa in discussione. Il problema è che una nazione fondata su una bugia, per quanto comoda, non sarà mai una nazione unita, pacificata, forte. Io credo che il regime, considerata l'impossibilità di proseguire con le sue devastanti politiche, abbia usato Solidarnosc (come abbiamo visto, infiltrato nei vertici) per una transizione morbida conservando il potere. A supporto di questa tesi c'è un particolare che molti ignorano: l'accordo tra Solidarnosc e il regime non avvenne durante la mediatica "tavola rotonda", bensì nel corso di precedenti accordi segreti in località Magdalenka, vicino a Varsavia. Non esistono documenti scritti di questi incontri, ma fotografie. Fotografie abbastanza impressionanti, che vedono membri del regime (tra i quali il generale dei Servizi Segreti Czeslaw Kiszczak) ed esponenti di Solidarnosc brindare insieme allegramente, come vecchi amici, mentre altri se ne stanno in disparte rigidi e pensosi.Questi sono fatti. Una locuzione "obbligata" circa queste vicende è questa: "Durante la rivoluzione polacca non fu rotto un vetro, nessun militare fu colpito, nessuna azienda danneggiata" (ANSA). Forse non è un caso. Il generale Jaruselski è stato processato per le leggi marziali, ma non è stato condannato (a causa delle sue condizioni di salute...). Nessuno ha pagato per gli innumerevoli crimini che il popolo polacco ha subito...Una domanda a sé merita la figura di Walesa. Un personaggio di certo importante, che ancora oggi fa parlare di sé e sul cui giudizio si sentono pareri discordanti...Ecco, Walesa, l'uomo simbolo di Solidarnosc, l'uomo che ha sconfitto il comunismo, il "lottatore senza compromessi". Un mito, un totem intoccabile nel mondo occidentale, soprattutto in Italia, dove non capiamo una sola parola di ciò che dice. Io ho in mente l'intervista che gli fece la Fallaci, davvero roba da mal di testa... In Polonia, dove capiscono quello che Walesa dice, è considerato una macchietta. Walesa era un elettricista, dichiara di non aver mai letto un libro in vita sua, ha grosse difficoltà ad esprimersi in polacco e quando lo fa parla per proverbi... davvero crediamo che quest'uomo abbia fatto crollare il comunismo mondiale? Se era così pericoloso, così potente, perché non è stato fatto sparire come tanti altri? Recentemente la moglie del generale Kiszczak ha portato all'Istituto per la Memoria Nazionale cinquanta chili di documentazione conservata dal marito. L'ha fatto per denaro, come lei stessa ha ammesso.

Problemi DELI
Piazzale Loreto

Problemi DELI

Play Episode Listen Later Apr 29, 2021 53:15


Nell'era dell'interazione digitale, quello che accadde in Piazzale Loreto il 29 aprile del 1945 è diventato un meme. E se invece fosse un momento di liberazione da celebrare?

Zuppa di Porro
Tutti contro Di Maio

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later May 29, 2019 10:02


00:00 E nel paese di Piazzale Loreto, adesso tutti contro Di Maio. 02:20 Salvini rilancia la flat tax di Salvini e domani la sentenza Rixi. 03:10 Corruzione Csm, che brutta […]

Daniele Fabbri - Contiene Parolacce
02 - Piazzale Loreto, una minaccia o una piazza?

Daniele Fabbri - Contiene Parolacce

Play Episode Listen Later Sep 6, 2018 6:46


Un cartello ricorda a Salvini che si trova vicino a Piazzale Loreto, lui piange, Boldrini piange, il web piange.

Giorni Migliori Microfono Aperto
Giorni Migliori Microfono Aperto del ven 10/08/18

Giorni Migliori Microfono Aperto

Play Episode Listen Later Aug 9, 2018 54:50


La commemorazione dei martiri di Piazzale Loreto con Ivano Tajetti dell'ANPI Milano. E la notte delle stelle con i desideri di Lella Costa e quelli di ascoltatori e ascoltatrici, con l'aiuto di Fabio Peri, astrofisico e Direttore del Planetario di Milano, che ci spiega perché siamo fatti della stessa materia delle stelle

Giorni Migliori Microfono Aperto
Giorni Migliori Microfono Aperto del ven 10/08

Giorni Migliori Microfono Aperto

Play Episode Listen Later Aug 9, 2018 54:50


La commemorazione dei martiri di Piazzale Loreto con Ivano Tajetti dell'ANPI Milano. E la notte delle stelle con i desideri di Lella Costa e quelli di ascoltatori e ascoltatrici, con l'aiuto di Fabio Peri, astrofisico e Direttore del Planetario di Milano, che ci spiega perché siamo fatti della stessa materia delle stelle

Mangiafuoco
MANGIAFUOCO del 25/04/2018 - Dalla Liberazione a Piazzale Loreto

Mangiafuoco

Play Episode Listen Later Apr 25, 2018 37:11


Dalla Liberazione a Piazzale Loreto

Border Nights
Border Nights, puntata 243 (Concordia-Calogero Grifasi-Enrico Montermini 27-09-2017)

Border Nights

Play Episode Listen Later Sep 27, 2017 251:04


Riparte ufficialmente la stagione di Border Nights, in onda dalle 22 su Web Radio Network e tramite applicazione TuneIn cercando "Web Radio Network". Parleremo del misterioso naufragio della Concordia con uno dei superstiti con la partecipazione anche di Carpeoro e Paolo Franceschetti. Poi Calogero Grifasi risponderà ad alcune critiche ricevute negli ultimi mesi sulle ipnosi.Oltre alle stranezze dell'incidente, Alessandro, superstite del naufragio, nota alcune coincidenze simboliche. "L’ affondamento del Concordia è avvenuto il Venerdì 13, data funesta perché Venerdì 13 ottobre 1307 ci fu l’epurazione da parte degli agenti di Federico IV di Francia dei Cavalieri Templari, i precursori della Massoneria. La Concordia affonda davanti all’ Isola del Giglio, il Giglio è uno dei simboli dei Rosa Croce ( potente ordine Massonico ) . Concordia è anche il nome della prima Loggia Massonica Italiana nata a Firenze , il simbolo di Firenze è appunto il Giglio. Il nome Concordia fa riferimento all’unità e alla pace tra le nazioni europee, per questo i suoi 13 ponti prendevano il nome di altrettanti stati europei. Proprio il 13 gennaio 2012 Standard & Poor’s ha tagliato il rating a mezza Europa, affondando i titoli di Stato di mezza EU. Anche questa una coincidenza particolare , dopo che affonda una nave dedicata all’Europa si affonda l’Europa con una crisi bancaria creata a tavolino. Che siano coincidenze o , vista la presunta “messa in scena” del teatrino che ha portato all’ affondamento della nave , un modo per “rivendicare” con l’uso della simbologia la tragedia annunciata". Ne parleremo insieme anche a Gianfranco Carpeoro e Paolo Franceschetti.Nella seconda parte tornerà con noi Calogero Grifasi. Sulla sua attività di ipnosi a distanza negli ultimi mesi ci sono stati alcuni interventi critici sulla sua attività. Calogero risponderò a molte di queste critiche ed obiezioni.Con il ricercatore Enrico Montermini, autore del libro "Mussolini e gli Illuminati. Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto", parliamo dei rapporti tra fascismo e massoneria e di come a un certo punto i poteri internazionali decisero di eliminare Mussolini. Montermini ha analizzato anche la famosa esposizione del cadavere di Mussolini a Piazzale Loreto, ipotizzando un vero e proprio rituale esoterico con diversi elementi simbolici. A completare la puntata l'intervista di Stefania, l'analisi astrologica di Germana Accorsi, l'angolo di Barbara Marchand, il maestro di Dietrologia.Per intervenire: redazione@bordernights.ithttp://www.bordernights.itgruppo Facebook: Border Nights

Border Nights
Border Nights, puntata 243 (Concordia-Calogero Grifasi-Enrico Montermini 27-09-2017)

Border Nights

Play Episode Listen Later Sep 27, 2017 251:04


Riparte ufficialmente la stagione di Border Nights, in onda dalle 22 su Web Radio Network e tramite applicazione TuneIn cercando "Web Radio Network". Parleremo del misterioso naufragio della Concordia con uno dei superstiti con la partecipazione anche di Carpeoro e Paolo Franceschetti. Poi Calogero Grifasi risponderà ad alcune critiche ricevute negli ultimi mesi sulle ipnosi.Oltre alle stranezze dell'incidente, Alessandro, superstite del naufragio, nota alcune coincidenze simboliche. "L’ affondamento del Concordia è avvenuto il Venerdì 13, data funesta perché Venerdì 13 ottobre 1307 ci fu l’epurazione da parte degli agenti di Federico IV di Francia dei Cavalieri Templari, i precursori della Massoneria. La Concordia affonda davanti all’ Isola del Giglio, il Giglio è uno dei simboli dei Rosa Croce ( potente ordine Massonico ) . Concordia è anche il nome della prima Loggia Massonica Italiana nata a Firenze , il simbolo di Firenze è appunto il Giglio. Il nome Concordia fa riferimento all’unità e alla pace tra le nazioni europee, per questo i suoi 13 ponti prendevano il nome di altrettanti stati europei. Proprio il 13 gennaio 2012 Standard & Poor’s ha tagliato il rating a mezza Europa, affondando i titoli di Stato di mezza EU. Anche questa una coincidenza particolare , dopo che affonda una nave dedicata all’Europa si affonda l’Europa con una crisi bancaria creata a tavolino. Che siano coincidenze o , vista la presunta “messa in scena” del teatrino che ha portato all’ affondamento della nave , un modo per “rivendicare” con l’uso della simbologia la tragedia annunciata". Ne parleremo insieme anche a Gianfranco Carpeoro e Paolo Franceschetti.Nella seconda parte tornerà con noi Calogero Grifasi. Sulla sua attività di ipnosi a distanza negli ultimi mesi ci sono stati alcuni interventi critici sulla sua attività. Calogero risponderò a molte di queste critiche ed obiezioni.Con il ricercatore Enrico Montermini, autore del libro "Mussolini e gli Illuminati. Da Piazza San Sepolcro al rito sacrificale di Piazzale Loreto", parliamo dei rapporti tra fascismo e massoneria e di come a un certo punto i poteri internazionali decisero di eliminare Mussolini. Montermini ha analizzato anche la famosa esposizione del cadavere di Mussolini a Piazzale Loreto, ipotizzando un vero e proprio rituale esoterico con diversi elementi simbolici. A completare la puntata l'intervista di Stefania, l'analisi astrologica di Germana Accorsi, l'angolo di Barbara Marchand, il maestro di Dietrologia.Per intervenire: redazione@bordernights.ithttp://www.bordernights.itgruppo Facebook: Border Nights

The Earth Hotel
Scott Walker Analysis Series Episode 1 - "Clara"

The Earth Hotel

Play Episode Listen Later Dec 10, 2016 39:45


EXPLICIT AND GRAPHIC CONTENT TO FOLLOWIn this retrospective series, I explore the history and technique behind the song "Clara" on Scott Walker's 2006 album The Drift.(Buy and listen here).[I absolutely do not own The Drift, "Clara," or the album art by Vaughan Oliver at v23. Clip of Scott Walker's interview taken from the documentary 30 Century Man (available here).Newsreel footage of Piazzale Loreto can be viewed below. For more images, (GRAPHIC) click here.

Cult
Cult di mercoledì 06/08/2014

Cult

Play Episode Listen Later Aug 6, 2014 26:23


Con Sergio Fogagnolo Presidente dell'Associazione Le Radici della Pace I Quindici parliamo del film Partiti per Bergamo e delle celebrazioni per il settantesimo della Strage di Piazzale Loreto a Milano

216239
216239 di gio 07/08/14

216239

Play Episode Listen Later Aug 6, 2014 50:25


la puntata di giovedì 7 agosto si apre con la storia dell'associazione Proletari Escursionisti. Ospiti in studio Le Capre a Sonagli, vincitori concorso Arezzo Wave Lombardia 2013, parliamo anche di alcuni iniziative in solidarietà alla popolazione Palestinese e il ricordo dell'eccidio di Piazzale Loreto

gaza ape ospiti piazzale loreto
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216239 di gio 07/08

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Play Episode Listen Later Aug 6, 2014 50:25


la puntata di giovedì 7 agosto si apre con la storia dell'associazione Proletari Escursionisti. Ospiti in studio Le Capre a Sonagli, vincitori concorso Arezzo Wave Lombardia 2013, parliamo anche di alcuni iniziative in solidarietà alla popolazione Palestinese e il ricordo dell'eccidio di Piazzale Loreto

gaza ape ospiti piazzale loreto
Cult
Cult di mer 06/08 (prima parte)

Cult

Play Episode Listen Later Aug 5, 2014 26:23


Con Sergio Fogagnolo Presidente dell'Associazione Le Radici della Pace I Quindici parliamo del film Partiti per Bergamo e delle celebrazioni per il settantesimo della Strage di Piazzale Loreto a Milano (prima parte)

Cult
Cult di mer 06/08 (prima parte)

Cult

Play Episode Listen Later Aug 5, 2014 26:23


Con Sergio Fogagnolo Presidente dell'Associazione Le Radici della Pace I Quindici parliamo del film Partiti per Bergamo e delle celebrazioni per il settantesimo della Strage di Piazzale Loreto a Milano (prima parte)

BASTA BUGIE - Storia
25 aprile, la festa più insensata e ridicola

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later May 1, 2014 9:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=324125 APRILE, LA FESTA PIU' INSENSATA E RIDICOLA di Massimo ViglioneÈ fin troppo facile far notare che il 25 aprile è la festa più insensata e ridicola che sia mai esistita nella storia, visto che di fatto si festeggia una sconfitta miliare di un popolo distrutto e caduto nella guerra civile e nell'odio ideologizzato. E che è ancora più insensata perché si continua a festeggiarla dopo settant'anni! Una tipica follia democratica.Naturalmente diciamo questo non certo per nostalgismo pro sconfitti, né perché riteniamo che qualora la guerra fosse stata vinta dal nazional-socialismo noi italiani ce la saremmo passata meglio. Forse nei primissimi anni della vittoria; ma, personalmente ritengo che, specie alla lunga – e questo al di là delle follie razziste dell'hitlerismo – sempre servi saremmo stati, e sempre del Paese che oggi domina l'Europa non con le armi e la Gestapo ma con la finanza e le banche.Occorre riflettere bene ormai, dopo settant'anni, sul perché di questa stupida festa nazionale. Se essa è stata inventata e continua ad essere imposta ogni anno, nonostante ormai da lungo tempo molti intellettuali – spesso ex-marxisti – stiano oggettivamente invitando all'eliminazione di questo solco di sangue che ancora bagna l'identità italiana – è perché essa è il marchio stesso della Repubblica Italiana. Ne è il sigillo nazionale. Un sigillo troppo pesante perché possa essere tolto e possa divenire pubblico ciò che nasconde.Per decenni si è taciuto sulle stragi comuniste dei titini in Istria e sulle stragi comuniste dei partigiani in Emilia Romagna e altrove. Per decenni il 25 aprile serviva a occultare nella festa "di tutti" (come Pertini, il presidente di tutti, ricordate?) il sangue innocente (donne, vecchi, seminaristi, sacerdoti, uomini che si erano arresi, ecc.) offerto in tributo all'altare del sol dell'avvenire che sembrava stesse per sorgere in quei tragici giorni.Soprattutto doveva però nascondere anche l'idea stessa che in Italia vi fosse stata una guerra civile. Tutti noi che siamo stati studenti nella Prima Repubblica, sappiamo bene che la guerra civile fra partigiani e fascisti non è mai esistita: è esistita invece la guerra di "liberazione" – termine che dimenticava, come se nulla fosse, il fatto che se dietro i fascisti vi era un invasore, dietro i partigiani ve ne erano due (o di più, forse). "Liberazione": ecco la parola magica inventata, mentre Mussolini pendeva a Piazzale Loreto e il sangue scorreva a litri nel triangolo rosso della morte e in Istria, per occultare sia la sconfitta militare che l'idea stessa di una guerra civile. Al punto tale che – e il cinema ha lavorato molto in tal senso – il "fascista" non era più neanche italiano, ma era il male in sé, inevitabilmente cattivo perché antitesi dell'inevitabilmente buono, ovvero dell'italiano partigiano.Ma perché occorreva – e occorre ancora dopo settant'anni – nascondere la sconfitta e la guerra civile? Su questo nodo focale ormai la letteratura è vasta (Galli della Loggia, Emilio Gentile, Paolo Mieli, Marcello Veneziani, solo per citare alcuni fra gli autori più noti): la ragione vera risiede nella storia precedente, vale a dire nel Risorgimento italiano.Il processo di unificazione nazionale è stato – al di là del mero risultato territoriale amministrativo – un assoluto fallimento. L'"italietta" nata dal blitz di Cavour e Garibaldi era più "espressione geografica" dell'Italia dei giorni di Metternich. Niente univa il siciliano e il piemontese, il salentino e il lombardo, il fiorentino e il calabrese. Economicamente era un disastro, più o meno come oggi. Moralmente screditati e corrotti. Militarmente ridicoli e incapaci (nemmeno gli africani ci rispettavano). Per non parlare della questione meridionale, della mafia, della corruzione, dell'emigrazione di milioni di uomini costretti a lasciare la loro Italia per non morire di fame.Essendo evidente a tutti il fallimento ideale, civile e culturale del Risorgimento, per forgiare gli italiani fu deciso prima di tentare la via coloniale e fu un disastro, come già accennato. Poi di entrare nella Prima Guerra Mondiale, pur sapendo perfettamente che se ne poteva stare tranquillamente fuori. Il prezzo è stato 600.000 morti e 1.500.000 mutilati e feriti, il tutto per la "vittoria mutilata" (anche la vittoria fu mutilata).Poi il biennio rosso – con il rischio bolscevico – e infine la dittatura fascista, che si assunse il compito di "fare gli italiani", ovvero di riuscire dove il risorgimento liberale aveva chiaramente fallito. Il fascismo divenne, come Mussolini stesso dichiarò più volte e Giovanni Gentile teorizzò filosoficamente – il compimento del Risorgimento. Il Secondo Risorgimento.Ma il fascismo – al di là di alcuni innegabili risultati positivi – ci ha condotto al secondo disastro mondiale e all'8 settembre, con la "morte della patria", lo Stato alla sfascio, una monarchia indecente che fugge, un esercito lasciato senza ordini e senza capi, all'invasione degli stranieri e alla guerra civile.Così, il mondo partigiano, almeno l'intelligenza di esso, comprese che occorreva risollevare ancora una volta, per la terza volta, dal baratro il mito fallimentare del Risorgimento. E lo fece facendo scomparire dall'idea italiana il fascismo, la sconfitta e la guerra civile, e presentando la nuova repubblica consociativa, liberal-democratica tendente a sinistra come il vero ultimo passaggio per la realizzazione del "nuovo italiano", quello appunto sognato dagli eroi risorgimentali. Nacque così il "terzo risorgimento", quello democristian-laico-comunista.Ecco la necessità di mantenere in vita la festa del 25 aprile. In fondo, abolirla, sarebbe come ammettere che pure il "terzo risorgimento" ha fallito nell'obbiettivo di fare gli italiani e di costruire un Italia unita e rispettabile nel consesso delle nazioni.Quanto l'Italia di oggi sia unita e rispettabile nel consesso delle nazioni è sotto gli occhi di tutti.È fallito il primo Risorgimento, quello condotto contro la Chiesa e l'identità cattolica italiana. È fallito il secondo Risorgimento, quello fascista. È fallito pure il terzo Risorgimento, quello del compromesso storico fra "cattolici" liberali, laici e comunisti, che ha prodotto l'obbrobrio in cui oggi viviamo.Oggi l'Italia neanche esiste più, essendo divenuta colonia sottomessa a un'entità astratta e al contempo famelica e contro-natura come la UE. Eppure noi continuiamo a festeggiare il 25 aprile.Come dire... sempre più stupidi, ogni anno che passa. Sempre meno italiani, ogni anno che passa.Perché il vero italiano era quello figlio di 26 secoli di storia. Quello che si trovò i piemontesi a casa. Quello era il vero italiano. E oggi, italiano vero, è colui che è in grado di capire e ha la forza di dirlo che questa Italia, questa Repubblica, non ha quasi nulla della vera Italia. E che finché non restaureremo la vera Italia, il nostro destino sarà quello di andare sempre più allo sfascio generale.Ma, per usare una loro espressione... "un'altra Italia è possibile". Non dimentichiamolo e lottiamo per questo.